8-maggio-2016 - Liceo Porporato

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8-maggio-2016 - Liceo Porporato
Non ho mai insegnato ai miei allievi; ho solo cercato di
fornire loro le condizioni in cui possono imparare.
Albert Einstein
Onda d’Urto
Periodico politico culturale di attualità, curato dagli studenti del Liceo Porporato di Pinerolo.
Direttore responsabile Alessandro Albarello. Numero 8. 31 maggio 2015.
Editore: Liceo Porporato.
Al concerto di fine anno
la scuola mostra il suo
Rockside
Francesca Beltramo I ACL
Alekos Zonca. Stefan Vidinaru.
Lara Massano. Giorgia Martinat.
Lorenzo Greco. All'apparenza
cinque normalissimi allievi del
Liceo G. F. Porporato, eppure
basta il tempo di qualche accordo
per rendersi conto che l'apparenza
inganna. Ebbene sì: mentre tutti a
dicembre pensavamo al panettone
ed alla calza della befana tra le
mura della nostra scuola
"La musica è la voce
dell'essere umano, per
questo è importante"
Alt! Alternanza!?!
Alternanza scuolalavoro, legge 107 del
2015, se ne è tanto
parlato e se ne sta
tanto parlando
tutt’ora.
Lisa Boglione I BCL
Questo progetto, i cui obiettivi
sono di introdurre i ragazzi nel
mondo del lavoro, ci ha colpito e
affondato, noi sognatori di terza,
nascevano loro: The Rockside.
Già il nome sembra dare una
scarica di adrenalina e non
lascia dubbi sul genere: rock in
tutte le sue possibili
declinazioni, dal pop-rock
all'hard-rock. Hanno fatto la
loro prima apparizione ufficiale
alla giornata dell'arte,
rifilandoci un colpo a tradimento
e destando shock e stupore.
Dobbiamo lavorare d’estate?
Ebbene sì; dopo la realizzazione
di questa traumatizzante verità si
innesca una domanda, una
signora domanda, una domanda
più che lecita e giustificata: ma
questa alternanza scuola- lavoro,
cos’è?
Dal Ministero dell’Istruzione
sono arrivate queste direttive:
200 ore di lavoro non retribuito
per i ragazzi del triennio, niente
di più, niente di meno.
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trasformando in due canzoni il
cortile del Porporato in un'arena da
concerto, ma il bello deve ancora
venire: il 9 giugno infatti si
esibiranno di nuovo! La mattina al
Porporato e la sera alla festa delle
scuole, con una scaletta ricca di
colpi di scena e canzoni che
arrivano dagli ambiti più diversi.
Sogni nel cassetto? Ovviamente sì!
Determinati ed agguerriti i
Rockside sognano d'incidere
brani loro e di conquistare palchi
prestigiosi. Ebbene se "Vola solo
chi osa farlo" i nostri rockettari
stanno volando molto in alto,
non possiamo far altro che
continuare a sostenerli e ad
ascoltare la loro musica!
[email protected]
Per cambiare serve coraggio
Pietro Manduca, ex porporato, si mette in gioco alle
comunali di Pinerolo
Francesca Beltramo 1ACL
"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". Frase ripetuta
fino alla nausea dai professori di scienze. Eppure quante volte
possiamo dire di essere soffermati a pensarci? Tutto può cambiare.
Basta un attimo, una frazione di secondo e "c'è più distanza da zero ad
uno che da uno a cento" . Possiamo scegliere di prendere e
capovolgere la nostra vita, di cambiare quelle cose che non ci
piacciono. Dobbiamo solo volerlo. Crederci. Consapevoli però che per
cambiare serve coraggio. E chi meglio può dirlo di "Sinistra Solidale
Pinerolo", neopartito che ha fatto di questo motto il suo cavallo di
battaglia? Tutti giovanissimi. Tutti carichissimi. Quasi la metà appena
usciti dalla nostra scuola. Con un fulmineo passaparola sono passati da
quattro a venti in pochi mesi, radunando tutte quelle forze giovanili
della sinistra pinerolese che fino ad allora non erano riuscite a far
sentire la loro voce, ed adesso sono in corsa per le amministrative del
5 giugno. C'è chi pensa che siano pazzi, illusi, ma loro non si fanno
scoraggiare, credono infatti che la loro giovane età sia da intendersi
non come uno svantaggio, ma come qualcosa di unico, poiché la
giovinezza più che mai presuppone la freschezza e la voglia di
rinnovamento.
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Per cambiare serve
coraggio
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"Cos'è che non funziona a
Pinerolo?" chiediamo a Pietro
Manduca, il candidato sindaco
appena ventitrenne, ex allievo del
Porporato ed ancora innamorato
della nostra scuola : "Pinerolo ha
perso la visione d'insieme. Il
territorio non viene valorizzato e la
città manca di iniziative culturali e
svaghi per i giovani. Se vogliamo
che le persone smettano di andare a
cercare altrove qualcosa di "più
bello", di " più interessante",
Pinerolo deve diventare più bella
ed interessante. Una città viva."
Insomma : abituarsi al bello per
una bella città. E Sinistra Solidale
ha in mente di fare molte cose
belle. La chiave di volta? Passare
da politiche per i giovani, dove
quindi i giovani non possono far
altro che accettare passivamente
ciò che viene deciso per loro, a
politiche dai giovani, dove invece
essi possano far sentire la loro
voce. Uno dei punti in programma
è appunto quello di creare una
consulta giovanile che prenda atto
delle proposte del mondo giovane.
Si pensa di proiettare Pinerolo in
un'ottica universitaria, dove ci sia
più partecipazione e solidarietà tra i
cittadini, in particolar modo tra
quelli giovani, anche con la
creazione di un registro
liceali/universitari, nel quale ci si
possa dare vicendevolmente una
mano nell'ambito scolastico, senza
dover incorrere in spese superflue
quali ripetizioni. Per quanto
riguarda i trasporti l'obbiettivo è
quello di una generale
riconversione ecologica,
diminuendo più che si può lo
spostamento su gomma. Non
mancano ovviamente le iniziative
sul piano sociale , l'obbiettivo è
quello di portare avanti una cultura
della Pace e della Cittadinanza,
favorendo l'inclusione sociale
attraverso la creazione di spazi
d'interazione tra i cittadini ed il
sostegno alle associazioni di
volontariato, affinché il lato umano
prevalga su quello economico.
"Cosa dici a quei giovani che si
disinteressano della politica?" A
questa domanda Pietro ci risponde
così : " E' assurdo. Noi siamo il
futuro. Noi più degli altri
dobbiamo darci da fare,
rimboccarci le maniche per
cambiare quelle cose che non ci
piacciono, altrimenti non lo farà
nessun altro per noi. Bisogna
lanciarsi. Sempre. Anche quando
tutti dicono che è impossibile,
perché difficile non è sinonimo di
sbagliato"
Ma noi chi siamo?
U n a p o p o l a z i o n e d i
s m a r t p h o n e a d d i c t e d ?
Sonia Torpiglio 4 BSU
Il 4 maggio, il nostro istituto ci
ha dato un' opportunità
grandissima dal nostro istituto.
Qui nell' auditorium della nostra
scuola, in occasione della
conferenza “Le rose son
sbocciate”, abbiamo avuto il
piacere di conoscere Don Luigi
Ciotti: persona umile, parole
bellissime.
Due frasi: "La solitudine dilaga
sofferenza,fragilità, paure. Vedo
tanti ragazzi della vostra età,
magari col telefonino
continuamente nel virtuale, ma
poi dentro... vivono accanto ad
altri ma molto soli. La considero
veramente una delle grandi
riflessioni la solitudine."
"Non so se chiamarla
dipendenza, ti devo dire... la
realtà oggi, che per me è
veramente preoccupante, ti può
sembrare paradossale, è il senso
della povertà relazionale, perché
è la solitudine, a tutte le età. C'è
tanta gente che vive accanto e
Alt!Alternanza!?!
Lisa Boglione
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Queste ore, comprensive, in parte,
di attività e laboratori svolti nelle
classi, vede il suo carico portante
di ore al compimento delle 200
nello stage lavorativo vero e
proprio. Basta.
Ogni scuola è stata libera di
prendere le proprie decisioni sulla
procedura di “smistamento” degno del Cappello Parlante di
Hogwarts- e di agire come meglio
ritenesse.
Indossando i panni
dell’investigatopo ho deciso di
chiedere alle cavie come me
delle altre scuole del pinerolese
e torinese la loro opinione su
questo progetto; tre persone su
ventiquattro l’hanno definita
“un’idea fantastica”, perché in
qualche modo completa il loro
percorso di studi “teorico” con
qualcosa di pratico coerente con il
loro indirizzo o comunque si pensa
sia un’occasione per
responsabilizzarsi qualsiasi sia il
lavoro svolto.
non vive insieme."
E ora io dico, quanti di noi
hanno ascoltato e colto queste
parole?
Quanti di noi in quel momento
non avevano il telefono in
mano?
Si, perché noi siamo le
generazioni dei social,
'generazioni nella rete'.
Ma ha ragione Don Ciotti, non
c'è povertà più grande della
solitudine, anoressia esistenziale
alimentata dalle dipendenze.
Bisogna imparare a non vivere
accanto alle persone ma a
viverci assieme. ESSERE
UMANO è RELAZIONE.
Dodici persone dicono che è una
buona idea, ma deve essere
organizzata bene e con serietà, “si
vede che è in fase di sviluppo”,
infatti molti non hanno capito di
che cosa si tratti o di cosa questa
fantomatica esperienza possa
riservare per loro, “sembra un po’
campata in aria”.
Due persone dicono che è una
scemenza, perché in estate si
hanno altre cose da fare (come
dargli torto?!) e una persona dice
che l’idea è carina ma è brutto che
la scuola scelga il posto di lavoro
per te. Sei persone pensano che
sia un po’ inutile nei licei, perché
non preparano per un lavoro
pratico, ma sorpresa sorpresa:
l’alternanza si è abbattuta anche
sugli istituti tecnici con la bellezza
di 400 ore di scuola-lavoro, il che
mi sembra abbastanza significativo
come dato: si vuol far vedere che
si sta cercando di integrare tutti i
ragazzi, indipendentemente dalla
“praticità” della scuola da loro
frequentata, nel mondo del lavoro,
bello, ma le perplessità sono tante.
Mi ha molto sorpreso il fatto che
quasi tutte le 24 persone a cui ho
chiesto non avessero ben chiaro
Dobbiamo diventare i
protagonisti del mondo, della
scena... ma lo dobbiamo fare
insieme. La solidarietà non è
un eccezione.
Cogliamo le opportunità che ci
vengono offerte, ascoltiamo le
parole che ci vengono dette.
Impariamo a cogliere i
particolari soprattutto le
persone particolari, per farlo
dobbiamo integrarci al mondo,
diventare un tutt'uno con ciò
che ci circonda, ciò non è
possibile se ci isoliamo.
che cosa fosse questa...cosa.
Non sapevano in che termini si
svolgesse, per quale ragione ed era
tutto un grande immenso dubbio.
A chi dobbiamo dare la colpa? Al
fatto che l’alternanza sia un
progetto neonato e noi siamo i
primi a doverlo “provare”? Ma
una volta capito il meccanismo le
domande rimangono.
Persevereranno anche dopo lo
stage? So solo che per ora sto
accumulando ore raccogliendo le
pietruzze nei viali...