Capitolo - Mondadori Informatica
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Capitolo - Mondadori Informatica
PowerPoint, presentare è un’arte 04 PowerPoint è la democrazia informatica applicata: tutti possono creare, nel vero senso della parola. Dallo studente al commerciale, dal più giovane al più vecchio, dall’amatore al professionista. Dalla più semplice e singola slide al più complesso e dinamico gioco multimediale. 157 06-Cap04.indd 157 7-04-2011 16:19:36 C A P I TO L O 04 Un libro senza pagine Di tutte le applicazioni della suite Office per Mac, PowerPoint è senza dubbio la più semplice da apprendere, la più divertente da utilizzare e anche quella più produttiva seguendo il rapporto sforzo/risultato. Queste capacità derivano sicuramente dall’ambito prettamente grafico del programma, che pur non essendo un vero e proprio editor vettoriale o bitmap permette di creare composizioni semplici o complesse in una o più slide, ma anche dagli strumenti a disposizione, che in molti casi automatizzano vere e proprie fasi in un solo clic. Per molti versi, PowerPoint per Mac è l’applicazione più importante per numerose figure professionali, quali agenti, commerciali, responsabili, insegnanti, che fanno di una presentazione il loro unico strumento di comunicazione, sebbene possano poi mostrare documenti in Word (come tesi, brochure, relazioni e altri impaginati) e complessi elaborati in Excel per i dettagli contabili o scientifici dei temi riportati (oltre, naturalmente, ad Outlook per la comunicazione da e verso l’esterno). Figura 4.1 L’interfaccia di PowerPoint, completamente improntata sull’immagine Da un punto di vista logico, PowerPoint è un sistema dinamico di presentazione basato su slide, che può essere di tipo presentatore-utente (singolo) oppure presentatoreutenti (multipli). Allo stesso modo, PowerPoint può essere un valido accompagna158 06-Cap04.indd 158 7-04-2011 16:19:36 PowerPoint, presentare è un’arte mento per un relatore che dettagli l’argomento (mentre la presentazione mostra le immagini inerenti e ne esalta alcuni particolari), ma può fungere anche da presentatore puro, con sistemi audio-video che sostituiscono il presentatore vero e proprio “inglobandolo” nella presentazione. Chiunque utilizzi Internet da più di qualche settimana si sarà visto arrivare sulla propria casella email una o più presentazioni, perlopiù a sfondo ironico e spesso in modo virale, il che se da un lato rappresenta un esempio di scarsa attenzione per la netiquette di Internet, dall’altro dimostra che lo strumento è molto efficace nella distribuzione di qualsivoglia idea. Le differenze tra PowerPoint ed Excel sono molto chiare e in alcuni casi il programma potrebbe somigliare a Word più di quanto sembri, in particolare considerando la possibilità di quest’ultimo di operare in Layout di pubblicazione, quindi con gabbie di testo, oggetti e immagini libere da vincoli. Anche in questo caso, però, PowerPoint si distingue per un dettaglio molto importante: mentre Word opera tramite pagine, in PowerPoint il concetto di pagina è molto labile e di solito si parla di slide (o diapositiva), che nella sua forma più semplice è una schermata, cioè una porzione definita dell’intera presentazione. Nella versione 2011 le slide sono organizzate in gruppi e vengono mostrate nella parte sinistra della finestra del documento. Figura 4.2 Le slide sono il corpo del documento e possono essere racchiuse in gruppi 159 06-Cap04.indd 159 7-04-2011 16:19:37 C A P I TO L O 04 Come nel caso di Word, Raccolta presentazioni offre la migliore alternativa per iniziare a lavorare con i documenti: e proprio allo stesso modo, anche in PowerPoint la finestra è divisa in due parti, la prima delle quali, Temi, offre diverse tipologie di documenti vuoti, che presentano solamente delle associazioni di colore, carattere e pagine mastro preconfezionate, mentre Modelli mostra dei documenti PowerPoint completi di testo, immagini e transizioni, da modificare nelle varie parti per adattarli alle proprie esigenze, ma perlopiù pronti per essere utilizzati. Chi si trova alle prime armi con PowerPoint e vuole approfondire alcuni passaggi o alcuni strumenti dovrebbe seriamente valutare questi Template pronti, che mostrano all’opera alcune delle più importanti funzioni del programma. Figura 4.3 Raccolta documenti offre vari tipi di approccio semplificato, dal modello al documento pronto, da adattare alle proprie esigenze Benché il processo di creazione di un documento sia perlopiù libero e ogni utente possa seguire la strada che meglio preferisce (non solo nei colori e nelle font, ma anche nel tipo di slide), l’applicazione prevede una serie di guide teoriche per meglio affrontare la fase di creazione, proponendo diversi tipi di slide, con gabbie preimpostate e campi di testo standardizzati per eliminare del tutto i tipici imbarazzi di chi si trova a creare una presentazione per la prima volta. 160 06-Cap04.indd 160 7-04-2011 16:19:37 PowerPoint, presentare è un’arte In questo manuale abbiamo scelto di descrive le varie caratteristiche del programma seguendo un processo di creazione di un documento, piuttosto che un elenco che segua un qualunque aspetto applicativo, dividendo l’intera fase in parti distinte, la prima chiamata Contenuto, che descrive il testo, le immagini, gli oggetti e altri tipi di collegamenti al di là del loro aspetto, e la seconda definita Grafica, che si occupa della veste esteriore del Contenuto e che riguarda, quindi, la formattazione del testo, i colori e gli stili degli oggetti e delle immagini, le transizioni e le animazioni. La terza parte, Presentazione, elenca i vari metodi di rappresentazione del documento PowerPoint in locale o remoto e si occupa delle tematiche che riguardano la regia e l’accompagnamento, nonché la possibilità di delegare la presentazione ad applicazioni di terze parti. Figura 4.4 La stessa presentazione può apparire in forme molto diverse, anche se il contenuto è lo stesso, questo perché le due fasi di creazione (Contenuto e Grafica) vengono affrontate in momenti diversi 161 06-Cap04.indd 161 7-04-2011 16:19:37 C A P I TO L O 04 I primi contenuti: layout e multimedialità Una volta creato un nuovo documento (menu File > Nuova presentazione), se non viene preso da Raccolta documenti, questo appare mostrando la prima slide, che generalmente mostra al suo interno due campi, uno per il titolo e un secondo per il sottotitolo. Altre nuove slide possono essere aggiunte tramite il comando Nuova diapositiva, che si trova all’interno della Ribbon, nella scheda Diapositive: la finestra in sovraimpressione mostra alcuni tipi di diversi di slide, ognuno con contenuti diversi. Una volta creata, una slide propone alcuni campi in cui inserire testo, immagini o filmati, che seguono un ordinamento preimpostato che, alla fine, rende semplice la successiva fase di modifica perché l’applicazione capisce qual è il tipo di contenuto di ciascun campo e si comporta di conseguenza. Dato che è sempre meglio non forzare la creazione tramite campi personalizzati (quando possibile), nel caso si renda necessario un numero e un tipo di campi diversi, il comando Layout (a fianco a Nuova diapositiva) permette di modificare il layout della slide selezionata, variando i campi, ma lasciando inalterati quelli inseriti manualmente. Figura 4.5 L’applicazione propone alcuni modelli di slide con campi preconfezionati, che offrono le situazioni di contenuti più diffuse: per quanto possibile, è sempre meglio seguire uno di questi ordinamenti automatici, in modo da garantire la completa compatibilità nelle successive fasi di modifica 162 06-Cap04.indd 162 7-04-2011 16:19:37 PowerPoint, presentare è un’arte Nella versione 2011 di PowerPoint è anche disponibile una nuova funzione, chiamata Sezioni, in grado di raggruppare l’elenco delle slide: i gruppi sono più gestibili su documenti con molte diapositive oppure nel caso in cui l’intera presentazione venga sviluppata da più persone. Il comando Sezioni permette, infatti, di creare nuove sezioni, di rinominarle, di spostare una o più slide da una sezione all’altra, nonché di comprimere o espandere la visualizzazione di tutte le sezioni, per esaminare meglio il documento. Nel corso della creazione, sono disponibili vari tipi di visualizzazioni del documento: l’elenco delle slide può essere visualizzato sia come anteprima (Diapositiva) sia come elenco (Struttura), modalità che privilegia più i contenuti che l’aspetto grafico (viene infatti riportato tutto il testo a fianco di ogni diapositiva, indipendentemente dalla posizione e dalla formattazione). Più in basso, a sinistra, tre pulsanti permettono di variare la visualizzazione in modo più generale: il primo pulsante, quello di sinistra, mostra la visualizzazione normale, adatta alla composizione (slide centrale grande, elenco delle altre slide a sinistra e commenti in basso), mentre il secondo mostra solamente l’elenco delle slide in ordine, distribuite su tutta l’ampiezza della finestra, e infine il terzo, che è dedicato alla fase di presentazione, con il quale il documento viene mostrato a tutto schermo, con Transizione e Animazioni. Figura 4.6 Agendo sui pulsanti in basso a sinistra della finestra è possibile variare la visualizzazione del documento, da una più creativa a un’altra più organizzativa 163 06-Cap04.indd 163 7-04-2011 16:19:38 C A P I TO L O 04 Seguendo i suggerimenti delle slide confezionate, per inserire il testo basta sostituire i campi precostituiti con i contenuti adeguati: solitamente chiare icone indicano il tipo di contenuto adatto, anche se ovviamente non è necessario completarle tutte. Per i contenuti supplementari, così come per quelli manuali, all’interno della Ribbon sono disponibili le icone per inserire caselle di testo (per le quali basta anche un doppio clic all’interno della slide nel punto esatto) e il Browser per inserire i file multimediali (immagini da iPhoto o dalla libreria di ClipArt, musica da iTunes e filmati dalla cartella omonima). Qualunque documento esterno può comunque essere importato tramite drag&drop. Le tematiche di utilizzo e modifica dei contenuti quali immagini oppure oggetti vettoriali sono identiche a quelle già viste nel capitolo di Word, dato che la parte di software che controlla questi processi è la stessa, mentre i filmati presentano qualche opzioni in più: le possibilità di mascheratura, filtro colore e correzioni cromatiche sono simili a quelle delle immagini (incredibile ma vero!) e lo stesso dicasi per gli stili, che permettono di mascherare, ombreggiare e applicare una cornice al filmato. Ma diversamente da una immagine, che è statica, un filmato deve essere riprodotto per mostrare completamente il proprio contenuto: dopo aver selezionato il filmato importato, nella Ribbon compare la sottoscheda Formato filmato, al cui interno trovano posto i comandi Avvia (che stabilisce se il filmato verrà avviato automaticamente oppure tramite un clic del mouse) e Opzioni di riproduzione (che invece determina in che modo il filmato verrà riprodotto, se a tutto schermo o a dimensione normale, se una sola volta o a ciclo continuo), mentre il comando Frame poster imposta il frame corrente come anteprima del filmato all’interno della slide. Figura 4.7 Come in Word, le immagini, le forme vettoriali e i filmati possono essere importati tramite Browser multimediale 164 06-Cap04.indd 164 7-04-2011 16:19:38 PowerPoint, presentare è un’arte Figura 4.8 Una volta importato un filmato, una sottoscheda permette di stabilire alcuni effetti di colore e mascheratura, oltre che l’esatto metodo di riproduzione I contenuti audio che fanno da colonna sonora alla presentazione, e che quindi non sono legati come tutti gli altri a una singola slide, possono essere trascinati all’interno della slide da cui partono (tipicamente la prima), e da lì identificati tramite una icona a forma di diffusore. La sottoscheda Formato audio mostrerà controlli simili a quelli dei filmati, con la voce Utilizza tra diapositive (menu Avvia nella Ribbon), che permette di riprodurre la traccia in modo continuo sino alla conclusione della presentazione. Gli altri tipi di contenuti utilizzabili da PowerPoint sono i Grafici, che seguono anche in questo caso le regole di Word, con la generazione interna tramite l’utilizzo di un documento temporaneo di Excel, e le Tabelle, che vengono gestite interamente dalla scheda omonima nella Ribbon. Nonostante siano disponibili tanto in Word quanto in Excel, i grafici di tipo SmartArt trovano probabilmente la loro massima espressione proprio in PowerPoint, sia a causa della loro natura modulare sia anche, soprattutto, per via della capacità di rappresentare visivamente concetti di tipo gerarchico o temporale, fattori con i quali PowerPoint stesso si trova a proprio agio. 165 06-Cap04.indd 165 7-04-2011 16:19:38 C A P I TO L O 04 Figura 4.9 I contenuti audio offrono caratteristiche simili a quelle dei filmati, con la possibilità, in più, di fungere da colonna sonora per tutta la durata della presentazione Un grafico SmartArt non è altro che un particolare tipo di Grafico (come quelli visti nel capitolo scorso, dedicato a Excel), che disegna una serie di dati analitici, in questo caso rappresentati da stringhe di testo gerarchiche. SmartArt è l’ideale per rappresentare la struttura societaria di un’azienda oppure le realtà che compongono un gruppo finanziario, una strategia di marketing che si compone di più direzioni ma anche di un flusso di lavoro o di un progetto complesso. Il vantaggio è che questo tipo di grafici è del tutto parametrizzato, quindi editabile in modo semplice e veloce, senza per questo perdere la propria identità grafica, che viene gestita totalmente in automatico. Per creare un grafico SmartArt, basta selezionarlo da uno dei modelli presenti nella parte sinistra della scheda omonima all’interno della Ribbon. I grafici sono molto diversi tra loro ed è importante selezionare il più adatto in base al tipo di presentazione. Una volta creato, questo si mostra all’interno della slide affiancato da un pannello nero, che attende l’inserimento dei dati. In base al genere di grafico selezionato, il numero e il tipo di dati potrebbero variare, tuttavia questi valori possono cambiare anche in un 166 06-Cap04.indd 166 7-04-2011 16:19:38 PowerPoint, presentare è un’arte secondo momento: una volta completate le stringhe necessarie (che compaiono anche all’interno del grafico stesso), ogni valore può essere spostato di posizione, essere reso più o meno importante degli altri; inoltre c’è la possibilità di aggiungere o rimuovere alcune voci. Il riquadro nero del testo compare selezionando il grafico e scompare una volta deselezionato. Figura 4.10 Un grafico di tipo SmartArt, una soluzione modulabile e ideale per la resa grafica di flussi gerarchici Tutte le modifiche grafiche locali sul grafico sono realizzabili in modo semplice utilizzando la finestra Stili nella Ribbon, che provvede a gestire tutte le caratteristiche grafiche in modo uniforme, oppure agendo sui vari pannelli minori, come Colori (per le sole modifiche cromatiche), Forma (per l’editing geometrico delle forme), Da sinistra a destra e Organigramma (per la modifica logica del tipo di grafico). 167 06-Cap04.indd 167 7-04-2011 16:19:38 C A P I TO L O 04 Figura 4.11 Le modifiche estetiche a un grafico SmartArt si possono attuare con un clic, utilizzando il pannello Stili, e non incidono sui valori stessi del grafico né sulla gerarchia interna Figura 4.12 Il pannello Riquadro testo è un ottimo metodo per interagire in modo approfondito sui contenuti di un grafico SmartArt, potendo variare il numero e il tipo dei valori e delle stringhe 168 06-Cap04.indd 168 7-04-2011 16:19:39 PowerPoint, presentare è un’arte Animazione L’animazione all’interno di PowerPoint è di certo una delle caratteristiche più importanti dell’applicazione: le animazioni ottengono diversi risultati, tra cui trattenere l’attenzione, spostarla dalla slide in generale verso un particolare dettaglio o anche rendere interessanti alcuni passaggi altrimenti anonimi. PowerPoint diversifica le animazioni in due categorie ben distinte: le Transizioni sono dedicate alle animazioni tra una slide e un’altra, mentre le Animazioni vere e proprie sono focalizzate sui movimenti piccoli o grandi degli oggetti. Le Transizioni sono la parte più semplice delle animazioni: una scheda apposita nella Ribbon permette di scegliere la giusta Transizione per tutte le slide selezionate dall’elenco che compare in sovrapposizione, mostrando in anteprima, dopo ogni clic, la Transizione stessa. Generalmente le transizioni si dividono in tre gruppi (Delicato, Divertente e Contenuto dinamico), proponendo tipologie di effetti diversi, ma sostanzialmente in tutti i casi il risultato è che la slide fa posto alla Transizione, che a sua volta farà posto alla slide successiva nella sequenza. Figura 4.13 L’elenco delle transizioni all’interno di PowerPoint in una finestra in sovrapposizione (istockphoto.com, file 730473) 169 06-Cap04.indd 169 7-04-2011 16:19:39 C A P I TO L O 04 Figura 4.14 Con la versione 2011 sono state introdotte alcune Transizioni davvero interessanti, come Vortice, Nido d’ape e Distruggi, che utilizzano calcoli tridimensionali molto cinematografici Una volta selezionata la Transizione, questa può essere parametrizzata in base alle esigenze: il pulsante Opzioni effetto (a destra dell’elenco) offre la possibilità di definire esattamente la direzione e/o il movimento di alcune parti, mentre poco più a destra trovano posto altri controlli per definirne la durata (tipicamente di un paio di secondi o poco più), inserire un effetto audio tra quelli predisposti, definire se la Transizione deve partire in automatico dopo un tot di secondi oppure al clic del mouse o del telecomando e, infine, c’è un pulsante che attiva la Transizione selezionata (e tutte le opzioni) e la rende valida per ciascuna slide. Figura 4.15 Alcune Transizioni possono variare la direzione e il movimento di alcuni oggetti, nonché il tempo di esecuzione, in base allo specifico compito assegnato loro dal relatore (istockphoto.com, file 2160037) 170 06-Cap04.indd 170 7-04-2011 16:19:39 PowerPoint, presentare è un’arte NOTA L’opzione che permette di passare da una slide all’altra con un clic del mouse è ovviamente quella più utilizzata, ma in alcuni casi l’esecuzione automatica può essere una soluzione altrettanto valida. Per esempio, una presentazione in PowerPoint può essere visualizzata a ciclo infinito su uno o più monitor in una fiera o nella vetrina di un negozio, lontano dal relatore e solo come intrattenimento, oppure può diventare una sorta di filmato, con fasi e tempi ben definiti, in modo che sia possibile usufruirne anche lontano dal relatore stesso. Figura 4.16 Un esempio di transizioni temporizzate: in questo caso un MacBook Pro mostra la presentazione a una fiera 171 06-Cap04.indd 171 7-04-2011 16:19:39 C A P I TO L O 04 La parte Animazioni, rispetto a Transizioni, si presenta un po’ più articolata: la scheda che le viene dedicata nella Ribbon è divisa in varie parti. Di queste, la prima a sinistra (di colore verde) definisce l’elenco degli effetti applicabili agli oggetti in entrata nella slide, mentre la seconda (di colore giallo) dettaglia gli effetti di enfasi, utili per evidenziare uno o più oggetti quando già risiedono all’interno della slide. La terza parte (di colore rosso) serve a far uscire gli oggetti dalla slide, mentre una quarta sezione, rappresentata non da un elenco ma da un solo pulsante (percorsi), definisce un vero e proprio percorso (utilizzando una funzione simile alle curve di Bézier), che fungerà da rotaia per il movimento dell’oggetto all’interno della slide. Come per le Transizioni, anche in questo caso la parte destra della scheda nella Ribbon permette di stabilire i dettagli dell’animazione (come il verso o il gruppo), il tempo e le opzioni di regia. Figura 4.17 Gli effetti di animazione sono suddivisi in Entrata, Enfasi, Uscita e Percorsi: aree ben distinte che determinano con esattezza il particolare aspetto che si desidera ottenere 172 06-Cap04.indd 172 7-04-2011 16:19:40 PowerPoint, presentare è un’arte Figura 4.18 Gli stessi effetti cambiano in base all’oggetto selezionato: il testo, per esempio, offre situazioni e caratteristiche diverse rispetto a una forma vettoriale Mentre l’animazione degli oggetti è abbastanza semplice e si compone di tre fasi: la selezione dell’oggetto, la scelta dell’effetto voluto e il controllo dei parametri (tramite il comando Opzioni effetto, a destra nella Ribbon), associare un oggetto a un percorso prevede qualche passaggio in più. La definizione stessa del tipo di percorso include la scelta fra un modello personalizzato oppure fra altri preconfezionati: selezionando un percorso automatico (Standard o Complesso), questo verrà applicato automaticamente senza nessuna interazione, mentre per i percorsi personalizzati, una volta scelto il tipo, basta eseguire vari clic consecutivi all’interno della slide, osservando la costruzione progressiva della curva (i punti vengono uniti tramite una curva dinamica). Un doppio clic termina la curva e definisce il percorso. Figura 4.19 Un Percorso può essere automatico o manuale: nel secondo caso, la traccia viene stabilita tramite clic consecutivi, che vengono uniti da una curva dinamica 173 06-Cap04.indd 173 7-04-2011 16:19:40 C A P I TO L O 04 Figura 4.20 Dopo aver definito il Percorso e averlo selezionato, questo può essere modificato globalmente agendo sulle maniglie Figura 4.21 Il Percorso può essere editato anche localmente: dal comando Opzioni effetto basta attivare la voce Modifica punti, per rendere attivi tutti i singoli punti e modificarli poi uno per uno 174 06-Cap04.indd 174 7-04-2011 16:19:40 PowerPoint, presentare è un’arte Lifting “on the fly” Esaurita la parte relativa ai contenuti, non resta che dedicarsi alla parte più divertente, quella che riguarda la grafica. Come nelle altre applicazioni della suite Office, tutti gli elementi possono essere formattati utilizzando i comandi basilari presenti nella scheda Inizio della Ribbon: tutte le stringhe di testo possono essere alterate nel tipo di carattere, nel colore e negli attributi, mentre le immagini, i filmati e gli oggetti possono essere modificati utilizzando uno dei comandi presenti nella sottoscheda Formato, che appare (di colore viola) una volta attivata la selezione su uno di questi. Figura 4.22 Le immagini, come i filmati, possono essere alterate utilizzando gli stessi strumenti visti in Word Sebbene ogni slide proponga diversi campi predisposti a ricevere contenuti programmati (come, per esempio, il campo intitolato “Inserisci qui il titolo”, che non lascia spazio a dubbi), è ovvio che è possibile inserire innumerevoli campi o contenuti personalizzati. Ma la libertà di inserimento comporta diversi problemi, che vanno affrontati utilizzando gli strumenti più appropriati. Per esempio, se è vero che è possibile inserire immagini e filmati all’interno di un documento PowerPoint semplicemente trascinandoli dalla Scrivania o da altre cartelle, è anche vero che, una volta dentro la slide, i vari 175 06-Cap04.indd 175 7-04-2011 16:19:40 C A P I TO L O 04 contenuti vanno posizionati correttamente: per gli allineamenti orizzontali e verticali il menu Allinea, dentro la sottoscheda Formato nella Ribbon, provvede ai vari tipi di allineamento (è necessario selezionare almeno due contenuti perché questo menu si renda disponibile). Figura 4.23 I comandi del menu Allinea sono semplici ma funzionali Riguardo al problema delle sovrapposizione, invece, la versione 2011 porta con sé alcune interessanti novità: selezionando alcuni elementi in una slide, diventano attivi i comandi Porta in primo piano, Porta in secondo piano, Porta sotto e Porta sopra nel menu Disponi, all’interno della scheda Inizio nella Ribbon, che permettono operazioni abbastanza semplici e intuitive, ma che rendono difficile operare in modo esatto con un alto numero di elementi. Il comando più adatto si chiama Riordina oggetti, in grado di agire su tutti gli elementi all’interno della slide (oppure Riordina oggetti sovrapposti, che agisce solo su quelli selezionati), operando in modo tridimensionale: una volta attivato il comando, infatti, l’intero schermo diventa nero e gli elementi si dispongono girati a tre quarti, disposti su piani trasparenti, pronti per essere spostati davanti o dietro gli altri. Questo tipo di sovrapposizione è molto potente e molto comodo, perché esprime perfettamente l’impressione di profondità, consentendo una interattività facile e diretta. 176 06-Cap04.indd 176 7-04-2011 16:19:41 PowerPoint, presentare è un’arte Una volta eseguiti gli spostamenti, basta premere il pulsante OK per riportare la visualizzazione allo stato normale. Figura 4.24 La funzione Riordina oggetti è molto potente e intuitiva e consente di operare con oggetti bidimensionali come fossero oggetti tridimensionali NOTA La funzione Riordina oggetti si presenta in modo molto curioso agli utenti Mac: è una delle pochissime funzioni che Office per Mac 2011 offre in modo esclusivo rispetto alla versione 2010 per Windows. Nel primo capitolo abbiamo visto come il team di sviluppo, la MacBU, sia perlopiù indipendente dal team che sviluppa Office per Windows, ma che tuttavia la direzione stabilita dalla casa madre per entrambe le versioni fosse la totale convergenza. Così, alcune novità viste nell’estate 2010 per Windows sono arrivate pochi mesi dopo anche su Mac, ma in alcuni casi, come per esempio Riordina oggetti, sono rimaste appannaggio esclusivo di Office per Mac. Ovviamente, la stessa funzione appare identica anche su Word ed Excel per Mac 2011. Eseguite tutte le modifiche, il documento è quasi pronto per essere mostrato al pubblico. Ciò che manca è una direzione grafica unica per tutti i contenuti, in modo che siano spostati per una migliore coerenza di lettura e siano dinamicamente presentabili verso qualunque tipo di pubblico. Nel capitolo dedicato a Word abbiamo visto l’utilizzo della funzione Temi, che vincola un gruppo di font e di colori in modo armonico: la stessa funzione opera all’interno di PowerPoint in modo più potente, gestendo non solo l’aspetto del documento ma anche tutti i contenuti, riuscendo inoltre ad adattare i contenuti automatici alle guide inserite. In questo modo, una volta creata una presentazione “cruda”, quindi senza regole grafiche precise, basta aprire la scheda Temi nella Ribbon e, con un clic, applicare il tema previsto a tutta la presentazione. Questo passaggio è molto potente perché adatta non solo lo sfondo, ma anche i vari Grafici, SmartArt, titoli e in alcuni casi anche le caratteristiche delle immagini (come la cornice). 177 06-Cap04.indd 177 7-04-2011 16:19:41 C A P I TO L O 04 Figura 4.25 Applicare un Tema a una presentazione è molto comodo, perché con un solo clic permette di adattare un preset predefinito a una intera presentazione priva di qualsiasi regola Figura 4.26 I vari Temi in una presentazione possono essere selezionati e applicati anche in sequenza, per cercare quello più adatto 178 06-Cap04.indd 178 7-04-2011 16:19:41 PowerPoint, presentare è un’arte NOTA La possibilità di utilizzare i Temi in modo dinamico è molto interessante, perché permette di stabilire al volo la forma più adatta a una presentazione, anche pochi secondi prima di lanciarla, in base per esempio al tipo di pubblico a cui andrà mostrata. Considerando questo, la fase preparatoria diventa molto più semplice, perché tutte le regole grafiche vengono spostate alla fine e non intralciano la fase di realizzazione, che è molto più importante e, solitamente, complessa. Figura 4.27 Nell’utilizzo dei Temi l’unica attenzione va posta sugli elementi inseriti manualmente, che non vengono alterati né spostati (e che quindi vanno corretti in modo manuale) (istockphoto.com, file 3129352 e file 2160037) 179 06-Cap04.indd 179 7-04-2011 16:19:41 C A P I TO L O 04 Si va in scena Il documento è pronto: le immagini sono a posto, i contenuti testuali perfetti, le transizioni provate e riprovate all’infinito, così come le animazioni. Il computer è collegato a un proiettore (oppure a un monitor esterno o anche a una TV, oppure avete semplicemente un computer con un monitor abbastanza grande), vi siete rasati e/o truccate, avete il vestito della domenica e siete pronti per mostrare al mondo il frutto del vostro lavoro. All’interno della scheda Presentazione, nella Ribbon, trovate tutti i comandi per controllare al meglio la riproduzione della presentazione, sin nei più piccoli particolari; i primi due pulsanti a sinistra lanciano la presentazione a tutto schermo: il primo per farla partire dall’inizio, il secondo per cominciare dalla slide selezionata. Figura 4.28 Una presentazione viene sempre eseguita a pieno schermo, indipendentemente dalla dimensione Il primo aspetto da considerare nella presentazione su più monitor riguarda la Regia: se il computer che proietta possiede un solo monitor, la regia non esiste e la proiezione viene eseguita semplicemente a tutto schermo e chi controlla la presentazione vede esattamente ciò che vede il pubblico. Nel caso di due monitor (tipicamente uno principale e uno secondario, che potrebbe essere anche un proiettore oppure, sempre più spesso, una TV LCD oppure OLED) PowerPoint permette di utilizzare la funzione di Regia, che mostra due segnali diversi, uno per il pubblico (tipicamente nel monitor secondario) e uno per il relatore. Questo secondo segnale si presenta molto ricco e mostra la slide attuale comprensiva dei commenti, una anteprima della slide successiva e il tempo trascorso dall’inizio della presentazione. La Regia è molto comoda perché permette al relatore di gestire il discorso in base non solo alla slide attuale, ma anche alla successiva, di mantenere il controllo sul tempo trascorso e anche di leggere al volo i commenti inseriti sotto ogni slide. 180 06-Cap04.indd 180 7-04-2011 16:19:42 PowerPoint, presentare è un’arte Figura 4.29 La doppia schermata di Regia e Presentazione di PowerPoint, che appare quando si mostra un documento su un Mac con due display (istockphoto.com, file 2313490) Figura 4.30 Le note, presenti nella parte bassa della finestra, vengono riportate nel lato Regia nel corso delle presentazioni e sono un valido aiuto al relatore 181 06-Cap04.indd 181 7-04-2011 16:19:42 C A P I TO L O 04 NOTA Quando un secondo monitor viene collegato a un Mac, il pannello Monitor nelle Preferenze di sistema offre varie possibilità di configurazione, come la definizione della risoluzione, la precisazione del colore e (soprattutto) la disposizione dei due display. Questi possono essere posizionati in Duplicazione (entrambi i display mostrano lo stesso segnale, che viene riportato nella risoluzione massima del display più piccolo) oppure Scrivania estesa (un monitor affianca l’altro in senso orizzontale o verticale, distribuendo le finestre e i documenti aperti tra essi come si trattasse di una unica unità logica, mantenendo inalterate le due risoluzioni). La funzione Regia di PowerPoint non tiene conto del pannello Disposizione dentro le Preferenze di sistema, proponendo allo stesso modo Presentazione e Regia sia nel caso di Duplicazione sia in Scrivania estesa. È anche vero che all’interno della Ribbon, sotto Impostazione per due display, compaiono i due pulsanti per la Regia e per la Duplicazione, opzione che riporta la presentazione anche nel secondo monitor: la stessa opzione appare anche nella parte alta della schermata della Regia. Figura 4.31 Il pannello Monitor, che definisce il modo in cui Mac OS X gestisce il segnale supplementare (il monitor considerato principale, dove verrà mostrata la Regia, è quello con la Barra dei menu) 182 06-Cap04.indd 182 7-04-2011 16:19:42 PowerPoint, presentare è un’arte Una volta lanciata, una presentazione segue le regole impostate al suo interno, con tempi e stacchi di Animazioni e Transizioni stabiliti. Per procedere di slide in slide basta agire sui tasti freccia: freccia destra per passare alla slide successiva (fa lo stesso anche il tasto Invio), freccia sinistra per tornare alla slide precedente. In realtà, la presentazione risponde a tutti i comandi di input relativi alla funzione “avanzamento”, il che rende l’applicazione compatibile con diversi tipi di dispositivi, come telecomandi a filo, mouse wireless e anche l’Apple Remote, il telecomando ufficiale di Apple, compatibile con gran parte dei Mac, fissi e portatili. Da questo dispositivo, i tasti sono Avanti (per avanzare di una slide) e Indietro (per tornare alla slide precedente) mentre i tasti verticali sono lasciati al controllo del volume. In ogni caso, se si preme il tasto Esc l’applicazione esce dalla modalità presentazione e mostra la finestra del documento. Figura 4.32 Apple Remote, il telecomando di Apple, è l’ideale per controllare una presentazione, poiché il relatore non deve necessariamente stare vicino al computer per far avanzare le slide Le opzioni per la presentazione sin qui descritte sono tutte basate su un minimo comune denominatore, e cioè che il pubblico sia fisicamente nei pressi del relatore e abbia accesso perlomeno a un monitor. Questa situazione potrebbe in alcuni casi non essere possibile e anzi, con la sempre crescente diffusione di Internet e della banda larga, la posizione geografica di un utente rispetto a un altro continua a perdere di importanza, dato che ogni giorno, sempre di più, si tende a sfruttare la grande rete per condividere le informazioni, anche in tempo reale. PowerPoint, come anche Word ed Excel, permette di condividere un documento tramite un messaggio email per mezzo dei relativi comandi nel menu Condividi (menu File). Allo stesso modo, è possibile inviare la presentazione nel proprio spazio SkyDrive o SharePoint, per renderlo disponibile a tutti gli utenti condivisi (parleremo meglio di SkyDrive e dei servizi di Live.it nell’appendice A). In entrambi i casi il problema è che chi riceve la presentazione innanzitutto deve possedere una copia di PowerPoint instal183 06-Cap04.indd 183 7-04-2011 16:19:43 C A P I TO L O 04 lata sul proprio computer per visualizzarla correttamente; inoltre, tale copia deve essere compatibile con il formato del documento (per esempio, se si tratta di un documento .pptx servirà Office per Mac 2008 o successivo). Rimane, infine, il problema delle font, che l’utente che riceve il documento potrebbe non possedere, oppure (peggio) mostrare in una versione leggermente diversa (con evidenti problemi di riflusso). Figura 4.33 Il comando Condividi permette a PowerPoint, così come a Word ed Excel, di condividere il documento aperto con altri utenti via email oppure via SkyDrive Un altro problema risiede nel fatto che l’utente che riceve la presentazione provvederà a lanciarla nei tempi da lui stabiliti, magari saltando qualche slide ritenuta inutile oppure addirittura scorrendo il documento nella modalità normale: insomma, nella migliore delle ipotesi vanificando tutti gli sforzi relativi alle Animazioni e alle Transizioni, senza contare che la mancanza di un relatore capace di offrire la giusta chiave di lettura alla presentazione è probabilmente il difetto maggiore di questo metodo. La soluzione migliore passa, invece, per la tecnologia Broadcast, un sistema molto evoluto, ma estremamente semplice da mettere in atto, per trasmettere in tempo reale una intera presentazione, attraverso Internet, a un numero variabile di utenti connessi tramite un semplice browser. 184 06-Cap04.indd 184 7-04-2011 16:19:43 PowerPoint, presentare è un’arte NOTA In realtà, Mac OS X è perfettamente in grado di mostrare il contenuto di una presentazione in PowerPoint anche senza l’ausilio dell’applicazione, sfruttando QuickLook, una delle funzioni arrivate con la versione 10.5 e migliorate con quelle successive. Nonostante questo, il discorso resta valido perché QuickLook è in grado di mostrare il contenuto di un documento, ma senza la capacità di renderlo propriamente, quindi eliminando tutti gli effetti di Transizione e Animazioni varie, nonché le tempistiche tra una slide e l’altra. Figura 4.34 QuickLook di Mac OS X è in grado di mostrare il contenuto di un documento, ma nel caso di PowerPoint vengono perse molte peculiarità riguardanti animazioni e transizioni In pratica, con questa tecnologia il Mac che trasmette si comporta come una piccola televisione, che mostra in diretta un determinato programma a tutti gli utenti connessi: la regia, infatti, rimane sempre all’utente che trasmette, il quale determina i tempi delle Transizioni, le Animazioni e quant’altro. Per avviare questo tipo di presentazione, basta un clic sul pulsante Trasmetti presentazione all’interno della scheda Presentazione nella Ribbon, in questo modo l’applicazione mostra una finestra con indicato, in modo estremamente semplice, le operazioni che verranno eseguite (perlopiù senza l’intervento dell’utente): in pratica il documento viene spedito a uno dei server Microsoft, che a sua volta lo trasmetterà agli utenti connessi. Procedendo con il pulsante Connetti, che avvia la procedura, una nuova finestra chiede i dati dell’account Live.it, l’account gratuito di Microsoft (vanno bene anche ID e Password del vecchio servizio Hotmail), dopodiché parte il processo di upload del documento, completamente automatico, che restituisce alla fine una finestra contenente un link (no, non dovete copiarlo tutto, basta un clic sul tasto Copia collegamento per inserirlo negli appunti e copiarlo in un messaggio email, in una finestra di chat con MSN, iChat o Skype, oppure copiarlo su di un sito o anche nei vari social network, come Facebook o Twitter). Tale link consentirà ad altri utenti di collegarsi alla presentazione, tramite un semplice browser (una versione recente di Safari 185 06-Cap04.indd 185 7-04-2011 16:19:43 C A P I TO L O 04 va benissimo, ma sono ben accetti anche altri browser moderni, come Firefox, Opera e addirittura Internet Explorer, ma per quest’ultimo meglio dalla versione 8 in poi). Se si preme il pulsante Riproduci presentazione, parte la presentazione vera e propria, con tanto di Regia. Gli altri utenti collegati (per visualizzare la presentazione non serve avere un account Live.it, basta cliccare sul link) vedranno tutte le slide nei rispettivi tempi di caricamento, senza dover interagire ulteriormente e senza la necessità di software specifici. Figura 4.35 Le due finestre che definiscono la trasmissione in PowerPoint: nella prima un semplice grafico illustra come viene effettuata la trasmissione, nella seconda l’applicazione restituisce il link da inviare a chi visualizzerà la trasmissione Figura 4.36 Ecco le due situazioni: il Mac che trasmette controlla la presentazione, mentre gli altri computer che la ricevono possono visualizzarla tranquillamente tramite un browser, come Safari o Firefox, mantenendo inalterati tutti gli effetti e le font (istockphoto.com, file 377567) 186 06-Cap04.indd 186 7-04-2011 16:19:43 PowerPoint, presentare è un’arte NOTA La trasmissione broadcast di PowerPoint non presenta limiti evidenti, se non nel fatto che, essendo in diretta, al termine della trasmissione non è possibile recuperare la presentazione da parte degli utenti, che però possono richiederla al relatore (via email). Anche dal punto di vista dell’utilizzo di banda il processo appare molto interessante: dato che il documento viene inviato ai server Microsoft, sono questi ultimi che la trasmettono ai vari utenti e non il computer del relatore, quindi l’utilizzo di banda per chi trasmette non aumenta all’aumentare del numero di client collegati. L’utilizzo di un browser come veicolo per la trasmissione evita alcuni problemi di utilizzo di font e di versioni del documento (che vengono risolti in modo trasparente dal server), e di conseguenza il tutto può essere visualizzato anche attraverso qualsiasi cosa sia in grado di navigare in Internet, come vari Tablet, tra cui sicuramente iPad. L’unico vero limite, probabilmente temporaneo, risiede nella mancanza della trasmissione dell’audio (il sistema trasferisce solamente il video), mancanza che però può essere sopperita da diversi sistemi, da Microsoft Messenger per Mac a iChat, sino a Skype. Figura 4.37 Una volta finita la trasmissione, della presentazione non vi è più traccia (ma è sempre possibile farsela mandare via email) Figura 4.38 Poiché non necessitano di una versione specifica di PowerPoint per essere visualizzate, le presentazioni broadcast possono essere viste anche da dispositivi diversi da un computer 187 06-Cap04.indd 187 7-04-2011 16:19:44 C A P I TO L O 04 I vari modi per esportare Come per le altre applicazioni di Office per Mac, anche in questo capitolo vale la pena prendere in esame le fasi di salvataggio ed esportazione con attenzione: qui in particolare perché PowerPoint è, tra tutte, l’applicazione con il menu formati più popolato, soprattutto per via della sua natura prettamente grafica. Se, infatti, le disposizioni per i nuovi formati Open XML (.pptx) e per quelli vecchi (.ppt) sono le stesse esaminate nel primo capitolo e se è vero che rimane la possibilità di salvare in formato PDF (che, lo ricordiamo, è un formato oramai universalmente riconosciuto e che ha, tra le sue caratteristiche, quella di essere difficilmente editabile), è interessante notare come PowerPoint proponga, tra i formati di salvataggio principale, il formato .Mov. Questo, che può venir letto da QuickTime, iTunes e da moltissimi altri software, ha l’enorme vantaggio di poter essere convertito nei più svariati formati multimediali e di poter essere così riprodotto in un numero molto alto di dispositivi, come lettori DVD e Blu-Ray, smartphone come iPhone o altri dispositivi come iPad, nonché essere a sua volta inserito come contenuto multimediale all’interno di altre presentazioni PowerPoint o documenti di vario tipo. Figura 4.39 La finestra di salvataggio di PowerPoint, che mostra una nutrita serie di formati 188 06-Cap04.indd 188 7-04-2011 16:19:44 PowerPoint, presentare è un’arte Figura 4.40 Una presentazione salvata come filmato PowerPoint e riprodotta in QuickTime Scorrendo l’elenco, però, ci si accorge che la parte più curiosa arriva verso la fine, dove spuntano i vari formati tipicamente grafici (JPEG, TIFF, PNG, GIF e BMP): questi formati, che non sono multi pagina, permettono di esportare una intera presentazione in varie immagini, una per pagina. Anche in questo senso i vantaggi sono molti, dall’altissima esportabilità verso praticamente qualsiasi applicazione esistente all’indipendenza dalla piattaforma e dalle risorse (come le font), dalla possibilità di pubblicare una o più schermate in Internet a quella di inserire la sequenza generata all’interno di altre applicazioni, come iPhoto. A fronte di tali vantaggi, però, resta il fatto che le presentazioni convertite in immagini rimangono statiche, azzerando sia le Animazioni che le Transizioni: per le prime, ahimé, non c’è soluzione, ma per le seconde esistono metodi alternativi da non sottovalutare. 189 06-Cap04.indd 189 7-04-2011 16:19:44 C A P I TO L O 04 Figura 4.41 Le presentazioni si possono esportare anche in sequenze di immagini: in questo caso una presentazione è stata esportata in formato PNG e aperta in Anteprima Il menu Condividi (menu File) di PowerPoint, infatti, rispetto a Word ed Excel offre una voce in più, Invia a iPhoto, che permette di comunicare direttamente con il programma di Apple per la gestione delle immagini, convertendo l’intera presentazione in primo piano (una volta scelto il formato tra JPEG, tipicamente meno pesante, e PNG, di una qualità maggiore proprio perché privo di compressione) e inviandola direttamente a iPhoto, senza passare per il Finder e senza intervento alcuno da parte dell’utente. L’intera presentazione viene organizzata in un Album e da qui potrà essere riprodotta sul Mac utilizzando uno dei Temi grafici e musicali previsti. Una volta su iPhoto, è anche possibile sincronizzare la presentazione con tutti i dispositivi iOS, come iPhone, iPod Touch e iPad, e anche condividerla online tramite uno dei servizi previsti, come Facebook, Flickr e Mobile Me. 190 06-Cap04.indd 190 7-04-2011 16:19:44 PowerPoint, presentare è un’arte Figura 4.42 Condividere una presentazione con iPhoto significa poter utilizzare una serie incredibile di nuove features come pubblicazioni online sui diversi social network, come Facebook e Flickr, e anche sincronizzarla con iPhone e iPad, tramite iTunes (istockphoto.com, file 13469690) Figura 4.43 Una volta esportata una presentazione in iPhoto, questa può essere riprodotta utilizzando uno dei Temi del programma 191 06-Cap04.indd 191 7-04-2011 16:19:45