E noi, cristiani per convenienza o per convinzione?

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E noi, cristiani per convenienza o per convinzione?
Paese che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se queste parole usciranno da questa prigione. Se il Signore misericordioso vuole che ciò avvenga, chiedo agli spagnoli (il 15 dicembre, il marito di Asia ritirerà a Madrid il premio dell’associazione HazteOir, ndr ) di pregare
per me e intercedere presso il presidente del mio bellissimo Paese affinché io possa recuperare
la libertà e tornare dalla mia famiglia che mi manca tanto. Sono sposata con un uomo buono
che si chiama Ashiq Masih. Abbiamo cinque figli, benedizione del cielo: un maschio, Imran, e
quattro ragazze, Nasima, Isha, Sidra e la piccola Isham. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare la serenità. Stanno soffrendo a causa mia, perché sanno che
sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’onorevole Naveed
Iqbal, un giorno è entrato nella mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi
ha offerto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io l’ho ringraziato
di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta onestà che preferisco morire
da cristiana che uscire dal carcere da musulmana. «Sono stata condannata perché cristiana – gli ho detto –. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte
perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui».
Due uomini giusti sono stati assassinati per aver chiesto per me giustizia e libertà. Il loro
destino mi tormenta il cuore. Salman Taseer, governatore della mia regione, il Punjab, venne
assassinato il 4 gennaio 2011 da un membro della sua scorta, semplicemente perché aveva
chiesto al governo che fossi rilasciata e perché si era opposto alla legge sulla blasfemia in vigore in Pakistan. Due mesi dopo un ministro del governo nazionale, Shahbaz Bhatti, cristiano come me, fu ucciso per lo stesso motivo. Circondarono la sua auto e gli spararono con
ferocia.
Mi chiedo quante altre persone debbano morire a causa della giustizia. Prego in ogni momento perché Dio misericordioso illumini il giudizio delle nostre autorità e le leggi ristabiliscano l’antica armonia che ha sempre regnato fra persone di differenti religioni nel mio grande Paese. Gesù, nostro Signore e Salvatore, ci ama come esseri liberi e credo che la libertà di
coscienza sia uno dei tesori più preziosi che il nostro Creatore ci ha dato, un tesoro che dobbiamo proteggere. Ho provato una grande emozione quando ho saputo che il Santo Padre
Benedetto XVI era intervenuto a mio favore. Dio mi permetta di vivere abbastanza per andare in pellegrinaggio fino a Roma e, se possibile, ringraziarlo personalmente.
Penso alla mia famiglia, lo faccio in ogni momento. Vivo con il ricordo di mio marito e dei
miei figli e chiedo a Dio misericordioso che mi permetta di tornare da loro. Amico o amica a
cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai.
Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone nel mondo che sono perseguitate a causa della
loro fede e – se puoi – prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari. Se leggi questa lettera, è perché Dio lo avrà reso
possibile. Lui, che è buono e giusto, ti colmi con la sua Grazia.
Prigione di Sheikhupura, Pakistan
(i testi sono tratti da Avvenire, 30 dicembre e 8 dicembre)
E noi,
cristiani per convenienza o per convinzione?
Camminiamo insieme…
Bollettino settimanale della Parrocchia S. Maria Assunta, Via Antares, 18 - BIBIONE
anno X/1, 6 gennaio 2013 tel. 0431/43178; cell. 3491554726
Il numero del 23 dicembre è stato stampato in 700 copie, rimaste 80.
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OROSCOPO
2013
Carissimi,
in questi giorni c’è stata una continua e spasmodica informazione su quello che ci aspetta quest’anno. Un dato, questo, che fa sorridere. Ci si definisce liberi e adulti, senza accorgersi di quanto sia vero il detto che se non si
crede in Dio, alla fine, si crede a tutto! E pare che sia proprio questo il destino di molti. Basti vedere le statistiche 2012: tra i siti (internet) più visitati nell’anno appena passato ci sonno quelli riguardanti il meteo e
l’oroscopo. E molti di quelli che lo fanno si giustificano sostenendo di farlo per scherzo, per passare il tempo, per curiosità… ma intanto lo fanno! E
sotto sotto dimostrano di crederci, pardon, di esser creduloni!
Viene dunque spontaneo domandarsi il perché di tanta euforia nel
ricercare cosa dice l’oroscopo dell’anno e, peggio ancora, quello quotidiano, quando il Signore della vita e del tempo ci ha già detto tutto proprio il
primo giorno dell’anno: “Il Signore ti custodisca e ti protegga...ti faccia grazia..ti conceda pace”, diceva il libro dei Numeri nella prima lettura.
Sì, il cristiano non è sotto il caos o le chiacchiere di cartomanti o improvvisati indovini capaci solo di illudere la gente e rubare soldi, ma
l’anno nuovo è posto sotto la felice benedizione di Dio e la materna vicinanza della Vergine Maria, Madre di Dio. Non serve dunque andare alla
ricerca di chissà quale astro e soluzione, quando già il Signore ci ha detto
ciò che veramente conta: Lui è con noi! Se in questo Anno della Fede imparassimo a rimettere in ordine i criteri dai quali lasciarci guidare lungo il
tempo, forse le cose andrebbero meglio. Molto meglio.
Carissimi, questo Anno, che va a coincidere anche con il 50° della
parrocchia (20 febbraio), possa veramente essere occasione per fare esperienza insieme di amicizia con il Signore. E proprio perché uniti al Signore, imparare a crescere con la sua Compagnia, la Chiesa, che prende il volto concreto nel nostro essere Comunità parrocchiale.
Buon Anno, carissimi, buon anno di cuore a voi tutti. E il Signore sia
sempre con noi, ci benedica e ci protegga, faccia risplendere su di noi il
suo volto e ci doni la sua pace. A noi non serve altra certezza. Buon anno!
d. Andrea
Comunità in cammino: dentro la storia, da credenti.
Comunità in cammino: pregando
INTENZIONI SANTE MESSE
Intenzioni sante Messe in parrocchia
Domenica 6, Epifania di Nostro Signore
Ore 9.00
- per i nostri anziani e malati
Ore 11.00
- per la Comunità parrocchiale
Benedizione dei bambini
Lunedì 7, S. Raimondo
Ore 18.00
celebrazione dei vespri
Martedì 8, S. Massimo
Ore 18.00
+ def.ti Fam. Bergo
+ Luciano Geo
Mercoledì 9, S. Giuliano
Ore 18.00
+ Aldo Cicuto
+ Antonio Palermo
Giovedì 10, Sant’Aldo
Ore 8.00
- per le vocazioni sacerdotali
Ore 17.00
adorazione eucaristica
Venerdì 11, Sant’Iginio
Ore 18.00
+ Maria Selvaggi Pasian
+ Alfonso e Giovanna
Sabato 12, S. Cesira
Ore 18.00
- per le vocazioni religiose
Domenica 13, Battesimo di Gesù
Ore 9.00
- per i nostri anziani di Gesù
Ore 11.00
- per la Comunità parrocchiale
La fede di ognuno
ha momenti di luce,
ma anche di buio.
Se vuoi camminare
sempre nella luce,
lasciati guidare
dalla Parola di Dio.
APPUNTAMENTI DI SPIRITUALITÀ
Ogni giorno
Ore 17.30
recita del S. Rosario
Ogni giovedì
Ore 17.00: apertura adorazione eucaristica
Ore 17.30: canto dei vespri
Ore 17.50: lectio divina
Ore 18.20: adorazione personale
Ore 18.30: chiusura adorazione
Durante l’adorazione eucaristica disponibilità
del sacerdote per confessioni e/o colloqui
Ogni venerdì
Ore 17.45
recita della Coroncina della
Misericordia (con d. Pietro)
L’orgoglio e il rancore
sono dei nemici letali
per il nostro cuore
e le nostre relazioni.
Accumuliamo ferita su ferita
e poco alla volta
iniziamo a chiudere il cuore
tirando su difese invalicabili
con cui vorremmo proteggerci
dal mondo intero;
di fatto ci riscopriamo presto soli,
terribilmente soli, incapaci di dare
e ricevere amore.
Chiara Amirante
DEFUNTI
Venerdì 28 dicembre una chiesa
gremita di gente, molta della quale
impegnata a Bibione Pineda, abbiamo
rivolto l’ultimo saluto a PALERMO
ANTONIO, di anni 61. Anche dalle
pagine di questo bollettino vogliamo
rinnovare le nostre condoglianze al
figlio Patrizio, ad Anna e ai familiari
Benedetto XVI, su twitter tutti.
nei campi. All’ora di pranzo si ferma per mangiare il solito riso e bere un sorso
d’ac­qua dalla borraccia che poi offre alle altre contadine. Bizzarro che
all’origine del dramma ci sia un gesto di normale cameratismo. Le compagne ri­
fiutano perché «non si può bere dalla stessa borraccia di una cristiana». Da qui
il diverbio. Una lite banale, sfociata in tragedia. Una delle contadine accusa Asia
di aver insultato Maometto. «Blasfema», grida. Nessuna delle presenti sa riportare che cosa abbia detto di preciso la cristiana. Eppure tutte si agitano, urlano,
strattonano Asia e la trascinano in una stanza. Una delle protagoniste è la moglie dell’imam locale. E così il litigio si trasforma in una denuncia formale per
“blasfemia”. Asia giura di «non aver mai detto niente di male. Non avrei mai of­
feso Maometto ». La folla non la ascolta. Addirittura uno dei suoi accusatori la
stupra, mentre nessuno alza un dito per fermarlo. Non c’è pietà per la “diversa”
Asia.
La via crucis giudiziaria è infinita: l’arresto, l’incarcerazione, il primo pro­
cesso, la condanna all’impiccagione, il tentativo del presidente Zardari di gra­
ziarla, l’opposizione degli ulema radicali, le minacce degli estremisti che arriva­
no ad imporre una taglia di 4.400 euro sulla sua testa, l’isolamento per ragioni
di sicurezza. Chi si mobilita per lei – prima il governatore musulmano del Punjab, Salman Taseer, poi l’allora ministro per le Minoranze religiose, il cattolico
Shahbaz Bhatti – viene assassinato brutalmente. Asia, però, non si arrende. E
continua a gridare la sua innocenza e a rivendicare il diritto alla libertà di coscienza. Tanto che quando il giudice Naveed Iqbal – lo stesso che ha pronunciato la sentenza di morte – va da lei e le propone di convertirsi all’islam in cambio
della libertà, risponde: «Preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere
da musulmana».
Al suo coraggio, l’associazione spagnola Hazte Oir, il 15 dicembre, ha as­
segnato il Premio 2012. In quell’occasione la donna ha scritto una lunga lettera
che Avvenire ha pubblicato lo scorso 8 dicembre. Dalla sua cella «senza finestre», Asia tende una mano verso tutti noi. «Non so se questa lettera ti giungerà
mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone al mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e se puoi prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari ».
SE MI CONVERTISSI SAREI LIBERA, PREFERISCO MORIRE CRISTIANA
di ASIA NOREEN BIBI
Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona volontà dalla
mia cella senza fi-nestre, nel modulo di isolamento della prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009.
Sono stata condannata a morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profeta Maometto. Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico delitto, in questo mio grande
Comunità in cammino: dentro la storia, da credenti.
Anno della Fede
50° della parrocchia
Guardando ai Testimoni...
ASIA BIBI IN CARCERE
da 1291 giorni PERCHÉ CRISTIANA
Undici passi. Li percorre con lentezza, da una parete all’altra. E poi rico­
mincia. Ancora e ancora. Ventidue, trentatré, quarantaquattro… Finché i nume­
ri diventano troppo grandi per essere contati e la cantilena della voce si confonde col rumore dei sandali sul pavimento di pietra. È l’unico esercizio fisico
concesso ad Asia Noreen Bibi da quando le minacce degli estremisti islamici
l’hanno costretta a ridurre, fin quasi ad azzerare, l’ora d’aria.
Questa donna minuta, che dimostra ben meno dei suoi 46 anni, varca
sempre più raramente la soglia della cella «senza finestre» dov’è rinchiusa or­
mai da 21 mesi, su un totale di oltre 42 di prigionia. Lì, nel braccio della morte
del carcere pachistano di Sheikhupura, attende che cominci un nuovo processo
presso l’Alta Corte di Lahore. Potrebbero volerci altri mesi o anni. E potrebbe
essere un ennesimo verdetto di condanna. Alla forca. Così vorrebbero i fanatici
musulmani che, fin dall’inizio della vicenda, nel 2009, premono sui giudici per­
ché «mettano a morte la blasfema».
Asia Bibi, però, non cede alla disperazione. Dopo “la passeggiata”, si siede e leg­
ge la Bibbia. «Dio sa quel che fa», non si stanca di ripetere. E di ringraziare,
quanti in tutto il mondo – Ong, istituzioni, associazioni, persone comuni – si
stanno spendendo per salvarla. Per strappare un’innocente al patibolo.
Perché chiunque ripercorra il suo calvario giudiziario – al di là del credo religioso o delle opinioni politiche – non può non constatare che contro Asia Bibi
non esista una sola prova concreta. Solamente testimonianze, voci, accuse. Che
dimostrano, ancora una volta, come spesso la controversa legge anti-blasfemia
sia lo strumento per colpire nemici, veri o presunti, per risolvere conflitti personali, dispute fra vicini. La fede cattolica di Asia Bibi e della sua famiglia – il
marito Ashiq Masih e i cinque figli: Imran, Na-sima, Isha, Sidra e Isham – suscita diffidenza nella piccola comunità di Ittanwali, in Punjab. Una religione altra
rispetto a quella della maggioranza islamica. Che per questo li discrimina, li
emargina, li esclude, in ogni modo possibile. Finché alla fine il rancore esplode.
È una storia di pregiudizi, intolleranza, povertà, consuetudini arcaiche e maschilismo feroce quella che ha travolto la vita di Asia Bibi un giorno di giugno
del 2009. Asia, bracciante agricola pagata (o meglio, sottopagata) a ore si trova
Briciole di Vangelo.
Epifania
Dio parla la lingua della gioia
Magi voi siete i santi più nostri, naufraghi sempre in questo infinito, eppure sempre a tentare, a chiedere, a fissare gli abissi del cielo fino a bruciarsi gli occhi del cuore
(Turoldo). Messaggi di speranza oggi: c’è un Dio dei lontani, dei cammini, dei
cieli aperti, delle dune infinite, e tutti hanno la loro strada. C’è un Dio che ti fa
respirare, che sta in una casa e non nel tempio, in Betlemme la piccola, non in Gerusalemme la grande. E gli Erodi possono opporsi alla verità, rallentarne la diffusione, ma mai bloccarla, essa vincerà comunque. Anche se è debole come un bambino. Proviamo a percorrere il cammino dei Magi come se fosse una cronaca
dell’anima.
Il primo passo è in Isaia: «Alza il capo e guarda». Saper uscire dagli schemi,
saper correre dietro a un sogno, a una intuizione del cuore, guardando oltre.
Il secondo passo: camminare. Per incontrare il Signore occorre viaggiare, con
l’intelligenza e con il cuore. Occorre cercare, di libro in libro, ma soprattutto di
persona in persona. Allora siamo vivi.
Il terzo passo : cercare insieme. I Magi (non «tre» ma «alcuni » secondo il
Vangelo) sono un piccolo gruppo che guarda nella stessa direzione, fissano il cielo e gli occhi delle creature, attenti alle stelle e attenti l’uno all’altro.
Il quarto passo: non temere gli errori. Il cammino dei Magi è pieno di sbagli:
arrivano nella città sbagliata; parlano del bambino con l’uccisore di bambini; perdono la stella, cercano un re e trovano un bimbo, non in trono ma fra le braccia
della madre. Eppure non si arrendono ai loro sbagli, hanno l’infinita pazienza di
ricominciare, finché al vedere la stella provarono una grandissima gioia. Dio seduce
sempre perché parla la lingua della gioia.
Entrati in casa videro il Bambino e sua Madre... Non solo Dio è come noi, non
solo è con noi, ma è piccolo fra noi. Informatevi con cura del Bambino e fatemelo
sapere perché venga anch’io ad adorarlo. Quel re, quell’Erode, uccisore di sogni
ancora in fasce, è dentro di noi: è il cinismo, il disprezzo che distrugge i sogni del
cuore. Ma io vorrei riscattare le sue parole e ripeterle all’amico, al teologo, al poeta, allo scienziato, al lavoratore, a ciascuno: hai trovato il Bambino?
Cerca ancora, accuratamente, nei libri, nell’arte, nella storia, nel cuore delle cose;
cerca nel Vangelo, nella stella e nella parola, cerca nelle persone, e in fondo alla
speranza; cerca con cura, fissando gli abissi del cielo e del cuore, e poi fammelo
sapere perché venga anch’io ad adorarlo. Aiutami a trovarlo e verrò, con i miei
piccoli doni e con tutta la fierezza dell’amore, a far proteggere i miei sogni da tutti gli Erodi della storia e del cuore.
p. Ermes Ronchi, in Avvenire 3 gennaio
(Letture: Isaia 60, 1-6; Salmo 71; Efesini 3,2-3a. 5-6; Matteo 2, 1-12)
Comunità in cammino: cosa si è fatto...
Celebrazioni natalizie
Come è ormai tradizione, lasciamo
alla memoria storica alcuni dati riguardanti le festività natalizie: alle Messe di
Natale hanno partecipato circa 1000 fedeli (100 alla Messa della Vigilia, 400 la
notte di Natale, 200 alle 9,30 e alle 11 e
47 alla sera: quest’ultimo dato fa ben
capire che questa S. Messa il prossimo
anno sarà sospesa.
Un grazie di cuore a tutti coloro
che hanno reso bella e possibile ogni cosa: dalle signore delle pulizie, alla scelta
dei fiori, al coro parrocchiale che - a
detta di molti - ha superato se stesso, tanto da domandarsi se era il nostro coro! A
tale riguardo esprimiamo i nostri complimenti sia all’intero coro che al suo maestro, Stefano Rovere.
Un grazie a chi, per tener viva la
memoria di una tradizione avviata con
Valter Fornaro, ha donato i cioccolatini
per i bambini, da distribuirsi al termine
delle Messe del tempo natalizio.
Un grazie al “gruppo presepe”
per aver curato il presepio parrocchiale e
altresì allestito la mostra dei presepi: grazie e complimenti!
Bravi i nostri chierichetti, numerosi soprattutto alla Messa della notte.
Un grazie ai volontari che hanno
allestito e gestito il mercatino parrocchiale di solidarietà.
La S. Messa del 31 dicembre (Te
Deum) ha visto una partecipazione di
neanche 100 persone: non è ancora una s.
Messa sentita in parrocchia. E anche il 1°
gennaio le messe non erano particolarmente gremite di fedeli, e molti dei presenti erano turisti.
Esperienza giovani
Dal 29 dicembre al 2 gennaio un gruppo di giovani della parrocchia ha trascorso
l’ultimo dell’anno a Medjugorje. L’esperienza è
stata bella, veramente bella. Si è avuto modo
di stare insieme, innanzitutto, e poi di pregare
in un contesto che bene aiuta. Non sono mancati poi gli incontri con gli amici di Nuovi Orizzonti, dove Nicola - un giovane della Comunità
- ci ha aiutati a comprendere il perché di questa Esperienza e le motivazioni che lo hanno
indotto a restare a vivere a servizio degli altri.
Sicuramente è stato un ultimo
dell’anno vissuto in modo particolare, ma su
questo mi vengono in aiuto le parole che il
Vescovo ha pronunciato proprio il 31 dicembre in occasione del Te Deum: “Molti, questa
notte, cercheranno nelle mille luci o nel rumore assordante, spesso accompagnato anche
da ubriacature e sballo, un modo per salutare
un anno faticoso e difficile, nella speranza che il
2013 sia migliore. Noi invece ci troviamo insieme per accogliere dalla Parola di Dio… e
lo facciamo imparando da Maria, che
“custodiva tutte queste cose nel suo cuore”.
Custodire nel cuore, meditare, significa
guardare la realtà, gli avvenimenti della storia, non l im it an dos i a osser varli
dall’esterno..ma cogliendone il vero e profondo
significato…scoprendovi l’azione di Dio che
guida e dà senso e significato ad ogni nostro
gesto...mi sento di riaffermare con forza e convinzione la necessità di recuperare il tempo del
silenzio, della meditazione, della riflessione... Altrimenti, anche le esperienze più forti
e significative che abbiamo vissuto in
quest’anno, come l’amore, la solidarietà e la
condivisione, l’accoglienza e l’amicizia, sfuggono via senza lasciare un segno...con il rischio
così che rimangano solo superficiali ed occasionali”. Quanto abbiamo fatto e vissuto con il
gruppo giovani è stato proprio fermarsi per
rileggere l’anno trascorso. Lo abbiamo fatto da
credenti, cercando di leggere e interpretare le vicende dell’anno attraverso le 14 “chiavi” (stazioni) della
via Crucis e le quattro “chiavi” (misteri) del rosario,
affinché nessuna esperienza, nel bene o nel male,
andasse perduta. Abbiamo fatto come Maria. Lo
abbiamo fatto con Lei, Madre nostra.
Comunità in cammino: cosa si farà...
VISITA ALLE FAMIGLIE
Con lunedì 7 riprende la visita alle
famiglie. Dalle ore 16.30 alle 20.30 sarò
dunque impegnato ogni giorno in questo
servizio per portare loro la benedizione del
Signore.
In settimana: via Gemelli, Leone, Bilancia,
Sagittario, Zodiaco, Acquario, Pesci, Pegaso,
Croce del Sud.
PELLEGRINAGGI
Medjugorje e Fatima
L’avvicinarsi delle date chiede
di confermare la prenotazione ai
singoli pellegrinaggi, con il versamento della rispettiva caparra (70
euro per Medjugorje, 150 euro per
Fatima) e la consegna della fotocopia
della carta d’identità (Medjugorje) e
CATECHISTI
Martedì 8 gennaio, ore 14.30, riu- del passaporto (Fatima). Entro 20
nione dei catechisti in canonica. gennaio, (da don Andrea)
All’ordine del giorno: percorso verso il 20
Pellegrinaggio a VALVASOfebbraio, anniversario della dedicazione,
NE
(vicino
Pordenone), mercoledì
50° della parrocchia e Quaresima
16 gennaio: presso il Santuario è custodita la “sacra tovaglia” segnata dal
Mercoledì riprenderà il percorso di Sangue di Cristo, durante una celecatechesi con i consueti orari: dalle 14.30 brazione eucaristica (come Orvieto).
alle 15.45 le elementari, dalle 15.45 alle Partenza ore 14.00, arrivo verso ore
16.30 le medie. Dal 23 coro Gospel.
15.15. Contributo viaggio 6 euro.
CATECHESI
CORO
Mercoledì 9 il coro si ritroverà
dalle ore 20 alle ore 22, data la presenza, per questa settimana, del Maestro Daniele Parussini.
GRUPPO TEATRO
Sabato 12 si ritrova il gruppo
teatrale Sichàr. La settimana dopo 19/20 - il gruppo si unirà alla compagnia Jobel.
CENE DI CLASSE
Sabato 26 gennaio cena di classe con
le famiglie dei ragazzi di 1^, 2^ e 3^ media.
Si preferisce puntare su un’unica serata per
stare tutti insieme e far stare insieme i ragazzi, tenuto conto che la 2^ e 3^ media
quest’anno fanno cammino insieme.
Sono invitati i ragazzi di catechismo, ma
anche genitori, nonni, amici. Adesioni in
sacrestia.
AGENDA DEL DON
lunedì 7, in mattinata a Pordenone
per riunione con i Direttori degli
uffici diocesani;
mercoledì 9, in mattinata: Scuola
e Ufficio diocesano pellegrinaggi;
giovedì 10, in mattinata: ritiro spirituale dei sacerdoti;
venerdì 11, in mattinata: riunione
con commissione diocesana pellegrinaggi
AGENDA DI DON PIETRO
Da lunedì 7 a mercoledì 16 gennaio
don Pietro rientrerà in Polonia. Buone vacanze in famiglia.