Presentazione IASD - Istituto Comprensivo"Antonio Amore" di Pozzallo

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Presentazione IASD - Istituto Comprensivo"Antonio Amore" di Pozzallo
Scuola media statale
“Antonio Amore”
Pozzallo, 5 ottobre 2015
Prof. Antonio Amore
 Analisi
del contesto
sociale e culturale di
Pozzallo inserito nella
realtà
sociopolitica
italiana (1920 – 1974)
 Storia
personale
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Contesto Nazionale
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4 novembre 1918: fine della prima guerra mondiale (armistizio a
Villa Giusti)
18 gennaio 1919: nasce il Partito popolare italiano, sciolto dal
fascismo il 5 novembre 1926
23 marzo 1919: a Milano fondazione dei fasci italiani di
combattimento
28 ottobre 1922: marcia su Roma
dal 1922 al 1925: l’on. Benito Mussolini è primo ministro di un
governo di coalizione composto da nazionalisti, liberali e popolari
3 gennaio 1925: Mussolini si assume la responsabilità del delitto
Matteotti e proclama la dittatura, identificando il partito
nazionale fascista nello Stato ma subordinato alla monarchia
sabauda
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Contesto Nazionale
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dal 1925 a metà degli anni 30: il dittatore avvia molte riforme
istituzionali, cambiando l’organizzazione statale, giudiziaria,
culturale, industriale, agricola ed artistica ma inasprisce le proprie
posizioni nei confronti degli oppositori politici
2 ottobre 1935: l’Italia avvia la campagna d’Etiopia (velleità
colonialiste)
1936: viene proclamato l’Impero (1939: l’Albania annessa all’Italia)
1936: asse Roma – Berlino (nel 1933 Hitler è diventato Cancelliere e
Capo dello Stato tedesco)
1938: il Re Vittorio Emanuele III promulga le leggi antisemite su
pressione del governo fascista
10 giugno 1940: Mussolini con il famoso discorso, tenuto in Piazza
Venezia a Roma, dichiara guerra alla Francia ed al Regno Unito
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Contesto Nazionale
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25 luglio 1943: a guerra ormai compromessa, il gran consiglio del
fascismo sfiducia Mussolini, il Re lo fa arrestare e nomina primo
ministro il Cavaliere maresciallo d’Italia Pietro Badoglio
3 settembre 1943: firma dell’armistizio (in realtà una resa senza
condizioni) da parte del Generale di brigata Giuseppe Castellano
incaricato dal Re e da Badoglio
8 settembre 1943: pubblicazione dell’armistizio
12 settembre 1943: Mussolini verrà liberato sul Gran Sasso da un
commando di paracadutisti tedeschi e trasferito in Germania, darà
vita alla Repubblica sociale italiana
25 aprile 1945: liberazione dal nazifascismo
28 aprile 1945: morte di Benito Mussolini a colpi di arma da fuoco, a
Giulino
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Contesto Nazionale
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2 giugno 1946: nascita della Repubblica
5 giugno 1947: discorso del segretario di Stato statunitense George
Marshall con il quale annunciò al mondo, dall'Università di
Harvard, la decisione degli Stati Uniti di avviare l'elaborazione e
l'attuazione di un piano di aiuti economico-finanziari per l'Europa,
il "Piano Marshall"
18 aprile 1948: prime elezioni libere, vittoria della Democrazia
cristiana (partito fondato nel 1943) erede del Partito popolare
italiano
dal 1946 al 1974: l’Italia rinasce e cresce, nonostante si avvicendino
33 governi (monocolore, bi, tri, quadri, pentapartito, centro, centro
destra, centro sinistra): 8 De Gasperi, 5 Moro, 5 Rumor, 4 Fanfani,
2 Segni, 2 Leone, 2 Andreotti, 1 Pella, 1 Scelba, 1 Zoli, 1 Tambroni,
1 Colombo
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Antonio Amore
docente, politico, pedagogo
innovatore
 generoso
 severo interprete dei bisogni delle persone
 profondo conoscitore dell’animo umano
 al servizio della famiglia, della scuola e delle
istituzioni
 insegnante ideale, per bontà, capacità ed
esempio
 uomo di fede
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Gli anni studenteschi
Nasce a Pozzallo il 15 aprile 1920, sin da
giovanissimo ha partecipato alla vita
pubblica, adolescente ha aderito al Circolo
“San Tarcisio”, l’Associazione Giovanile
Cattolica fondata dal mai dimenticato Don
Francesco Gugliotta (Don Ciccino), alla
quale erano iscritti studenti, operai,
artigiani e marittimi, uniti dal comune
spirito cattolico, legati da profonda stima e
fraterna amicizia. Antonio si evidenzia per
l’impegno sulle questioni morali e per
l’aiuto profuso quotidianamente verso i
meno abbienti, che in quegli anni
abbondavano nei paesi del sud Italia e della
Sicilia. Il Circolo “San Tarcisio” è stato il
luogo d’incontro con la Signora Maria
Antonietta Catania, tre anni più giovane,
bella e promettente musicista
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Gli anni studenteschi
Le scelte obbligate: tessera dell’opera balilla
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La maturità e l’abilitazione
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Si distingue negli studi e nell’impegno sociale, coadiuvato
dalla fidanzata Maria Antonietta che sarà per sempre un
elemento propulsivo per la sua carriera didattica e per
l’impegno politico
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Frequenta l’Istituto Superiore Magistrale di Modica e
nell’anno scolastico 1939-40 consegue il Diploma
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Nel dicembre del 1940 consegue l’Abilitazione Magistrale,
consentendogli di diventare insegnate di ruolo
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Gli anni della guerra
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Il 28 febbraio 1941, in piena seconda guerra
mondiale, è ammesso al Corso Allievi Ufficiali
di Complemento presso la Scuola A.U.C. –
Arma di Fanteria di Salerno. Inviato
immediatamente in territori di guerra, in
Dalmazia, con il grado di Aspirante Allievo
Ufficiale di complemento, viene nominato
Allievo Ufficiale di complemento il 1° giugno
1941
Nel mese di settembre 1941 inviato in licenza
in attesa della nomina a Ufficiale suggella il
suo sogno fidanzandosi ufficialmente con
Maria Antonietta
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Corso allievi Ufficiali a Salerno
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La guerra da Ufficiale di complemento
di prima nomina
Il 15 novembre 1941 nominato Sottotenente
nell’Arma di Fanteria sarà assegnato al 27°
Reggimento
Fanteria,
in
qualità
di
Comandante di plotone della 2^ compagnia, a
Cattaro (Dalmazia), diventata provincia
italiana dopo l’annessione all’Italia nell’aprile
1941. Il giovane Sottotenente si distingue per
l’umanità, le innate doti morali e di carattere,
per la capacità di comando, ottenendo
attributi di stima da parte dei superiori,
istaurando un rapporto di amicizia fraterna
con i commilitoni
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La guerra da Ufficiale richiamato
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Il 15 giugno 1942, richiamato in servizio dal
complemento, presso il VI Battaglione
Mitraglieri del Corpo d’Armata mobilitato, con
l’incarico di Comandante di Caposaldo nella
città di Ragusa Dalmata oggi Dubrovnik
(Croazia)
Si distinse per la capacità di saper affrontare le
difficoltà belliche cercando di rendere
accettabile la condizione di invasori ai propri
soldati e di farsi accettare e rispettare dalla
popolazione locale per l’umanità e la
disponibilità
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La Panzer division tedesca
La Panzer division italiana
Panzerkampfwagen VI Tiger I
in dotazione alla Wehrmacht
Il Gen. Erwin Rommel (Comandante dell’Afrika
Korps) in una lettera all’OKW (Alto Comando tedesco),
il 2 marzo 1941 scrisse: «Gli italiani sono ottimi
camerati e valorosi soldati, se avessero i nostri mezzi
potrebbero gareggiare con le nostre truppe. Ma la loro
antiaerea risale alla guerra ’15-’18, i fucili si chiamano
“modello ’91” perché risalgono al 1891 e i carri armati
da 3 tonnellate sono semplicemente ridicoli.»
Cerovik 7 dicembre 1942 (ex
Jugoslavia oggi Kosovo)
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La prigionia
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L’11 settembre 1943 il Sottotenente di
fanteria Antonio Amore fu catturato dai
tedeschi e internato in Germania in un campo
di concentramento a Colonia, dopo la
pubblicazione dell’armistizio
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Avrà modo di descrivere in un diario
improvvisato, scritto con una matita blu in
un quaderno con la foderina nera con i fogli
ingialliti, tipico dell’epoca, le atrocità,
commesse dai carcerieri del Terzo Reich, a
cui ha dovuto assistere nei confronti dei
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militari italiani internati
Il diario della prigionia
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Il diario della prigionia
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Il diario della prigionia
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L’anno da partigiano cattolico
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Restò prigioniero dei tedeschi fino al 6 giugno 1944, rientrò in Italia e
aderì ai partigiani “bianchi” cattolici della resistenza sull’appennino
tosco-emiliano fino alla fine della guerra
La storiografia ufficiale, nel corso di questi anni, ha sempre dato
un'immagine univoca della Resistenza, quasi mitizzata, ma non ha mai
chiarito il ruolo che in essa svolsero le varie componenti politicopartigiane e, fra esse, anche quelle cattoliche. I drammi della guerra
accrebbero nella popolazione la fede religiosa, specialmente del mondo
contadino che costituiva il fulcro della forza lavoro dell'Italia nella prima
metà del XX secolo. Allora si comprende il ruolo che, nel corso del
conflitto, assunse la figura dei parroci i quali divennero una guida non
soltanto spirituale, ma anche civile e politica. Sulla base di una stima del
leader democristiano Enrico Mattei, redatta in occasione del primo
congresso della Dc, le forze messe in campo dai cattolici durante la
Resistenza ammontarono a 65 mila uomini suddivisi in 180 brigate
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Le decorazioni
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Distintivo del Periodo Bellico 1940-43 con decreto del
Presidente della Repubblica 17 novembre 1948, n. 1590
Croce al Merito di Guerra in virtù del R.D. 14
dicembre 1942, n. 1729, con determinazione del
Comando Militare Territoriale di Palermo in data 9
luglio 1955
Decorato per la campagna di guerra del 1944
(autorizzazione ministeriale n. 4/109/4 datata 8 luglio
1955) e con decreto del Presidente della Repubblica 5
aprile 1950, n. 234 è stato autorizzato a fregiarsi del
distintivo della guerra di liberazione
Promosso al grado di Tenente con anzianità assoluta 1°
gennaio 1945 con D.P.R. del 12 febbraio 1954, n. 1668
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Il ritorno a casa
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Rientrato a Pozzallo riprese a frequentare il Circolo
Cattolico, i vecchi amici ai quali era rimasto molto
legato e si iscrisse alla Democrazia Cristiana
intraprendendo un impegno politico che lo
accompagnerà per tutta le sua esistenza
Appena venticinquenne, ma uomo navigato dopo le
esperienze acquisite nelle vicende belliche, si fece
notare per il suo profondo equilibrio e disponibilità,
aperto al dialogo ed al confronto delle idee con gli
avversari politici mise immediatamente in luce le sue
doti di emergente ed eccellente politico
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La famiglia
L’impegno politico non lo
distolse dalla concretezza
della vita, iniziò la sua
carriera scolastica quale
insegnate di ruolo presso
la Scuola elementare di
Pozzallo. Il 24 aprile 1946
convolò a nozze con
Maria Antonietta, che
sarà la sua compagna per
la vita
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Il primo incarico istituzionale
Le doti di ottimo comunicatore, di politico
moderato e di intelligente interprete dei
bisogni della popolazione, nel 1945, in attesa
delle
prime
elezioni
Amministrative,
convinsero il Prefetto a nominarlo Sindaco di
Pozzallo, carica nella quale dimostrò zelo,
dedizione e determinatezza nell’esclusivo
interesse della collettività che degnamente
rappresentava
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Gli anni da insegnante elementare
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La laurea e la crescita professionale
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Conseguì, il 18 giugno 1957, la Laurea in Pedagogia presso l’Università degli
Studi di Catania, Facoltà di Magistero, tesi “Il pensiero filosofico di Francesco
Orestano”
Continuò il suo impegno di educatore e formatore, insegnando materie
letterarie, nelle Scuole Medie. Dapprima presso la Scuola Media “San Teodoro”
a Modica per poi approdare alla Scuola Media “Rogasi” di Pozzallo, scuole nelle
quali dimostrò tutta la sua capacità, competenza, preparazione, lucidità e
cultura, requisiti essenziali per un docente che ha lasciato traccia indelebile del
proprio passaggio
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Gli incarichi istituzionali e l’elezione a
Sindaco di Pozzallo
La dedizione, disinteressata e totale,
gli ha consentito di assumere nel
corso degli anni le cariche di
Presidente
dell’Associazione
Cattolica, di Consigliere Diocesano,
di
Assessore
Comunale,
di
Presidente dell’Ente Comunale di
Assistenza, di Presidente della
Società Operaia, fino all’elezione a
Sindaco di Pozzallo negli anni
compresi tra il 1966 e il 1969
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I riconoscimenti
Il 2 giugno 1963 il Presidente della
Repubblica Antonio Segni gli conferì
l’onorificenza
di
Ufficiale
della
Repubblica (iscritto nell’elenco degli
Uff. Naz. al n. 32753 serie 1^),
riconoscimento per il suo impegno nella
cosa pubblica
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Il commiato dalla vita terrena
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Durante la prigionia nel campo di concentramento di Colonia
contrasse una patologia cardiaca a seguito di un’infezione
batterica respiratoria che ne determinò la morte il 5 agosto 1974 a
Pozzallo, a soli 54 anni per una crisi cardiaca
Una fine che fu appresa con sgomento negli ambienti dove era
conosciuto, apprezzato, stimato ed amato
In occasione dei suoi funerali partecipò un’immensa folla
riempiendo la Chiesa Madre “Madonna del Rosario” ed il
piazzale antistante (Piazza San Pietro), ed a distanza di oltre 40
anni il ricordo continua ad essere vivo nella città che ha amato e
che gli ha dato i natali
Oggi riposa nella Cappella di Famiglia nel Cimitero di Pozzallo
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I riconoscimenti post mortem
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l’amore, la stima, il rispetto ed il ricordo ancora vivo di chi
lo ha conosciuto ed apprezzato
nel gennaio 1979, in occasione del Patto di Amicizia tra le
città di Pozzallo e Firenze, il consiglio comunale
straordinario, tenutosi presso la Scuola Media “Rogasi”, su
proposta del Preside prof. Antonio Gennaro gli ha intitolato
un’aula didattica, con la seguente motivazione: “per le
eccellenti qualità didattiche, umane, professionali e per il
grande apporto di idee che hanno contribuito alla crescita
dell’Istituto”
una Via cittadina nella sua amata Pozzallo
questo fantastico Istituto
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Chi è stato il prof. Antonio Amore per Pozzallo,
per la sua famiglia e per gli amici più cari?
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un padre di famiglia
un eccellente educatore
un amministratore esemplare
una guida
un esempio
una persona giusta
un uomo integerrimo
un moderno manager che ha messo al
servizio della comunità il proprio tempo e
le proprie capacità
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Con immenso ed
immutato amore,
grazie papà
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