la Corsica - Last Minute Corsica

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la Corsica - Last Minute Corsica
... la Corsica
Certi l'esaltano, altri la discreditano.
La Corsica qualche volta favorisce gli eccessi, gli affronti, i drammi.
La sua storia assomiglia alla sua geografia e lo stesso vale per coloro che ci sono nati: granitici,
segreti.
Tumultuosi.
Indecifrabili.
Venuto dalla notte dei tempi, un adagio mi ossessiona: "Un paese senza lingua é un paese
senza ordine".
Noi, abbiamo una lingua ed in più il disordine.
Civilizzazioni e invasori si sono ipossessati di questa terra privilegiata.
Le tracce più evidenti restano le genovesi.
Impossibile, qui, di cancellare la storia.
Non credete a queste cose senza valore. Cancellate tutto e fatevi una vostra opinione.
Scoprirete che la Corsica vale molto di più di ciò che se ne dice, e ch'essa supera la sua
leggenda.
Le isole sono dei paradossi, e la Corsica appartiene a questa categoria facendone della
contraddizione una virtù.
Le isole fanno parte dei continenti ma la Corsica vive decisamente a parte.
La vera Corsica non appartiene al perimetro delle coste che stanno a guardare - pacate - le torri
genovesi.
Le insenature, i golfi, le interminabili spiagge hanno si dello charme, ma l'autenticità si trova
nell'entroterra, là dove si stendono i castagneti, là dove si ergono le montagne, dove i villaggi si
aggrappano alla terra per non diventare deserto.
E dire che le risa hanno rimbalzato sui muri di granito di queste case, oggi, abbandonate.
Polyphonies d'absence...
La sorte delle isole non é sempre favorevole come in questo caso, la maggior parte di esse
sono aride.
La Corsica resta, durante tutto l'anno, una distesa di verde.
La temperatura é spesso clemente, al punto tale che la primavera viene a passarci l'inverno e,
l'una temperandone all'altro, la dolcezza perduta.
Cinarca, Balagne, Agriates, Cap corse, Castagniccia, Casinca, Fiumorbo, a sorvolare
mentalmente queste regioni, con la traiettoria di una lancetta d'orologio, i paesaggi scorrono
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... la Corsica
separati al centro dalle vette delle montagne.
Chi vuole ridurre la Corsica ad una cartolina postale sbaglia misura.
Spesso rudi, i colpi di freddo mordente, coniugati a delle calure implacabili, hanno reso la
montagna severa ed il mare smaltato di blu o spumeggiante quando l'inverno la scuote, cosi gli
isolani si rinchiudono nelle loro case.
L'îsola é adatta a coloro che hanno lo spirito vivo.
Impossibile riuscire a vedere tutto, anche se ci si affida ad una guida che vi indichi, tramite una
stella, i luoghi più salienti.
Impossibile a vedere tutto davvero.
Pertanto, impregnatevi di Corte, questa metafora di potere, portatevi sino a Tralonca. Guardate,
lontano, il mare da Capo Rosso. Arrivati a Capo corso, questa passerella marina, potrete
meditare come dei vecchi saggi, seduti sui muretti, chi ama la filosofia perché essa é la voluttà
del pensare.
Guardate Centuri, guardate Sant'Antonino nella Balagne dove crescono gli oliveti, e Bonifacio,
questo luogo dove finisce la terra.., e Sartène, e Porto-Vecchio, e Girolata, e le disseminate
cappelle romane, i picchi offensivi di Bavella, e la spiaggia ineccepibile d'Arone, vicino Piana...
Finisco qui la mia lista, ci vorrebbe una antologia per fare il giro di questi musei immaginari dei
quali porto in seno ogni pietra, ogni albero.
Solcatela il più possibile, quest'isola...
E vero, ve lo consento, "bisogna guadagnarsela", la Corsica, resistere alle strade tortuose, ai
sentieri per capre, ai pendii scoscesi, ai precipizi senza fine, giunti alla fine del cammino,
rispettatela, perché se essa dimora ancora intatta, é merito dei numerosi abitanti che si sono
battuti e continuano a battersi per preservarla, affinché essa resti quel capolavoro di natura
sorta dal Mediterraneo e che porta il nome che gli si addice: Corsica .
Jérôme Camilly Giornalista-Scrittore
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