Paese dei Cavalli Novembre 2014

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Paese dei Cavalli Novembre 2014
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA IPPICA
www.sanrossore.it
ANNO 5 - NUMERO 1
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o
NOVEMBRE 2014
È TEMPO DI TORNARE IN PISTA
CON LA STAGIONE AUTUNNALE 2014 RIPRENDE LA PUBBLICAZIONE DEL NOSTRO GIORNALE
a stagione autunnale è appena ripresa
all’ippodromo di
San Rossore, sono previste 14 giornate, dal 6 novembre al 28 dicembre,
con sette convegni festivi
per un montepremi complessivo pari a 836.600
euro e una buona dotazione media per giornata
(circa 60 mila euro). Per
sette giornate feriali, dislocate al giovedì, nel periodo nel quale le giornate sono più corte, anche
al fine di mantenere elevata la dotazione media
dei premi, è stato optato
per la disputa di sei corse così da iniziare sempre
alle 14.00
Il libretto programma ha tenuto conto anche delle indicazioni
avute dagli allenatori di
San Rossore ma anche
delle principali piazze
nazionali. Gli appuntamenti principali saranno
domenica 30 novembre
con l’Handicap Principale premio Goldoni (per
2 anni sui metri 1600) e
domenica 7 dicembrecon il XXVI Criterium
di Pisa (Listed per 2 anni
sui 1500 metri), il premio
Andred (Handicap Limitato per femmine anziane
sui 2200 metri) e l’Handicap Principale premio
Rosenberg (per anziani
suil miglio).
Una particolare cura
sarà riposta nell’identificare le corse GR e
Amazzoni con nomi di
personaggi che hanno
contribuito a dare lustro
a queste categorie. Così,
se le prime due corse per
Amazzoni - Fantine saranno dedicate a Maria
Sacco e a Elena Cumani,
recentemente scomparsa,
fra i premi dedicati ai GR
di novembre e dicembre
sarà possibile riscoprire
nomi come quelli di Marino Caracciolo, Vincenzo Corbella, Francesco
Massicci, Amedeo Tanzi,
Aldo Podestà, Carlo Pilo
di Boyl, Urbano Rattazzi. Un omaggio doveroso
a quella tradizione che
l’ippica pisana ha sempre
cercato di coltivare.
(due delle quali per debuttanti dei due sessi),
con quattro sovrappremi
FIA e due SIRE.
Pur nella consapevolezza di un minor numero di cavalli in allenamento in tutta Italia, ci si
è preoccupati di valoriz-
zare le maiden con una
dotazione di 12.100 così
da tenere in considerazione il sacrificio di quei
proprietari che si sono
ancora orientati nell’acquisto di puledri. In un
programma che si presenta molto articolato, gli
anziani avranno invece a
disposizione, oltre a due
condizionate, anche tre
handicap da 13.200 euro,
quattro da 11.000 e quattro da 8.800 euro, tutte
corse equamente distribuite sulle varie distanze.
deciso quest’anno di valorizzare anche le corse
per dilettanti pensando
un trofeo riservato a GR
– Amazzoni e uno esclusivamente alle Amazzoni
- Fantine e dei quali parliamo in dettaglio in altro
Alfea, da sempre sen- articolo su questo numesibile alla categoria, ha ro.
L’immagine di apertura è la stessa che usammo
per l’ultimo numero: riprendiamo il nostro viaggio da dove lo abbiamo
interrotto.
RC
I cavalli di 2 anni
avranno a disposizione
anche una buona condizionata e undici maiden
SOLONLINE
Nel gennaio 2007 l’Alfea iniziò una
nuova avventura editoriale con la
pubblicazione del primo numero di
un proprio giornale periodico, fortemente voluto da Stefano Meli, allora Direttore
della società. L’intento era quello di parlare di San Rossore e dintorni, delle corse,
delle iniziative di varia natura realizzate all’ippodromo, della storia e della cultura
ippica che permea questi luoghi, del legame con la città, del grande centro d’allenamento e di quel borgo, Barbaricina, ormai noto in tutta Italia come “Il Paese dei cavalli”. E questo non poteva non essere il nome del giornale, il cui successo andò ben
oltre le più rosee aspettative con riscontri lusinghieri. “Il Paese di Cavalli” è uscito
periodicamente per oltre tre anni, ne venivano stampate 1.000 copie, un terzo delle
quali spedite gratuitamente in abbonamento postale. Le altre venivano distribuite
all’ippodromo, in vari luoghi della città e nei comuni vicini. I tempi sono cambiati e,
nell’ippica di oggi, non viene normalmente più concesso alcuno spazio a questo tipo
di iniziativa, dovendo spesso concentrarsi su ben più gravi problemi. Nonostante
l’estrema criticità del contesto nazionale non lasci indenne neppure Alfea, abbiamo
pensato che proprio nei momenti di difficoltà sia necessario ripartire dalle basi,
dalla cultura e dalla tradizione, utilizzando strumenti e tecnologie di oggi. In questa
ottica abbiamo deciso, di ripartire con la pubblicazione
 Emiliano Piccioni
del giornale in veste esclusivamente elettronica.
PDC 2.0
Il Paese dei Cavalli
2.0 … certo, poter
sfogliare le pagine
dà un’altra sensazione, ma forse siamo solo nostalgici e il mondo giovane apprezza di più cliccare,
ingrandire, e mettere “mi piace” su ciò che legge.
Al tempo stesso la pubblicazione online ci permette
di essere più veloci, immediati, di inserire collegamenti ipertestuali e di modulare il nostro giornale
indipendentemente dalle esigenze tipografiche, oltre ad ampliare enormemente il numero dei destinatari. Anche la periodicità varierà in relazione agli
argomenti che avremo da presentare. Insomma, uno
strumento promozionale che sarà facile diffondere,
sempre gratuitamente, attraverso il web. A questo
punto non ci resta che augurarvi buona lettura e
invitarvi a scriverci a [email protected]
per fornirci suggerimenti e segnalazioni e per ricevere direttamente e puntualmente la pubblicazione.  Enrico Querci
LE DATE
NOVEMBRE
giovedì 6
giovedì 13
giovedì 20
domenica 23
giovedì 27
domenica 30
DICEMBRE
giovedì 4
domenica 7
giovedì 11
domenica 14
giovedì 18
domenica 21
venerdì 26
domenica 28
ANNO 5 - NUMERO 1 - PAG.2 - IL PAESE DEI CAVALLI - NOVEMBRE 2014
IPPICA E CULTURA
C
IL TROTTO A SAN ROSSORE
i fu una volta un
sogno o, se preferite, chiamiamolo
progetto: quello di avere due ippodromi lungo
uno stesso viale. Siamo
a Pisa, il viale è quello storico delle Cascine
che conduce diritti alla
tenuta di San Rossore e
quindi all’ippodromo del
galoppo. Il viale era stato
voluto da Pietro Leopoldo di Lorena non appena
ebbe preso possesso del
Granducato di Toscana
con l’estinzione della
famiglia Medicea alla
metà del Settecento. Ma
se Pietro Leopoldo aveva
voluto il viale, fu il nipote Leopoldo II a gettare
le basi per l’ippodromo
tracciando nel 1829 una
pista da corsa. E fu lo
stesso granduca, sebbene
avvolto ormai dai fumi
dei moti risorgimentali,
ad autorizzare nel 1854
la prima riunione di corse al galoppo che furono
gestite da una neonata
società formata dai maggiorenti della vita pubbli-
NEL 1904 IL PROGETTO PER UN TROTTER REALIZZATO DA PIETRO STUDIATI BERNI
il progetto di Studiati Berni per la tribuna dell’ippodromo di trotto a San Rossore
secolo dopo, nel 1904,
cioè 110 anni fa. Le corse
al galoppo a San Rossore
sono ormai saldamente in
mano a una società strutturata – si chiama Alfea,
il nome greco di Pisa – e
sono gli stessi personaggi
che la animano a pensare
di creare lungo lo stesso viale che porta a San
in piedi sulle sedie per vedere la corsa
ca pisana. La città della
quale stiamo parlando è
una sonnacchiosa piccola oasi di quiete, come la
descrivono i molti visitatori d’élite che vengono a
visitarla da ogni angolo
d’Europa. Scelgono Pisa
per il suo clima mite in
inverno, quello stesso clima mite, del resto, che ha
favorito la sviluppo delle
corse al galoppo in una
stagione che non giustificherebbe un’attività sportiva da praticare all’aperto. Il viale delle Cascine,
perciò, è, con i lungarni,
una delle passeggiate ideali: si percorrono a piedi i
lungarni, si usa la carrozza per raggiungere il viale e, da qui, quelle che si
chiamano ‘le prata di San
Rossore’.
Rossore anche una pista
per il trotto. L’obiettivo
è ambizioso: un polo ippico di primaria importanza nazionale così da
coprire la stagione invernale con il galoppo e
quella estiva con le corse
al trotto. A presiedere la
nuova società è lo stesso
presidente dell’’Alfea,
Giacinto Fogliata, uomo
di primissimo ordine, veterinario della Real Casa,
fondatore e direttore del
‘Giornale di Ippologia’.
l’organo tecnico più importante e autorevole d’Italia.
Nel 1904, dunque, Fogliata e un gruppo di soci
dell’Alfea e di altri amici
fondano la ‘Società per
Fiere di Cavalli e Corse
Questo è l’antefatto al trotto di Pisa’. Cosa
di quanto accadrà mezzo c’entrino le fiere è presto
detto e bisogna risalire
agli usi dell’epoca allorché tutte le nuove società
del trotto facevano capo
a grandi fiere di bestiame. Pisa non può quindi sfuggire alla regola
anche se molti storcono
il naso all’abbinamento
considerato plebeo (non
dimentichiamo che i
soci sono gli stessi delle
corse al galoppo, quindi
un’autentica élite sociale). Un particolare che
lega la storia del trotter
alla cronaca della città:
fra i nuovi soci c’è anche
il cavalier Giuseppe Pardo-Roques, capo della
comunità ebraica, con palazzo in via Sant’Andrea,
uomo destinato a passare
nella maniera più tragica
alla storia più buia della
città perché trucidato dai
nazisti nella sua casa, con
altre undici persone, il 1°
agosto del 1944.
lora si chiamava via Vittorio Emanuele. Anche
nel progettare il trotter
l’ingegner Studiati non
lesina tecnica e fantasia.
Il nuovo trotter, oltre alle
strutture tecniche e a idonei collegamenti con il
viale delle Cascine, dovrà avere fra l’altro una
bella tribuna in grado da
dare confort ai pubblico e
gradevolezza all’ambiente. Quella tribuna, il cui
schizzo siamo in grado
di riprodurre in questo
numero della riedizione
de ‘Il Paese dei Cavalli’,
non sarà purtroppo mai
realizzata per problemi
economici. Resta resta
quindi soltanto il sogno:
quello di avere sul viale
delle Cascine due grandi
ippodromi, uno di galoppo e uno di trotto.
gurazione della nuova
struttura. E fu un evento.
Mancava, è vero, la già
progetta tribuna ma il pesage, in lieve pendenza,
fu affollatissimo di bella
gente. Erano state disposte alcune centinaia di
sedie per gli ingressi da 2
lire mentre per i posti in
piedi il costo del biglietto
fu di 50 centesimi.
Il seguito della nostra
storia è poco noto perché
ha poca storia. Il trotter
fu attivo per dieci anni
senza mai avvicinare la
popolarità delle corse al
galoppo che i pisani sentivano ormai nel sangue e
nel 1918 la Società chiuse
i battenti. Passarono decenni, vennero la guerra
e il dopoguerra. Nel 1946
la nuova Alfea rinunciò
al diritto di prelazione
sull’area del trotter, e altri
la acquistarono. Il trotter
visse un’altra brevissima
stagione. Fu quando, nel
1947, una pista di fortuna
fu realizzata nel quartiere di Gagno ma di questa
esperienza, che durò una
sola stagione, si è perso
anche il ricordo.
ter. Tutto all’inizio procedette secondo i piani.
Venne acquistato il terreno (19 ettari) da Giuseppe Simoneschi in un’area
del viale delle Cascine
che confinava, oltre che
con il viale stesso, con le
proprietà Baglini e Piccioli. La ditta Emilio Del
Guasta procedette alla
preparazione della pista
utilizzando, oltre che la
rena dell’Arno, anche gli
spurghi della vicina fabbrica Saint Gobain mentre il tratto superficiale,
Larga parte delle
cioè la pista vera e pro- notizie che abbiamo racpria, fu opera della ditta contato ci vengono dalla
Oreste Graziani.
memoria diretta di Piero
Studiati Berni, dall’arI lavori furono conse- chivio della sua famiglia,
gnati nel luglio nel 1907. ma soprattutto da un’acPista perfetta, come fu curata ricerca che due
giudicata dai tecnici, anni fa Rita Panattoni
forse la migliore in Ita- ha dedicato alla materia
lia con il suo sviluppo di e che è stata pubblicata
mezzo miglio inglese. La sul volume ‘Architetti e
ditta Tommaso Falconetti ingegneri del Novecento
completò i lavori di ac- nel tertitorio pisano’ al
cesso al trotter. Il 15 giu- capitolo ‘Studiati Pietro’.
gno del 1908 ‘Il Ponte di
Pisa’ annunciava l’inau Renzo Castelli
Ma procediamo con
ordine. Non è detto che,
se non fu realizzata la triIntanto, la persona buna così come l’aveva
che è stata individuata progettata l’ingegner Stuper stendere un progetto diati, non sia nato il trotdi largo respiro del trotter
è l’ingegnere allora più
alla moda: Pietro Studiati
Berni. Il professionista è
di grande famiglia, figlio
di un fisiologo di fama
mondiale. Per chi ci legge questo nome risulterà
familiare in quanto l’ingegnere era il nonno di
quel Piero Studiati che
dal 1983 al 2006 sarà
presidente
dell’Alfea.
L’ingegnere
prescelto
per progettare il trotter
era noto a Pisa per grandi
opere come il sanatorio di
Cisanello, primo nucleo
del futuro ospedale, per
la sede della Cassa di Risparmio in piazza Dante,
per i maestosi istituti di
il progetto della pista e la sezione laterale della tribuna
ricovero in quella che al-
ANNO 5 - NUMERO 1 - PAG.3 - IL PAESE DEI CAVALLI - NOVEMBRE 2014
LA NOTIZIA DEL MESE
INIZIATIVE NUOVE E RIPROPOSTE
GLI SPORT PROTAGONISTI A SAN ROSSORE E LE NEONATE INIZIATIVE RISERVATE AI GR E ALLE AMAZZONI
SPORT ALLO STATO PURO
C
ome di consueto
L’Alfea si appresta alla stagione di
corse 2014 – 2015 rivolgendo molta attenzione
tanto alla programmazione delle corse, quanto
all’intrattenimento per il
pubblico.
Iniziamo proprio da
questo aspetto, per sottolineare che, oltre alle
consuete iniziative nei
giorni festivi riservate ai
bambini (ippolandia e i
pony), le degustazioni
offerte dai fratelli Gorini. Il viaggio nel mondo dell’ippica offerto da
“Dietro le Quinte”, sarà
arricchito da “Dentro la
Scommessa”: chi vorrà,
potrà conoscere meglio
come, cosa e quanto poter
giocare sulla scommessa ippica, anche perché
quest’anno, chi acquisterà il biglietto intero
(prezzo di 3,50 euro), potrà ottenere uno sconto di
1 euro su una scommessa
al totalizzatore.
iniziative portate avanti
dalla FEGENTRI e da
Abu Dhabi attraverso lo
Sheikh Mansoor Festival.
Il circuito avrà il suo atto
finale domenica 8 marzo,
giorno della Festa della Donna. Una speciale
classifica a punti decreterà la vincitrice e le sue
“damigelle”.
Durante la stagione
autunnale, gli intervalli
tra le corse nei giorni domenicali saranno occupati ancora una volta dalla
manifestazione “Ippica
a Tutto Sport” lanciata
lo scorso anno, in collaborazione con il CONI
provinciale e regionale
e con l’assessorato allo
sport del Comune di Pisa.
Il primo evento si terrà il
23 novembre con circa 30
federazioni sportive che
sfileranno in “stile olimpico” in pista di fronte
alle tribune. Sarà presente anche Sara Morganti,
recente campionessa del
CAVALLI & PARCO: DUE LIBRI
U
n Parco
e la sua
storia.
E se questa è
illustrata, tanto
meglio. Questo
hanno messo
assieme Giuseppe Meucci,
Renzo Castelli e Antonio
Giuntini, ciascuno per le proprie
competenze. Un racconto della storia
del Parco di San Rossore, dalle sue
origini attraverso i secoli fino ai giorni nostri, con un occhio sul futuro.
Il racconto, corredato dalle foto
dell’archivio del Parco e di quello dell’editore Pacini di Pisa, risulta
così completo, scorrevole ed esaustivo e ricco di numerosi aneddoti
sui tanti personaggi, famosi e non,
che vi hanno trascorso lunghi periodi ma anche solo poche ore, lasciando tutti un segno, un ricordo.
Un capitolo importante è dedicato
all’ippodromo e al suo centro d’allenamento e anche in questo caso
Renzo Castelli ha saputo raccontare con la consueta abilità questa
parte del Parco dedicata ai cavalli.
L
aghat
è
un puledro bellissimo, nato per
correre. L’ottima genealogia
e la morfologia
perfetta fanno di
lui un candidato
ideale per diventare un grande
campione, ma una brutta malattia
stravolge la sua vita, menomandolo
per sempre. Il suo potrebbe essere,
a questo punto, un triste destino già
segnato, ma l’intuizione, la passione
e l’amore delle persone che incontra
nella sua vita gli consentiranno di diventare un cavallo eccezionale.
Enrico Querci racconta la vera
storia di Laghat, ma anche quella dei
personaggi che insieme a lui percorrono un tratto più o meno lungo di strada.
Una storia narrata con i ritmi briosi del
galoppo, che offre punti di vista diversi
e prospettive inattese che sorprendono
il lettore coinvolgendolo dalla prima
pagina fino all’ultima, proprio come
in una corsa: a vincere sarà comunque
lui, Laghat, insegnandoci quando può
diventare “normale” essere diversi.
mondo di para dressage
La SAN ROSSORE
in Normandia, da anni WOMEN CUP è un
“amica” dell’ippica pisa- trofeo che racchiuderà
na.
cinque corse riservate
alle donne, sia dilettanti
Una particolare at- che professioniste. Quetenzione è stata rivolta sto tipo di corse è molto
al settore dei GR e delle diffuso in Francia ma
Amazzoni con la creazio- anche a giro per il mondo
ne di due circuiti.
come dimostrano le varie
Iniziativa simile anche per tutte le altre corse
riservate ai “puri”, i gentleman rider e le amazzoni. La SAN ROSSORE
LADIES & GENTS
CUP metterà assieme tutte le corse per i dilettanti
a partire dal 6 novembre.
Anche in questo caso una
classifica a punti, basata
sugli stessi criteri della
precedente, consentirà
di avere un vincitore un
secondo e un terzo classificato. Le classifiche parziali saranno pubblicate
periodicamente.
 Enrico Querci
RAPPORTO DI SOSTENIBILITA’
P
er la settima volta
la società Alfea ha
voluto realizzare e presentare il Rapporto di Sostenibilità,
con il quale sono stati
presentati i risultati del
bilancio economico sociale e ambientale della
stagione di corse 2013
– 2014. L’introduzione
è stata fatta dal presidente dell’Alfea Cosimo Bracci Torsi che ha
spiegato anche quale sia
la posizione della società nel contesto nazionale in questo momento critico
per l’ippica italiana. I relatori sono stati i professori Marco Allegrini e Giulio
Greco di Economia Aziendale dell’Università di Pisa. Sono intervenuti, in
rappresentanza delle istituzioni, l’assessore comunale Andrea Serfogli e il
direttore del Parco di San Rossore Andrea Gennai.
I
n chiusura di convegno, Guido Melzi d’Eril, presidente dimissionario di
Federippodromi, ha tracciato un quadro della situazione ippica nazionale
in propsettiva futura e ha augurato buon lavoro alle nuove cariche dell’associazione che riunisce alcuni dei più importanti ippodromi italiani. Nuovo
presidente è Elio Pautasso (direttore di Capannelle) e vice presidente è Emiliano Piccioni, direttore generale e consigliere di amministrazione di Alfea
Spa. È significativo che in questa fase delicata che sta attraversando l’ippica
italiana ai vertici dell’Associazione, chiamata a discutere con il Ministero
delle Politiche Agricole, competente in materia, vi siano persone in grado di
far valere, con quelli dell’ippica italiana, anche le esigenze di quella pisana.
ANNO 5 - NUMERO 1 - PAG.4 - IL PAESE DEI CAVALLI - NOVEMBRE 2014
P
MODÌ E I SUOI AMICI A PALAZZO BLU
ochi uomini hanno incarnato come
Modigliani il mito
romantico
dell’artista
geniale e trasgressivo.
“Modì”, l’artista maledetto dalla vita dissoluta,
il bellissimo dandy dai
tanti amori, il genio incompreso che si rifugiava nel vino e nell’assenzio la cui storia è breve
ma intensa, drammatica
e memorabile.
In mostra nelle suggestive sale di Palazzo Blu
di Pisa un corpus di circa
100 opere, 70 provenienti dal Centre Pompidou
di Parigi e oltre 30 appartenenti alle principali
collezioni pubbliche e
private, italiane e straniere, in particolare, cinque
straordinari Modigliani
provenienti dal Musée de
l’Orangerie di Parigi che
ha accettato di prestare
tutte le opere dell’artista
livornese della collezione Jean Walter e Paul
Guillaume. La mostra,
promossa dal Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per il tramite della
Direzione Regionale per
i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
con la collaborazione
della Direzione Generale
della Valorizzazione del
Patrimonio Culturale e
L’ARTISTA LIVORNESE CELEBRATO A PISA CON UNA BELLISSIMA MOSTRA
della Soprintendenza per
i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Pisa
e Livorno, dalla Regione
Toscana, dalla Provincia
di Pisa, dal Comune di
Pisa e dal Comune di
Livorno è organizzata
da Fondazione Palazzo
Blu, Centre Pompidou e
MondoMostre. La curatela scientifica è affidata
a Jean Michel Bouhours,
accreditato studioso di
Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre
Pompidou di Parigi.
La mostra ricrea
l’atmosfera culturale in
cui maturò la straordinaria ed entusiasmante
esperienza della pittura
dell’epoca e la vicenda
artistica di Modigliani
dal periodo della sua formazione a Livorno fino al
suo trasferimento a Parigi. L’esposizione si apre
con una sezione dedicata
a Modigliani in l’Italia,
per raccontare l’inizio,
la famiglia, Livorno, gli
studi non facili, la malattia e la vocazione precoci, la difficoltà a seguire
le regole della comunità
ebraica cittadina, tutti
elementi che contribuirono a rendere travagliata
IN CONVENZIONE
C
ome già accaduto anche per le mostre
degli anni precedenti, anche questa
volta Palazzo Blu (attraverso l’organizzatore MondoMostre) e l’ippodromo hanno
stipulato una convenzione che permette di
acquistare il biglietto ridotto per visitare la
mostra o per entrare all’ippodromo.
Pertanto, dal 10 novembre e sino al termine
della mostra (15 febbraio), coloro che avranno acquistato un biglietto intero per visitare
la mostra di Modì, conservandolo e presentandolo alle casse dell’ippodromo, otterranno
uno sconto sul biglietto d’ingresso.
Allo stesso modo chi avrà acquistato un biglietto intero per entrare all’ippodromo, potrà
utilizzarlo per acquistare a Palazzo Blu il biglietto ridotto per visitare la mostra.
Montmartre e frequenta
una vasta comunità di
artisti provenienti dai più
diversi orizzonti geografici, attratti dalla Ville
Lumière.
la sua infanzia. E poi la
sua vita.
Sarà la madre Eugenia a capire per prima
la vocazione del figlio
“minore e prediletto”
permettendo a Dedo di
interrompere gli studi del
ginnasio per iscriversi ad
un corso di pittura. Il suo
primo maestro sarà Guglielmo Micheli, allievo
di Giovanni Fattori, rappresentante importante
dei “macchiaioli”.
A Livorno dipinge i
suoi primi ritratti e pae-
saggi, tema che abbandonerà quasi definitivamente, una volta arrivato a
Parigi ed è proprio qui
che il dissoluto artista
e tombeur de femmes,
matura la sua poetica
artistica, influenzato fortemente da ToulouseLautrec e Cézanne. L’artista si trasferisce infatti
a Parigi nel 1906 e tra
i suoi mecenati i mercanti e poi amici Jean e
Paul Alexandre che sostengono e incoraggiano
gli esordi del pittore. Si
integra nella comunità artistica bohemien di
IL SAN ROSSORE
TURF CLUB
Il San Rossore Turf Club
è pronto per
tornare
in
azione anche
all’ippodromo con una serie di iniziative che richiameranno
i suoi soci nella Club House le mattine dei giorni di
corse. L’elenco degli incontri per presentazioni di
libri, manifestazioni e altro ancora è in via di definizione. Nel frattempo, i soci non hanno perso l’occasione per visitare la mostra dedicata ad Amedeo
Modigliani e che ha preceduto l’assemblea sociale
che si è svolta in una saletta a Palazzo Blu, messa
gentilmente a disposizione per la circostanza.
Una trentina di soci hanno ammirato le opere di
Modì e dei suoi amici, utilizzando la preziosa audioguida e, dopo l’assemblea, la cena sociale ha raccolto circa 40 commensali, tra soci e loro invitati, al
Ristorante “La Pergoletta” in Via delle Belle Torri.
Tra questi Pablo Picasso, che lo invita ad
andare a vivere a Montmartre seppur tra i due
non nascerà mai una vera
amicizia, diverso sarà invece con Moise Kisling
che sarà amico fino alla
fine a tal punto che si occuperà delle spese dei funerali di Modigliani, André Derain, celebre ritrattista dell’epoca, e ancora
Leopold Survage, il messicano Diego Rivera e poi
i poeti Max Jacob, André Salmon, Guillaume
Apollinaire e più tardi,
durante la guerra, Blaise
Cendrars e Jean Cocteau.
Infine Brancusi il grande
scultore nel cui atelier
Modigliani lavorerà per
molto tempo e che che
indicò la strada al giovane Amedeo.
Il percorso prosegue
con un focus sull’ambiguo rapporto che Modigliani ebbe con il cubismo, corrente artistica
alla quale si ispirerà
mantenendo sempre una
certa distanza. Il cubismo
contaminò la sua arte in
quel periodo ma il suo
stile restò unico e personale
Agli anni parigini e
agli artisti suoi contemporanei sarà invece dedicata la sala de La cerchia
di amici, presenti in mostra i grandi capolavori di artisti dell’epoca e
compagni di avventure a
Montparnasse.
Negli ultimi anni della sua vita il ritratto divenne per Modigliani la
forma espressiva prediletta, con il suo particolarissimo modo di ritrarre,
uno stile unico e inimitabile definito non a caso
“Stile Modigliani”. Tutti
coloro che posarono per
lui dissero che essere ritratti da Modigliani era
come farsi spogliare l’anima.
Infine a chiusura
dell’esposizione uno spazio dedicato agli innumerevoli disegni che Modigliani ha prodotto nel
corso del suo intero percorso artistico, dall’età di
14 anni quando lavorava
a Livorno nell’atelier di
Guglielmo Micheli, fino
agli ultimi anni della sua
vita.
 Ufficio Stampa
Palazzo Blu
VERO O FALSO
I
n concomitanza con la mostra di Palazzo Blu, il Museo Nazionale di San Matteo
ospita “I Falsi Modigliani”, un’esposizione a
cura di Paola Raffaella David, Soprintendente
per i beni architettonici, paesaggistici, storici,
artistici ed etnoantropologici per le province
di Pisa e Livorno e del Direttore del Museo
Nazionale di San Matteo, Dario Matteoni.
La mostra riunisce tre sculture di teste erroneamente attribuite a Modigliani e rappresenta un’occasione unica per ammirare da vicino
questi celebri falsi che crearono lo scompiglio
tra gli esperti d’arte, alcuni dei quali si dissero assolutamente certi della realizzazione da
parte di Modigliani delle due teste ritrovate
nei Fossi Reali.
Il caso è noto in tutto il mondo come la
burla di Livorno.