insight somatosensoriale e percezione sinestesica integrata
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insight somatosensoriale e percezione sinestesica integrata
V Congreso Internacional “Sinestesia, Ciencia y Arte” 16 - 19 majo 2015, Granada, Espana INSIGHT SOMATOSENSORIALE E PERCEZIONE SINESTESICA INTEGRATA The Somatosensorial Insight and the Integrated synaesthesic perception Insight somatosensorial y Percepción sinestésica integrada Phd. Gloria Bova Psicologa e Psicoterapeuta. Management & Company Supporter ®. [email protected] Fondatrice e Responsabile scientifico e didattico di EuKos ‘Società per la Ricerca e lo Sviluppo delle Scienze Psicologiche’ Milano (ITA), Presidente dell’Associazione culturale svizzera ‘EUKOS Mind Revolution’ (CH) Abstract. Presento il risultato di una ricerca clinica ed epistemologica che ha coinvolto oltre 1000 pazienti e un gruppo di ricerca italo-svizzero. La ricerca ha portato alla formulazione di un nuovo modello e metodo terapeutico, il Sistema ScInte, e di una nuova teoria della percezione collegata allo sviluppo non organico ma evolutivo della coscienza dell’essere umano. La percezione del mondo e di noi stessi è totalmente condizionata dallo stato di coscienza esistenziale in cui viviamo. È una visione che semplifica enormemente la lettura delle dinamiche intrapsichiche e di interazione dell’uomo distinguendo tre diversi stati di coscienza, lo Stato di coscienza integro primario, lo Stato di coscienza scisso e lo Stato di coscienza integrato. Ogni comportamento, pensiero e emozione sono ascrivibili a uno dei tre. Attraverso i Protocolli Grafici Terapeutici è possibile indurre un Insight che sblocca la persona dal blocco cognitivo e affettivo dello Stato di Coscienza Scisso e permette il cambiamento terapeutico consapevole. Nello Stato di Coscienza integrato si acquisisce una capacità percettiva evoluta, di ordine superiore, che è consapevole, volontaria e ripetibile: la Percezione Sinestesica Integrata. Keywords: coscienza, integrazione, percezione, sviluppo, Insight, attività neuronale.. 1. LA BASE TEORICA: IL SISTEMA SCINTE. LA PSICOTERAPIA DEGLI STATI DI COSCIENZA Per spiegare l’Insight somatoriale è necessario chiarire il terreno teorico e esperienziale del Sistema ScInte nel quale si è evidenziato. La base teorica è un nuovo modello sociologico e psicologico basato sui concetti di scissione e di integrazione, per questo ScInte, visti come due diversi stati di coscienza, uno meccanico e inconsapevole, l’altro volontario e consapevole. Riunisce in sé i principi fondanti di diverse scuole di pensiero sia di psicologia che di altre matrici di conoscenza, in modo coerente e unitario. La sua grande novità è che nella fusione di tanti antichi saperi e conoscenze, sposta la matrice della malattia psichica dalla mente alla affettività, dimostrandone il valore di disagio esistenziale e non mentale. Come già in Hillman, ecco Psiche tornare al suo significato originario di Anima e non di Mente. È una visione che semplifica enormemente la lettura delle dinamiche intrapsichiche e di interazione dell’essere umano distinguendo tre diversi stati di coscienza: lo Stato di coscienza primario, lo Stato di coscienza scisso e lo Stato di coscienza integrato. Ogni nostro comportamento, pensiero e emozione è ascrivibile a uno dei tre. Si ipotizza che a ciascuno Stato di coscienza corrispondano specifiche modalità funzionali o disfunzionali dell’attività elettrica cerebrale. Secondo la visione ScInte, generalmente l’uomo nasce in uno stato di integrità della coscienza, lo Stato di Coscienza Primario, dove le funzioni testa-cuore-corpo sono ben allineate e interagenti in modo sinergico e sintonico. Ciò permette al neonato di percepire e comunicare con chiarezza i propri bisogni alla figura di accudimento e cura, così da garantirsi sopravvivenza e crescita. Questo stato di coscienza primaria dove i bisogni sono chiaramente percepiti e dichiarati si perde in fretta in seguito a impatti con la vita, con il mondo culturale e affettivo che gli adulti hanno costruito. L’attività elettrica del cervello del neonato (che vive prevalentemente nel ritmo delle onde delta per poi accelerare e organizzarsi nei primi 2-3 anni in un ritmo theta a 4-5Hz che permarrà fino ai 5 anni quando comparirà il ritmo alfa) impatta con le modalità prevalentemente alfa e beta degli adulti. Questi impatti possono creare una interruzione della sintonia somatoaffettiva fusionale con la mamma causando una esperienza di negativizzazione del legame. Il vissuto esperienziale del neonato resta ancorato alla sfera somato-affettiva, l’unica che è in grado di decodificare. Il vissuto sarà affettivamente positivo o negativo a seconda della qualità percettiva dell’interazione proposta dall’adulto. Se positiva il bimbo sarà invogliato a uscire dal suo mondo (ritmo) e aprirsi all’interazione senza percezioni asintoniche con la beatitudine del suo ritmo theta di provenienza, e per lui la vita diventerà una gioiosa scoperta attraverso gli occhi, la voce e tutto il resto della sua mamma. Se l’interazione è percepita in contrasto o come interruzione della sintonia somato-affettiva fusionale può causare una percezione negativizzata del legame e di conseguenza della realtà esterna. Sono questi impatti di natura affettiva e la percezione della solitudine esistenziale (determinata dall’adulto che non comprende i messaggi sempre meno chiari lanciati dal bambino che va crescendo) che porteranno il bambino a strutturarsi difensivamente, con la comparsa del ritmo alfa, in uno Stato di Coscienza Scisso dove la originaria comunicazione sinergica e funzionale tra testa-cuore-corpo è tragicamente interrotta con la conseguente perdita della consapevolezza di sé stessi e della vita. In questo stato di scissione l’adulto vive una vita votata alla sopravvivenza, delegando alla mente scissa e difensiva il controllo di ogni cosa. Il bambino inizia da subito a adeguarsi al mondo dell’adulto utilizzando le risorse dei neuroni a specchio e sul campionario dei modelli relazionali degli adulti a sua disposizione strutturerà il proprio pagando il prezzo della perdita della propria autenticità e unicità. La scissione testa-cuore-corpo può essere più o meno ampia dando luogo ad ogni forma esistenziale e relazionale, funzionale o disfunzionale, e in ogni area della vita. Tutti gli esseri umani adulti vivono in uno stato di coscienza scisso conservando la memoria della propria integrità originaria. Questa memoria è la spinta interiore che porta a cercare quella pienezza di armonia che è andata persa ma che vive ancora, anche se sommersa dai pregiudizi della mente difensiva, dalle emozioni negative dell’affettività scissa e dalle abitudini disfunzionali di un corpo che è rappresentazione di entrambi. Meta di questa spinta interiore è la ricerca della Integrazione, il ritorno alla originaria unità testa-cuore-corpo. Lo Stato di Coscienza Integrato, a differenza dello stato integro primario, è ricco delle esperienze di vita vissuta ed è raggiunto attraverso un percorso consapevole di superamento della scissione. La capacità di fare esperienze di integrazione o di rivivere le primarie esperienze integrate non abbandona mai l’uomo durante la scissione, e ogni attimo vissuto in quella pienezza di sé in armonia con il tutto diventa un ricordo indelebile e fa da insostituibile traccia alla propria meta esistenziale. Il disagio mentale e le disfunzioni comportamentali sono solo il riflesso del dolore che ci portiamo nel profondo del nostro cuore. Dolore lacerante, spesso cancellato e sempre oscurato dalle difese mentali. Le varie patologie sono il risultato delle diverse strade che questo stesso fiume sotterraneo scava in ciascuno di noi. I sintomi sopraggiungono quando il conflitto intrapsichico tra il copione inconsapevole della scissione e la spinta interiore di quel seme non è più sostenibile, ma non trova la strada per germogliare. L’Io non trova la strada per rompere la corazza difensiva dell’Ego. La psicoterapia si fa guida. Poiché la base teorica del Sistema ScInte è sistemica, è applicabile a ogni sistema umano, dall’individuo alla coppia, alla famiglia e alle organizzazioni (dalle scuole 2. PERCEZIONE SINESTESICA INTEGRATA La teoria ScInte degli stati di coscienza apre a una teoria della percezione che definisce l’interazione tra l’uomo e il mondo in base a una sensibilità percettiva che muta in relazione ai diversi stati di coscienza e quindi subordinata alla connessione o disconnessione alle aziende). Per questo lo psicoterapeuta ScInte diventa anche Management & Company Supporter. Infatti il Sistema ScInte è stato sperimentato e applicato inizialmente in ambito psicoterapeutico per i sistemi primari come l’individuo, la coppia e la famiglia, e poi allargato ai sistemi secondari delle organizzazioni del mondo del lavoro. Secondo la visione ScInte un sistema relazionale primario (SRP) è quello degli affetti e dei legami famigliari, mentre un sistema relazionale secondario (SRS) è quello che l’uomo vive al di fuori della famiglia, come nell’area dello studio e successivamente del lavoro o nelle attività sociali che hanno una pregnanza di impegno e continuità. Funge da SRS una qualunque organizzazione strutturata di relazioni che leghi persone senza vincoli di parentela, per un interesse condiviso, libero o obbligato che sia. Con ScInte psicoterapia e supporting diventano un percorso di autoconsapevolezza e successiva padronanza di sé, a duplice funzione: adattiva o evolutiva. La funzione adattiva mira al superamento di disfunzioni e sintomi per il recupero di una migliore funzionalità nello stato di scissione. Si risolvono gli aspetti materiali, dalla scomparsa dei sintomi/disfunzioni al miglioramento della qualità di vita. La funzione evolutiva apre alla conoscenza mirando al raggiungimento della padronanza di se stessi e della propria autenticità, mira alla conquista dell’integrazione realizzante. Alla funzionalità della vita materiale si aggiunge la dimensione evolutiva e spirituale. Per queste ragioni lavorare con ScInte diventa un percorso alchemico alla ricerca della Bellezza e della Autenticità di sé stessi in armonia con la vita, attraverso la mobilizzazione della plasticità del cervello e la sapiente modulazione della sua attività elettrica e dei corrispondenti stati di coscienza, Il primo passo è la consapevolezza dello stato affettivo sottostante ai processi di difesa mentali e alle somatizzazioni, la meta è la padronanza dei meccanismi scissionali. Si parte dal cuore per modulare il cervello ridiscutendo le convinzioni della mente difensiva e arrivare alla ristrutturazione cognitiva, al conseguente cambiamento del comportamento e la guarigione del corpo. Il Sistema ScInte consiste di un modello teorico e un metodo pratico che è formato dall’insieme di molteplici tecniche appplicative anche innovative, come il linguaggio multisensoriale verbo-visivo dei Protocolli Grafici Terapeutici (PGT) utilizzati indifferentemente in psicoterapia e nel supporting. I PGT correttamente somministrati inducono l’Insight sonatosensoriale. Per spiegarlo è necessario prima delineare la teoria della percezione secondo la visione ScInte degli stati di coscienza. tra testa-cuore-corpo. Nell’essere umano la capacità percettiva sintonica e armoniosa dello Stato di coscienza primario, a differenza degli animali, si perde già nella prima infanzia a causa degli innumerevoli impatti con la inadeguatezza affettiva dei modelli relazionali e culturali degli adulti. Nel bambino restano tracce mnemoniche inconsapevoli che lo spingeranno per tutta la vita verso la ricerca 2 dell’Integrità originaria. La Sensibilità sinestesica primaria resta potenzialmente presente in ogni persona e può esprimersi in momenti di particolare sollecitazione sensoriale. La percezione della realtà e di noi stessi nello Stato di coscienza della scissione testa-cuore-corpo risulta fortemente limitata e condizionata dalla struttura cognitiva e affettiva della persona. In genere siamo sordi ai bisogni del nostro corpo e pur desiderandolo siamo incapaci di costruirci una vita affettivamente appagante. Nello stato di scissione la sensibilità percettiva viene costantemente e inconsapevolmente condizionata e frenata da una mentalizzazione alterata da una affettività negativizzata o idealizzata. A seconda del gioco di dominanza interna della struttura di difesa scissionale adottata, il bisogno affettivo sarà un bisogno dichiarato o negato. Nello Stato di coscienza della scissione la capacità sinestesica resta latente. La perdita più o meno rilevante della sensibilità sinestesica originaria può essere interrotta da vissuti momentanei di sensibilità sinestesica primaria. Sono Momenti di connessione, vissuti di particolare benessere e consapevolezza globale, indelebili alla memoria dell’anima, flash in cui ci siamo sentiti noi stessi e perfettamente in pace e armonia con il tutto. In terapia è su questi momenti che si fa leva per trovare qualla fiducia che permette di andare alla conquista dell’integrazione del sè. Nello Stato di coscienza integrato la capacità percettiva recupera consapevolmente la sensibilità sinestesica ma arricchita dall’esperienza dolorosa della scissione, da tutti i suoi insegnamenti, primo tra tutti, la padronanza di sé nell’interezza testa-cuore-corpo. La Percezione Sinestesica Integrata è una percezione ‘evoluta’, è la capacità di guardare oltre la materialità dell’apparire, è una sensibilità di ordine superiore priva di giudizio e personificazione, ed è consapevole, volontaria e ripetibile. Secondo la visione ScInte la sensibilià percettiva è espressione dei diversi stati di coscienza, che a loro volta corrispondono a specifiche attività elettriche del cervello, ed è un linguaggio in grado di comunicare e anche ‘contagiare’ gli altri scatenando un fenomeno di risonanza come nei diapason. Ci condizioniamo e influenziamo reciprocamente sia nello stare bene che nello stare male. Per questo è necessario che lo psicoterapeuta in seduta sia consapevolmente in uno stato di coscienza integrata, l’unico che permette di non farsi trascinare dalla scissione del paziente e guidare al cambiamento terapeutico. Per tutto questo, lavorare con il Sistema ScInte diventa un percorso alchemico alla ricerca della Bellezza e della Autenticità di sé stessi e della vita, perché liberare la propria potenzialità dalla gabbia della scissione apre creativamente a nuovi percorsi e manifestazioni del sé. sguardo, occhi sgranati), cambiamento repentino dello stato dell’umore, cambiamento repentino dello stato di coscienza, comprensione immediata e profonda del problema che il PGT rappresenta, e osservazione oggettiva del problema e propensione al problem solving. La persona entra in contatto con il proprio bisogno di cambiamento, si sente profondamente capita e instaura da quel momento una solida alleanza terapeutica. Le condizioni necessarie affinchè si verifichi l’IS sono: che il PGT sia quello giusto disegnato al momento giusto, che il terapeuta sia in uno stato di coscienza integrato. Dalla sperimentazione condotta si è dimostrato che se il terapeuta è nello stato di scissione la sua comunicazione non sarà in grado di usare il PGT per oltrepassare la barriera mentale della scissione del paziente e comunicare con la sua parte integrata. Sarà l’Ego del paziente a ricevere l’informazione racchiusa nel simbolismo grafico del PGT, la persona si sentirà irritata e risponderà con scherno o oppositività. La sperimentazione clinica con il Linguaggio verbovisivo dei PGT iniziò nel 1998 e l’Insight somatosensoriale o verbo-visivo fu annunciato per la prima volta nel 20021 e poi in altri Congressi2 in Italia, fino al 2007 e 20093 in Spagna, e in corsi approvati dal Ministero della Salute4. Sono stati elaborati circa venti PGT categorizzati in semplici e complessi, e in PGT per l’individuo, la coppia e la famiglia. I PGT sono disegnati dallo psicoterapeuta durante momenti specifici del colloquio terapeutico e sono accompagnati da appropriate spiegazioni verbali. L’IS è un Insight a base sensoriale che comprende in sé sia l’Insight intellettivo che l’Insight emozionale5 producendo una trasformazione psicoterapeutica (“kunesis” verso “entelechia”) che invece con questi ultimi, se isolati, non è raggiungibile6. Tutti i PGT si sono rivelati specifici cioè specificamente rappresentativi di ogni singolo quadro sintomatologico o dinamica relazionale disfunzionale, generalizzabili a pazienti diversi ma con analogie cliniche, e ripetibili nel tempo allo stesso paziente in momenti di stallo della psicoterapia con l’effetto di sblocco, dimostrando che l’esperienza fatta dalla persona era rimasta in memoria e quindi era stata appresa. Le iniziali intuizioni della Psiconeurolinguistica7 sulla percezione, in accordo con il Principio dell’interferenza dei canali sensoriali8, oggi cedono il passo alla interpretazione dell’IS come un processo indotto di 1 1° Convegno Residenziale, Scuola di Psicoterapia “Mara Selvini Palazzoli”, Milano. Relatrice (prima presentazione): “Utilità del disegno in Psicoterapia”, 11-13 Ottobre 2002, Salice Terme (AL). 2 Arezzo..... 3 II e III Congresos Internacionales de “Sinestesia Ciencia y Arte”, , ArteCittà Fundacion Internacional, Granada, Spagna 4 Corsi ECM, Linguaggio sinestesico verbo-visivo. Metafore e restituzioni disegnate, 2004-2006 Milano 5 Secondo la Psicoanalisi, l’Insight Intellettivo è la capacità di capire razionalmente le proprie movenze psichiche, mentre l’Insight Emozionale comporta una partecipazione affettiva, da Galimberti, U. (1992), Psicologia, ed. Garzanti, 1999, (p.534). 6 Ibid. 7 Bandler, R., Grinder, J. (1981), Metamorfosi terapeutica: principi di programmazione psiconeurolinguistica, ed. Astrolabio. 8 .......... 3. INSIGHT SOMATOSENSORIALE L’Insight somatosensoriale (IS) o verbo-visivo è indotto dalla somministrazione al paziente dei PGT all’interno del dialogo terapeutico. I segni clinici della presenza dell’IS nel paziente sono: cambiamento della mimica facciale (rilascio del platisma, fissazione dello 3 istantaneo cambiamento dello stato di coscienza della persona che esce dalla percezione rigida parziale e negativizzata dello stato di scissione e entra in contatto con il sé autentico e adulto aprendosi a una comprensione integrata di sé e della realtà, La persona esce momentaneamente dalla corazza della soggettività egoica per entrare nella nudità oggettiva dello stato di integrazione, e resta senza parole. Non avendo ancora dati da rilevazioni strumentali (EEG) si ipotizza che l’IS sia un processo di repentino cambiamento dell’attività elettrica del cervello del paziente che passa dall’iniziale ritmo beta Il linguaggio della psicoterapia è prevalentemente e storicamente basato sulla parola. Parola parlata e ascoltata, vicendevolmente da paziente e terapeuta. Il non-verbale, pure se presente, resta sullo sfondo di una comunicazione dialogica che attiva principalmente il canale sensoriale verbo-uditivo. L’ingresso della sinestesia in psicoterapia, apre le porte ad una complessità comunicazionale, dove un input complesso, attiva simultaneamente più canali sensoriali del paziente (uditivo e visivo), aumentando l’impatto del messaggio terapeutico e portando ad un veloce, consapevole e duraturo cambiamento terapeutico. Ovviamente, la via principe alla complessificazione sinestesica del messaggio non poteva che essere l’apertura alla comunicazione visiva, con l’elaborazione di un linguaggio complesso dal punto di vista della percezione sensoriale, ma estremamente semplice e comprensibile nel suo significato essenziale. Era necessario rendere comprensibili, nell’immediatezza della percezione visiva, concetti psicodiagnostici e psicoterapeutici difficili e complessi, con l’obiettivo di un cambiamento consapevole e duraturo. Nasce così dalla penna dell’autrice il Linguaggio Sinestesico Verbo-Visivo applicato alla psicoterapia, dove il segno grafico è utilizzato come rappresentante simbolico attraverso delle Metafore e Restituzioni Psicologiche disegnate estemporaneamente dal terapeuta nell’immediato della seduta in specifici momenti del dialogo terapeutico. Il Linguaggio Sinestesico verbo-visivo è il segno che accompagna la parola, è una comunicazione verbale rafforzata dall'uso dello strumento graficovisivo utilizzato come rappresentante simbolico secondo quanto osservato nel fenomeno 13 dell’interferenza dei canali percettivi . Fenomeno ora dimostrato nei suoi aspetti neurofisiologici dalle recenti ricerche di V. S. Ramachandran14 dell’Università di San Diego in California. Ramachandran definisce sinestesia la percettività sinergica di più modalità sensoriali sottolineando l’universalità di tali processi e la loro importanza nella elaborazione del pensiero metaforico. Con questo, Ramachandran apre ad applicazioni multidisciplinari e multisettoriali. La capacità di rappresentazione graficosimbolica è presente nell’intera storia dell’umanità e in ogni sua forma di espressione15, dall’arte alla specifiche9, condotta10. in seduta in specifici momenti del percorso terapeutico all’interno di un colloquio nel quale interagisce attivamente con il paziente. I grafici diventano l’oggettivazione del progetto di lavoro, facilitando l’alleanza terapeutica e contenendo le proiezioni transferali, la cui gestione resta ovviamente alla competenza professionale del terapeuta. Durante la ricerca condotta, tutti i grafici protocollati sono stati ideati estemporaneamente all’interno dei colloqui nelle singole sedute e I disegni ideati sono stati e esprimono un Linguaggio Sinestesico Verbo-Visivo11 (disegnati dallo psicoterapeuta), Elaborando la Fenomenologia della Percezione di Merleau-Ponty (1945), M. Armezzani12 auspica la necessità, per le scienze psicologiche, di riscoprire il mondo della vita, riscoprire il significato reale dell’esperienza percettiva, per approdare ad un totale ripensamento della corporeità, della spazialità, della temporalità, del linguaggio e della comunicazione, proprio partendo dall’esperienza vissuta. Infatti, è proprio partendo dall’esperienza direttamente vissuta nello spazio dell’incontro terapeutico paziente-psicoterapeuta, che sono andata a cercare quei nuovi “oggetti” (ivi, p.136) Un linguaggio capace di riscoprire e muovere l’arcaico, ricostruendo il senso di una storia e restituendo al suo soggetto, la competenza e la padronanza di sé e della propria vita. 9 Ramachandran, V.S. (ibid.) Attualmente il gruppo di ricerca è composto da 8 psicologi e psicoterapeuti di diversi orientamenti teorici, operanti in settori privati e pubblici (2 in Svizzera e 6 in Italia (Lombardia ed Emilia)). 11 I protocolli grafici, propri del Linguaggio Sinestesico Verbo-Visivo. 12 Maria Armezzani, (2002), Esperienza e significato nelle scienze psicologiche, Editori Laterza (pp.134-135). 10 13 In Arcuri, L., Castelli, L. (1996), La trasmissione di pensieri, ed. Zanichelli, (p.187). 14 V. S. Ramachandran, Udire i colori, gustare le forme, in “Le Scienze”, n. 418, giugno 2003. 15 Hofstadter, D.R. (1979), Godel, Escher, Bach: un’Eterna Ghirlanda Brillante, ed. Adelphi, Milano, 1984. 4 matematica (anche i numeri, in definitiva, sono rappresentazioni grafico-simboliche di concetti quantitativi, così come le notazioni musicali lo sono dei suoni, ecc.). Anche il passaggio all’uso congiunto di più modalità espressive, e quindi percettive, lo si ritrova spontaneamente nella storia evolutiva dell’umanità ed è antecedente alla diffusione della scrittura. Infatti, nella nostra cultura orale, il tramandare storia e saggezza popolare era affidato ai racconti illustrati dei cantastorie (la stessa modalità sinestesica la si ritrova oggi in alcuni filmati pubblicitari16). Nell’educazione dei bambini alla lettura ben si ravvisa questo passaggio evolutivo con le immagini che lasciano sempre più spazio alla parola scritta (che si trasforma comunque in suono, nella lettura silente) fino a scomparire. Ma anche dopo si conserva la primaria tendenza all’immagine nell’apprendimento o memoria visiva. Già nell’antichità Aristotele, pur non suffragato dalle attuali conoscenze neurofisiologiche, intuitivamente affermava che la conoscenza, a cui tutti gli uomini aspirano, passa attraverso le percezioni reiterate e memorizzate, prime tra tutte l’udito e la vista, e questa più dell’altra. Egli vedeva nella capacità percettiva dell’uomo la base dell’immaginazione, base di quelle immagini mentali che mai mentono, perché i sensi non sbagliano mai (l’uomo moderno si è talmente distanziato dalla propria percezione corporea che non riesce più ad ascoltare messaggi così arcaici. La successiva separazione corpo-mente ci ha lasciato il suo segno in eredità). Altresì affermava la necessità per la scienza di esprimersi attraverso il linguaggio, e precisamente in discorsi. Il linguaggio sinestesico verbo-visivo, suffragato oggi dalle informazioni neurofisiologiche sui sottostanti circuiti corticali e sottocorticali, parla all’uomo riscoprendo e sfruttando modalità sensoriali universali di conoscenza e, quindi, di cambiamento. Applicato con metodo nel colloquio psicoterapeutico apre a nuovi orizzonti comunicativi e favorisce la comprensione di meccanismi e dinamiche disfunzionali, velocizza il recupero della consapevolezza di se stessi e della propria storia, passata e futura. Apre la strada alla possibilità di un recupero consapevole delle proprie potenzialità, precedentemente bloccate dagli effetti devastanti dell’impatto affettivo con la vita, primo tra tutti, il richiamo alle relazioni disfunzionali e carenzianti delle diverse modalità della relazione di attaccamento madre-bambino17. La psicoterapia sinestesica utilizza la modalità comunicazionale verbo-visiva, e per questo si avvale dell’uso di specifici grafici che lo psicoterapeuta va disegnando Le rappresentazioni grafico-simboliche (disegnate dal terapeuta), se appropriate ed essenziali, e se rispondenti ai criteri di costruzione delineati, in virtù del loro carattere di trasversalità si offrono ad essere utilizzate anche in modelli teorici di diversa base concettuale, sia psicoterapeutici che psicoanalitici (ovviamente se questi permettono all'analista una interazione attiva in seduta), come pure i grafici del Metodo del Genogramma (disegnati invece dal paziente) e l’utilizzo del Laboratorio Mentale. Con il linguaggio sinestesico verbo-visivo si risponde anche alla invocazione della Psicologia del Significato18 per un nuovo tipo di conoscenza che prendendo vita da nuovi modi e procedure di ricerca, tra cui nuove modalità di comunicazione interpersonale non trascuranti della realtà dell’esperienza, diano spiegazione del principio che fuori dell’intersoggettività il linguaggio non ha senso, che il linguaggio non è un sistema di segni ma un insieme di “atti di discorso” entro cui si tenta la comunicazione e la condivisione di significati. Anche James Hillman19 sembra fare una analoga invocazione quando scrive: “[…] ma allora cosa vogliamo? Vogliamo far tacere il rumore concettuale del gergo psicologico e creare, nello studio del terapeuta, un’atmosfera in cui i vari momenti ci parlino nei termini loro propri e che noi rispondiamo ai nostri. La terapia diventa allora la disciplina del cercare di scoprire cosa sono quei termini, in ciascun caso, buttando via la diagnosi in favore dell’inventiva, terapeuta e paziente insieme, un linguaggio in comune adatto a questa particolare vita. Allora non stiamo cercando di scoprire e curare una malattia, stiamo cercando di inventare e parlare un linguaggio. E’ questa la cura: parlare alla vita e ascoltare la vita. E lo scopo non è che la vita guarisca, o diventi normale, e nemmeno che cessino le sue sofferenze, ma che la vita diventi più se stessa […]”. Nella Psicoterapia Sinestesica qui presentata, con l’utilizzo del suo Linguaggio sinestesico verbo-visivo, la conoscenza diventa una concreta, una consapevole e condivisa costruzione soggettiva e intersoggettiva di significati tra psicoterapeuta e paziente/coppia/famiglia, significati che vengono passati inesorabilmente agli infrarossi di continui e duri esami di realtà, e di conoscenza che si attua con l’utilizzo del segno grafico come rappresentante simbolico attraverso “metafore e restituzioni psicologiche disegnate” oltre che “parlate”. 16 18 17 19 Arcuri, L., Castelli, L., (ibid.). Richiamo alla Teoria dell’Attaccamento di J. Bowlby (Londra 19071990). Armezzani, M., ibid., p.27. Hillman, J., Ventura, M. (1993), Wéve Had a Hundred Years of Psychotherapy - And the World’s Gettino Worse, ed. Garzanti. 5 Gloria Bova. Psicologa e Psicoterapeuta Relazionale. Management & Company Supporting© Responsabile Scientifico e Didattico della Società EuKos. Docente in progetti E.C.M. Milano, Italia. mailto: [email protected] website: www.eukos.net 6