Paese dei Cavalli Novembre 2014
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Paese dei Cavalli Novembre 2014
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA IPPICA www.sanrossore.it ANNO 5 - NUMERO 1 L e n i l n o NOVEMBRE 2014 È TEMPO DI TORNARE IN PISTA CON LA STAGIONE AUTUNNALE 2014 RIPRENDE LA PUBBLICAZIONE DEL NOSTRO GIORNALE a stagione autunnale è appena ripresa all’ippodromo di San Rossore, sono previste 14 giornate, dal 6 novembre al 28 dicembre, con sette convegni festivi per un montepremi complessivo pari a 836.600 euro e una buona dotazione media per giornata (circa 60 mila euro). Per sette giornate feriali, dislocate al giovedì, nel periodo nel quale le giornate sono più corte, anche al fine di mantenere elevata la dotazione media dei premi, è stato optato per la disputa di sei corse così da iniziare sempre alle 14.00 Il libretto programma ha tenuto conto anche delle indicazioni avute dagli allenatori di San Rossore ma anche delle principali piazze nazionali. Gli appuntamenti principali saranno domenica 30 novembre con l’Handicap Principale premio Goldoni (per 2 anni sui metri 1600) e domenica 7 dicembrecon il XXVI Criterium di Pisa (Listed per 2 anni sui 1500 metri), il premio Andred (Handicap Limitato per femmine anziane sui 2200 metri) e l’Handicap Principale premio Rosenberg (per anziani suil miglio). Una particolare cura sarà riposta nell’identificare le corse GR e Amazzoni con nomi di personaggi che hanno contribuito a dare lustro a queste categorie. Così, se le prime due corse per Amazzoni - Fantine saranno dedicate a Maria Sacco e a Elena Cumani, recentemente scomparsa, fra i premi dedicati ai GR di novembre e dicembre sarà possibile riscoprire nomi come quelli di Marino Caracciolo, Vincenzo Corbella, Francesco Massicci, Amedeo Tanzi, Aldo Podestà, Carlo Pilo di Boyl, Urbano Rattazzi. Un omaggio doveroso a quella tradizione che l’ippica pisana ha sempre cercato di coltivare. (due delle quali per debuttanti dei due sessi), con quattro sovrappremi FIA e due SIRE. Pur nella consapevolezza di un minor numero di cavalli in allenamento in tutta Italia, ci si è preoccupati di valoriz- zare le maiden con una dotazione di 12.100 così da tenere in considerazione il sacrificio di quei proprietari che si sono ancora orientati nell’acquisto di puledri. In un programma che si presenta molto articolato, gli anziani avranno invece a disposizione, oltre a due condizionate, anche tre handicap da 13.200 euro, quattro da 11.000 e quattro da 8.800 euro, tutte corse equamente distribuite sulle varie distanze. deciso quest’anno di valorizzare anche le corse per dilettanti pensando un trofeo riservato a GR – Amazzoni e uno esclusivamente alle Amazzoni - Fantine e dei quali parliamo in dettaglio in altro Alfea, da sempre sen- articolo su questo numesibile alla categoria, ha ro. L’immagine di apertura è la stessa che usammo per l’ultimo numero: riprendiamo il nostro viaggio da dove lo abbiamo interrotto. RC I cavalli di 2 anni avranno a disposizione anche una buona condizionata e undici maiden SOLONLINE Nel gennaio 2007 l’Alfea iniziò una nuova avventura editoriale con la pubblicazione del primo numero di un proprio giornale periodico, fortemente voluto da Stefano Meli, allora Direttore della società. L’intento era quello di parlare di San Rossore e dintorni, delle corse, delle iniziative di varia natura realizzate all’ippodromo, della storia e della cultura ippica che permea questi luoghi, del legame con la città, del grande centro d’allenamento e di quel borgo, Barbaricina, ormai noto in tutta Italia come “Il Paese dei cavalli”. E questo non poteva non essere il nome del giornale, il cui successo andò ben oltre le più rosee aspettative con riscontri lusinghieri. “Il Paese di Cavalli” è uscito periodicamente per oltre tre anni, ne venivano stampate 1.000 copie, un terzo delle quali spedite gratuitamente in abbonamento postale. Le altre venivano distribuite all’ippodromo, in vari luoghi della città e nei comuni vicini. I tempi sono cambiati e, nell’ippica di oggi, non viene normalmente più concesso alcuno spazio a questo tipo di iniziativa, dovendo spesso concentrarsi su ben più gravi problemi. Nonostante l’estrema criticità del contesto nazionale non lasci indenne neppure Alfea, abbiamo pensato che proprio nei momenti di difficoltà sia necessario ripartire dalle basi, dalla cultura e dalla tradizione, utilizzando strumenti e tecnologie di oggi. In questa ottica abbiamo deciso, di ripartire con la pubblicazione Emiliano Piccioni del giornale in veste esclusivamente elettronica. PDC 2.0 Il Paese dei Cavalli 2.0 … certo, poter sfogliare le pagine dà un’altra sensazione, ma forse siamo solo nostalgici e il mondo giovane apprezza di più cliccare, ingrandire, e mettere “mi piace” su ciò che legge. Al tempo stesso la pubblicazione online ci permette di essere più veloci, immediati, di inserire collegamenti ipertestuali e di modulare il nostro giornale indipendentemente dalle esigenze tipografiche, oltre ad ampliare enormemente il numero dei destinatari. Anche la periodicità varierà in relazione agli argomenti che avremo da presentare. Insomma, uno strumento promozionale che sarà facile diffondere, sempre gratuitamente, attraverso il web. A questo punto non ci resta che augurarvi buona lettura e invitarvi a scriverci a [email protected] per fornirci suggerimenti e segnalazioni e per ricevere direttamente e puntualmente la pubblicazione. Enrico Querci LE DATE NOVEMBRE giovedì 6 giovedì 13 giovedì 20 domenica 23 giovedì 27 domenica 30 DICEMBRE giovedì 4 domenica 7 giovedì 11 domenica 14 giovedì 18 domenica 21 venerdì 26 domenica 28 ANNO 5 - NUMERO 1 - PAG.2 - IL PAESE DEI CAVALLI - NOVEMBRE 2014 IPPICA E CULTURA C IL TROTTO A SAN ROSSORE i fu una volta un sogno o, se preferite, chiamiamolo progetto: quello di avere due ippodromi lungo uno stesso viale. Siamo a Pisa, il viale è quello storico delle Cascine che conduce diritti alla tenuta di San Rossore e quindi all’ippodromo del galoppo. Il viale era stato voluto da Pietro Leopoldo di Lorena non appena ebbe preso possesso del Granducato di Toscana con l’estinzione della famiglia Medicea alla metà del Settecento. Ma se Pietro Leopoldo aveva voluto il viale, fu il nipote Leopoldo II a gettare le basi per l’ippodromo tracciando nel 1829 una pista da corsa. E fu lo stesso granduca, sebbene avvolto ormai dai fumi dei moti risorgimentali, ad autorizzare nel 1854 la prima riunione di corse al galoppo che furono gestite da una neonata società formata dai maggiorenti della vita pubbli- NEL 1904 IL PROGETTO PER UN TROTTER REALIZZATO DA PIETRO STUDIATI BERNI il progetto di Studiati Berni per la tribuna dell’ippodromo di trotto a San Rossore secolo dopo, nel 1904, cioè 110 anni fa. Le corse al galoppo a San Rossore sono ormai saldamente in mano a una società strutturata – si chiama Alfea, il nome greco di Pisa – e sono gli stessi personaggi che la animano a pensare di creare lungo lo stesso viale che porta a San in piedi sulle sedie per vedere la corsa ca pisana. La città della quale stiamo parlando è una sonnacchiosa piccola oasi di quiete, come la descrivono i molti visitatori d’élite che vengono a visitarla da ogni angolo d’Europa. Scelgono Pisa per il suo clima mite in inverno, quello stesso clima mite, del resto, che ha favorito la sviluppo delle corse al galoppo in una stagione che non giustificherebbe un’attività sportiva da praticare all’aperto. Il viale delle Cascine, perciò, è, con i lungarni, una delle passeggiate ideali: si percorrono a piedi i lungarni, si usa la carrozza per raggiungere il viale e, da qui, quelle che si chiamano ‘le prata di San Rossore’. Rossore anche una pista per il trotto. L’obiettivo è ambizioso: un polo ippico di primaria importanza nazionale così da coprire la stagione invernale con il galoppo e quella estiva con le corse al trotto. A presiedere la nuova società è lo stesso presidente dell’’Alfea, Giacinto Fogliata, uomo di primissimo ordine, veterinario della Real Casa, fondatore e direttore del ‘Giornale di Ippologia’. l’organo tecnico più importante e autorevole d’Italia. Nel 1904, dunque, Fogliata e un gruppo di soci dell’Alfea e di altri amici fondano la ‘Società per Fiere di Cavalli e Corse Questo è l’antefatto al trotto di Pisa’. Cosa di quanto accadrà mezzo c’entrino le fiere è presto detto e bisogna risalire agli usi dell’epoca allorché tutte le nuove società del trotto facevano capo a grandi fiere di bestiame. Pisa non può quindi sfuggire alla regola anche se molti storcono il naso all’abbinamento considerato plebeo (non dimentichiamo che i soci sono gli stessi delle corse al galoppo, quindi un’autentica élite sociale). Un particolare che lega la storia del trotter alla cronaca della città: fra i nuovi soci c’è anche il cavalier Giuseppe Pardo-Roques, capo della comunità ebraica, con palazzo in via Sant’Andrea, uomo destinato a passare nella maniera più tragica alla storia più buia della città perché trucidato dai nazisti nella sua casa, con altre undici persone, il 1° agosto del 1944. lora si chiamava via Vittorio Emanuele. Anche nel progettare il trotter l’ingegner Studiati non lesina tecnica e fantasia. Il nuovo trotter, oltre alle strutture tecniche e a idonei collegamenti con il viale delle Cascine, dovrà avere fra l’altro una bella tribuna in grado da dare confort ai pubblico e gradevolezza all’ambiente. Quella tribuna, il cui schizzo siamo in grado di riprodurre in questo numero della riedizione de ‘Il Paese dei Cavalli’, non sarà purtroppo mai realizzata per problemi economici. Resta resta quindi soltanto il sogno: quello di avere sul viale delle Cascine due grandi ippodromi, uno di galoppo e uno di trotto. gurazione della nuova struttura. E fu un evento. Mancava, è vero, la già progetta tribuna ma il pesage, in lieve pendenza, fu affollatissimo di bella gente. Erano state disposte alcune centinaia di sedie per gli ingressi da 2 lire mentre per i posti in piedi il costo del biglietto fu di 50 centesimi. Il seguito della nostra storia è poco noto perché ha poca storia. Il trotter fu attivo per dieci anni senza mai avvicinare la popolarità delle corse al galoppo che i pisani sentivano ormai nel sangue e nel 1918 la Società chiuse i battenti. Passarono decenni, vennero la guerra e il dopoguerra. Nel 1946 la nuova Alfea rinunciò al diritto di prelazione sull’area del trotter, e altri la acquistarono. Il trotter visse un’altra brevissima stagione. Fu quando, nel 1947, una pista di fortuna fu realizzata nel quartiere di Gagno ma di questa esperienza, che durò una sola stagione, si è perso anche il ricordo. ter. Tutto all’inizio procedette secondo i piani. Venne acquistato il terreno (19 ettari) da Giuseppe Simoneschi in un’area del viale delle Cascine che confinava, oltre che con il viale stesso, con le proprietà Baglini e Piccioli. La ditta Emilio Del Guasta procedette alla preparazione della pista utilizzando, oltre che la rena dell’Arno, anche gli spurghi della vicina fabbrica Saint Gobain mentre il tratto superficiale, Larga parte delle cioè la pista vera e pro- notizie che abbiamo racpria, fu opera della ditta contato ci vengono dalla Oreste Graziani. memoria diretta di Piero Studiati Berni, dall’arI lavori furono conse- chivio della sua famiglia, gnati nel luglio nel 1907. ma soprattutto da un’acPista perfetta, come fu curata ricerca che due giudicata dai tecnici, anni fa Rita Panattoni forse la migliore in Ita- ha dedicato alla materia lia con il suo sviluppo di e che è stata pubblicata mezzo miglio inglese. La sul volume ‘Architetti e ditta Tommaso Falconetti ingegneri del Novecento completò i lavori di ac- nel tertitorio pisano’ al cesso al trotter. Il 15 giu- capitolo ‘Studiati Pietro’. gno del 1908 ‘Il Ponte di Pisa’ annunciava l’inau Renzo Castelli Ma procediamo con ordine. Non è detto che, se non fu realizzata la triIntanto, la persona buna così come l’aveva che è stata individuata progettata l’ingegner Stuper stendere un progetto diati, non sia nato il trotdi largo respiro del trotter è l’ingegnere allora più alla moda: Pietro Studiati Berni. Il professionista è di grande famiglia, figlio di un fisiologo di fama mondiale. Per chi ci legge questo nome risulterà familiare in quanto l’ingegnere era il nonno di quel Piero Studiati che dal 1983 al 2006 sarà presidente dell’Alfea. L’ingegnere prescelto per progettare il trotter era noto a Pisa per grandi opere come il sanatorio di Cisanello, primo nucleo del futuro ospedale, per la sede della Cassa di Risparmio in piazza Dante, per i maestosi istituti di il progetto della pista e la sezione laterale della tribuna ricovero in quella che al- ANNO 5 - NUMERO 1 - PAG.3 - IL PAESE DEI CAVALLI - NOVEMBRE 2014 LA NOTIZIA DEL MESE INIZIATIVE NUOVE E RIPROPOSTE GLI SPORT PROTAGONISTI A SAN ROSSORE E LE NEONATE INIZIATIVE RISERVATE AI GR E ALLE AMAZZONI SPORT ALLO STATO PURO C ome di consueto L’Alfea si appresta alla stagione di corse 2014 – 2015 rivolgendo molta attenzione tanto alla programmazione delle corse, quanto all’intrattenimento per il pubblico. Iniziamo proprio da questo aspetto, per sottolineare che, oltre alle consuete iniziative nei giorni festivi riservate ai bambini (ippolandia e i pony), le degustazioni offerte dai fratelli Gorini. Il viaggio nel mondo dell’ippica offerto da “Dietro le Quinte”, sarà arricchito da “Dentro la Scommessa”: chi vorrà, potrà conoscere meglio come, cosa e quanto poter giocare sulla scommessa ippica, anche perché quest’anno, chi acquisterà il biglietto intero (prezzo di 3,50 euro), potrà ottenere uno sconto di 1 euro su una scommessa al totalizzatore. iniziative portate avanti dalla FEGENTRI e da Abu Dhabi attraverso lo Sheikh Mansoor Festival. Il circuito avrà il suo atto finale domenica 8 marzo, giorno della Festa della Donna. Una speciale classifica a punti decreterà la vincitrice e le sue “damigelle”. Durante la stagione autunnale, gli intervalli tra le corse nei giorni domenicali saranno occupati ancora una volta dalla manifestazione “Ippica a Tutto Sport” lanciata lo scorso anno, in collaborazione con il CONI provinciale e regionale e con l’assessorato allo sport del Comune di Pisa. Il primo evento si terrà il 23 novembre con circa 30 federazioni sportive che sfileranno in “stile olimpico” in pista di fronte alle tribune. Sarà presente anche Sara Morganti, recente campionessa del CAVALLI & PARCO: DUE LIBRI U n Parco e la sua storia. E se questa è illustrata, tanto meglio. Questo hanno messo assieme Giuseppe Meucci, Renzo Castelli e Antonio Giuntini, ciascuno per le proprie competenze. Un racconto della storia del Parco di San Rossore, dalle sue origini attraverso i secoli fino ai giorni nostri, con un occhio sul futuro. Il racconto, corredato dalle foto dell’archivio del Parco e di quello dell’editore Pacini di Pisa, risulta così completo, scorrevole ed esaustivo e ricco di numerosi aneddoti sui tanti personaggi, famosi e non, che vi hanno trascorso lunghi periodi ma anche solo poche ore, lasciando tutti un segno, un ricordo. Un capitolo importante è dedicato all’ippodromo e al suo centro d’allenamento e anche in questo caso Renzo Castelli ha saputo raccontare con la consueta abilità questa parte del Parco dedicata ai cavalli. L aghat è un puledro bellissimo, nato per correre. L’ottima genealogia e la morfologia perfetta fanno di lui un candidato ideale per diventare un grande campione, ma una brutta malattia stravolge la sua vita, menomandolo per sempre. Il suo potrebbe essere, a questo punto, un triste destino già segnato, ma l’intuizione, la passione e l’amore delle persone che incontra nella sua vita gli consentiranno di diventare un cavallo eccezionale. Enrico Querci racconta la vera storia di Laghat, ma anche quella dei personaggi che insieme a lui percorrono un tratto più o meno lungo di strada. Una storia narrata con i ritmi briosi del galoppo, che offre punti di vista diversi e prospettive inattese che sorprendono il lettore coinvolgendolo dalla prima pagina fino all’ultima, proprio come in una corsa: a vincere sarà comunque lui, Laghat, insegnandoci quando può diventare “normale” essere diversi. mondo di para dressage La SAN ROSSORE in Normandia, da anni WOMEN CUP è un “amica” dell’ippica pisa- trofeo che racchiuderà na. cinque corse riservate alle donne, sia dilettanti Una particolare at- che professioniste. Quetenzione è stata rivolta sto tipo di corse è molto al settore dei GR e delle diffuso in Francia ma Amazzoni con la creazio- anche a giro per il mondo ne di due circuiti. come dimostrano le varie Iniziativa simile anche per tutte le altre corse riservate ai “puri”, i gentleman rider e le amazzoni. La SAN ROSSORE LADIES & GENTS CUP metterà assieme tutte le corse per i dilettanti a partire dal 6 novembre. Anche in questo caso una classifica a punti, basata sugli stessi criteri della precedente, consentirà di avere un vincitore un secondo e un terzo classificato. Le classifiche parziali saranno pubblicate periodicamente. Enrico Querci RAPPORTO DI SOSTENIBILITA’ P er la settima volta la società Alfea ha voluto realizzare e presentare il Rapporto di Sostenibilità, con il quale sono stati presentati i risultati del bilancio economico sociale e ambientale della stagione di corse 2013 – 2014. L’introduzione è stata fatta dal presidente dell’Alfea Cosimo Bracci Torsi che ha spiegato anche quale sia la posizione della società nel contesto nazionale in questo momento critico per l’ippica italiana. I relatori sono stati i professori Marco Allegrini e Giulio Greco di Economia Aziendale dell’Università di Pisa. Sono intervenuti, in rappresentanza delle istituzioni, l’assessore comunale Andrea Serfogli e il direttore del Parco di San Rossore Andrea Gennai. I n chiusura di convegno, Guido Melzi d’Eril, presidente dimissionario di Federippodromi, ha tracciato un quadro della situazione ippica nazionale in propsettiva futura e ha augurato buon lavoro alle nuove cariche dell’associazione che riunisce alcuni dei più importanti ippodromi italiani. Nuovo presidente è Elio Pautasso (direttore di Capannelle) e vice presidente è Emiliano Piccioni, direttore generale e consigliere di amministrazione di Alfea Spa. È significativo che in questa fase delicata che sta attraversando l’ippica italiana ai vertici dell’Associazione, chiamata a discutere con il Ministero delle Politiche Agricole, competente in materia, vi siano persone in grado di far valere, con quelli dell’ippica italiana, anche le esigenze di quella pisana. ANNO 5 - NUMERO 1 - PAG.4 - IL PAESE DEI CAVALLI - NOVEMBRE 2014 P MODÌ E I SUOI AMICI A PALAZZO BLU ochi uomini hanno incarnato come Modigliani il mito romantico dell’artista geniale e trasgressivo. “Modì”, l’artista maledetto dalla vita dissoluta, il bellissimo dandy dai tanti amori, il genio incompreso che si rifugiava nel vino e nell’assenzio la cui storia è breve ma intensa, drammatica e memorabile. In mostra nelle suggestive sale di Palazzo Blu di Pisa un corpus di circa 100 opere, 70 provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e oltre 30 appartenenti alle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, in particolare, cinque straordinari Modigliani provenienti dal Musée de l’Orangerie di Parigi che ha accettato di prestare tutte le opere dell’artista livornese della collezione Jean Walter e Paul Guillaume. La mostra, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per il tramite della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana con la collaborazione della Direzione Generale della Valorizzazione del Patrimonio Culturale e L’ARTISTA LIVORNESE CELEBRATO A PISA CON UNA BELLISSIMA MOSTRA della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Pisa, dal Comune di Pisa e dal Comune di Livorno è organizzata da Fondazione Palazzo Blu, Centre Pompidou e MondoMostre. La curatela scientifica è affidata a Jean Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. La mostra ricrea l’atmosfera culturale in cui maturò la straordinaria ed entusiasmante esperienza della pittura dell’epoca e la vicenda artistica di Modigliani dal periodo della sua formazione a Livorno fino al suo trasferimento a Parigi. L’esposizione si apre con una sezione dedicata a Modigliani in l’Italia, per raccontare l’inizio, la famiglia, Livorno, gli studi non facili, la malattia e la vocazione precoci, la difficoltà a seguire le regole della comunità ebraica cittadina, tutti elementi che contribuirono a rendere travagliata IN CONVENZIONE C ome già accaduto anche per le mostre degli anni precedenti, anche questa volta Palazzo Blu (attraverso l’organizzatore MondoMostre) e l’ippodromo hanno stipulato una convenzione che permette di acquistare il biglietto ridotto per visitare la mostra o per entrare all’ippodromo. Pertanto, dal 10 novembre e sino al termine della mostra (15 febbraio), coloro che avranno acquistato un biglietto intero per visitare la mostra di Modì, conservandolo e presentandolo alle casse dell’ippodromo, otterranno uno sconto sul biglietto d’ingresso. Allo stesso modo chi avrà acquistato un biglietto intero per entrare all’ippodromo, potrà utilizzarlo per acquistare a Palazzo Blu il biglietto ridotto per visitare la mostra. Montmartre e frequenta una vasta comunità di artisti provenienti dai più diversi orizzonti geografici, attratti dalla Ville Lumière. la sua infanzia. E poi la sua vita. Sarà la madre Eugenia a capire per prima la vocazione del figlio “minore e prediletto” permettendo a Dedo di interrompere gli studi del ginnasio per iscriversi ad un corso di pittura. Il suo primo maestro sarà Guglielmo Micheli, allievo di Giovanni Fattori, rappresentante importante dei “macchiaioli”. A Livorno dipinge i suoi primi ritratti e pae- saggi, tema che abbandonerà quasi definitivamente, una volta arrivato a Parigi ed è proprio qui che il dissoluto artista e tombeur de femmes, matura la sua poetica artistica, influenzato fortemente da ToulouseLautrec e Cézanne. L’artista si trasferisce infatti a Parigi nel 1906 e tra i suoi mecenati i mercanti e poi amici Jean e Paul Alexandre che sostengono e incoraggiano gli esordi del pittore. Si integra nella comunità artistica bohemien di IL SAN ROSSORE TURF CLUB Il San Rossore Turf Club è pronto per tornare in azione anche all’ippodromo con una serie di iniziative che richiameranno i suoi soci nella Club House le mattine dei giorni di corse. L’elenco degli incontri per presentazioni di libri, manifestazioni e altro ancora è in via di definizione. Nel frattempo, i soci non hanno perso l’occasione per visitare la mostra dedicata ad Amedeo Modigliani e che ha preceduto l’assemblea sociale che si è svolta in una saletta a Palazzo Blu, messa gentilmente a disposizione per la circostanza. Una trentina di soci hanno ammirato le opere di Modì e dei suoi amici, utilizzando la preziosa audioguida e, dopo l’assemblea, la cena sociale ha raccolto circa 40 commensali, tra soci e loro invitati, al Ristorante “La Pergoletta” in Via delle Belle Torri. Tra questi Pablo Picasso, che lo invita ad andare a vivere a Montmartre seppur tra i due non nascerà mai una vera amicizia, diverso sarà invece con Moise Kisling che sarà amico fino alla fine a tal punto che si occuperà delle spese dei funerali di Modigliani, André Derain, celebre ritrattista dell’epoca, e ancora Leopold Survage, il messicano Diego Rivera e poi i poeti Max Jacob, André Salmon, Guillaume Apollinaire e più tardi, durante la guerra, Blaise Cendrars e Jean Cocteau. Infine Brancusi il grande scultore nel cui atelier Modigliani lavorerà per molto tempo e che che indicò la strada al giovane Amedeo. Il percorso prosegue con un focus sull’ambiguo rapporto che Modigliani ebbe con il cubismo, corrente artistica alla quale si ispirerà mantenendo sempre una certa distanza. Il cubismo contaminò la sua arte in quel periodo ma il suo stile restò unico e personale Agli anni parigini e agli artisti suoi contemporanei sarà invece dedicata la sala de La cerchia di amici, presenti in mostra i grandi capolavori di artisti dell’epoca e compagni di avventure a Montparnasse. Negli ultimi anni della sua vita il ritratto divenne per Modigliani la forma espressiva prediletta, con il suo particolarissimo modo di ritrarre, uno stile unico e inimitabile definito non a caso “Stile Modigliani”. Tutti coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l’anima. Infine a chiusura dell’esposizione uno spazio dedicato agli innumerevoli disegni che Modigliani ha prodotto nel corso del suo intero percorso artistico, dall’età di 14 anni quando lavorava a Livorno nell’atelier di Guglielmo Micheli, fino agli ultimi anni della sua vita. Ufficio Stampa Palazzo Blu VERO O FALSO I n concomitanza con la mostra di Palazzo Blu, il Museo Nazionale di San Matteo ospita “I Falsi Modigliani”, un’esposizione a cura di Paola Raffaella David, Soprintendente per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno e del Direttore del Museo Nazionale di San Matteo, Dario Matteoni. La mostra riunisce tre sculture di teste erroneamente attribuite a Modigliani e rappresenta un’occasione unica per ammirare da vicino questi celebri falsi che crearono lo scompiglio tra gli esperti d’arte, alcuni dei quali si dissero assolutamente certi della realizzazione da parte di Modigliani delle due teste ritrovate nei Fossi Reali. Il caso è noto in tutto il mondo come la burla di Livorno.