Allegato - Comune di Narni
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Città di Narni Provincia di Terni Nido d’Infanzia “L’Ape Maja” Programmazione Educativa Annuale Anno scolastico 2012 - 2013 INDICE I FASE Il rientro al Nido…………………………………………………pag. 2 L’inserimento…………………………………………………….pag. 3 L’ambientamento………………………………………………...pag. 4 Spazio per modifiche……………………………………………..pag. 6 Organizzazione degli spazi e dei materiali……………………...pag. 6 Metodologie educative…………………………………………....pag. 8 II FASE Tema dell’anno: “Sapori diversi”………………………………..pag. 9 Le sezioni…………………………………………………………..pag. 10 Nido e famiglie…………………………………………………….pag. 21 Strumenti di osservazione e verifica…………………………......pag. 24 La documentazione………………………………………………..pag. 24 Spazio per modifiche……………………………………………....pag. 26 1 IL RIENTRO AL NIDO I primi quindici giorni del mese di Settembre sono dedicati al rientro dei bambini e delle bambine, che hanno frequentato il servizio l’anno precedente. Il rientro è il tempo dedicato al ritrovarsi, raccontarsi e scoprire cosa c’è di nuovo nell’altro e su questo progettare attività educative future. E’ come ricominciare un viaggio, diversi e molteplici sono i modi di organizzarlo a seconda dei viaggiatori. Le attività e i tempi vengono modificati, rispetto agli altri periodi di frequenza, per consentire ai bambini/e di riprendere sicurezze emotive e abitudini tipiche della loro vita al Nido. Anche per noi educatrici, il periodo del rientro al Nido è un momento particolare. Rappresenta ogni volta un rimettersi in gioco, in una situazione diversa rispetto a quella lasciata prima delle vacanze, conoscere i cambiamenti e i progressi dei bambini/e, accogliere nuovi bambini/e e nuove famiglie, ricostituire il gruppo. Il percorso che proponiamo quest’anno prevede tre obiettivi: Accoglienza: le educatrici accolgono il bambino/a e la famiglia con un atteggiamento di massima attenzione e disponibilità, al fine di instaurare una relazione positiva, adattabile e flessibile nelle diverse situazioni. Le educatrici di sezione dell’anno precedente, curano l’accoglienza e il commiato quotidiano dei bambini/e e delle famiglie. Con i bambini/e inizia la conoscenza delle nuove figure di riferimento, durante i momenti di gioco libero e nelle routine. Riscoprire ambienti, materiali lasciati l’anno precedente: quest’anno abbiamo deciso di realizzare un contesto, nel quale la naturale curiosità dei bambini/e potesse essere accolta, uno spazio dove sentirsi sicuri, potersi esprimere, poter trovare risposta ai propri bisogni: sentirsi stimati nel proprio ‘’agire’’. Le attività verranno svolte senza dividere i bambini/e in sezioni, tutti avranno la possibilità di aggregarsi spontaneamente ai coetanei. I bambini/e avranno la possibilità di conoscere, esplorare, utilizzare materiali e spazi in modo libero. Nella prima settimana, gli spazi e i materiali sono stati lasciati come erano organizzati l’anno precedente. Nella seconda settimana e dopo aver osservato l’uso degli spazi e dei materiali fatto dai bambini e dalle bambini, con loro riorganizziamo l’ambiente durante il momento delle attività strutturate. Per noi educatrici l’agire dei bambini/e, sarà lo stimolo per ripensare l’organizzazione dello spazio nel nostro Nido. Preparare l’incontro con i nuovi: 2 questa è la fase dell’‘’andare verso’’, del farsi incontro, del correre da qualcuno per accoglierlo, del condividere, del dividere con gli altri. Questa fase si realizzerà negli ultimi giorni e prevede le seguenti attività: 1. preparare i contrassegni per gli armadietti di tutti i bambini/e vecchi e nuovi, per ritrovare e trovare uno spazio individuale privato, che connota la sua identità. In questa attività vengono coinvolte anche le famiglie, alle quali si chiede di portare una foto del loro bambino/a; 2. allestimento della sezione piccoli. Noi educatrici predisponiamo gli arredi e proponiamo ai bambini/e dei giocattoli adatti alla fascia d’età (3-12 mesi). Conosceremo ed esploreremo questi oggetti, per conoscerli e trovargli uno spazio insieme. L’INSERIMENTO L’inserimento è una fase delicata, che segna l’inizio di un rapporto a tre: bambino/a, educatrice, genitore ed è articolato tra due sistemi: famiglia-Nido. La cura di questi due sistemi avverrà in modi e tempi diversi. Prima dell’inserimento del bambino, è previsto un colloquio tra la famiglia e la coordinatrice pedagogica, documentato attraverso una scheda di inserimento che verrà allegata alla cartellina personale del bambino/a. L’educatrice accoglie il bambino/a e la sua famiglia nel Nido, partendo dal presupposto che l’inserimento coinvolge il bambino/a e il suo contesto culturale, chiediamo all’adulto accompagnatore, di presentare il proprio bambino/a agli altri bambini/e e agli adulti del Nido. Nel momento della colazione, quando tutti ci troviamo seduti in cerchio, l’educatrice chiederà al familiare, attraverso delle domande stimolo del tipo: come mi chiamo?, con cosa e con chi mi piace giocare?, cosa mi piace mangiare?, ecc…, di raccontare suo figlio/a. Dopo la colazione, nel momento dedicato al gioco non strutturato, l’educatrice, nella sua funzione di mediatrice, accoglie la scelta del singolo bambino/a, che potrà essere spunto per un’attività da condividere col resto del gruppo. Se il bambino/a nuovo arrivato/a, si dirige verso l’angolo della cucina, giocheremo a fare i cuochi. Questo percorso è documentato da una scheda di inserimento che le educatrici compilano durante i primi quindici giorni di frequenza. Abbiamo pensato di dedicare un tempo dopo la chiusura del servizio, all’incontro “con e tra” le famiglie, organizzando una merenda dove sono coinvolte le famiglie dei bambini e delle bambine frequentanti, vecchi e nuovi e quelle dei bambini e delle bambine, usciti l’anno scolastico precedente, al fine di regalare un momento di scambio e di racconto dell’esperienza vissuta. 3 L’AMBIENTAMENTO Ambientamento = Inserimento + Accoglienza. È un percorso che attraverso l’accoglienza e l’inserimento, consente a bambini/e – genitori – educatrici, di strutturare un contesto cognitivo ed emotivo di appartenenza. L’ambientamento deve essere preparato con attenzione e richiede la massima disponibilità, pertanto il genitore e le educatrici, dovranno essere pronti a sostenere le eventuali difficoltà, che via via si andranno a presentare. L’ambientamento dovrà essere “inventato” in funzione dei reali bisogni e delle capacità del bambino e della bambina. I tempi dell’ambientamento, dovranno essere adattati alle esigenze del bambino e della bambina, quindi “personalizzati”. La funzione dell’educatrice, è estremamente importante, in particolare perché: organizza, dopo un’attenta osservazione, del bambino/a e sentite le necessità della famiglia, i tempi di permanenza al Nido; mantiene un contatto più intimo con il bambino e con la bambina, al momento della separazione, preparandosi come supporto affettivo; sollecita il bambino/a alla scoperta dell’altro e dell’ambiente, al piacere del gioco e segue direttamente i momenti di routine. L’obiettivo dell’ambientamento è: creare una situazione di benessere per tutti i soggetti coinvolti. Per verificare il raggiungimento di tale obiettivo abbiamo creato una scheda individuale (vedi Allegato 1), che verrà compilata nel mese di Dicembre, i cui risultati ci permetteranno di riorientare l’intervento qualora fosse necessario. Durante l’ambientamento, che va dal mese di Ottobre al mese di Dicembre, introduciamo il tema dell’anno attraverso la scoperta dei diversi tipi di carta (materiale sempre e largamente presente nel nostro Nido). Ogni giorno presentiamo ai bambini un tipo di carta: lunedì carta di quotidiani, martedì carta velina… Le attività saranno così organizzate: SEZIONE GRANDI Obiettivo: conoscenza, manipolazione e trasformazione della carta Attività: manipolo, strappo, arrotolo, soffio, lancio, calpesto, suono, diversi tipi di carta Tempi: tutti i giorni durante il momento del gioco strutturato 4 SEZIONE MEDI: Obiettivo: conoscenza e manipolazione della carta Attività: manipolo, accartoccio, metto in bocca, lancio e raccolgo diversi tipi di carta Tempi: ogni giorno durante il momento del gioco strutturato SEZIONE PICCOLI Obiettivo: esplorazione della carta Attività: guardo, tocco, assaggio, mi ci tuffo Tempi: ogni giorno prima o dopo il riposo della mattina ALLEGATO 1 COMPORTAMENTI SI NO A VOLTE Il bambino/a piange nel momento della separazione L’accompagnatore/ice si ferma per molto tempo durante l’accoglienza Il bambino/a piange quando sta insieme agli altri bambini/e Il bambino/a cerca l’educatrice di riferimento L’adulto accompagnatore/ice affida il bambino/a all’educatrice di riferimento Il bambino/a esplora gli ambienti del Nido Il bambino/a partecipa alle attività o ai giochi proposti 5 SPAZIO PER MODIFICHE E RIORIENTAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA ANNUALE I FASE Mese di Novembre 2012: emerge dal report dei diari di bordo, la difficoltà nel gestire il gruppo dei bambini/e, dopo il momento del pranzo. Da questa analisi, è nata una nuova organizzazione dei tempi delle routines del pomeriggio, che ci permette di rispondere al meglio alle esigenze della vita e del clima del Nido. Dopo il momento del pranzo, i bambini/e della sezione grandi insieme all’educatrice di sezione, si recano nell’angolo della lettura dove l’educatrice racconta loro delle storie. La sezione medi condivide lo spazio e i giochi con i piccoli, nella sezione di questi ultimi. Questa nuova organizzazione, rende più brevi e più tranquilli, i tempi dell’addormentamento. ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI E DEI MATERIALI Il Nido d’Infanzia “L’Ape Maia”, è costituito da ampi spazi interni: - un ingresso che ospita gli armadietti dei bambini e delle bambine e i tavoli usati per il pranzo e la merenda; - due saloni comunicanti usati da tutte le sezioni: il salone dei giochi “salone bianco” e il “salone blu”. Gli ambienti dedicati alla sezione dei piccoli sono: - la “stanza Margherita”; - la cameretta. I bambini/e possono inoltre usufruire, del cortile interno e del giardino dello stabile del Beata Lucia. La modalità che abbiamo deciso di utilizzare per organizzare gli spazi del Nido è quella dei cosiddetti “angoli strutturati”. Questi prevedono la distribuzione, in uno stesso ambiente, di piccoli spazi caratterizzati da specifici materiali; con questa metodologia, intendiamo offrire ai bambini/e, la possibilità di scegliere. Nel nostro Nido, abbiamo scelto di allestire quattro angoli nel “salone bianco”: - l’angolo del gioco simbolico; - l’angolo della manipolazione e del colore; 6 - l’angolo della cassettiera dei giocattoli; - l’angolo del travestimento (in fase di allestimento, in quanto vogliamo coinvolgere le famiglie nel realizzarlo). Nell’angolo del gioco simbolico c’è: la cucina con relative stoviglie, tavolo e panche; il mercato della frutta e della verdura; il fasciatoio con le bambole e i passeggini. Abbiamo scelto questi materiali, perché per noi rappresentano la quotidianità di tutti i bambini/e. L’angolo del colore e della manipolazione è stato allestito con: il carrello dei colori, pennelli e spugne; il carrello delle carte; il tavolo e le sedie; la parete con i fogli grandi e vari materiali per la manipolazione (terra, sassi, foglie, didò, pasta di sale ecc…), proposti a rotazione. Alla lettura abbiamo dedicato uno spazio nel “salone blu”, dove i bambini e le bambine, trovano un salottino con il mobile libreria e relativi libri. La cassettiera dei giocattoli, è composta da un mobile, dove in ogni cassetto c’è un gioco diverso: costruzioni di varie grandezze e forme, macchinine e aereoplanini, animali, giochi morbidi, bulloni e dadi. La classificazione dei giocattoli, secondo noi, stimola nel bambino e nella bambina, la scoperta, in quanto deve aprire il cassetto per vedere il contenuto, inoltre facilita la scelta del giocattolo e favorisce la sviluppo logico e cognitivo. Ogni bambino/a, nello scegliere, nel combinare e nel riordinare, fa operazioni di discriminazione, confronto, riconoscimento e categorizzazione. Gli angoli strutturati, si trovano all’interno di un unico salone e sono disposti in modo circolare nella stanza. La circolarità, secondo noi, favorisce le interazioni tra pari e con l’adulto; facilita la possibilità di scelta, permettendo al bambino e alla bambina, di passare da un angolo ad un altro. Il “salone blu”, è uno spazio in cui abbiamo cercato di inserire meno stimoli possibili, infatti c’è la colonna dei lettini, lo stereo e i cerchi di carta colorata attaccati su di una parete e lo spazio dedicato alla lettura. In questo ambiente, si svolgono le attività di movimento, le attività strutturate e il sonno. L’assenza di stimoli, permette ai bambini e alle bambine, di sperimentare tempi di attenzione più lunghi durante le attività strutturate. Questo ambiente, in altri momenti, viene utilizzato dai bambini/e, per creare contesti diversi da quelli strutturati. Per esempio, diventa il luogo del viaggio fantastico, del gioco con la palla, della contesa del passeggino… 7 Nella sezione dei piccoli, la stanza dei giochi e delle attività, è caratterizzata da un angolo morbido, con tappeti e cuscini, il mobile primi passi e varie cassettine contenenti giochi idonei per la fascia di età. Uno spazio specifico della sezione sarà dedicato al gioco euristico: “Cestino dei tesori” e “Gioco euristico”. Quest’anno il nostro servizio intende individuare e allestire uno spazio, all’interno del Nido, destinato alla visibilità dei diversi materiali, utilizzati nello svolgimento delle attività strutturate, inerenti al tema dell’anno. “ Oggi giochiamo con…”. METODOLOGIE EDUCATIVE “Il gioco come strumento di relazione e conoscenza reciproca” Osservando i bambini e le bambine, nei primi anni di vita, ci rendiamo conto che ogni cosa che fanno, in realtà può essere definita come gioco. Pertanto, in questo caso, il termine gioco può indicare, non solo uno strumento di conoscenza, ma si pone anche come attività di comunicazione e trasformazione della realtà. Per questo è importante averne cura, consapevoli della sua valenza. Il gioco è dunque, una delle metafore pedagogiche del crescere, come costruzione e trasformazione del mondo. A questo proposito Bateson, afferma che il gioco “non è il nome di un’azione, ma di una cornice per l’azione” (Bateson, 1976). A suo avviso non vi saranno azioni precise che denoteranno il fatto che si stia giocando o meno: il gioco nascerà quando i giocatori stessi, comunicano attraverso il non verbale il segnale “attenzione questo è un gioco”. Il gioco è quindi una meta-comunicazione, non un’attività precisa, (per esempio non possiamo affermare che sia un gioco di per sé il saltare o il correre e che, invece, non è un gioco lavarsi o mangiare, ma è il segnale stesso della comunicazione a dirlo). Giocando i bambini e le bambine, imparano che ruoli, azioni e regole si diversificano a seconda dello sfondo che si instaura, divengono capaci di cambiare prospettiva, logica, di passare da un apprendimento di contenuto ad un apprendimento di contesto, imparano ad incorniciare gli eventi e ad entrare e uscire dai contesti. Inoltre, sempre secondo quanto affermato da Bateson, rispetto alla comunicazione, “il gioco è il luogo in cui si realizzano in forma molto elaborata scambi comunicativi di tipo non verbale”. Tra i bisogni fondamentali dell’individuo, infatti, c’è il bisogno innato e primario di stabilire relazioni, la predisposizione naturale ad apprendere e in particolare la “predisposizione naturale ad apprendere quel che concerne la relazione”. Tutto ciò sta a significare, che il bisogno di relazione interpersonale, è fine a se stesso ed emerge molto precocemente. Il piccolo nasce con la necessità e tutte le funzioni atte a “mettersi in relazione con l’altro”, al fine ultimo di esperire il vissuto di “stare con l’altro” e non in funzione del bisogno di nutrirsi. Pertanto, il gioco, si presenta come creazione reciproca, come cioè un fenomeno che coinvolge la dimensione del “noi”, o meglio, quella del rapporto “sé-altro”. Il gioco, diventa per noi strumento di lavoro, per la costruzione di un percorso, che faciliti 8 l’instaurarsi di relazioni significative, che nascono da una conoscenza reciproca. TEMA DELL’ANNO: “SAPORI DIVERSI” La storia della nostra programmazione educativa, nasce nel 2009 e si concretizza nell’anno 2010, con la strutturazione di un percorso triennale. Nell’anno 2009, nel servizio, erano presenti molti bambini/e stranieri e la nostra programmazione educativa, aveva come obiettivo, la conoscenza del sé e dell’altro, attraverso i cinque sensi. Nell’anno 2010, il gruppo di lavoro, si è confrontato sul significato della parola intercultura, questa parola richiama ad un “tra”, ma prima di questo “tra” c’è un “nel”, vale a dire, l’individuo inserito nel proprio contesto culturale. Il contesto culturale, si caratterizza come l’eredità simbolica e comportamentale di ogni gruppo, come l’insieme dei significati e le relazioni che guidano le azioni e le pratiche sociali, facendole diventare scontate. Ogni contesto è diverso e ciò che lo rende diverso è la cultura che lo organizza. L’adesione a diversi modelli culturali, anche all’interno della stessa società, può segnare in modo diversificato, i compiti di sviluppo e le attese di risposta adeguata da parte dei bambini e delle bambine, che operano comunque attraverso le pratiche quotidiane, basate sulla costruzione di routines e di abitudini. La prima sfera di realtà a cui i bambini e le bambine partecipano, è quindi la sfera della quotidianità. La quotidianità è in parte privata, in quanto sfera personale, ma soprattutto è una realtà condivisa con gli altri, continuamente negoziata e co-costruita (Bruner 2000). La diversità, si colloca quindi come parte integrante del fare quotidiano, pertanto educare alla diversità significa per noi, strutturare un percorso didattico che ha come obiettivo la sperimentazione di questa. L’anno 2010/2011, apre il percorso di sperimentazione e conoscenza della diversità, tenendo in considerazione i canali sensoriali che permettono ai bambini/e la conoscenza del mondo. In questo anno, abbiamo scelto il tema, “Colori Diversi”, perché il colore, rappresenta per noi uno strumento immediato e creativo. “Suoni diversi”, del 2011/2012, ci ha fatto scoprire che il mondo che ci circonda suona. I diversi sapori degli alimenti, saranno le attività che caratterizzeranno questo anno scolastico. La scoperta di “Sapori Diversi”, caratterizzerà la nostra programmazione, con il fine di sperimentare e conoscere gli alimenti. Attraverso esperienze di analisi sensoriale, legate alla manipolazione e al consumo di cibo, è possibile “allargare i confini della curiosità gustativa” e sperimentare un approccio di educazione alimentare, non solo di impostazione nutrizionista, ma anche di impatto sensoriale, che passa attraverso l’uso dei sensi, legato ai piaceri della scoperta, del fare, del gioco e dello stare insieme. La parola Diversi rappresenta il filo conduttore. I colori, i suoni e i sapori sono per noi “il contesto‘’: ogni contesto è diverso e ciò che lo rende diverso, è la cultura che lo organizza. Obiettivo generale: sperimentare le differenze. 9 LE SEZIONI Sezione piccoli Le attività programmate, non si configurano mai come "esercizi finalizzati a....", ma come creazione di situazioni di apprendimento. L'intervento educativo che intendiamo mettere in atto, tiene in considerazione le fasi evolutive del bambino e della bambina in tutti i suoi aspetti: percettivo, motorio, cognitivo, emotivo e comunicativo. Ogni bambino/a, segue un suo particolare sviluppo, con tempi e modalità proprie. L'educatrice, da parte sua, deve sapere osservare il bambino/a in tutti i suoi aspetti, per poter valutare e accompagnare la sua crescita in modo adeguato e costante. La sezione dei piccoli quest'anno, è costituita da bambini e bambine con età differenti, pertanto si prevedono momenti di intersezione rivolti soprattutto ai bambini/e più grandi, che condivideranno con i bambini/e della sezione medi, alcuni momenti di gioco strutturato e non strutturato, in modo da rendere graduale l’eventuale passaggio di sezione. Il percorso educativo pensato per quest'anno, privilegia l'aspetto percettivosensoriale. Il bambino e la bambina nella prima fase della vita, conoscono il mondo attraverso i cinque sensi, registrando una serie di informazioni che saranno alla base di apprendimenti futuri. La prima parte dell'anno sarà dedicata alla libera esplorazione degli ambienti, dei materiali, dei giochi e alla costruzione del “cestino dei tesori”. Il “cestino dei tesori” di Elinor Goldschmied, rappresenta una possibilità di gioco, scoperta, conoscenza del mondo e di apprendimento per il bambino/a che sta seduto e non è ancora in grado di spostarsi autonomamente. Esso stimola la coordinazione occhio-mano-bocca, offre ricchezza di esperienze sensoriali attraverso la diversità degli oggetti, propone inoltre, esperienze che catturano l'interesse del bambino/a, sviluppa la capacità di scoperta e concentrazione, favorisce l'interazione tra bambini/e attraverso degli interscambi attivi come sguardi, suoni e piccoli contatti. Nella realizzazione del “cestino dei tesori”, verranno coinvolti direttamente i genitori, che saranno invitati a collaborare nella ricerca del materiale. Il “cestino dei tesori”, è un contenitore di materiale naturale, al suo interno ci sono i Tesori. Non si tratta propriamente di giocattoli, piuttosto di oggetti di uso comune, che si possono trovare con facilità nell’ambiente familiare: Oggetti di origine naturale: pigne, conchiglie, castagne, tappi di sughero e piume grandi. Oggetti di materiale naturale: gomitoli di lana, pon-pon, pettini di legno, spazzolini da denti e pennelli da barba. Oggetti di legno: sonagli, mollette da bucato, cucchiai, anelli delle tende, rocchetti, porta-tovaglioli e portauova. Oggetti di metallo: mazzi di chiavi, catenelle, fruste da cucina, coperchi dei vasetti di marmellata, formine di biscotti e fischietti. Oggetti in pelle, tessuto, gomma: piumino per la cipria, palle da tennis, tubi di 10 gomma e manici di borsette in pelle. Quando i bambini/e iniziano a muoversi, gattonare e strisciare, vicino al “cestino dei tesori”, verranno messi a disposizione altri due contenitori di dimensioni diverse. I bambini/e avranno modo di iniziare a sperimentare, spostando gli oggetti dal cestino ai contenitori e viceversa. Questa combinazione sarà il primo passo, verso una nuova fase di esplorazione delle cose. Dall’esplorazione attraverso la bocca, si passerà alla manipolazione che si sviluppa combinando un oggetto con un altro e lentamente si arriverà al “gioco euristico” (dal greco “trovo, scopro”). Con il “gioco euristico”, sperimentato da Elinor Goldschmied, l’apprendimento passa attraverso l’esplorazione individuale, la scoperta e la sperimentazione non guidata, favorendo così la costruzione del pensiero logico e di quello creativo. Per il “gioco euristico” si proporranno ai bambini e alle bambine, tre sacche contenenti categorie di oggetti combinabili tra loro (catene con anelli, cucchiai con palline, nastri con anelli da tenda, ecc…) e dei contenitori vuoti. Con il “gioco euristico”, si vuole favorire lo sviluppo della capacità di scegliere e di discriminare, di sperimentare concetti spaziali e soprattutto si vuole rispondere al naturale bisogno dei bambini/e di esplorare e di sperimentare. Le attività seguiranno la seguente tabella settimanale, tenendo conto che i piccoli, nella parte centrale della mattinata dormono, quindi sarà adottata una certa flessibilità nel cogliere i momenti in cui realizzare le attività previste. Lunedì Martedì Giochi psicomotori Cestino dei tesori/gioco euristico Mercoledì Giochi di rilassamento Giovedì Ascolto di cd musicali, canzoncine ritmate, filastrocche mimate Venerdì Cestino dei tesori/gioco euristico 11 Mesi: da Settembre a Dicembre. Obiettivo generale: “dall'inserimento all'ambientamento”. Obiettivi specifici: costruire una relazione del bambino/a e della mamma con l’educatrice di riferimento; favorire gli scambi tra bambini/e; favorire l’esplorazione dell’ambiente. Attività: giochi di esplorazione tattile, visivo, sonoro (ascolto di rumori e suoni diversi, osservazione di oggetti colorati in movimento, giochi davanti allo specchio, ecc...); giochi di rilassamento e massaggio del corpo; realizzazione del “cestino dei tesori” e gioco. Materiali: tappeto e cuscini, stoffe di diverso tipo, carte colorate, cd musicali e oggetti sonori. Mesi: da Gennaio a Luglio. Obiettivo generale: sollecitare e favorire l’autonoma scoperta ed esplorazione dell’ambiente. Obiettivi specifici: favorire la scoperta e la conoscenza attraverso i sensi; favorire la coordinazione della percezione visiva con quella tattile, stimolare il movimento e lo spostamento. Attività: giochi con il “mobile primi passi” (entrare ed uscire, appoggiarsi e sperimentare il movimento in piedi, prendere oggetti nascosti all’interno). “gioco euristico”. Materiali: mobile primi passi, tappeto, cuscini, cd musicali, materiali da recupero, contenitori, sacche per il “gioco euristico”. Sezione Medi Il percorso didattico nella sezione medi, si articolerà in due fasi: I fase dal mese di Settembre al mese di Dicembre; 12 II fase dal mese di Gennaio al mese di Giugno. I fase Il periodo che va dal mese di Settembre al mese di Dicembre, è il tempo dedicato all’inserimento, all’ambientamento e alla formazione del gruppo sezione. Durante il periodo dell’inserimento ci proponiamo i seguenti obiettivi generali: superare le difficoltà del distacco; conoscere persone ed ambienti del Nido; vivere serenamente il momento del pranzo, del cambio e del sonno. L’inserimento è una fase delicata sia per il bambino/a che per la famiglia: è un percorso che si fa insieme. Il raggiungimento degli obiettivi, è possibile attraverso il metodo dell’ascolto e dell’osservazione, sono questi gli strumenti che permettono la conoscenza e lo scambio. La programmazione di questo periodo, si basa sulla centralità del bambino/a considerato come soggetto attivo e competente. Ogni giorno sarà diverso, le attività ruoteranno attorno alle scelte del ‘’nuovo’’ arrivato, questo non significa improvvisazione, ma la scelta del bambino/a serve a noi educatrici, per strutturare la proposta e modulare le modalità d’intervento. Superata la fase dell’inserimento, inizia quella dell’ambientamento e della formazione del gruppo sezione. Gli obiettivi specifici sono: creare situazioni adeguate alla fase di crescita; creare contesti significativi e motivanti; creare contesti strutturati e non; creare attività di scoperta e sperimentazione; le routines come contesto di relazione tra adulto e bambino/a e tra pari. Il compito di noi educatrici non è quello di insegnare o far acquisire al bambino/a abilità o di fornirgli conoscenze, ma è quello di far scaturire i suoi bisogni e le sue scoperte, da situazioni aperte, dove il bambino/a si muove liberamente in contesti curiosi e motivanti, che stimolino le sue capacità cognitive, affettive e relazionali. 13 Si predispongono situazioni e materiali che portano il bambino/a a nuove esperienze, a provare, a sperimentare giocando e quindi a costruire le sue conoscenze. Il bambino/a ha bisogno e voglia di fare, se il suo fare si attua in un clima di sicurezza affettiva e relazioni significative. Non importa se giochiamo con la farina o con il riso, se usiamo i colori o la carta, il ‘’cosa’’ si fa è di secondaria importanza, è il ‘’come’’si organizza l’attività, un laboratorio, un gioco. Le attività strutturate di questa fase sono descritte nel paragrafo dell’ambientamento. L’organizzazione dei tempi e degli spazi nel nostro Nido offre possibilità di contesti aperti, dove il bambino/a fa scelte autonome e possibilità di contesti chiusi per attività programmate e laboratori con gruppi predefiniti e omogenei. Anche le routines rappresentano un contesto di conoscenza, dove vengono stimolate le capacità cognitive, affettive e relazionali. Nei momenti di routines, si concretizza la relazione educatrice-bambino/a, si sperimenta l’altro conoscendo e riconoscendo le differenze. Il momento del cambio, per esempio, viene vissuto dall’intero gruppo sezione con la presenza di entrambe le educatrici di riferimento, perché una educatrice si dedica al cambio, mentre l’altra favorisce e media le interazioni tra bambini/e. II Fase Durante il periodo che va dal mese di Gennaio al mese di Giugno, le attività didattiche saranno rivolte al tema dell’anno ‘’Sapori diversi ‘’. Ogni bambino/a, molto prima dello sviluppo del linguaggio sperimenta e padroneggia il livello metaforico verbale attraverso l’utilizzo dei sensi (olfattivo, uditivo, visivo, ecc…). L’utilizzo dei cibi, il gusto di impastare, schiacciare e stampare, sarà graduale per tutto l’anno nel rispetto dei tempi dei bambini/e e delle loro sensazioni, sia quando avranno bisogno di contenimento, di sicurezza, piuttosto che di stimolo e guida. Le attività saranno concentrate non tanto sul risultato finale, sul prodotto del bambino, quanto sull’esperienza, sul piacere di sperimentare in autonomia. Questa esperienza ha una grossa valenza affettiva, il piacere è legato al gusto, al sapore, all’odore, alla temperatura, alle dimensioni, alla consistenza e alla sensazione tattile. Materiali: pane e latte, pane e acqua, acqua e semolino, carote lesse, mele cotte, banane, patate lesse, miele, zucchero, sale, riso, grano, pasta, frutta, ortaggi, farina bianca, farina gialla. I bambini/e sperimenteranno con le mani, i piedi, la bocca e con tutto il corpo. 14 Il progetto vuole favorire e raggiungere i seguenti obiettivi specifici: sperimentare cibi diversi; sviluppare la motricità; esercitare la coordinazione oculo-manuale; scoprire il piacere di manipolare, trasformare e assaggiare cibi; manipolare materiali informi in autonomia; sviluppare la creatività. Le attività si articoleranno durante la settimana, seguendo questa tabella: Lunedì Scopriamo i sapori attraverso il gusto (metto sul tavolo cibi diversi lasciando i bambini/e liberi di assaggiare) Martedì Manipoliamo con i cibi (propongo consistenze diverse e stimolo la manipolazione delle stesse) Mercoledì Pasticciamo con i cibi (viene data ai bambini/e la possibilità di fare combinazioni con i cibi) Giovedì Coloriamo con i cibi (faccio scoprire ai bambini/e che il cibo lascia tracce di colore) Venerdì Ascolto di filastrocche musicali e lettura di storie legate al tema dell’anno 15 Sezione grandi Il percorso didattico della sezione dei grandi, in questo anno, si articolerà in due fasi: la prima fase va dal mese di Settembre al mese di Dicembre, mentre la seconda fase, va dal mese di Gennaio al mese di Giugno. I fase: è il periodo che va dal mese di Settembre al mese di Dicembre, è il tempo dedicato all’inserimento, all’ambientamento, alla formazione del gruppo sezione. Nel periodo dell’inserimento, ci siamo poste i seguenti obiettivi generali: superare il distacco dalla figura genitoriale; conoscere gli ambienti e gli spazi del servizio; instaurare una relazione significativa con le educatrici di riferimento. L’inserimento è per noi un momento importante e delicato; è un conoscere e un conoscersi, un entrare in contatto e in sintonia con l’altro, è un processo che richiede tempo, attenzione e cura. Per questi motivi, il bambino/a nuovo arrivato, esplorerà liberamente lo spazio, i giochi e i materiali, la scelta di un particolare giocattolo o materiale, da parte sua, sarà lo spunto per l’educatrice e per il gruppo dei pari, per giocare tutti insieme e per conoscersi. Seguirà poi il periodo dell’ambientamento e della formazione del gruppo sezione, dove ci proponiamo i seguenti obiettivi: conoscere e vivere con serenità i momenti della giornata al Nido; strutturare situazioni e spazi stimolanti; favorire la conoscenza reciproca, attraverso attività di gioco strutturato e non strutturato, adeguati alla fascia di età. Nel raggiungimento di questi obiettivi, si tiene conto dei diversi bisogni del bambino/a e dei propri livelli di sviluppo. La nostra attenzione sarà indirizzata soprattutto nel predisporre situazioni che favoriscano una conoscenza ed una relazione serena e positiva sia tra i bambini/e che tra i bambini/e e le educatrici, ponendo maggiore attenzione al “processo relazionale” più che al “fare”. Le attività strutturate di questa fase sono descritte nel paragrafo dell’ambientamento. II fase: è il periodo che va dal mese di Gennaio al mese di Giugno, dove le attività strutturate, saranno incentrate intorno al tema dell’anno “Sapori diversi”. L’incontro con il cibo, è un’esperienza globale, stimola sensazioni, comunica emozioni, evoca memorie. L’alfabeto del gusto si apprende sin da piccoli, con le ricette di casa, i sapori della tradizione e la semplicità dei piatti familiari. Il cibo è un materiale vivo, 16 che si può esplorare con tutto il corpo, si può plasmare e trasformare, è esteticamente accattivante e permette approcci coinvolgenti. Ci siamo proposte di stimolare nei bambini/e, la conoscenza dei propri gusti e disgusti personali e di costruire un itinerario sensoriale che li guidi a riconoscere gli alimenti, a percepire i diversi odori e sapori, ad apprezzare i prodotti alimentari: tutto ciò attraverso la scoperta, la curiosità, il divertimento e il gioco, da condividere insieme all’altro. La programmazione educativa della sezione dei grandi, dal mese di Gennaio al mese di Giugno, verterà sulla scoperta e conoscenza di alcuni alimenti aventi sapori diversi: dolce, amaro, aspro, salato e piccante. Tutti i giorni verrà proposta ai bambini/e, una storia che verterà proprio sui sapori. Ogni mese verranno presentati ai bambini/e, uno o più alimenti diversi, che verranno toccati, manipolati, odorati, assaggiati, trasformati: la prima settimana ci sarà la conoscenza e la manipolazione dell’alimento, la seconda settimana giochi psico-motori, la terza settimana giochi con il colore e la quarta settimana la trasformazione dell’alimento. In alcuni giorni scelti, secondo le offerte del territorio e il periodo, ci sarà l’uscita al mercato e ai negozi di frutta, verdura e alimentari, per conoscere i luoghi in cui possiamo trovare i vari alimenti, che potranno essere anche comprati. Attraverso il nostro percorso, ci proponiamo i seguenti obiettivi specifici: stimolare il livello linguistico, attraverso l’ascolto e la comprensione di storie e racconti come “Buon appetito Signor Coniglio”, che sarà il nostro filo conduttore ed altri piccoli racconti come ad esempio “Giulio coniglio”, “Filastrocche a bocca piena”, ecc.; sviluppare le competenze percettive e sensoriali; conoscere e sperimentare cibi diversi; scoprire il piacere di manipolare, trasformare e assaggiare cibi diversi; discriminare i diversi sapori e i propri gusti e disgusti personali. Nel mese di Gennaio, conosciamo il sapore aspro: agrumi (arance e limoni). Nel mese di Febbraio, conosciamo il sapore dolce: zucchero e carote. Nel mese di Marzo, conosciamo il sapore amaro: cacao amaro e zucchine. Nel mese di Aprile, conosciamo il sapore salato: sale grosso e fino e alimenti preparati salati. Nel mese di Maggio, conosciamo il sapore piccante: peperoncino. Nel mese di Giugno, riproponiamo tutti i sapori che abbiamo sperimentato. 17 Le attività si articoleranno seguendo la seguente tabella mensile: Attività Dal mese di Gennaio al mese di Giugno Prima settimana Come lo facciamo Conosciamo, assaggiamo e manipoliamo l’alimento Giochi psicomotori Saltiamo, ci rotoliamo, facciamo i tuffi e le capriole, facciamo un percorso, come il Signor Coniglio e i personaggi della storia Coloriamo con l’alimento o l’alimento stesso Utilizzando l’alimento, scopriamo che lascia tracce di colore e può diventare uno strumento per colorare Seconda settimana Terza settimana Tutti i giorni dopo il racconto del Signor Coniglio, vengono presentati ai bambini/e gli alimenti, lasciandoli liberi di assaggiarli e manipolarli Trasformiamo l’alimento Quarta settimana Facciamo il succo, facciamo una torta, ecc… Progetti collaterali sezione grandi Progetto continuità Il progetto continuità ha come obiettivo la cura di un primo approccio in un ambiente nuovo, dove si vuole offrire al bambino/a una occasione di conoscenza semplice e il più possibile giocosa di nuovi spazi con persone diverse. Quest’anno noi educatrici abbiamo pensato di realizzare insieme ai bambini/e, il libro “Buon appetito Signor Coniglio!”, che è il nostro filo conduttore, con gli alimenti che i bambini/e hanno conosciuto nel percorso didattico. Questo libro verrà donato alle Scuole dell’Infanzia dove i bambini/e si iscriveranno e sarà l’oggetto che loro ritroveranno quando l’anno prossimo saranno inseriti in queste scuole. Programmeremo insieme alle insegnanti della continuità, alcuni incontri dove noi educatrici della sezione, accompagneremo i 18 bambini/e a conoscere questo nuovo ambiente e le persone che lo vivono per avere dei momenti di gioco e condivisione. Sensibilizzazione alla sicurezza domestica La sicurezza, può sembrare un tema lontano dal mondo della prima infanzia e invece è un diritto che riguarda tutte le persone. Le ricerche statistiche ci dicono che l’ambiente domestico è il luogo dove succedono maggiori incidenti e l’unica modalità per evitarli è la prevenzione. Come adulti, educatrici e famiglie, abbiamo l’obbligo di tutelare i diritti dei bambini e delle bambine e di proporre azioni di prevenzione, che hanno l’obiettivo della sensibilizzazione. La proposta di questo anno scolastico si articolerà in due azioni parallele: una rivolta ai bambini e alle bambine della sezione grandi: verrà raccontata la storia della gatta Celestina e attaccati i disegni vicino agli oggetti pericolosi; una rivolta alle famiglie: verrà sottoposto un questionario per rilevare il grado di informazione e di interesse, rispetto al tema della sicurezza domestica e dopo il risultato, proporre degli incontri con esperti in materia. Mese di Luglio Nel mese di Luglio le attività strutturate della sezione medi e della sezione grandi, si svolgeranno tutti insieme all’aria aperta e saranno incentrate su giochi con l’acqua e manipolazione della terra. Queste attività saranno legate al tema dell’anno, in quanto i bambini/e continueranno a sperimentare la diversità, giocando con due elementi diversi. NIDO E FAMIGLIE La relazione che si costruisce tra il servizio e le famiglie, rappresenta un aspetto fondamentale nella programmazione educativa. E’ lo spazio dove si pratica la condivisione e il senso di appartenenza ad un gruppo, che persegue uno stesso obiettivo: costruire lo sviluppo armonico dei bambini/e e promuovere la cultura dell’infanzia. In base a questo principio, il nostro servizio, propone nuove azioni ed eventi, oltre a quelli già previsti: 1. Facciamo merenda insieme Nel mese di Ottobre, organizzeremo un incontro tra le famiglie dei bambini/e inseriti/e, quelli già frequentanti e quelli usciti l’anno precedente. Insieme 19 condivideremo la merenda e vedremo le foto di alcuni momenti del Nido dell’anno scolastico 2011/2012, dove i bambini e le bambine usciti, potranno riconoscersi e le famiglie incontrarsi. 2. ‘’Aspettando in vetrina……il 20 Novembre’’ Per il 20 Novembre 2012, abbiamo scelto l’art.2 della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo e pensato ad un evento che vede coinvolti i Servizi della Prima Infanzia, le Associazioni dei commercianti, il Comune, le famiglie che si impegnano ‘’nel mettere in vetrina’’ le identità dei bambini/e, attraverso l’esposizione nelle vetrine dei negozi della città, di opere artistiche realizzate dai bambini/e. Nelle settimane precedenti al 20 Novembre, nel nostro servizio, proporremo alle famiglie di partecipare attivamente, insieme ai bambini/e alle attività di realizzazione delle opere. Il giorno 20 Novembre, verrà organizzato un evento pubblico dove tutti i partecipanti, avranno la possibilità di esprimere, in una dimensione laboratoriale, la propria identità attraverso il linguaggio artistico. 3. ‘’La festa del dono’’ Le celebrazioni, le feste, i rituali occupano un luogo determinante nella vita delle persone, sono per molte famiglie momenti e spazi di partecipazione e riaffermazione collettiva. Nella nostra società, si stanno modificando le pratiche festive tradizionali e si stanno attribuendo loro altri significati, mentre continuano a svolgere diverse funzioni che, oltre a creare spazi ludici per i bambini/e, servono per interiorizzare alcuni sentimenti di appartenenza. Noi educatrici ci siamo chieste allora: come si può festeggiare il Natale in una dimensione interculturale? Abbiamo iniziato a fare una ricerca, sugli aspetti comuni alle tante culture, riguardo alla festività del Natale, scoprendo che in tutte si ritrova la consuetudine di fare regali ai bambini/e. Dopo queste riflessioni abbiamo deciso di organizzare: due incontri laboratoriali dove i genitori, insieme alle educatrici, costruiranno un piccolo libro da regalare ai bambini e alle bambine il giorno della festa; ‘’La festa del dono’’: un pomeriggio dove le famiglie daranno i regali, costruiti nel laboratorio, a tutti i bambini/e, mentre noi educatrici regaleremo a tutti la lettura di alcune storie. 4. ‘’Mi leggi un libro?’’ Tra i tanti bisogni che esprimono i bambini/e ed il piacere che provano nel soddisfarli c’è quello di sentirsi raccontare storie e sfogliare un libro: tutti i giorni, durante la giornata al Nido, c’è un momento in cui i bambini/e richiedono questo. Riconosciamo il valore educativo e pedagogico di questa azione e di quanto questa provochi piacere anche in noi adulti; questo aspetto lo ritroviamo anche nei racconti e negli scambi quotidiani degli adulti accompagnatori/ici. 20 Quest’anno abbiamo deciso, oltre che di accogliere le richieste spontanee dei bambini/e, di strutturare un momento della giornata al Nido dedicato alla lettura, inoltre vogliamo coinvolgere le famiglie in un percorso su questo tema così articolato: i genitori e le educatrici fanno una raccolta di cataloghi di case editrici di libri per bambini/e e stilano una lista per l’acquisto dei libri, che faranno parte della biblioteca del Nido. In questa fase vogliamo coinvolgere il Comitato di Gestione, in quanto è lo strumento dove tutte le figure sono rappresentate; creare uno spazio, all’interno del Nido, dove tutti gli adulti possono portare un libro da casa per leggerlo ai bambini/e; programmare insieme ai genitori, un tempo, durante la giornata del Nido, in cui un familiare potrà venire al servizio per leggere ai bambini/e, un libro a propria scelta. Il giorno dell’assemblea con i genitori, organizzeremo insieme a loro modi e tempi. L’oggetto libro è anche l’elemento di continuità con la proposta n°3. 5. Nido aperto Il Nido d’Infanzia, è un luogo dove si deve e si può esercitare, una educazione partecipata. La parola ‘’aperto’’ indica per noi un atteggiamento attivo di apertura verso di sé e verso gli altri. A partire dal mese di Marzo fino al mese di Maggio 2013, un giorno alla settimana, concordato insieme ai genitori all’interno dell’assemblea del mese di Febbraio, il Nido accoglierà un genitore per sezione, durante il momento del pranzo: la loro dovrà essere una partecipazione attiva, il genitore non è un ospite ma un adulto che condivide e interagisce direttamente con le educatrici, la cuoca e i bambini/e. Si vive così, all’interno di un contesto educativo, una esperienza dove il cibo è il pretesto per dare la possibilità a tutti di essere se stessi e quindi portatori di diversità. 6. ‘’La piazza de li sapori, de li colori e de li odori de ieri come de oggi’’ Questo è un evento che si svolge durante i festeggiamenti del patrono della città, è divenuto nel tempo, un momento strutturato, di condivisione tra i bambini e le bambine, le famiglie e la città in una dimensione a misura di bambino/a. Si svolgeranno dei laboratori pomeridiani, insieme ai genitori, in cui verrà realizzata parte dell’allestimento della piazza. 21 7. La gita La gita è un’uscita nel territorio di tutto il servizio e le famiglie, con l’obiettivo dello scambio e della socializzazione. La scelta del luogo, sarà decisa insieme ai genitori durante l’assemblea del mese di Febbraio, tenendo in considerazione che questa scelta dovrà essere legata al tema dell’anno. 8. Assemblea dei genitori Due incontri durante l’anno dove la coordinatrice e tutto il personale, presentano il servizio, la sua organizzazione e il Programmazione educativa annuale. STRUMENTI DI OSSERVAZIONE E VERIFICA Diario di bordo: strumento di osservazione giornaliera della vita del servizio. Questo strumento per noi educatrici, ha anche la funzione di verifica del percorso didattico legato al tema dell’anno in quanto, all’interno di esso, la compilazione della voce che riguarda la descrizione dell’attività proposta nella giornata, può essere confrontata con le attività previste nella programmazione educativa annuale. Diario di bordo del gruppo di lavoro: strumento utilizzato dal personale dei servizi generali e della cucina, che registra le dinamiche relazionali del gruppo di lavoro. Report mensile del diario di bordo e del diario di bordo del gruppo di lavoro: strumento di verifica dell’andamento del servizio, delle criticità e dei punti forza del gruppo di lavoro. In questo strumento deve emergere anche la verifica dell’andamento delle attività strutturate legate al tema dell’anno. Scheda di inserimento: strumento di osservazione della coppia genitore-bambino/a, durante il periodo dell’inserimento. Scheda di osservazione individuale del bambino e della bambina: strumento dove vengono registrati i livelli di sviluppo, gli apprendimenti e le relazioni del singolo bambino/a, compilata in due momenti dell’anno (Febbraio e Maggio). Scheda di verifica dell’ambientamento: è uno strumento rivolto al singolo bambino/a che permette di valutare il superamento della fase dell’ambientamento, da compilare nel mese di Dicembre. LA DOCUMENTAZIONE Perché documentare 22 “L’esigenza di documentare, si affaccia quando si è assunta piena coscienza del valore di ciò che si fa e si avverte la necessità di trasmetterla e lasciarne testimonianza.” (Chiappini 2006). Il nostro gruppo di lavoro, nell’ultimo anno, ha riflettuto molto sul valore e sull’importanza della documentazione nei processi educativi, avvertendone l’esigenza e interrogandosi sui significati, sulle modalità da seguire e verso chi rivolgere la documentazione. In questo anno scolastico vogliamo documentare per garantire il diritto di adulti e bambini/e alla “memoria”, perché la documentazione consente a genitori e bambini/e di “impadronirsi” dei propri percorsi, così diviene uno strumento di condivisione di valori e di sviluppo del senso di appartenenza. Per questo intendiamo dedicare due spazi espositivi in due diversi ambienti del servizio: ingresso e salone degli angoli strutturati. Nell’ingresso verranno esposte delle immagini fotografiche che raccontano le esperienze significative e quotidiane della vita del Nido, tra bambini/e e tra adulti e bambini/e; nel salone allestiremo un angolo espositivo/strutturato con i materiali che verranno utilizzati nelle attività riguardanti il tema dell’anno. Il materiale fotografico verrà raccolto in un “album” che rimarrà all’interno del servizio per tutto l’anno scolastico e visibile a tutti e poi trasformato in un cd da regalare a tutte le famiglie. Altri strumenti di documentazione che intendiamo adottare sono: materiale fotografico e materiale prodotto dai bambini e dalle bambine, “Benvenuto al Nido d’Infanzia” (materiale informativo del servizio rivolto alle famiglie). 23 SPAZIO PER MODIFICHE E RIORIENTAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA ANNUALE II FASE 24 25