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LE MOTIVAZIONI
Foligno è una piccola città di pianura al centro della Valle Umbra nel cuore d’Italia. L’immagine
che la connota è quella della Rosa dell’Umbria, un calice circondato dai petali della corolla: le città
vicine sui colli. Questo della forma ovata, dell’ombelico, della centralità, è stato sempre un tema
ricorrente, tanto da renderla famosa come il centro del mondo. Insieme a quello della comodità,
dell’urbanità e dell’allegrezza. Una città aperta ai traffici, alle comunicazioni alle nuove idee. Una
città spugna che tanto ha ricevuto e tanto ha dato. Baricentro tra il nord e sud d’Italia, tra il mar
tirreno e il mare adriatico. Il verde che la circonda è come un tappeto srotolato dalle colline che si
distende nella pianura. Ed un tappeto è la nuova pavimentazione che colora le vie e le piazze, dopo
gli interventi di recupero del terremoto del 1997. La tradizione si apre al moderno, alle nuove
esperienze ed alle nuove tecniche. Dai documenti degli antichi Umbri, il popolo più antico d’Italia,
sopravvissuto al diluvio, secondo Plinio, si arriva ad uno degli emblemi più enigmatici della
modernità: la Calamita Cosmica di Gino De Dominicis. Gentile da Fabriano disegnò sulle pareti di
Palazzo Trinci, una vera enciclopedia della cultura medievale, guardando all’umanesimo incipiente.
Qui venne stampata per la prima volta la Divina Commedia di Dante Alighieri. Questo della
scrittura è un altro tema che ci distingue. Goethe, soggiornando a Foligno, restò sorpreso perché
nell’ambiente per nulla confortevole di una taverna, gli venne portato un calamaio per scrivere. La
storia non è soltanto un museo, è anche un campo da indagare, studiare e rivivere. Il barocco è di
casa a Foligno grazie alla rievocazione storica di una giostra seicentesca e ad un festival delle arti.
L’astronomo barbanera è forse il personaggio più famoso della città, che non a caso ospita ogni
anno un simposio seguitissimo dedicato a Scienza e Filosofia. Giuseppe Piermarini, l’architetto del
teatro alla Scala di Milano, e della Villa Arciducale di Monza, nativo di Foligno è un mito ancora
vivo. Seicento suoi disegni sono conservati nella Biblioteca pubblica: ne tengono viva la memoria.
Il Teatro che portava il suo nome è stato distrutto dai bombardamenti e quello che ne resta è stato
recuperato con un intervento di restauro. Ospiterà, insieme alle memorie teatrali, quelle della vita
della città tra Ottocento e Novecento. Qui sarà posto il Biliardo del caffè Sassovivo il cui birillo
centrale rappresenta il centro del mondo. La contemporaneità? Corre sulle note del jazz e della
musica elettronica. Foligno è un crogiuolo in cui c’è un bel po’ d’Italia.
L’IDEA PROGETTUALE
Si basa sui seguenti elementi: la Rete Museale; l’Atlante della città; le Attività Culturali; le Strutture
di Servizio e le Ipotesi di Completamento. I musei disegnano una storia che parte dal IX secolo a.C.
con la documentazione del popolo umbro e giunge al simbolo contemporaneo di Calamita Cosmica,
opera di Gino De Dominicis. La popolazione umbra è ritenuta la più antica d’Italia, si crede infatti
che gli Umbri fossero stati chiamati Ombrici dai greci perché sarebbero sopravvissuti alle piogge
quando la terra fu inondata. I musei si sostanziano nei siti istituzionali propri dove la storia è stata
vissuta e documentata, dal Museo Capitolare e Diocesano al Museo dell’Istituzione Comunale. La
produzione e la gestione di tale rete è resa possibile dalla collaborazione tra enti diversi: il Comune,
la Curia, la Fondazione Cassa di Risparmio. La vocazione della città verso l’arte contemporanea si è
sostanziata di episodi straordinari nel corso del Novecento, come la mostra “Lo spazio
dell’immagine”. A partire da quell’episodio, il Centro Italiano di Arte Contemporanea tesse un
dialogo serrato con artisti di livello internazionale: Basilico, Agnetti, Uncini, Weston, Schnabel,
Mariani, Fabro. L’Atlante della Città disegna un quadro delle tradizioni, delle vocazioni e delle
emergenze. Una geografia per il riconoscimento del territorio e della sua intima conoscenza. Da cui
emerge il fascino del Gotico internazionale di Palazzo Trinci con i dipinti di Gentile da Fabriano
che disegnano, attraverso immagini e parole, un libro sui muri. Il quadro delle attività culturali
costituisce un calendario serrato che vede operare in stretta collaborazione associazioni private ed
ente pubblico. Dal clima barocco della Giostra della Quintana agli incontri di Scienza e Filosofia;
dai festival musicali (Young Jazz, Dancity, Umbria World Fest) alla rassegna su I Primi d’Italia.
Musei ed eventi trovano spazio in luoghi che hanno un valore storico e culturale, cosicchè si
verifica una continua simbiosi tra memoria e contemporaneità. Le ipotesi di completamento della
rete comprendono un intervento in un monumento simbolo della città come il Teatro Piermarini, da
destinare ad album dell’Ottocento e Novecento; l’adeguamento dell’InfoPoint turistico e la
realizzazione del Welcome Center a Palazzo Trinci.
COERENZA CON GLI OBIETTIVI DEL BANDO
Il progetto Foligno “Capitale italiana della Cultura” armonizza l’antico con il moderno. La
consapevolezza delle proprie radici con l’apertura di una finestra sul mondo. Il territorio comunale
costituito da numerose frazioni viene integrato e concorre ad un’immagine univoca. A partire dal
Museo dei Plestini a Colfiorito, ai confini con le Marche, per giungere a valle, attraverso
l’Ecomuseo della dorsale appenninica - Valle del Menotre, ai presidi della modernità. Le sedi
museali proprie, localizzate nei territori d’origine, integrano perfettamente la storia con la geografia
ed il paesaggio. La valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali si lega ad una fervida attività
culturale delle associazioni, soprattutto giovanili, attente, nell’elaborazione dei loro festival, ai segni
più vivaci della contemporaneità (musica di tradizione, jazz, elettronica). Questa idea di una città e
di un territorio compatti è aperta alla fruizione dei turisti, in un progetto di reciproco scambio