Condividi con gli altri un po` della tua vita

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Condividi con gli altri un po` della tua vita
Direttore Responsabile: Mario Rozza
Tr i m es t r a l e d i
s a l u te e benesse r e
La voce del sangue
L’Associazione Donatori dell’Ospedale San Paolo
riunisce persone normalissime che come te hanno
piacere di fare qualcosa di più per gli altri e mettono
a disposizione una o due volte all’anno una piccola
parte del loro sangue. Ricevendo in cambio
non pochi vantaggi.
www.adosanpaolo.it
maggio 2008
Condividi con
gli altri un po’
della tua vita
news
Il Cinque per mille
Vuoi far avere le tasse che paghi a chi davvero
le merita? In piccola parte lo puoi fare deviando
il Cinque per mille della tua Irpef alla nostra
Associazione Donatori Ospedale San Paolo.
Come? È semplicissimo, devi solo inserire
questo numero:
1 1 6 1 9 0 6 0 1 5 2
nell’apposita casella del modulo delle tasse.
A COSA SERVE
Senza il sangue messo a disposizione dai donatori, Pronto Soccorso e
Chirurgia d’urgenza non potrebbero
salvare molte vite.
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IL ‘NOSTRO’ SAN PAOLO
Il Centro regionale di riferimento per
le Epilessie all’avanguardia nella terapia e nel creare una nuova immagine di questa condizione.
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IL PAGINONE
Dai le tasse a chi vuoi tu! Grazie al
Cinque per mille puoi devolvere alla
nostra Associazione una parte del tuo
Irpef. Come esattamente?
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Anno 2 - Numero 2 - Milano
Ti aspettiamo quando vuoi
Vorresti sapere di più sulla donazione?
Hai un paio d’ore di tempo da dedicarci?
Noi siamo aperti da lunedi a sabato dalle 8 alle 12
e la prima domenica di ogni mese.
Ti aspettiamo al Servizio Trasfusionale del
San Paolo (via di Rudinì, 8 – Blocco D, piano
interrato).
CULTURA
I filosofi dell’antichità erano concordi:
il sangue e il cuore erano la sede della sensazione e della passione. Fino
a quando, 380 anni fa...
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ALTRE PASSIONI
Tre percorsi da fare a piedi o in bici
nel Parco del Ticino fra oasi naturalistiche e capolavori di ingegneria
idraulica e architettura d’altri tempi.
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news
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A COSA SERVE
Quando è questione di minuti
In Medicina d’urgenza le trasfusioni
per fortuna non sono la regola, ma quando servono
non c’è davvero un minuto da perdere.
M
olti hanno deciso di diventare donatori di sangue dopo
aver vissuto per esperienza, diretta
o indiretta, un’emergenza che ha
richiesto per essere risolta anche
una trasfusione. «Per fortuna, nostra e dei pazienti, solo una minoranza dei 78 mila accessi annui al
nostro Pronto Soccorso richiedono
un intervento di questo tipo», afferma Cesare Bernasconi, responsabile dell’Unità operativa Medicina
IV – Medicina d’urgenza dell’Azienda Ospedaliera San Paolo, «il maggior ‘consumo’ si registra piuttosto
durante e dopo gli interventi chirurgici che fanno seguito a un ricovero
di emergenza».
Tuttavia accade che un paziente
arrivi in Pronto Soccorso avendo
perso molto sangue. Se la perdita è
dovuta a trauma, ferita o emorragia
interna, può essere necessario ristabilire immediatamente i parametri di base. «In questa fase la priorità
non è tanto il numero di globuli rossi
o di piastrine ma ristabilire il volume
del sangue», spiega Bernasconi, «a
quel punto iniettiamo delle sostanze
che, richiamando acqua dai tessuti,
aumentano il volume del sangue e
ristabiliscono la pressione. Ovviamente non basta, ma è una ‘soluzione ponte’ che mantiene in vita il
paziente nei 10-15 minuti che occorrono per organizzare la trasfusione:
analizzare il gruppo sanguigno del
paziente, allertare l’emoteca del
Servizio Trasfusionale e attendere
l’arrivo della sacca».
Già perché, se la maggioranza degli interventi effettuati da un Pronto
Soccorso possono essere svolti con
una certa calma (non sempre condivisa dai pazienti), in alcuni casi
la differenza tra la vita e la morte è
davvero questione di minuti.
Nei prossimi mesi questi tempi si
ridurranno perché l’emoteca presidiata 24 ore su 24 e 365 giorni
all’anno che serve il Pronto Soccorso, i reparti interni dell’Ospedale e
altri Ospedali della zona, sarà spostata negli spazi del Pronto Soccorso stesso.
Diverso il caso dei pazienti che
arrivano in Pronto Soccorso con i
Cesare Bernasconi,
responsabile dell’Unità operativa
Medicina IV - Medicina d’urgenza
Chi dona il sangue ha diritto a un gio
Chi dona sangue ha diritto a
una giornata di permesso retribuito, esattamente come avviene a chi presta la sua opera a
un seggio elettorale. «L’Italia è
l’unico Paese europeo nel quale
il ruolo sociale del donatore e il
particolare valore morale della
donazione sono così riconosciuti», afferma Gianalessandro
Moroni, responsabile scientifico
della Associazione Donatori Ospedale San Paolo, «due leggi del
1967 e del 1990, rispettivamente
la 584/67 e 107/90 danno al donatore di sangue il diritto all’astensione dal lavoro per l’intera giornata
lavorativa in cui effettua la donazione». La legge 584 del 1967 affida allo Stato l’onere derivante
dal rimborso delle retribuzioni ai
lavoratori donatori di sangue. «In
un primo tempo il diritto riguardava
lo stipendio ma non i contributi, col
risultato un po’ perverso che chi
faceva due/tre donazioni all’anno
per quarant’anni si trovava a fine
carriera a dover lavorare qualche
mese in più degli altri. Da tempo
invece lo Stato si fa carico anche
dei contributi», spiega Moroni che
dirige il Servizio Trasfusionale dell’Ospedale San Paolo.
Come fare per richiederlo
La norma vale per tutti i lavoratori
dipendenti e per molti contratti a termine, quale che sia la dimensione
(piccola, media o grande azienda)
o la tipologia del datore di lavoro
(pubblico o privato).
Il permesso è contestuale alla prestazione non può quindi essere tesaurizzato o spostato (per esempio
al giorno seguente o a quello pre-
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A COSA SERVE
Chi non può dare
segni di una seria anemia ma senza traumi o emorragie. «In questo
caso la trasfusione non è sempre la
prima opzione, perché l’inserimento di sangue ‘nuovo’ potrebbe mascherare la patologia che ha dato
origine al problema rendendo difficile la diagnosi. Preferiamo quindi
– se appena è possibile – avviare
il paziente a esami specialistici di
ematologia o finalizzati alla ricerca
di cause occulte di sanguinamento
che consentano di definire la patologia».
L’Unità Operativa diretta da Bernasconi è divisa in un Pronto Soccorso vero e proprio e in una struttura
‘di osservazione’, nella quale sono
ricoverati pazienti che non hanno
raggiunto ancora una situazione di
stabilità che consenta di dimetterli ma che non possono nemmeno
essere smistati presso altri reparti,
vuoi perché la diagnosi non è ancora definita, vuoi perché le strutture
interessate non hanno disponibilità.
In pratica dirigere una struttura di
Medicina d’urgenza vuol dire ruotare medici e infermieri tra un front
end, il classico pronto soccorso, e
una corsia di medicina interna a
360 gradi nella quale un paziente
può restare anche alcuni giorni «e
deve essere diagnosticato correttamente, valutato a intervalli regolari,
e assistito con attenzione», fa notare Bernasconi.
Seguire tutto questo con una struttura che conta in tutto 13 medici, più
otto infermieri e tre ausiliari per turno non è facile, «anzi sarebbe assolutamente impossibile se i reparti
dell’Ospedale non ci dessero una
mano garantendo la disponibilità
per il pronto Soccorso 24 ore su 24
e sette giorni su sette, di un chirurgo, un ortopedico, e un pediatra».
Il Pronto Soccorso del San Paolo fa
parte della ‘rete’ integrata del 118
della Regione Lombardia. Una rete
che consente all’ambulanza, all’auto medica o all’elicottero inviati sul
luogo, di dirigersi nella struttura che
è attrezzata e ha risorse disponibili in quel momento per risolvere il
problema del paziente. «Riducendo quei viaggi in ambulanza da un
Ospedale all’altro che per fortuna
grazie alla tecnologia e alla volontà di lavorare in rete sono ormai
sempre meno possibili», conclude
Bernasconi.
orno di permesso
cedente) ed è relativo alla giornata solare. Un impiegato part-time
che lavora solo il pomeriggio potrà
assentarsi solo il pomeriggio del
giorno in cui effettua la donazione
e non per due mezze giornate consecutive. Il dipendente che effettua
la donazione e vuole avvalersi della
giornata di riposo deve chiedere al
Servizio Trasfusionale la produzione di un apposito documento (vede-
re a sinistra). Il documento deve
essere tempestivamente consegnato presso l’amministrazione
o alla direzione del personale del
datore di lavoro. Qualora l’assenza non sia stata preventivamente
comunicata in azienda, è opportuno che il certificato emesso dal
Servizio Trasfusionale specifichi
che la prestazione è stata effettuata con carattere di urgenza.
In linea di principio tutti possono donare il loro sangue. Esistono ovviamente delle eccezioni. Tra i criteri di esclusione permanente vi sono
malattie quali diabete insulinodipendente, AIDS, epatite B e C, encefalopatia spongiforme di Creutzfeldt Jakob, lebbra, tumori maligni,
le patologie gravi in atto o passate a carico del cuore, dei polmoni,
neurologiche, renali, urogenitali, metaboliche, gastrointestinali, immunologiche e del sangue. L’alcolismo cronico, l’assunzione di qualsiasi
tipo di droga, la somministrazione di ormoni ipofisari di origine umana,
i trapianti di cornea e/o dura madre, ricadono nei criteri di esclusione. Sono infine esclusi permanentemente dalla donazione coloro che
abbiano soggiornato nel Regno Unito dal 1980 al 1996 per periodi di
durata maggiore di 6 mesi (anche non consecutivi), o soggetti che abbiano ivi ricevuto trasfusioni di sangue o emocomponenti a far tempo
dal 1980. Tutto questo ovviamente al fine della protezione della salute
del candidato donatore e/o del ricevente.
Criteri di esclusione temporanea
Ci sono poi delle condizioni che determinano una inidoneità temporanea alla donazione di sangue o di emocomponenti di durata variabile
in funzione della patologia o condizione rilevata. Nella tabella sottostante vengono riportate le più comuni. Per le condizioni non riportate,
o in caso di dubbio, è sempre opportuno rivolgersi con fiducia al nostro
Servizio Trasfusionale.
CONDIZIONE
E/O PATOLOGIA
DURATA
DELL’ESCLUSIONE
NOTE
Vaccinazione con virus
o batteri inattivati/uccisi,
vaccinazione con tossoidi
Nessuna esclusione se i
soggetti vaccinati risultano
asintomatici e afebbrili
Per esempio antiinfluenzale, anti-teteanica
Intervento chirurgico
minore
1 settimana
Malattie infettive ‘lievi’
o febbre > 38° C
2 settimane dopo
la completa guarigione
Ad esempio sindromi
influenzali, farigo-tonsilliti
Cure odontoiatriche
(esclusa l’implantologia)
Da 24 ore a 1 settimana
Dipende dal tipo
di intervento
Esposizione al West Nile
virus
4 settimane dopo il ritorno
dalla zona endemica
Vaccinazione con virus
o batteri attenuati
4 settimane
Ad esempio virus della
febbre gialla, del morbillo
Esami endoscopici con
strumenti flessibili
3 mesi
(se esame NAT negativo)
Comprendono
gastroscopie, colonscopie,
cistoscopie, ecc.
Interventi chirurgici maggiori (compresa l’implantologia)
3 mesi
(se esame NAT negativo)
Tatuaggi o body piercing
3 mesi
(se esame NAT negativo)
Puntura accidentale con
aghi da siringa e strumenti
chirurgici non sterili
3 mesi
(se esame NAT negativo)
Agopuntura
3 mesi
(se esame NAT negativo)
Trasfusione
di emocomponenti
3 mesi
(se esame NAT negativo)
Comportamenti sessuali
a rischio
6 mesi
Gravidanza
1 anno dopo il parto
o il termine
Terapie in corso
Variabile
Soggetto guarito dalla
malaria
3 anni dopo la cessazione
delle cure e dei sintomi
Profilassi anti-malarica
6 mesi senza sintomi dopo
il ritorno
Tubercolosi
2 anni dopo la data di
guarigione confermata
Vale solo se l’agopuntura
non è eseguita da un professionista qualificato con
aghi sterili monouso
Solo a giudizio del Medico
e dopo adeguati esami di
controllo
Dipende dalla natura dei
medicinali prescritti, e dalla malattia oggetto di cura
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IL ‘NOSTRO’ SAN PAOLO
Epilessia, oltre la cura
Il Centro regionale epilessia del San Paolo è protagonista nella ricerca,
nella formazione e nella cura. Il suo fondatore ha svolto un ruolo di
primo piano per sensibilizzare Medici, Scuola e Società. L’epilessia
infatti oggi è curabile. La disinformazione e il pregiudizio... un po’ meno.
C
inque persone su 100, 50 su
mille hanno avuto, una volta
nella vita, un singolo episodio di
epilessia. Quasi sempre l’episodio
rimane isolato. Di rado invece si
ripete. In quel caso si parla di epilessia. Una persona su mille in Italia ha questa condizione. Non sono
poche: parliamo di oltre 50 mila persone in Italia, 2500 delle quali sono
seguite dal Centro di riferimento regionale aperto nel 1982 dal professor Raffaele Canger presso l’Ospedale San Paolo.
La persona con epilessia può vivere
una vita normale. Per farlo però ha
bisogno però di diverse condizioni:
• una diagnosi corretta e precoce
• una terapia appropriata e personalizzata
• un contesto sociale di supporto
• un quadro istituzionale che riduca
i rischi di discriminazione.
Quello della terapia è il fronte sul
quale sono stati fatti i maggiori passi
avanti. Con uno o più farmaci, che
vanno presi ogni giorno per tutta la
vita, è possibile impedire lo scatenarsi di qualsiasi tipo di crisi epilettiche. «La terapia va prescritta da un
centro specializzato, va personalizzata in modo da definire la minima
dose efficace e va rivista qualora
necessario», spiega il professor
Canger. È importante invece sottolineare come il rapporto fra il paziente e il ‘suo’ Centro non termina con
la prescrizione, «è necessario che
il paziente tenga il contatto con uno
specialista e gli segnali ogni possibile ripresa delle crisi o effetti collaterali del farmaco», insiste Canger
che è nato a Gerusalemme 69 anni
fa. Gli effetti collaterali dei farmaci
anti-epilettici, che si manifestano
però solo se la dose è eccessiva,
prendono la forma di una minore
performance mentale da parte del
paziente. Nel 70% dei casi però chi
assume questi farmaci non conosce più crisi.
Nel restante 30% dei casi l’indicazione è chirurgica. Nella maggior
parte dei casi infatti la reazione che
da luogo alla crisi (quale che sia)
pur coinvolgendo molte aree del
cervello, ha origine sempre nello
stesso punto, un’area molto precisa
che una struttura specializzata può
localizzare con grande precisione.
Il Centro del San Paolo lavora in
questa direzione a stretto contatto
con il Centro ‘Munari’ di chirurgia
dell’epilessia e del Parkinson presso l’Ospedale Niguarda. «In otto
casi su dieci l’ablazione chirurgica
del piccolo lembo di tessuto neuronale dal quale si diffondono le crisi,
permette al paziente di fare a meno
anche della terapia farmacologica»,
nota Canger. Insomma i casi in cui
il paziente è davvero condannato
a crisi inattese sono davvero una
estrema minoranza.
L’epilessia può manifestarsi ad
ogni età ed in forme assai diverse.
Alcune epilessie hanno una origine genetica riconosciuta. Altre (la
maggioranza) sono legate a una
lesione anatomicamente riscontrabile (anche con una TAC o meglio
una RMN). Alcune di queste hanno
cause definite. «Il gruppo di cause
più frequenti è legato al periodo pe-
Donare, perché no?
Le Linee guida italiane considerano l’epilessia non importa se ben
controllata o meno come una condizione che impedisce la donazione
di sangue. «Si tratta di una discriminazione che non ha nessun senso scientifico. Una discriminazione assurda che parte dall’assunto
errato per cui il prelievo potrebbe scatenare una crisi o i farmaci presenti nel sangue del donatore turbare l’equilibrio del ricevente, idea
assurda!», afferma Raffaele Canger. Non a caso questa clausola di
esclusione era stata annullata in Italia ma poi è tornata in auge «perché avallata da una istituzione per altri versi credibile quale l’Oms,
l’agenzia dell’Onu per la sanità. Certo che... se ci si mette anche
l’Onu a fare discriminazione!».
rinatale, insomma al parto e ai momenti che lo precedono o lo seguono: traumi, mancanza di ossigeno,
infezioni (anche da parte dell’‘innocuo’ citomegalovirus)», continua
Canger. Le epilessie che insorgono
dopo i 40 anni sono meno rare di
quel che si pensava, sono quasi
sempre legate a un’altra patologia:
il caso tipico è un ictus transitorio, o
a un tumore cerebrale o a una patologia degenerativa neurologica.
Se sul fronte della terapia e della
ricerca sono stati fatti molti passi
avanti su quello della diagnosi invece c’è ancora molto da fare. Visto
che la stragrande maggioranza dei
casi di epilessia insorge nei primi
anni di vita (l’80% prima dei 20) toccherebbe ai pediatri formulare una
diagnosi, o comunque indirizzare il
bambino, a un Centro specializzato
che potrà, analizzando i sintomi, con
un tracciato Eeg, con esami di diagnostica per immagini e di altro tipo,
confermare la diagnosi e definire
con esattezza il tipo di epilessia.
«Invece vediamo casi in cui la diagnosi non è stata fatta, nonostante
venissero riportati al pediatra sintomi chiarissimi o giovani trattati
da psichiatri per ‘attacchi di panico’
che sono in realtà palesi manifestazioni epilettiche». Canger confida
quasi più negli insegnanti che nei
medici. «Non è affatto raro che sia
una maestra delle elementari a sollevare il dubbio che dietro momenti
di ‘assenza’ del bambino non ci sia
solo distrazione ma una manifestazione di cosiddetto ‘piccolo male’
(il paziente, per pochi secondi, pur
rimanendo fermo si ‘assenta’ e non
ascolta né vede nulla). «Abbiamo
lavorato molto nella scuola e i risultati si vedono sia sotto il fronte della
diagnosi che della accettazione»,
afferma Canger.
Passiamo quindi al fronte sociale.
L’accettazione da parte degli ‘altri’. «Parliamoci chiaro», esordisce
Raffaele Canger, «oggi, l’epilessia
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IL ‘NOSTRO’
PAOLO
TENERSISAN
IN SALUTE
è una condizione curabile e curata.
Ma chi la vive fatica a non sentire
ansia, scarsa autostima, un senso
di depressione o comunque di vulnerabilità all’idea di poter essere
preda, da un momento all’altro, di
una crisi». In questo contesto l’accettazione da parte della collettività fa parte integrante della terapia.
Grazie agli sforzi della Lega e della
Associazione italiana contro l’epilessia, l’informazione in materia è
aumentata. «Ma c’è ancora molto
da fare sul fronte istituzionale», sottolinea Canger, «le forme di discriminazione sono mille: prendiamo la
patente per esempio: ogni due anni
la persona che magari non ha un attacco di epilessia da decenni, deve
recarsi in Commissione medica per
farsi rinnovare la patente, come se
fossero loro a creare vittime sulla
strada. C’è discriminazione perfino
nel diritto a donare il sangue! (vedere box)», afferma il neurologo.
La discriminazione da parte dello
Stato è incomprensibile visto che fin
dal 1965 la Repubblica ha inserito
l’epilessia fra le malattie sociali. Si
fa meno fatica a capire lo stupore
e il senso di inadeguatezza di chi si
trova ad assistere alla crisi epilettica ‘maggiore’ di un amico o conoscente.
«Assistere a una manifestazione
epilettica maggiore, le cosiddette
‘grandi crisi’ è una esperienza ‘forte’
per chi non ci è abituato. Si sten-
ta a crederlo eppure la persona in
quel momento non sta soffrendo, né
psicologicamente, né fisicamente e
non si trova in una situazione fisiologicamente critica. Eppure è così.
Chi assiste a una crisi deve solo assicurarsi che il paziente non si possa
fare male, deve mettere qualcosa di
morbido sotto la testa e allontanare oggetti che potrebbero ferirlo.
Contrariamente a quello che si dice,
non è vero che l’epilettico rischia di
soffocare durante la crisi per il rovesciamento della lingua all’interno,
non è mai successo ed è controproducente cercare di aprirgli la bocca.
Tuttalpiù, se possibile, si cercherà di
voltare il paziente su un fianco per
facilitare l’uscita della saliva», sillaba il professor Canger. Tutto qui?
Si può aiutare tenendo nota della
durata della crisi (guardando l’orologio perché la sensazione è spesso
errata) e della sua manifestazione,
tutte informazioni che possono aiutare molto l’epilettologo. Ma soprattutto chi vede un amico durante una
manifestazione epilettica deve tenere a mente una frase pubblicata su
uno dei tanti siti associativi dedicati
all’epilessia, la frase che una persona con epilessia immagina di dire a
chi sta assistendo a una crisi: “Sappi che i problemi maggiori, in genere, non me li procura la crisi. Me li
riserva l’accoglienza che mi aspetta
alla ripresa del contatto con chi ha
assistito alla crisi”.
Emonews:
notizie goccia a goccia
In cardiochirurgia la ‘freschezza’ del sangue fa la
differenza
Uno dei problemi delle trasfusioni è la durata del periodo di conservazione. Intuitivamente, tanto minore l’intervallo tra raccolta e trasfusione
e tanto maggiore l’efficacia terapeutica. I globuli rossi, infatti, vanno
incontro dopo la raccolta ad alterazioni strutturali e funzionali. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine mostra che nei pazienti che ricevono trasfusioni dopo essere stati sottoposti ad interventi
cardiochirurgici importanti (by-pass coronarici e sostituzioni valvolari) il
decorso post-operatorio è influenzato dalla ‘freschezza’ delle trasfusioni. Con un cut-off di 2 settimane, ben al di sotto dei limiti di conservazione, i pazienti che hanno ricevuto unità ‘più fresche’ (meno di 2 settimane dalla trasfusione) hanno avuto una mortalità intraospedaliera
ridotta (-40%), meno complicanze e una mortalità a 1 anno del 30% in
meno rispetto a quelli che avevano ricevuto unità ‘meno fresche’ ( più
di due 2 settimane).
Koch CG et al. N Engl J Med. 2008 Mar 20;358(12):1229-39.
Ipotermia perioperatoria e fabbisogno trasfusionale
Molti dei farmaci usati in anestesia generale inducono una modesta riduzione della temperatura corporea. Questo rallenta il metabolismo dei
tessuti e quindi il consumo di ossigeno, ma riduce anche la funzionalità piastrinica ed altera il funzionamento di alcuni enzimi della cascata
coagulativa. Da uno studio recente, condotto esaminando i risultati di
studi clinici pubblicati negli ultimi anni, è emerso che l’abbassamento
di <1 C° della temperatura corporea aumenta in modo non trascurabile
le perdite ematiche (+16%) ed il fabbisogno trasfusionale (+22%) nel
decorso post-operatorio. Il mantenimento stretto della temperatura può
ridurre quindi significativamente perdite e fabbisogno e migliorare il decorso di questi pazienti.
Rajagopalan S et al. Anesthesiology. 2008 Jan;108(1):71-7.
‘Mucca pazza’ e rischio trasfusioni
Medico, maestro, protagonista
Sui manuali di Raffaele Canger (editi da Masson) hanno studiato due
generazioni di neurologi, ma il titolare del Centro regionale epilessia
dell’azienda ospedaliera San Paolo è qualcosa di più di un autorevole studioso. Non è esagerato dire che Canger è per l’epilessia quello
che Umberto Veronesi è nella oncologia, o che Franco Basaglia è
stato nella psichiatria.
Medico, maestro, (nelle 21 edizioni dei Corsi di specializzazione organizzati a Villa Feltrinelli di
Gargnano si sono formati
1000 specialisti) ma soprattutto protagonista di una
trentennale lotta contro i
pregiudizi dell’opinione pubblica (anche della classe
medica) e per i diritti delle
persone con epilessia. Canger ha fondato nel 1972 la
Lega italiana contro l’epilessia della quale è stato presidente e segretario, e poi la
Associazione italiana contro
l’epilessia della quale presiede il Comitato scientifico.
Encefalopatia bovina spongiforme (BSE) è il nome scientifico della
‘mucca pazza’, la malattia del bestiame che, in alcuni casi documentati solo in Inghilterra, si è trasferita all’uomo. La BSE è a causata da
un agente trasmissibile (prione) che non è un microorganismo (non
contiene DNA o RNA). È associata a una variante della malattia di
Creutzfeldt-Jacob (vCJD), una forma grave e rapidamente progressiva
di demenza. Poiché la malattia ha una lunga incubazione (anni) e non
ci sono attualmente test di laboratorio in grado di identificare a costi
accettabili le unità contaminate, non è possibile escludere in modo assoluto la possibilità di trasmettere la malattia attraverso trasfusioni di
sangue o derivati. L’eliminazione della componente bianca (leucodeplezione) riduce, ma non azzera, questo rischio che va quindi tenuto
comunque presente.
Zou s et al. Transfus Med Rev. 2008 Jan;22(1):58-69.
Nel futuro solo sangue gruppo O?
Il fatto che il sangue non sia tutto uguale (gruppi A, B, AB e O) complica
non poco la pratica trasfusionale, sia sul versante dei possibili errori
che su quello del bilanciamento tra offerta e domanda di trasfusioni.
La scoperta che alcuni enzimi sono in grado di modificare il gruppo
sanguigno, e in particolare di trasformare tutti i campioni in gruppo O
(donatori universali), ha aperto negli anni ‘70 un capitolo nuovo della
pratica trasfusionale. Le prime metodiche utilizzate, però, erano inadatte all’impiego nella pratica clinica in quanto costose e poco efficienti.
Recentemente è stata messa a punto una metodica nuova, che utilizza
enzimi batterici e che promette, se supererà i test di sicurezza ed efficacia clinica, di rivoluzionare il mondo delle trasfusioni.
Olsson ML, Clausen H. Br J Haematol. 2008 Jan;140(1):3-12.
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IL PAGINONE
Le tue tasse a chi vuoi tu
per mille al volontariato;
• che lo vogliono destinare a un
ente specifico.
Nei moduli fiscali il riquadro del Cinque per mille si trova appena sotto
quello dedicato all’Otto per mille,
contributo con il quale dal 1985 lo
Stato finanzia le attività di enti religiosi o laici.
Vale la pena ricordare che la scelta
delle due destinazioni di una quota
MODELLO 730-1 redditi 2007
dell’Irpef non sono in nessun modo
Scheda per la scelta della destinazione
dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF
alternative fra loro. Il contribuente
Cosa bisogna fare
genzia
ntrate
La prima cosa da fare e segnarsi il con la propria firma può quindi dare
CODICE FISCALE
CONTRIBUENTE
l’assenso a entrambe o solo al Cin(obbligatorio)
codice
fiscale della nostra Associaque per mille.
zione
DATI 11619060152
ANAGRAFICI
Tutte le persone fisiche contribuen- Per premiare una particolare assoti, e quindi non solo i cittadini italia- ciazione di volontariato, per esemLA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF
SONO IN ALCUN
MODO ALTERNATIVE
FRA LORO. PERTANTO
ESSERE ESPRESSE
ENTRAMBE LE SCELTE
pioPOSSONO
la nostra,
il contribuente
deve
ni, NON
trovano
sui moduli
che vengono
firmati e inviati alla Agenzia delle trascrivere nello spazio (al di sotto
SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
Entrate una casella. Devono quindi di quello per la firma), il codice fiscale dell’ente o dell’associazione
indicare espressamente:
• che vogliono destinare il Cinque prescelti.
Grazie al ‘Cinque per mille’ una piccola parte delle
imposte che comunque pagheresti può finanziare il
lavoro della nostra Associazione!
P
iacerebbe a tutti decidere come
impiegare le tasse che paghiamo ogni anno. Dal 2006 questo è, in
parte, possibile. Ogni contribuente
Irpef può decidere a chi devolvere
una piccola quota – il Cinque per mille – delle imposte dirette che versa.
Nel 2006, 15,8 milioni di contribuenti
hanno deciso di destinare il Cinque
per mille a un’associazione o a una
Fondazione, nel 2007 sono stati oltre
16 milioni. I contributi raccolti sono
stati divisi fra circa 29 mila soggetti,
fra i quali oltre 20 mila Onlus.
Donare non costa nulla
Questa particolare forma di sostegno economico (simile al più noto
Otto per mille) è un atto di generosità che non costa nulla al contribuente perché la somma di cui si decide
la destinazione fa parte dell’imposta
che ciascun contribuente sarebbe
comunque tenuto a versare.
A differenza di quanto avviene per
l’Otto per mille destinato alle confessioni religiose, però, lo Stato si impegna a devolvere la quota di Irpef
solo nel caso in cui, con la propria
firma, chi compila la dichiarazione
dei redditi abbia espresso l’intenzione di donarla. Il risultato è che per
ogni euro versato da voi alla nostra
Associazione ne arriva almeno un
altro dallo Stato. I fondi raccolti verranno impiegati per attività ricreative
e culturali, per incentivare la donazione di sangue e per incrementare
le prestazioni sanitarie (visite specialistiche, esami strumentali e di
laboratorio) a favore dei nostri donatori e dei loro familiari.
Da consegnare unitamente alla dichiarazione
Mod. 730/2008 al sostituto d’imposta, al
C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando
l’apposita busta chiusa contrassegnata sui
lembi di chiusura.
COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile)
DATA DI NASCITA
GIORNO
MESE
ANNO
NOME
SESSO (M o F)
COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA
PROVINCIA (sigla)
Stato
Chiesa cattolica
Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno
Assemblee di Dio in Italia
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
Unione Comunità Ebraiche Italiane
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che
i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
MODELLO 730-1 redditi 2007
Da consegnare unitamente alla dichiarazione
Mod. 730/2008 al sostituto d’imposta, al
AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota
dell'otto per mille dell'IRPEF, il
C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando
perpropria
la scelta
della
contribuente deve Scheda
apporre la
firma
nel destinazione
riquadro corrispondente. La scelta deve esserel’apposita
fatta esclusivamente
per una delle
busta chiusa contrassegnata
sui
dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF
istituzioni beneficiarie.
lembi di chiusura.
La mancanza della firma
in
uno
dei
sette
riquadri
previsti
costituisce
scelta
non
espressa
da
parte
del
contribuente.
In
tal
caso, la rigenzia
partizione della quota d’imposta
ntratenon attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle
Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale.
CODICE FISCALE
(obbligatorio)
CONTRIBUENTE
COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile)
NOME
SESSO (M o F)
SCELTA PER LA DESTINAZIONE
DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF
(in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
DATI
DATA
DI organizzazioni
NASCITA
COMUNE
Sostegno
delle
non lucrative di utilità
sociale, (o Stato estero) DI NASCITA
ANAGRAFICI
GIORNO
MESE sociale eANNO
delle associazioni
di promozione
delle associazioni riconosciute
Finanziamento agli enti
della ricerca scientifica e della università
che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997
e delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi
FIRMA
Mario De Rossi
FIRMA
........................................................................
PROVINCIA (sigla)
........................................................................
1 1 6 1 9 0 6 0 1 5 2
Codice fiscale
del
Codice fiscale del
LA SCELTA
DELLA
DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF
E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF
beneficiario (eventuale)
beneficiario (eventuale)
NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE
Finanziamento agli enti
della ricerca sanitaria
FIRMA
SCELTA
PER. . . .LA
DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
....................................................................
Stato
Codice fiscale
del
beneficiario (eventuale)
M
olti praticano attività agonistica
in Italia ma ben maggiore è il
numero di persone che cercano nello sport una occasione per divertirsi
e stare bene, ben coscienti anche
degli effetti benefici che l’esercizio
fisico ha sulla salute. Sono così aumentate le palestre pubbliche, i circoli e le società sportive in grado di
soddisfare la domanda sempre crescente di sport da praticare non a livello agonistico, ma esclusivamente
per rilassarsi e anche divertirsi.
Se è importante praticare un’attività
sportiva per mantenere la nostra efficienza fisica, è altresì fondamentale
procedere con gradualità e premunirsi con controlli medici approfonditi
che permettono di valutare il comportamento dell’apparato cardio-respiratorio in condizioni simulate di
notevole stress fisico.
Per esempio chi ama correre farà
bene a prediligere le piste apposite
dei campi sportivi, il cosiddetto tartan, o l’erba evitando i percorsi asfaltati i quali rischiano di causare microtraumi alle articolazioni del piede,
del ginocchio e dell’anca, causando
delle fastidiose infiammazioni. Allo
stesso modo in una palestra o in un
Chiesa cattolica
Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno
Assemblee di Dio in Italia
Dove e perché fare sport
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
In
aggiunta a quanto indicato nell’informativa
sul trattamento dei. dati,
contenuta nel paragrafo 3 delle
istruzioni, si precisa che
Unione Comunità Ebraiche Italiane
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
i dati personali del contribuente verranno
utilizzati solo dall’Agenzia delle
Entrate per attuare la scelta.
Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi
AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dell’IRPEF, il contri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
buente deve apporre la propria firma
nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale
di un soggetto beneficiario. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie.
In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che
i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il
contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle
istituzioni beneficiarie.
La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle
Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale.
SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale,
delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute
che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997
e delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi
FIRMA
Finanziamento agli enti
della ricerca scientifica e della università
FIRMA
........................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
........................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
Finanziamento agli enti
della ricerca sanitaria
FIRMA
........................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che
i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dell’IRPEF, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale
di un soggetto beneficiario. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie.
impianto organizzato è più facile far
precedere l’attività sportiva vera e
propria da una fase di stretching per
riscaldare i muscoli, evita dolorosi
strappi e contrazioni muscolari durante lo sforzo, mentre alla fine dell’esercizio fisico rilassa e restituisce
elasticità ai muscoli.
Un ulteriore vantaggio dell’attività fisica strutturata e ‘sorvegliata’ rispetto
al fai da te è la valutazione medica
preliminare. L’errore fondamentale che molto spesso può portare ad
avere problemi da sovraccarico fun-
zionale è la inadeguata preparazione
muscolare a sostenere un determinato gesto tecnico per un tempo prolungato. Ciò comporta che una qualunque attività sportiva, specie se c’è
coinvolgimento di determinate strutture muscolari, necessita di una seria
news
SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
Stato
Chiesa cattolica
Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno
Assemblee di Dio in Italia
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
www.adosanpaolo.it
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
Unione Comunità Ebraiche Italiane
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 1 delle “Informazioni per il contribuente”,
si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il contribuente deve
apporre la propria firma nel riquadro corrispondente ad una di dette istituzioni. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle istituzioni
beneficiarie.
D’IMPOSTA
......
La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In talPERIODO
caso, la ripartizione
della quota d’imposta non attribuita
è stabilitaper
in proporzione
alledella
scelte espresse.
Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa
Scheda
la scelta
destinazione
Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale.
Dove inserire il codice
fiscale
dell’8 per mille dell’IRPEF e del 5 per mille dell’IRPEF
Chi presenta la dichiarazioSE SI È ESPRESSA LA SCELTA È NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQUADRO POSTO IN FONDO ALLA PAGINA.
Da utilizzare esclusivamente nei casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione
ne dei redditi Cud 2008 e
FISCALE
SOSTITUTO
Unico Persone fisiche 2008
SCELTA PERD’IMPOSTA
LA DESTINAZIONE DELCODICE
CINQUE
PER(obbligatorio)
MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
Sostegno delle organizzazioni non lucrative
di
utilità
sociale,
Finanziamento
agli
enti
trova lo spazio dedicato alla
CODICE FISCALE (obbligatorio)
CONTRIBUENTE
delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni riconosciute
della ricerca scientifica e della università
che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 e
delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi
scelta del Cinque per mille
DATI
Mario De Rossi
ANAGRAFICI
a pagina tre.
1 1 6 1 9 0 6 0 1 5 2
Ovviamente poche persone
Finanziamento agli enti
della ricerca sanitaria
compilano da sé il modulo.
LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF
NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE
La maggior parte si rivolge
a commercialisti o a Centri
In
aggiunta
a quanto
indicato nell’informativa
sul trattamento
dei dati,
contenuta
paragrafo
delle “Informazioni
perspazi
il contribuente”,
SCELTA
PER
LA DESTINAZIONE
DELL’OTTO
PER MILLE
DELL’IRPEF
(innel
caso
di scelta1FIRMARE
in UNO degli
sottostanti)
si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
Riservato alla Poste italiane Spa
Codice fiscale (*)
di assistenza fiscale (Caf)
AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di
delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dell’IRPEF, il contribuente deve apporN.una
Protocollo
re la propria firma nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale di un soggetto beneficiario.
ma tutti lo devono firmare.
SCELTA
La
sceltaPER
deveLA
essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie.
DESTINAZIONE
Data di presentazione
DELL’OTTO
PER LA SCELTA È NECESSARIO APPORRE
Il compito di una AssociaSE
SI È ESPRESSA
LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQUADRO POSTO IN FONDO ALLA PAGINA.
MILLE DELL’IRPEF PERSONE FISICHE
UNI
per scegliere, FIRMARE in
zione è quindi motivarli a
UNO SOLO dei riquadri
2008
COGNOME
NOME
In
aggiunta dichiara,
a quanto
indicato
nell’informativa
trattamento
1 delle
“Informazioni per il contribuente”,
Il sottoscritto
sotto
la propria
responsabilità, sul
che
non è tenuto dei
né dati, contenuta nel paragrafo
genzia
FIRMA
firmare e indicare il codice
intende
avvalersi
della
facoltà
di
presentare
la
dichiarazione
dei
redditi
(Mod.
si precisa che i dati personali
del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
ntrate
730 o UNICO - Persone fisiche).
Periodo
d’imposta
2007
Per le modalità di
invio
della
scheda,
vedere
paragrafo
3.3 delle
AVVERTENZE
Per
esprimere
la scelta
ail favore
di una
delle“Informazioni
sette CODICE
istituzioni
beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il contribuente deve
FISCALE
fiscale dell’Associazione.
per il contribuente”.
apporre
la propria firma nel riquadro corrispondente ad una di dette istituzioni. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle istituzioni
EURO
beneficiarie.
Diverso il discorso per chi
SCELTA
PER
LA
La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la ripartizione della quoDESTINAZIONE
ta
d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa
DEL
CINQUE
PER
è esonerato dal presentare
Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono
devolute
alla gestioneilstatale.
Prima
di compilare
modello, è utile leggere queste informazioni:
MILLE DELL’IRPEF
perSI
scegliere,
FIRMARE
SE
È ESPRESSA
LAinSCELTA È NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQUADRO POSTO IN FONDO ALLA PAGINA.
la dichiarazione, come avTUTELA
UNO
SOLODEI
dei riquadri.
MarioparteDedeiRossi
La maggior
dati richiesti nella dichiarazione, per le finalità di liquidazione, accertamento e riscossione delle imposte,
DATI PERSONALI
È possibile
indicare
devono essere indicati obbligatoriamente per non incorrere in sanzioni di carattere amministrativo e, in alcuni casi, di carattere
anche il codice fiscale
viene per i lavoratori dipenpenale.1Tali1dati6sono
1 quelli
9 anagrafici,
0 6 0quelli1 necessari
5 2 per determinare l’imponibile e l’imposta, e la firma. Altri dati invece (es.,
(AIsoggetto
SENSI DEL
D.LGS. N. 196
di un
beneficiario
quelli relativi agli oneri deducibili o quelli per cui spettano detrazioni d’imposta) vanno indicati solo se il contribuente intende
DEL 2003 SULLA PRIVACY)
SCELTA
PER LA DESTINAZIONE
DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)
avvalersi dei benefici previsti. Infine, la scelta per la destinazione dell’8 per mille e del 5 per mille dell’IRPEF è facoltativa.
denti che non hanno spese
Il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, (Codice in materia di protezione dei dati personali), prevede un sistema di garanzie
Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale,
Finanziamento agli enti
a tutela
dei
trattamenti
vengono effettuati sui dati personali. della
L’Amministrazione
impegna
a trattare i dati personali nel
delle associazioni di promozione
sociale,
delle
associazioniche
riconosciute
ricerca scientifica si
e della
università
sanitarie o rate di mutui o aldel D.Lgs.
n. 460Ledelinformazioni
1997 e
che operano nei settori di cui all’art.
10, c.rispetto
1, lett a), delle
pieno
norme.
che riguardano il titolare, i responsabili e le modalità del trattamento dei vostri
delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi
dati, nonché i diritti esercitabili sui dati stessi, le potete leggere nel capitolo 4 delle istruzioni di questo modello.
tre
spese
deducibili. In questo caso
Molti,ESENZIONE
per sbaglio,
inseriscono
il
cola
Associazione:
o
il
codice
fiscale
DALLA
Non tutti i contribuenti sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi. Per sapere se rientrate nella categoria dei
DICHIARAZIONE DEI REDDITI
contribuenti esonerati dall’obbligo di dichiarazione dei redditi, leggete le I
, Parte II, capitolo 2.
dice fiscale di una Associazione nel- o niente. Se il contribuente si limi- il dipendente riceve dall’azienda il
OBBLIGO DI ALTRE DICHIARAZIONI A seconda della vostra situazione personale, potreste essere obbligati a presentare altre dichiarazioni oltre al Fascicolo 1. A queagli enti
modello
730/1. Lo spazio dedicato
la casella dedicataFinanziamento
agli
enti
ricertae 3alla
sola
o comunque
non
della
ricerca
sanitaria
sto
scopo
dovetedi
utilizzare
i Fascicoli 2
(per gli altri
redditi),firma,
la dichiarazione
IRAP e la dichiarazione IVA.
Per sapere
quali
dichiarazioni dovete presentare, leggete le I
, Parte I.
FIRMA DELLA
ca sanitari
invece che
nello spazio mette il codice fiscale della associa- al Cinque per mille si trova a pagina
DICHIARAZIONE
A CHI SI PRESENTA
Il modello UNICO 2008, indipendentemente dal domicilio fiscale del contribuente, deve essere consegnato:
• a un qualunque ufficio postale per i soli casi in cui è consentito presentare il modello cartaceo;
destinato al volontariato.
Non è
un(professionisti,
zione
o inserisce
une altri
codice
errato, cinque. Il contribuente non è tenuto
• a un intermediario
abilitato
associazioni
di categoria, CAF
soggetti abilitati);
• direttamente all’Agenzia delle Entrate in via telematica tramite Entratel
o Internet.
FIRMA del
CONTRIBUENTE
Invio
avviso
telematico
all’intermediario
a rispedire all’Agenzia delle Entrate
In aggiunta a quanto
indicato nell’informativa
sul trattamento dei
contenuta
nel paragrafo
“Informazioni
il contribuente”,
problema.
L’Agenzia
delle Entrate
lodati,0,5%
della
sua1 delle
Irpef
verrà per
riparQUANDOche
SI PRESENTA
1. contribuente
Il modello UNICO
2008 utilizzati
si presentasolo
dal dall’Agenzia
2 maggio al 30
giugno
2008
uffici postali
che lo trasmettono alla Amsi precisa
i dati personali del
verranno
delle
Entrate
peragli
attuare
la scelta.
finanziaria.
IMPEGNO
ALLAdel codice ministrazione
ilabilimodulo che riceve, lo deve fare
terrà
conto
fiscale
e
non
tito
tra
tutti
i
soggetti,
in
proporzioAVVERTENZE
Per esprimere
la scelta
aSefavore
di una delle finalità
destinatarie
della quota
del cinquedal
percontribuente
milleN.dell’IRPEF,
il tramite
contribuente
deve appor2.dell’intermediario
la presentazione
è effettuata
in via telematica,
direttamente
ovvero
un intermediario
PRESENTAZIONE
Codice fiscale
iscrizione
all’albo
dei C.A.F.
re
la propria firma nel riquadro corrispondente.
inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale di un soggetto beneficiario.
tato, il termine Ilè contribuente
del 31 luglio ha
2008.
TELEMATICA
Ricezione
avviso
telematico
Impegno
a
presentare
in
via
telematica
la
dichiarazione
della
casella
ne alle scelte dirette compiute dagli solo se vuole destinare il Cinque
La
scelta
deve esserebarrata.
fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie.
Riservato
all’intermediario
CONSERVAZIONE DELLA
È obbligatorio conservare fino al 31 dicembre 2012 tutta la documentazione relativa a redditi, ritenute, oneri, spese, ecc.,
Data Èdell’impegno
FIRMANELL’APPOSITO
DELL’INTERMEDIARIO
SE SI
È ESPRESSA LA ESCELTA
NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE
POSTO IN FONDO ALLA PAGINA.
DOCUMENTAZIONE
RELATIVE
a cui siilè nome
fatto riferimento
in questa altri
dichiarazione.
EntroRIQUADRO
tale data l’Agenzia
delle Entrate ha la facoltà di richiederla,
pere mille a un’associazione.
Al Fisco
non
interessa
delcontribuenti.
SANZIONI
CUD
2008
COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile)
FIRMA
FIRMA
.....................................................................
DATA DI NASCITA
Codice fiscale del GIORNO
beneficiario (eventuale)
FIRMA
NOME
MESE
COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA
ANNO
SESSO (M o F)
.....................................................................
PROVINCIA (sigla)
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
.....................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
Stato
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Chiesa cattolica
Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno
Assemblee di Dio in Italia
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Stato
Chiesa cattolica
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
MODELLO GRATUITO
MODELLO GRATUITO
Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi
Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno
Unione Comunità Ebraiche Italiane
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
Unione Comunità Ebraiche Italiane
Assemblee di Dio in Italia
IN CASO DI SCELTA NON ESPRESSA DA PARTE DEL CONTRIBUENTE,
LA RIPARTIZIONE DELLA QUOTA D’IMPOSTA NON ATTRIBUITA SI
STABILISCE IN PROPORZIONE ALLE SCELTE ESPRESSE.
LE QUOTE NON ATTRIBUITE SPETTANTI ALLE ASSEMBLEE DI DIO IN
ITALIA E ALLA CHIESA VALDESE UNIONE DELLE CHIESE METODISTE E
VALDESI, SONO DEVOLUTE ALLA GESTIONE STATALE.
In aggiunta a quanto spiegato nell’informativa sul trattamento dei dati, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni
di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori
di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle associazioni
sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi
Finanziamento agli enti
della ricerca scientifica e della università
FIRMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
FIRMA
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
.....................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
IL IN
PAGINONE
TENERSI
SALUTE
Scrivilo
sul telefonino
La firma dei moduli fiscali avviene sempre di fretta, all’ultimo
momento, nello studio del commercialista, del Caf o dell’amico
che aiuta in questi casi. I codici
fiscali, soprattutto delle persone
giuridiche, sono impossibili da
memorizzare. È successo che
qualche nostro sostenitore volesse versare all’ADO San Paolo
il suo Cinque per mille ma che,
al momento giusto, non l’abbia
potuto fare non disponendo del
codice fiscale. E allora? Il nostro
consiglio è inserirlo nella rubrica
del telefonino come se fosse un
numero di telefono fra i tanti.
Finanziamento agli enti
della ricerca sanitaria
FIRMA
FIRMA
FIRMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
.....................................................................
.....................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
Codice fiscale del
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale) beneficiario (eventuale)
STRUZIONI
In aggiunta a quanto spiegato nell’informativa sul trattamento dei dati, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta.
RA
FIRMA
RB
Familiari
RC a carico RP
RN
RV
CR
BF
STRUZIONI
RX
RH
RL
RM
RR
RT
RE
RF
RG
RD
RS
RQ
CE
EC
.....................................................................
Il contribuente dichiara di aver
compilato e allegato i seguenti
Codice
quadri (barrare
le fiscale
caselledel
che
interessano)beneficiario (eventuale)
RU
FC
N. moduli IVA
CON LA FIRMA SI ESPRIME ANCHE
IL CONSENSO AL TRATTAMENTO
DEI DATI SENSIBILI EVENTUALMENTE
INDICATI NELLA DICHIARAZIONE
giorno
VISTO DI
CONFORMITÀ
VERSAMENTI
mese
(o di chi presenta la dichiarazione per altri)
anno
applicherà una sanzione a chi non è in grado di esibire la documentazione richiesta.
Codice fiscalePer
del sapere
responsabile
del si
C.A.F.
Codice
fiscale
C.A.F. 6.
come
eseguono i versamenti, leggete le ISTRUZIONI
, Parte
I, del
capitolo
al C.A.F.
IlRiservato
sottoscritto
dichiara, sotto la propria responsabilità, che non è tenuto né
FIRMA
o al professionista
Codice
fiscale del professionista
intende
avvalersi della facoltà
di presentare
la dichiarazione
dei redditi
(Mod.
COMPENSAZIONE
FIRMA I,
DELcapitolo
RESPONSABILE
Per sapere
come si esegue
la compensazione,
leggete le ISTRUZIONI, Parte
7. DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA
Si rilascia il visto di conformità
730 o UNICO - Persone fisiche).
ai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997
Per RATEIZZAZIONE
le modalità di invio della scheda, vedere il paragrafo 3.3 delle “Informazioni
STRUZIONI
,
Parte
I,
capitolo
8.
Per
sapere
come
si
effettua
la
rateizzazione,
leggete
le
I
per il contribuente”.
CERTIFICAZIONE
Codice fiscale del professionista
LE NOVITÀ DI QUESTO
TRIBUTARIA
novità della dichiarazione dei redditi di quest’anno, leggete le I
preparazione
diANNO
tutta Per
lalemuscolatura,
INDIRIZZI UTILI , Parte II, capitolo 1.
Riservato
Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dal certificatore che ha predisposto
al professionista
CONTENUTO
Il modello base per la dichiarazione deve essere compilato da tutti i contribuenti non esonerati, ed è composto come segue:
la dichiarazione
e tenuto le scritture
contabili
ma inDEL MODELLO
particolare
di quella
specifica
BASE
• il
, costituito da tre facciate: la prima con i dati che identificano il dichiarante, la seconda e la terza che
FIRMA
DEL PROFESSIONISTA
contengono informazioni personali e quelle relative alla propria dichiarazione (tipo
di dichiarazione;
altro soggetto
Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997
richiesta dallo sport
praticato.
che firma la dichiarazione; scelta perPiscina
per mille e del 5 per mille dell’IRPEF; firma della dichiaraAssago
la destinazione dell’8
Mincio
zione);
contrassegnati dalla lettera
R (RA,Mincio,
RB, RC, RP, RN,13
RV e RX), il
dei familiari a carico e i
BF e Centro
•i
CR.
Sportivo Comunale
Via
Questo deve far riflettere
sull’opporCOME SI COMPILA IL MODELLO
1.
Il
modello
va
compilato
in
due
esemplari:
l’originale
e
la
copia
per
il
contribuente.
Via
G.
di
Vittorio
Tel.
02.538416
tunitàUNICO
di 2008
sottoporsi a 2.controlli
medici
Il modello va compilato con la massima attenzione, scrivendo in maniera leggibile. Si consiglia di compilare prima
la copia ad uso del contribuente e poi l’originale, per poter correggere eventuali errori.
Tel. 02.45782 408
approfonditi.
La
visita
medico-sportiCOME SI INSERISCE LA
busta in modoSportivo
Carraro
1. La dichiarazione va inserita nella suaCentro
che il triangolo posto
in alto a sinistra del frontespizio si sovrapDICHIARAZIONE NELLA BUSTA
ponga al triangolo sulla busta e che, attraverso la finestra della busta, si possano vedere soltanto il tipo di modello, la
va in Italia è obbligatoria
per legge Via dei
data di presentazione e i dati identificativi
del contribuente.
In caso contrario
la diMissaglia,
146 gli uffici postali non accetterannoBUCCINASCO
chiarazione.
e deve rispettare alcune
modalità
Piscina
Comunale Azzurra
2. Le singole
dichiarazioni oai singoli
quadri02.8266540
che compongono il MODELLO UNICO 2008 vanno inseriti nella busta senTel.
za fermagli o cuciture.
via della Costituzione
iniziare dall’esame pirografico, con
Piscina
Sant’Abbondio
Tel. 02.4881151
determinazione della capacità polVia S. Abbondio, 12
monare, statica e dinamica e della Tel. 02.8466861
CORSICO
massima ventilazione volontaria;
Centro
Sportivo
Piscina
Solari
Via Don Tornaghi 2/4
elettrocardiogramma a riposo; eletTel. 02.4478661
trocardiogramma dopo esecuzione Via Montevideo, 20
Tel. 02.4695278
di Step Test (consiste nel salire e
OPERA
scendere su un gradino di altezza
Piscina Comunale
Centro
Sportivo Colombo
variabile al ritmo di 120 movimenti al Via del Cardellino, 15
‘Azzurra Nuoto Opera’
Via Karl Marx, 17
minuto, per un tempo di tre minuti). Tel. 02.417948
Tel. 02.57619158
Sulla base di questo test deve esPiscina
Cardellino
sere calcolato l’indice rapido di ido- Via del Cardellino, 3
PESCHIERA BORROMEO
neità, che fornisce informazioni sulla Tel. 02.417948
Centro Sportivo ‘P. Borsellino’
via Carducci, 10
capacità di recupero dell’atleta.
Piscina
Airoli Venegoni
Tel. 02.5475299
Il certificato va richiesto all’interessaVia A. Venegoni, 9
to al momento dell’iscrizione e partePIEVE EMANUELE
Tel. 02.4566316
cipazione alla pratica sportiva, ha vaCentro Sportivo Le Magnolie
lidità di un anno dalla data del rilascio
Via delle Magnolie
Piscina
Cantù
Tel. 02.90782421
e dovrà essere conservato presso la Via A. Graf, 8
Tel.
02.3559104
sede dell’organizzazione sportiva per
ROZZANO
almeno cinque anni.
A.M.A.
Piscina
Quarto cagnino
viale
Lombardia
Via Lamennais, 20
Giovanni Abruzzo
Tel.
02.8926930
Tel. 02.4526095
STRUZIONI
FRONTESPIZIO
QUADRI
PROSPETTO
QUADRI
San Donato
Centro
Sportivo Comunale
Gramsci
Via Carlo Porta
Tel. 02.5560154
Centro Sportivo Comunale
Picchi
Via Giuseppe Di Vittorio
Tel. 02.5560113
Piscina Comunale Gestisport
Via Ferruccio Parri
Tel. 02.5274695
Trezzano Sul Naviglio
Centro
Sportivo Comunale
Giacinto Facchetti
via Carlo Salerno
Tel. 02.45891887 o 02.48402039
news
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cultura
P
arlare del sangue – elemento
evocativo, potente, immaginifico – può consentirci di esplorare
i fondamenti filosofici, religiosi, artistici di ciò che siamo e un emisfero
della conoscenza umana che se ne
sta ben nascosto, quello misterico
– forse sepolto nella nostra animalità più antica – e legato al “potere
della materia primaria”, a quel liquido scarlatto e vischioso, che si
raggruma in fretta, che passa dal
rosso vivo a un cupo porpora, al
color mattone dopo essere stato
versato e che fa da discrimine tra
la vita e la morte, tra l’esistere e il
non essere.
Per l’immaginario collettivo il sangue è una materia dal carattere
profondamente ‘metafisico’ che per
quanto concerne la storia, la filosofia, le religioni, le arti, va ben oltre la
pura e semplice fisicità: per quanto
complessa possa essere l’analisi
scientifica del sangue rimane sullo
sfondo una storia più volte millenaria in cui pensatori, filosofi, religiosi,
maghi persino, e artisti ne hanno
parlato e scritto, hanno cantato e
dipinto e scolpito, hanno versato
sangue rituale e hanno costruito
epopee in cui il vero protagonista,
il vero tema centrale, è la natura di
questo elemento che significa non
solo vita ma anche onore, discendenza, possibilità di contatto con le
sfere celesti e punto di incontro tra
il passato e il futuro, tra gli antenati
e i posteri.
Il cuore e l’anima
Nell’antichità era il cuore a essere
considerato sede dell’anima umana come testimoniano non solo
le antiche pitture rinvenute nelle
tombe egizie – nelle quali gli dei
pesano il cuore per conoscere se
l’anima sia o meno degna del premio eterno – ma anche la dottrina
aristotelica secondo cui il cervello
era sede di una funzione meramente accessoria (quella di ‘radiatore’
capace di raffreddare il sangue) a
tutto vantaggio del cuore, luogo dei
sentimenti. Ancora oggi un trauma
emotivo è indicato dall’immagine
del cuore che si spezza, per non
parlare del cuore simbolo di ogni
innamoramento.
Per la verità va detto che Pitagora,
che visse un paio di secoli prima
di Aristotele, attorno al 500 a.C.,
indusse un proprio discepolo, Alcmeone, a studiare i sensi e questi
prospettò il fatto che sede delle
sensazioni fosse il cervello. Anche
Il sangue dei filosofi
Il ruolo del sangue nella lunga epoca della storia
umana nella quale speculazione filsoofica
e conoscenza scientifica coincidevano e le parole
di Aristotele Platone o Anassagora valevano più
dell’osservazione diretta.
Anassagora, (500-428 a.C.) sposò questo concetto che – come
sappiamo – è fondamentalmente
corretto. Tuttavia la dottrina che
si impose fu quella enunciata da
Empedocle (492-430 a.C.) il quale individuò proprio nel sangue la
sede di ogni sensazione, incluse
quelle di piacere e dolore che il suo
contemporaneo, Anassagora, riteneva invece frutto di una modifica
‘quantitativa’ del soggetto, dovuta
al contrasto degli opposti (considerazione che contiene un’intuizione
geniale se pensiamo alle odierne
conoscenze sulla percezione visiva, uditiva, tattile).
Fu comunque Platone (427-437
a.C.) ad allargare il concetto: la sen-
sibilità sarebbe stata una risultante
del movimento del corpo che – attraverso il sangue e il sistema venoso – comunicava con il fegato e
con il cuore, sedi della percezione.
Va aggiunto che già Platone intuì
che non era solo questa stimolazione fisica a dare origine alle sensazioni e che un ruolo essenziale era
comunque rivestito dall’esperienza
emotiva: piacere e dolore, i due
opposti, originavano quindi, secondo la dottrina platonica, dal cuore
come “passioni dell’anima”.
Il sangue e il seme
Aristotele portò un enorme contributo alla filosofia antica attraverso
l’elaborazione di alcune delle prin-
cipali intuizioni di Platone: a partire
da esse elaborò la distinzione dei
cinque sensi collocando definitivamente nel cuore il centro di ogni
percezione sensoriale e destinando, come detto, il cervello a essere
puramente una “ghiandola a secrezione fredda” utile per equilibrare
il calore del sangue prodotto dalla
pompa cardiaca. Più ancora, il grande filosofo attribuiva al sangue altre
importantissime funzioni, per esempio nella sfera della riproduzione:
per Aristotele infatti il seme maschile era costituito dalla “miglior parte
del sangue”. È questo un concetto
che vale forse la pena di approfondire anche perché portatore di una
vera novità nel mondo antico.
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TENERSI INcultura
SALUTE
Raffaello Sanzio
La Scuola di Atene
1509-1510,
Roma, Palazzo Vaticano,
Stanza della Segnatura
Al centro Platone ed Aristotele,
l’uno col dito al cielo e il ‘timeo’
sotto il braccio, l’altro che indica
il suolo. A destra Socrate, che
parla con Critone ed Alcibiade.
Sulla scalinata, sdraiato,
Diogene il Cinico. Vicino al
blocco, svogliato, Eraclito di
Efeso. Alla sua destra Epicuro,
Zenone, Avvero, Pitagora,
Empedocle. Alla sinistra di
Diogene, Tolomeo, Talete.
Il sangue è una
materia dal carattere
profondamente
‘metafisico’ che, per
quanto concerne
la storia, la filosofia,
le religioni, le arti,
va ben oltre la pura
e semplice fisicità
Tanto il sangue quanto il seme,
sarebbero stati per Aristotele il
prodotto della digestione e quindi
dell’elaborazione del nutrimento
dell’uomo e della donna: mentre nel
corpo maschile il sangue subisce
la trasformazione finale che dà origine al seme, nel corpo femminile
(definito “più freddo”) quest’ultima
elaborazione diventerebbe impossibile e darebbe origine al sangue
mestruale. Va considerato però che
per Aristotele la gravidanza è frutto
della “cottura” del seme maschile
nel residuo mestruale femminile il
che significa che anche la donna
ha un ruolo essenziale nel concepimento (non è solo una ‘incubatrice’)
il che costituisce un punto importan-
te nello sviluppo del pensiero umano. Certo, rimane vero che il ruolo
femminile è considerato ‘passivo’ e
legato alla componente materiale:
il contributo attivo è infatti per Aristotele quello maschile, è l’uomo il
portatore dello spirito cui la donna,
materia, dà forma, tuttavia il riconoscimento di un compito non essenzialmente funzionale rappresenta
una prima conquista sulla via del
pieno riconoscimento della parità
maschile e femminile. Può questa
apparire una contraddizione dato
che, proprio sull’idea aristotelica
di riproduzione, nasce il concetto
di subalternità sociale della donna
all’uomo, eppure pare di vedere in
questo primo passo – in un mondo, quello greco antico, in cui era
in discussione addirittura la partecipazione della donna al processo
generativo – una conquista.
Ma Aristotele si dedicò anche all’analisi del mondo animale e anche
in questo un ruolo centrale è quello
rivestito, ancora una volta, dal sangue: la prima distinzione aristotelica
del mondo animale è infatti quella
tra i due gruppi degli ‘enaima’, ovvero degli animali dotati di sangue,
e quella degli ‘anaima’, che invece
ne erano privi. Il primo gruppo era
costituito dall’uomo, dai mammiferi, dai pesci e dagli uccelli mentre
nel secondo gruppo erano inclusi
– a grandi linee – tutti gli animali
oggi classificati come insetti, aracnidi, anellidi, molluschi e artropodi
(e il gruppo definito da Aristotele
‘Entoma’, dal greco ‘entomos’ da
cui entomologia, si avvicina molto
alla contemporanea classificazione
degli artropodi). Persino riguardo il
mondo vegetale esisteva una cu-
riosa teoria aristotelica secondo la
quale minuscoli animaletti avrebbero trasformato, causa una vita sempre più sedentaria, il proprio apparato digerente perdendo la bocca e
iniziando a nutrirsi dalle numerose
zampe tramutate in radici: quasi un
anticipo di teoria evoluzionistica.
Non deve stupire che da queste
idee, in parte geniali intuizioni e in
parte proposizioni del tutto errate da un punto di vista scientifico
‘moderno’, sia dipeso tanto dello
sviluppo delle scienze nel nostro
passato anche recente: il pensiero aristotelico sarebbe divenuto la
base fondamentale di ogni pensiero scientifico sino praticamente
al XVII secolo e molte delle teorie
del pensiero filosofico antico – per
quanto potessero rappresentare
geniali intuizioni nell’epoca in cui
furono per la prima volta enunciate – condizionarono pesantemente
molti sviluppi futuri.
Fu forse Cartesio, nella prima metà
del ‘600, a dare un primo fondamentale impulso distinguendo tra
ciò che è corpo e ciò che è pensiero
(res extensa e res cogitans) fornendo un tassello interpretativo importante ma certo molto ‘netto’, tanto
che ancora oggi si tenta di proporre
una visione unitaria dell’uomo, in cui
pensiero e fisicità siano finalmente
compresi come costitutivi dell’unico
essere umano.
Entrano in campo gli
sperimentatori
Una svolta radicale avviene quando
i cercatori di conoscenza iniziano a
fare qualcosa che in passato si era
sempre evitato di fare: sperimentare, raccogliendo le informazioni che
sorgono dalla osservazione dell’organismo vivo e soprattutto dalla
autopsia.
Fu così che William Harvey potè
dimostrare, per la prima volta,
l’esistenza della circolazione sanguigna: lo fece a partire da esperimenti condotti dagli anatomisti
nel ‘500 ma quando vi riuscì erano
passati due millenni da Aristotele,
era il 1628.
Era probabilmente la nascita della
medicina sperimentale moderna:
Harvey mostrò che il cuore era un
muscolo, che il sangue era spinto
dal cuore attraverso le arterie e ritornava attraverso le vene al cuore,
rendendo evidente che non esisteva separazione tra circolazione
venosa e arteriosa ma che erano
complementi di un unico sistema in
Secondo Platone la
sensibilità sarebbe
stata una risultante
del movimento
del corpo che –
attraverso il sangue
e il sistema venoso
– comunicava con il
fegato e con il cuore,
sedi della percezione
cui il sangue non era ‘consumato’
ma era invece un liquido in circolazione.
Anche questo è curioso: Harvey,
l’aristotelico, postulò la circolazione del sangue proprio a partire dai
trattati meteorologici di Aristotele
e, proprio ispirandosi al grande filosofo, aveva sposato l’idea della
supremazia del cuore sul fegato.
Harvey con poetica (e, in fondo,
filosofica) immagine paragonò il
cuore al sole e il sangue al cielo:
“nume tutelare, fondamento della
vita, sorgente d’ogni forza vitale” il
cuore, “qualcosa di analogo al cielo, lo strumento del cielo, il vicario
del cielo” il sangue.
Nei 380 anni che ci separano da
Harvey, un’inezia a confronto dei
due millenni tra Aristotele e lo
scienziato inglese, enormi sono
stati i passi mossi dal sapere medico, biologico, scientifico. Passi che
hanno condotto a indagare verso
l’infinitamente piccolo, a conoscere
le microscopiche connessioni tra i
vasi sanguigni, a comprendere (e
a vedere) la composizione stessa
delle cellule.
Si tratta di passi da gigante che
ancora continuano e devono continuare a essere compiuti. E che
pure muovono da una sapienza
antica su cui è fondata buona parte
dell’edificio della cultura occidentale. Vedremo nei prossimi nostri ‘incontri’ cartacei il ruolo delle religioni
e delle arti in questa colossale impresa che è lo sviluppo umano.
Ma per quanto rapida, questa visita
fugace, tanto incompleta e lacunosa quanto seducente, alla filosofia
antica è stata quasi un entrare in un
palazzo grande, dalle molte camere splendenti di ricchezze. È probabilmente vero che, come sosteneva
Aristotele, “tutte le scienze saranno
più importanti di questa ma più
grande, nessuna”.
Ivano Gobbato
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ALTRE PASSIONI
T
utti hanno sentito parlare delle
tratte europee dell’alta velocità,
le direttrici che dovrebbero mettere in comunicazione Lisbona con
Mosca o Lione con Budapest. Pochi invece conoscono le direttrici a
‘bassissima velocità’ come il sentiero E/1, una strada che permette di
attraversare a piedi l’Europa dalla
Germania a Genova.
Il Comitato regionale lombardo della
Federazione italiana escursionismo,
ha tracciato un segmento del sentiero E/1 quello che parte da Porto
Ceresio sul lago di Lugano e arriva
al ponte di barche di Bereguardo. Il
sentiero E/1 è segnalato da frecce e
bandierine in metallo di colore bianco con bande laterali rosse e sigla di
identificazione ‘E/1’.
Nello scorso numero La voce del
sangue aveva proposto quattro passeggiate nella tratta fra il Lago di Lugano e la sponda del Ticino. Questi
tre itinerari costeggiano il fiume e si
snodano nell’omonimo Parco.
In forma sul Ticino
Tre itinerari a piedi o in bici per scoprire una grande
risorsa naturale a quattro passi dalle nostre case.
Archeologia industriale e
ingegneria d’altri tempi
Il Sentiero E/1 segue la sponda sinistra lombarda, utilizzando le alzaie
dei canali. Qualche tratto sarà anche ritagliato all’interno delle lingue
di bosco, di insospettata ricchezza
naturale, che separano il Ticino da
questi canali.
Il Ticino, al Porto della Torre è contenuto da alte ripe boscate e forma una larga ansa. Lo spiazzo tra
il fiume e la strada proveniente da
Somma Lombardo, fa da estuario
al torrente Strona. Dall’altra parte,
verso sud, una bella strada, prima
asfaltata, poi in acciottolato, corre
nel senso della corrente e ci invita a
seguirla. Presto si giunge al cospetto delle opere di presa del Panperduto, una lunga diga a filo d’acqua
che alimenta il Canale Villoresi e il
Canale Vittorio Emanuele II. Fa bella mostra di sé I’edifìcio di presa,
lungo 70 metri, un vero monumento all’ingegneria idraulica italiana,
inaugurato nel 1884.
L’itinerario si protende lungo il solco
dei canali. Si segue l’alzaia di quello
Industriale e si passa un primo pon-
5° TRATTO
Partenza Somma Lombardo
Arrivo Ponte di Oleggio
Difficoltà Elementare
Dislivello insensibile
Lunghezza 11,2 km
Tempo 3h 15’
Trasporti pubblici
Si raggiunge Somma Lombardo in
treno o con autobus da Gallarate. Alcuni bus si avvicinano a Porto della
Torre, punto di partenza dell’escursione, sulla ex statale 336, che si
trova 5 chilometri a piedi dalla città
in direzione Maddalena. Dal Ponte
di Oleggio si può raggiungere a piedi
la non vicina Oleggio, collegata con
treni e bus a Novara o nella direzione opposta Lonate Pozzolo (autobus
per Busto Arsizio).
10
te. Più avanti, accanto al Lanificio
di Somma, si scende nella lingua di
terra che forma la sponda del Ticino. Si affronta un gradevole percorso a fondo naturale che si affaccia
al fiume, nel punto dove esso compie una larga curva per aggirare il
dosso di Castelnovate. Difatti, dopo
un buon tratto, il sentiero sbuca all’altezza della strada d’accesso (km
6, alt. 196) a questo piccolo e quasi
arroccato paese, non privo di reminiscenze storiche.
Il Sentiero E/1 scavalca il dosso
scendendo agli impianti della Centrale idroelettrica di Vizzola. Qui,
un condotto dalle altissime pareti in muratura convoglia parte del
Canale Vittorio Emanuele ll verso il
bacino di carico della centrale. Sottopassandolo si esce al cospetto di
un altro braccio d’acqua che, verso
destra, presenta i portali degradanti
delle chiuse per la navigazione.
Ora riprendiamo l’itinerario approfittando dello scivolo dell’alzaia. Sulla
sinistra scorre la Roggia Molinara
di Lonate: per secoli ha dato acqua
alle ruote di sei mulini. Seguendo
uno scolmatore del Canale Vittorio
Emanuele II ci siamo riportati sull’argine del Ticino. Una larga strada ci
sospinge, il fondo è fatto di ciottoli
ben conficcati nel terreno: un tempo
era utilizzata per il traino controcorrente delle barche. Mediante questo
cammino, che rammenta lontane fatiche, si arriva al ponte di Oleggio.
Tra ponti e osterie
Dopo il ponte di Oleggio il Sentiero
E/1 incontra il Naviglio Grande, via
d’acqua artificiale che ebbe grande
importanza per Milano. La traccia
bianco-rossa seguirà l’alzaia per
lungo tratto, poi si sposterà fra i boschi e la riva del Ticino per raggiungere il ponte di Turbigo. Dal ponte di
Oleggio si segue, verso sinistra, la
via Alzaia del Naviglio che, passando innanzi all’Osteria dello Sperone,
si avvicina al Ticino.
All’altezza della Casa della Regia
Camera si trova l’incile (incile è l’imbocco di un canale di irrigazione o di
bonifica) del celebre Naviglio Grande, la più antica e importante via
navigabile del Milanese. Lungo la
vicina rampa che scende in acqua si
osservano due idrometri: uno scolpito nelle pietre di margine; l’altro retto
in verticale sul muro. Ora iniziamo a
seguire l’alzaia, aggirando dapprima e superando poi con una serie
di ponticelli, alcuni bracci d’acqua
secondari. Sul margine del terrazzo, volgendo lo sguardo all’indietro,
vedremo il campanile di Tomavento.
La Cascina Castellana, oggi molto
trasformata, ospita l’omonimo ristorante, ma in passato assolveva la
funzione di villa rustica.
I ponti e le dighe che si superano
nei pressi della Cascina Castellana, sono brevi tratti scolmatori dei
due canali. Sempre all’altezza della
cascina si stacca, dalla riva destra
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ALTRE PASSIONI
del naviglio, il Canale Marinone che
corre per circa 6 km fra il Ticino e
il naviglio stesso dando vita ad ambienti umidi di grande bellezza, fra i
più pregiati di questa parte del Parco
del Ticino.
Dopo aver seguito il primo tratto dell’alzaia si può deviare brevemente
a sinistra, superare il Canale Industriale, e trovarsi al cospetto della
chiesuola di Santa Maria in Binda.
All’interno figura una Danza Macabra, affresco del ‘400.
Tornando sull’alzaia del naviglio
(non su quella ciclabile del Canale
Industriale!) si prosegue verso Mulino del Ponte (km 5.9, alt. 140), ubicato nei pressi di un antico guado
del Ticino sulla direttrice per l’alto
Novarese. Si scorgono ancora le
strutture di vecchi mulini e la capillare rete di rogge che li alimentavano.
Qui sul ponte di Castano, risalente
al 1764, il Sentiero E/1 lascia l’alzaia
e si sposta verso il fiume passando, oltre al naviglio, anche il canale
chiamato ‘di regresso’.
Ora si segue lo stradello che porta
al Mulino Vecchio (km 6.6, alt. 137),
isolato nella campagna, ma non vi si
accede. Poco prima infatti si piega
a sinistra e, in mezzo ai pingui prati
della valle, si continua su una debole
traccia carrabile. I soli segnavia efficaci, in questo caso, sono i tralicci
di un elettrodotto che indicano la via
da seguire. D’un tratto si spunta sul
ponte che scavalca il Canale Scaricatore.
Subito dopo il ponte si volge a destra e si arriva di fronte alla Centrale di Turbigo inferiore (km 7.9, alt.
135), un piccolo edificio dall’intonaco rossastro, entrato in funzione nel
1922. Dal salto delle prese di questa
centrale prende vita il Canale Turbighetto che il nostro sentiero segue
molto da vicino. Occorre seguire,
con qualche zig-zag nel bosco di robinia, la traccia principale. A un tratto lascerete a sinistra un guado, che
mette in aperta campagna e, stando
sempre nel bosco, arriverete finalmente sull’argine che contiene l’am-
6° TRATTO
Partenza Ponte di Oleggio
Arrivo Ponte di Turbigo
Difficoltà Elementare
Dislivello insensibile
Lunghezza 10,3 km
Tempo 3h
Trasporti pubblici
La linea Milano-Novara delle Ferrovie nord prevede una fermata a
Turbigo. Autobus collegano la città
di Turbigo con Milano.
7° TRATTO
Partenza Ponte di Turbigo
Arrivo Ponte di Boffalora
Difficoltà Elementare
Dislivello insensibile
Lunghezza 14,5 km
Tempo 4h
Trasporti pubblici
Sul Ponte di Boffalora
passano gli autobus delle linee che collegano
Trecate con Magenta
(ambedue stazioni sulal
linea FS Novara-Milano).
Alcuni autobus proseguono fino a Milano. Per
informazioni sugli orari:
Atinom, Via Tobagi, 30,
20013 Magenta (MI), tel.
02972384.
pio letto del Ticino. Dalla penombra
e dalla frescura del bosco vi troverete d’improvviso sotto il bagliore del
letto biancheggiante di ciottoli, con
i gabbiani che a decine galleggiano
imperturbabili sull’acqua azzurra.
Questo argine condurrà senza molta
fatica al ponte di Turbigo.
Tra boschi e terre umide
Il percorso entra subito nel bosco: vi
resterà per lungo tratto, superando
a guado alcuni rami morti del Ticino. Fitti boschi si alternano a scorci
di bella campagna. A un certo punto
si supera il Canale Scaricatore della
Centrale di Turbigo, i cui camini, altissimi, sono per parecchi un punto di
riferimento. Poi, dopo il ponticello sul
Canale del Latte, si piega a destra, si
sfiorano la Cascina dei Pomi e altri
boschetti fino a raggiungere di nuovo
il Ticino sul suo argine maestro.
Più avanti si tocca l’area attrezzata
accanto al ristorante Ticino. Qui si riprende la strada asfaltata lasciando
il fiume. Fatte alcune curve si torna
su uno stradello a fondo naturale
che punta verso il Naviglio Grande.
Lo si raggiunge di fronte al magazzino della Cascina Biglia, dove sono
ricoverati i barconi utilizzati un tempo per il trasporto delle merci e della
sabbia. Le cave retrostanti hanno
fornito per decenni il materiale da
costruzione per l’edilizia milanese.
Ora si continua sulla pista ciclopedonale, seguendo il flusso della
corrente. Occorre coprire poche
centinaia di metri per giungere alla
curva di Castelletto di Cuggiono.
Sullo spalto che delimita l’ultimo pronunciato orlo del terrazzo di valle, si
appoggia il grandioso palazzo Clerici, sorto con tutta probabilità sui ruderi di un fortilizio, già citato nel 988,
che ha dato nome alla località.
Si arriva al ponte di Cuggiono dalle
ripide rampe, con accanto la caratteristica Osteria del Ponte e la tettoia
per proteggere il lavoro delle lavandaie. Continuando lungo il naviglio,
si accostano: la Cascina Confettoria, una delle più belle del naviglio,
con il porticato a filo dell’acqua; e le
cave del Rubone.
Un isolato edificio a torre con cornici
in cotto, sui modelli delle dimore viscontee, rammenta il trascorso storico della zona e indica il punto dove
il nostro sentiero si discosta dal naviglio e torna verso il letto del Ticino. Ora avvicineremo un ambiente
umido di grande bellezza: la Lanca
di Bernate. Si deve valicare il ponte
del Gambero per accedere all’area
protetta.
Dopo la lanca si riprende l’itinerario restando a poca distanza dalla
sponda del fiume. Si sottopassa
l’autostrada Milano-Torino, si piega
a destra costeggiandola per un certo
tratto, poi si torna nel bosco. Ne usciremo dopo più di un chilometro entrando nella campagna in prossimità
dell’Osteria Piave. Qui si riprende
l’asfalto passando accanto alla storica e diroccata Cascina Gambarina,
già osteria e punto di sosta sull’antico traghetto della Strada Vercellina.
Si sottopassa la strada statale 11 e
si scorge, sulla destra, una bacheca,
utile per ricostruire il percorso fatto
e quello che resta da fare. Subito
dopo, il sentiero sottopassa lo storico ponte di Boffalora.
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news
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EDITORIALE
Giornata
mondiale
del donatore
Sabato 14 giugno festeggiamo
insieme la nostra giornata con
una manifestazione aperta a tutti
Scherni al plasma
È proprio vero che ciò che non si
paga sembra non avere valore!
Cosa accadrebbe se i donatori volessero essere pagati? I direttori delle Asl probabilmente ci corteggerebbero e farebbero salti mortali pur di
avere un piccolo sconto (una unità di
sangue ‘vale’ circa 270 euro) o per
assicurarsi i fornitori più affidabili.
Lo dico solo per provocazione. Ma
in un mondo dove il denaro è misura
di tutte le cose, lo spirito di solidarietà che ci spinge a donare il sangue
viene spesso ignorato e addirittura
irriso. Chi è stato ringraziato da un
dirigente della Asl? Qualche amministratore schernisce le associazioni
che gli garantiscono globuli rossi,
piastrine e plasma. Sono il ‘gasolio’
che fa funzionare l’Ospedale.
Questa situazione dovrà cambiare.
Negli scorsi mesi è emerso il disagio
verso gli snodi che legano politica e
gestione delle Asl. Forse una riforma
potrebbe passare anche attraverso
i veri stakeholder (stakeholder sono
‘coloro che hanno voce in capitolo’,
gli azionisti morali di un bene pubblico) primi fra tutti le associazioni dei
donatori di sangue.
Anche noi possiamo fare qualcosa.
Quanti di noi scrivono sul curriculum
che presentano alle aziende di essere donatori di sangue? All’estero
è normale. Quanti lo hanno rivelato
fra le prime cose alla ragazza o al
ragazzo che corteggiavano? Se non
rivendichiamo l’orgoglio che sentiamo, come possiamo pretendere che
gli altri riconoscano il valore della
donazione? Forse dovremmo vendere cara (in senso morale e politico) la nostra pelle o meglio il nostro
sangue.
M
ario Rozza
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D’intesa con le Associazioni donatori sangue degli Ospedali
Sacco e San Carlo e con il Gruppo San Paolo dell’Avis, l’ADO
San Paolo ha organizzato una
giornata speciale per celebrare il
14 giugno, ‘giornata mondiale del
donatore di sangue’.
Cuore della giornata sarà il 1° trofeo Blood donor, una manifestazione riservata a vetture e moto
d’epoca, che comprende anche
ambulanze degli anni ‘60 e ‘70, e
auto delle forze di pronto intervento.
La giornata inizia già alle 8:30 a Limbiate presso il Centro Formentano
dell’Avis Provinciale di Milano in via
Bonaparte 2 dove sarà possibile visitare il centro e, per chi lo desidera,
effettuare controlli e test gratuiti. Si
potrà poi seguire il corteo di auto storiche; si prevedono 40-50 partecipanti scortati dalle Polizie locali per un
itinerario che si snoda per i comuni
Albino Scalcione
di Limbiate, Senago, Garbagnate,
Novate, Bollate e Baranzate fino
a raggiungere l’Ospedale Sacco
e poi il San Carlo e il San Paolo.
In ciascuno di questi tre Ospedali
una sosta di mezz’ora consentirà
di ammirare le auto e di visitare i
centri trasfusionali (approfittandone per donare il sangue).
L’ultima tappa è Buccinasco presso il Parco Spina Azzurra dove si
terranno prove di abilità e a cronometro che determineranno la
classifica. Proprio in questa area
verde, messa a disposizione dal
Comune di Buccinasco, dalle 16
alle 18:30 si terrà la premiazione
della manifestazione.
Per i bambini sono previste animazioni, giochi e merenda. Ma
la serata continua: dalle 18:30
alle 23 happy hour (analcolico) e
buffet allietati dal complesso della
Wise blues Band che proporrà le
musiche e lo stile reso celebre dal
famoso film musicale ‘The Blues
Brothers’.
La partecipazione alla manifestazione è gratuita.
Ado San Paolo
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