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Una
donna
contro
corrente
Ritratto astrale di Victoria Ocampo,
protagonista della cultura del Novecento in Sudamerica
dell’Astrologa Martina
N
ata sotto il segno
dell’Ariete, geniale e
anticonformista,
Victoria Ocampo ha lasciato un
solco profondo nella cultura del
suo Paese, l’Argentina.
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Quando, il primo gennaio 1931,
in Argentina uscì il primo
numero di Sur, non fu forse
facile rendersi conto della
straordinaria importanza che
quella rivista avrebbe avuto per
la cultura sudamericana, e in
particolare per la sua
internazionalizzazione,
consapevolmente perseguita fin
dall’inizio col coinvolgimento di
intellettuali europei e con la
distribuzione in contemporanea
anche a Madrid e Parigi. Se alla
duratura fortuna della rivista e
al suo prestigio contribuirono in
modo determinante scrittori
argentini del livello di Jose Luis
Borges, Adolfo Bioy Casares,
José Bianco e firme straniere di
primissimo livello come Thomas
Mann, Henry Miller o Virginia
Woolf, la nascita e la concezione
di Sur si devono a una donna
brillante e versatile, già allora
nota come scrittrice,
intellettuale e patrona di
iniziative culturali, tanto che la
pur straordinaria avventura di
Sur non fu che uno dei suoi
successi. La sua fortissima
personalità non le impedì di
dedicarsi agli altri scrittori, per
promuovere la letteratura
sudamericana e l’opera di tanti
autori che trovarono ospitalità e
spazio proprio in Sur, quella
che, come recitava il
frontespizio, fu per decenni
semplicemente la “rivista
pubblicata sotto la direzione di
Victoria Ocampo”.
Nata a Buenos Aires in una
famiglia aristocratica e facoltosa
il 7 aprile del 1890, Victoria
Ocampo ricevette fin da
bambina un’educazione
cosmopolita, imparando il
francese come prima lingua,
tanto che le sue prime opere
furono scritte appunto in
francese. Fin da bambina
viaggiò molto, visitando
l’Europa e in particolare
soggiornando a Parigi, dove
Victoria seguì alcuni corsi
all’università della Sorbona.
Rientrata con la famiglia a
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U na d onna contro cor rente
A sinistra,Victoria Ocampo nel 1924 in compagnia di Rabindranath Tagore nel parco di Miralrio. Alcentro, la scrittrice con il
filosofo spagnolo Josè Ortega y Gasset. A destra, la scrittrice e poetessa Silvina Ocampo sorella di Victoria.
In apertura, Victoria Ocampo in un ritratto giovanile di Man Ray. (fotografie Fundacion Sur)
Sopra, Victoria tra lo scrittore Adolfo Brioy Casares suo cognato
e Jorge Luis Borges in una foto del 1935. A sinistra con Indira
Gandhi. (fotografie Centro Cultural Villa Victoria Ocampo)
Buenos Aires, sposò diciottenne
Luis Bernardo de Estrada, una
scelta rivelatasi rapidamente
sbagliata soprattutto per via del
tradizionalismo e della
ristrettezza mentale del marito.
Il matrimonio, che
nell’Argentina dell’epoca aveva
una forte connotazione
patriarcale, portò alla luce la
contraddizione irriducibile tra
quel modello di vita
“ortodosso” e le aspirazioni di
Victoria, il suo talento e il suo
carattere forte e indipendente;
ben presto i due coniugi si
divisero e ottennero la
separazione legale nel 1922.
Eppure Victoria non era certo
una donna che potesse lasciare
l’amore e la passione fuori dalla
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In alto da sinistra verso destra, il primo volume della raccolta Testimonianze pubblicata a partire dal 1935 dalla Rivista Sur (foto
Fundacion Sur); il sommario del numero 217 della Rivista Sur, 1952.(foto Fundacion Sur); la raccolta di ricordi Dialogo con Borges,
Archinto Editorem 2016.
Sotto da sinistra verso destra, Amarti non è stato un errore, lettere di Pierre Drieu la Rochelle e Victoria Ocampo, Archinto Editore
2011; Il libro fotografico di Sara Facio dedicato a Victoria Ocampo, La Azotea Editorial 2006; Il film biografico Cuatro caras para
Victoria diretto da Oscar Barney Finn nel 1992, dvd Gativideo.
sua vita. Dopo la separazione fu
legata per diversi anni a un
cugino del marito, Julián
Martínez, ma, anche dopo la
morte di Estrada nel 1933, non
volle più sposarsi, rendendosi
conto che le convenzioni sociali
le avrebbero impedito di
conservare la libertà che aveva
saputo conquistare. In realtà,
Victoria Ocampo, grazie alla sua
sensibilità e alla sua costante
ricerca di conoscenza, stabilì
rapporti di profonda
comunanza intellettuale e
spirituale con uomini di grande
valore, indipendentemente dalla
loro età e dalla possibilità di
frequentarsi. Dotata di un
temperamento naturalmente
passionale che in gioventù le
aveva fatto desiderare di
diventare attrice, aveva un
grande fascino personale che,
unito al suo anticonformismo e
alla sua cultura, non mancava di
colpire chi la incontrava. Nel
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L'ingresso principale della Casa Museo Villa Ocampo a San
Isidro. (foto Villa Ocampo)
A destra, in alto, Il Centro Culturale Villa Ocampo a Mar de la
Plata (foto Centro Cultural Villa Victoria Ocampo); in basso, lo
studio di Villa Ocampo a San Isidro (foto Villa Ocampo).
1924, Victoria conobbe il
grande poeta indiano
Rabindranath Tagore, del quale
aveva conosciuto i versi grazie
alla traduzione francese di
André Gide del Gitanjali, e
insistette per ospitarlo in una
deliziosa villa da lei affittata per
l’occasione non lontano da Villa
Ocampo. Tagore, che vi era
giunto affetto da una seria
influenza, rimase a Buenos Aires
ben oltre i suoi programmi,
trattenendosi circa due mesi e
incontrando quotidianamente la
sua ospite e ammiratrice.
Durante la sua permanenza,
Tagore scrisse buona parte delle
poesie raccolte nel volume
Purabi, che dedicò appunto a
Victoria Ocampo, o Vijaya, il
nome bengalese con cui il poeta
le si riferisce in alcune delle
molte lettere che si scambiarono
negli anni successivi.
Il rapporto forse più profondo e
duraturo, capace di attraversare
tutte le sfumature dal sodalizio
professionale, all’intimità, fino a
un’amicizia indissolubile fu
quello che Victoria trovò con lo
scrittore e filosofo francese
Roger Caillois, più giovane di lei
di ventidue anni. Il loro legame,
durato quarant’anni e affidato
in buona parte a un fitto e
denso epistolario, terminò nel
dicembre 1978 con la morte
improvvisa di Roger. Un mese
dopo, il 27 gennaio del 1979,
anche Victoria, malata da
tempo, si spegneva nella sua
casa di Buenos Aires.
L'intraprendenza nelle relazioni
sentimentali, in cui spesso era
lei a prendere l'iniziativa,
guidata dall'istintività e
dall'attrazione per le persone
intellettualmente vivaci e
spiritualmente profonde, le
derivava dall'appartenenza al
segno zodiacale dell'Ariete,
come pure erano arietini tratti
del suo carattere quali la
sicurezza di sé, la carica vitale,
l'entusiasmo e la volitività. A
volte autoritaria e intransigente,
lei e solo lei avrebbe deciso se
come e quando legarsi per la
vita, e in fondo sarebbe rimasta
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Ariete, segno zodiacale di Victoria Ocampo.
comunque fedele soltanto a se
stessa. Il timore dei rapporti
stabili, tipico dei nativi Ariete, la
spingeva a viverli a distanza,
sebbene, da parte sua, non
mancassero attestazioni, anche
concrete, di affetto sincero,
stima e disponibilità nei
confronti del partner.
Del suo segno di nascita,
peraltro, Victoria manifestava
l'indipendenza mentale e la
tendenza a 'rivaleggiare' con gli
uomini, rifiutando il ruolo
subalterno di donna e
l'immagine classica di
femminilità.
L'ascendente in Vergine nel
tema natale della Ocampo
provocava questo alternarsi di
espansività e chiusura nelle
relazioni con l'altro ma al
contempo ne smussava
l'impulsività arietina in favore di
una maggiore riflessione,
rendendo le azioni più
ponderate e improntate sul
senso pratico.
Il forte temperamento, il
magnetismo, la capacità di
analisi e la profondità di
pensiero erano dovute alla
presenza della Luna in
Scorpione; l'intelligenza
brillante, la molteplicità di
interessi, la ricerca di novità e la
ricchezza di idee a Mercurio in
Ariete. Victoria sapeva ricoprire
di attenzioni e lusinghe l'uomo
che si fosse dimostrato alla sua
altezza, e questo aspetto della
sua personalità, come pure la
capacità di oscillare tra
l'amicizia e l'amore in uno
stesso rapporto, era potenziato
da Venere in Toro nel cielo
natale. Il coraggio, l'energia e
l'ardente forza delle idee le
provenivano dalla presenza di
Marte in Sagittario, la curiosità,
l'originalità e l'attitudine
intellettuale da Giove in
Acquario. La raffinatezza, lo
charme, e la sottigliezza del
linguaggio, come anche una
certa disposizione alla
comunione spirituale e quindi
agli amori platonici, si dovevano
a Nettuno in Bilancia, mentre
Saturno in Leone conferiva a
Victoria uno spirito forte e
battagliero, a volte incline
all'irascibilità, e la tendenza a
imporsi e dominare sugli altri.
Figura di donna controversa, al
di là del suo tempo, unica e
individualista eppure capace di
stringere legami profondi con le
migliori menti del suo tempo,
Victoria Ocampo fu un
personaggio che segnò la storia
della letteratura argentina e
sudamericana, e il costume del
suo paese; il suo impegno nelle
battaglie femministe, che la
condusse a fondare l’Unión
Argentina de Mujeres, e la
passione con cui condusse ogni
sua iniziativa ne fecero un punto
di riferimento non solo per il
ristretto mondo letterario. Lo
stesso Borges, che l’aveva
conosciuta da giovanissimo e
che aveva sin dall’inizio fatto
parte della redazione di Sur, alla
sua morte scrisse: «In un paese e
in un’epoca in cui le donne
erano anonime, ebbe la qualità
di essere un individuo. Le sono
personalmente grato per tutto
quello che ha fatto per me, ma,
soprattutto, le sono grato come
argentino per tutto quello che
ha fatto per l’Argentina».
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