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Company profile | Comitato Energia da Biomasse Solide (EBS)
Nato per volontà dei principali produttori di energia elettrica da biomasse solide, il Comitato
Energia da Biomasse Solide (EBS) raggruppa 17 operatori, per un totale di 24 impianti, collocati su
tutto il territorio nazionale, alimentati con oltre 4 milioni di ton/anno di biomassa solida vergine e
un indotto di circa 5 mila addetti tra diretti e indiretti. Con una potenza elettrica
complessivamente installata di circa 350 MW, generata con il 90% di biomassa prodotta in Italia,
EBS rappresenta l’assoluta maggioranza della produzione elettrica da biomasse solide (la quasi
totalità se consideriamo quella generata da impianti di taglia superiore a 5 MW).
Il settore della produzione di energia rinnovabile da biomasse solide in Italia
Il settore della produzione di energia elettrica da biomassa solida nel nostro Paese presenta una
potenza totale installata di circa 590 MW (GSE, dati 2012). Tra le fonti energetiche rinnovabili è
l’unica in grado di garantire una regolarità e una continuità di esercizio per oltre 8 mila ore l’anno,
con produzioni costanti e programmabili, in quanto l’energia pulita generata mediante questa
fonte, a differenza delle altre rinnovabili, come l’eolico o il fotovoltaico, non dipende da fattori
climatici e ambientali.
Si tratta di un vero settore “industriale” che genera considerevoli e stabili benefici sia ambientali
sia economici, nonché ulteriori ricadute positive per le comunità locali, che beneficiano così di
interventi per il miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale, della piantumazione di
aree verdi e, talvolta, anche della fornitura di calore a reti di teleriscaldamento. Senza considerare,
poi, la corretta manutenzione del patrimonio boschivo e il conseguente
mantenimento/ricostituzione di attivi presidi contro il dissesto idrogeologico, il regolare
smaltimento delle biomasse residuali (altrimenti destinate alla discarica o peggio bruciate in modo
inidoneo) e il recupero della materia prima, diversamente a carico dello Stato e degli enti pubblici.
Per quanto riguarda l’indotto, i benefici per il settore agricolo sono tanti. Basti pensare alle
produzioni agroenergetiche, alla valorizzazione dei terreni marginali, all'impiego dei sottoprodotti
e ai numerosi accordi di filiera sottoscritti con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Tutto
ciò perché gran parte delle biomasse impiegate è di provenienza italiana, pertanto la destinazione
energetica dei prodotti agricoli spesso rappresenta un’occasione di reddito integrativo per
l’impresa agricola, senza tuttavia inficiare le coltivazioni destinate all’agroalimentare ma
addirittura valorizzandone l’alternanza colturale e ottimizzando le risorse produttive, garantendo
così stabilità di mercato e costanza dei flussi finanziari.
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Infine, questi impianti riversano nell’indotto del territorio parte consistente dei ricavi da incentivo
e collaborano fattivamente con molteplici istituti universitari, per progetti di ricerca in campo
agronomico, logistico, meccanico e chimico.
La mission del Comitato EBS
Già attivo da due anni, il Comitato EBS è stato costituito con l’obiettivo di tutelare il settore della
produzione di elettricità da biomasse solide, richiedendo e promuovendo un quadro normativo
certo. Infatti, considerata la sua intrinseca natura “industriale”, tale settore ha bisogno, più di ogni
altra fonte rinnovabile, di regole sicure e durature, senza le quali non potrebbe avviare la
progettazione e la realizzazione degli impianti.
Purtroppo, ad oggi, la sopravvivenza di questo settore è seriamente messa a rischio dal cambio del
regime tariffario che, dal 1 gennaio 2016, sostituirà i Certificati Verdi, modificando in maniera
irragionevole, e solo per le biomasse solide, il meccanismo di calcolo dell’incentivo - per le quali è
prevista la fissazione del parametro Re al prezzo di ritiro dell’energia del 2012 - e che ne riduce in
modo essenziale la consistenza1.
Al fine di evitare che ciò si verifichi, mettendo di fatto in ginocchio un intero comparto, il Comitato
intende farsi promotore degli interessi di una filiera che funziona, nonché interlocutore qualificato
affinché venga ascoltato dal legislatore anche attraverso la creazione di appositi tavoli tecnici.
In breve
COMITATO EBS
Operatori aderenti
Numero centrali in esercizio
Potenza elettrica complessivamente installata
Biomassa legnosa utilizzata
Percentuale biomassa italiana impiegata
Indotto (sia diretti sia indiretti)
Produzione EBS sul totale della produzione elettrica da biomasse
1
17
24
350 MW
4 milioni di ton/anno
90%
circa 5 mila addetti
60%
Tale scenario, oltre a non considerare il conseguimento dei benefici ambientali e sociali raggiungibili con gli impianti
a biomasse, per effetto del mancato adeguamento delle tariffe incentivanti agli attuali prezzi dell’energia,
pregiudicherebbe la stabilità economica e la sopravvivenza stessa del settore.
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Aziende aderenti
Nel Comitato EBS confluiscono attualmente le più importanti aziende del settore: Biolevano,
Biomasse Crotone, Biomasse Italia, Bonollo Energia, C&T, Cofely, Dister Energia, Enomondo,
Fusine Energia, Ital Green Energy, San Marco Bioenergie, Sardinia Bio Energy, Serravalle Energy,
Sicet, SPER, Tampieri Energie e Zignago Power.
Impianti EBS in esercizio
1. Sardinia Bioenergy, 16,5 MWe
2. SPER, 18,5 MWe
3. Biomasse Italia, Crotone, 31
MWe
4. Biomasse Italia, 51 MWe
5. Ital Green Energy, 12 MWe
C&T, 13,5 MWe
Enomondo, 13,7 MWe
Dister Energia, 7 MWe
San Marco Bioenergie, 26 MWe
(2 impianti)
10. Zignago Power, 17 MWe
11. SICET, 21 MWe
12. Cofely, 7 MWe (3 impianti)
13. Fusine Energia, 6,5 MWe
14. Cofely, 5 MWe
15. Biolevano, 21 MWe
16. C&T, 13,5 MWe
17. Tampieri Energie, 35,5 MWe
18. Bonollo Energia, 12,6 MWe
19. Serravalle Energy, 16,5 MWe
20. Zignago Power, 4,2 MWe
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Collocazione geografica impianti da biomasse solide
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Contatti
Utopia
Relazioni istituzionali e media relations Comitato EBS
Tel. +39 06 97790306
Mob. +39 331 6781443
Mailto. [email protected]
www.biomasseenergia.it