Informatore n.84 - Istituto Oncologico Romagnolo
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Informatore n.84 - Istituto Oncologico Romagnolo
Trimestrale - Dir. resp. Luciano Foglietta - Red. C.so Mazzini, 65 - FORLÌ - tel. 0543/35929 - Reg. Tribunale Forlì n. 568 del 18/3/1980 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Forlì - Stampa FILOGRAF LITOGRAFIA s.r.l. Iscr. Registro Nazionale della Stampa n. 06027 del 30/10/1997 - Codice di Impresa 08013. In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio P.T. di Forlì per restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. l’informatore N° 84 settembre 2010 - NUOVA SERIE SOCIO FONDATORE: SOCIO FONDATORE: Indice ✔ Editoriale.............................................................................................................................................pag. 3 ✔ La comunicazione in oncologia è un’abilità? E come può essere insegnata? ...............................pag. 5 ✔ Accoglienza e accompagnamento del paziente oncologico e della sua famiglia.........................pag. 9 ✔ Alimentazione e tumore al seno .......................................................................................................pag.11 ✔ Il glossario dell’oncologia moderna: il melanoma cutaneo ...........................................................pag.14 ✔ Festa della Mamma 2010 ...................................................................................................................pag.22 ✔ L’Istituto Oncologico Romagnolo fa il punto sul lavoro svolto nel 2009......................................pag.26 ✔ Le novità dall’ASCO 2010...................................................................................................................pag.29 ✔ La Notte Rosa, il Capodanno dell’estate ..........................................................................................pag.31 ✔ Hospice Villa Agnesina.......................................................................................................................pag.33 ✔ Dalle Sedi IOR: Cesena .......................................................................................................................pag.36 ✔ Dalle Sedi IOR: Faenza........................................................................................................................pag.38 ✔ Dalle Sedi IOR: Forlì............................................................................................................................pag.39 ✔ Dalle Sedi IOR: Lugo ...........................................................................................................................pag.41 ✔ Dalle Sedi IOR: Meldola......................................................................................................................pag.42 ✔ Dalle Sedi IOR: Ravenna.....................................................................................................................pag.43 ✔ Dalle Sedi IOR: Riccione .....................................................................................................................pag.44 ✔ Dalle Sedi IOR: Rimini ........................................................................................................................pag.46 ✔ Come si sostiene lo IOR - Come diventare Volontari.......................................................................pag.50 ✔ XXIV Convegno Volontari IOR ...........................................................................................................pag.51 Desideri ricevere informazioni sulle manifestazioni, sui progetti e, in generale, sulle attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo? RICEVI A CASA LA TUA COPIA DELL’INFORMATORE IOR! Manda una e-mail con il tuo indirizzo a [email protected] oppure telefona allo 0543 35929 (Sede IOR di Forlì). www.ior-forli.it 2 n. 84 settembre 2010 Le Sedi dell’Istituto Oncologico Romagnolo forlì: corso mazzini, 65 - tel. 0543 35929 - [email protected] meldola (c/o IRST): via p. maroncelli, 40 - tel. 0543 739110 - [email protected] cesena: via uberti, 14/a-c - tel. 0547 24616 - [email protected] ravenna: via salara, 36/38 - tel. 0544 34299 - [email protected] faenza: c.so mazzini, 153 - tel. 0546 661505 - [email protected] lugo: via tellarini, 96 - tel. 0545 32033 - [email protected] rimini: c.so d’augusto, 213 - tel. 0541 29822 - [email protected] riccione: piazza matteotti, 5 - tel. 0541 606060 - [email protected] l’informatore EDITORIALE a cura del dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica IRST “Caro direttore IOR, ho accolto con grande piacere l’invito a scrivere su questo numero dell’Informatore una relazione su un capitolo molto importante in oncologia: la diagnosi precoce del melanoma. In questo editoriale è sintetizzata anche la mia storia professionale prima come borsista IOR e poi come referente IRST per la dermatologia oncologica. Mi sembra doveroso ricordare l’impegno dello IOR, che ha messo a disposizione dal 1992 sino ad oggi risorse e strumenti tecnologici d’avanguardia per costruire un vero e proprio progetto di sviluppo tecnologico prima presso il CPO di Ravenna ed adesso mediali (patrocinati anche da WHO Melanoma pro- anche presso l’IRST. gramme) sia a carattere nazionale che europeo in I risultati sono evidenti soprattutto per le ap- ambito specialistico e nella medicina generale. Tali plicazioni cliniche routinarie che sono scaturite dal- progetti sono stati sviluppati con la Regione Emilia- l’attività di ricerca. In particolare tale progetto ha Romagna, l’ASL Città di Milano, l’area Oncologica seguito le diverse fasi dello sviluppo della microscopia Nazionale della Società Italiana Medici Generali in epiluminescenza sia con la tecnica semplificata (SIMG) e con la Società Svizzera ticinese di Dermato- (dermoscopia) che digitale (epiluminescenza digitale) logia. specificatamente rivolte alle diverse aree: 1) valida- Lo scorso anno con l’acquisto del microscopio zione diagnostica 2) effetti in vivo della radiazione laser confocale l’Istituto Oncologico Romagnolo ha solare sui nevi melanocitari 3) controllo di qualita’ permesso all’IRST di attivare un ambulatorio dedicato sulle correlazioni clinico-patologiche con i patologi ed un protocollo di validazione di questa nuova tec- dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ 4) svi- nica diagnostica mediante uno studio su base di po- luppo delle applicazioni telematiche 5) implementa- polazione tramite Registro Tumori Romagna. zione di specifici algoritmi a supporto diagnostico per Adesso ci aspettano altri traguardi, nella cer- la valutazione computerizzata dei nevi e dei mela- tezza di questo impegno di crescita comune per una nomi. (Progetto europeo ADAM – cluster EUTISM – società di servizio e solidale. M; Information Technology Society, Bruxelles). Tutte queste molteplici attività sono state pubblicate su ri- Un caro saluto a Lei e a tutti i Volontari e sostenitori IOR.” viste internazionali. Inoltre sono state implementate attività di for- Ignazio Stanganelli mazione con produzione di specifici prodotti multi- l’informatore n. 84 settembre 2010 3 Caro Virgilio, sei stato e resterai per sempre uno dei “Volontari Storici” dello IOR, un Volontario che ha dato tantissima attività fin dai primi anni di vita dell’Istituto Oncologico Romagnolo. La vita non ti ha risparmiato nulla….sei stato toccato, purtroppo, dal grande dolore per la perdita di una figlia malata di cancro scomparsa in giovane età e, proprio per questo, motivato da un fortissimo spirito di solidarietà umana verso chi si adopera per sconfiggere la malattia, nonché animato da una tenacia esemplare che hai dimostrato con grande impegno fino agli ultimi mesi della Tua vita. Oltre ad essere stato per tanti anni il Responsabile del Punto IOR di Forlimpopoli, nucleo attivissimo grazie alla partecipazione di tanti componenti della Tua Famiglia e di tanti vostri amici, sei diventato “famoso” per aver ideato ed organizzato a Forlì per tanti anni la celebre “Castagnata”, che è stata una delle manifestazioni più simpatiche ed importanti dello IOR. Sembra ancora di vederti col tuo megafono mentre chiamavi la gente, che accorreva numerosa, garantendo così sempre un buon esito a questo folcloristico evento. Insieme a te Virgilio, è nato un periodo caratteristico del Volontariato IOR, il periodo dei Volontari “Passionali”, di coloro, cioè, che, dotati di un certo spirito di avventura e di entusiasmo per una novità importante come era lo IOR dei primi anni, hanno inventato dal nulla eventi che poi sono diventati i pilastri di quelle che oggi sono le manifestazioni tradizionali IOR più significative per la raccolta di fondi. GRAZIE per tutto quello che hai fatto per lo IOR! 4 n. 84 settembre 2010 l’informatore La comunicazione in oncologia è un’abilità? E come può essere insegnata? a cura del Gruppo di Lavoro in Psiconcologia IOR Il Gruppo di Lavoro in Psiconcologia IOR assieme al Professor Walter Baile. Presso la sede dell’Istituto Oncologico Romagnolo, il 29 Aprile 2010 a Forlì, il Gruppo di Lavoro in Psiconcologia ha invitato il Professor Walter Baile a tenere una lezione magistrale sull’importante tema della comunicazione in oncologia. L’evento ha avuto particolare rilievo per la statura del relatore. Walter Baile, in Italia per un periodo come Visiting Professor presso l’Università di Ferrara e l’Università La Sapienza di Roma, è infatti tra i maggiori esperti a livello internazionale nell’area della comunicazione in oncologia: è Professore di Psichiatria e Scienze Comportamentali presso l’Università del Texas e dirige il Programma per lo Sviluppo delle Relazioni Interpersonali e della Comunicazione (I*CARE) presso il l’M.D. Anderson Cancer Center, uno dei principali centri oncologici al mondo, a Houston. Il Professor Baile è inoltre tra i referenti del National Cancer Institute statunitense e dell’American Society of Clinical Oncology sui progetti formativi nell’ambito della comunicazione in oncologia e ha sviluppato diverso materiale didattico in CD e DVD tra cui il video “On Being An Oncologist” (Essere un oncologo) con la partecipazione degli attori William Hurt e Megan Cole. Walter Baile ha contribuito allo sviluppo di un metodo specifico per la formazione degli oncologi alla comunicazione - il metodo OncoTalk o Come Parlare in Oncologia - che è stato introdotto e adattato grazie al suo fondamentale contributo in diversi Paesi tra cui Giappone, Germania e Italia, ove il Professor Baile ha condotto numerosi corsi residenziali. Presentato dal Dottor Giorgio Cruciani e introdotto dal Professor Luigi Grassi, Walter Baile ha tracciato le linee principali della comunicazione in oncologia, in particolare, quale è il ruolo nel processo di cura di una co- l’informatore n. 84 settembre 2010 5 Il Professor Walter Bayle municazione aperta, umana e favorente la fiducia tra medico e paziente, quali sono i problemi e gli errori più comuni della comunicazione, quali sono i vantaggi di una competenza comunicativa adeguata e quali gli strumenti per formare il personale sanitario ad acquisire tali competenze, rendendole più efficaci e più specifiche nel difficile compito del lavoro oncologico. Al termine della relazione, in un’aula piena di medici, psicologi e infermieri, abbiamo incontrato il Professor Baile che ha gentilmente rilasciato una breve intervista per l’Informatore. Professor Baile, perché le abilità comunicative sono così importanti in oncologia? Perché sono alla base della relazione e sono l’elemento centrale associato a diversi obiettivi nella cura delle persone ammalate di tumore: la soddisfazione del paziente e dei familiari rispetto all’assistenza, la aderenza ai trattamenti che offriamo, lo strumento di lavoro per l’umanizzazione della relazione quando affrontiamo i temi delicati del dare cattive notizie. Ci può spiegare meglio? Nel campo dell’oncologia diversi sono i momenti in cui la comunicazione con il paziente è estremamente difficile e complessa. Comunicare la diagnosi di cancro e 6 n. 84 settembre 2010 l’informatore la prognosi, specie quando questa è infausta, comunicare che i trattamenti non sono più efficaci, comunicare che è necessaria la transizione alle cure palliative, sono alcune fasi del percorso con il paziente e i suoi familiari in cui l’oncologo può sentirsi in estrema difficoltà. Perché queste fasi sono così difficili? Prima di tutto perché coinvolgono potenti stati emotivi. Questi riguardano ovviamente la persona ammalata, che può rispondere con grande angoscia, oppure con rabbia oppure con incredulità . Ma vi sono anche le risposte emotive del medico e di tutto lo staff, che possono sentirsi impotenti o impauriti dal non sapere come rispondere alle emozioni del loro paziente o in una condizione di fallimento personale quando non vi sono più trattamenti efficaci o, ancora, in uno stato di coinvolgimento e di identificazione eccessivi con il loro paziente. Quali altre fasi della comunicazione sono difficili in oncologia? Direi che ogni momento del percorso della relazione con i pazienti e i familiari ha momenti di grande difficoltà rispetto alla comunicazione. Comunque per dare qualche altro esempio, molti dati indicano che nelle sperimentazioni di nuove terapie, il reclutare pazienti per gli studi è in funzione della qualità della relazione esistente, che implica la fiducia reciproca e il rispetto del medico verso il paziente. Una comunicazione corretta a questo livello è un elemento centrale. Vi sono nella sua esperienza fattori culturali chiamati in causa nel rendere la comunicazione in oncologia più o meno difficile? Certamente sì. In alcuni Paesi del Sud Europa, vi è stata per lungo tempo l’abitudine a non rivelare completamente la verità sulla diagnosi e la prognosi, specie quando queste sono infauste. Ciò ha alla sua base anche motivi di ordine culturale, quale ad esempio il ruolo della famiglia che, particolarmente nel nei Paesi Sud europei, assume un atteggiamento particolarmente protettivo verso i suoi membri e, nel caso della malattia oncologica, può intervenire pregando il medico e lo staff che non venga comunicata al proprio caro ammalato tutta la verità. Tale quadro si è parzialmente modificato negli ultimi anni e ciò avviene meno frequentemente, ma gli oncologi hanno comunque problemi in queste situazioni, data la difficoltà a bilanciare il comunicare la verità da un lato, come il codice deontologico richiede, e mantenere viva la speranza. Ma per quale motivi i medici in effetti non dovrebbero proteggere i loro pazienti dallo stress di ricevere notizie e informazioni negative o infauste? Perché è un dato di fatto, proveniente dall’esperienza clinica e da decine e decine di studi scientifici sull’argomento, che la maggior parte dei pazienti vuole avere informazioni corrette sulla loro malattia ed è dimostrato che quando ciò avviene le capacità di far fronte agli eventi legati alla malattia stessa sono di molto facilitate, poiché si riduce il senso di incertezza e di vaghezza che, solitamente, viene vissuta dal paziente in maniera angosciante. I pazienti inoltre hanno il diritto etico, morale e legale di sapere da cosa sono affetti e di poter condividere le decisioni che il medico propone rispetto al trattamento e alle cure in generale. E tutto questo non è possibile senza un’informazione accurata da un lato, ma empatica e in sintonia, dall’altro. In molti casi sono la difficoltà del medico o la mancanza di competenze comunicative alla base del problema di nascondere in parte o del tutto la verità o di assumere un atteggiamento eccessivamente ottimistico e di minimizzazione delle difficoltà, che poi verranno immancabilmente a galla, creando un senso di sfiducia, se non di tradimento, nel paziente. Lei ha parlato della famiglia. Cosa si può fare quando la famiglia chiede al medico di non dare informazioni negative al proprio congiunto ammalato? Questo può essere un problema notevole e, come detto, ancora frequente in diverse culture. Penso che, al di là del desiderio del familiare di proteggere “in buona fede” il proprio caro dal dolore, vi sia anche da considerare che i familiari vogliono proteggere anche se stessi dallo stress che deriverebbe dalla risposta emotiva del proprio congiunto e dalla incapacità della famiglia a trovare poi il modo per gestire queste emozioni. Quindi un principio importante è “chiedere prima di parlare”, vale a dire che il medico deve cercare di capire le ragioni alla base delle preoccupazioni dei familiari chiedendo prima di rispondere direttamente alle domande o alle richieste dei familiari. Ad esempio chiedendo al familiare “Mi può dire cosa la preoccupa?”, il medico può ottenere informazioni che gli permetteranno di offrire aiuto alla famiglia nel supporto al paziente. Un’altra domanda utile è “Mi può dire cosa pensa che il suo congiunto abbia capito della sua malattia?”. La maggior parte dei pazienti ha infatti, di solito, un’idea piuttosto corretta di quanto grave sia la condizione medica e ha molte più informazioni di quanto i familiari o i medici stessi credano. Quindi sono queste alcune delle modalità di comunicazione di cui Lei parla quando afferma che vi sono abilità che possono essere insegnate? Esattamente. Dare cattive notizie e sapere muoversi nei diversi contesti comunicativi con i pazienti ei familiari può essere insegnato poiché sono, come mol- te altre abilità che si possono apprendere, competenze. Senza tali abilità e senza una formazione specifica, anche medici esperti possono trovarsi in difficoltà. Vi sono oggi studi clinici condotti su oncologi che hanno dimostrato come i medici possono acquisire abilità comunicative ascoltando attivamente i loro pazienti, esplorando le preoccupazioni e rispondendo alle emozioni che emergono nel corso del colloquio. Quale ritiene sia l’abilità più complessa da apprendere? Penso che la difficoltà maggiore stia nell’imparare cosa fare quando il paziente entra in una condizione di demoralizzazione e disagio quando riceve informazioni negative o non favorevoli. Questo perché, come ho già detto, quando il paziente entra in questo stato di sofferenza emozionale, anche il medico soffre e quando ciò avviene la parte del cervello che regola le emozioni si attiva e risponde come se vi fosse una minaccia.. Daniel Goleman nel suo libro sulla intelligenza emozionale parla in questo senso di una sorta di “dirottamento dell’amigdala”, che è appunto la parte del cervello che potremmo dire funge da regolatore delle emozioni. Se l’amigdala prende il sopravvento accade ciò che tutti noi conosciamo quando siamo in preda alle emozioni: il cervello parla per noi e ci fa dire qualunque cosa ci passa in testa, per poi pentircene successivamente.. Nel caso della comunicazione con la persona affetta da cancro, potrebbe ad esempio accadere che le emozioni che invadono il medico lo spingano a celare parte delle informazioni sulla malattia, ad impiegare eufemismi o a rassicurare immediatamente e talora falsamente il paziente rispetto alla condizione medica o al futuro. Quindi come si insegnano la comunicazione e le abilità comunicative? Questa è una buona domanda. Ciò che sappiamo è che leggere articoli e partecipare a lezioni, come è stato oggi, ha uno scopo informativo, ma non formativo in senso più specifico, poiché non permette di acquisire abilità tecniche sulla comunicazione. Anche osservare clinici esperti mentre comunicano può non essere particolarmente utile come strumento di apprendimento e anche se il clinico esperto spiega dettagliatamente cosa ha fatto e perché, le tecniche comunicative non vengono apprese in senso specifico. Diverso invece è partecipare a corsi in cui si prova “dal vivo” cosa e come fare. Se immaginiamo che le abilità comunicative sono costituite, come molte altre abilità, di diversi livelli di complessità, possiamo considerare che apprendere i diversi livelli di abilità comunicativa ha punti in comune con l’apprendimento di una abilità sportiva. Vi sono abilità comunicative di base che, per quanto semplici, paradossalmente non tutti i l’informatore n. 84 settembre 2010 7 medici riescono a mettere in pratica, come saper salutare il proprio paziente in maniera calda e accogliente o mantenere lo sguardo rivolto al paziente. Un livello successivo è imparare a comunicare la diagnosi di cancro o dare informazioni complesse al paziente rispetto ai trattamenti e agli effetti collaterali. Un livello ulteriore è ad esempio imparare a rispondere alle richieste dei familiari di non dire nulla al paziente sulla sua malattia o di non dire che non vi sono altri trattamenti per guarire la malattia. La complessità dell’apprendimento riguarda non solo le parole ma il lavoro mentale che implica l’essere consapevoli delle emozioni del paziente e delle proprie, come medico, nel corso della relazione. Per questo ciò che abbiamo visto – e la letteratura scientifica ci conferma questo - è che partecipare a workshops, cioè incontri intensivi di alcuni giorni, è lo strumento più efficace per chi vuole apprendere le abilità comunicative. È un modo di sperimentarsi direttamente, di mettersi in gioco e di fare esercizio, come in una palestra, sulle diverse situazioni della pratica clinica quotidiana, provando “cosa fare e come fare” con attori che simulano pazienti o con colleghi che prendono il ruolo di pazienti veri. Recentemente a tale modello di formazione 8 n. 84 settembre 2010 l’informatore sono state introdotte tecniche ulteriori di insegnamento tra cui tecniche di socio-dramma per facilitare il fatto che chi apprende entri completamente “nei panni” del paziente e/o dei familiari e si crei una comprensione emotiva ed empatica di ciò che si sta sperimentando. Vi sono risorse disponibili affinché chi vuole apprendere può iniziare almeno ad avere un’idea dei programmi sula comunicazione in oncologia? Una prima risorsa che raccomanderei è di prendere visione dei video disponibili gratuitamente nel nostro sito web, che è risultato anche vincitore di un premio per la sua chiarezza, il cui titolo è I*CARE (letteralmente Io Curo) all’indirizzo www.mdanderson.org/icare . Qui sono presenti diversi video su come dare le cattive notizie, come affrontare situazioni difficili con i familiari e “cosa non si deve fare…” se si vuole evitare di creare, magari involontariamente, problemi nel corso della comunicazione. Anche se i video sono in inglese, tutti hanno sottotitoli e possono essere scaricati gratuitamente e usati nella formazione dei medici, degli infermieri e in generale di chi si occupa della cura delle persone colpite dal cancro. ACCOGLIENZA E ACCOMPAGNAMENTO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO E DELLA SUA FAMIGLIA (Reparto di Oncologia ed Ematologia di Ravenna) a cura della dott.ssa Elena Samorì – Psiconcologa IOR I Volontari IOR di Ravenna insieme ai Volontari dell’Ospedale di Macerata Da anni i Volontari IOR sono quotidianamente impegnati nel Reparto di Oncologia e di Ematologia di Ravenna, diretto fino a fine 2008 dal dott. Marangolo e ad oggi dal dott. Cruciani, dando vita al progetto “Accoglienza e accompagnamento del paziente oncologico e della sua famiglia”, che ha come principale obiettivo l’ascolto empatico dei bisogni espressi dai degenti e dai loro familiari. Lo IOR investe molto in questo gruppo di Volontari, per valorizzare al massimo l’impegno delle singole persone e trasformare questa disponibilità in una prestazione qualificata verso il paziente. Il progetto si è poi esteso in un impegno più ampio: i Volontari, infatti, hanno deciso di sviluppare nuove iniziative, stimolati dalle visite e dal gemellaggio con l’Oncologia dell’Ospedale di Macerata, diretta dal dott. Latini. In particolare, hanno esteso la loro proposta non solo al Reparto di onco- ematologia, ma anche al Day Hospital e alle rispettive sale d’attesa. Le iniziative intraprese hanno come fine quello di umanizzare maggiormente il processo di cura e l’ambiente in cui una persona vive i momenti difficili legati all’esperienza di malattia. L’obiettivo, quindi, è quello di creare progetti “ad hoc” di umanizzazione che rispondano ai desideri e alle reali esigenze di tutti coloro che frequentano questi ambienti e per questo si è partiti da un’indagine esplorativa proposta dai Volontari ai pazienti e ai loro accompagnatori. La presenza di questo piccolo ma grande mondo di Volontari, mosso da costanza, gratuità e passione, rappresenta un valido sostegno e conforto alla sofferenza che accompagna, in degenti e familiari, l’esperienza della malattia, con ovvi benefici per tutta la comunità. Se l’intervento assistenziale vuole essere a “misu- l’informatore n. 84 settembre 2010 9 Due Volontarie del gruppo di Ravenna all’interno dello “Spazio Libreria”, allestito presso il reparto di Onco-Ematologia. Il Pianoforte presente in oncologia e utilizzato dai musicisti che collaborano al Progetto “Spazio Musica”. ra d’uomo”, occorre anche che i Volontari ci richiamino quotidianamente mentre lavoriamo come operatori tra tante difficoltà, al valore della centralità della persona malata, come valore guida del nostro operare. E’ proprio per questo che fin dall’inizio ho creduto nella necessità di una buona integrazione tra professionisti e Volontari, per permettere ai degenti di godere del valore aggiunto della loro presenza in reparto. In cosa si esprime questo valore aggiunto? Nella loro stessa presenza che richiama all’esserci al di là di tutto: possono cogliere i bisogni emotivi dei degenti, possono essere depositari di sfoghi o di confidenze perché i pazienti li sentono vicini al loro mondo e non giudicanti. In alcune situazioni aiutano le persone malate a non sentirsi sole, altre volte con battute e sorrisi alleggeriscono l’ambiente pesante, altre raccolgono informazioni sul gradimento dell’assistenza ricevuta e altre volte ancora assistono il malato attraverso piccoli servizi. Pertanto è mio compito, come psiconcologa IOR che coordina il gruppo, valorizzare al massimo il loro impegno trasformandolo in una prestazione qualificata verso il paziente, curando la loro formazione e il loro affiatamento. Una giornata importante è stata quella dello scorso 15 aprile, durante la quale, attraverso l’inaugurazione dei nuovi spazi di umanizzazione del Reparto, si è messo in luce il grande lavoro dei Volontari IOR che operano all’interno dell’Ospedale Civile “S. Maria delle Croci” di Ravenna. In particolare è stato presentato lo “spazio libreria”: un piccolo spazio intimo che richiama un po’ ad un ambiente di casa, presso il qua- le pazienti e familiari possono prendere a prestito i volumi disponibili oppure rivolgersi ai Volontari per la lettura; lo “spazio musica” dove, grazie alla donazione di un pianoforte da parte della sig.ra Maria Grazia Badessi Pirazzini,, musicisti volontari IOR, ogni primo giovedì del mese, dalle 16.00 alle 17.00, spendono il loro talento per regalare ai pazienti di tutto l’Ospedale piacevoli momenti di svago. Pertanto, la nostra attenzione è anche rivolta all’ambiente ospedaliero per renderlo sempre più adeguato ai bisogni emotivi delle persone che qui vivono momenti difficili legati all’esperienza di malattia. Il progetto di umanizzazione intende recuperare gli strumenti culturali (lettura, concerti, musica, film, incontri conviviali, ecc.) solitamente estromessi dalla cura, che concorrono a proteggere l’individuo da emozioni angosciose legate alla malattia e intende migliorare l’immagine dell’Ospedale aumentando il livello di gradimento in termini di qualità e attenzione al paziente. 10 n. 84 settembre 2010 l’informatore Tra le iniziative già in atto vorrei ricordare “La forza e il sorriso”: un laboratorio mensile di make- up rivolto a donne in trattamento oncologico per riconquistare la propria femminilità e condividere con altre signore un momento di benessere in un’atmosfera informale e rilassante. Concludo ringraziando apertamente il gruppo di Volontari IOR di Ravenna, veri protagonisti di questo progetto, per il calore umano che sanno trasmette a tutti noi. Elena Samorì Alimentazione e tumore al seno: un percorso sull’educazione alimentare prima, durante e dopo i trattamenti terapeutici Un Progetto del GRUPPO IDA* Il Gruppo IDA dell’Istituto Oncologico Romagnolo organizza un Corso Gratuito rivolto a donne operate al seno in chemioterapia: ALIMENTAZIONE E TUMORE AL SENO un percorso di educazione alimentare prima, durante e dopo i trattamenti terapeutici TEMATICHE DEL CORSO: NutriAmo la prevenzione Alimentiamoci ConsapevolMente alimentazione equilibrata e stili di vita ruolo dell'alimentazione nella prevenzione oncologica, focus sui fattori di rischio alimentare volti a diminuire i rischi di aumento ponderale (giovedì 17 settembre c/o IRST Meldola) causati da terapie e/o menopausa (indotta o naturale) (sabato 24 ottobre c/o IRST Meldola) Curar mangiando rimedi alimentari utili a migliorare L’ISCRIZIONE AL CORSO È NECESSARIA i disturbi più comuni indotti dalle chemioterapie (venerdì 25, martedì 29 settembre, venerdì 9 ottobre c/o IOR Forlì) Non sono previsti crediti per il personale sanitario. Inizio del corso giovedì 17 settembre c/o IRST ore 16 Per Informazioni e Iscrizione (necessaria e gratuita): sig.ra Lilia L. (Volontaria Gruppo IDA) - 349 1007654 sig.ra Giuseppina D. (Volontaria Gruppo IDA) - 0543 28547 sig.ra Paola R. (Volontaria Gruppo IDA) - 334 3511399 dott.ssa E. Meggiolaro (Psicologa Psicoterapeuta) - 0543 733921 / 338 3162328 Sedi e date del Corso: 17 settembre: Sala Tison, IRST di Meldola - Via Piero Maroncelli n. 40 25-29 settembre / 9 ottobre: Sede IOR di Forlì - Corso Mazzini n. 65 24 ottobre: Sala Tison, IRST di Meldola - Via Piero Maroncelli n. 40 Il Gruppo IDA dell’Istituto Oncologico Romagnolo Il Gruppo IDA (Informazione - Dialogo - Aiuto) offre, da 10 anni, supporto emotivo e psicologico alle donne operate al seno, attraverso la conduzione di una psicologa psicoterapeuta. Nel Gruppo si possono trovare ascolto, informazioni e aiuto tramite la condivisione dell’esperienza di malattia e recupero con altre pazienti. Tra gli scopi principali del Gruppo vi è la promozione di numerose iniziative finalizzate al miglioramento della qualità di vita delle donne operate al seno come, ad esempio: incontri di informazione con medici specialisti (oncologo, dietista, medico legale, fisioterapista, ecc), attivazione di un Punto di Ascolto presso l’U.O. Senologia di Forlì. Il Gruppo si incontra il 1° e il 3° martedì di ogni mese dalle ore 16.00 alle ore 17.30 presso la Sede IOR di Forlì in corso Mazzini 65. Programma realizzato grazie ad un’erogazione liberale della Susan G. Komen Italia ONLUS Il Gruppo di supporto per donne operate al seno IDA (Informazione, Dialogo, Aiuto) dello IOR di Forlì, ha ideato e organizzato un corso focalizzato sull’importanza di una corretta alimentazione sia come prevenzione oncologica sia come “mezzo” per affrontare meglio i disturbi indotti dai trattamenti chemioterapici. Le Volontarie del Gruppo, durante una pluriennale esperienza di ascolto e condivisione con tante pazienti operate al seno, hanno rilevato la diffusa necessità di avere indicazioni su come poter affrontare alcuni disagi provocati dalle cure chemioterapiche, in partico- lare quelli che influiscono sull’alimentazione come, ad esempio, nausea, secchezza della bocca o alterazione del gusto, o quelli i cui effetti ricadono sull’equilibrio ponderale. Il Gruppo IDA ha quindi deciso di impegnarsi per offrire un servizio che potesse fornire una risposta alle esigenze raccolte, consapevole che un’alimentazione corretta può essere anche un modo per porre attenzione al proprio corpo e, quindi, per prendersi cura di sé in una fase di vita difficile come può essere quella che segue la diagnosi di tumore al seno. Difatti, per le malate di cancro, i problemi legati all’alimentazione e al peso corporeo costituiscono un ulteriore “problema nel problema” che influisce sulla quotidianità (ogni giorno ci sediamo a tavola…), sullo stato dell’umore e sulla salute. Il cibo, in questi casi, non solo fornisce al corpo l’energia e le sostanze necessarie, ma diventa fondamentale nel contrastare gli squilibri metabolici dovuti alla malattia e contribuisce a mantenere condizioni fisiche e psicologiche utili ad affrontare cure lunghe e spesso difficili da tollerare. Inoltre, la nutrizione durante la chemioterpia comporta importanti implicazioni: il “mangiare” non è solo un bisogno essenziale dell’organismo, ma è anche un simbolo potente di partecipazione e mantenimento della Vita, nella sua accezione più ampia. Ricevere informazioni qualificate su come alimentarsi in modo adeguato durante e dopo le cure può non solo facilitare un atteggiamento più attivo e partecipativo, ma può anche contribuire a ridurre i rischi di recidiva, se riesce a stimolare un cambiamento più salutare delle abitudini alimentari. Se, infatti, sovrappeso e obesità sono, in linea di massima, fattori di rischio per tutti i tumori, per quello della mammella mantenere il peso forma risulta particolarmente importante, come è stato dimostrato da anni in numerosi studi. Il progetto “Alimentazione e Tumore al seno: un percorso di educazione alimentare prima, durante e dopo i trattamenti terapeutici” si è quindi proposto di raggiungere i seguenti scopi: l’informatore n. 84 settembre 2010 11 Obiettivi primari: Fornire informazioni qualificate e basate sull’evidenza sulle seguenti tematiche: il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione dei tumori al seno; la scelta dei cibi più utili per fronteggiare al meglio i disturbi più comuni indotti dalla chemioterapia quali: nausea/vomito, secchezza della bocca, alterazione del gusto, infiammazioni del cavo orale, diarrea, stipsi, stanchezza e diminuzione dell’appetito; come diminuire i rischi di aumento ponderale causati dalle terapie o dalla menopausa (naturale o indotta); contribuire a modificare lo stile di vita promuovendo comportamenti alimentari sani e volti alla prevenzione. Obiettivi secondari: Favorire nelle donne operate un atteggiamento attivo, partecipativo e consapevole durante le cure; stimolare l’attenzione verso le esigenze del proprio corpo per migliorare la cura di sé; favorire la condivisione delle esperienze legate ai disagi indotti dalle cure. I contenuti del progetto sono stati esposti da autorevoli relatori e si sono articolati in 5 incontri: “NutriAmo la Prevenzione: il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione oncologica” a cura della dott.ssa Villarini (Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva - Istituto Nazionale Tumori di Milano); “Curar Mangiando: rimedi alimentari utili a migliorare i disturbi più comuni indotti dalle chemioterapie”, 3 lezioni tenute dalla dott.ssa Pellegrini (Oncologia Medica Ausl 2 di Lucca); “AlimentiAmoci ConsapevolMente: stili di vita e alimentari volti a ridurre i rischi di aumento ponderale causato dalle terapie e/o dalla menopausa (indotta o naturale)”, relazione del prof. Berrino (direttore Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva Istituto Nazionale Tumori di Milano). Interessanti e dettagliati, i temi presentati hanno anche permesso di comprendere meglio alcuni aspetti della patologia oncologica: che cosa è un tumore, perché una cellula va incontro a mutazione e quali diventano poi le sue caratteristiche, quali sono, in generale, i fattori di rischio che inducono una mutazione e quali sono i fattori di rischio e quelli protettivi all’interno degli alimenti. In base all’evidenza scientifica secondo cui cibo, nutrizione, obesità e attività fisica possono influenzare i processi cellulari legati allo sviluppo del cancro, sono state illustrate le ultime raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) per uno stile di vita volto alla prevenzione dei tumori. Le tematiche relative all’alimentazione durante la chemioterapia sono state tradotte in vere e proprie ricette e indicazioni puntuali per ogni disagio conseguente a 12 n. 84 settembre 2010 l’informatore specifici trattamenti, secondo quanto pubblicato da oncologi e nutrizionisti in letteratura. A supporto del corso lo IOR ha acquistato alcune copie del libro dell’oncologa Pellegrini “Le mie ricette: nutrizione e chemioterapia” (ed. S. Marco Litotipo, Lucca). Il testo, insieme a una dispensa curata dalla dott.ssa Villarini, è stato distribuito gratuitamente alle donne operate al seno in chemioterapia che ne hanno fatto richiesta presso il Punto di Ascolto gestito dalle volontarie del Gruppo IDA (attivo ogni martedì dalle 10,30 alle 12,30 di fronte agli ambulatori della U.O. di Senologia). Il corso ha inizialmente raccolto una sessantina di adesioni, ma durante il primo e l’ultimo incontro i partecipanti sono stati circa un centinaio. Significativa è stata anche la presenza di diversi operatori sanitari, provenienti prevalentemente dalle UU. OO. di Prevenzione Oncologica e di Senologia. Al termine della quinta lezione, è stato distribuito un Questionario Finale di Gradimento in cui veniva chiesto di indicare l’utilità del percorso, la chiarezza e l’interesse suscitato, come valutazione di primo livello dei risultati raggiunti dal progetto. Non sono emerse valutazioni negative, la maggioranza ha valutato il corso come “molto utile” e “molto interessante”. Alcune persone hanno dato suggerimenti come: promuovere ulteriori corsi sull’alimentazione, ricevere maggiori informazioni rispetto a questi temi da parte delle équipe curanti, divulgare a una popolazione più ampia il tema della prevenzione dal punto di vista alimentare. Per la valutazione degli obiettivi secondari e per cogliere se il corso ha rappresentato uno stimolo per le partecipanti a modificare alcuni aspetti del loro stile di vita, è stato somministrato un “Questionario Telefonico” dopo 2 mesi e mezzo circa dalla conclusione delle lezioni. Le Volontarie del Gruppo IDA hanno sottoposto l’intervista telefonica a tutti coloro che, durante l’ultima lezione, avevano lasciato i loro dati sul “Questionario Finale di Gradimento”. Su 66 persone, 55 hanno risposto al “Questionario Telefonico”, così formulato: 1) Il corso le è servito per cambiare qualcosa nel suo stile di vita e nelle sue abitudini alimentari? Se SI, che cosa in particolare? - Fa più attività fisica? - Mangia più frutta e verdura? - Ha ridotto il consumo di zuccheri e dolci? - Altro. 2) Dopo il corso, in generale, è cambiata la sua consapevolezza nella scelta dei cibi? Se SI: - Legge più attentamente l’etichetta degli ingredienti dei cibi acquistati? - Altro. 3) Durante i colloqui con i medici che la seguono fa più domande circa la relazione tra tumore e alimentazione? 4) Se è stata sottoposta a chemioterapia, ha messo in pratica alcuni consigli alimentari forniti durante il corso per far fronte ad alcuni disturbi causati dalla terapia? Se SI, per quali disturbi, in particolare, ha seguito le indicazioni alimentari? - nausea e vomito - diarrea - stipsi - secchezza della bocca - alterazione del gusto 5) Il corso l’ha stimolata a prendersi maggior cura di sé, della sua persona? Se SI: - ha più cura per il suo “corpo”, facendo più attività fisica o altro…. - ha maggior cura del suo stato psico-emotivo, frequentando, ad esempio, gruppi per donne operate al seno, facendo colloqui di supporto psicologico, o altro. - ha maggior attenzione verso la prevenzione in generale, ad esempio curando molto di più un’alimentazione corretta o altro. 6) Ha delle proposte per iniziative che nella sua situazione riterrebbe utili e/o interessanti? Dall’analisi dei dati è emerso che per il 79% dei partecipanti il corso è stato utile per cambiare alcuni aspetti dello stile di vita e delle abitudini alimentari. In particolare, il 65% ha affermato di fare maggiore attività fisica come camminare di più, andare in bicicletta o frequentare la piscina. Rispetto alle abitudini alimentari, l’82% ha dichiarato di mangiare più frutta e verdura, e il 78% ha ri- dotto, o in parte eliminato, il consumo di dolci, anche se per molti intervistati questo aspetto è risultato essere il passo più difficile. Analizzando nel dettaglio le specifiche risposte, è risultata una diminuzione del consumo di carne, a favore di una maggiore assunzione di legumi e cereali integrali. Il 71% degli intervistati ha inoltre detto di essere più accorto nella scelta dei cibi, grazie alla lettura più consapevole delle etichette degli ingredienti. Rispetto alla chemioterapia, il 15% ha dichiarato di aver messo in pratica i consigli alimentari forniti durante il corso per far fronte ai disturbi causati dal trattamento e, in particolare, per quelli di natura gastrointestinale. Questa bassa percentuale deriva dal fatto che gli altri partecipanti o non avevano fatto chemioterapia, o l’avevano terminata all’inizio o poco prima del corso. Le risposte alla domanda “3 - Durante i colloqui con i medici che la seguono, fa più domande circa la relazione tra tumore e alimentazione?” sono risultate in prevalenza negative (45%), ed è emerso, da più persone, che queste indicazioni alimentari dovrebbero essere tenute maggiormente in considerazione dai medici, percepiti spesso come poco informati in merito. Analizzando le risposte alla domanda “5 - Il corso l’ha stimolata a prendersi maggior cura di sé, della sua persona?”, il 60% degli intervistati ha affermato che dopo il corso è stato più motivato a prendersi maggior cura di sé e del proprio corpo (75%), del proprio stato psico-fisico (62%), e il 65% ha iniziato a dare maggior attenzione alla prevenzione in generale. Numerose sono state anche le proposte rispetto alla realizzazione di altre iniziative. Le indicazioni prevalenti riguardavano altri corsi sull’alimentazione, con lezioni pratiche di cucina. Altri suggerimenti riguardavano progetti sulla prevenzione in generale e approfondimenti su come affrontare i disturbi fisici e psicologici della menopausa indotta dai trattamenti. Nel complesso si può quindi concludere che il progetto ha suscitato un discreto interesse nelle pazienti e nel personale sanitario e, in coloro che vi hanno partecipato, ha anche contribuito a stimolare atteggiamenti più costruttivi e consapevoli verso la propria salute. * progetto realizzato grazie ad una erogazione liberale della S. Komen Italia onlus l’informatore n. 84 settembre 2010 13 il glossario dell’oncologia moderna Il Melanoma cutaneo: dalla diagnosi clinica alla biopsia ottica digitale a cura del dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica IRST mero di nevi melanocitici, storia di scottature al sole durante l’infanzia e fattori genetici. In Italia, secondo i dati d’incidenza 2003-2005, il melanoma rappresenta il 2,1% di tutti i cancri incidenti (escluso i carcinomi o epiteliomi cutanei) nella popolazione maschile (2,6% in quella femminile) e l’1,1% di tutti i decessi per cancro in entrambi i sessi. Il melanoma cutaneo è al terzo posto per numero di nuovi casi nella fascia di età 0-44 anni, sia nella popolazione maschile sia in quella femminile, e negli uomini è al settimo posto (al nono nelle donne) tra le cause di morte neoplastica nella stessa classe di età. Nell’area AIRTUM (Associazione Italiana Registri TUMore), tra il 2003 ed il 2005, sono stati registrati in media ogni anno 14,3 casi per 100.000 uomini e 13,6 casi per 100.000 donne. Sebbene si sia registrato un miglioramento nella sopravvivenza generale per la diagnosi precoce, la prognosi di malattia in fase avanzata è molto sfavorevole. Visto il successo ottenuto da questa rubrica nei precedenti Lo spessore di Breslow (misurato in millimetri - mm), numeri, siamo lieti di poter proseguire nella trattazio- indicato dal patologo nella refertazione del melano- ne delle principali aree dell’Oncologia moderna, af- ma, rappresenta il fattore prognostico più importan- frontando oggi un argomento assai legato all’esposizione te nel predire la progressione della malattia. I dati di solare e, quindi, al periodo estivo: il melanoma. sopravvivenza rilevano l’importanza di eseguire una diagnosi precoce del melanoma: un melanoma confi- Introduzione nato all’epidermide (melanoma in situ) è guaribile, ed Il melanoma maligno cutaneo (MM) è una complessa i pazienti con lesioni sottili (Breslow < 1 mm) hanno patologia multifattoriale che insorge in gran parte su una prognosi a 5 anni eccellente. cute apparentemente sana o per la modificazione di In ambito specialistico dermatologico è fondamentale un nevo pre-esistente. integrare l’esame clinico ad occhio nudo con la valu- Il profilo generale dei soggetti colpiti da melanoma è tazione strumentale in dermoscopia per ottimizzare correlato principalmente a fototipo chiaro, elevato nu- la metodologia diagnostica. 14 n. 84 settembre 2010 l’informatore Negli ultimi anni la “mappatura” dei nevi, i sistemi diagnostico della patologia melanocitaria e non me- computerizzati di diagnosi assistita e recentemente la lanocitaria con risultati promettenti per la ricerca e la microscopia laser confocale sono entrati nel percorso pratica routinaria. Tabella 1. Regola dell’ABCDE per la diagnosi del sospetto melanoma A come Asimmetria della lesione B come Bordi irregolari e frastagliati a “carta geografica” C come Colore disomogeneo a varie tinte (nero, rosso-bruno, rosa non uniforme) o nero molto intenso D come Dimensioni > a 6 mm E come Evoluzione progressiva; la lesione tende a crescere ed allargarsi rapidamente con modifiche cromatiche Modificato da Stanganelli et al. Dermatologia Oncologica Preventiva. Zanussi C ed, Selecta Medica, Milano 2004 Identificazione clinica di un sospetto melanoma L’esame visivo della pelle è il metodo di screening di base nella prevenzione secondaria (diagnosi precoce) del melanoma. L’esame clinico generale prevede la valutazione sia della neoformazione riferita dal paziente che di tutto l’ambito cutaneo in condizioni d’illuminazione ottimale e con l’uso di una lente d’ingrandimento. I principali indicatori clinici per l’identificazione del melanoma sono la regola dell’ABCDE e il segno del “Brutto Anatroccolo”. Da molti anni la regola dell’ABCDE Figura 1. Melanoma sottile microinvasivo. I parametri clinici ABCD sono evidenti. (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, l’informatore n. 84 settembre 2010 15 Tabella 2. Caratteristiche dermoscopiche principali delle lesioni melanocitiche Reticolo pigmentario Il reticolo pigmentario è il marcatore delle lesioni melanocitiche caratterizzato da un disegno reticolare o a canestro più o meno accentuato. Il disegno della rete nei nevi melanocitici è poco accentuato, a maglie regolari, a linee sottili e strette, e sfuma gradualmente verso la periferia. Invece nel melanoma presenta una struttura spessa, colore nero a maglie irregolari (reticolo atipico) che s’interrompe bruscamente alla periferia dove si può suddividere in multiple branche di colore nero o marrone scuro (pseudopodi e/o strie radiali). Strutture periferiche del reticolo atipico che si presentano in gruppi ravvicinati, lineari e paralleli, orientati radialmente. Strutture periferiche del reticolo atipico ma a differenza delle strie radiali sono incurvate, tipo proiezioni a forma di dita. Occasionalmente possono presentare piccole nodosità sui loro apici, come delle ramificazioni. Strie radiali Pseudopodi Sono corpi sferici rotondi od ovali, di colore dal marrone scuro al nero brunastro. Sono uniformi nei nevi, mentre possono variare di dimensioni, forma e colore nei nevi atipici o nel melanoma. Globuli Punti Macchie ad inchiostro (Blotches) Strutture di regressione Velo bianco-bluastro Strutture vascolari atipiche Si presentano come piccole strutture globulari, punctate, a carattere focale, più piccole rispetto ai globuli. Generalmente si tratta di corpiccioli intensamente nerastri, per la presenza di numerosi melanociti intensamente pigmentati o di melanina libera a livello dello strato corneo e/o granuloso. Aree prive di strutture scure diffuse o localizzate correlate all’iperpigmentazione epidermica e/o del derma superficiale. Nel melanoma sono irregolari nelle forme e disomogenee come tonalità di colore. Sono caratterizzate da aree bianche (fibrosi) o anche rosate per neoangiogenesi e flogosi. Un altro aspetto della regressione, spesso presente nel melanoma, è caratterizzato da aree grigie bluastre o bluastre che si presentano sia sotto forma di granuli isolati disseminati sia come agglomerati come macchie mal definite. Il velo bianco è un parametro dermoscopico cromaticamente simile al fondo di bicchiere a carattere uniforme e diffuso o focalmente variabile ed irregolare. Si evidenzia in lesioni pigmentate aventi una forte pigmentazione omogenea di colore nero o bruno-intenso associato ad ispessimento dell’epidermide: E’ frequente nel melanoma. Si possono presentare come globuli o aree rosse lattescenti, vasi a forcina, vasi lineari irregolari, vasi puntiformi o polimorfi. Sono spesso presenti nel melanoma amelanotico. I globuli ed vasi a forcina sono correlati alla neoangiogenesi della progressione neoplastica. Dimensioni > 6 mm, Evoluzione rapida) rappresenta uno strumento didattico di riconoscimento semplice per la sensibilizzazione della popolazione e dei medici per la diagnosi precoce del melanoma (tabella 1, figura 1). Un altro indicatore clinico utilizzato per il riconoscimento dei melanomi è il segno del “Brutto Anatroccolo”. La sua identificazione è correlata al fatto che in un determinato individuo i nevi generalmente hanno le medesime caratteristiche. Il brutto anatroccolo è un nevo con caratteristiche diverse dagli altri nevi e pertanto la possiFigura 2. Melanoma in situ. I parametri clinici ABC non sono evidenti. La dermoscopia rivela reticolo atipico, punti neri intrafollicolari, policromia asimmetrica interna, velo biancastro. Questi parametri suggeriscono fortemente la marcata atipia melanocitica (sospetto melanoma). 16 n. 84 settembre 2010 l’informatore bilità che sia un potenziale melanoma è alta. Rimane infine lo “zoccolo duro” rappresentato dalla Figura 3. Melanoma in placca. La presenza di marcata asimmetria cromatica con velo biancastro e strie radiali (frecce) conferma il sospetto clinico di melanoma Figura 4. Melanoma nodulare piccolo (5 mm di diametro). La policromia dermoscopica e la “fuga di pigmento” periferica con globuli e punti irregolari indicano la diagnosi di melanoma. Figura 5. Nevo melanocitico con globuli bruni omogenei distribuiti regolarmente. Figura 6. Nevo melanocitico con reticolo pigmentario tipico con rari punti neri centrali. identificazione del melanoma nodulare che, per la ra- minescenza, dermatoscopia, microscopia a luce riflessa) pida crescita e le caratteristiche biologiche, è aggres- è una tecnica non invasiva che consente di visualizzare sivo e con prognosi infausta. Nel caso di lesioni rilevate parametri non visibili ad occhio nudo. sospette (papulose o nodulari), in particolare negli an- In particolare tale metodica permette di valutare a più ziani, i parametri di valutazione sono: recente insor- forte ingrandimento la neoformazione scura o par- genza, rapida crescita, consistenza dura della lesione zialmente pigmentata per individuare la presenza di ed elevazione. strutture sub-microscopiche e vascolari e la distribuzione del pigmento. La dermoscopia migliora la ca- Dermoscopia pacità di riconoscere il melanoma iniziale (figure 2, 3, Dalla fine degli anni ’80, un importante supporto al- 4), i nevi melanocitici (figure 5 e 6) e le lesioni non me- l’esame clinico generale è venuto dalla dermoscopia lanocitiche (carcinoma cutaneo, cheratosi seborroica, e dalle relative applicazioni digitali. dermatofibroma, angioma, angiocheratoma, etc). La dermoscopia (anche definita microscopia in epilu- Tale esame può essere eseguito con vari strumenti l’informatore n. 84 settembre 2010 17 Figura 7. I parametri clinici e submicroscopici della regolarità o della irregolarità del bordo risultano importanti anche per la valutazione del computer. Figura 8. La diversa distribuzione delle masse di colore e delle strutture è descritta dalla variabile matematica definita tessitura. Nel melanoma è evidente la asimmetria e l’irregolarità nell’ambito della lesione (melanoma). Figura 9. La valutazione degli aspetti qualitativi e quantitativi del colore e della sua distribuzione è uno degli aspetti più importanti nella diagnosi del melanoma (disomogeneo ed irregolare) e del nevo melanocitico (omogeneo e regolare) come evidenziato dai diversi picchi. Figura 10. Lesione melanocitica benigne con caratteristiche cliniche poco significative classificata da ADAM come “Lesione a basso rischio (Nevo)”. come il dermatoscopio, lo stereomicroscopio tridi- servata assume una colorazione differente. Altri colori mensionale ed il videodermatoscopio. visualizzati durante l’esame dermoscopico sono le to- Il primo orientamento nel corso d’esame dermoscopico nalità del bianco indicative di regressione e del rosso è legato alla valutazione del colore, del grado di pig- correlate prevalentemente alla vascolarizzazione. mentazione e della sua relativa distribuzione nel- Nei nevi melanocitici il colore di base è regolare, omo- l’ambito della lesione pigmentata. geneo, a limiti sfumati, più addensato al centro del- La melanina rappresenta il pigmento più importante la lesione. Nel melanoma e talora nei nevi in regres- nel determinare differenti pattern strutturali e cro- sione invece le aree di pigmentazione sono disomo- matici. Secondo la localizzazione del pigmento mela- genee, asimmetriche, irregolari, policrome, localizza- nico nei vari strati cutanei la lesione pigmentata os- te a volte alla periferia della lesione (policromia 18 n. 84 settembre 2010 l’informatore sono numerose e riguardano essenzialmente l’uso prevalentemente clinico per monitorare le lesioni melanocitiche nel tempo, per la creazione di un ampio database di immagini e per lo sviluppo telematico. Altri impieghi sono focalizzati sulle correlazioni clinico-patologiche per l’identificazione delle aree maggiormente sospette da segnalare al patologo, sulla revisione dei casi misclassificati e sulla ricerca di base per lo studio degli effetti delle radiazioni ultraviolette nei nevi melanocitici. Figura 11. Lesione melanocitica con criteri clinici positivi per asimmetria di forma, tessitura e colore che portano ad una classificazione secondo ADAM di “Lesione ad alto rischio (Melanoma)”. Monitoraggio Digitale La procedura di controllo dei nevi con il monitoraggio asimmetrica interna). La presenza di numerose tona- digitale o mole mapping (più comunemente definita lità di colore (più di tre colori), la marcata disomogeneità ed una interruzione improvvisa del disegno pigmentario in periferia possono rappresentare un criterio cromatico importante per la diagnosi di melanoma (figura 2, 3, 4). Sono riassunte nella tabella 2 le principali caratteristiche dermoscopiche e vascolari delle lesioni melanocitiche. In generale, il maggiore grado d’atipia melanocitica (sospetto melanoma) è strettamente correlato al numero di strutture, alla loro irregolare distribuzione ed alla presenza di policromia disomogenea (+ 3 colori). Approccio diagnostico digitale Figura 12. Nevo melanocitico ipermelanotico con lamella cornea centrale che impedisce la visualizzazione delle strutture sottostanti. I parametri RCM mostrano una tipica architettura della giunzione dermo-epidermica con anelli e papille dermiche (aree scure) regolari. L’implementazione dei sistemi digitali alla dermoscopia ha aperto una reale strada sia nella pratica der- mappatura computerizzata) ha provocato un cam- matologica ambulatoriale che nella ricerca applicata. biamento nella gestione e nella ricerca delle lesioni me- In quest’ambito gli strumenti principalmente utilizzati lanocitiche. sono il videomicroscopio e più recentemente le mac- Questa tecnica consiste nel fotografare e memorizzare chine fotografiche digitali. La digitalizzazione di im- su computer l’immagine clinica e dermatoscopica di sin- magini con lo stereomicroscopio è limitata solo a po- goli nevi per poterne seguire l’evoluzione nel tempo. chi centri per i costi elevati della configurazione e per In particolare viene utilizzata per monitorare a breve lo spazio necessario per il suo impiego. o lungo termine le lesioni con caratteri di atipia che Le applicazioni offerte dalla tecnologia computerizzata però non evochino il sospetto di malignità, ad esem- l’informatore n. 84 settembre 2010 19 Figura 13. Melanoma 0.4 mm di spessore con immagine dermoscopica senza segni evidenti di atipia focale. I parametri di RCM mostrano assenza di anelli e papille regolari. Al contrario è presente irregolare distribuzione delle papille, atipia citologica (frecce azzurre) e nidi densi (frecce gialle) come si possono riscontrare nei melanomi. Figura 14. Melanoma 0.80 mm di spessore. I parametri RCM mostrano chiaramente una marcata atipia architetturale alla giunzione dermo-epidermica ed pleomorfismo cellulare su tutti i quadranti del mosaico. pio i nevi displastici, in particolare nei pazienti con le- cerca sono stati stimolati a trovare il “proiettile magico” sioni atipiche multiple in cui non sarebbe proponibi- per la creazione di un sistema di diagnosi automatica che le una asportazione di tutte le lesioni atipiche. aiuti il clinico nella identificazione del melanoma e nel- Tuttavia l’utilità del follow-up digitale è oggetto di con- la selezione delle lesioni da inviare per l’escissione. In troversie e di grandi dibattiti. I maggiori limiti sono cor- questo campo, oltre alla epiluminescenza digitale, sono relati al rischio di abbassare la sensibilità diagnostica, state utilizzate altre metodiche come l’analisi di imma- alle possibili implicazioni medico-legali per l’operatore, gini da videocamera, la spettrofotometria, la fluore- alla mancanza di una standardizzazione sul profilo der- scenza, la optical coherence tomography. moscopico delle lesioni e dei pazienti selezionati per Nella valutazione dei sistemi di diagnosi assistita ab- il follow up, alla sproporzione fra impiego di mezzi e biamo condotto nell’ambito della progetto melano- numero di melanomi realmente identificati che non ma/IOR una ricerca sull’uso di metodi innovativi per la sarebbero stati riconoscibili anche al normale controllo diagnosi automatica delle lesioni cutanee pigmenta- clinico-dermoscopico periodico. te, avviando il progetto ADAM (Automatic Data La procedura del monitoraggio digitale può essere con- Analysis for Melanoma early detection) del cluster EU- sigliata solo per multiple lesioni atipiche piane non pal- TIST-M, European Take-up of Essential Information So- pabili, mentre è da evitare sulle lesioni rilevate e pal- ciety Technologies for Medical applications, del- pabili (papulose o nodulari) o in presenza di una sin- l’Unione Europea. gola lesione sospetta. La novità tecnica del software di analisi d’immagine ADAM consiste nell’uso di una classe di nuovi de- Sistemi di diagnosi computerizzata scrittori di forma, particolarmente adatti per forme di Nel campo delle applicazioni digitali specificatamente ri- origine naturale: le cosidette Funzioni di Taglia. Gli volte allo sviluppo di algoritmi matematici finalizzati alla aspetti matematici considerati sono: forma del bordo, diagnosi automatica del melanoma, diversi gruppi di ri- tessitura e distribuzione del colore (figure 7, 8, 9). In 20 n. 84 settembre 2010 l’informatore termini pratici abbiamo trasferito i criteri clinici di asim- dall’epidermide al derma superficiale. Gli aspetti ca- metria di forma e colore ABCD (tabella 1) in formule ratteristici del confocale sono generalmente analizzati matematiche complesse per la diagnosi computer as- a 3 diversi livelli della struttura cutanea: strato epi- sistita (figure 10, 11). Il progetto è stato sviluppato con dermico superficiale, giunzione dermo-epidermica e la collaborazione del prof. Massimo Ferri dell’Univer- derma superficiale. sità di Bologna (Gruppo di Matematica della Visione, Nelle immagini correlate possiamo notare la regolare Dipartimento di Matematica ed ARCES). struttura della giunzione dermo-epidermica del nevo me- La valutazione computerizzata delle immagini per- lanocitico (figura 12) mentre un variabile disordine ci- mette di identificare parametri oggettivi di valutazione, tologico ed architetturale nei melanomi (Figura 13, 14). che sono meno elastici dell’esame clinico soggettivo, ma che risultano importanti nel ridurre la variabilità Conclusioni inter ed intraosservatore del medico. L’autoesame da parte del paziente o con l’aiuto dei fa- Tuttavia la diagnosi automatica del melanoma rima- miliari permette di diagnosticare la maggior parte dei ne confinata alla ricerca applicata. Infatti rimane melanomi ed è considerato un fattore predittivo per sempre nelle mani del dermatologo la decisione finale il melanoma con spessore sottile. nella gestione terapeutica o del follow up della lesione Il riconoscimento clinico della “lesione sospetta” e l’iden- melanocitica nella pratica clinica. tificazione dei pazienti a rischio per un monitoraggio periodico presso il centro di riferimento specialistico ri- Biopsia Ottica Digitale: la Microscopia Laser Confocale mangono i punti fermi per la diagnosi precoce. La microscopia confocale (Reflectance Confocal Mi- Nella valutazione d’ogni lesione il dermatologo è te- croscopy, RCM) è uno strumento diagnostico non in- nuto ad applicare la sinopsi diagnostica completa che vasivo, di recentissimo uso nella ricerca, che produce deve prendere in considerazione tutti i parametri immagini tessutali in vivo con una risoluzione quasi anamnestici, clinici e dermatoscopici. istologica (biopsia ottica). L’RCM impiega un raggio la- Infatti, la dermatoscopia è interattiva con l’esame dei ser a bassa potenza (830 nm, vicino all’infrarosso) che parametri clinici, quali l’età del paziente, il fototipo, scansiona la pelle orizzontalmente producendo det- il numero e la tipologia degli altri nevi, la sede e la sto- tagliate immagini in bianco e nero, dall’epidermide al ria evolutiva della lesione, etc, che sono in grado di au- derma papillare superiore con uno spessore che arri- mentare l’accuratezza della diagnosi finale. va fino a 200-300 µm. Il contrasto delle immagini RCM Il monitoraggio digitale è utile nella gestione dei pazienti è dovuto prevalentemente alla differenza nella ri- con numerosi nevi atipici mentre i sistemi computeriz- flettanza dei componenti tissutali e della melanina ci- zati di diagnosi assistita vengono implementati come toplasmatica, e le lesioni melanocitiche (nevi e mela- supporto oggettivo per la valutazione delle caratteri- nomi) rappresentano il tessuto più appropriato per tale stiche clinico-dermoscopiche. Infine la nuova applica- metodica. L’RCM ha permesso inoltre di correlare in zione della microscopia laser confocale correlata a pa- vivo i parametri dermoscopici con gli aspetti citoar- rametri quasi istologici definisce nuovi criteri diagnostici chitetturali delle lesioni melanocitiche. nella identificazione dei nevi melanocitici e del mela- L’analisi dei nevi sospetti è condotta attraverso la va- noma in fase iniziale e permette di studiare in vivo la bio- lutazione di una serie di immagini ad alta risoluzione logia e la dinamica delle stesse lesioni melanocitiche. l’informatore n. 84 settembre 2010 21 Festa della Alcune foto delle Sede IOR di Forlì (Parco Urbano F. Agosto, Forlì) Sede IOR di Meldola (Istituto Tumori della Romagna) Sede IOR di Cesena (Famila - Torre del Moro, Cesena) Sede IOR di Faenza (Piazza della Libertà, Faenza) 22 n. 84 settembre 2010 l’informatore Mamma 2010 nostre postazioni Sede IOR di Ravenna (Via dei Martiri, Savarna) Sede IOR di Lugo (Piazza Vittorio Emanuele II, Cotignola) Sede IOR di Rimini (Piazza Tre Martiri, Rimini) Sede IOR di Riccione (Viale Ceccarini, Riccione) l’informatore n. 84 settembre 2010 23 Raccolta Fondi Festa della Mamma 2010 Nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 maggio i Volontari IOR hanno distribuito, come ogni anno, le “Azalee IOR”. Quest’anno, grazie alle buone condizioni atmosferiche, alla presenza continuativa dei nostri Volontari in numerose postazioni e alla sensibilità della popolazione, l’iniziativa ha superato ogni apettativa e ha permesso di destinare alle nostre attività istituzionali oltre 150.000 euro. Grazie a tutti i Volontari che lo hanno reso possibile! 24 n. 84 settembre 2010 l’informatore l’informatore n. 84 settembre 2010 25 L’ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO FA IL PUNTO SUL LAVORO SVOLTO NEL 2009 800 pazienti e relative famiglie assistiti dai Volontari IOR 85 persone hanno partecipato ai gruppi di auto-mutuo-aiuto IOR 30 scuole, 14.780 alunni e 523 insegnanti coinvolti nelle iniziative di educazione sanitaria e prevenzione 8 incontri e corsi organizzati per giovani ricercatori, medici, infermieri e psicologi 521.880 euro di attrezzature acquistate per le oncologie romagnole 100.000 euro per 5 progetti di ricerca “vincitori” del Bando IOR 1.059.098 euro a sostegno della Ricerca scientifica in campo oncologico 436.244 euro per le attività di Assistenza, Cure Palliative e Psiconcologia Nella giornata di lunedì 23 aprile 2010, presso la Sala Riunioni della Sede centrale di Forlì, si è svolta l’Assemblea dei Soci dell’Istituto Oncologico Romagnolo: all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2009. “L’esercizio 2009 – ha detto il Presidente dottor Sergio Mazzi - è stato caratterizzato da una situazione economica mondiale non delle più fluide. La crisi globale, iniziata nel 2008, ha coinvolto nel tempo la mag- 26 n. 84 settembre 2010 l’informatore gior parte dei settori e sta portando come conseguenza una minor liquidità in capo ad aziende e famiglie, le quali rappresentano una importante fonte di sostentamento per lo IOR. Fortunatamente, questa situazione di sconforto è stata recepita solo lievemente dalla Cooperativa che ha saputo ugualmente conseguire un buon risultato. I motivi da imputare a questa capacità della Cooperativa di mantenere tendenzialmente allineati i ricavi rispetto all’esercizio precedente sono da attribuire principalmente al forte radicamento nel territorio. La raccolta di fondi “sul campo” (offerte, quote di adesione, ricavato di manifestazioni) è stata di 2.722.915 euro, evidenziando in tal modo che anche nel 2009, malgrado la situazione di grave e diffusa crisi economica, è stato raggiunto l’obiettivo che gli Amministratori si erano posti e questo grazie soprattutto alla fiducia di cui continua a godere l’Istituto Oncologico Romagnolo, in gran parte risultato dello spirito di sacrificio, dell’umiltà e della dedizione dei Volontari. L’istituto, inoltre, ha incassato il 5 per mille relativo all’anno fiscale 2007, per un importo pari ad 394.346 euro. Nel 2009 la Cooperativa ha investito per la Ricerca Scientifica 1.059.098 euro; per l’Assistenza (Domiciliare, in Reparto e in Hospice), per le Cure Palliative e per la Psiconcologia 436.244 euro. L’impegno dello IOR nella Ricerca Scientifica si è realizzato sia attraverso l’attivazione di contratti di collaborazione libero-professionali e di collaborazioni a progetto (sono stati 43 i collaboratori esterni), che attraverso l’acquisto di attrezzature moderne e tecnologicamente avanzate (l’investimento complessivo nel 2009 è stato di 521.880 euro). Gran parte di queste attrezzature (per un valore di 406.714 euro) sono state destinate per il potenziamento dell’IRST di Meldola, di cui lo IOR è stato l’ideatore, nonché Socio Fondatore. Nel 2009 la tradizionale collaborazione con gli Enti Pubblici ha subito una ulteriore sensibile diminuzione, raggiungendo la cifra di 401.057 euro: la maggior parte di questi contributi e convenzioni oggi afferiscono infatti all’IRST, essendo lo stesso il centro coordinatore della ricerca nella rete oncologica Romagnola. Le eredità ed i legati ammontano ad 458.500 euro, segno anche questo della fiducia riposta nello IOR. Nel 2009 il 70% delle risorse economiche è stato destinato alle attività istituzionali dell’Istituto Oncologico Romagnolo: Ricerca Scientifica, Assistenza e Cure Palliative, Psiconcologia, Prevenzione, Educazione Sanitaria; in particolare, gli investimenti effettuati per fini istituzionali sono stati pari a 1.980.051 euro. Nel corso di questi anni l’Istituto Oncologico Romagnolo ha sempre agito ponendo fra i suoi obiettivi prioritari la trasparenza, sia nei riguardi dei propri Soci e Volontari, sia nei riguardi dell’opinione pubblica. Riteniamo, infatti, che una corretta e chiara informazione sia un elemento fondamentale della nostra attività”. presentare e a privilegiare la sostanza sulla forma, cioè a valutare l’effetto delle operazioni messe in essere durante l’anno per una gestione il più trasparente possibile. In particolare, la valutazione ha rispettato i principi generali della prudenza, della competenza e della funzione economica nella prospettiva della continuità delle attività della cooperativa”. Il ragionier Alessandro Guardigli ha evidenziato all’Assemblea i criteri utilizzati nella redazione del Bilancio, che seguono rigorosamente quelli emanati dal Codice Civile e dagli organismi di controllo: “Anche quest’anno si è posta particolare attenzione a rap- Il dottor Alberto Ravaioli (facendo le veci del Coordinatore del Comitato Medico Scientifico, dottor Giorgio Cruciani, assente per un Congresso Scientifico) ha quindi illustrato l’operato del Comitato Medico Scientifico IOR nell’anno in esame: “Nel corso del 2009 il Co- Successivamente il dottor Vincenzo Erroi, direttore dell’Istituto Oncologico Romagnolo, ha esposto ai Soci alcuni dati, ponendo in evidenza come oltre il 70% dei ricavi del 2009 sono stati destinati alle attività istituzionali IOR (Ricerca, Assistenza Domiciliare, IRST, ecc.), mentre il 22% circa è stato utilizzato a copertura dei costi di gestione e l’8% circa a copertura delle spese di promozione e informazione. In chiusura del suo intervento, il direttore evidenzia come il tasso di assenteismo dei Dipendenti IOR (pari allo 0,96% delle ore lavorate) rappresenti concretamente il livello di responsabilità dei Dipendenti stessi e la loro adesione etica allo IOR. La relazione seguente presentata ai Soci è stata quella del dottor Fabrizio Vanitelli, Presidente del Collegio Sindacale (l’organo di vigilanza della Cooperativa): “Nel corso dell’esercizio chiuso al 31/12/2009 abbiamo svolto l’attività di vigilanza prevista dalla legge. Mediante l’ottenimento di informazioni dai responsabili delle rispettive funzioni, dall’esame della documentazione trasmessaci e dall’esame del libro della revisione, abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza della struttura organizzativa della Cooperativa. Il Collegio Sindacale non rileva motivi ostativi all’approvazione del bilancio di esercizio al 31/12/2009”. Un rappresentante della Società di Revisione “Fidital”, alla quale è stato affidato il compito di certificare il Bilancio 2009 IOR, è quindi intervenuto per illustrare l’esito del processo di certificazione: “A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009 dell’Istituto Oncologico Romagnolo Cooperativa Sociale – Onlus – (IOR) è conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione; esso pertanto è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico della Società”. l’informatore n. 84 settembre 2010 27 mitato Medico Scientifico ha esaminato 43 nuove proposte di studio, selezionandone 5 per un finanziamento complessivo di 100.000 euro/anno. Tali progetti innovativi e non competitivi con l’attività scientifica dell’IRST sono stati premiati ufficialmente durante il XXIII Convegno annuale dei Volontari IOR, tenutosi il 4 ottobre 2009. La “Psiconcologia IOR”, coordinata dal professor Luigi Grassi, ha avuto un ulteriore importante sviluppo nel 2009, con incontri di gruppo e sviluppo di ulteriori progetti multicentrici. Alcuni degli psicologi a contratto IOR sono inseriti nella rete cure palliative e hospice, altri si occupano dei rapporti con i Volontari. É proseguito il sostanziale supporto IOR allo sviluppo della rete di cure palliative in Romagna attraverso il lavoro di Volontari e di contrattisti medici e psicologi attivi negli hospice e nell’assistenza a domicilio. In particolare, nel 2009 a Lugo è stato inaugurato l’hospice ospedaliero “Benedetta Corelli Grappadelli”, nel quale lavorano medici IOR. A Faenza è stato inaugurato il nuovo hospice territoriale “Villa Agnesina”, in cui la responsabilità medica è stata affidata al dottor Luigi Bruno, collaboratore IOR. Per quanto riguarda i rapporti con l’Università, nel 2009 lo IOR ha assegnato una borsa di studio per uno specializzando in Oncologia, che, attualmente, lavora presso l’Oncologia di Rimini. Sempre nell’ambito della formazione, lo IOR ha permesso nel corso del 2009 lo svolgimento di corsi di formazione per medici e infermieri con l’obiettivo di migliorare gli aspetti relazionali tra equipe sanitarie, malati e familiari. I corsi sono stati effettuati in collaborazione con il professor Manuel Katz e la sua equipe”. E’ stato poi presentato ai Soci anche il “Bilancio Sociale 2009” dello IOR, redatto e presentato ai Soci dal dottor Luca Nadiani e dalla dottoressa Flavia Curcio. “Il classico Bilancio d’Esercizio, talvolta, risulta poco chiaro e di difficile comprensione ai non esperti della materia contabile, per questo l’Istituto Oncologico Romagnolo ha volontariamente redatto un apposito bilancio, definito appunto “sociale”, all’interno del quale vengono esposte tutte le modalità di raccolta e la destinazione dei fondi. Il Bilancio Sociale è un fondamentale strumento di rendicontazione e di comunicazione attraverso il quale un’organizzazione come lo IOR rende pubblico alla comunità in modo volontario come sono state impiegate le risorse in un determinato periodo di tempo. Questa esigenza è nata dalla vocazione alla trasparenza cui l’Istituto Oncologico Romagnolo si è sempre votato fin dai suoi primi anni di vita. Il Bilancio Sociale 2009 dell’Istituto Oncologico Romagnolo è stato impostato seguendo tre criteri principali: è uno strumento autonomo, in grado cioè di fornire informazioni quantitative e qualitative sugli effetti dell’attività dell’Istituto; è consuntivo, in quanto sono indicate le linee programmatiche per il futuro e permette il confronto tra i risultati raggiunti e gli obiettivi perseguiti; ed, infine, è pubblico, poiché rivolto alla collettività in generale. É uno strumento che consente di comprendere il ruolo svolto dallo IOR nella società, verso la quale cerca di fornire un valore aggiunto, e contiene informazioni sul raggiungimento dell’obiettivo sociale prefissato: la sconfitta definitiva del cancro”. L’Assemblea dei Soci, terminati gli interventi, ha approvato il Bilancio all’unanimità. Come per gli anni passati, il Bilancio d’Esercizio e il Bilancio Sociale IOR sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta e vengono sempre pubblicati sul sito internet dell’Istituto, www.ior-forli.it. A seguito del rinnovo delle cariche all’interno del Consiglio di Amministrazione IOR, esso risulta così composto: dott. SERGIO MAZZI, come Presidente; rag. VINICIO PAGANINI (Sede di Rimini), come Vicepresidente; sig. MARIO PRETOLANI (Sede di Ravenna), come Vicepresidente e Segretario; con la carica di Consiglieri IOR, sig. ROSITANO TARLAZZI (Sede di Lugo), dott. GIORGIO VICINI (Sede di Cesena), dott. DOMENICO SCARPELLINI (Sede di Cesena), rag. MARIO PORCELLINI e dott. PAOLO BALDASSARI (Sede di Faenza), dott.ssa BARBARA BONFIGLIOLI e sig.ra ILVA MELOTTI (Sede di Riccione), dott. ALFIO LONGO (Sede di Ravenna), rag. RENATA CATIA PEDARZANI (Sede di Forlì) e la rag. SILVANA ARLOTTI (Sede di Rimini). 28 n. 84 settembre 2010 l’informatore LE NOVITÀ DALL’ASCO 2010 a cura del dott. Claudio Dazzi Responsabile Day Hospital oncologico Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna Circa 30.000 delegati provenienti dai 5 continenti si sono dati appuntamento dal 4 all’8 giugno a Chicago, in Illinois, dove si è svolto il 46° Meeting della Società Americana di Oncologia Clinica. Il congresso rappresenta infatti il momento di incontro più importante dell’anno per la presentazione dei risultati della ricerca in campo oncologico, attraverso relazioni di alto livello scientifico. In particolare, per quanto riguarda le neoplasie della mammella, uno studio multicentrico americano che ha interessato oltre 5600 donne operate, ha definitivamente dimostrato che nelle pazienti sottoposte ad asportazione di linfonodo sentinella che sia risultato negativo all’esame istologico, la linfoadenectomia ascellare non aggiunge alcun vantaggio né in termini di sopravvivenza globale, né in termini di tempo alla ricaduta. Il dott. Giuliano del John Wayne Cancer Institute di Santa Monica in California, si è spinto ancora oltre, presentando i risultati di uno studio che ha arruolato quasi 900 donne con linfonodo sentinella positivo (massimo di 3) all’esame istologico. Lo studio è stato chiuso precocemente per difficoltà di arruolamento, ma ha mostrato che anche in presenza di linfonodi positivi la dissezione ascellare non sembra migliorare la sopravvivenza rispetto alla sola asportazione del linfonodo/i sentinella. Se i risultati venissero confermati in studi più ampi, si potrebbe mettere una parola fine all’utilizzo della linfoadenectomia ascellare almeno nelle pazienti con meno di 3 linfonodi positivi. In sessione plenaria il dott. O’Day ha presentato i risultati di uno studio che segna un passo in avanti importante nella cura dei pazienti con melanoma avanzato. L’Ipilimumab è un anticorpo monoclonale anti linfociti T, e somministrato dopo il fallimento di una prima linea di chemioterapia, è in grado di incrementare dal 25% al 46% la percentuale di pazienti con melanoma metastatico vivi ad un anno rispetto ad un trattamento con vaccino. E’ il primo risultato positivo nel trattamento del melanoma avanzato in 30 anni di ricerca clinica. Il farmaco sarà presto disponibile per l’utilizzo nella pratica quotidiana. Il bevacizumab, in associazione con carboplatino e paclitaxel, sembra poter offrire una ulteriore opportunità terapeutica per le donne affette da neoplasia dell’ovaio. Lo studio ha interessato quasi 1.900 donne americane, sudcoreane e giapponesi. L’aggiunta del be- l’informatore n. 84 settembre 2010 29 vacizumab alla chemioterapia convenzionale aumenta di 4 mesi il tempo alla ricaduta della malattia. Il bevacizumab è un anticorpo monoclonale che viene già utilizzato con successo nel trattamento del tumore del colon-retto e per poter essere utilizzato nelle neoplasie dell’ovaio necessiterà comunque dell’approvazione degli enti regolatori nazionali e regionali. I risultati di un grande studio internazionale randomizzato hanno evidenziato come la deprivazione androgenica eseguita attraverso la somministrazione mensile di farmaci LH-RH analoghi in aggiunta al trattamento radioterapico sia superiore alla sola radioterapia nel controllo del tumore della prostata localmente avanzato. I risultati a 7 anni di follow up mostrano una sopravvivenza del 90% nei pazienti trattati con radioterapia e terapia ormonale contro il 79% dei pazienti trattati con sola radioterapia. Anche i pazienti con età superiore ai 70 anni affetti da neoplasia del polmone non operabile sembrano po- 30 n. 84 settembre 2010 l’informatore tersi giovare di una chemioterapia comprendente due farmaci (carboplatino e paclitaxel). Uno studio francese che ha interessato 451 pazienti ha mostrato per la prima volta che una polichemioterapia è superiore in termini di sopravvivenza ad una chemioterapia con un solo farmaco sinora considerato la standard nei pazienti anziani con patologia polmonare (mediana 10.3 rispetto a 6.2 mesi). Nei pazienti operati per una neoplasia del polmone, il selenio somministrato quotidianamente non riduce il rischio di recidiva, né di secondo tumore rispetto al placebo. Questo è stato il risultato di un grande studio che ha arruolato oltre 1.500 pazienti e che è stato presentato dal dott. Karp dell’Università del Texas. Anche questa edizione dell’ASCO è stata foriera, come sempre di importanti novità, di nuovi spunti per la ricerca ed occasione di incontro e di scambio di esperienze per incrementare i successi nella cura dei nostri pazienti. LA NOTTE ROSA, il Capodanno dell’estate La Notte Rosa, giunta alla sua quinta edizione, è diventata in questi ultimi anni la grande festa estiva, il momento più atteso dell’anno in riviera, tanto da essere stata ribattezzata il Capodanno dell’estate. Una notte unica, in cui tutta la costa si tinge di rosa, e dal tramonto all’alba i 110 chilometri della Riviera Adriatica della Romagna sono un’esplosione di luci, suoni, immagini, colori, concerti, mostre e spettacoli. C’è sempre stata, fin dalla nascita di questo grande evento, che quest’anno ha cambiato pelle, trasformandosi in un vero e proprio Week-End Rosa, con gli eventi Clou che si anticipano alla notte tra Venerdì e Sabato, la volontà di unire al divertimento e all’intrattenimento, una filosofia e un fine sociale di più ampio respiro. Fin dalla prima edizione, l’Istituto Oncologico Romagnolo partecipa alla Notte Rosa in collaborazione con la Provincia di Rimini(tra i principali organizzatori della manifestazione), e anche quest’anno venerdì 2 e sabato 3 luglio, lo IOR ha promosso e distribuito il ‘Palloncino Solidale’ e la Tshirt ufficiale della Notte Rosa su tutta la riviera. Sono stati in questa edizione coinvolti i Volontari di quattro Sedi IOR, con quella di Ravenna che si è aggiunta alle storiche partecipanti Rimini, Ric- cione e Cesena, per coprire tutta la riviera con oltre venti i punti di distribuzione dei gadget griffati Notte Rosa. Si è così voluto fortemente rimarcare ancora una volta da parte assieme dell’Istituto e degli organizzatori che la Notte Rosa non è soltanto divertimento… ma un’occasione per contribuire a sostenere la ricerca e la cura contro i tumori. I Palloncini e le T-shirt sono il gadget scelto da grandi e bambini, residenti ed ospiti per entrare nel ‘vivo’ della festa. I Volontari dell’Istituto hanno svolto un grande lavoro, sulle piazze e il lungomare della Notte Rosa, per tutto il weekend da Marina di Ravenna a Cattolica, passando per Cesenatico, Bellaria, Rimini e Riccione, con i loro banchetti per distribuire a tutti i simpatici gadget rosa simbolo della festa. Grazie all’instancabile lavoro e al grande entusiasmo con il quale i Volontari IOR si approcciano a questo grande evento, l’Istituto Oncologico romagnolo ha potuto raccogliere oltre 24.000 euro. L’utile netto dell’iniziativa per il territorio delle sedi di Rimini e Riccione, sarà inoltre destinato quest’anno all’importante Progetto del Nuovo Day Hospital Oncologico della provincia di Rimini, nel quale lo IOR e tutta la popolazione è impegnata da tempo in una grande maratona di solidarietà. l’informatore n. 84 settembre 2010 31 Ciao Umberto, è stato un onore averti conosciuto dare ai malati un luogo dignitoso e non un corridoio d’attesa agli occhi di tutti coloro che ogni giorno vi transitano davanti. Imprenditore e consigliere di Banca Malatestiana, da anni Umberto era impegnato in vari modi nel sociale. Nel suo ruolo e nei suoi impegni, era sostenuto da una idea di estrema serietà della vita e di forte coerenza con alcuni valori – tra i quali prima di tutto quello della solidarietà fondamentali e irrinunciabili. Ho conosciuto Umberto Giovannini in occasione della Conferenza Stampa dell’Istituto Oncologico Romagnolo per il lancio del Progetto Day, una maratona di raccolta fondi per la ristrutturazione del Day Hospital Oncologico dell’Ospedale Infermi di Rimini. Si presentò con gentilezza, spontaneità e umiltà, come paziente del Dr. Alberto Ravaioli. Ricordo le sue parole di quel giorno: disse che riteneva fosse opportuno che ognuno facesse la propria parte per ampliare e creare un Day Hospital capace anche di 18292GD\KRVSLWDO RQFRORJLFR GL5LPLQL LO DLXWDFLDGDUHXQDPLJOLRUHTXDOLWj DOODFXUDRQFRORJLFD 3XRLGRQDUHTXHOORFKHYXRL RTXHOORFKHSXRL SHUGRQD]LRQL ,255LPLQLÂ,255LFFLRQHÂ ZZZLRUIRUOLLWZZZEDQFDPDODWHVWLDQDLW SHULQIRUPD]LRQLVXOSURJHWWRYLVLWDLOVLWR ZZZRQFRORJLDULPLQLLW LQVLHPHSHUXQIXWXUR OLEHURGDOFDQFUR 32 n. 84 settembre 2010 l’informatore Alcuni giorni dopo si presentò in ufficio e comunicò che aveva cominciato a girare fra le sue conoscenze per raccogliere personalmente fondi, e tanto si prodigò che riuscì a raccogliere 12.000,00 Euro. Il suo impegno non voleva finire lì e si propose come Volontario con bei progetti, fra i quali l’organizzazione di una corsa podistica, sempre a favore dello IOR e del Nuovo Day Hospital. Purtroppo i progetti per il futuro sono rimasti tali, perché la recrudescenza della sua malattia in poco tempo se lo è portato via ed è rimasto in noi un grande rammarico: avere perso un amico. Umberto, nel salutarti voglio esprimere tutta la mia gratitudine per averci dato una grande lezione di vita. Vinicio Paganini Vice Presidente IOR a che punto siamo HOSPICE DI VILLA AGNESINA CASTEL RANIERO - FAENZA Il ruolo del volontariato IOR all’interno della struttura Facendo seguito all’articolo apparso sull’Informatore di marzo, proseguiamo ora comunicando gli sviluppi dell’Hospice nell’arco di questi primi otto mesi di attività, concentrando l’attenzione su un aspetto peculiare dell’impegno assunto dall’Istituto Oncologico Romagnolo verso la neonata struttura sanitaria: la figura del volontario IOR. Il primo passo è stato progettare una campagna di reclutamento volutamente diretta esclusivamente ai Volontari già attivi o registrati presso la sede di Faenza. Alla campagna di reclutamento (una lettera informativa e nominativa) hanno risposto 14 Volontari presentandosi ad un primo colloquio motivazionale e di conoscenza con la psicologa IOR di Faenza, dott.ssa Giorgia Bellini. Di questi, hanno concluso il percorso formativo 13 Volontari a cui è stato consegnato l’attestato di partecipazione. Parliamo precisamente di: Bice, Carla, Claudia, Elide, Fosca, Graziella, Lidia, Marta, Paolo, Renata, Rosa Alba, Tullio e Vilna. Entrando nel vivo del percorso di inserimento dei volontari stessi, questo si è realizzato attraverso una successione a tappe che consentisse sia a loro sia all’equipe sia agli stessi utenti una migliore accoglienza, un miglior adattamento ed integrazione. La prima tappa è stata definita “insediamento” e si è svolta dal 7 all’11 Giugno: una settimana in cui i Volontari individualmente si sono presentati in Hospice secondo un calendario prestabilito al termine del Corso e hanno preso contatto con il personale, con gli spazi, e soprattutto con il “loro” Studio. È stato importante sia sul piano emotivo sia su quello pratico poter dedicare del tempo esclusivamente all’attrezzare e organizzare lo studio con l’occorrente per raccogliere donazioni a favore dello IOR, con tutti i tesserini identificativi da esibire sempre durante la permanenza in Hospice, con la cancelleria occorrente e, grazie alla do- nazione di una Volontaria, con il computer. La priorità della prima settimana è stata quella di concentrare le forze e le risorse per creare gli strumenti di attività, perché era fondamentale entrare sin dall’inizio in armonia con i piani organizzativi della struttura, utilizzando strumenti condivisi con il Direttore e il personale dell’Hospice. Un’ulteriore tappa è stata quella di “umanizzare” gli spazi comuni dell’Hospice: nel soggiorno e nella sala TV i Volontari hanno personalizzato i mobili ancora nuovi con una biblioteca e una ludoteca (libri, carte da gioco, dama, scacchi, cruciverba messi a disposizione dai volontari), nella tisaneria hanno predisposto uno spazio ben visibile a tutti con tisane e infusi, mentre nella sala del culto hanno posto su di un leggio il Diario dell’Hospice, con l’invito a lasciare una propria testimonianza, un ricordo, un messaggio per poter esprimere sentimenti e vissuti. La tappa successiva è stata quella di entrare in stretto contatto con gli ospiti e con le loro famiglie: così dal 14 Giugno i Volontari del sottogruppo di Ascolto e Compagnia, hanno iniziato a piccoli passi a presentarsi e a conoscere alcuni degli ospiti che gradivano la loro compagnia, entrando nelle loro stanze e nelle loro vite. Il sottogruppo di Volontari con il compito di presenziare nel Front Office hanno dato invece l’opportunità a familiari e ad alcuni ospiti di trovare un punto di ascolto, di dialogo e di solidarietà anche al di fuori della propria stanza di degenza. Nel percorso a tappe portato avanti individualmente da ogni Volontario, con un’organizzazione che metaforicamente si può definire “un gioco di squadra”, è stato sin dall’inizio contemplato anche un impegno comune di condivisione sia dei compiti sia dei vissuti, attraverso la riunione del venerdì pomeriggio tra tutti i Volontari e la psicologa. l’informatore n. 84 settembre 2010 33 Il Gruppo, infine, ha un’altra occasione di incontro: nello studio, infatti, è sempre presente il “Diario di Bordo”, dove, quando lo desiderano o ne sentono la necessità, si possono fermare a lasciare una testimonianza del proprio “sentire”. A tre Volontari sono stati affidati i compiti di “narratore”, “vignettista” e “atelierista” del Diario di Bordo, con lo scopo di tracciare un filo conduttore tra tutte le testimonianze riportate e la “vita” del Gruppo. Per ricordare alcune tappe importanti è stato messo a punto anche un album fotografico. In conclusione, desideriamo riportare un testo scritto col cuore direttamente dal gruppo di Volontari dal titolo significativo “In punta di piedi”: In punta di piedi “Aiutando gli altri, aiutiamo anche noi stessi” “Chi sa ascoltare con pazienza e comprensione può offrire molto conforto e sollievo” Noi siamo i tredici Volontari faentini che hanno aderito a questo progetto e sono stati impegnati in un corso di formazione che si è svolto durante il mese di maggio per un totale di otto incontri pomeridiani. Dai docenti del corso ci sono state fornite informazioni di tipo medico, psicologico e organizzativo: è stato spiegato che cos’è un hospice e qual è il significato delle cure palliative (dott. Luigi Bruno – medico IOR e Direttore Sanitario della struttura), è stata presa in esame la dimensione psicologica ed emotiva del malato e dei suoi familiari (dott.ssa Giorgia Bellini – psicologa IOR), sono stati puntualizzati gli obbiettivi prioritari che si perseguono, i principi fondamentali su cui si basano i servizi che vi vengono prestati e le metodologie di lavoro e di verifica degli impegni assunti (signora Emma Carla Bucci, Direttore Assistenziale dell’Hospice). Infine è stato precisato il ruolo del volontario nell’organizzazione dei servizi prestati ai degenti e alle loro famiglie che ne hanno fatto richiesta. Durante gli incontri i relatori ci hanno dato spazio perché rivolgessimo domande, esprimessimo dubbi e opinioni, comunicassimo esperienze. In questo modo all’interno del gruppo sono state favorite la socializzazione e la consapevolezza di condividere un “cammino”: ciò permetterà a ciascuno di noi di operare con maggiore efficacia traendo forza anche dalle risorse degli altri. Molto utile è stato l’incontro-confronto coi Volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo che già operano in altri hospice della Romagna: conoscere le loro esperienze ha permesso ad ognuno di noi di calarsi meglio nella profondità degli interventi di un volontario che entra “in punta di piedi” nella storia di persone e famiglie diverse. L’ultimo incontro è stato riservato al lavoro di gruppo, creando tre tavoli di lavoro in cui progettare i primi strumenti di attività futura: la lettera di presentazione dei Volontari diretta alle famiglie dei degenti, l’elenco dei Volontari corredato dai numeri telefonici, il “diario di bordo” su cui riportare impressioni, proposte o considerazioni, i raccoglitori per archiviare la rassegna stampa e le lettere di ringraziamento, così come il calendario dei turni e del- 34 n. 84 settembre 2010 l’informatore le presenze dei Volontari. Lunedì 7 giugno 2010 è iniziata l’attività di noi Volontari e periodicamente ci riuniamo sotto la guida della dott.ssa Bellini per confrontare le esperienze, esporre le difficoltà, proporre eventuali correttivi. Già dalle prime settimane della nostra presenza, gli operatori dell’hospice hanno riscontrato un effetto positivo sui pazienti e sull’organizzazione del servizio. Da parte nostra ci siamo sentiti ancor più motivati a svolgere i compiti a noi richiesti e nel “diario di bordo” sono ben espressi l’entusiasmo e la determinazione con cui tutti intendiamo affrontare questa nuova esperienza, oltre alla convinzione di essere utili e di arricchire nelle stesso tempo la nostra umanità. Il gruppo di Volontari IOR per l’Hospice “Villa Agnesina” La consegna degli attestati di frequenza al gruppo di Volontari IOR per l’Hospice “Villa Agnesina” l’informatore n. 84 settembre 2010 35 Dalle Sedi IOR: CESENA UN ESTATE RICCA DI SERATE SOLIDALI PER LO IOR Asta benefica di vini pregiati e solidarietà: questo è stato il leitmotiv della splendida serata tenutasi presso il Dinner Club di Montiano “Le Giare” l’11 giugno scorso, organizzata dal Lions Club di Cesena e dedicata quest’anno all’Istituto Oncologico Romagnolo, rappresentato dal Consigliere IOR di Cesena dott. Domenico Scarpellini. Presente altresì alla cena il dott. Severi in rappresentanza dell’IRST di Meldola, a cui è stata devoluta la metà dei proventi. L’evento, a cui hanno partecipato alcune tra le figure più in vista del cesenate, è stata per il dott. Scarpellini l’occasione per illustrare le attività istituzionali IOR e la sua fattiva collaborazione con le Strutture pubbliche e sanitarie locali, enfatizzando in particolare quello che è indubbiamente il patrimonio più importante per un’Organizzazione come la nostra: i suoi 1.000 Volontari e la speranza che lo IOR ,assieme a loro, cerca sin dal 1979 di infondere in chi è costretto a vivere la malattia oncologica. I proventi della serata, così, sono stati di circa 7.000 euro: un risultato per il quale l’intero Istituto Oncologico Romagnolo desidera ringraziare sentitamente il Lions Club di Cesena. Lo scorso 11 agosto, presso l’Ippodromo del Savio, si è tenuta la tradizionale serata di corse dedicata alle principali Associazioni del cesenate, denominata Corsa Solidale. In rappresentanza della Sede IOR di Cesena, quest’anno, vi erano il Consigliere IOR di Cesena dott. Giorgio Vicini e la coordinatrice dei Volontari sig.ra Paola Baruzzi. La Società Cesenate Corse al Trotto, da sempre in prima linea nel sostegno delle Associazioni del cesenate, ha così suddiviso i proventi della serata tra esse. Ancora una volta, grazie! Un momento della serata benefica organizzata dal Lions Club di Cesena a favore dell’Istituto Oncologico Romagnolo, presso il Ristorante Le Giare di Montiano. 36 n. 84 settembre 2010 l’informatore Continua la collaborazione tra la Sede IOR di Cesena e il Ser.T (Servizio Territoriale per le Dipendenze Patologiche) dell’Azienda USL di Cesena: lo scorso 5 agosto, infatti, il Consigliere IOR dott. Giorgio Vicini ha consegnato al dott. Michele Sanza, direttore del Ser.T e del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze patologiche di Cesena, un’apparecchiatura per il monitoraggio del monossido di carbonio che verrà utilizzata nei corsi per smettere di fumare, organizzati da molti anni dal Ser.T in collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo. I Volontari IOR di Cesena presso lo stand in Corso Sozzi, in occasione della festa patronale di Cesena. Dal 23 al 27 giugno, in occasione della consueta festa patronale di San Giovanni, i Volontari della Sede IOR di Cesena hanno distribuito lungo Corso Sozzi, in una rinnovata ed ampliata esposizione, i consueti mazzi floreali decorati con spighe di grano e trecce di aglio, tipiche di questa festività. I proventi dell’iniziativa hanno così permesso di realizzare un incasso di quasi 3.000 euro al netto delle spese. Presenti alla consegna anche il Direttore Generale AUSL di Cesena Maria Basenghi, che ha colto l’occasione per ringraziare lo IOR per la fattiva collaborazione e sostegno alle strutture sanitarie pubbliche del cesenate, e la dott.ssa Francesca Righi dell’Unità Operativa di Igiene e Sanità pubblica. Cogliamo l’occasione per segnalare che venerdì 19 novembre, presso la Basilica del Monte di Cesena, si terrà il Convegno “Donne e Tumori”, organizzato dal Servizio di Oncologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena e col patrocinio dell’Istituto Oncologico Romagnolo, dell’Azienda USL e del Comune di Cesena. L’evento, a cui parteciperanno le più importanti Istituzioni del cesenate, sarà l’occasione per illustrare le principali forme tumorali che colpiscono la popolazione femminile, quali i tumori ginecologici, quello alla mammella e al polmone, facendo il punto della situazione, anche grazie alle esperienze di donne che hanno affrontato la malattia, sugli ultimi traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica in questi ambiti. Il momento della consegna dell’apparecchiatura per il monitoraggio del monossido di carbonio. Da sinistra a destra: il dott. Michele Sanza, la dott.ssa Maria Basenghi, il dott. Giorgio Vicini e la dott.ssa Francesca Righi. l’informatore n. 84 settembre 2010 37 Dalle Sedi IOR: FAENZA SCENDE IN CAMPO LA SOLIDARIETA’ Sabato 8 maggio, presso i campi da gioco di Villa Pallavicini (Bologna), si è disputata una partita di calcio in ricordo di Giancarlo Lambertini, scomparso all’età di 33 anni a causa di un angiosarcoma. Nelle ultime settimane del suo percorso Giancarlo è stato assistito dai medici IOR e dal personale di Villa Agnesina. Il nostro Istituto ringrazia tutti i partecipanti all’iniziativa ed in particolar modo la moglie, Sig.ra Danila, che con grande generosità ha indirizzato le offerte raccolte in memoria del suo caro congiunto a sostegno dell’Hospice Villa Agnesina, anche tramite una seconda partita in ricordo di Giancarlo, un triangolare calcistico organizzato il 13 luglio scorso presso il campo sportivo di Calcarasamoggia. Si è svolto sabato 3 luglio, presso il campo sportivo parrocchiale di Reda, il “I° Memorial Altini Oriano”. Al triangolare calcistico hanno preso parte 3 formazioni composte da colleghi ed amici: ex giocatori U.S. Reda, Officina Bosi Ottavio e rappresentativa arbitri C.S.I. A ricordare Oriano, prematuramente scomparso lo scorso anno dopo una lunga malattia, erano presenti oltre a numerosi amici, parenti e colleghi, il dott. Bruno, la direttrice di Villa Agnesina Emma Bucci e il dott. Gamboni del Reparto di Oncologia dell’Ospedale di Faenza. Al termine della manifestazione sono stati premiati tutti i partecipanti. Un sentito ringraziamento va ovviamente alla famiglia Altini per la sensibilità mostrata con la raccolta di offerte devolute in favore dell’Hospice Villa Agnesina. Desideriamo infine ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e gli spettatori per aver dato vita, in un bel clima di amicizia, ad un pomeriggio di sport e solidarietà in memoria di un caro amico scomparso. A Faenza, nel suggestivo chiostro della chiesa della Commenda, l’Istituto Statale Comprensivo “Carchidio – Strocchi” ha organizzato, come ogni anno, il tradizionale concerto ad opera dei ragazzi della Scuola Media. Lo IOR è onorato di aver partecipato a questa serata che ha permesso, dato il numeroso pubblico affluito, di poter far conoscere i valori e le attività che da sempre ci caratterizzano. Sono così intervenuti, a termine della prima parte del concerto, il dott. Luca Nadiani della Sede IOR di Forlì e il dott. Toschi, presidente A.S.P. e Fondazione Villa Agnesina. 38 n. 84 settembre 2010 l’informatore La moglie di Oriano Altini, Maria, con il figlio Enrico prima delle premiazioni. L’incasso dell’entrata ad offerta libera, di quasi 500 euro, è stato interamente devoluto al nostro Istituto. Marradi In agosto, presso Palazzo Torriani, prestigiosa residenza d’epoca di Toscana, Alberto Vigna ha presentato una selezione dei suoi lavori, mettendo in mostra 26 opere. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con i Volontari del punto IOR di Marradi, ha riscosso enorme successo. Nel prossimo numero dell’Informatore pubblicheremo un resoconto dettagliato dell’evento. Solarolo Il Mercatino IOR allestito a Solarolo, in occasione della Festa dell’Ascensione, ha realizzato quest’anno un incasso di oltre 1.000 euro. Grazie a chi ha reso possibile questa nuova iniziativa sul territorio solarolese, a partire dai nostri Volontari coinvolti, dai commercianti che hanno donato gli oggetti e dai numerosi visitatori. Dalle Sedi IOR: FORLÌ NUOVI VOLONTARI PER L’ASSISTENZA Approfittiamo di questo spazio, come già preannunciato nel precedente numero dell’Informatore, per pubblicare la foto dei sette “neo-Volontari” che, lo scorso 15 aprile, presso i locali della nostra Sede in Corso Mazzini, hanno ricevuto dal direttore IOR, dott. Vincenzo Erroi, gli attestati di frequenza a conclusione del loro corso di formazione. I Volontari sono stati preparati dalla dott.ssa Ruffilli Federica (Psiconcologa) e da Catia (Consigliera e Volontaria IOR) e hanno concluso questo percorso con grande entusiasmo, formando un gruppo affiatato e molto motivato. Ecco la foto di gruppo scattata durante la breve cerimonia (da sinistra verso destra): Cesare Petrini, Iliana Pagliarani, Federica Ruffilli, Catia Pedarzani, Bruna Fusari, Vincenzo Erroi, Ilaria Cantagalli, Patrizia Ortali, Fabrizio Giglioli e Gabriella Gamberini. In occasione della manifestazione “Venere invita Bacco” organizzata dall’Associazione Italiana Sommeliers della Romagna tenutasi a Viserba di Rimini lo scorso 16 aprile, le donne sommeliers delle otto delegazioni dell’AIS Romagna hanno riproposto come l’anno scorso questo bellissimo appuntamento ricco di ingredienti speciali e, per rendere una serata esclusiva e divertente ancora più preziosa, la solidarietà! Parte dell’incasso, ed esattamente l’importante cifra di 440 euro, è stato infatti devoluto all’Istituto Oncologico Romagnolo. Grazie a tutta l’Associazione Italiana Sommeliers Romagna, in particolar alle gentili signore che ne fanno parte e a tutte le persone che hanno partecipato alla riuscitissima serata per questo importante contributo a favore della ricerca. Come consuetudine, l’ultima domenica di agosto si è tenuta a Galeata il Mercatino di Beneficenza e l’Estrazione Premi organizzata dagli instancabili Volontari IOR, il cui ricavato è stato interamente devoluto a sostegno della attività di Ricerca dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Ringraziamo tutti i romagnoli che hanno partecipato numerosi e hanno visitato l’esposizione di articoli vari, oggettistica, biancheria lavorata a mano, facendo di questa piacevole occasione, una grande giornata dedicata alla solidarietà. Vogliamo rivolgere un doveroso e spontaneo ringraziamento al sig. Fabio Baldi di Baldi Piante di Solarolo e al dott. Luciano Zanardi del Corriere Romagna che in occasione della recente Festa della Mamma ci hanno dato davvero una “grossa mano” contribuendo personalmente alla realizzazione dell’ottimo risultato ottenuto con la distribuzione delle Azalee IOR. Persone come loro regalano al nostro quotidiano lavoro un significato ancora più grande e la voglia di impegnarsi sempre di più in quello che facciamo…grazie di cuore! Lo scorso primo giugno si è tenuto presso il Palazzetto Sportivo Romiti il Saggio di Fine Anno della Scuola di Ballo New Dance CLUB di San Martino in Strada, il cui incasso, anche quest’anno, è stato devoluto alle attività dello IOR. Come nelle precedenti edizioni, anche in occasione dello Spettacolo per il decimo anno, il New Dance Club ha dato dimostrazione che con la passione, la fatica e l’impegno, si ottengono sempre risultati eccezionali. Tutti i numerosi spettatori che riempivano il Palazzetto hanno potuto ammirare i bravissimi ballerini che si sono esibiti in pista: tutti, nessuno escluso, dal più piccolo che muoveva i primi passi nel mondo della danza, ai maestri più esper- l’informatore n. 84 settembre 2010 39 Un momento della serata con alcuni allievi all’opera. ti come Stefania Orlati e Fabio Stefanelli che della danza invece hanno fatto uno stile di vita, si sono avvicendati in emozionanti esibizioni di balli da sala e folk. Ringraziamo tutta la Scuola di Ballo e ci auguriamo che il bellissimo legame creato tra danza e ricerca continui nel tempo per il bene e nell’interesse di tutti. Il mondo degli “Altri” La presentazione del diario-racconto di Patrizia Bagnolini Quando improvvisamente ci si ritrova a vivere in prima persona quello che normalmente accade sempre agli “Altri” ci ritroviamo davanti ad un pozzo molto profondo... possiamo scegliere di caderci dentro con entrambe le gambe e farci travolgere passivamente dagli eventi, oppure, una volta “digerito” che il “Mondo degli Altri” questa volta è il nostro, prendere il coraggio a quattro mani e, forti del grande amore che nutriamo nei confronti della Vita, attaccarci ad essa con tutte le forze ed affrontare quello che ci capita in sorte con coraggio, cercando di coglierne sempre l’aspetto migliore, anche nel caso della malattia oncologica. Parlando con Patrizia Bagnolini, ora che il male è stato sconfitto, Lei ci racconta tutto il bello (anche se sembra paradossale dirlo…) che questa esperienza di vita le ha lasciato. Tutte le persone speciali che ha potuto conoscere durante e dopo la malattia, che nel caso in cui la sua vita fosse rimasta nel “nostro”mondo, non avrebbe, forse, mai avuto occasione di incontrare; e la stesura di 40 n. 84 settembre 2010 l’informatore questo stesso libro, nel quale ha riversato tutte le grosse emozioni provate in quei lunghissimi sei mesi: “1° Febbraio 2008, un giorno qualunque, il primo della mia “vita cambiata”, chissà quanti oggi si sono lamentati per delle sciocchezze, hanno pianto per nulla o si sono sentiti sfortunati per futili banalità. Certo il mondo dei “sani” è strano, vivono ore e ore senza sapere di vivere, nel mondo degli “altri” tutto è vissuto con piena vita, nel bene e nel male”; al 27 Luglio 2008 dove “vedo che già comincia ad albeggiare, vado fuori e subito mi tornano alla mente le albe che vedevo sorgere quando andavo in ospedale, ora invece sono qui ad aspettare il sole, non so come sarà la vacanza, non so come sarà la mia vita, ma di una cosa sono sicura…oggi il sole sorge anche per me”…. Tutto quello che Patrizia ha vissuto dentro è riuscita brillantemente a metterlo nero su bianco, trasmettendoci tutta la sua grinta e carica positiva per affrontare gli ostacoli più duri della vita, come la malattia oncologica, basta parlare pochi istanti con lei per rendersi conto di quale coraggio ed energia trasmetta negli altri. Grazie Patrizia per avere scritto questo libro ed esserti messa a nudo per noi e per tutte le donne che possono trovarsi nella tua stessa situazione e non avere lo stesso carattere per affrontarla. Ci auguriamo che questo diario possa infondere in loro la tua forza d’animo e il tuo attaccamento alla vita. E non per ultimo… GRAZIE per la generosità con la quale ti sei fatta carico di tutte le spese necessarie alla realizzazione del libro e per quanto ti sei prodigata per lo IOR. Presentazione del Libro a Forlì durante la serata del 4 marzo presso il Villaggio Mafalda Da sinistra: Marco Viroli, Patrizia Bagnolini, dott. Ravaioli, dott. Samorani. Dalle Sedi IOR: LUGO GESTI DI SOLIDARIETÀ DALLE ASSOCIAZIONI DELLA BASSA ROMAGNA Bagnara Ringraziamo le donne della CGIL di Bagnara che, come tutti gli anni, hanno devoluto la generosa somma di 250 euro, raccolta in occasione del “1° maggio” di quest’anno. Massa Lombarda I Volontari dell’Associazione “Giovanni Melandri”, per il secondo anno consecutivo, sono stati impegnati a distribuire le Uova Pasquali nel loro Comune, per un totale di offerte raccolte di oltre 2.450 euro. Villanova di Bagnacavallo Il ricavato del mese di giugno del Mercatino della Solidarietà “Riciclare si può” di Villanova di Bagnacavallo di quest’anno, è stato interamente versato allo IOR per una somma totale di ben 3.000 euro. Il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Oncologico Romagnolo desidera pertanto ringraziare di cuore i Volontari dell’Associazione Mercatino della Solidarietà, che, per il quarto anno consecutivo, si sono impegnati con grande slancio a sostenere le nostre iniziative e la ricerca dell’Istituto Tumori della Romagna di Meldola. I nostri Sposi Marika Ferrieri e Andrea Bertozzi Sposi il 05 Giugno Eleonora Merendi e Fabio Zanelli Sposi il 06 Giugno Simona ed Eugenio Zungri Sposi il 19 Giugno Battesimi Matteo Mugnaini - battezzato il 25 Aprile Nicolò Pilloni - battezzato il 23 Maggio Lorenzo Guerzoni - battezzato il 30 Maggio Alice Pasini - battezzata il 06 Giugno Comunioni Bertuzzi Giorgia in data 16 Maggio Giada Potito in data 30 Maggio Massimo Vespignani in data 30 Maggio Cresime Luca in data 30 Maggio 50° Anniversario di Matrimonio Maria e Walter Fusari – Anniversario il 18 Aprile Il Responsabile della Sede IOR di Lugo, Tarlazzi Rositano ed il Presidente dell’Associazione Mercatino della Solidarietà “Riciclare si può”, Franco Morelli. Il Municipio del Comune di Massa Lombarda, sotto i cui portici i Volontari IOR hanno distribuito le uova pasquali. l’informatore n. 84 settembre 2010 41 Dalle Sedi IOR: MELDOLA CONTINUA L’IMPEGNO NEL PROGETTO VIRGILIO La Sede IOR di Meldola sta diventando sempre di più il punto di riferimento dei tre gruppi di Volontari impegnati, sia in Ospedale che sul territorio, nelle seguenti attività: ASSISTENZA Questo gruppo, coordinato da Catia Pedarzani, è il primo nucleo di Volontari IOR nato all’interno dell’IRST ed effettua un servizio pomeridiano, continuativo nell’arco della settimana, di compagnia ed ascolto ai pazienti ricoverati nel Reparto di Degenza. ACCOGLIENZA I nostri Volontari impegnati nel Progetto Virgilio, sempre più attivi e motivati, sia in Reception che in Day Hospital continuano a ricevere numerose segnalazioni di gratitudine e di stima per il prezioso contributo che offrono. Sottolineiamo con vero piacere che l’intero gruppo (composto da 28 persone, di cui 24 di provenienza IOR, 2 AIL e 2 LILT) è molto unito e sta dando una tangibile dimostrazione di consapevole e solidale coesione umana fra le tre Associazioni coinvolte nell’iniziativa. Ombretta e Donatella D. UFFICIO IOR E MANIFESTAZIONI Ancora una volta ricordiamo che anche i Volontari della sede IOR di Meldola si distinguono sempre per il vivo spirito altruistico che li anima in ogni circostanza, sia a favore delle attività che si svolgono in paese, che a favore dell’efficienza dell’ufficio IOR presso l’IRST. Ebe con Graziano della Reception. Severia e Silvano con Alessandro della Reception. 42 n. 84 settembre 2010 l’informatore Teresa, Volontaria meldolese, al banco IOR. Dalle Sedi IOR: RAVENNA DA ANNI VICINI ALLO IOR! L’11 aprile scorso, a Chiusa San Marco, si è svolto l’oramai consueto “Pranzo dedicato allo IOR”, il cui prezioso ricavato di 1.500 euro è stato devoluto per sostenere le nostre attività istituzionali. Erano presenti a questo momento di allegria e convivialità la Sig.ra Longo, il Dott. Cruciani, nonchè il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, da sempre vicino alla nostra Associazione. Ringraziandoli quindi per la loro presenza, desideriamo tuttavia rivolgere un caloroso ringraziamento anche ai Volontari e a tutti coloro che hanno reso possibile l’ottima riuscita dell’iniziativa. Ringraziamo quindi la Sezione e tutti coloro che, con estrema generosità e sensibilità, hanno collaborato per rendere questa iniziativa ancora una volta molto speciale! ' ! ! ! Un momento del pranzo a Chiusa San Marco. Anche quest’anno la Sezione Comunale di Ravenna di Federcaccia ha organizzato nelle giornate del 12 e 13 giugno la Gara Cinofila - Memorial Massimiliano De Lorenzi, che ha permesso di incassare e devolvere al nostro Istituto oltre 2.320 euro. I partecipanti della Gara Cinofila organizzata dalla Sezione Comunale di Ravenna di Federcaccia. !" # Domenica 30 maggio, presso la Basilica di Santa Ma! ria Maggiore e nelle immediate vicinanze della splen! "$ dida San Vitale, si è nuovamente ! ! !% ! & svolta “La Domenica di Preghiera e Musica contro il cancro”. Il programma della giornata ha visto così, nel corso della mattinata, la celebrazione della Santa Messa da parte del Parroco Don Rosino, seguita poi, nelle ore pomeridiane, da un graditissimo Concerto eseguito da due Cori di Voci Bianche. Il ricavato dell’iniziativa è stato così interamente devoluto allo IOR. Un grazie speciale a Don Rosino, ai collaboratori e a tutti i partecipanti! Desideriamo infine rivolgere un sentito ringraziamento ai pittori partecipanti all’iniziativa “Ravenna Incontra l’Arte”, svoltasi presso la Galleria Diaz, che hanno devoluto la somma di 360 euro all’ Istituto Oncologico Romagnolo. Grazie per la sensibilità e generosità che, da anni, continuano a dimostrare. l’informatore n. 84 settembre 2010 43 Dalle Sedi IOR: RICCIONE UN’ESTATE RICCA DI SERATE PER LO IOR Cattolica ni, che segna tradizionalmente per gli abitanti di Mi- Dal 30 aprile al 3 maggio, la splendida zona del cen- sano Adriatico la fine della brutta e fredda stagione tro di Cattolica si è colorata con migliaia di fiori e pian- e l’inizio della primavera. te, nel consueto appuntamento annuale con la “Mostra Mercato dei fiori e delle piante ornamentali”, Morciano giunta alla sua 38° edizione. Dal 16 al 18 Aprile, i Volontari del Punto IOR di Mor- I Volontari del punto IOR di Cattolica hanno presen- ciano, “capitanati” da Luigi Franchi, hanno organiz- ziato anche quest’anno alla festa, distribuendo in cam- zato una Gita a Parma, comprendente anche un sug- bio di offerte i classici palloni colorati dell’Istituto, rag- gestivo Tour del Lago di Como in battello ed giungendo un incasso totale di 350 euro . un’escursione sulla famosa funicolare che porta da Como a Brunate, permettendo ai visitatori di godere Si è tenuta il 18 Luglio scorso, nella cornice di piazza di un panorama indescrivibile. Primo Maggio a Cattolica, la selezione locale di Miss Oltre ad un week end indimenticabile per i parteci- Over, presentata da Elio Pari, da sempre vicino al- panti, la gita ha permesso allo IOR di ricavare un con- l’Istituto Oncologico Romagnolo, e che ha visto la par- tributo netto di 770 euro. tecipazione del punto IOR di Cattolica con la distribuzione di palloncini e la raccolta di offerte dei nu- Riccione merosi spettatori intervenuti alla manifestazione. La storica festa dei bagnini di Riccione, tenutasi lo Grazie alla sensibilità dell’organizzatore Elio Pari e alla scorso 9 giugno, in cui i vari gestori delle zone balneari generosità di tutti i presenti, l’Istituto ha ricevuto un della città offrono la classica “rustida” di pesce agli in- contributo di 493 euro. tervenuti, ha visto anche quest’anno l’ormai tradizionale presenza dei volontari dello IOR, che hanno di- Gli organizzatori della “Piccola Maratona” di Cat- stribuito a tutti i bambini tanti palloni colorati e sen- tolica, tenutasi a metà maggio scorso, ed in partico- sibilizzato attraverso materiale informativo i presen- lare il sig. Fuzzi Alessandro, hanno deciso di devolve- ti sul lavoro dell’Istituto. re gli incassi di questa manifestazione al Punto IOR di Grazie alle offerte degli intervenuti si ha avuto un in- Cattolica, consegnandoli direttamente al responsabi- casso di oltre 360 euro. le Giacomo Del Prete. Nelle serate di Venerdì 2 e Sabato 3 luglio la riviera si Misano è tinta di rosa per la Notte Rosa, che nell’edizione I Volontari del Punto IOR di Misano hanno partecipa- 2010 si è estesa a tutto il week end con eventi e con- to con i nostri colorati palloncini dal 16 al 18 Aprile alla certi su tutto il litorale romagnolo. “Festa della Segavecchia”, rievocazione di un’an- Lo IOR di Riccione ha partecipato, coinvolgendo tut- tica tradizione folkloristica popolare, con sfilata di car- ti i punti collegati nel territorio, allestendo 7 postazioni ri allegorici, spettacoli, stand gastronomici e mercati- per la vendita delle magliette e dei palloni ufficiali del- 44 n. 84 settembre 2010 l’informatore I Volontari del Punto IOR di Morciano in occasione della Gita a Parma e sul lago di Como. l’evento, dislocate nei punti strategici di Riccione, Cen- L’utile netto della manifestazione, che ha visto un buon tro, Alba, Abissinia, Acquafan, Misano Adriatico, Cat- successo di pubblico, è stato destinato ai programmi tolica e che ha visto coinvolti tutti i Volontari della Sede di ricerca ed assistenziali dell’Istituto Oncologico Ro- di Riccione e dei Punti di Misano, Cattolica, Morciano magnolo. di Romagna e Coriano, che con grande entusiasmo e coinvolgimento hanno collaborato alla riuscita del- La sede IOR di Riccione ha partecipato all’organizza- l’evento ottenendo un incasso di oltre 10.700 euro. zione, assieme a quella di Rimini, del corso di “Formazione ed In-formazione” per vecchi e nuovi Vo- Consueto appuntamento nella zona di marina centro lontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo. il 14 Agosto per i Volontari delle sedi di Rimini e di Ric- I primi due incontri, svoltisi in Giugno e Luglio hanno cione, che hanno partecipato assieme alla festa “Mu- visto la partecipazione del direttore dello IOR dott. Vin- sica per la vita”organizzata dal comitato turistico cenzo Erroi, che ha illustrato la storia, la struttura ed R…Estate a Rimini. il funzionamento dell’Istituto dal 1979 ad oggi, e del L’evento ha visto quest’anno, tra balli, fuochi d’arti- prof. Alberto Ravaioli, primario dell’Oncologia di Ri- ficio e gustosissimi stand gastronomici, l’esibizione del- mini e membro del comitato medico scientifico dell’IRST la Frank David Band, che ha allietato tutti gli inter- di Meldola, che ha spiegato quali sono state innova- venuti con pezzi d’ascolto e da ballo. zioni ed i cambiamenti nell’oncologia della Provincia di Rimini negli ultimi anni. l’informatore n. 84 settembre 2010 45 Dalle Sedi IOR: RIMINI XI EDIZIONE DEL GRAN GALA IOR Rimini Domenica 7 Febbraio in Piazza Cavour, la zona della città che un tempo ospitava le macellerie più rinomate, si è svolta “E Baghin in tla Piaza” la Fiera del Maiale di Rimini. In Piazza e nella vicina Vecchia Pescheria, si sono potute ammirare le numerose esposizioni di attrezzature provenienti dalle campagne riminesi, le dimostrazioni pratiche e le tradizionali operazioni della “smettitura” del maiale, della lavorazione dei salumi e la mostra dei prodotti finiti e pronti per essere stagionati. Oltre ai banchi di esposizione sono state allestite anche aree per la degustazione gratuita dei prodotti, dove è stato possibile acquistare salumi e altri prodotti tipici. Il ricavato netto della vendita è stato donato per il secondo anno all’Istituto Oncologico Romagnolo, il quale, tramite la sua sede di Rimini, è stato presente durante la manifestazione con la distribuzione dei sui classici coloratissimi palloncini. E Baghin in tla Piaza è un evento promosso da CNA Alimentare, dal Consorzio Macellerie Verde e Sole, che hanno donato allo IOR, ed in particolare al Progetto per il Nuovo Day Hospital Oncologico dell’Ospedale Infermi, lo scorso 4 Giugno, presso l’Assessorato al Turismo della provincia di Rimini, l’assegno di 3.200 euro La consegna dell’assegno al Vice Presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo, Vinicio Paganini, ed alla Consigliera della Sede IOR di Rimini, Silvana Arlotti Dell’Omo, il Vice Sindaco di Rimini, Antonio Gamberini, il Presidente del Consorzio Verde e Sole, Aldo Pasquinelli e Gianpaolo Felici, Presidente di CNA Alimentare. 46 n. 84 settembre 2010 l’informatore utile netto dell’evento, somma che va ad aggiungersi ai 1.200 euro ricavati dalle offerte per i palloncini. Dal 23 al 26 giugno, a Rimini in Piazzale Fellini, si è svolto il 10° Festival Internazionale del jazz tradizionale e dello swing, considerato il più importante festival italiano di jazz classico dedicata all’Hot Jazz, quello dell’America dei ruggenti anni Venti e Trenta. L’Associazione culturale riminese ‘Amici del Jazz’ presieduta da Vittorio Corcelli, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna, la Provincia di Rimini, il Comune di Rimini e la Camera di Commercio Rimini, partecipa con il Festival al Progetto per il Nuovo Day Hospital Oncologico di Rimini. Per tutta la durata della manifestazione è stato attivo un Punto IOR di informazioni e raccolta fondi. Nella serata conclusiva, sabato 26 giugno, il Vice Presidente IOR, Vinicio Paganini, ha spiegato dal palco l’importanza di dotare la città di Rimini della nuova importante struttura che potrà garantire la miglior qualità di cura per i prossimi vent’anni. Anche nell’edizione 2010 del capodanno dell’estate, la sede IOR di Rimini ha partecipato all’evento più colorato dell’anno sulla riviera romagnola: la Notte Rosa. Coinvolgendo tutti Volontari della Sede e dei suoi punti sparsi sul territorio, lo IOR di Rimini ha dato vita a dieci coloratissimi punti da Bellaria fino a Miramare, per la distribuzione delle T-Shirt e dei Palloncini ufficiali dell’evento, grazie anche al rinnovato accordo con la provincia. Quest’anno la Notte Rosa assume inoltre per il territorio riminese un valore particolarmente significativo, visto che l’utile netto derivante dalle due serate in cui si è articolata l’edizione 2010, sarà interamente destinato al Progetto per la realizzazione del Nuovo Day Hospital Oncologico della Provincia di Rimini. L’impegno costante di tutti i Volontari e la consueta generosità della cittadinanza hanni permesso alla sede IOR di Rimini di ricavare un incasso di poco inferiore ai 10.000 euro. C$50(11 G. Bizet foto Alfredo Tabocchini Tabocchini Sabato 17 luglio, nella leggendaria cornice del Grand Hotel Rimini, si è svolta l’XI° edizione del Gran Gala di Rimini a favore dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Il ricevimento, cui partecipano ogni anno istituzioni, enti, aziende e privati cittadini, è ispirato ai leggendari ricevimenti che si tenevano nel più prestigioso albergo della riviera, caro a Federico Fellini, tradotto in chiave moderna in un happening per public relation. Nell’occasione, la sede IOR di Rimini e l’Unità di Oncologia dell’Ospedale di Rimini presentano ogni anno alla città i più significativi risultati raggiunti e i progetti in campo oncologico. La serata, che ha avuto inizio con aperitivo nell’atmosfera incantevole del giardino del Gran Hotel è proseguita nella cena di gala in terrazzo, con musica e performance artistiche, ed è stata presentata dal conduttore Gianfranco Gori con la partecipazione straordinaria di Michele Cucuzza, da anni vicino allo IOR e sponsor del Progetto Day. Quest’anno, in anteprima, la presentazione dell’Opera del Capodanno di Rimini con la partecipazione straordinaria della protagonista Anna Maria Chiuri, che ha incantato i presenti con alcune arie tratte dalle più celebri Opere Liriche. La serata ha visto anche la speciale partecipazione della scuola di danza Aulos, che ha chiuso la serata con l’esibizione di due suoi ballerini, impegnati in un romantico “paso doble”. Capodanno di Rimini 2011 1·3 gennaio info · 0541 772578 · www www.corogallirimini.it .corogallirimini.it voro di Georges Bizet. In coproduzione originale con sette teatri lirici italiani, un’Opera di straordinario valore artistico e musicale, notoriamente impegnativa sotto l’aspetto tecnico/esecutivo, grandiosa nelle sue scenografie e coreografie, affascinante per la ricchezza dell’invenzione musicale, la leggerezza delle danze e degli elementi folkloristici. Il ricavato netto, ogni anno, viene devoluto allo Istituto Oncologico Romagnolo. Michele Cucuzza, da anni Testimonial dell’Istituto Oncologico Romagnolo, a Rimini per partecipare al tradizionale Gran Gala che si è tenuto sabato 17 luglio al Grand Hotel Rimini, ha anticipato di un giorno il suo arrivo per poter visitare il luogo dove avrà sede il Nuovo Day Hospital Oncologico. Informato del Progetto a favore della realizzazione del Nuovo Day Hospital Oncologico, del quale è stato portavoce proprio durante la serata del Gran Gala IOR, il Un momento della XI Edizione del Gran Gala IOR di Rimini. Un doveroso ringraziamento va agli storici Partner Ufficiali del Gran Gala, che da anni affiancano lo IOR: Comune e Provincia di Rimini, Camera di Commercio, Banca Malatestiana, Marina di Rimini, Grand Hotel Rimini e Società Gas Rimini. A Rimini, unica città d’Italia ad aprire il nuovo anno con l’opera in scena, l’Associazione Culturale AttoPrimo, in collaborazione con il Comune di Rimini, presenta, nelle date 1 e 3 gennaio 2011, una delle Opere Liriche più celebri al mondo: CARMEN il capola- Michele Cucuzza assieme al Professor Alberto Ravaioli, durante la visita al luogo dove avrà sede il nuovo Day Hospital Oncologico. l’informatore n. 84 settembre 2010 47 giornalista ha voluto recarsi di persona in Ospedale per apprendere direttamente dal Professor Ravaioli, il valore e gli sviluppi dell’operazione che in questi mesi ha visto lo IOR impegnato al fianco dell’Azienda USL per la raccolta dei fondi necessari al completamento della struttura. Prima della festa di sabato sera, dove è stato presentato ai Sostenitori dello IOR, convenuti alla serata di beneficenza, il lavoro svolto in questi mesi dall’Istituto a favore del Progetto Day Hospital, Michele Cucuzza, ha voluto conoscerne tutti i dettagli, segno della grande sensibilità e dell’interesse nei confronti non soltanto dello IOR, ma di tutta la città di Rimini. “Ringrazio particolarmente Michele Cucuzza – ha detto il Vice Presidente IOR Vinicio Paganini - che ci onora sempre della sua amicizia, non solo partecipando al Gran Gala, ma interessandosi ai nostri progetti, ai nostri impegni, volendo conoscere da vicino l’attività che svolgiamo. È stata significativa la volontà di recarsi al Day Hospital per avere un aggiornamento diretto sul Progetto che stiamo realizzando al fianco della AUSL. E per esserne portavoce e testimonial, insieme al nostro Presidente della Provincia Stefano Vitali.” Per maggiori informazioni: www.ior-forlì.it L’ormai consueto appuntamento annuale con il Saggio per la Vita, organizzato dall’importantissimo centro sportivo riminese della Palestra Fisiodinamik, diretto in maniera sempre impeccabile e professionale dal titolare Ciotti Jody, già campione mondiale di Karate, da molti anni si presenta come ideale punto di incontro tra l’impegno sportivo ad altissimo livello e quello sociale. Il saggio, che per questa edizione si è tenuto il 28 maggio scorso nella splendida cornice del Teatro degli Atti, ha dato un ottimo risultato in termini di presenze, ed ha permesso allo IOR di ricevere un contributo netto di 850 euro. Domenica 30 maggio si è tenuto l’ormai tradizionale appuntamento con Sportimpresa, la gara podistica non competitiva organizzata da CNA Pensionati giunta quest’anno all’ottava edizione. La manifestazione, organizzata insieme alle società sportive Arcus, Cpn e Sanges e con il patrocinio della Provincia di Rimini e dei Comuni di Rimini e Riccione, è nata nel 2003 in occasione del trentennale di CNA e ha acquisito nel tempo sempre più prestigio. La gara si è articolata su due differenti percorsi attraverso le vie di Rimini: uno lungo da 9 km per i più 48 n. 84 settembre 2010 l’informatore preparati, e uno da 2 km per tutti gli altri L’intero ricavato delle quote d’iscrizione è stato ancora una volta devoluto in beneficenza all’Istituto Oncologico Romagnolo, permettendoci di ricevere un contributo netto di oltre 1.330 euro. Le sedi di Rimini e Riccione hanno organizzato un corso di aggiornamento “Formazione ed In-formazione” per i Volontari delle rispettive sedi. I primi due incontri, svoltisi in Giugno e Luglio, hanno visto la partecipazione del direttore IOR dott. Vincenzo Erroi, che ha illustrato la storia, la struttura ed il funzionamento dell’Istituto dal 1979 ad oggi, e del prof. Alberto Ravaioli, primario dell’Oncologia di Rimini e membro del comitato medico scientifico dell’IRST di Meldola, che ha spiegato quali sono state innovazioni ed i cambiamenti nell’oncologia della Provincia di Rimini negli ultimi anni. Domenica 27 giugno in piazza del Tituccio a Corpolò, si è svolta una grande tombola di beneficenza, alla quale tutta la cittadinanza è stata invitata a partecipare. Promotore e organizzatore è l’Associazione socio-culturale “E’ TITOCH”, che già in passato ha affiancato lo IOR, destinandogli proventi di iniziative realizzate fra gli associati e per i cittadini. Santarcangelo Successo e partecipazione, domenica 20 giugno, nella splendida cornice del Palazzo del Poggiano a Poggio Berni, alla tradizionale Festa delle Viole promossa ed organizzata dal Punto IOR di Santarcangelo. 200 sono stati i partecipanti di una serata molto coinvolgente, iniziata nelle cantine dell’antica residenza da caccia dei Malatesta con l’aperitivo e proseguita nel- Un momento della tradizionale Festa delle Viole, organizzata dal Punto IOR di Santarcangelo. le sale del palazzo con la cena e la lotteria a offerta libera ‘in viaggio con le viole’. un’iniziativa che ha contribuito al risultato della serata. I premi, legati al tema del ‘viaggio’ sono stati donati da: Aeroporto Federico Fellini, Agenzia di Viaggi Rio Salto, Centro Commerciale Le Befane e da Riminiterme. Nella sala dei ricevimenti si è svolta la presentazione istituzionale della serata, alla presenza del Vice Presidente IOR, Vinicio Paganini, del Professor Alberto Ravaioli, Direttore dell’U.O. Oncologia dell’Ospedale Infermi di Rimini, del Responsabile del Punto IOR di Santarcangelo Ulisse Fabbri, del Vice Sindaco di Santarcangelo Andrea Bocconi (il sindaco Mauro Morri, da anni vicino allo IOR, per impegni concomitanti, ha partecipato alla prima parte della serata). È stata espressa la soddisfazione per le eccellenze dell’Ospedale Franchini, importante punto di specializzazione per gli interventi oncologici alla mammella, dotato di particolari apparecchiature di avanzata tecnologia. Ed è stato evidenziato il valore della partecipazione, in qualità di Partner, delle tante aziende ed istituti bancari del nostro territorio, che ogni anno rispondono con generosità ad un evento che coniuga il piacere dello stare insieme con la raccolta fondi per finanziare la ricerca, la prevenzione e la cura in campo oncologico, segno evidente che questo territorio, nonostante la situazione economica nazionale e internazionale che, a ricaduta, ha condizionato anche la comunità economica di Rimini, non perde di vista i grandi progetti collettivi e, in giusta misura, non fa mancare il suo sostegno. La festa delle Viole ha portato allo IOR un ricavo netto di oltre 7.000 euro. Si è svolto sabato 26 giugno, a Santarcangelo di Romagna il Convegno, dal titolo “Nuove frontiere nella paziente oncologica mBC HER-2 negativo, il punto sulla terapia in prima linea metastatica”. È stato organizzato dall’Unità Operativa di Oncologia ed Oncoematologia Ospedale Infermi di Rimini e dal Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna con la collaborazione di IOR (Istituto Oncologico Romagnolo) Crisalide (Associazione Donne Operate di Carcinoma Mammario) e IRST (Istituto Tumori della Romagna), con il patrocinio di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Argomenti del convegno: la terapia del carcinoma mammario con metastasi, che presenta novità terapeutiche di grande rilievo in relazione ai nuovi fattori biologici della malattia. I nuovi farmaci oncologici hanno infatti determinato una “rivoluzione terapeu- tica” che hanno permesso una qualità di vita e una remissione della malattia di lunga durata. Relatori: prof. Alberto Ravaioli; prof. Giuseppe Curigliano; dott. Lorenzo Gianni; dott. Mario Nicolini; dott.ssa Manuela Fantini; dott. Fabrizio Drudi. Si è tenuta Lunedì 17 Maggio, presso il parco “Campo della Fiera” a Santarcangelo di Romagna, la festa conclusiva del progetto “Infanzia a Colori”, programma che l’Ausl, con l’appoggio non solo economico dello IOR, tiene nelle scuole della provincia di Rimini per educare i bambini ai corretti stili di vita e alla prevenzione del tabagismo. La splendida giornata ha visto il Gruppo aquilonisti di Cervia allietare i bambini delle classi intervenute con il consueto magico spettacolo, ed i vari bambini delle materne e delle elementari pitturare gli aquiloni preparati appositamente per loro, con il materiale offerto dal Colorificio MB. La Festa è stata intervallata dalla merenda preparata e servita a tutti i bambini dalle Volontarie del punto IOR di Santarcangelo di Romagna. La mattinata si è conclusa con le foto di tutte le classi con i personali aquiloni decorati dagli stessi bambini sul tema dei colori e della salute. Per la terza volta il Punto IOR di Santarcangelo è stato scelto come beneficiario degli incassi del Memorial del famoso mastro pizzaiolo Carmelo Calabrese tenutosi sabato 19 Giugno, nella giornata di commemorazione del quinto anniversario della scomparsa del fondatore della pizzeria Mastro Pizza, all’interno del centro commerciale le Befane”. Nell’occasione sono stati donati in beneficenza al Punto IOR di Santarcangelo di Romagna oltre 2.000 euro, derivati dalla vendita dei tranci di pizza ai visitatori. L’attivissimo Punto IOR di Santarcangelo ha partecipato, lo scorso 29 maggio e per il primo anno, alla “Giornata della solidarietà”, evento dedicato alle associazioni del territorio in cui i nostri Volontari hanno raccolto fondi e promosso, attraverso la distribuzione di materiale informativo, il Progetto per il Nuovo Day Hospital Oncologico della provincia di Rimini, informando e sensibilizzando la popolazione santarcangiolese su questo importantissimo progetto. l’informatore n. 84 settembre 2010 49 COME SI SOSTIENE LO IOR Per alimentare la complessa attività dell’Istituto e dare un serio impulso alla lotta contro il cancro, la partecipazione della popolazione Romagnola è fondamentale! Si può contribuire alla lotta contro il cancro La trasparenza per lo IOR è un aspetto fondamentale: i in molti modi: nostri bilanci, infatti, sono disponibili a chiunque ne faccia 1. con un’offerta in denaro a qualunque titolo (adesione annuale o in memoria); richiesta. Per semplicità, riassumiamo con questa semplice 2. con lasciti o donazioni; immagine come lo IOR impiega le offerte raccolte 3. devolvendo i proventi di eventi/manifestazioni; dalla popolazione romagnola: 4. aderendo alle nostre occasioni speciali (bomboniere, strenne natalizie, ecc.); 5. aderendo alle nostre iniziative dedicate alle aziende; 6. collaborando come Volontario; 7. destinando il tuo 5 per mille allo IOR: 20% 8% C.F. 00893140400, riquadro “Sostegno del Volontariato...” Per avere ulteriori informazioni è possibile telefonare allo 0543 35929 o consultare il nostro sito www.ior-forli.it 72% alla Ricerca, all’Assistenza e alle Cure Palliative COME DIVENTARE VOLONTARI L’Istituto Oncologico Romagnolo si regge sulla collaborazione e l’opera di molti Volontari. Per diventare un Volontario IOR contatta la Sede IOR a te più vicina (Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza, Lugo, Rimini, Riccione o Meldola) o invia una e-mail a [email protected] 50 n. 84 settembre 2010 l’informatore con il patrocinio di: Via Trieste, 230 • 48100 Ravenna Tel. +39 0544 518111 • Fax +39 0544 518188 [email protected] • www.rosetti.it Azienda sostenitrice IOR dal 1992