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Bruno Pollacci
Ortaccio Jazz Festival
animajazz · Friday, June 20th, 2008
Giovedì 10 luglio 2008 prenderà il via a Vasanello (VT) la terza edizione dell’ Ortaccio
Jazz Festival.
Organizzata dall’Associazione Culturale “Messico e Nuvole” con il patrocinio della
Regione Lazio, della Provincia di Viterbo e del Comune di Vasanello, l’edizione di
quest’anno vedrà esibirsi sul palco della splendida Piazza Ortaccio artisti di fama
internazionale.
Nato nel 2006, l’ OJ Festival si è subito contraddistinto per il notevole spessore degli
artisti ospitati: da Fabrizio Bosso a Steve Grossman, passando, fra gli altri, attraverso
Gianni Saint Giust, Rosanna Casale e i Baraonna.
Accanto a questa tradizione di “eccellenza musicale”, l’ OJ Festival presenterà
quest’anno anche una novità: un’apposita sezione dedicata alla scrittura, LIBRI IN
JAZZ.
Partendo da una citazione di Giulio Capiozzo, celebre batterista degli Area:
“Il jazz deve essere musica vissuta quotidianamente. Esiste una linea diretta fra quello
che uno vive, quello che è, e quello che suona. Bisogna vivere il jazz e portare la tua
vita sul palco”
ogni sera, a partire dalle 20, gli scrittori presenti, cercheranno di tracciare un
percorso di comunione-comunicazione fra l’attualità dei testi presentati e la
quotidianità, appunto, del jazz.
Il tutto nel clima informale di un aperitivo, piacevolmente rilassati nell’attesa dei
concerti e con l’immancabile sottofondo musicale del talentuoso Roberto Mattioni
(chitarra e voce).
LE SERATE MUSICALI – ore 22
La serata inaugurale di giovedì 10 luglio sarà affidata al fluido fraseggio e al vorticoso
incedere del sax di Rosario Giuliani.
Artista di fama internazionale, Giuliani ha al suo attivo numerose incisioni su colonne
sonore di films con maestri di fama internazionale come: Ennio Morricone, Luis
Bacalov e Nicola Piovani.
Numerose inoltre le sue collaborazioni nell’ambito del jazz, da Kenny Wheeler a Randy
Brecker, Bob Mintzer, Cedar Walton, il celebre Enrico Rava, Roberto Gatto e Richard
Galliano.
Nel 1997 vince l’ “Europe Jazz Contest” come miglior solista e miglior gruppo.
Nel 2005 partecipa al progetto “Land of sun” con Charlie Haden e Gonzalo
Rubalcabra.
Dal settembre 2000 è nella scuderia della prestigiosa etichetta francese “Dreyfus Jazz”
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con la quale ha registrato “Luggage” (2001), “Mr. Dodo” (2002), “More Than Ever”
(2004).
All’ Oj Festival si presenta assieme a Pietro Lussu (pianoforte), Luca Bulgarelli
(contrabbasso) e Marcello Di Leonardo (batteria).
Nella serata di venerdì 11 luglio invece, il palco dell’OJ Festival ospiterà la splendida
voce di Fabiana Rosciglione.
Studente di canto con il Maestro Caio Bascerano e successivamente con il cantante
lirico Stefano Anselmi, è nel 1993 che, sotto la guida del padre Giorgio Rosciglione,
Fabiana intraprende definitivamente la carriera jazzistica.
Ha collaborato con vari musicisti quali Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Stefano
Sabatini, Massimo D’Avola, Rosario Giuliani, Pietro Lussu e il grande Fabrizio Bosso.
Nel 2001 collabora con Dario Rosciglione nel progetto discografico “Jazbeat”.
Il suo primo singolo estratto “Sing sing sing” viene scelto per un celebre spot
televisivo.
Con il suo gruppo, gli “Jazbeat”, incide l’omonimo album che, distribuito
dall’etichetta francese Nocturne, è attualmente presente anche in Russia e Giappone.
Nel 2005 esce il suo album “The dream of love” (Azzurra Music, 2005).
All’OJ Festival sarà presente con Andrea Beneventano (pianoforte), Giorgio
Rosciglione (contrabbasso), Luca Igletti (batteria).
Protagonista della serata di sabato 12 luglio sarà la The Old Circus Jazz Band.
Nata nell’Aprile del 1998 con la necessità registica di introdurre un caratteristico
elemento musicale e scenico all’interno della rappresentazione teatrale “Orfeo” di
Jean COCTEAU, si è poi affermata ed è cresciuta proponendo al pubblico il jazz stelle
e strisce degli anni ’20, quello in cui charleston, pupe e gangster la facevano da
padrone.
Il repertorio della Band spazia dai brani d’epoca come “Black Bottom Stomp” alle più
famose e classiche “When the saints go marchin’in”, attraversando la produzione di
musicisti quali Louis Armstrong, Duke Ellington e Bix Beiderbecke.
Supportati da un caratteristico contrappunto fra clarinetto, tromba, trombone e sax, i
nove musicisti che compongono la Old Circus (Carlo Capobianchi e Franco
Santodonato: trombe; Luigino Leonardi: trombone; Remo Izzi: sax alto e soprano;
Ennio D’Alessandro: C-Melody sax e clarinetto; Silvano Funghi: sax tenore, soprano e
voce; Paolo Bernardi: pianoforte; Norberto Izzi: banjo; Pierluigi Ausili: basso tuba e
Riccardo Colasante: batteria) sapranno condurci sapientemente fin nel cuore del
travolgente insieme di un’orchestra jazz.
L’Oj Festival chiude i battenti domenica 13 luglio con l’ennesimo intervento di rilievo:
Rita Marcotulli.
La Marcotulli, dopo una curiosità iniziale per i ritmi sudamericani, in particolare per la
musica brasiliana, verso i 20 anni comincia ad avvicinarsi al mondo del jazz… ed è
subito successo.
La sua carriera è subito travolgente, e dall’inizio degli anni ’80 Rita Marcotulli ha la
fortuna di poter collaborare con il “gotha” del jazz europeo: John Christensen, Palle
Danielsson, Peter Erskine, Steve Grossman, Joe Henderson, Hélène La Barriere, Joe
Lovano, Charlie Mariano, Tony Oxley, Michel Portal, Enrico Rava, Michel Bénita, Aldo
Romano, Kenny
Wheeler, Pat Metheny.
Già nell’87 un referendum indetto dalla rivista “Musica Jazz” la classifica come miglior
nuovo talento musicale dell’anno.
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Dal 1988 al 1990 fa parte della band di Billy Cobham.
Nel 1988 lascia anche l’Italia per la Svezia, ove resterà fino al 1992: anche lì viene
molto apprezzata come pianista, e, dal canto suo, vi assimila la passione per la ricerca
e la sperimentazione.
Tra il 1994 ed il 1996, collabora con Pino Daniele, e poi con Roberto Gatto, Ambrogio
Sparagna, Bob Moses, Charlie Mariano, Marylin Mazur.
Da 14 anni a questa parte, accompagna Dewey Redman in tutti i suoi concerti.
A Vasanello sarà presente con Enzo Pietropaoli (contrabbasso) e Roberto Gatto
(batteria).
LIBRI IN JAZZ – ore 20
Il 10 Luglio, le Edizioni ARPANet presentano “Isola per due” del giovane scrittore
nord-irlandese Aidan Sweets.
Assieme a Stefano Paolocci e Elena Invernizzi (curatori di tutti gli eventi presenti in
calendario nell’ambito di “Libri in jazz”), si parlerà di un’Irlanda diversa da quella
patinata delle riviste di fotografia o melanconica di “Where the streets have no name”
degli U2.
Si cercherà di comprendere il dark side dell’isola di smeraldo servendosi delle parole
leggere e ironiche di Aidan Sweets.
La città di Derry e la celebre battaglia di Bogside faranno da sfondo a quelle che Raul
Montanari ha definito pagine perfette, servite da una scrittura piena di sorprese.
Aidan Sweets ha più di vent’anni, ma non ancora trenta. Vive in una graziosa
mansarda nella sua amata Doire (conosciuta ai più come Derry/Londonderry), sempre
attraversata dal pigro fiume Foyle.
Si sposta prevalentemente a piedi, per evitare i disagi causati dalle famigerate auto in
doppia fila che infestano la cittadina.
Isola per due è il suo primo romanzo: è il primo perché l’ha scritto diversi anni fa; è il
suo perché ne è il protagonista.
Ha da poco aperto Tweenings, studio di grafica e illustrazione
L’ 11 Luglio, Cicorivolta Edizioni presenterà “La panchina” di Stefano Paolocci.
Collocato temporalmente fra gli ultimi giorni del “Geniul din Carpati”, ossia Nicolae
Ceausescu, gli anni immediatamente successivi alla sua celebre fucilazione in diretta
TV (25 dicembre 1989) e quelli di una rivoluzione romena che in pratica non fu mai
attuata, attraverso “La panchina” si cercherà di sondare i perché di una società
spaccata fra la voglia di libertà e l’immobilità latente della generazione ceauseschiana.
Il tutto, ovviamente, raccontando la storia del protagonista Nicu, insegnante di
Bucarest e Mihail, ragazzino del sottosuolo che vive con la sua amica Barbie nella rete
fognaria che taglia la città in trasversale.
Un atto di narrativa senza tempo, efficace, raffinato e preciso.
La presentazione sarà arricchita dalla presenza di Andrea D’Urso e dalla lettura di
alcune sue poesie tratte da “Occidente Express” di Ennepilibri.
Stefano Paolocci, vive a Vasanello (VT) con la sua famiglia.
Ha pubblicato, fra l’altro: “Prima la panna poi il cioccolato” con Elena Invernizzi,
Editrice Effequ (2004); “Sopra-a capo-vissuto”, Spazzatura!, AA.VV. Fernandel (2005);
“Sgorbiafaccia”, Hablò Edizioni (2006); “Chi è muto non parla” (la storia in metafora
della mafia) con Elena Invernizzi, Simone Editore (2007) e “Passato imperfetto”,
Minerva Edizioni (2008)
È il curatore del romanzo “Isola per due” di Aidan Sweets, Arpanet (2008).
Andrea D’Urso, 36 anni, è stato collaboratore di Nino Manfredi per il teatro.
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Gran parte della sua produzione (poesia, racconto, ma anche citazioni letterarie del
‘900) è stata pubblicata su importanti riviste letterarie, sia italiane che estere.
Sabato 12 luglio, l’elegante Piazza Ortaccio ospiterà l’atteso giallo di Minerva
Edizioni “Passato imperfetto”.
Frutto della scrittura combinata di Paolo Bolognesi, Elena Invernizzi e Stefano
Paolocci, il romanzo gira attorno ad una rapina in un caveau.
Fra un malvivente con un occhio bendato e una passione per i manga giapponesi che
gli sono valsi l’appellativo di Harlock, un magistrato dalle inclinazioni sessuali a dir
poco discutibili e un ricatto a cui non si può non sottostare, ci ritroveremo catapultati
in intrighi di potere fra logge massoniche e interessi politici.
Una gran matassa che la protagonista, l’ispettore Guendalina Bernini, tenterà di
sbrogliare nella dolce cornice di una tra le più affascinati città della Toscana.
Elena Invernizzi, laurea in fisica sub-nucleare e master in giornalismo scientifico, vive
a Bresso, ai confini di Milano. Ha pubblicato “Prima la panna poi il cioccolato” con
Stefano Paolocci, Editrice Effequ (2004) e vari romanzi per ragazzi: “Tantalia”, Hablò
Edizioni (2006), “Il labirinto di Mir”, Simone Editore (2007), “Chi è muto non parla”
con Stefano Paolocci, Simone Editore (2007), oltre a racconti, articoli e traduzioni per
varie case editrici tra cui Fernandel, Logos e Arpanet.
Paolo Bolognesi, alla sua opera prima, è presidente dell’Associazione “2 agosto 1980”
che raccoglie i familiari delle vittime della strage di Bologna.
Per il 13 luglio, ultima serata dell’OJ Festival e di “Libri in jazz”, si proverà a mettere
in pratica un richiamo dell’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi:
“Non basta combattere la mafia, bisogna sconfiggerla”.
Lo si farà accogliendo una delle matite più graffianti del panorama italiano, Mauro
Biani e cercando di capire è stato possibile con “Mafia Cartoon”, pubblicato da Ega
Editore, poter fare ironia o addirittura satira su una cosa seria, tragica, appestante
come appunto è la mafia.
La raccolta, nata da un’iniziativa di Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti, ha
messo insieme le migliori matite “ribelli” italiane e non (Elle Kappa, Vauro e poi Altan,
Bucchi, Giannelli, Caviglia, Bozzetto, il mitico Paz, Zapiro e ovviamente il nostro
Mauro Biani) per raccontarci, tra una vignetta e l’altra, tra un disegno e l’altro, le
parole di chi la mafia la combatte, l’ha combattuta, ne è rimasto vittima: Dalla Chiesa,
Borsellino, Falcone, La Torre, Rita Atria, Fava, Colombo, Chinnici, Caselli.
Mauro Biani collabora come freelance con Liberazione, Paparazzin (pagina di satira di
Liberazione), Emme (inserto di satira de L’Unità), Il Mucchio Selvaggio, Vita (rivista
sul terzo settore), Pizzino (mensile palermitano di satira), Casablanca di Riccardo
Orioles, Azione nonviolenta, Dimensioni Nuove, Città Tuscolana.
Pubblica illustrazioni e vignette su Par Condicio, Altreconomia, Vicenza ABC, Idea
vegetariana, per Libera, Macramè, Volontari del VIS. Ha disegnato anche per Diario,
Avvenimenti, Antimafia 2000 e Frigidaire.
Nel settembre 2007 ha ricevuto il XXXV premio Satira Politica Forte dei Marmi.
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