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Rassegna Stampa
La Sicilia
Lunedì 29 Aprile 2013 pagina 9
LA CRISI HA COLPITO ANCHE IL GOLF MA SI APRONO DUE NUOVI
«GREEN»
E volete che la crisi non colpisse anche lo sport più ricco, quello chic del golf dove
occorrono mazze e i caddy che te le portano? Dice Salvatore Leonardi, fondatore dello
storico «Picciolo» di Castiglione di Sicilia e delegato regionale della federazione:
«Ahimè, ce lo aspettavamo. Le strutture a malapena reggono sia sul lato gestionale
che sul lato degli investimenti. Il golf è in frenata. Poi c'è il fatto che la nostra offerta
non è completa, i collegamenti aerei hanno dei vuoti, ad esempio abbiamo perduto il
mercato svedese perché non ha voli diretti con la Sicilia. Il golf delle Madonie ha
chiuso perché sotto procedura fallimentare: ecco un caso di chi non è riuscito a
reggere alla crisi. Comunque Rocco Forte e Donnafugata stanno cominciando a
lavorare, la stagione inizia adesso e non bisogna bagnarci prima che piova. A
Donnafugata lavorano con il mercato inglese che è quello più grosso e che dà
maggiori soddisfazioni. Il fatto è però che facciamo un passo avanti e un altro
indietro. E' aperto da sei mesi il «Monasteri» dell'imprenditore trapanese Bulgarella sul
terreno della marchesa Bottini a Floridia, dietro l'ippodromo, sono 18 buche con
annesso albergo di 110 camere. Poi c'è quello di Mimmo Costanzo e di Bosco che si
chiama "le Saie", nella zona del fiume San Leonardo, tra Vaccarizzo e Carlentini. A
settembre potrebbe aprire, anche se sono indietro con la struttura immobiliare. Infine
c'è campo di Trappitello di Taormina che ha avuto il problema del terreno alluvionato,
una questione che ancora si deve definire e che ha bloccato tutto». Per evitare che la
crisi freni la clientela si sta cercando di manovrare sui prezzi: la quota costa poche
centinaia di euro (condizione necessaria per essere iscritti alla Federazione, presieduta
ormai da tanti anni dal prof. Chimenti), e inoltre i prezzi di resort come il Verdura di
Sciacca e Donnafugata sono diventati più malleabili, soprattutto se ci si arriva in
gruppo. In Italia ci sono 98.824 iscritti alla Federazione (con una diminuzione del 2,9%
rispetto al 2011) e 416 campi da golf. In Sicilia ce ne sono quattro operativi (Picciolo,
il Monasteri, Donna-fugata, Verdura), più le Saie che stanno per essere ultimate, il golf
in fieri di Taormina e quello delle Madonie che si spera di salvare dal fallimento.
Pochissimi se si pensa che in Sicilia si può giocare tutto l'anno e che nella sola regione
portoghese dell'Algarve ce ne sono 25 e che 30 sono nell'area di Valencia in Spagna.
La concorrenza è agguerrita, oltre ai «green» della penisola iberica che sono tanti e
tutti vicini, c'è ora sul mercato internazionale la Turchia dove hanno campi nuovi di
zecca, alberghi di buon livello e collegamenti aerei eccellenti. Inutile aggiungere che
tutto questo comporta turismo di qualità. Tutti i campi da golf in Sicilia sono nella
zona Est, tranne il Verdura. La spiegazione è che i campi da golf dell'area ionica si
possono appoggiare all'aeroporto di Fontanarossa, il resort di sir Rocco Forte soffre
invece la distanza dall'aeroporto palermitano di Punta Raisi a circa un'ora e mezza di
distanza, anche se con lo scalo di Trapani le distanze si accorciano un po'. Quando
sarà completata la Agrigento-Caltanissetta converrà magari puntare su Fontanarossa. I
campi della Sicilia orientale sono in un fazzoletto, con la sola eccezione di
Donnafugata. Ma lì ci si può appoggiare all'aeroporto di Comiso i cui primi voli sono
previsti tra qualche settimana, vale a dire entro maggio a meno di altri intoppi
imprevisti. «Comiso sarà certamente utile - dice Leonardi - perchè Donnafugata è a
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dieci minuti e anche il Monasteri di Floridia in fondo è a 50 minuti, se ci vai da sotto,
da Rosolini. Pure le Saie di Carlentini sono abbastanza vicine a Comiso, anche se
conviene sempre Fontanarossa». In sostanza la crisi c'è, la si combatte ritoccando i
prezzi e sperando nel futuro. I manager dei campi da golf per fare economie di scala e
per coordinare le manifestazioni si sono consorziati sotto l'egida di «Sicily golf
destination», ora puntano su una stagione di riscossa.
LA SFIDA. Gli imprenditori sfidano questa fase congiunturale negativa e credono nelle
possibilità di sviluppo turistico attraverso il golf. E' per questo che è stato realizzato
dal manager trapanese Bulgarella il resort «Monasteri» tra Floridia e Canicattini sul
terreno dei marchesi Bottini con un hotel di oltre 100 camere. Il complesso è aperto
da qualche mese. Anche gli imprenditori catanesi Costanzo e Bosco stanno per
completare il resort nella zona tra Vaccarizzo e Carlentini.
IL CONFRONTO. Nella regione portoghese dell'Algarve ci sono 25 campi da golf con
relativi alberghi. In Spagna nella sola area di Valencia ce ne sono 30. Anche nella
penisola iberica c'è bel tempo quasi tutto l'anno come la Sicilia, che però ha un
circuito ben più limitato.
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