dossier 2009 in word corretto 1
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DOSSIER 2009 250 200 150 F M 100 50 0 2008 2009 Inoltre spesso la stessa persona è stata collocata più volte in diversi posti di lavoro durante l’anno. I soggetti di questo genere di assunzioni sono spesso persone specializzate. Abbiamo avuto durante il 2009 richieste di lavoratori ben specifiche ed è stato difficile candidare persone non specializzate, dal momento che ormai tutti richiedono un’esperienza significativa o un titolo di studio specifico. Le fonti principali di posti di lavoro sono soprattutto le Agenzie di lavoro interinale, aziende di vario genere affidabili, cooperative, artigiani privati. Con Agenzie interinali, cooperative, piccoli artigiani, ristoranti abbiamo avuto riscontri positivi, anche se proprio questi in gran parte ci offrono lavori con contratti a breve e stagionali. Vogliamo ancora qui sottolineare il modo di accogliere le persone che si rivolgono a noi, cioè quello di ascoltare innanzitutto le loro storie ed esigenze e dialogare con loro. Questo è un atteggiamento fondamentale in quanto, al di là dei numeri delle statistiche, serve a dissipare un po’ ansie e timori e aiuta a superare il momento di crisi in attesa di una qualche sistemazione lavorativa. Un fattore positivo che si rileva da qualche tempo e che si sta sviluppando in modi che diremo spontanei, anche se sollecitato più volte, è una maggiore collaborazione tra i vari settori del nostro Centro. Probabilmente si è raggiunta una maggiore maturità e consapevolezza delle potenzialità che ha l’UPM – che non sempre vengono sfruttate in modo pieno – cosicché tutti possono migliorare la qualità del proprio lavoro e migliorare i risultati. Prospettive 2010 Speriamo vivamente che la ripresa sia vicina, si possono finora intravedere dei piccoli ma non significativi miglioramenti per tutte quelle persone che si sono trovate senza un lavoro. Il lavoro è un diritto per ogni essere umano, rende liberi e ci fa sentire vivi, per questo speriamo che da questa crisi il mondo del lavoro possa uscire migliorato, quindi vogliamo vederla positivamente! 101 DOSSIER 2009 Nell’ultimo mese del 2009 abbiamo svolto all’interno dell’ufficio Pastorale Migranti un progetto pilota sulla ricerca attiva del lavoro. Questo progetto comprendeva un ciclo di 5 corsi indirizzato a migranti di paesi terzi in Italia per la ricerca di un lavoro. Con la crisi economica che ci ha colpiti in questo anno abbiamo dovuto fare i conti non solo con il fatto che le offerte di lavoro si sono decimate ma anche con la potenza e la velocità di internet, mi spiego meglio, le offerte di lavoro sono sempre meno o comunque richiedono dei profili molto ben definiti, il mezzo utilizzato per la ricerca di eventuali candidati è internet, quindi di riflesso gli operatori che, all’interno dell’ufficio, si occupano delle ricerca lavoro si sono trovati in difficoltà in quanto molte di queste offerte trovate su internet prevedono una registrazione e compilazione del curriculum on line per potersi candidare, quindi noi come ufficio ci trovavamo tagliati fuori in quanto era impossibile effettuare una registrazione e compilazione per ogni utente che volevamo candidare. Quindi abbiamo pensato ad un corso che potesse aiutare le persone a cercarsi un lavoro non solo andando negli uffici come i nostri o agenzie di lavoro interinale ma ampliare le loro possibilità utilizzando la candidatura su internet, per fare questo abbiamo raggruppato degli utenti interessati in gruppi con minimo 4 persone facendo un incontro di 4 ore nel quale spigavamo, seguendo un fascicolo fatto da noi, tutti i passaggi, dalla lettera di presentazione al curriculum, la ricerca di offerte di lavoro su internet (che siti guardare) e giornali e poi per concludere simulavamo un colloquio di lavoro per far capire loro cosa è bene fare o non fare durante un colloquio di lavoro, certo uno standard non c’è ma davamo solo alcuni consigli come ad esempio avere un occhio di riguardo all’abbigliamento all’espressione orale e alla postura. In tutto hanno frequentato il nostro corso 31 utenti Alcuni sono tornati per farci vedere come avevano fatto una lettera di presentazione o semplicemente per dirci che avevano risposto a delle offerte di lavoro su internet. Siamo stati piacevolmente stupiti dal fatto che molti mettendo in pratica ciò di cui abbiamo parlato sono riusciti a trovare lavoro autonomamente. Gli argomenti trattati nel nostro corso sono: • • • • • cos’è una lettera di presentazione, suggerimenti su come farla; cos’è un curriculum vitae, esempi e istruzioni su come farne uno; incontri di gruppo per aree professionali per approfondire le conoscenze dei profili professionali e i bisogni del mercato del lavoro; simulazione a coppie di un colloqui di lavoro; accompagnamento alla ricerca attiva di lavoro attraverso l'acquisizione di metodologie e capacità di autopromozione IL MONDO DEL LAVORO TI SEMBRA UNA GIUNGLA??? 102 DOSSIER 2009 Nell’anno 2010 questo corso sarà riproposto con alcune modifiche: verranno fatti 2 incontri per ogni gruppo della durata di 2 ore circa, in modo che durante il secondo incontro si possa vedere se i frequentanti hanno provato a cercare lavoro autonomamente e se sono sorti problemi nel redigere il loro curriculum e lettera di presentazione. Problema Casa 2009 Premessa L’Ufficio Pastorale Migranti ha istituito l’Ufficio Casa contestualmente all’avvio del Progetto “Insieme per la Casa” in collaborazione con l’assessorato ai problemi della casa del Comune di Torino, LO.CA.RE., il Cicsene, la cooperativa La Tenda allo scopo di fornire agli Utenti stranieri un supporto concreto per l’inserimento abitativo, anche attraverso le consulenze fornite sugli sfratti, la validità e la correttezza giuridica dei contratti inerenti il pubblico ed il privato; assistenza alla compilazione delle domande di assegnazione delle case pubbliche, delle domande per sostegno alla locazione e il salva provvedimento sfratto concesso dalla Regione come un sostegno di fronte alla crisi economica che vive l`Italia. Ruolo dell’Ufficio Casa Il servizio è aperto al pubblico 2 volte alla settimana: martedì e giovedì • Sportello per l’inoltro delle domande degli utenti stranieri in relazione al progetto “Insieme Per la Casa” con una valutazione dei requisiti minimi pur la ricerca di un alloggio in affitto. • Consulenza sugli sfratti per finita locazione, risoluzione anticipata dei contatti e morosità; • Verifiche ed accertamenti tecnici sullo stato degli alloggi; • Assistenza alla compilazione delle domande di assegnazione delle case pubbliche; • Assistenza alle domande per sostegno alla locazione; • Assistenza alle domande del salva sfratto. • Informazioni ed aiuto per le richieste da inoltrare a LOCARE per sostegni alla locazione ed istanze relative all’ Housing sociale”. Obiettivi raggiunti Nel 2009 l’Ufficio Casa ha contribuito ad aiutare in totale 790 nuclei familiari. I colloqui sono stati in totale 136 per il progetto “Insieme par la casa”, 414 per le consulenze, circa 60 per la compilazione domande del bando case popolari, 204 di Assistenza alla compilazione di 103 DOSSIER 2009 domande per sostegno alla locazione; ed infine 180 per Assistenza alla compilazione alla compilazione del “salva sfratto”. • Progetto Insieme per la casa Su 790 contatti, dopo la valutazione dei requisiti, 136 Schede Raccolta Dati sono state inoltrate al CICSENE/ Cooperativa La Tenda per la ricerca di un alloggio adeguato. Le domande di ricerca di alloggi per affitto riguardano le più svariate tipologie di persone: comunitari, stranieri che hanno usufruito del Decreto flussi del 2007- 2008 , ricongiunzioni di nucleo familiare, persone che vivono in alloggi attualmente sovraffollati, in alloggi con servizi igienici in comune ad altre famiglie; oppure in alloggi dove mancano la doccia, il bagno o il riscaldamento; infine chi è ospite di amici, parenti e deve lasciare l’alloggio per una nuova vita indipendente. Nell’anno 2009 vi è stato uno straordinario lavoro da parte dei Operatori sul progetto “insieme per la casa” per istruire le domande in modo analitico e con i requisiti necessari per un loro esito positivo. • Consulenze su i problemi d’affitto, contratto, sfratto 210 Consulenze su diversi problemi di alloggio, consulenza sulla validità del contratto di locazione in base alla Legge n 431/98 ( 4 anni più 4) dove abbiamo rilevato che il 30% dei contratti d’affitto viene stipulato con validità di solo 1 anno; tanti contratti di affitto non sono stati registrati; in alcuni contratti d’affitto viene fissato un canone da versare mensilmente e sottobanco in oltre viene stabilito tra due le parti una cifra in nero senza il rilascio di ricevuta; parecchi proprietari si rifiutano di fare eseguire i lavori di manutenzione straordinaria all’interno dell’ alloggio. Un rilevante numero di interventi ha riguardato gli sfratti per morosità, con dichiarazione scritte al Giudice del tribunale Civile di Torino, per richiedere il termine di grazia (di 60 o 120 giorni previsti dalla legge n 392/78). Dai dati fornitici dal Tribunale di Torino il 75% dei provvedimenti di sfratto è per morosità; il restante 25% degli sfratti esecutivi è per finita locazione oppure per necessità del proprietario o dei parenti sino al secondo grado. Sono in aumento le esecuzioni forzate nei confronti di proprietari stranieri di alloggi che a causa della crisi hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione o per più svariati motivi non sono stati più in grado di pagare le rate del mutuo erogato da banche o finanziarie. 104 DOSSIER 2009 Criticità: un elemento chiave nella formazione dei nuovi profili di vulnerabilità riguarda la dimensione e la consistenza del disagio abitativo. Le tendenze in atto negli ultimi anni hanno infatti aumentato il rischio abitativo di molte famiglie, strette tra un mercato della proprietà più ampio ma difficilmente accessibile per i redditi bassi e medio-bassi, un mercato dell’affitto con canoni molto elevati, ed una domanda d’affitti crescente per l’incremento degli immigranti nell’ultimo anno por il decretto flussi, per ricongiungimenti e per l’ultima sanatoria colf e badanti. • Nel 2009 e` cresciuta evidentemente, la atmosfera di razzismo, di discriminazione e di sfruttamento abitativo relativi ai migranti, specie se di provenienza africana e di sesso femminile, o di certe nazionalità, nella ricerca di alloggi sul mercato privato, variamente motivati: dal timore del locatore che la proprietà subisca danni, a quello che l’inquilino non corrisponda il canone o per motivi ideologici; • il possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato o interinale spesso non sono garanzie sufficienti per la proprietà, specialmente adesso che il lavoro è precario; • i canoni troppo elevati del mercato privato; • la sopravvenuta impossibilità di corrispondere il canone (es. inserimento abitativo durante il periodo di borsa lavoro e percorso di inserimento lavorativo che non giunge a buon fine; perdita dell’occupazione; maternità); • l’inasprimento dei rapporti con il proprietario o i vicini di casa 105 DOSSIER 2009 Anno 2009: Risultato finale 790 nuclei familiari pervenuti 180 136 204 210 60 Progetto Insieme per la casa Consulenze problemi casa Supporto bando casa poppolare Supporto al sostegno alla locazione Supporto al salva sfratto Nel 2009 la utenza dell’Ufficio Casa si è quasi raddoppiata da 440 nel 2008 a 790 nel 2009 Nuclei familiari pervenuti 800 C o n t a t t i 700 600 790 500 400 440 300 200 100 0 2008 Anni 2009 106 DOSSIER 2009 CONSULENZA E ASSISTENZA PER L’APPLICAZIONE DEL C.C.N.L Innanzitutto per l’anno appena passato abbiamo cercato di ampliare le opportunità di incontro con l’utente per facilitare la creazione di azioni di sostegno, il servizio è stato migliorato con i seguenti accorgimenti: 1-si è creata una “scheda” per articolare la domanda di l’utente infatti essa è suddivisa per: tipo di problema, sesso, nazionalità ecc... 2-lo sportello rimane aperto due pomeriggi sia per gli utenti con appuntamento sia senza. 3- Migliorare l'efficacia di comunicazione ed ascolto,una particolare cura per le fasce più deboli. Da gennaio 2009 abbiamo assistito circa 400 persone in merito all’applicazione del C.C.N.L. di categorie, pertanto, il numero degli utenti complessivo è consistentemente maggiore all’anno precedente ed è equamente ripartiti tra uomini e donne, la prevalenza delle persone che si rivolgono al nostro ufficio, sono di diverse nazionalità in esso è compresa anche una percentuale del 5% di italiani (per quanto riguarda la consulenza per lavoro domestico es. procedimento di assunzione). Tuttavia, è in forte aumento il numero degli stranieri: infatti, da settembre 2008 la quota è più che raddoppiata, soprattutto per persone disoccupate che chiedono la compilazione delle domande di: disoccupazione, sostegno al reddito, assegno familiare … La nostra consulenza tocca anche una fascia più debole dei lavoratori: il precariato! Si rivolgono a noi soprattutto per l’orientamento e l’informazione adeguata riguardanti l’applicazione del contratto nazionale di lavoro di categorie. Previdenza: il lavoro, la disoccupazione, il pensionamento e la perdita del posto di lavoro, la perdita di un familiare titolare di pensione. per l'area salute e benessere nei luoghi di vita e di lavoro: l'infortunio, la malattia professionale, la malattia e la disabilita. L’altro ambito riguarda l'assistenza economica e sociale, per il quale gli eventi della vita sono: la maternità e paternità, il disagio economico e l'invalidità. Elenco statistico : Informazioni: n. 35 - contratti di lavoro comprese le nuove forme di lavoro flessibile, contratti di somministrazione… n. 23 - contributi ovvero le problematiche legate alla contribuzione nei rapporti di lavoro n. 57 - buste paga, ovvero Controllo della busta paga . 107 DOSSIER 2009 n. 6 - pensioni con riferimento alle prestazioni e alla riforma. Numero vertenze eseguite: n. 46 - Vertenze inoltrate all’ufficio predisposto. Compilazioni moduli INPS: n. 51 - sostegno al reddito (regione Piemonte) n. 185 – Assegno per il nucleo familiare , indennità disoccupazione Nel 2008 sono state: n. 34 - contratti di lavoro comprese le nuove forme di lavoro flessibile“cooperative”. n. 26 - contributi ovvero le problematiche legate alla contribuzione nei rapporti di lavoro n. 11- buste paga, ovvero Controllo della busta paga . n. 3 - pensioni con riferimento alle prestazioni e alla riforma. Numero di vertenze eseguite: n.7- Vertenze inoltrate all’ufficio vertenza intercategoriale CISL . Consulenze e informazioni date da noi, confronto anno 2008 e 2009 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Vertenze Pensioni Buste paga Conributi Contratti 2008 2009 108 DOSSIER 2009 Tra i principali argomenti trattati con i nostri utente si possano segnalare i seguenti: Rapporto lavoro/rinnovo Permesso di soggiorno, assegno per il nucleo familiare, sostegno al reddito. autonomia e subordinazione, assunzione e collocamento, la disciplina del lavoro stagionale, congedo matrimoniale, contributi previdenziali, fondi pensione dimissioni. disoccupazione, ferie, festività, , licenziamento malattia, maternità e paternità, orario di lavoro, permessi e congedi, privacy, preavviso, reddito di lavoro dipendente, retribuzione, sanzioni lavoro a tempo parziale, Lavoro straordinario, disciplinari, trattamento di fine rapporto. Purtroppo il mondo del lavoro è in continuo mutamento e la crisi che ci sta’ attraversando ha portato molta disoccupazione quindi ci aspettiamo un incremento del nostro servizio soprattutto per quanto riguarda la compilazione di moduli per il sostegno al reddito e per l’assegno di disoccupazione. 109 DOSSIER 2009 L’ ARCHIVIO MULTIMEDIALE 2009 30 anni d’immigrazione ed emigrazione in Italia: la storia di oltre 30 anni di avvenimenti succeduti a Torino, in Piemonte, in Italia e nei Paesi extracomunitari, con don Fredo Olivero e vari gruppi impegnati nel settore. 984 dvd che abbiamo acquistato, registrato e prodotto. Per l’archivio audiovisivo si può dire che ora è tutto catalogato in Excel, quindi ognuno può avere cosa gli interessa facendo richiesta dal proprio computer: ogni programma ha un numero di riferimento. Tutto l’elenco si può anche leggere in rete su Peace Link (le pagine di Daniele Dal Bon, tra gli ospiti del sito), una breve presentazione dell’Ufficio Migranti completa il documento. Una mostra fotografica si può vedere sulle pareti dei vari uffici: nella sala conferenza al primo piano vi è la presentazione. I video DVD e CDROM, oggi novembre 2009, sono 984. I cd audio sono 66. Le fotografie digitali sono 76.000. Le analogiche 30.000. 10 comunità straniere e 10 associazioni si sono serviti dell’Ufficio per le loro attività. BIBLIOTECA MULTIMEDIALE Cos’è? La biblioteca multimediale che si trova all’interno del nostro ufficio raccoglie, cataloga e mette gratuitamente a disposizione di chiunque materiale multimediale (cd,monografie, immagini, video..) sulle tematiche dell’immigrazione e della multiculturalità. Inoltre partecipa al Progetto Agorà Piemonte, una biblioteca collettiva virtuale che raccoglie 73.000 schede bibliografiche sulle cooperazione e solidarietà internazionale. Su internet, il catalogo del materiale a disposizione per il prestito è visibile presso il sito del circuito Agorà Piemonte. Cosa trovo? • Circa 100 • Circa 20.000 • Oltre 700 • Più di 900 Cd musicali da tutto il mondo immagini digitali degli ultimi avvenimenti tra videocassette, Cd rom e Dvd monografie e circa 60 riviste diverse Come faccio ad usufruire di questo servizio? Si possono ottenere in prestito libri, CD, DVD. , o Presentarsi in biblioteca per leggere, ascoltare o guardare i libri, CD, DVD. Basta presentare un documento di riconoscimento non scaduto al banco di distribuzione. Dove? La Biblioteca si trova fisicamente presso l’Ufficio Pastorale Migranti, in via Ceresole n.42 a Torino. Tel.: 011/2462092 - 011/2462443 Posta Elettronica: [email protected] Quando? Mattino: da lunedì a venerdì dalle ore 09:00 alle 12:00 Pomeriggio su appuntamento 110 DOSSIER 2009 Vi aspettiamo numerosi! SITO INTERNET www.migrantitorino.it Sito Internet: www.migrantitorino.it Il sito internet fornisce informazioni di facile lettura in varie lingue su tutte le attività dell’Ufficio. Contiene inoltre tutte le informazioni relative alla legislazione nazionale attuale sulla migrazione e le sue modifiche. Il sito e’ pertanto grandemente utile agli immigrati ed a quanti interagiscono con loro. E’ possibile consultare attraverso il sito le più attuali ricerche italiane ed europee in tema di minori e donne stranieri. Il lavoro di aggiornamento si compie cinque volte alla settimana, valutando comunque l’urgenza della notizia o comunicazione a proporre agli utenti: • Ricerca giornaliera delle informazioni attraverso il web, • Redazione di articoli del Ufficio Pastorale Migranti. • Fare e scegliere fotografie da inserire sul sito • Aggiornamento del sito. • Statistica sull’ utenza del sito Obiettivi raggiunti : • Nel 2009 Il sito del Ufficio Pastorale migranti si è trasformato in uno strumento importante della utenza estraniera e non. La tipologia delle informazioni è migliorata sia qualitativamente che quantitativamente; questo si può constatare dall’incremento quasi raddoppiato delle visite nell’ anno 2009 rispetto all’anno precedente; Confronto dati accesso al sito 01/gen/2009 - 31/dic/2009 Rispetto a: 01/gen/2008 - 31/dic/2008 Anni 2008 2009 ∆ % Visite 174226 80662 116,00% Visualizzazioni di pagina 377.629 209.433 80,31% 111 DOSSIER 2009 • Le pagine più frequentemente visitate sono state: Migranti Torino; Permesso di soggiorno; Questura e Sportello unico; Decreto flussi: Richieste nulla osta, verifica on line; Inps; al via i nuovi contributi per colf e badanti Visite Migranti Torino 2008 2009 % Visualizzazioni di pagina 37.953 19.897 90,75% Permesso di soggiorno - Migranti Torino 2008 13.324 2009 2.856 % 366,53% 57.800 35.420 63,18% 25.576 7.518 240,20% Questura e Sportello unico - Migranti Torino 2008 8.226 17.844 2009 1.358 5.009 % 505,74% 256,24% Decreto flussi: Richieste Nulla Osta, verifica On Line - Migranti Torino 2008 5.210 11.106 2009 2.694 6.425 % 93,39% 72,86% INPS, al via i nuovi contributi per colf e badanti - Migranti Torino 2008 5.188 11.859 2009 4.496 11.641 % 15,39% 1,87% • Siamo stati visitati da 85 paesi stranieri: I più frequenti sono stati Italia, Marocco Paesi di Europa, Stati Uniti, Paesi Bassi ed altri. Datti statistici: Confronto dati accesso al Sito Web 01/01/2009 - 31/12/2009 Rispetto a: 01/01/2008 31/12/2008 112 DOSSIER 2009 400000 350000 300000 250000 200000 150000 100000 50000 0 377.629 209.433 174.226 80.662 Visite Visualizzazioni di pagina 2009 GENN 2008 AGOSTO DICEMBRE 2009 2008 113 DOSSIER 2009 114 DOSSIER 2009 CENTRO DI PSICOLOGIA TRANSCULTURALE AREA CLINICA QUADRO COMPARATIVO Anno 2008 N. di Colloqui 633 Anno 2009 Pazienti 137 (Donne: 110 Uomini: 27) 588 Pazienti Nuovi 65 143 (Donne: 105 Uomini: 38) 71 * Sono stati effettuati diversi colloqui di sostegno alle famiglie. ** Sono esclusi dalla tabella incontri fatti settimanalmente con gruppi di donne Africane, Sud americane ed Est europee Anche se il numero di pazienti nuovi è in aumento, il numero di colloqui risulta in calo a causa dell’assenza di una collaboratrice dell’equipe. Perù 6% Moldavia Cina Albania 18% 34% Nigeria Congo Italia Camerum 2% 2% Colombia Burundi 6% Equador 4% 2% 2% 2% 2% 4% 8% 4% 4% Camerun Algeria Romania Marocco Come spesso accade, abbiamo prevalentemente pazienti di sesso femminile (73 %). I Paesi maggiormente rappresentati sono: • per le donne: Perù (molto diffuso il tam tam) • per gli uomini: Marocco, Camerun Nel mese di marzo si sono conclusi diversi percorsi terapeutici avendo raggiunto l’obbiettivo preposto. Oltre ai colloqui individuali a dicembre è stato proposto la costituzione di un gruppo di AutoMutuo-Aiuto tra migranti condotto da due facilitatori esperti (uno psichiatra/psicoterapeuta e una psicologa). I partecipanti avranno la possibilità di affrontare le proprie insicurezze, spesso legate ad una sensazione di sradicamento, ed esprimere le proprie risorse. 115 DOSSIER 2009 Tipologia di disagio • • • • • • • • Le forme di disagio più frequentemente riportate riguardano: Ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi del comportamento alimentare. Questi talvolta sono già presenti in forma latente nel Paese d’origine, il cambiamento ambientale e le difficoltà legate al costruirsi una nuova vita qui hanno causato uno scatenarsi della patologia Difficoltà di integrazione Crisi della coppia immigrata o mista: la coppia immigrata spesso entra in crisi quando la donna scopre qui un altro modo di vivere la propria femminilità, di essere donna, pretende pari diritti e l’uomo di conseguenza sente di perdere potere e non accetta il cambiamento Disturbi e problematiche della dimensione sessuale: abbiamo rilevato che molte donne sono state vittime durante l’infanzia o l’adolescenza di abusi sessuali ma non si sono mai date il permesso di parlarne; la cultura del Paese ospitante pare essere più disponibile ad accogliere il racconto del trauma Difficoltà di ricomporre la famiglia dopo il ricongiungimento: spesso da parte del coniuge ricongiunto emergono aspettative magiche che presto vengono deluse, e da parte del figlio ricongiunto una grossa rabbia abbandonica con conseguente difficoltà a riconoscere come figure di riferimento il genitore che un tempo lo ha abbandonato. Donne vittime della tratta: che spesso sono vittime dei propri pregiudizi, cioè i pregiudizi verso loro stesse, sensi di colpa… Donne nel ruolo di assistenti domiciliari: che vivono la frustrazione di una grossa perdita di status; per quelle che lavorano fisse a casa del datore di lavoro oltre alla perdita di status vivono la perdita di una spazio fisico per sé . La “seconda generazione” rappresentata sia da bambini sia da adolescenti che nel percorso di strutturazione della propria identità si trovano stabilmente in conflitto tra la cultura dei propri familiari e quella dei propri pari. Quali sono state le strategie di intervento? Le possiamo raggruppare in due aree diverse: a)quella culturale; b) quella migratoria Il Centro di Psicologia Transculturale diventa uno spazio clinico, ma anche uno spazio sociale, dove la dimensione di gruppo viene privilegiata. E’ un modello terapeutico che si avvicina molto a quelli tradizionali. Soprattutto per gli il paziente africano dove il senso di identità è fortemente collegato alla comunità di appartenenza. Il gruppo può essere costituito da diverse figure professionali: lo psicoterapeuta, il mediatore interculturale, l’operatore che eventualmente ha fatto l’invio, l’antropologo. Può essere costituito anche da più utenti. Per i giovani, ad esempio, abbiamo sperimentato valido un lavoro di gruppo utilizzando il metodo autobiografico dove ciascuno ha avuto la possibilità di raccontare di sé e di raccontarsi. A maggio è nato un gruppo clinico multietnico costituito da donne che fino ad allora erano state seguite individualmente da una psicoterapeuta del Centro; il gruppo si è dato come obiettivo quello di lavorare sull’accrescimento della propria autostima (che nell’esperienza migratoria è stata fortemente minata), mettendo a confronto le proprie storie e utilizzando il gruppo stesso come una “palestra relazionale” Il Mediatore culturale non ha solo la funzione di traduttore, bensì funge da ponte fra due culture, è un modello di una possibile doppia appartenenza. Per noi è utile soprattutto per interpretare i sintomi riportati dal paziente e impostare una terapia adeguata. La migrazione è caratterizzata spesso da una interruzione della propria trama di vita. Nel nostro piano terapeutico è importante tenerne conto; il paziente spesso ha bisogno di sentire che il sé di ieri, di oggi e di domani possono coesistere. 116 DOSSIER 2009 Un elemento importante nel difficile processo di integrazione è il progetto migratorio che rappresenta il filo conduttore tra l’identità del Paese d’origine e quella del Paese ospitante. E’ un elemento prezioso per la creazione di una “doppia appartenenza”. La narrazione della propria vita, il potersi raccontare diventa quindi un ottimo strumento terapeutico, perché raccontare significa per l’immigrato rimpadronirsi dei vari pezzi della propria vita significa ricomporre ciò che sembra aver perduto. Nel raccontarsi il paziente ricostruisce poco per volta il proprio Sé. AREA PROGETTI 1. PROGETTO “LEADER DI COMUNITA’ IN AMBITO SANITARIO” Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte. Questo progetto iniziato nel secondo semestre del 2008 ha avuto come obiettivo quello di contribuire a formare “leader di comunità in ambito sanitario”, figure di riferimento che possano dall’interno della comunità offrire un sostegno adeguato dal punto di vista psico-sociale ai propri connazionali che si trovino ad affrontare una situazione di disagio legata al proprio benessere fisico e psicologico. Fornire gli strumenti a membri delle comunità ci permette non solo di contrastare gli ostacoli che nascono dalle differenze culturali (dalle diverse percezioni che possono avere autoctoni e stranieri di fronte alla malattia, alla sofferenza, alla morte), ma ancora di più di aiutare a creare (e consolidare) reti di sostegno e di collaborazione fra immigrati e con i servizi. Reti che non solo migliorano la qualità di vita degli immigrati stessi, ma che, in maniera indiretta, agevolano il lavoro di chi opera nei Servizi Sanitari. Abbiamo raggiunto il numero previsto di iscrizioni (n. 40) ed il corso è stato accolto molto bene dai partecipanti, la maggior parte dei quali non solo hanno finito la formazione di base ma hanno anche partecipato a degli incontri di approfondimento che abbiamo organizzato in seguito. Nel grafico a continuazione vengono riportati le nazionalità dei partecipanti. 117 DOSSIER 2009 Questa diversità ha significato una profonda ricchezza per quanto riguarda gli interventi durante gli incontri, nonché la soddisfazione di essere arrivati a così tante comunità presenti sul territorio. Per svolgere gli interventi abbiamo contattato professionisti che lavorano nel privato sociale e nei servizi pubblici dal momento in cui uno degli obiettivi del percorso era la conoscenza delle risorse che la città offre a chi in essa abita e formare figure di riferimento che lavorino per la comunità dall’interno della comunità stessa. Con il contributo della Fondazione CRT è stato possibile erogare un corso di formazione base, mentre con il contributo dell’Assessorato alla Sanità ci ha permesso di continuare a lavorare con il gruppo che si è creato. Successivamente questi “leader” sono stati coinvolti nello sviluppo di interventi di sensibilizzazione e prevenzione dell’infezione da HIV svolti all’interno delle loro comunità. Inoltre abbiamo collaborando con i “leader” per sviluppare un nuovo progetto (si veda progetto nro 3) attraverso il quale potremo lavorare con le loro comunità su quegli argomenti legati al benessere psico-fisico della persona, che ogni gruppo percepisce come di maggiore importanza e attualità considerando i bisogni e le condizioni di vita attuali. Alcuni degli argomenti individuati sono: l’abuso di alcool e le conseguenze per la salute; una maternità responsabile che guardi al benessere fisico della madre e del bambino; prevenzione dei tumori; ecc. 2. PROGETTO “LEADER DI COMUNITA’ NELLA PREVENZIONE DELL’INFEZIONE DA HIV IN POPOLAZIONI STRANIERE. UN APPROCCIO PARTECIPATIVO.” Con il contributo dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte Il progetto di collaborazione iniziato circa tre anni fa’ con l’Ambulatorio A dell’Ospedale Amedeo di Savoia ha visto nell’ultimo anno sviluppi significativi. Il lavoro intrapreso con “African Women Against HIV/AIDS” è stato concluso nel mese di dicembre 2008 con l’elaborazione di materiale informativo sulla prevenzione dell’AIDS rivolto agli stranieri provenienti dal continente africano. Materiale la cui elaborazione è stata possibile grazie a donazioni di privati e a due concerti Gospel (dicembre 2007 e dicembre 2008) tramite i quali abbiamo raccolto fondi utili sia all’elaborazione del materiale sia a sostenere dei progetti per persone sieropositive in Africa. Il lavoro svolto con i pazienti sieropositivi (i quali hanno creato il materiale) e con i leader di comunità sono stati accolti favorevolmente dall’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, il quale ha finanziato un progetto per l’anno 2009 che ha coinvolto entrambi i gruppi nello sviluppo di un progetto più ampio nella prevenzione dell’infezione da HIV nelle popolazioni straniere. Gli obiettivi del progetto sono stati: 1. 2. 3. L’elaborazione di materiale informativo culturalmente e linguisticamente adatto ad altri due gruppi di migranti, quelli provenienti dall’Est Europa e del Sud America. Il coinvolgimento dei “leader di comunità” in attività di prevenzione e sensibilizzazione nelle loro comunità. Utilizzando lo stesso approccio metodologico sviluppare azioni di prevenzione e sensibilizzazione in altre sette province della Regione Piemonte. Per quanto riguarda la provincia di Cuneo, il progetto è partito in autunno 2008 e a fine luglio è avvenuta l’ultima elaborazione del materiale informativo. Questo progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con il Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Carle (Cn), la Cooperativa L’Arca (Cn) ed al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo 118 DOSSIER 2009 3. PROGETTO “LAVORIAMO CON LE COMUNITA’ Il progetto n. 1 sopra esposto: “leader di comunità in ambito sanitario” si è concluso ottenendo risultati significativi fra i quali il desiderio dichiarato da parte di alcuni dei partecipanti di continuare il percorso con ulteriori momenti formativi e con la creazione di interventi sviluppati da loro stessi rivolti ai loro connazionali. La disposizione dimostrata, la volontà di trasmettere l’informazione acquisita durante il corso ad altri e di creare percorsi che avvicinino i propri connazionali ai servizi sanitari locali, ci offre la possibilità di proseguire nel piano di lavoro prospettato un paio di anni fa; formati i “leader di comunità” possiamo, tramite loro, entrare in contatto con le comunità stesse. A differenza di altri interventi dove questo ruolo apparteneva a figure esterne alla comunità, la nostra proposta è quella di utilizzare come mezzo e strumento di comunicazione un membro della comunità; il quale rappresenta già una figura di riferimento per i connazionali. Le attività e le modalità di attuazione sono state individuate dai leader, i quali hanno collaborato negli ultimi due mesi nella realizzazione di questo progetto. I leader di ogni gruppo hanno sviluppato percorsi in-formativi in linea ai bisogni e le risorse di ogni comunità, motivo per cui ogni percorso è diverso rispetto agli altri. La loro partecipazione però non è stata circoscritta alle attività, alcuni di loro hanno fatto parte della redazione stessa del progetto, esercizio che è stato preceduto da un’accurata ricerca sulla realtà dei migranti che abitano in città. Oltre alla trasmissione di informazione, questo progetto ha alla base l’obiettivo di aiutare a creare (e consolidare) reti di sostegno e di collaborazione (Social Network) fra immigrati e con i servizi. Reti che non solo migliorano la qualità di vita degli immigrati, ma che, in maniera indiretta, facilitano il lavoro di chi opera nei servizi. Questo progetto rappresenta un’esperienza pilota in questo campo e il nostro obiettivo futuro sarà quello di riprodurlo in altre realtà regionali se ci saranno i risultati positivi che ci attendiamo. Tale progetto è stato approvato a fine dicembre dalla Regione Piemonte, Area Politiche Sociali 4. Sono in “cantiere” progetti su: 1. Prevenzione tumori femminili nella popolazione albanese (in collaborazione con CPO; capofila coop.va Orso) 2. Alcoolismo nella popolazione peruviana (in collaborazione con Aliseo) 3. Prevenzione uso aborto come metodo contraccettivo (in collaborazione con i Consultori di Torino) 4. Progetto Giustizia Libertà, (in collaborazione con il Sermig, gruppo Abele, Medici senza frontiere) ricerca sulla realtà dei migranti in ambito sanitario rispetto alla nuova legge sulla sicurezza. AREA FORMAZIONE Nell’anno 2009 i nostri interventi formativi sono stati effettuati presso: A. Consorzio del Monregalese (Mondovì) Primo Modulo - Destinatari: Insegnanti ed Educatori Professionali • AFFETTIVITÀ E SESSUALITÀ NEI PAESI STRANIERI – Dr.ssa Angela La Greca Venerdì 5 dicembre 2008, ore 14.30/17,30 presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3. • MODELLI SCOLASTICI NELLE DIVERSE CULTURE – Dr.ssa Lina Jaramillo Venerdì 23 gennaio 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3. 119 DOSSIER 2009 Secondo Modulo - Destinatari: Insegnanti • INSEGNARE LA LINGUA ITALIANA AGLI STRANIERI(I) - Prof.ssa Peyronel. Venerdì 20 febbraio 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3 • INSEGNARE LA LINGUA ITALIANA AGLI STRANIERI.(II) - Prof.ssa Peyronel. Venerdì 13 marzo 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì Via Cigna 3., • LABORATORIO INTERCULTURALE: ROLE-PLAYING E DRAMMATIZZAZIONI DI SITUAZIONI DIFFICILI VISSUTE IN CLASSE - Dr.ssa Laura Moretto. Venerdì 8 maggio 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3. Terzo Modulo - Destinatari: Educatori Professionali • BULLISMO – Dr.ssa Angela La Greca. Mercoledì 21 gennaio 2009, ore 09.00/12.00, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3. A questo incontro hanno partecipato anche gli Insegnanti interessati all’argomento. • LAVORO DI RETE – Dr.ssa Miranda Ralli. Mercoledì 18 febbraio 2009,ore 09.00/12.00, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3. • LABORATORIO INTERCULTURALE: ROLE-PLAIYNG DI SITUAZIONI DIFFICILI VISSUTE CON I RAGAZZI- Dr.ssa Miranda Ralli. Mercoledì 18 marzo 2009, ore 09.00/12.00, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3. B. Casa di Carità Arti e Mestieri e Ufficio Pastorale Migranti “Cittadinanza attiva” all’interno del percorso Immigrazione e Salute C. Ospedale Amedeo di Savoia Interventi formativi: “Un approccio antropologico alla malattia. Il Social Network come stru mento di lavoro” rivolti al personale sanitario dell’Ospedale Amedeo di Savoia D. Istituto Superiore di Scienze Religiose Interventi formativi: “Il lavoro pastorale e sociale con gli immigrati – area psicologica” presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose CONTATTI • Il reparto di Neuropsicologia Infantile dell’Ospedale Maria Vittoria-D.ssa Baiona per lavoro in equipe di alcuni casi da noi seguiti. 120 DOSSIER 2009 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Ospedale Amedeo di Savoia, e con l’associazione Arcobaleno, per la realizzazione di un progetto contro l’HIV. Servizi Sociali . Ufficio Stranieri del Comune di Torino. D.ssa Pasqualini per finanziamento progetto “HIV”. Mediatrice culturale Kassidda Khairallah presso l’ospedale S.Anna Tavolo diocesano. Incontri presso la diocesi, tra diverse associazione, per la creazione di un progetto di formazione per gli operatori dei centri di ascolto. Ufficio Minori Stranieri, Torino Associazione Aliseo ASL, Centri di Salute Mentale Comunità etniche di Torino Agenform, Cuneo Centro Migranti, Cuneo Ospedale “S. Croce e Carle” di Cuneo – Centro Malattie Infettive e Tropicali Caritas, Cuneo Dott.ssa Livia Giordano- Centro Prevenzione Tumori Consolato del Marocco Gruppo Regionale Immigrazione e Salute Tampep Centro Fanon Camminare Insieme Sermig Ufficio Pio – Compagnia S. Paolo Dssa Mondo, Centro Epidemiologico Regionale ASGI, per le questioni giuridiche Centro Prevenzione Oncologica – Donne immigrate D.ssa Giolito, responsabile consultori ASL TO 2, per progetto di prevenzione dell’utilizzo dell’ Interruzione Volontaria di Gravidanza come metodo contraccettivo, attraverso la distribuzione di questionari in 7 lingue diverse finalizzati ad approfondire la conoscenza del fenomeno e ridimensionarlo. LA NOSTRA FORMAZIONE e SUPERVISIONE 1. Dott. Francesco Vacchiano – psicologo psicoterapeuta, antropologo. Centro Franz Fanon. 2. Focus-seminario sul fenomeno dell’etnopsichiatria: donne vittime di tratta. Gruppo Abele. 3. Gruppo Regionale Immigrazione Salute. 4. PNL e Salute – seminario di 16 giorni sull’utilizzo della Programmazione Neurolinguistica nei disturbi post-traumatici. Dolphin srl, Milano 5. Disturbi di personalità. Seminario di 6 giorni tenuto dal prof. Antonio Semerari e prof. Giu seppe Nicolò, presso il Centro Clinico Crocetta 6. Corso triennale per Cousellor Sistemico (primo anno). Presso la Scuola Superiore di Counselling Sistemico Change 121 DOSSIER 2009 7. Prof. Carla Giovannoli, prof. Pinuccia Casalegno, prof. Laura Quagiotti -Laboratorio Clinico di Supervisione – 36 ore - Presso l’Istituto Torinese di Analisi Transazionale. 8. Prof. Fabio Veglia – Psicoterapeuta, Docente Universitario. Centro Clinico Crocetta. Supervisioni individuali 9. Dr Enrico Tezza (Centro di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro) – Supervisione per la valutazione del progetto “Leader di Comunità in ambito sanitario”. Progetto Migrazione e Salute sul territorio Presupposti ed obiettivi concreti (1200) L’ambulatorio MiSa dell’Ospedale Amedeo di Savoia /OAS) opera dal 1994 per la prevenzione/ cura di HIV e Malattie a Trasmissione Sessuale (MST) in popolazione migrante. L’accesso al Servizio Sanitario Nazionale tra immigrati irregolari è ridotto, le condizioni di vita spesso 2 correlano con elevati tassi di HIV/MST in un quadro di “epidemia sommersa” . La prevalenza di 3 HIV/MST riscontrata dal Misa giustifica lo screening di routine come suggerito dalle indicazioni internazionali per cui è prioritario consolidare l’interazione Ospedale - Territorio, nell’approccio alle 4 malattie infettive in popolazione migrante . In questo senso il Progetto propone un modello operativo innovativo sviluppato in sede extra ospedaliera, che affianca al medico infettivologo, diagnosi immediata di HIV/MST e couselling appropriato. Obiettivo generale è limitare la diffusione di malattie trasmissibili, con un approccio globale al paziente “a rischio”; obiettivo specifico è, nell’arco di un anno, potenziare prevenzione, diagnosi e cura di HIV/MST nel paziente immigrato, implementando in centri territoriali note tra gli immigrati, attività storicamente ospedaliere. Modalità e tempi di realizzazione (1200) Il progetto si articola in tre fasi successive: 1. Definizione dei dettagli operativi con i Centri territoriali: Centri “Informazione Sportello Immigrati” - ISI ASL To2; Ufficio Pastorale Migranti – Caritas; Camminare Insieme) 2. Implementazione dell’attività sul territorio secondo il seguente modello - accoglienza, raccolta dati socio demografici, counseling pre e post test HIV - prelievo ed analisi immediata dei campioni biologici per lo screening di HIV/MST, - invio dei campioni al Laboratorio OAS centrale per conferma dei risultati - consegna esiti, somministrazione terapia se necessaria, riferimento centri di supporto per immigrati 3. realizzazione di interventi di formazione - produzione materiale didattico - educazione sanitaria per immigrati sulla modifica dei comportamenti a rischio - formazione di operatori sanitari sulla gestione di HIV/ MST in pazienti a rischio Il Progetto ha durata annuale a decorrere da Ottobre 2008 e secondo il seguente cronoprogramma: mese/ 2008 Fase 1 Fase 2 ISI ASL To2 1 2 3 X X X X X X X X X X X X Camminare Insieme Caritas Fase 3 Monitoraggio 4 5 6 7 8 9 10 11 12 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 2 Institute of Medicine. The hidden epidemic: confronting Sexually Transmitted Diseases. 1997,118-164. Prevalenza di HIV, Sifilide, Trichomonasi, Gonorrea rispettivamente 6.1%, 5.8%, 5.3%, 2.2% 4 Institute for Clinical Systems Improvement, ICSI ( www.icsi.org ) 3 122 DOSSIER 2009 Destinatari (600) I destinatari sono gli stranieri non raggiunti dal SSN di Torino, dove il Dossier Caritas 2007 registra 157600 presenze straniere (7% della popolazione complessiva), con un incremento annuo di 24,4% (vs. 2005), La una presenza irregolare è stimata tra il 15 e il 30% del totale. Secondo i dati dei Centri di Accoglienza la maggioranza dei beneficiari ha età compresa tra 25 e 45 anni (59%), istruzione inferiore alla media e vive in situazioni di disagio sociale (senza fissa dimora, disoccupati), in condizioni che favoriscono la diffusione di HIV/MST/tubercolosi. Partners (600) Centri ISI ASL To2: via Azuni 8 e Lungodora Savona, Torino, (Responsabile Dr Matteo Bagatella). Ufficio Pastorale Migrante, Caritas: Centro Ascolto per Immigrati (Responsabile Don Fredo Olivero). Camminare Insieme – onlus: Centro Sanitario polifunzionale per popolazione migrante con medici specialisti delle principali patologie (Responsabile: Dr Ferro) Personale impegnato per la realizzazione del progetto o dell'attività (600) Dr. Margherita Busso, infettivologo (Responsabile scientifico): attività clinica e formazione. Dr. Bersani, ginecologo:consulenza specialistica Dr. Paolo Leoncini, biotecnologo: diagnostica immediata sul territorio, elaborazione dati/ report, educazione sanitaria, assistenza attività clinica. Sig. Sonia Schincaglia, amministrativa: segreteria, amministrazione, gestione rapporti con Laboratorio Analisi/ partner, registrazione attività. Mediatori culturali: accoglienza, counselling, produzione materiale didattico, educazione sanitaria. Modalità previste per la verifica dei risultati (600) I risultati saranno valutati all’analisi dei seguenti indicatori: - Incremento % del N pazienti, (atteso: 20% rispetto all’anno precedente); N e tipo visite, esami e terapie somministrate - Concordanza risultati screening immediato e risultati Laboratorio Centrale (atteso: >90%); prevalenza ed incidenza HIV/MST - N e tipo interventi formazione, partecipanti, esiti questionari apprendimento I risultati saranno comunicati alla Fondazione CRT con relazione quadrimestrale. Sinergie progetti passati (600) Il progetto è in sinergia con i Progetti del Misa: Il laboratorio al letto del paziente. Sede: OAS; obiettivo: ottimizzare in ospedale diagnosi e cura HIV/ MST in immigrati ISTICAP “Infezioni Sessualmente Trasmesse in Immigrati: Conosce, Affrontare, Prevenire” Sede, OAS; obiettivo: interventi di educazione sanitaria su HIV/ MST Misa, un ambulatorio sul territorio (Ricerca Sanitaria Finalizzata Regione Piemonte 2007) Sede, OAS e ISI ASL To2; obiettivo: migliorare prevenzione HIV/MST e patologie oncologiche correlate in donne immigrate Progetti ASL To2: Sanità Multietnica: formazione personale; ISTINET: rete regionale sorveglianza MST 123 DOSSIER 2009 124 DOSSIER 2009 L’attività dell’ASAI in alcuni quartieri torinesi di Sergio Durando L’associazione ASAI da anni lavora in rete con l’UPM per quanto riguarda l’area dei minori, degli adolescenti e delle famiglie immigrate. L’ASAI (ASsociazione Animazione Interculturale) è un’associazione interculturale che opera dal 1995 a Torino. Ne fanno parte operatori sociali (animatori, educatori, insegnanti, psicologi, mediatori), giovani e adulti di molte nazionalità accomunati dal desiderio di contribuire allo sviluppo sociale attraverso un qualificato lavoro educativo. Propone quotidianamente iniziative rivolte ai minori e a giovani. Una particolare attenzione è rivolta all’adolescenza e alle seconde generazioni, attraverso il loro coinvolgimento in attività aggregative, formative e ludiche. Tutti gli interventi utilizzano una metodologia cooperativa al fine di sviluppare capacità di ascolto e stimolare una gestione democratica e partecipata delle scelte. Lavora in rete con molte agenzie istituzionali, del privato sociale e del volontariato e si è caratterizzata nel tempo per la forte attenzione al territorio, per l’accompagnamento delle trasformazioni urbane, per il lavoro con le famiglie mediante il coinvolgimento degli adulti in interventi concreti. ASAI Via Sant’Anselmo 27/e – 10125 Torino - Tel. 011/657114 www.asai.it Con l’UPM, l’ASAI svolge un lavoro intenso di formazione e di servizio nelle Parrocchie della città e con gruppi giovanili sui temi dell’intercultura, della mediazione, e dell’educazione ai conflitti e della relazione educativa, incontrando le comunità parrocchiali, i gruppi di animatori, i consigli pastorali e partecipando a giornate formative e di riflessione. Ancora svolge un intenso lavoro di sensibilizzazione nelle scuole Torinesi e della provincia e nella formazione dei docenti. Nel 2009 ben oltre un migliaio di ragazzi hanno usufruito delle attività e dei servizi dell’ASAI. Il tutto grazie anche ad un coinvolgimento attivo di circa 300 volontari nei diversi contesti territoriali Tra le molteplici attività che sono svolte dall’ASAI prenderemo in analisi: 1. Alcune riflessioni di Sergio Durando sul tema “minori e adolescenti tra scuola e tempo libero”. 2. Le attività del centro aggregativo ASAI “Casa dell’adolescente” di San Salvario per l’anno in corso. 3. L’iniziativa estiva del “tendone del Valentino”: esperienza interessante di aggregazione di adolescenti. 4. Il week end sportivo “street sport”, iniziativa sul territorio di sport e intercultura. 5. L’attività rivolta ai minori e ai giovani afghani. 6. Le attività in alcune scuole della città rivolte ai minori ROM. Progetto “Diklem tu”, realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo. 7. L’ASAI a Porta Palazzo: in rete con la Parrocchia San Gioacchino e il Sermig e altre agenzie del territorio. 125 DOSSIER 2009 1. Alcune riflessioni sul tema “minori e adolescenti tra scuola e tempo libero”. Assistiamo oggi rapidamente alla formazione e alla crescita di una nuova generazione di giovani, figli nati in Italia e/o ricongiunti nella prima infanzia o nell’adolescenza, figli di coppie miste, adottati. Giovani “osservati speciali”, oggetto di studio, indagati, temuti. Una generazione fluida, con grosse potenzialità, alla ricerca di pari opportunità di formazione, di occupazione, con un desiderio di emancipazione, a rischio di esclusione, in bilico tra culture…. Una generazione che rende visibile il cambiamento nelle nostre città, che ci interroga rispetto alle opportunità concrete, che interpella il mondo dei servizi e che rappresenta una sfida per la coesione sociale e un fattore di trasformazione delle nostre città. Giovani appartenenti a due o più culture ricercatori di spazi di partecipazione, di protagonismo, di cittadinanza. Laboratori con una concezione aperta e in divenire della cultura, attraverso la sperimentazione e la definizione di strategie identitarie. Giovani in bilico tra inculturazione ed acculturazione, tra appartenenze ed estraneità. Il contesto italiano presenta alcuni aspetti specifici, determinati dalla rapida evoluzione del fenomeno migratorio, da un diritto di cittadinanza alquanto restrittivo, da un difficoltoso iter per i ricongiungimenti familiari, per la non conoscenza della lingua al momento di ingresso nel paese, le trasformazioni del mondo del lavoro, la riduzione e/o mancanza di risorse per il sostegno del sistema scolastico e dei progetti di educazione interculturale… Come è cambiata la nostra città? I parchi? Le discoteche? Gli esercizi commerciali? La strada? I mezzi pubblici? Le scuole? I centri aggregativi? I nostri “oratori” giocano ancora una funzione di spazio di incontro e costruzione di comunità tra le persone? Rappresentano un luogo di educazione alla cittadinanza interculturale? Rappresentano occasione di incontro tra nativi e migranti, tra generazioni diverse? Quale opportunità di educazione alla pluralità religiosa? Come gestire l’ansia della perdita di identità e convertirla in progetti di educazione dell’uomo? L’esperienza di ASAI cosa ci rimanda? Quali attenzioni? Risultati? Che fare perché le seconde generazioni non siano un rischio ma una risorsa? L’importanza di luoghi educativi in cui riconoscersi, in cui sperimentare esperienze di cooperazione, di convivenza, in cui apprendere l’arte del narrarsi, in cui recuperare la memoria, in cui valorizzare l’esperienza personale, rappresentano una grossa sfida per coloro che lavorano con i giovani. La famiglia, la scuola, i luoghi del tempo libero sono tre ambienti in cui si giocano relazioni educative, in cui si giocano processi di inclusione e di appartenenza ad un “noi” plurale, dinamico, poroso. “Nessuno educa nessuno, nessuno educa sé stesso, ma ci si può educare insieme” – Paulo Freire L’ASAI è un’associazione di animazione interculturale con esperienze/servizi diversi, accomunati dal servizio e cura delle persone in particolare dei minori e giovani: • “Casa dell’Adolescente” – San Salvario • “Cantiere S.o.S (Scuola oltre la Scuola)” – Porta Palazzo • “Sportello Lavoro” San Salvario • “Educativa di strada – doposcuola con i servizi sociali” – San Donato • Interventi con i bambini Rom nelle scuole del quartiere Barriera di Milano In generale ASAI promuove: 126 DOSSIER 2009 • Affiancamento alla famiglia • Interventi a supporto della scuola (integrazione scolastica, benessere nella scuola, promozione dell’intercultura, prevenzione della dispersione) • Interventi sul tempo libero (aggregazione positiva, educazione interculturale, spazi di rilettura, partecipazione alla vita associativa, al territorio, rilettura ed educazione ai conflitti, educazione ai consumi) • Volontariato: cittadinanza attiva, occasione di incontro, (diverse tipologie e possibilità) • Sperimentazione di convivenza tra le diversità (culturali, religiose, generazionali) Considerazioni – osservazioni • Le attività sono importanti ma i giovani cercano qualcosa di più.. • Occorre costruire case, non solo centri, edifici per i giovani! • Gli spazi narrativi sono spazi di coesione • Sono importanti luoghi di rilettura dell’elemento frustrativo – (generatore in alcuni casi di aggressività) – che sfocia in conflitti • I conflitti inter-generazionali per 2G sono anche interculturali • Per quanto riguarda gli educatori è necessario: - mantenere uno sguardo positivo sul giovane - valorizzare la quotidianità - risvegliare la fantasia pedagogica - aiutare i giovani a parlare – dei sogni, dei loro vissuti – (si incontrano giovani che hanno perso la parola, che non riescono a dire cosa stanno vivendo) Oggi certamente possiamo dire che la relazione educativa vive una crisi, e ad essere in crisi sono gli insegnanti, gli educatori, le famiglie (famiglia: come riconoscersi! -: confusione dei ruoli!). I Luoghi del tempo libero sono luoghi del rumore, “Non luoghi” (Augè) Mondo giovanile complesso… - VALORI che vanno per la maggiore: apparire – immagine – forza – bellezza giovinezza ad oltranza 127 DOSSIER 2009 - Si diventa adulti sempre più tardi - Un mondo sofferente: 2.000.000 giovani con disturbi alimentari - In Italia è pesante la carenza di proposte occupazionali dei giovani tra i 25 e i 29 anni. - Cresce molto l’IO e poco il NOI - Aumentano le forme di autolesionismo Danilo DOLCI, diceva: “ ognuno cresce sole se è sognato”… oggi bisogna tornare in ambito educativo a SOGNARE! I giovani non sono un problema ma una risorsa! Scuola, famiglia, territorio sono il campo di gioco! Quotidianità ; In grado di produrre energie! Il rischio delle interpretazioni negative e di “ansia da controllo” sono evidenti in ambito politico. Un esempio per non stare in Italia… Interpretazioni delle seconde generazioni in Francia La Scuola: - Agenzia in crisi - Presenze sempre più elevate – si parla di rischio di “scuole ghetto” a cui Il Ministro Gelmini risponde con l’introduzione del tetto del 30% (ma come si realizza?) - Inoltre: le seconde generazioni sono ancora stranieri? 128 DOSSIER 2009 - Notizie di cronaca dalla scuola: luogo e scenario di violenza, vandalismo, prevaricazione, aumento del bullismo, filmati su youtube - Ma anche: sperimentazioni silenziose, gruppi di lavoro dove si cerca di disegnare il possibile, la convivenza • Qual è il modello di integrazione per le istituzioni educative?: una scuola che integra? Che crea interazione? Partecipazione protagonismo? • Rapporto con il territorio: la scuola determina il territorio o la scuola subisce il territorio? Certamente la scuola rappresenta una grossa opportunità di educazione alla cittadinanza interculturale. La classe: un gruppo di lavoro, un gruppo in apprendimento nella dinamica tra “gruppo di lavoro, lavoro di gruppo” Intercultura nella scuola: grande varietà di progetti ed esperienze • Accoglienza e integrazione degli alunni stranieri • Supporto all’apprendimento, in particolare della lingua italiana, (didattica compensativa) • Educazione interculturale come conoscenza di culture altre (rischio di folklore) • Educazione allo sviluppo, alla pace …. • Educazione alle relazioni interetniche Educazione interculturale a scuola • l’episodicità • una disciplina/attività specifica • le materie ospiti • il taglio interculturale delle discipline dell’intero curricolo (es. la storia del mondo) Accoglienza e orientamento • Esistono procedure per l’orientamento e l’accoglienza • E’ disponibile una documentazione amministrativa, informativa e di orientamento nelle L1 • Sono disponibili mediatori culturali e interpreti • I genitori ricevono informazioni sui programmi di insegnamento dell’italiano per gli adulti Valutazione iniziale e collocazione scolastica • Esiste una procedura di rilevazione delle competenze in ingresso • Le competenze accademiche sono rilevate mediante prove e materiali in L1 e/o il ricorso a mediatori culturali • La rilevazione della competenza linguistica in italiano prende in considerazione le quattro abilità • L’assegnazione alla classe avviene prendendo in considerazioni diversi aspetti e dati informativi • Viene predisposto un piano personalizzato 129 DOSSIER 2009 Sostegno all’apprendimento e all’integrazione • Gli alunni partecipano a percorsi specifici di apprendimento dell’italiano • I docenti pianificano le lezioni tenendo conto dei bisogni degli alunni immigrati • Gli alunni ricevono un sostegno allo sviluppo delle competenze disciplinari mentre apprendono l’italiano • Le lingue materne sono considerate crediti formativi • Sono attivate iniziative per favorire l’inclusione sociale • E’ garantito il raccordo fra i docenti che lavorano con gli alunni I nodi dell’integrazione scolastica • Accoglienza, orientamento, accertamento competenze • L2 • Lingue e culture di origine • Convivenza civile, “democratica” • Curricoli “La via Italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri” Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale del Ministero della Pubblica istruzione Novembre 2007 I principi: - Universalismo - Scuola comune - La persone in relazione - Intercultura 2. Le attività del centro aggregativo ASAI “Casa dell’adolescente” di San Salvario Per l’anno in corso, dopo le difficoltà dei mesi passati legate ai tagli dei contributi che ne sostenevano l’esperienza, l’ASAI ha ridotto alcune attività ma nel complesso è riuscita a mantenere un’articolata gamma di proposte e servizi. Via Sant’Anselmo 27/e anno 2009/10 Via San Pio V 17/b – Sportello Lavoro L’associazione opera cercando un contatto ed un confronto continuo con il territorio e gli abitanti rivolgendo le proprie iniziative non solo ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie nell’ottica di un progetto educativo comune e condiviso. Ha un legame molto forte con il territorio e le sue istituzioni, i servizi, le scuole ed ha attivato nel tempo una rete diffusa con molti cittadini. Elementari • Doposcuola : 130 DOSSIER 2009 • Mercoledì dalle 16.30 – 18 presso la scuola IC Manzoni e nella sede dell’ASAI nello stesso orario Sabato dalle 9.00 alle 12.30 in ASAI Labo-giò: Sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.00 spazio di animazione e laboratori di capoeira – fumetto – giocoleria – teatro. Coinvolgimento attivo dei genitori nell’organizzare uscite, merende, accompagnamenti dei bambini • • • • • • • • • • • • Campo invernale nel periodo di chiusura della scuola Dopo-scuola tutto il giorno nel periodo di chiusura delle scuole durante le vacanze pasquali Medie Doposcuola: Lunedì e Mercoledì presso la scuola Manzoni dalle 14.45 – 16.15 per gli studenti della scuola Manzoni Mercoledì – Venerdì in ASAI dalle 15 alle 16.30 per chi non va alla Manzoni Laboratori : • Giocoleria e clownerie (associazione VIP – lun e ven pom) • Trampoli (Venerdì 16.30 – 18.00) • Hip - hop (mercoledì 17.00 – 18.30) • Capoeira ( mercoledì 16.30 – 19) • Scenografia (sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30) Gruppo formativo da metà ottobre, il sabato dalle 15.30 alle 18.00. Partecipazione al progetto Le Mie lingue nel mese di febbraio: il progetto coinvolgerà tutti gli studenti che nel SAM 2008/9 hanno partecipato alle attività alla Manzoni attraverso una rappresentazione offerta ad una scuola di Torino di quello che è stato il percorso sfociato nello spettacolo di fine anno. Campo invernale nel periodo della chiusura della scuola Attività progettate nell’ambito del Provaci Ancora SAM - Manzoni Laboratori di L2 presso IC Manzoni e presso Nievo/Matteotti Adolescenti Doposcuola per studenti delle scuole superiori: Martedi e giovedì dalle 16 alle 18 in ASAI Gruppo coordinato da Domenico Chiesa di studenti che vogliono interrogarsi rispetto ai cambiamenti della scuola e ai meccanismi inclusivi e alle difficoltà della scuola – Riscrivere “Lettera ad una professoressa” Laboratori: • Chitarra (Lunedi 15.00 – 18 e Giovedì 15 – 18.00) • Circo sociale (Martedì 18 – 19.30) • Hip hop (martedì 17.00 – 19.00) • Danza africana (Giovedì 17.00 – 18.30) • Trampoli (Venerdì 18.00 – 19.30) 131 DOSSIER 2009 Ogni laboratorio prevede l’apprendimento di competenze che confluiranno in una festa realizzata il 1 luglio 2010 e di animazione sul territorio e presso strutture di anziani e/o minori. • • • • • • • Gruppi formativi per ragazzi adolescenti delle diverse fasce d’età sui temi della comunicazione, identità, scambio culturale, affettività, rapporto con il mondo degli adulti, riflessione sui cambiamenti sociali e spazi di partecipazione e protagonismo e in ASAI, e nel quartiere e in iniziative sul territorio condivise. Ancora dialogo interreligioso, culture sul tempo libero, rapporto con la scuola. I gruppi attivati sono 3 e prevedono l’animazione di educatori dell’ASAI, esperti e, testimonianze dirette, scambi con altri gruppi di coetanei inseriti in altri contesti ed esperienze formative Incontri tematici allargati a tutti gli adolescenti e giovani di ASAI, al territorio presso casa Arci con alcuni esperti privilegiati: sessualità – seconde generazioni – associazione 2G di Roma – scuola … Attivazione di tirocini formativi con studenti delle scuole superiori e predisposizione di moduli finalizzati a favorire ed accompagnare l’inserimento. Scuole: Regina Margherita. Giulio, Berti, Lagrange, Giordano Bruno Scambi giovanili internazionali PAS (Provaci ancora SAM) Giulio Scambi con i gruppi giovanili della Chiesa Valdese Festa di Halloween, campi invernali con gruppi di diverse fasce d’età Corsi d’italiano – informatica per adulti • • • Minori (tutti i pomeriggi) Adulti (al mattino o alla sera) Corsi di computer a partire da ottobre presso sportello lavoro Sport Calcio • Scuola calcio : per bambini dalla 1 alla 4 elementare, sabato dalle 9 alle 10.30 presso scuola Manzoni • Partecipazione al torneo Arcobaleni di UISP • Calcio giovani over 18 Basket • Minibasket : ( per bambini dalla 1° alla 4° elemen tare) allenamento dalle 9 alle 10.30 del sabato mattina presso la scuola Manzoni • Under 12: (per bambini di 5° elementare e prima me dia) allenamenti il martedì e il venerdì dalle 18 alle 19.30 presso la scuola Manzoni; partecipazione ad un campionato CSI Pallavolo • Avviamento della pallavolo: (dalla 2° alla 4° elem entare) allenamento dalle 11 alle 12 del sabato mattina presso la scuola Manzoni • Under 12: ( 5° elementare-1° media) allenamenti lu nedi e mercoledi dalle 18 alle 19.30 presso la scuola Manzoni; partecipazione ad un campionato UISP 132 DOSSIER 2009 • • • Under 14: ( 2°-3° media) allenamenti martedi e ven erdi dalle 18 alle 20 presso la scuola Nievo; partecipazione ad un campionato UISP Under 16: ( 1°-2° superiore )allenamenti lunedi e giovedi dalle 18 alle 20 presso la Parri; partecipazione ad un campionato UISP Under 18: ( 3°-4°-5° superiore )allenamenti marted i e venerdi dalle 18 alle 20 presso la Parri; partecipazione ad un campionato UISP Sportello Lavoro Lo Sportello Lavoro è aperto al pubblico due giorni alla settimana, il martedì dalle 15 alle 18 e il venerdì dalle 9.30 alle 12.30. La sua attività di ricerca lavoro e consulenza è indirizzata ad un target di giovani fino ai 28 anni e di persone, in particolare donne, che vogliano lavorare nei campi dell’assistenza e della cura e della ristorazione. ASAI ha nella sede di Via Sant’Anselmo la sua sede legale. Gli altri spazi sono sedi operative in convenzione con Servizi sociali (Circ IV), in partenariato con il Centro Interculturale (Circ VI), o altri enti/agenzie dove l’associazione svolge attività È stato approvato progetto servizio civile: 4 civilisti nell’anno in corso Continua l’inserimento di tirocini dell’Università e l’accoglienza di volontari dell’anno extra associativo degli scout Il martedì sera è nato un coro e il giovedì un gruppo di teatro per adulti/cittadini/genitori Continua un intenso lavoro di formazione dei volontari e degli educatori/animatori per migliorare l’offerta dei servizi alle persone e anche in considerazione dei cambiamenti che investono la realtà con cui l’associazione viene in contatto Attività di formazione per studenti e insegnanti L’ASAI offre un servizio di consulenza e formazione dedicato agli educatori/insegnanti finalizzato a favorire l’inserimento scolastico e sociale degli allievi immigrati e, agli studenti, per promuovere percorsi di partecipazione e protagonismo nella scuola. Alcuni percorsi mirano alla valorizzazione degli stessi studenti che svilupperanno una formazione sull’accoglienza, l'organizzazione dello studio, il rapporto studente-docente, la gestione dello studio individuale; altri mirano al protagonismo e alla valorizzazione di esperienze cooperative. In sintesi i percorsi prevedono: Per insegnanti: • Formazione sui temi dell’intercultura: comunicazione interculturale, analisi di conflitti e tecniche di mediazione • Analisi del fenomeno migratorio • Seconde generazioni e cittadinanza • Approccio alla resilienza • Strategie educative per favorire l’inserimento 133 DOSSIER 2009 • • • Ruolo educativo dell’insegnante nella gestione del gruppo cooperativo Tecniche sull’ascolto empatico Formazione sulla didattica dell’Italiano L2 Con gli studenti: • Percorsi sulla cittadinanza interculturale Il percorso di formazione condotto da animatori e formatori dell’ASAI viene attivato generalmente nelle scuole superiori. Coinvolge un gruppo di studenti fino ad un massimo di 25/30 partecipanti che attraverso modalità interattive affrontano temi riguardanti il protagonismo e gli spazi dei giovani nella società, riflettono sui cambiamenti sociali, sviluppano competenze comunicative ed interculturali, approfondiscono concetti quali identità, alterità, diritti e doveri di cittadinanza, rapporti tra le culture, prospettive di convivenza nella società multiculturale, mediazione dei conflitti. L’obiettivo è favorire lo scambio fra i diversi partecipanti, valorizzare le competenze individuali, ma anche fornire strumenti teorico-concreti per abilitare all’esercizio della cittadinanza attiva attraverso lo sviluppo di tecniche comunicative e di animazione. Il corso prevede una formazione con incontri a cadenza settimanale più due weekend in cui i partecipanti possono sperimentare e sviluppare le competenze acquisite. La finalità generale è quella di stimolare la partecipazione nell’ambiente scolastico e sul territorio formando giovani animatori. • Ambito extrascolastico: “Il terzo tempo. L’avversario in campo: nemico da combattere o compagno che permette la disputa del gioco?” L’attività proposta dall’associazione ASAI attraverso pratiche sportive di squadra ha come obiettivo quello di apprendere una metodologia di mediazione e della gestione del conflitto, che può scaturire da una competizione sportiva partendo dalle riflessioni e dalle emozioni vissute durante l’esperienza in “campo”. Lo sport può dunque essere utilizzato in ambito educativo, proprio per dare una risposta efficace ai fenomeni di bullismo, intolleranza e rifiuto dell’altro. Si propongono una serie di incontri teorici e in campo con alcune classi delle scuole individuate nei tre territori del progetto. • Percorsi di formazione per favorire l’accoglienza e l’integrazione attraverso il sostegno tra pari • Attività animative (laboratori) • Corsi di L2 per studenti stranieri 3. L’iniziativa estiva del “tendone del Valentino”: esperienza interessante di aggregazione di adolescenti. L’attività estiva di animazione al Valentino, “est-adò”, raccoglie un numero molto elevato di adolescenti e giovani e rappresenta davvero un’esperienza interessante Un’estate a San Salvario… e dintorni Estate Adolescenti ASAI 2009 134 DOSSIER 2009 Il progetto “Un’estate a San Salvario… e dintorni – 2009” si è realizzato, così come previsto, nel periodo 15 Giugno – 31 Luglio 2009, nello spazio appositamente allestito, all’interno del Parco del Valentino. Anche quest’anno è stata una conferma della scelta strategica del luogo simbolo per il territorio della circoscrizione della Città della possibile integrazione e del recupero a uso sociale di spazi urbani sottoposti a situazioni di degrado e emarginazione sociale. La forza derivata dall’energia dei giovani che hanno partecipato con entusiasmo alle attività dell’Estate Adolescenti al Valentino, è, a nostro avviso, l’unica capace di rivitalizzare il Parco rendendolo pienamente fruibile e sicuro. In questa edizione, realizzata in sinergia con altre realtà del privato sociale abbiamo sperimentato il coinvolgimento diretto dei partecipanti nella fase di progettazione (focus group attivati a partire dal mese di febbraio 2009) e di programmazione dei laboratori e delle diverse attività. Inoltre valutiamo come particolarmente significativo il coinvolgimento dei ragazzi cinesi, solitamente restii a sviluppare relazioni al di fuori della propria comunità. Destinatari Hanno partecipato al progetto circa 600 adolescenti, in età compresa tra i 14 e i 20 anni provenienti dal territorio della Circoscrizione VIII e più in generale della città di Torino e di alcuni comuni limitrofi. La collocazione del progetto nel Parco del Valentino ha permesso il coinvolgimento anche di giovani che non partecipano durante l’anno alle attività dell’associazione. La struttura del progetto prevedeva sia la partecipazione ad attività strutturate e continuative nel tempo (alle quali si sono iscritti 160 ragazzi), sia l’uso libero di attrezzature, sia attività giornaliere, sia momenti di festa. Abbiamo registrato una presenza giornaliera media di circa 200 ragazzi. Altri beneficiari Nonostante il progetto fosse rivolto in modo specifico agli adolescenti, la presenza del “tendone bianco” ha attirato persone di altre fasce d’età che hanno potuto usufruire di uno spazio animato e pertanto sicuro, che rischiava di essere poco utilizzato a causa della diffusa percezione di insicurezza dovuta alle attività di spaccio e di consumo di sostanze stupefacenti. Nello specifico, quasi tutte le mattine lo spazio è stato sfruttato al meglio dall’Estate Ragazzi dell’ASAI (circa 350 i bambini di San Salvario e 150 quelli provenienti dalle sedi di Porta Palazzo e Barriera di Milano) e da altre esperienze cittadine che si sono “appoggiate” al tendone per momenti di gioco, animazione, ristoro. Le associazioni e le comunità del territorio hanno trovato uno spazio attrezzato e gestito dove poter svolgere iniziative e eventi che rispondessero agli obiettivi generali del progetto (riunioni, convegni, spettacoli, feste). Durante le feste si sono toccate punte di affluenza intorno alle 600 presenze. In generale, a beneficiare dell’intervento svolto sono stati i cittadini, italiani e stranieri, che hanno potuto frequentare serenamente quella porzione di parco e vivere un’esperienza quotidiana di incontro e scambio. 135 DOSSIER 2009 Uno spazio animato La collina è stata suddivisa in diverse aree: 1) la tensostruttura (luogo di laboratori, spettacoli, feste, incontri…) 2) l'area svago (tavoli e sedie, ping-pong, calcetti, la casetta dell’accoglienza) 3) L'area sport (campi di calcio e di pallavolo sul prato) In ogni momento della giornata, in particolare durante i pomeriggi (i momenti più affollati), si è cercato di animare ciascuna area con attività frequenti, sia strutturate che informali, in modo da offrire ai giovani uno spazio vivo, animato, allegro, ricco di iniziative, musica, movimento. Gli adolescenti, con i commenti, ma soprattutto con la loro presenza, hanno dimostrato di apprezzare la dinamicità dell’ambiente e la serenità del clima che si respirava. L’équipe, costituita da 5 operatori, 2 tirocinanti universitarie, i referenti delle altre associazioni coinvolte, ha animato per due mesi, insieme a circa 40 volontari, i diversi spazi e si è preoccupata di incontrare, accogliere, tenere pulito e ordinato l’ambiente, proporre, coinvolgere, “agganciare”, ascoltare, gestire i conflitti… Tutti i giovani che si sono avvicinati alla tensostruttura è stato informato dell’iniziativa e, soprattutto, invitato a prendere parte alle numerose attività programmate, anche collaborando alla loro stessa realizzazione. Accusati spesso di scarso senso civico, di disinteresse per la “cosa pubblica”, i giovani sono stati protagonisti consapevoli (per la maggior parte) di un’esperienza di partecipazione e di riqualificazione di un’area ritenuta a rischio. Giovani protagonisti! Ancora più che negli anni passati, l’edizione 2008 di Estadò ci ha offerto l’opportunità di valorizzare le competenze e le motivazioni dei giovani che, da destinatari del progetto, sono diventati vero e proprio soggetto attivo nella realizzazione. A partire dal mese di Febbraio, abbiamo dato avvio ad una serie di incontri con gruppi di giovani che già frequentavano l'ASAI, con l'obiettivo di raccogliere suggerimenti e proposte circa il futuro intervento al Valentino, ma soprattutto di stimolare processi di responsabilizzazione rispetto alla loro presenza nel parco. Abituati ad avere adulti che organizzano, propongono, impostano, si è trattato in questo caso di aiutare i ragazzi e i giovani a capovolgere il punto di vista: i giovani per il Valentino e non il Valentino per i giovani. Infatti, la prima domanda che ci siamo posti in fase di programmazione non è stata “Cosa diamo ai giovani quest'estate?”, ma “Cosa chiediamo loro?”. E ancora: “Chi fa fronte alle emergenze e alle difficoltà? Chi si occupa di allestire, ordinare, tenere pulito? Chi ha il compito di pubblicizzare l'iniziativa? Chi ha la responsabilità della riuscita del progetto e della serenità dell'ambiente?”. Se l’équipe di lavoro e i volontari hanno giocato un ruolo importante di coordinamento e motivazione, la vera scommessa è stata quella di rendere gli adolescenti protagonisti responsabili di tutte queste azioni, condividendo con loro bisogni, urgenze, dubbi. E così a ciascun ragazzo è stato chiesto di essere promotore presso la propria scuola e i propri amici dell'iniziativa; un gruppo si è dedicato al montaggio delle casette, mentre un altro ha collaborato all’allestimento degli spazi; altri sono andati in giro per il quartiere a distribuire volantini e ad appendere locandine; quotidianamente alcuni ragazzi avevano il 136 DOSSIER 2009 compito di preparare lo spazio con tavoli e sedie e di tenere pulito l’ambiente, mentre altri erano impegnati ad attrezzare i campi di calcio e pallavolo. Questa modalità di coinvolgimento e di impegno condiviso ha permesso di sviluppare un forte senso di responsabilità e di appartenenza al territorio con un’esperienza significativa di cittadinanza attiva e di protagonismo giovanile. Ciascun ragazzo, attraverso lo sport, il gioco e i momenti di gruppo, ha avuto modo di vivere un'esperienza realmente interculturale, di interazione, scambio e conoscenza, contribuendo alla costruzione di un nuovo tessuto sociale. Ma non solo... Chi ha avuto modo di passare e fermarsi sulla collina tra Corso Massimo D'Azeglio e Corso Vittorio, è rimasto sorpreso di come centinaia di adolescenti, provenienti da diverse parti del mondo, potessero convivere in modo così sereno e rilassato. Coinvolgimento di altre realtà territoriali Il progetto “ESTADÒ 2009” è stato organizzato dall’ASAI in collaborazione con altre realtà (coop. TerreMondo, Ufficio Pastorale Migranti, UISP, Ass. Zhi-Song, Spazio211, Ass. Dambalà, Ass. Livingston teatro, Associazione Mosaico, Ass. VIP Clown), insieme alle quali si è dato vita a un calendario fitto di laboratori per gli adolescenti, a occasioni di dibattito e scambio tra i giovani e a manifestazioni aperte a tutto il territorio, tra le quali hanno avuto particolare rilievo la Festa del Rifugiato, organizzata da diverse associazioni e gruppi torinesi che si occupano di rifugiati politici e di richiedenti asilo; la serata di danza e musica africana, a cura dell’Associazione Culturale gruppo Danbalà; le due feste di ASAI di inaugurazione e fine percorso. I laboratori I laboratori sono stati, insieme ai tornei sportivi, gli strumenti principali di animazione di singoli e gruppi. Sono stati pensati come spazi di incontro, scambio e interazione oltre che di intrattenimento o formazione. Si è trattato sempre di momenti di gruppo flessibili e aperti, visto il contesto, ma dotati di norme elementari che ne disciplinavano la partecipazione. I laboratori si sono svolti con continuità per tutta la durata del progetto. Oltre che dagli operatori, sono stati gestiti da conduttori qualificati, supportati dagli operatori dell’ASAI, che hanno curato la parte tecnica con l’obiettivo di offrire uno spazio di approfondimento di tecniche espressive e artistiche e al tempo stesso attenti alle dinamiche all’intero del gruppo. Attraverso i laboratori si è proposto un modello positivo di convivenza e di modalità di trascorrere il proprio tempo libero. Anche i ragazzi più difficili, anche solo per poco tempo, hanno potuto sperimentare modalità pacifiche e costruttive di divertimento. L’offerta di attività nei pomeriggi dal lunedì al venerdì è stata varia e ampia, in modo da venire incontro ai gusti ed agli interessi degli adolescenti. A queste attività è stato possibile aggiungere percorsi estemporanei o di breve durata (4, 5 incontri): laboratori artistici, espressivi, manuali condotti dagli animatori dell’ASAI, da volontari o da collaboratori di altre associazioni. Inoltre grande successo hanno avuto i tornei sportivi (pallavolo e calcio a 5) che hanno coinvolto circa 250 giovani, oltre che un numero elevato di volontari disponibili all’arbitraggio delle partite. Dal secondo giorno al penultimo non c’e stato uno spazio di campo vuoto in orario compreso tra le 16.30 e le 20.00. Tornei, amichevoli, animazione sportiva si sono 137 DOSSIER 2009 succeduti senza sosta in modo da rendere viva non solo l’area circostante al tendone, ma anche i prati vicino alla Fontana luminosa. Prevenzione attiva Lavorando al Valentino abbiamo potuto constatare l’importanza di una metodologia di intervento basata sulla prevenzione (disagio, abuso di sostanze, micro-criminalità), rispettosa dei bisogni e delle aspettative degli adolescenti. Proprio perché essi prediligono la frequentazione dei pari, sfuggendo i centri istituzionali o giungendovi solo a disagio conclamato, risulta fondamentale riuscire a raggiungerli nei luoghi informali di aggregazione spontanea, come un’esperienza di questo tipo può consentire. I ragazzi così “agganciati” dagli operatori o coinvolti dagli stessi coetanei, sono stati inseriti in attività aggregative e formative che si proponevano di accompagnarli in un’esperienza conoscitiva e di crescita personale all’interno di un ambiente educativo. L’esperienza del lavoro condiviso, al Valentino, ha consentito, come negli anni precedenti, di entrare in contatto con alcuni minori soli non accompagnati o ragazzi con difficoltà, che sono stati aiutati ad inserirsi positivamente nelle attività attraverso un’intensa collaborazione con i Servizi Sociali e l’Ufficio Minori Stranieri. Inoltre, abbiamo progettato l’inserimento e l’accompagnamento nelle attività di alcuni minori provenienti dal circuito penale e che pertanto necessitavano di una specificità progettuale e di un costante monitoraggio. Se da una parte, rispetto agli anni passati, abbiamo incontrato un numero inferiore di ragazzi dediti all’abuso di alcol e alla microcriminalità (ad esempio alcuni gruppi di giovani di origine marocchina), è anche vero che abbiamo investito tempo e energie nel prevenire una presenza eccessiva di minori di questo tipo, dando continuità durante l’estate a interventi già avviati nei mesi precedenti nei confronti di ragazzi che già gravitavano intorno all’ASAI. Le relazioni intraprese con i giovani e le famiglie, l’intenso lavoro con i pari, ci hanno sicuramente consentito di lavorare in un clima di maggiore serenità, riuscendo a prevenire la formazione di nuclei di ragazzi problematici e favorendone l’inserimento tempestivo in progetti di recupero. In un mese e mezzo di presenza al Valentino, con centinaia di adolescenti ad affollare le ore pomeridiane, i momenti di tensione sono stati pochi e circoscritti a situazioni specifiche prontamente affrontate e risolte dagli operatori. Criticità Nei diversi momenti di verifica sono emerse le seguenti criticità: 1) Innanzitutto le difficoltà legate alla sostenibilità economica del progetto di cui si è accennato nella premessa. Solo a fine Maggio abbiamo avuto la consapevolezza di riuscire a svolgere le attività estive al Valentino, andando così incontro a tutta una serie di ostacoli tecnico/logistici e organizzativi superati grazie all’attivarsi di diversi volontari che hanno permesso di iniziare le attività nei tempi previsti. 2) La notevole riduzione del finanziamento ci ha visti costretti a ridurre l’offerta di attività e servizi, senza però intaccare il gradimento e la frequenza degli adolescenti, vero obiettivo dell’intervento. Il progetto Estadò al Valentino costituisce un’esperienza ibrida tra il lavoro di strada e la gestione di un centro aggregativo con le sue attività. Se è innegabile che questa rappresenti una situazione innovativa e entusiasmante, e pur vero che necessita di uno 138 DOSSIER 2009 sforzo educativo, di controllo e di gestione che va oltre il semplice volontariato e richiede un forte supporto professionale da parte di operatori qualificati e preparati. 4. Il week end sportivo “street sport”, iniziativa sul territorio di sport e intercultura Alcune considerazioni su Sport e seconde generazioni dall’osservatorio dell’ASAI: • • • • • • • • Interesse emergente delle società sportive Traffico di minori Discriminazione di genere: (es. ora d’acqua in piscina, caso burkini) Cambiamento della partecipazione allo sport tra 1° e seconde generazioni Diffusione di nuovi sport Esperienze educative interessanti – (con i ROM a Palermo) Parità di opportunità nell’accesso Elemento del conflitto: terzo tempo! Street Sport Un progetto nel quartiere di San Salvario, ASAI, Torino Lo sport, proprio attraverso il gioco, il divertimento, la cooperazione, rappresenta un’opportunità importante per la formazione del giovane: favorisce le relazioni interpersonali fra giovani e con gli adulti, crea un clima collaborativo efficace, agevola la socializzazione, crea la consapevolezza dei bisogni dell’altro, mette in azione il proprio corpo. In particolare, gli sport di squadra permettono lo svilupparsi di un esperienza interculturale molto forte. Dalla Carta Europea dello Sport e dal Codice di Etica Sportiva emergono i principi e i valori del “fair-play”: dall’importanza di uno sport per tutti, alla rappresentazione dinamica dell'essere, dello stare insieme, del vivere e condividere uno spazio che tenga conto dei bisogni e dei desideri di chi lo utilizza, favorendo il formarsi del senso di appartenenza al gruppo e coinvolgendo le famiglie nei processi di integrazione. La partita è l’occasione per ritrovarsi con un obiettivo, per misurarsi, ma non si esaurisce con la prestazione dell’evento: è una tappa di un allenamento progressivo dell’individuo e del gruppo da analizzare, per valutarne le dinamiche, gli sviluppi, i momenti e le situazioni critiche. Per questa ragione nella crescita sportiva si deve tener conto dei seguenti elementi: • il rispetto di sé e degli altri (ruolo allenatore, arbitro, capitano, meccanismi decisionali) • la capacità del confronto nel gruppo • la coesione e la capacità di perseguire obiettivi di gruppo • la costanza e le tecniche di allenamento • la capacità di convogliare l’agonismo nella realizzazione di obiettivi comuni e non esclusivamente individuali • il gusto della partecipazione all’evento nella pienezza dell’impegno al di là del risultato ottenuto 139 DOSSIER 2009 • rendere consapevoli delle capacità e delle possibilità corporee • riti consolidati nel percorso e trasversali alle varie vicende (la vittoria, la sconfitta, gesti/segni di scarico della rabbia, paura) In questo quadro si inserisce l’esperienza che per il terzo anno si è realizzata a Torino di “Street Sport”. Street Sport è un appuntamento sportivo che l’ASAI ha pensato, progettato e realizza nelle strade del quartiere di San Salvario, ormai da alcuni anni, per incoraggiare un utilizzo partecipato del territorio urbano, per coinvolgere i residenti in esperienze di cittadinanza attiva, per favorire lo scambio, la conoscenza e il dialogo tra le famiglie del territorio e per promuovere l’attività sportiva come veicolo di espressione e di socializzazione. Generalmente l’iniziativa si svolge nell’arco di un week - end di maggio. La manifestazione, in particolare, si concretizza in una festa sportiva di strada realizzata in collaborazione con enti di promozione sportiva, le scuole e le associazioni del territorio e le agenzie che si occupano di minori. Gli sport proposti sono: il calcio, la pallavolo e la pallacanestro, grazie all’allestimento di campi sintetici nel viale centrale di Corso Marconi e l’utilizzo delle adiacenti palestre di una scuola, l’Istituto Comprensivo “A. Manzoni”. Le squadre, divise per categorie, coinvolgono tutte le fasce di età: dai più piccoli (6 anni) agli adulti. In particolare, Street Sport 2009 ha dato la possibilità di partecipare a quei giovani che, nei mesi precedenti, attraverso le squadre dell’ASAI o di altre associazioni, si sono allenati, ma anche a coloro i quali desideravano accostarsi alle discipline sportive proposte o coloro che praticano saltuariamente uno sport. Ciò che ha reso possibile la manifestazione quindi, è stato il lungo lavoro di aggregazione e di formazione delle squadre che molti promotori (educatori, allenatori, insegnanti, volontari di doposcuola) hanno intessuto, durante tutto l’anno con i giovani e con le famiglie. Street Sport non è dunque una manifestazione solo dell’ASAI, ma del territorio, i cui cittadini si coinvolgono in prima persona nell’organizzazione e nella realizzazione delle due giornate, attraverso gli arbitraggi, il servizio d’accoglienza, la preparazione del pranzo in una strada adiacente la manifestazione, la promozione della manifestazione, la gestione di un punto ristoro, la ricerca di premi, l’allestimento di pagode e la predisposizione di materiali vari. Questo anno la manifestazione ha avuto una partecipazione di 860 iscritti nella 3 discipline ed è stata caratterizzata in particolare da: • • • La partecipazione del Comitato “Etica e Sport” e il sostegno della Provincia di Torino, essendo stati coinvolti anche studenti di alcune scuole superiori della cintura Torinese. Evento di animazione per ragazzi delle elementari e delle medie la domenica pomeriggio. L’iniziativa è stata realizzata dai partecipanti del “Corso per Animatori Interculturali” del Centro Interculturale. 28 giovani che nei mesi precedenti hanno strutturato giochi, preparato scenografie, costruendo un percorso che attraverso la narrazione, la musica, il canto e i giochi individuali e di squadra ha creato un evento attrattivo di animazione e, nello stesso tempo, ha rappresentato per i corsisti una verifica e una modalità concreta di sperimentarsi in un contesto di strada. Sperimentazione e verifica del percorso fatto con le squadre sportive e le scuole con cui ASAI collabora sul terzo tempo. Infatti l’associazione ha sviluppato un progetto: “Il terzo tempo. L’avversario in campo: nemico da combattere o compagno che permette la disputa del gioco?” 140 DOSSIER 2009 L’attività proposta attraverso pratiche di sport di squadra sia nelle scuole che in contesti del tempo libero, ha visto come obiettivo quello di apprendere una metodologia di mediazione e della gestione del conflitto, che può scaturire da una competizione agonistica partendo dalle riflessioni e dalle emozioni vissute durante l’esperienza in “campo”. Si sono proposti una serie di incontri teorici, sperimentando poi nel calcio, nella pallavolo e nel basket il momento del post-partita, recuperando la dimensione socializzante e ludica, in cui il giocatore dell’altra squadra non rimanga l’avversario, “il nemico” affrontato in campo, ma una persona con cui si può parlare, ridere, scherzare, con cui si possono stringere legami, al di là delle diversità. Il percorso è stato progettato in modo da fare del terzo tempo la modalità di gioco di questo anno ma anche come un’occasione di verifica del percorso sviluppato durante i mesi precedenti. Obiettivi raggiunti il dialogo, il confronto e la crescita culturale degli adolescenti e dei giovani, attraverso opportunità di incontro e di interazione legate allo sport; la progettazione del “rito” del terzo tempo, che ogni squadra ha individuato, è stata molto partecipata, interessante, ed ha contribuito ad avere meno tensioni sui campi e quindi a ridurre conflitti e scontri rispetto alle precedenti edizioni; il coinvolgimento di altre realtà cittadine nella partecipazione e progettazione del momento di festa, offrendo al quartiere nel suo complesso un’occasione di scambio interculturale, incontro e conoscenza reciproca. la co-progettazione delle attività, attraverso il coinvolgimento di volontari, genitori e gruppi di giovani, al fine di promuovere il protagonismo personale, facendo incontrare le diverse generazioni, nella convinzione che ognuno sia una ricchezza per l’altro al di là delle età diverse. Il coinvolgimento delle famiglie del territorio, e in particolare quelle dei minori che frequentano le attività dell’associazione o che fanno riferimento alle scuole del quartiere. Metodologia di lavoro I due giorni di Street Sport 2009 sono stati possibili grazie a un lungo lavoro preparatorio che ha coinvolto, nei mesi precedenti, circa un centinaio di persone, tra volontari dell’associazione, genitori dei ragazzi che frequentano le attività sportive dell’ASAI, adulti e famiglie del territorio, volontari di altri enti. Numerose sono state le commissioni che si sono formate, con l’obiettivo di suddividere il carico di lavoro e presidiare le diverse problematiche: dalla richiesta di occupazione del suolo pubblico e di autorizzazioni varie, alla gestione dei diversi spazi (i campi, le palestre, i gonfiabili per i più piccoli, i punti informativi), al montaggio e smontaggio di tutte le attrezzature, alla preparazione del pranzo e delle “merende”, alla pubblicizzazione dell’evento e al coinvolgimento del territorio e della Città, alla gestione del fitto calendario di partite, alla pulizia degli spazi utilizzati a fine evento. 141 DOSSIER 2009 5. L’attività rivolta ai minori e ai giovani afghani. L'ASAI da anni offre opportunità aggregative e formative ai ragazzi provenienti dall’Afghanistan che sono dovuti fuggire dal Paese d’origine per proteggere la propria incolumità (la maggior parte appartiene all’etnia “Hazara”, oggetto di violenze e persecuzioni continue) e chiedono asilo politico in Italia. Il primo giovane afgano presentatosi all'associazione è stato un ragazzo giunto a Torino dal centro di accoglienza di Chiesanuova di Cuorgnè, già riconosciuto come rifugiato politico, che nel 2002 si è rivolto allo Sportello Lavoro iniziando un percorso di formazione e avvio al lavoro che lo ha portato all’autonomia. Dopo di lui altri afgani sono arrivati a Torino e tutti sono approdati all'ASAI, sia perché l'associazione ha sede vicino a Porta Nuova e al Valentino (“porte” di ingresso della città) sia per il “passa parola” tra i ragazzi stessi. In ASAI abbiamo avuto modo di conoscere gli attuali 64 afgani che risiedono attualmente a Torino riuscendo a costruire uno spazio di ascolto e di fiducia che si è rivelato importante perché ha facilitato per molti di loro l'acquisizione non solo di strumenti e conoscenze, ma anche di una graduale, seppur faticosa, propensione ad aprirsi, ad affrontare vissuti e speranze per poter poi costruire un'identità ed una autonomia. Nella circoscrizione 8 vivono oggi parecchi giovani afghani che risiedono in abitazione in affitto, che lavorano ed hanno relazioni sociali positive costruite nel tempo. Sono loro che spesso operano come intermediari tra i volontari dell'ASAI ed i nuovi arrivati per sostenere questi ultimi inizialmente soprattutto per le difficoltà della lingua (conoscono solo il”Darì”e perlopiù non sono alfabetizzati) e in seguito anche per la complessità e le differenze di una organizzazione sociale e di una cultura alle quali non sono abituati. E' di importanza fondamentale nella cultura afghana creare comunità e sostegno reciproco, ma parallelamente è presente la capacità di integrarsi socialmente e culturalmente, dimostrando una generale apertura verso i coetanei e gli adulti, italiani e di altre provenienze. Al momento attuale il sostegno che l'ASAI offre ai giovani afghani richiedenti asilo si esplica in diverse modalità: • Organizzazione di corsi di prima alfabetizzazione con inserimenti in qualsiasi momento dell’anno, lavorando in rete con i C.T.P. non appena è possibile un inserimento in parallelo. Nei primi momenti e in particolare con quei ragazzi che non conoscono neppure i caratteri del nostro alfabeto e i suoni, si utilizza l’intermediazione di alcuni connazionali che, a turno, si rendono disponibili. • Ospitalità diurna, presso la struttura, di quei giovani che devono uscire presto dal dormitorio pubblico che li ospita e che trascorrevano gran parte delle loro giornate stazionando in luoghi esterni, come il parco del Valentino. Invio ed accompagnamento verso altre realtà cittadine come biblioteche, altre associazioni, volontari. • Organizzazione di incontri di scambio con giovani di differenti nazionalità attraverso • momenti aggregativi e formativi: gite, soggiorni, estate-ragazzi, film, gruppi di riflessione,... • laboratori espressivi e artistici: • pittura (arte per la quale molti ragazzi afgani hanno una forte propensione), • costruzione artigianale di un dizionario illustrato Italiano-Darì nell’ambito di un progetto artistico con il laboratorio di pittura “la Galleria”, • danza tradizionale afgana (si è costituito un gruppo di danza che durante la scorsa estate ha partecipato a serate ed eventi cittadini), • corsi di Hip Hop, • corsi di teatro. • laboratori di attività manuali: 142 DOSSIER 2009 • • tessitura (hanno confezionato i costumi tradizionali per la danza), costruzione di aquiloni • attività sportive: calcio (squadra afgana che si organizza autonomamente ritrovandosi i sabati e le domeniche in un campo a S.Mauro e partecipa a tornei con altre squadre), pallavolo e basket in ASAI, • attività di dopo-scuola per i ragazzi che frequentano corsi di professionalizzazione o scuole superiori. • Orientamento scolastico - professionale attraverso l’utilizzo dello sportello-lavoro, gli educatori della circoscrizione, la rete cittadina di coordinamento degli sportelli, i volontari. Si svolgono colloqui individuali, incontri di gruppo, visite per la conoscenza diretta di scuole ed enti formativi, sostegno nella ricerca attiva del lavoro, ricerca risorse per inserimenti in tirocini formativi. • Attivazione di tirocini formativi: 14 ragazzi afgani sono stati inseriti in tirocinio formativo e altri direttamente al lavoro. • Accompagnamento verso i centri di etno - psichiatria affiancando i ragazzi più vulnerabili nella comprensione e nell’accettazione di un sostegno per la rielaborazione dei traumi subiti. • Pagamento di alcune quote per l'ospitalità presso il dormitorio S. Luca. • Affidamenti con delle famiglie italiane di alcuni ragazzi minori. • Accompagnamento nell'espletamento di pratiche. • Sostegno per la soluzione di problemi sanitari. • Alcuni alloggi in rete con UPM e Condomini Solidali per percorsi verso l’autonomia Pensiamo che il sostegno e l'aiuto che i ragazzi richiedenti asilo ricevono presso l'associazione siano complementari agli interventi specifici realizzati da parte dell’Ufficio Stranieri e della rete dei Servizi istituzionali e del privato sociale cittadino. 6. Le attività in alcune scuole della città rivolte ai minori ROM. Progetto “Diklem tu”, realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Progetto Diklem Tu Il progetto Diklem Tu! promosso dall’ASAI in collaborazione con l’I.C.“Leonardo da Vinci”, le scuole “N. Bobbio” e i Servizi Educativi della Città di Torino, si è realizzato nel periodo Ottobre 2008 – Giugno 2009, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. Le attività sono state realizzate prevalentemente presso le scuole sopracitate, che in ambito cittadino, raccolgono la maggior parte di alunni e studenti rom. Il progetto aveva tra i suoi principali obiettivi quelli di: contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, particolarmente significativa per questo gruppo di studenti, di stabilire una relazione positiva col territorio a partire dalla scuola e di valorizzare l’identità culturale in una logica di condivisione e scambio con gli altri. Inoltre rinforzare le conoscenze di base nelle materie curriculari. Il progetto, così come previsto, si è dunque realizzato parallelamente nelle tre scuole. 143 DOSSIER 2009 Istituto Comprensivo “Leonardo Da Vinci” L’I.C. è situato nella Circoscrizione 6 (zona Falchera), territorio che ospita una variegata popolazione multietnica e una forte componente di cittadini Rom, in parte residenti nel campo di Strada Germagnano e in parte in alloggi di edilizia popolare. Gli studenti coinvolti sono stati complessivamente 25, così suddivisi: Succ. Via Cavagnolo Martedì 9,00 – 10,30 6 studenti Sede Centrale Martedì 11,00 – 12,30 8 studenti Succ. Bernardo Chiara Giovedì 10,00 – 13,00 11 studenti in totale così suddivisi: • Giovedì 10,00 – 11,00 5 alunni – livello intermedio • Giovedì 11,00 – 12,00 tutti • Giovedì 12,00 – 13,00 6 alunni – livello minimo di scolarizzazione Scuola “N. Bobbio” La scuola è situata nella Circoscrizione 6 (zona Regio Parco), territorio nel quale convivono cittadini emigrati dal sud dell’Italia negli anni ’50 – ’60 con la recente immigrazione extraeuropea. In questo territorio è particolarmente rilevante il fenomeno della dispersione scolastica, specialmente per quanto riguarda gli alunni rom, provenienti nella quasi totalità dal campo nomadi di Via Germagnano. Gli studenti coinvolti sono stati 11, nei due gruppi che hanno lavorato il: • Lunedì dalle 9,00 alle 12,00 • Mercoledì dalle 10,00 alle 13,00 Scuola “I. Vian” Situata nella Circoscrizione 5, nel quartiere Madonna di Campagna – Barriera di Lanzo, zona di livello sociale ed economico medio – basso, dove coesistono unità abitative più vecchie, moderni palazzi e case popolari. Il panorama sociale da cui proviene l’utenza della scuola è quindi vario e articolato, in cui si registra un innalzamento del livello di problematicità del bacino di utenza per: • il costante aumento delle iscrizioni degli stranieri, • il nuovo insediamento di case popolari in via Sansovino, con diversi nuclei a carico dei Servizi sociali, • il costante aumento delle iscrizioni dei nomadi del campo di Strada Aeroporto e delle case popolari di Corso Cincinnato. Gli studenti coinvolti sono stati 7, di cui 5 provenienti dal Campo di Strada dell’aeroporto e 2 provenienti dagli appartamenti di Corso Cincinnato. Il progetto è sviluppato il Lunedì e il Mercoledì dalle 10,00 alle 12,30. 144 DOSSIER 2009 . Metodologia Il tema generale del lavoro è quello dell’appartenenza alla scuola, alla società, alla propria cultura, tematica inserita in più ampia riflessione sul pregiudizio, sull’identità e sulla diversità. I laboratori si sono dunque articolati per attività e per livelli di competenza linguistico - curriculare. Abbiamo suddiviso i gruppi tenendo conto principalmente del percorso di alfabetizzazione e delle capacità comunicative (letto-scrittura). Trasversalmente nei laboratori, attraverso l’utilizzo di tecniche espressive e con il supporto delle tecnologie multimediali ci siamo concentrati sul rafforzamento dell’autostima, della relazione con l’ambiente scolastico istituzionale e per estensione alla società circostante. La scuola come luogo di accoglienza, nella quale posso sentirmi bene, è come un punto di partenza per scoprire gli altri e il loro modo di vivere. Le attività del progetto Le attività si sono svolte nell’ambito più generale del Piano dell’Offerta Formativa della scuola e all’interno del normale orario scolastico. Il progetto, nella prima fase – da Ottobre 2008 a Gennaio 2009 – si è così sviluppato: azioni previste azioni attuate • • • formazione dei gruppi di lavoro • • • definizione del patto formativo • scelta condivisa dei laboratori tempi e modalità di attuazione Periodo: Ottobre – contatto ludico con i Novembre; ragazzi, tecniche di conoscenza; 6 incontri per ogni gruppo determinazione dei luoghi • 3 gruppi nell’I.C. “L. da Vinci”; e tempi dell’incontro; analisi delle competenze • 2 gruppi nella scuola “N. Bobbio”; scolastiche e personali; • 1 gruppo nella scuola sviluppo di “regole” e “I. Vian” “motivazioni” Periodo: Novembre focus con gli studenti e 2 incontri per ogni gruppo: con gli insegnanti • 1 incontro con gli studenti; • 1 incontro con gli insegnanti Periodo: Novembre focus con gli studenti Dicembre 2 incontri per ogni gruppo: • 1 per la raccolta dei desiderata e per la presentazione delle opportunità; • 1 per la scelta dei laboratori da attuare 145 DOSSIER 2009 Attivazione dei laboratori5 1. I.C. “L. da Vinci” • disegno; • redazione di testi – scrittura e videoscrittura; • tecniche di lettura; • uso della telecamera; • mi racconto – composizione di testi attivazione dei laboratori verifica 2. scuola “N. Bobbio” • informatica didattica; • mi racconto attraverso le foto 3. scuola “I. Vian”: • giocoleria; • teatro (mimo e espressione corporea); • studiare insieme; • mi racconto – culture a confronto • incontri di verifica con gli insegnanti coinvolti Periodo: Dicembre – Gennaio 1. I.C. “L. da Vinci” • Martedì 9,00 – 10,30 • Martedì 11,00 – 12,30 • Giovedì 10,00 – 11,00 • Giovedì 11,00 – 12,00 • Giovedì 12,00 – 13,00 2. Scuola “N. Bobbio” • Lunedì 9,00 - 12,00 • Mercoledì 10,00 13,00 3. scuola “I Vian”: • Lunedì 10,00 - 12,35 • Mercoledì 10,00 12,35 Periodo: Ottobre – Gennaio La prima fase del lavoro ha coinvolto i ragazzi rom principalmente in attività pensate per creare un contesto scolastico accogliente e accattivante, all’interno del quale potessero sentirsi a proprio agio, essere protagonisti e affrontare le proprie difficoltà. Per questo motivo, nella primo quadrimestre, i laboratori sono stati rivolti agli alunni rom, come approfondimento curriculare nell’ambito della normale organizzazione didattica della classe che prevedeva la suddivisione in differenti gruppi di lavoro. Ogni gruppo di lavoro aveva, infatti, il compito di preparare materiali e situazioni da presentare e condividere con il resto della classe nel secondo quadrimestre. Nella seconda parte , i diversi gruppi hanno elaborato le attività iniziate, concentrandosi sulla preparazione di comunicazioni, sulla produzione di materiali multimediali e, per qualcuno, anche sulla preparazione agli esami finali. Il periodo da Febbraio a Giugno 2009 si è dunque articolato, con la medesima cadenza di giorni e orari, secondo il seguente schema: azioni previste azioni attuate Proseguimento dei laboratori e definizione delle tematiche di lavoro dei prodotti finali • proseguimento interdisciplinare dei laboratori6; tempi e modalità di attuazione Febbraio – Aprile 2009 5 le diverse attività laboratoriali sono state tutte funzionali al miglioramento delle competenze “scolastiche” e al rafforzamento della socialità. Su indicazione della scuola, i laboratori sono stati pensati e attuati per sviluppare la conoscenza e l’uso della lingua italiana e le competenze logicomatematiche. 146 DOSSIER 2009 • focus per la definizione delle diverse tematiche; 1. I.C. “L. da Vinci” • mi racconto: la cultura Rom – composizione di testi con tecniche multimediali; • mi racconto : la cultura Rom – story board con cartellonistica; • narrazione in ambito bilingue di fiabe e storie della tradizione Rom 2. scuola “N. Bobbio” • mi racconto – story board e tecnica fotografia digitale; • mi racconto – cartellonistica e fumetto (in collaborazione con l’insegnante di ed. artistica); • cultura Rom - Tesina di preparazione all’esame finale 3. scuola “I. Vian” • mi racconto - abitudini, cucina e modalità della “festa” nella cultura Rom – tecnica: narrazione orale ed espressiva/corporea Progettazione e preparazione della modalità di presentazione Presentazione dei materiali al • verifica in itinere – realizzata insieme agli studenti coinvolti, come work in progress • focus con gli studenti e con gli insegnanti; • lavori di gruppo – preparazione prodotti finali e allestimento eventi e incontri: Aprile 2009 Maggio 2009 6 I laboratori, in questa seconda parte, proseguono in maniera interdisciplinare e sono dedicati alla realizzazione dei prodotti finali da presentare al gruppo classe. 7 La restituzione è avvenuta nelle occasioni: • Giornata sulla Lingua Madre: 19 febbraio 2009 • Liberinbarriera: 29 maggio 2009 I gruppi dei tre plessi si sono riuniti e hanno partecipato agli eventi, mostrando ai ragazzi del nostro Istituto e della scuola Gabelli, il proprio lavoro sui luoghi della città, leggendo e traducendo le fiabe di cui sopra. Ne è nata un’esperienza molto produttiva sia in termini di confronto che di approfondimento delle tematiche affrontate. 147 DOSSIER 2009 gruppo classe Lavoro individualizzato8 Verifica finale 1. • presentazioni al gruppo classe; • mostre; • presentazioni multimediali; • dibattiti col gruppo classe; • presentazione alla scuola “Gabelli” di alcune fiabe della tradizione Rom7 • sostegno scolastico; • preparazione tesina per l’esame finale • incontri di verifica con gli insegnanti coinvolti Febbraio – Maggio 2009 Giugno 2009 Conclusioni “Il progetto ha riscosso un notevole successo presso gli allievi coinvolti. Per alcuni di loro, la cui frequenza scolastica appariva compromessa, era l’unico motivo che ritenessero valido per recarsi a scuola. Simone e Claudio sono stati capaci di coinvolgere e contenere i gruppi, hanno lavorato seriamente e sono diventati un valido punto di riferimento per questi ragazzi”. Francesca De Bellis – Insegnante referente del progetto per l’I.C. “L. Da Vinci” Diklem Tu! Ha sicuramente contribuito al miglioramento dei rapporti tra i ragazzi e il mondo della scuola, inteso non soltanto per l’aspetto formale, ma, e forse in maniera preponderante, per la relazione fra le persone. L’attenzione posta alla valorizzazione della cultura di appartenenza e alla della volontà di raccontarsi ha fornito molte occasioni per ancorare le attività di sostegno scolastico agli interessi dei ragazzi. La possibilità del confronto fra gli insegnanti e gli operatori dell’ASAI è stato un elemento molto importante per la verifica in itinere e per le modulazioni dei laboratori e delle attività anche se è un aspetto sicuramente da implementare così come sarebbero da aumentare le ore dedicate alle attività ludiche e ai laboratori espressivi, prevedendo anche un coinvolgimento nel tempo libero. Generalmente, abbiamo riscontrato, nei ragazzi, un miglioramento della capacità di lavorare in gruppo e di rendersi protagonisti positivi nel contesto scolastico. La principale criticità emersa è stata la difficoltà nel dialogo e nella comunicazione con alcune famiglie. Proprio per ovviare a questo problema, già dal primo quadrimestre, ci siamo avvalsi di uno studente rom, che provenendo dal campo di via Germagnano ha operato cercando di agganciare i ragazzi, direttamente presso le loro abitazioni (alloggi e 8 Nella scuola “N. Bobbio”, su indicazione degli insegnanti, si è deciso di operare con modalità individualizzata con 2 ragazzi di terza media. Il patto formativo, concordato con loro, prevedeva la preparare all’esame finale, attraverso una ricerca trasversale a tutte le materie curriculari. Il tema scelto è stato quello della cultura del popolo Rom. 148 DOSSIER 2009 campi), cercando di capire le ragioni della loro non frequenza ed eventualmente facendo loro delle proposte alternative (CTP...). 2. Alcuni dati rispetto allo scorso anno scolastico (2008/2009) Scuola Media N. Bobbio: • Totale ragazzi iscritti all’istituto: 21 • Totale ragazzi frequentanti l’istituto: 13 • Totale ragazzi frequentanti il progetto: 13 • Totale ragazzi promossi 12 (su 13) Istituto Comprensivi L. Da Vinci: • Succursale Via Cavagnolo Iscritti Frequentanti Frequenza con regolarità saltuaria 6 5 • Sede centrale Iscritti Frequentanti con regolarità 8 7 • Succursale Chiara Iscritti Frequentanti con regolarità 11 5 1 Frequenza saltuaria 1 Frequenza saltuaria 6 Promossi 5 Promossi 6 Promossi 5 Respinti 1 Respinti 2 Respinti 5 Non ammessi all’esame *** Non ammessi all’esame *** Non ammessi all’esame 1 7. L’ASAI a Porta Palazzo: in rete con la Parrocchia San Gioacchino e il Sermig e altre agenzie del territorio Le attività di ASAI a Porta Palazzo incominciano nel 2006, con la collaborazione con il CTP Parini per un progetto contro la dispersione scolastica degli studenti minorenni del CTP. 2006-2007 Nel 2006-2007 viene avviato il progetto “Non più soli”, sostenuto dalla Circoscrizione VII per la presa incarico del tempo libero dei minori non accompagnati, che favorisce il radicamento 149 DOSSIER 2009 dell'associazione sul territorio e l'avvio di diverse attività nei locali di Via La Salle 14, messi a disposizione dai Servizi Sociali della Circoscrizione. Vista la situazione complessa delle scuole elementari e medie del territorio, vengono identificate alcune istituzioni scolastiche: la scuola elementare Parini, la sua succursale Aurora, la scuola elementare Lessona e la sua succursale De Amicis ed infine la scuola media Croce-Morelli. 2007-2008 Dopo una fase di progettazione nell’autunno del 2007 vengono aperte le iscrizioni di un doposcuola, sempre nei locali di via La Salle, annunciato da alcuni volantini affissi all'esterno. Nonostante le scuole non abbiano ancora pubblicizzato questo nuovo servizio l'affluenza è notevole: 8 iscrizioni nella prima settimana, 22 dopo tre settimane, 40 dopo i primi due mesi. Parallelamente si avvia la ricerca dei volontari sul territorio, oltre che attraverso i contatti dell'associazione stessa e all'interno dell'università. Ai volontari viene richiesto, in un colloquio conoscitivo, di collaborare in maniera regolare con l'associazione, impegnandosi nello stesso orario tutte le settimane. Il lavoro dei volontari è coadiuvato dalla presenza di due tirocinanti dell'università, che hanno svolto in ASAI il proprio tirocinio formativo. Il doposcuola è aperto quattro pomeriggi alla settimana ed il sabato mattina. La fascia del primo pomeriggio è dedicata alle medie, mentre dalle 16.30 alle 18.30 vengono accolti i bambini delle elementari. Ogni allievo al momento dell'iscrizione viene inserito in due giorni della settimana, in cui incontra sempre gli stessi volontari ed in particolare viene affiancato nello svolgimento dei compiti sempre dallo stesso volontario (o al massimo due volontari diversi, uno per ogni giorno di doposcuola), con l'instaurazione di una relazione privilegiata. Fin dall'inizio si è deciso di puntare, oltre che al recupero delle difficoltà didattiche, al rafforzamento delle competenze relazionali e alla creazione di un clima di benessere e fiducia all'interno dell'intero gruppo (composto sia dai bambini che dai volontari). Per questo in ogni giornata il momento iniziale è stato dedicato ad attività cooperative (di volta in volta giochi, canzoni, piccoli momenti laboratoriali e di gruppo) con il duplice scopo di permettere ai bambini di rilassarsi dopo la giornata trascorsa tra i banchi ed, allo stesso tempo, lavorare sulle caratteristiche psicosociali (timidezza, aggressività, controllo dell'ansia, autostima) e relazionali (ascolto, cooperazione, regole di convivenza e lavoro di gruppo). Gli elementi che sono emersi in questi momenti di gruppo (discriminazioni, difficoltà linguistiche, conflitti, paure, ecc...) sono stati oggetto di rielaborazione successiva con il singolo bambino o con tutto il gruppo, a seconda delle situazioni. La maggior parte del tempo trascorso da ogni bambino al doposcuola è comunque impiegata nello svolgimento dei compiti assegnati a scuola, con il supporto e la supervisione del volontario, che seguendo il bambino in maniera continuativa ha la 150 DOSSIER 2009 possibilità di elaborare un progetto di sostegno e/o recupero scolastico individuale, lavorando sulle difficoltà linguistiche, sulla motivazione allo studio, sul recupero delle lacune e sulla capacità di concentrazione e di ascolto. Attraverso il diario scolastico il volontario ha modo di interagire con gli insegnanti, accogliendone le difficoltà ed i suggerimenti o descrivendo il lavoro svolto dal bambino ed i progressi raggiunti. Periodicamente, grazie al contatto con le scuole, c'è stata la possibilità per ogni volontario di incontrare personalmente gli insegnanti dei bambini seguiti: questo momento si è rivelato molto proficuo, in quanto ha permesso di far conoscere l'attività di doposcuola, di confrontare la situazione ed il comportamento del bambino nel contesto scolastico ed extrascolastico, di concordare degli obiettivi sostenibili e condivisi ed infine di creare una relazione personale con l'insegnante, proponendole di collaborare al momento del doposcuola (come effettivamente è successo in alcuni casi), con una visita o proponendo un'attività, in modo da rinforzare agli occhi dei bambini il legame tra i due spazi. Già dal 2006/2007 erano stati attivati alcuni corsi di italiano per adulti, differenziati per livello, con la collaborazione dei volontari dello SPI/CGIL9. Poche settimane dopo l'inizio del doposcuola sono stati attivati tre corsi di italiano per minori, tre giorni alla settimana, per rispondere ad una specifica necessità di molti ragazzi giunti in Italia da poco tempo. L’esperienza dei corsi di italiano, gestiti in una modalità interattiva, ha stimolato percorsi di aggregazione e socializzazione, educazione civica, auto narrazione, esplorazione della città e del territorio e delle loro risorse, coinvolgimento negli altri laboratori e servizi che man mano si sono attivati nel centro aggregativo, esperienze di cittadinanza attiva. In alcuni casi il corso di italiano, finalizzato al miglioramento della riuscita scolastica, ha rappresentato in realtà l’unica opportunità di apprendimento, di interazione e conoscenza con coetanei stranieri ed italiani per ragazzi che non hanno continuato il proprio percorso scolastico. Sono stati spesso attivati a margine dei corsi, momenti di ascolto, accoglienza, accompagnamento ai servizi ed orientamento scolastico, a seconda delle necessità dei ragazzi e delle loro famiglie. Nei primi mesi del 2008 sono state avviate diverse attività aggregative, rivolte ai preadolescenti e agli adolescenti del territorio: un corso di chitarra due corsi di espressione corporea (hip-hop e teatro) un laboratorio di manualità due attività sportive (calcio a cinque e basket) Alcune di queste attività si sono rese possibili grazie all'incontro con altri attori sociali presenti sul territorio, con cui l'associazione via via è entrata in contatto, avviando un lavoro di rete con collaborazioni su progetti diversi. Ad esempio, è stato possibile attivare le attività 9 Sindacato Pensionati Italiani ( http://www.spi.cgil.it/ ) 151 DOSSIER 2009 sportive e di espressione corporea grazie alla disponibilità dell'attiguo oratorio San Gioacchino, che ha messo a disposizione gli spazi necessari. Si sono organizzati degli incontri con i genitori, per presentare gli operatori del centro, le attività e le metodologie utilizzate e per coinvolgere le famiglie nella progettazione, tentando di intercettarne le necessità e le disponibilità. Il coinvolgimento dei genitori è risultato però difficile, sia per le difficoltà linguistiche di molti, sia per la difficoltà a relazionarsi tra culture e provenienze diverse. Inoltre sono stati programmati momenti di formazione e progettazione con il gruppo dei volontari, che via via si è fatto sempre più coeso e motivato. Ci si è confrontati sulla relazione educativa, sulle dinamiche di gruppo, sulle singole difficoltà dei bambini e dei ragazzi, sulla gestione del rapporto con le scuole, sulle metodologie di insegnamento. Soprattutto grazie ai volontari sono state organizzate periodicamente delle feste (Natale, Carnevale e una festa di fine anno) che hanno visto coinvolti tutti i bambini, i ragazzi, i genitori e gli insegnanti. Sono state occasioni di conoscenza, di incontro, di valorizzazione dei volontari, di protagonismo per i bambini e i ragazzi che approntano dei piccoli spettacoli per l'occasione. Le attività del centro sono continuate fino al termine dell'anno scolastico. In accordo con le scuole nei primi mesi del 2008 sono stati inseriti altri bambini, mentre in parallelo è proseguita anche la ricerca di nuovi volontari. Il bilancio, ai primi di giugno, è stato di 68 iscritti al doposcuola (di cui circa 60 hanno frequentato stabilmente durante l'anno) e complessivamente 130 tra bambini e ragazzi, dai 6 ai 18 anni, coinvolti nelle varie attività. Le provenienze sono state molto varie: la maggior parte da Marocco, Italia, Cina, Romania, Moldavia, Perù ma anche da Brasile, Nigeria, Cameroun, Ecuador, Tunisia, Paraguay, Albania, Filippine, Egitto, Algeria, Porto Rico. Inoltre hanno collaborato alle varie attività circa 60 volontari, la maggior parte giovani, di cui almeno 40 con continuità. 14 di loro sono immigrati di prima o seconda generazione (4 provenienti dal progetto “Se non ora quando”) provenienti da Brasile, Marocco, Francia, Cina, Romania, Nigeria, Cameroun e Perù. Tutte le attività hanno avuto una conclusione comune in occasione della festa di strada del 7 giugno 2008, con una partecipazione molto numerosa della popolazione della zona, stimata oltre il migliaio di persone, con l'allestimento di uno spettacolo in cui si sono esibiti i gruppi di teatro, danza e musica ed a cui hanno contribuito anche i bambini ed i ragazzi del doposcuola. Ma la valenza più significativa di questa festa è stato il percorso di co-progettazione e gestione cooperativa e condivisa, con la partecipazione di centinaia di persone del territorio: la strategia utilizzata è stata quella del massimo coinvolgimento possibile di ragazzi, giovani e famiglie, attraverso il meccanismo della divisione dei ruoli e delle responsabilità, sperimentando pratiche di decentramento e di gestione democratica delle decisioni (lavoro 152 DOSSIER 2009 in commissioni periodiche, valorizzazione delle competenze presenti nei vari gruppi, condivisione delle ricchezze delle diverse tradizioni ed appartenenze). Una particolare attenzione è stata prestata al periodo estivo, di chiusura delle scuole. Sia per consolidare ed ampliare il lavoro educativo e di costruzione di legami positivi intrapreso con i bambini ed i ragazzi, sia per offrire un sostegno alle tante famiglie messe in difficoltà dall'assenza del “contenitore scuola” nei mesi estivi, sono state organizzate delle attività estive, in collaborazione con l'oratorio di San Gioacchino. Le attività si sono svolte dal mattino alla sera: caratterizzate da esperienze forti, come laboratori, apprendimento di tecniche, attività sportive, grandi giochi, gite, visite, scambi, si sono trasformate grazie all’intervento degli educatori in occasioni di crescita e di apprendimento. Il centro estivo è stato anche l'occasione per conoscere meglio la città, dalle piscine ai parchi cittadini ai musei ma anche di instaurare un rapporto nuovo con il quartiere, con la frequenza settimanale dell'Arsenale della Pace, in cui i volontari del Sermig hanno contribuito all’offerta di momenti di formazione e di animazione. La partecipazione è stata superiore alle aspettative, con 135 bambini e ragazzi coinvolti nelle 6 settimane del centro estivo e con una presenza costante quotidiana di circa 90-100 ragazzi. 2008-2009 Dopo l'estate sono riprese sia le attività di doposcuola che quelle sportive, aggregative e di espressione artistica e corporea. Grazie all'esperienza maturata nell'anno precedente è stato possibile offrire il servizio di doposcuola ad un numero maggiore di bambini e ragazzi. Per non interrompere il sostegno e la relazione con i ragazzi che l'anno precedente frequentavano la terza media, il doposcuola è stato esteso anche al primo anno delle superiori. In poche settimane il numero degli iscritti ha superato il centinaio, fino ad arrivare ai 112 con cui si è concluso l'anno. Sono ripresi anche i corsi di italiano, con il coinvolgimento di circa 70 ragazzi dai 13 ai 25 anni, di nazionalità cinese, marocchina, senegalese, egiziana, filippina, brasiliana, peruviana, moldava e rumena e di 8 giovani volontari. Un laboratorio di giocoleria ed uno di animazione sono andati ad arricchire l'insieme delle attività più specificatamente aggregative, che oltre ad offrire ai ragazzi che normalmente hanno scarso accesso a servizi di questo tipo (sia per i costi sia perchè poco accessibili sul territorio) offerte ludiche, sportive, espressive e formative, ha fornito anche la possibilità di innescare esperienze di protagonismo e partecipazione giovanile. Alcuni adolescenti, ad esempio, sono stati coinvolti in un percorso di formazione per animare le attività dei bambini più piccoli, affiancando gli operatori nell'animazione di feste 153 DOSSIER 2009 ed eventi sul territorio, facendo esperienza di lavoro di gruppo, di protagonismo e di responsabilizzazione. Anche le relazioni con i genitori dei bambini man mano si sono approfondite: oltre ad incontri periodici tra le famiglie e i volontari, sono state nuovamente organizzate diverse feste durante l'anno, la cui preparazione ha rappresentato l'occasione per coinvolgere più persone possibili, dai genitori ai ragazzi, dagli abitanti del territorio agli adolescenti dei gruppi, con l'obiettivo di incrementare i momenti di socializzazione e di conoscenza reciproca, di aumentare gli spazi di convivenza attraverso la sperimentazione di processi democratici e cooperativi. Sono nate così la festa di dicembre, in cui si sono festeggiati contestualmente l'Aid al- Kabir ed il Natale, la festa di Carnevale e, domenica 7 giugno 2009, la manifestazione “Idee e volti in festa”, una grande festa di strada in cui si sono alternati tornei sportivi, giochi a stand per bambini e ragazzi, uno spettacolo in cui ancora una volta sono confluiti i contribuiti delle varie attività di teatro, danza e musica. La presenza di altre associazioni con i loro stand, vari laboratori, ed una mostra fotografica hanno completato una variopinta offerta che ha richiamato anche in quest'occasione moltissimi abitanti del territorio e del resto della città. Nel corso dell'estate si è ripetuta l'esperienza dei campi estivi, questa volta progettata e gestita in stretta collaborazione con il Sermig, oltre che con l'oratorio San Gioacchino. Oltre ai bambini e ai ragazzi (gli iscritti sono 163) è stata proposta un'esperienza estiva anche agli adolescenti: hanno partecipato in 53. 28 i volontari che collaborano anche nel periodo estivo. L'anno scolastico 2008/2009 si è chiuso con il coinvolgimento complessivo, tra doposcuola, corsi di italiano e attività varie, di 563 tra bambini, ragazzi, giovani ed adulti. Nel 2009 i Servizi Educativi del Comune di Torino (settore integrazione educativa) hanno messo a disposizione un grande spazio al secondo piano della scuola elementare di via Fiochetto, in cui dai primi di novembre 2009 è attivo un nuovo centro aggregativo denominato "Spazio Cantiere...Scuola Oltre la Scuola", uno spazio creativo, espressivo, formativo e di scambio interculturale aperto al territorio che ospita attività di doposcuola per elementari e medie, corsi di italiano per minori ed adulti stranieri, spazi gioco e laboratori espressivi ed artistici. I CONFLITTI di MARCO BERTOLUZZO Criminologo università di Torino Trattare il tema dei conflitti può voler dire venire a contatto con una realtà che provoca disorientamento e inquietudine ma anche interesse. Interesse perché l'esperienza del conflitto, in fondo, appartiene a tutti, indipendentemente dalla condizione economica, sociale o culturale di appartenenza. Accomuna giovani ed anziani, donne e uomini. E provoca su tutti lo stesso effetto: a causa dei litigi si soffre e non c'è nessuna esperienza o competenza che possa "metterci al riparo". 154 DOSSIER 2009 Forse anche per questo aspetto siamo abituati, sin da piccoli, ad esprimere sempre e comunque un giudizio negativo sul conflitto. Si cresce con l'imperativo di non litigare, di "fare la pace", come se questo momento non fosse il punto di arrivo di un percorso di autodeterminazione e di scelta. Ed ancora. Spesso di fronte ad un litigio che riguarda altri sentiamo una sorta di impulso naturale che ci spinge a cercare di far cessare la lite. E’ difficile sopportare queste tensioni. Il conflitto, in altre parole, viene considerato come "male in sé" e sembrerebbe non trovare altra definizione. Ma se guardiamo con più attenzione alla realtà della nostra vita, come alle pagine della storia, ci accorgiamo che questo giudizio morale non trova conferma perentoria nei fatti. Se pensiamo alla nostra storia personale abbiamo tutti tracce di conflitti che ci hanno aiutato a crescere, a maturare, a diventare adulti. Conflitti che hanno prodotto cambiamenti importanti, che ci hanno aiutato a compiere scelte fondamentali, pur passando attraverso l'esperienza della sofferenza. Ma vi sono anche tracce di conflitti che non hanno prodotto nulla se non distruzione e continuano a "sopravvivere". E nel ricordo questi conflitti sono sempre troppo vicini. Come nella storia dei popoli. Vi sono alcuni conflitti che hanno prodotto cambiamenti, progresso, svolte epocali ed altri che hanno procurato sofferenza, sterminio e morte. Esiste allora un approccio corretto al conflitto? Forse quello di non considerarlo come "male o bene in sé" ma quello innanzitutto di considerarlo. Riconoscere in altre parole la sua esistenza come dato di realtà, come un momento che può toccare la nostra vita. In questa ottica diventa fondamentale prestare attenzione alla gestione del conflitto. Gestire il conflitto significa porre attenzione al suo sviluppo, alla posizione che i vari attori assumono nella dinamica del conflitto e non solo alla risoluzione dello stesso. La risoluzione può diventare uno tra i risultati possibili ma non l'unico. Vi sono infatti dei conflitti solo parzialmente risolvibili o non risolvibili del tutto; la ricerca di una soluzione "a tutti i costi" diventa solo dispendio di energie e non può che creare ulteriori problemi. Uno degli approcci più immediati e diffusi alla dinamica conflittuale è quello di intervenire richiamando la funzione della regola. In una situazione complessa e spesso confusa il richiamo alla regola, o in alcuni casi alla norma, sembra indicare una strada verso la risoluzione dei conflitti. Ma spesso ci si accorge che la regola non si può applicare , che l’eventuale applicazione produrrebbe un danno maggiore di quello già arrecato, che la regola, in fin dei conti, non regola. Non va negata peraltro l’utilità della regola quando viene utilizzata come parametro per decidere rispetto ad una dinamica di fatti che si sono susseguiti in un certo modo e in un certo tempo. E stabilire chi deve essere sanzionato, chi è stato danneggiato e chi ha danneggiato, chi deve essere risarcito e chi deve risarcire, serve a interrompere la dinamica del conflitto. Ma spesso questo non incide sulla relazione instaurata tra i configgenti. In altre parole l’intervento di un terzo che decide “il torto e la ragione” non è garanzia di un epilogo del conflitto. 155 DOSSIER 2009 156 DOSSIER 2009 DOVE SI RITROVANO I CATTOLICI A PREGARE ? Africani anglofoni (comunità anglofona africana) Chiesa di San Rocco, via San Francesco d’Assisi n. 1 Messa domenicale: ore 11:15 Coro di San Rocco: sabato ore 20:00 e domenica ore 10:00 Coro multietnico: 2ª domenica del mese, ore 17:00 Gruppo di preghiera: mercoledì ore 20:00 Catechesi: mercoledì ore 15:30 Presenza: 200 - 250 persone Referente: Padre Peter KILASARA tel. 333/633.82.47 Padre John Laurian MAENDELEO tel. 389/0985511 E-mail: [email protected] - [email protected] , [email protected] Sito web: www.saintrockyturin.tk Africani francofoni (comunità francofona africana) Chiesa Suore S. Anna, via della Consolata n. 20, Suor Lucia tel. 011/234221 011/2342292 Messa festiva:ore 11:00 (puntuali) Presenza media:50 - 80 persone Referente:P.Bruno AMERIKANI tel. 346/0802482 E-mail. [email protected] , [email protected] Catechesi: sabato 14.00 Albanesi (comunità cattolica e giovani) Chiesa San Michele Arcangelo, via Giolitti n. 44 Titolare della chiesa:Padre Angelo BELLUSCIO tel. 340/5218262 Incontro con Messa:3ª domenica ore 15:30 (in albanese) Presenze medie:100 persone Referente:Fratello Egidio MURA, cell. 340/5995978, Padre PELIZZA (Salesiano), tel. 011/5224221 E-mail: [email protected] [email protected] [email protected] Dispongono:sala riunioni Albanesi (comunità italo-albanese di rito bizantino) Chiesa San Michele Arcangelo, via Giolitti n. 44 Messa domenicale:ore11:00 Telefono:011/8173450 Referente:P. Angelo BELLUSCIO , via Cavour n. 12, tel. 011/88518 Amici di Lazzaro (gruppo interetnico) Chiesa San Giuseppe (Padri Camilliani) via Santa Teresa n. 22 World prayer:ultimo venerdì del mese ore 20:30 - 23:00 Referente:Paolo BOTTI tel. 349/466.53.65 340/4817498 via Toselli n.1 - 10129 Torino E-mail: [email protected] Presenza media:100 - 150 persone di diverse nazionalità ASAI (minori di diverse nazionalità e famiglie. Inoltre si ritrovano giovani adolescenti e ragazzi italiani e stranieri di diverse nazionalità con famiglie interventi a San Salvario, Porta Palazzo, Barriera di Milan, San Donato). 157 DOSSIER 2009 Indirizzo:via Sant’Anselmo n. 27/E Telefono:011/65.71.14 Giorni di incontri:lunedì - sabato dalle ore 14:00alle 20:00 (giovani adulti sera) Presenza media:150 persone, ragazzi contattati 1500 Referente ASAI e UPM:Sergio DURANDO tel. 011/24.62.092 (di mattina) E-mail: [email protected] [email protected] Gruppo di circa 1500 minori con laboratori e vari servizi per lo inserimento, ed impegno di catechesi ed evangelizzazione, campi estivi. Brasiliani Centro religioso, via Chambery n. 46 Messa mensile:4º sabato ore 17:00 Incontro di formazione:3º sabato ore 15:30 via Barbaroux n. 30 - tel 011/5622581 Presenza media:30 - 50 persone Referenti:Suor Lodovica PEIROTTI (UPM) tel 011/837082 Celebrante:Don Isidoro PARIETTI, tel. 011/7730512 Dispongono di:Capella per celebrazioni e incontri Centro Andrea - Associazione Opera Mensa del Povero (Persone in difficoltà: italiani e diverse nazionalità) Indirizzo:via Guinicelli n. 4 (bus 56) Servizi colazione:08:00 Domenica S. Messa:10:00; dopo la Messa pranzo alle 11:00 per 240 persone Tutti i giovedì dalle 15 alle 18 corso di alfabetizzazione per adulti Referente:Fratello Egidio MURA, tel. 340/5995978 011/8989402 [email protected] Chiesa di San Rocco (messa in italiano) Sede in via San Francesco d’Assisi n. 1, tel. 011/53.53.23 Messa domenicale:ore 10:00 (con partecipazione mista) Presenza media: 120 – 150 presenze Telefono Ufficio:011/202319 Referente:don Fredo OLIVERO E-mail: [email protected] Sito web: www.migrantitorino.it Cingalesi (Sri Lanka messa in cingalese) Chiesa Parrocchiale SS. Angeli Custodi, via Giuseppe Giusti n. 8 Messa:3ª domenica del mese ore 10:30 Referente: Fernando Privantha tel. 011/541368 E-mail: [email protected] [email protected] Celebrante:Padre Victor JAYAMANNE tel 333/9912633 Filippini (lingua ufficiale tagalog e inglese) Chiesa San Giovanni Evangelista (Padri Salesiani), corso Vittorio Emanuele II n. 13 Messa festiva:ore 12:00 Messa feriale:ore 18:30 Presenza media:600 - 800 persone Responsabile:Don Giovanni BENNA. Tel. ufficio 011/65.90.609 Disponibilità:dal martedì al sabato dalle ore 15:30 alle19:00 Utilizzano:la chiesa, un salone teatro, un salone e varie sale per attività di aggregazione, formazione, catechesi, 4 cori, 1 corso biblico Segreteria quotidiana:aperta 7 giorni su 7 pomeriggio e sera E-mail:[email protected] Latinoamericani - comunità latino americana (lingua spagnola) Parrocchia Maria Regina delle Missioni, via Cialdini n. 20 158 DOSSIER 2009 Parroco:Padre Francesco BERNARDI, tel. 011/4331568 Messa festiva:ore 12:00 Presenza media :250 - 300persone Referente:Padre Ugo POZZOLI, tel. 011/44.00.400 E-mail: [email protected] Dispongono:chiesa e di un Salone per pranzo e riunione Via Cialdini n.4 Catechesi: 4° domenica del mese ore 9:30 Responsabile: Padre Ugo POZZOLI, Maria Tirsia VEGA AFRICANO Coro: domenica ore 10:30 Responsabile. Angelo Nigeriani (comunità ecumenica lingua inglese) Parrocchia San Giuseppe Cafasso, Corso Grosseto n. 72 Celebrazione domenicale:ore 10:00 Presenza media:150 persone. Responsabile:Padre Francesco DISCEPOLI, Suor Maresa SABENA, tel. 011/2462092 E-mail: [email protected] [email protected] (Suor Maresa) Dispongono della chiesa succursale e di una sala riunioni Peruviani (latinoamericani lingua spagnola) Chiesa Istituto Madre Mazzarello (Salesiane), via Cumiana -via Campiglione n. 5 Messa domenicale:in spagnolo, ore 12:00, Padre Pedro NOTA Domenica:Incontro biblico-catechismo “cammino cristiano” per gruppo-giovani e gruppo adulti, ritiri spirituali periodici, confessioni Oratorio e attività pastorale: sabato pomeriggio e domenica Presenza media: 400 - 500 persone Responsabile: D. Massimo IUCULANO Referente per la Pastorale: Suor Assunta BERGAMIN tel. 011/3797851 Suor Domenica MACARIO tel 011/3797823 E-mail: [email protected] Dispongono di:locale per catechesi, locali per lavoro pastorale, oratorio (locali: Domenico Savio e Laura Vicuña) Polacchi (comunità polacca) Chiesa San Giorgio, via Barrili n.12 Messa in polacco:ogni domenica ore 16:30 (ore 16:00 adorazione) Referente: Kazimierz GAJDA Abitazione e Parrocchia: Parrocchia di Cambiano Telefono: 011/9440189 E-mail: [email protected] Referente: Maksymiliana KAMINSKA, E-mail: [email protected] Telefono suore polacche 011/3042428 Dispongono di: locale in via Spallanzani n. 7 Attività: messa, incontri per bambini e ragazzi ogni settimana, incontri per adulti e famiglie dopo la Santa Messa dalle 18 alle 19:30 Romeni Cattolici (lingua romena) Chiesa Parrocchiale Madonna del Carmine, via Del Carmine n. 3 - tel. 011/43.695.25 338/9063051 Messa festiva: ore 08:30 e 11:00 Messa prefestiva: ore 19:00 Messa giorni feriali: ore 19:00 Responsabile: Don Giorgio MICLAUS – Don Lorenzo IGNAT Utilizzo Chiesa: Tutti i giorni inoltre due sale per l’ufficio 159 DOSSIER 2009 E-mail: [email protected] Referente:Eugen BULAI Consulenze: mercoledì 16:00 - 19:00 Parrocchia San Vincenzo De’ Paoli, via Milano n. 59 Settimo Torinese (TO) Messa: ultima domenica del mese ore 12:15 Referente: Don Iulian Herciu. Tel. 011/8005626 Presenza media : 150 Parrocchia San Luca: ore 20:30 martedì corso Biblico in romeno SOSPESA PER ORA LA CATECHESI SETTIMANALE Suore del Famulato Cristiano - (Comunità religiosa da diverse nazionalità), via Lomellina n. 44 tel 011/8998810 Referente: Suor Carmen Riceve :martedì e sabato ore 09:00 - 12:00 e giovedì 15:00 – 17:00 Formazione: corsi per colf (1ª settimane del mese) E-mail: [email protected] corsi formazione religiosa e corsi di aggiornamento (2ªdomenica del mese) incontro ricreativo- culturale 4° domenica del mese Ucraini (comunità ucraina) Chiesa San Michele Arcangelo, via Giolitti n. 44 Messa: 2ª e 4ª domenica del mese, ore 11:30 Referente: Padre Andriy KUSHNIR (Parrocchia SS. Trinità, via Stupinigi n. 16 - Nichelino) Telefono: 329/0736618 E-mail: [email protected] Ungheresi (comunità cattolica ungherese) Chiesa PP. Filippini - via Maria Vittoria n. 5 Messa: 2 volte l’anno Referente: Padre Izmindi ANTAL (Oratoriano) Telefono: 011/538456 LE CHIESE EVANGELICHE A TORINO Elenco presso dalla guida di Torino 2009- 2010 “DOVE COME QUANDO” Chiesa Cristiana Avventista Romena Indirizzo : via Viterbo n. 119 - 10149 Torino (TO) Telefono : 011/4550616 Sabato : ore 09:30 Domenica : ore 10:30 Indirizzo : via Rosta n. 3 - 10143 Torino (TO) Telefono : 011/7716770 Chiesa Evangelica Apostolica Indirizzo : via Caluso n. 26 - 10148 Torino (TO) Telefono : 011/2267349 Domenica : ore 10:00 Chiesa Evangelica dei Fratelli Indirizzo : via Polonghera n. 42 - 10100 Torino (TO) Telefono : 011/3851461 Domenica : ore 10:00 Chiesa Evangelica Battista Indirizzo : via Passalacqua n. 12 - 10122 Torino (TO) Telefono : 011/537283 Domenica : ore 10:45 Chiesa Evangelica Battista Romena Indirizzo: c/o Ch. Avventista Via Rosta n° 3 – 1014 3 Torino (TO) 160 DOSSIER 2009 Telefono: 011/7716770 Chiesa Evangelica dell’Esercito della Salvezza Indirizzo : Corp. Torino - via Principe Tommaso n. 8 C - 10125 Torino (TO) Telefono : 011/6699828 Domenica : ore 10:30 Chiesa Evangelica Luterana Indirizzo : via Moretta n. 2 - 10100 Torino (TO) Telefono : 011/4341609 E- mail: [email protected] Domenica : ore 18:30 (da gun. A sett. 1 e 3 dom) Chiesa di S. Antonio da Padova Indirizzo: via Sant’Antonio da Padova. 7 Torino www.chiesaluterana.it Chiesa Evangelica Pentecostale Indirizzo : via Spalato n. 9/b - Torino (TO) Telefono: 347/3030855 Domenica : ore 10:00 Chiesa Evangelica Valdese Indirizzi : corso Vittorio Emanuele n. 23 - 10125 Torino (TO), corso Principe Oddone n. 7 - 10144 Torino (TO) via Nomaglio n° 8 via Tommaso Villa n .71 Telefono : 011/6692838 Domenica : 10:30 CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO A Torino operano molte chiese e comunità ortodosse e cristiane orientali. Quella che segue è la lista di tutte quelle che conosciamo, . Parrocchia Greco-Ortodossa della Natività di San Giovanni Battista (Patriarcato Ecumenico);via delle Orfane n. 11, 10122 Torino. Divina Liturgia: domenica e festività ore 10:00 Catechesi e Vespro: sabato ore 17:00 Ufficio di Intercessione (Paraclisi) alla Madre di Dio: venerdì ore 18:00 Parroco: Padre Iosif Restagno Telefono della chiesa: 011/4310130 Per informazioni è possibile rivolgersi anche al Consolato generale della Grecia (via Mongrando n.5, 10153 Torino, tel. 011/8395024). Parrocchia Ortodossa di San massimo (Patriarcato di Mosca). Chiesa del Buon Pastore str. Val San Marino n. 7, 10131 Torino. Divina Liturgia: domenica e festività ore 10:00 Grande Veglia: sabato e vigilie delle feste ore 17:00 Ore terza e sesta: giorni feriali ore 11:00 Vespro: giorni feriali ore 18:00 Parroco: Ieromonaco Ambrogio (Cassinasco) Telefono 011/8196205 - 340/6721375 E-mail del parroco Padre Ambrogio: [email protected] E-mail dell’Igumeno padre Andrea: [email protected] E-mail della Parrocchia: [email protected] Parrocchia Ortodossa Romena di Santa Parascheva (Patriarcato di Romania); Int. Via Cottolengo n. 26, 10152 Torino. Divina Liturgia: domenica ore10:30 (Mesonittico e Mattutino: dalle ore 08:30) Preghiera e lettura biblica: lunedì ore 19:00 161 DOSSIER 2009 Preghiera e catechismo per adulti: mercoledì ore 19:00 Ufficio dell’Olio Santo: primo venerdì del mese ore 19:00 Inno Acatisto: tutti gli altri venerdì ore 19:00 Parroco: Padre Gheorghe Vasilescu. Parrocchia Ortodossa Romena dell’Esaltazione della Santa Croce (Patriarcato di Romania); c/o Chiesa di Santa Croce, piazza Carlo Emanuele II, 10123 Torino (ingresso da via Accademia Albertina n. 9). Divina Liturgia: domenica ore 10:30 (Mattutino: dalle ore 09:30) e mercoledì, ore 09:00 Vespro e catechesi: martedì ore 19:00 Ufficio dell’Olio Santo: ultimo venerdì del mese ore 19:00 Inno Acatisto: tutti gli altri venerdì ore 19:00 Parroco: Padre Lucian Rosu. Parrocchia dei Santi Medici Cosma e Damiano - Patriarcato di Romania / chiesa di Sant’Anna- piazza Mazzini n. 4 CARMAGNOLA. Parroco: P. Vasile Vlasin: Divina liturgia: tutte le domeniche ore 10:00 Celebrazioni anche nei giorni feriali. Parrocchia di San Matteo - Patriarcato di Romania / chiesa del Santo Sudario, via S. Sudario n. 9 CIRIÈ Ospitalità eucaristica molto ampia. Parroco: P. Vasile Timis. Divina Liturgia: tutte le domeniche ore 10:00. Celebrazioni anche nei giorni feriali. S. Maria della Stella - Collegiata alta RIVOLI (Patriarcato di Romania) Ospitalità eucaristica: responsabile P. Lucian Rosu Prete incaricato P Claudiu Dita Divina Liturgia: ultima domenica del mese ore 10:00 Chiesa di San Guglielmo CHIERI (Patriarcato di Romania), piazza Mazzini. Ospitalità eucaristica. Responsabile P. Lucian Rosu. Divina Liturgia ore 10:00 la seconda o quarta domenica del mese. Comunità Ortodossa Macedone di San Giovanni Battista (Chiesa Ortodossa Autocefala di Macedonia); sede legale: via Santa Croce n. 7, 10024 MONCALIERI (TO). I sacerdoti che servono la comunità vengono da Skopje con cadenza fissa (abitualmente a gennaio e nel periodo pasquale) per servire i fedeli ortodossi macedoni di Torino, Alba, Asti, Acqui Terme e Piacenza. Parrocchia Ortodossa Russa di Rito Antico di San Nicola il Taumaturgo (Metropolia di Belokrinitsa); sede temporanea: c/o chiesa ortodossa russa, strada val San Martino n. 7, 10131 Torino. Parroco: Padre Nikola Yakunin. Parrocchia Ortodossa Greca di San Giovanni Battista - Chiesa della Visitazione - Ist. delle Orfane: via delle Orfane. Parroco P. Giuseppe Restagno. Divina Liturgia: tutte le domeniche ore 10:00. Celebrazioni anche feriali Parrocchia Etiope Ortodossa in fase di costruzione (referente: sig. Bruno Gilardi). Celebrazione della Parola e catechesi tutte le domeniche ore 15:00 presso la cappella invernale della Parrocchia del Patrocinio di San Giuseppe La parrocchia non ha ancora una sede propria. Il parroco è presente per servizio pastorale in alcuni periodi dell’anno. 162 DOSSIER 2009 Parrocchia Ortodossa Romena di Vecchio Calendario dei Santi Pietro e Paolo (Metropolia di Slatioara). Int. via Genova n. 172, 10127 Torino. Divina Liturgia: Domenica ore 09:00 Grande Veglia: sabato ore 16:00 Parroco: Padre Teodor Saghin. Per i cristiani ortodossi orientali (non calcedoniani):Parrocchia Copta Ortodossa di Santa Maria Vergine (Patriarcato Copto Ortodosso di Alessandria). Parroco: Ieromonaco Wissa El Antony. Via San Donato n. 17, 10144 Torino. Per i cristiani cattolici orientali: Parrocchia Italo-Albanese di San Michele Arcangelo (Eparchia di Lungro). via Giolitti n. 44, 10123 Torino. Parroco: Padre Antonio Belluscio Telef. 340/52.18.262 CENTRI ISLAMICI a Torino – Moschea di Torino Culto festivo venerdì ore 13:30 Indirizzo: via San Giuseppe B. Cottolengo n. 7 bis 1 - 10152 Torino (TO) Telefono: 011/65.54.65 Istituto Islamico “Moschea della Pace” Culto festivo venerdì ore 13:30 corso Giulio Cesare n. 6 - 10152 Torino (TO) Telefono: 011/436.60.40 Imam: Abdel Aziz Khounati Sala di Preghiera (Riservato alle donne) Culto festivo sabato ore 20:00 via Berthollet n. 24 - 10125 Torino (TO) Telefono: 011/669.22.89 Sala di preghiera Culto festivo venerdì ore 13:30 via Nizza n. 19 - 10125 Torino (TO) Telefono: 011/433.13.48 Imam Mohamud Abdullahi Sala di preghiera via Saluzzo n. 18 - 10125 Torino (TO) Sala di preghiera via Piossasco n. 9 - 10152 Torino (TO) (Barriera di Milano). Sala di preghiera via Chivasso n. 10 - 10152 Torino (TO) Sala di preghiera corso Vercelli n. 140 - 10155 Torino (TO) Sala di preghiera corso Regina Margherita n. 162 - 10152 Torino (TO) Sala di preghiera via Giuseppe Baretti n. 31 - 10125 Torino (TO) 163 DOSSIER 2009 164 DOSSIER 2009 CONCLUSIONI E PROPOSTE di Fredo Olivero 1. Modificare il pacchetto sicurezza: cittadini non criminali. La prima richiesta al governo è quella di modificare la legge 94/2009, cioè il “pacchetto sicurezza”, e la cultura del pregiudizio che l’ha generata, e prima ancora si era espressa con la legge Bossi-Fini. Senza questa modifica legislativa e un cambiamento di lettura del fatto strutturale dell’immigrazione che considera lo straniero come possibile criminale non possiamo essere accolti nell’Unione Europea della libera circolazione delle persone. 2. Utilizzo delle risorse economiche in modo programmato con associazioni fidabili. Le risorse economiche sono essenziali, ma, per essere anche efficaci, devono essere utilizzate da associazioni che operano costantemente sul territorio con programmi di lunga durata. Se i progetti non hanno queste caratteristiche, l’effetto è temporaneo e si chiude con il progetto. Quindi, sia le risorse pubbliche (stato ed enti locali), sia le risorse delle fondazioni bancarie e private devono avere la certezza della validità degli operatori e, gli operatori, la sicurezza che l’impegno serio viene riconosciuto. 3. Dai “diritti di carta” ai diritti reali. Anche quando la parità è riconosciuta, bisogna passare dalle parole dette e scritte ai fatti. Uguali diritti significa garanzie su salute, lavoro, scuola, casa, sicurezza, inserimento sociale. 4. Risposte sinergiche. Se non ci mettiamo in rete a lavorare le risposte sono, quasi sempre, parziali, limitate e non condivise. L’esperienza di questi anni di lavoro coordinato tra Ufficio Pastorale MigrantiASAI, gli enti locali e, nel caso dei rifugiati, il tavolo dei rifugiati “Piemonte non solo asilo” – coordinamento regionale delle Associazioni – ci conferma che per essere efficaci il lavoro congiunto è la strada maestra. 5. Il tema centrale del prossimo futuro è rendere veri i diritti. Quindi incominciare ad abbattere i pregiudizi infondati: “gli immigrati ci rubano il lavoro!”, “sono tutti criminali!”, e costruire insieme un futuro di rispetto e solidarietà, perché nessuno si senta straniero, ma sia orgoglioso di essere cittadino. 165 DOSSIER 2009 Allegati: Quaderni UPM Dal 2009 abbiamo iniziato a realizzare dei quaderni informativi di seguito troverete i titoli e i contenuti dei sette quaderni usciti fino ad oggi, se siete interessati potete trovarli in modalità cartacea, presso il nostro ufficio oppure potete scaricarli dal nostro sito internet www.migrantitorino.it 2. La libera circolazione nell’UE Introduzione: Libertà di circolazione e soggiorno nell’UE 1. La libera circolazione dei cittadini comunitari 1.1 I miglioramenti introdotti dalla direttiva 2004/38/CE 1.2 Allontanamento del cittadino comunitario: una questione molto discussa Circolazione dei lavoratori e diritto a lavorare in un altro Stato membro 2. Le disposizioni transitorie alla libera circolazione 2.1 Le fasi della transizione 2.2 Alcune questioni sensibili 2.3 Le scelte dell’Europa dei Quindici 2.4 Le scelte dei nuovi Stati membri 2.5 La situazione dei Paesi candidati 3. Schengen: la cooperazione intergovernativa divenuta comunitaria 3.1 Principali misure previste dalla cooperazione Schengen 3.2 Relazioni Schengen con alcuni Paesi terzi 4. Immigrazione e asilo: la circolazione nell’UE dei cittadini non comunitari 4.1 Il contrasto dell’immigrazione illegale 4.2 Tentativi di selezionare l’immigrazione 4.3 Europarlamento favorevole al lavoro immigrato, meglio se qualificato Sanzioni per i datori di lavoro che sfruttano l’immigrazione illegale 4.4 Migliorare l’integrazione dei cittadini immigrati 4.5 Europa sempre meno terra d’asilo Dimezzate in cinque anni le domande d’asilo Links utili 5. Alcuni dati 3. Il popolo Rom Introduzione: Rom, il popolo che nessuno vuole 1. Storia e cultura rom 1.1 Vivono in mezzo a noi da oltre 5 secoli - 1.2 Si definiscono rom, che in lingua romanì significa “uomo” - 1.3 Nel passaggio a Occidente si divisero - I rom in Italia 2. La situazione dei rom in Europa 2.1 Discriminazione e intolleranza diffuse - 2.2 Europarlamento: riconoscere i rom come minoranza etnica – 2.3 Le richieste dei rom alla presidenza dell’UE - 2.4 La Decade rom per l’inclusione socio-economica - 2.5 Primo Vertice europeo sulla 166 DOSSIER 2009 condizione dei rom - Italiani i più intolleranti nell’UE con i rom 3. L’organizzazione familiare e sociale 3.1 La famiglia al primo posto - 3.2 Trasformazioni sociali - Il popolo Rom e la religione 4. Storia di Rom e Sinti a Torino 4.1 Rom e Sinti a Torino e in Piemonte dalla fine degli anni Settanta – 4.2 Scelte attuate a soluzioni possibili – 4.3 Rom dalla Romania – 4.4 Qualche prospettiva sul futuro prossimo – 4.5 Rom e sinti a Torino Campi sosta non autorizzati a Torino e cintura – Qualche prospettiva per il futuro 5. Alcuni dati sui rom a Torino 5.1 Popolazione rom e nomade negli Stati membri del Consiglio d’Europa – 5.2 Stima della percentuale di rom e nomadi sulla popolazione dei Paesi dell’UE – 53 Alcuni dati cittadini 6.Links utili 3. Integrazione e cittadinanza a scuola 1 Introduzione: gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano Una scuola accogliente 2. Il contesto europeo – principali documenti comunitari 2.1. La cooperazione con i Paesi terzi (2001) 2.2 Condizioni di ingresso per motivi di studio (2004) 2.3 Libro Verde Migrazione e Mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi scolastici 2.4 Documento di lavoro della Commissione: le scuole per il 21° secolo 3. Dati disponibili a livello europeo 3.1 La scolarità a livello europeo 3.2 La spesa media dell’UE per l’istruzione 3.3 Studenti migranti nell’UE 3.4 Criticità e strategie per l’inserimento degli studenti migranti 4. La situazione in Italia 4. Immigrazione e lavoro 1. Migranti non solo lavoratori ma cittadini 2. La libera circolazione dei lavoratori comunitari 2.1 La situazione dopo gli ultimi allargamenti 2.2 Benefici della libera circolazione 2.3 Anche la Svizzera apre ai lavoratori comunitari 3. Il lavoro nelle migrazioni internazionali 3.1 Aspetti quantitativi del fenomeno 3.2 Alcune caratteristiche delle migrazioni 3.3 Aspetti recenti della normativa europea 3.4 Discriminazioni diffuse anche in ambito lavorativo 4. Migrazioni e sviluppo 4.1 Alla ricerca di sinergie 4.2 Il problema della “fuga di cervelli” 4.3 L’ipotesi delle migrazioni circolari” 4.4 Il contributo delle rimesse finanziarie 4.5 Conseguenze della crisi per i lavoratori migranti Un lavoro dignitoso per i migranti 167 DOSSIER 2009 5. Lavoro dei migranti in Italia 5.1 Una fotografia della situazione attuale La realtà piemontese 5.2 L’ingresso per lavoro in Italia 5.3 Condizioni di lavoro e discriminazioni 6. Link utili 5. Richiedenti asilo e rifugiati Introduzione 1 1. Glossario dei termini 1.1 Persone 1.2 Luoghi 1.3 Servizi7 2. Un mondo di storie e numeri 2.1 Il Rapporto statistico UNHCR United Nation High Commissioner for Refugees (UNHCR) 2.2 La situazione italiana 2.3 Il viaggio per l’Italia 2.4 Il Paese che viene abbandonato 3. Diritti e leggi 3.1 La Convenzione di Ginevra 3.2 Fonti del diritto internazionale 3.3 La legislazione europea 3.4 La legislazione italiana 3.5 I minori 4. Guida di sopravvivenza per un richiedente asilo in Italia. La giungla delle procedure 4.1 Le procedure: i passaggi obbligati per un richiedente asilo 4.2 Cosa deve fare un richiedente asilo? E a chi si rivolge? 4.3 Che cosa è un’audizione? Che cosa fa una Commissione territoriale? Le Commissioni territoriali 4.4 Quali documenti il richiedente asilo deve avere con sé durante l’audizione? 4.5 Quali sono i tempi d’attesa per il richiedente? 4.6 Che succede se la domanda è respinta? 4.7 Riconosciuto come rifugiato! Ma dopo il riconoscimento 5. L’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati in giro per l’Italia e a Torino 5.1 Ritratto di un caso specifico: Torino Come si vive negli stabili occupati? Il Tavolo di lavoro sul rifugio 6. Le questioni aperte 6.1 Lo SPRAR: le insufficienze di un sistema d’asilo 6.2 La chiusura delle frontiere Non-refoulement 7. Riferimenti bibliografici e web 6. Le politiche di sicurezza nell’UE Introduzione 1. La politica di sicurezza dell’UE 1.1 Programmi quinquennali per Sicurezza, Giustizia e Libertà 168 DOSSIER 2009 1.2 Il Programma di Stoccolma 1.3 Europarlamento: più diritti nel Programma di Stoccolma 1.4 La direttiva sui rimpatri Il parere del Consiglio Europeo sull’immigrazione illegale 2. La politica di sicurezza in Italia 2.1 Sicurezza all’italiana: Legge 94/2009 Immigrazione: principali modifiche introdotte dal “Pacchetto sicurezza” 2.2 Espulsione e trattenimento dopo la Legge 94/2009 Iniziativa sul “divieto di segnalazione” 2.3 Commenti e critiche alle nuove norme italiane 2.4 Appelli contro la nuova Legge 3. L’Italia nel contesto internazionale 3.1 I contrasti con l’UE sul “pacchetto sicurezza” 3.2 Il reato di clandestinità in Europa: due studi comparativi 3.3 Respingimenti e omissioni di soccorso Respingimenti: chiesti chiarimenti al governo italiano 3.4 Botta e risposta tra ILO e governo italiano Le domande dell’ILO all’Italia 7. Per una vita normale. Percorsi di integrazione per rifugiati politici 1. DEFINIZIONI, LEGGI, ACCOGLIENZA Distinzioni Responsabilità 2. UNA STORIA NON SOLO TORINESE Rifugiati senza rifugio L emergenza La progettazione Ostacoli e uscite Tutti in caserma! (o quasi) Partenze 3. UN MODELLO POSSIBILE: “PERCORSI DI INTEGRAZIONE” Lavorare insieme I pilastri di “Percorsi di integrazione” 169 DOSSIER 2009 CARITAS e CARITAS e GRANTES MIGRANTES IMMIGRAZIONE Dossier Statistico 2009 Comitato di Presidenza Indice • CA RITA S I TAL I AN A: M ONS. • MIG RAN TE S: PI E RGIO RGI O SAVI O LA, GIA NR OMA NO G NE S O TTO M ON S. • CA RITAS DI R O MA: MO NS. V ITT ORI O NOZ ZA, FRAN C E S C O M ARS I C O EN RI C O FE RO CI, FRA NC O P ITTAU Sono coinvolte le strutture Caritas e Migrantes territoriali Introduzione Immigrazione: conoscenza e solidarietà. Introduzione al XIX Rapporto .....pag. 6 Aspetti salienti dell’immigrazione nel 2008 .......................................................... 11 Prospetto riassuntivo dell’immigrazione in Italia (2006-2008) .............................. 13 Patrocini e collaborazioni ...................................................................................... 14 Contesto internazionale ed europeo Editoriale. Le migrazioni e le diverse ottiche tra i Paesi di origine e quelli del benessere..............................................................................................15 Popolazione e sviluppo: lo scenario mondiale nel 2008 ....................................... 17 Presenza straniera e immigrazione nell’UE della crisi economica ........................ 25 Immigrati comunitari in Italia: nuova Europa e antiche paure ............................. L’immigrazione africana......................................................................................... 38 La collettività marocchina in Italia......................................................................... .44 Brasile. Terra di migrazioni tra passato e presente............................................... 51 L’immigrazione cinese in Italia: uno sguardo al di là degli stereotipi...................................................................... ..57 Italiani residenti all’estero: considerazioni sulla dimensione linguistica e l’affermazione economica................................................................................... .63 Il contesto italiano Flussi e soggiornanti Editoriale . Poste in gioco, tra gestione e previsione ........................................... 73 I cittadini stranieri residenti, i flussi e gli eventi .................................................... 75 I cittadini stranieri: caratteristiche socio-demografiche e distribuzione sul territorio.. ................................................................................. 81 Aspetti demografici. Situazione attuale e proiezioni al 2020 ................................ 89 Stima della presenza immigrata regolare all’inizio del 2009 ................................ 95 170 DOSSIER 2009 I contesti regionali L’immigrazione al femminile.................................................................................. Le acquisizioni di cittadinanza .............................................................................. I matrimoni misti ................................................................................................... I flussi di ingresso regolari. Analisi dei visti .......................................................... I flussi irregolari e il loro contrasto......................................................................... La questione sicurezza. Le nuove norme dell’ultimo biennio................................ I decessi e il rimpatrio delle salme......................................................................... 102 110 118 126 134 146 150 Inserimento socio-culturale Editoriale . Immigrazione: regolarità, coesione sociale e lungimiranza ................. 155 L’Italia “sicura” nell’era dell’insicurezza ................................................................. 157 I minori stranieri in Italia ........................................................................................ 166 Gli studenti di cittadinanza estera in Italia ............................................................ 174 La condizione abitativa degli immigrati................................................................. 182 Gli scrittori italiani di origine straniera .................................................................. 190 Gli immigrati e l’appartenenza religiosa tra multireligiosità e multiculturalismo …..198 Immigrati e criminalità: i dati e le interpretazioni ................................................ …208 Disparità di trattamento e discriminazione razziale: i dati dell'Unar ....................... 216 Politiche sanitarie e immigrazione: crisi ed opportunità ...................................... .. 223 Consensus Conference sull’immigrazione VIII congresso nazionale SIMM .......... 229 I bisogni degli immigrati rilevati dalla rete Caritas.................................................. 231 Il mondo del lavoro Editoriale . I lavoratori immigrati al di là dei luoghi comuni .................................. ..235 Gli immigrati nel mercato del lavoro italiano ......................................................... 237 Lavoratori assicurati per territorio e settore .......................................................... 246 Lavoratori assicurati per paese di origine .............................................................. 255 I livelli retributivi dei lavoratori immigrati ............................................................ …263 I lavoratori agricoli stranieri .................................................................................. 269 I lavoratori dell’industria alimentare ..................................................................... 275 Immigrati e imprenditoria ..................................................................................... 277 Immigrati: tutela, infortuni e adesione ai sindacati .............................................. 289 Le rimesse in tempo di instabilità finanziaria ....................................................... 298 Il contributo finanziario degli immigrati ................................................................ 306 Immigrati, auto e patenti ...................................................................................... 313 I contesti regionali Editoriale . La difficile scommessa delle politiche locali di integrazione ................ 315 Integrazione territoriale: ambiti strutturali e indici comparativi ......................... …. 317 Lombardia .............................................................................................................. 327 Piemonte ............................................................................................................... 335 Valle d’Aosta ......................................................................................................... 343 Liguria ................................................................................................................... 347 Nord Est Veneto ................................................................................................................... 353 Friuli Venezia Giulia ............................................................................................... 361 Provincia Autonoma - Bolzano ............................................................................... 366 Provincia Autonoma - Trento................................................................................... 370 Emilia Romagna..................................................................................................... 374 171 DOSSIER 2009 Centro Toscana .................................................................................................................. 381 Marche..................................................................................................................... 389 Umbria ..................................................................................................................... 393 Lazio ........................................................................................................................ 398 Roma ....................................................................................................................... 405 Sud Campania ............................................................................................................. .409 Abruzzo ................................................................................................................ .. 417 Molise .................................................................................................................... 423 Basilicata ............................................................................................................... 427 Calabria ................................................................................................................ . 431 Puglia ..................................................................................................................... 436 Isole Sicilia .................................................................................................................... 444 Sardegna ............................................................................................................... 452 Schede e tabelle statistiche Tabelle sinottiche per regione .............................................................................. 459 Allegati Statistici ................................................................................................... 481 Inserto “Rifugiati” UNHCR: richiedenti asilo e rifugiati nel mondo e in Italia .................................... 493 Servizio Centrale: il sistema di protezione italiano............................................... 503 Immigrazione: conoscenza e solidarietà Introduzione al XIX Rapporto sull’immigrazione Caritas/Migrantes Coniugare conoscenza e solidarietà l motto prescelto per il XIX Rapporto sull’immigrazione della Caritas e della Migrantes ha tratto ispirazione dalle encicliche di Benedetto XVI(“Caritas in Veritate”, del 29 giugno 2009 e, in precedenza, “Deus Caritas est”, del 25 dicembre 2005) e dalla lettera in cui San Paolo (Ef 4,15) esorta a vivere “secondo la verità nella carità”. “Conoscenza e solidarietà”: anche l’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) nel suo ultimo rapporto ha sottolineato che la disinformazione e la scarsa consapevolezza sono fattori che fanno crescere il razzismo. È vero che una più adeguata conoscenza non sempre garantisce un migliore atteggiamento e che questo circuito virtuoso può essere interrotto da carenze personali e da interessi di gruppo. Sempre, però, la mancanza di conoscenza produce seri danni e, per questo, la 172 DOSSIER 2009 Caritas e la Migrantes continuano, dal 1991, a pubblicare il Dossier Statistico Immigrazione , diffondendo dati attendibili da porre alla base della riflessione. Anche in questa fase estremamente difficile della storia dell’immigrazione in Italia si sente il bisogno di unire la conoscenza e la solidarietà. Papa Ratzinger nelle sue encicliche ha precisato che “L’amore – “caritas” – è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace”. Perciò, il servizio degli operatori pastorali deve essere finalizzato ai bisogni degli uomini affinché “ciò che è giusto possa essere, qui e ora, riconosciuto e poi anche realizzato”:ne deriva un rinnovato impegno anche “in prima persona”, con una condivisione dei bisogni e delle sofferenze degli altri, e degli immigrati nel nostro caso, che segua la strategia di “vivere l’amore e far entrare la luce di Dio nel mondo”. Dai contenuti ampi, aggiornati e anche innovativi del Dossier 2009, ripartito come ogni anno a livello internazionale, nazionale e regionale, e da quanto è avvenuto nel corso di un anno, traiamo alcuni spunti meritevoli di considerazione Collegare il contesto italiano e quello mondiale L’immigrazione è un fenomeno che si colloca nel contesto di un mondo ingiusto e sollecita la presa in considerazione anche delle ragioni dei paesi di origine. A fronte di circa 200 milioni di migranti nel mondo, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha ricordato che alla fine del 2008 sono state 42 milioni le persone costrette alla fuga da guerre e persecuzioni, tra le quali 16 milioni di rifugiati e richiedenti asilo, per lo più insediati nei paesi in via di sviluppo e spesso senza prospettive di ritorno (come nel caso dell’Afghanistan e del Sudan, ma anche della Somalia e dell’Eritrea). A sua volta la Fao ha comunicato che nel 2009 le vittime della fame sono cresciute dell’11%, arrivando a superare il miliardo di persone, anche queste quasi per intero concentrate nei paesi poveri. Nonostante queste esigenze crescenti abbiamo assistito in Italia a un taglio generalizzato dei fondi per la cooperazione allo sviluppo, che comporta conseguenze drammatiche, per esempio, per l’Africa sub-sahariana e stride con gli impegni assunti a livello internazionale, in forza dei quali l’Italia, entro il 2015, dovrebbe devolvere a questo fine lo 0,7% del prodotto interno lordo. Le organizzazioni internazionali fanno il loro dovere insistendo sugli obblighi di solidarietà anche in un contesto difficoltoso come quello attuale e non meritano le critiche loro rivolte, come accaduto in occasione dei dubbi espressi sul recente accordo con la Libia e sulle possibili carenze di tutela. Il presidente António Guterres, in un comunicato del 18 maggio 2009, ha perciò dovuto precisare che “l’Unhcr ha una responsabilità globale nella protezione dei diritti dei rifugiati” per cui i ricorrenti attacchi “non mutano e non muteranno l’impegno dell’Unhcr nel perseguire il suo mandato e la sua missione umanitaria”. Lo stesso va detto a riguardo delle parole “ingiustificate e inaccettabili” rivolte al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e Itineranti per le perplessità sollevate sulla materia. Sconcerta anche la ricorrente affermazione che dell’immigrazione dobbiamo farci carico nei paesi di origine, dove solamente si può trovare la soluzione. La piccola Moldavia, con appena 2 milioni di abitanti, ha il 16% della sua popolazione all’estero, specialmente nell’Europa mediterranea, e le sole rimesse inviate dall’Italia incidono per il 35% sul Pil nazionale, per cui quel popolo non capirebbe la posizione di chi ritiene l’immigrazione ininfluente sul loro futuro. L’Italia secondo Eurostat è tra i paesi europei a più alto indice di povertà e secondo l’Ocse è posizionata su livelli bassi per tasso di attività, produttività del lavoro, crescita del Pil, livello dei redditi e dei salari. Su altri aspetti problematici più specifici si è soffermato l’Istat, precisando che circa metà delle famiglie italiane incontra difficoltà economiche e appena un decimo si trova in condizioni di relativo benessere, mentre oltre 2,5milioni sono a rischio di usura e 900 mila ne sono vittime. Chi è impegnato sul campo sa quanto sia difficile per molte famiglie lesinare sulle spese per riuscire ad arrivare alla fine del mese. A fronte di un tessuto che va sfilacciandosi e delle disuguaglianze che aumentano, il card. Angelo Bagnasco, a nome dei Vescovi 173 DOSSIER 2009 italiani, ha rilevato che “i costi del difficile momento presente ricadono in misura prevalente sulle fasce più deboli della popolazione” e per questo è stato creato il Fondo di garanzia della Cei per le famiglie in difficoltà. Ci siamo soffermati su queste problematicità per sottolineare che esse non devono diventare motivo di chiusura all’immigrazione, bensì possono rappresentare una ragione in più per riconoscere che l’immigrazione va considerata una risorsa per la soluzione dei nostri problemi. Valorizzare gli effetti positivi del l ’immigrazione L’immigrazione, nonostante la crisi internazionale e il precario posizionamento è funzionale non solo agli interessi dei paesi di origine ma anche allo sviluppo del nostro paese. Non si spiegherebbe, altrimenti, la sua crescita, dagli anni ’90 ad oggi,di circa dieci volte. Gli immigrati oggi sono 4,3 milioni secondo la stima del Dossier , oltre 300 mila in più computando le persone per le quali è stata presentata domanda di regolarizzazione nel settore familiare e oltre 5 milioni con quelle non regolarizzate in questo e negli altri settori. Un ritmo di aumento veramente impressionante. Sull’aumento degli immigrati hanno influito la piena occupazione di diverse regioni italiane, la diffusione dell’economia sommersa e l’indisponibilità degli italiani a inserirsi in alcuni settori. Determinante è anche l’apporto dato all’andamento demografico: un sesto dei nuovi nati in Italia ha almeno un genitore straniero e i giovani di origine immigrata incidono per un decimo sulle classi di età più giovani (i minori e i giovani fino a 39 anni). Una presenza così consistente non può non comportare anche problemi e il processo inserimento costa in termini di cura umana e di investimenti finanziari. Non si tratta solo di uno sforzo da parte nostra. Anche gli immigrati sono un fondamentale ammortizzatore sociale nella nostra società e con il fortissimo desiderio di riuscire concorrono alla riuscita dell’intero paese. Pur ragionando in termini di dare e avere, l’immigrazione non è una partita negativa nel bilancio nazionale, come posto in evidenza da diverse ricerche. A livello demografico, basti pensare che 7 su 10 Comuni con meno di 5 mila abitanti di “disagio insediativo” e la metà di essi (2.830) è giudicata a “rischio di estinzione In questi ultimi anni molti piccoli Comuni hanno ricevuto un forte impulso dall’insediamento lento ma costante e progressivo degli immigrati, tanto nel Nord che nel Sud Italia, dove tre paesi calabresi hanno messo case vuote a disposizione dei rifugiati A livello lavorativo, basti pensare all’incidenza di circa il 10% sulla forza lavoro dipendente e al crescente impatto anche sull’imprenditoria. Il lavoro immigrato è diventato così strutturalmente necessario da essere aumentato, all’inizio del 2009, di 200 mila unità rispetto all’anno precedente, mentre nei periodi di crisi normalmente il livello occupazionale degli immigrati tende a diminuire fortemente. Per i lavori più gravosi e meno gratificanti si rendono disponili solo gli immigrati, i quali mostrano anche una maggiore prontezza a trasferirsi nei più dinamici poli di sviluppo, non essendo trattenuti in loco dalle reti familiari e dalla casa di proprietà. I m p r o n t a r e a l f u tu r o l e p o l i t i c h e m i g r a t o r i e Alla 58.a Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana (giugno 2009) il card. Bagnasco ha ribadito che per governare l’immigrazione non basta concentrarsi sulle sole esigenze di ordine pubblico. Il concetto è stato ribadito dal segretario generale della CEI, mons. Crociata, per il quale è necessario superare le letture ideologiche e coniugare legalità e accoglienza, nella convinzione che “la vera sicurezza nasce dall’integrazione” e che sempre “va tutelata la dignità della persona”. Sarebbe presuntuoso pensare che in Italia tutto sia perfettamente in ordine rispetto a questi obiettivi. Innanzitutto, la gestione del fenomeno richiede una maggiore funzionalità amministrativa, che certamente non si compone con il cumulo di pratiche di soggiorno in atte sa di definizione, tanto più ora che viene previsto per ogni pratica un ulteriore pagamento fino a 200 euro esclusivamente a carico degli immigrati. È una questione di funzionalità anche il perfezionamento degli archivi statistici basati sulla nascita all’estero anziché sulla cittadinanza, criterio che comporta la perdita di notizie indispensabili. È dell’Italia richiesta anche una maggiore 174 DOSSIER 2009 funzionalità degli appositi uffici presso le rappresentanze diplomatiche e consolari, dove inizia l’odissea burocratica degli immigrati. Bisogna poi salvaguardare l’ordine pubblico senza trascurare l’integrazione degli immigrati, obiettivo non meno importante. La proposta di un “pacchetto sicurezza”, convertito in legge nel mese di luglio 2009, ha visto la comunità ecclesiale, alla base e ai vertici, perplessa e contrariata. È doveroso entrare nel merito anche dei delicati problemi della sicurezza, ma le disposizioni previste (e in particolare il nuovo reato di clandestinità) da un lato non riflettono l’equilibrio auspicabile tra sicurezza e accoglienza e, dall’altro, inducono a pensare che l’immigrazione sia solo un immenso problema, impressione favorita anche dalla precedente dichiarazione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per fronteggiare l’afflusso sulle coste di immigrati non regolari. Fortunatamente alcune norme sono state stralciate dalla proposta originaria a seguito di un’ampia opposizione parlamentare, come quelle che obbligavano alla denuncia degli di irregolari i medici e i dirigenti scolastici, anche se margini di ambiguità permangono sugli obblighi derivanti ai pubblici ufficiali da questo nuovo reato penale. Il Dossier 2009 mostra che il cliché “immigrato-delinquente” non trova particolare riscontro nei dati statistici e che anche il cliché “italiani brava gente” è sempre più sconfessato da atti di razzismo e intolleranza nei confronti degli immigrati come attestano i rapporti annuali dell’Unar. In un contesto in cui la presenza lavorativa rimane necessaria e il meccanismo dei flussi soffrono si non agevole, è stato invece un atto di saggezza (non importa, in questo contesto, se previsto all’inizio o recuperato a seguito delle pressioni esercitate) disporre un provvedimento di regolarizzazione dei lavoratori già impiegati nel settore domestico o dell’assistenza ad anziani e malati. Le persone che si occupano delle nostre famiglie sono spesso costrette a trascurare le loro; hanno un elevato livello di preparazione ma ciò nonostante sono disponibili a svolgere funzioni oggettivamente pesanti da noi disdegnate e trascurate dal sistema pubblico di welfare; diventano per tanti aspetti nostri intimi, anche se li consideriamo stranieri e poco sappiamo dei loro paesi e dei loro problemi. La regolarizzazione è, quindi, una decisione saggia: viene solo da chiedersi perché un’analoga apertura non sia stata prevista anche nei confronti degli immigrati occupati irregolarmente negli altri settori. Continuano a destare perplessità l’insieme di discriminazioni che pregiudicano il pieno inserimento anche degli immigrati regolari. Ad esempio, per limitarci a due fatti recenti, discriminazioni sono state ravvisate dal Consiglio di Stato nel decreto flussi 2008 per non aver preso in considerazione le domande inviate da datori di lavoro stranieri non ancora lungo soggiornanti, e dal Tribunale di Milano per la mancata presa in considerazione da parte dell’Azienda Tramviaria Milanese di un marocchino in quanto straniero. Importanza della dimensione religiosa In una società non solo laica ma anche superficiale, la riflessione sul trascendente e la religiosità degli immigrati finisce per dare fastidio, sia nel caso di cristiani che vivono impegnati a testimoniare l’annuncio evangelico, sia di altri fedeli che prendono sul serio i dettami delle loro religioni. Sarebbe esagerato affermare che la convivenza multi - religiosa non comporti questioni di reciproco adattamento. Parimenti, sarebbe miope non riconoscere che le comunità religiose in immigrazione, cristiane o meno, quando non perseguono fini estrinseci possono svolgere una funzione preziosa anche ai fini dell’integrazione; esse, infatti, sono un presidio che salvaguarda dallo sradicamento dal paese, dalla lingua e dalla cultura di origine e nel contempo, con le loro molteplici attività sociali di supporto, consentono agli immigrati di adattarsi senza traumi al nuovo contesto. L’atteggiamento degli italiani nei loro confronti non sempre è improntato a questo equilibrio, specie se musulmani, ma anche nei confronti dei cristiani che condividono la stessa fede sarebbe auspicabile un atteggiamento di maggiore apertura e condivisione Nelle chiese questa nuova presenza è sempre più visibile non solo tra i sacerdoti, che presiedono il rito eucaristico e svolgono le altre funzioni, ma anche tra i fedeli che vi partecipano e meritano di essere inseriti attivamente a tutti i livelli. È risaputo che nelle fasi del primo inserimento gli immigrati sono raggruppati in comunità religiosa imperniate 175 DOSSIER 2009 sull’utilizzo della propria lingua: queste sono una realtà interessante anche dal punto di vista sociale, con le quali vanno stretti ancora di più i rapporti da parte delle parrocchie. Un’impostazione analoga vale rispetto agli ortodossi e ai protestanti, che costituiscono un rinnovato invito al dialogo ecumenico tra i cristiani, uno stimolo prezioso che proviene in misura sempre più forte. Il rapporto tra cristiani non deve pregiudicare, naturalmente, l’apertura alle altre religioni. Il Rapporto dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) ha comunicato che, su 13 Stati membri monitorati, l’Italia è tra quelli più intolleranti verso i musulmani (in media 1 musulmano su 3 tra quelli interpellati dichiara di aver subito un atto discriminatorio nei 12 mesi precedenti l’intervista e nell’11% dei casi un vero e proprio atto di razzismo). La maggior parte degli intervistati ritiene che l’immigrazione musulmana crei maggiori problemi e una quota consistente (31%) si pronuncia contro ogni ulteriore apertura di moschee. Riprendendo una ponderata nota della diocesi di Trento del mese di novembre 2008, riteniamo più proficuo sostenere il coinvolgimento della comunità musulmana nel quadro dei valori e della legalità occidentali, come si è iniziato a fare con la formazione del Consiglio islamico in Italia (1998), la Consulta per l’islam italiano istituita dal Ministro Pisanu (2005), la Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione voluta dal Ministro Amato (2007) e la Dichiarazione di intenti (aprile 2008) firmata da una parte dei componenti la Consulta per un islam moderato e pluralista. Nel contesto italiano, oltre ai musulmani, vi sono fedeli di diverse altre religioni. Un convinto cristiano non può non desiderare che il riferimento a Cristo Salvatore diventi il riferimento per tutti, ma questo desiderio deve necessariamente comporsi con il rispetto della libera coscienza dei nuovi venuti e con la disponibilità a sostenerli, senza secondi fini, nelle necessità legate al loro inserimento e a lavorare insieme per il progresso sociale. Ci auguriamo che anche questa nuova e impegnativa edizione del Dossier offra agli italiani molteplici spunti per inquadrare con maggiore serenità un fenomeno che ci accompagnerà in misura crescente nel futuro, contribuisca a far sentire la nostra vicinanza agli immigrati e li spinga a conciliare le loro differenze – religiose, socio-culturali, linguistiche – con il nostro contesto normativo, così che la società italiana ne esca rafforzata perché una e pluralista. Lungo le vie del futuro, non servono tanto i divieti quando la condivisone di obiettivi comuni. ASPETTI SALIENTI DELL’IMMIGRAZIONE NEL 2008* La scelta dello slogan “conoscenza e solidarietà” è un invito a soffermarsi sui “grandi numeri” che caratterizzano l’immigrazione in Italia, per poi analizzarne l’impatto sul piano della convivenza. Anche nello scenario di crisi economica e occupazionale delineatosi alla fine del 2008 e rafforzatosi nel corso del 2009, l’immigrazione non ha arrestato la sua crescita. L’aumento annuo di 250.000 unità, considerato nelle previsioni dell’Istat come scenario alto, è risultato inferiore a quanto effettivamente avvenuto. I cittadini stranieri residenti erano 2.670.514 nel 2005 e sono risultati 3.891.295 alla fine del 2008, ma includendo anche le presenze regolari non ancora registrate si arriva a circa 4.330.000. Se poi si tiene conto che la regolarizzazione di settembre 2009, pur in tempo di crisi, ha coinvolto quasi 300 mila persone nel solo settore della collaborazione familiare, l’Italia oltrepassa abbondantemente i 4,5 milioni di presenze: siamo sulla scia della Spagna e non tanti distanti dalla Germania (circa 7 milioni). Il dinamismo della popolazione straniera è da ricondurre principalmente alla sua evoluzione demografica, da una parte, e alla domanda di occupazione del Paese dall’altra, mentre influiscono in misura veramente minima le poche decine di migliaia di sbarchi, i cui protagonisti sono peraltro in prevalenza richiedenti asilo o persone meritevoli di protezione umanitaria. I “grandi numeri” esposti nel XIX rapporto sull’immigrazione Caritas/Migrantes rivestono anche un valore qualitativo rilevante ai fini della convivenza sociale, in primo luogo richiamando l’attenzione sulla necessità di uno scambio positivo tra la popolazione autoctona e quella di origine immigrata. 176 DOSSIER 2009 Un abitante su 14 (7,2%) è di origine straniera, ma l’incidenza è maggiore tra i minori e i giovani adulti (18-44 anni), con conseguente maggiore visibilità a scuola e nel mercato del lavoro. I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri (72.472 nel 2008) incidono per il 12,6% sulle nascite totali registrate in Italia. Più di un quinto della popolazione straniera è costituita da minori (862.453). Tra gli studenti, a seguito di un aumento annuale di 54.800 unità (+9,5%), sono 628.937 su un totale di 8.943.796 iscritti (anno scolastico 2008/09), pari al 7%. L’incidenza più elevata si registra nelle scuole elementari (8,3%) e, a livello regionale, in Emilia Romagna (12,7%). Tra di essi più della metà è nata in Italia e di questo Paese si considera cittadina. Per questi ragazzi e bambini la lingua non costituisce un ostacolo e così potrebbe essere anche per i ragazzi ricongiunti nel corso dell’anno, potenziando adeguate misure di sostegno che evitino il determinarsi di ritardi scolastici. Nel mondo del lavoro l’internazionalizzazione è in corso da tempo e i lavoratori nati all’estero sono il 15,5% del totale. Tra di essi non mancano gli italiani migranti di ritorno (a testimonianza dei più di 4 milioni di emigrati residenti all’estero), ma la stragrande maggioranza è costituita da lavoratori stranieri, il cui afflusso si è incrementato specialmente nell’ultimo decennio. I lavoratori immigrati in senso stretto, quindi, sono quasi un decimo degli occupati e contribuiscono per una analoga quota alla creazione della ricchezza del paese. Si tratta di persone estremamente motivate a riuscire, anche per sostenere i familiari rimasti in patria (ai quali inviano 6 miliardi di euro con le rimesse), disponibili a fare tutti i lavori e che, anche per questo, registrano un tasso di attività di 12 punti più elevato rispetto agli italiani, oltretutto soffrendo maggiori condizioni di rischio (143.651 infortuni, dei quali176 mortali) e ricavandone scarsa gratificazione (mancato riconoscimento delle qualifiche e inserimenti in posti subalterni). Nel dibattito pubblico è stato sostenuto da parte di alcuni che in una società è accettabile una presenza multietnica ma non multiculturale, e tanto meno interculturale, dunque una sorta di mera presenza fisica in assenza di scambi, intrecci e fusioni, secondo un’impostazione di separatezza. Una riproposizione, questa, della concezione dei“lavoratori ospiti”, che la Germania ha definitivamente superato puntando, invece, sull’integrazione. Solo l’integrazione, infatti, seppure attualmente in ombra a seguito dell’eccessiva insistenza sulla sicurezza, aiuta a capire quanto sta avvenendo e quanto avverrà in futuro. Le acquisizioni di cittadinanza sono almeno 40 mila l’anno e i matrimoni misti tra italiani e stranieri circa 25 mila l’anno, mentre sono circa 1 milione le donne immigrate che si prendono cura delle nostre famiglie. Nei sindacati gli immigrati hanno superato 1 milione di iscritti e prefigurano quanto potrà avvenire nei circoli culturali, in quelli sportivi, negli uffici e in altre strutture aggregative. La loro presenza è ben visibile anche nelle chiese cattoliche, dove, a volte, i preti ortodossi celebrano le loro messe. Ha poco senso, dunque, continuare a considerare gli immigrati come estranei e insistere sulla loro separatezza. Nell’attuale transizione verso una società segnata da un tasso di natalità sempre più basso, l’innesto dell’immigrazione va gestito, e non contrastato per principio, portando gli immigrati a sentirsi pienamente inseriti nella società, a prescindere dal fatto che acquisiscono o meno la cittadinanza. Il Dossier 2009 sottolinea che gli stranieri non sono persone dal tasso di delinquenza più alto, non stanno dando luogo a una invasione di carattere religioso, non consumano risorse pubbliche più di quanto versino con tasse e contributi, non sono disaffezionati al paese che li ha accolti. Per prepararsi alla società di metà secolo, quando secondo le previsioni un terzo della popolazione italiana avrà superato i 65 anni, gli immigrati sono una risorsa indispensabile ed è in questa prospettiva che sono auspicabili politiche sociali e familiari più incisive, superando la tentazione dell’estraneità e favorendo l’inserimento, anche con la partecipazione al voto amministrativo e la revisione della normativa sulla cittadinanza, troppo rigida non solo per i bambini nati in Italia ma anche per i loro genitori insediati stabilmente. L’Italia è sempre più inserita nello scenario mondiale e, del resto, è dall’estero che ricaviamo circa la metà della nostra ricchezza. I 4 milioni di cittadini stranieri in Italia, come 177 DOSSIER 2009 i4 milioni di cittadini italiani all’estero, ricordano la necessità di inquadrare le questioni in un’ottica più ampia. * ha collaborato la redazione centrale del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes Popolazione residente di cui stranieri Incidenza stranieri sul tot. dei residenti Presenza regolare complessiva (stima Dossier) % donne sulla popolazione straniera Nati nel corso dell’anno Minori Iscritti a scuola(1) Acquisizioni di cittadinanza (2) Quote nuovi lavoratori Domande presentate (2) 2006 59.131.287 2.938.922 5,0 3.690.000 50,6 57.000 666.000 500.512 35.766 170.000 + 350.000 486.542 2007 59.619.290 3.432.651 5,8 3.987.000 50,4 63.000 767.000 574.133 38.466 170.000 740.277 2007 60.045.068 3.891.295 6,5 4.329.000 50,8 72.472 862.453 628.937 39.484 150.000 residuo 2007 Ripartizione territoriale dei residenti Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Totale 2.938.922 36,3 27,3 24,8 8,5 3,3 100,0 3.432.651 35,6 26,9 25,0 8,9 3,6 100,0 3.891.295 35,1 27,0 25,1 9,1 3,7 100,0 Prime 5 collettività Romania Albania Marocco Cina Ucraina Totale 2.938.922 36,3 27,3 24,8 8,5 3,3 100,0 3.432.651 35,6 26,9 25,0 8,9 3,6 100,0 3.891.295 35,1 27,0 25,1 9,1 3,7 100,0 Ripartizione continenti di origine Europa Africa Asia America Oceania Totale 2.938.922 49,6 22,3 18,0 9,7 0,4 100,0 3.432.651 52,0 23,2 16,1 8,6 0,1 100,0 3.891.295 53,6 22,4 15,8 8,1 0,1 100,0 Occupati per settore (3) Agricoltura Industria di cui costruzioni di cui industria dei metalli Servizi di cui alberghi e ristoranti di cui servizi alle imprese di cui servizi alle famiglie Attività non determinate Totale 2.194.271 6,4 35,2 13,3 5,1 53,6 10,1 12,2 9,7 4,8 100,0 2.704.450 7,3 35,3 15,1 5,1 53,8 10,3 11,7 11,3 3,7 100,0 2.998.462 7,7 33,6 14,2 5,0 54,5 10,1 12,2 11,5 4,2 100,0 I da t i son o dell’ Istat a esclusione di: (1) Ministero Pubblica Istruzione ; (2) Ministero dell’ Interno; (3) Inail FONTE: Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazione su dati di fonti varie 178 DOSSIER 2009 UFFICIO PASTORALE MIGRANTI Via Ceresole 42 10154 Torino te. 0112462092/2462443 fax 011202542 Sito www.migrantitorino.it E-mail; [email protected] Centro di psicologia transculturale Via Riberi ,2 Torino Tel 0118391550 320 4175854 E-mail [email protected] Il punto di domande(richiedenti rifugio) Via Riberi ,2 Torino Tel 0118802640 E-mail [email protected] Hanno collaborato: d. Fredo OLIVERO Andrea BERTOLAZZI Viviana SANVITO Maria Tirsia VEGA AFRICANO Laura MORETTO Jaramillo LINA Sergio DURANDO Margot CCANTO Enrique PICASSO Paolo DERIU Cristina MOLFETTA Aicha ASLI Eugen BULAI Ornella NEGRI Silvia AVILA Bruno BALLAURI Suor URSOLA Rina PUTRINO Lu ZOU Rinaldo VARVELLI Said QEDDARI Evelyn NUNEZ Daniele DAL BON Evelyn CORATELLA Cristina GHITA Suor Maresa SABENA Bruno BALLAURI Padre Peter KILASARA Donatella TRONZANO Domenico TODISCO Sergio CELESTE Un ringraziamento speciale a tutti i volontari che ci aiutano in modo silenzioso ma efficace a portare avanti i nostri valori e le nostre idee! GRAZIE DI CUORE! 179