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Rassegna Stampa
Il giornale di Sicilia
Martedì 23 Aprile 2013 pagina 26
GIOIELLI, DALL'UE RESTRIZIONI SUL NICHEL GLI ORAFI: INUTILIZZABILI
MOLTE GIACENZE
LA PROTESTA. La sostanza può causare fastidiose allergie.
Federpreziosi: «Abbiamo chiesto una moratoria al ministero»
Il nichel è contenuto nelle leghe di metalli preziosi come oro bianco e argento. Molti
prodotti in regola fino al 31 marzo, però, rischiano di rimanere invenduti.
Per proteggere la salute della pelle arriva una nuova norma dell'Unione europea per
determinare il rilascio di nichel contenuto nei gioielli e nella bigiotteria che
indossiamo. In sostanza, la legge appena entrata in vigore su tutto il territorio
comunitario fa salvi i limiti del rilascio di questa sostanza imposti da un
provvedimento di cinque anni fa, ma impone nuovi e più restrittivi metodi di analisi
sulla cessione del nichel. Il nichel è contenuto nelle leghe di metalli preziosi come oro
bianco e argento, ma anche dell'acciaio. Gioielli e accessori che a contatto diretto e
prolungato con la nostra pelle possono causare fastidiose dermatiti allergiche in
soggetti particolarmente sensibili. Ancorpiù quando si tratta di orecchini o piercing
che vanno introdotti in parti perforate del nostro corpo. Circa il 10 per cento delle
donne e il 2 per cento degli uomini soffre di reazioni allergiche alle leghe che
contengono nichel. L'utilizzo di questa sostanza è regolamentato dal 2000 da una
direttiva europea. Questo materiale pesante dà maggiore resistenza all'oro e
all'argento durante la lavorazione e conferisce anche maggiore lucentezza all'oggetto
creato. Entrato in vigore il primo aprile, il nuovo provvedimento fa già discutere il
mondo dell'oreficeria, dai produttori ai distributori (la norma è valida anche per i
prodotti importati) e rivenditori. Per approfondire e chiarire alcuni aspetti contenuti
nella norma, l' associazione provinciale degli orafi e argentieri ha promosso un
incontro alla Confcommercio con il direttore nazionale di Federpreziosi, Steven
Tranquilli. «La nuova legge - dice - rischia di provocare non poche difficoltà al settore
orafo e aggravare una situazione già difficile per il comparto che in Italia ha registrato
un calo delle vendite del 22 per cento nell'ultimo quadrimestre del 2012. Un dato che
emerge dall'elaborazione di questionari distribuiti a 500 degli 8000 aderenti a
Federpreziosi».
In sostanza, un prodotto realizzato con gli stessi materiali e procedimenti utilizzati
sino al 31 marzo di quest'anno, oggi non risulta più conforme a causa della variazione
dei metodi di prova causando il problema delle giacenze di magazzino nelle
gioiellerie. «In tal senso - dice Steven Tranquilli - la Confcommercio ha chiesto al
Ministro della Salute Balduzzi una moratoria che consenta la vendita degli oggetti
conformi alla precedente direttiva comunitaria del 2008».
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