In questo numero A Marrakech per la pace e lo sviluppo Assemblea

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Bimestrale a cura dell’AICCRE - anno I n° 1 - novembre 2001
In questo numero
A Marrakech per la pace e lo sviluppo
Assemblea generale del Coppem 11 e 12
Novembre
Commissioni, prezioso contributo per l’operatività
Approvata a Tunisi la “Carta della migrazione”
Intervista ad Abbes Mohsen, sindaco di Tunisi
Significative convergenze per l’integrazione
Varricchio: Ue conferma la validità del
Partenariato
Sviluppo sostenibile, un esempio da Valencia
Malta e Cipro all’appuntamento europeo
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COMITATO PERM
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L’Editoriale
di Piero Fagone
COPPEM
news
bimestrale del Comitato Permanente per il
Partenariato Euromediterraneo
edito dalla Federazione Siciliana
dell’AICCRE
Redazione AICCRE
Via Emerico Amari, 162- 90139 Palermo
tel. 091.580.410 - 091.325.344
www.coppem.org
numero 1 - novembre 2001
direttore:
Fabio Pellegrini
vice direttore:
Lino Motta
direttore responsabile:
Piero Fagone
assai significativa e importante la
risposta che i 27 Paesi del
Partenariato euromediterraneo
hanno dato all’attacco terroristico, compiuto l’11 Settembre scorso contro gli
Usa, confermando la ferma volontà di
proseguire nel cammino intrapreso con
l’obiettivo comune di realizzare originali
ed efficaci forme di cooperazione, nella
prospettiva di veder nascere quella zona
di libero scambio, destinata a determinare
una nuova dimensione nei rapporti tra il
Vecchio Continente e i Paesi rivieraschi e
del Vicino Oriente.
Le Amministrazioni Locali e le Regioni
dei Paesi del Partenariato, impegnate a
Tunisi, ad iniziativa del Coppem, nell’approfondimento dei problemi legati all’emigrazione, hanno fatto sentire la loro
voce rivendicando il ruolo che sono chiamate a svolgere per l’armonica e pacifica
convivenza in un quadro d’operante solidarietà tra i popoli.
In sostanza, il disegno tratteggiato dalla
Conferenza di Barcellona trova oggi maggiori elementi di continuità nella consapevolezza che i processi in quella sede innescati sono irreversibili.
Coppem News si è posto l’interrogativo
della tenuta della strategia allora impostata ma ha trovato tutta una serie di conferme, a cominciare da quella venuta
dalla
Commissione
Europea.
Nell’intervista rilasciataci, Armando
Varricchio, Consigliere diplomatico del
presidente Prodi, afferma che dopo l’11
Settembre “È stato chiaro a tutti i principali partner che il multilateralismo rappresenta una risposta decisiva a coloro
che intendono riportarci all’epoca della
chiusura dei mercati e del protezionismo”. E aggiunge significativamente:
“Per tale ragione non posso che confermare l’impegno europeo a perseguire
l’obiettivo del 2010”.
Sembra, dunque, trovare autorevole conforto la linea del Coppem di non ridimensionare, pur di fronte all’aggressione della
barbarie terroristica, l’agenda dei lavori
da tempo impostata. È stato così rispettato l’impegno di tenere a Tunisi il
Convegno sull’emigrazione ed è stata
confermata
la
celebrazione
dell’Assemblea generale, convocata a
Marrakech per l’11 e il 12 Novembre.
Quest’appuntamento permetterà di entrare nel vivo dei temi che condizionano lo
sviluppo economico, quelli del potenziamento dei servizi, della collaborazione in
campo culturale e scientifico e dovrebbe
creare le premesse per dare una più ampia
operativa al Partenariato, oggi favorita,
oltretutto, dal nuovo regolamento del progetto Meda, con cui si è cercato di semplificare al massimo le procedure per
accedere ai finanziamenti.
Dalle assise di Marrakech, muovendo dai
documenti presentati dalle Commissioni,
di cui offriamo un’articolata sintesi,
dovrebbero emergere elementi fondamentali è, comunque sia, tali da avvicinare
all’intensa fase di ricerca e d’elaborazione, sviluppata dal Comitato permanente,
la stagione delle realizzazioni, riconducibili all’iniziativa, responsabilità e collaborazione fra partner diversi ma tutti seriamente impegnati in un condiviso progetto
di duraturo sviluppo.
redazione:
Roberta Puglisi
hanno collaborato:
Giovanna Cirino, Flavia Marzialetti,
Francesco Sammaritano
Il bollettino è tradotto in quattro lingue:
italiano; francese (Maria Flavia
Marzialetti); Inglese (Giovanna
Cirino); Arabo (Muhammad Aldaire)
progetto grafico, impaginazione:
Luigi Mennella
foto:
Giuseppe Gerbasi
Stampa:
Officine Grafiche Riunite
Tunisi, convegno su “La Questione Migratoria”: rassegna stampa
Interventi
interventi
COPPEM news
A Marrakech per la pace e lo sviluppo
Istituzioni del mondo arabo ed europeo, insieme verso il Partenariato euromediterraneo
di Lino Motta
consegna della bandiera del Coppem al sindaco di Tunisi
A Tunisi e a Marrakech i
popoli, le culture, le religioni si incontrano [...] per contribuire a costruire un
mondo di pace più giusto.
I
l convegno internazionale di
Tunisi
su
“la
Questione
Migratoria” è stato un grande
avvenimento politico. La scelta di
affrontare questo tema così delicato e
complesso e di confermare l’iniziativa
in una situazione internazionale drammatica si è rivelata saggia oltre che
coraggiosa, e ne hanno dato atto, con
significativi apprezzamenti, il presidente della Commissione europea
Prodi, il presidente della Repubblica
italiana Ciampi, il presidente della
Repubblica tunisina Ben Alì, che avevano concesso, è bene ricordarlo,
l’Alto Patrocinio alla manifestazione.
La partecipazione numerosa di rappresentanti istituzionali dell’area euromediterranea, il dibattito intenso e proficuo, le decisioni riassunte nel documento finale, l’eco del convegno sui mezzi
di comunicazione hanno fatto compiere
al Coppem una ulteriore crescita di rappresentatività.
Emerge sempre più chiaramente ciò che
pensano su questioni politiche decisive le
città, le province e le regioni.
È sempre difficile riassumere il risultato
politico di un incontro internazionale.
Per noi tutti presenti a Tunisi ci ha pensato nel suo intervento il nostro primo
vice presidente Omar Bahraoui, sindaco
di Rabat.
Bahraoui ha detto con grande efficacia:
“Voi europei non pensate di porre fine
all’emigrazione con atti più o meno
repressivi, l’emigrazione non può essere
fermata così perché, le vostre prigioni
sono più accoglienti delle loro case di
provenienza. Occorre affrontare le
cause di fondo del fenomeno migratorio
ed operare di conseguenza, voi europei
contribuite a creare sviluppo economico, così come ha fatto il Giappone con la
Corea.
La cooperazione economica e sociale ha concluso Bahraoui - deve compiere
un salto qualitativo e quantitativo”.
È proprio partendo da questo ragionamento politico, già delineato dal presidente Fabio Pellegrini all’apertura dei
lavori del Convegno, che ci siamo dati
appuntamento dal 10 al 13 Novembre a
Marrakech.
Nel primo anno di esistenza del
Coppem, le Commissioni hanno lavorato su temi decisivi: istituzionali culturali economico-finanziari, ambientali e
cosi via.
A Marrakech il Coppem intende segnare una nuova tappa: una prima elaborazione di indirizzi programmatici e di
conseguenti linee di azioni concrete ed
operative.
La politica del Partenariato euromediterraneo dei Poteri Locali e regionali
inizia a darsi dei contenuti comuni.
La richiesta di una forte crescita del
ruolo della cooperazione decentrata è
quindi motivata da condizioni politiche
e linee programmatiche basate sul confronto serio ed approfondito di rappresentanti istituzionali di oltre cento mila
enti locali.
Il contributo di organismi internazionali
altamente rappresentativi come il CCRE
(Consiglio dei Comuni e delle Regioni
d’Europa) e l’OCA (Organizzazione
delle Città Arabe), è quindi decisivo,
perché tutti sappiamo che sono indispensabili il loro prestigio e le loro esperienze acquisite negli anni e le elaborazioni dei loro gruppi dirigenti, molto
apprezzati.
A Tunisi e a Marrakech i popoli, le culture, le religioni si incontrano, bandiscono ogni forma di intolleranza e di razzismo e nel reciproco rispetto, assumono
impegni comuni per contribuire a
costruire un mondo di pace e più giusto.
Il Coppem è nato soprattutto per questi
grandi ideali.
segretario Coppem
1
Convegni
convegni
COPPEM news
Una strategia di sostegno per l’integrazione degli immigrati
Concordata al convegno di Tunisi. Significative convergenze tra Onu, Ue e Coppem
di Roberta Puglisi
Un minuto di silenzio, un
minuto per ricordare i morti
di un’immensa tragedia che
l’11 settembre del 2001, ha
cambiato il corso della storia contemporanea
N
o all’intolleranza, xenofobia e
razzismo. Si alla formazione di
partenariati per la gestione delle
problematiche legate all’immigrazione.
Sono questi alcuni punti voluti dalle
Ammministrazioni Locali, Regioni e
Paesi del Partenariato euromediterraneo
nel Coppem, nel corso del Convegno su
“La Questione Migratoria” che si è tenuto a Tunisi, luogo naturale di incontro di
culture, religioni e modi di vita fra loro
diversi. Organizzati dal Coppem i tre
giorni di confronto, dal 27 al 30
Settembre scorsi, tra le due sponde del
Mediterraneo, hanno dato l’opportunità
ai rappresentanti istituzionali dei Paesi
europei e Terzi mediterranei di dare voce
al proprio popolo, alle proprie proposte
per affrontare insieme il tema dell’immi-
2
grazione con un intento comune: integrazione dell’extracomunitario. Enti Locali
e territori sono stati protagonisti quindi,
dei processi di inserimento, pace e sviluppo socio-economico dello spazio
euromediterraneo in un momento difficile, soprattutto oggi che si vive una fase di
alta tensione. Un minuto di silenzio, un
minuto per ricordare i morti di una tragedia che l’11 Settembre del 2001, ha cambiato il corso della storia. Solo dopo la
preghiera silente, si sono aperti i lavori
del Convegno Internazionale su “La
Questione Migratoria” che ha assunto un
profilo più significativo perché dietro
quel tavolo di presidenza del Coppem,
era seduto il “mondo”. Secondo Fabio
Pellegrini, il presidente del Coppem che
ha introdotto i lavori, il processo migratorio non deve essere demonizzato perché questi flussi, fanno parte della storia,
delle colonizzazioni e sono componenti
della crescita sociale culturale ed economica del nostro pianeta. Le società che si
sviluppano sono aperte, quelle che al
contrario si mantengono chiuse, sono
destinate alla decadenza e su questo
punto, rilevato da Pellegrini, sono stati
tutti d’accordo a prescindere da usi,
costumi e religioni. Le società aperte,
accolgono l’immigrato sostenendolo fino
al suo inserimento? I dati statistici non
sono confortanti poiché emerge non solo
che il numero degli immigrati è in
aumento ma che la loro integrazione
diventa sempre più difficile agevolando
il sopravvento della loro ghettizzazione.
Questo fa presupporre che la politica fin
qui adottata potrebbe essere stata erronea considerato che il problema viene
ancora discusso. Su quest’ultimo argomento, riguardante la politica, si espresso
anche Omar Bahraoui. Il sindaco di
Rabat, capitale del Marocco, nel corso
del suo intervento, ha sostenuto, con
amarezza, che fin quando esisterà quella
categoria che riguarda una schiera di
ricercatori europei che ancora difende la
politica di lotta contro il flusso migratorio e contro chi vuole un controllo severo, un rafforzamento e un frenaggio, la
questione migratoria non avrà una risoluzione poiché, le persone che aderiscono a
questa categoria hanno una visione xenofoba che dimentica di menzionare l’interesse di fare appello ad una manodopera
sottomessa alle imprese. In realtà, le
politiche selvagge non hanno avuto successo: la repressione ed il rifiuto continuano a fare vivere l’extracomunitario in
una condizione di disperazione la stessa,
che lo spinge ad allontanarsi dalla terra
madre. L’esodo e l’emigrazione infatti,
sono sempre stati una conseguenza della
povertà, dove la legge naturale è quella di
allontanarsi verso Paesi più ricchi. È
impossibile chiudere le frontiere perché
ci sarà sempre chi le attraverserà dal
mare, a bordo di un camion o nella stiva
di una nave o camminando per giorni e
giorni mettendo a repentaglio la propria
vita. Questa è la modernizzazione?
No, e su questo nessuno ha dubbi. I rappresentanti istituzionali degli Stati,
intervenuti nel corso del Convegno
infatti, hanno detto no alla politica della
chiusura ma al contrario, vogliono
attuare nuovi sistemi mirati allo sviluppo dei Paesi che hanno maggiore bisogno di sostegno economico e alla selezione, formazione e informazione dell’extracomunitario.
Convegni
convegni
COPPEM news
L’emigrazione viene vissuta dai paesi
corso del suo intervento ha sottolineato
dell’Aiccre rispettivamente, Angelo
occidentali infatti, come una minaccia
l’importanza del Partenariato per una
Lauricella e Hassen Slama, il direttore
alla loro ricchezza, ha sottolineato il
crescita sociale, culturale e per uno
dell’Istituto Affari Internazionali
Presidente della federazione Aiccre
scambio di interessi. A nome delle
Roberto Aliboni e la delegata
Sicilia, Franco Providenti, determinanNazioni Unite, Benedetta Oddo ha dato
dell’International
Migration
do l’aumento nel mondo delle contrapla piena disponibilità per imboccare un
Organitation Barbara Friedel, nelle
posizioni ideologiche, religiose e sociacammino, comune a tutti gli Stati, verso
loro relazioni hanno messo in evidenza
li, con grave danno per la cultura e l’ele pari opportunità. Su questa direzione
un denominatore comune: impostare
sercizio dell’accoglienza e della coopesi muove anche il Coppem. Il Comitato
una politica di cooperazione tra organi
razione. Operare insieme in concreto
Permanente, struttura già operativa, si
centrali e periferici che si basi sulla susquindi, costruendo piccoli e grandi prorivolge agli Enti locali che, in quanto
sidiarietà. Secondo gli esperti, lo Stato
getti che sconfiggadeve garantire sul
no la povertà e la
piano dei rapporti
Su “La Questione Migratoria” hanno detto che...
disperazione, signiinternazionali, su
fica proporre lo sviquello delle regole
La Spagna non produce immigrazione ma la riceve. In
paesi non può prescindere da una regolamentazione
luppo costruito da
dell’ordine pubblico
questi ultimi anni, in Spagna è cresciuto il Pil (prodotto
attenta dei flussi migratori. È necessario favorire il lavouomini e donne che
e della giustizia , e
interno lordo) e l’occupazione è superiore a quella
ro e gli scambi commerciali dei cittadini extracomunisi scoprono cittadini
deve fornire un’adedegli altri paesi dell’U.E. Secondo alcuni dati statistici, la
tari respingendo quegli individui entrati clandestinadel mondo. Tra le
guata
assistenza
popolazione europea, in particolare quella spagnola, sta
mente nel territorio che si dedicano esclusivamente
proposte,
anche
sanitaria ed attrezzainvecchiando con la conseguente diminuzione della
all’esercizio di attività criminali.
Salvatore Rocca - Vice Commissario straordinario Comune di Palermo
popolazione attiva. La Spagna ha bisogno degli extracoquella del Ministro
re scuole per ospitamunitari. L’accoglienza degli immigrati non è quindi solo
degli Affari Sociali
re bambini di altra
È necessario superare l’approccio riduzionista tendenun atto di gentilezza, ma anche egoistico per il nostro
della Repubblica
estrazione religiosa
te ad identificare lo sviluppo con la crescita economica
sostentamento. Questa situazione di incontro miglioretunisina,
Hédi
e culturale, i comuni
e con l’aumento del reddito pro-capite, puntando su
rà le condizioni di entrambi.
M’Henni che, dopo
dovranno
essere
Francisco Leòn De La Riva - Sindaco di Valladolid (Spagna)
una nuova e consona nozione di sviluppo umano che si
avere ringraziato il
impegnati nelle attipreoccupi sia di generare una crescita economica che
presidente Ben Ali
vità di prima accoL’immigrazione è una fonte di ricchezza sia per il paese
della relativa distribuzione a tutti i Paesi.
per avere consentito
glienza e nella
David Costa - Assessore Regionale alla presidenza Regione Sicilia
di origine che per quello di accoglienza: colmano le
lacune di lavori che nessuno avrebbe fatto. Non si deve
con il suo patrocinio
gestione della resiIn questo momento particolarmente delicato per la
dimenticare che l’immigrazione ha un filo conduttore
una tre giorni di
denza immigrati.
situazione mediorientale, dopo le stragi di New York e
con la situazione economica di origine e che abbandolavori interessanti,
Il ruolo dell’Unione
Washington diventa necessario ed urgente un dialogo
nare il paese di provenienza è un atto forzato. I diritti
ha portato come
Europea è fondapermanente tra tutti i paesi che si affacciano al
umani fondamentali devono essere riconosciuti agli
esempio la Tunisia
mentale per la queMediterraneo per rendere possibile il loro sviluppo
extracomunitari. In Spagna non si riconoscono: manifeche negli ultimi anni
stione migratoria.
sostenibile. La questione migratoria è un problema
stazioni, sindacati e partecipazioni.
ha subito un cambiaManfredo
Fanti
Abdelhamid Beyuki - Presidente Atime (Association Travailleurs
molto serio, l’utilizzo di strumenti come internet e la
mento notevole per
rappresentante degli
Immigrés Marocains en Espagne)
“rete” rappresentano un grosso mezzo di comunicaridurre il divario tra
Uffici dell’Unione
zione che bisogna sfruttare per ridurre drasticamente
Ritengo che la questione migratoria debba rappresenl’immigrazione clandestina.
le due sponde del
Europea a Tunisi, ha
Giuseppe Castiglione - vice presidente, Assessore Agricoltura e
tare la fase di partenza per lo sviluppo economico e
Mediterraneo e sul
dato una grande
Foreste Regione Sicilia
sociale delle popolazioni. Una valida collaborazione dei
fronte dell’immigraimportanza
al
zione, per inquadraPartenariato sostere gli immigrati in tutti gli aspetti ecocellule terminali degli Stati, dovranno
nendo che la cooperazione è uno dei
nomici e sociali senza fare sentire loro
svolgere una funzione essenziale nel
mezzi prioritari che agevola l’integrala differenza con il tunisino che vive a
nuovo scenario per contribuire alla
zione dell’ extracomunitario. Regole
“casa”. La Tunisia, dunque, ha scelto
gestione difficile della vicenda migratotrasparenti e chiare invece, secondo
l’apertura all’estero e insiste nel lavoraria, supplendo ai limiti di un centralismo
Fanti, dovrebbero essere adottate in
re con gli altri Paesi per costituire la staprevalente che lascia molte questioni
tema giuridico per coloro che esiliano
bilità. Sull’equilibrio, pieno accordo
aperte. Sui problemi irrisolti, il presidal paese di origine e al contrario, per i
anche dalle Nazioni Unite. Benedetta
dente
ed
il
segretario
della
flussi migratori abusivi, si rende necesOddo, rappresentante dell’Onu, nel
Commissione Scientifica Internazionale
saria una politica coercitiva più dura.
3
Convegni
convegni
COPPEM news
La “Carta della migrazione” adottata a Tunisi
Il Partenariato utile strumento per coagulare l’impegno di Regioni e Città al servizio dello sviluppo
promuovere sinergie a livello
locale fra istituzioni, sistemi
finanziari e imprese per favorire processi di qualificazione
e imprenditorialità di immigrati e di emigranti di ritorno
I
l Convegno di Tunisi sulla questione migratoria si è concluso
con l’approvazione di un documento. Dalla risoluzione emerge il
ruolo di grande rilevanza sociale e
culturale che i Poteri Locali possono
svolgere nella prospettiva di assicurare al fenomeno, il valore di grande
risorsa sia per i paesi di origine che
per quelli di accoglienza. Sono state
poste le premesse per comporre un
quadro di forte sinergia tra istituzioni,
imprese e sistemi finanziari e soprattutto è stato assunto solennemente un
impegno comune per il rispetto e la
tutela dei diritti dei migranti e per
contrastare ogni forma di intolleranza,
xenofobia e razzismo.
Ecco di seguito il testo integrale del
documento:
Le Amministrazioni Locali e le Regioni
dei Paesi del Partenariato EuroMediterraneo riunite nel COPPEM,
considerando che
- la questione delle migrazioni riveste
importanza fondamentale nel contesto
del partenariato euromediterraneo sotto
l’aspetto politico-istituzionale, economico-finanziario, e culturale-umano;
4
- nel periodo transitorio per la realizzazione della zona di libero scambio,
alla luce del previsto sviluppo demografico dei paesi del sud e dell’est del
Mediterraneo, e dell’atteso miglioramento delle loro condizioni socio-economiche, si determineranno nuovi e
differenti equilibri dei flussi migratori
e di interscambio;
- È favorita una prospettiva di partenariato caratterizzata da un’accentuazione della cooperazione negoziata tra la
Commissione Europea e i paesi firmatari della Dichiarazione di Barcellona
del 1995;
- ribadiscono l’importanza del ruolo
che sono chiamate a svolgere per la
armonica e pacifica convivenza nell’area Euro-Mediterranea, nel rispetto di
differenti origini, condizioni socioeconomiche e religioni, e promuovendo la solidarietà fra i popoli;
- esprimono la volontà di concertare
forme di cooperazione tra poteri locali per un condiviso ed equilibrato
approccio ai fenomeni migratori;
- auspicano più stretti collegamenti, per
scambi di esperienze nella adozione di
politiche locali in appoggio ai flussi
migratori ed ai singoli immigrati;
Convegni
convegni
- convengono sull’opportunità di una
forte cooperazione per una valutazione quantitativa e qualitativa del fenomeno migratorio, al fine di predisporre idonei strumenti e percorsi di
sostegno;
- confermano la volontà di sostenere
adeguatamente i processi di decentramento che favoriscano lo sviluppo
delle economie locali mediterranee,
alimentate anche dal lavoro e dalle
rimesse degli emigranti quali agenti di
sviluppo;
- si impegnano a sviluppare la valorizzazione dei circuiti migratori, migliorando le condizioni per una appropriata integrazione nelle aree di attrazione
o per un produttivo ritorno nei paesi di
origine;
- convengono sulla necessità di promuovere sinergie a livello locale fra
istituzioni, sistemi finanziari e imprese, per favorire processi di qualificazione e di imprenditorialità di immigrati e di emigrati di ritorno;
- si propongono di mirare alla formazione di partenariati, in un’ottica di
equilibrata gestione delle problematiche di migrazione, anche attraverso
l’impiego di strumenti finanziari e di
capacità specialistiche rese disponibili
COPPEM news
nel quadro del processo di Barcellona,
del programma MEDA e delle cooperazioni internazionali;
- auspicano una consapevole partecipazione delle comunità ai processi di
integrazione dei migranti formalmente
stabilitisi nei paesi dell’area al fine di
rafforzare la dimensione umana del
partenariato euromediterraneo;
- riaffermano il carattere prioritario del
rispetto e della tutela dei diritti dei
migranti per una solidale crescita della
loro dimensione umana, sociale e culturale e si impegnano a promuovere
Consulte degli immigrati, nonchè ad
approvare riforme che garantiscano
diritto di voto amministrativo per gli
immigrati legalmente residenti;
- rigettano ogni forma di intolleranza,
xenofobia, razzismo;
- considerano questa occasione di
incontro tra gli amministratori dei
poteri locali e regionali una importante tappa per ulteriori impegni tesi ad
un armonico, condiviso e pacifico sviluppo dei processi migratori nell’area
euromediterranea.
Tunisi - 28-29 settembre 2001
mirare alla formazione di
partenariati in un’ottica di
equilibrata gestione delle
problematiche di migrazione
5
Interviste
interviste
COPPEM news
Enti Locali soggetti attivi delle politiche migratorie
Intervista al sindaco di Tunisi che sottolinea i significati e i contenuti del Convegno del Coppem
di Roberta Puglisi
cambiamento e di consolidamento, di
cooperazione e di amicizia oltre che
fra i nostri Paesi, fra quelli dell’area
mediterranea.
Lei pensa che gli Enti locali possano
avere un ruolo più incisivo nella
gestione del flusso migratorio?
Perché no, zucchero non guasta bevanda. Sarebbe bene se gli Enti Locali
potessero svolgere un ruolo decisivo
nella gestione dei flussi migratori.
Maggiormente vicini al cittadino,sono
in grado di coglierne preoccupazioni ed
aspirazioni.
A
bbes Mohsen, sindaco di
Tunisi, dispone di un osservatorio straordinario per valutare
i problemi della migrazione e lo stato
dei rapporti con le città e le regioni
d’Europa. La città di Tunisi sta compiendo straordinari progressi sia nel
campo della dotazione di infrastrutture
civili sia in quello delle attività economiche e culturali. I rapporti tra Tunisia
e Italia sono fortissimi, com’è stato
provato anche dai recenti incontri del
presidente Ben Ali con le più alte autorità italiane. Il Coppem, nell’individuare Tunisi quale sede del Convegno
internazionale su “La Questione
Migratoria”, ha compiuto una scelta
consapevole, guardando alla Tunisia
come un partner affidabile e convinto
della validità del Partenariato euromediterraneo. Su questi temi, Coppem
news ha sentito il Primo cittadino di
Tunisi:
Quale valutazione esprime sul congresso tenutosi a Tunisi?
Il congresso internazionale di Tunisi
su “La Questione Migratoria” è un
avvenimento politico che abbiamo
inteso come strumento efficace di
6
Qual è stata la politica della
Repubblica tunisina fin qui adottata
per l’inquadramento economico e
sociale degli immigrati?
Innanzitutto, occorre segnalare che per
la Tunisia, la soluzione migratoria non
è un toccasana, è solo una situazione
provvisoria. La colonia tunisina all’estero non viene quindi abbandonata
alla propria sorte. Al contrario, è oggetto di una sollecitudine e di un inquadramento molto confortanti: missioni
diplomatiche e consolari, misure doganali vantaggiose, seminari ed incontri
che mirano il rafforzamento dei legami
con la propria patria, colonie a favore
della seconda generazione.
Qual è l’andamento dell’esodo dei
cittadini dalla Tunisia?
È normale che l’aumento della popolazione e la politica di generalizzazione
dell’insegnamento portino ad una
domanda addizionale del lavoro ed è
normale che ci si rivolga verso l ’immigrazione per colmare questo vuoto causato dalla sperequazione dell’offerta di
lavoro/domanda di lavoro. Tuttavia,
non dobbiamo perdere di vista un altro
fattore migratorio d’ordine piuttosto
culturale. In effetti, i legami che ci uniscono saldamente, la nostra prossimità
geografica, le nostre affinità culturali e
gli scambi di persone effettuati tra i
nostri Paesi, sono tanti fattori di promozione di una migrazione che non è solo
economica ma che è anche capace di
tessere legami solidi di riavvicinamento
tra i nostri due popoli la cui amicizia è
profondamente radicata nella mente.
Ritiene che l’emigrazione sia una
conseguenza della povertà?
Non necessariamente. Non potrebbe
essere anche l’illustrazione della
volontà di apertura verso l’altro?
Alla luce dei tragici fatti dell’11 settembre che hanno scosso il mondo,
ritiene che i rapporti economici, culturali e sociali, tra l’occidente e il
mondo arabo, possano subire influssi negativi con una conseguente chiusura reciproca?
Assolutamente no. Al contrario,vorremmo farne tesoro per generare una
coscienza comune nei confronti dell’intolleranza, dei malintesi e dell’esclusione. Abbiamo vissuto secoli di
concordanza e perfino le famose guerre puniche, che vengono onorate nei
nostri musei, non sono riuscite a creare
una frattura irrimediabile.
Il Partenariato euromediterraneo
quanto incide, a suo parere, nella
crescita dei Paesi?
Incontestabilmente, una incidenza davvero positiva. D’altronde, una simile
coniugazione di sforzi per una proficua
cooperazione non potrebbe essere considerata diversamente.
A suo parere, qual è stata finora l’iniziativa dell’Europa per favorire il
processo di pace in Medioriente?
L’Europa sa perfettamente scegliersi il
posto da occupare in questa situazione.
Nonostante tutto, è moralmente tenuta
ad agire secondo le proprie convinzioni, conformemente ad un’etica mondiale che rigetti ogni ingiustizia e prevenga situazioni di dolore come quelle che
stiamo vivendo oggi.
Interviste
interviste
COPPEM news
Strumenti più efficaci per la cooperazione
L’accesso ai progetti Meda facilitato da procedure più snelle
di Natale Giordano
mento della Forza di reazione rapida
che potrà contare su 60.000 effettivi.
Ma al di là dello strumento militare,
l’Europa ha già assunto una serie di
importanti decisioni dopo i fatti
dell’11 Settembre: rafforzamento
delle misure comuni di lotta al terrorismo; lotta alla criminalità finanziaria; coordinamento degli interventi a
sostegno dell’economia e dei settori
produttivi più interessati. Tutto questo é politica estera e in tutti questi
campi l’Europa ha agito e sta agendo
in maniera unitaria.
Intervista
ad
Armando
Varricchio, primo consigliere
diplomatico di Prodi: “La stabilità dell’area Mediorientale,
fattore di pace, sicurezza e
benessere economico”.
L’
attentato di New York non
ferma il processo di cooperazione tra l’Europa, i Paesi
mediterranei e del vicino Oriente. Al
contrario, oggi viene riproposta la
validità dei contenuti del Partenariato
sancito, nel Dicembre del 1995, a
Barcellona. Armando Varricchio,
primo consigliere diplomatico del
presidente
della
Commissione
Europea Romano Prodi, nell’intervista che qui pubblichiamo, conferma
l’impegno europeo a proseguire sul
cammino verso la liberalizzazione
degli scambi commerciali nell’area
euromediterranea, previsto per il
2010. In questa prospettiva il
Partenariato dei Poteri Locali, sono
chiamati a realizzare nuove strategie
per rafforzare il dialogo tra le diverse
comunità e promuovere l’integrazione
tra le due sponde del Mediterraneo.
Gli strumenti d’intervento, individuati nel programma Meda, sono stati
affinati e resi più agili, mediante lo
snellimento delle procedure stabilite
per accedere ai finanziamenti. Il
Partenariato è però soltanto un segmento, se pur importante, della politica complessiva dell’Unione Europea
che ha nella pace, nell’integrazione e
nello sviluppo i suoi grandi obiettivi.
L’Unione Europea ha un ruolo di
primo piano nel contesto economico
mondiale, ma ancora il suo peso
politico non è commisurato alla sua
forza economica. Cosa cambierà
nella Politica Estera e di Sicurezza
Comune (PESC) dell’UE dopo i tragici avvenimenti dell’11 Settembre
negli USA?
Più che di cambiamenti parlerei di un
ulteriore impulso ad accelerare l’integrazione. Al prossimo Vertice di
Laeken in dicembre verranno prese
decisioni operative per il dispiega-
Quale priorità avrà nell’agenda
europea la questione mediorientale?
Mai come ora esiste la consapevolezza
che la pace, la sicurezza e lo stesso
benessere economico dell’Europa
dipendono dalla stabilità dell’area
mediorientale. Non é un mistero che
l’Europa ha sempre lamentato come al
proprio ingente impegno economico
nell’area non fosse affiancato un adeguato ruolo politico. Mi sembra che
tutte le parti interessate abbiano ora
compreso come la nostra posizione sia
ispirata al più grande equilibrio e come
l’Europa abbia i mezzi e le conoscenze
per offrirsi quale partner globale per la
soluzione della questione mediorientale.
La Commissione ha predisposto
misure che permettano un migliore
accesso al programma MEDA?
Quali?
La Commissione è pronta a fornire ogni sostegna allo sviluppo
delle relazioni tra i 27 Paesi
della Conferenza di Barcellona.
Guardiamo con favore all’attività del Coppem
7
Interviste
interviste
Sappiamo che il primo programma
MEDA ha sofferto di problemi strutturali che ne hanno di fatto limitato
l’efficacia. Il nuovo regolamento é
stato quindi predisposto proprio per
snellire al massimo le procedure previste per l’accesso ai finanziamenti,
affidando responsabilità diretta alle
nostre delegazioni nei Paesi mediterranei e valorizzando il decentramento
amministrativo. Abbiamo inoltre
messo a punto schede informative di
agile consultazione che dovrebbero
consentire agli operatori una più agevole comprensione delle diverse fasi
del processo di finaziamento.
Quale maggior ruolo avranno i
Poteri Locali e le collettività civili
nel raggiungimento degli obiettivi
che i 27 Paesi euromediterranei si
sono dati a Barcellona nel 1995?
Il ruolo delle autonomie é sottolineato
nel Libro Bianco sulla Governance
approvato lo scorso luglio dalla
Commissione Europea. Solo coinvolgendo le realtà locali é possibile infatti coniugare legittimità ed efficacia, in
ragione delle conoscenze delle quali
tali realtà sono depositarie. Cio’ é vero
anche nel caso della cooperazione
euro-mediterranea laddove si tratta
principalmente di rafforzare il dialogo
tra società civili e di promuovere l’integrazione culturale tra le due sponde
del Mediterraneo. Ci aspettiamo molto
da tale rete di rapporti, che possono
rendere sempre più profonda la cooperazione tra i 27 Paesi della Conferenza
di Barcellona. La Commissione é
pronta a fornire ogni sostegno.
Il Presidente Prodi ha più volte
espresso, in ossequio al principio di
sussidiarietà, la necessità della
Commissione di essere supportata
dall’azione consultiva di organismi
internazionali delocalizzati rispetto
alle sedi delle Istituzioni comunitarie. Alcuni, quali EuroMeSCo in
8
COPPEM news
Portogallo e il Femise in Francia,
già esercitano una tale funzione.
Ritiene Lei, che un organismo come
il Coppem, network degli Enti
Locali dei 27, possa rivestire il
ruolo di Consultant Agency della
Commissione Europea per le
Politiche euromediterranee?
I vari organismi che operano per la
creazione ed il rafforzamento di reti
locali rispondono proprio all’obiettivo
che ho sopra menzionato. Ciascuno
mette al servizio del dialogo euromediterraneo le proprie esperienze e
sensibilità. Il Coppem possiede tale
vocazione e, per tale ragione, guardiamo con favore alle sue attività.
L’instabilità che si presenta oggi nel
panorama politico-economico a
livello internazionale influirà nel
processo di liberalizzazione degli
scambi nell’area euromediterranea,
previsto per il 2010?
Al contrario. Sin dal primo momento
che ha fatto seguito ai tragici avvenimenti di Settembre é stato chiaro a
tutti i principali partner internazionali
che il multilateralismo rappresenta
Occorre che i nostri partner
euromediteranei accelerino
le riforme economiche necessarie, promuovano gli scambi regionali e collaborino
maggiormente tra loro
una risposta decisiva a coloro che
intendono riportarci all’epoca della
chiusura dei mercati e del protezionismo. Per tale ragione non posso che
confermare l’impegno europeo a perseguire l’obiettivo del 2010. Occorre
peraltro che i nostri partner euromediterranei accelerino le riforme
economiche necessarie e, sopratutto,
promuovano gli scambi regionali e
collaborino maggiormente tra di loro.
Gli operatori economici europei
saranno infatti tanto più interessati a
quei mercati se potranno contare su
dimensioni regionali e non già solamente nazionali.
Interventi
riunioni
COPPEM news
Nel Nord Europa successo della cooperazione decentrata
L’attenzione si rivolge ora tra la Regione Baltica ed il Mediterraneo
di Tommy Holm
Sono convinto che la
cooperazione decentrata
nella regione mediterranea
è considerata una parte
importante della politica
euromediterranea
L
a Cooperazione decentrata internazionale è in continua crescita
in tutta l’Europa, non solo tra gli
Stati membri dell’Ue, ma anche tra i
Paesi vicini. Nel Sud, la Cooperazione
euromediterranea è al centro di un’interessante strategia per lo sviluppo di
tutta la Regione. L’importante iniziativa
del Coppem sta facendo molto per incoraggiare questo nuovo processo di
cooperazione.
Nel Nord Europa ci sono alcuni progetti paralleli per un intensa cooperazione
tra le regioni del Mar Baltico e non solo
nell’Ue, ma esistono anche relazioni
con la Russia che interessano il futuro di
questa regione e di tutta l’Europa.
Molti soggetti sono impegnati nella
costruzione dell’Europa futura, e spera-
no di migliorare, con lo sviluppo economico e democratico, la qualità della propria vita. Per ottenere questo risultato,
però, dobbiamo lottare per un’Europa
aperta che possa cooperare con i Paesi
vicini. Come membri dell’Ue siamo
arbitri dello sviluppo positivo degli Stati
vicini, sia del Nord che del Sud, che
fanno affidamento su di noi.
Nel nord del Mar Baltico, negli ultimi
dieci anni, sono stati allacciati relazioni
a livello di società nazionali, regionali e
locali. È stato creato un piano governativo di cooperazione (Cbss), che traccia
le linee guida, per incoraggiare l’integrazione economica, politica e culturale,
all’interno
della
Regione.
L’ambizione è quella di incoraggiare e
supportare l’integrazione fra i paesi candidati all’Ue quali Polonia, Estonia,
Latvia e Lituania. Un altro obiettivo è
quello di sviluppare maggiormente le
relazioni con la Russia.
La cooperazione decentrata nella regione baltica e nata dalla solidarietà tra le
persone dei primi paesi comunisti. In
questa regione, stanno funzionando
bene le economie con lo sviluppo delle
imprese pubbliche e private, ed inoltre
si sta sviluppando rapidamente l’economia e la democrazia. Il potenziale mercato futuro sarà molto prospero.
Oggi 289 municipalità della Svezia
hanno stabilito 350 (!) gemellaggi o relazioni simili in Russia, Polonia, Estonia,
Lituania. Molte di queste relazioni sono
state stabilite durante gli ultimi dieci
anni, dopo i cambiamenti politici
dell’Europa dell’Est. Anche i 21 consigli
provinciali e regionali svedesi hanno una
forte ed intensa cooperazione con le
regioni vicine. Il Governo svedese sta
appoggiando (anche economicamente)
la cooperazione decentrata e la considera essere una parte essenziale della politica estera nelle regioni del Mar Baltico.
Sono convinto che la cooperazione
decentrata nella regione mediterranea è
considerata una parte importante della
politica euromediterranea.
Per riassumere: oggi sta impressionando
la quantità di cose tangibili e i risultati
positivi conseguiti dalla cooperazione
decentrata nella regione baltica. Ma ora
c’è l’esigenza di discutere come sviluppare la cooperazione nella regione, in
modo creativo e progressivo. Una questione essenziale è come intensificare
ulteriormente le relazioni con la Russia,
l’Ucraina, e Bielorussia. Nell’Europa
del Nord mancano specifiche conoscenze riguardo alla cooperazione euromediterranea, nonostante che l’Ue abbia dato
questa priorità per i prossimi anni.
Ora, comunque sia, da parte del Nord
Europa e da parte svedese c’è una volontà sincera di discutere delle esperienze
sulla cooperazione decentrata e sui possibili modi di proseguire con organismi
coinvolte nella cooperazione euromediterranea. Le regioni sono entrambe
impegnate nella cooperazione decentrata
attorno ai confini dell’Ue, una cooperazione di importanza strategica per la
pace, stabilità e lo sviluppo economico.
Abbiamo la nostra esperienza del Nord,
mentre voi avete la vostra del Sud, uniamoci quindi in un dibattito per il futuro
dell’Europa e dei Paesi vicini.
vice presidente III commissione
Coppem
9
Relazioni
relazioni
COPPEM news
Dalle commissioni un prezioso contributo all’operatività
Poste le basi per progetti e concrete iniziative
di Michele Raimondi
I
l COPPEM, a meno di un anno dal
suo insediamento, ha rapidamente
reso operativa una articolata strategia che prevede l’avvio di concrete iniziative condivise dai suoi membri, da
posizionare efficacemente nel processo
di partenariato Euro-Mediterraneo
avviato dalla Dichiarazione di
Barcellona del 1995.
A tal fine, l’istituzione di Commissioni
di lavoro era stata già prevista nell’ originale impianto del Regolamento del
COPPEM, approvato a Gaza il 1°
Luglio 2000.
L’obiettivo ricercato era quello di garantire una positiva collaborazione fra i
poteri locali e regionali nell’ambito del
Partenariato Euro-Mediterraneo, attraverso la elaborazione, da parte delle
Commissioni, di analisi e proposte su
temi assegnati, che indicassero concreti
percorsi attuativi da sottoporre alla deliberazione del Comitato in occasione
delle riunioni plenarie dei suoi 86
Membri di 27 Paesi.
Sulla base di tali decisioni, in occasione
dell’insediamento
del
COPPEM
(Palermo, 27-28 Novembre 2000), sono
state istituite quattro Commissioni, ciascuna composta da un Presidente, due
Vice Presidenti, due relatori, e mediamente venti membri, provenienti dai 27 Paesi
del Partenariaro Euro-Mediterraneo.
10
L’Ufficio di Presidenza del COPPEM,
riunitosi a Palermo il 18 Aprile 2001, ha
definito i temi da assegnare ad esse.
Il quadro adottato è il seguente:
I
Commissione
“Politica
ed
Istituzionale”:
Tema assegnato:”Il ruolo dei poteri
locali e delle istituzioni regionali per il
raggiungimento degli obiettivi della
dichiarazione di Barcellona”
II Commissione “per la Cooperazione
fra Città e Regioni”:
Tema assegnato: “Partenariato economico e finanziario”
III
Commissione
“per
la
Cooperazione
Economica
e
Finanziaria”:
Tema
assegnato:
“Procedure
Amministrative, servizi e strumenti della
cooperazione economica e finanziaria
fra città e regioni”
IV Commissione “per la Cultura, la
Tecnologia, il Turismo e l’Ambiente”:
Tema asegnato: “Lo sviluppo sostenibile
nel rispetto della storia e del patrimonio
culturale della città”
Preliminari schemi su tali temi sono
stati tracciati dal Segretariato, che per lo
scopo si è avvalso di esperti componenti
del
Comitato
Scientifico
Internazionale dell’AICCRE (che, come
noto, svolge le funzioni di Segretariato
del COPPEM), e sono stati presentati
nella riunione delle Commissioni organizzata a Palermo il 6-7 Luglio 2001,
per discuterne i contenuti e apportarvi le
necessarie integrazioni.
I documenti risultanti sono stati ulteriormente approfonditi nella successiva
riunione delle Commissioni a Tunisi il
27 Settembre 2001, e lì sono stati predisposti i testi finali da sottoporre alla
approvazione della Riunione Plenaria
del COPPEM, prevista a Marrakech il
prossimo 11-12 Novembre 2001.
È da rilevare quindi che tali documenti
costituiscono oggi una base formale da
cui procedere con ulteriori passi, per
sviluppare coerentemente azioni di
taglio strettamente progettuale e con
finalità concretamente operative.
Il terreno di riferimento è quello della
concertazione e compartecipazione,
allargata a tutte le Autonomie Locali e
Regioni che vogliano impegnarsi in un
comune percorso di elaborazione per
una crescita solidale, nel rispetto delle
linee programmatiche adottate dal COPPEM e nel contesto del processo di partenariato Euro-Mediterraneo.
Relazioni
relazioni
COPPEM news
I temi analizzati e le proposte formulate dalle commissioni del Coppem
I COMMISSIONE:
Il ruolo dei Poteri Locali e delle
Istituzioni Regionali per il raggiungimento
degli
obiettivi
della
Dichiarazione di Barcellona.
Presidente:
Barbel Dieckmann (Germania)
1° Vice Presidente:
Adly Hussein (Egitto)
Vice Presidente
Halil Posbiyik (Turchia)
Co-relatori:
Adly Hussein (Egitto)
José Morales Jimenez (Spagna)
Viene fatta una analisi del ruolo dei poteri locali e delle istituzioni regionali nel
contesto del partenariato EuroMediterraneo, alla luce dei risultati delle
Conferenze Ministeriali dei 27 Paesi.
Viene proposto di avviare lo sviluppo di
un programma finalizzato alla catalogazione e diffusione di diverse tipologie di
decentramento dei poteri locali vigenti
nei Paesi del Partenariato EuroMediterraneo, che possano porsi a riferimento per una crescita compartecipativa del ruolo esercitato dalle
Amministrazioni Locali.
II COMMISSIONE:
La cooperazione decentrata: Trasporti
urbani, risparmio energetico, ambiente
Presidente:
Jacques De Grave (Belgio)
1° Vice Presidente:
Joseph Borg (Malta)
Vice Presidente:
Fidias Sarikas (Cipro)
Co-relatori
Fidias Sarikas (Cipro)
Manuel Sanchez Fernandez (Spagna)
Dopo una analisi dello stato delle politiche Euro-Mediterranee nei settori indicati, l’attenzione viene focalizzata sul
settore dei trasporti, e viene suggerito di
sviluppare un percorso progettuale indirizzato al trasferimento di esperienze
condotte da città rappresentative nell’ambito della mobilità eco-compatibile
e delle iniziative volte a mitigare l’impatto dei mezzi di trasporto sugli assetti
socio-economici e sull’ambiente.
III COMMISSIONE:
Partenariato economico e finanziario
Presidente:
Abbas Mohsen (tunisia)
1° Vice Presidente
Jan Manhs (Paesi Bassi)
Vice Presidente
Tommy Holm (Svezia)
Co-relatori:
Alberto Botta (Italia)
Abdel Karim Mosbah (Tunisia)
Vengono passate in rassegna le problematiche dello sviluppo locale, anche in connessione con i flussi migratori nel quadro
le prospettive di liberalizzazione degli
scambi nell’area Euro-Mediterranea.
Si propone di promuovere e stimolare
forme di collaborazioni economiche fra
aree di insediamento di piccole e medie
imprese delle due sponde, nord e sud del
Mediterraneo, volte alla realizzazione
del co-sviluppo locale, mirate alla integrazione dei processi economici e finan-
ziari. Si propone l’utilizzo dei sostegni
MEDA e di altri programmi della
Commissione Europea.
IV COMMISSIONE
Lo sviluppo sostenibile nel rispetto della
storia e del patrimonio culturale della
città
Presidente:
Nidal Al Hadeed (Giordania)
1° Vice presidente
Keith Whitmore (UK)
Vice presidente:
Lea Tolonen
Co-relatori:
Gülcin Güner (Turchia)
Keith Whitmore (UK)
Vengono illustrati esempi di attività mirate allo sviluppo sostenibile nel settore
della conservazione dei patrimoni storici,
del turismo eco-compatibile, e della
gestione integrata delle aree costiere, proponendo di attivare indagini su esperienze significative fatte da città, di valutare e
attuare la trasportabilità di tali esperienze,
di concerto con la Commissione Europea
e in sinergia con iniziative e dibattiti in
corso in contesti internazionali.
coordinatore esperti delle commissioni
Coppem
11
Progetti
progetti
COPPEM news
MED EUROPE EXPORT
per l’internazionalizzazione
delle imprese
uardare ai mercati esteri utilizzando una struttura specializzata.
È questa una delle leve che hanno spinto
alcuni imprenditori palermitani a costituire un apposito consorzio per l’export,
capace di offrire servizi efficienti ed
opportunità di investimento e di sviluppo
nei mercati extra domestici.
È sorto così nel 1996 il Med Europe
Export il consorzio multisettoriale per le
internazionalizzazione delle imprese, con
sede presso l’Associazione degli
Industriali della Provincia di Palermo. Fin
dall’avvio della propria attività il Med
Europe Export ha guardato con particolare attenzione verso i paesi del
Mediterraneo, vicini non solo geograficamente ma anche per tradizioni e cultura.
Le esperienze maturate nel corso
degli anni, con l’organizzazione di missioni commerciali in diversi paesi stranieri, la partecipazione a manifestazioni
specializzate in Italia e all’estero, l’organizzazione di visite di operatori stranieri presso le sedi delle aziende consorziate, hanno consentito al Med Europe
Export di consolidare i propri rapporti
con operatori stranieri e con rappresentanti di Enti ed Istituzioni nazionali
ed esteri. La realizzazione di una Joint
venture in Egitto, l’avvio di rapporti
commerciali con gli Emirati Arabi Uniti,
la Libia e la sempre più intensa relazione instaurata con la Tunisia sono alcuni
dei traguardi raggiunti dalle aziende del
Med Europe Export.
Il numero delle aziende consorziate
è più che quadruplicato rispetto alle iniziali cinque al momento della costituzione. Sono aumentate le aziende e i
settori merceologici rappresentati, si
sono perfezionate le metodologie di
intervento e le strategie operative.
È cresciuta la consapevolezza che
bisogna assicurare adeguata continuità
ai rapporti avviati, affinché gli stessi si
trasformino in reali opportunità di sviluppo per le aziende consorziate.
G
Vincenzo Chiarello
Med Europe Export
12
La commissione europea approva
Unimed Cultural Heritage
Il segretariato del Coppem
e 25 partners impegnati
nel valorizzare i beni culturali euromediterranei
T
re miliardi stanziati e venticinque partners del Bacino del
Mediterraneo interessati al
restauro, la conservazione e la promozione dei beni culturali.
È questo, in sintesi, il progetto Unimed
Cultural Heritage, approvato dalla
Commissione Europea il mese scorso.
Per tre anni, venticinque rappresentanti
dell’Algeria, Egitto, Giordania, Italia,
Libano, Marocco, Palestina, Portogallo,
Spagna, Tunisia e Turchia, confronteranno le proprie esperienze mirate alla valorizzazione dell’imponente patrimonio
culturale del Bacino del Mediterraneo,
culla millenaria di civiltà e di popoli. In
questo progetto promosso dall’Unimed,
network che raccoglie ottantuno atenei
del Mediterraneo, l’Aiccre, segretariato
del Coppem, avrà un ruolo strategico:
coordinare le attività dei Comuni, delle
Province e delle Regioni. Saranno i
Poteri Locali infatti, a fornire i dati finalizzati alla catalogazione e informazione
sulle procedure amministrative, necessarie per la realizzazione delle opere di
restauro. Contestualmente, un Comitato
di coordinamento, con sede a Lecce, formerà gli operatori del settore dei beni
culturali e ambientali, attraverso un’attività, sia tradizionale che a distanza, per
l’apprendimento dell’uso delle nuove
tecnologie nell’ambito del patrimonio
culturale.
Il progetto ruota attorno a diversi punti
dove gli obiettivi sono molteplici:
- creazione di un database che raccolga
i dati relativi ai siti di interesse artistico-monumentale, le legislazioni in
tema di beni culturali e le procedure
amministrative di ogni singolo paese
necessarie per realizzare il restauro;
- creazione di un portale internet, che
renderà fruibili i dati mediante l’installazione di un motore di ricerca ad
hoc;
- selezione dei casi più significativi in
tema di conservazione, restauro e
promozione e la creazione di un
“magazzino delle migliori prassi”.
L’andamento delle attività progettuali
sarà diffuso a tutti gli Stati interessati
attraverso la pubblicazione di brochure,
materiale informativo, bollettini.
Saranno inoltre organizzati seminari e
workshop.
(r.p.)
Interventi
interventi
COPPEM news
Si gioca sull’ambiente la partita decisiva del nostro futuro
Promossa dalla Provincia di Valencia la costituzione di una rete municipale per lo sviluppo sostenibile
di José Luis Ferrando Lada
L
a solidarietà comporta una
coscienza ecologica e, di conseguenza, una scommessa
chiara e decisa sullo sviluppo sostenibile. La Commissione Mondiale
sull’Ambiente ci ricorda solennemente che, “lo sviluppo sostenibile richiede la soddisfazione delle necessità
essenziali di tutti ed estende a tutti
l’opportunità di realizzare le aspirazioni ad una migliore qualità della
vita”. I bisogni primari sono definiti
socialmente e culturalmente mentre lo
sviluppo sostenibile implica la diffusione di quei valori tali da incoraggiare i livelli di consumi ecologicamente
possibili ai quali, razionalmente, tutti
possano aspirare.
Una linea costante e puntuale di protezione ed una cura scrupolosa del
nostro contesto ambientale costituiranno la condizione pregiudiziale nel
realizzare tutte le politiche avviate
dalla Giunta di Valencia.
Il recupero dell’ambiente è la risposta
necessaria per garantire un futuro di
qualità della vita e, nel lungo periodo,
di sopravvivenza reale. L’impatto
ambientale, il recupero degli spazi
degradati, la manutenzione e pulizia
delle spiagge, insieme con la prevenzione del rischio incendi, indicano
con chiarezza, in un quadro complessivo d’interventi, i contenuti di un’efficace politica ambientale a corto,
medio e lungo termine.
Dall’inizio della legislatura in corso,
la Giunta di Valencia sta favorendo in
modo deciso lo sviluppo sostenibile
dei Comuni della Provincia. A tal
fine, fin dal Novembre del 1999 il
Consiglio ha approvato l’Agenda 21
coinvolgendo i Municipi della
Provincia, attraverso accordi operati-
Il recupero dell’ambiente è
la riposta necessaria per
garantire un futuro di qualità
della vita e, nel lungo periodo, di sopravvivenza reale
vi e la creazione di una rete di
Comuni impegnati nella politica della
“sostenibilità”, che resta il nostro
obiettivo principale.
La Carta di Xativa, presentata in quello storico luogo nel Maggio del 2000
dal Presidente della Giunta provinciale davanti a più di 200 Sindaci e rappresentanti delle realtà territoriali,
da sinistra: Ferrando Lada, Omar Bahraoui
13
Interventi
interventi
COPPEM news
dobbiamo sviluppare politiche legate all’ambiente,
alla protezione della natura
e degli ecosistemi
Dall’inizio della legislatura in
corso, la Giunta di Valencia
sta favorendo in modo deciso lo sviluppo sostenibile dei
Comuni della Provincia
segna una pietra miliare nella spinta
verso la sostenibilità. Sempre a
Xativa, nel marzo del 2001, si è dato
vita alla rete dei comuni valenciani
sulla sostenibilità, in considerazione
dell’intendimento di farne parte manifestato da 160 Municipalità, assieme
a 25 ditte del settore ambientale.
Quest’iniziativa è stata fatta propria
recentemente dalla Camera dei
Deputati mentre il Senato, con una
mozione, ha deciso di promuovere
questo progetto a livello governativo.
Anche la Giunta di Valencia, attraverso il Servizio dell’ambiente - Sezione
di prevenzione di incendi forestali - si
14
è dato un compito ben preciso nel
campo sia dell’assistenza sia della
cooperazione economico-tecnica nei
comuni della provincia per la difesa
dei nostri monti, patrimonio naturale
che dobbiamo conservare e preservare attraverso la formazione di un
gruppo di specialisti (corpi forestali)
nella lotta indiretta - prevenzione - e
nella lotta diretta - estinzione degli
incendi forestali.
La prevenzione, la localizzazione del
sinistro e la velocità d’intervento
costituiscono le premesse per giungere allo spegnimento degli incendi
senza troppe difficoltà e con i minori
danni possibili. Questo, naturalmente,
è possibile se si riesce a fronteggiare
il fuoco nel momento in cui divampa
ma l’esperienza pratica c’insegna che
l’ipotesi prospettata è, nella maggioranza dei casi, assai rara.
Gli incendi forestali provocano, insieme con ingenti perdite economiche determinanti per quei comuni rurali
nei quali la carenza di risorse impedisce la crescita di altre fonti di ricchezza - una lunga serie di conseguenze di valore immateriale quali,
ad esempio, la distruzione delle zone
alberate, di difficile riforestazione,
l’erosione con il conseguente trascinamento a valle del suolo, il mutamento della fauna, della flora e, addirittura, del clima. Danni assai difficili
da valutare, dal momento che sono
fonte determinante di modifiche irreversibili nel nostro equilibrio ecologico, e che fanno comprendere l’interesse presente e futuro delle diverse
amministrazioni autonome, provinciali e municipali, per cercare di combattere, evitare e, in definitiva, impedire gli incendi.
Per tutte queste ragioni, dobbiamo
sviluppare politiche legate all’ambiente, alla protezione della natura e
degli ecosistemi. In questo mondo
proiettato verso una totale globalizzazione, appare assolutamente necessario globalizzare anche una nuova cultura dell’ambiente, perché non possiamo assicurare alla natura un’efficace protezione se quello che alcuni
cercano di conservare altri provano a
distruggere.
La Giunta di Valencia ha offerto, con
quest’iniziativa, un piccolo contributo, ma ci auguriamo che molte altre
regioni appoggino lo sviluppo sostenibile dell’ambiente.
Assessore al comune di Valencia
Interventi
interventi
COPPEM news
Dall’ingresso di Malta e Cipro nell’Ue un impulso al Partenariato
Dopo Marrakech l’iniziativa del Coppem privilegerà i progetti
di Joseph Borg
Necessario predisporre progetti-pilota tali da essere
realizzati immediatamente
in tutti i Paesi del
Partenariato
C
on l’ingresso, in qualità di
membri effettivi, di Malta e
Cipro nell’Unione Europea il
Partenariato euromediterraneo riceverà
sicuramente un forte impulso. Anche da
questa fondata previsione nasce l’esigenza che i Paesi che già ne fanno parte
facilitino il completamento di un processo già avviato e che si tradurrà in un
consolidamento dell’Europa e nell’allargamento degli scambi e della cooperazione con i Paesi rivieraschi della riva
Sud e del vicino Oriente.
La riunione plenaria che il COPPEM si
accinge a tenere in Marocco, a mio parere, segnerà una svolta decisiva in quanto dalla fase di approfondimento dell’analisi dei problemi legati alla crescita
civile e culturale e allo sviluppo sociale
ed economico si passerà a quella operativa, nel senso, che le previste azioni
dovranno tradursi, mediante appropriati
progetti, in fatti compiuti.
Sarà così possibile dare un contributo
concreto al rafforzamento del
Partenariato. Oltre tutto, la costruzione
del partenariato dei popoli mediterranei resta sempre la nostra principale
aspirazione.
La comune consapevolezza dell’importanza di questo straordinario strumento,
di cui oggi disponiamo, mi porta a considerare positivamente l’iniziativa di
dare vita ad una pubblicazione periodica, “COPPEM NEWS”, destinata ad
allargare la conoscenza, nelle diverse
aree della nostra regione, dell’attività
svolta dal Comitato permanente, al servizio appunto del Partenariato e per l’affermazione dei valori di pace, di civile
convivenza e di sviluppo economico e
sociale di cui esso è portatore.
Da componente del COPPEM, conosco
bene quale apporto politico e finanziario
la Regione siciliana e l’AICCRE stanno
dando per raggiungere i traguardi che ci
siamo dati.
Le Commissioni istituite all’interno del
Comitato hanno lavorato a pieno ritmo
per la stesura delle relazioni che saranno
presentate a Marrakech. In qualità di
Vice Presidente della Commissione per
la Cooperazione decentrata con riferimento al sistema del trasporto urbano al
risparmio energetico e all’ambiente,
desidero manifestare il più vivo ringraziamento agli altri membri, agli esperti e
al segretariato per l’impegno profuso
nella stesura del documento che porteremo all’Assemblea generale.
L’auspicio è che la relazione stimoli un
ampio e approfondito dibattito e porti
alla redazione di un progetto pilota, tale
che qualunque dei Paesi del Partenariato
possa far partirlo subito.
Considerata l’attività del COPPEM,
appare necessario dotarlo di mezzi
finanziari e di strumenti politici adeguati alla sua missione.
L’Unione Europea deve comprendere
l’importanza della prospettiva che si è
aperta con la Conferenza di Barcellona e
del processo avviato. Tutti i Paesi che
condividono il disegno di creare una
grande area di libero scambio, e segnatamente i Paesi membri dell’Ue, devono
essere consapevoli che siamo entrati
nella stagione dell’operatività, che alle
parole devono seguire i fatti, iniziative
concrete, tempestive realizzazioni.
vice presidente Commissione per la
Cooperazione decentrata
15
Interventi
interventi
COPPEM news
Sotto l’egida del Coppem anche la Turchia
Un esempio di fratellanza mediterranea per il processo di sviluppo
di Gülçin Güner
L
a Dichiarazione Universale dei
diritti dell’uomo, dopo la seconda
guerra mondiale, ha segnato un
momento importante per l’individuo, in
quanto stabilisce rispetto e attenzione per
sé e per gli altri. Tutto il mondo e le generazioni future dovrebbero godere di uguali diritti, libertà e possibilità di sviluppo.
Sfortunatamente, però, ciò è difficile da
raggiungere.
Alla fine del ventesimo secolo, la parte
industrializzata del mondo, inclusa
l’Europa, è entrata in una nuova fase, “il
periodo post-industriale”. I Paesi del terzo
mondo adottano lentamente le recenti
innovazioni tecnologiche. Questa fase
però non si basa sulle “materie prime” ma
sulle “informazioni” e “conoscenze”, che
possono essere più efficaci ed utili secondo il livello stabilito.
Oggi, si presenta la possibilità di un rapido sviluppo per la parte sottosviluppata
del mondo, attraverso la tolleranza religiosa, etnica, culturale in tutto il mondo realizzando così, una costruttiva cooperazione tra nord e sud.
L’Unione Europea, nata dopo la seconda
guerra mondiale, e che rappresenta una
sfida contro gli Stati Nazione, può essere
considerata come un momento positivo
nel corso dello sviluppo umano. Molti
16
Paesi limitrofi all’Europa, inclusa la
Turchia, hanno già manifestato la speranza di incamminarsi sul difficile sentiero
che conduce alla creazione di società aperte cercando di integrarsi all’Europa. La
Dichiarazione di Barcellona, che può
essere considerata come strategia di allargamento dell’Europa, è l’espressione di
una volontà di integrazione economica in
una zona di libero scambio nel
Mediterraneo, che sarà eventualmente
diretta al rafforzamento delle strutture
democratiche contro quelle autoritarie e
fornisce soluzioni per i problemi della corruzione, disoccupazione, razzismo, intolleranza religiosa e culturale, emigrazione,
conflitti interculturali regionali ed internazionali. Il fatto più importante è questo: la
prospettiva di forze di mercato competitive da sole non porta ad alcuna soluzione
(come economia, sanità, sicurezza,
ambiente), consumatori e cittadini infatti
sono tutti collegati l’uno con l’altro se le
soluzioni sono create sulla base del diritto.
In tal senso l’ampliamento politico
dell’Unione Europea offre miglioramenti
per entrambi.
Dibattiti approfonditi e passi da gigante
sono stati fatti dagli Stati Nazione ma, la
maggior parte del lavoro, in questo processo, deve essere ancora completato dai
rappresentanti politici a tutti i livelli e
soprattutto dalle persone. Il Coppem, che
è stato creato dagli Enti Locali, Regioni,
Province e Comuni, come un network di
cooperazione e dialogo nel Mediterraneo,
si impegnerà con grande fatica, a migliorare le condizioni di vita della gente. I rappresentanti eletti del Coppem, i suoi esperti, tutto lo staff, e gli enti che sostengono il
Coppem, hanno già raggiunto un’ottima
fase che segnerà una nuova era, trasformando il bacino mediterraneo in una zona
di pace
Mi entusiasma partecipare a questo processo. Credo che noi, persone provenienti
da realtà e culture diverse ci siamo uniti,
dando un esempio di fratellanza mediterranea sotto l’egida del Coppem. Credo che
questa sia una esperienza che dovrebbe
Pace, libertà e sviluppo
sono obiettivi estremamente
importanti che non devono
essere controllati solo dai
governi
essere vissuta da tutte le persone di qualunque estrazione sociale.
Il problema della lingua, personalmente
parlo solo inglese e turco, la carenza di
informazioni sul lavoro svolto dagli enti
locali nella soluzione dei loro problemi e
gli strumenti di comunicazione con questi
enti locali, sia riguardo ai loro contesti
sociali che per i consigli pratici, rappresentano un insieme di ostacoli prima che
un compito.
Il Coppem news, il sito web del Coppem
e le future iniziative come il portale internet del Coppem, saranno gli strumenti per
accelerare ed aumentare il dinamismo di
questo processo di collaborazione e partecipazione delle attività del Coppem.
Pace, libertà e sviluppo sono obiettivi
estremamente importanti che non devono
essere controllati solo dai governi. Solo
quando il benessere di tutti, incluso individui ed ecosistemi più vulnerabili, sarà una
priorità sui guadagni aziendali, potremo
realizzare uno sviluppo veramente sostenibile e creare un mondo di giustizia, qualità e pace, dove i diritti umani fondamentali, inclusi quelli sociali ed economici,
sono rispettati.
Per il pianeta e per i suoi abitanti c’è una
luce alla fine del tunnel, ma gli accadimenti recenti ed il processo mondiale attuale,
hanno dimostrato sfortunatamente che
questa luce può essere sia del paradiso che
dell’inferno, entrambi ci danno delle visioni che possono essere scelte o no.
Comune di Alanya (Turchia)