Condividi con gli altri un po` della tua vita
Transcript
Condividi con gli altri un po` della tua vita
Direttore Responsabile: Mario Rozza Tr i m es t r a l e d i s a l u te e benesse r e La voce del sangue L’Associazione Donatori dell’Ospedale San Paolo riunisce persone normalissime che come te hanno piacere di fare qualcosa di più per gli altri e mettono a disposizione una o due volte all’anno una piccola parte del loro sangue. Ricevendo in cambio non pochi vantaggi. www.adosanpaolo.it maggio 2008 Condividi con gli altri un po’ della tua vita news Il Cinque per mille Vuoi far avere le tasse che paghi a chi davvero le merita? In piccola parte lo puoi fare deviando il Cinque per mille della tua Irpef alla nostra Associazione Donatori Ospedale San Paolo. Come? È semplicissimo, devi solo inserire questo numero: 1 1 6 1 9 0 6 0 1 5 2 nell’apposita casella del modulo delle tasse. A COSA SERVE Senza il sangue messo a disposizione dai donatori, Pronto Soccorso e Chirurgia d’urgenza non potrebbero salvare molte vite. 2 IL ‘NOSTRO’ SAN PAOLO Il Centro regionale di riferimento per le Epilessie all’avanguardia nella terapia e nel creare una nuova immagine di questa condizione. 4 IL PAGINONE Dai le tasse a chi vuoi tu! Grazie al Cinque per mille puoi devolvere alla nostra Associazione una parte del tuo Irpef. Come esattamente? 6 Anno 2 - Numero 2 - Milano Ti aspettiamo quando vuoi Vorresti sapere di più sulla donazione? Hai un paio d’ore di tempo da dedicarci? Noi siamo aperti da lunedi a sabato dalle 8 alle 12 e la prima domenica di ogni mese. Ti aspettiamo al Servizio Trasfusionale del San Paolo (via di Rudinì, 8 – Blocco D, piano interrato). CULTURA I filosofi dell’antichità erano concordi: il sangue e il cuore erano la sede della sensazione e della passione. Fino a quando, 380 anni fa... 8 ALTRE PASSIONI Tre percorsi da fare a piedi o in bici nel Parco del Ticino fra oasi naturalistiche e capolavori di ingegneria idraulica e architettura d’altri tempi. 10 news www.adosanpaolo.it A COSA SERVE Quando è questione di minuti In Medicina d’urgenza le trasfusioni per fortuna non sono la regola, ma quando servono non c’è davvero un minuto da perdere. M olti hanno deciso di diventare donatori di sangue dopo aver vissuto per esperienza, diretta o indiretta, un’emergenza che ha richiesto per essere risolta anche una trasfusione. «Per fortuna, nostra e dei pazienti, solo una minoranza dei 78 mila accessi annui al nostro Pronto Soccorso richiedono un intervento di questo tipo», afferma Cesare Bernasconi, responsabile dell’Unità operativa Medicina IV – Medicina d’urgenza dell’Azienda Ospedaliera San Paolo, «il maggior ‘consumo’ si registra piuttosto durante e dopo gli interventi chirurgici che fanno seguito a un ricovero di emergenza». Tuttavia accade che un paziente arrivi in Pronto Soccorso avendo perso molto sangue. Se la perdita è dovuta a trauma, ferita o emorragia interna, può essere necessario ristabilire immediatamente i parametri di base. «In questa fase la priorità non è tanto il numero di globuli rossi o di piastrine ma ristabilire il volume del sangue», spiega Bernasconi, «a quel punto iniettiamo delle sostanze che, richiamando acqua dai tessuti, aumentano il volume del sangue e ristabiliscono la pressione. Ovviamente non basta, ma è una ‘soluzione ponte’ che mantiene in vita il paziente nei 10-15 minuti che occorrono per organizzare la trasfusione: analizzare il gruppo sanguigno del paziente, allertare l’emoteca del Servizio Trasfusionale e attendere l’arrivo della sacca». Già perché, se la maggioranza degli interventi effettuati da un Pronto Soccorso possono essere svolti con una certa calma (non sempre condivisa dai pazienti), in alcuni casi la differenza tra la vita e la morte è davvero questione di minuti. Nei prossimi mesi questi tempi si ridurranno perché l’emoteca presidiata 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno che serve il Pronto Soccorso, i reparti interni dell’Ospedale e altri Ospedali della zona, sarà spostata negli spazi del Pronto Soccorso stesso. Diverso il caso dei pazienti che arrivano in Pronto Soccorso con i Cesare Bernasconi, responsabile dell’Unità operativa Medicina IV - Medicina d’urgenza Chi dona il sangue ha diritto a un gio Chi dona sangue ha diritto a una giornata di permesso retribuito, esattamente come avviene a chi presta la sua opera a un seggio elettorale. «L’Italia è l’unico Paese europeo nel quale il ruolo sociale del donatore e il particolare valore morale della donazione sono così riconosciuti», afferma Gianalessandro Moroni, responsabile scientifico della Associazione Donatori Ospedale San Paolo, «due leggi del 1967 e del 1990, rispettivamente la 584/67 e 107/90 danno al donatore di sangue il diritto all’astensione dal lavoro per l’intera giornata lavorativa in cui effettua la donazione». La legge 584 del 1967 affida allo Stato l’onere derivante dal rimborso delle retribuzioni ai lavoratori donatori di sangue. «In un primo tempo il diritto riguardava lo stipendio ma non i contributi, col risultato un po’ perverso che chi faceva due/tre donazioni all’anno per quarant’anni si trovava a fine carriera a dover lavorare qualche mese in più degli altri. Da tempo invece lo Stato si fa carico anche dei contributi», spiega Moroni che dirige il Servizio Trasfusionale dell’Ospedale San Paolo. Come fare per richiederlo La norma vale per tutti i lavoratori dipendenti e per molti contratti a termine, quale che sia la dimensione (piccola, media o grande azienda) o la tipologia del datore di lavoro (pubblico o privato). Il permesso è contestuale alla prestazione non può quindi essere tesaurizzato o spostato (per esempio al giorno seguente o a quello pre- news www.adosanpaolo.it A COSA SERVE Chi non può dare segni di una seria anemia ma senza traumi o emorragie. «In questo caso la trasfusione non è sempre la prima opzione, perché l’inserimento di sangue ‘nuovo’ potrebbe mascherare la patologia che ha dato origine al problema rendendo difficile la diagnosi. Preferiamo quindi – se appena è possibile – avviare il paziente a esami specialistici di ematologia o finalizzati alla ricerca di cause occulte di sanguinamento che consentano di definire la patologia». L’Unità Operativa diretta da Bernasconi è divisa in un Pronto Soccorso vero e proprio e in una struttura ‘di osservazione’, nella quale sono ricoverati pazienti che non hanno raggiunto ancora una situazione di stabilità che consenta di dimetterli ma che non possono nemmeno essere smistati presso altri reparti, vuoi perché la diagnosi non è ancora definita, vuoi perché le strutture interessate non hanno disponibilità. In pratica dirigere una struttura di Medicina d’urgenza vuol dire ruotare medici e infermieri tra un front end, il classico pronto soccorso, e una corsia di medicina interna a 360 gradi nella quale un paziente può restare anche alcuni giorni «e deve essere diagnosticato correttamente, valutato a intervalli regolari, e assistito con attenzione», fa notare Bernasconi. Seguire tutto questo con una struttura che conta in tutto 13 medici, più otto infermieri e tre ausiliari per turno non è facile, «anzi sarebbe assolutamente impossibile se i reparti dell’Ospedale non ci dessero una mano garantendo la disponibilità per il pronto Soccorso 24 ore su 24 e sette giorni su sette, di un chirurgo, un ortopedico, e un pediatra». Il Pronto Soccorso del San Paolo fa parte della ‘rete’ integrata del 118 della Regione Lombardia. Una rete che consente all’ambulanza, all’auto medica o all’elicottero inviati sul luogo, di dirigersi nella struttura che è attrezzata e ha risorse disponibili in quel momento per risolvere il problema del paziente. «Riducendo quei viaggi in ambulanza da un Ospedale all’altro che per fortuna grazie alla tecnologia e alla volontà di lavorare in rete sono ormai sempre meno possibili», conclude Bernasconi. orno di permesso cedente) ed è relativo alla giornata solare. Un impiegato part-time che lavora solo il pomeriggio potrà assentarsi solo il pomeriggio del giorno in cui effettua la donazione e non per due mezze giornate consecutive. Il dipendente che effettua la donazione e vuole avvalersi della giornata di riposo deve chiedere al Servizio Trasfusionale la produzione di un apposito documento (vede- re a sinistra). Il documento deve essere tempestivamente consegnato presso l’amministrazione o alla direzione del personale del datore di lavoro. Qualora l’assenza non sia stata preventivamente comunicata in azienda, è opportuno che il certificato emesso dal Servizio Trasfusionale specifichi che la prestazione è stata effettuata con carattere di urgenza. In linea di principio tutti possono donare il loro sangue. Esistono ovviamente delle eccezioni. Tra i criteri di esclusione permanente vi sono malattie quali diabete insulinodipendente, AIDS, epatite B e C, encefalopatia spongiforme di Creutzfeldt Jakob, lebbra, tumori maligni, le patologie gravi in atto o passate a carico del cuore, dei polmoni, neurologiche, renali, urogenitali, metaboliche, gastrointestinali, immunologiche e del sangue. L’alcolismo cronico, l’assunzione di qualsiasi tipo di droga, la somministrazione di ormoni ipofisari di origine umana, i trapianti di cornea e/o dura madre, ricadono nei criteri di esclusione. Sono infine esclusi permanentemente dalla donazione coloro che abbiano soggiornato nel Regno Unito dal 1980 al 1996 per periodi di durata maggiore di 6 mesi (anche non consecutivi), o soggetti che abbiano ivi ricevuto trasfusioni di sangue o emocomponenti a far tempo dal 1980. Tutto questo ovviamente al fine della protezione della salute del candidato donatore e/o del ricevente. Criteri di esclusione temporanea Ci sono poi delle condizioni che determinano una inidoneità temporanea alla donazione di sangue o di emocomponenti di durata variabile in funzione della patologia o condizione rilevata. Nella tabella sottostante vengono riportate le più comuni. Per le condizioni non riportate, o in caso di dubbio, è sempre opportuno rivolgersi con fiducia al nostro Servizio Trasfusionale. CONDIZIONE E/O PATOLOGIA DURATA DELL’ESCLUSIONE NOTE Vaccinazione con virus o batteri inattivati/uccisi, vaccinazione con tossoidi Nessuna esclusione se i soggetti vaccinati risultano asintomatici e afebbrili Per esempio antiinfluenzale, anti-teteanica Intervento chirurgico minore 1 settimana Malattie infettive ‘lievi’ o febbre > 38° C 2 settimane dopo la completa guarigione Ad esempio sindromi influenzali, farigo-tonsilliti Cure odontoiatriche (esclusa l’implantologia) Da 24 ore a 1 settimana Dipende dal tipo di intervento Esposizione al West Nile virus 4 settimane dopo il ritorno dalla zona endemica Vaccinazione con virus o batteri attenuati 4 settimane Ad esempio virus della febbre gialla, del morbillo Esami endoscopici con strumenti flessibili 3 mesi (se esame NAT negativo) Comprendono gastroscopie, colonscopie, cistoscopie, ecc. Interventi chirurgici maggiori (compresa l’implantologia) 3 mesi (se esame NAT negativo) Tatuaggi o body piercing 3 mesi (se esame NAT negativo) Puntura accidentale con aghi da siringa e strumenti chirurgici non sterili 3 mesi (se esame NAT negativo) Agopuntura 3 mesi (se esame NAT negativo) Trasfusione di emocomponenti 3 mesi (se esame NAT negativo) Comportamenti sessuali a rischio 6 mesi Gravidanza 1 anno dopo il parto o il termine Terapie in corso Variabile Soggetto guarito dalla malaria 3 anni dopo la cessazione delle cure e dei sintomi Profilassi anti-malarica 6 mesi senza sintomi dopo il ritorno Tubercolosi 2 anni dopo la data di guarigione confermata Vale solo se l’agopuntura non è eseguita da un professionista qualificato con aghi sterili monouso Solo a giudizio del Medico e dopo adeguati esami di controllo Dipende dalla natura dei medicinali prescritti, e dalla malattia oggetto di cura news www.adosanpaolo.it IL ‘NOSTRO’ SAN PAOLO Epilessia, oltre la cura Il Centro regionale epilessia del San Paolo è protagonista nella ricerca, nella formazione e nella cura. Il suo fondatore ha svolto un ruolo di primo piano per sensibilizzare Medici, Scuola e Società. L’epilessia infatti oggi è curabile. La disinformazione e il pregiudizio... un po’ meno. C inque persone su 100, 50 su mille hanno avuto, una volta nella vita, un singolo episodio di epilessia. Quasi sempre l’episodio rimane isolato. Di rado invece si ripete. In quel caso si parla di epilessia. Una persona su mille in Italia ha questa condizione. Non sono poche: parliamo di oltre 50 mila persone in Italia, 2500 delle quali sono seguite dal Centro di riferimento regionale aperto nel 1982 dal professor Raffaele Canger presso l’Ospedale San Paolo. La persona con epilessia può vivere una vita normale. Per farlo però ha bisogno però di diverse condizioni: • una diagnosi corretta e precoce • una terapia appropriata e personalizzata • un contesto sociale di supporto • un quadro istituzionale che riduca i rischi di discriminazione. Quello della terapia è il fronte sul quale sono stati fatti i maggiori passi avanti. Con uno o più farmaci, che vanno presi ogni giorno per tutta la vita, è possibile impedire lo scatenarsi di qualsiasi tipo di crisi epilettiche. «La terapia va prescritta da un centro specializzato, va personalizzata in modo da definire la minima dose efficace e va rivista qualora necessario», spiega il professor Canger. È importante invece sottolineare come il rapporto fra il paziente e il ‘suo’ Centro non termina con la prescrizione, «è necessario che il paziente tenga il contatto con uno specialista e gli segnali ogni possibile ripresa delle crisi o effetti collaterali del farmaco», insiste Canger che è nato a Gerusalemme 69 anni fa. Gli effetti collaterali dei farmaci anti-epilettici, che si manifestano però solo se la dose è eccessiva, prendono la forma di una minore performance mentale da parte del paziente. Nel 70% dei casi però chi assume questi farmaci non conosce più crisi. Nel restante 30% dei casi l’indicazione è chirurgica. Nella maggior parte dei casi infatti la reazione che da luogo alla crisi (quale che sia) pur coinvolgendo molte aree del cervello, ha origine sempre nello stesso punto, un’area molto precisa che una struttura specializzata può localizzare con grande precisione. Il Centro del San Paolo lavora in questa direzione a stretto contatto con il Centro ‘Munari’ di chirurgia dell’epilessia e del Parkinson presso l’Ospedale Niguarda. «In otto casi su dieci l’ablazione chirurgica del piccolo lembo di tessuto neuronale dal quale si diffondono le crisi, permette al paziente di fare a meno anche della terapia farmacologica», nota Canger. Insomma i casi in cui il paziente è davvero condannato a crisi inattese sono davvero una estrema minoranza. L’epilessia può manifestarsi ad ogni età ed in forme assai diverse. Alcune epilessie hanno una origine genetica riconosciuta. Altre (la maggioranza) sono legate a una lesione anatomicamente riscontrabile (anche con una TAC o meglio una RMN). Alcune di queste hanno cause definite. «Il gruppo di cause più frequenti è legato al periodo pe- Donare, perché no? Le Linee guida italiane considerano l’epilessia non importa se ben controllata o meno come una condizione che impedisce la donazione di sangue. «Si tratta di una discriminazione che non ha nessun senso scientifico. Una discriminazione assurda che parte dall’assunto errato per cui il prelievo potrebbe scatenare una crisi o i farmaci presenti nel sangue del donatore turbare l’equilibrio del ricevente, idea assurda!», afferma Raffaele Canger. Non a caso questa clausola di esclusione era stata annullata in Italia ma poi è tornata in auge «perché avallata da una istituzione per altri versi credibile quale l’Oms, l’agenzia dell’Onu per la sanità. Certo che... se ci si mette anche l’Onu a fare discriminazione!». rinatale, insomma al parto e ai momenti che lo precedono o lo seguono: traumi, mancanza di ossigeno, infezioni (anche da parte dell’‘innocuo’ citomegalovirus)», continua Canger. Le epilessie che insorgono dopo i 40 anni sono meno rare di quel che si pensava, sono quasi sempre legate a un’altra patologia: il caso tipico è un ictus transitorio, o a un tumore cerebrale o a una patologia degenerativa neurologica. Se sul fronte della terapia e della ricerca sono stati fatti molti passi avanti su quello della diagnosi invece c’è ancora molto da fare. Visto che la stragrande maggioranza dei casi di epilessia insorge nei primi anni di vita (l’80% prima dei 20) toccherebbe ai pediatri formulare una diagnosi, o comunque indirizzare il bambino, a un Centro specializzato che potrà, analizzando i sintomi, con un tracciato Eeg, con esami di diagnostica per immagini e di altro tipo, confermare la diagnosi e definire con esattezza il tipo di epilessia. «Invece vediamo casi in cui la diagnosi non è stata fatta, nonostante venissero riportati al pediatra sintomi chiarissimi o giovani trattati da psichiatri per ‘attacchi di panico’ che sono in realtà palesi manifestazioni epilettiche». Canger confida quasi più negli insegnanti che nei medici. «Non è affatto raro che sia una maestra delle elementari a sollevare il dubbio che dietro momenti di ‘assenza’ del bambino non ci sia solo distrazione ma una manifestazione di cosiddetto ‘piccolo male’ (il paziente, per pochi secondi, pur rimanendo fermo si ‘assenta’ e non ascolta né vede nulla). «Abbiamo lavorato molto nella scuola e i risultati si vedono sia sotto il fronte della diagnosi che della accettazione», afferma Canger. Passiamo quindi al fronte sociale. L’accettazione da parte degli ‘altri’. «Parliamoci chiaro», esordisce Raffaele Canger, «oggi, l’epilessia news www.adosanpaolo.it IL ‘NOSTRO’ PAOLO TENERSISAN IN SALUTE è una condizione curabile e curata. Ma chi la vive fatica a non sentire ansia, scarsa autostima, un senso di depressione o comunque di vulnerabilità all’idea di poter essere preda, da un momento all’altro, di una crisi». In questo contesto l’accettazione da parte della collettività fa parte integrante della terapia. Grazie agli sforzi della Lega e della Associazione italiana contro l’epilessia, l’informazione in materia è aumentata. «Ma c’è ancora molto da fare sul fronte istituzionale», sottolinea Canger, «le forme di discriminazione sono mille: prendiamo la patente per esempio: ogni due anni la persona che magari non ha un attacco di epilessia da decenni, deve recarsi in Commissione medica per farsi rinnovare la patente, come se fossero loro a creare vittime sulla strada. C’è discriminazione perfino nel diritto a donare il sangue! (vedere box)», afferma il neurologo. La discriminazione da parte dello Stato è incomprensibile visto che fin dal 1965 la Repubblica ha inserito l’epilessia fra le malattie sociali. Si fa meno fatica a capire lo stupore e il senso di inadeguatezza di chi si trova ad assistere alla crisi epilettica ‘maggiore’ di un amico o conoscente. «Assistere a una manifestazione epilettica maggiore, le cosiddette ‘grandi crisi’ è una esperienza ‘forte’ per chi non ci è abituato. Si sten- ta a crederlo eppure la persona in quel momento non sta soffrendo, né psicologicamente, né fisicamente e non si trova in una situazione fisiologicamente critica. Eppure è così. Chi assiste a una crisi deve solo assicurarsi che il paziente non si possa fare male, deve mettere qualcosa di morbido sotto la testa e allontanare oggetti che potrebbero ferirlo. Contrariamente a quello che si dice, non è vero che l’epilettico rischia di soffocare durante la crisi per il rovesciamento della lingua all’interno, non è mai successo ed è controproducente cercare di aprirgli la bocca. Tuttalpiù, se possibile, si cercherà di voltare il paziente su un fianco per facilitare l’uscita della saliva», sillaba il professor Canger. Tutto qui? Si può aiutare tenendo nota della durata della crisi (guardando l’orologio perché la sensazione è spesso errata) e della sua manifestazione, tutte informazioni che possono aiutare molto l’epilettologo. Ma soprattutto chi vede un amico durante una manifestazione epilettica deve tenere a mente una frase pubblicata su uno dei tanti siti associativi dedicati all’epilessia, la frase che una persona con epilessia immagina di dire a chi sta assistendo a una crisi: “Sappi che i problemi maggiori, in genere, non me li procura la crisi. Me li riserva l’accoglienza che mi aspetta alla ripresa del contatto con chi ha assistito alla crisi”. Emonews: notizie goccia a goccia In cardiochirurgia la ‘freschezza’ del sangue fa la differenza Uno dei problemi delle trasfusioni è la durata del periodo di conservazione. Intuitivamente, tanto minore l’intervallo tra raccolta e trasfusione e tanto maggiore l’efficacia terapeutica. I globuli rossi, infatti, vanno incontro dopo la raccolta ad alterazioni strutturali e funzionali. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine mostra che nei pazienti che ricevono trasfusioni dopo essere stati sottoposti ad interventi cardiochirurgici importanti (by-pass coronarici e sostituzioni valvolari) il decorso post-operatorio è influenzato dalla ‘freschezza’ delle trasfusioni. Con un cut-off di 2 settimane, ben al di sotto dei limiti di conservazione, i pazienti che hanno ricevuto unità ‘più fresche’ (meno di 2 settimane dalla trasfusione) hanno avuto una mortalità intraospedaliera ridotta (-40%), meno complicanze e una mortalità a 1 anno del 30% in meno rispetto a quelli che avevano ricevuto unità ‘meno fresche’ ( più di due 2 settimane). Koch CG et al. N Engl J Med. 2008 Mar 20;358(12):1229-39. Ipotermia perioperatoria e fabbisogno trasfusionale Molti dei farmaci usati in anestesia generale inducono una modesta riduzione della temperatura corporea. Questo rallenta il metabolismo dei tessuti e quindi il consumo di ossigeno, ma riduce anche la funzionalità piastrinica ed altera il funzionamento di alcuni enzimi della cascata coagulativa. Da uno studio recente, condotto esaminando i risultati di studi clinici pubblicati negli ultimi anni, è emerso che l’abbassamento di <1 C° della temperatura corporea aumenta in modo non trascurabile le perdite ematiche (+16%) ed il fabbisogno trasfusionale (+22%) nel decorso post-operatorio. Il mantenimento stretto della temperatura può ridurre quindi significativamente perdite e fabbisogno e migliorare il decorso di questi pazienti. Rajagopalan S et al. Anesthesiology. 2008 Jan;108(1):71-7. ‘Mucca pazza’ e rischio trasfusioni Medico, maestro, protagonista Sui manuali di Raffaele Canger (editi da Masson) hanno studiato due generazioni di neurologi, ma il titolare del Centro regionale epilessia dell’azienda ospedaliera San Paolo è qualcosa di più di un autorevole studioso. Non è esagerato dire che Canger è per l’epilessia quello che Umberto Veronesi è nella oncologia, o che Franco Basaglia è stato nella psichiatria. Medico, maestro, (nelle 21 edizioni dei Corsi di specializzazione organizzati a Villa Feltrinelli di Gargnano si sono formati 1000 specialisti) ma soprattutto protagonista di una trentennale lotta contro i pregiudizi dell’opinione pubblica (anche della classe medica) e per i diritti delle persone con epilessia. Canger ha fondato nel 1972 la Lega italiana contro l’epilessia della quale è stato presidente e segretario, e poi la Associazione italiana contro l’epilessia della quale presiede il Comitato scientifico. Encefalopatia bovina spongiforme (BSE) è il nome scientifico della ‘mucca pazza’, la malattia del bestiame che, in alcuni casi documentati solo in Inghilterra, si è trasferita all’uomo. La BSE è a causata da un agente trasmissibile (prione) che non è un microorganismo (non contiene DNA o RNA). È associata a una variante della malattia di Creutzfeldt-Jacob (vCJD), una forma grave e rapidamente progressiva di demenza. Poiché la malattia ha una lunga incubazione (anni) e non ci sono attualmente test di laboratorio in grado di identificare a costi accettabili le unità contaminate, non è possibile escludere in modo assoluto la possibilità di trasmettere la malattia attraverso trasfusioni di sangue o derivati. L’eliminazione della componente bianca (leucodeplezione) riduce, ma non azzera, questo rischio che va quindi tenuto comunque presente. Zou s et al. Transfus Med Rev. 2008 Jan;22(1):58-69. Nel futuro solo sangue gruppo O? Il fatto che il sangue non sia tutto uguale (gruppi A, B, AB e O) complica non poco la pratica trasfusionale, sia sul versante dei possibili errori che su quello del bilanciamento tra offerta e domanda di trasfusioni. La scoperta che alcuni enzimi sono in grado di modificare il gruppo sanguigno, e in particolare di trasformare tutti i campioni in gruppo O (donatori universali), ha aperto negli anni ‘70 un capitolo nuovo della pratica trasfusionale. Le prime metodiche utilizzate, però, erano inadatte all’impiego nella pratica clinica in quanto costose e poco efficienti. Recentemente è stata messa a punto una metodica nuova, che utilizza enzimi batterici e che promette, se supererà i test di sicurezza ed efficacia clinica, di rivoluzionare il mondo delle trasfusioni. Olsson ML, Clausen H. Br J Haematol. 2008 Jan;140(1):3-12. news www.adosanpaolo.it IL PAGINONE Le tue tasse a chi vuoi tu per mille al volontariato; • che lo vogliono destinare a un ente specifico. Nei moduli fiscali il riquadro del Cinque per mille si trova appena sotto quello dedicato all’Otto per mille, contributo con il quale dal 1985 lo Stato finanzia le attività di enti religiosi o laici. Vale la pena ricordare che la scelta delle due destinazioni di una quota MODELLO 730-1 redditi 2007 dell’Irpef non sono in nessun modo Scheda per la scelta della destinazione dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF alternative fra loro. Il contribuente Cosa bisogna fare genzia ntrate La prima cosa da fare e segnarsi il con la propria firma può quindi dare CODICE FISCALE CONTRIBUENTE l’assenso a entrambe o solo al Cin(obbligatorio) codice fiscale della nostra Associaque per mille. zione DATI 11619060152 ANAGRAFICI Tutte le persone fisiche contribuen- Per premiare una particolare assoti, e quindi non solo i cittadini italia- ciazione di volontariato, per esemLA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE pioPOSSONO la nostra, il contribuente deve ni, NON trovano sui moduli che vengono firmati e inviati alla Agenzia delle trascrivere nello spazio (al di sotto SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) Entrate una casella. Devono quindi di quello per la firma), il codice fiscale dell’ente o dell’associazione indicare espressamente: • che vogliono destinare il Cinque prescelti. Grazie al ‘Cinque per mille’ una piccola parte delle imposte che comunque pagheresti può finanziare il lavoro della nostra Associazione! P iacerebbe a tutti decidere come impiegare le tasse che paghiamo ogni anno. Dal 2006 questo è, in parte, possibile. Ogni contribuente Irpef può decidere a chi devolvere una piccola quota – il Cinque per mille – delle imposte dirette che versa. Nel 2006, 15,8 milioni di contribuenti hanno deciso di destinare il Cinque per mille a un’associazione o a una Fondazione, nel 2007 sono stati oltre 16 milioni. I contributi raccolti sono stati divisi fra circa 29 mila soggetti, fra i quali oltre 20 mila Onlus. Donare non costa nulla Questa particolare forma di sostegno economico (simile al più noto Otto per mille) è un atto di generosità che non costa nulla al contribuente perché la somma di cui si decide la destinazione fa parte dell’imposta che ciascun contribuente sarebbe comunque tenuto a versare. A differenza di quanto avviene per l’Otto per mille destinato alle confessioni religiose, però, lo Stato si impegna a devolvere la quota di Irpef solo nel caso in cui, con la propria firma, chi compila la dichiarazione dei redditi abbia espresso l’intenzione di donarla. Il risultato è che per ogni euro versato da voi alla nostra Associazione ne arriva almeno un altro dallo Stato. I fondi raccolti verranno impiegati per attività ricreative e culturali, per incentivare la donazione di sangue e per incrementare le prestazioni sanitarie (visite specialistiche, esami strumentali e di laboratorio) a favore dei nostri donatori e dei loro familiari. Da consegnare unitamente alla dichiarazione Mod. 730/2008 al sostituto d’imposta, al C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando l’apposita busta chiusa contrassegnata sui lembi di chiusura. COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile) DATA DI NASCITA GIORNO MESE ANNO NOME SESSO (M o F) COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA PROVINCIA (sigla) Stato Chiesa cattolica Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno Assemblee di Dio in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi Chiesa Evangelica Luterana in Italia Unione Comunità Ebraiche Italiane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. MODELLO 730-1 redditi 2007 Da consegnare unitamente alla dichiarazione Mod. 730/2008 al sostituto d’imposta, al AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il C.A.F. o al professionista abilitato, utilizzando perpropria la scelta della contribuente deve Scheda apporre la firma nel destinazione riquadro corrispondente. La scelta deve esserel’apposita fatta esclusivamente per una delle busta chiusa contrassegnata sui dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF istituzioni beneficiarie. lembi di chiusura. La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la rigenzia partizione della quota d’imposta ntratenon attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale. CODICE FISCALE (obbligatorio) CONTRIBUENTE COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile) NOME SESSO (M o F) SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) DATI DATA DI organizzazioni NASCITA COMUNE Sostegno delle non lucrative di utilità sociale, (o Stato estero) DI NASCITA ANAGRAFICI GIORNO MESE sociale eANNO delle associazioni di promozione delle associazioni riconosciute Finanziamento agli enti della ricerca scientifica e della università che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi FIRMA Mario De Rossi FIRMA ........................................................................ PROVINCIA (sigla) ........................................................................ 1 1 6 1 9 0 6 0 1 5 2 Codice fiscale del Codice fiscale del LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF beneficiario (eventuale) beneficiario (eventuale) NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE Finanziamento agli enti della ricerca sanitaria FIRMA SCELTA PER. . . .LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) .................................................................... Stato Codice fiscale del beneficiario (eventuale) M olti praticano attività agonistica in Italia ma ben maggiore è il numero di persone che cercano nello sport una occasione per divertirsi e stare bene, ben coscienti anche degli effetti benefici che l’esercizio fisico ha sulla salute. Sono così aumentate le palestre pubbliche, i circoli e le società sportive in grado di soddisfare la domanda sempre crescente di sport da praticare non a livello agonistico, ma esclusivamente per rilassarsi e anche divertirsi. Se è importante praticare un’attività sportiva per mantenere la nostra efficienza fisica, è altresì fondamentale procedere con gradualità e premunirsi con controlli medici approfonditi che permettono di valutare il comportamento dell’apparato cardio-respiratorio in condizioni simulate di notevole stress fisico. Per esempio chi ama correre farà bene a prediligere le piste apposite dei campi sportivi, il cosiddetto tartan, o l’erba evitando i percorsi asfaltati i quali rischiano di causare microtraumi alle articolazioni del piede, del ginocchio e dell’anca, causando delle fastidiose infiammazioni. Allo stesso modo in una palestra o in un Chiesa cattolica Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno Assemblee di Dio in Italia Dove e perché fare sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei. dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che Unione Comunità Ebraiche Italiane Chiesa Evangelica Luterana in Italia i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dell’IRPEF, il contri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . buente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale di un soggetto beneficiario. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie. In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle istituzioni beneficiarie. La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale. SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi FIRMA Finanziamento agli enti della ricerca scientifica e della università FIRMA ........................................................................ Codice fiscale del beneficiario (eventuale) ........................................................................ Codice fiscale del beneficiario (eventuale) Finanziamento agli enti della ricerca sanitaria FIRMA ........................................................................ Codice fiscale del beneficiario (eventuale) In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 3 delle istruzioni, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dell’IRPEF, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale di un soggetto beneficiario. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie. impianto organizzato è più facile far precedere l’attività sportiva vera e propria da una fase di stretching per riscaldare i muscoli, evita dolorosi strappi e contrazioni muscolari durante lo sforzo, mentre alla fine dell’esercizio fisico rilassa e restituisce elasticità ai muscoli. Un ulteriore vantaggio dell’attività fisica strutturata e ‘sorvegliata’ rispetto al fai da te è la valutazione medica preliminare. L’errore fondamentale che molto spesso può portare ad avere problemi da sovraccarico fun- zionale è la inadeguata preparazione muscolare a sostenere un determinato gesto tecnico per un tempo prolungato. Ciò comporta che una qualunque attività sportiva, specie se c’è coinvolgimento di determinate strutture muscolari, necessita di una seria news SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) Stato Chiesa cattolica Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno Assemblee di Dio in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . www.adosanpaolo.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi Chiesa Evangelica Luterana in Italia Unione Comunità Ebraiche Italiane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta nel paragrafo 1 delle “Informazioni per il contribuente”, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di una delle sette istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il contribuente deve apporre la propria firma nel riquadro corrispondente ad una di dette istituzioni. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle istituzioni beneficiarie. D’IMPOSTA ...... La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In talPERIODO caso, la ripartizione della quota d’imposta non attribuita è stabilitaper in proporzione alledella scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Scheda la scelta destinazione Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestione statale. Dove inserire il codice fiscale dell’8 per mille dell’IRPEF e del 5 per mille dell’IRPEF Chi presenta la dichiarazioSE SI È ESPRESSA LA SCELTA È NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQUADRO POSTO IN FONDO ALLA PAGINA. Da utilizzare esclusivamente nei casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione ne dei redditi Cud 2008 e FISCALE SOSTITUTO Unico Persone fisiche 2008 SCELTA PERD’IMPOSTA LA DESTINAZIONE DELCODICE CINQUE PER(obbligatorio) MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, Finanziamento agli enti trova lo spazio dedicato alla CODICE FISCALE (obbligatorio) CONTRIBUENTE delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni riconosciute della ricerca scientifica e della università che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi scelta del Cinque per mille DATI Mario De Rossi ANAGRAFICI a pagina tre. 1 1 6 1 9 0 6 0 1 5 2 Ovviamente poche persone Finanziamento agli enti della ricerca sanitaria compilano da sé il modulo. LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF E QUELLA DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF NON SONO IN ALCUN MODO ALTERNATIVE FRA LORO. PERTANTO POSSONO ESSERE ESPRESSE ENTRAMBE LE SCELTE La maggior parte si rivolge a commercialisti o a Centri In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei dati, contenuta paragrafo delle “Informazioni perspazi il contribuente”, SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF (innel caso di scelta1FIRMARE in UNO degli sottostanti) si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. Riservato alla Poste italiane Spa Codice fiscale (*) di assistenza fiscale (Caf) AVVERTENZE Per esprimere la scelta a favore di delle finalità destinatarie della quota del cinque per mille dell’IRPEF, il contribuente deve apporN.una Protocollo re la propria firma nel riquadro corrispondente. Il contribuente ha inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale di un soggetto beneficiario. ma tutti lo devono firmare. SCELTA La sceltaPER deveLA essere fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie. DESTINAZIONE Data di presentazione DELL’OTTO PER LA SCELTA È NECESSARIO APPORRE Il compito di una AssociaSE SI È ESPRESSA LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQUADRO POSTO IN FONDO ALLA PAGINA. MILLE DELL’IRPEF PERSONE FISICHE UNI per scegliere, FIRMARE in zione è quindi motivarli a UNO SOLO dei riquadri 2008 COGNOME NOME In aggiunta dichiara, a quanto indicato nell’informativa trattamento 1 delle “Informazioni per il contribuente”, Il sottoscritto sotto la propria responsabilità, sul che non è tenuto dei né dati, contenuta nel paragrafo genzia FIRMA firmare e indicare il codice intende avvalersi della facoltà di presentare la dichiarazione dei redditi (Mod. si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. ntrate 730 o UNICO - Persone fisiche). Periodo d’imposta 2007 Per le modalità di invio della scheda, vedere paragrafo 3.3 delle AVVERTENZE Per esprimere la scelta ail favore di una delle“Informazioni sette CODICE istituzioni beneficiarie della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, il contribuente deve FISCALE fiscale dell’Associazione. per il contribuente”. apporre la propria firma nel riquadro corrispondente ad una di dette istituzioni. La scelta deve essere fatta esclusivamente per una delle istituzioni EURO beneficiarie. Diverso il discorso per chi SCELTA PER LA La mancanza della firma in uno dei sette riquadri previsti costituisce scelta non espressa da parte del contribuente. In tal caso, la ripartizione della quoDESTINAZIONE ta d’imposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espresse. Le quote non attribuite spettanti alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa DEL CINQUE PER è esonerato dal presentare Valdese Unione delle Chiese metodiste e Valdesi, sono devolute alla gestioneilstatale. Prima di compilare modello, è utile leggere queste informazioni: MILLE DELL’IRPEF perSI scegliere, FIRMARE SE È ESPRESSA LAinSCELTA È NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE NELL’APPOSITO RIQUADRO POSTO IN FONDO ALLA PAGINA. la dichiarazione, come avTUTELA UNO SOLODEI dei riquadri. MarioparteDedeiRossi La maggior dati richiesti nella dichiarazione, per le finalità di liquidazione, accertamento e riscossione delle imposte, DATI PERSONALI È possibile indicare devono essere indicati obbligatoriamente per non incorrere in sanzioni di carattere amministrativo e, in alcuni casi, di carattere anche il codice fiscale viene per i lavoratori dipenpenale.1Tali1dati6sono 1 quelli 9 anagrafici, 0 6 0quelli1 necessari 5 2 per determinare l’imponibile e l’imposta, e la firma. Altri dati invece (es., (AIsoggetto SENSI DEL D.LGS. N. 196 di un beneficiario quelli relativi agli oneri deducibili o quelli per cui spettano detrazioni d’imposta) vanno indicati solo se il contribuente intende DEL 2003 SULLA PRIVACY) SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti) avvalersi dei benefici previsti. Infine, la scelta per la destinazione dell’8 per mille e del 5 per mille dell’IRPEF è facoltativa. denti che non hanno spese Il D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, (Codice in materia di protezione dei dati personali), prevede un sistema di garanzie Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, Finanziamento agli enti a tutela dei trattamenti vengono effettuati sui dati personali. della L’Amministrazione impegna a trattare i dati personali nel delle associazioni di promozione sociale, delle associazioniche riconosciute ricerca scientifica si e della università sanitarie o rate di mutui o aldel D.Lgs. n. 460Ledelinformazioni 1997 e che operano nei settori di cui all’art. 10, c.rispetto 1, lett a), delle pieno norme. che riguardano il titolare, i responsabili e le modalità del trattamento dei vostri delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi dati, nonché i diritti esercitabili sui dati stessi, le potete leggere nel capitolo 4 delle istruzioni di questo modello. tre spese deducibili. In questo caso Molti,ESENZIONE per sbaglio, inseriscono il cola Associazione: o il codice fiscale DALLA Non tutti i contribuenti sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi. Per sapere se rientrate nella categoria dei DICHIARAZIONE DEI REDDITI contribuenti esonerati dall’obbligo di dichiarazione dei redditi, leggete le I , Parte II, capitolo 2. dice fiscale di una Associazione nel- o niente. Se il contribuente si limi- il dipendente riceve dall’azienda il OBBLIGO DI ALTRE DICHIARAZIONI A seconda della vostra situazione personale, potreste essere obbligati a presentare altre dichiarazioni oltre al Fascicolo 1. A queagli enti modello 730/1. Lo spazio dedicato la casella dedicataFinanziamento agli enti ricertae 3alla sola o comunque non della ricerca sanitaria sto scopo dovetedi utilizzare i Fascicoli 2 (per gli altri redditi),firma, la dichiarazione IRAP e la dichiarazione IVA. Per sapere quali dichiarazioni dovete presentare, leggete le I , Parte I. FIRMA DELLA ca sanitari invece che nello spazio mette il codice fiscale della associa- al Cinque per mille si trova a pagina DICHIARAZIONE A CHI SI PRESENTA Il modello UNICO 2008, indipendentemente dal domicilio fiscale del contribuente, deve essere consegnato: • a un qualunque ufficio postale per i soli casi in cui è consentito presentare il modello cartaceo; destinato al volontariato. Non è un(professionisti, zione o inserisce une altri codice errato, cinque. Il contribuente non è tenuto • a un intermediario abilitato associazioni di categoria, CAF soggetti abilitati); • direttamente all’Agenzia delle Entrate in via telematica tramite Entratel o Internet. FIRMA del CONTRIBUENTE Invio avviso telematico all’intermediario a rispedire all’Agenzia delle Entrate In aggiunta a quanto indicato nell’informativa sul trattamento dei contenuta nel paragrafo “Informazioni il contribuente”, problema. L’Agenzia delle Entrate lodati,0,5% della sua1 delle Irpef verrà per riparQUANDOche SI PRESENTA 1. contribuente Il modello UNICO 2008 utilizzati si presentasolo dal dall’Agenzia 2 maggio al 30 giugno 2008 uffici postali che lo trasmettono alla Amsi precisa i dati personali del verranno delle Entrate peragli attuare la scelta. finanziaria. IMPEGNO ALLAdel codice ministrazione ilabilimodulo che riceve, lo deve fare terrà conto fiscale e non tito tra tutti i soggetti, in proporzioAVVERTENZE Per esprimere la scelta aSefavore di una delle finalità destinatarie della quota del cinquedal percontribuente milleN.dell’IRPEF, il tramite contribuente deve appor2.dell’intermediario la presentazione è effettuata in via telematica, direttamente ovvero un intermediario PRESENTAZIONE Codice fiscale iscrizione all’albo dei C.A.F. re la propria firma nel riquadro corrispondente. inoltre la facoltà di indicare anche il codice fiscale di un soggetto beneficiario. tato, il termine Ilè contribuente del 31 luglio ha 2008. TELEMATICA Ricezione avviso telematico Impegno a presentare in via telematica la dichiarazione della casella ne alle scelte dirette compiute dagli solo se vuole destinare il Cinque La scelta deve esserebarrata. fatta esclusivamente per una delle finalità beneficiarie. Riservato all’intermediario CONSERVAZIONE DELLA È obbligatorio conservare fino al 31 dicembre 2012 tutta la documentazione relativa a redditi, ritenute, oneri, spese, ecc., Data Èdell’impegno FIRMANELL’APPOSITO DELL’INTERMEDIARIO SE SI È ESPRESSA LA ESCELTA NECESSARIO APPORRE LA FIRMA ANCHE POSTO IN FONDO ALLA PAGINA. DOCUMENTAZIONE RELATIVE a cui siilè nome fatto riferimento in questa altri dichiarazione. EntroRIQUADRO tale data l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di richiederla, pere mille a un’associazione. Al Fisco non interessa delcontribuenti. SANZIONI CUD 2008 COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile) FIRMA FIRMA ..................................................................... DATA DI NASCITA Codice fiscale del GIORNO beneficiario (eventuale) FIRMA NOME MESE COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA ANNO SESSO (M o F) ..................................................................... PROVINCIA (sigla) Codice fiscale del beneficiario (eventuale) ..................................................................... Codice fiscale del beneficiario (eventuale) Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa cattolica Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno Assemblee di Dio in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Stato Chiesa cattolica Chiesa Evangelica Luterana in Italia MODELLO GRATUITO MODELLO GRATUITO Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno Unione Comunità Ebraiche Italiane Chiesa Evangelica Luterana in Italia Unione Comunità Ebraiche Italiane Assemblee di Dio in Italia IN CASO DI SCELTA NON ESPRESSA DA PARTE DEL CONTRIBUENTE, LA RIPARTIZIONE DELLA QUOTA D’IMPOSTA NON ATTRIBUITA SI STABILISCE IN PROPORZIONE ALLE SCELTE ESPRESSE. LE QUOTE NON ATTRIBUITE SPETTANTI ALLE ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA E ALLA CHIESA VALDESE UNIONE DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI, SONO DEVOLUTE ALLA GESTIONE STATALE. In aggiunta a quanto spiegato nell’informativa sul trattamento dei dati, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 e delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi Finanziamento agli enti della ricerca scientifica e della università FIRMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FIRMA Codice fiscale del beneficiario (eventuale) ..................................................................... Codice fiscale del beneficiario (eventuale) IL IN PAGINONE TENERSI SALUTE Scrivilo sul telefonino La firma dei moduli fiscali avviene sempre di fretta, all’ultimo momento, nello studio del commercialista, del Caf o dell’amico che aiuta in questi casi. I codici fiscali, soprattutto delle persone giuridiche, sono impossibili da memorizzare. È successo che qualche nostro sostenitore volesse versare all’ADO San Paolo il suo Cinque per mille ma che, al momento giusto, non l’abbia potuto fare non disponendo del codice fiscale. E allora? Il nostro consiglio è inserirlo nella rubrica del telefonino come se fosse un numero di telefono fra i tanti. Finanziamento agli enti della ricerca sanitaria FIRMA FIRMA FIRMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..................................................................... ..................................................................... Codice fiscale del beneficiario (eventuale) Codice fiscale del Codice fiscale del beneficiario (eventuale) beneficiario (eventuale) STRUZIONI In aggiunta a quanto spiegato nell’informativa sul trattamento dei dati, si precisa che i dati personali del contribuente verranno utilizzati solo dall’Agenzia delle Entrate per attuare la scelta. RA FIRMA RB Familiari RC a carico RP RN RV CR BF STRUZIONI RX RH RL RM RR RT RE RF RG RD RS RQ CE EC ..................................................................... Il contribuente dichiara di aver compilato e allegato i seguenti Codice quadri (barrare le fiscale caselledel che interessano)beneficiario (eventuale) RU FC N. moduli IVA CON LA FIRMA SI ESPRIME ANCHE IL CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI EVENTUALMENTE INDICATI NELLA DICHIARAZIONE giorno VISTO DI CONFORMITÀ VERSAMENTI mese (o di chi presenta la dichiarazione per altri) anno applicherà una sanzione a chi non è in grado di esibire la documentazione richiesta. Codice fiscalePer del sapere responsabile del si C.A.F. Codice fiscale C.A.F. 6. come eseguono i versamenti, leggete le ISTRUZIONI , Parte I, del capitolo al C.A.F. IlRiservato sottoscritto dichiara, sotto la propria responsabilità, che non è tenuto né FIRMA o al professionista Codice fiscale del professionista intende avvalersi della facoltà di presentare la dichiarazione dei redditi (Mod. COMPENSAZIONE FIRMA I, DELcapitolo RESPONSABILE Per sapere come si esegue la compensazione, leggete le ISTRUZIONI, Parte 7. DEL C.A.F. O DEL PROFESSIONISTA Si rilascia il visto di conformità 730 o UNICO - Persone fisiche). ai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 241/1997 Per RATEIZZAZIONE le modalità di invio della scheda, vedere il paragrafo 3.3 delle “Informazioni STRUZIONI , Parte I, capitolo 8. Per sapere come si effettua la rateizzazione, leggete le I per il contribuente”. CERTIFICAZIONE Codice fiscale del professionista LE NOVITÀ DI QUESTO TRIBUTARIA novità della dichiarazione dei redditi di quest’anno, leggete le I preparazione diANNO tutta Per lalemuscolatura, INDIRIZZI UTILI , Parte II, capitolo 1. Riservato Codice fiscale o partita IVA del soggetto diverso dal certificatore che ha predisposto al professionista CONTENUTO Il modello base per la dichiarazione deve essere compilato da tutti i contribuenti non esonerati, ed è composto come segue: la dichiarazione e tenuto le scritture contabili ma inDEL MODELLO particolare di quella specifica BASE • il , costituito da tre facciate: la prima con i dati che identificano il dichiarante, la seconda e la terza che FIRMA DEL PROFESSIONISTA contengono informazioni personali e quelle relative alla propria dichiarazione (tipo di dichiarazione; altro soggetto Si attesta la certificazione ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs. n. 241/1997 richiesta dallo sport praticato. che firma la dichiarazione; scelta perPiscina per mille e del 5 per mille dell’IRPEF; firma della dichiaraAssago la destinazione dell’8 Mincio zione); contrassegnati dalla lettera R (RA,Mincio, RB, RC, RP, RN,13 RV e RX), il dei familiari a carico e i BF e Centro •i CR. Sportivo Comunale Via Questo deve far riflettere sull’opporCOME SI COMPILA IL MODELLO 1. Il modello va compilato in due esemplari: l’originale e la copia per il contribuente. Via G. di Vittorio Tel. 02.538416 tunitàUNICO di 2008 sottoporsi a 2.controlli medici Il modello va compilato con la massima attenzione, scrivendo in maniera leggibile. Si consiglia di compilare prima la copia ad uso del contribuente e poi l’originale, per poter correggere eventuali errori. Tel. 02.45782 408 approfonditi. La visita medico-sportiCOME SI INSERISCE LA busta in modoSportivo Carraro 1. La dichiarazione va inserita nella suaCentro che il triangolo posto in alto a sinistra del frontespizio si sovrapDICHIARAZIONE NELLA BUSTA ponga al triangolo sulla busta e che, attraverso la finestra della busta, si possano vedere soltanto il tipo di modello, la va in Italia è obbligatoria per legge Via dei data di presentazione e i dati identificativi del contribuente. In caso contrario la diMissaglia, 146 gli uffici postali non accetterannoBUCCINASCO chiarazione. e deve rispettare alcune modalità Piscina Comunale Azzurra 2. Le singole dichiarazioni oai singoli quadri02.8266540 che compongono il MODELLO UNICO 2008 vanno inseriti nella busta senTel. za fermagli o cuciture. via della Costituzione iniziare dall’esame pirografico, con Piscina Sant’Abbondio Tel. 02.4881151 determinazione della capacità polVia S. Abbondio, 12 monare, statica e dinamica e della Tel. 02.8466861 CORSICO massima ventilazione volontaria; Centro Sportivo Piscina Solari Via Don Tornaghi 2/4 elettrocardiogramma a riposo; eletTel. 02.4478661 trocardiogramma dopo esecuzione Via Montevideo, 20 Tel. 02.4695278 di Step Test (consiste nel salire e OPERA scendere su un gradino di altezza Piscina Comunale Centro Sportivo Colombo variabile al ritmo di 120 movimenti al Via del Cardellino, 15 ‘Azzurra Nuoto Opera’ Via Karl Marx, 17 minuto, per un tempo di tre minuti). Tel. 02.417948 Tel. 02.57619158 Sulla base di questo test deve esPiscina Cardellino sere calcolato l’indice rapido di ido- Via del Cardellino, 3 PESCHIERA BORROMEO neità, che fornisce informazioni sulla Tel. 02.417948 Centro Sportivo ‘P. Borsellino’ via Carducci, 10 capacità di recupero dell’atleta. Piscina Airoli Venegoni Tel. 02.5475299 Il certificato va richiesto all’interessaVia A. Venegoni, 9 to al momento dell’iscrizione e partePIEVE EMANUELE Tel. 02.4566316 cipazione alla pratica sportiva, ha vaCentro Sportivo Le Magnolie lidità di un anno dalla data del rilascio Via delle Magnolie Piscina Cantù Tel. 02.90782421 e dovrà essere conservato presso la Via A. Graf, 8 Tel. 02.3559104 sede dell’organizzazione sportiva per ROZZANO almeno cinque anni. A.M.A. Piscina Quarto cagnino viale Lombardia Via Lamennais, 20 Giovanni Abruzzo Tel. 02.8926930 Tel. 02.4526095 STRUZIONI FRONTESPIZIO QUADRI PROSPETTO QUADRI San Donato Centro Sportivo Comunale Gramsci Via Carlo Porta Tel. 02.5560154 Centro Sportivo Comunale Picchi Via Giuseppe Di Vittorio Tel. 02.5560113 Piscina Comunale Gestisport Via Ferruccio Parri Tel. 02.5274695 Trezzano Sul Naviglio Centro Sportivo Comunale Giacinto Facchetti via Carlo Salerno Tel. 02.45891887 o 02.48402039 news www.adosanpaolo.it cultura P arlare del sangue – elemento evocativo, potente, immaginifico – può consentirci di esplorare i fondamenti filosofici, religiosi, artistici di ciò che siamo e un emisfero della conoscenza umana che se ne sta ben nascosto, quello misterico – forse sepolto nella nostra animalità più antica – e legato al “potere della materia primaria”, a quel liquido scarlatto e vischioso, che si raggruma in fretta, che passa dal rosso vivo a un cupo porpora, al color mattone dopo essere stato versato e che fa da discrimine tra la vita e la morte, tra l’esistere e il non essere. Per l’immaginario collettivo il sangue è una materia dal carattere profondamente ‘metafisico’ che per quanto concerne la storia, la filosofia, le religioni, le arti, va ben oltre la pura e semplice fisicità: per quanto complessa possa essere l’analisi scientifica del sangue rimane sullo sfondo una storia più volte millenaria in cui pensatori, filosofi, religiosi, maghi persino, e artisti ne hanno parlato e scritto, hanno cantato e dipinto e scolpito, hanno versato sangue rituale e hanno costruito epopee in cui il vero protagonista, il vero tema centrale, è la natura di questo elemento che significa non solo vita ma anche onore, discendenza, possibilità di contatto con le sfere celesti e punto di incontro tra il passato e il futuro, tra gli antenati e i posteri. Il cuore e l’anima Nell’antichità era il cuore a essere considerato sede dell’anima umana come testimoniano non solo le antiche pitture rinvenute nelle tombe egizie – nelle quali gli dei pesano il cuore per conoscere se l’anima sia o meno degna del premio eterno – ma anche la dottrina aristotelica secondo cui il cervello era sede di una funzione meramente accessoria (quella di ‘radiatore’ capace di raffreddare il sangue) a tutto vantaggio del cuore, luogo dei sentimenti. Ancora oggi un trauma emotivo è indicato dall’immagine del cuore che si spezza, per non parlare del cuore simbolo di ogni innamoramento. Per la verità va detto che Pitagora, che visse un paio di secoli prima di Aristotele, attorno al 500 a.C., indusse un proprio discepolo, Alcmeone, a studiare i sensi e questi prospettò il fatto che sede delle sensazioni fosse il cervello. Anche Il sangue dei filosofi Il ruolo del sangue nella lunga epoca della storia umana nella quale speculazione filsoofica e conoscenza scientifica coincidevano e le parole di Aristotele Platone o Anassagora valevano più dell’osservazione diretta. Anassagora, (500-428 a.C.) sposò questo concetto che – come sappiamo – è fondamentalmente corretto. Tuttavia la dottrina che si impose fu quella enunciata da Empedocle (492-430 a.C.) il quale individuò proprio nel sangue la sede di ogni sensazione, incluse quelle di piacere e dolore che il suo contemporaneo, Anassagora, riteneva invece frutto di una modifica ‘quantitativa’ del soggetto, dovuta al contrasto degli opposti (considerazione che contiene un’intuizione geniale se pensiamo alle odierne conoscenze sulla percezione visiva, uditiva, tattile). Fu comunque Platone (427-437 a.C.) ad allargare il concetto: la sen- sibilità sarebbe stata una risultante del movimento del corpo che – attraverso il sangue e il sistema venoso – comunicava con il fegato e con il cuore, sedi della percezione. Va aggiunto che già Platone intuì che non era solo questa stimolazione fisica a dare origine alle sensazioni e che un ruolo essenziale era comunque rivestito dall’esperienza emotiva: piacere e dolore, i due opposti, originavano quindi, secondo la dottrina platonica, dal cuore come “passioni dell’anima”. Il sangue e il seme Aristotele portò un enorme contributo alla filosofia antica attraverso l’elaborazione di alcune delle prin- cipali intuizioni di Platone: a partire da esse elaborò la distinzione dei cinque sensi collocando definitivamente nel cuore il centro di ogni percezione sensoriale e destinando, come detto, il cervello a essere puramente una “ghiandola a secrezione fredda” utile per equilibrare il calore del sangue prodotto dalla pompa cardiaca. Più ancora, il grande filosofo attribuiva al sangue altre importantissime funzioni, per esempio nella sfera della riproduzione: per Aristotele infatti il seme maschile era costituito dalla “miglior parte del sangue”. È questo un concetto che vale forse la pena di approfondire anche perché portatore di una vera novità nel mondo antico. news www.adosanpaolo.it TENERSI INcultura SALUTE Raffaello Sanzio La Scuola di Atene 1509-1510, Roma, Palazzo Vaticano, Stanza della Segnatura Al centro Platone ed Aristotele, l’uno col dito al cielo e il ‘timeo’ sotto il braccio, l’altro che indica il suolo. A destra Socrate, che parla con Critone ed Alcibiade. Sulla scalinata, sdraiato, Diogene il Cinico. Vicino al blocco, svogliato, Eraclito di Efeso. Alla sua destra Epicuro, Zenone, Avvero, Pitagora, Empedocle. Alla sinistra di Diogene, Tolomeo, Talete. Il sangue è una materia dal carattere profondamente ‘metafisico’ che, per quanto concerne la storia, la filosofia, le religioni, le arti, va ben oltre la pura e semplice fisicità Tanto il sangue quanto il seme, sarebbero stati per Aristotele il prodotto della digestione e quindi dell’elaborazione del nutrimento dell’uomo e della donna: mentre nel corpo maschile il sangue subisce la trasformazione finale che dà origine al seme, nel corpo femminile (definito “più freddo”) quest’ultima elaborazione diventerebbe impossibile e darebbe origine al sangue mestruale. Va considerato però che per Aristotele la gravidanza è frutto della “cottura” del seme maschile nel residuo mestruale femminile il che significa che anche la donna ha un ruolo essenziale nel concepimento (non è solo una ‘incubatrice’) il che costituisce un punto importan- te nello sviluppo del pensiero umano. Certo, rimane vero che il ruolo femminile è considerato ‘passivo’ e legato alla componente materiale: il contributo attivo è infatti per Aristotele quello maschile, è l’uomo il portatore dello spirito cui la donna, materia, dà forma, tuttavia il riconoscimento di un compito non essenzialmente funzionale rappresenta una prima conquista sulla via del pieno riconoscimento della parità maschile e femminile. Può questa apparire una contraddizione dato che, proprio sull’idea aristotelica di riproduzione, nasce il concetto di subalternità sociale della donna all’uomo, eppure pare di vedere in questo primo passo – in un mondo, quello greco antico, in cui era in discussione addirittura la partecipazione della donna al processo generativo – una conquista. Ma Aristotele si dedicò anche all’analisi del mondo animale e anche in questo un ruolo centrale è quello rivestito, ancora una volta, dal sangue: la prima distinzione aristotelica del mondo animale è infatti quella tra i due gruppi degli ‘enaima’, ovvero degli animali dotati di sangue, e quella degli ‘anaima’, che invece ne erano privi. Il primo gruppo era costituito dall’uomo, dai mammiferi, dai pesci e dagli uccelli mentre nel secondo gruppo erano inclusi – a grandi linee – tutti gli animali oggi classificati come insetti, aracnidi, anellidi, molluschi e artropodi (e il gruppo definito da Aristotele ‘Entoma’, dal greco ‘entomos’ da cui entomologia, si avvicina molto alla contemporanea classificazione degli artropodi). Persino riguardo il mondo vegetale esisteva una cu- riosa teoria aristotelica secondo la quale minuscoli animaletti avrebbero trasformato, causa una vita sempre più sedentaria, il proprio apparato digerente perdendo la bocca e iniziando a nutrirsi dalle numerose zampe tramutate in radici: quasi un anticipo di teoria evoluzionistica. Non deve stupire che da queste idee, in parte geniali intuizioni e in parte proposizioni del tutto errate da un punto di vista scientifico ‘moderno’, sia dipeso tanto dello sviluppo delle scienze nel nostro passato anche recente: il pensiero aristotelico sarebbe divenuto la base fondamentale di ogni pensiero scientifico sino praticamente al XVII secolo e molte delle teorie del pensiero filosofico antico – per quanto potessero rappresentare geniali intuizioni nell’epoca in cui furono per la prima volta enunciate – condizionarono pesantemente molti sviluppi futuri. Fu forse Cartesio, nella prima metà del ‘600, a dare un primo fondamentale impulso distinguendo tra ciò che è corpo e ciò che è pensiero (res extensa e res cogitans) fornendo un tassello interpretativo importante ma certo molto ‘netto’, tanto che ancora oggi si tenta di proporre una visione unitaria dell’uomo, in cui pensiero e fisicità siano finalmente compresi come costitutivi dell’unico essere umano. Entrano in campo gli sperimentatori Una svolta radicale avviene quando i cercatori di conoscenza iniziano a fare qualcosa che in passato si era sempre evitato di fare: sperimentare, raccogliendo le informazioni che sorgono dalla osservazione dell’organismo vivo e soprattutto dalla autopsia. Fu così che William Harvey potè dimostrare, per la prima volta, l’esistenza della circolazione sanguigna: lo fece a partire da esperimenti condotti dagli anatomisti nel ‘500 ma quando vi riuscì erano passati due millenni da Aristotele, era il 1628. Era probabilmente la nascita della medicina sperimentale moderna: Harvey mostrò che il cuore era un muscolo, che il sangue era spinto dal cuore attraverso le arterie e ritornava attraverso le vene al cuore, rendendo evidente che non esisteva separazione tra circolazione venosa e arteriosa ma che erano complementi di un unico sistema in Secondo Platone la sensibilità sarebbe stata una risultante del movimento del corpo che – attraverso il sangue e il sistema venoso – comunicava con il fegato e con il cuore, sedi della percezione cui il sangue non era ‘consumato’ ma era invece un liquido in circolazione. Anche questo è curioso: Harvey, l’aristotelico, postulò la circolazione del sangue proprio a partire dai trattati meteorologici di Aristotele e, proprio ispirandosi al grande filosofo, aveva sposato l’idea della supremazia del cuore sul fegato. Harvey con poetica (e, in fondo, filosofica) immagine paragonò il cuore al sole e il sangue al cielo: “nume tutelare, fondamento della vita, sorgente d’ogni forza vitale” il cuore, “qualcosa di analogo al cielo, lo strumento del cielo, il vicario del cielo” il sangue. Nei 380 anni che ci separano da Harvey, un’inezia a confronto dei due millenni tra Aristotele e lo scienziato inglese, enormi sono stati i passi mossi dal sapere medico, biologico, scientifico. Passi che hanno condotto a indagare verso l’infinitamente piccolo, a conoscere le microscopiche connessioni tra i vasi sanguigni, a comprendere (e a vedere) la composizione stessa delle cellule. Si tratta di passi da gigante che ancora continuano e devono continuare a essere compiuti. E che pure muovono da una sapienza antica su cui è fondata buona parte dell’edificio della cultura occidentale. Vedremo nei prossimi nostri ‘incontri’ cartacei il ruolo delle religioni e delle arti in questa colossale impresa che è lo sviluppo umano. Ma per quanto rapida, questa visita fugace, tanto incompleta e lacunosa quanto seducente, alla filosofia antica è stata quasi un entrare in un palazzo grande, dalle molte camere splendenti di ricchezze. È probabilmente vero che, come sosteneva Aristotele, “tutte le scienze saranno più importanti di questa ma più grande, nessuna”. Ivano Gobbato news www.adosanpaolo.it ALTRE PASSIONI T utti hanno sentito parlare delle tratte europee dell’alta velocità, le direttrici che dovrebbero mettere in comunicazione Lisbona con Mosca o Lione con Budapest. Pochi invece conoscono le direttrici a ‘bassissima velocità’ come il sentiero E/1, una strada che permette di attraversare a piedi l’Europa dalla Germania a Genova. Il Comitato regionale lombardo della Federazione italiana escursionismo, ha tracciato un segmento del sentiero E/1 quello che parte da Porto Ceresio sul lago di Lugano e arriva al ponte di barche di Bereguardo. Il sentiero E/1 è segnalato da frecce e bandierine in metallo di colore bianco con bande laterali rosse e sigla di identificazione ‘E/1’. Nello scorso numero La voce del sangue aveva proposto quattro passeggiate nella tratta fra il Lago di Lugano e la sponda del Ticino. Questi tre itinerari costeggiano il fiume e si snodano nell’omonimo Parco. In forma sul Ticino Tre itinerari a piedi o in bici per scoprire una grande risorsa naturale a quattro passi dalle nostre case. Archeologia industriale e ingegneria d’altri tempi Il Sentiero E/1 segue la sponda sinistra lombarda, utilizzando le alzaie dei canali. Qualche tratto sarà anche ritagliato all’interno delle lingue di bosco, di insospettata ricchezza naturale, che separano il Ticino da questi canali. Il Ticino, al Porto della Torre è contenuto da alte ripe boscate e forma una larga ansa. Lo spiazzo tra il fiume e la strada proveniente da Somma Lombardo, fa da estuario al torrente Strona. Dall’altra parte, verso sud, una bella strada, prima asfaltata, poi in acciottolato, corre nel senso della corrente e ci invita a seguirla. Presto si giunge al cospetto delle opere di presa del Panperduto, una lunga diga a filo d’acqua che alimenta il Canale Villoresi e il Canale Vittorio Emanuele II. Fa bella mostra di sé I’edifìcio di presa, lungo 70 metri, un vero monumento all’ingegneria idraulica italiana, inaugurato nel 1884. L’itinerario si protende lungo il solco dei canali. Si segue l’alzaia di quello Industriale e si passa un primo pon- 5° TRATTO Partenza Somma Lombardo Arrivo Ponte di Oleggio Difficoltà Elementare Dislivello insensibile Lunghezza 11,2 km Tempo 3h 15’ Trasporti pubblici Si raggiunge Somma Lombardo in treno o con autobus da Gallarate. Alcuni bus si avvicinano a Porto della Torre, punto di partenza dell’escursione, sulla ex statale 336, che si trova 5 chilometri a piedi dalla città in direzione Maddalena. Dal Ponte di Oleggio si può raggiungere a piedi la non vicina Oleggio, collegata con treni e bus a Novara o nella direzione opposta Lonate Pozzolo (autobus per Busto Arsizio). 10 te. Più avanti, accanto al Lanificio di Somma, si scende nella lingua di terra che forma la sponda del Ticino. Si affronta un gradevole percorso a fondo naturale che si affaccia al fiume, nel punto dove esso compie una larga curva per aggirare il dosso di Castelnovate. Difatti, dopo un buon tratto, il sentiero sbuca all’altezza della strada d’accesso (km 6, alt. 196) a questo piccolo e quasi arroccato paese, non privo di reminiscenze storiche. Il Sentiero E/1 scavalca il dosso scendendo agli impianti della Centrale idroelettrica di Vizzola. Qui, un condotto dalle altissime pareti in muratura convoglia parte del Canale Vittorio Emanuele ll verso il bacino di carico della centrale. Sottopassandolo si esce al cospetto di un altro braccio d’acqua che, verso destra, presenta i portali degradanti delle chiuse per la navigazione. Ora riprendiamo l’itinerario approfittando dello scivolo dell’alzaia. Sulla sinistra scorre la Roggia Molinara di Lonate: per secoli ha dato acqua alle ruote di sei mulini. Seguendo uno scolmatore del Canale Vittorio Emanuele II ci siamo riportati sull’argine del Ticino. Una larga strada ci sospinge, il fondo è fatto di ciottoli ben conficcati nel terreno: un tempo era utilizzata per il traino controcorrente delle barche. Mediante questo cammino, che rammenta lontane fatiche, si arriva al ponte di Oleggio. Tra ponti e osterie Dopo il ponte di Oleggio il Sentiero E/1 incontra il Naviglio Grande, via d’acqua artificiale che ebbe grande importanza per Milano. La traccia bianco-rossa seguirà l’alzaia per lungo tratto, poi si sposterà fra i boschi e la riva del Ticino per raggiungere il ponte di Turbigo. Dal ponte di Oleggio si segue, verso sinistra, la via Alzaia del Naviglio che, passando innanzi all’Osteria dello Sperone, si avvicina al Ticino. All’altezza della Casa della Regia Camera si trova l’incile (incile è l’imbocco di un canale di irrigazione o di bonifica) del celebre Naviglio Grande, la più antica e importante via navigabile del Milanese. Lungo la vicina rampa che scende in acqua si osservano due idrometri: uno scolpito nelle pietre di margine; l’altro retto in verticale sul muro. Ora iniziamo a seguire l’alzaia, aggirando dapprima e superando poi con una serie di ponticelli, alcuni bracci d’acqua secondari. Sul margine del terrazzo, volgendo lo sguardo all’indietro, vedremo il campanile di Tomavento. La Cascina Castellana, oggi molto trasformata, ospita l’omonimo ristorante, ma in passato assolveva la funzione di villa rustica. I ponti e le dighe che si superano nei pressi della Cascina Castellana, sono brevi tratti scolmatori dei due canali. Sempre all’altezza della cascina si stacca, dalla riva destra news www.adosanpaolo.it ALTRE PASSIONI del naviglio, il Canale Marinone che corre per circa 6 km fra il Ticino e il naviglio stesso dando vita ad ambienti umidi di grande bellezza, fra i più pregiati di questa parte del Parco del Ticino. Dopo aver seguito il primo tratto dell’alzaia si può deviare brevemente a sinistra, superare il Canale Industriale, e trovarsi al cospetto della chiesuola di Santa Maria in Binda. All’interno figura una Danza Macabra, affresco del ‘400. Tornando sull’alzaia del naviglio (non su quella ciclabile del Canale Industriale!) si prosegue verso Mulino del Ponte (km 5.9, alt. 140), ubicato nei pressi di un antico guado del Ticino sulla direttrice per l’alto Novarese. Si scorgono ancora le strutture di vecchi mulini e la capillare rete di rogge che li alimentavano. Qui sul ponte di Castano, risalente al 1764, il Sentiero E/1 lascia l’alzaia e si sposta verso il fiume passando, oltre al naviglio, anche il canale chiamato ‘di regresso’. Ora si segue lo stradello che porta al Mulino Vecchio (km 6.6, alt. 137), isolato nella campagna, ma non vi si accede. Poco prima infatti si piega a sinistra e, in mezzo ai pingui prati della valle, si continua su una debole traccia carrabile. I soli segnavia efficaci, in questo caso, sono i tralicci di un elettrodotto che indicano la via da seguire. D’un tratto si spunta sul ponte che scavalca il Canale Scaricatore. Subito dopo il ponte si volge a destra e si arriva di fronte alla Centrale di Turbigo inferiore (km 7.9, alt. 135), un piccolo edificio dall’intonaco rossastro, entrato in funzione nel 1922. Dal salto delle prese di questa centrale prende vita il Canale Turbighetto che il nostro sentiero segue molto da vicino. Occorre seguire, con qualche zig-zag nel bosco di robinia, la traccia principale. A un tratto lascerete a sinistra un guado, che mette in aperta campagna e, stando sempre nel bosco, arriverete finalmente sull’argine che contiene l’am- 6° TRATTO Partenza Ponte di Oleggio Arrivo Ponte di Turbigo Difficoltà Elementare Dislivello insensibile Lunghezza 10,3 km Tempo 3h Trasporti pubblici La linea Milano-Novara delle Ferrovie nord prevede una fermata a Turbigo. Autobus collegano la città di Turbigo con Milano. 7° TRATTO Partenza Ponte di Turbigo Arrivo Ponte di Boffalora Difficoltà Elementare Dislivello insensibile Lunghezza 14,5 km Tempo 4h Trasporti pubblici Sul Ponte di Boffalora passano gli autobus delle linee che collegano Trecate con Magenta (ambedue stazioni sulal linea FS Novara-Milano). Alcuni autobus proseguono fino a Milano. Per informazioni sugli orari: Atinom, Via Tobagi, 30, 20013 Magenta (MI), tel. 02972384. pio letto del Ticino. Dalla penombra e dalla frescura del bosco vi troverete d’improvviso sotto il bagliore del letto biancheggiante di ciottoli, con i gabbiani che a decine galleggiano imperturbabili sull’acqua azzurra. Questo argine condurrà senza molta fatica al ponte di Turbigo. Tra boschi e terre umide Il percorso entra subito nel bosco: vi resterà per lungo tratto, superando a guado alcuni rami morti del Ticino. Fitti boschi si alternano a scorci di bella campagna. A un certo punto si supera il Canale Scaricatore della Centrale di Turbigo, i cui camini, altissimi, sono per parecchi un punto di riferimento. Poi, dopo il ponticello sul Canale del Latte, si piega a destra, si sfiorano la Cascina dei Pomi e altri boschetti fino a raggiungere di nuovo il Ticino sul suo argine maestro. Più avanti si tocca l’area attrezzata accanto al ristorante Ticino. Qui si riprende la strada asfaltata lasciando il fiume. Fatte alcune curve si torna su uno stradello a fondo naturale che punta verso il Naviglio Grande. Lo si raggiunge di fronte al magazzino della Cascina Biglia, dove sono ricoverati i barconi utilizzati un tempo per il trasporto delle merci e della sabbia. Le cave retrostanti hanno fornito per decenni il materiale da costruzione per l’edilizia milanese. Ora si continua sulla pista ciclopedonale, seguendo il flusso della corrente. Occorre coprire poche centinaia di metri per giungere alla curva di Castelletto di Cuggiono. Sullo spalto che delimita l’ultimo pronunciato orlo del terrazzo di valle, si appoggia il grandioso palazzo Clerici, sorto con tutta probabilità sui ruderi di un fortilizio, già citato nel 988, che ha dato nome alla località. Si arriva al ponte di Cuggiono dalle ripide rampe, con accanto la caratteristica Osteria del Ponte e la tettoia per proteggere il lavoro delle lavandaie. Continuando lungo il naviglio, si accostano: la Cascina Confettoria, una delle più belle del naviglio, con il porticato a filo dell’acqua; e le cave del Rubone. Un isolato edificio a torre con cornici in cotto, sui modelli delle dimore viscontee, rammenta il trascorso storico della zona e indica il punto dove il nostro sentiero si discosta dal naviglio e torna verso il letto del Ticino. Ora avvicineremo un ambiente umido di grande bellezza: la Lanca di Bernate. Si deve valicare il ponte del Gambero per accedere all’area protetta. Dopo la lanca si riprende l’itinerario restando a poca distanza dalla sponda del fiume. Si sottopassa l’autostrada Milano-Torino, si piega a destra costeggiandola per un certo tratto, poi si torna nel bosco. Ne usciremo dopo più di un chilometro entrando nella campagna in prossimità dell’Osteria Piave. Qui si riprende l’asfalto passando accanto alla storica e diroccata Cascina Gambarina, già osteria e punto di sosta sull’antico traghetto della Strada Vercellina. Si sottopassa la strada statale 11 e si scorge, sulla destra, una bacheca, utile per ricostruire il percorso fatto e quello che resta da fare. Subito dopo, il sentiero sottopassa lo storico ponte di Boffalora. 11 news www.adosanpaolo.it EDITORIALE Giornata mondiale del donatore Sabato 14 giugno festeggiamo insieme la nostra giornata con una manifestazione aperta a tutti Scherni al plasma È proprio vero che ciò che non si paga sembra non avere valore! Cosa accadrebbe se i donatori volessero essere pagati? I direttori delle Asl probabilmente ci corteggerebbero e farebbero salti mortali pur di avere un piccolo sconto (una unità di sangue ‘vale’ circa 270 euro) o per assicurarsi i fornitori più affidabili. Lo dico solo per provocazione. Ma in un mondo dove il denaro è misura di tutte le cose, lo spirito di solidarietà che ci spinge a donare il sangue viene spesso ignorato e addirittura irriso. Chi è stato ringraziato da un dirigente della Asl? Qualche amministratore schernisce le associazioni che gli garantiscono globuli rossi, piastrine e plasma. Sono il ‘gasolio’ che fa funzionare l’Ospedale. Questa situazione dovrà cambiare. Negli scorsi mesi è emerso il disagio verso gli snodi che legano politica e gestione delle Asl. Forse una riforma potrebbe passare anche attraverso i veri stakeholder (stakeholder sono ‘coloro che hanno voce in capitolo’, gli azionisti morali di un bene pubblico) primi fra tutti le associazioni dei donatori di sangue. Anche noi possiamo fare qualcosa. Quanti di noi scrivono sul curriculum che presentano alle aziende di essere donatori di sangue? All’estero è normale. Quanti lo hanno rivelato fra le prime cose alla ragazza o al ragazzo che corteggiavano? Se non rivendichiamo l’orgoglio che sentiamo, come possiamo pretendere che gli altri riconoscano il valore della donazione? Forse dovremmo vendere cara (in senso morale e politico) la nostra pelle o meglio il nostro sangue. M ario Rozza 12 D’intesa con le Associazioni donatori sangue degli Ospedali Sacco e San Carlo e con il Gruppo San Paolo dell’Avis, l’ADO San Paolo ha organizzato una giornata speciale per celebrare il 14 giugno, ‘giornata mondiale del donatore di sangue’. Cuore della giornata sarà il 1° trofeo Blood donor, una manifestazione riservata a vetture e moto d’epoca, che comprende anche ambulanze degli anni ‘60 e ‘70, e auto delle forze di pronto intervento. La giornata inizia già alle 8:30 a Limbiate presso il Centro Formentano dell’Avis Provinciale di Milano in via Bonaparte 2 dove sarà possibile visitare il centro e, per chi lo desidera, effettuare controlli e test gratuiti. Si potrà poi seguire il corteo di auto storiche; si prevedono 40-50 partecipanti scortati dalle Polizie locali per un itinerario che si snoda per i comuni Albino Scalcione di Limbiate, Senago, Garbagnate, Novate, Bollate e Baranzate fino a raggiungere l’Ospedale Sacco e poi il San Carlo e il San Paolo. In ciascuno di questi tre Ospedali una sosta di mezz’ora consentirà di ammirare le auto e di visitare i centri trasfusionali (approfittandone per donare il sangue). L’ultima tappa è Buccinasco presso il Parco Spina Azzurra dove si terranno prove di abilità e a cronometro che determineranno la classifica. Proprio in questa area verde, messa a disposizione dal Comune di Buccinasco, dalle 16 alle 18:30 si terrà la premiazione della manifestazione. Per i bambini sono previste animazioni, giochi e merenda. Ma la serata continua: dalle 18:30 alle 23 happy hour (analcolico) e buffet allietati dal complesso della Wise blues Band che proporrà le musiche e lo stile reso celebre dal famoso film musicale ‘The Blues Brothers’. La partecipazione alla manifestazione è gratuita. Ado San Paolo Ospedale San Paolo ADOnews Organizzazione Non-profit iscritta nel registro Regionale della Lombardia con D.p.g.r. N.821/15.2.1999 Via A. di Rudinì, 8 20142 – Milano Tel.: 02/8184.3911 – Fax: 02/89129988 Numeri utili Maggio 2008 Consiglio direttivo Presidente: Mario Rozza Vice Presidente: Matteo Cromann Consiglieri: Angelo Cassina, Federica Corvini, Domenico Cuscunà, Paolo Montoneri, Antonino Ragusa, Giuliano Sorrenti, Bruno Volonterio. Rappresentante Avis – Gruppo S. Paolo: Orazio Fae’ Collegio Revisori dei conti Presidente: Carlo Lettiero Revisori: Matteo Pietro Moroni, Ivano Scuri Centralino Pronto Soccorso 02.8184.1 02.8184.4250 Pronto Socc. Ginecologico 02.8184.4538 Centro Unico Prenotazioni 02.8184.4355 Prenotazioni Libera Professione 02.8184.4141 Prenotazioni - Numero Verde 800.638.638 Servizio Trasfusionale 02.8184.4209 / 4339 Coordinatore Tecnico-scientifico: Gianalessandro Moroni Segreteria Donatori ADO 02.8184.3911 Direttore sanitario: Luca Paraboni www.adosanpaolo.it Direttore responsabile: Mario Rozza Direttore Comitato scientifico: Gianalessandro Moroni Editing-caporedazione: In Pagina – Milano Fotolito: Colorfield, Milano Stampa: Mediagraf spa, Padova Segretaria di redazione: Liliana Dantino [email protected] Tel.: 02/81843911 Fax: 02/89129988 Progetto grafico: WebScience s.r.l. Reg. Tribunale Milano: n. iscrizione 727 del 28 novembre 2006