dossier 2009 in word corretto 1

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dossier 2009 in word corretto 1
DOSSIER 2009
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2008
2009
Inoltre spesso la stessa persona è stata collocata più volte in diversi posti di lavoro durante
l’anno.
I soggetti di questo genere di assunzioni sono spesso persone specializzate. Abbiamo
avuto durante il 2009 richieste di lavoratori ben specifiche ed è stato difficile candidare
persone non specializzate, dal momento che ormai tutti richiedono un’esperienza
significativa o un titolo di studio specifico.
Le fonti principali di posti di lavoro sono soprattutto le Agenzie di lavoro interinale, aziende
di vario genere affidabili, cooperative, artigiani privati.
Con Agenzie interinali, cooperative, piccoli artigiani, ristoranti abbiamo avuto riscontri
positivi, anche se proprio questi in gran parte ci offrono lavori con contratti a breve e
stagionali.
Vogliamo ancora qui sottolineare il modo di accogliere le persone che si rivolgono a noi,
cioè quello di ascoltare innanzitutto le loro storie ed esigenze e dialogare con loro. Questo è
un atteggiamento fondamentale in quanto, al di là dei numeri delle statistiche, serve a
dissipare un po’ ansie e timori e aiuta a superare il momento di crisi in attesa di una qualche
sistemazione lavorativa.
Un fattore positivo che si rileva da qualche tempo e che si sta sviluppando in modi che
diremo spontanei, anche se sollecitato più volte, è una maggiore collaborazione tra i vari
settori del nostro Centro. Probabilmente si è raggiunta una maggiore maturità e
consapevolezza delle potenzialità che ha l’UPM – che non sempre vengono sfruttate in
modo pieno – cosicché tutti possono migliorare la qualità del proprio lavoro e migliorare i
risultati.
Prospettive 2010
Speriamo vivamente che la ripresa sia vicina, si possono finora intravedere dei piccoli ma
non significativi miglioramenti per tutte quelle persone che si sono trovate senza un lavoro.
Il lavoro è un diritto per ogni essere umano, rende liberi e ci fa sentire vivi, per questo
speriamo che da questa crisi il mondo del lavoro possa uscire migliorato, quindi vogliamo
vederla positivamente!
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DOSSIER 2009
Nell’ultimo mese del 2009 abbiamo svolto all’interno dell’ufficio Pastorale Migranti un
progetto pilota sulla ricerca attiva del lavoro. Questo progetto comprendeva un ciclo di 5
corsi indirizzato a migranti di paesi terzi in Italia per la ricerca di un lavoro.
Con la crisi economica che ci ha colpiti in questo anno abbiamo dovuto fare i conti non solo
con il fatto che le offerte di lavoro si sono decimate ma anche con la potenza e la velocità di
internet, mi spiego meglio, le offerte di lavoro sono sempre meno o comunque richiedono
dei profili molto ben definiti, il mezzo utilizzato per la ricerca di eventuali
candidati è internet, quindi di riflesso gli operatori che, all’interno
dell’ufficio, si occupano delle ricerca lavoro si sono trovati in difficoltà in
quanto molte di queste offerte trovate su internet prevedono una
registrazione e compilazione del curriculum on line per potersi candidare,
quindi noi come ufficio ci trovavamo tagliati fuori in quanto era impossibile
effettuare una registrazione e compilazione per ogni utente che volevamo
candidare.
Quindi abbiamo pensato ad un corso che potesse aiutare le persone a cercarsi un lavoro
non solo andando negli uffici come i nostri o agenzie di lavoro interinale ma ampliare le loro
possibilità utilizzando la candidatura su internet, per fare questo abbiamo raggruppato degli
utenti interessati in gruppi con minimo 4 persone facendo un incontro di 4 ore nel quale
spigavamo, seguendo un fascicolo fatto da noi, tutti i passaggi, dalla lettera di
presentazione al curriculum, la ricerca di offerte di lavoro su internet (che siti guardare) e
giornali e poi per concludere simulavamo un colloquio di lavoro per far capire loro cosa è
bene fare o non fare durante un colloquio di lavoro, certo uno standard non c’è ma davamo
solo alcuni consigli come ad esempio avere un occhio di riguardo all’abbigliamento
all’espressione orale e alla postura.
In tutto hanno frequentato il nostro corso 31 utenti
Alcuni sono tornati per farci vedere come avevano fatto una lettera di presentazione o
semplicemente per dirci che avevano risposto a delle offerte di lavoro su internet. Siamo
stati piacevolmente stupiti dal fatto che molti mettendo in pratica ciò di cui abbiamo parlato
sono riusciti a trovare lavoro autonomamente.
Gli argomenti trattati nel nostro corso sono:
•
•
•
•
•
cos’è una lettera di presentazione, suggerimenti su come farla;
cos’è un curriculum vitae, esempi e istruzioni su come farne uno;
incontri di gruppo per aree professionali per approfondire le conoscenze dei profili
professionali e i bisogni del mercato del lavoro;
simulazione a coppie di un colloqui di lavoro;
accompagnamento alla ricerca attiva di lavoro attraverso l'acquisizione di
metodologie e capacità di
autopromozione
IL MONDO DEL LAVORO TI
SEMBRA UNA GIUNGLA???
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DOSSIER 2009
Nell’anno 2010 questo corso sarà riproposto con alcune modifiche: verranno fatti 2 incontri
per ogni gruppo della durata di 2 ore circa, in modo che durante il secondo incontro si possa
vedere se i frequentanti hanno provato a cercare lavoro autonomamente e se sono sorti
problemi nel redigere il loro curriculum e lettera di presentazione.
Problema Casa 2009
Premessa
L’Ufficio Pastorale Migranti ha istituito l’Ufficio Casa contestualmente all’avvio del Progetto
“Insieme per la Casa” in collaborazione con l’assessorato ai problemi della casa del
Comune di Torino, LO.CA.RE., il Cicsene, la cooperativa La Tenda allo scopo di fornire agli
Utenti stranieri un supporto concreto per l’inserimento abitativo, anche attraverso le
consulenze fornite sugli sfratti, la validità e la correttezza giuridica dei contratti inerenti il
pubblico ed il privato; assistenza alla compilazione delle domande di assegnazione delle
case pubbliche, delle domande per sostegno alla locazione e il salva provvedimento sfratto
concesso dalla Regione come un sostegno di fronte alla crisi economica che vive l`Italia.
Ruolo dell’Ufficio Casa
Il servizio è aperto al pubblico 2 volte alla settimana: martedì e giovedì
• Sportello per l’inoltro delle domande degli utenti stranieri in relazione al progetto “Insieme
Per la Casa” con una valutazione dei requisiti minimi pur la ricerca di un alloggio in
affitto.
• Consulenza sugli sfratti per finita locazione, risoluzione anticipata dei contatti e morosità;
• Verifiche ed accertamenti tecnici sullo stato degli alloggi;
• Assistenza alla compilazione delle domande di assegnazione delle case pubbliche;
• Assistenza alle domande per sostegno alla locazione;
• Assistenza alle domande del salva sfratto.
• Informazioni ed aiuto per le richieste da inoltrare a LOCARE per sostegni alla locazione
ed istanze relative all’ Housing sociale”.
Obiettivi raggiunti
Nel 2009 l’Ufficio Casa ha contribuito ad aiutare in totale 790 nuclei familiari. I colloqui sono
stati in totale 136 per il progetto “Insieme par la casa”, 414 per le consulenze, circa 60 per la
compilazione domande del bando case popolari, 204 di Assistenza alla compilazione di
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DOSSIER 2009
domande per sostegno alla locazione; ed infine 180 per Assistenza alla compilazione alla
compilazione del “salva sfratto”.
• Progetto Insieme per la casa
Su 790 contatti, dopo la valutazione dei requisiti, 136 Schede Raccolta Dati sono state
inoltrate al CICSENE/ Cooperativa La Tenda per la ricerca di un alloggio adeguato.
Le domande di ricerca di alloggi per affitto riguardano le più svariate tipologie di persone:
comunitari, stranieri che hanno usufruito del Decreto flussi del 2007- 2008 ,
ricongiunzioni di nucleo familiare, persone che vivono in alloggi attualmente sovraffollati,
in alloggi con servizi igienici in comune ad altre famiglie; oppure in alloggi dove
mancano la doccia, il bagno o il riscaldamento; infine chi è ospite di amici, parenti e deve
lasciare l’alloggio per una nuova vita indipendente.
Nell’anno 2009 vi è stato uno straordinario lavoro da parte dei Operatori sul progetto
“insieme per la casa” per istruire le domande in modo analitico e con i requisiti necessari
per un loro esito positivo.
• Consulenze su i problemi d’affitto, contratto, sfratto
210 Consulenze su diversi problemi di alloggio, consulenza sulla validità del contratto di
locazione in base alla Legge n 431/98 ( 4 anni più 4) dove abbiamo rilevato che il 30%
dei contratti d’affitto viene stipulato con validità di solo 1 anno; tanti contratti di affitto non
sono stati registrati; in alcuni contratti d’affitto viene fissato un canone da versare
mensilmente e sottobanco in oltre viene stabilito tra due le parti una cifra in nero senza il
rilascio di ricevuta; parecchi proprietari si rifiutano di fare eseguire i lavori di
manutenzione straordinaria all’interno dell’ alloggio.
Un rilevante numero di interventi ha riguardato gli sfratti per morosità, con dichiarazione
scritte al Giudice del tribunale Civile di Torino, per richiedere il termine di grazia (di 60 o
120 giorni previsti dalla legge n 392/78).
Dai dati fornitici dal Tribunale di Torino il 75% dei provvedimenti di sfratto è per morosità;
il restante 25% degli sfratti esecutivi è per finita locazione oppure per necessità del
proprietario o dei parenti sino al secondo grado.
Sono in aumento le esecuzioni forzate nei confronti di proprietari stranieri di alloggi che a
causa della crisi hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione o per più svariati
motivi non sono stati più in grado di pagare le rate del mutuo erogato da banche o
finanziarie.
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DOSSIER 2009
Criticità:
un elemento chiave nella formazione dei nuovi profili di vulnerabilità riguarda la dimensione
e la consistenza del disagio abitativo. Le tendenze in atto negli ultimi anni hanno infatti
aumentato il rischio abitativo di molte famiglie, strette tra un mercato della proprietà più
ampio ma difficilmente accessibile per i redditi bassi e medio-bassi, un mercato dell’affitto
con canoni molto elevati, ed una domanda d’affitti crescente per l’incremento degli
immigranti nell’ultimo anno por il decretto flussi, per ricongiungimenti e per l’ultima sanatoria
colf e badanti.
• Nel 2009 e` cresciuta evidentemente, la atmosfera di razzismo, di discriminazione e di
sfruttamento abitativo relativi ai migranti, specie se di provenienza africana e di sesso
femminile, o di certe nazionalità, nella ricerca di alloggi sul mercato privato, variamente
motivati: dal timore del locatore che la proprietà subisca danni, a quello che l’inquilino
non corrisponda il canone o per motivi ideologici;
• il possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato o interinale spesso non sono
garanzie sufficienti per la proprietà, specialmente adesso che il lavoro è precario;
• i canoni troppo elevati del mercato privato;
• la sopravvenuta impossibilità di corrispondere il canone (es. inserimento abitativo
durante il periodo di borsa lavoro e percorso di inserimento lavorativo che non giunge a
buon fine; perdita dell’occupazione; maternità);
• l’inasprimento
dei
rapporti
con
il
proprietario
o
i
vicini
di
casa
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Anno 2009: Risultato finale 790 nuclei familiari pervenuti
180
136
204
210
60
Progetto Insieme per la casa
Consulenze problemi casa
Supporto bando casa poppolare
Supporto al sostegno alla locazione
Supporto al salva sfratto
Nel 2009 la utenza dell’Ufficio Casa si è quasi raddoppiata da 440 nel 2008 a 790 nel 2009
Nuclei familiari pervenuti
800
C
o
n
t
a
t
t
i
700
600
790
500
400
440
300
200
100
0
2008
Anni
2009
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CONSULENZA E ASSISTENZA PER L’APPLICAZIONE DEL
C.C.N.L
Innanzitutto per l’anno appena passato abbiamo cercato di ampliare le opportunità di
incontro con l’utente per facilitare la creazione di azioni di sostegno, il servizio è stato
migliorato con i seguenti accorgimenti:
1-si è creata una “scheda” per articolare la domanda di l’utente infatti essa è
suddivisa per: tipo di problema, sesso, nazionalità ecc...
2-lo sportello rimane aperto due pomeriggi sia per gli utenti con appuntamento sia
senza.
3- Migliorare l'efficacia di comunicazione ed ascolto,una particolare cura per le fasce
più deboli.
Da gennaio 2009 abbiamo assistito circa 400 persone in merito all’applicazione del C.C.N.L.
di categorie, pertanto, il numero degli utenti complessivo è consistentemente maggiore
all’anno precedente ed è equamente ripartiti tra uomini e donne, la prevalenza delle
persone che si rivolgono al nostro ufficio, sono di diverse nazionalità in esso è compresa
anche una percentuale del 5% di italiani (per quanto riguarda la consulenza per lavoro
domestico es. procedimento di assunzione). Tuttavia, è in forte aumento il numero degli
stranieri: infatti, da settembre 2008 la quota è più che raddoppiata, soprattutto per persone
disoccupate che chiedono la compilazione delle domande di: disoccupazione, sostegno al
reddito, assegno familiare …
La nostra consulenza tocca anche una fascia più debole dei lavoratori: il precariato! Si
rivolgono a noi soprattutto per l’orientamento e l’informazione adeguata riguardanti
l’applicazione del contratto nazionale di lavoro di categorie.
Previdenza: il lavoro, la disoccupazione, il pensionamento e la perdita del posto di lavoro, la
perdita di un familiare titolare di pensione.
per l'area salute e benessere nei luoghi di vita e di lavoro: l'infortunio, la malattia
professionale, la malattia e la disabilita. L’altro ambito riguarda l'assistenza economica e
sociale, per il quale gli eventi della vita sono: la maternità e paternità, il disagio economico e
l'invalidità.
Elenco statistico :
Informazioni:
n. 35 - contratti di lavoro comprese le nuove forme di lavoro flessibile, contratti di
somministrazione…
n. 23 - contributi ovvero le problematiche legate alla contribuzione nei rapporti di lavoro
n. 57 - buste paga, ovvero Controllo della busta paga .
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DOSSIER 2009
n. 6 - pensioni con riferimento alle prestazioni e alla riforma.
Numero vertenze eseguite:
n. 46 - Vertenze inoltrate all’ufficio predisposto.
Compilazioni moduli INPS:
n. 51 - sostegno al reddito (regione Piemonte)
n. 185 – Assegno per il nucleo familiare , indennità disoccupazione
Nel 2008 sono state:
n. 34 - contratti di lavoro comprese le nuove forme di lavoro flessibile“cooperative”.
n. 26 - contributi ovvero le problematiche legate alla contribuzione nei rapporti di
lavoro
n. 11- buste paga, ovvero Controllo della busta paga .
n. 3 - pensioni con riferimento alle prestazioni e alla riforma.
Numero di vertenze eseguite:
n.7- Vertenze inoltrate all’ufficio vertenza intercategoriale CISL .
Consulenze e informazioni date da noi, confronto anno 2008 e 2009
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
Vertenze
Pensioni
Buste paga
Conributi
Contratti
2008
2009
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DOSSIER 2009
Tra i principali argomenti trattati con i nostri utente si possano segnalare i seguenti:
Rapporto lavoro/rinnovo Permesso di soggiorno,
assegno per il nucleo familiare, sostegno al reddito.
autonomia e subordinazione,
assunzione e collocamento,
la disciplina del lavoro stagionale,
congedo matrimoniale,
contributi previdenziali, fondi pensione
dimissioni. disoccupazione, ferie, festività, , licenziamento malattia, maternità e
paternità, orario di lavoro, permessi e congedi, privacy, preavviso, reddito di lavoro
dipendente, retribuzione, sanzioni
lavoro a tempo parziale, Lavoro straordinario, disciplinari, trattamento di fine
rapporto.
Purtroppo il mondo del lavoro è in continuo mutamento e la crisi che ci sta’ attraversando ha
portato molta disoccupazione quindi ci aspettiamo un incremento del nostro servizio
soprattutto per quanto riguarda la compilazione di moduli per il sostegno al reddito e per
l’assegno di disoccupazione.
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DOSSIER 2009
L’ ARCHIVIO MULTIMEDIALE 2009
30 anni d’immigrazione ed emigrazione in Italia: la storia di oltre 30 anni di avvenimenti
succeduti a Torino, in Piemonte, in Italia e nei Paesi extracomunitari, con don Fredo
Olivero e vari gruppi impegnati nel settore. 984 dvd che abbiamo acquistato, registrato e
prodotto.
Per l’archivio audiovisivo si può dire che ora è tutto catalogato in Excel, quindi
ognuno può avere cosa gli interessa facendo richiesta dal proprio computer: ogni
programma ha un numero di riferimento. Tutto l’elenco si può anche leggere in rete
su Peace Link (le pagine di Daniele Dal Bon, tra gli ospiti del sito), una breve
presentazione dell’Ufficio Migranti completa il documento. Una mostra fotografica si
può vedere sulle pareti dei vari uffici: nella sala conferenza al primo piano vi è la
presentazione.
I video DVD e CDROM, oggi novembre 2009, sono 984.
I cd audio sono 66. Le fotografie digitali sono 76.000. Le analogiche 30.000.
10 comunità straniere e 10 associazioni si sono serviti dell’Ufficio per le loro attività.
BIBLIOTECA MULTIMEDIALE
Cos’è?
La biblioteca multimediale che si trova all’interno del nostro ufficio raccoglie, cataloga e
mette gratuitamente a disposizione di chiunque materiale multimediale (cd,monografie,
immagini, video..) sulle tematiche dell’immigrazione e della multiculturalità. Inoltre partecipa
al Progetto Agorà Piemonte, una biblioteca collettiva virtuale che raccoglie 73.000 schede
bibliografiche sulle cooperazione e solidarietà internazionale.
Su internet, il catalogo del materiale a disposizione per il prestito è visibile presso il sito del
circuito Agorà Piemonte.
Cosa trovo?
• Circa 100
• Circa 20.000
• Oltre 700
• Più di 900
Cd musicali da tutto il mondo
immagini digitali degli ultimi avvenimenti
tra videocassette, Cd rom e Dvd
monografie e circa 60 riviste diverse
Come faccio ad usufruire di questo servizio?
Si possono ottenere in prestito libri, CD, DVD. , o Presentarsi in biblioteca per leggere,
ascoltare o guardare i libri, CD, DVD.
Basta presentare un documento di riconoscimento non scaduto al banco di distribuzione.
Dove?
La Biblioteca si trova fisicamente presso l’Ufficio Pastorale Migranti, in via Ceresole n.42 a
Torino. Tel.: 011/2462092 - 011/2462443
Posta Elettronica: [email protected]
Quando?
Mattino: da lunedì a venerdì dalle ore 09:00 alle 12:00
Pomeriggio su appuntamento
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DOSSIER 2009
Vi aspettiamo numerosi!
SITO INTERNET
www.migrantitorino.it
Sito Internet: www.migrantitorino.it
Il sito internet fornisce informazioni di facile lettura in varie lingue su tutte le attività dell’Ufficio.
Contiene inoltre tutte le informazioni relative alla legislazione nazionale attuale sulla migrazione e le
sue modifiche. Il sito e’ pertanto grandemente utile agli immigrati ed a quanti interagiscono con loro.
E’ possibile consultare attraverso il sito le più attuali ricerche italiane ed europee in tema di minori e
donne stranieri.
Il lavoro di aggiornamento si compie cinque volte alla settimana, valutando comunque l’urgenza
della notizia o comunicazione a proporre agli utenti:
• Ricerca giornaliera delle informazioni attraverso il web,
• Redazione di articoli del Ufficio Pastorale Migranti.
• Fare e scegliere fotografie da inserire sul sito
• Aggiornamento del sito.
• Statistica sull’ utenza del sito
Obiettivi raggiunti :
• Nel 2009 Il sito del Ufficio Pastorale migranti si è trasformato in uno strumento
importante della utenza estraniera e non. La tipologia delle informazioni è migliorata sia
qualitativamente che quantitativamente; questo si può constatare dall’incremento quasi
raddoppiato delle visite nell’ anno 2009 rispetto all’anno precedente;
Confronto dati accesso al sito 01/gen/2009 - 31/dic/2009
Rispetto a: 01/gen/2008 - 31/dic/2008
Anni
2008
2009
∆ %
Visite
174226
80662
116,00%
Visualizzazioni di pagina
377.629
209.433
80,31%
111
DOSSIER 2009
• Le pagine più frequentemente visitate sono state: Migranti Torino; Permesso di
soggiorno; Questura e Sportello unico; Decreto flussi: Richieste nulla osta, verifica on
line; Inps; al via i nuovi contributi per colf e badanti
Visite
Migranti
Torino
2008
2009
%
Visualizzazioni di pagina
37.953
19.897
90,75%
Permesso di soggiorno - Migranti Torino
2008
13.324
2009
2.856
%
366,53%
57.800
35.420
63,18%
25.576
7.518
240,20%
Questura e Sportello unico - Migranti Torino
2008
8.226
17.844
2009
1.358
5.009
%
505,74%
256,24%
Decreto flussi: Richieste Nulla Osta, verifica On Line - Migranti Torino
2008
5.210 11.106
2009
2.694 6.425
%
93,39%
72,86%
INPS, al via i nuovi contributi per colf e badanti - Migranti Torino
2008
5.188
11.859
2009
4.496
11.641
%
15,39%
1,87%
• Siamo stati visitati da 85 paesi stranieri: I più frequenti sono stati Italia, Marocco Paesi di
Europa, Stati Uniti, Paesi Bassi ed altri.
Datti statistici:
Confronto dati accesso al Sito Web 01/01/2009 - 31/12/2009 Rispetto a: 01/01/2008 31/12/2008
112
DOSSIER 2009
400000
350000
300000
250000
200000
150000
100000
50000
0
377.629
209.433
174.226
80.662
Visite
Visualizzazioni di pagina
2009
GENN
2008
AGOSTO
DICEMBRE
2009
2008
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DOSSIER 2009
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DOSSIER 2009
CENTRO DI PSICOLOGIA TRANSCULTURALE
AREA CLINICA
QUADRO COMPARATIVO
Anno 2008
N. di Colloqui
633
Anno 2009
Pazienti
137
(Donne: 110
Uomini: 27)
588
Pazienti Nuovi
65
143
(Donne: 105
Uomini: 38)
71
* Sono stati effettuati diversi colloqui di sostegno alle famiglie.
** Sono esclusi dalla tabella incontri fatti settimanalmente con gruppi di donne
Africane, Sud americane ed Est europee
Anche se il numero di pazienti nuovi è in aumento, il numero di colloqui risulta in calo a
causa dell’assenza di una collaboratrice dell’equipe.
Perù
6%
Moldavia
Cina
Albania
18%
34%
Nigeria
Congo
Italia
Camerum
2%
2%
Colombia
Burundi
6%
Equador
4%
2%
2%
2%
2%
4%
8%
4%
4%
Camerun
Algeria
Romania
Marocco
Come spesso accade, abbiamo prevalentemente pazienti di sesso femminile (73 %).
I Paesi maggiormente rappresentati sono:
• per le donne: Perù (molto diffuso il tam tam)
• per gli uomini: Marocco, Camerun
Nel mese di marzo si sono conclusi diversi percorsi terapeutici avendo raggiunto l’obbiettivo
preposto.
Oltre ai colloqui individuali a dicembre è stato proposto la costituzione di un gruppo di AutoMutuo-Aiuto tra migranti condotto da due facilitatori esperti (uno psichiatra/psicoterapeuta e
una psicologa). I partecipanti avranno la possibilità di affrontare le proprie insicurezze,
spesso legate ad una sensazione di sradicamento, ed esprimere le proprie risorse.
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DOSSIER 2009
Tipologia di disagio
•
•
•
•
•
•
•
•
Le forme di disagio più frequentemente riportate riguardano:
Ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi del comportamento alimentare.
Questi talvolta sono già presenti in forma latente nel Paese d’origine, il cambiamento
ambientale e le difficoltà legate al costruirsi una nuova vita qui hanno causato uno
scatenarsi della patologia
Difficoltà di integrazione
Crisi della coppia immigrata o mista: la coppia immigrata spesso entra in crisi
quando la donna scopre qui un altro modo di vivere la propria femminilità, di essere
donna, pretende pari diritti e l’uomo di conseguenza sente di perdere potere e non
accetta il cambiamento
Disturbi e problematiche della dimensione sessuale: abbiamo rilevato che molte
donne sono state vittime durante l’infanzia o l’adolescenza di abusi sessuali ma non
si sono mai date il permesso di parlarne; la cultura del Paese ospitante pare essere
più disponibile ad accogliere il racconto del trauma
Difficoltà di ricomporre la famiglia dopo il ricongiungimento: spesso da parte del
coniuge ricongiunto emergono aspettative magiche che presto vengono deluse, e da
parte del figlio ricongiunto una grossa rabbia abbandonica con conseguente difficoltà
a riconoscere come figure di riferimento il genitore che un tempo lo ha abbandonato.
Donne vittime della tratta: che spesso sono vittime dei propri pregiudizi, cioè i
pregiudizi verso loro stesse, sensi di colpa…
Donne nel ruolo di assistenti domiciliari: che vivono la frustrazione di una grossa
perdita di status; per quelle che lavorano fisse a casa del datore di lavoro oltre alla
perdita di status vivono la perdita di una spazio fisico per sé .
La “seconda generazione” rappresentata sia da bambini sia da adolescenti che nel
percorso di strutturazione della propria identità si trovano stabilmente in conflitto tra
la cultura dei propri familiari e quella dei propri pari.
Quali sono state le strategie di intervento?
Le possiamo raggruppare in due aree diverse:
a)quella culturale; b) quella migratoria
Il Centro di Psicologia Transculturale diventa uno spazio clinico, ma anche uno spazio
sociale, dove la dimensione di gruppo viene privilegiata. E’ un modello terapeutico che si
avvicina molto a quelli tradizionali. Soprattutto per gli il paziente africano dove il senso di
identità è fortemente collegato alla comunità di appartenenza.
Il gruppo può essere costituito da diverse figure professionali: lo psicoterapeuta, il
mediatore interculturale, l’operatore che eventualmente ha fatto l’invio, l’antropologo. Può
essere costituito anche da più utenti. Per i giovani, ad esempio, abbiamo sperimentato
valido un lavoro di gruppo utilizzando il metodo autobiografico dove ciascuno ha avuto la
possibilità di raccontare di sé e di raccontarsi.
A maggio è nato un gruppo clinico multietnico costituito da donne che fino ad allora erano
state seguite individualmente da una psicoterapeuta del Centro; il gruppo si è dato come
obiettivo quello di lavorare sull’accrescimento della propria autostima (che nell’esperienza
migratoria è stata fortemente minata), mettendo a confronto le proprie storie e utilizzando il
gruppo stesso come una “palestra relazionale”
Il Mediatore culturale non ha solo la funzione di traduttore, bensì funge da ponte fra due
culture, è un modello di una possibile doppia appartenenza. Per noi è utile soprattutto per
interpretare i sintomi riportati dal paziente e impostare una terapia adeguata.
La migrazione è caratterizzata spesso da una interruzione della propria trama di vita. Nel
nostro piano terapeutico è importante tenerne conto; il paziente spesso ha bisogno di
sentire che il sé di ieri, di oggi e di domani possono coesistere.
116
DOSSIER 2009
Un elemento importante nel difficile processo di integrazione è il progetto migratorio che
rappresenta il filo conduttore tra l’identità del Paese d’origine e quella del Paese ospitante.
E’ un elemento prezioso per la creazione di una “doppia appartenenza”.
La narrazione della propria vita, il potersi raccontare diventa quindi un ottimo strumento
terapeutico, perché raccontare significa per l’immigrato rimpadronirsi dei vari pezzi della
propria vita significa ricomporre ciò che sembra aver perduto. Nel raccontarsi il paziente
ricostruisce poco per volta il proprio Sé.
AREA PROGETTI
1. PROGETTO “LEADER DI COMUNITA’ IN AMBITO SANITARIO”
Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e
dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte.
Questo progetto iniziato nel secondo semestre del 2008 ha avuto come obiettivo
quello di contribuire a formare “leader di comunità in ambito sanitario”, figure di riferimento
che possano dall’interno della comunità offrire un sostegno adeguato dal punto di vista
psico-sociale ai propri connazionali che si trovino ad affrontare una situazione di disagio
legata al proprio benessere fisico e psicologico.
Fornire gli strumenti a membri delle comunità ci permette non solo di contrastare gli
ostacoli che nascono dalle differenze culturali (dalle diverse percezioni che possono avere
autoctoni e stranieri di fronte alla malattia, alla sofferenza, alla morte), ma ancora di più di
aiutare a creare (e consolidare) reti di sostegno e di collaborazione fra immigrati e con i
servizi. Reti che non solo migliorano la qualità di vita degli immigrati stessi, ma che, in
maniera indiretta, agevolano il lavoro di chi opera nei Servizi Sanitari.
Abbiamo raggiunto il numero previsto di iscrizioni (n. 40) ed il corso è stato accolto
molto bene dai partecipanti, la maggior parte dei quali non solo hanno finito la formazione di
base ma hanno anche partecipato a degli incontri di approfondimento che abbiamo
organizzato in seguito. Nel grafico a continuazione vengono riportati le nazionalità dei
partecipanti.
117
DOSSIER 2009
Questa diversità ha significato una profonda ricchezza per quanto riguarda gli
interventi durante gli incontri, nonché la soddisfazione di essere arrivati a così tante
comunità presenti sul territorio.
Per svolgere gli interventi abbiamo contattato professionisti che lavorano nel privato
sociale e nei servizi pubblici dal momento in cui uno degli obiettivi del percorso era la
conoscenza delle risorse che la città offre a chi in essa abita e formare figure di riferimento
che lavorino per la comunità dall’interno della comunità stessa.
Con il contributo della Fondazione CRT è stato possibile erogare un corso di
formazione base, mentre con il contributo dell’Assessorato alla Sanità ci ha permesso di
continuare a lavorare con il gruppo che si è creato. Successivamente questi “leader” sono
stati coinvolti nello sviluppo di interventi di sensibilizzazione e prevenzione dell’infezione da
HIV svolti all’interno delle loro comunità.
Inoltre abbiamo collaborando con i “leader” per sviluppare un nuovo progetto (si
veda progetto nro 3) attraverso il quale potremo lavorare con le loro comunità su quegli
argomenti legati al benessere psico-fisico della persona, che ogni gruppo percepisce come
di maggiore importanza e attualità considerando i bisogni e le condizioni di vita attuali.
Alcuni degli argomenti individuati sono: l’abuso di alcool e le conseguenze per la salute; una
maternità responsabile che guardi al benessere fisico della madre e del bambino;
prevenzione dei tumori; ecc.
2. PROGETTO “LEADER DI COMUNITA’ NELLA PREVENZIONE DELL’INFEZIONE
DA HIV IN POPOLAZIONI STRANIERE. UN APPROCCIO PARTECIPATIVO.”
Con il contributo dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte
Il progetto di collaborazione iniziato circa tre anni fa’ con l’Ambulatorio A
dell’Ospedale Amedeo di Savoia ha visto nell’ultimo anno sviluppi significativi. Il lavoro
intrapreso con “African Women Against HIV/AIDS” è stato concluso nel mese di dicembre
2008 con l’elaborazione di materiale informativo sulla prevenzione dell’AIDS rivolto agli
stranieri provenienti dal continente africano. Materiale la cui elaborazione è stata possibile
grazie a donazioni di privati e a due concerti Gospel (dicembre 2007 e dicembre 2008)
tramite i quali abbiamo raccolto fondi utili sia all’elaborazione del materiale sia a sostenere
dei progetti per persone sieropositive in Africa.
Il lavoro svolto con i pazienti sieropositivi (i quali hanno creato il materiale) e con i
leader di comunità sono stati accolti favorevolmente dall’Assessorato alla Sanità della
Regione Piemonte, il quale ha finanziato un progetto per l’anno 2009 che ha coinvolto
entrambi i gruppi nello sviluppo di un progetto più ampio nella prevenzione dell’infezione da
HIV nelle popolazioni straniere.
Gli obiettivi del progetto sono stati:
1.
2.
3.
L’elaborazione di materiale informativo culturalmente e linguisticamente
adatto ad altri due gruppi di migranti, quelli provenienti dall’Est Europa e del
Sud America.
Il coinvolgimento dei “leader di comunità” in attività di prevenzione e
sensibilizzazione nelle loro comunità.
Utilizzando lo stesso approccio metodologico sviluppare azioni di
prevenzione e sensibilizzazione in altre sette province della Regione
Piemonte.
Per quanto riguarda la provincia di Cuneo, il progetto è partito in autunno
2008 e a fine luglio è avvenuta l’ultima elaborazione del materiale
informativo. Questo progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con il
Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Carle (Cn), la Cooperativa L’Arca
(Cn) ed al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
118
DOSSIER 2009
3. PROGETTO “LAVORIAMO CON LE COMUNITA’
Il progetto n. 1 sopra esposto: “leader di comunità in ambito sanitario” si è concluso
ottenendo risultati significativi fra i quali il desiderio dichiarato da parte di alcuni dei
partecipanti di continuare il percorso con ulteriori momenti formativi e con la creazione di
interventi sviluppati da loro stessi rivolti ai loro connazionali. La disposizione dimostrata,
la volontà di trasmettere l’informazione acquisita durante il corso ad altri e di creare percorsi
che avvicinino i propri connazionali ai servizi sanitari locali, ci offre la possibilità di
proseguire nel piano di lavoro prospettato un paio di anni fa; formati i “leader di comunità”
possiamo, tramite loro, entrare in contatto con le comunità stesse.
A differenza di altri interventi dove questo ruolo apparteneva a figure esterne alla
comunità, la nostra proposta è quella di utilizzare come mezzo e strumento di
comunicazione un membro della comunità; il quale rappresenta già una figura di riferimento
per i connazionali.
Le attività e le modalità di attuazione sono state individuate dai leader,
i quali hanno collaborato negli ultimi due mesi nella realizzazione di questo progetto. I
leader di ogni gruppo hanno sviluppato percorsi in-formativi in linea ai bisogni e le risorse di
ogni comunità, motivo per cui ogni percorso è diverso rispetto agli altri. La loro
partecipazione però non è stata circoscritta alle attività, alcuni di loro hanno fatto parte della
redazione stessa del progetto, esercizio che è stato preceduto da un’accurata ricerca sulla
realtà dei migranti che abitano in città.
Oltre alla trasmissione di informazione, questo progetto ha alla base l’obiettivo di
aiutare a creare (e consolidare) reti di sostegno e di collaborazione (Social Network) fra
immigrati e con i servizi. Reti che non solo migliorano la qualità di vita degli immigrati, ma
che, in maniera indiretta, facilitano il lavoro di chi opera nei servizi.
Questo progetto rappresenta un’esperienza pilota in questo campo e il nostro obiettivo
futuro sarà quello di riprodurlo in altre realtà regionali se ci saranno i risultati positivi che ci
attendiamo.
Tale progetto è stato approvato a fine dicembre dalla Regione Piemonte, Area Politiche
Sociali
4. Sono in “cantiere” progetti su:
1. Prevenzione tumori femminili nella popolazione albanese (in collaborazione con
CPO; capofila coop.va Orso)
2. Alcoolismo nella popolazione peruviana (in collaborazione con Aliseo)
3. Prevenzione uso aborto come metodo contraccettivo (in collaborazione con i
Consultori di Torino)
4. Progetto Giustizia Libertà, (in collaborazione con il Sermig, gruppo Abele, Medici
senza frontiere) ricerca sulla realtà dei migranti in ambito sanitario rispetto alla
nuova legge sulla sicurezza.
AREA FORMAZIONE
Nell’anno 2009 i nostri interventi formativi sono stati effettuati presso:
A. Consorzio del Monregalese (Mondovì)
Primo Modulo - Destinatari: Insegnanti ed Educatori Professionali
•
AFFETTIVITÀ E SESSUALITÀ NEI PAESI STRANIERI – Dr.ssa Angela La Greca
Venerdì 5 dicembre 2008, ore 14.30/17,30 presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3.
•
MODELLI SCOLASTICI NELLE DIVERSE CULTURE – Dr.ssa Lina Jaramillo
Venerdì 23 gennaio 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3.
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DOSSIER 2009
Secondo Modulo - Destinatari: Insegnanti
•
INSEGNARE LA LINGUA ITALIANA AGLI STRANIERI(I) - Prof.ssa Peyronel.
Venerdì 20 febbraio 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3
•
INSEGNARE LA LINGUA ITALIANA AGLI STRANIERI.(II) - Prof.ssa Peyronel.
Venerdì 13 marzo 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì Via Cigna 3.,
•
LABORATORIO INTERCULTURALE: ROLE-PLAYING E DRAMMATIZZAZIONI DI
SITUAZIONI DIFFICILI VISSUTE IN CLASSE - Dr.ssa Laura Moretto.
Venerdì 8 maggio 2009, ore 14.30/17,30, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3.
Terzo Modulo - Destinatari: Educatori Professionali
•
BULLISMO – Dr.ssa Angela La Greca.
Mercoledì 21 gennaio 2009, ore 09.00/12.00, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3. A questo incontro hanno partecipato anche gli Insegnanti
interessati all’argomento.
•
LAVORO DI RETE – Dr.ssa Miranda Ralli.
Mercoledì 18 febbraio 2009,ore 09.00/12.00, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3.
•
LABORATORIO INTERCULTURALE: ROLE-PLAIYNG DI SITUAZIONI DIFFICILI
VISSUTE CON I RAGAZZI- Dr.ssa Miranda Ralli.
Mercoledì 18 marzo 2009, ore 09.00/12.00, presso il Centro Famiglie “Il Ponte”Mondovì, Via Cigna 3.
B. Casa di Carità Arti e Mestieri e Ufficio Pastorale Migranti
“Cittadinanza attiva” all’interno del percorso Immigrazione e Salute
C. Ospedale Amedeo di Savoia
Interventi formativi: “Un approccio antropologico alla malattia. Il Social Network come
stru mento di lavoro” rivolti al personale sanitario dell’Ospedale Amedeo di Savoia
D. Istituto Superiore di Scienze Religiose
Interventi formativi: “Il lavoro pastorale e sociale con gli immigrati – area psicologica”
presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose
CONTATTI
•
Il reparto di Neuropsicologia Infantile dell’Ospedale Maria Vittoria-D.ssa Baiona per
lavoro in equipe di alcuni casi da noi seguiti.
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DOSSIER 2009
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Ospedale Amedeo di Savoia, e con l’associazione Arcobaleno, per la realizzazione di
un progetto contro l’HIV.
Servizi Sociali .
Ufficio Stranieri del Comune di Torino.
D.ssa Pasqualini per finanziamento progetto “HIV”.
Mediatrice culturale Kassidda Khairallah presso l’ospedale S.Anna
Tavolo diocesano. Incontri presso la diocesi, tra diverse associazione, per la
creazione di un progetto di formazione per gli operatori dei centri di ascolto.
Ufficio Minori Stranieri, Torino
Associazione Aliseo
ASL, Centri di Salute Mentale
Comunità etniche di Torino
Agenform, Cuneo
Centro Migranti, Cuneo
Ospedale “S. Croce e Carle” di Cuneo – Centro Malattie Infettive e Tropicali
Caritas, Cuneo
Dott.ssa Livia Giordano- Centro Prevenzione Tumori
Consolato del Marocco
Gruppo Regionale Immigrazione e Salute
Tampep
Centro Fanon
Camminare Insieme
Sermig
Ufficio Pio – Compagnia S. Paolo
Dssa Mondo, Centro Epidemiologico Regionale
ASGI, per le questioni giuridiche
Centro Prevenzione Oncologica – Donne immigrate
D.ssa Giolito, responsabile consultori ASL TO 2, per progetto di prevenzione
dell’utilizzo dell’ Interruzione Volontaria di Gravidanza come metodo contraccettivo,
attraverso la distribuzione di questionari in 7 lingue diverse finalizzati ad approfondire
la conoscenza del fenomeno e ridimensionarlo.
LA NOSTRA FORMAZIONE e SUPERVISIONE
1. Dott. Francesco Vacchiano – psicologo psicoterapeuta, antropologo. Centro Franz
Fanon.
2. Focus-seminario sul fenomeno dell’etnopsichiatria: donne vittime di tratta. Gruppo
Abele.
3. Gruppo Regionale Immigrazione Salute.
4. PNL e Salute – seminario di 16 giorni sull’utilizzo della Programmazione
Neurolinguistica nei disturbi post-traumatici. Dolphin srl, Milano
5. Disturbi di personalità. Seminario di 6 giorni tenuto dal prof. Antonio Semerari e prof.
Giu seppe Nicolò, presso il Centro Clinico Crocetta
6. Corso triennale per Cousellor Sistemico (primo anno). Presso la Scuola Superiore
di Counselling Sistemico Change
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DOSSIER 2009
7. Prof. Carla Giovannoli, prof. Pinuccia Casalegno, prof. Laura Quagiotti -Laboratorio
Clinico di Supervisione – 36 ore - Presso l’Istituto Torinese di Analisi Transazionale.
8. Prof. Fabio Veglia – Psicoterapeuta, Docente Universitario. Centro Clinico Crocetta.
Supervisioni individuali
9. Dr Enrico Tezza (Centro di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del
Lavoro) – Supervisione per la valutazione del progetto “Leader di Comunità in
ambito sanitario”.
Progetto
Migrazione e Salute sul territorio
Presupposti ed obiettivi concreti (1200)
L’ambulatorio MiSa dell’Ospedale Amedeo di Savoia /OAS) opera dal 1994 per la prevenzione/ cura
di HIV e Malattie a Trasmissione Sessuale (MST) in popolazione migrante.
L’accesso al Servizio Sanitario Nazionale tra immigrati irregolari è ridotto, le condizioni di vita spesso
2
correlano con elevati tassi di HIV/MST in un quadro di “epidemia sommersa” . La prevalenza di
3
HIV/MST riscontrata dal Misa giustifica lo screening di routine come suggerito dalle indicazioni
internazionali per cui è prioritario consolidare l’interazione Ospedale - Territorio, nell’approccio alle
4
malattie infettive in popolazione migrante . In questo senso il Progetto propone un modello operativo
innovativo sviluppato in sede extra ospedaliera, che affianca al medico infettivologo, diagnosi
immediata di HIV/MST e couselling appropriato.
Obiettivo generale è limitare la diffusione di malattie trasmissibili, con un approccio globale al
paziente “a rischio”; obiettivo specifico è, nell’arco di un anno, potenziare prevenzione, diagnosi e
cura di HIV/MST nel paziente immigrato, implementando in centri territoriali note tra gli immigrati,
attività storicamente ospedaliere.
Modalità e tempi di realizzazione (1200)
Il progetto si articola in tre fasi successive:
1. Definizione dei dettagli operativi con i Centri territoriali: Centri “Informazione Sportello
Immigrati” - ISI ASL To2; Ufficio Pastorale Migranti – Caritas; Camminare Insieme)
2. Implementazione dell’attività sul territorio secondo il seguente modello
- accoglienza, raccolta dati socio demografici, counseling pre e post test HIV
- prelievo ed analisi immediata dei campioni biologici per lo screening di HIV/MST,
- invio dei campioni al Laboratorio OAS centrale per conferma dei risultati
- consegna esiti, somministrazione terapia se necessaria, riferimento centri di supporto per
immigrati
3. realizzazione di interventi di formazione
- produzione materiale didattico
- educazione sanitaria per immigrati sulla modifica dei comportamenti a rischio
- formazione di operatori sanitari sulla gestione di HIV/ MST in pazienti a rischio
Il Progetto ha durata annuale a decorrere da Ottobre 2008 e secondo il seguente cronoprogramma:
mese/ 2008
Fase 1
Fase 2
ISI ASL To2
1
2
3
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X
X
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X
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X
X
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X
Camminare Insieme
Caritas
Fase 3
Monitoraggio
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11
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2
Institute of Medicine. The hidden epidemic: confronting Sexually Transmitted Diseases. 1997,118-164.
Prevalenza di HIV, Sifilide, Trichomonasi, Gonorrea rispettivamente 6.1%, 5.8%, 5.3%, 2.2%
4
Institute for Clinical Systems Improvement, ICSI ( www.icsi.org )
3
122
DOSSIER 2009
Destinatari (600)
I destinatari sono gli stranieri non raggiunti dal SSN di Torino, dove il Dossier Caritas 2007 registra
157600 presenze straniere (7% della popolazione complessiva), con un incremento annuo di 24,4%
(vs. 2005), La una presenza irregolare è stimata tra il 15 e il 30% del totale. Secondo i dati dei
Centri di Accoglienza la maggioranza dei beneficiari ha età compresa tra 25 e 45 anni (59%),
istruzione inferiore alla media e vive in situazioni di disagio sociale (senza fissa dimora, disoccupati),
in condizioni che favoriscono la diffusione di HIV/MST/tubercolosi.
Partners (600)
Centri ISI ASL To2: via Azuni 8 e Lungodora Savona, Torino, (Responsabile Dr Matteo Bagatella).
Ufficio Pastorale Migrante, Caritas: Centro Ascolto per Immigrati (Responsabile Don Fredo Olivero).
Camminare Insieme – onlus: Centro Sanitario polifunzionale per popolazione migrante con medici
specialisti delle principali patologie (Responsabile: Dr Ferro)
Personale impegnato per la realizzazione del progetto o dell'attività (600)
Dr. Margherita Busso, infettivologo (Responsabile scientifico): attività clinica e formazione.
Dr. Bersani, ginecologo:consulenza specialistica
Dr. Paolo Leoncini, biotecnologo: diagnostica immediata sul territorio, elaborazione dati/ report,
educazione sanitaria, assistenza attività clinica.
Sig. Sonia Schincaglia, amministrativa: segreteria, amministrazione, gestione rapporti con
Laboratorio Analisi/ partner, registrazione attività.
Mediatori culturali: accoglienza, counselling, produzione materiale didattico, educazione sanitaria.
Modalità previste per la verifica dei risultati (600)
I risultati saranno valutati all’analisi dei seguenti indicatori:
- Incremento % del N pazienti, (atteso: 20% rispetto all’anno precedente); N e tipo visite, esami e
terapie somministrate
- Concordanza risultati screening immediato e risultati Laboratorio Centrale (atteso: >90%);
prevalenza ed incidenza HIV/MST
- N e tipo interventi formazione, partecipanti, esiti questionari apprendimento
I risultati saranno comunicati alla Fondazione CRT con relazione quadrimestrale.
Sinergie progetti passati (600)
Il progetto è in sinergia con i Progetti del Misa:
Il laboratorio al letto del paziente.
Sede: OAS; obiettivo: ottimizzare in ospedale diagnosi e cura HIV/ MST in immigrati
ISTICAP “Infezioni Sessualmente Trasmesse in Immigrati: Conosce, Affrontare, Prevenire”
Sede, OAS; obiettivo: interventi di educazione sanitaria su HIV/ MST
Misa, un ambulatorio sul territorio (Ricerca Sanitaria Finalizzata Regione Piemonte 2007)
Sede, OAS e ISI ASL To2; obiettivo: migliorare prevenzione HIV/MST e patologie
oncologiche correlate in donne immigrate
Progetti ASL To2: Sanità Multietnica: formazione personale; ISTINET: rete regionale sorveglianza
MST
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DOSSIER 2009
124
DOSSIER 2009
L’attività dell’ASAI in alcuni quartieri torinesi
di Sergio Durando
L’associazione ASAI da anni lavora in rete con l’UPM per quanto riguarda l’area dei
minori, degli adolescenti e delle famiglie immigrate.
L’ASAI (ASsociazione Animazione Interculturale) è un’associazione interculturale che opera dal 1995 a Torino.
Ne fanno parte operatori sociali (animatori, educatori, insegnanti, psicologi, mediatori), giovani e adulti di molte
nazionalità accomunati dal desiderio di contribuire allo sviluppo sociale attraverso un qualificato lavoro
educativo.
Propone quotidianamente iniziative rivolte ai minori e a giovani. Una particolare attenzione è rivolta
all’adolescenza e alle seconde generazioni, attraverso il loro coinvolgimento in attività aggregative, formative e
ludiche. Tutti gli interventi utilizzano una metodologia cooperativa al fine di sviluppare capacità di ascolto e
stimolare una gestione democratica e partecipata delle scelte.
Lavora in rete con molte agenzie istituzionali, del privato sociale e del volontariato e si è caratterizzata nel tempo
per la forte attenzione al territorio, per l’accompagnamento delle trasformazioni urbane, per il lavoro con le
famiglie mediante il coinvolgimento degli adulti in interventi concreti.
ASAI
Via Sant’Anselmo 27/e – 10125 Torino - Tel. 011/657114
www.asai.it
Con l’UPM, l’ASAI svolge un lavoro intenso di formazione e di servizio nelle Parrocchie della
città e con gruppi giovanili sui temi dell’intercultura, della mediazione, e dell’educazione ai
conflitti e della relazione educativa, incontrando le comunità parrocchiali, i gruppi di
animatori, i consigli pastorali e partecipando a giornate formative e di riflessione. Ancora
svolge un intenso lavoro di sensibilizzazione nelle scuole Torinesi e della provincia e nella
formazione dei docenti.
Nel 2009 ben oltre un migliaio di ragazzi hanno usufruito delle attività e dei servizi dell’ASAI.
Il tutto grazie anche ad un coinvolgimento attivo di circa 300 volontari nei diversi contesti
territoriali
Tra le molteplici attività che sono svolte dall’ASAI prenderemo in analisi:
1. Alcune riflessioni di Sergio Durando sul tema “minori e adolescenti tra scuola e
tempo libero”.
2. Le attività del centro aggregativo ASAI “Casa dell’adolescente” di San Salvario per
l’anno in corso.
3. L’iniziativa estiva del “tendone del Valentino”: esperienza interessante di
aggregazione di adolescenti.
4. Il week end sportivo “street sport”, iniziativa sul territorio di sport e intercultura.
5. L’attività rivolta ai minori e ai giovani afghani.
6. Le attività in alcune scuole della città rivolte ai minori ROM. Progetto “Diklem tu”,
realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
7. L’ASAI a Porta Palazzo: in rete con la Parrocchia San Gioacchino e il Sermig e altre
agenzie del territorio.
125
DOSSIER 2009
1. Alcune riflessioni sul tema “minori e adolescenti tra scuola e tempo libero”.
Assistiamo oggi rapidamente alla formazione e alla crescita di una nuova generazione di
giovani, figli nati in Italia e/o ricongiunti nella prima infanzia o nell’adolescenza, figli di
coppie miste, adottati. Giovani “osservati speciali”, oggetto di studio, indagati, temuti. Una
generazione fluida, con grosse potenzialità, alla ricerca di pari opportunità di formazione, di
occupazione, con un desiderio di emancipazione, a rischio di esclusione, in bilico tra
culture…. Una generazione che rende visibile il cambiamento nelle nostre città, che ci
interroga rispetto alle opportunità concrete, che interpella il mondo dei servizi e che
rappresenta una sfida per la coesione sociale e un fattore di trasformazione delle nostre
città. Giovani appartenenti a due o più culture ricercatori di spazi di partecipazione, di
protagonismo, di cittadinanza. Laboratori con una concezione aperta e in divenire della
cultura, attraverso la sperimentazione e la definizione di strategie identitarie. Giovani in
bilico tra inculturazione ed acculturazione, tra appartenenze ed estraneità.
Il contesto italiano presenta alcuni aspetti specifici, determinati dalla rapida evoluzione del
fenomeno migratorio, da un diritto di cittadinanza alquanto restrittivo, da un difficoltoso iter
per i ricongiungimenti familiari, per la non conoscenza della lingua al momento di ingresso
nel paese, le trasformazioni del mondo del lavoro, la riduzione e/o mancanza di risorse per il
sostegno del sistema scolastico e dei progetti di educazione interculturale…
Come è cambiata la nostra città? I parchi? Le discoteche? Gli esercizi commerciali? La
strada? I mezzi pubblici? Le scuole? I centri aggregativi?
I nostri “oratori” giocano ancora una funzione di spazio di incontro e costruzione di comunità
tra le persone? Rappresentano un luogo di educazione alla cittadinanza interculturale?
Rappresentano occasione di incontro tra nativi e migranti, tra generazioni diverse? Quale
opportunità di educazione alla pluralità religiosa? Come gestire l’ansia della perdita di
identità e convertirla in progetti di educazione dell’uomo?
L’esperienza di ASAI cosa ci rimanda? Quali attenzioni? Risultati?
Che fare perché le seconde generazioni non siano un rischio ma una risorsa?
L’importanza di luoghi educativi in cui riconoscersi, in cui sperimentare esperienze di
cooperazione, di convivenza, in cui apprendere l’arte del narrarsi, in cui recuperare la
memoria, in cui valorizzare l’esperienza personale, rappresentano una grossa sfida per
coloro che lavorano con i giovani. La famiglia, la scuola, i luoghi del tempo libero sono tre
ambienti in cui si giocano relazioni educative, in cui si giocano processi di inclusione e di
appartenenza ad un “noi” plurale, dinamico, poroso.
“Nessuno educa nessuno, nessuno educa sé stesso, ma ci si può educare insieme” – Paulo
Freire
L’ASAI è un’associazione di animazione interculturale con esperienze/servizi diversi,
accomunati dal servizio e cura delle persone in particolare dei minori e giovani:
•
“Casa dell’Adolescente” – San Salvario
•
“Cantiere S.o.S (Scuola oltre la Scuola)” – Porta Palazzo
•
“Sportello Lavoro” San Salvario
•
“Educativa di strada – doposcuola con i servizi sociali” – San Donato
•
Interventi con i bambini Rom nelle scuole del quartiere Barriera di Milano
In generale ASAI promuove:
126
DOSSIER 2009
•
Affiancamento alla famiglia
•
Interventi a supporto della scuola (integrazione scolastica, benessere nella scuola,
promozione dell’intercultura, prevenzione della dispersione)
•
Interventi sul tempo libero (aggregazione positiva, educazione interculturale, spazi di
rilettura, partecipazione alla vita associativa, al territorio, rilettura ed educazione ai
conflitti, educazione ai consumi)
•
Volontariato: cittadinanza attiva, occasione di incontro, (diverse tipologie e
possibilità)
•
Sperimentazione di convivenza tra le diversità (culturali, religiose, generazionali)
Considerazioni – osservazioni
•
Le attività sono importanti ma i giovani cercano qualcosa di più..
•
Occorre costruire case, non solo centri, edifici per i giovani!
•
Gli spazi narrativi sono spazi di coesione
•
Sono importanti luoghi di rilettura dell’elemento frustrativo – (generatore in alcuni
casi di aggressività) – che sfocia in conflitti
•
I conflitti inter-generazionali per 2G sono anche interculturali
•
Per quanto riguarda gli educatori è necessario:
-
mantenere uno sguardo positivo sul giovane
-
valorizzare la quotidianità
-
risvegliare la fantasia pedagogica
-
aiutare i giovani a parlare – dei sogni, dei loro vissuti – (si incontrano giovani che
hanno perso la parola, che non riescono a dire cosa stanno vivendo)
Oggi certamente possiamo dire che la relazione educativa vive una crisi, e ad essere in
crisi sono gli insegnanti, gli educatori, le famiglie (famiglia: come riconoscersi! -: confusione
dei ruoli!).
I Luoghi del tempo libero sono luoghi del rumore, “Non luoghi” (Augè)
Mondo giovanile complesso…
-
VALORI che vanno per la maggiore: apparire – immagine – forza – bellezza giovinezza ad oltranza
127
DOSSIER 2009
-
Si diventa adulti sempre più tardi
-
Un mondo sofferente: 2.000.000 giovani con disturbi alimentari
-
In Italia è pesante la carenza di proposte occupazionali dei giovani tra i 25 e i 29
anni.
-
Cresce molto l’IO e poco il NOI
-
Aumentano le forme di autolesionismo
Danilo DOLCI, diceva: “ ognuno cresce sole se è sognato”… oggi bisogna tornare in ambito
educativo a SOGNARE!
I giovani non sono un problema ma una risorsa!
Scuola, famiglia, territorio sono il campo di gioco!
Quotidianità ; In grado di produrre energie!
Il rischio delle interpretazioni negative e di “ansia da controllo” sono evidenti in ambito
politico. Un esempio per non stare in Italia…
Interpretazioni delle seconde generazioni in Francia
La Scuola:
-
Agenzia in crisi
-
Presenze sempre più elevate – si parla di rischio di “scuole ghetto” a cui Il Ministro
Gelmini risponde con l’introduzione del tetto del 30% (ma come si realizza?)
-
Inoltre: le seconde generazioni sono ancora stranieri?
128
DOSSIER 2009
-
Notizie di cronaca dalla scuola: luogo e scenario di violenza, vandalismo,
prevaricazione, aumento del bullismo, filmati su youtube
-
Ma anche: sperimentazioni silenziose, gruppi di lavoro dove si cerca di disegnare il
possibile, la convivenza
•
Qual è il modello di integrazione per le istituzioni educative?: una scuola che
integra? Che crea interazione? Partecipazione protagonismo?
•
Rapporto con il territorio: la scuola determina il territorio o la scuola subisce il
territorio?
Certamente la scuola rappresenta una grossa opportunità di educazione alla
cittadinanza interculturale.
La classe: un gruppo di lavoro, un gruppo in apprendimento nella dinamica tra
“gruppo di lavoro, lavoro di gruppo”
Intercultura nella scuola: grande varietà di progetti ed esperienze
• Accoglienza e integrazione degli alunni stranieri
• Supporto all’apprendimento, in particolare della lingua italiana, (didattica
compensativa)
• Educazione interculturale come conoscenza di culture altre (rischio di folklore)
• Educazione allo sviluppo, alla pace ….
• Educazione alle relazioni interetniche
Educazione interculturale a scuola
• l’episodicità
• una disciplina/attività specifica
• le materie ospiti
• il taglio interculturale delle discipline dell’intero curricolo (es. la storia del mondo)
Accoglienza e orientamento
• Esistono procedure per l’orientamento e l’accoglienza
• E’ disponibile una documentazione amministrativa, informativa e di orientamento
nelle L1
• Sono disponibili mediatori culturali e interpreti
• I genitori ricevono informazioni sui programmi di insegnamento dell’italiano per gli
adulti
Valutazione iniziale e collocazione scolastica
• Esiste una procedura di rilevazione delle competenze in ingresso
• Le competenze accademiche sono rilevate mediante prove e materiali in L1 e/o il
ricorso a mediatori culturali
• La rilevazione della competenza linguistica in italiano prende in considerazione le
quattro abilità
• L’assegnazione alla classe avviene prendendo in considerazioni diversi aspetti e dati
informativi
• Viene predisposto un piano personalizzato
129
DOSSIER 2009
Sostegno all’apprendimento e all’integrazione
• Gli alunni partecipano a percorsi specifici di apprendimento dell’italiano
• I docenti pianificano le lezioni tenendo conto dei bisogni degli alunni immigrati
• Gli alunni ricevono un sostegno allo sviluppo delle competenze disciplinari mentre
apprendono l’italiano
• Le lingue materne sono considerate crediti formativi
• Sono attivate iniziative per favorire l’inclusione sociale
• E’ garantito il raccordo fra i docenti che lavorano con gli alunni
I nodi dell’integrazione scolastica
•
Accoglienza, orientamento, accertamento competenze
•
L2
•
Lingue e culture di origine
•
Convivenza civile, “democratica”
•
Curricoli
“La via Italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri”
Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione
interculturale del Ministero della Pubblica istruzione
Novembre 2007
I principi:
-
Universalismo
-
Scuola comune
-
La persone in relazione
-
Intercultura
2. Le attività del centro aggregativo ASAI “Casa dell’adolescente” di San Salvario
Per l’anno in corso, dopo le difficoltà dei mesi passati legate ai tagli dei contributi che ne
sostenevano l’esperienza, l’ASAI ha ridotto alcune attività ma nel complesso è riuscita a
mantenere un’articolata gamma di proposte e servizi.
Via Sant’Anselmo 27/e anno 2009/10
Via San Pio V 17/b – Sportello Lavoro
L’associazione opera cercando un contatto ed un confronto continuo con il territorio e gli
abitanti rivolgendo le proprie iniziative non solo ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie
nell’ottica di un progetto educativo comune e condiviso. Ha un legame molto forte con il
territorio e le sue istituzioni, i servizi, le scuole ed ha attivato nel tempo una rete diffusa con
molti cittadini.
Elementari
•
Doposcuola :
130
DOSSIER 2009
•
Mercoledì dalle 16.30 – 18 presso la scuola IC Manzoni e nella sede
dell’ASAI nello stesso orario
Sabato dalle 9.00 alle 12.30 in ASAI
Labo-giò: Sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.00 spazio di animazione
e laboratori di capoeira – fumetto – giocoleria – teatro. Coinvolgimento attivo dei
genitori nell’organizzare uscite, merende, accompagnamenti dei bambini
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Campo invernale nel periodo di chiusura della scuola
Dopo-scuola tutto il giorno nel periodo di chiusura delle scuole durante le vacanze
pasquali
Medie
Doposcuola:
Lunedì e Mercoledì presso la scuola Manzoni dalle 14.45 – 16.15 per gli
studenti della scuola Manzoni
Mercoledì – Venerdì in ASAI dalle 15 alle 16.30 per chi non va alla Manzoni
Laboratori :
• Giocoleria e clownerie (associazione VIP – lun e ven pom)
• Trampoli (Venerdì 16.30 – 18.00)
• Hip - hop (mercoledì 17.00 – 18.30)
• Capoeira ( mercoledì 16.30 – 19)
• Scenografia (sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30)
Gruppo formativo da metà ottobre, il sabato dalle 15.30 alle 18.00.
Partecipazione al progetto Le Mie lingue nel mese di febbraio: il progetto coinvolgerà
tutti gli studenti che nel SAM 2008/9 hanno partecipato alle attività alla Manzoni
attraverso una rappresentazione offerta ad una scuola di Torino di quello che è stato
il percorso sfociato nello spettacolo di fine anno.
Campo invernale nel periodo della chiusura della scuola
Attività progettate nell’ambito del Provaci Ancora SAM - Manzoni
Laboratori di L2 presso IC Manzoni e presso Nievo/Matteotti
Adolescenti
Doposcuola per studenti delle scuole superiori:
Martedi e giovedì dalle 16 alle 18 in ASAI
Gruppo coordinato da Domenico Chiesa di studenti che vogliono interrogarsi rispetto
ai cambiamenti della scuola e ai meccanismi inclusivi e alle difficoltà della scuola –
Riscrivere “Lettera ad una professoressa”
Laboratori:
• Chitarra (Lunedi 15.00 – 18 e Giovedì 15 – 18.00)
• Circo sociale (Martedì 18 – 19.30)
• Hip hop (martedì 17.00 – 19.00)
• Danza africana (Giovedì 17.00 – 18.30)
• Trampoli (Venerdì 18.00 – 19.30)
131
DOSSIER 2009
Ogni laboratorio prevede l’apprendimento di competenze che confluiranno in una
festa realizzata il 1 luglio 2010 e di animazione sul territorio e presso strutture di
anziani e/o minori.
•
•
•
•
•
•
•
Gruppi formativi per ragazzi adolescenti delle diverse fasce d’età sui temi della
comunicazione, identità, scambio culturale, affettività, rapporto con il mondo degli
adulti, riflessione sui cambiamenti sociali e spazi di partecipazione e protagonismo e
in ASAI, e nel quartiere e in iniziative sul territorio condivise. Ancora dialogo
interreligioso, culture sul tempo libero, rapporto con la scuola. I gruppi attivati sono 3
e prevedono l’animazione di educatori dell’ASAI, esperti e, testimonianze dirette,
scambi con altri gruppi di coetanei inseriti in altri contesti ed esperienze formative
Incontri tematici allargati a tutti gli adolescenti e giovani di ASAI, al territorio presso
casa Arci con alcuni esperti privilegiati: sessualità – seconde generazioni –
associazione 2G di Roma – scuola …
Attivazione di tirocini formativi con studenti delle scuole superiori e predisposizione
di moduli finalizzati a favorire ed accompagnare l’inserimento. Scuole: Regina
Margherita. Giulio, Berti, Lagrange, Giordano Bruno
Scambi giovanili internazionali
PAS (Provaci ancora SAM) Giulio
Scambi con i gruppi giovanili della Chiesa Valdese
Festa di Halloween, campi invernali con gruppi di diverse fasce d’età
Corsi d’italiano – informatica per adulti
•
•
•
Minori (tutti i pomeriggi)
Adulti (al mattino o alla sera)
Corsi di computer a partire da ottobre presso sportello lavoro
Sport
Calcio
• Scuola calcio : per bambini dalla 1 alla 4 elementare, sabato dalle 9 alle 10.30
presso scuola Manzoni
• Partecipazione al torneo Arcobaleni di UISP
• Calcio giovani over 18
Basket
• Minibasket : ( per bambini dalla 1° alla 4° elemen tare) allenamento dalle 9 alle 10.30
del sabato mattina presso la scuola Manzoni
• Under 12: (per bambini di 5° elementare e prima me dia) allenamenti il martedì e il
venerdì dalle 18 alle 19.30 presso la scuola Manzoni; partecipazione ad un
campionato CSI
Pallavolo
• Avviamento della pallavolo: (dalla 2° alla 4° elem entare) allenamento dalle 11 alle 12
del sabato mattina presso la scuola Manzoni
• Under 12: ( 5° elementare-1° media) allenamenti lu nedi e mercoledi dalle 18 alle
19.30 presso la scuola Manzoni; partecipazione ad un campionato UISP
132
DOSSIER 2009
•
•
•
Under 14: ( 2°-3° media) allenamenti martedi e ven erdi dalle 18 alle 20 presso la
scuola Nievo; partecipazione ad un campionato UISP
Under 16: ( 1°-2° superiore )allenamenti lunedi e giovedi dalle 18 alle 20 presso la
Parri; partecipazione ad un campionato UISP
Under 18: ( 3°-4°-5° superiore )allenamenti marted i e venerdi dalle 18 alle 20 presso
la Parri; partecipazione ad un campionato UISP
Sportello Lavoro
Lo Sportello Lavoro è aperto al pubblico due giorni alla settimana, il martedì dalle 15 alle 18
e il venerdì dalle 9.30 alle 12.30.
La sua attività di ricerca lavoro e consulenza è indirizzata ad un target di giovani fino ai 28
anni e di persone, in particolare donne, che vogliano lavorare nei campi dell’assistenza e
della cura e della ristorazione.
ASAI ha nella sede di Via Sant’Anselmo la sua sede legale. Gli altri spazi sono sedi
operative in convenzione con Servizi sociali (Circ IV), in partenariato con il Centro
Interculturale (Circ VI), o altri enti/agenzie dove l’associazione svolge attività
È stato approvato progetto servizio civile: 4 civilisti nell’anno in corso
Continua l’inserimento di tirocini dell’Università e l’accoglienza di volontari dell’anno
extra associativo degli scout
Il martedì sera è nato un coro e il giovedì un gruppo di teatro per
adulti/cittadini/genitori
Continua un intenso lavoro di formazione dei volontari e degli educatori/animatori per
migliorare l’offerta dei servizi alle persone e anche in considerazione dei
cambiamenti che investono la realtà con cui l’associazione viene in contatto
Attività di formazione per studenti e insegnanti
L’ASAI offre un servizio di consulenza e formazione dedicato agli educatori/insegnanti
finalizzato a favorire l’inserimento scolastico e sociale degli allievi immigrati e, agli studenti,
per promuovere percorsi di partecipazione e protagonismo nella scuola.
Alcuni percorsi mirano alla valorizzazione degli stessi studenti che svilupperanno una
formazione sull’accoglienza, l'organizzazione dello studio, il rapporto studente-docente, la
gestione dello studio individuale; altri mirano al protagonismo e alla valorizzazione di
esperienze cooperative.
In sintesi i percorsi prevedono:
Per insegnanti:
• Formazione sui temi dell’intercultura: comunicazione interculturale, analisi di conflitti
e tecniche di mediazione
• Analisi del fenomeno migratorio
• Seconde generazioni e cittadinanza
• Approccio alla resilienza
• Strategie educative per favorire l’inserimento
133
DOSSIER 2009
•
•
•
Ruolo educativo dell’insegnante nella gestione del gruppo cooperativo
Tecniche sull’ascolto empatico
Formazione sulla didattica dell’Italiano L2
Con gli studenti:
•
Percorsi sulla cittadinanza interculturale
Il percorso di formazione condotto da animatori e formatori dell’ASAI viene attivato
generalmente nelle scuole superiori.
Coinvolge un gruppo di studenti fino ad un massimo di 25/30 partecipanti che
attraverso modalità interattive affrontano temi riguardanti il protagonismo e gli spazi
dei giovani nella società, riflettono sui cambiamenti sociali, sviluppano competenze
comunicative ed interculturali, approfondiscono concetti quali identità, alterità, diritti e
doveri di cittadinanza, rapporti tra le culture, prospettive di convivenza nella società
multiculturale, mediazione dei conflitti. L’obiettivo è favorire lo scambio fra i diversi
partecipanti, valorizzare le competenze individuali, ma anche fornire strumenti
teorico-concreti per abilitare all’esercizio della cittadinanza attiva attraverso lo
sviluppo di tecniche comunicative e di animazione.
Il corso prevede una formazione con incontri a cadenza settimanale più due weekend in cui i partecipanti possono sperimentare e sviluppare le competenze acquisite.
La finalità generale è quella di stimolare la partecipazione nell’ambiente scolastico e
sul territorio formando giovani animatori.
•
Ambito extrascolastico: “Il terzo tempo. L’avversario in campo: nemico da
combattere o compagno che permette la disputa del gioco?”
L’attività proposta dall’associazione ASAI attraverso pratiche sportive di squadra ha
come obiettivo quello di apprendere una metodologia di mediazione e della gestione
del conflitto, che può scaturire da una competizione sportiva partendo dalle
riflessioni e dalle emozioni vissute durante l’esperienza in “campo”.
Lo sport può dunque essere utilizzato in ambito educativo, proprio per dare una
risposta efficace ai fenomeni di bullismo, intolleranza e rifiuto dell’altro.
Si propongono una serie di incontri teorici e in campo con alcune classi delle scuole
individuate nei tre territori del progetto.
•
Percorsi di formazione per favorire l’accoglienza e l’integrazione attraverso il
sostegno tra pari
•
Attività animative (laboratori)
•
Corsi di L2 per studenti stranieri
3. L’iniziativa estiva del “tendone del Valentino”: esperienza interessante di aggregazione
di adolescenti.
L’attività estiva di animazione al Valentino, “est-adò”, raccoglie un numero molto
elevato di adolescenti e giovani e rappresenta davvero un’esperienza interessante
Un’estate a San Salvario… e dintorni
Estate Adolescenti ASAI 2009
134
DOSSIER 2009
Il progetto “Un’estate a San Salvario… e dintorni – 2009” si è realizzato, così come previsto,
nel periodo 15 Giugno – 31 Luglio 2009, nello spazio appositamente allestito, all’interno del
Parco del Valentino.
Anche quest’anno è stata una conferma della scelta strategica del luogo simbolo per il
territorio della circoscrizione della Città della possibile integrazione e del recupero a uso
sociale di spazi urbani sottoposti a situazioni di degrado e emarginazione sociale.
La forza derivata dall’energia dei giovani che hanno partecipato con entusiasmo alle attività
dell’Estate Adolescenti al Valentino, è, a nostro avviso, l’unica capace di rivitalizzare il Parco
rendendolo pienamente fruibile e sicuro.
In questa edizione, realizzata in sinergia con altre realtà del privato sociale abbiamo
sperimentato il coinvolgimento diretto dei partecipanti nella fase di progettazione (focus
group attivati a partire dal mese di febbraio 2009) e di programmazione dei laboratori e delle
diverse attività. Inoltre valutiamo come particolarmente significativo il coinvolgimento dei
ragazzi cinesi, solitamente restii a sviluppare relazioni al di fuori della propria comunità.
Destinatari
Hanno partecipato al progetto circa 600 adolescenti, in età compresa tra i 14 e i 20 anni
provenienti dal territorio della Circoscrizione VIII e più in generale della città di Torino e di
alcuni comuni limitrofi. La collocazione del progetto nel Parco del Valentino ha permesso il
coinvolgimento anche di giovani che non partecipano durante l’anno alle attività
dell’associazione.
La struttura del progetto prevedeva sia la partecipazione ad attività strutturate e continuative
nel tempo (alle quali si sono iscritti 160 ragazzi), sia l’uso libero di attrezzature, sia attività
giornaliere, sia momenti di festa. Abbiamo registrato una presenza giornaliera media di circa
200 ragazzi.
Altri beneficiari
Nonostante il progetto fosse rivolto in modo specifico agli adolescenti, la presenza del
“tendone bianco” ha attirato persone di altre fasce d’età che hanno potuto usufruire di uno
spazio animato e pertanto sicuro, che rischiava di essere poco utilizzato a causa della
diffusa percezione di insicurezza dovuta alle attività di spaccio e di consumo di sostanze
stupefacenti.
Nello specifico, quasi tutte le mattine lo spazio è stato sfruttato al meglio dall’Estate Ragazzi
dell’ASAI (circa 350 i bambini di San Salvario e 150 quelli provenienti dalle sedi di Porta
Palazzo e Barriera di Milano) e da altre esperienze cittadine che si sono “appoggiate” al
tendone per momenti di gioco, animazione, ristoro.
Le associazioni e le comunità del territorio hanno trovato uno spazio attrezzato e gestito
dove poter svolgere iniziative e eventi che rispondessero agli obiettivi generali del progetto
(riunioni, convegni, spettacoli, feste). Durante le feste si sono toccate punte di affluenza
intorno alle 600 presenze.
In generale, a beneficiare dell’intervento svolto sono stati i cittadini, italiani e stranieri, che
hanno potuto frequentare serenamente quella porzione di parco e vivere un’esperienza
quotidiana di incontro e scambio.
135
DOSSIER 2009
Uno spazio animato
La collina è stata suddivisa in diverse aree:
1) la tensostruttura (luogo di laboratori, spettacoli, feste, incontri…)
2) l'area svago (tavoli e sedie, ping-pong, calcetti, la casetta dell’accoglienza)
3) L'area sport (campi di calcio e di pallavolo sul prato)
In ogni momento della giornata, in particolare durante i pomeriggi (i momenti più affollati), si
è cercato di animare ciascuna area con attività frequenti, sia strutturate che informali, in
modo da offrire ai giovani uno spazio vivo, animato, allegro, ricco di iniziative, musica,
movimento. Gli adolescenti, con i commenti, ma soprattutto con la loro presenza, hanno
dimostrato di apprezzare la dinamicità dell’ambiente e la serenità del clima che si respirava.
L’équipe, costituita da 5 operatori, 2 tirocinanti universitarie, i referenti delle altre
associazioni coinvolte, ha animato per due mesi, insieme a circa 40 volontari, i diversi spazi
e si è preoccupata di incontrare, accogliere, tenere pulito e ordinato l’ambiente, proporre,
coinvolgere, “agganciare”, ascoltare, gestire i conflitti…
Tutti i giovani che si sono avvicinati alla tensostruttura è stato informato dell’iniziativa e,
soprattutto, invitato a prendere parte alle numerose attività programmate, anche
collaborando alla loro stessa realizzazione.
Accusati spesso di scarso senso civico, di disinteresse per la “cosa pubblica”, i giovani sono
stati protagonisti consapevoli (per la maggior parte) di un’esperienza di partecipazione e di
riqualificazione di un’area ritenuta a rischio.
Giovani protagonisti!
Ancora più che negli anni passati, l’edizione 2008 di Estadò ci ha offerto l’opportunità di
valorizzare le competenze e le motivazioni dei giovani che, da destinatari del progetto, sono
diventati vero e proprio soggetto attivo nella realizzazione.
A partire dal mese di Febbraio, abbiamo dato avvio ad una serie di incontri con gruppi di
giovani che già frequentavano l'ASAI, con l'obiettivo di raccogliere suggerimenti e proposte
circa il futuro intervento al Valentino, ma soprattutto di stimolare processi di
responsabilizzazione rispetto alla loro presenza nel parco.
Abituati ad avere adulti che organizzano, propongono, impostano, si è trattato in questo
caso di aiutare i ragazzi e i giovani a capovolgere il punto di vista: i giovani per il Valentino
e non il Valentino per i giovani.
Infatti, la prima domanda che ci siamo posti in fase di programmazione non è stata “Cosa
diamo ai giovani quest'estate?”, ma “Cosa chiediamo loro?”. E ancora: “Chi fa fronte alle
emergenze e alle difficoltà? Chi si occupa di allestire, ordinare, tenere pulito? Chi ha il
compito di pubblicizzare l'iniziativa? Chi ha la responsabilità della riuscita del progetto e
della serenità dell'ambiente?”. Se l’équipe di lavoro e i volontari hanno giocato un ruolo
importante di coordinamento e motivazione, la vera scommessa è stata quella di rendere gli
adolescenti protagonisti responsabili di tutte queste azioni, condividendo con loro bisogni,
urgenze, dubbi.
E così a ciascun ragazzo è stato chiesto di essere promotore presso la propria scuola e i
propri amici dell'iniziativa; un gruppo si è dedicato al montaggio delle casette, mentre un
altro ha collaborato all’allestimento degli spazi; altri sono andati in giro per il quartiere a
distribuire volantini e ad appendere locandine; quotidianamente alcuni ragazzi avevano il
136
DOSSIER 2009
compito di preparare lo spazio con tavoli e sedie e di tenere pulito l’ambiente, mentre altri
erano impegnati ad attrezzare i campi di calcio e pallavolo.
Questa modalità di coinvolgimento e di impegno condiviso ha permesso di sviluppare un
forte senso di responsabilità e di appartenenza al territorio con un’esperienza significativa di
cittadinanza attiva e di protagonismo giovanile. Ciascun ragazzo, attraverso lo sport, il gioco
e i momenti di gruppo, ha avuto modo di vivere un'esperienza realmente interculturale, di
interazione, scambio e conoscenza, contribuendo alla costruzione di un nuovo tessuto
sociale.
Ma non solo... Chi ha avuto modo di passare e fermarsi sulla collina tra Corso Massimo
D'Azeglio e Corso Vittorio, è rimasto sorpreso di come centinaia di adolescenti, provenienti
da diverse parti del mondo, potessero convivere in modo così sereno e rilassato.
Coinvolgimento di altre realtà territoriali
Il progetto “ESTADÒ 2009” è stato organizzato dall’ASAI in collaborazione con altre realtà
(coop. TerreMondo, Ufficio Pastorale Migranti, UISP, Ass. Zhi-Song, Spazio211, Ass.
Dambalà, Ass. Livingston teatro, Associazione Mosaico, Ass. VIP Clown), insieme alle quali
si è dato vita a un calendario fitto di laboratori per gli adolescenti, a occasioni di dibattito e
scambio tra i giovani e a manifestazioni aperte a tutto il territorio, tra le quali hanno avuto
particolare rilievo la Festa del Rifugiato, organizzata da diverse associazioni e gruppi
torinesi che si occupano di rifugiati politici e di richiedenti asilo; la serata di danza e musica
africana, a cura dell’Associazione Culturale gruppo Danbalà; le due feste di ASAI di
inaugurazione e fine percorso.
I laboratori
I laboratori sono stati, insieme ai tornei sportivi, gli strumenti principali di animazione di
singoli e gruppi. Sono stati pensati come spazi di incontro, scambio e interazione oltre che
di intrattenimento o formazione. Si è trattato sempre di momenti di gruppo flessibili e aperti,
visto il contesto, ma dotati di norme elementari che ne disciplinavano la partecipazione.
I laboratori si sono svolti con continuità per tutta la durata del progetto. Oltre che dagli
operatori, sono stati gestiti da conduttori qualificati, supportati dagli operatori dell’ASAI, che
hanno curato la parte tecnica con l’obiettivo di offrire uno spazio di approfondimento di
tecniche espressive e artistiche e al tempo stesso attenti alle dinamiche all’intero del
gruppo.
Attraverso i laboratori si è proposto un modello positivo di convivenza e di modalità di
trascorrere il proprio tempo libero. Anche i ragazzi più difficili, anche solo per poco tempo,
hanno potuto sperimentare modalità pacifiche e costruttive di divertimento.
L’offerta di attività nei pomeriggi dal lunedì al venerdì è stata varia e ampia, in modo da
venire incontro ai gusti ed agli interessi degli adolescenti. A queste attività è stato possibile
aggiungere percorsi estemporanei o di breve durata (4, 5 incontri): laboratori artistici,
espressivi, manuali condotti dagli animatori dell’ASAI, da volontari o da collaboratori di altre
associazioni.
Inoltre grande successo hanno avuto i tornei sportivi (pallavolo e calcio a 5) che hanno
coinvolto circa 250 giovani, oltre che un numero elevato di volontari disponibili all’arbitraggio
delle partite. Dal secondo giorno al penultimo non c’e stato uno spazio di campo vuoto in
orario compreso tra le 16.30 e le 20.00. Tornei, amichevoli, animazione sportiva si sono
137
DOSSIER 2009
succeduti senza sosta in modo da rendere viva non solo l’area circostante al tendone, ma
anche i prati vicino alla Fontana luminosa.
Prevenzione attiva
Lavorando al Valentino abbiamo potuto constatare l’importanza di una metodologia di
intervento basata sulla prevenzione (disagio, abuso di sostanze, micro-criminalità),
rispettosa dei bisogni e delle aspettative degli adolescenti. Proprio perché essi prediligono
la frequentazione dei pari, sfuggendo i centri istituzionali o giungendovi solo a disagio
conclamato,
risulta fondamentale riuscire a raggiungerli nei luoghi informali di
aggregazione spontanea, come un’esperienza di questo tipo può consentire. I ragazzi così
“agganciati” dagli operatori o coinvolti dagli stessi coetanei, sono stati inseriti in attività
aggregative e formative che si proponevano di accompagnarli in un’esperienza conoscitiva
e di crescita personale all’interno di un ambiente educativo.
L’esperienza del lavoro condiviso, al Valentino, ha consentito, come negli anni precedenti,
di entrare in contatto con alcuni minori soli non accompagnati o ragazzi con difficoltà, che
sono stati aiutati ad inserirsi positivamente nelle attività attraverso un’intensa collaborazione
con i Servizi Sociali e l’Ufficio Minori Stranieri. Inoltre, abbiamo progettato l’inserimento e
l’accompagnamento nelle attività di alcuni minori provenienti dal circuito penale e che
pertanto necessitavano di una specificità progettuale e di un costante monitoraggio.
Se da una parte, rispetto agli anni passati, abbiamo incontrato un numero inferiore di
ragazzi dediti all’abuso di alcol e alla microcriminalità (ad esempio alcuni gruppi di giovani di
origine marocchina), è anche vero che abbiamo investito tempo e energie nel prevenire una
presenza eccessiva di minori di questo tipo, dando continuità durante l’estate a interventi
già avviati nei mesi precedenti nei confronti di ragazzi che già gravitavano intorno all’ASAI.
Le relazioni intraprese con i giovani e le famiglie, l’intenso lavoro con i pari, ci hanno
sicuramente consentito di lavorare in un clima di maggiore serenità, riuscendo a prevenire
la formazione di nuclei di ragazzi problematici e favorendone l’inserimento tempestivo in
progetti di recupero.
In un mese e mezzo di presenza al Valentino, con centinaia di adolescenti ad affollare le
ore pomeridiane, i momenti di tensione sono stati pochi e circoscritti a situazioni specifiche
prontamente affrontate e risolte dagli operatori.
Criticità
Nei diversi momenti di verifica sono emerse le seguenti criticità:
1) Innanzitutto le difficoltà legate alla sostenibilità economica del progetto di cui si è
accennato nella premessa. Solo a fine Maggio abbiamo avuto la consapevolezza di
riuscire a svolgere le attività estive al Valentino, andando così incontro a tutta una
serie di ostacoli tecnico/logistici e organizzativi superati grazie all’attivarsi di diversi
volontari che hanno permesso di iniziare le attività nei tempi previsti.
2) La notevole riduzione del finanziamento ci ha visti costretti a ridurre l’offerta di
attività e servizi, senza però intaccare il gradimento e la frequenza degli adolescenti,
vero obiettivo dell’intervento.
Il progetto Estadò al Valentino costituisce un’esperienza ibrida tra il lavoro di strada e la
gestione di un centro aggregativo con le sue attività. Se è innegabile che questa
rappresenti una situazione innovativa e entusiasmante, e pur vero che necessita di uno
138
DOSSIER 2009
sforzo educativo, di controllo e di gestione che va oltre il semplice volontariato e richiede
un forte supporto professionale da parte di operatori qualificati e preparati.
4. Il week end sportivo “street sport”, iniziativa sul territorio di sport e intercultura
Alcune considerazioni su Sport e seconde generazioni dall’osservatorio dell’ASAI:
•
•
•
•
•
•
•
•
Interesse emergente delle società sportive
Traffico di minori
Discriminazione di genere: (es. ora d’acqua in piscina, caso burkini)
Cambiamento della partecipazione allo sport tra 1° e seconde generazioni
Diffusione di nuovi sport
Esperienze educative interessanti – (con i ROM a Palermo)
Parità di opportunità nell’accesso
Elemento del conflitto: terzo tempo!
Street Sport
Un progetto nel quartiere di San Salvario, ASAI, Torino
Lo sport, proprio attraverso il gioco, il divertimento, la cooperazione, rappresenta
un’opportunità importante per la formazione del giovane: favorisce le relazioni interpersonali
fra giovani e con gli adulti, crea un clima collaborativo efficace, agevola la socializzazione,
crea la consapevolezza dei bisogni dell’altro, mette in azione il proprio corpo. In particolare,
gli sport di squadra permettono lo svilupparsi di un esperienza interculturale molto forte.
Dalla Carta Europea dello Sport e dal Codice di Etica Sportiva emergono i principi e i valori
del “fair-play”: dall’importanza di uno sport per tutti, alla rappresentazione dinamica
dell'essere, dello stare insieme, del vivere e condividere uno spazio che tenga conto dei
bisogni e dei desideri di chi lo utilizza, favorendo il formarsi del senso di appartenenza al
gruppo e coinvolgendo le famiglie nei processi di integrazione.
La partita è l’occasione per ritrovarsi con un obiettivo, per misurarsi, ma non si esaurisce
con la prestazione dell’evento: è una tappa di un allenamento progressivo dell’individuo e
del gruppo da analizzare, per valutarne le dinamiche, gli sviluppi, i momenti e le situazioni
critiche.
Per questa ragione nella crescita sportiva si deve tener conto dei seguenti elementi:
•
il rispetto di sé e degli altri (ruolo allenatore, arbitro, capitano, meccanismi
decisionali)
•
la capacità del confronto nel gruppo
•
la coesione e la capacità di perseguire obiettivi di gruppo
•
la costanza e le tecniche di allenamento
•
la capacità di convogliare l’agonismo nella realizzazione di obiettivi comuni e non
esclusivamente individuali
•
il gusto della partecipazione all’evento nella pienezza dell’impegno al di là del
risultato ottenuto
139
DOSSIER 2009
•
rendere consapevoli delle capacità e delle possibilità corporee
•
riti consolidati nel percorso e trasversali alle varie vicende (la vittoria, la sconfitta,
gesti/segni di scarico della rabbia, paura)
In questo quadro si inserisce l’esperienza che per il terzo anno si è realizzata a Torino di
“Street Sport”.
Street Sport è un appuntamento sportivo che l’ASAI ha pensato, progettato e realizza nelle
strade del quartiere di San Salvario, ormai da alcuni anni, per incoraggiare un utilizzo
partecipato del territorio urbano, per coinvolgere i residenti in esperienze di cittadinanza
attiva, per favorire lo scambio, la conoscenza e il dialogo tra le famiglie del territorio e per
promuovere l’attività sportiva come veicolo di espressione e di socializzazione.
Generalmente l’iniziativa si svolge nell’arco di un week - end di maggio.
La manifestazione, in particolare, si concretizza in una festa sportiva di strada realizzata in
collaborazione con enti di promozione sportiva, le scuole e le associazioni del territorio e le
agenzie che si occupano di minori.
Gli sport proposti sono: il calcio, la pallavolo e la pallacanestro, grazie all’allestimento di
campi sintetici nel viale centrale di Corso Marconi e l’utilizzo delle adiacenti palestre di una
scuola, l’Istituto Comprensivo “A. Manzoni”. Le squadre, divise per categorie, coinvolgono
tutte le fasce di età: dai più piccoli (6 anni) agli adulti.
In particolare, Street Sport 2009 ha dato la possibilità di partecipare a quei giovani che, nei
mesi precedenti, attraverso le squadre dell’ASAI o di altre associazioni, si sono allenati, ma
anche a coloro i quali desideravano accostarsi alle discipline sportive proposte o coloro che
praticano saltuariamente uno sport. Ciò che ha reso possibile la manifestazione quindi, è
stato il lungo lavoro di aggregazione e di formazione delle squadre che molti promotori
(educatori, allenatori, insegnanti, volontari di doposcuola) hanno intessuto, durante tutto
l’anno con i giovani e con le famiglie.
Street Sport non è dunque una manifestazione solo dell’ASAI, ma del territorio, i cui cittadini
si coinvolgono in prima persona nell’organizzazione e nella realizzazione delle due giornate,
attraverso gli arbitraggi, il servizio d’accoglienza, la preparazione del pranzo in una strada
adiacente la manifestazione, la promozione della manifestazione, la gestione di un punto
ristoro, la ricerca di premi, l’allestimento di pagode e la predisposizione di materiali vari.
Questo anno la manifestazione ha avuto una partecipazione di 860 iscritti nella 3 discipline
ed è stata caratterizzata in particolare da:
•
•
•
La partecipazione del Comitato “Etica e Sport” e il sostegno della Provincia
di Torino, essendo stati coinvolti anche studenti di alcune scuole superiori
della cintura Torinese.
Evento di animazione per ragazzi delle elementari e delle medie la
domenica pomeriggio. L’iniziativa è stata realizzata dai partecipanti del
“Corso per Animatori Interculturali” del Centro Interculturale. 28 giovani che
nei mesi precedenti hanno strutturato giochi, preparato scenografie,
costruendo un percorso che attraverso la narrazione, la musica, il canto e i
giochi individuali e di squadra ha creato un evento attrattivo di animazione e,
nello stesso tempo, ha rappresentato per i corsisti una verifica e una modalità
concreta di sperimentarsi in un contesto di strada.
Sperimentazione e verifica del percorso fatto con le squadre sportive e le
scuole con cui ASAI collabora sul terzo tempo. Infatti l’associazione ha
sviluppato un progetto: “Il terzo tempo. L’avversario in campo: nemico da
combattere o compagno che permette la disputa del gioco?”
140
DOSSIER 2009
L’attività proposta attraverso pratiche di sport di squadra sia nelle scuole che
in contesti del tempo libero, ha visto come obiettivo quello di apprendere una
metodologia di mediazione e della gestione del conflitto, che può scaturire da
una competizione agonistica partendo dalle riflessioni e dalle emozioni
vissute durante l’esperienza in “campo”.
Si sono proposti una serie di incontri teorici, sperimentando poi nel calcio,
nella pallavolo e nel basket il momento del post-partita, recuperando la
dimensione socializzante e ludica, in cui il giocatore dell’altra squadra non
rimanga l’avversario, “il nemico” affrontato in campo, ma una persona con cui
si può parlare, ridere, scherzare, con cui si possono stringere legami, al di là
delle diversità.
Il percorso è stato progettato in modo da fare del terzo tempo la modalità di
gioco di questo anno ma anche come un’occasione di verifica del percorso
sviluppato durante i mesi precedenti.
Obiettivi raggiunti
il dialogo, il confronto e la crescita culturale degli adolescenti e dei giovani,
attraverso opportunità di incontro e di interazione legate allo sport;
la progettazione del “rito” del terzo tempo, che ogni squadra ha individuato, è stata
molto partecipata, interessante, ed ha contribuito ad avere meno tensioni sui campi e
quindi a ridurre conflitti e scontri rispetto alle precedenti edizioni;
il coinvolgimento di altre realtà cittadine nella partecipazione e progettazione del
momento di festa, offrendo al quartiere nel suo complesso un’occasione di scambio
interculturale, incontro e conoscenza reciproca.
la co-progettazione delle attività, attraverso il coinvolgimento di volontari, genitori e
gruppi di giovani, al fine di promuovere il protagonismo personale, facendo incontrare le
diverse generazioni, nella convinzione che ognuno sia una ricchezza per l’altro al di là
delle età diverse.
Il coinvolgimento delle famiglie del territorio, e in particolare quelle dei minori che
frequentano le attività dell’associazione o che fanno riferimento alle scuole del quartiere.
Metodologia di lavoro
I due giorni di Street Sport 2009 sono stati possibili grazie a un lungo lavoro preparatorio
che ha coinvolto, nei mesi precedenti, circa un centinaio di persone, tra volontari
dell’associazione, genitori dei ragazzi che frequentano le attività sportive dell’ASAI, adulti e
famiglie del territorio, volontari di altri enti.
Numerose sono state le commissioni che si sono formate, con l’obiettivo di suddividere il
carico di lavoro e presidiare le diverse problematiche: dalla richiesta di occupazione del
suolo pubblico e di autorizzazioni varie, alla gestione dei diversi spazi (i campi, le palestre, i
gonfiabili per i più piccoli, i punti informativi), al montaggio e smontaggio di tutte le
attrezzature, alla preparazione del pranzo e delle “merende”, alla pubblicizzazione
dell’evento e al coinvolgimento del territorio e della Città, alla gestione del fitto calendario di
partite, alla pulizia degli spazi utilizzati a fine evento.
141
DOSSIER 2009
5. L’attività rivolta ai minori e ai giovani afghani.
L'ASAI da anni offre opportunità aggregative e formative ai ragazzi provenienti
dall’Afghanistan che sono dovuti fuggire dal Paese d’origine per proteggere la propria
incolumità (la maggior parte appartiene all’etnia “Hazara”, oggetto di violenze e
persecuzioni continue) e chiedono asilo politico in Italia. Il primo giovane afgano
presentatosi all'associazione è stato un ragazzo giunto a Torino dal centro di accoglienza di
Chiesanuova di Cuorgnè, già riconosciuto come rifugiato politico, che nel 2002 si è rivolto
allo Sportello Lavoro iniziando un percorso di formazione e avvio al lavoro che lo ha portato
all’autonomia. Dopo di lui altri afgani sono arrivati a Torino e tutti sono approdati all'ASAI,
sia perché l'associazione ha sede vicino a Porta Nuova e al Valentino (“porte” di ingresso
della città) sia per il “passa parola” tra i ragazzi stessi.
In ASAI abbiamo avuto modo di conoscere gli attuali 64 afgani che risiedono attualmente a
Torino riuscendo a costruire uno spazio di ascolto e di fiducia che si è rivelato importante
perché ha facilitato per molti di loro l'acquisizione non solo di strumenti e conoscenze, ma
anche di una graduale, seppur faticosa, propensione ad aprirsi, ad affrontare vissuti e
speranze per poter poi costruire un'identità ed una autonomia.
Nella circoscrizione 8 vivono oggi parecchi giovani afghani che risiedono in abitazione in
affitto, che lavorano ed hanno relazioni sociali positive costruite nel tempo. Sono loro che
spesso operano come intermediari tra i volontari dell'ASAI ed i nuovi arrivati per sostenere
questi ultimi inizialmente soprattutto per le difficoltà della lingua (conoscono solo il”Darì”e
perlopiù non sono alfabetizzati) e in seguito anche per la complessità e le differenze di una
organizzazione sociale e di una cultura alle quali non sono abituati. E' di importanza
fondamentale nella cultura afghana creare comunità e sostegno reciproco, ma
parallelamente è presente la capacità di integrarsi socialmente e culturalmente,
dimostrando una generale apertura verso i coetanei e gli adulti, italiani e di altre
provenienze.
Al momento attuale il sostegno che l'ASAI offre ai giovani afghani richiedenti asilo si
esplica in diverse modalità:
•
Organizzazione di corsi di prima alfabetizzazione con inserimenti in qualsiasi momento
dell’anno, lavorando in rete con i C.T.P. non appena è possibile un inserimento in
parallelo. Nei primi momenti e in particolare con quei ragazzi che non conoscono neppure
i caratteri del nostro alfabeto e i suoni, si utilizza l’intermediazione di alcuni connazionali
che, a turno, si rendono disponibili.
•
Ospitalità diurna, presso la struttura, di quei giovani che devono uscire presto dal
dormitorio pubblico che li ospita e che trascorrevano gran parte delle loro giornate
stazionando in luoghi esterni, come il parco del Valentino. Invio ed accompagnamento
verso altre realtà cittadine come biblioteche, altre associazioni, volontari.
•
Organizzazione di incontri di scambio con giovani di differenti nazionalità attraverso
• momenti aggregativi e formativi: gite, soggiorni, estate-ragazzi, film, gruppi di
riflessione,...
• laboratori espressivi e artistici:
• pittura (arte per la quale molti ragazzi afgani hanno una forte propensione),
• costruzione artigianale di un dizionario illustrato Italiano-Darì nell’ambito di
un progetto artistico con il laboratorio di pittura “la Galleria”,
• danza tradizionale afgana (si è costituito un gruppo di danza che durante la
scorsa estate ha partecipato a serate ed eventi cittadini),
• corsi di Hip Hop,
• corsi di teatro.
• laboratori di attività manuali:
142
DOSSIER 2009
•
•
tessitura (hanno confezionato i costumi tradizionali per la danza),
costruzione di aquiloni
• attività sportive: calcio (squadra afgana che si organizza autonomamente
ritrovandosi i sabati e le domeniche in un campo a S.Mauro e partecipa a tornei
con altre squadre), pallavolo e basket in ASAI,
• attività di dopo-scuola per i ragazzi che frequentano corsi di professionalizzazione
o scuole superiori.
•
Orientamento scolastico - professionale attraverso l’utilizzo dello sportello-lavoro, gli
educatori della circoscrizione, la rete cittadina di coordinamento degli sportelli, i volontari.
Si svolgono colloqui individuali, incontri di gruppo, visite per la conoscenza diretta di
scuole ed enti formativi, sostegno nella ricerca attiva del lavoro, ricerca risorse per
inserimenti in tirocini formativi.
•
Attivazione di tirocini formativi: 14 ragazzi afgani sono stati inseriti in tirocinio formativo e
altri direttamente al lavoro.
•
Accompagnamento verso i centri di etno - psichiatria affiancando i ragazzi più vulnerabili
nella comprensione e nell’accettazione di un sostegno per la rielaborazione dei traumi
subiti.
•
Pagamento di alcune quote per l'ospitalità presso il dormitorio S. Luca.
•
Affidamenti con delle famiglie italiane di alcuni ragazzi minori.
•
Accompagnamento nell'espletamento di pratiche.
•
Sostegno per la soluzione di problemi sanitari.
•
Alcuni alloggi in rete con UPM e Condomini Solidali per percorsi verso l’autonomia
Pensiamo che il sostegno e l'aiuto che i ragazzi richiedenti asilo ricevono presso
l'associazione siano complementari agli interventi specifici realizzati da parte dell’Ufficio
Stranieri e della rete dei Servizi istituzionali e del privato sociale cittadino.
6. Le attività in alcune scuole della città rivolte ai minori ROM. Progetto “Diklem tu”,
realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Progetto Diklem Tu
Il progetto Diklem Tu! promosso dall’ASAI in collaborazione con l’I.C.“Leonardo da Vinci”, le
scuole “N. Bobbio” e i Servizi Educativi della Città di Torino, si è realizzato nel periodo
Ottobre 2008 – Giugno 2009, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. Le attività
sono state realizzate prevalentemente presso le scuole sopracitate, che in ambito cittadino,
raccolgono la maggior parte di alunni e studenti rom.
Il progetto aveva tra i suoi principali obiettivi quelli di: contrastare il fenomeno della
dispersione scolastica, particolarmente significativa per questo gruppo di studenti, di
stabilire una relazione positiva col territorio a partire dalla scuola e di valorizzare l’identità
culturale in una logica di condivisione e scambio con gli altri. Inoltre rinforzare le
conoscenze di base nelle materie curriculari.
Il progetto, così come previsto, si è dunque realizzato parallelamente nelle tre scuole.
143
DOSSIER 2009
Istituto Comprensivo “Leonardo Da Vinci”
L’I.C. è situato nella Circoscrizione 6 (zona Falchera), territorio che ospita una variegata
popolazione multietnica e una forte componente di cittadini Rom, in parte residenti nel
campo di Strada Germagnano e in parte in alloggi di edilizia popolare.
Gli studenti coinvolti sono stati complessivamente 25, così suddivisi:
Succ. Via Cavagnolo
Martedì 9,00 – 10,30
6 studenti
Sede Centrale
Martedì 11,00 – 12,30
8 studenti
Succ. Bernardo Chiara
Giovedì 10,00 – 13,00 11 studenti in totale così suddivisi:
• Giovedì 10,00 – 11,00
5 alunni – livello intermedio
• Giovedì 11,00 – 12,00
tutti
• Giovedì 12,00 – 13,00
6 alunni – livello minimo di
scolarizzazione
Scuola “N. Bobbio”
La scuola è situata nella Circoscrizione 6 (zona Regio Parco), territorio nel quale convivono
cittadini emigrati dal sud dell’Italia negli anni ’50 – ’60 con la recente immigrazione extraeuropea.
In questo territorio è particolarmente rilevante il fenomeno della dispersione scolastica,
specialmente per quanto riguarda gli alunni rom, provenienti nella quasi totalità dal campo
nomadi di Via Germagnano.
Gli studenti coinvolti sono stati 11, nei due gruppi che hanno lavorato il:
•
Lunedì dalle 9,00 alle 12,00
•
Mercoledì dalle 10,00 alle 13,00
Scuola “I. Vian”
Situata nella Circoscrizione 5, nel quartiere Madonna di Campagna – Barriera di Lanzo,
zona di livello sociale ed economico medio – basso, dove coesistono unità abitative più
vecchie, moderni palazzi e case popolari.
Il panorama sociale da cui proviene l’utenza della scuola è quindi vario e articolato, in cui si
registra un innalzamento del livello di problematicità del bacino di utenza per:
•
il costante aumento delle iscrizioni degli stranieri,
•
il nuovo insediamento di case popolari in via Sansovino, con diversi nuclei a
carico dei Servizi sociali,
•
il costante aumento delle iscrizioni dei nomadi del campo di Strada Aeroporto e
delle case popolari di Corso Cincinnato.
Gli studenti coinvolti sono stati 7, di cui 5 provenienti dal Campo di Strada
dell’aeroporto e 2 provenienti dagli appartamenti di Corso Cincinnato.
Il progetto è sviluppato il Lunedì e il Mercoledì dalle 10,00 alle 12,30.
144
DOSSIER 2009
.
Metodologia
Il tema generale del lavoro è quello dell’appartenenza alla scuola, alla società, alla propria
cultura, tematica inserita in più ampia riflessione sul pregiudizio, sull’identità e sulla
diversità. I laboratori si sono dunque articolati per attività e per livelli di competenza
linguistico - curriculare. Abbiamo suddiviso i gruppi tenendo conto principalmente del
percorso di alfabetizzazione e delle capacità comunicative (letto-scrittura). Trasversalmente
nei laboratori, attraverso l’utilizzo di tecniche espressive e con il supporto delle tecnologie
multimediali ci siamo concentrati sul rafforzamento dell’autostima, della relazione con
l’ambiente scolastico istituzionale e per estensione alla società circostante. La scuola come
luogo di accoglienza, nella quale posso sentirmi bene, è come un punto di partenza per
scoprire gli altri e il loro modo di vivere.
Le attività del progetto
Le attività si sono svolte nell’ambito più generale del Piano dell’Offerta Formativa della
scuola e all’interno del normale orario scolastico.
Il progetto, nella prima fase – da Ottobre 2008 a Gennaio 2009 – si è così sviluppato:
azioni previste
azioni attuate
•
•
•
formazione dei gruppi di lavoro
•
•
•
definizione del patto formativo
•
scelta condivisa dei laboratori
tempi e modalità di
attuazione
Periodo: Ottobre –
contatto ludico con i
Novembre;
ragazzi,
tecniche di conoscenza; 6 incontri per ogni gruppo
determinazione dei luoghi • 3 gruppi nell’I.C. “L. da
Vinci”;
e tempi dell’incontro;
analisi delle competenze • 2 gruppi nella scuola
“N. Bobbio”;
scolastiche e personali;
• 1 gruppo nella scuola
sviluppo di “regole” e
“I. Vian”
“motivazioni”
Periodo:
Novembre
focus con gli studenti e
2 incontri per ogni gruppo:
con gli insegnanti
• 1 incontro con gli
studenti;
• 1 incontro con gli
insegnanti
Periodo: Novembre focus con gli studenti
Dicembre
2 incontri per ogni gruppo:
• 1 per la raccolta dei
desiderata e per la
presentazione delle
opportunità;
• 1 per la scelta dei
laboratori da attuare
145
DOSSIER 2009
Attivazione dei laboratori5
1. I.C. “L. da Vinci”
• disegno;
• redazione di testi –
scrittura e videoscrittura;
• tecniche di lettura;
• uso della telecamera;
• mi racconto –
composizione di testi
attivazione dei laboratori
verifica
2. scuola “N. Bobbio”
• informatica didattica;
• mi racconto attraverso le
foto
3. scuola “I. Vian”:
• giocoleria;
• teatro (mimo e
espressione corporea);
• studiare insieme;
• mi racconto – culture a
confronto
• incontri di verifica con gli
insegnanti coinvolti
Periodo: Dicembre –
Gennaio
1. I.C. “L. da Vinci”
• Martedì 9,00 – 10,30
• Martedì 11,00 – 12,30
• Giovedì 10,00 – 11,00
• Giovedì 11,00 – 12,00
• Giovedì 12,00 – 13,00
2. Scuola “N. Bobbio”
• Lunedì 9,00 - 12,00
• Mercoledì 10,00 13,00
3. scuola “I Vian”:
• Lunedì 10,00 - 12,35
• Mercoledì 10,00 12,35
Periodo: Ottobre –
Gennaio
La prima fase del lavoro ha coinvolto i ragazzi rom principalmente in attività pensate per
creare un contesto scolastico accogliente e accattivante, all’interno del quale potessero
sentirsi a proprio agio, essere protagonisti e affrontare le proprie difficoltà. Per questo
motivo, nella primo quadrimestre, i laboratori sono stati rivolti agli alunni rom, come
approfondimento curriculare nell’ambito della normale organizzazione didattica della classe
che prevedeva la suddivisione in differenti gruppi di lavoro. Ogni gruppo di lavoro aveva,
infatti, il compito di preparare materiali e situazioni da presentare e condividere con il resto
della classe nel secondo quadrimestre.
Nella seconda parte , i diversi gruppi hanno elaborato le attività iniziate, concentrandosi
sulla preparazione di comunicazioni, sulla produzione di materiali multimediali e, per
qualcuno, anche sulla preparazione agli esami finali.
Il periodo da Febbraio a Giugno 2009 si è dunque articolato, con la medesima cadenza di
giorni e orari, secondo il seguente schema:
azioni previste
azioni attuate
Proseguimento dei laboratori e
definizione delle tematiche di
lavoro dei prodotti finali
• proseguimento
interdisciplinare dei
laboratori6;
tempi e modalità di
attuazione
Febbraio – Aprile 2009
5
le diverse attività laboratoriali sono state tutte funzionali al miglioramento delle competenze
“scolastiche” e al rafforzamento della socialità. Su indicazione della scuola, i laboratori sono stati
pensati e attuati per sviluppare la conoscenza e l’uso della lingua italiana e le competenze logicomatematiche.
146
DOSSIER 2009
• focus per la definizione
delle diverse tematiche;
1. I.C. “L. da Vinci”
• mi racconto: la cultura
Rom – composizione di
testi con tecniche
multimediali;
• mi racconto : la cultura
Rom – story board con
cartellonistica;
• narrazione in ambito
bilingue di fiabe e storie
della tradizione Rom
2. scuola “N. Bobbio”
• mi racconto – story
board e tecnica
fotografia digitale;
• mi racconto –
cartellonistica e fumetto
(in collaborazione con
l’insegnante di ed.
artistica);
• cultura Rom - Tesina di
preparazione all’esame
finale
3. scuola “I. Vian”
• mi racconto - abitudini,
cucina e modalità della
“festa” nella cultura Rom
– tecnica: narrazione
orale ed
espressiva/corporea
Progettazione e preparazione
della modalità di presentazione
Presentazione dei materiali al
• verifica in itinere –
realizzata insieme agli
studenti coinvolti, come
work in progress
• focus con gli studenti e
con gli insegnanti;
• lavori di gruppo –
preparazione prodotti
finali e allestimento
eventi e incontri:
Aprile 2009
Maggio 2009
6
I laboratori, in questa seconda parte, proseguono in maniera interdisciplinare e sono dedicati alla
realizzazione dei prodotti finali da presentare al gruppo classe.
7
La restituzione è avvenuta nelle occasioni:
• Giornata sulla Lingua Madre: 19 febbraio 2009
• Liberinbarriera: 29 maggio 2009
I gruppi dei tre plessi si sono riuniti e hanno partecipato agli eventi, mostrando ai ragazzi del nostro
Istituto e della scuola Gabelli, il proprio lavoro sui luoghi della città, leggendo e traducendo le fiabe di
cui sopra. Ne è nata un’esperienza molto produttiva sia in termini di confronto che di
approfondimento delle tematiche affrontate.
147
DOSSIER 2009
gruppo classe
Lavoro individualizzato8
Verifica finale
1.
• presentazioni al gruppo
classe;
• mostre;
• presentazioni
multimediali;
• dibattiti col gruppo classe;
• presentazione alla scuola
“Gabelli” di alcune fiabe
della tradizione Rom7
• sostegno scolastico;
• preparazione tesina per
l’esame finale
• incontri di verifica con gli
insegnanti coinvolti
Febbraio – Maggio 2009
Giugno 2009
Conclusioni
“Il progetto ha riscosso un notevole successo presso gli allievi coinvolti. Per alcuni di
loro, la cui frequenza scolastica appariva compromessa, era l’unico motivo che ritenessero
valido per recarsi a scuola. Simone e Claudio sono stati capaci di coinvolgere e contenere i
gruppi, hanno lavorato seriamente e sono diventati un valido punto di riferimento per questi
ragazzi”.
Francesca De Bellis – Insegnante referente del progetto per l’I.C. “L. Da Vinci”
Diklem Tu! Ha sicuramente contribuito al miglioramento dei rapporti tra i ragazzi e il mondo
della scuola, inteso non soltanto per l’aspetto formale, ma, e forse in maniera
preponderante, per la relazione fra le persone. L’attenzione posta alla valorizzazione della
cultura di appartenenza e alla della volontà di raccontarsi ha fornito molte occasioni per
ancorare le attività di sostegno scolastico agli interessi dei ragazzi. La possibilità del
confronto fra gli insegnanti e gli operatori dell’ASAI è stato un elemento molto importante
per la verifica in itinere e per le modulazioni dei laboratori e delle attività anche se è un
aspetto sicuramente da implementare così come sarebbero da aumentare le ore dedicate
alle attività ludiche e ai laboratori espressivi, prevedendo anche un coinvolgimento nel
tempo libero.
Generalmente, abbiamo riscontrato, nei ragazzi, un miglioramento della capacità di
lavorare in gruppo e di rendersi protagonisti positivi nel contesto scolastico.
La principale criticità emersa è stata la difficoltà nel dialogo e nella comunicazione con
alcune famiglie. Proprio per ovviare a questo problema, già dal primo quadrimestre, ci
siamo avvalsi di uno studente rom, che provenendo dal campo di via Germagnano ha
operato cercando di agganciare i ragazzi, direttamente presso le loro abitazioni (alloggi e
8
Nella scuola “N. Bobbio”, su indicazione degli insegnanti, si è deciso di operare con modalità
individualizzata con 2 ragazzi di terza media. Il patto formativo, concordato con loro, prevedeva la
preparare all’esame finale, attraverso una ricerca trasversale a tutte le materie curriculari. Il tema
scelto è stato quello della cultura del popolo Rom.
148
DOSSIER 2009
campi), cercando di capire le ragioni della loro non frequenza ed eventualmente facendo
loro delle proposte alternative (CTP...).
2.
Alcuni dati rispetto allo scorso anno scolastico (2008/2009)
Scuola Media N. Bobbio:
•
Totale ragazzi iscritti all’istituto:
21
•
Totale ragazzi frequentanti l’istituto:
13
•
Totale ragazzi frequentanti il progetto:
13
•
Totale ragazzi promossi
12 (su 13)
Istituto Comprensivi L. Da Vinci:
• Succursale Via Cavagnolo
Iscritti
Frequentanti
Frequenza
con regolarità saltuaria
6
5
• Sede centrale
Iscritti
Frequentanti
con regolarità
8
7
• Succursale Chiara
Iscritti
Frequentanti
con regolarità
11
5
1
Frequenza
saltuaria
1
Frequenza
saltuaria
6
Promossi
5
Promossi
6
Promossi
5
Respinti
1
Respinti
2
Respinti
5
Non
ammessi
all’esame
***
Non
ammessi
all’esame
***
Non
ammessi
all’esame
1
7. L’ASAI a Porta Palazzo: in rete con la Parrocchia San Gioacchino e il Sermig e altre
agenzie del territorio
Le attività di ASAI a Porta Palazzo incominciano nel 2006, con la collaborazione con il CTP
Parini per un progetto contro la dispersione scolastica degli studenti minorenni del CTP.
2006-2007
Nel 2006-2007 viene avviato il progetto “Non più soli”, sostenuto dalla Circoscrizione VII per
la presa incarico del tempo libero dei minori non accompagnati, che favorisce il radicamento
149
DOSSIER 2009
dell'associazione sul territorio e l'avvio di diverse attività nei locali di Via La Salle 14, messi
a disposizione dai Servizi Sociali della Circoscrizione.
Vista la situazione complessa delle scuole elementari e medie del territorio, vengono
identificate alcune istituzioni scolastiche: la scuola elementare Parini, la sua succursale
Aurora, la scuola elementare Lessona e la sua succursale De Amicis ed infine la scuola
media Croce-Morelli.
2007-2008
Dopo una fase di progettazione nell’autunno del 2007 vengono aperte le iscrizioni di un
doposcuola, sempre nei locali di via La Salle, annunciato da alcuni volantini affissi
all'esterno. Nonostante le scuole non abbiano ancora pubblicizzato questo nuovo servizio
l'affluenza è notevole: 8 iscrizioni nella prima settimana, 22 dopo tre settimane, 40 dopo i
primi due mesi.
Parallelamente si avvia la ricerca dei volontari sul territorio, oltre che attraverso i contatti
dell'associazione stessa e all'interno dell'università. Ai volontari viene richiesto, in un
colloquio conoscitivo, di collaborare in maniera regolare con l'associazione, impegnandosi
nello stesso orario tutte le settimane. Il lavoro dei volontari è coadiuvato dalla presenza di
due tirocinanti dell'università, che hanno svolto in ASAI il proprio tirocinio formativo.
Il doposcuola è aperto quattro pomeriggi alla settimana ed il sabato mattina. La fascia del
primo pomeriggio è dedicata alle medie, mentre dalle 16.30 alle 18.30 vengono accolti i
bambini delle elementari.
Ogni allievo al momento dell'iscrizione viene inserito in due giorni della settimana, in cui
incontra sempre gli stessi volontari ed in particolare viene affiancato nello svolgimento dei
compiti sempre dallo stesso volontario (o al massimo due volontari diversi, uno per ogni
giorno di doposcuola), con l'instaurazione di una relazione privilegiata.
Fin dall'inizio si è deciso di puntare, oltre che al recupero delle difficoltà didattiche, al
rafforzamento delle competenze relazionali e alla creazione di un clima di benessere e
fiducia all'interno dell'intero gruppo (composto sia dai bambini che dai volontari). Per questo
in ogni giornata il momento iniziale è stato dedicato ad attività cooperative (di volta in volta
giochi, canzoni, piccoli momenti laboratoriali e di gruppo) con il duplice scopo di permettere
ai bambini di rilassarsi dopo la giornata trascorsa tra i banchi ed, allo stesso tempo, lavorare
sulle caratteristiche psicosociali (timidezza, aggressività, controllo dell'ansia, autostima) e
relazionali (ascolto, cooperazione, regole di convivenza e lavoro di gruppo).
Gli elementi che sono emersi in questi momenti di gruppo (discriminazioni, difficoltà
linguistiche, conflitti, paure, ecc...) sono stati oggetto di rielaborazione successiva con il
singolo bambino o con tutto il gruppo, a seconda delle situazioni.
La maggior parte del tempo trascorso da ogni bambino al doposcuola è comunque
impiegata nello svolgimento dei compiti assegnati a scuola, con il supporto e la
supervisione del volontario, che seguendo il bambino in maniera continuativa ha la
150
DOSSIER 2009
possibilità di elaborare un progetto di sostegno e/o recupero scolastico individuale,
lavorando sulle difficoltà linguistiche, sulla motivazione allo studio, sul recupero delle lacune
e sulla capacità di concentrazione e di ascolto. Attraverso il diario scolastico il volontario ha
modo di interagire con gli insegnanti, accogliendone le difficoltà ed i suggerimenti o
descrivendo il lavoro svolto dal bambino ed i progressi raggiunti.
Periodicamente, grazie al contatto con le scuole, c'è stata la possibilità per ogni volontario
di incontrare personalmente gli insegnanti dei bambini seguiti: questo momento si è rivelato
molto proficuo, in quanto ha permesso di far conoscere l'attività di doposcuola, di
confrontare la situazione ed il comportamento del bambino nel contesto scolastico ed
extrascolastico, di concordare degli obiettivi sostenibili e condivisi ed infine di creare una
relazione personale con l'insegnante, proponendole di collaborare al momento del
doposcuola (come effettivamente è successo in alcuni casi), con una visita o proponendo
un'attività, in modo da rinforzare agli occhi dei bambini il legame tra i due spazi.
Già dal 2006/2007 erano stati attivati alcuni corsi di italiano per adulti, differenziati per
livello, con la collaborazione dei volontari dello SPI/CGIL9. Poche settimane dopo l'inizio del
doposcuola sono stati attivati tre corsi di italiano per minori, tre giorni alla settimana, per
rispondere ad una specifica necessità di molti ragazzi giunti in Italia da poco tempo.
L’esperienza dei corsi di italiano, gestiti in una modalità interattiva, ha stimolato percorsi di
aggregazione e socializzazione, educazione civica, auto narrazione, esplorazione della città
e del territorio e delle loro risorse, coinvolgimento negli altri laboratori e servizi che man
mano si sono attivati nel centro aggregativo, esperienze di cittadinanza attiva. In alcuni casi
il corso di italiano, finalizzato al miglioramento della riuscita scolastica, ha rappresentato in
realtà l’unica opportunità di apprendimento, di interazione e conoscenza con coetanei
stranieri ed italiani per ragazzi che non hanno continuato il proprio percorso scolastico.
Sono stati spesso attivati a margine dei corsi, momenti di ascolto, accoglienza,
accompagnamento ai servizi ed orientamento scolastico, a seconda delle necessità dei
ragazzi e delle loro famiglie.
Nei primi mesi del 2008 sono state avviate diverse attività aggregative, rivolte ai
preadolescenti e agli adolescenti del territorio:
un corso di chitarra
due corsi di espressione corporea (hip-hop e teatro)
un laboratorio di manualità
due attività sportive (calcio a cinque e basket)
Alcune di queste attività si sono rese possibili grazie all'incontro con altri attori sociali
presenti sul territorio, con cui l'associazione via via è entrata in contatto, avviando un lavoro
di rete con collaborazioni su progetti diversi. Ad esempio, è stato possibile attivare le attività
9
Sindacato Pensionati Italiani ( http://www.spi.cgil.it/ )
151
DOSSIER 2009
sportive e di espressione corporea grazie alla disponibilità dell'attiguo oratorio San
Gioacchino, che ha messo a disposizione gli spazi necessari.
Si sono organizzati degli incontri con i genitori, per presentare gli operatori del centro, le
attività e le metodologie utilizzate e per coinvolgere le famiglie nella progettazione, tentando
di intercettarne le necessità e le disponibilità. Il coinvolgimento dei genitori è risultato però
difficile, sia per le difficoltà linguistiche di molti, sia per la difficoltà a relazionarsi tra culture e
provenienze diverse.
Inoltre sono stati programmati momenti di formazione e progettazione con il gruppo dei
volontari, che via via si è fatto sempre più coeso e motivato. Ci si è confrontati sulla
relazione educativa, sulle dinamiche di gruppo, sulle singole difficoltà dei bambini e dei
ragazzi, sulla gestione del rapporto con le scuole, sulle metodologie di insegnamento.
Soprattutto grazie ai volontari sono state organizzate periodicamente delle feste (Natale,
Carnevale e una festa di fine anno) che hanno visto coinvolti tutti i bambini, i ragazzi, i
genitori e gli insegnanti. Sono state occasioni di conoscenza, di incontro, di valorizzazione
dei volontari, di protagonismo per i bambini e i ragazzi che approntano dei piccoli spettacoli
per l'occasione.
Le attività del centro sono continuate fino al termine dell'anno scolastico. In accordo con le
scuole nei primi mesi del 2008 sono stati inseriti altri bambini, mentre in parallelo è
proseguita anche la ricerca di nuovi volontari.
Il bilancio, ai primi di giugno, è stato di 68 iscritti al doposcuola (di cui circa 60 hanno
frequentato stabilmente durante l'anno) e complessivamente 130 tra bambini e ragazzi, dai
6 ai 18 anni, coinvolti nelle varie attività. Le provenienze sono state molto varie: la maggior
parte da Marocco, Italia, Cina, Romania, Moldavia, Perù ma anche da Brasile, Nigeria,
Cameroun, Ecuador, Tunisia, Paraguay, Albania, Filippine, Egitto, Algeria, Porto Rico.
Inoltre hanno collaborato alle varie attività circa 60 volontari, la maggior parte giovani, di cui
almeno 40 con continuità. 14 di loro sono immigrati di prima o seconda generazione (4
provenienti dal progetto “Se non ora quando”) provenienti da Brasile, Marocco, Francia,
Cina, Romania, Nigeria, Cameroun e Perù.
Tutte le attività hanno avuto una conclusione comune in occasione della festa di strada del
7 giugno 2008, con una partecipazione molto numerosa della popolazione della zona,
stimata oltre il migliaio di persone, con l'allestimento di uno spettacolo in cui si sono esibiti i
gruppi di teatro, danza e musica ed a cui hanno contribuito anche i bambini ed i ragazzi del
doposcuola.
Ma la valenza più significativa di questa festa è stato il percorso di co-progettazione e
gestione cooperativa e condivisa, con la partecipazione di centinaia di persone del territorio:
la strategia utilizzata è stata quella del massimo coinvolgimento possibile di ragazzi, giovani
e famiglie, attraverso il meccanismo della divisione dei ruoli e delle responsabilità,
sperimentando pratiche di decentramento e di gestione democratica delle decisioni (lavoro
152
DOSSIER 2009
in commissioni periodiche, valorizzazione delle competenze presenti nei vari gruppi,
condivisione delle ricchezze delle diverse tradizioni ed appartenenze).
Una particolare attenzione è stata prestata al periodo estivo, di chiusura delle scuole. Sia
per consolidare ed ampliare il lavoro educativo e di costruzione di legami positivi intrapreso
con i bambini ed i ragazzi, sia per offrire un sostegno alle tante famiglie messe in difficoltà
dall'assenza del “contenitore scuola” nei mesi estivi, sono state organizzate delle attività
estive, in collaborazione con l'oratorio di San Gioacchino. Le attività si sono svolte dal
mattino alla sera: caratterizzate da esperienze forti, come laboratori, apprendimento di
tecniche, attività sportive, grandi giochi, gite, visite, scambi, si sono trasformate grazie
all’intervento degli educatori in occasioni di crescita e di apprendimento. Il centro estivo è
stato anche l'occasione per conoscere meglio la città, dalle piscine ai parchi cittadini ai
musei ma anche di instaurare un rapporto nuovo con il quartiere, con la frequenza
settimanale dell'Arsenale della Pace, in cui i volontari del Sermig hanno contribuito
all’offerta di momenti di formazione e di animazione.
La partecipazione è stata superiore alle aspettative, con 135 bambini e ragazzi coinvolti
nelle 6 settimane del centro estivo e con una presenza costante quotidiana di circa 90-100
ragazzi.
2008-2009
Dopo l'estate sono riprese sia le attività di doposcuola che quelle sportive, aggregative e di
espressione artistica e corporea.
Grazie all'esperienza maturata nell'anno precedente è stato possibile offrire il servizio di
doposcuola ad un numero maggiore di bambini e ragazzi. Per non interrompere il sostegno
e la relazione con i ragazzi che l'anno precedente frequentavano la terza media, il
doposcuola è stato esteso anche al primo anno delle superiori. In poche settimane il
numero degli iscritti ha superato il centinaio, fino ad arrivare ai 112 con cui si è concluso
l'anno.
Sono ripresi anche i corsi di italiano, con il coinvolgimento di circa 70 ragazzi dai 13 ai 25
anni, di nazionalità cinese, marocchina, senegalese, egiziana, filippina, brasiliana,
peruviana, moldava e rumena e di 8 giovani volontari.
Un laboratorio di giocoleria ed uno di animazione sono andati ad arricchire l'insieme delle
attività più specificatamente aggregative, che oltre ad offrire ai ragazzi che normalmente
hanno scarso accesso a servizi di questo tipo (sia per i costi sia perchè poco accessibili sul
territorio) offerte ludiche, sportive, espressive e formative, ha fornito anche la possibilità di
innescare esperienze di protagonismo e partecipazione giovanile.
Alcuni adolescenti, ad esempio, sono stati coinvolti in un percorso di formazione per
animare le attività dei bambini più piccoli, affiancando gli operatori nell'animazione di feste
153
DOSSIER 2009
ed eventi sul territorio, facendo esperienza di lavoro di gruppo, di protagonismo e di
responsabilizzazione.
Anche le relazioni con i genitori dei bambini man mano si sono approfondite: oltre ad
incontri periodici tra le famiglie e i volontari, sono state nuovamente organizzate diverse
feste durante l'anno, la cui preparazione ha rappresentato l'occasione per coinvolgere più
persone possibili, dai genitori ai ragazzi, dagli abitanti del territorio agli adolescenti dei
gruppi, con l'obiettivo di incrementare i momenti di socializzazione e di conoscenza
reciproca, di aumentare gli spazi di convivenza attraverso la sperimentazione di processi
democratici e cooperativi.
Sono nate così la festa di dicembre, in cui si sono festeggiati contestualmente l'Aid al- Kabir
ed il Natale, la festa di Carnevale e, domenica 7 giugno 2009, la manifestazione “Idee e
volti in festa”, una grande festa di strada in cui si sono alternati tornei sportivi, giochi a stand
per bambini e ragazzi, uno spettacolo in cui ancora una volta sono confluiti i contribuiti delle
varie attività di teatro, danza e musica. La presenza di altre associazioni con i loro stand,
vari laboratori, ed una mostra fotografica hanno completato una variopinta offerta che ha
richiamato anche in quest'occasione moltissimi abitanti del territorio e del resto della città.
Nel corso dell'estate si è ripetuta l'esperienza dei campi estivi, questa volta progettata e
gestita in stretta collaborazione con il Sermig, oltre che con l'oratorio San Gioacchino. Oltre
ai bambini e ai ragazzi (gli iscritti sono 163) è stata proposta un'esperienza estiva anche agli
adolescenti: hanno partecipato in 53.
28 i volontari che collaborano anche nel periodo estivo.
L'anno scolastico 2008/2009 si è chiuso con il coinvolgimento complessivo, tra doposcuola,
corsi di italiano e attività varie, di 563 tra bambini, ragazzi, giovani ed adulti.
Nel 2009 i Servizi Educativi del Comune di Torino (settore integrazione educativa)
hanno messo a disposizione un grande spazio al secondo piano della scuola elementare di
via Fiochetto, in cui dai primi di novembre 2009 è attivo un nuovo centro aggregativo
denominato "Spazio Cantiere...Scuola Oltre la Scuola", uno spazio creativo, espressivo,
formativo e di scambio interculturale aperto al territorio che ospita attività di doposcuola per
elementari e medie, corsi di italiano per minori ed adulti stranieri, spazi gioco e laboratori
espressivi ed artistici.
I CONFLITTI di MARCO BERTOLUZZO
Criminologo università di Torino
Trattare il tema dei conflitti può voler dire venire a contatto con una realtà che provoca
disorientamento e inquietudine ma anche interesse.
Interesse perché l'esperienza del conflitto, in fondo, appartiene a tutti, indipendentemente
dalla condizione economica, sociale o culturale di appartenenza.
Accomuna giovani ed anziani, donne e uomini. E provoca su tutti lo stesso effetto: a causa
dei litigi si soffre e non c'è nessuna esperienza o competenza che possa "metterci al riparo".
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Forse anche per questo aspetto siamo abituati, sin da piccoli, ad esprimere sempre e
comunque un giudizio negativo sul conflitto.
Si cresce con l'imperativo di non litigare, di "fare la pace", come se questo momento non
fosse il punto di arrivo di un percorso di autodeterminazione e di scelta. Ed ancora. Spesso
di fronte ad un litigio che riguarda altri sentiamo una sorta di impulso naturale che ci spinge
a cercare di far cessare la lite. E’ difficile sopportare queste tensioni.
Il conflitto, in altre parole, viene considerato come "male in sé" e sembrerebbe non trovare
altra definizione.
Ma se guardiamo con più attenzione alla realtà della nostra vita, come alle pagine della
storia, ci accorgiamo che questo giudizio morale non trova conferma perentoria nei fatti.
Se pensiamo alla nostra storia personale abbiamo tutti tracce di conflitti che ci hanno
aiutato a crescere, a maturare, a diventare adulti. Conflitti che hanno prodotto cambiamenti
importanti, che ci hanno aiutato a compiere scelte fondamentali, pur passando attraverso
l'esperienza della sofferenza.
Ma vi sono anche tracce di conflitti che non hanno prodotto nulla se non distruzione e
continuano a "sopravvivere". E nel ricordo questi conflitti sono sempre troppo vicini.
Come nella storia dei popoli. Vi sono alcuni conflitti che hanno prodotto cambiamenti,
progresso, svolte epocali ed altri che hanno procurato sofferenza, sterminio e morte.
Esiste allora un approccio corretto al conflitto?
Forse quello di non considerarlo come "male o bene in sé" ma quello innanzitutto di
considerarlo. Riconoscere in altre parole la sua esistenza come dato di realtà, come un
momento che può toccare la nostra vita.
In questa ottica diventa fondamentale prestare attenzione alla gestione del conflitto.
Gestire il conflitto significa porre attenzione al suo sviluppo, alla posizione che i vari attori
assumono nella dinamica del conflitto e non solo alla risoluzione dello stesso.
La risoluzione può diventare uno tra i risultati possibili ma non l'unico.
Vi sono infatti dei conflitti solo parzialmente risolvibili o non risolvibili del tutto; la ricerca di
una soluzione "a tutti i costi" diventa solo dispendio di energie e non può che creare ulteriori
problemi.
Uno degli approcci più immediati e diffusi alla dinamica conflittuale è quello di intervenire
richiamando la funzione della regola. In una situazione complessa e spesso confusa il
richiamo alla regola, o in alcuni casi alla norma, sembra indicare una strada verso la
risoluzione dei conflitti. Ma spesso ci si accorge che la regola non si può applicare , che
l’eventuale applicazione produrrebbe un danno maggiore di quello già arrecato, che la
regola, in fin dei conti, non regola.
Non va negata peraltro l’utilità della regola quando viene utilizzata come parametro per
decidere rispetto ad una dinamica di fatti che si sono susseguiti in un certo modo e in un
certo tempo. E stabilire chi deve essere sanzionato, chi è stato danneggiato e chi ha
danneggiato, chi deve essere risarcito e chi deve risarcire, serve a interrompere la dinamica
del conflitto. Ma spesso questo non incide sulla relazione instaurata tra i configgenti. In altre
parole l’intervento di un terzo che decide “il torto e la ragione” non è garanzia di un epilogo
del conflitto.
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DOSSIER 2009
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DOVE SI RITROVANO I CATTOLICI A PREGARE ?
Africani anglofoni (comunità anglofona africana)
Chiesa di San Rocco, via San Francesco d’Assisi n. 1
Messa domenicale: ore 11:15
Coro di San Rocco: sabato ore 20:00 e domenica ore 10:00
Coro multietnico: 2ª domenica del mese, ore 17:00
Gruppo di preghiera: mercoledì ore 20:00
Catechesi: mercoledì ore 15:30
Presenza: 200 - 250 persone
Referente: Padre Peter KILASARA tel. 333/633.82.47
Padre John Laurian MAENDELEO tel. 389/0985511
E-mail: [email protected] - [email protected] , [email protected]
Sito web: www.saintrockyturin.tk
Africani francofoni (comunità francofona africana)
Chiesa Suore S. Anna, via della Consolata n. 20, Suor Lucia tel. 011/234221 011/2342292
Messa festiva:ore 11:00 (puntuali)
Presenza media:50 - 80 persone
Referente:P.Bruno AMERIKANI tel. 346/0802482
E-mail. [email protected] , [email protected]
Catechesi: sabato 14.00
Albanesi (comunità cattolica e giovani)
Chiesa San Michele Arcangelo, via Giolitti n. 44
Titolare della chiesa:Padre Angelo BELLUSCIO tel. 340/5218262
Incontro con Messa:3ª domenica ore 15:30 (in albanese)
Presenze medie:100 persone
Referente:Fratello Egidio MURA, cell. 340/5995978,
Padre PELIZZA (Salesiano), tel. 011/5224221
E-mail: [email protected] [email protected] [email protected]
Dispongono:sala riunioni
Albanesi (comunità italo-albanese di rito bizantino)
Chiesa San Michele Arcangelo, via Giolitti n. 44
Messa domenicale:ore11:00
Telefono:011/8173450
Referente:P. Angelo BELLUSCIO , via Cavour n. 12, tel. 011/88518
Amici di Lazzaro (gruppo interetnico)
Chiesa San Giuseppe (Padri Camilliani) via Santa Teresa n. 22
World prayer:ultimo venerdì del mese ore 20:30 - 23:00
Referente:Paolo BOTTI tel. 349/466.53.65
340/4817498 via Toselli n.1 - 10129 Torino
E-mail: [email protected]
Presenza media:100 - 150 persone di diverse nazionalità
ASAI (minori di diverse nazionalità e famiglie. Inoltre si ritrovano giovani adolescenti e
ragazzi italiani e stranieri di diverse nazionalità con famiglie interventi a San Salvario, Porta
Palazzo, Barriera di Milan, San Donato).
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DOSSIER 2009
Indirizzo:via Sant’Anselmo n. 27/E
Telefono:011/65.71.14
Giorni di incontri:lunedì - sabato dalle ore 14:00alle 20:00 (giovani adulti sera)
Presenza media:150 persone, ragazzi contattati 1500
Referente ASAI e UPM:Sergio DURANDO tel. 011/24.62.092 (di mattina)
E-mail: [email protected] [email protected]
Gruppo di circa 1500 minori con laboratori e vari servizi per lo inserimento, ed impegno di
catechesi ed evangelizzazione, campi estivi.
Brasiliani
Centro religioso, via Chambery n. 46
Messa mensile:4º sabato ore 17:00
Incontro di formazione:3º sabato ore 15:30 via Barbaroux n. 30 - tel 011/5622581
Presenza media:30 - 50 persone
Referenti:Suor Lodovica PEIROTTI (UPM) tel 011/837082
Celebrante:Don Isidoro PARIETTI, tel. 011/7730512
Dispongono di:Capella per celebrazioni e incontri
Centro Andrea - Associazione Opera Mensa del Povero
(Persone in difficoltà: italiani e diverse nazionalità)
Indirizzo:via Guinicelli n. 4 (bus 56)
Servizi colazione:08:00
Domenica S. Messa:10:00; dopo la Messa pranzo alle 11:00 per 240 persone
Tutti i giovedì dalle 15 alle 18 corso di alfabetizzazione per adulti
Referente:Fratello Egidio MURA, tel. 340/5995978 011/8989402
[email protected]
Chiesa di San Rocco (messa in italiano)
Sede in via San Francesco d’Assisi n. 1, tel. 011/53.53.23
Messa domenicale:ore 10:00 (con partecipazione mista)
Presenza media: 120 – 150 presenze
Telefono Ufficio:011/202319
Referente:don Fredo OLIVERO
E-mail: [email protected]
Sito web: www.migrantitorino.it
Cingalesi (Sri Lanka messa in cingalese)
Chiesa Parrocchiale SS. Angeli Custodi, via Giuseppe Giusti n. 8
Messa:3ª domenica del mese ore 10:30
Referente: Fernando Privantha tel. 011/541368
E-mail: [email protected] [email protected]
Celebrante:Padre Victor JAYAMANNE tel 333/9912633
Filippini (lingua ufficiale tagalog e inglese)
Chiesa San Giovanni Evangelista (Padri Salesiani), corso Vittorio Emanuele II n. 13
Messa festiva:ore 12:00
Messa feriale:ore 18:30
Presenza media:600 - 800 persone
Responsabile:Don Giovanni BENNA. Tel. ufficio 011/65.90.609
Disponibilità:dal martedì al sabato dalle ore 15:30 alle19:00
Utilizzano:la chiesa, un salone teatro, un salone e varie sale per attività di aggregazione,
formazione, catechesi, 4 cori, 1 corso biblico
Segreteria quotidiana:aperta 7 giorni su 7 pomeriggio e sera
E-mail:[email protected]
Latinoamericani - comunità latino americana (lingua spagnola)
Parrocchia Maria Regina delle Missioni, via Cialdini n. 20
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Parroco:Padre Francesco BERNARDI, tel. 011/4331568
Messa festiva:ore 12:00
Presenza media :250 - 300persone
Referente:Padre Ugo POZZOLI, tel. 011/44.00.400
E-mail: [email protected]
Dispongono:chiesa e di un Salone per pranzo e riunione
Via Cialdini n.4
Catechesi: 4° domenica del mese ore 9:30
Responsabile: Padre Ugo POZZOLI, Maria Tirsia VEGA AFRICANO
Coro: domenica ore 10:30
Responsabile. Angelo
Nigeriani (comunità ecumenica lingua inglese)
Parrocchia San Giuseppe Cafasso, Corso Grosseto n. 72
Celebrazione domenicale:ore 10:00
Presenza media:150 persone.
Responsabile:Padre Francesco DISCEPOLI, Suor Maresa SABENA, tel. 011/2462092
E-mail: [email protected] [email protected] (Suor Maresa)
Dispongono della chiesa succursale e di una sala riunioni
Peruviani (latinoamericani lingua spagnola)
Chiesa Istituto Madre Mazzarello (Salesiane), via Cumiana -via Campiglione n. 5
Messa domenicale:in spagnolo, ore 12:00, Padre Pedro NOTA
Domenica:Incontro biblico-catechismo “cammino cristiano” per gruppo-giovani e
gruppo adulti, ritiri spirituali periodici, confessioni Oratorio e attività pastorale: sabato
pomeriggio e domenica
Presenza media: 400 - 500 persone
Responsabile: D. Massimo IUCULANO
Referente per la Pastorale: Suor Assunta BERGAMIN tel. 011/3797851
Suor Domenica MACARIO tel 011/3797823
E-mail: [email protected]
Dispongono di:locale per catechesi, locali per lavoro pastorale, oratorio (locali: Domenico
Savio e Laura Vicuña)
Polacchi (comunità polacca)
Chiesa San Giorgio, via Barrili n.12
Messa in polacco:ogni domenica ore 16:30 (ore 16:00 adorazione)
Referente: Kazimierz GAJDA
Abitazione e Parrocchia: Parrocchia di Cambiano
Telefono: 011/9440189
E-mail: [email protected]
Referente: Maksymiliana KAMINSKA,
E-mail: [email protected]
Telefono suore polacche 011/3042428
Dispongono di: locale in via Spallanzani n. 7
Attività: messa, incontri per bambini e ragazzi ogni settimana, incontri per adulti e famiglie
dopo la Santa Messa dalle 18 alle 19:30
Romeni Cattolici (lingua romena)
Chiesa Parrocchiale Madonna del Carmine, via Del Carmine n. 3 - tel. 011/43.695.25 338/9063051
Messa festiva: ore 08:30 e 11:00
Messa prefestiva: ore 19:00
Messa giorni feriali: ore 19:00
Responsabile: Don Giorgio MICLAUS – Don Lorenzo IGNAT
Utilizzo Chiesa: Tutti i giorni inoltre due sale per l’ufficio
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E-mail: [email protected]
Referente:Eugen BULAI
Consulenze: mercoledì 16:00 - 19:00
Parrocchia San Vincenzo De’ Paoli, via Milano n. 59 Settimo Torinese (TO)
Messa: ultima domenica del mese ore 12:15
Referente: Don Iulian Herciu. Tel. 011/8005626
Presenza media : 150
Parrocchia San Luca: ore 20:30 martedì corso Biblico in romeno
SOSPESA PER ORA LA CATECHESI SETTIMANALE
Suore del Famulato Cristiano - (Comunità religiosa da diverse nazionalità), via
Lomellina n. 44 tel 011/8998810
Referente: Suor Carmen
Riceve :martedì e sabato ore 09:00 - 12:00 e giovedì 15:00 – 17:00
Formazione: corsi per colf (1ª settimane del mese)
E-mail: [email protected]
corsi formazione religiosa e corsi di aggiornamento (2ªdomenica del mese)
incontro ricreativo- culturale 4° domenica del mese
Ucraini (comunità ucraina)
Chiesa San Michele Arcangelo, via Giolitti n. 44
Messa: 2ª e 4ª domenica del mese, ore 11:30
Referente: Padre Andriy KUSHNIR (Parrocchia SS. Trinità, via Stupinigi n. 16 - Nichelino)
Telefono: 329/0736618
E-mail: [email protected]
Ungheresi (comunità cattolica ungherese)
Chiesa PP. Filippini - via Maria Vittoria n. 5
Messa: 2 volte l’anno
Referente: Padre Izmindi ANTAL (Oratoriano)
Telefono: 011/538456
LE CHIESE EVANGELICHE A TORINO
Elenco presso dalla guida di Torino 2009- 2010 “DOVE COME QUANDO”
Chiesa Cristiana Avventista Romena
Indirizzo : via Viterbo n. 119 - 10149 Torino (TO)
Telefono : 011/4550616
Sabato : ore 09:30
Domenica : ore 10:30
Indirizzo : via Rosta n. 3 - 10143 Torino (TO)
Telefono : 011/7716770
Chiesa Evangelica Apostolica
Indirizzo : via Caluso n. 26 - 10148 Torino (TO)
Telefono : 011/2267349
Domenica : ore 10:00
Chiesa Evangelica dei Fratelli
Indirizzo : via Polonghera n. 42 - 10100 Torino (TO)
Telefono : 011/3851461
Domenica : ore 10:00
Chiesa Evangelica Battista
Indirizzo : via Passalacqua n. 12 - 10122 Torino (TO)
Telefono : 011/537283
Domenica : ore 10:45
Chiesa Evangelica Battista Romena
Indirizzo: c/o Ch. Avventista Via Rosta n° 3 – 1014 3 Torino (TO)
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Telefono: 011/7716770
Chiesa Evangelica dell’Esercito della Salvezza
Indirizzo : Corp. Torino - via Principe Tommaso n. 8 C - 10125 Torino (TO)
Telefono : 011/6699828
Domenica : ore 10:30
Chiesa Evangelica Luterana
Indirizzo : via Moretta n. 2 - 10100 Torino (TO)
Telefono : 011/4341609
E- mail: [email protected]
Domenica : ore 18:30 (da gun. A sett. 1 e 3 dom)
Chiesa di S. Antonio da Padova
Indirizzo: via Sant’Antonio da Padova. 7 Torino
www.chiesaluterana.it
Chiesa Evangelica Pentecostale
Indirizzo : via Spalato n. 9/b - Torino (TO)
Telefono: 347/3030855
Domenica : ore 10:00
Chiesa Evangelica Valdese
Indirizzi : corso Vittorio Emanuele n. 23 - 10125 Torino (TO),
corso Principe Oddone n. 7 - 10144 Torino (TO)
via Nomaglio n° 8
via Tommaso Villa n .71
Telefono : 011/6692838
Domenica : 10:30
CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO
A Torino operano molte chiese e comunità ortodosse e cristiane orientali. Quella che segue
è la lista di tutte quelle che conosciamo, .
Parrocchia Greco-Ortodossa della Natività di San Giovanni Battista (Patriarcato
Ecumenico);via delle Orfane n. 11, 10122 Torino.
Divina Liturgia: domenica e festività ore 10:00
Catechesi e Vespro: sabato ore 17:00
Ufficio di Intercessione (Paraclisi) alla Madre di Dio: venerdì ore 18:00
Parroco: Padre Iosif Restagno
Telefono della chiesa: 011/4310130
Per informazioni è possibile rivolgersi anche al Consolato generale della Grecia (via
Mongrando n.5, 10153 Torino, tel. 011/8395024).
Parrocchia Ortodossa di San massimo (Patriarcato di Mosca). Chiesa del Buon Pastore str. Val San Marino n. 7, 10131 Torino.
Divina Liturgia: domenica e festività ore 10:00
Grande Veglia: sabato e vigilie delle feste ore 17:00
Ore terza e sesta: giorni feriali ore 11:00
Vespro: giorni feriali ore 18:00
Parroco: Ieromonaco Ambrogio (Cassinasco)
Telefono 011/8196205 - 340/6721375
E-mail del parroco Padre Ambrogio: [email protected]
E-mail dell’Igumeno padre Andrea: [email protected]
E-mail della Parrocchia: [email protected]
Parrocchia Ortodossa Romena di Santa Parascheva (Patriarcato di Romania); Int. Via
Cottolengo n. 26, 10152 Torino.
Divina Liturgia: domenica ore10:30 (Mesonittico e Mattutino: dalle ore 08:30)
Preghiera e lettura biblica: lunedì ore 19:00
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DOSSIER 2009
Preghiera e catechismo per adulti: mercoledì ore 19:00
Ufficio dell’Olio Santo: primo venerdì del mese ore 19:00
Inno Acatisto: tutti gli altri venerdì ore 19:00
Parroco: Padre Gheorghe Vasilescu.
Parrocchia Ortodossa Romena dell’Esaltazione della Santa Croce (Patriarcato di
Romania); c/o Chiesa di Santa Croce, piazza Carlo Emanuele II, 10123 Torino (ingresso da
via Accademia Albertina n. 9). Divina Liturgia: domenica ore 10:30 (Mattutino: dalle ore
09:30) e mercoledì, ore 09:00
Vespro e catechesi: martedì ore 19:00
Ufficio dell’Olio Santo: ultimo venerdì del mese ore 19:00
Inno Acatisto: tutti gli altri venerdì ore 19:00
Parroco: Padre Lucian Rosu.
Parrocchia dei Santi Medici Cosma e Damiano - Patriarcato di Romania / chiesa di
Sant’Anna- piazza Mazzini n. 4 CARMAGNOLA. Parroco: P. Vasile Vlasin:
Divina liturgia: tutte le domeniche ore 10:00
Celebrazioni anche nei giorni feriali.
Parrocchia di San Matteo - Patriarcato di Romania / chiesa del Santo Sudario, via S.
Sudario n. 9 CIRIÈ
Ospitalità eucaristica molto ampia.
Parroco: P. Vasile Timis.
Divina Liturgia: tutte le domeniche ore 10:00.
Celebrazioni anche nei giorni feriali.
S. Maria della Stella - Collegiata alta RIVOLI (Patriarcato di Romania) Ospitalità
eucaristica: responsabile P. Lucian Rosu
Prete incaricato P Claudiu Dita
Divina Liturgia: ultima domenica del mese ore 10:00
Chiesa di San Guglielmo CHIERI (Patriarcato di Romania), piazza Mazzini.
Ospitalità eucaristica.
Responsabile P. Lucian Rosu.
Divina Liturgia ore 10:00 la seconda o quarta domenica del mese.
Comunità Ortodossa Macedone di San Giovanni Battista (Chiesa Ortodossa Autocefala
di Macedonia); sede legale: via Santa Croce n. 7, 10024 MONCALIERI (TO).
I sacerdoti che servono la comunità vengono da Skopje con cadenza fissa (abitualmente a
gennaio e nel periodo pasquale) per servire i fedeli ortodossi macedoni di Torino, Alba, Asti,
Acqui Terme e Piacenza.
Parrocchia Ortodossa Russa di Rito Antico di San Nicola il Taumaturgo (Metropolia di
Belokrinitsa); sede temporanea: c/o chiesa ortodossa russa, strada val San Martino n. 7,
10131 Torino.
Parroco: Padre Nikola Yakunin.
Parrocchia Ortodossa Greca di San Giovanni Battista - Chiesa della Visitazione - Ist.
delle Orfane: via delle Orfane.
Parroco P. Giuseppe Restagno.
Divina Liturgia: tutte le domeniche ore 10:00. Celebrazioni anche feriali
Parrocchia Etiope Ortodossa in fase di costruzione (referente: sig. Bruno Gilardi).
Celebrazione della Parola e catechesi tutte le domeniche ore 15:00 presso la cappella
invernale della Parrocchia del Patrocinio di San Giuseppe
La parrocchia non ha ancora una sede propria. Il parroco è presente per servizio pastorale
in alcuni periodi dell’anno.
162
DOSSIER 2009
Parrocchia Ortodossa Romena di Vecchio Calendario dei Santi Pietro e Paolo
(Metropolia di Slatioara). Int. via Genova n. 172, 10127 Torino. Divina Liturgia: Domenica
ore 09:00
Grande Veglia: sabato ore 16:00
Parroco: Padre Teodor Saghin.
Per i cristiani ortodossi orientali (non calcedoniani):Parrocchia Copta Ortodossa di Santa
Maria Vergine (Patriarcato Copto Ortodosso di Alessandria).
Parroco: Ieromonaco Wissa El Antony.
Via San Donato n. 17, 10144 Torino.
Per i cristiani cattolici orientali: Parrocchia Italo-Albanese di San Michele Arcangelo
(Eparchia di Lungro). via Giolitti n. 44, 10123 Torino.
Parroco: Padre Antonio Belluscio Telef. 340/52.18.262
CENTRI ISLAMICI a Torino –
Moschea di Torino
Culto festivo venerdì ore 13:30
Indirizzo: via San Giuseppe B. Cottolengo n. 7 bis 1 - 10152 Torino (TO)
Telefono: 011/65.54.65
Istituto Islamico “Moschea della Pace”
Culto festivo venerdì ore 13:30
corso Giulio Cesare n. 6 - 10152 Torino (TO)
Telefono: 011/436.60.40
Imam: Abdel Aziz Khounati
Sala di Preghiera (Riservato alle donne)
Culto festivo sabato ore 20:00
via Berthollet n. 24 - 10125 Torino (TO)
Telefono: 011/669.22.89
Sala di preghiera
Culto festivo venerdì ore 13:30
via Nizza n. 19 - 10125 Torino (TO)
Telefono: 011/433.13.48
Imam Mohamud Abdullahi
Sala di preghiera
via Saluzzo n. 18 - 10125 Torino (TO)
Sala di preghiera
via Piossasco n. 9 - 10152 Torino (TO)
(Barriera di Milano).
Sala di preghiera
via Chivasso n. 10 - 10152 Torino (TO)
Sala di preghiera
corso Vercelli n. 140 - 10155 Torino (TO)
Sala di preghiera
corso Regina Margherita n. 162 - 10152 Torino (TO)
Sala di preghiera
via Giuseppe Baretti n. 31 - 10125 Torino (TO)
163
DOSSIER 2009
164
DOSSIER 2009
CONCLUSIONI E PROPOSTE
di Fredo Olivero
1. Modificare il pacchetto sicurezza: cittadini non criminali.
La prima richiesta al governo è quella di modificare la legge 94/2009, cioè il
“pacchetto sicurezza”, e la cultura del pregiudizio che l’ha generata, e prima
ancora si era espressa con la legge Bossi-Fini.
Senza questa modifica legislativa e un cambiamento di lettura del fatto
strutturale dell’immigrazione che considera lo straniero come possibile
criminale non possiamo essere accolti nell’Unione Europea della libera
circolazione delle persone.
2. Utilizzo delle risorse economiche in modo programmato con associazioni
fidabili.
Le risorse economiche sono essenziali, ma, per essere anche efficaci,
devono essere utilizzate da associazioni che operano costantemente sul
territorio con programmi di lunga durata.
Se i progetti non hanno queste caratteristiche, l’effetto è temporaneo e si
chiude con il progetto.
Quindi, sia le risorse pubbliche (stato ed enti locali), sia le risorse delle
fondazioni bancarie e private devono avere la certezza della validità degli
operatori e, gli operatori, la sicurezza che l’impegno serio viene riconosciuto.
3. Dai “diritti di carta” ai diritti reali.
Anche quando la parità è riconosciuta, bisogna passare dalle parole dette e
scritte ai fatti.
Uguali diritti significa garanzie su salute, lavoro, scuola, casa, sicurezza,
inserimento sociale.
4. Risposte sinergiche.
Se non ci mettiamo in rete a lavorare le risposte sono, quasi sempre, parziali,
limitate e non condivise.
L’esperienza di questi anni di lavoro coordinato tra Ufficio Pastorale MigrantiASAI, gli enti locali e, nel caso dei rifugiati, il tavolo dei rifugiati “Piemonte
non solo asilo” – coordinamento regionale delle Associazioni – ci conferma
che per essere efficaci il lavoro congiunto è la strada maestra.
5. Il tema centrale del prossimo futuro è rendere veri i diritti.
Quindi incominciare ad abbattere i pregiudizi infondati: “gli immigrati ci
rubano il lavoro!”, “sono tutti criminali!”, e costruire insieme un futuro di
rispetto e solidarietà, perché nessuno si senta straniero, ma sia orgoglioso di
essere cittadino.
165
DOSSIER 2009
Allegati:
Quaderni UPM
Dal 2009 abbiamo iniziato a realizzare dei quaderni informativi di seguito troverete i titoli e i
contenuti dei sette quaderni usciti fino ad oggi, se siete interessati potete trovarli in modalità
cartacea, presso il nostro ufficio oppure potete scaricarli dal nostro sito internet
www.migrantitorino.it
2. La libera circolazione nell’UE
Introduzione: Libertà di circolazione e soggiorno nell’UE
1. La libera circolazione dei cittadini comunitari
1.1 I miglioramenti introdotti dalla direttiva 2004/38/CE
1.2 Allontanamento del cittadino comunitario: una questione molto discussa
Circolazione dei lavoratori e diritto a lavorare in un altro Stato membro
2. Le disposizioni transitorie alla libera circolazione
2.1 Le fasi della transizione
2.2 Alcune questioni sensibili
2.3 Le scelte dell’Europa dei Quindici
2.4 Le scelte dei nuovi Stati membri
2.5 La situazione dei Paesi candidati
3. Schengen: la cooperazione
intergovernativa divenuta comunitaria
3.1 Principali misure previste dalla
cooperazione Schengen
3.2 Relazioni Schengen con alcuni Paesi terzi
4. Immigrazione e asilo: la circolazione
nell’UE dei cittadini non comunitari
4.1 Il contrasto dell’immigrazione illegale
4.2 Tentativi di selezionare l’immigrazione
4.3 Europarlamento favorevole al lavoro
immigrato, meglio se qualificato
Sanzioni per i datori di lavoro che
sfruttano l’immigrazione illegale
4.4 Migliorare l’integrazione dei cittadini
immigrati
4.5 Europa sempre meno terra d’asilo
Dimezzate in cinque anni le domande d’asilo
Links utili
5. Alcuni dati
3. Il popolo Rom
Introduzione: Rom, il popolo che nessuno vuole
1. Storia e cultura rom
1.1 Vivono in mezzo a noi da oltre 5 secoli - 1.2 Si definiscono rom, che in lingua
romanì significa “uomo” - 1.3 Nel passaggio a Occidente si divisero - I rom in Italia
2. La situazione dei rom in Europa
2.1 Discriminazione e intolleranza diffuse - 2.2 Europarlamento: riconoscere i rom
come minoranza etnica – 2.3 Le richieste dei rom alla presidenza dell’UE - 2.4 La
Decade rom per l’inclusione socio-economica - 2.5 Primo Vertice europeo sulla
166
DOSSIER 2009
condizione dei rom - Italiani i più intolleranti nell’UE con i rom
3. L’organizzazione familiare e sociale
3.1 La famiglia al primo posto - 3.2 Trasformazioni sociali - Il popolo Rom e la
religione
4. Storia di Rom e Sinti a Torino
4.1 Rom e Sinti a Torino e in Piemonte dalla fine degli anni Settanta – 4.2 Scelte
attuate a soluzioni possibili – 4.3 Rom dalla Romania – 4.4 Qualche prospettiva sul
futuro prossimo – 4.5 Rom e sinti a Torino Campi sosta non autorizzati a Torino e
cintura – Qualche prospettiva per il futuro
5. Alcuni dati sui rom a Torino
5.1 Popolazione rom e nomade negli Stati membri del Consiglio d’Europa – 5.2 Stima
della percentuale di rom e nomadi sulla popolazione dei Paesi dell’UE – 53 Alcuni
dati cittadini
6.Links utili
3. Integrazione e cittadinanza a scuola
1 Introduzione: gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano
Una scuola accogliente
2. Il contesto europeo – principali documenti comunitari
2.1. La cooperazione con i Paesi terzi (2001)
2.2 Condizioni di ingresso per motivi di studio (2004)
2.3 Libro Verde Migrazione e Mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi scolastici
2.4 Documento di lavoro della Commissione: le scuole per il 21°
secolo
3. Dati disponibili a livello europeo
3.1 La scolarità a livello europeo
3.2 La spesa media dell’UE per l’istruzione
3.3 Studenti migranti nell’UE
3.4 Criticità e strategie per l’inserimento degli studenti migranti
4. La situazione in Italia
4. Immigrazione e lavoro
1. Migranti non solo lavoratori ma cittadini
2. La libera circolazione dei lavoratori comunitari
2.1 La situazione dopo gli ultimi allargamenti
2.2 Benefici della libera circolazione
2.3 Anche la Svizzera apre ai lavoratori comunitari
3. Il lavoro nelle migrazioni internazionali
3.1 Aspetti quantitativi del fenomeno
3.2 Alcune caratteristiche delle migrazioni
3.3 Aspetti recenti della normativa europea
3.4 Discriminazioni diffuse anche in ambito lavorativo
4. Migrazioni e sviluppo
4.1 Alla ricerca di sinergie
4.2 Il problema della “fuga di cervelli”
4.3 L’ipotesi delle migrazioni circolari”
4.4 Il contributo delle rimesse finanziarie
4.5 Conseguenze della crisi per i lavoratori migranti
Un lavoro dignitoso per i migranti
167
DOSSIER 2009
5. Lavoro dei migranti in Italia
5.1 Una fotografia della situazione attuale
La realtà piemontese
5.2 L’ingresso per lavoro in Italia
5.3 Condizioni di lavoro e discriminazioni
6. Link utili
5. Richiedenti asilo e rifugiati
Introduzione 1
1. Glossario dei termini
1.1 Persone
1.2 Luoghi
1.3 Servizi7
2. Un mondo di storie e numeri
2.1 Il Rapporto statistico UNHCR
United Nation High Commissioner for Refugees (UNHCR)
2.2 La situazione italiana
2.3 Il viaggio per l’Italia
2.4 Il Paese che viene abbandonato
3. Diritti e leggi
3.1 La Convenzione di Ginevra
3.2 Fonti del diritto internazionale
3.3 La legislazione europea
3.4 La legislazione italiana
3.5 I minori
4. Guida di sopravvivenza per un richiedente asilo in Italia.
La giungla delle procedure
4.1 Le procedure: i passaggi obbligati per un richiedente asilo
4.2 Cosa deve fare un richiedente asilo? E a chi si rivolge?
4.3 Che cosa è un’audizione? Che cosa fa una Commissione territoriale?
Le Commissioni territoriali
4.4 Quali documenti il richiedente asilo deve avere con sé durante l’audizione?
4.5 Quali sono i tempi d’attesa per il richiedente?
4.6 Che succede se la domanda è respinta?
4.7 Riconosciuto come rifugiato! Ma dopo il riconoscimento
5. L’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati in giro per l’Italia
e a Torino
5.1 Ritratto di un caso specifico: Torino
Come si vive negli stabili occupati?
Il Tavolo di lavoro sul rifugio
6. Le questioni aperte
6.1 Lo SPRAR: le insufficienze di un sistema d’asilo
6.2 La chiusura delle frontiere
Non-refoulement
7. Riferimenti bibliografici e web
6.
Le politiche di sicurezza nell’UE
Introduzione
1. La politica di sicurezza dell’UE
1.1 Programmi quinquennali per Sicurezza, Giustizia e Libertà
168
DOSSIER 2009
1.2 Il Programma di Stoccolma
1.3 Europarlamento: più diritti nel Programma di Stoccolma
1.4 La direttiva sui rimpatri
Il parere del Consiglio Europeo sull’immigrazione illegale
2. La politica di sicurezza in Italia
2.1 Sicurezza all’italiana: Legge 94/2009
Immigrazione: principali modifiche introdotte dal “Pacchetto sicurezza”
2.2 Espulsione e trattenimento dopo la Legge 94/2009
Iniziativa sul “divieto di segnalazione”
2.3 Commenti e critiche alle nuove norme italiane
2.4 Appelli contro la nuova Legge
3. L’Italia nel contesto internazionale
3.1 I contrasti con l’UE sul “pacchetto sicurezza”
3.2 Il reato di clandestinità in Europa: due studi comparativi
3.3 Respingimenti e omissioni di soccorso
Respingimenti: chiesti chiarimenti al governo italiano
3.4 Botta e risposta tra ILO e governo italiano
Le domande dell’ILO all’Italia
7. Per una vita normale.
Percorsi di integrazione per rifugiati politici
1. DEFINIZIONI, LEGGI, ACCOGLIENZA
Distinzioni
Responsabilità
2. UNA STORIA NON SOLO TORINESE
Rifugiati senza rifugio
L emergenza
La progettazione
Ostacoli e uscite
Tutti in caserma! (o quasi)
Partenze
3. UN MODELLO POSSIBILE: “PERCORSI DI INTEGRAZIONE”
Lavorare insieme
I pilastri di “Percorsi di integrazione”
169
DOSSIER 2009
CARITAS e CARITAS e GRANTES MIGRANTES
IMMIGRAZIONE Dossier Statistico
2009
Comitato di Presidenza
Indice
• CA RITA S I TAL I AN A:
M ONS.
• MIG RAN TE S:
PI E RGIO RGI O SAVI O LA, GIA NR OMA NO G NE S O TTO
M ON S.
• CA RITAS DI R O MA:
MO NS.
V ITT ORI O NOZ ZA, FRAN C E S C O M ARS I C O
EN RI C O FE RO CI, FRA NC O P ITTAU
Sono coinvolte le strutture Caritas e Migrantes territoriali
Introduzione
Immigrazione: conoscenza e solidarietà. Introduzione al XIX Rapporto .....pag. 6
Aspetti salienti dell’immigrazione nel 2008 .......................................................... 11
Prospetto riassuntivo dell’immigrazione in Italia (2006-2008) .............................. 13
Patrocini e collaborazioni ...................................................................................... 14
Contesto internazionale ed europeo
Editoriale. Le migrazioni e le diverse ottiche tra i Paesi di origine
e quelli del benessere..............................................................................................15
Popolazione e sviluppo: lo scenario mondiale nel 2008 ....................................... 17
Presenza straniera e immigrazione nell’UE della crisi economica ........................ 25
Immigrati comunitari in Italia: nuova Europa e antiche paure .............................
L’immigrazione africana......................................................................................... 38
La collettività marocchina in Italia......................................................................... .44
Brasile. Terra di migrazioni tra passato e presente............................................... 51
L’immigrazione cinese in Italia:
uno sguardo al di là degli stereotipi...................................................................... ..57
Italiani residenti all’estero: considerazioni sulla dimensione linguistica
e l’affermazione economica................................................................................... .63
Il contesto italiano
Flussi
e soggiornanti
Editoriale . Poste in gioco, tra gestione e previsione ........................................... 73
I cittadini stranieri residenti, i flussi e gli eventi .................................................... 75
I cittadini stranieri: caratteristiche socio-demografiche
e distribuzione sul territorio.. ................................................................................. 81
Aspetti demografici. Situazione attuale e proiezioni al 2020 ................................ 89
Stima della presenza immigrata regolare all’inizio del 2009 ................................ 95
170
DOSSIER 2009
I contesti regionali
L’immigrazione al femminile..................................................................................
Le acquisizioni di cittadinanza ..............................................................................
I matrimoni misti ...................................................................................................
I flussi di ingresso regolari. Analisi dei visti ..........................................................
I flussi irregolari e il loro contrasto.........................................................................
La questione sicurezza. Le nuove norme dell’ultimo biennio................................
I decessi e il rimpatrio delle salme.........................................................................
102
110
118
126
134
146
150
Inserimento socio-culturale
Editoriale . Immigrazione: regolarità, coesione sociale e lungimiranza ................. 155
L’Italia “sicura” nell’era dell’insicurezza ................................................................. 157
I minori stranieri in Italia ........................................................................................ 166
Gli studenti di cittadinanza estera in Italia ............................................................ 174
La condizione abitativa degli immigrati................................................................. 182
Gli scrittori italiani di origine straniera .................................................................. 190
Gli immigrati e l’appartenenza religiosa tra multireligiosità e multiculturalismo …..198
Immigrati e criminalità: i dati e le interpretazioni ................................................ …208
Disparità di trattamento e discriminazione razziale: i dati dell'Unar ....................... 216
Politiche sanitarie e immigrazione: crisi ed opportunità ...................................... .. 223
Consensus Conference sull’immigrazione VIII congresso nazionale SIMM .......... 229
I bisogni degli immigrati rilevati dalla rete Caritas.................................................. 231
Il mondo del lavoro
Editoriale . I lavoratori immigrati al di là dei luoghi comuni .................................. ..235
Gli immigrati nel mercato del lavoro italiano ......................................................... 237
Lavoratori assicurati per territorio e settore .......................................................... 246
Lavoratori assicurati per paese di origine .............................................................. 255
I livelli retributivi dei lavoratori immigrati ............................................................ …263
I lavoratori agricoli stranieri .................................................................................. 269
I lavoratori dell’industria alimentare ..................................................................... 275
Immigrati e imprenditoria ..................................................................................... 277
Immigrati: tutela, infortuni e adesione ai sindacati .............................................. 289
Le rimesse in tempo di instabilità finanziaria ....................................................... 298
Il contributo finanziario degli immigrati ................................................................ 306
Immigrati, auto e patenti ...................................................................................... 313
I contesti regionali
Editoriale . La difficile scommessa delle politiche locali di integrazione ................ 315
Integrazione territoriale: ambiti strutturali e indici comparativi ......................... …. 317
Lombardia .............................................................................................................. 327
Piemonte ............................................................................................................... 335
Valle d’Aosta ......................................................................................................... 343
Liguria ................................................................................................................... 347
Nord Est
Veneto ................................................................................................................... 353
Friuli Venezia Giulia ............................................................................................... 361
Provincia Autonoma - Bolzano ............................................................................... 366
Provincia Autonoma - Trento................................................................................... 370
Emilia Romagna..................................................................................................... 374
171
DOSSIER 2009
Centro
Toscana .................................................................................................................. 381
Marche..................................................................................................................... 389
Umbria ..................................................................................................................... 393
Lazio ........................................................................................................................ 398
Roma ....................................................................................................................... 405
Sud
Campania ............................................................................................................. .409
Abruzzo ................................................................................................................ .. 417
Molise .................................................................................................................... 423
Basilicata ............................................................................................................... 427
Calabria ................................................................................................................ . 431
Puglia ..................................................................................................................... 436
Isole
Sicilia .................................................................................................................... 444
Sardegna ............................................................................................................... 452
Schede e tabelle statistiche
Tabelle sinottiche per regione .............................................................................. 459
Allegati Statistici ................................................................................................... 481
Inserto “Rifugiati”
UNHCR: richiedenti asilo e rifugiati nel mondo e in Italia .................................... 493
Servizio Centrale: il sistema di protezione italiano............................................... 503
Immigrazione:
conoscenza e solidarietà
Introduzione al XIX Rapporto sull’immigrazione
Caritas/Migrantes
Coniugare conoscenza e solidarietà
l motto prescelto per il XIX Rapporto sull’immigrazione della Caritas e della Migrantes ha
tratto ispirazione dalle encicliche di Benedetto XVI(“Caritas in Veritate”, del 29 giugno 2009
e, in precedenza, “Deus Caritas est”, del 25
dicembre 2005) e dalla lettera in cui San Paolo (Ef 4,15) esorta a vivere “secondo la
verità nella carità”. “Conoscenza e solidarietà”: anche l’Agenzia europea per i diritti
fondamentali (Fra) nel suo ultimo rapporto ha sottolineato che la disinformazione e la scarsa
consapevolezza sono fattori che fanno crescere il razzismo.
È vero che una più adeguata conoscenza non sempre garantisce un migliore atteggiamento
e che questo circuito virtuoso può essere interrotto da carenze personali e da interessi di
gruppo. Sempre, però, la mancanza di conoscenza produce seri danni e, per questo, la
172
DOSSIER 2009
Caritas e la Migrantes continuano, dal 1991, a pubblicare il
Dossier Statistico
Immigrazione , diffondendo dati attendibili da porre alla base della riflessione.
Anche in questa fase estremamente difficile della storia dell’immigrazione in Italia si sente il
bisogno di unire la conoscenza e la solidarietà. Papa Ratzinger nelle sue encicliche ha
precisato che “L’amore – “caritas” – è una forza straordinaria, che spinge le persone a
impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace”.
Perciò, il servizio degli operatori pastorali deve essere finalizzato ai bisogni degli uomini
affinché “ciò che è giusto possa essere, qui e ora, riconosciuto e poi anche realizzato”:ne
deriva un rinnovato impegno anche “in prima persona”, con una condivisione dei bisogni e
delle sofferenze degli altri, e degli immigrati nel nostro caso, che segua la strategia di
“vivere l’amore e far entrare la luce di Dio nel mondo”. Dai contenuti ampi, aggiornati e
anche innovativi del
Dossier 2009, ripartito come ogni anno a livello internazionale,
nazionale e regionale, e da quanto è avvenuto nel corso di un anno, traiamo alcuni spunti
meritevoli di considerazione
Collegare il contesto italiano e quello mondiale
L’immigrazione è un fenomeno che si colloca nel contesto di un mondo ingiusto e sollecita
la presa in considerazione anche delle ragioni dei paesi di origine. A fronte di circa 200
milioni di migranti nel mondo, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha
ricordato che alla fine del 2008 sono state 42 milioni le persone costrette alla fuga da guerre
e persecuzioni, tra le quali 16 milioni di rifugiati e richiedenti asilo, per lo più insediati nei
paesi in via di sviluppo e spesso senza prospettive di ritorno (come nel caso
dell’Afghanistan e del Sudan, ma anche della Somalia e dell’Eritrea). A sua volta la Fao ha
comunicato che nel 2009 le vittime della fame sono cresciute dell’11%, arrivando a
superare il miliardo di persone, anche queste quasi per intero concentrate nei paesi
poveri.
Nonostante queste esigenze crescenti abbiamo assistito in Italia a un taglio generalizzato
dei fondi per la cooperazione allo sviluppo, che comporta conseguenze drammatiche, per
esempio, per l’Africa sub-sahariana e stride con gli impegni assunti a livello
internazionale, in forza dei quali l’Italia, entro il 2015, dovrebbe devolvere a questo fine lo
0,7% del prodotto interno lordo.
Le organizzazioni internazionali fanno il loro dovere insistendo sugli obblighi di solidarietà
anche in un contesto difficoltoso come quello attuale e non meritano le critiche loro rivolte,
come accaduto in occasione dei dubbi espressi sul recente accordo con la Libia e sulle
possibili carenze di tutela. Il presidente António Guterres, in un comunicato
del 18 maggio 2009, ha perciò dovuto precisare che “l’Unhcr ha una responsabilità
globale nella protezione dei diritti dei rifugiati” per cui i ricorrenti attacchi “non mutano e non
muteranno l’impegno dell’Unhcr nel perseguire il suo mandato e la sua missione
umanitaria”. Lo stesso va detto a riguardo delle parole “ingiustificate e inaccettabili”
rivolte al Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e Itineranti per le perplessità
sollevate sulla materia.
Sconcerta anche la ricorrente affermazione che dell’immigrazione dobbiamo farci carico
nei paesi di origine, dove solamente si può trovare la soluzione. La piccola Moldavia, con
appena 2 milioni di abitanti, ha il 16% della sua popolazione all’estero, specialmente
nell’Europa mediterranea, e le sole rimesse inviate dall’Italia incidono per il 35% sul Pil
nazionale, per cui quel popolo non capirebbe la posizione di chi ritiene l’immigrazione
ininfluente sul loro futuro.
L’Italia secondo Eurostat è tra i paesi europei a più alto indice di povertà e secondo l’Ocse è
posizionata su livelli bassi per tasso di attività, produttività del lavoro, crescita del Pil, livello
dei redditi e dei salari. Su altri aspetti problematici più specifici si è soffermato l’Istat,
precisando che circa metà delle famiglie italiane incontra difficoltà economiche e appena un
decimo si trova in condizioni di relativo benessere, mentre oltre 2,5milioni sono a rischio di
usura e 900 mila ne sono vittime.
Chi è impegnato sul campo sa quanto sia difficile per molte famiglie lesinare sulle spese
per riuscire ad arrivare alla fine del mese. A fronte di un tessuto che va sfilacciandosi e
delle disuguaglianze che aumentano, il card. Angelo Bagnasco, a nome dei Vescovi
173
DOSSIER 2009
italiani, ha rilevato che “i costi del difficile momento presente ricadono in misura prevalente
sulle fasce più deboli della popolazione” e per questo è stato creato il Fondo di garanzia
della Cei per le famiglie in difficoltà.
Ci siamo soffermati su queste problematicità per sottolineare che esse non devono
diventare motivo di chiusura all’immigrazione, bensì possono rappresentare una ragione in
più per riconoscere che l’immigrazione va considerata una risorsa per la soluzione dei nostri
problemi.
Valorizzare gli effetti positivi del l ’immigrazione
L’immigrazione, nonostante la crisi internazionale e il precario posizionamento è
funzionale non solo agli interessi dei paesi di origine ma anche allo sviluppo del nostro
paese. Non si spiegherebbe, altrimenti, la sua crescita, dagli anni ’90 ad oggi,di circa dieci
volte. Gli immigrati oggi sono 4,3 milioni secondo la stima del Dossier , oltre 300 mila in
più computando le persone per le quali è stata presentata domanda di regolarizzazione nel
settore familiare e oltre 5 milioni con quelle non regolarizzate in questo e negli altri settori.
Un ritmo di aumento veramente impressionante.
Sull’aumento degli immigrati hanno influito la piena occupazione di diverse regioni italiane,
la diffusione dell’economia sommersa e l’indisponibilità degli italiani a inserirsi in alcuni
settori.
Determinante è anche l’apporto dato all’andamento demografico: un sesto dei nuovi nati in
Italia ha almeno un genitore straniero e i giovani di origine immigrata incidono per un
decimo sulle classi di età più giovani (i minori e i giovani fino a 39 anni). Una presenza così
consistente non può non comportare anche problemi e il processo inserimento costa in
termini di cura umana e di investimenti finanziari. Non si tratta solo di uno sforzo da parte
nostra. Anche gli immigrati sono un fondamentale ammortizzatore sociale nella nostra
società e con il fortissimo desiderio di riuscire concorrono alla riuscita dell’intero paese. Pur
ragionando in termini di dare e avere, l’immigrazione non è una partita negativa nel bilancio
nazionale, come posto in evidenza da diverse ricerche.
A livello demografico, basti pensare che 7 su 10 Comuni con meno di 5 mila abitanti di
“disagio insediativo” e la metà di essi (2.830) è giudicata a “rischio di estinzione In questi
ultimi anni molti piccoli Comuni hanno ricevuto un forte impulso dall’insediamento lento ma
costante e progressivo degli immigrati, tanto nel Nord che nel Sud Italia, dove tre paesi
calabresi hanno messo case vuote a disposizione dei rifugiati A livello lavorativo, basti
pensare all’incidenza di circa il 10% sulla forza lavoro dipendente e al crescente impatto
anche sull’imprenditoria. Il lavoro immigrato è diventato così strutturalmente necessario da
essere aumentato, all’inizio del 2009, di 200 mila unità rispetto all’anno precedente,
mentre nei periodi di crisi normalmente il livello occupazionale degli immigrati tende a
diminuire fortemente. Per i lavori più gravosi e meno gratificanti si rendono disponili solo gli
immigrati, i quali mostrano anche una maggiore prontezza a trasferirsi nei più dinamici poli
di sviluppo, non essendo trattenuti in loco dalle reti familiari e dalla casa di proprietà.
I m p r o n t a r e a l f u tu r o l e p o l i t i c h e m i g r a t o r i e
Alla 58.a Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana (giugno 2009) il card.
Bagnasco ha ribadito che per governare l’immigrazione non basta concentrarsi sulle sole
esigenze di ordine pubblico. Il concetto è stato ribadito dal segretario generale della CEI,
mons. Crociata, per il quale è necessario superare le letture ideologiche e coniugare
legalità e accoglienza, nella convinzione che “la vera sicurezza nasce dall’integrazione” e
che sempre “va tutelata la dignità della persona”. Sarebbe presuntuoso pensare che in
Italia tutto sia perfettamente in ordine rispetto a questi obiettivi. Innanzitutto, la gestione del
fenomeno richiede una maggiore funzionalità amministrativa, che certamente non si
compone con il cumulo di pratiche di soggiorno in atte sa di definizione, tanto più ora che
viene previsto per ogni pratica un ulteriore pagamento fino a 200 euro esclusivamente a
carico degli immigrati. È una questione di funzionalità anche il perfezionamento degli
archivi statistici basati sulla nascita all’estero anziché sulla cittadinanza, criterio che
comporta la perdita di notizie indispensabili. È dell’Italia richiesta anche una maggiore
174
DOSSIER 2009
funzionalità degli appositi uffici presso le rappresentanze diplomatiche e consolari, dove
inizia l’odissea burocratica degli immigrati.
Bisogna poi salvaguardare l’ordine pubblico senza trascurare l’integrazione degli
immigrati, obiettivo non meno importante. La proposta di un “pacchetto sicurezza”,
convertito in legge nel mese di luglio 2009, ha visto la comunità ecclesiale, alla base e ai
vertici, perplessa e contrariata. È doveroso entrare nel merito anche dei delicati problemi
della sicurezza, ma le disposizioni previste (e in particolare il nuovo reato di clandestinità)
da un lato non riflettono l’equilibrio auspicabile tra sicurezza e accoglienza e, dall’altro,
inducono a pensare che l’immigrazione sia solo un immenso problema, impressione favorita
anche dalla precedente dichiarazione dello stato di emergenza su tutto il
territorio nazionale per fronteggiare l’afflusso sulle coste di immigrati non regolari.
Fortunatamente alcune norme sono state stralciate dalla proposta originaria a seguito di
un’ampia opposizione parlamentare, come quelle che obbligavano alla denuncia degli di
irregolari i medici e i dirigenti scolastici, anche se margini di ambiguità permangono sugli
obblighi derivanti ai pubblici ufficiali da questo nuovo reato penale. Il
Dossier 2009
mostra che il cliché “immigrato-delinquente” non trova particolare riscontro nei dati
statistici e che anche il cliché “italiani brava gente” è sempre più sconfessato da atti di
razzismo e intolleranza nei confronti degli immigrati come attestano i rapporti annuali
dell’Unar.
In un contesto in cui la presenza lavorativa rimane necessaria e il meccanismo dei flussi
soffrono si non agevole, è stato invece un atto di saggezza (non importa, in questo
contesto, se previsto all’inizio o recuperato a seguito delle pressioni esercitate) disporre un
provvedimento di regolarizzazione dei lavoratori già impiegati nel settore domestico o
dell’assistenza ad anziani e malati. Le persone che si occupano delle nostre famiglie sono
spesso costrette a trascurare le loro; hanno un elevato livello di preparazione ma ciò
nonostante sono disponibili a svolgere funzioni oggettivamente pesanti da noi disdegnate e
trascurate dal sistema pubblico di welfare; diventano per tanti aspetti nostri intimi, anche
se li consideriamo stranieri e poco sappiamo dei loro paesi e dei loro problemi. La
regolarizzazione è, quindi, una decisione saggia: viene solo da chiedersi perché un’analoga
apertura non sia stata prevista anche nei confronti degli immigrati occupati irregolarmente
negli altri settori.
Continuano a destare perplessità l’insieme di discriminazioni che pregiudicano il pieno
inserimento anche degli immigrati regolari. Ad esempio, per limitarci a due fatti recenti,
discriminazioni sono state ravvisate dal Consiglio di Stato nel decreto flussi 2008 per non
aver preso in considerazione le domande inviate da datori di lavoro stranieri non ancora
lungo soggiornanti, e dal Tribunale di Milano per la mancata presa in considerazione da
parte dell’Azienda Tramviaria Milanese di un marocchino in quanto straniero.
Importanza della dimensione religiosa
In una società non solo laica ma anche superficiale, la riflessione sul trascendente e la
religiosità degli immigrati finisce per dare fastidio, sia nel caso di cristiani che vivono
impegnati a testimoniare l’annuncio evangelico, sia di altri fedeli che prendono sul serio i
dettami delle loro religioni.
Sarebbe esagerato affermare che la convivenza multi - religiosa non comporti questioni di
reciproco adattamento. Parimenti, sarebbe miope non riconoscere che le comunità religiose
in immigrazione, cristiane o meno, quando non perseguono fini estrinseci possono svolgere
una funzione preziosa anche ai fini dell’integrazione; esse, infatti, sono un
presidio che salvaguarda dallo sradicamento dal paese, dalla lingua e dalla cultura di
origine e nel contempo, con le loro molteplici attività sociali di supporto, consentono agli
immigrati di adattarsi senza traumi al nuovo contesto.
L’atteggiamento degli italiani nei loro confronti non sempre è improntato a questo
equilibrio, specie se musulmani, ma anche nei confronti dei cristiani che condividono la
stessa fede sarebbe auspicabile un atteggiamento di maggiore apertura e condivisione
Nelle chiese questa nuova presenza è sempre più visibile non solo tra i sacerdoti, che
presiedono il rito eucaristico e svolgono le altre funzioni, ma anche tra i fedeli che vi
partecipano e meritano di essere inseriti attivamente a tutti i livelli. È risaputo che nelle fasi
del primo inserimento gli immigrati sono raggruppati in comunità religiosa imperniate
175
DOSSIER 2009
sull’utilizzo della propria lingua: queste sono una realtà interessante anche dal punto di
vista sociale, con le quali vanno stretti ancora di più i rapporti da parte delle parrocchie.
Un’impostazione analoga vale rispetto agli ortodossi e ai protestanti, che costituiscono un
rinnovato invito al dialogo ecumenico tra i cristiani, uno stimolo prezioso che proviene in
misura sempre più forte.
Il rapporto tra cristiani non deve pregiudicare, naturalmente, l’apertura alle altre religioni. Il
Rapporto dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) ha comunicato che, su 13
Stati membri monitorati, l’Italia è tra quelli più intolleranti verso i musulmani (in media 1
musulmano su 3 tra quelli interpellati dichiara di aver subito un atto discriminatorio nei 12
mesi precedenti l’intervista e nell’11% dei casi un vero e proprio atto
di razzismo). La maggior parte degli intervistati ritiene che l’immigrazione musulmana crei
maggiori problemi e una quota consistente (31%) si pronuncia contro ogni ulteriore apertura
di moschee.
Riprendendo una ponderata nota della diocesi di Trento del mese di novembre 2008,
riteniamo più proficuo sostenere il coinvolgimento della comunità musulmana nel quadro dei
valori e della legalità occidentali, come si è iniziato a fare con la formazione del Consiglio
islamico in Italia (1998), la Consulta per l’islam italiano istituita dal Ministro Pisanu (2005),
la Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione voluta dal Ministro Amato (2007) e
la Dichiarazione di intenti (aprile 2008) firmata da una parte dei componenti la Consulta per
un islam moderato e pluralista.
Nel contesto italiano, oltre ai musulmani, vi sono fedeli di diverse altre religioni. Un
convinto cristiano non può non desiderare che il riferimento a Cristo Salvatore diventi il
riferimento per tutti, ma questo desiderio deve necessariamente comporsi con il rispetto
della libera coscienza dei nuovi venuti e con la disponibilità a sostenerli, senza secondi fini,
nelle necessità legate al loro inserimento e a lavorare insieme per il progresso sociale.
Ci auguriamo che anche questa nuova e impegnativa edizione del
Dossier offra agli
italiani molteplici spunti per inquadrare con maggiore serenità un fenomeno che ci
accompagnerà in misura crescente nel futuro, contribuisca a far sentire la nostra
vicinanza agli immigrati e li spinga a conciliare le loro differenze – religiose, socio-culturali,
linguistiche – con il nostro contesto normativo, così che la società italiana ne esca rafforzata
perché una e pluralista. Lungo le vie del futuro, non servono tanto i divieti quando la
condivisone di obiettivi comuni.
ASPETTI SALIENTI DELL’IMMIGRAZIONE NEL 2008*
La scelta dello slogan “conoscenza e solidarietà” è un invito a soffermarsi sui “grandi
numeri” che caratterizzano l’immigrazione in Italia, per poi analizzarne l’impatto sul piano
della convivenza.
Anche nello scenario di crisi economica e occupazionale delineatosi alla fine del 2008 e
rafforzatosi nel corso del 2009, l’immigrazione non ha arrestato la sua crescita.
L’aumento annuo di 250.000 unità, considerato nelle previsioni dell’Istat come scenario alto,
è risultato inferiore a quanto effettivamente avvenuto. I cittadini stranieri residenti erano
2.670.514 nel 2005 e sono risultati 3.891.295 alla fine del 2008, ma includendo anche le
presenze regolari non ancora registrate si arriva a circa 4.330.000. Se poi si
tiene conto che la regolarizzazione di settembre 2009, pur in tempo di crisi, ha coinvolto
quasi 300 mila persone nel solo settore della collaborazione familiare, l’Italia oltrepassa
abbondantemente i 4,5 milioni di presenze: siamo sulla scia della Spagna e non tanti
distanti dalla Germania (circa 7 milioni).
Il dinamismo della popolazione straniera è da ricondurre principalmente alla sua evoluzione
demografica, da una parte, e alla domanda di occupazione del Paese dall’altra, mentre
influiscono in misura veramente minima le poche decine di migliaia di sbarchi, i cui
protagonisti sono peraltro in prevalenza richiedenti asilo o persone meritevoli di protezione
umanitaria.
I “grandi numeri” esposti nel XIX rapporto sull’immigrazione Caritas/Migrantes rivestono
anche un valore qualitativo rilevante ai fini della convivenza sociale, in primo luogo
richiamando l’attenzione sulla necessità di uno scambio positivo tra la popolazione
autoctona e quella di origine immigrata.
176
DOSSIER 2009
Un abitante su 14 (7,2%) è di origine straniera, ma l’incidenza è maggiore tra i minori e i
giovani adulti (18-44 anni), con conseguente maggiore visibilità a scuola e nel mercato del
lavoro. I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri (72.472 nel 2008) incidono per il 12,6%
sulle nascite totali registrate in Italia. Più di un quinto della popolazione
straniera è costituita da minori (862.453). Tra gli studenti, a seguito di un aumento
annuale di 54.800 unità (+9,5%), sono 628.937 su un totale di 8.943.796 iscritti (anno
scolastico 2008/09), pari al 7%. L’incidenza più elevata si registra nelle scuole elementari
(8,3%) e, a livello regionale, in Emilia Romagna (12,7%). Tra di essi più della metà è nata in
Italia e di questo Paese si considera cittadina. Per questi ragazzi e bambini la lingua non
costituisce un ostacolo e così potrebbe essere anche per i ragazzi ricongiunti nel corso
dell’anno, potenziando adeguate misure di sostegno che evitino il determinarsi di ritardi
scolastici.
Nel mondo del lavoro l’internazionalizzazione è in corso da tempo e i lavoratori nati
all’estero sono il 15,5% del totale. Tra di essi non mancano gli italiani migranti di ritorno (a
testimonianza dei più di 4 milioni di emigrati residenti all’estero), ma la stragrande
maggioranza è costituita da lavoratori stranieri, il cui afflusso si è incrementato specialmente
nell’ultimo decennio.
I lavoratori immigrati in senso stretto, quindi, sono quasi un decimo degli occupati e
contribuiscono per una analoga quota alla creazione della ricchezza del paese. Si tratta di
persone estremamente motivate a riuscire, anche per sostenere i familiari rimasti in patria
(ai quali inviano 6 miliardi di euro con le rimesse), disponibili a fare tutti i lavori e che, anche
per questo, registrano un tasso di attività di 12 punti più elevato rispetto agli italiani,
oltretutto soffrendo maggiori condizioni di rischio (143.651 infortuni, dei quali176 mortali) e
ricavandone scarsa gratificazione (mancato riconoscimento delle qualifiche e inserimenti in
posti subalterni).
Nel dibattito pubblico è stato sostenuto da parte di alcuni che in una società è accettabile
una presenza multietnica ma non multiculturale, e tanto meno interculturale, dunque una
sorta di mera presenza fisica in assenza di scambi, intrecci e fusioni, secondo
un’impostazione di
separatezza. Una
riproposizione, questa, della concezione
dei“lavoratori ospiti”, che la Germania ha definitivamente superato puntando, invece,
sull’integrazione. Solo l’integrazione, infatti, seppure attualmente in ombra a seguito
dell’eccessiva insistenza sulla sicurezza, aiuta a capire quanto sta avvenendo e quanto
avverrà in futuro.
Le acquisizioni di cittadinanza sono almeno 40 mila l’anno e i matrimoni misti tra italiani e
stranieri circa 25 mila l’anno, mentre sono circa 1 milione le donne immigrate che si
prendono cura delle nostre famiglie. Nei sindacati gli immigrati hanno superato 1 milione di
iscritti e prefigurano quanto potrà avvenire nei circoli culturali, in quelli sportivi, negli uffici e in altre strutture aggregative. La loro presenza è ben visibile anche nelle
chiese cattoliche, dove, a volte, i preti ortodossi celebrano le loro messe.
Ha poco senso, dunque, continuare a considerare gli immigrati come estranei e insistere
sulla loro separatezza. Nell’attuale transizione verso una società segnata da un tasso di
natalità sempre più basso, l’innesto dell’immigrazione va gestito, e non contrastato per
principio, portando gli immigrati a sentirsi pienamente inseriti nella società, a prescindere
dal fatto che acquisiscono o meno la cittadinanza.
Il Dossier 2009 sottolinea che gli stranieri non sono persone dal tasso di delinquenza più
alto, non stanno dando luogo a una invasione di carattere religioso, non consumano risorse
pubbliche più di quanto versino con tasse e contributi, non sono disaffezionati al paese che
li ha accolti.
Per prepararsi alla società di metà secolo, quando secondo le previsioni un terzo della
popolazione italiana avrà superato i 65 anni, gli immigrati sono una risorsa indispensabile
ed è in questa prospettiva che sono auspicabili politiche sociali e familiari più incisive,
superando la tentazione dell’estraneità e favorendo l’inserimento, anche con la
partecipazione al voto amministrativo e la revisione della normativa sulla cittadinanza,
troppo rigida non solo per i bambini nati in Italia ma anche per i loro genitori insediati
stabilmente.
L’Italia è sempre più inserita nello scenario mondiale e, del resto, è dall’estero che
ricaviamo circa la metà della nostra ricchezza. I 4 milioni di cittadini stranieri in Italia, come
177
DOSSIER 2009
i4 milioni di cittadini italiani all’estero, ricordano la necessità di inquadrare le questioni in
un’ottica più ampia.
* ha collaborato la redazione centrale del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes
Popolazione residente
di cui stranieri
Incidenza stranieri sul tot. dei residenti
Presenza regolare complessiva (stima Dossier)
% donne sulla popolazione straniera
Nati nel corso dell’anno
Minori
Iscritti a scuola(1)
Acquisizioni di cittadinanza (2)
Quote nuovi lavoratori
Domande presentate (2)
2006
59.131.287
2.938.922
5,0
3.690.000
50,6
57.000
666.000
500.512
35.766
170.000 + 350.000
486.542
2007
59.619.290
3.432.651
5,8
3.987.000
50,4
63.000
767.000
574.133
38.466
170.000
740.277
2007
60.045.068
3.891.295
6,5
4.329.000
50,8
72.472
862.453
628.937
39.484
150.000
residuo 2007
Ripartizione territoriale dei residenti
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud
Isole
Totale
2.938.922
36,3
27,3
24,8
8,5
3,3
100,0
3.432.651
35,6
26,9
25,0
8,9
3,6
100,0
3.891.295
35,1
27,0
25,1
9,1
3,7
100,0
Prime 5 collettività
Romania
Albania
Marocco
Cina
Ucraina
Totale
2.938.922
36,3
27,3
24,8
8,5
3,3
100,0
3.432.651
35,6
26,9
25,0
8,9
3,6
100,0
3.891.295
35,1
27,0
25,1
9,1
3,7
100,0
Ripartizione continenti di origine
Europa
Africa
Asia
America
Oceania
Totale
2.938.922
49,6
22,3
18,0
9,7
0,4
100,0
3.432.651
52,0
23,2
16,1
8,6
0,1
100,0
3.891.295
53,6
22,4
15,8
8,1
0,1
100,0
Occupati per settore (3)
Agricoltura
Industria
di cui costruzioni
di cui industria dei metalli
Servizi
di cui alberghi e ristoranti
di cui servizi alle imprese
di cui servizi alle famiglie
Attività non determinate
Totale
2.194.271
6,4
35,2
13,3
5,1
53,6
10,1
12,2
9,7
4,8
100,0
2.704.450
7,3
35,3
15,1
5,1
53,8
10,3
11,7
11,3
3,7
100,0
2.998.462
7,7
33,6
14,2
5,0
54,5
10,1
12,2
11,5
4,2
100,0
I da t i son o dell’ Istat a esclusione di: (1) Ministero Pubblica Istruzione ; (2) Ministero dell’ Interno; (3) Inail
FONTE: Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazione su dati di fonti varie
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DOSSIER 2009
UFFICIO PASTORALE MIGRANTI
Via Ceresole 42 10154 Torino te. 0112462092/2462443 fax 011202542
Sito www.migrantitorino.it
E-mail; [email protected]
Centro di psicologia transculturale
Via Riberi ,2 Torino
Tel 0118391550 320 4175854
E-mail [email protected]
Il punto di domande(richiedenti rifugio)
Via Riberi ,2 Torino
Tel 0118802640
E-mail [email protected]
Hanno collaborato:
d. Fredo OLIVERO
Andrea BERTOLAZZI
Viviana SANVITO
Maria Tirsia VEGA AFRICANO
Laura MORETTO
Jaramillo LINA
Sergio DURANDO
Margot CCANTO
Enrique PICASSO
Paolo DERIU
Cristina MOLFETTA
Aicha ASLI
Eugen BULAI
Ornella NEGRI
Silvia AVILA
Bruno BALLAURI
Suor URSOLA
Rina PUTRINO
Lu ZOU
Rinaldo VARVELLI
Said QEDDARI
Evelyn NUNEZ
Daniele DAL BON
Evelyn CORATELLA
Cristina GHITA
Suor Maresa SABENA
Bruno BALLAURI
Padre Peter KILASARA
Donatella TRONZANO
Domenico TODISCO
Sergio CELESTE
Un ringraziamento speciale a tutti i
volontari che ci aiutano in modo
silenzioso ma efficace a portare
avanti i nostri valori e le nostre idee!
GRAZIE DI CUORE!
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