Con l`IstitutoDanone per imparareadessere forti,sani

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Con l`IstitutoDanone per imparareadessere forti,sani
la scuola
MARTEDÌ
12 FEBBRAIO
2008
33
LA VISITA
Siamo i magnifici della terza F della scuola
media Parini-Merello. I magnifici erano 7, noi
siamo 25. Fra di noi c’è Gloria, esperta
cavallerizza, che, per amore del suo cavallo, a
volte si dimentica, come molti della classe, di
avere un esame fra cinque mesi. Valentina la
nostra Audrey Hepburn, Nancy e Dorothy
passano le giornate ballando sulle punte,
convinte di essere delle libellule. Un Riccardo si
prepara ad affrontare gare esercitandosi sulle
piste di go-kart, l’altro Riccardo, oltre a
mangiarsi le unghie, è un esperto tiratore con
l’arco. Poi ci sono Stefano e Marco che girano
per la Liguria partecipando a gare di nuoto;
l’altro Stefano e Nicolò sono i nostri fotografi
ufficiali. Qualche volta siamo addolciti dalle
torte preparate dai nostri futuri cuochi: Sara e
Alessio. Spesso in classe si aprono discussioni
molto interessanti su argomenti portati dai
nostri esperti di politica e attualità Andrea e
Ambra. In questi momenti emerge quanto la
nostra classe sia eterogenea, ma non per
questo meno unita. Sovente abbiamo un sogno
in comune: ammutinarci agli insegnanti!
Scuola media Parini-Merello di Genova
III F I NOSTRI NOMI
Stefano Compratore
Dorothy Maria Di Sario
Christian Fanelli
Davide Gaggero
Daniele Grasso
Nicolò Grasso
Sara Grasso
Riccardo Ingoglia
Ambra Larosa
Ilaria Macrì
Martina Mancusi
Silvia Marconi
Andrea Nigro
Nancy Pantalone
Stefano Piccardo
Riccardo Ricci
Andrea Rinaldi
Alessio Rossi
Gloria Sandrelli
Silvia Spallarossa
Valentina Spinelli
Alessandra Totero
Marco Tripodi
Marco Trovato
Ilenia Venturini
Re
Con l’Istituto Danone
per imparare ad essere
forti, sani e belli
Gli alunni della Parini Merello incontrano i nutrizionisti
e ricevono i consigli per l’alimentazione e la dieta
COME ESSERE sani, forti e belli! Lo
abbiamo imparato durante una magica lezione nella nostra solita classe,
la Terza F, della scuola media statale
PariniMerellodiGenova.Comenovelli
Harry Potter ci siamo avventurati alla
scopertadeisegreti,buonieappetitosi,
percrescerefortieaveretutteleenergie
necessarieperstudiareefaresport.VenivadaMilanoilsimpaticoesorridente
“mago”,che,perunamattina,haaffiancatolenostre“prof”AldaGea,docente
di Lettere e responsabile del progetto
“Il giornale in classe”, e Fulvia Merli,
insegnante di Matematica.
SilviaScaglioni,mediconutrizionista
della Clinica pediatrica dell’ospedale
San Paolo e dell’Università degli Studi
delcapoluogolombardo,cihainsegnato che la salute entra dalla bocca e che
quantomangiamooggisiripercuoterà,
nel bene o nel male, quando saremo
adulti, perché noi siamo quello che
mangiamo.“Nutrirsibenepercrescere
meglio”, il tema dell’incontro, rientrava nella campagna di educazione
alimentare per i ragazzi delle scuole,
promosso dall’Istituto Danone, che
è presente in quindici Paesi, dove è
organizzato come organismo indipendente. La “mission” dell’Istituto
Danone è lo sviluppo e la diffusione
delle conoscenze dei legami tra alimentazione, nutrizione e salute.
Il “mago” venuto da Milano ci ha
aperto gli occhi sull’importanza del
cibo, insegnandoci che cosa sia più
salutare e giusto mangiare e che cosa,
invece, sia meglio evitare. Inoltre,
quello che si mangia, sempre in dosi
giuste e non esagerate, deve essere
smaltito, altrimenti c’è il rischio “ciccia” sempre in agguato. Infatti, ha sottolineatoSilviaScaglioni,èimportante
anche l’attività fisica e bisogna evitare
lasedentarietà:troppeoredavantialla
tv fanno male alla salute.
Il medico nutrizionista ci ha rivelato
i “trucchi”, raccomandandoci di trasmetterli anche ai nostri genitori, per
organizzaremegliolanostraalimentazione,inmododifareunadietasempre
varia, e quindi non noiosa, a mangiare
tutti i tipi di alimenti e a cucinarli in
modosano,riducendoalminimoicondimenti troppo grassi, che negli adulti
possono trasformarsi in pericolose
malattie. Molto importante è consumare tanta frutta e verdure, alimenti
ricchi di fibre, privilegiando quelle
di stagione perché sono più sane, in
quanto non trattate, e, particolare da
non trascurare, costano meno.
Proprio come nei segreti di Harry
Potter anche nell’alimentazione ci
sono magiche figure geometriche.
La piramide, simbolo dell’Egitto misterioso, “governa” la struttura del
mangiare sano. Alla base, infatti, della
“Piramide alimentare” ci sono frutta
e ortaggi; un gradino sopra troviamo
pasta e cereali. Salendo la piramide,
yougurt e latte, pane integrale, carne,
pesce e legumi. A proposito, lo sapevate che i legumi come le lenticchie,
erano chiamati la carne dei poveri,
perché ricchi di proteine? Prima di
raggiungere la vetta della piramide
troviamo riso, formaggi, uova e patate
daassumerenonpiùdiunaoduevolte
allasettimana.Arriviamo,infine,sulla
punta della piramide, dove troviamo i
grassi da condimento, il sale e i dolci,
che, non bisogna mai dimenticare,
devono essere consumati con grande
prudenza. Anche l’attività fisica ha la
suapiramide:allabasec’èilmovimento da fare tutti i giorni, come salire e
scendere le scale (evitando l’ascensore), camminare (non farsi accompagnare a scuola in macchina). Molto
importante è il gioco all’aria aperta,
lontano dalle tentazioni di restare
seduti davanti alla televisione. Ricordiamoci sempre di bere molta acqua.
Altro segreto, da non dimenticare, è la
prima colazione: guai andare a scuola
a digiuno! Si rischia, infatti, di addormentarsi sui banchi e addio lezione.
Nessuno di noi ventitrè studenti (due
erano bloccati a casa dall’influenza)
si è addormentato durante la lezione,
con tanto di computer e proiettore,
della “prof” Scaglioni. E l’abbiamo
festeggiata, pensate un po’, con una
maxi-torta(nonsapevamoancorache
idolcifosserosullapuntadellapiramide) preparata dal nostro compagno di
classe Davide Gaggero.
La torta paradiso era proprio buona.
Il medico nutrizionista l’ha apprezzata. Prima di salutarci, ci ha dato un
compito molto particolare: preparare
unmenùidealeperquattrosettimane.
Il menù sarà pubblicato anche sul SecoloXIX.Provateaseguirloconnoi.Vi
promettiamo che questa estate sarete
tutti più sani e più forti.
LA CLASSE III F
DELLA SCUOLA PARINI MERELLO
La dottoressa Silvia Scaglioni con uno studente della Parini Merello
>> LA SCUOLA
>> L’AZIENDA
TUTTELEFINALITÀ
DELL’ISTITUTO
LAFONDAZIONEVA
ALDILÀDELLOYOGURT
LA SCUOLA nasce dall’unione
della media Parini con la media
Merello. In attesa della completa
ristrutturazione dell’edificio di
Corso Galileo Galilei 7, che sarà la
sede unica, la scuola funziona su
due plessi molto vicini, uno in Via
Archimede 44 e uno in Corso Galilei 7. Le finalità dell’offerta formativa dell’istituto sono l’educazione
alla legalità e alla convivenza
civile, all’impegno e alla sicurezza. E’ interessante notare che la
scuola dispone di un corso di bilinguismo (inglese più francese o
spagnolo) e di un corso a indirizzo
musicale, dove si può imparare
uno strumento a scelta tra violino,
chitarra, violoncello, clarinetto,
flauto traverso, pianoforte. Da segnalare inoltre le attività opzionali
del pomeriggio, che spaziano dal
laboratorio informatico a quello
scientifico, da quello artistico al
teatrale.
LA FONDAZIONE dell’Istituto Danone dimostra la determinazione
dell’impegno di Danone per la
salute umana e permette all’azienda di giocare un importante ruolo
sociale che va al di là della produzione di yogurt. La “mission”
dell’Istituto Danone è lo sviluppo
e la diffusione delle conoscenze
dei legami tra alimentazione, nutrizione e salute. Per raggiungere
tali obiettivi, l’Istituto Danone
promuove la ricerca nutrizionale,
sviluppa progetti editoriali e formativi e rappresenta un punto di
riferimento per l’informazione su
alimentazione e nutrizione umana.
Oggi l’Istituto Danone è presente
in 15 paesi dove è organizzato
come organismo indipendente,
che ha come punto di riferimento
un Comitato Scientifico costituito
da alcuni dei più prestigiosi esperti di varie discipline che interagiscono col mondo della nutrizione.
PICCOLI. «Ma perché bisogna
leggere?» è la domanda che pone
ai genitori Leopoldo, mentre la
mamma gli fa scivolare nel piatto
percenadeisofficinibruciacchiati.
Una domanda che dà il via ad un
piccolo, ma delizioso libro tutto in
bianco e nero uscito dalla penna
dellasempreverdeSusannaTamaro,“Papirofobia”(Salani,44pagine,
8 euro). Sono libri lievi, delicati,
di poche pagine e agile lettura le
quattronovitàeditedaLavitafelice
(4,20 euro), che parlano di mare,
pioggiaegattibirichini:“L’ondadel
mare”e“Lagocciadipioggia”sono
scritti da Carlo Cordella, mentre
“I gatti sui tetti” e “Il tappeto del
gatto” sono frutto della passione
per i felini di Giuliana Maldini. È
facile da leggere per i principianti
anche “Asinello e l’aquilone” di
Rindert Ktomhout (Mondadori,
5,50 euro), una nuova avventura
del piccolo somaro amatissimo
dai bambini, che racchiude anche
giochi e indovinelli. Dalla tradizione persiana arriva un libro ricco di
significati,“Lalinguadelcavaliere”
di Majid Shafifee, curato da Bianca
Pitzorno (Mondadori, 6 euro), che
parla della battaglia che ogni notte
esplode nel castello fra le mani, il
cuore, i piedi e la lingua del cavaliere più valoroso del regno.
MEDI. In “Mettete subito in
disordine! - Storielle al contrario”
(Einaudi, 104 pagine, 14 euro) Vivian Lamarque e Nicoletta Costa
portanoigiovanilettoriinunacittà
capovolta, fin dal nome: Oirartnoc.
Unacittàdovelemammelaseraurlano ai figli di mettere in disordine,
se no guai a loro. E di saltare e far
rumore,«senoivicinipensanoche
siamo morti». Dove i poveri sono
ricchi e i ricchi sono poveri. Dove i
televisori vengono sgridati perché
guardano troppo i bambini. “Trilli
elaBacchettamagicaӏilnuovoromanzo di Gail Carson Levine a due
anni dall’arrivo delle fatine che popolano l’Isola-Che-Non-C’è, tanto
amate dalle ragazzine (Disney, 15
euro). Profondo il messaggio: per
vederrealizzatiidesideri,nondobbiamo usare facili scorciatoie, ma
impegnarci con determinazione,
sfruttando il nostro talento.
GRANDI. “LostranocasodiJack
Perdu nell’aldilà” di Katherine
Marsh (Il Castoro, 204 pagine,
14 euro) è la storia di un ragazzo
che, dopo essere stato vittima di
un incidente automobilistico,
comincia a vedere gli spiriti. Nella metropolitana Jack incontra
Euri, una strana ragazza che lo
conduce in un mondo misterioso.
L’avventura dura tre giorni sulle
tracce di uno dei miti più belli, la
storia di Orfeo ed Euridice. Un
adolscente è il protagonista anche
di “Linus Hoppe contro il destino”
di Anne-Laure Bondoux (Giunti,
181 pagine, 12,50 euro). Linus vive
a Parigi in un futuro non troppo
lontano,inunmondoincuiidestini
sono decisi dai calcoli del Grande
Computer.Asecondadelpunteggio
che ottengono, i singoli cittadini
vengono mandati a vivere in una
sferadiversa:quelladeiprivilegiati,
ilquartiereoperaioeilmondodegli
emarginati.MaLinusriesceacambiarelesortieascegliereundestino
nuovo e più intrigante.
L’INTERVISTA
Campanatiei‘giornalistidipassaggio’dellaStrozzi
L’attore e regista intervistato
dagli studenti sulla sua
carriera, sulla sua vita e sul
teatro. Gli applausi per lui e
i complimenti per i ragazzi
OGGIintervisteremoper“Ilgiornale
inclasse”l’attore-registaEnricoCampanati. Sono con noi nell’aula video
della Strozzi, i nostri proff. Maurizio
Braggion,cheintroducel’ospite,eAngelaVernizzi,ilDirigente,prof.Grosso,
e le classi II e III B. Campanati, dopo
averci invitato a dargli del tu, dice di
essersi appassionato al teatro sin da
bambino, grazie alla tv e di aver deciso
di fare l’attore a 18 anni “leggendo a
scuola i classici”. La madre era d’accordo con la sua scelta, al contrario
del padre, che considerava quello
dell’attore un lavoro precario.
Aseguire,riportiamoilserratobotta
e risposta tra noi e l’attore genovese.
La tua carriera in breve. «Recito dal
1974, quasi sempre per il Teatro della
Tosse, a parte le parentesi di Bolzano
e Alessandria e con la compagnia
di Carlo Cecchi». Perché si chiama
Teatro della Tosse? «Perché è nato in
salita della Tosse, vicino a Brignole».
In quanti spettacoli hai lavorato e
con quali registi? «In oltre 250, tra i
registi, vi cito due nomi: Aldo Trionfo
e Tonino Conte». Hai recitato parti
minori, comparsate, insomma? «Sì, a
inizio carriera feci il ruolo di un servo
chedicevasoltanto“buongiorno”».Ti
è mai capitato di fare una figuraccia?
«Sì, una volta interpretando un testo
trattodaKafkadissicheunavecchietta
aveva messo i ferri da stiro sotto le
ascelle! Un giornale titolò “Il fine dicitore precipita sui ferri da stiro”». Hai
mai improvvisato? «Numerose volte,
adesempioalForteSperoneeadApricale dovendo intrattenere a lungo gli
spettatori». Insegni teatro? «Sì, faccio
corsi di recitazione, poi lavoro con le
scuole superiori». Qualche tuo allievo
èdiventatofamoso? «Sì,alcunidiloro
lavorano anche in televisione». E tu,
sei spesso in tv? «In passato trasmettevano gli spettacoli della Tosse sulle
reti nazionali, oggi mandano in onda
solo dei servizi sui nostri lavori».
Aduesuccessivedomande,risponde
che preferisce fare l’attore piuttosto
che il regista e che ama sia le parti
drammatiche,chequellecomiche,che
in passato, a torto, rifiutava. «La cosa
più bella del teatro - dice Campanati è che puoi interpretare parti sempre
diverse. Ho fatto il povero, il ricco, il
principe, l’attore giovane, il vecchio, la
donna,l’omosessuale...L’importanteè
riuscireacomunicarequalcosaalpubblico.Noiattoricerchiamodiraggiungere una perfezione che in realtà non
esiste».Glichiediamoqualipersonaggi
ha preferito interpretare, Campanati
risponde: «La madre di Amleto e il
professore della Lezione di Ionesco».
Su Lele Luzzati dice: «Era un grande
artista,maerasemplice,allamano.Mi
mancamolto».Chiediamoseèagitato
prima di una recita: «Il giorno della
prima sì , ma sul palcoscenico passa
tutto». Dice di non essere superstizioso,machegliattoriprimadiandare
in scena sono soliti dire “Tanta m.”:
la frase risale all’Ottocento, quando
significava che tanti spettatori erano
arrivati in calesse per lo spettacolo.
A questo punto il nostro prof. chiede
quanti di noi vorrebbero fare l’attore.
Alziamolamanoincinque.L’intervista
è finita. Applaudiamo a scena aperta
Enrico Campanati, grande mattatore
e campione di simpatia. Dopo il rito
degli autografi, un po’ di gloria anche
per noi. Campanati dice ai proff. che
è contento delle domande non banali
che gli abbiamo posto. Una bella soddisfazionedavveropernoi“giornalisti
di passaggio” della Strozzi.
L’attore e regista Enrico Campanati, intervistato dagli studenti