Rassegna Stampa - Ufficio Scolastico di Foggia

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Rassegna Stampa - Ufficio Scolastico di Foggia
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martedì 3 novembre 2015
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UNIFG
01/11/2015 FOGGIATODAY.IT
Foggia, dall'Unifg laurea honoris causa per Alberto Mieli
1
01/11/2015 TELERADIOERRE
Foggia: UniFg conferisce la Laurea Honoris Causa a Mieli,
il sopravvissuto di Auschwitz
3
Unifg, laurea honoris causa ad Alberto Mieli. Sopravvissuto
ad Auschwitz, commosse Wojtyla
4
01/11/2015 LA GAZZETTA DI CAPITANATA
Laurea «ad honorem» al sopravvissuto alla Shoah
6
02/11/2015 GAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT
UniFg laurea ad honorem sopravvissuto alla Shoa
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02/11/2015 GAZZETTADIPARMA.IT
Shoah: Università Foggia, laurea honoris causa a superstite 9
02/11/2015 STATO QUOTIDIANO
Università Foggia: Laurea Honoris Causa al sopravvissuto
Alberto Mieli
10
L'Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris
Causa ad Alberto Mieli, deportato e sopravvissuto a
13
03/11/2015 IT.EURONEWS.NET
Ateneo Foggia, laurea honorem superstite
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03/11/2015 ILIKEPUGLIA.IT
L'Università di Foggia conferirà laurea honoris causa
ad Alberto Mieli, sopravvissuto ad Auschwitz
15
Laurea al sopravvissuto alla Shoah Mieli fece
commuovere Wojtyla
16
Unifg, laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli: l'uomo
che commosse Wojtyla
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Ateneo Foggia, laurea honorem superstite
22
01/11/2015 IMMEDIATO.NET
02/11/2015 QUOTIDIANO ONLINE
03/11/2015 CORRIEREMEZZOGIORNO.IT
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domenica 01 novembre 2015
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Romano di famiglia ebrea, deportato ad Auschwitz a 17 anni. La
cerimonia si terrà l'1 dicembre a Studi umanistici, la proposta della laurea
partita dalle scuole della Capitanata in cui Mieli ha conversato con gli
studenti
Redazione · 31 Ottobre 2015
All'età di 17 anni Alberto Mieli fu arrestato e torturato
perché trovato in possesso di un francobollo della resistenza.
Dopo alcuni giorni fu deportato nel campo di sterminio di
Auschwitz - Birkenau (nei pressi di Cracovia, Polonia). Sul suo
braccio gli fu tatuata la matricola 180060 e da allora, fino al
giorno della sua liberazione, non fu più una persona ma un
numero. Uno dei tantissimi, spogliati di qualsiasi dignità e finiti
nello struggente “Se questo è un uomo” di Primo Levi, il cui
incipit campeggia a imperitura memoria proprio all'ingresso
della fabbrica di sterminio celebre in tutto il mondo.
Alberto Mieli
L'Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa in
“Filologia, Letterature e Storia” ad Alberto Mieli. Figlio di Umberto e Rosa Moresco, nato a Roma il
22 dicembre 1925, arrestato nella Capitale nel novembre del 1943, deportato prima ad Auschwitz
e poi a Mauthausen, miracolosamente sopravvissuto alla Shoah, storico “suo malgrado” come
spesso si definisce ironicamente, Alberto Mieli è divenuto uno dei testimoni principali della strage
compiuta dai tedeschi ai danni degli ebrei (e di altre popolazioni e gruppi) durante la Seconda
guerra mondiale.
La proposta di Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è scaturita anche dall'iniziativa di diversi
comuni e scuole della Capitanata, in cui Mieli nel recente passato si è recato per testimoniare
l'orrore della Shoah. L'indicazione è stata prontamente recepita e formalizzata dai professori
Saverio Russo e Stefano Picciaredda, quindi condivisa unanimemente prima dal Dipartimento di
Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione e poi dal Senato accademico
dell'Università di Foggia. L'autorizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca
scientifica, attraverso il Ministro Stefania Giannini, al conferimento della Laurea Honoris Causa ad
Alberto Mieli è giunta lo scorso 18 settembre.
La cerimonia ufficiale conferimento è stata fissata per martedì 1 dicembre 2015, dalle 10,00 in
poi, presso l'aula magna del Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze
della formazione in via Arpi 176 a Foggia, naturalmente alla presenza del reduce dall'orrore della
persecuzione razziale. “Ne sono estremamente onorato – ha commentato Alberto Mieli alla notizia
dell'ufficialità del riconoscimento accademico – e sarò felice di essere all'Università di Foggia per
testimoniare, ancora una volta, quanto sia importante non cancellare le tracce del passato e della
memoria: soprattutto quando sono così orribili”. Quando Mieli conobbe Papa Giovanni Paolo II,
Karol Wojtyla, questi gli domandò come avesse potuto scampare a quell’inferno.
“Santità a questa domanda non so rispondere – racconta Mieli –. Lui allora si commosse e si
mise a piangere, io lo feci un attimo dopo”. Alla cerimonia di conferimento della Laurea Honoris
Causa prenderanno parte molti giovani. Oltre a quelli dell'Università di Foggia, anche studenti
Unifg
1
rappresentanti dei vari istituti scolastici di Foggia e della Capitanata. “Sono stati i giovani a
ispirare questo grande evento di civiltà e memoria, mostrando grande interesse e partecipazione
nelle “Giornate della memoria” che si tengono a gennaio (poiché il 27 gennaio 1945 l'arrivo
dell'esercito russo all'interno del campo di Auschwitz ha sancito la fine dell'orrore). Vogliono essere
protagonisti della trasmissione della memoria, ora che i testimoni diretti stanno scomparendo”,
argomenta il prof. Stefano Picciaredda, titolare della cattedra di Storia contemporanea
all'Università di Foggia.
“Mieli è un uomo che umanamente e storicamente ha davvero molto da raccontare ai nostri
studenti. Ha sperimentato l'abisso, l'orrore e la rinascita. La sua passione nel testimoniare il male
più profondo della storia merita tutta la nostra attenzione e la nostra ammirazione. Faremo in modo
che per lui sia una giornata di festa, e di giustizia: ripareremo in parte allo scandalo delle leggi
razziali che lo allontanarono dagli studi”. Alberto Mieli è affettuosamente soprannominato Zi
Pucchio, proprio per le sue radici profondamente romane. Il 16 ottobre 1943 era scampato al
rastrellamento del ghetto di Roma, un mese più tardi però cadde nella rete difascisti e Gestapo.
Riuscì a salvarsi perché inviato a lavorare nelle fabbriche di guerra di Sosnowiec, nell'attuale
Repubblica Ceca: il trasferimento da Auschwitz a Sosnowiec avvenne a piedi, una marcia di 620
km durata circa due mesi e compiuta sia di notte che di giorno. Durante questo tragitto, almeno
altri 100 deportati morirono di stenti. Alberto Mieli si salvò, insieme a pochi altri.
Alberto Mieli
lauree honoris causa
università di foggia
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domenica 01 novembre 2015
Cultura
Serie A: Bologna-Caserta 85-90
Isis, i tagliagole arrivano in Turchia: sgozzati due attivisti siriani
CULTURA 
UniFg conferisce la Laurea Honoris
Causa a Mieli, il sopravvissuto di
Auschwitz
FOGGIA, 31/10/2015 09:17:33 di Redazione
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L'Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa
in “Filologia, Letterature e Storia” ad Alberto Mieli,
romano di famiglia ebrea, deportato ad Auschwitz all'età
di 17 anni. Alberto, figlio di Umberto e Rosa Moresco,
nato a Roma il 22 dicembre 1925, fu arrestato nella
Capitale nel novembre del 1943 e deportato prima ad
Auschwitz e poi a Mauthausen. Miracolosamente
sopravvissuto alla Shoah, storico «suo malgrado» come
spesso si definisce ironicamente, Alberto Mieli è divenuto
uno dei testimoni principali della strage compiuta dai
tedeschi ai danni degli ebrei (e di altre popolazioni e
gruppi) durante la Seconda guerra mondiale.
La proposta di Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è
scaturita anche dall'iniziativa di diversi comuni e scuole
della Capitanata, in cui Mieli nel recente passato si è
recato per testimoniare l'orrore della Shoah.
La cerimonia ufficiale conferimento si terrà martedì 1
dicembre dalle ore 10,00 presso l'aula magna del
Dipartimento di Studi umanistici. Mieli si dice onorato:
“sarò felice di essere all'Università di Foggia per
testimoniare, ancora una volta, quanto sia importante
non cancellare le tracce del passato e della memoria:
soprattutto quando sono così orribili”.
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Unifg
domenica 01 novembre 2015
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Unifg, laurea honoris causa ad Alberto Mieli. Sopravvissuto ad Auschwitz,
commosse Wojtyla
31 ottobre 2015
·
All'età di 17 anni Alberto Mieli fu arrestato e torturato perché trovato in possesso di un francobollo della resistenza. Dopo alcuni giorni fu
deportato nel campo di sterminio di (nei pressi di Cracovia, Polonia). Sul suo braccio gli fu tatuata la matricola 180060 e da allora, fino al giorno
della sua liberazione, non fu più una persona ma un numero. Uno dei tantissimi, spogliati di qualsiasi dignità e finiti nello struggente "Se questo è
un uomo" di Primo Levi, il cui incipit campeggia a imperitura memoria proprio all'ingresso della fabbrica di sterminio celebre in tutto il mondo.
"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici. Considerate se questo è un uomo, che
lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no".
L'Università di Foggia conferirà la laurea honoris causa in "Filologia, Letterature e Storia" ad Alberto Mieli. Figlio di Umberto e Rosa Moresco,
nato a Roma il 22 dicembre 1925, arrestato nella Capitale nel novembre del 1943, deportato prima ad Auschwitz e poi a Mauthausen,
miracolosamente sopravvissuto alla Shoah, storico «suo malgrado» come spesso si definisce ironicamente, Alberto Mieli è divenuto uno dei
testimoni principali della strage compiuta dai tedeschi ai danni degli ebrei (e di altre popolazioni e gruppi) durante la Seconda guerra mondiale. La
proposta di Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è scaturita anche dall'iniziativa di diversi comuni e scuole della Capitanata, in cui Mieli nel recente
Unifg
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passato si è recato per testimoniare l'orrore della Shoah. L'indicazione è stata prontamente recepita e formalizzata dai professori Saverio Russo
e Stefano Picciaredda, quindi condivisa unanimemente prima dal Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della
formazione e poi dal Senato accademico dell'Università di Foggia. L'autorizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca
scientifica, attraverso il Ministro Stefania Giannini, al conferimento della Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è giunta lo scorso 18 settembre.
La cerimonia ufficiale conferimento è stata fissata per martedì 1 dicembre 2015, dalle ore 10,00 in poi, presso l'aula magna del Dipartimento di
Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione in via Arpi 176 a Foggia, naturalmente alla presenza del reduce dall'orrore della
persecuzione razziale. "Ne sono estremamente onorato – ha commentato Alberto Mieli alla notizia dell'ufficialità del riconoscimento accademico –
e sarò felice di essere all'Università di Foggia per testimoniare, ancora una volta, quanto sia importante non cancellare le tracce del passato e della
memoria: soprattutto quando sono così orribili". Quando Mieli conobbe , Karol Wojtyla, questi gli domandò come avesse potuto scampare a
quell'inferno. "Santità a questa domanda non so risponderle – racconta Mieli –. Lui allora si commosse e si mise a piangere, io lo feci un attimo
dopo".
Alla cerimonia di conferimento della laurea honoris causa prenderanno parte molti giovani. Oltre a quelli dell'Università di Foggia, anche studenti
rappresentanti dei vari istituti scolastici di Foggia e della Capitanata. "Sono stati i giovani a ispirare questo grande evento di civiltà e memoria,
mostrando grande interesse e partecipazione nelle "Giornate della memoria" che si tengono a gennaio (poiché il 27 gennaio 1945 l'arrivo
dell'esercito russo all'interno del campo di Auschwitz ha sancito la fine dell'orrore, NdR). Vogliono essere protagonisti della trasmissione della
memoria, ora che i testimoni diretti stanno scomparendo - argomenta Stefano Picciaredda, titolare della cattedra di Storia contemporanea
all'Università di Foggia –. Mieli è un uomo che umanamente e storicamente ha davvero molto da raccontare ai nostri studenti. Ha sperimentato
l'abisso, l'orrore e la rinascita. La sua passione nel testimoniare il male più profondo della storia merita tutta la nostra attenzione e la nostra
ammirazione. Faremo in modo che per lui sia una giornata di festa, e di giustizia: ripareremo in parte allo scandalo delle leggi razziali che lo
allontanarono dagli studi".
Alberto Mieli è affettuosamente soprannominato Zi Pucchio, proprio per le sue radici profondamente romane. Il 16 ottobre 1943 era scampato
al rastrellamento del ghetto di Roma, un mese più tardi però cadde nella rete di fascisti e Gestapo. Riuscì a salvarsi perché inviato a lavorare nelle
fabbriche di guerra di Sosnowiec, nell'attuale Repubblica Ceca: il trasferimento da Auschwitz a Sosnowiec avvenne a piedi, una marcia di 620 km
durata circa due mesi e compiuta sia di notte che di giorno. Durante questo tragitto, almeno altri 100 deportati morirono di stenti. Alberto Mieli si
salvò, insieme a pochi altri.
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Rubrica: FOGGIA CITTA^
pag. 5 - domenica 01 novembre 2015
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UniFg laurea ad honorem
sopravvissuto alla Shoa
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L'Università di Foggia conferisce la laurea Honoris Causa al sopravvissuto Alberto Mieli. La
cerimonia si svolgerà a Foggia il primo dicembre a Studi umanistici. L’Ateneo ha accolto la
proposta della laurea partita dalle scuole della Capitanata in cui Mieli ha conversato con gli
studenti. Dice il prof. Stefano Picciaredda: «Mieli è una figura che umanamente e
storicamente ha molto da dire ai nostri studenti. La sua passione nel testimoniare il male
più profondo della storia merita tutta la nostra attenzione e la nostra ammirazione».
Alberto Mieli fu arrestato e torturato a 17 anni perché trovato in possesso di un francobollo
della resistenza. Deportato nel campo di sterminio di Auschwitz - Birkenau (Polonia), sul
braccio gli fu tatuata la matricola 180060 e da allora, fino al giorno della liberazione,
divenne un numero, uno dei tanti, spogliati di qualsiasi dignità. L'Università di Foggia
conferirà ad Alberto Mieli la laurea Honoris Causa in «Filologia, Letterature e Storia». Nato
a Roma il 22 dicembre 1925, arrestato nel novembre del 1943, deportato ad Auschwitz e
poi a Mauthausen, miracolosamente sopravvissuto alla Shoah, storico «suo malgrado»
come si definisce ironicamente, Alberto Mieli è divenuto uno dei testimoni principali della
strage compiuta dai tedeschi ai danni degli ebrei (e di altre popolazioni e gruppi) durante
la seconda guerra mondiale.
L'indicazione della laurea ad honorem è stata recepita e formalizzata dai docenti Saverio
Russo e Stefano Picciaredda, quindi condivisa prima dal dipartimento di Studi umanistici.
Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione e poi dal Senato accademico;
l’autorizzazione del ministero dell'istruzione, attraverso il ministro Stefania Giannini, al
Unifg
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conferimento della laurea è giunta lo scorso 18 settembre. La cerimonia è stata fissata per
martedì 1 dicembre, alle 10, nell’aula magna del dipartimento di Studi umanistici.
«Ne sono estremamente onorato - ha commentato Alberto Mieli - sarò felice di essere
all'Università di Foggia per testimoniare, ancora una volta, quanto sia importante non
cancellare le tracce del passato e della memoria: soprattutto quando sono così orribili».
Quando Mieli conobbe Papa Giovanni Paolo II, Wojtyla gli domandò come avesse potuto
scampare a quell’inferno, «Santità a questa domanda non so risponderle - racconta Mieli
–. Lui allora si commosse e si mise a piangere, io lo feci un attimo dopo».
01 Novembre 2015
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Shoah: Università Foggia, laurea
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Alberto Mieli tornò da Auschwitz, sua storia commosse Wojtyla
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02/11/2015 - 12:00
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(ANSA) - FOGGIA, 2 NOV - L'Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa in "Filologia,
Letterature e Storia" ad Alberto Mieli, deportato e sopravvissuto ad Auschwitz. La cerimonia si terrà
il 1 dicembre 2015, nell'aula magna, a Foggia, alla presenza del reduce dall'orrore della
persecuzione razziale. La proposta di laurea ad honorem a Mieli è scaturita dalla iniziativa di
studenti di scuole della Capitanata, in cui Mieli, la cui storia commosse Wojtyla, si è recato per
testimoniare l'orrore della Shoah.
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MANFREDONIA
2 NOV 2015, 15:53
L'UOMO CHE COMMOSSE WOJTYLA
Università Foggia: Laurea Honoris Causa al sopravvissuto Alberto Mieli
Romano di famiglia ebrea, deportato ad Auschwitz all'età di 17 anni, numero di matricola 180060
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Di: Redazione
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della resistenza. Dopo alcuni giorni fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau (nei pressi di
Cracovia, Polonia). Sul suo braccio gli fu tatuata la matricola 180060 e da allora, fino al giorno della sua
liberazione, non fu più una persona ma un numero. Uno dei tantissimi, spogliati di qualsiasi dignità e finiti nello struggente
“Se questo è un uomo” di Primo Levi, il cui incipit campeggia a imperitura memoria proprio all’ingresso della fabbrica di
sterminio celebre in tutto il mondo. «Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo
caldo e visi amici. Considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo
pane, che muore per un sì o per un no». L’Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa in “Filologia,
Letterature e Storia” ad Alberto Mieli. Figlio di Umberto e Rosa Moresco, nato a Roma il 22 dicembre 1925, arrestato
nella Capitale nel novembre del 1943, deportato prima ad Auschwitz e poi a Mauthausen, miracolosamente
sopravvissuto alla Shoah, storico «suo malgrado» come spesso si definisce ironicamente, Alberto Mieli è divenuto uno
dei testimoni principali della strage compiuta dai tedeschi ai danni degli ebrei (e di altre popolazioni e gruppi) durante la
Seconda guerra mondiale. La proposta di Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è scaturita anche dall’iniziativa di
diversi comuni e scuole della Capitanata, in cui Mieli nel recente passato si è recato per testimoniare l’orrore della
Shoah. L’indicazione è stata prontamente recepita e formalizzata dai proff. Saverio Russo e Stefano Picciaredda, quindi
condivisa unanimemente prima dal Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione e
poi dal Senato accademico dell’Università di Foggia. L’autorizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della
ricerca scientifica, attraverso il Ministro Stefania Giannini, al conferimento della Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è
giunta lo scorso 18 settembre.
La cerimonia ufficiale conferimento è stata fissata per martedì 1 dicembre 2015, dalle ore 10,00 in poi, presso l’aula
magna del Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione in via Arpi 176 a
Foggia, naturalmente alla presenza del reduce dall’orrore della persecuzione razziale. «Ne sono estremamente onorato –
ha commentato Alberto Mieli alla notizia dell’ufficialità del riconoscimento accademico – e sarò felice di essere
all’Università di Foggia per testimoniare, ancora una volta, quanto sia importante non cancellare le tracce del passato e
della memoria: soprattutto quando sono così orribili». Quando Mieli conobbe Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla,
questi gli domandò come avesse potuto scampare a quell’inferno. «Santità a questa domanda non so risponderle –
racconta Mieli –. Lui allora si commosse e si mise a piangere, io lo feci un attimo dopo».
Alla cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa prenderanno parte molti giovani. Oltre a quelli dell’Università
di Foggia, anche studenti rappresentanti dei vari istituti scolastici di Foggia e della Capitanata. «Sono stati i giovani a
ispirare questo grande evento di civiltà e memoria, mostrando grande interesse e partecipazione nelle “Giornate della
memoria” che si tengono a gennaio (poiché il 27 gennaio 1945 l’arrivo dell’esercito russo all’interno del campo di
Auschwitz ha sancito la fine dell’orrore, NdR). Vogliono essere protagonisti della trasmissione della memoria, ora che i
testimoni diretti stanno scomparendo – argomenta il prof. Stefano Picciaredda, titolare della cattedra di Storia
contemporanea all’Università di Foggia –. Mieli è un uomo che umanamente e storicamente ha davvero molto da
raccontare ai nostri studenti. Ha sperimentato l’abisso, l’orrore e la rinascita. La sua passione nel testimoniare il male più
profondo della storia merita tutta la nostra attenzione e la nostra ammirazione. Faremo in modo che per lui sia una
giornata di festa, e di giustizia: ripareremo in parte allo scandalo delle leggi razziali che lo allontanarono dagli studi».
Alberto Mieli è affettuosamente soprannominato Zi Pucchio, proprio per le sue radici profondamente romane. Il 16
ottobre 1943 era scampato al rastrellamento del ghetto di Roma, un mese più tardi però cadde nella rete di fascisti e
Gestapo. Riuscì a salvarsi perché inviato a lavorare nelle fabbriche di guerra di Sosnowiec, nell’attuale Repubblica Ceca:
il trasferimento da Auschwitz a Sosnowiec avvenne a piedi, una marcia di 620 km durata circa due mesi e compiuta sia
di notte che di giorno. Durante questo tragitto, almeno altri 100 deportati morirono di stenti. Alberto Mieli si salvò, insieme
a pochi altri.
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lunedì 02 novembre 2015
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L'Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli, deportato e sopravvissuto ad Auschwitz
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L'Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa in «Filologia, Letterature e Storia» ad Alberto Mieli, deportato e sopravvissuto
ad Auschwitz. La cerimonia è stata fissata per martedì 1 dicembre 2015, presso l'aula magna del Dipartimento di Studi umanistici,
Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione, a Foggia, alla presenza del reduce dall'orrore della persecuzione razziale. A Foggia ci
saranno almeno dieci sopravvissuti a Auschwitz.
Figlio di Umberto e Rosa Moresco, nato a Roma il 22 dicembre 1925, arrestato nella Capitale nel novembre del 1943, deportato prima
ad Auschwitz e poi a Mauthausen, miracolosamente sopravvissuto alla Shoah, storico suo malgrado come spesso si definisce
ironicamente, Alberto Mieli è divenuto uno dei testimoni principali della strage compiuta dai tedeschi ai danni degli ebrei (e di altre
popolazioni e gruppi) durante la Seconda guerra mondiale.
La proposta di Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è scaturita anche dall'iniziativa di diversi comuni e scuole della Capitanata, in cui
Mieli nel recente passato si è recato per testimoniare l'orrore della Shoah. L'indicazione è stata recepita e formalizzata dai professori
Saverio Russo e Stefano Picciaredda, quindi condivisa unanimemente prima dal Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e
Scienze della formazione e poi dal Senato accademico dell'Università di Foggia.
L'autorizzazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica, attraverso il ministro Stefania Giannini, al
conferimento della Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è giunta lo scorso 18 settembre. «Ne sono estremamente onorato - ha
commentato Alberto Mieli alla notizia dell'ufficialità del riconoscimento accademico - e sarò felice di essere all'Università di Foggia per
testimoniare, ancora una volta, quanto sia importante non cancellare le tracce del passato e della memoria: soprattutto quando sono
così orribili». Quando Mieli conobbe Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla, questi gli domandò come avesse potuto scampare a
quell'inferno. «Santità a questa domanda non so risponderle - racconta Mieli -. Lui allora si commosse e si mise a piangere, io lo feci un
attimo dopo».
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Alberto Mieli tornò da Auschwitz, sua storia commosse Wojtyla
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di Foggia conferirà laLaurea Honoris Causa in “Filologia, Letterature
e Storia” adAlberto Mieli, deportato e sopravvissuto ad Auschwitz. Lacerimonia si terrà il 1 dicembre 2015,
nell’aula magna, aFoggia, alla presenza del reduce dall’orrore della persecuzionerazziale. La proposta di
laurea ad honorem a Mieli è scaturitadalla iniziativa di studenti di scuole della Capitanata, in cuiMieli, la cui
storia commosse Wojtyla, si è recato pertestimoniare l’orrore della Shoah.
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L'Università di Foggia conferirà
laurea honoris causa ad Alberto
Mieli, sopravvissuto ad Auschwitz
La cerimonia si terrà il 1 dicembre 2015, nell'aula magna, alla presenza del reduce
dall'orrore della persecuzione razziale
Pubblicato in ISTRUZIONE il 02/11/2015 da Redazione
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 Università di Foggia, Laurea Honoris Causa, Alberto Mieli, Auschwitz, deportato, Puglia, ilikepuglia
 Foggia
L'Università di Foggia conferirà la Laurea
Honoris Causa in "Filologia, Letterature e
Storia" ad Alberto Mieli, deportato e
sopravvissuto ad Auschwitz. La cerimonia si
terrà il 1 dicembre 2015, nell'aula magna, a
Foggia, alla presenza del reduce dall'orrore
della persecuzione razziale. La proposta di
laurea ad honorem a Mieli è scaturita dalla
iniziativa di studenti di scuole della
Capitanata, in cui Mieli, la cui storia
commosse Wojtyla, si è recato per
testimoniare l'orrore della Shoah. (ANSA)
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UNIVERSITA’
Mezzogiorno, 2 novembre 2015 - 14:28
Laurea al sopravvissuto
alla Shoah
Mieli fece commuovere
Wojtyla
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L’Università di Foggia conferirà la
Laurea Honoris Causa in «Filologia,
Letterature e Storia» ad Alberto Mieli.
Figlio di Umberto e Rosa Moresco, nato
a Roma il 22 dicembre 1925, arrestato
nella Capitale nel novembre del 1943,
deportato prima ad Auschwitz e poi a
Mauthausen, miracolosamente
sopravvissuto alla Shoah, storico «suo
malgrado» come spesso si definisce
ironicamente, Alberto Mieli è divenuto
uno dei testimoni principali della
strage compiuta dai tedeschi ai danni
degli ebrei (e di altre popolazioni e
gruppi) durante la Seconda guerra
mondiale.
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Unifg

La storia di Mieli
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L’idea
La proposta di Laurea Honoris Causa
ad Alberto Mieli è scaturita anche
dall’iniziativa di diversi comuni e
scuole della Capitanata, in cui Mieli nel
recente passato si è recato per
testimoniare l’orrore della Shoah.
L’indicazione è stata prontamente
recepita e formalizzata dai professori
Saverio Russo e Stefano Picciaredda,
quindi condivisa unanimemente prima
dal Dipartimento di Studi umanistici.
Lettere, Beni culturali e Scienze della
formazione e poi dal Senato accademico
dell’Università di Foggia.
L’autorizzazione del Ministero
dell’istruzione, dell’università e della
ricerca scientifica, attraverso il Ministro
Stefania Giannini, al conferimento della
Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli
è giunta lo scorso 18 settembre.
L’appuntamento
La cerimonia ufficiale conferimento è
stata fissata per martedì 1 dicembre
2015, dalle ore 10 in poi, presso l’aula
magna del Dipartimento di Studi
umanistici. Lettere, Beni culturali e
Scienze della formazione in via Arpi
176 a Foggia, naturalmente alla
presenza del reduce dall’orrore della
persecuzione razziale. «Ne sono
estremamente onorato – ha
commentato Alberto Mieli alla notizia
dell’ufficialità del riconoscimento
accademico – e sarò felice di essere
all’Università di Foggia per
testimoniare, ancora una volta, quanto
sia importante non cancellare le tracce
del passato e della memoria:
soprattutto quando sono così orribili».
Quando Mieli conobbe Papa Giovanni
Paolo II, Karol Wojtyla, questi gli
domandò come avesse potuto
scampare a quell’inferno. «Santità a
questa domanda non so risponderle –
racconta Mieli –. Lui allora si
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commosse e si mise a piangere, io lo
feci un attimo dopo».
I partecipanti
Alla cerimonia di conferimento della
Laurea Honoris Causa prenderanno
parte molti giovani. Oltre a quelli
dell’Università di Foggia, anche
studenti rappresentanti dei vari istituti
scolastici di Foggia e della Capitanata.
«Sono stati i giovani a ispirare questo
grande evento di civiltà e memoria,
mostrando grande interesse e
partecipazione nelle “Giornate della
memoria” che si tengono a gennaio
(poiché il 27 gennaio 1945 l’arrivo
dell’esercito russo all’interno del campo
di Auschwitz ha sancito la fine
dell’orrore, NdR). Vogliono essere
protagonisti della trasmissione della
memoria, ora che i testimoni diretti
stanno scomparendo - argomenta il
prof. Stefano Picciaredda, titolare della
cattedra di Storia contemporanea
all’Università di Foggia –. Mieli è un
uomo che umanamente e storicamente
ha davvero molto da raccontare ai
nostri studenti. Ha sperimentato
l’abisso, l’orrore e la rinascita. La sua
passione nel testimoniare il male più
profondo della storia merita tutta la
nostra attenzione e la nostra
ammirazione. Faremo in modo che per
lui sia una giornata di festa, e di
giustizia: ripareremo in parte allo
scandalo delle leggi razziali che lo
allontanarono dagli studi».
La storia
Alberto Mieli è affettuosamente
soprannominato Zi Pucchio, proprio
per le sue radici profondamente
romane. Il 16 ottobre 1943 era
scampato al rastrellamento del ghetto
di Roma, un mese più tardi però cadde
nella rete di fascisti e Gestapo. Riuscì a
salvarsi perché inviato a lavorare nelle
fabbriche di guerra di Sosnowiec,
nell’attuale Repubblica Ceca: il
trasferimento da Auschwitz a
Sosnowiec avvenne a piedi, una marcia
di 620 km durata circa due mesi e
compiuta sia di notte che di giorno.
Durante questo tragitto, almeno altri
100 deportati morirono di stenti.
Alberto Mieli si salvò, insieme a pochi
18
altri.
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Unifg, laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli: l’uomo che commosse
…
Wojtyla

NAVIGATE
Unifg, laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli: l’uomo che commosse Wojtyla
BY ADMIN ON 2 NOVEMBRE 2015 ·
0
COSTUME & SOCIETÀ, SUD E MEDITERRANEO
All’età di 17 anni Alberto Mieli fu arrestato e torturato perché trovato in possesso di un
francobollo della resistenza. Dopo alcuni giorni fu deportato nel campo di sterminio di
Auschwitz – Birkenau (nei pressi di Cracovia, Polonia). Sul suo braccio gli fu tatuata la
matricola 180060 e da allora, fino al giorno della sua liberazione, non fu più una
persona ma un numero. Uno dei tantissimi, spogliati di qualsiasi dignità e finiti nello
struggente “Se questo è un uomo” di Primo Levi, il cui incipit campeggia a imperitura
memoria proprio all’ingresso della fabbrica di sterminio celebre in tutto il mondo. «Voi
che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e
visi amici. Considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o
per un no».
L’Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa in “Filologia, Letterature e Storia” ad Alberto Mieli.
Figlio di Umberto e Rosa
Moresco, nato a Roma il 22 dicembre 1925, arrestato nella Capitale nel novembre del 1943, deportato prima ad Auschwitz e poi a Mauthausen,
miracolosamente sopravvissuto alla Shoah, storico «suo malgrado» come spesso si definisce ironicamente, Alberto Mieli è divenuto uno dei testimoni
principali della strage compiuta dai tedeschi ai danni degli ebrei (e di altre popolazioni e gruppi) durante la Seconda guerra mondiale. La proposta di
Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è scaturita anche dall’iniziativa di diversi comuni e scuole della Capitanata, in cui Mieli nel
recente passato si è recato per testimoniare l’orrore della Shoah. L’indicazione è stata prontamente recepita e formalizzata dai
proff. Saverio Russo e Stefano Picciaredda , quindi condivisa unanimemente prima dal Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e
Scienze della formazione e poi dal Senato accademico dell’Università di Foggia. L’autorizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
scientifica, attraverso il Ministro Stefania Giannini, al conferimento della Laurea Honoris Causa ad Alberto Mieli è giunta lo scorso 18 settembre.
La cerimonia ufficiale conferimento è stata fissata per martedì 1 dicembre 2015, dalle ore 10,00 in poi, presso l’aula magna del
Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione in via Arpi 176 a Foggia , naturalmente alla presenza del
reduce dall’orrore della persecuzione razziale. «Ne sono estremamente onorato – ha commentato Alberto Mieli alla notizia dell’ufficialità del riconoscimento
accademico – e sarò felice di essere all’Università di Foggia per testimoniare, ancora una volta, quanto sia importante non cancellare le tracce del passato e
della memoria: soprattutto quando sono così orribili». Quando Mieli conobbe Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla, questi gli domandò come
avesse potuto scampare a quell’inferno . «Santità a questa domanda non so risponderle – racconta Mieli –. Lui allora si commosse e si mise a piangere,
io lo feci un attimo dopo».
Alla cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa prenderanno parte molti giovani. Oltre a quelli dell’Università di Foggia, anche studenti
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Alla cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa prenderanno parte molti giovani. Oltre a quelli dell’Università di Foggia, anche studenti
rappresentanti dei vari istituti scolastici di Foggia e della Capitanata. «Sono stati i giovani a ispirare questo grande evento di civiltà e memoria, mostrando
grande interesse e partecipazione nelle “Giornate della memoria” che si tengono a gennaio (poiché il 27 gennaio 1945 l’arrivo dell’esercito russo all’interno
del campo di Auschwitz ha sancito la fine dell’orrore, NdR). Vogliono essere protagonisti della trasmissione della memoria, ora che i testimoni diretti stanno
scomparendo – argomenta il prof. Stefano Picciaredda, titolare della cattedra di Storia contemporanea all’Università di Foggia –. Mieli è un uomo che
umanamente e storicamente ha davvero molto da raccontare ai nostri studenti. Ha sperimentato l’abisso, l’orrore e la rinascita. La sua passione nel
testimoniare il male più profondo della storia merita tutta la nostra attenzione e la nostra ammirazione. Faremo in modo che per lui sia una giornata di festa,
e di giustizia: ripareremo in parte allo scandalo delle leggi razziali che lo allontanarono dagli studi».
Alberto Mieli è affettuosamente soprannominato Zi Pucchio, proprio per le sue radici profondamente romane. Il 16 ottobre 1943 era scampato al
rastrellamento del ghetto di Roma, un mese più tardi però cadde nella rete di fascisti e Gestapo. Riuscì a salvarsi perché inviato a lavorare nelle fabbriche di
guerra di Sosnowiec, nell’attuale Repubblica Ceca: il trasferimento da Auschwitz a Sosnowiec avvenne a piedi, una marcia di 620 km durata circa due mesi e
compiuta sia di notte che di giorno. Durante questo tragitto, almeno altri 100 deportati morirono di stenti. Alberto Mieli si salvò, insieme a pochi altri.
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Ateneo Foggia, laurea honorem superstite
Alberto Mieli tornò da Auschwitz, sua storia commosse Wojtyla
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02 novembre 2015 11:52 NEWS
(ANSA) - FOGGIA, 2 NOV - L'Università di Foggia conferirà la Laurea Honoris Causa in "Filologia, Letterature e Storia" ad
Alberto Mieli, deportato e sopravvissuto ad Auschwitz. La cerimonia si terrà il 1 dicembre 2015, nell'aula magna, a Foggia, alla
presenza del reduce dall'orrore della persecuzione razziale. La proposta di laurea ad honorem a Mieli è scaturita dalla iniziativa
di studenti di scuole della Capitanata, in cui Mieli, la cui storia commosse Wojtyla, si è recato per testimoniare l'orrore della
Shoah.
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