Nuovo FEDIC notizie n.26

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Nuovo FEDIC notizie n.26
FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB)
ANNO III – n° 26
DICEM BRE 2012
OTTOBRE 2015
SOMMARIO
Editoriale – R. M erlino
pag.
Oltre 9.000 presenze al “Sedicicorto” di Forlì – P. M icalizzi
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“Sedicicorto” – Testimonianze e riflessioni – E. Gelli
“
MISFF66 – M . Zeppi
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Atto della Giuria Internazionale MISFF2015 – A. Palazón
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Morando Morandini: Giurato autorevole in Festival ed eventi Fedic – P. M icalizzi
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Dalla Russia… con onore – P. Leidi
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FEDIC SCUOLA
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Il sentiero della Bolla d’om bra – Cineamatori delle Apuane
“
LO SCAFFALE
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“Arrivederci am ore, ciao” – F. Felloni
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ATTIVITÀ DEI CINECLUB
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Creato in Festa 2015 – Ho scelto un libro per am ico – Immagini & Suono
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Un regista indipendente: Piero Livi – Cinevideo Bergamo
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Om aggio a… Piero Livi – Cinevideo Bergamo
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Anim azione – L‘arte della grafica – Cinevideo Bergamo
“
Le anim azioni di Nedo Zanotti – Cinevideo Bergamo
“
Caput m undi – Arte & quotidianità – “Lo sguardo di Michelangelo – Cinev. Bergamo “
Lo Stage Fedic 2015 – P. Leto
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Rolf Mandolesi – Una vita d’im m agini – G. Sabbatini
“
L’ottobre del Cineclub ‘Delta del Po’ – C. M enegatti
“
LO SGUARDO CRITICO
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“L’om bre des femmes” – L’am ore nell’ultimo film di P. Garrel – M . Demata
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BACKSTAGE
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(Al) Fred – N. Zaccarini
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PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI FEDIC
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Alessandro Baccini– Jacopo Mancini – Sim one Bianchi
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L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ
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Program mazione DiLucca.TV
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Program mazione TeleAmbiente
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Concorso Critica–Film Fedic – Fedic
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Concorso di Sceneggiatura per film da 1 a 3 m inuti – CTC, Fedic e Looking4
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3 Concorsi Fedic – Cortom etraggi – Foto di scena – Storyboard
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FESTIVAL
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Reggio Film Festival
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NEWS
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Concorso letterario Internazionale “La locanda del Doge” – Prem iato P. Micalizzi
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“La ricotta” di Pasolini: un film m aledetto? – Rive Gauche
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Proiezione dei cortometraggi “Dolce fam iglia” e “La stanza oscura” – Sedicinoni
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L'idea è tutto. Non tradirla e ti dirà tutto ciò che c'è da sapere, sul serio. Basta che continui a
impegnarti perché il risultato abbia lo stesso aspetto, la stessa atmosfera, gli stessi suoni e sia
preciso identico all'idea. È strano, quando ti allontani dal percorso, in qualche modo lo sai.
Capisci che stai facendo qualcosa di sbagliato, perché lo senti.
David Lynch
n° 26 –
EDITORIALE
Nel 2012 la tessera
FEDIC costava 16,00
euro. Il nuovo Consiglio, insediato nel
2013, l’aveva portata
a € 10,00, con l’intento di ridurla ulteriormente allorché la situazione finanziaria
l’avesse consentito.
Bene. Sono felice di
Roberto Merlino
annunciarvi che, nella
seduta del 18 ottobre a Forlì, il Consiglio ha
deciso che la tessera-FEDIC scenderà a
6,00 euro per ogni Socio, già dalle iscrizioni
2016.
Inoltre, ci proponiamo di arrivare a un
ulteriore ribasso (3,00 euro) quanto prima
possibile, ovviamente senza andare a
scapito delle opportunità offerte ai nostri
Soci ma, anzi, cercando di arricchirle
continuamente.
Tutto questo è reso possibile da una sana
gestione che, evitando sprechi, razionalizzando le uscite e migliorando le entrate,
ci ha messo in una situazione di “tranquillità
economica”, sia a breve che a media
scadenza.
Detto
questo
vorrei
passare
ad
argomentazioni “culturali” e, in tale contesto, mi piace soffermarmi sui due Festival a
cui sono stato di recente: “Sedicicorto” di
Forlì e “MISFF” di Montecatini.
A Forlì ho trascorso 4 bellissime giornate,
nell’ambito di un evento che cresce anno
dopo anno, sotto la guida di un vulcanico
Luca Castellini (una ne fa e cento ne
pensa!), capace di “intrigarci” ogni volta con
cose nuove, al passo con i tempi, sempre
organizzate in modo efficace e intelligente.
Il “Sedicicorto”, tra i Festival del cortometraggio, è sicuramente ai primissimi posti in
Italia ed ha acquisito una invidiabile fama
anche all’estero, tanto da ospitare decine e
decine di Autori, provenienti da ogni parte
del mondo.
A Montecatini, subito dopo, ho trascorso
cinque intense giornate, piene di eventi
dalla mattina alla sera. Il “MISFF”, dopo
alcuni anni in “chiaroscuro”, sta prendendo
una solida fisionomia, avviandosi alla
riconquista di quel pubblico che sembrava
averlo dimenticato. Le presenze in sala
sono cresciute in modo esponenziale e per
i nostri Soci si è rivelato un appuntamento
di grande importanza, tant’è che nelle due
serate di “Vetrina FEDIC” (protrattesi fino
all’una) la sala era quasi piena. I Soci, dal
canto loro, hanno risposto con entusiasmo,
partecipando in massa (oltre 30 presenze
da 10 diversi Cineclub) al “Salotto FEDIC”,
peraltro collocato la domenica mattina, a
Festival concluso.
Questi sono solo due esempi di un’attività
federativa che, assieme a qualità e
professionalità, sa fondere il piacere di
stare insieme per divertirsi in modo sereno
e costruttivo.
Ma non ci accontentiamo. E lavoriamo per
crescere ancora, con il contributo e
l’impegno di tutti!
Rob erto Merlino
Presidente FEDIC
n° 26 –
OLTRE 9.000 PRESENZE AL
“SEDICICORTO”DI FORLI’
di Paolo Micalizzi
In dieci giorni di
proiezione oltre 9.000
le presenze alle varie
rassegne in programma alla dodicesima
edizione di “Sedicicorto” Festival Internazionale del Cortometraggio svoltosi a Forlì
con la Direzione Artistica di Gianluca Castellini. Cento settanta
Paolo Micalizzi
cinque le opere internazionali e quaranta quelle italiane proiettate. Ventiquattro le opere in Concorso a
“Corti Italiani”, sezione che abbiamo avuto
modo di seguire di più.
Il “Luminor Cortitalia” è stato attribuito al
cortometraggio “Child K” di Roberto De Feo
e Vito Palumbo “per la necessaria, coraggiosa scomodità del tema trattato e mai
abbastanza dibattuto”.
Un frame tratto dal video “Child K”
di Roberto De Feo e Vito Palumbo.
L’opera dei due autori racconta come l’azio
ne di eutanasia decisa dal Fuhrer che portò
alla decimazione di migliaia di persone de-
formi, gli fu suggerita da una lettera di un
contadino tedesco (siamo in Sassonia, nel
1937) tanto desideroso di avere un figlio
che purtroppo non aveva potuto avere perché la moglie una volta partorisce un bimbo
morto ed una seconda un mostro con la
testa deforme, e senza braccia. Ha origine
una tragica pagina della storia dell’umanità
che De Feo e Palumbo raccontano con fasi
essenziali con toni duri e realistici facendone scaturire un’opera che coinvolge intensa
mente e umanamente lo spettatore.
Un’immagine del video d’animazione
“La valigia” di Pierpaolo Paganelli.
Migliore animazione è stata designata “La
valigia” di Pierpaolo Paganelli incentrata su
un anziano in carcere che ripercorre fasi
importanti della sua vita attraverso i ricordi
racchiusi in una misteriosa valigia.
È stata ritenuta “un’anomala favola carcera
ria, dove la prigione è quella della mente, il
flusso di coscienza del personaggio –scandito dal monologo di una voce fuori campomuta progressivamente a ritroso, trasformandolo da vecchio in infante”. Il
cortometraggio è stato realizzato in
plastilina e stop motion in maniera molto
accurata.
Per il miglior documentario il Premio è stato
attribuito a “La cella zero” di Salvatore
Esposito, “forte denuncia sociale delle condizioni disumane che a volte si presentano
nei penitenziari italiani”.
n° 26 –
L’opera descrive con impressionante realismo la vita dei detenuti nel carcere di
Poggioreale a Napoli, anche attraverso una
serie di interviste fatte a carcerati e ad ex
carcerati che narrano le angherie, subite
durante la reclusione. Ed i volti di alcuni intervistati raccontano, da soli, più delle paro
le, storie di emarginazione e di violenze fatte e subite.
L’”International Film Fiction” è stato attribuito al francese Phillippot Just per “Ses
Souffles”, mentre due menzioni sono andate, rispettivamente, a “Dawit” di James
David (Germania) e ad “Isand” di Riho Unt
(Estonia). Il Corto di Just è stato premiato per avere “un soggetto attuale, una regia essenziale, ottima performance dei
protagonisti ed un ritmo che coinvolge il
pubblico per tutta la durata del film. L’opera
ruota attorno al compleanno di una ragazza
ed al rapporto affettuoso con una sua
amica.
“Animalab” ha visto vincitore “We can’t live
without Cosmos” di Bronzit Konstantin dove
i protagonisti sono due cosmonauti in conti
nuo allenamento affinché il loro sogno possa diventare realtà. È stato premiato “per la
storia originale narrata in modo semplice,
ma altrettanto ricco di risvolti poetici. Il film
pone in luce, il fallimento di una ricerca
scientifica spasmodica che si scontra con i
sentimenti vitali essenziali dell’uomo”.
Un frame tatto dal video “We can’t live
without Cosmos” di Bronzit Konstantin.
Per la sezione “Animare” primo premio a
“Cuerdas” di Pedro Solis Garcia, che racconta una storia tra una ragazza e un ragaz
zo disabile. Per la Giuria “una storia commovente che fa pensare, e fa capire l’importanza dell’amicizia e della solidarietà
con un personaggio, Maria, che entra nel
cuore di tutti”.
Altri i premi assegnati, tra cui quello per la
migliore commedia che è stato attribuito a
“Why the dinosaurs disappered” del rumeno Mihai Ghita, il Premio del Pubblico
(dedicato alla memoria del critico forlivese
Enrico Zavalloni) che è stato assegnato al
Corto “A l’amiable” di Remy Cayuela
(Francia) e quello di “Corte Tripoli” a “Due
piedi sinistri” di Isabella Salvetti. Altri due
italiani tra i Corti premiati: ”Nevica” di Lu
Pulici (in “CortoinLoco, dedicato ai registi
romagnoli) e “Mala Vita” di Angelo Licata
che ha ricevuto il “Premio Italian Short”. Da
segnalare anche altri film tra cui “Hole” di
Martin Edralin (Canada) che ha avuto il
Premio Gilberto Giorgetti, “Getting fat in
healthy way” (Bulgaria), premiato con
l’”Euroshort”, “We are here Mogadisciu” di
Mostafa Atashmard (Iran), premio University.
Un’immagine del video “Sonderkommando”
di Nicola Ragone.
In una selezione di buona qualità sono da
citare, anche se non premiati, opere come
il documentario “Malaspazzatura” di Rita
Rocca che presenta una realtà sconvolgente, quella di una comunità dell’Hondu
ras che vive raccogliendo rifiuti in una
discarica e “Sonderkommando” di Nicola
Ragone su un amore omosessuale, accennato con molta discrezione, nato in un
vagone di deportati ebrei destinati ad un
lager, che si avvale di una fotografia molto
incisiva di Daniele Ciprì.
Ma anche “Ahlem” di Alessandra Pescetta,
ambientato in un Centro di accoglienza migranti, dove una festa preparata per un nuo
vo arrivo viene rovinata dalla notizia di
un’ennesima tragedia del mare; “L’attesa
del Maggio”, film d’animazione di Simone
Massi che volge uno sguardo alla vita con-
n° 26 –
tadina nelle colline marchigiane costruendo
un racconto coinvolgente e ricco di emozioni; “Mathieu” di Massimiliano Cammaiti,
commedia francese sul tema del lavoro e
dell’amore; “L’ultimo proiezionista” di Vito
Palmieri che sottolinea il “dramma” umano
provocato in un operatore di cabina di una
sala cinematografica nel momento epocale del passaggio dalla pellicola al digitale.
Altre informazioni e giudizi sulle opere in
Concorso in “Corti Italiani” potranno essere
lette sul numero 7 di “Carte di Cinema” on
line, visibile ai primi di gennaio 2016, che
con “Sedicicorto” inaugura un’iniziativa, con
cordata con il Direttore Artistico del Festival, volta alla pubblicazione delle recensioni dei cortometraggi in Concorso ai
Festival Fedic.
Gianluca Castellini Direttore Artistico di
”Sedicicorto International Film Festival.
Notato nella selezione presentata che alcuni film di autori italiani sono stati prodotti
grazie alla collaborazione con paesi stranieri. Frutto di una collaborazione tra autori
di diversa nazionalità come testimonia anche lo svolgimento dell’”Euroshort” avvenu
to all’interno di ”Sedicicorto”. Si tratta di un
organismo nato nel 2013 che costituisce
una rete di 9 Festival di cortometraggi europei che sviluppano una forma di collaborazione per promuovere la circolazione di cor
tometraggi europei di giovani registi.
Nel Campus che ha avuto luogo, coordinato da Tommaso Valente, è stata focalizzata la situazione del mercato del cortometraggio, la produzione e la distribuzione, con l’intento di allenare gli autori a
fare un pitch.
Il Campus, infatti, nasce da un’esigenza di
scambio culturale e di sostegno all’incremento di una diffusione commerciale internazionale del cortometraggio. I registi selezionati, tutti under 29, provenivano dai paesi aderenti al circuito di Festival di cortometraggi denominato Euroshort: Bulgaria,
Croazia, Italia, Portogallo, Regno Unito,
Spagna, Turchia, Ucraina, Ungheria. Nel
corso del campus hanno avuto l’opportunità
di lavorare con professionisti Internazionali.
I relatori, dopo una prima sessione di lezioni frontali volte a portare ai giovani autori la
loro esperienza e le necessità del mercato,
hanno svolto con i ragazzi due sessioni pub
bliche di pitch training durante le quali hanno ascoltato le loro idee e li hanno aiutati a
focalizzarle, migliorarle e a trovarne i punti
di forza per il loro sfruttamento nel mercato.
Adesso i registi dovranno consegnare il
loro cortometraggio completo di pitching en
tro il 30 giugno del 2016 e al migliore verrà
assegnato un premio di 1.000 euro. Il vincitore sarà anche inserito nella compilation
Euroshort che ogni anno viene distribuita al
Marchè di Clermont-Ferrand e promossa
all’interno dei canali di distribuzione della
rete Euroshort. Altre le iniziative che hanno
caratterizzato “Sedicicorto”, Festival sempre più in crescita che è un’importante
punto di riferimento in Italia, e non solo, per
la visibilità e conoscenza del cortometraggio internazionale.
n° 26 –
TESTIMONIANZE & RIFLESSIONI
Sedicicorto dici Festival
Ci sono esperienze che ti fanno crescere. Che
ti ricordano in che direzione vuoi andare e
come debba essere la tua vita. Iniziano sottovoce, come un’opportunità caduta vicino, così,
che neanche ti aspetti. Arrivi alla fine e senti
dentro un urlo pieno, felice, rigenerante. Per
me è stato così Sedicicorto: da una mail del
nostro presidente Roberto Merlino (grazie!), è
nata una delle esperienze umanamente e professionalmente più ricche di sempre – e chi lo
scrive non è mai stato un tipo di facili entusiasmi.
Arrivato a Forlì respiri il Festival. Internazionale
e familiare.L’organizzazione è impeccabile e rie
sce a fare sentire anche me, lì per l’Euroshort
Campus Pitching, atteso, desiderato, coccolato. Quando dai un volto e una voce a Giuliana
Sana (coordinatrice) e Gianluca Castellini (Direttore e Direttore artistico) capisci che le buone impressioni avute dallo scambio di mail nei
giorni precedenti non saranno disattese. Cito
Giuliana e Gianluca perché soprattutto con loro
due ho avuto rapporto, ma guardando l’impressionante efficienza della macchina Festival è
evidente quanto ogni componente del team apporti passione e professionalità.
Il motivo che mi ha portato a Sedicicorto è stato
- dicevamo - partecipare alla due giorni di Euroshort Campus Pitching: un Campus sulla tematica del pitching riservato a studenti di (cito dal
sito di riferimento) “scuole statali o private di
cinema e/o arti audiovisive, residenti all’interno
degli stati aderenti al circuito di Festival di corto
metraggi denominato EuroShort, edizione
2015: Bulgaria, Croazia, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Turchia, Ucraina, Ungheria”. Relatori di grande prestigio Andrea Martignoni - Distributor (Italy), Jacopo Chessa – Cen
tro Nazionale del Cortometraggio (Italy), Rita
Capucho - Avanca Producer (Portugal), Mirca
Viola – Producer-Director (Italy), Davide Savelli
– Commissioning Editor (Italy), Ismael Martín –
Distributor ECAM/OFF ECAM (Spain).
Sono arrivato a Forlì affamato di sapere, e me
ne sono tornato via a pancia piena. Provare a
riportarvi cosa ho imparato sarebbe semplificativo e riduttivo: la cosa straordinaria è che
dopo poche ore dal mio arrivo avessi scordato
perché fossi lì.
Un’immagine del locale Cosmonauta,
valido ritrovo per l’incontro tra gli Autori.
La verità è che dal Campus ho imparato una
piccola parte di quello che tutta l’esperienza mi
ha donato: sprofondare per ore in una poltrona
del cinema Apollo, aspettando tra le proiezioni
di altissimo livello la gemma alla quale affezionarsi (“How I Didn't Become a Piano Player”
–UK/Italy, regia di Tommaso Pitta); bere una
birra al Cosmonauta confrontandosi con colleghi spagnoli, bulgari, ucraini, olandesi, turchi e
croati per smentire o verificare tutti i luoghi comuni che ci rendono così diversi e così uguali;
essere il fortunato uditore di un progetto in seme o coltivato da tempo, e trovare nuova energia nell’ascolto attento dei tuoi progetti. Passare così due, tre giorni di metà ottobre con la
sensazione che in 50 ore tu abbia concentrato
la Vita di una settimana e forse più, sognando
concretamente, parlando fino a che alle 3 e
mezza del mattino dell’ultima sera l’aria in
strada si è fatta pungente, dietro le sedie del
locale sono sui tavoli, e siete rimasti in quattro
a non voler ammettere che, per quest’anno,
Sedicicorto è finito.
Emanuele Gelli
Corte Tripoli Cinematografica
Loo Staff, al completo, che ha dato vita al
12 Sedicicorto International Film Festival.
n° 26 –
MISFF66 18 – 25 ottobre 2015
Montecatini Terme (Pistoia) Italia
Il Montecatini Short
film festival, prestigiosa rassegna dedicata al
cortom etraggio, la più
antica d’Italia – è nata
nell’immediato
dopoguerra – ha celebrato la
sua 66a edizione, per la
prima volta, sotto la
Direzione Artistica di
Giovanni Bogani, critico
cinematografico, giornalista del “Quotidiano NaMarcello Zeppi
zionale”, saggista.
È molto importante sottolineare che il Festival,
grazie alla visione del Presidente Marcello
Zeppi, maturata in questi ultimi 4 anni di presidenza, ha voluto dare testimonianza di tematiche importanti, valori da condividere con la
comunità: Identit à e appartenenza, volontariato, handicap, form azione , scuole, future
generazioni, creatività. Vedremo nel corso
della relazione quanto siano attuali e funzionali
queste tematiche per dare un contributo alla
formazione delle nuove generazioni. Il Concor
so Internazionale è sempre il cuore della manifestazione, garantisce il confronto fra differenti culture. Sono stati visionati oltre 500
cortometraggi provenienti da tutto il mondo
(oltre 70 nazioni). Ne sono stati proiettati 125
nelle otto giornate di proiezioni del festival (altri
25 sono stati selezionati per MISFF-IRS). I Film
italiani selezionati sono stati 65, nelle proiezioni è stato scelto un criterio prioritario, invitare l’autore e/o suoi delegati del cast e/o della
produzione per raccontare al pubblico i contenuti del progetto artistico.
Molti sono stati gli ospiti stranieri della
manifestazione. Oltre ad alcuni registi dei
cortometraggi internazionali – il turco Serkan
Ertekin, il greco Socrates Alafouzos, l’ucraina
Anastasiya Maksymchuck, l’italiano attivo a
Par igi Giov anni Busnach – l’americano John
Kirkscey (da Memphis), l’australiana naturaliz
zata serba Isabella Savic, il noto fotoreporter
e video Maker ucraino Andrey Mossienko, il
documentarista Alfonso Palazón che ha tenuto
una straordinaria lezione sulla natura del documentario (ideazione, classificazione, motivazione e produzione), Rita Capucho, Roberto Valdes (Messico) e Flavia Vargas (Brasile) membri della “Giuria Internazionale”, Joana Veira e
Joana Maria Sousa (Università Lusofona di
Lisbona ) che hanno prodotto un film durante il
Festival, lo vedremo nella prossima edizione
MISFF67.
Il Palazzo del Turismo dove si è svolto il
MISFF66.
Tra gli ospiti molti protagonisti del cinema
italiano. Tra di essi, le attrici Barbara Enrichi,
Sandra Ceccarelli e Isabel Russinova; gli
attori Giovanni Guidelli ed Edoardo Gabbriellini; l’attore e cantante Nicola Pecci; i cabarettisti Gaetano Gennai, Andrea Muzzi, Niki
Giustini.
Considerato il valore del Festival e la sua repu
tazione abbiamo voluto selezionare con
cura e attenzione i membri della Giuria Internazionale presieduta da Alfonso Palazón,
docente alla Università Complutense di Madrid,
produttore, sceneggiatore e regista, composta
da persone di straordinarie competenz e e diver
n° 26 –
sificate esperienze, come Flavia Vargas di origini brasiliane, residente in Francia a Montpellier, selezionatrice, programmista e organizzatrice di Festival (Montpellier, Avanca, Festival Internazionale del Cinema sull’handicap),
che ha presentato al Festival anche il suo nuovo progetto (Festival International sur l’Handicap), Rita Capucho, di origini Portoghesi
(Aveiro), ricercatrice della Università di Coimbra e organizzatrice dei Festival di Avanca e
Sao Tomè, ha tenuto una master class presso
la Scuola di Cinema Immagina, Roberto
Valdes autore messicano già diplomato a Los
Angeles nella prestigiosa New York Academy,
Edoardo Capasso Professore Universitario a
Firenze esperto di Cinema, Audiovisivi e nuovi
linguaggi, ha giudicato i film, articolati nelle sezioni fiction, anim azione, sperimentale, scuo
le di cinem a e docum entario.
Nella sezione fiction del Concorso Internazionale ha vinto “The Way of Tea” – “Les
frémissements du thé” di Marc Fouchard: un
corto dal forte respiro narrativo, dal nitido
messaggio etico e sociale, che negli stessi
giorni ha trionfato all’Heartland Film Festival di
Indianapolis e ha conseguito la nom ination
agli Oscar per il cortometraggio. Segno che la
Direzione Artistica, le Commissioni selezionatrici e le Giurie (tutte e tre lo hanno votato) hanno visto giusto. Gli altri Film Vincitori sono
ricordati con menzioni nell’allegato verbale di
Giuria. Hanno guadagnato i Premi Speciali
delle Giurie Popolari & degli Workshop di
Giuria:
“Antoine ” diretto da Cyrus Neshvad (Luxemburg) & “The Way of Tea” diretto da Marc
Fouchard (France).
Altre M enzioni D’Onore sono andate a quelle
opere che hanno saputo interpretare “The Spirit
of MISFF66”:
“Gli Uraniani” di Gianni Gatti con Sandra Cec
carelli;
“Cibo, Am ore e Identità” di Turi Occhipinti e
Gaetano Scollo;
“Margherita Aldobrandeschi una Donna di
Marem m a” di Antonella Santarelli;
“Un Futuro da Gustare ” di Lorenzo Caravello.
Rimane agli atti del MISFF66 una corposa
sezione dedicata ai corti della Fedic la
Federazione Italiana Cineclub, (quest’anno
sono s tati selezionati circa 50 film Fedic), che
raccoglie i circoli di cultura cinem atografica
di tutta Italia. La Fedic è l’organismo che ha
fatto nascere il Festival di Montecatini, è uno
dei pilastri storici del Festival.
L’edizione 2015 ha riservato sorprese significative agli autori Fedic che sono ritornati a
frequentare il Festival in massa. Grazie ad uno
straordinario lavoro di relazioni con gli Hotels
della città sono state assicurate ai frequentatori condizioni molto vantaggiose (le con
venzioni partivano da € 20,00 a persona) ma
non solo, i Soci FEDIC hanno potuto partecipare gratuitamente a importanti Lectures e Master Class tenute da Accademici Internazionali,
agli Workshop di Giuria, ai laboratori e incontri
con gli autori e allo storico “Salotto Fedic”. Il
regolamento del Festival prevedeva la presenza in Sala proiezione degli autori e di concerto
con la Federazione Nazionale è stata attuata
una campagna di sensibilizzazione per gli
associati per assistere alle proiezioni,
garantendo una migliore interazione con il
pubblico (domande/ risposte con gli autori).
La Sala proiezioni del Palazzo del Turismo.
Il rapporto con le Scuole di Montecatini. È
stata questa una delle iniziative più riuscite di
questa edizione. Giustamente è stata premiata
dal Ministero e vediamo i motivi. Subito dopo
la conclusione del precedente Festival la
Presidenza si è rapportata con la Scuola e il
Comune di Montecatini. Fin dall’inizio dell’anno
(dal 23 di gennaio per l’esattezza) sono stati
attivati i Laboratori di Cinema nelle Scuole
primarie di Montecatini Terme condotti dalla
coppia instancabile Laura Biggi e Lorenzo Cara
vello. Hanno dato un determinante contributo:
l’Istituto Comprensivo Chini, la Dirigente scolastica (Dott.sa Anna Maria Pagni), la Coordinatrice (Prof. sa Anna Porciatti), le insegnanti,
i giovani così come i nostri Docenti e Responsa
n° 26 –
bili hanno consentito con il loro entusiasmo di
dare l’inizio al Progetto “Il Cinem a in Classe”,
condotto sotto l’egida congiunta MISFF EDU &
FEDIC SCUOLA.
È stato, quindi, naturale il successo ottenuto
nel mese di ottobre nelle giornate dedicate ai
ragazzi giovedì 22 e venerdì 23 ottobre (la
mattina, in sala, con proiezioni e votazioni delle
giurie giovani e i pomeriggi dedicati alle interviste) con la presenza sempre numerosa e costante delle classi che avevano già ottenuto
una preventiva formazione e con la partecipazione attiva delle nuove classi che si sono
aggiunte durante il Festival.
Numerosi i giovani che hanno partecipato attivamente nei laboratori di formazione.
Hanno partecipato attivamente oltre 10 classi e
centinaia di alunni sono stati oggetto di formazione sia come laboratori in classe che come
membri attivi negli w orkshop e laboratori dedicati alle “GIURIE GIOVANI”.
Il TG dei Ragazzi. Per la prima volta il Festival,
di concerto con l’Istituto Comprensivo Chini, e
con la partecipazione di Barbara Sarri della
Associazione “Bambino Sarai Tu” ha consentito
ai giovani studenti, delle Scuole primarie e
secondarie, di partecipare attivamente ai labora
tori di Giornalismo Televisivo. I ragazzi dopo
una preparazione in aula si sono cimentati con
interviste “in strada” approcciando adulti, nonni
e ospiti del Festival con una “raffica” di domande, mettendo perfino in difficoltà i propri interlocutori. Un vero e proprio successo e soprattutto
un grande divertimento per gli alunni (e per gli
insegnanti). A Barbara Sarri è stata conferita
una “Menzione Speciale” per il video dedicato
al tema della Violenza contro le Donne.
Eccezionale anche il lavoro di Fedic Scuola,
con il Concorso Nazionale Scuola Video
Multim edia, giunto alla 12a edizione, condotto
dalla instancabile Laura Biggi assistita da Lorenzo Caravello, una garanzia per tutti noi, si è
tenuto all’interno del “Palazzo del Cinema” alla
presenza di Scuole (docenti e alunni) che arrivavano dalla lontane Sicilia e Lombardia, in rap
presentanza degli 85 film selezionati sul territorio nazionale.
Per la prima volta il Festival, grazie alla passione per l’arte contemporanea del Presidente
Marcello Zeppi, ha dedicato una sezione al con
nubio Arte & Cinem a evidenziando le relazioni
fra le diverse espressioni artistiche. Colori, simboli, icone del cinema (come Marylin Monroe)
sono stati oggetto di evidenziazioni e frammentazioni, con interpretazioni diverse si sono cimentati artisti provenienti da diverse regioni
d’Italia, dal Marocco, India e dall’Ucraina, sono
state mostrate al pubblico circa 50 opere: pittoriche, foto anche in formato 3D, disegni di giovani artisti italiani e internazionali, nonché degli
autori associati alla Fedic.
Il rapporto con le Associazioni del Volontariato sociale, è stato uno dei temi portanti
del Festival. La rete delle relazioni è stata gestita dal Cineclub di Firenze che è organizzatore del Festival per volontà della FEDIC. Il
coinvolgimento di associazioni che hanno una
periodica attività e un consolidato rapporto nel
territorio è stato un fulgido esempio di integrazione nella gestione delle buone pratiche e nei
servizi sociali al cittadino. Servizi sociali e culturali si compensano vicendevolmente e assicura
no un reale benessere alla popolazione. La Cro
ce Rossa è stata la prima Associazione coinvolta ma il Festival ha voluto coinvolgerne altre,
I Lions di 4 Città (Montecatini Terme, Pistoia,
Pescia, Firenze), il LEO Club di Montecatini
Terme, la Associazione AVIS, che grazie al lavoro di coordinamento svolto da Mario Gilardi
ha potuto mostrare gli audiovisivi realizzati per
le scuole e ha omaggiato tutti i ragazzi presenti
di gadget scolastici (penne e righelli), l’Associazione Culturale “Bam bino Sarai Tu”, Il
Gruppo Cineam atori delle Apuane, la stessa
Fedic Scuola e ovviamente il Cineclub Fedic
Firenze che ha coordinato le adesioni e gli
interventi con le altre Associazioni di Volontariato.
Le Giurie Popolari e la partecipazione
interattiva del pubblico. Siamo tutti
consapevoli della disaffezione del pubblico
dalle sale cinematografiche e dell’importanza di
creare nuove audience se non vogliamo facilita
n° 26 –
re nuove chiusure di sale cinematografiche. A
Montecatini assistiamo ad una inversione di
tendenza, il pubblico in sala durante il Festival
è aumentato perché è stato attivamente coinvol
to e ha potuto essere protagonista e partecipare agli w orkshop di Giuria (condotti personalmente dal Presidente Nazionale Fedic Roberto
Merlino) e alle Giurie Popolari coordinate da
Beppe Rizzo, Socio storico e appassionato frequentatore del Festival, ai laboratori di cinema
confrontandosi con autori, docenti, e ospiti, un
altro modo per “vivere il Cinema”.
Il rapporto con il territorio è uno dei concetti
guida dell’attività del MISFF impegnato in progetti rivolti a favorire l’inclusione e la piena
accessibilità per tutti i pubblici, nel tentativo di
eliminare le possibili barriere, fisiche, culturali o
economiche, alla fruizione culturale e in modo
da rendere la conoscenza degli aspetti culturali, tecnici e di produzione per favorire un’esperienza cinematografica, stimolante e formativa per tutti.
Possiamo con ragione affermare che le tematiche di rilievo sociale hanno consentito una più
ampia partecipazione del pubblico ma soprattutto consentono e consentiranno nel futuro di
far meglio comprendere l’importanza del Cinema nella promozione e diffusione di valori che
rendono più efficace la condivisione di una forte identità nazionale, una rinnovata coesione
sociale e una diffusa capacità di dialogo interculturale.
MISFF Project “Idee per il Cinem a”. Fare Cinema per le giovani generazioni è importante
per dare giusto credito alla propria creatività.
Non è facile tuttavia comprendere e governare i
meccanismi economici e finanziari. Il Festival,
grazie alla collaborazione con Alessandro Gran
de, docente del recente Stage Nazionale Fedic,
ha voluto offrire una Piattaforma di incontri,
scambi di idee, sceneggiature, progetti e collaborazioni fra i tanti autori presenti. I diversi
“mestieri del Cinema” hanno trovato nel Festival uno spazio ideale grazie al quale creare
“Sinergie di Produzione”. Lo scopo del Festival
era e rimane l’attiva collaborazione nel generare nuovi Progetti Cinematografici, essere quindi
una naturale “Vetrina” per la “Promozione” di
nuovi progetti culturali anche grazie a nuove
iniziative per la “Co-produzione” in ambito
Europeo.
Considerato il corposo programma delle otto
giornate (18-25 ottobre) ci limitiamo ad entrare
nel merito degli aspetti o temi ritenuti rilevanti,
confermando la piena riuscita della manifestazione in tutti i suoi aspetti.
Un Festival im pegnato nelle tematiche socia
li riesce a m ettere in evidenza “il senso di
appartenenza”. La “Apertura Ufficiale” del Festival si è tenuta nel Salone Storico delle Terme
Excelsior.
Lo Stabilimento Excelsior di Montecatini Terme.
Come anticipato nel programma il Festival ha
voluto rendere un omaggio speciale alla Croce
Rossa Italiana e al suo contributo nella “Grande Guerra”. Il tema impegnativo ma coerente
con il Festival poiché “Identità” è anche il sentimento patriottico che ci lega agli eventi che, nel
bene e nel male, appartengono a tutti noi. Sono
stati presentati Filmati inediti e Slide show con
immagini storiche della Prima Guerra Mondiale.
Il relatore ufficiale per il Corpo Militare è stato il
1° Cap.com. CRI RN Riccardo Toti che ha riper
corso l’evoluzione degli ambienti di ricovero dei
feriti e i mezzi di trasporto (manutrainatiippotrainati-veicoli e treni). L’Ispettorato II.V.V
CRI Comitato Locale di Pescia e la Delegazione di Montecatini Terme e Massa e Cozzile
hanno dato voce alle “lettere dal fronte” interpretate da commosse sorelle e ispettrice
(M.Pagni). La serata ha registrato il tutto esaurito e il plauso del pubblico e dei tanti volontari
presenti.
Come già avvenne lo scorso anno, il Festival
ha tenuto una sua giornata anche a Firenze
(lunedì 19). Si è svolta al Cinema Fulgor, dove
è stato presentato il “Programma di Cinema
Portoghese” e una selezione di Corti ToscaniItaliani con l’intento di aumentare l’audience
generale e il bacino d’interesse del Festival.
Nella stessa giornata, alla “Scuola di Cinema
Immagina” di Firenze si è tenuta una “lezione”
n° 26 –
sugli archetipi del Cinema Portoghese. La
“Lectures” è stata condotta da Rita Capucho,
che è considerata fra le più autorevoli personalità del Cinema Portoghese. Coordinatrice dei
Programmi e delle Conferenze del Festival di
Avanca ha da poco lanciato un nuovo Festival
a Sao Tomè. È laureata all’Università di Coimbra, ed è ricercatrice delle origini del linguaggio
cinematografico nella regione di Aveiro, sua
città di origine. Il tema dell’incontro, al quale
hanno partecipato i giovani studenti della Scuola di Cinema, verteva sulle analogie e differenze nei sistemi di produzione del cinema indipendente fra Italia, Portogallo e, più in
generale, in Europa.
no presenti in sala.
L’Handicap nel Cinem a, nelle Scuole e nel
sociale. Grazie allo straordinario lavoro e alla
selezione presentata da Flavia Vargas (autore
vole membro di Giuria) per conto del FestivalInternational-du-Film-sur-Handicap sono stati
presentati 4 film, compreso l’acclamato e
poetico “La Petite Casserole” di Eric
Montchaud che ha fatto comprendere ai giovani alunni presenti come il tema dell’Handicap
può essere ”diversamente” trattato dalle Scuole
e nella società. Il corto Francese ha ottenuto
una “Menzione D’Onore” dedicata alla “IDENTITÀ & APPARTENENZA” per aver saputo
trattare con sapiente delicatezza il tema dell’inclusione sociale con i giovani studenti.
Nella stessa mattina il Presidente del LEO Club
di Montecatini Terme Dott. Alessandro Bondì
ha proiettato alcune video-testimonianze e slides sui “servizi” svolti dalla sua Associazione a
favore dei giovani handicappati che si cimentano nello sport e nel tempo libero, un ulteriore
“sguardo” positivo sull’handicap.
Marcello Zeppi e Rita Capucho.
Il Cineclub di Avanca, organizzatore del Festival omonimo, è produttore di film da oltre 17
anni, ed è gemellato con il Cineclub Fedic
Firenze; in virtù di questo legame un suo
autorevole dirigente (Rita Capucho) ha voluto
essere presente all’incontro programmato dal
MISFF66.
Una giornata del Festival (martedì 20) ha avuto
come teatro la città di Pistoia, con una serata
di proiezioni al cinema Lux è stata motivo di
incontro e dibattito fra autori in Concorso e
ospiti importanti come la madrina della serata
l’attrice Isabel Russinova, che insieme al
regista Rodolfo Martinelli Carraresi ha
presentato il suo ultimo film “Il Popolo di Re
Hereuka”, durante la serata sono stati presentati altri nuovi Progetti Internazionali come
USONI di Marc Rigaudis (tema immigrazione
reverse), il documentario spirituale sul Tibet
dell‘autrice russa Claire Vidal, Algien di
Roberto Valdes, SK-Sonder Kom m ando di
Nicola Ragone, da far notare che gli autori era
La serata finale, sabato 24 ottobre, svolta
sempre nel Salone Storico delle Terme Excelsior di Montecatini, è stata la serata di maggior
successo del Festival (in termini di partecipazione del pubblico), in questa occasione il supporto dei Lions è stato evidente e generoso e
per questo è naturale ringraziare coloro che
sono stati artefici: Il Presidente del Lions Club
di Montecatini Franco Baldaccini e il Socio
storico Luciano Calzolari che ha coordinato le
adesioni, il Presidente Lions di Pistoia Marcello Paris, la Presidente dei Lions di Pescia
Guja Guidi, per il Lions Club Michelangelo di
Firenze ha coordinato le presenze Paolo Netti.
Il pittore di manifesti Silvano “Nano” Cam peggi, autore di oltre tremila manifesti tra i più
celebri del cinema italiano e internazionale del
dopoguerra, è stato insignito dell’Airone d’oro
alla carriera. Non tutti sanno che Campeggi ha
iniziato la sua carriera a Montecatini al servizio
della Croce Rossa Internazionale prima di volare a Hollyw ood.
n° 26 –
Hanno ricevuto un Airone l’attrice Barbara
Enrichi – la Selvaggia del “Ciclone” di Pieraccioni – e l’attore e regista Edoardo Gabbriellini, recentemente autore del film “Padroni
di casa” con Gianni Morandi.
Barbara Enrichi e Edoardo Gabbrielli.
Durante la serata si sono succeduti gli
interventi di attori brillanti, ciascuno con un suo
monologo, e con un breve intervento m usicale affidato a Nicola Pecci, già protagonista di
uno spettacolo dedicato a Sergio Endrigo.
Pecci ha cantato canzoni dalla colonna sonora
del film di Monicelli “Romanzo popolare” accom
pagnato alla chitarra dal conduttore Giovanni
Bogani. Ritmo, personaggi, battute, niente
noia.
Un omaggio è stato dedicato al cinema di
Mario Monicelli, nel centenario della nascita,
con la proiezione del film /intervista “Il signor
Monicelli” di Alberto Tempi, che raccoglie una
lunga intervista con il regista, insieme a una
intervista con Vittorio Gassman.
E, anche quest’anno, riuscendo a mantenere
un prezioso dettaglio: l’assoluta gratuità di
tutti gli eventi.
Tra i ringraziamenti doverosi che l’Associazione Montecatini Cinema (AMC) e il Festival
(MISFF66) devono fare ci sono quelli indirizzati
al Presidente della Provincia di Pistoia Rinaldo
Vanni che ha consentito la svolgimento della
66esima edizione grazie alla collaborazione
congiunta che ha permesso l’utilizzo del Palazzo del Turismo, al Sindaco di Montecatini
Terme Giuseppe Bellandi, all’Assessore alla
Cultura Prof. Bruno Ialuna, a Helga Bracali,
Assessore allo sviluppo Economico, al Dott.
Ennio Rucco, Assessore alla Pubblica Istruzione e, per i conseguenti atti, al Dott. Moreno
Seghi, al Dott. Ferretti e a tutti i Dirigenti e
Funzionari degli Uffici della Cultura di Pistoia e
di Montecatini Terme.
L’ultimo grazie al MIBACT, Direzione Generale
Cinema, ai membri della Commissione che
hanno saputo decifrare il valore del Festival, il
valore delle relazioni intercorse con la
Comunità Europea, il fecondo quanto proficuo
rapporto con le Scuole di Montecatini Terme.
Mario Monicelli
Riassumendo: un Festival che ha portato all’attenzione del pubblico una grande quantità di
ottim i cortom etraggi provenienti da tutto il
mondo, e che non ha tralasciato l’aspetto spettacolare della manifestazione, l’obbligo di tener
fede alla radice stessa del nome “Festival”:
che sia, prima di tutto, una festa.
Marcello Zeppi
Presidente
dell’Associazione Montecatini Cinema & MISFF66
n° 26 –
Montecatini, 24 ottobre 2015
Atto della Giuria Internazionale MISSFF2015
Membri della giuria
Presidente: Alfonso Palazón (Spagna)
Membri: Rita Capucho (Portogallo), Edoardo Tabasso (Italia), Roberto Valdes (Messico), Flavia
Vargas (Brasile).
1. Best short soundtrack
Fongopolis (Slovacchia) by Joanna Kozuch
La musica è un personaggio capace di dare ritmo e gli elementi narrativi sono capaci di
conquistare il narratore. L’immagine e la musica armonizzano in maniera perfetta apportando una
narrativa stupenda.
2. Best Short experimental
Salt (Italia) producer & director Alessandro Ingaria
Si può raccontare l’attualità senza cadere nella banalità. Salt riesce a farlo creando un universo nel
quale gli elementi della natura mostrano tutta la loro forza come analogía dei drammi umani.
3. Best Short Anim ation
The Hunt (Russia) director Aleksei Zhitinskii
Attraverso l’animazione cinematográfica si possono umanizzare i personaggi. In “The Hunt” si
capisce che il cervo ha più sensibilità e coraggio degli uomini, e questo short coglie questo
obiettivo.
4. Best Short Fiction
Papa dans Maman (Francia) by Fabrice Bracq
Capace di comunicare ai grandi come ai più giovani in piena sintonía con gli occhi dello spettatore
che diventa complice appassionato della storia dei personaggi.
5. Best Short Docum entary
Tres mujeres (Spagna) director Alexis Delgado Burdalo
La struttura del documentario offre soluzioni e un punto di vista originali rispetto ai non fiction
usuali. Il ritmo narrativo sorprende ed è empático alla realtà che racconta.
6. Best Short Opera Prim a
Aidiyet (Turchia) director Serkan Ertekin
Capace di catturare simboli ed emozioni irrazionali per raccontare e condividere il mondo di oggi.
7. Best Short Film
The way of tea (Francia) director M arc Fouchard
Per la capacità di cogliere i rischi e sapere andare oltre la propia identità per trovare nuove
soluzioni per dialogare rispettando le differenze, anche quelle che non ci piacciono.
Il presidente della giuria
Alfonso Palazón
n° 26 –
MORANDO MORANDINI:
GIURATO AUTOREVOLE IN FESTIVAL ED EVENTI FEDIC
di Paolo Micalizzi
Con la scomparsa di
Morando Morandini la
critica cinematografica perde un decano
della categoria, ma
anche un valido intellettuale, cui molti
hanno fatto riferimento, per le sue recensioni e per i libri scritti
nell’esercitare questa
Paolo Micalizzi
complessa attività.
Un critico, Morando Morandini, che ha
sempre seguito con interesse e attenzione
anche il mondo del cortometraggio e dei
filmmakers indipendenti tanto da inserire
un’apposita sezione, a cura della figlia Luisa, nel famoso Dizionario da lui ideato e
curato inizialmente insieme alla moglie
Laura con l’aggiunta successiva, appunto,
della figlia.
Con la Fedic, Morando Morandini, ha avuto
un buon rapporto grazie anche al sottoscritto che lo aveva conosciuto in tanti anni
di frequentazione di Festival e che lo chiamò in giuria al Premio Fedic sin dalla sua
terza edizione. Era il 1995 e il Premio fu
attribuito al film di Marco Tullio Giordana
“Pasolini-Un delitto italiano”.
Fu anche attribuita una Menzione particolare a “I racconti di Vittoria” di Antonietta De
Lillo e nel 1996, quando invitai il film al
”Valdarno Cinema Fedic”, fu proprio
Morandini a presentarlo insieme alla
regista.
Dopo il 1995, Morando, quando i suoi impe
gni alla Mostra lo consentivano ne fece
volentieri parte in più occasioni: nel 1997 e
nel 2003 fu Presidente di Giuria e nel 2002
e 2004 e dal 2007 al 2010 autorevole
membro.
Nel 1999, poi, come Direttore Artistico di
“Valdarno Cinema Fedic” lo chiamai a far
parte della Giuria presieduta dal regista
Mario Monicelli e composta anche dall’attrice Carla Gravina.
Morando Morandini
Morando Morandini frequentò, come
giurato, anche “FilmVideo” di Montecatini e,
ricordo, che in un Convegno presentò un
suo Decalogo per giovani registi che è
stato poi pubblicato e si può leggere,
utilmente, nel suo volume “Non sono che
un critico” del 1995, rieditato da “Il Castoro”
nel 2003, che va letto come contributo a
capire meglio il mestiere del critico cinematografico. Un libro che nasce dalla sua lunga esperienza nel cinema e che si legge
piacevolmente, uscendone culturalmente ar
ricchiti. Molte grazie Morando.
n° 26 –
n° 26 –
n° 26 –
LO SCAFFALE
a cura di Federico Felloni
“Arrivederci amore, ciao”
- Carlotto tra cinismo e romanticismo di Federico Felloni
La fine di qualsivoglia storia d'amore, breve o lunga
che sia, è sempre accompagnato da una canzone.
Vuoi che passasse alla
radio in quel momento,
vuoi che esca dalla cuffie
dell'immancabile iphone
ogni generazione ha vissu
to il suo attimo di strazio
con una colonna sonora,
regalata o scelta, a fare
da sottofondo.
La canzone di Caterina Ca
Federico Felloni
selli che contiene la poetica frase Arrivederci amore, ciao è stata di certo un
cult negli anni 60-70 per cuori straziati col suo testo
fatto apposta per abbandoni o addii da cinema.
In questi giorni, so anche il perché, il ritornello mi è
tornato in mente insieme al ricordo di un libro e di
un autore che per me è stato una passione, Massimo Carlotto.
Carlotto ha una vita che di per sé è un romanzo:
sale suo malgrado alla ribalta delle cronache con un
caso giudiziario. A Padova, quando aveva 19 anni,
svolge un'indagine personale sullo spaccio di droga
nel suo quartiere quando passando davanti alla
casa della sorella sente delle grida dalla villetta
bifamiliare (l'altro appartamento era quello affittato
dalla sorella) che ha la porta aperta e scopre in un
ripostiglio una ragazza che conosce vagamente
coperta di sangue, ormai agonizzante. Massimo
cerca di soccorrere la vittima e si sporca del suo
sangue, ma poi, anziché avvertire la polizia, spaventato, fugge.
È solo dopo aver raccontato l'episodio a due amici e
ad un avvocato, che Massimo si presenta spontaneamente ai Carabinieri assieme al legale; racconta
di aver trovato la vittima ancora viva. Purtroppo il
suo ruolo di testimone si tramuta in accusa di
omicidio e per lui si spalancano le porte del carcere.
Su di lui si scatena una “persecuzione giudiziaria”
forse anche per le sue idee, è membro di Lotta
Continua.
Dopo aver subito una lunga condanna di terzo
grado si rende latitante prima a Parigi poi in
Messico dove viene fermato ed estradato in Italia;
dopo una tribolata lotta giudiziaria e di opinione
ottiene la grazia da Oscar Luigi Scalfaro.
Carlotto, che ho avuto modo di conoscere in varie
presentazioni, non accetta che si citi o parli in pubblico del suo caso giudiziario, per altro ben esposto
nel volume Il fuggiasco, ma parla solo dei suoi libri:
gialli noir che si ambientano spesso nella amataodiata zona del Padovano abbandonata da anni in
favore di Cagliari.
Fra i suoi successi (è autore di milioni di copie
vendute) spicca a mio avviso Arrivederci amore,
ciao, il ritratto di un cinico ex brigatista delatore che
rientra nella vita civile, appunto nel padovano, dopo
aver tradito amici e compagni dell'epoca.
Giorgio Pellegrini (personaggio che tornerà poi in
altri lavori di Carlotto) è dotato di uno spiccato e
bieco egoismo, e di una stupefacente lucida freddezza, striscia come un'ombra attraverso i più
disparati ambienti malavitosi con grande abilità.
Scaltro, intelligente e privo di qualsiasi sentimento,
particolarmente spregevole e crudele con le donne
vuole ripulirsi anche a costo di sporcarsi quelle mani
già luride di sangue. Personaggio tanto odioso
quanto incomprensibilmente accattivante al pubblico
femminile (nei blog di lettura le donne anelano, a
parole, un compagno come lui) a cui forse fa sentire
quel brivido malato di attrazione per il delinquente di
turno. L'ambiente in cui si sviluppa la storia non è
meglio di lui, un nord Italia anni ‘80 senza scrupoli e
soggiogato dal Dio denaro.
Il film del 2006 diretto da Michele Soavi con protagonista il grande Alessio Boni riesce a mantenere la
fascinosa atmosfera del libro (impresa non facile)
anche se, forse, indugia un po' troppo in violenze,
nel libro solo accennate. Il ritornello della canzone
della Caselli nella sua bellezza rende comunque più
umano il clima glaciale. Alla fine, molto semplicemente, è un bel film.
Entrambi, libro e film, nel loro cinismo ci regalano
però una seconda lettura: Pellegrini rappresenta
quell'estremo a cui nessuno, seppur affascinato dal
suo stile di vita, potrà mai arrivare. È lo specchio
dove si riflettono le ombre malvagie di ognuno di noi
quasi a rinchiuderle e a tenerle fuori dalla nostra
vita. Un personaggio che nella sua assoluta bassezza morale riporta in noi quei sentimenti di umanità
che credevamo perduti.
Racchiudere in se stesso tutti i mali del mondo fa di
Pellegrini un eroe, forse anche romantico...
n° 26 –
ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC
IMMAGINI & SUONO
Creato in Festa 2015
Un bellissimo incontro quello della comunità monastica di Siloe (GR) con il suo evento
"Creato in Festa 2015" che si è svolto domenica 30 agosto. Un luogo di preghiera con il
tema riguardante l'uomo di questo tempo afflitto da tante problematiche a cui è chiamato a
riflettere e contribuire a "coltivare l'umano" custode del creato.
A terminare la manifestazione è stato scelto e
proiettato il Videoclip "Kyrie Eleison" di Lauro
Crociani realizzato con Immagini e Suono Fedic Chianciano Terme presso l'istituto
Alberghiero "P.Artusi". Il frate benedettino
Roberto Lanzi ha presentato con grandi elogi
l'opera che ha riscosso applausi dal pubblico
presente, il suo Autore ha avuto modo di
spiegare sul palco come è nato questo
videoclip, un'idea semplice e per questi
momenti di grande speranza.
Cristiana Vitalesta
Ho scelto un libro per amico
Il mese di ottobre vede l’associazione Culturale Immagini e Suono – Fedic Chianciano
Terme tornare a impegnarsi per la trasmissione televisiva “Ho scelto un lib ro per amico” in
onda su Tele Idea, emittente tra Siena, Arezzo e Perugia.
Questa seconda edizione è reduce dal successo primaverile in
cui scrittori locali hanno presentato la loro recente produzione.
Una bella opportunità per farsi conoscere offerta gratuitamente
da Immagini e Suono. L’associazione usa lo strumento
audiovisivo per spaziare nella cultura in maniera molto ampia.
Quindi non solo musica dal vivo o cortometraggi.
A presentare le puntate sui libri sono: Maria Carla Gambacurta,
Lorenzo Borzillo, Emanuela Cioli; lo staff tecnico è composto da
Francesco Bacconi, Cristiana Vitalesta e Lauro Crociani.
Due mesi di incontri tra persone creative dove si fanno belle
amicizie, uno scambio vitale per stare bene e in crescita.
n° 26 –
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LO STAGE FEDIC 2015
La serata del 30 settembre 2015, in programma al
Cineclub FEDIC Piemonte, è stata dedicata allo
STAGE FEDIC svoltosi a
CALCI (PI) sul tema della
SCENEGGIATURA.
In breve, racconterò dall’inizio sulla mia partecipazione allo Stage.
Un giorno, nel mese di
agosto 2015, ricevo una
telefonata dal Presidente
Pino Leto
della FEDIC, Roberto Merlino, il quale mi comunica di aver vinto un premio
per il mio video ACQUA VITA E MORTE, presentato
al concorso FEDIC-ACQUE. Il riconoscimento consiste in 5 tessere FEDIC per il Cineclub e uno
sconto sulla partecipazione allo STAGE.
Soddisfatto e incuriosito, ringrazio Roberto e accetto
l’iscrizione a partecipare. La durata prevista è di 5
giorni, a Calci in provincia di Pisa, nell’ormai famoso Agriturismo I FELLONI.
Il mattino del 3 settembre, parto da Torino per Pisa,
affrontando circa 400 km di viaggio. Arrivo a Calci e
dopo ancora pochi km, siamo all’Agriturismo I
FELLONI.
Qui, siamo stati accolti dalla gentile proprietaria, e
subito dopo, dal presidente della FEDIC, Roberto
Merlino, che non conoscevo ancora personalmente,
ma, la sua cortese accoglienza e professionalità, mi
ha fatto entrare subito in empatia. Appena dopo, è
arrivato il collaboratore del Presidente, Maurizio
Palmieri, che mi ha subito messo a mio agio e, dopo
avermi assegnato la camera, mi ha illustrato, brevemente, il programma della giornata.
La riunione dei partecipanti, una trentina, avviene
nella sala già attrezzata con sedie, tavolo con PC,
Monitor, ecc. A questo punto, arriva il docente
Alessandro Grande, che viene presentato dal
Presidente Merlino.
Alessandro si presenta come un giovane, di
Catanzaro, laureato in Storia, scienze e tecniche
dello spettacolo, oggi, impegnato nel cinema come
Regista e Sceneggiatore, realizzando nel tempo,
molti tra film e cortometraggi, che hanno avuto vari
riconoscimenti di prestigio in vari concorsi Nazionali
e Internazionali.
Ci spiega brevemente il programma: realizzare una
sceneggiatura, pronta per essere girata e montata il
prossimo anno, magari dagli stessi partecipanti.
La partenza è sempre dall’idea, per un racconto,
possibilmente originale e accattivante. Si procede
con la stesura del soggetto, cioè un breve racconto,
con scrittura semplice e scorrevole, che illustra la
trama del cortometraggio.
I partecipanti vengono organizzati in 5 squadre da 6
persone, che svilupperanno in modo indipendente
versioni diverse di soggetti. Questi, saranno analizzati dall’insieme dei gruppi, in modo collaborativo,
partecipativo e creativo, selezionando alla fine, il
soggetto che esprimerà le caratteristiche migliori,
che verrà scelto per realizzare la sceneggiatura
finale.
Dopo questa positiva esperienza mi sento di affermare sinceramente, che la conduzione delle “lezioni” di Alessandro Grande sono state di una professionalità unica. Il modo di approccio con i partecipanti non è mai da “professore in cattedra”, ma,
sempre diretto, coinvolgente e disponibile a condividere con i partecipanti, spronandoli a pensare e
fantasticare… Quindi, alla fine, penso di aver trascorso 5 giorni in un ambiente naturale meraviglioso, con tante persone con la passione per il
cinema, arricchiti da un’esperienza che si va a
sommare a quella precedente.
Inoltre, una cosa che mi ha fatto riflettere, è che ho
passato 5 giorni in FULL IMMERSION, isolati dal
mondo esterno delle notizie TV, ecc., senza accorgermene. Quasi come un sogno.
Ne approfitto per salutare e ringraziare Alessandro
Grande, Roberto Merlino, Maurizio Palmieri, per la
loro disponibilità, professionalità organizzativa.
Naturalmente un saluto a tutti i partecipanti,
provenienti da tutta Italia, con i quali sono rimasto in
contatto via Web. Dopo l’esposizione, di questa mia
esperienza positiva dello Stage, in chiusura, ho
proposto ai Soci del Cineclub, la visione di alcuni
filmati di repertorio, molto interessanti, della storia
del cinema, dove i grandi Sceneggiatori famosi,
illustrano il loro stile e le loro esperienze.
Pino Leto
Cineclub Fedic Piemonte
n° 26 –
ROLF MANDOLESI
Una vita d’immagini
Il 14 ottobre 2015 per il
Cineclub Fedic Piemonte è, sicuramente, stato
un giorno molto importante ricco di attese e di
piacevoli momenti grazie alla presenza di Rolf
Mandolesi.
Dedicare una serata ad
alcune delle sue più
belle ed interessanti
opere era un “dovere”,
Giorgio Sabbatini
oltre c he un “piacere”,
poiché dall’esperienza di un Autore che ha
vinto, in più di cinquant’anni di attività, oltre
1200 premi c’è solo da imparare e fare “tesoro”
della sua “arte” di grande osservatore del mondo che ci circonda.
Associazioni culturali, università e Cineclub in
Italia, Germania, Austria, Spagna e Russia gli
hanno dedicato più di trenta “personali”, dandogli modo di presentare e discutere le sue
“opere” con una moltitudine di persone interessate al “linguaggio filmico”.
Rolf Mandolesi è, indubbiamente, il Filmmaker
più noto in Italia per la qualità delle “opere”
prodotte e per la capacità di esprimere le proprie idee attraverso la ricerca di un costante
dialogo delle immagini.
Rolf Mandolesi
Presidente del Cineclub “Super8 & Video Club
Merano Fedic”, Consigliere del Comitato
UNICA (Union Internationale du Cinéma UNESCO), è entrato nella Fedic (Federazione
Italiana dei Cineclub), nel lontano 1961.
Ha sempre seguito con grande passione l’evolu
zione tecnologica cercando di utilizzare nel modo migliore gli strumenti che il tempo metteva a
sua disposizione. Così, dopo tanti anni di normale uso della pellicola non ha esitato un
istante ad affrontare l’era del digitale, continuando ad affinare la sua tecnica nella ripresa
delle immagini e nel montaggio, con il preciso
intento di trovare nuove forme espressive del
“linguaggio cinematografico”.
Otto sono le opere proiettate e discusse insieme a Rolf. Tutte capaci di trasmettere forti emo
zioni e di coinvolgere il pubblico nella narrazione filmica in modo davvero sorprendente.
Tutte le opere, di Rolf Mandolesi, sono state
ampiamente discusse con il pubblico.
La tecnica adottata per raccontare lo sfruttamento dei “piccoli” pescatori, impegnati a vendere il frutto della loro fatica, nel film “Pesci
grossi e pesci piccoli” del 1969, è molto moderna, basata su un perfetto montaggio che
coglie un’infinità di particolari, dall’espressione
dei volti al linguaggio dei gesti e degli sguardi,
che fanno comprendere lo strano meccanismo
instaurato dai “grossi” commercianti, quelli che
detengono il potere di un mercato nel quale il
prodotto pescato è venduto attraverso un’anomala asta, fatta al ribasso del prezzo che ogni
venditore è costretto ad accettare se vuole sopravvivere. La splendida fotografia in bianco e
nero, ricca di definizione, rende più crudo il
documento presentato che si avvale di una
colonna sonora originale nella quale le voci
della contrattazione assumono il ruolo di
“colonna guida” attraverso un ritmo cadenzato,
n° 26 –
quasi musicale, che obbliga lo spettatore a vive
re “in diretta” la pesante vita affrontata, quotidianamente, dalla “gente di mare”.
Nel cinema di Mandolesi si trovano momenti di
grande poesia dove le immagini riescono a
suggerire le parole non scritte donando le
emozioni più profonde che i personaggi vivono
nella loro realtà. È quanto accade nel film
“L’attesa” del 1976, una storia vera dove un
pensionato ultrasettantenne e sua moglie atten
dono da 19 anni la visita del figlio emigrato in
Australia nel lontano 1956. Le inquadrature che
si alternano mettono in evidenza la sofferenza
per un’attesa che si è prolungata troppo nel
tempo al punto di temere che l’incontro, tanto
desiderato, possa appartenere solo ad un proprio sogno. L’istante del ricongiungimento del
figlio con la famiglia è stato ripreso con la
sensibilità propria dell’Autore che vive la profonda emozione di un momento che chiude il
periodo dell’attesa per dare spazio allo sfogo
naturale dei sentimenti, con semplici baci ed
abbracci che danno gioia e colore ad un vicenda che felicemente trova la più giusta conclusione.
L’incontro con Rolf Mandolesi ha messo in
evidenza l’interessante “linguaggio filmico”
adottato nelle differenti opere.
Il mezzo cinematografico e un’adeguata fantasia dell’Autore possono dare vita a situazioni
nelle quali realtà e irrealtà convivono in armonia suscitando, nel pubblico, momenti di sana
riflessione. Tutto ciò accade in “Cake (Torta)”
del 1985, dove i personaggi del racconto metto
no a nudo i propri sentimenti e le sensazioni
che, normalmente, nel quotidiano sono falsati o
addirittura nascosti. È un modo interessante
per dare la possibilità all’Autore di mostrare
quella parte di “irreale filmico” che molte volte
può essere più attendibile della realtà.
Un pubblico particolarmente attento ha seguito
con interesse la discussione delle opere.
La scelta degli attori è molto funzionale poiché
la caratterizzazione dei differenti personaggi è
ampiamente raggiunta in base ad un’interpretazione credibile anche nell’eccesso di situazioni particolarmente singolari. Un ottimo esem
pio per scandagliare a fondo l’animo umano
dando un aspetto, talvolta, impietoso delle diffe
renze non solo caratteriali dei singoli personaggi, ma anche lontane dal concepire la vita
come elemento unico ed essenziale nel rispetto
dei sentimenti umani.
Un film che mi ha sempre affascinato per la bel
lezza della sua semplicità e per un montaggio
davvero essenziale e altamente coinvolgente è
“Uom ini” del 1988. Un titolo perfetto poiché
sintetizza un momento di grande aggregazione
che vede impegnate persone che da uno sforzo collettivo cercano di procurarsi il cibo per
fronteggiare una vita dura, da affrontare ogni
giorno con impegno e determinazione. In questo film, Rolf, riesce a cogliere la fatica che si
dipinge sui volti di coloro che portano a riva
una grande rete nella quale dovrebbe trovarsi il
cibo necessario alla loro esistenza. Le inquadrature che si susseguono, secondo il suono
ritmato che descrive l’azione di recupero della
rete, sono ricche di particolari che mettono in
evidenza non soltanto la fatica degli uomini ma
anche la loro speranza per un futuro migliore,
con la consueta gestualità che si ripete ogni
giorno e che fa parte, ormai, di un rito vero e
proprio. Un’opera che mette in evidenza come
alla fatica dell’uomo non sempre corrisponda
un risultato confortante.
Il tema del “potere” Mandolesi lo sviluppa con
grande determinazione nel film “Mala tem pora”
del 2002. L’abbattimento di alberi secolari non
appare, certamente, un ostacolo per coloro che
detengono il “potere” e impongono le proprie
n° 26 –
idee con decisioni antidemocratiche. L’affronto
che la “natura” subisce e che il cittadino è costretto ad accettare pone grandi interrogativi di
fronte ad un futuro incerto. Bellissima la sequenza dell’abbattimento degli alberi presentata come le violenze fatte alle persone in un
campo di concentramento nazista! Purtroppo,
gli interessi economici dei “pochissimi” prevalgono sempre, con scelte totalitarie, sui “tantissimi” costretti a sopportare soprusi e forme di
violenze psicologiche.
A Rolf Mandolesi è stata consegnata la targa
“OSPITE D’ONORE” per ricordare una serata
di grande arricchimento culturale.
A Rolf Mandolesi è
stata consegnato una
“Targa” con la seguente
motivazione: “A Rolf
Mandolesi stimato Fimmaker
OSPITE D’ONORE del Cinec lub
Fedic Piemonte Torino, 14 ottobre 2015”.
Una serata, quindi, ricca di piacevoli discussioni con un Autore che si è prodigato in ampie
spiegazioni delle opere presentate, sostenendo
un dibattito sempre molto costruttivo e dando
alcuni preziosi consigli a tutti coloro che intendano esprimere le proprie sensazioni e sentimenti attraverso l’uso del “linguaggio cinematografico” dove immagini, musiche e rumori creano quella magica atmosfera che si chiama
“Cinema”, dove se i sogni possono diventare
realtà, la realtà può essere sempre presentata
e denunciata con la forza della verità.
Giorgio Sabbatini
Presidente Cineclub Fedic Piemonte
Consigliere Nazionale Fedic
Maria Maddalena Beltramo
“Presidente Onorario”
del Cineclub Fedic Piemonte
Ci sono momenti della vita che non si possono dimenticare proprio come alcune persone che, per
la loro personalità e per l’attività che hanno svolto in tanti anni, le sentiamo sempre particolarmente
vicine per quella forma di profonda Amicizia che ci ha permesso di affrontare e superare i problemi
che il nostro Cineclub Fedic Piemonte, nel tempo, ha incontrato.
Mi riferisco ad una persona straordinaria che risponde al
nome di Maria Maddalena Beltramo, una vera “colonna”
della Fedic (Federazione Italiana dei Cineclub) alla quale
ha dato molto con la propria capacità organizzativa e con
l’entusiasmo più sincero di chi tanto ama il “Cinema
corto”. Non è facile incontrare una persona tanto
disponibile e, soprattutto, capace di proporre attività e
consigli che hanno permesso, al nostro Cineclub, in tanti
anni di assidua frequentazione, di svilupparsi e di
crescere culturalmente.
Per questo suo impegno, che accompagna la nostra attività da tanto tempo, il Consiglio Direttivo
del Cineclub Fedic Piemonte ha deciso di nominare Maria Maddalena Beltramo “Presidente
Onorario” consegnandole, la sera del 14 ottobre 2015, una “Targa” per ricordare tutto il lavoro
svolto e per non dimenticare quel senso di appartenenza alla Federazione e, soprattutto, al nostro
Cineclub.
Giorgio Sabbatini
n° 26 –
L’ottobre
del Cineclub “Delta del Po”
Nel mese di ottobre sono iniziati i Corsi del Cineclub, rivolti ai Soci. I Corsi di fotografia e
ripresa video, rispettivamente con gli insegnanti Antonio Roma, professionista quotato e
titolare di uno studio fotografico, e Massimo Stagni, colonna del cineclub e più volte
vincitore di premi.
A seguire verranno il Corso di montaggio video, a gennaio 2016, tenuto da Maurizio
Burgato, storico filmmaker del Delta e infine il Corso per la realizzazione di un
cortometraggio a cura di Maurizio Burgato e Carlo Menegatti.
Sono iniziati anche i Corsi della Università del Tempo Libero, organizzati dal Cineclub,
tenuti da volontari dello stesso Cineclub, in collaborazione e con la messa a disposizione
della propria sede dell'Auser di Lagosanto, con il patrocinio del Comune di Lagosanto. I
Corsi riguardano materie tra le più varie, da Italiano, Storia, informatica, lingue straniere,
creatività artistica a medicina, disegno, escursioni naturalistiche, ecc. nell'anno
accademico 2014/2015 i corsisti partecipanti sono stati 182.
Nel mese di ottobre un incontro particolarmente
interessante, la sera del 28 una cena conviviale con
Lino Capolicchio, per parlare della sua storia, della sua
esperienza di vita sul set, di registi, di film, di cultura,
insieme ad un protagonista importante del nostro
cinema.
La sala Florestano Vancini era colma di partecipanti, le
interviste della stampa locale, le domande dei Soci
sono state numerose e si è stabilito un ottimo clima "familiare". Una serata che è
culminata con i ricordi, gli aneddoti e le curiosità, fino alla proiezione del film "La casa dalle
finestre che ridono".
L'attore ha ricordato, sollecitato da Anna Quarzi, i suoi rapporti
con Fedic, quando fu ospite da regista, al Festival di San
Giovanni Valdarno. Una serata piacevole e istruttiva, che si
inserisce nelle iniziative del Cineclub, fra cinema, storia e
territorio.
Carlo Menegatti
Presidente Cineclub Fedic “Delta del Po”
n° 26 –
Lo sguardo
critico
“L’ombre des femmes”
L’amore nell’ultimo film di Garrel
di Marino Demata
Dalla parte delle donne. Come sempre quando
si tratta di Philippe Garrel. E in questa ultima
bella opera il regista, a scanso di equivoci,
affida alla voce narrante (che poi è quella del
figlio), che di tanto in tanto interviene esplicitando alcuni concetti e mettendo in chiaro
alcune problematiche, il compito di comunicare
allo spettatore il suo punto di vista. Che è
quello di una ferma condanna di una conce
zione maschilista tarda a morire, in base alla
quale il tradimento da parte dell’uomo è molto
meno grave di quello della donna. È uno
zoccolo duro difficile da scalfire nell’immaginario collettivo: molti a parole sono d’accordo
con Garrel, ma poi nel loro intimo magari
tendono a solidarizzare col maschio di turno,
quel Pierre (Stanislas Merhar), il quale, una
volta incontrata Elisabeth (Lena Paugam), non
ci pensa su due volte ad andare a letto con lei,
tradendo sua moglie Manon (Clotilde Courau).
Pierre ritiene che sia sufficiente, come estremo
atto di onestà (!), chiarire alla sua amante che
lui è un uomo sposato, che con la moglie ci sta
benissimo e che da lui non ci si può attendere
altro che un rapporto basato solo sul sesso. La
sua coscienza sembra essere in tal modo a
posto e tutto sembra mettersi nella giusta
prospettiva, dal momento che Elisabeth, la sua
amante, sembra accontentarsi di questo ruolo
da comprimaria, anche perché capisce di non
poter aspirare ad altro.
L’Ombre des femmes, presentato con gran
successo di pubblico e critica alla Quinzaine a
Cannes 1015, ha chiuso ieri sera, con la
presenza del regista, l’annuale manifestazione
fiorentina “France-Odeon”, uno spaccato del cinema francese più recente. E l’ha chiusa nel
migliore dei modi.
Si, perché Garrel come
al solito è bravissimo a
costruire situazioni-limi
te in cui l’amore viene
visto come privazione,
sottrazione di qualcosa,
perdita di parte di se
stessi. Ritorna dunque,
con diversi protagonisti,
su quella tesi che costituisce la sostanza e la
costante del suo cinePhilippe Garrel
ma, nei tardi anni ’70
come nel 2015.
Allora come oggi, Garrel è forse l’unico regista
a sapere come raccontare e affrontare l’amore.
In “L’ombre des femmes” fin dall’inizio compren
diamo che Pierre e Manon hanno bisogno di
trasmettersi non solo amore, ma anche solidarietà. La prima sequenza è scandita dall’irruzione nel loro modesto appartamento di un
personaggio (il padron di casa? o l’Amministratore?) che minaccia Manon di cacciarli via
dall’appartamento stesso, tenuto in maniera
pessima e trascurato da parte dei due ospiti, se
la pigione non sarà pagata in tempo. Con questo breve episodio Garrel vuole farci comprendere la precarietà economica della vita dei due
protagonisti. Il loro lavoro è fatto più di progetti
che di concrete realizzazioni: Pierre è un documentarista e Manon ha tralasciato le proprie
personali aspirazioni e attività per dedicarsi
esclusivamente ad aiutare suo marito. Li vediamo entrambi intervistare un vecchio combattente della Resistenza (che alla fine si rivelerà
un traditore): è il documentario su cui puntano
per il futuro i due protagonisti, la cui vita, nell’im
mediato, sembra riservare nient’altro che miseria e privazioni. Eppure Manon, come rivelerà a
sua madre, ritiene che vivere per aiutare il suo
amore nel proprio lavoro sia il meglio che la
vita le possa offrire.
Pierre per qualche mese sembra trovare una
sorta di equilibrio come vertice e asse del
triangolo che ha creato attorno a lui, senza ren-
n° 26 –
dersi conto che il triangolo è diventato a sua
insaputa un quadrilatero, perché anche Manon
ha un amante. Il caso ci mette del suo in
maniera assolutamente determinante: Elisabeth per pura fatalità scopre in un bar Manon
oggetto di effusioni, ricambiate, da parte del
suo amante. Ritornerà di nuovo nei giorni
successivi in quel bar e rivedrà la medesima
scena. Quando lo comunica a Pierre, quest’ultimo non può tollerare l’idea di essere a sua
volta tradito: dopo tutto Manon è la vera donna
della sua vita e dovrà scegliere. Manon non ha
esitazioni. La sua è una scelta a priori. Lascia
immediatamente il suo amante. Anche Pierre
lascerà Elisabeth. Eppure Pierre e Manon si
lasciano.
Paradossi dell’amore, sembra suggerire Garrel.
Amore che ancora una volta è privazione,
perdita di qualcosa. Pierre perde Manon e
viceversa. E perdono pezzi di se stessi. Si
ritroveranno un anno dopo ai funerali del
vecchio resistente (e traditore). Si rimettono
insieme. Lieto fine? No, lo spettatore esce dalla
sala con l’impressione che la storia abbia
ancora qualcosa da dire. Che la spirale entro la
quale si sono avvolti i personaggi non si è
fermata, ma potrebbe ancora essere capace di
andar avanti. Anche se ci rendiamo ben conto
che un verdetto il film lo ha fissato: il vero
sconfitto è lui, Pierre, che si credeva il centro
del mondo, aprioristicamente immune da ogni
senso di colpa, ma in realtà stanato da quelle
donne che escono dall’ombra e combattono la
loro battaglia con coraggio e intelligenza.
Garrel aveva iniziato col film “Anemone” nel
1966, un film per la TV rifiutato dalla televisione
francese, e prosegue poi, pochi mesi dopo, con
“Marie pour mémoire”. Le date sono importanti:
siamo nel pieno della Nouvelle Vague, di cui
Garrel si sentirà sempre uno dei veri eredi e
siamo alla vigilia di quel 1968 che tanto
inciderà sulla sua vita e filmografia.
Due paletti fondamentali nella biografia e nello
sviluppo del nostro regista. Dalla Nouvelle
Vague non abbandonerà mai l’idea di un cinema lontano da ogni schema e classicità, un
cinema più interessato ai sentimenti e alla vita
interiore dei personaggi piuttosto che alla storia
da raccontare. L’“ombra” del ’68 sarà sempre
presente nei suoi film, dapprima come esaltazione e poi come nostalgia spesso straziante.
Questi due riferimenti si intrecciano con un
accentuato autobiografismo, nutrito soprattutto
del suo amore per Nico, iniziato nel 1968 e che
ha nutrito di sé ben 7 film ove Garrel l’ha voluta
come protagonista e che ne ha influenzati molti
altri. Nico era la cantante del gruppo rock
Velvet Underground e diva della factory di
Andy Warhol. Le circostanze tragiche della sua
morte, in un banale incidente mentre andava in
bicicletta, costituiranno un altro fattore determinante della sua biografia e filmografia, che
quasi si fondono, essendo sempre più i suoi
film lo specchio della sua vita e dei suoi sentimenti. Una filmografia certamente molto ampia
e corposa, entro la quale, ci piace ricordare
alcuni titoli del periodo della maturità:
“J’entends plus la guitare” del 1991, premiato a
Venezia, ove sempre emerge l’autobiografica
malinconia dell’amore perduto, unita a quel sen
so di fine di un periodo e di una generazione,
quella del ’68, che conferisce il senso del titolo
del film: la chitarra, simbolo della generazione
giovanile sessantottesca, continua ancora a
suonare, ma “non la sento più…” Chiaro accenno alla sua malinconica lontananza dal periodo
giovanile, delle speranze e dei sogni.
Li ricordiamo ancora il bellissimo “La nascita
dell’amore”, col quale film ancora una volta Gar
rel si riallaccia alla Nouvele Vague attraverso il
suo protagonista, Jean Pierre Leaud, vera e
propria icona e alter ego di Truffaut. Significativamente meraviglioso il colloquio in auto tra i
due protagonisti, Leaud e Lou Castel, mentre
n° 26 –
sono diretti in Italia.
E infine ricordiamo “Les amants reguliers”, film
di grande rigore stilistico, col quale ancora una
volta Garrel si riallaccia al ’68 francese, dandocene un spaccato intriso di rimpianti. Quella
malinconia e rimpianti che ritroviamo appunto
in questo ultimo film, “L’ombre des fammes” e
che alimentano i contrastanti sentimenti di cui
si nutre l’intero lavoro. Un film realizzato in uno
splendido bianco e nero, secondo la migliore
tradizione della Nouvelle Vague: una scelta
stilistica dettata anche da motivi di necessità:
“… nel cinema della crisi economica occorre
risparmiare.”, dirà Garrel in una intervista, “Il
colore costa molto di più e inoltre bisogna
truccare continuamente gli attori e questo
aumenta i costi.”
Ma direi che lo stato di necessità spesso giova
al cinema.
L’esempio più eclatante è stato il dopoguerra
italiano: gli studi cinematografici erano
inutilizzabili e per questo Rossellini ed altri
registi furono costretti a girare per strada.
Crearono così un nuovo stile e un nuovo modo
di fare cinema: anche questa circostanza
contribuì a far nascere il Neo-realismo. E così
le ristrettezze economiche del cinema di
Garrel, non nuove per la verità, obbligano il
regista a scelte stilistiche che sono in realtà
assolutamente da privilegiare e che hanno reso
più bello il suo cinema. Un tipo di cinema
purtroppo poco conosciuto in Italia, per quelle
assurde congiunture negative tra produzione e
case di distribuzione che troppo spesso
depauperano i nostri spettatori di grandi e
significative opere.
BACKSTAGE
(Al) Fred
Al Fred... che cosa vorrà dire? Il titolo del cortometraggio girato nei mesi scorsi dal Circolo
Savonese Cineamatori Fedic per la regia di
Nicolò Zaccarini (anche sceneggiatore insieme
a Daiana Giacchino) e attualmente in fase di
montaggio custodisce un piccolo segreto.
Chi è Alfred? Un ragazzo come tanti che
nasconde però una grande passione: adora i
vecchi
film musicali con Fred Astaire e Ginger
<
Rogers, al punto che gli amici lo chiamano
proprio così, “Fred”, come il suo idolo. Romantico e sensibile, diverso dalla media di troppi
giovani d'oggi, il nostro ha trovato forse la sua
anima gemella: bionda, bella e soprattutto
amante della danza, Mirella fa proprio per lui.
Di più: è la sua Ginger!
Ma non è solo la storia d'amore a svilupparsi
nel breve film, che si svolge tutto nell'arco di
una giornata: alzandosi una mattina, Fred scopre che un piccolo ingranaggio della sua vita
quotidiana sta andando a rotoli.
Si tratta delle pile elettriche: come per magia (o
per nera sfortuna) le batterie della sveglia, del
telecomando, del telefonino si sono scaricate.
Una pila è un piccolo oggetto, ma contiene un
grande potere; e quando sono tante pile a dare
problemi, il guaio si fa davvero enorme! Fred,
in ritardo a un decisivo appuntamento con
Mirella, troverà la via irta di ostacoli dovuti
all'improvvisa mancanza di elettricità, come a
tutti in fondo potrebbe capitare.
n° 26 –
Tra incontri con amici e sconosciuti, piccole avventure e ansie diverse, la storia corre verso un
finale a sorpresa che non si può anticipare.
Tra commedia romantica e quasi documentario, un lavoro lieve ma non superficiale, con
cui il Circolo cambia strada dopo alcuni anni di
titoli dedicati al genere poliziesco, avvalendosi
di un cast che, seppure per i pochi minuti della
durata del film, raduna attori di esperienza cine
matografica e teatrale (tra cui Davide Ottone,
Giada Moretti, Jacopo Marchisio, Cesare
Fabiano, Mariella Tissone, Fermin Torello).
Nicolò Zaccarini
Presidente Circolo Savonese Cinamatori-Fedic
PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI
FEDIC
Il film "Una ragione per combattere" del Socio CTC
Alessandro Baccini partecipa, unico film italiano,
al Festival Transterritorial de Cine Underground a
Buenos Aires in Argentina.
"Fuoco e scintille" del Socio CTC Jacopo Mancini è
stato acquistato dalla Pacific Voice di Tokyo:
prevista la distribuzione del film in tutto il Giappone.
“La festa della luce” è stato selezionato per il
Sedicicorto International Film Festival di Forlì nella
sezione-Illuminami.
“Fuoco e scintille” e “La festa della luce” sono stati
selezionati per la Vetrina Internazionale Fedic del
Montecatini International Short Film Festival
“Jobs Attack” del Socio CTC Simone Bianchi è stato
selezionato per il Foggia Film Festival - 5° edizione
n° 26 –
Come essere presenti in TV
I CORTI FEDIC SU DILUCCA.TV
Il nostro Socio Manuele Moriconi ci scrive:
“Oggi è un grande giorno per la famiglia di Dì Lucca: il canale 89 è diventato interregionale, coprendo tutta la
Toscana e gran parte dell'Umbria per una popolazione servita di 4,5 milioni di persone.
Risintonizzate la tv di casa e sul canale 89 in tutta la Toscana troverete DiLucca.”
Questa è una bella notizia, anche perché la nostra trasmissione settimanale "Corti di Corte" avrà una visibilità
ancora maggiore. Ovviamente la trasmissione continua ad essere visibile nella forma "on demand" in qualunque
momento e in qualunque parte del mondo.
Roberto Merlino
Attenzione: la trasmissione “Corti di Corte”, appuntamento settimanale, è in onda tutte le domeniche sera
alle ore 21 con replica nella mattinata del lunedì. Il link da utilizzare è il seguente:
http://w w w .dilucca.it/listatrasmissioni/approfondimenti/corti.di.corte?start=20
Qualunque Socio FEDIC interessato a presentare i suoi lavori può contattare il seguente indirizzo mail:
rmerlino@fastw ebnet.it
Cell: 328-7275895.
PUNTATE NOVEMBRE/DICEMBRE 2015
DILUCCA.TV “CORTI di CORTE”
Programma nov embre/dicembre 2015:
8 novembre 2015 178.a
Vecchia FEDIC:
“Il f ratellino di latte” di Sandro Talamazzini, 1959
25’50”
15 novembre 2015 179.a
“Trent’anni di lav oro” di Francesca Rizzi e Claudio Braghieri,
CC. Piacenza
“Lucca comics” di Marco Esposito, CC. Montecatini
24’34”
2’16”
22 novembre 2015 180.a
“Lamiantu” di Turi Occhipinti e Gaetano Scollo, CC. Firenze
“Cornici” di Giorgio Sabbatini, CC. Piemonte
“Oltre il dipinto” di Marco Esposito, CC. Montecatini
18’40”
7’20”
3’16”
29 novembre 2015 181.a
“L’amore ormai” di Roberto Gneo e Massimo Pellegrinotti,
CC. Roma
“In costume a Palazzo Pf anner” di Marco Esposito,
CC. Montecatini
“Highlights Moca” di Marco Esposito, CC. Montecatini
6 dicembre 2015 182.a
“Lo schermo mi ha cantato una canzone” di Mario Ciampolini,
CC. Genov a
13 dicembre 2015 183.a
Vecchia FEDIC:
“Tassili, arte e natura” di Rossana Molinatti, CC. Venezia
Vecchia FEDIC: “Fuori i secondi!” di Adriano Asti,
CC La Spezia, 1962
23’52”
2’22”
2’29”
55’
11’20”
16’30”
n° 26 –
20 dicembre 2015 184.a
“Sipario” di Rossana Molinatti, CC. Venezia
“Il tocco di Re Mida” di Rossana Molinatti, CC. Venezia
“Quiet please!” di Rossana Molinatti, CC. Venezia
“Naturalmente cinema - edizione 2014” di Margherita
Carav ello, CC. Cineamatori delle Apuane (MS)
27 dicembre 2015 185.a
“Lunigiana antica” di Mario Ciampolini, CC. Genova
“The witchsitter” di Giacomo Bronzi e Nanni Montomoli,
CC. S. Giov anni Valdarno (AR)
7’40”
9’
9’21”
2’45”
16’
14’
Visibilità per i film FEDIC
Vogliamo ricordare che la visibilità per i film dei nostri Soci è stata ulteriormente potenziata grazie ad un accordo
raggiunto con TeleAmbiente (emittente romana), che da maggio 2014 trasmette le puntate dei “Corti di Corte”.
Quindi, oltre a DiLucca.TV (che rimane, comunque, il nostro punto di riferimento prioritario) c’è anche
TeleAmbiente che, attualmente, si riceve sul digitale terrestre sintonizzandosi sul canale 78 per Lazio, Umbria ed
Abruzzo e sul canale 218 per la Lombardia. Inoltre, le puntate de “I Cori di Corte” sono ora visibili anche su internet
in diretta streaming al seguente indirizzo: w w w .teleambiente.it.
Ringraziamo Salvatore Alù per questa ulteriore opportunità e la Proprietà di DiLucca.TV, soprattutto nella persona
di Manuele Moriconi, che ha reso possibile questa collaborazione.
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giov edì
Domenica
ore
ore
ore
ore
ore
20.00
00.10
02.00 e 10.00
15.00
07.30
Programma novembre/dicembre 2015:
16 novembre 81.a puntata
Cinema delle scuole “Interv ista a Cecino” (3’06”); “Pozzo dei ricordi” (2’53”); “Arianna e Gedeone” (4’28”);
“Nel paese dei millegusti” (4’15”); “La paura” (5’20”)
23 novembre 2015 82.a puntata
Cinema delle scuole: “L’av ventura di Gigetto e Nocciolina” (5’57”); “La leggenda del polpo campanaro” (5’24”); “Che pulizia con
una magia!” (2’44”); “Don Chisciotte” (3’06”); “Giannino all’ospedale” (2’17”); “Il mio corpo è il mio corpo!” (2’36”); “Insieme è
meglio” (2’41”)
30 novembre 2015 83.a puntata
Giorgio Sabbatini: “Inquietudini” (6’30”); Viv ian Tullio: “Colori d’Italia” (7’35”);
Luigi Mezzacappa: “Per f ortuna non è malato” (14’34”)
7 dicembre 2015 84.a puntata
Cinema delle scuole: “W la f rutta” (3’16”); “I gatti” (2’32”); “Colori in rima” (3’04”); “Pippi il pipistrello” (5’45”);
“Lola la balena dal f iocco v iola” (4’30”); “Fatina spazzolina” (2’18”); “Animali da salv are” (3’02”)
14 dicembre 2015 85.a puntata
Daniele Riccioni: “Viv ere” 4’30”, “Costanza” (17’54”);
Manuele Moriconi: “Rapiti” (1’);
Susanne Ratschiller: “Meet y ou all the way ...” (3’30”)
21 dicembre 2015 86.a puntata
Marco Conte: “Il div ino spuntino” (36’27”)
28 febbraio 2014 87.a puntata
Luigi Mezzacappa: “Soy Cuba, solo una stranissima storia” (22’18”);
“Lungo la strada” (5’18”)
n° 26 –
CONCORSO CRITICA-FILM FEDIC
È bandito un Concorso di critica, riservato ai Soci FEDIC, indirizzato ai 9 film finalisti del
“Concorso Acque”, visibili su DiLuccaTV nella puntata 159.a del 28 giugno 2015 della
trasmissione FEDIC “I Corti di Corte”.
Per vedere la puntata “on demand” bisogna accedere al sito www.dilucca.it
In homepage si clicca su “trasmissioni” e si apre una pagina con vari programmi, tra cui
“Corti di Corte”, che va cliccato x passare ad una pagina con tutte le puntate, pronte per
essere visionate.
Chi partecipa al Concorso può fare un commento critico a uno o più film (anche tutti e 9). I
lavori saranno valutati da una qualificata Giuria. I migliori saranno pubblicati e i vincitori
premiati.
REGOLAMENTO
1) possono partecipare, gratuitamente, tutti i Soci FEDIC in regola con l’iscrizione 2016
2) ogni critica dovrà avere una lunghezza compresa tra le 3 e le 10 righe dattiloscritte
3) ogni critica dovrà essere “a sé stante”, nel senso che non si può redigere una critica
rivolta a più film contemporaneamente
4) ogni scheda dovrà riportare il titolo del film, oltre a nome e cognome del recensore e
Cineclub di appartenenza
5) ogni recensore può partecipare con una o più schede (fino a 9), relative ai diversi film
presentati
6) le schede vanno inviate entro il 10 marzo 2016 a due indirizzi mail:
[email protected] (Vivian Tullio) e [email protected]
7) i lavori verranno valutati da una qualificata Giuria
8) i lavori migliori verranno inseriti in un e-book FEDIC
9) i primi 5 autori classificati riceveranno per il loro Cineclub 5 tessere omaggio per il
2017
Per dubbi e chiarimenti: Roberto Merlino 328-7275895
ELENCO dei FILM da analizzare
28 giugno 2015 159.a Puntata (Concorso-Acqua)
“OFFERTA” di Ettore Di Gennaro, CC. 3D Production, Parma 3’10”
“LACRIME” di Paolo Fantini, CC. ISCA Milano
“IL PITTORE DELLE MARINE” di Roberto Merlino, CC. CTC
“COLMA” di Carlotta Bruschi, CC. CTC
“BRAINSTORMING” di Marco Rosati, CTC
“ACQUA VITA E MORTE” di Giuseppe Leto, CC. Piemonte
“IL GRIDO DI CASSANDRA di R.Mandolesi, CC. Merano
“LA BELLEZZA DELL’ACQUA” Lauro Crociani, CC. Chianciano
“IL PONTE DEI SOSPIRI” di Roberto Merlino, CC. CTC
3’
4’20”
5’
7’28”
5’04”
9’55”
2’10”
5’56
n° 26 –
Corte tripoli Cinematografica e Looking4, in collaborazione con FEDIC,
nell’ambito del 19° Premio Nazionale di Letteratura “Fazio degli Uberti”, organizzano
CONCORSO di SCENEGGIATURA
per film da 1 a 3 minuti
Le sceneggiature potranno essere scritte all’italiana, alla francese, all’americana o in
qualunque altro modo chiaramente comprensibile. Le opere dovranno essere scritte in
funzione di cortometraggi con durata minima di un minuto e massima di tre, sul tema:
“Verde come…”
Ogni Autore può partecipare con un’unica sceneggiatura.
I lavori verranno giudicati da una qualificata Giuria (nomi comunicati in seguito).
Le tre opere ritenute migliori verranno pubblicate nell’antologia del 19° Concorso “Fazio
degli Uberti” e gli Autori ne riceveranno copia in omaggio.
Le tre opere ritenute migliori, inoltre, verranno inserite in vari siti, tra cui quello del
Cineclub FEDIC CTC (www.cortetripoli.com) e quello della Federazione Italiana dei
Cineclub (www.fedic.it), disponibili per chi volesse “trasformarle” in film.
Gli Organizzatori, oltre a dare ampia diffusione alle sceneggiature, si impegnano a riunire
in una compilation gli eventuali migliori film realizzati, promuovendoli sia in programmi
televisivi, sia nei Cineclub.
Gli elaborati dovranno pervenire a [email protected]
in formato .word o .pdf, tassativamente entro le 23.59 del 15 marzo 2016, assieme a un
allegato (.word o .pdf) con nome-cognome, data-nascita, codice fiscale, indirizzo, telefono
e mail. Nell’“oggetto” specificare 'candidatura concorso Fazio degli Uberti 2016'.
Va allegata anche la liberatoria:
Il/la sottoscritto/a …………………………................. autorizza l’utilizzo della sceneggiatura
……………………………………………………… senza nulla pretendere né ora né in futuro
Data……………… Firma …………………………………………………
La partecipazione è gratuita per i Soci FEDIC, in regola con l’iscrizione 2015, che
rinnoveranno l’iscrizione nel 2016. Per i non-Soci FEDIC l’iscrizione è di € 20,00, tramite
bonifico bancario intestato all’Associazione Looking4, indicando la causale candidatura
Fazio, sezione sceneggiatura, nome e cognome, all’IBAN IT96I 08562 14000 0000
11741253 presso la Banca di Pisa e Fornacette, filiale 1, agenzia 5, Riglione (Pisa).
La cerimonia di premiazione avrà luogo nel maggio 2016 (data, ora e luogo precisi
saranno comunicati successivamente), nell’ambito della Festa del Parco Regionale
Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.
Per ulteriori informazioni e/o precisazioni: Roberto Merlino 328.7275895
n° 26 –
3 Concorsi FEDIC
Cortometraggi (max 5’)
Foto di scena
Storyboard
La FEDIC bandisce 3 Concorsi, riservati ai Cineclub in regola con l’iscrizione 2015. Le opere
saranno presentate e premiate all’Assemblea Nazionale (febbraio 2016).
1. Concorso per cortometraggi
Ogni Cineclub può partecipare con un solo film, durata massima 5’ (compresi titoli),
realizzato entro il 2013 (non più di 3 anni fa). I lavori vanno inviati in dvd, posta
prioritaria, a: Maurizio Palmieri, Via N. Fabrizi 48, 55032 Castelnuovo di Garfagnana
(LU). Per motivi organizzativi potranno essere ammessi in Concorso solo i primi 12
film inviati (fa fede il timbro postale). Non saranno accettati film spediti dopo il 20
dicembre 2015.
2. Concorso per foto di scena
Ogni Cineclub può partecipare con un massimo di 3 foto di scena, inviate in formato
.jpg a: [email protected] entro il 20 dicembre 2015.
3. Concorso per storyboard
Ogni Cineclub può partecipare con un massimo di 3 immagini, formato .jpg, al cui
interno possono coesistere più “inquadrature”. Il materiale va inviato a:
[email protected] entro il 20 dicembre 2015.
I lavori dei 3 Concorsi saranno visionati e votati dai presenti all’Assemblea FEDIC del
febbraio 2016. In ogni categoria verranno assegnati i seguenti premi: al Cineclub vincitore 5
nuove tessere-FEDIC omaggio 2016, al secondo 3 nuove tessere, al terzo 2 nuove tessere. I
premi sono cumulabili.
Al di là dei premi, comunque, il valore dell’iniziativa sta nel poter mettere in mostra il buon
lavoro dei propri Soci, confrontandolo e discutendolo con gli altri.
Ogni Cineclub può liberamente partecipare a un Concorso, a due, o a tutti e tre.
Per dubbi e chiarimenti di ogni tipo: Roberto Merlino 328.7275895.
n° 26 –
FESTIVAL
Dal 20 al 26 ottobre si è svolto il prestigioso REGGIO FILM FESTIVAL di cui riportiamo l’intero
programma ricco di interessanti iniziative.
Dal 20 al 26 ottobre i cortometraggi di tutto il mondo invaderanno la città di Reggio Emilia!
Tanti corti, ma anche tanti ospiti:
mercoledì 21 ottobre ore 21, Cinema Alcorso Sabrina Impacciatore
venerdì 23 ottobre ore 21, Fonderia39 SENTieri - Compagnia di Danza Aterballetto
sabato 24 ottobre ore 17, Fonderia39 HOLLYW OOD PARTY con Alessandro Boschi
domenica 25 ottobre ore 17, Fonderia 39 FOCUS SREBRENICA con Ado Hasanovic, Roberta Biagiarelli, Nela Lucic, Valentina
Barbieri
domenica 25 ottobre ore 18, AFFREUX SALES & MECHANTS Focus cinema francese
domenica 25 ottobre ore 19.30, PETER FAULKNER il noto attore inglese si racconta al pubblico e suona componendo la sigla
del Reggio Film Festival
Ma vediamo il programma nel dettaglio.
Sono 94 le opere selezionate tra le oltre 1.500 arrivate da ogni parte del mondo, tutte di altissima qualità, rappresentative della
cultura filmica di molti paesi, tra cui Iran, Giappone, Myanmar, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, Norvegia, Finlandia,
Argentina. I cortometraggi saranno proiettati nelle numerose sedi coinvolte in questa quattordicesima edizione: la Fonderia39, il cinema
Al Corso, lo Spazio Gerra, il City-in, la biosteria Ghirba, atelier Duegobbi e Impact-Hub.
Tanti gli ospiti in programma, attori e produttori italiani e stranieri: tra loro, la madrina dell'edizione 2015 del Reggio Film Festival,
l'attrice Sabrina Impacciatore. La poliedrica madrina del Reggio Film Festival 2015 interverrà in apertura della serata di mercoledì 21,
al cinema Alcorso: al termine sarà proiettata una selezione di corti internazionali.
Grande novità di questa edizione 2015 sono i due W orkshop del Reggio Film Festival: sono infatti in programma un corso di critica
cinematografica condotto da Ivan Moliterni (Bobbio Film Festival di Marco Bellocchio), per analizzare e interpretare il film e, leggere i
generi, e un corso di sceneggiatura condotto da Demetrio Salvi (docente della Scuola di cinema Sentieri Selvaggi).
Ricco e variegato il programma delle iniziative alla Fonderia39 (via della Costituzione 39), dove si svolge una larga parte delle
iniziative: non solo proiezioni, ma anche tavole rotonde e spettacoli. La musica e il cinema sono i protagonisti della serata di venerdì 23
ottobre: in apertura della serata di proiezioni, alle 21, la Compagnia di danza Aterballetto propone lo spettacolo 'SENTieri', con
coreografie di Philippe Kratz, su musiche di Frédéric Chopin, Alessandro Grisendi, Greg Haines e Dmitri Yanov-Yanovsky. L'indomani,
al pomeriggio di sabato 24, alle ore 17, si svolge la presentazione del libro 'I 100 colpi di Hollywood Party', che celebra i 20 anni
della trasmissione radiofonica omonima, con la partecipazione straordinaria del regista e conduttore Alessandro Boschi. Tra le tante
presenze internazionali di questa quattordicesima edizione del Reggio Film Festival, domenica 25 ottobre ci sarà il noto attore inglese
Peter Faulkner, interprete di alcuni cortometraggi straordinari, tra cui 'All the Pain in the W orld' diretto da Tommaso Pitta. Alle 18, è
inoltre previsto un incontro con due rappresentanti della casa di produzione francese 'Affreux, Sales & Mechants', che realizza corti
e lungometraggi di notevole livello, tra cui 'Rien ne Peut t’arrêter' (2014) e 'I'm a Sharpener' (2013): per l'occasione sono presenti il
produttore Vladimir Feral, e il regista Alexandre Labarussiat, autore fra gli altri del commovente e onirico corto 'La Ville est Calme'.
Tra i diversi appuntamenti in programma, è inoltre previsto un incontro tematico su 'Srebrenica 20 anni dopo il massacro', al quale
intervengono il regista bosniaco Ado Hasanovic, l'attrice Nela Lucic, l'autrice e attrice Roberta Biagiarelli, la giornalista Valentina
Barbieri e altri ospiti.
Cinema e lotta alle discriminazioni: sono queste le parole chiave del pomeriggio di sabato 24, sempre all'interno della Fonderia39,
durante la quale saranno presentati i 29 spot realizzati da giovani videomakers per il bando 'La differenza è creativa' sul tema delle
discriminazioni di genere, promosso da Comune di Reggio Emilia - Servizio Officina educativa, Partecipazione giovanile e Benessere.
Alla proiezione parteciperà l’assessore a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni.
La creatività reggiana sarà protagonista della serata di giovedì 22 ottobre: lo Spazio Gerra ospita infatti una serata dedicata ad alcuni
registi legati al territorio, tra cui Damiano Debbi, Auro Franzoni, Alberto Gemmi, Mirco Marmiroli, Vanni Giannotti, Andrea Ferri,
Fabian Ribezzo, Alberto Lugli. Nel corso della serata, dal titolo 'Reggiani nello spazio' saranno presentate e proiettate alcune opere
dei registi presenti, tra cui il progetto di ricerca sull'area delle ex Officine Meccaniche Reggiane a Reggio Emilia.
Sempre allo Spazio Gerra avrà luogo la kermesse conclusiva del festival, lunedì 26 ottobre, con ospiti a sorpresa, premiazione e
proiezione dei corti vincitori. La serata avrà inizio alle 19 con un aperitivo e dj set a cura di Nelich, alias Nela Lucic.
Anche per quest'edizione il Reggio Film Festival vede il coinvolgimento dello spazio City-In (via Ariosto 6/A): oltre a diverse proiezioni,
giovedì 22 ottobre il microcinema ospita una serata di letture e videopoesia a cura di Daniela Rossi, con Enzo Campi e altri ospiti,
intitolata 'Protagonisti del Novecento letterario'.
Uno spazio particolare sarà dedicato anche ai più piccoli, con una serie di incontri speciali per bambini. Domenica 25 ottobre, alle
10.30, all'Impact-Hub di via Dello Statuto 3, vengono proiettati corti di animazione internazionali adatti a grandi e piccini. All'interno
del suggestivo spazio di Atelier Duegobbi (via dei Due Gobbi 3), inoltre domenica 24 ottobre si svolge invece la proiezione dei
cortometraggi ideati e realizzati da bambine e bambini di 5 anni della scuola comunale dell'infanzia 'Robinson'.
La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita, ad eccezione della serata di venerdì 23 ottobre in Fonderia39, per cui è previsto un
biglietto di 5 euro ed è consigliata la prenotazione al numero 0522 273011.
C'è ancora qualche posto per iscriversi e partecipare ai W orkshop del Reggio Film Festival.
Per informazioni ed iscrizioni 328 2716676 - [email protected]
Ulteriori informazioni e il programma completo sul nostro sito www.reggiofilmfestival.com
Lo Staff del Reggio Film Festival
n° 26 –
NEWS
Concorso letterario Internazionale
“La locanda del Doge”
Il libro di Paolo Micalizzi (Responsabile Fedic Cinema che svolge anche una qualificata
attività di critico e di scrittore cinematografico), “Fabio Pittorru: uno scrittore per il cinema
e per la televisione”, edito con il Patrocinio del Comune di Ferrara-Assessorato alle
Politiche culturali, ha ricevuto il Premio della Giuria per la saggistica alla quarta edizione
del Concorso letterario Internazionale “La locanda del Doge”.
Il volume di Paolo Micalizzi, pubblicato in occasione del
ventennale della morte di questo prolifico autore nel
campo del cinema che ha scritto soggetti e sceneggiature
per documentari, lungometraggi e sceneggiati televisivi
(una ventina per ogni settore), inquadra per la prima volta
l’intensa attività di questo intellettuale ferrarese attivo sin
dagli anni Cinquanta insieme a personaggi come
Florestano Vancini, ma anche Ezio Pecora, Renzo
Ragazzi e Massimo Sani distintisi poi come registi
televisivi ma i cui inizi furono proprio nella Fedic con opere
che hanno avuto importanti riconoscimenti al Festival di
Paolo Micalizzi
Montecatini.
Un intenso sodalizio, Fabio Pittorru lo ebbe con
Massimo Felisatti con il quale si trasferì poi a
Roma dando vita ad attività di scrittori ed autori
televisivi che per la serie “Qui squadra mobile”
furono considerati “i padri degli sceneggiati
polizieschi”. Ma oltre al poliziesco Fabio Pittorru
si applicò in diversi generi cinematografici e
televisivi dando loro un notevole impulso.
La cerimonia di premiazione si è svolta il 18
ottobre nel Salone d’Onore di Villa Corte
Frassino a Villadose (Rovigo). Assieme al libro
di Paolo Micalizzi è stato anche premiato il
volume “Fabio Pittorru romanziere e saggista”,
a cura di Gianna Vancini, che comprende
anche 12 saggi critico-letterari scritti da giovani
soci del Gruppo Scrittori Ferraresi da lei
presieduto.
n° 26 –
“La ricotta” di Pasolini:
un film maledetto?
Mercoledì 11 novembre ore 17.30, a Firenze – Museo del Novecento (Piazza S. Maria Novella – di
fronte alla stazione), si è svolta la proiezione del film “La ricotta” di Pasolini.
“La ricotta” è un film breve di Pasolini del 1962, parte del
film ad episodi ROGOPAG (dai nomi dei registi dei
quattro episodi: Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard,
Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti). Il film fu al centro di
una clamorosa vicenda giudiziaria che si concluse con la
condanna del regista a quattro mesi di reclusione con la
condizionale per “vilipendio alla religione di Stato” e con il
sequestro dell’opera. L’intera vicenda si chiuse con
l’assoluzione in appello nel maggio 1964 perché il fatto
non costituiva reato.
“La ricotta” è la storia di un tentativo di girare un film sulla vita di Cristo. L’originalità di Pasolini
consiste nell’accostare e giustapporre in maniera spesso volutamente stridente e dissacrante due
piani di narrazione: da un lato le squallide vicende della troupe, la pletora di comparse affamate
(primo tra tutti il ladrone buono dal nome assai significativo Stracci) e gli attori con i loro capricci
spesso grotteschi, dall’altro le scene sulla passione di Cristo, dove Pasolini cerca di riprodurre in
un tableau vivant le deposizioni di Pontormo e Rosso Fiorentino. Lo stacco tra i due piani narrativi
è ottenuto tramite l’uso del bianco e nero per le scene del set e del colore per quelle sulla
Passione. Si tratta di un attacco frontale al mondo borghese, sostanziato anche dalle parole di
Orson Welles che nel film interpreta il regista intervistato da un giornalista: l’uomo medio “è un
mostro, un pericoloso delinquente, conformista, razzista, schiavista, qualunquista…”.
La proiezione del film sarà introdotta da Marino Demata, Presidente di Rive Gauche-ArteCinema.
Al termine della proiezione Francesco Galluzzi si soffermerà sul rapporto tra la filmografia di
Pasolini e la storia dell’arte. I capolavori di Pontormo e Rosso Fiorentino, cui si ispira La ricotta,
così come le suggestioni caravaggesche presenti in diversi film (si pensi a Mamma Roma)
rappresentano il ricco immaginario di Pasolini, nutrito dalla lezione del maestro Roberto Longhi.
Proiezione dei cortometraggi
“Dolce famiglia” e “La stanza oscura”
Siete tutti invitati martedì 17 novembre dalle 21 al Pianeta Melos in Via dei
Macelli a Pistoia saranno proiettati il cortometraggio “Dolce Famiglia”,
prodotto dalla Scuola di Cinema “Anna Magnani” di Prato (PO) in
collaborazione con Sedicinoni Film Production Cineclub Fedic e TV Regione,
e il cortometraggio “La stanza oscura” prodotto da Sedicinoni film production
Cineclub FEDIC Pistoia.
n° 26 –
Sarà presente il cast tecnico e artistico dei cortometraggi. Verrà inoltre
proiettato un simpatico backstage fotografico del corto "Dolce famiglia"
Presentano Maria Elena Ulivi, Selene Moscardi, Vanessa Petrucci e Greta
Ceccarini.
DOLCE FAMIGLIA
http://sedicinonifilm.blogspot.it/2015/10/dolce-famiglia.html
LA STANZA OSCURA
http://sedicinonifilm.blogspot.it/2014/12/la-stanza-oscura-in-postproduzione.html
SEDICINONI FILM
https://www.facebook.com/Sedicinonifilm
Per problemi di “spazio” la “rubrica”
DAI CINECLUB
PROIEZIONI PROGRAMMATE
sarà pubblicata nel “supplemento” contenente
l’intera documentazione pervenuta in Redazione.
Testi: R. Merlino, P. Micalizzi, E. Gelli, M. Zeppi, MISFF66,
Cinev ideo Club Fedic Bergamo, P. Leidi, Cineamatori delle
Apuane, F. Felloni, C. Vitalesta, L. Crociani, P. Leto, Cineclub
Fedic Piemonte, G. Sabbatini, C. Menegatti, Cineclub Delta
Del Po, Immagini & Suono, M. Demata, Corte Tripoli
Cinematograf ica, DiLucca.TV, TeleAmbiente, Reggio Film
Festiv al, Riv e Gauche, Sedicinoni.
Fotografie: G. Sabbatini, L. Carav ello, L. Biggi, A. Casola,
P. Leidi, M. Ressia, P. Sabbatini, Corte Tripoli Cinematograf ica, Immagini & Suono.
Grafica e impaginazione: Giorgio Sabbatini.
Supplemento a “Carte di Cinema”
Direttore Responsabile: Massimo Maisetti
Redazione: Giorgio Sabbatini
Corso Benedetto Croce, 3 – 10135 Torino
E-mail: giorgio.sabbatini@fastw ebnet.it