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settembre 2011 pag. 12 Numero unico Distribuzione gratuita Domenica 18 settembre Sabato 17 settembre Piazza Matteotti dalle ore 18 Piazza Matteotti Ore 21,30 (replica ore 22,50) Dal “DON CHISCIOTTE” di Ludwig Minkus Centro Studi Danza Coreografie di M.Paola Fiorucci e Marzia Magi Ore 11,00 ESIBIZIONI DELLE TRUPPE RISORGIMENTALI Organi Ore 21,00 CONCERTO del Chorus Fractae Ebe Igi Ore 22,00 - Proclamazione della Taverna vincitrice del Palio “Fratta dell’Ottocento” Ore 22,30 – CONCERTO della Fanfara della Banda Civica Piazza XXV Aprile Ore 21,00 (replica ore 22,00) – CIRCO ARENA DEI FRATELLI PETTÈ Il più piccolo spettacolo del mondo con gli artisti del “Circolistico” di Senigallia Piazza XXV Aprile Piazza delle Erbe – Caffè Concerto, la piazzetta delle illusioni. Magia, danza e poesia Ore 21,00 (replica ore 22,30) LA CARMEN: amore e morte Compagnia di Danza “L’elfo ballerino” diretta da Sabina Moni Ore 21,30 KENZO ... IL MAGO Cabaret magico, micromagia, illusionismo Ore 21,00 (replica ore 22,00) – CIRCO ARENA DEI FRATELLI PETTÈ Il più piccolo spettacolo del mondo con gli artisti del “Circolistico” di Senigallia Piazza del Mercato Dalle ore 18,00 - BALLI POPOLARI IN FESTA – Gruppo balli popolari “La Frullana” di Pietralunga Ore 21,00 - BALLI POPOLARI IN FESTA – Gruppo balli popolari “La Frullana” di Pietralunga Dalle ore 21,00 – I FABBRI DELLA FRATTA Arte, forza e fantasia Piazza del Mercato Ore 21,00 (replica ore 22,30) UNA GIORNATA IMMAGINARIA PER L’UNITÀ D’ITALIA Accademia dei Riuniti – Regia di Giampiero Frondini con la partecipazione degli eserciti austriaci e napoleonici Museo di Santa Croce Dalle ore 21,00 - IL MERAVIGLIOSO MONDO DI ALICE Filantropia ed educazione scolastica nell’opera di Alice Franchetti a cura di Tela Umbra – Città di Castello - Esposizione nuove TARGHE STRADALI dedicate di personaggi storici di Umbertide Itineranti ESERCITI RISORGIMENTALI La vita quotidiana delle truppe, tra battaglie, esercitazioni e bivacchi. MUSICA DA STRADA L’eterno fascino della musica meccanica (Organi di Barberia, organetti, pianole etc.) Piazza delle Erbe Ore 18,00 - KENZO ... IL MAGO Cabaret magico, micromagia, illusionismo Ore 21,00 (replica ore 22,30) – CAFFE CONCERTO Ore 21,30 – CAN CAN: l’ultima follia da Parigi - “The Dilettanti dancers” Ore 22,00 KENZO ... IL MAGO Cabaret magico, micromagia, illusionismo I ponti Ore 21,30 e ore 22,30 – Musica sotto i Ponti a cura di Nero Fratta Sax Museo di Santa Croce Ore 18,00 – INCONTRO CON L’AUTORE - Presentazione del libro “La dama e il compasso” di Alessandra Oddi Baglioni - Cangemi editore Dalle ore 21,00 - IL MERAVIGLIOSO MONDO DI ALICE Filantropia ed educazione scolastica nell’opera di Alice Franchetti, a cura di Tela Umbra – Città di Castello - Esposizione nuove TARGHE STRADALI dedicate di personaggi storici di Umbertide Palazzo Comunale Dalle ore 21,30 – DA FRATTA A UMBERTIDE: la notte che Umbertide cambiò nome Rievocazione della seduta del Consiglio Comunale che decretò il cambiamento del nome della città. Itinerante MUSICA DA STRADA L’eterno fascino della musica meccanica (Organi di Barberia, organetti, pianole etc.) FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE “L’Europa investe nelle zone rurali” REPUBBLICA REGIONE ITALIANA UMBRIA CAMERA DI COMMERCIO PERUGIA AZIENDA SERVIZI INTERCOMUNALI TIP. CALDARI - UMBERTIDE GRUPPO NAZIONALE LOCALE ALTA UMBRIA srl Zibaldone con cronache, curiosità, ricette e quant’ altro dell’Ottocento umbertidese A cura di Adriano Bottaccioli Rievocazione storica della “Fratta dell’Ottocento” UMBERTIDE 15-16-17-18 SETTEMBRE 2011 Numero speciale per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia I VOLONTARI DI UMBERTIDE ALLE GUERRE PER L’INDIPENDENZA ... entusiastica invero e intensa fu sempre la partecipazione degli umbertidesi alla grande opera del patrio riscatto e l’opera loro si esplicò oltre che nel prendere parte attiva ai moti anche nel favorire lo sconfinamento dei volontari, aiutandoli finanziariamente, ricoverandoli, soccorrendoli in ogni modo. Tra gli altri meritano speciale menzione i Vibi, allora ricchissima famiglia, che molto spesero per la causa italiana e che pagarono anche di persona. Uno di essi, capitano Luigi, ferito alla difesa di Roma, fu ricoverato all’Ospedale Santo Spirito e poi a quello dei Pellegrini, dove morì. In questo ospedale fu amorosamente curato dalla grande Giulia Modena1 e un’altra eroina, la principessa Cristina di Belgiojoso ne dette comunicazione alla famiglia, in Umbertide, ma il prezioso autografo, benché ricercato minuziosamente, non s’è potuto rinvenire. (I volontari di Umbertide alle guerre per l’Indipendenza. - Archivio Storico del Risorgimento Italiano - Archivio di Stato di Perugia) 1) Giulia Modena (1818-1869), moglie del famoso attore Gustavo, fervente mazziniano, si distinse, assieme a Cristina di Belgiojoso, per l’assistenza prestata ai feriti delle guerre per l’indipendenza, anticipando l’iniziativa di Florence Nigthingale formando un corpo di infermiere volontarie operanti già nel 1849. Dalla cronaca del tempo: Umbertide – 22 maggio 1866 - Partiranno oggi, dopo il lauto pranzo allestito per l’occasione dal Comitato delle donne umbertidesi, i giovani volontari che hanno coraggiosamente scelto di accorrere al fronte, per cacciare dal nostro paese la soldataglia austro-ungarica, che in più occasioni ha spadroneggiato con arroganza sulle nostre terre. Ai giovani volontari, durante la cerimonia di saluto della cittadinanza, che si terrà davanti al Municipio, le signore e signorine del Comitato doneranno un Tricolore di seta finissima con ricamata la scritta: LE DONNE UMBERTIDESI AI LORO VOLONTARI – 1866 C H I P E R L A PA T R I A M U O R . . . (Parole di Paolo Pola – Musica di F.S. Mercadante - 1826) Aspra del militar benché la vita, al lampo dell’acciar gioja l’invita. Chi per la patria muor vissuto è assai; la fronda dell’allor non langue mai. Più tosto che languir per lunghi affanni, è meglio di morir Sul fior degli anni Chi muore e che non dà di gloria un segno alla futura età, Di fama è indegno Vuole la tradizione che questo inno fosse cantato dai due eroi, Attilio ed Emilio Bandiera, all’annuncio della loro condanna a morte che fu eseguita, tramite fucilazione e per ordine di Re Ferdinando II, il 25 luglio 1844 in località Vallone di Rovito (Cosenza). L’inno, tratto dall’opera “Donna Ca- ritea di Spagna”, entrò a far parte del vasto repertorio di canti risorgimentali che accompagnarono le gesta dei volontari, molti dei quali, come il presente ed il più noto coro del Nabucco, erano popolari arie d’opera che ben si adattavano agli ideali dei patrioti. Il garibaldino umbertidese Torello Maccarelli settembre 2011 pag. 2 pag. 11 numero unico ELENCO DEI VOLONTARI UMBERTIDESI PRIMA GUERRA D’INDIPENDENZA 1848 -1849 Insurrezione contro gli Austriaci a Milano e Venezia – Coalizione di alcuni stati italiani guidata da Carlo Alberto di Savoia – Il Granduca Leopoldo II abbandona la Toscana e viene sostituito da un Governo provvisorio – Papa Pio IX si rifugia a Gaeta e la sua fuga consente la proclamazione della Repubblica Romana - Insuccesso delle truppe piemontesi ed alleate - Carlo Alberto abdica a favore di Vittorio Emanuele II Agostini Giuseppe, capitano a Venezia e a Roma - Banelli Giovanni - Baldacci Luigi – Benedetti Antonio – Benedetti Settimio – Bettoni Domenico – Caracchini Domenico (legione Garibaldi) – Cencini Filippo (idem) – Cristoferi Angelo Antonio – Facchini Giovanni Domenico – Faticoni Alessandro (legione Roselli) – Igi Domenico – Igi Giovanbattista – Lotti Antonio – Lotti Carlo – Lotti Domenico – Livi Gabriele – Mastriforti Domenico – Mercanti Francesco (colonna Zambianchi) – Pasquali Antonio – Romitelli Fioravante – Romitelli Luigi – Romitelli Tito (nel 1831 aveva preso parte alla rivoluzione di Rimini) – Rovinati Giuseppe – Tonanni Settimio – Vibi Luigi (capitano, morto a Roma) SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA 1859 Camillo Benso Conte di Cavour riesce a coinvolgere l’Imperatore Napoleone III nella guerra contro gli Austriaci - Dopo l’armistizio di Villafranca i Francesi ottengono la Il bianco mostra ch’ella è santa e pura il rosso che col sangue è a pugnar presta e quel’altro color che vi s’innesta che mai mancò la speme alla sventura (Giovan Battista Niccolini – sec.XIX) Sui limiti schiusi, su i troni distrutti piantiamo i comuni tre nostri color ! Il verde la speme tant’anni pasciuta, il rosso la gioia d’averla compiuta, il bianco la fede fraterna d’amor (Giovanni Berchet 1831) Lombardia - Cavour dà le dimissioni da Primo Ministro – Grazie ai Plebisciti i Ducati di Parma e Piacenza, quello di Modena e Reggio, la Legazione della Romagna e l’ex Granducato di Toscana, sono annessi al Regno di Sardegna, mentre Nizza e la Savoia passano ai Francesi Venezia resta sotto gli Austriaci, il Papa torna a governare sullo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, viene governato dal figlio Francesco II. – Cavour viene richiamato al governo. Baldacci Domenico – Barcaroli Domenico (20° reggimento) – Bastianelli Mauro – Boldrini Giovanni - Baracchini Giovanni (20° reggimento) – Carotini Serafino – Censi Amerigo – Ciangottini Bartolomeo (20°reggimento) – Cristoferi Angelo Antonio – Faticoni Alessandro – Garognoli Giovanbattista (20° reggimento) – Giappichelli Genesio (caporale nel Genio) – Igi Domenico – Igi Giovanbattista – Igi Giuseppe fu Antonio – Igi Settimio – Magnanelli Agostino – Mencarelli Gervasio – Natali Filippo (caporale 34° reggimento) – Polidori Luigi (44° reggimento) – Porrini Enrico – Reggiani Aristide (caporale maggiore del 38° reggimento) – Santini Giuseppe – Santini Leopoldo – Valdambrini Giovanni – Valeri Luigi – Vespucci Americo – Vibi Gervasio TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA 1866 Spedizione di Garibaldi contro lo Stato Pontificio fermata dall’esercito italiano per timore di interventi da parte dei Francesi – Alleanza IL TRICOLORE IN POESIA Il tricolore della Repubblica Romana Il bianco l’è la fé che ci incatena il rosso l’allegria dei nostri cuori ci metterò una foglia di verbena ch’io stesso alimentai di freschi umori. (Francesco dall’Ongaro – 1847) con la Prussia contro l’Austria ed annessione del Veneto al Regno d’Italia – Nel 1870 fu annessa anche Roma Barattini Mariano – Barcaroli Domenico – Benedetti Odoardo – Mercanti Giuseppe – Burelli Alessandro – Caneschi Tommaso – Censi Amerigo – Ciangottini Bartolomeo – Crisostomi Nazzareno – Frati Valeriano – Gili Silvio – Igi Giuseppe di Giovanbattista (caporale) – Maccarelli Macario (prigioniero a Condino) – Mastriforti Ruggiero – Moretti Giovanbattista – Polidori Luigi – Santini Giuseppe – Santini Pio – Testi Luigi – Valdambrini Giovanni TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA 1867 Barattini Mariano – Barcaroli Domenico (prigioniero) – Bartoccini Sante – Bellezzi Giacomo – Benedetti Orlando – Burelli Alessandro (sottotenente farmacista) – Caneschi Pericle – Caneschi Tommaso – Checconi Luigi (prigioniero) – Ciangottini Michelangelo – Fornaci Salvatore – Fratini Giuseppe – Giappichelli Genesio – Cili Silvio – Igi Giovanbattista (morto a Mentana) – Latterini Reginico – Maccarelli Macario – Maccarelli Torello – Martinelli Massimo – Migliorati Giovanni – Morelli Giovanbattista – Polidori Luigi – Porrini Domenico – Rometti Settimio – Rovinati Giuseppe – Santini Pio (tenente) – Testi Luigi – Tonanni Agostino – Troni Giuliano – Valdambrini Giovanni – Vespucci Americo Se una rosa vermiglia o un gelsomino a una foglia d’allor metti vicino i tre colori avrai più cari e belli a noi che in quei ci conosciam fratelli i tre color avrai che fremer fanno chi ancora si ostina ad esser tiranno. (Domenico Carbone 1848) ... e subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l’anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de’ poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi... (Giosuè Carducci – Discorso tenuto in occasione del 1° centenario della nascita del Tricolore – Reggio Emilia 1897) Umbertide, 15-16-17-18 Settembre 2011 Giovedi 15 settembre Venerdì 16 settembre Piazza Matteotti Piazza Matteotti Ore 20,30 - SI ALZA IL SIPARIO SULLA FESTA Dalle ore 21,30 – LA CARMEN: amore e morte Compagnia di Danza “L’elfo ballerino” diretta da Sabina Moni – Musiche di George Bizet Alzabandiera alla presenza delle Regie autorità civili e militari, della Fanfara della banda civica, dei garibaldini, dei rappresentanti delle Taverne ed Osterie e del pubblico che accorrerà numeroso. CAN CAN: l’ultima follia di Parigi - “The Dilettanti dancers” INTERVENTI MUSICALI dei Nero Fratta Sax L’ordine pubblico sarà garantito dal 1° Battaglione di Fanteria di Linea del Ducato di Modena. Piazza XXV Aprile Dalle ore 21,15 – FAVOLAGIOCANDO Spettacolo per bambini Piazza del Mercato Dalle ore 21,30 – CIRCO ARENA DEI FRATELLI PETTÈ Il più piccolo spettacolo del mondo con gli artisti del “Circolistico” di Senigallia Dalle ore 21,00 – I FABBRI DELLA FRATTA Arte, forza e fantasia Piazza XXV Aprile Dalle ore 21,00 BALLI POPOLARI IN FESTA – Gruppo balli popolari “La Frullana” di Pietralunga Piazza del Mercato Dalle ore 21,30 - CIRCO ARENA DEI FRATELLI PETTÈ Il più piccolo spettacolo del mondo con gli artisti del “Circolistico” di Senigallia Dalle ore 21,00 I FABBRI DELLA FRATTA Arte, forza e fantasia Piazza delle Erbe – Caffè degli Artisti Dalle ore 22,00 (replica ore 22,50) – STRAUSS IERI ...E OGGI Centro Studi Danza - Musica di Johann Strauss jr - Coreografia di Maria Paola Fiorucci Ore 21,00 – CONCERTO Chorus Fractae Ebe Igi (1a parte) Ore 21,30 – IL MAGICO MONDO DI KENZO Cabaret magico, micromagia, illusionismo Ore 22,00 – CONCERTO Chorus Fractae Ebe Igi (2a parte) Ore 22,30 – IL MAGICO MONDO DI KENZO Cabaret magico, micromagia, illusionismo Piazza delle Erbe – Caffè degli Artisti Museo di Santa Croce Dalle ore 21,30 – LA CARMEN: amore e morte Compagnia di Danza “L’elfo ballerino” diretta da Sabina Moni – Musica di George Bizet Dalle ore 22,00 – CAN CAN: l’ultima follia da Parigi - “The Dilettanti dancers” Dalle ore 22,30 – CAFFÈ CONCERTO Dalle ore 21,00 - IL MERAVIGLIOSO MONDO DI ALICE Filantropia ed educazione scolastica nell’opera di Alice Franchetti a cura di Tela Umbra – Città di Castello - Esposizione nuove TARGHE STRADALI dedicate di personaggi storici di Umbertide Museo di Santa Croce Passeggiata lungo le mura Dalle ore 21,00 - IL MERAVIGLIOSO MONDO DI ALICE Filantropia ed educazione scolastica nell’opera di Alice Franchetti a cura di Tela Umbra – Città di Castello - Esposizione nuove TARGHE STRADALI dedicate di personaggi storici di Umbertide Ore 21,00 e ore 22,30 – MUSICA SOTTO I PONTI a cura di Nero Fratta Sax Scalinata di Piazza del Mercato I ponti Ore 21,30 e ore 22,30 – MUSICA SOTTO I PONTI Caffè Concerto - a cura del M° Nicola Lucarelli A passo di corsa... con rappresentanza storica della Fanfara Bersaglieri Palazzo Comunale Dalle ore 22,00 – DA FRATTA A UMBERTIDE: la notte che Umbertide cambiò nome Rievocazione della seduta del Consiglio Comunale che decretò il cambiamento del nome della città. Itineranti ESERCITI RISORGIMENTALI - La vita quotidiana delle truppe, tra battaglie, esercitazioni e bivacchi. Palazzo Comunale Dalle ore 21,30 – DA FRATTA A UMBERTIDE: la notte che Umbertide cambiò nome Rievocazione della seduta del Consiglio Comunale che decretò il cambiamento del nome della città. Le Taverne storiche resteranno aperte dalle ore 19,30 alle ore 24,00 settembre 2011 pag. 10 UN’OMBRA OFFUSCA IL SUCCESSO DELLA PRIMA “STORIA DI UMBERTIDE” I 100 ANNI CHE CAMBIARONO IL MONDO Il prof. Giuseppe Mazzatinti critica aspramente l’opera di don Antonio Guerrini, curata dal nepote Genesio Perugini e stampata dalla Tipografia Tiberina nel 1883 L’autorevole e colto intellettuale di origine eugubina, interviene pesantemente nella polemica sollecitata dal consigliere Filippo Natali sul contributo stanziato dal Consiglio Comunale per la pubblicazione del volume. La sua critica non è rivolta soltanto frutto della costatazione che molte delle notizie fornite dal sacerdote sono, a suo dire, prive di fondamento, ma soprattutto al fatto che a giovarsi del successo ottenuto dalla pubblicazione, sia stato il nepote Genesio Perugini che ha raccolto le carte del defunto e, per ottemperare ai desideri espressi dallo stesso, le ha date alla stampa senza curarsi di verificare le fonti o, almeno di migliorarne la forma scritta. Eh, sì, perché a detta del professore il testo è pieno di nefandezze ed infarcito da termini roboanti e spropositati, per fatti, figure e situazioni di scarsissimo interesse storico. Un testo con “periodi sgrammaticati e troppo rei, quasi ad ogni pagina”, altri gonfi di boria retorica come questo: “Affinché poi nell’avvenire perenne rimanesse monumento della ricuperata Terra e non rinnovassero i Vitelli pretensioni sopra di lei, o non addivenisse più guiderdone d’altri Magnati per sanguinose gesta famosi...”. Oppure stomachevoli e pretenziose esibizioni letterarie come: Il puro cielo d’Ausonia che sorrideva alla soavità di aure tranquille, videsi ben presto onnubilare al sorgere di un nembo che tutto ingombrava con rutilante fragore il pontifical reggimento”. O, ancora, bolzi come questo: “Il sec.XVII nel fosco suo tramonto lasciò l’Europa sopra il cratere d’immenso vulcano, al cui tremendo scoppio poco mancherà che dessa non resti dalle vorticose fiamme distrutta”. Ma il dotto professore prosegue nella disamina del volume della Storia di Umbertide, definendo ironicamente “idropici” periodi come questo che lui segnala tra gli altri : “...Nel mercoledi Santo il Sole col primo raggio illuminava un trionfale vessillo, ove scorgeansi effigiati il mistico calice d’oro, su cui innocenti colombe curvavano pietose il candido collo, la soprastante candida cometa , l’autorevole feltro gentilizio e gli astri scintillanti; vivi simboli di religione, di mansuetudine, di possanza”. L’autore, con questo periodo, fregiato di tredici aggettivi insulsi, ha voluto dire che la Fratta nel 1830 ritornava sotto il dominio pontificio. Cosa dire poi, prosegue il Mazzatinti, dei molti versi, sparsi in questa brutta esposizione della storia Frattense. Qua dentro ve n’ha di svariate armonie e misure; piani come questo: “dal perugino General Consiglio”; tronchi come questo; “per dar notturno assalto alla citta” ; o sdruccioli come quest’altro: “dal vittorioso fiorentino esercito”. A conclusione della sfavorevole recensione del prof. Mazzatinti, dalla quale abbiamo estratto solo pochi esempi, Filippo Natali si chiede se “dopo questo, vi sarà nessuno che vorrà ostinarsi a ritenere la Storia di Umbertide del Guerrini e del Perugini per un bel lavoro storico -letterario, che giustificasse la spesa fatta coi denari del pubblico?” FONTI BIBLIOGRAFICHE Fonti bibliografiche : “Umbertide nel secolo XIX” di R.Codovini e R.Sciurpa –Comune di Umbertide – Gesp – 2001 “Umbertide nelle immagini “ a cura di Bruno Porrozzi - Pro Loco Umbertide – 1977 “La storia di Umbertide giudicata dal Sig.Giuseppe Mazzatinti nell’Archivio Storico per le Marche e l’Umbria” Grifani – Donati – Città di Castello 1885 (copia anastatica a cura della Digital Editor s.r.l.) Archivio Fotografico del Comune di Umbertide pag. 3 numero unico Aggiacente Adiacente, limitrofa, contigua Biacca Materia di colore bianco, ricavata dal piombo calcinato mediante aceto. Pur avendo elevata tossicità, veniva usato per farne impiastri e come colore dai pittori. Bigattiera Ambiente adibito all’allevamento di bachi da seta Cartografo idrostatico Era una specializzazione di Don Bartolomeo Borghi, ingegnere del Comune di Umbertide, che all’attività di scienziato e di sacerdote univa quella, mal tollerata dalle autorità del tempo, di fervente giacobino. Facanapa La maschera che dà nome al giornale satirico umbertidese fece il suo debutto nel 1836 nel veneziano Teatro della Minerva. Facanapa è caratterizzato dal modo di parlare veloce, storpiando le parole e creando ilarità con il suo continuo muoversi con buffe piroette. Ferrari, cappellari, cocciari, vetrari, cordari, canepini, scarpari, bollettari Venditori e fabbricanti di ferramenta, cappelli, terracotte, vetri, corde, canapa, scarpe e chiodi. Fitolacca É una pianta con azione emetica, purgativa e depurativa; in passato veniva impiegata nel trattamento dei reumatismi, artrite, sifilide e le cosiddette forme “scrofolose”. Pur avendo proprietà tossiche, veniva frequentemente usata per dare colore al vino. Gioco della ruzzola Gioco popolare già praticato dagli Etruschi che consiste nel lanciare il più lontano possibile un disco di legno (o una forma di formaggio stagionato), imprimendogli velocità tramite una fettuccia legata attorno ad un braccio. Gioglio (Lolium temulentum) Loglio, zizzania ubriacante Malsanìa Scarsità d’igiene, insalubrità. Pannina e bracciatura Il termine pannina indicava le pezze di lana o stoffa e bracciatura qualsiasi tessuto che secondo gli usi del tempo veniva venduto a braccia. Pristinai Fornai, prestinari Zanelle Canali per lo scolo delle acque piovane poste ai lati delle strade Zolfanelli fosforici, o pirofori Fiammiferi in legno imbevuti di zolfo nella parte superiore Impossibile fare una sintesi di un secolo tanto ricco di avvenimenti e di profonde e radicali trasformazioni sotto il profilo sociale, politico ed economico. Le notizie che riportiamo qui sotto sono soltanto un piccolo esempio di cosa accadeva in una cittadina come la nostra che, pur consapevole di ciò che avveniva nel resto del mondo e spesso direttamente coinvolta in questi cambiamenti, doveva fare i conti con i problemi di tutti i giorni del Teatro e diventa socio dell’Accademia dei Riuniti. 1811 - Una grossa piena del Tevere interrompe la strada per Città di Castello nei pressi di Montalto. Per raggiungerla si dovrà passare per il Molinello e poi, costeggiando il fiume, nel vicino territorio di Montone. L’Albero della Libertà 1800 - L’alba del secolo vede alcuni frattegiani rinchiusi in carcere con l’accusa di essere giacobini; tra questi Don Bartolomeo Borghi “cartografo idrostatico” di Fratta. Il 19 luglio, in piena estate, un forte temporale fa straripare la Reggia causando notevoli disastri tra i quali l’abbattimento del muro di sostegno del terrapieno che dà verso la Rocca e di quello che riparava il borgo di Santa Croce, che viene invaso dalle acque. Il Governo di Perugia non dà aiuto alla popolazione, contribuendo ad esasperare gli animi già inaspriti dalle passate vicende dell’Albero della Libertà, abbattuto dai clericali che al suo posto piantarono una croce. Ai piedi di questa apparve ben presto una piccola coccarda tricolore, un piccolo segno, quasi una premonizione, di ciò che sarebbe avvenuto negli anni seguenti... 1801 - Scarseggiano pane e vino e altri beni di consumo. Il cardinale Rivarola risponde picche alle proteste degli abitanti e li obbliga a riparare i danni causati dalla piena. La Fratta è luogo di passaggio di truppe straniere e deve contribuire al loro mantenimento. Agli Ebrei residenti nel paese (in buona parte commercianti di maioliche), viene intimato di allontanarsi. Un paio di galline costa 30 bajocchi. 1805 - Nonostante il pessimo stato dell’economia comunale si decide di commissionare ad un sarto di Perugia nuovi costosi abiti che gli Amministratori di Fratta dovranno indossare nell’espletamento dei loro incarichi . 1809 - Fratta diventa Comune di terza classe dell’Impero Francese. Viene nominato Maire il cantante Domenico Bruni, mentre lo stemma imperiale francese domina il Palazzo Comunale. Grandi feste in onore del “despota” Napoleone con luminarie, fuochi d’artificio e distribuzione di “pollami a guisa di cuccagna”. 1810 - Le autorità francesi provvedono alla creazione dell’anagrafe rendendo obbligatoria la registrazione di nascite, morti e matrimoni. Si istallano le tabelle delle vie ed i numeri civici. L’autorità sopprime le Confraternite, istituendo il “Burò di Beneficenza” e la “Società Materna”. Il Comune eroga 10 scudi per la costruzione 1812 - I Francesi confiscano le opere d’arte delle chiese di Fratta, tra queste l’ “Incoronazione della Vergine” del Pinturicchio. Vengono sequestrati anche i volumi della biblioteca del Monastero di Montecorona. Si procede alla vaccinazione contro il vaiolo. 1813 - Viene stabilito il pagamento del dazio per l’uva vendemmiata. La gabella si aggiunge alle tante altre cui sono sottoposti soprattutto i meno abbienti. Il Fieno viene pagato 9 franchi (francesi al quintale). 1814 - La coltivazione del tabacco è già ampiamente diffusa nel territorio di Fratta, così come quella del guado usato per tingere i tessuti. Il 16 maggio Perugia ed i comuni circostanti ritornano sotto il dominio del Papa. 1815 - A causa di cedimenti viene abbassata (di 45 palmi=11 mt. circa) la Torre dell’Orologio, controporta della Campana. Viene eseguito il selciato del Ponte sul Tevere. L’offerta per la celebrazione di una Messa è di 15 bajocchi. 1817 - Si lamenta la mancanza di generi di prima necessità, tra i quali anche le ghiande che oltre a serivire da alimentazione per gli animali, vengono utilizzate anche come cibo per la povera gente. 1818 - La Rocca viene destinata a prigione ed ospita mediamente una decina di carcerati. Viene abolito il “gioco dello steccato”, lotta cruenta e crudele tra buoi e cani. 1825 - Vengono”lastricate” la piazza del Marchese e la via Dritta (piazza Matteotti e via Cibo). Il Segretario Comunale G.Battista Burelli chiede di essere collocato in pensione dopo 43 anni di servizio, a patto che il suo posto venisse occupato, come poi avvenne, dal figlio Ruggero. 1826 - Vengono emanate severe disposizioni contro i mugnai che spesso “facevano le più immorali azioni” nei confronti delle donne che andavano a macinare il grano da loro. 1827 - Papa Leone XII stabilisce che il Gonfaloniere debba essere scelto tra “le primarie famiglie del luogo” e cioè tra i più ricchi. Tra questi anche il marchese Florenzi, marito di Marianna. Questa era l’amante di Lodovico di Baviera ed ebbe in regalo da lui il castello di Ascagnano. Il gioco della Ruzzola 1828 - Si sistemano le cunette delle strade interne per evitare le infiltrazioni di acque piovane nelle case. Il vino viene pagato 2 scudi per una soma da 300 libbre. 1831 - Viene ripristinato un lungo tratto del muro di sostegno lungo il torrente Reggia, distrutto da una piena nell’inverno precedente. Il cioccolato costa 20 bajocchi la libbra. 1832 - Si vieta di giocare “alla ruzzola”, salvo che nei posti stabiliti e cioè sulla strada montonese nel tratto sotto Santa Maria. 1835 - Una grave epidemia di “colera”, proveniente da Toscana e Marche, colpisce il nostro Comune. Il bilancio comunale registra 2.763 scudi di Entrata e 2.762 di Uscita. 1844 - Festeggiamenti per il secondo centenario della “Guerra del Granduca” che dal 1641 al 1644 aveva pesantemente coinvolto i cittadini di Fratta. 1845 - Muore il Canonico don Antonio Guerrini, autore della prima “Storia di Umbertide”, completata, dopo la sua morte, dal nipote Genesio Perugini. Il grano costa 8 scudi il rubbio. Il granturco 1,10 scudi la mina 1846 - L’inverno particolarmente rigido seguito da mesi primaverili particolarmente asciutti prenanunciano la scarsità dei raccolti. Si acquista una partita di grano a Fano, ma la temuta carestia è meno dannosa del previsto. 1847 - Viene istituita la Guardia Civica che è composta da 180 uomini e controlla i territori di Fratta, Montone e Pietralunga. Un fucile militare costa 6 scudi. 1848 - Partono dalla Fratta 26 giovani volontari per la Prima Guerra d’Indipendenza. Viene istituito il “libretto di lavoro” per gli operai sopra i 15 anni. 1849 - Muore a Roma il valoroso capitano di Fratta, Luigi Vibi, ferito in combattimento settembre 2010 pag. 4 durante la difesa della Repubblica Romana. Lo stesso anno viene giustiziato dagli Austriaci, in prossimità del muro di cinta del Convento di San Francesco, Cipriano Angioloni, detto Berlicche. 1853 - Si stabilisce un nuovo Capitolato per il commercio della “carne bassa” e quello del pane che viene distinto tra quello “bianco” e quello “bruno”. La celebrazione di una messa costa 15 bajocchi come 35 anni prima. 1854 - Tra i generi di cereali che il Comune doveva procurarsi a “sfamo della popolazione”, il granturco, per il minor costo, era il più richiesto soprattutto dai poveri. 1857 - Quattro carabinieri vengono accusati di ubriachezza molesta e di aver malmenato un malcapitato e minacciato i suoi parenti ed i clienti del Caffè Ungherini in piazza. 1859 - Un gruppo di 28 volontari umbertidesi parte per la Seconda guerra d’Indipendenza. 100 mattoni costano 71 bajocchi, i coppi per il tetto 120 ogni cento. 1860 - Passano per la Fratta le truppe piemontesi guidate dal gen. Manfredo Fanti che pernotta in città ospite della famiglia Mavarelli. Il 4 ed il 5 novembre si vota per l’annessione al Regno di Vittorio Emanuele II con 2564 favorevoli e solo 4 contrari. 1861 - Il 14 novembre alle ore 10,30, dall’Ufficio Postale di Fratta viene spedito il primo telegramma con il seguente testo: “Viva Vittorio Emanuele – Felicità d’Italia – ecco le prime parole che pronunciano sul concesso telegrafo gli abitanti di Fratta, sudditi eternamente grati, eternamente fedeli” 1863 - In data 29 marzo 1863, Fratta cambia nome e diventa Umbertide. La cera da candele costa 6 lire al kg. 1866 - Altri volontari (29) partecipano alla Terza guerra d’Indipendenza. A questi se ne aggiungono altri 31 nell’anno successivo. 1869 - Viene ingrandita, su progetto dell’Inge- gnere Comunale Genesio Perugini, la Piazza del Foro Boario o del Mercato per la spesa di 961 lire. L’olio costa 1,70 lire al kg. 1870 - Viene istituito il servizio di diligenza giornaliero dei Fratelli Guardabassi per Perugia e Città di Castello. Fino ad allora il servizio era gestito dall’imprenditore Liborio Marignoli. 1880 - Gli ammalati di “pellagra” sono 576. L’epidemia è dovuta a scarsa ed insana alimentazione. Frequenti i casi di follia provocati dalla malattia. 1883 - Viene vietato il gioco della “Passatella” per il timore di risse; allo stesso tempo si proibiscono anche i “Pellegrinaggi religiosi”, ma questi per motivi d’igiene (sic). 1885 - Vengono inaugurate le due sculture dei padri della Patria Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi, istallate sulla facciata del Comune. 1886 - Il 15 agosto viene inaugurata la Ferrovia dell’Appennino Centrale. Velocità massima 35 km. all’ora. Cento uova costano 6 lire. L’AVVISO DE LA COLLEGIÉTA Hè letto quell’avviso appiccichèto su la tabella de la Collegièta? Ce dice ch’Arlechino infurïèto vol fè t’a Fracanapa ‘na scenèta. ed insieme col popolo ha giurèto de fè de Fracanapa ‘n’insalèta co’ na ricetta ch’esso ha preparèto de certa roba là nella Pineta. Basta, fiòlo mio. Staremo a vede’ chi fré de loro meio se la chèva. Ma ch’Arlecchin le dia, ‘n ce posso crede. Te ricordi a teètro che faceva? Appena Fracanapa alzév’el piede, il tu’ Arlecchino subito scappéva. Ri-mo-re (31 dicembre 1893) 1888 - A causa delle ristrettezze del bilancio, il Comune decide di vendere, a prezzi stracciati, i libri della Biblioteca.Tra questi anche gli antichi volumi requisiti ai Camaldolesi di Montecorona, un patrimonio di valore inestimabile, mai più recuperato. 1891 - Si comincia a parlare del 1° Maggio come “Festa dei Lavoratori”, ma questa verrà celebrata per la prima volta solo otto anni più tardi, nel 1899. 1899 - Il secolo termina con un’Amministrazione Comunale fortemente indebitata ed un clima politico nazionale rovente, premessa per il formarsi di quel fermento politico che porterà all’associazionismo militante ed alla formazione dei partiti. Un altro segno dei tempi è che il carcere situato nella Rocca di Umbertide conta, in questa fine di secolo, oltre 65 detenuti: molti di più di quanti ne ospitava 100 anni prima ... Polizia e sicurezza dei luoghi pubblici Le botteghe dei pizzicagnoli devono essere provvedute d’acqua, e fognoli, specialmente per dar esito alle lavature dei pesci salati. È proibito in essi lo accumulamento di materie grasse. I grandi depositi di salumi come fonti di umidità, e di malsanìa saranno ventilati in modo da impedire cattive esalazioni. È proibito di vuotare le botti di olio, e di vino nella pubblica via, dovendosi ciò eseguire nello interno dei magazzini. La vuotatura dei pozzi neri, la ripulitura delle chiaviche, delle fogne, delle cloache non potrà cominciarsi avanti le ore 12 di notte. Le piante degli orti, e dei giardini, nello interno dell’abitato saranno tenute a tale distanza dalle abitazioni prospicienti in essi da non impedire la necessaria insolazione, e da evitare l’umidità prodotta dal loro accumulamento. è andato in aria. I nostri lettori crederanno subito a una bomba. No. Semplicemente l’esattore lo aveva messo all’asta, perché i signori dell’Accademia non pagavano le imposte. Queste cose non succedono alla redazione Facanapa, che non ha nemmeno in affitto, un bugigattolo dove riunirsi. (22 aprile 1894) Salubrità degli alimenti e delle bevande Il commercio delle derrate alimentari, i luoghi di deposito di vendita dei commestibili e delle bevande, come pure gli ambulanti e coloro che in genere ne fanno il trasporto, sono sottoposti per quanto riguarda l’igiene alla sorveglianza dell’Autorità Municipale... all’oggetto di assicurarsi che non vi sia cosa capace di nuocere alla salute. Saranno tolti dalla vendita fino a che non siano completamente espurgati i grani contenenti semi assolutamente dannosi del gioglio (Lolium temulentum) nonché del rafano silvestre È proibito l’uso delle salamoie, dell’acqua di gesso e del solfato di rame per la panificazione. È proibito ai panettieri di servirsi nella confezione del pane di farine provenienti da cereali guasti, od altrimenti corrotti, avariati o raccolti sul lido del mare. Le bilance nelle quali si pesa la pasta per fare il pane di giusta misura dovranno avere i piatti perfettamente stagnati, quando non fossero di vetro, o di porcellana ... e dovranno essere costantemente tenuti colla massima nettezza, e ben conservati. Condimenti È severamente vietata la vendita del sale adulterato con gesso crudo; del pepe sofisticato con biacca; del thè colorato con sali di rame; dello zucchero misto a gesso, a zinco, o a sali di piombo. Si esclude pure dal consumo l’aceto artefatto per l’aggiunta degli acidi minerali, dell’allume, dei sali di calce, dell’aro italico, o reso impuro dalla presenza dell’arsenico e dai sali di piombo e di rame provenienti dai vasi. Paste, dolci, bomboni, confetture ec. Per abbellire le confetture non sarà fatto uso di alcun metallo, eccettuato l’oro e l’argento in foglie. Nemmeno potranno i venditori valersi di polveri metalliche per brillantarle, di carte colorate con sostanze venefiche per involgerle, né di fili d’altro metallo che di ferro per riunir e congegnarne i pezzi. Si vieta pure l’uso degli acidi minerali per la preparazione dei gelati o delle limonate. Bevande diverse Frutta, ortaggi e funghi Tra un ballo e l’altro, torta e maccheroni. I veglioni, dati a cura della I Riuniti per poco non vanno in aria... Per poco il Teatro dei Riuniti non Il Foro Bovario di E. Freguglia (1875) DAL REGOLAMENTO DELLA PUBBLICA IGIENE DALLA CRONACA LOCALE simpatica Società del ’64, non potevano riuscire più splendidi ed attraenti. Il secondo specialmente, rimarrà indimenticabile per il fulgore delle bellezze, per la eleganza delle toilettes, e per le quadriglie monstre dirette con ammirabile precisione e sangue freddo dai nostri egregi cavalieri di sala dott. Angelo Utili e rag. Ellero Pier Ottavio. Oltre ogni dire indovinata la mascherata dei Contadini, felicissima quella dei Pagliacci. Festeggiata con entusiasmo la torta dei Contadini, e accolti con delirio i maccheroni dei Pagliacci, massime dal sig. Floriani, che ne andava ancora in cerca ... dopo esserseli finiti. Non facciamo i nomi delle signore e signorine presenti, tutte vezzosissime. (11 febbraio 1894) pag. 9 numero unico È proibita l’introduzione nel Comune, e la circolazione in esso di bestie malefiche e feroci, che non sieno rinchiuse in apposite gabbie. Il commercio all’ingrosso di zolfanelli fosforici, o pirofori è vincolato ad un permesso, che colla ingiunzione di speciali cautele si rilascia dal Sindaco, allorquando sia riconosciuta l’idoneità del luogo di spaccio... Nei luoghi abitati dove esistono, o dove potranno essere permesse filande di bozzoli, è vietato di fare ammasso di larve, e di bacocci, che dovranno esportarsi fuori dell’abitato, nel tempo e nelle località indicate dal Sindaco. Alle stesse regole saranno sottoposti anco gli avanzi dei letti delle bigattiere. La macerazione del lino e della canape, non potrà aver luogo che in aperta campagna, purché non sia fatta nelle acque che alimentano i pozzi dell’abitato... Il bruciamento delle Stoppie non potrà praticarsi prima della fine d’agosto, onde non si accrescano i calori della stagione con danno della pubblica salute. Non si potranno né vendere, né esporre in vendita le frutta evidentemente immature o fradicie, i legumi guasti o corrotti, le erbe, le radici, i tuberi in stato di corruzione... È proibito il traffico di funghi secchi, e di quelli conservati in olio e sale. La vendita dei funghi avrà luogo nel sito destinato al mercato della frutta e degli erbaggi, previa visita dell’incaricato comunale. Alimenti animali Ogni bottega posta all’interno dei luoghi abitati, che sia destinata alla vendita delle carni, dovrà essere selciata, colle pareti perfettamente intonacate di calce, ove non sia possibile inverniciarle a lucido per un’altezza inferiore a due metri tutto all’intorno, essere imbiancate. Coloro che apponessero alle carni bolli levati da altri animali uccisi o già venduti o in qualche modo cercassero di falsificarlo, andranno soggetti alle pene di polizia, oltre il sequestro delle carni, salvo le maggiori pene portate dal Codice penale. Non è permessa l’esposizione di pesce fresco, per vendita in altri luoghi fuori di quelli assegnati o consentiti dalle Autorità comunali. Ai pizzicagnoli, trattori, osti, friggitori, caffettieri e rivenditori di sale e tabacco è assolutamente proibito di fare uso di recipienti di rame e di ottone non stagnati all’interno, e di vasi di piombo. È proibita la vendita del Vino artificialmente modificato coll’aggiunta dei preparati di rame, di piombo, del gesso e dell’allume, degli acidi minerali, della infusione di mandorle amare, di lauro ceraso, di fitolacca dopo la fioritura, dell’alcool in eccesso, dei sali terrosi, non che di altre sostanze naturalmente disciolte nel vino quando vi esistano in dose tripla della normale. È esclusa dal consumo la Birra adulterata per l’uso fatto nella fabbricazione di essa dei semi della sabadiglia, della veratrina, dell’acido picrico, della stricnina, della coloquintida, delle foglie di menianto mezzereo, delle teste di papavero, dei sali calcarei, o dei sali di rame, o di piombo provenienti dai vasi. È proibita la vendita dell’Acquavite adulterata con il loglio, il lauro ceraso, lo stramonio, l’allume e l’acido solforico. Sarà ugualmente impedita la vendita dell’Amaraschino o altro rosolio o liquore, che contenga eccedenza d’acqua crobata di lauro ceraso, nonché del verdolino ravvivato con Sali di rame, o che sia colorato con sostanze vegetabili e minerali di azione pericolosa e nociva. Dal “Regolamento di Pubblica Igiene” del Comune di Umbertide - Siena 1872 - Tip. Sordo-muti L. Lazzeri settembre 2011 pag. 8 pag. 5 numero unico attraentissime e si farà con gran pompa quello che si usa per le navi della marina militare. Interverrà pure il Gran-Soaffa il quale terrà un discorso sulla “Storia della Marineria fluviale, con speciale riguardo al Tevere”. (8 aprile 1894) DALREGOLAMENTODIPOLIZIAURBANA È vietato di esporre oggetti in vendita, fuori dei luoghi destinati, senza l’opportuno permesso., come pure d’innalzare baracche, anche provvisorie per qualsiasi titolo in luoghi pubblici. Nelle strade, piazze ed altri luoghi pubblici è vietato di tenere fornelli, far cuocere vivande, non meno che eseguire altri lavori tanto per gli usi domestici, quanto per qualsivoglia industria, o mestiere, senza aver prima ottenuto il permesso delle Autorità. È vietato di sfrondare gli alberi delle passeggiate , quelli della piazza e del foro Boario, salirvi sopra, ed in qualunque modo guastarli o danneggiarli. Così dicasi delle siepi, arginelli ed altre piante che servono ad abbellire i luoghi pubblici.... a) La via Cavour dalla cantonata della casa Reggiani fino alla casa Perugini è destinata pei venditori di pannina, e generi di bracciatura b) La piazza Umberto I (Piazza Matteotti) per la Orificeria. c) La via Cibo, dalla porta della Farmacia Mavarelli fino alla casa Burelli, ed aggiacente strada Alberti per la Chincaglieria. d) La piazzetta retro il Palazzo Comunale (Piazza delle Erbe) , nella stessa via Alberti, pei fieni, erbaggi, frutta, pesce e capretti. e) La piazza aggiacente al foro bovario di fronte alla Casa Mavarelli (ora Reggiani), pei pollami, uova, cacciagione ecc. f) La piazzetta sotto alla casa Tognaccini aggiacente al mercato dei cereali in San Francesco per la legna e carbone. g) La piazza avanti alla Chiesa della Madonna della Reggia (Collegiata) e sue adiacenze pei ferrari, cappellari, cocciari, vetrari, cordari, canepini, scarpari, bollettari ecc. È vietato lasciar vagare per le strade dei luoghi abitati polli, tacchini, anitre, porci ecc. come pure lasciar vagare i cani senza collana, ed in cui non vi siano le iniziali del nome, e cognome del proprietario. Le falci, le seghe, i ferri, ed altri utensili taglienti ed atti a ferire dovranno trasportarsi sempre coperti, e riparati in modo da escludere qualunque pericolo di offesa o danno alle persone, ed alle cose. Il giuoco della Ruzzola, Ruzzoloni, Formaggio ecc. non potrà farsi che dalla strada a ciò destinata, cioè dalla colonnetta di pietra apposta per segnale sotto la fornace Cerrini nella strada Montonese, fino all’altro presso la casa Palchetti. Il gioco della Palla senza tamburello potrà farsi in via Cavour dal fabbricato delle pubbliche Scuole fino alla casa del conte Ranieri. Quello della palla col Tamburello, o del Pallone nella piazza San Francesco, mercato dei cereali. È proibito di fare sdruccioli sul ghiaccio lungo le strade, i viali e le piazze destinate al pubblico passeggio. h) I venditori di granaglie, pristinai , venditori di castagne tanto fresche che secche, in una parola tutti i cereali nella piazza di questo nome, antica denominazione, piazza San Francesco. I proprietari ed inquilini delle botteghe e dei piani terreni hanno però l’obbligo di spazzare il tratto di strada fronteggiante la bottega, o casa fino alla metà, e se fronteggiano una piazza per metri tre in larghezza... ... Lo sgombro della neve è obbligatorio per tutti gli abitanti del piano terreno e tenenti bottega come già detto per le spazzature. Questi avranno anche l’obbligo di rompere il ghiaccio davanti alle loro case o botteghe, oltre a quello che si forma nelle gronde ed alle balconate. Il tratto in cui fu rotto il ghiaccio dovrà essere cosparso di sabbia, terra, o cenere. I fornai, pristinai venditori di pasta in genere dovranno tenere i loro negozi costantemente provvisti di pane, e pasta in quantità proporzionata ai bisogni del rispettivo consumo giornaliero. I fornai non potranno rifiutarsi dal cuocere il pane dei privati, e dovranno restituirlo cotto a dovere. I venditori di pane dovranno tenere i loro negozi aperti al pubblico tutti i giorni dal levar del Sole fino a due ore dopo l’Ave Maria. I mercati e le fiere si faranno solo nelle piazze, ed altri luoghi a ciò appositamente destinati, che in Umbertide sono i seguenti : i) Il piazzone pei Bestiami è quello che porta il nome di Foro Bovario, ed i Bestiami saranno ripartiti nelle diverse specie per mantenere l’ordine ed il transito libero. È vietato di occupare il posto dei vicini, e ciascun venditore dovrà contentarsi dell’area che gli viene assegnata. Nei luoghi di mercati e fiere dovrà sempre lasciarsi libero transito ai passeggieri, e libero accesso alle case, botteghe e magazzini vicini, ne potrà mai per qualsivoglia titolo ingombrarsi la strada Provinciale all’interno dell’abitato. Nel trasporto delle persone, e delle merci non si potranno adoperare vetture, carri, ed altri veicoli che per vetustà, o vizio di costruzione possano essere pericolosi. Nel percorrere il Paese di notte tempo dovranno i veicoli essere muniti di fanali, o lanterne accese e dovranno essere condotti al passo. È vietato nell’interno dell’abitato di andare al galoppo, ed anche al trotto serrato, o forzato con bestie da tiro o da soma. Non si può affidare neppure momentaneamente la conduzione di bestie a persone che per età, o stato normale di ragione, o di forze siano incapaci di guidarle. ... e i Canottieri ci riprovano La So- A prevenire ed allontanare i pericoli d’incendio tutti i camini, o canali dal fumo dovranno essere spazzati una volta almeno in ogni anno a diligenza dei proprietari od inquilini di case secondo che sarà convenuto. Manifestandosi un incendio, ogni persona che ne venga in cognizione è tenuta a renderne immediatamente avvertita l’Autorità. Tutti quelli che si trovano sul luogo dell’incendio sono obbligati ad adoperarsi per la sua estinzione, se ne sono giudicati capaci. I lavoranti per l’estinzione dell’incendio potranno all’occorrenza introdursi nelle case e su i tetti vicini cogli utensili impiegati per l’estinzione ed i proprietari saranno obbligati a permettere l’uso dei loro pozzi, delle vasche, cisterne e simili. La testata di “Facanapa” opera del famoso Yambo (Enrico Novelli) figlio dell’attore Ermete ... mentre l’Unione si scioglie ? Il Circolo “L’Unione”, per la stessa ragione per cui il Teatro è detto “dei Riuniti”, in un paese dove tutto è disunione, non è più quella bella cosa che s’immaginarono i suoi fondatori e che in principio fu veramente. I soci diminuiscono, gl’incassi del giuoco sono cessati e c’è persino chi propone lo scioglimento. Così andrebbe a perire miseramente una delle poche istituzioni che si oppongono agli effetti di quella forza centrifuga che allontana sempre di più i cittadini l’uno dall’altro. E guardate destino ! Il Consiglio direttivo del Circolo si può dire quasi la copia della Giunta comunale. Vi troviamo come Presidente il signor dottor Mavarelli Francesco e come consiglieri i sigg. Ciro Mavarelli, Marzani Tertulliano, Giuseppe Ramaccioni e il Dott. Cecchini. Né vi manca il nostro carissimo amico, il sig. Dal Bianco. Come si vede, in questo paese non ci sono che tre o quattro che hanno cervello, e senza di loro, è inutile, non si va avanti. Si vede ancora che gli elettori avevano la voglia de la Giunta, come succede alle donne gravide che poi le fanno ritrovare nei neonati. Difatti, in altre circostanze, chi sarebbe andato a pensare, per esempio, al sig. Giuseppe Ramaccioni? E questo non perché non abbia le qualità necessarie, ohibò! nessuno lo pensa; ma perché in tutto il tempo, da che è socio del Circolo, non ha salito le scale, scommettiamo, tre volte. Quindi non c’è dubbio che gli elettori avevano la voglia. Adesso bisognerebbe che se ne facessero venire un’altra. Quella di rimandarli a casa, dal momento che portano la jettatura. (20 maggio 1894) Dal “Regolamento di Polizia Urbana” del Comune di Umbertide - Siena 1873 - Tip. Sordo-muti L. Lazzeri Amuleti contro la Jella cietà dei Canottieri metterà in acqua stasera la nuova lancia, di cui annunciammo già la costruzione. Il varo verrà festeggiato dai soci con una fraterna bicchierata, alla quale non mancheranno naturalmente brindisi e urli. Vi sarà anche della musica e tutto finirà con una superba luminaria della spesa di circa 5 lire. (15 luglio 1894) Il vino, a volte, fa dimenticare l’acqua... Ci pervengono lagnanze sull’uso Le donne reclamano il diritto di dell’acqua potabile in Umbertide, che non è bagnarsi nel Tevere. Il caldo che s’’è fatto tanto aspettare, è venuto con tanta maggior violenza quanto più era desiderato dopo le piogge che abbiamo avuto in addietro quasi di continuo. Non c’è che dire. Si va a fuoco. In mezzo a tanta acqua, ci fosse almeno un luogo, una capanna, una baracca, per bagnarsi con un po’ di comodo ! Tutte le speculazioni, in questo paese, sono state tentate, meno quelle che avrebbero potuto crescere il benessere del paese, recando un sensibile beneficio, anche a chi se ne fosse fatto imprenditore. Specialmente per le donne, non è meno questione di decenza che di comodo. Il municipio, è vero, ha rimesso fuori la solita ordinanza, che stabilisce le Ma che latte è ? Riceviamo e pubbli- Colonne d’Ercole per i Canottieri, anzi per chiamo integralmente: Caro Facanapa – si gli scafi guidati ecc.ecc., ma i bagni si fanno vendono in paese generi alimentari guasti. male, ugualmente. (1 luglio 1894) Il latte poi è assolutamente imbevibile e del latte non ha né il colore, né il sapore. E si che il latte si dà più specialmente agli ammalati ed ai bambini. Tu, Facanapa, unisci un poco la tua autorevole voce alla mia e fa cessare una buona volta ‘sta birbonata ! regolato da nessun regolamento, mentre di regolamenti ve n’è tanti per ogni altra cosa, che non si sa come regolarsi. É ragionevole che chi consuma per dieci debba pagare come chi consuma per uno? Oltre che un’ingiustizia per i contribuenti, non è questa una perdita per l’amministrazione? Si capisce che preferiscasi il vino all’acqua, ma che lassù, in Municipio, spingano l’odio per l’acqua fino al non volerne sentir parlare nemmeno in un regolamento, questo è troppo. Sig. Dal Bianco, faccia lei, per carità. Gli altri è inutile, non ce l’hanno buona con l’acqua e poi lei sa fare così presto e così bene! (17 giugno 1894) La piena del Tevere inghiotte due barche La Società dei Canottieri del Tevere che fu così disgraziata con quelle due lancie che furono acquistate in Firenze l’anno scorso e che poi il Tevere si portò via in una piena come due fuscelli di paglia inghiottendone una, la più piccola, e fracassando l’altra; ha in una recente adunanza deliberato la ricostruzione di una nuova lancia della stessa forma e delle stesse dimensioni di quella grande, ed ha già provveduto in proposito. Avremo così, sulla fine del prossimo giugno, la nuova lancia, la quale, non dubitiamo, avrà più fortuna dell’antica. Siamo informati che nell’occasione del varo avranno luogo feste Bagnanti “Facanapa”, giornale satirico umbertidese, uscì, in 14 numeri, dal 3 dicembre 1893 al 15 luglio 1894. Aspramente critico verso l’Amministrazione pubblica e per nulla intimorito dalle varie pressioni cui fu sottoposto, ci offre uno spaccato di vita della Umbertide di fine ‘800, particolarmente significativo e non privo di importanti insegnamenti sul modo di rapportarsi con le istituzioni e con chi le rappresenta. settembre 2010 pag. 6 … andando per TAVERNE, LOCANDE ed OSTERIE alla ricerca di ricette dimenticate e di sapori, profumi ed ambienti di altri tempi ! I piatti elencati qui sotto sono solo una parte di quelli proposti. I menu completi saranno esposti, giorno per giorno, presso ogni locanda e comprenderanno in genere anche Torta sul panaro con salsicce ed erba, prosciutto, Frittelle, Bruscatelle etc. Locande, Taverne ed Osterie resteranno aperte dalle 19,30 alle 24,00 (domenica 18 l’apertura sarà anticipata alle 17,30) La vendita di alcolici sarà consentita soltanto se abbinata alla consumazione di cibo. 1) LOCANDA DELLA TORRE Per riassaporare i piatti delle antiche osterie di campagna: Fagioli con le cotiche e quadrucci coi ceci, padelata di maiale, spezzatino di cinghiale ed altri piatti tradizionali. 2) ANTICA PASTICCERIA MIGLIORATI Il solleticante profumo della vaniglia vi inviterà all’assaggio di irresistibili crostate, ciaramicola, fave dei morti, petit fours, zuppa inglese etc. 3) TAVERNA DEGLI ANTICHI SAPORI Esce profumo di buono dalle pentole fumanti della sua cucina che offre una ricca scelta di antipasti, paste ai fagioli ed ai ceci, coda di vitello al sugo, anguilla alla brace ed altre specialità caserecce. 4) OSTERIA DEL MATTATOIO Un punto di riferimento per i mercanti di bestiame e gli agricoltori che qui convenivano per gustare tagliatelle al sugo d’oca, coradelle d’agnello, stinchi di maiale e altre specialità della casa. 5) OSTERIA DEI MILLE Rancio “fuori ordinanza” per Camicie Rosse ed ospiti per gustare zuppe di roveja, cipolle e fave, tagliolini con fagioli, polenta al sugo di carne, lampredotto, baccalà in umido e stracotto. 6) OSTERIA DELLA CORONA Tradizionale luogo d’incontro per cittadini e forestieri, l’Osteria propone gnocchi al sugo d’oca, polenta con salsicce, spezzatino di pollo, stinco di maiale, torcolo e vinsanto. 7) TAVERNA DELLA LUNA Un nome esotico in onore dei clienti stranieri e locali che apprezzano il suo ricco “menu degustazione” con bruschette miste, zuppa di farro, padellata, la tradizionale bandiera ed i dolci umbri. 8) OSTERIA DEI BRIGANTI Figure ed ambienti pittoreschi per una cucina semplice e ricca di sapori stuzzicanti come la Merenda ed il Tagliere del Brigante, i fagioli con le cotiche, il pollo all’arrabbiata e dolci a sorpresa. 9) ALLE DAME Attorniato da briganti e donnine di piacere il Circolo di beneficienza offre dolci casalinghi come polentine, rocciate, maritozzi, brutti ma buoni assieme a rosolio di cannella o mandolino. 10) TAVERNA DEI TINTORI In una raffinata cornice d’epoca vengono proposti piatti gustosi come antipasti del tintore, crema di ceci, tagliatelle ai porcini, polenta al sugo, pollo all’arrabbiata, baccalà in umido e dolci vari. 11) OSTERIA DEL MUSICANTE Un gustoso menu tra squilli di tromba e rullar di tamburi con pasta di fagioli e salsicce, quadrucci e ceci, grigliata mista di maiale, coradella, torta con salsicce ed erba e squisiti dolci casalinghi. 12) OSTERIA DEGLI ARTIGIANI L’ambiente è quello del popolare quartiere di San Giovanni, la cucina è quella di casa con crostoni, parmigiana di melanzane, salsicce e patate al forno, trippa, arrosto misto, pandolce della Fratta pag. 7 numero unico I LUOGHI E GLI EVENTI PIAZZA MATTEOTTI - Inaugurazione e chiusura della edizione 2011 della Rievocazione Storica “Fratta dell’800” - Spettacoli di danza, concerti di Musica e cori risorgimentali - Premiazione del Palio delle Taverne - Annullo speciale Postale “Fratta dell’800” PALAZZO COMUNALE - Rievocazione seduta del Consiglio per “Cambio del nome da Fratta ad Umbertide” a cura degli studenti del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci PIAZZA SAN FRANCESCO - Concerto risorgimentale della Fanfara (venerdi ore 21,30) PIAZZA XXV APRILE - Circo arena fratelli Petté con spettacoli di arte varia - Canti e danze popolari PIAZZA DELLE ERBE - Caffè concerto - La piazzetta delle illusioni - Spettacoli di magia, danza e poesia PIAZZA DEL MERCATO - UNA GIORNATA IMMAGINARIA PER L’UNITÀ D’ITALIA Accademia dei Riuniti – Regia di Giampiero Frondini Circo Arena Fratelli Petté con spettacoli di arte varia - Canti e danze popolari - I Fabbri della Fratta: arte forza e fantasia SCALINATA DI PIAZZA DEL MERCATO - “Strauss ieri... e oggi” - spettacolo di danza LARGO VIBI - Musiche da Operetta (venerdi e sabato dalle ore 22,00) MUSEO DI SANTA CROCE - Esposizione nuove targhe stradali dedicate ai personaggi storici umbertidesi - Presentazione del libro “La dama ed il compasso” di Alessandra Oddi Baglioni - Cangemi editore - Il meraviglioso mondo di Alice - Filantropia ed educazione scolastica nell’opera di Alice Franchetti, a cura di Tela Umbra I PONTI - “Musica sotto i ponti” con i Nero Fratta Sax - La piccola Fanfara dei bersaglieri - Caffè Concerto VIA SPUNTA - “Casina dei piaceri” ospitata nell’atelièr di un pittore della Belle Epoque VICOLO MANCINI - Il Borgo degli Artigiani, oggi come ieri: arti e mestieri del passato - Rievocazione “Pranzo di matrimonio” con piatti tradizionali (Domenica 15 su prenotazione) VIA STELLA - Il Banco di San Giovanni con fusaglie, il prodigioso preparato Scanagatta e Pinocchietti e Lecca lecca per bambini, kit patriottico. - Appuntamento con le lettere d’amore al tavolo del “Segretario Galante” - Fogli volanti e Cantastorie del Banco di San Giovanni con rievocazione di episodi risorgimentali e favole per bambini. BOCCAJOLO E PIAZZA DEL TROCASCIO - La Taverna dei Fióli a cura del Centro di Aggregazione Lucignolo (... ‘ndù se magna senza fa le tigne e ‘n se paga gnente). Giochi dei bambini di una volta, balli, letture animate (Via Leopoldo Grilli) - Luci ed ombre Percorso attraverso filmati ed immagini dei primi anni della “Nostra Italia” (ex Monastero di S.Maria Nuova) - Rievocazione Antichi Mestieri - Giochi popolari a cura della Croce Rossa - Coro e Spettacolo Teatrale (giovedi e venerdi) a cura degli alunni Scuola Primaria Garibaldi - Scampagnata al patollo (domenica Parco Lido Tevere) - Scartocciatura e Musica Popolare (domenica Piazza Trocascio) ITINERANTI Truppe risorgimentali e Garibaldine, Fanfara della Banda Civica e dei Bersaglieri, Bande di Briganti, Musici, Cantastorie, Giocolieri etc. MUSICA DI STRADA L’eterno fascino della musica meccanica (organetti di barberia, pianole ecc.) Ogni sera le Taverne gestiranno in autonomia spettacoli ed animazioni. Si consiglia di consultare il programma giornaliero delle manifestazioni esposto presso le stesse.