CATALOGO_08 ter - “Medardo Rosso” – Lecco
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CATALOGO_08 ter - “Medardo Rosso” – Lecco
Bnltmd"ch"Kdbbn"d"Khbdn"@qshrshbn"¤Ldc`qcn"Qnrrn oqdrdms`mn Bnm"k`"o`qsdbho`yhnmd"ch rstcdmsh"cdk"Khbdn"@qshrshbn"¤Ldc`qcn"Qnrrn : Rbtnk`"Onsdmyh`s`"Hrshstsn"Bnloqdmrhun"Kdbbn"2"¤Rsnoo`mh : Bnqq`cn"B`u`kkhmn+"@mcqd`"O`mydqh+"Eq`mbdrbn"Odmbh+ d C`mhdk`"Mnudkkn Comune di Lecco e Liceo Artistico “Medardo Rosso” presentano Con la partecipazione di studenti del Liceo Artistico “Medardo Rosso”; Scuola Potenziata Istituto Comprensivo Lecco 3 Stoppani; Corrado Cavallino, Andrea Panzeri, Francesco Penci; Daniela Novello Lecco, Torre Viscontea 27 maggio - 24 giugno 2012 Realizzazione grafica catalogo: Paolo Valagussa Finito di stampare nel maggio 2012 dall’Azienda Grafica Bierre di Missaglia Si ringrazia il gruppo musicale “Sugar Worms” per la performance durante l’inaugurazione. Nkegq Ctvkuvkeq “Territorio” è una delle parole più abusate dalla politica, specialmente dagli amministratori locali che qualche volta, è il caso di dirlo, con onestà e sana autocritica, la ammantano di vacua retorica. Sulla bocca dei nostri ragazzi, tra le mani degli studenti del Liceo Artistico, nelle creazioni di questi “giovani artisti” assume invece nuova freschezza e altra vitalità. Grazie alle opere esposte alla Torre Viscontea e presentate in catalogo, anche le altre parole che compongono il titolo (“luogo” e “identità”) acquistano un senso diverso, più ricco, più profondo, talvolta sorprendente e spiazzante. I lavori dei ragazzi sono sicuramente capaci di indicare alla politica una strada diversa e di insegnare che è possibile un diverso modo di guardare ai problemi e di interpretare la nostra realtà. È anche per questo, oltre che per la precisa volontà di instaurare una tradizione che continui anno dopo anno, che l’Amministrazione Comunale di Lecco ha invitato, ancora una volta, gli studenti del “Medardo Rosso”, alcuni ex alunni della scuola e una giovane artista – quest’anno tocca a Daniela Novello, che ha già ricevuto pubbliche commissioni e ha avuto l’onore di partecipare alla Biennale di Venezia – a confrontarsi con un tema importante e a presentarsi alla città. Dall’esperienza della scorsa edizione la mostra ha ereditato un logo bello e di forte impatto visivo, creato dai ragazzi e - speriamo - capace di imprimersi nella memoria e nell’immaginario collettivo dei nostri concittadini: la silhouette di una fabbrica stilizzata, emblema della storia cittadina, entro la quale compaiono il titolo e il marchio grafico dell’esposizione. Desidero ringraziare tutti gli attori di questa manifestazione, nessuno escluso, ma vorrei ricordare in particolare la dedizione degli insegnanti che durante l’anno scolastico hanno dedicato tempo e passione alla crescita del progetto. Grazie anche all’Impresa Pietro Carsana & C., che nonostante i tempi difficili continua a investire nei giovani e nella cultura e che, con lungimirante impegno, ha consentito la stampa di questo catalogo. Virginio Brivio Sindaco di Lecco Si ringrazia Si ringrazia per la collaborazione A.V.P.L - Associazione Volontari Pensionati Lecchesi hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 2 Rbtnk`"d"sdqqhsnqhn Una scuola ha il dovere di radicarsi nel territorio, ogni scuola fa parte - per sua natura intrinseca - del tessuto atropo-sociologico della città. Chi tra gli utenti e/o i responsabili della scuola non tiene in debito conto una tale verità è destinato a fallire, come operatore culturale singolo e soprattutto come istituzione. Il Comune di Lecco (Assessorato alla Cultura), da qualche anno, offre al Liceo Artistico cittadino una grande opportunità per mostrarsi al territorio, per mostrarsi per quello che è: una fucina di spiriti creativi educati al senso del bello, che interpretano il reale (anche il territorio) con gli occhi che vedono nell’ideale rapportando in modo originale e sempre cangiante il divenire con l’essere. Il Liceo Artistico “Medardo Rosso”, con la mostra annuale alla Torre Viscontea, esce dalle aule per incontrare la città. E il tema scelto è il più appropriato: “Identità luogo territorio”. Come dire che l’identità non è mai disgiunta dalla connotazione sociale, l’artista non è mai avulso dal suo luogo di incontri, di scontri, di relazioni stabili e meno stabili, insomma l’ispirazione non può che trarre spunto dalla vita. Quale identità? Quella personale certo, che ciascuno possiede in modo unico e inimitabile, ma anche l’identità del gruppo sociale, anche l’identità collettiva (il paese o il rione, la città, la regione). C’è una realtà del vivere quotidiano che si fa per tutti bagaglio culturale, che accomuna l’individuo al gruppo, e il gruppo nel suo vissuto fa la storia di un popolo. La scuola riceve… e la scuola dà. La ricerca espressiva dei giovani talenti, guidati dai loro docenti infervorati per l’iniziativa, è risposta adeguata alle opportunità ricevute: l’esito è questo INNO alla TERRA d’ORIGINE, nelle sue tradizioni e nella sua storia colta e incolta, come eredità da perpetrare nel tempo. Bravi ragazzi del “Medardo Rosso”, che interpretate con occhi sognanti il reale non sempre perfetto, o che vi attardate con sguardo realistico a ironizzare sul dato del quotidiano per leggerne spunti da tramandare, per raccomandare ad altri che la vita, in ogni suo aspetto, questa vita di Lecco e della sua provincia, è impastata di bene e di male, ma è sempre nostra, quella che ci è familiare. Grazie al Comune di Lecco, grazie all’Assessorato alla Cultura, grazie al Liceo Artistico “Medardo Rosso”, grazie al corpo docente e in particolare ai cultori dell’arte, grazie soprattutto ai ragazzi che si avviano - anche con questi lavori in mostra - ad un avvenire di successo. Non fuori dal tempo, non fuori dal luogo, ma nel tempo e nel luogo in cui vivono e si integrano tutti i giorni. Ugo Baglivo, Preside del Liceo Artistico Statale “Medardo Rosso” di Lecco 3 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn HcdmshsÂ"bnld"rsnqh` La seconda mostra organizzata dall’Amministrazione Comunale con il Liceo Artistico “Medardo Rosso” di Lecco, dopo quella dello scorso anno, dedicata all’industria del ferro, quale elemento fondante della nostra città, propone un tema più ampio, che offre spunti di approfondimento particolarmente interessanti: il senso dell’appartenenza ad un territorio ben preciso. Il titolo “Identità luogo territorio”, individua i tre elementi indispensabili per definire il proprio ruolo nella società: vivere la propria città, riconoscere le proprie radici, instaurare relazioni con gli altri. In una realtà, caratterizzata da un continuo divenire, da mutazioni del territorio e del tessuto sociale, da transiti e spazi di accoglienza, è importante per tutti, per i giovani in particolare, riuscire a fermarsi e a riflettere sulla propria identità personale e sulle relazioni da instaurare nel rapporto con gli altri e per gli altri. Un’identità che si ricolleghi alla propria storia, alla storia delle proprie origini e dei propri luoghi, in una visione che si apra al mondo, ma che non abdichi alla memoria del proprio essere personale e sociale. L’eredità culturale del nostro territorio è da sempre legata ad Alessando Manzoni, il grande cantore dei luoghi a noi più ”familiari”, della storia, la storia di un popolo, di umili e potenti, di vincitori e perdenti, di ingiustizia e giustizia, di amore, di odio e di perdono. E’ questa un’eredità forte, nella quale ciascuno può riconoscersi e dalla quale ogni cittadino può trarre spunti originali per contribuire a costruire un’ identità collettiva che attraversi il tempo, per superare la quotidianità e andare oltre, in una dimensione in cui la storia comune e le singole storie si fondono nella realtà, comunque globale. I lavori dei ragazzi del “Medardo Rosso” traducono, con differenti tecniche, dalla pittura, alla fotografia, alle installazioni, il tema della mostra, con personali interpretazioni, in cui si legano mondi reali e irreali, intrecci di sguardi tra persone e popoli differenti, scatole che narrano i luoghi e gli spazi della propria memoria. Frammenti di storia di una “Lecco che si racconta con piccole immagini illustrate”, suggestioni in 3D, che colgono le forme più note della città, progetti architettonici che inventano nuove parti della città, fino a giungere alle origini della nostra storia. Indietro, indietro fino alla preistoria, con una libera rappresentazione, tramite materiali di scarto e riciclo, del “Lariosaurus balsami“, rettile acquatico vissuto nel Triassico medio, che dimorava nei nostri laghi, il cui fossile, conservato nel Museo di Storia Naturale di Palazzo Belgiojoso, ci ricorda che niente scompare per sempre, e che anche il nostro presente sarà, domani, storia. Giovanna Esposito, Dirigente del Settore Educazione Cultura e Sport Barbara Cattaneo, Direttore del Polo Museale di Villa Manzoni hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 4 Bnld"rd"enrrd"k`"oqhl`"unks` Basta sfogliare le pagine del catalogo, basta passeggiare nelle sale della Torre Viscontea tra i lavori dei ragazzi del “Medardo Rosso”, tra quelli di tre ex alunni che ancora stanno sviluppando la propria vena artistica – Corrado Cavallino, Andrea Panzeri, Francesco Penci – e nella sala dedicata all’installazione di Daniela Novello, evocativamente intitolata Archeologia del contemporaneo, basta osservare con un poco di attenzione le opere esposte per rendersi conto che i linguaggi dell’arte possono darci una nuova visione e una diversa interpretazioni di concetti complessi come quelli di “identità”, di “luogo” e di “territorio”. E non è solo una questione di linguaggio, non è solo merito della forza e dell’immediatezza insita nell’arte, ma è sicuramente anche una questione anagrafica. Idee strutturate, costruite nel tempo, sedimentate col passare degli anni, mai messe in discussione e talvolta calcificate dall’ideologia – che può essere non solo politica ma anche culturale – a un tratto vacillano di fronte alle suggestioni di menti giovani e non condizionate, si scoprono vecchie e stantie vicino a proposte fresche e inconsuete. Questo nuovo e diverso modo di guardare potrà sembrare ingenuo e naïf, ma ha sempre la forza della spontaneità e la sfrontatezza di chi osa dire che “il re è nudo” senza timori reverenziali. Il mercato, il cuore pulsante della città, il luogo di scambio e di incontro per definizione, è cristallizzato nella pietra e nel metallo da Daniela Novello, che sceglie tracce e simboli – frammenti rubati – per farci rivivere in un attimo eterno atmosfere quotidiane e familiari. I ragazzi della IVA, con un gioco di rimandi emotivi psicologicamente simile a quello messo in scena dalla Novello, ci invitano ad aprire gli armadietti della memoria e a ripercorrere luoghi apparentemente banali e senza storia, dove sicuramente non si incontrano turisti ma si può riscoprire la propria città e, forse, ritrovare se stessi. Quelli di VC hanno rivisitato il mito del lariosauro, il grande rettile che abitava queste acque parecchi millenni fa, e ci dicono che se esiste ancora un mostro nelle nostre terre lo abbiamo generato noi con stupidità, ignoranza e disattenzione all’ambiente. Gli studenti delle classi di architettura hanno provato a immaginare il futuro di Lecco, con lucido sguardo sognante, posato sui loro desideri anziché su possibili speculazioni. Queste opere, anche quelle che per tirannici motivi di spazio non sono state citate, hanno il potere magico e razionalmente inspiegabile di farci vedere il lago e le montagne, la nostra città e la nostra storia, come se fosse la prima volta. Francesca Bonacina e Michele Tavola 5 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn Opere bk`rrd"HHH@"nqchm`ldms`kd"`bb`cdlh` Bhmdltrhb` La nostra installazione rappresenta in modo irreale un’antica cinepresa la quale proietta, mediante un rullino fotografico in bianco e nero, un’immagine ingrandita che illustra la gioventù di Lecco in rapporto con la musica nel suo territorio. La scelta di utilizzare la cinepresa come elemento scenografico principale, è data dal fatto di mettere in risalto l’idea dell’evoluzione della musica come se fosse la proiezione di un film. Abbiamo preferito utilizzare il legno come materiale di base per realizzare l’opera, per far sì che fosse costruita tridimensionalmente; oltre al legno è stata usata la carta fotografica per la rappresentazione delle foto. Nicolò Adamoli Michele Angelini Andrea Apicella Leticia Rafaela Bonfanti Sibilla Busi Aldo Castagna Gio Confalonieri Silvia Dalmasso Claudia Gariboldi Nahuel Lo Stracco Valentina Marchio Raquel Minaya Salcedo Agata Okou Francesco Piacenti Silvia Rinaldi Daniela Rosa Elena Sandionigi Eleonora Scola Cristina Sebastiano Valentina Sirgiovanni Andrea Spini Federica Tagliabue Elena Triboli Matilde Valsecchi Norma Valsecchi Fabiana Vitale Rhahkk`"Atrh+"Edcdqhb`"S`fkh`atd+"MhbnkÔ"@c`lnkh Bhmdltrhb`"'o`qshbnk`qd( hmrs`kk`yhnmd chldmrhnmh"u`qh`ahkh Cnbdmsd9"E`aqhyhn"L`qshmdkkh 7 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 8 bk`rrd"HUA"rodqhldms`kd"ehftq`shun Bnms`lhm`yhnmh Intreccio di espressioni, di volti, di sguardi, che stabiliscono un nesso sottile ma resistente tra popoli diversi. Apertura verso gli altri, ricerca di punti di contatto, ampliamento di vedute, per contrastare la supremazia degli uni sugli altri. Il progresso tecnologico e le scoperte più recenti a esso connesse spesso generano discriminazione e sopraffazione da parte dei popoli ricchi verso i popoli poveri. Si parla di globalizzazione quindi bisognerà individuare forme di integrazione che garantiscano l’individualità di ognuno ma che contrastino la tendenza, purtroppo ben nota e assai diffusa, all’individualismo. In una realtà socio culturale caratterizzata da rapidi mutamenti, da continue commistioni e contaminazioni, si è cercato di elaborare alcune proposte che focalizzassero l’attenzione sui fattori che vanno ridefinendo l’approccio alla vita sociale. Mara Apparato Manuela Beccalli Roberta Besana Giulia Bonalumi Davide Bonfanti Alejandra Caspani Mattia Cattaneo Camilla Cavenaghi Martina Ciceri Martina Colombo Riccardo Crippa Sara Davide Anna Fontanella Arianna Fumagalli Camilla Goretti Vanessa Grozeva Jessica Lamponi Federica Magni Elisabetta Martino Francesca Missaglia Sara Molteni Andrea Pasino Federica Riva Pietro Vitali Cinzia Vivino L`ssh`"B`ss`mdn MHBS"'o`qshbnk`qd( b`qanmbhmn"rt"bnlodmr`sn bl"0/4w50 Cnbdmsd9"L`qyh`"F`katrdq` 0/ hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 00 bk`rrd"HU@"fq`ehbn"uhrhun Rb`snkd"m`qq`msh Dopo la prospettiva geometrica che rappresenta spazi aperti, spazi chiusi regolari e asettici, abbiamo privilegiato la rappresentazione di una scenografia del sé, con la costruzione di scatole narranti i luoghi e gli spazi della propria memoria: un impersonale armadio di spogliatoio diventa il contenitore di dense scenografie individuali, colme di segni, oggetti, rimandi ai propri luoghi, e ai territori fisici e mentali a cui apparteniamo. Alessia Amoruso Luca Binda Alessandra Bonaiti Maddalena Carbon Daniele Crudo Chiara Cuspidi Alessandro Dozio Lorenzo Vinces Escalante Laura Favero Elena Galli Giulia Gazzotti Margherita Gilardoni Elisabetta Milani Diletta Mirri Paola Panzeri Cristina Peluso Anna Laura Piscolich Federica Polvara Giulia Ragone Veronica Rossi Milena Sala Greta Sampietro Pierpaolo Sesana Sofia Sesana Miryam Sirtori Tommaso Tagliaferri Varano Valentina Marigona Zefi Nodq`"ch"fqtoon Rb`snkd"m`qq`msh hmrs`kk`yhnmd bl"065w47w24 Cnbdmsd9"Dmqhbn"@u`fmhm` 01 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 02 bk`rrd"HHHA"rodqhldms`kd"ehftq`shun Eq`lldmsh Frammenti di una “Lecco” che si racconta con piccole immagini illustrate che ripercorrono natura, mestieri, cultura e tradizioni. Tessere di un puzzle che ci rimandano sensazioni, impressioni, suggestioni. Pagine da osservare, sfogliare e toccare, dove il quotidiano ci parla di sé nel tempo. Una città in libreria in cui segno, macchia, colore, luce, materia e fotografia sono espressione di ricerca e di pensiero. Martina Barbieri Andrea Bellotti Valentina Bonalumi Sheila Buzzi Martina Colosimo Riccardo Galimberti Teresa Mira Gandini Nicola Ghirardelli Valentina Goretti Boris Grozev Ilaria Illi Carlotta Locatelli Marta Longa Irene Manzoni Martina Mastroieni Viola Montanelli Maria Laura Panzeri Ambra Pelaratti Marta Ratti Tania Riberto Angela Elisabetta Roman Marco Samarati Francesca Sodano Andrea Uguzzoni Nodq`"ch"fqtoon Eq`lldmsh"'o`qshbnk`qd( sdbmhb`"lhrs` chldmrhnmh"u`qh`ahkh Cnbdmsd9"O`sqhyh`"Odqdfn 03 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 04 bk`rrd"HHHB"rodqhldms`kd"`qbghsdsstq` Rtffdrshnmh"2C"hm"¤enfkhn L’occhio deve saper cogliere le forme e sintetizzarle. Tutti sappiamo che a volte basta un piccolo segno su un foglio per richiamarci elementi del reale che ci circonda. Ma il reale deve essere stato osservato e aver lasciato la propria traccia nella memoria. Da una sagoma ritagliata nella carta possono nascere forme sintetiche che suggeriscono luoghi noti. Gli alunni hanno dovuto osservare i luoghi di Lecco attentamente, anche fotografandoli, per giungere a una sintesi delle forme osservate, scoprendo contemporaneamente le possibilità di suggestioni 3D che nascono da un semplice foglio di carta. Come diceva il medico Alexis Carrel: “Poca osservazione e molto ragionamento portano all’errore; molta osservazione e poco ragionamento portano alla verità”. Sabrina Castagna Daniele Cereda Giulia Cogliati Angela Faletra Silvia Montanelli Simone Pandolfi Francesca Penati Laura Polvara Silvia Polvara Valerio Rigamontiì Chiara Rodigari Micol Sala Martina Tarabini Giulia Vitali Nodq`"ch"fqtoon ktnfgh"2C"hm"¤enfkhn rstch"oqdkhlhm`qh khaqh"ono,to chldmrhnmh"u`qh`ahkh Cnbdmsd9"Hkd`m`"Qnlhsn 05 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 06 bk`rrd"UB"rodqhldms`kd"`qbghsdsstq` Dw"Ohbbnk`"Udknbhs Nell’ambito della mostra sul tema “ Identità luogo territorio” non poteva mancare il contributo degli studenti dell’Indirizzo di Architettura con una realizzazione attinente allo specifico disciplinare: il progetto architettonico. In questo caso, veramente, si tratta della fase schematica, ideativa, fatta di segni che con la loro forza o debolezza esaltano o minimizzano le tracce presenti nel LUOGO. Lo spazio è compreso tra il futuro polo della cultura tecnico-scientifica (il Politecnico) e la sede dell’attuale espressione dell’arte figurativa in città: il Museo di Villa Manzoni e, da est a ovest, tra il fitto tessuto urbano residenziale e la zona industriale Arlenico/Lucchini, traiettorie fisiche ma anche concettuali, caratteristiche non solo di questo luogo ma dell’intero TERRITORIO e con le quali continuamente si misura la crescita della città. Qui la fitta tessitura delle trame esistenti e delle possibili future viene applicata ad una ipotesi di utilizzazione dell’area per la realizzazione di un auditorium all’interno di un parco. Una sintesi che tenta di esprimere in modo concreto l’influenza che l’individuo e l’ambiente reciprocamente esercitano e che reciprocamente definisce la loro IDENTITÀ. Valentina Biffi Jennifer Bonanomi Barbara Buschi Gemma Carzaniga Sveva Ferrari Pietro Filice Pietro Grimoldi Giulia Griziotti Giorgia Losa Sara Marchesi Riccardo Meda Stephen Okoh Francesca Panzeri Giordano Poli Valeria Rigamonti Arianna Rivolta Elisa Rossi Mattia Sala Greta Selva Michelle Ticozzi Luca Tomasin Prospettiva. Il segno più consistente è determinato dal proseguimento della traccia di via Marco d’Oggiono, che trova la conclusione prospettica nell’elemento volumetrico dell’auditorium. Il verde, per contrasto, viene ricondotto ad una composizione di superfici uniformi. Fhtkh`"Fqhyhnssh Oqnrodsshu`"'oqnfdssn( l`shs`+"o`rsdkkn+"`tsn,b`c chldmrhnmh"u`qh`ahkh Cnbdmsd9"Eq`mbdrbn"R`mm` 07 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 08 bk`rrd"UB"rodqhldms`kd"ehftq`shun “Lariosaurus balsami”: poteva raggiungere in età adulta il metro e mezzo di lunghezza. Il corpo era snello e si spostava dai fondali alle terre basse. Il cranio presentava una sola fossa temporale alta. Benedetta Barbuto Arianna Bianconi Erica Codecasa Linda Cogliati Sara Di Martino Luca Gilardoni Giulia Melotti Marco Pozzi Serafino Tranzillo K`qhnr`tqtr"a`kr`lh C’è stato un tempo in cui c’era il mare. E le montagne non svettavan verso l’alto, ma precipitavano negli abissi. Viveva allora un grande rettile, una specie di coccodrillo con le pinne, con muso allungato e fauci dai lunghi denti spinti verso l’esterno, sovrapposti gli uni sugli altri: un mostro? No, un Lariosaurus. A distanza di millenni capita di sentirne ancora la presenza, e cercando di scrutare attraverso l’acqua ci assale un brivido leggero, il timore che all’improvviso salti fuori. Certo è solo fantasia o una paura antica ma attenzione, un mostro esiste veramente su queste stesse sponde, l’abbiamo generato con la nostra incuria e con la nostra ignoranza. E’ fatto di plastica, ferro, vetro, ceramica... e poi ancora, di polistirolo, cellophane, catrame... Materiali di scarto, indizi che riconducono al nostro stile di vita, pazientemente raccolti e assemblati per dar forma a quel rettile fossile che ci ha preceduti, in questi stessi luoghi. Una carcassa in metallo riciclato, una libera ricostruzione di Lariosaurus balsami, per ricordare che nulla scompare per sempre. Tracce del nostro tempo verranno riportate un giorno alla luce e racconteranno di noi. Nodq`"ch"fqtoon K`qhnr`tqtr"a`kr`lh" rstch"oqdkhlhm`qh l`sdqh`kh"ch"qdbtodqn Cnbdmsd9"L`qyh`"F`katrdq` 1/ hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 10 bk`rrd"HU@"nqchm`ldms`kd"`qbghsdsstq` @qqhbbgh`lnbh"cdkkd"mnrsqd qdbhoqnbgd"cheedqdmyd Al giorno d’oggi uno dei principali punti di ritrovo della Brianza è Lecco, cittadina molto frequentata da giovani di tutte le età. Il passare del tempo ha permesso che le diverse nazionalità imparassero a convivere unificando i loro interessi, perciò abbiamo deciso di rappresentare Lecco come un territorio carico di molteplici identità. Il nostro gruppo ha scelto la fotografia come tecnica grafica, a partire dalla nostra scuola abbiamo chiesto a ragazzi di varie nazionalità di prestarsi per uno scatto. Una volta stampate le foto, dopo averle suddivise in cinque strisce, queste sono state mischiate fra loro in modo da comporre dei nuovi volti. Ciò sta a significare che i giovani d’oggi sono capaci di passare oltre il colore della pelle, alla provenienza e alla religione, concentrandosi di più sul carattere e sulla personalità dei propri coetanei. 11 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn Martina Bartesaghi Martina Belluzzo Alice Biolcati Fabio Bonacina Elide Botticchio Daiana Concilio Silvia Gaia Corsetti Arianna De Cani Fiona Neisje De Kruif Davide Di Vita Lorenzo Ferrario Arianna Formenti Serena Giannantoni Kirandeep Kaur Valentina Mongiello Dinis Nanjintim Elisa Presicci Ylenia Radice Maria Agnese Rauzi Micheal Spanu Matteo Simone Tamburrini Barbara Troqe Valentina Villa Chiara Zakja Dkhcd"Ansshbbghn+"Ehnmd"Cd"Jqthe+"U`kdmshm`"Lnmfhdkkn @qqhbbgh`lnbh"cdkkd"mnrsqd"qdbhoqnbgd"cheedqdmyd sdbmhb`"lhrs`+"ensnfq`ehd bl"7/w8/ Cnbdmsh9"L`qh`"Qnr`qh`"B`rn+"E`aqhyhn"L`qshmdkkh hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 12 bnqq`cn"b`u`kkhmn Corrado Cavallino nasce a Lecco il 30 dicembre 1991. Nel 2011 si diploma presso il Liceo Artistico “Medardo Rosso” di Lecco nella sezione Accademia nel corso ordinamentale. Nel 2008 conclude il corso di Oreficeria Professionale. In seguito frequenta la Scuola Orafa Ambrosiana per apprendere le diverse tecniche di creazione artigianale, tra cui Modellazione della cera e Alta Gioielleria. Qdrdfnmd rstch"oqdkhlhm`qh "`mdkkn"hm"`qfdmsn"814 bl"2w1+4w0+4 `mcqd`"o`mydqh Andrea Panzeri nasce a Lecco il 1 dicembre 1991. Nel 2005 si iscrive al Liceo Artistico “Medardo Rosso” di Lecco a indirizzo figurativo. Si diploma nel 2010 e decide di trasferirsi a Carrara dove attualmente frequenta il corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti. Sq`"k`fn"d"lnms`fm` rstch"oqdkhlhm`qh rbtkstq`"hm"l`qln bl"5/w4/w14 eq`mbdrbn"odmbh Francesco Penci nasce a Lecco il 29 agosto 1988. Nel 2007 si diploma al Liceo Artistico “Medardo Rosso” di Lecco a indirizzo figurativo. Nel 2011 si laurea in pittura all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Attualmente frequenta il primo anno di scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara. 13 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn Rdmy`"shsnkn rstch"oqdkhlhm`qh sdbmhb`"lhrs`"rt"sdk` bl"0//w6/ hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 14 c`mhdk`"mnudkkn Daniela Novello è nata a Milano nel 1978. Vive e lavora a Milano. @qbgdnknfh`"cdk"bnmsdlonq`mdn Diplomata presso il Liceo Artistico Sperimentale “Umberto Boccioni” di Milano, consegue gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2001 si dedica alla scultura in marmo e pietre. Dal 2005 collabora con l’Accademia di Brera per la Scuola di Scultura. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia nel progetto a cura di V. Sgarbi “L’Arte non è cosa nostra”, presso le Tese di San Cristoforo, Arsenale Nuovo. Nel 2010 espone nelle mostre personali “L’altro mercato” a cura di M. Tavola a Bergamo presso la galleria Studio Vanna Casati e “Frammenti silenziosi” a cura di A. Madesani presso la galleria Spaziotemporaneo, Milano. Del 2009 è la personale “Tracce urbane” a cura di A. Madesani, galleria Quintocortile. Nel 2008 e nel 2009 vince il Premio Arti Visive San Fedele, a cui seguono le mostre “Testimonianze sul Sacro” e “Volti del Sacro” presso la galleria San Fedele. Grazie alla collaborazione con la Galleria 10.2! espone sul territorio nazionale nelle mostre “Coll’action, scelti bene in tempi estremi” a Vercelli, a “Bergamo Arte Fiera”, a “Terre d’acqua. In Via-L’arte” a Vercelli, “Il piu’ profondo e’ la pelle” a Milano. Da ricordare nel 2008 la presenza alle mostre “Avvenirismo 3535”, presso l’Acquario Civico di Milano e “S-Cultura#1” presso Guido Iemmi Studio D’Arte. Dal 2005 è presente in esposizioni all’estero: in Svizzera in “Open Art” a Roveredo; nel 2008 in Austria e in Finlandia rispettivamente in “Laut und leise-zwischen massenstart und einöde” e in “International “Neverheard” Art Symposium”; nel 2010 a “International Symposium of Contemporary Arts”, Cittaslow Seferihisar, Turchia. Alcune opere fanno parte di collezioni pubbliche nel Comune di Almese (TO), nel Civico Museo Parisi Valle di Maccagno (VA), nel Comune di Occhieppo Inferiore(BI) e nel MAC di Marotta (PU). @qbgdnknfh`"cdk"bnmsdlonq`mdn+"1/0/ kdfmn+"edqqn"d"ohnlan hmrs`kk`yhnmd chldmrhnmh"u`qh`ahkh Ensnfq`ehd"ch"Fhtkh`"Cd"L`qhmhr 15 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn @qbgdnknfh`"cdk"bnmsdlonq`mdn+"1/0/ @qbgdnknfh`"cdk"bnmsdlonq`mdn"'o`qshbnk`qd(+"1/0/ ohdsq`"ch"Uhbdmy`+"sq`udqshmn hmrs`kk`yhnmd chldmrhnmh"u`qh`ahkh ohnlan+"onkudqd"ch"sten hmrs`kk`yhnmd chldmrhnmh"u`qh`ahkh 17 hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 18 rbtnk`"onsdmyh`s` hrshstsn"bnloqdmrhun"kdbbn"2"¤rsnoo`mh Makio Manzoni, collaboratore Liceo Artistico Medardo Rosso di Lecco Paola Pecollo, docente responsabile sostegno Scuola Potenziata Video “Originale” di Marco Riva Hmsdfq`kd Tutti abbiamo trainato un Carretto, il nostro Carretto e lo facciamo ancora; a volte è tutto chiuso, stretto attorno ai nostri segreti come un geloso scrigno, delle altre è aperto e grida, come un mercato ambulante. Il Carretto è il nostro bagaglio senza fondo che continuiamo a riempire con le nostre esperienze. Quando pensiamo sia colmo o troppo pesante da tirare, lo spingiamo su fino alla nostra immaginazione: gli togliamo le ruote e diventa una scatola, lo giriamo in su ed ecco una finestra. Una Finestra da aprire, chiudere, riaprire, sbirciare, murare, spalancare, insomma una finestra che ti obbliga a scegliere, a fare i conti con ciò che c’è dentro, con ciò che c’è oltre. Se poi le metti una sopra all’altra, trovi quell’attimo di equilibrio che per sua natura è precario, ma regge! Certo che regge!!... sono le Fondamenta della Società costruite sulle nostre Diversità, sul nostro essere Autentici. Makio Manzoni 2/ hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn Hmsdfq`kd oqnfdssn"odq"hmrs`kk`yhnmd sdbmhb`"lhrs` lhrtqd"u`qh`ahkh Qdmcdq"ch"@kadqsn"Oqnrdqohn hcdmshsÂ"ktnfn"sdqqhsnqhn 20 hmchbd Presentazione Virginio Brivio 3 Scuola e territorio Ugo Baglivo 4 Identità come storia Giovanna Esposito e Barbara Cattaneo 5 Come se fosse la prima volta Francesca Bonacina e Michele Tavola 6 Opere 7