Campioni n° 17 - AIAConegliano

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Campioni n° 17 - AIAConegliano
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SEZIONE
“DINO BATTISTELLA”
CONEGLIANO
Associazione
Italiana
Arbitri
Editoriale:
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gioca tuo figlio Giacomo
e, in quella
partita,
ha
segnato una
rete e ti sei
trovato a convalidare il gol
di tuo figlio.
Ma prima di
analizzare e
descrivere il
fatto, facciamo qualche
passo indietro. Innanzi
tutto, raccontaci quando e
perché
hai
deciso di fare
l’arbitro.
Ho deciso di
fare l’arbitro
appena finito
di fare il militare
perché
volevo fare dello sport. Un giorno ho
visto il manifesto del corso appeso allo
stadio di Oderzo con questo slogan:
“Vieni a fare dello sport in modo diverso” e come vedi sono ancora dentro
in questa magnifica avventura iniziata
ben 24 anni fa.
Ciao Mauro, benvenuto nella
Redazione di Campioni per
un’intervista un po’ fuori dal
comune: infatti non si tratta
di un tuo debutto, ma bensì
di un episodio curioso che ti è
accaduto arbitrando una partita. In una gara di esordienti,
dove tu svolgevi il ruolo di Cosa ne pensa tuo figlio del fatto che
arbitro, nella squadra locale tu sei un arbitro di calcio e lui un
giocatore?
E’ da poco che mio figlio gioca a
calcio, ma è molto orgoglioso che
• Editoriale
Pag. 1 suo papà faccia l’arbitro di calcio.
• Il papà convalida il gol del
figlio: la storia di Mauro Pag. 1 Che sensazione hai provato ad
• L’Angolo di Gigi
Pag. 2 arbitrare una partita dove vi era
• Fantacalcio Sezionale
Pag. 2 anche tuo figlio nel ruolo di giocatore? Hai avuto dei problemi o
• La Mente è come un Paracadute
Funziona solo se è Aperta Pag. 3 delle difficoltà per questo motivo
• Per Essere Informati
Pag. 3 durante la gara?
Segue a Pag. 4
• L’Angolino della Barza Pag. 4
CERTISSIMO,
ANZI PROBABILE
E’ men male agitarsi nel dubbio,
che il riposar nell’errore
ALESSANDRO MANZONI
C’è una battuta curiosa e provocatoria di quella penna sarcastica
ma intelligente che fu il giornalista e scrittore Ennio Flaiano:
“Certo, certissimo, anzi probabile”. Con questo paradosso egli
colpiva un atteggiamento tipico
dei nostri giorni nei quali il confine tra verità, probabilità e persino
falsità
è
molto
labile.
L’oscillazione del pendolo della
certezza non ha più leggi precise
ma si muove secondo gli impulsi
che gli vengono impressi dalle
mani di molti manovratori. E’ per
questo che spesso si è sospettosi
di tutto oppure si beve ogni panzana purché in entrambi i casi ci
sia un abile pubblicitario capace
di influenzare e condizionare i
pareri. Criticato quanto è necessario il dubbio che mescola e
falsifica le carte della verità,
bisogna però spezzare anche una
lancia a suo favore. Lo faccio con
la citazione sopra proposta che è
desunta da un’opera minore di
Alessandro Manzoni, La storia
della colonna infame, una saggio
sulle vicende della peste di Milano posto in appendice alla seconda edizione dei Promessi Sposi. Il
monito del grande lombardo è
icastico e bolla impietosamente
quell’apparente pace e quella
falsa certezza che sono generate
dall’ignoranza.
L’insipienza,
infatti,
non
conosce
l’inquietudine della ricerca, si
accontenta della battuta e
dell’ovvio, ama i luoghi comuni e
non sospetta che al di là della
propria visuale ristretta ci sia un
vasto orizzonte da esplorare. Per
questo non conosce dubbio alcuno ma non perché le sia estraneo
il gusto di mettere in questione la
realtà, bensì per l’illusione di
possedere già tutta la verità. In
questo
caso
la
scossa
dell’interrogativo sarebbe benefica.
Gianfranco Ravasi
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E’ doveroso da parte mia iniziare il racconto della stagione fantacalcistica congratulandomi con Francesco Lombardo per la
vittoria della Veneto Cup (Fantacalcio Regionale), ora Conegliano porta a tre le
“Champions League” del fantacalcio veneto conquistate in quattro edizioni. Le prime
due le ha vinte Davide Faraon, un anno
Davide ha perso la finale, ora torna a Conegliano: congratulazioni Francesco.
Terminati anche i campionati sezionali,
tiriamo le somme. Diciamolo, non ci sono
state grandi novità ai vertici della Serie A:
Giovanni Baccini campione per la terza
volta e Francesco Costantin che lo ha inseguito per tutta la stagione. Il vero sfidante
di Giovanni però è stato Fabio Brescacin,
neopromosso in Serie A, che ha lottato per
lo scudetto fino a tre giornate dalla fine
terminando secondo. Continuiamo la panoramica scendendo a metà classifica dove,
tra gli altri, c’è Nicola Dall’Anese che, se
avesse giocato tutta la stagione come da
febbraio in poi, probabilmente avrebbe
eguagliato Giovanni nel numero di scudetti
vinti. Andiamo nei “bassifondi” dove sono
stati risucchiati Paolo Dal Cin e Alessandro Basei che retrocedono in Serie B. Il
campionato cadetto porta in Serie A tre
novità: Roberto Zambon che, probabilmente, ha messo insieme la squadra più forte di
tutti i campionati sezionali. Con la sua
squadra dei “Rossoneri” è riuscito a conquistare la promozione diretta in A con ben
4 giornate d’anticipo: ha fatto una grandiosa stagione conquistando anche la finale di
“Coppa AIA Club Conegliano” dove si è
scontrata con i “Fighters” di Gabriele Fregonese che hanno avuto la meglio sulla
formazione di Zambon conquistando e alzando al cielo la coppa! In Serie B la seconda piazza è andata a Gianmarco Tonon
che, conquistando il secondo posto, ha
condannato ai playoff Paolo Cal il quale li
ha persi contro Mario Faraon.
Quest’ultimo così può finalmente festeggiare il suo approdo in Serie A!
In bassa classifica Sergio Palmieri è condannato da una stagione anonima che solo
nelle ultime giornate ha saputo regalargli
qualche speranza poi svanita. Insieme a lui
retrocedono in Prima Divisione anche due
squadre che l’anno precedente hanno dominato quel campionato: Francesco Zago e
Mattia Zambon. Il primo ci finisce direttamente, il secondo via Playout, sfida che ha
regalato la salvezza ad Angelo Vetrano.
Arriviamo dunque alla Prima Divisione: 9
squadre per 3 posti in Serie B Il campionato
è stato condotto per quasi tutta la stagione
da Salvatore Sportelli il quale però alla fine
ha mollato e si è fatto raggiungere dal debuttante Enrico Scaglia e da Denis Dal Vecchio che piazzandosi rispettivamente primo
e secondo conquistano la promozione in
Serie B. Salvatore ha dovuto affrontare i
playoff con altri 3 giocatori, in semifinale ha
giocato con Michele Grando & Co., il team
di “AC Picchia” che ha raggiunto i playoff
all’ultima giornata per il rotto della cuffia,
ebbene sono riusciti a vincere ed approdare
in finale con Riccardo Linguanotto il quale
ha battuto Matteo Zanardo. Riccardo ha vinto la finale conquistando il ritorno in Serie B
dopo due anni. A Michele Grando, Mirko
Andreetta e Adelchi Cescon la consolazione
di essere arrivati in finale playoff, traguardo
impensabile a poche giornate dal termine.
Per Salvatore invece la stagione della rinascita si è tramutata nell’ennesimo fallimento, ma lo sappiamo bene che i più forti non
sono quelli che non cadono mai, ma coloro
che dopo una caduta sanno rialzarsi!
Abbiamo finito di giocare per quest’anno,
ora è tempo di celebrare i vincitori e consolare i vinti. Prima di andare in vacanza però,
buttiamo le basi per la prossima stagione.
Quindi, con la mente fresca di partite
“fantacalcistiche”, ci ritroviamo venerdì 1°
giugno tutti insieme per discutere ed approvare il regolamento per la prossima stagione
e formalizzare i prossimi campionati. Lo
ricordo, quest’anno hanno partecipato 32
squadre e 36 giocatori suddivisi in tre categorie, c’è spazio ancora per altre persone
chiunque sia interessato si rivolga al sottoscritto all’indirizzo:
[email protected]
Infine ricordo che nella riunione del 1° giugno, durante l’Assemblea di Lega, verrà
eletto il nuovo Presidente di Lega per il biennio 2012-2014.
Dopo l’Assemblea si va in vacanza e i primi
appuntamenti della stagione prossima saranno, come da tradizione, le aste dei calciatori
di inizio settembre per creare le nuove squadre con le quali sfidarsi per conquistare nuovi risultati e difendere i titoli ottenuti.
Michele Peruzzetto
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GOLF sta per “Gentleman Only, Lady Forbidden” ovvero G.O.L.F.. Uno dei più antichi e rispettati sport di sempre
risulta quindi anche uno dei più maschilisti ed elitari di sempre. Con il passare delle stagioni però questa regola ha assunto un’importanza sempre minore e cosi molti golf club si sono aperti anche al gentil sesso.
Ultimo a dover arrendersi al nuovo che avanza sembra essere anche il noto St. Andrew Golf Club dove dopo 168 anni si
è finalmente deciso di abolire la regola che vietava alle signore di solcare il “green”. A indurlo a tanto ci è voluto un
Equality Act, una legge promulgata nel 2010 che impedisce qualsiasi dettame che porti a discriminare l’uno o l’altro
sesso. Se l’era del “no Lady” sembra essere al capolinea quella dei profitti derivanti da merchandising, al contrario, sembra riservare ancora un futuro roseo.
Partito nel’800 come sport riservato alle classi più agiate, durante il ventesimo secolo il golf ha aperto la sua bellezza e
il suo fascino anche alla classe media. Grazie ai media e alle nascenti pubblicità, il golf è entrato nelle case di tutti i telespettatori e ad oggi risulta uno degli sport più amati e seguiti negli States e in Inghilterra dove i Major sono considerati
alla stregua di una finale di Champions League.
I Major sono i quattro tornei più prestigiosi della stagione golfistica. Ognuno di essi ha un valore e un’importanza pari
come nessun altro. Ciò che li rende speciali è il risalto da un punto di vista pubblicitario poiché il montepremi in palio
non differisce di molto da quello delle altre competizioni, ma dopo un successo in un Major la popolarità del vincitore
sale incredibilmente.
L’ultimo Major giocato, il Master, il torneo americano che apre la stagione si è concluso con la vittoria di Shwartzer e,
in qualunque pub anglosassone, era in cartello come programma principale a discapito di qualsiasi partita di Premier
League.
La mania creata dal golf negli ultimi anni viene dimostrata anche dall’incredibile seguito di spettatori pel la celeberrima
Ryder Cup.
Questa competizione mette di fronte i migliori giocatori del vecchio continente contro quelli americani in una sfida che
rende tutti i players fondamentali e che fino all’ultimo lascia lo spettatore col fiato sospeso a pregare che quella maledetta pallina finisca o no in buca. L’ultima disputa ha visto trionfare il team europeo a discapito di quello americano a Newport, Galles, per una manciata di punti.
Da quest’ultima e avvincente competizione il golf italiano ne è uscito saldamente rinforzato grazie alle buone prove dei
fratelli Molinari che pur essendo alla loro prima Ryder hanno fatto una buonissima figura. Con loro nel panorama mondiale si sta facendo largo un altro italiano: Matteo Manassero. Classe 1993, appena diciottenne, è riuscito in poco tempo
a conquistare due vittorie allo European Tour, cosa mai avvenuta prima per un ragazzo non ancora maggiorenne.
Dall’ America all’ Europa si sprecano i commenti per lui e il suo innato talento. Da Sky Sports UK: “Ha vinto 2 tornei
nello European Tour e oltre a una grande maturità come golfista, il 17enne ha anche mostrato grande maturità come persona.” a Jason Sobel, editorialista di Espn, che via Twitter ha commentato:“ Vincere due tornei prima di compiere 18
anni è semplicemente magnifico.” Sembra quindi che il futuro del golf mondiale parli italiano e se il buon giorno si vede
dal mattino, sarà una lunga e ridente giornata.
•
•
Il 9 giugno ci sarà la festa di fine stagione sportiva a San Vendemiano.
La festa regionale di fine stagione sportiva a Polesella (RO) del 16 giugno è stata annullata per
scarsa adesione.
Continua da Pag. 1
Beh ho provato un’emozione grande visto
che pochi papà hanno avuto l’opportunità,
nella loro carriera, di arbitrare il proprio
figlio. Problemi particolari non ne ho
avuti: l’unico “problema” è stato quello
di essere imparziale anche con mio figlio e
di considerarlo, per il tempo della gara,
uguale agli altri giocatori.
Cosa hai provato quando tuo figlio ha
realizzato la rete e tu l’hai convalidata?
Innanzi tutto quando Giacomo ha realizzato la rete ero strafelice dentro di me e
poi convalidare la rete del proprio figlio è
stata un’emozione che a parole non è descrivibile. Come ti dicevo prima: pochi
papà hanno avuto l’opportunità di arbitrare una gara ufficiale del proprio figlio
e penso che il convalidare una rete del
proprio figlio in gara sia un evento molto
raro. Ti lascio immaginare un giorno se
toccasse a te tale opportunità e te lo auguro con tutti il cuore che tu possa vivere
l’emozione che è toccata a me.
mentre io mi dirigevo verso il centrocampo.
Al momento durante la gara non ci siamo
detti niente, mentre a casa non abbiamo
fatto altro che parlare della partita e del
gol realizzato.
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I dirigenti delle due squadre come si sono
comportati? Hanno creato qualche difficoltà?
I dirigenti hanno scoperto solo al termine
della partita che avevo diretto la gara dove
in una squadra giocava mio figlio. Non
hanno avuto alcun tipo di problema o la- !
mentela, anzi si sono complimentati.
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Hai superato l’esame di qualifica ad Osservatore Arbitrale e ora ti stai addentrando in questo nuovo ruolo: come ti
sembra? Hai trovato delle difficoltà ini&'
ziali?
Beh sai, dopo 24 anni sui terreni di gioco
non è facile andare in tribuna e osservare
dei tuoi colleghi mentre arbitrano: non è
semplice immedesimarsi in questa nuova
figura dell’attività tecnica. Spero col tempo
di abituarmi e di portare quel poco di espeTuo figlio come ha reagito alla rete se- rienza che ho potuto fare negli anni al servizio dei giovani colleghi che iniziano ad !
gnata? Vi siete detti qualcosa?
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Mio figlio è andato ad esultare come fan- arbitrare le varie categorie.
no i campioni in televisione ballando il
ballo brasiliano (Ai se eu te pego, ndr), Se hai già fatto delle visionature, quali
sono stati i consigli maggiori che hai dato
ai colleghi arbitri?
Auguri ai nati in
Ho sostenuto da poco tempo gli esami, &
quindi devo ancora cimentarmi nelle visionature ufficiali, spero di iniziare quanto
In questo mese, compiono gli anni i seprima questa nuova avventura.
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Maggio
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guenti colleghi:
FURLAN Alessandro
ZILIO Aristide
MASCHIO Damiano
PILAN Gianluca
ZAMBON Doriano
TONON Gianmarco
LOMBARDO Francesco
LICCIARDI Armando
PAGOTTO Nicolò
CANZIAN Gianantonio
GUZ Rafal
LUVISON Alberto
MAGRO Mauro
il 05
il 06
il 09
il 10
il 10
il 19
il 20
il 20
il 22
il 23
il 27
il 30
il 31
Nella saletta corsi, sono stati preparati
dei cartoncini da legare alla bottiglia che
gentilmente voi porterete in sezione a cui
tutti brinderemo ogni qual volta avremo
sete.
)
Ti lascio, ora, un piccolo spazio per dire
ciò che vuoi.
Ti dico solo che sono stato fortunato ad (
entrare in questo gruppo chiamato Associa- !
zione Italiana Arbitri, la quale mi ha dato
molte gioie in 24 anni di attività e spero
possa darmene ancora tante e per tanti
anni. Come dicevo all’inizio: “Fare uno
sport in modo diverso”…divertendosi e
conoscendo nuove persone.
Grazie Mauro del tempo che mi hai dedi- *
cato. Ti faccio un grosso in bocca al lupo
per la tua nuova carriera e spero di poterti incontrare presto per un’altra intervista.
!
A presto. Ciao.
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