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PERIODICO DI INFORMAZIONE A CURA DI FIDAS VERONA – DONATORI VOLONTARI DI SANGUE N. 28 giugno 2016 a t a v i r r a È ! a n o r e V s a d pp Fi la A EDI TO RI RI ALE ALE EDI TO V I TA A SS O C IA T I VA T I VA C IA O V I TA A SS SEMBL EA P AS RO SEMBL EA P GINA M M ED ICA ED ICA PA PA VI NC I AL E VI NC I AL E RO AS GINA EVE NT NT I I EVE www.fidasverona.it Periodico della FIDAS VERONA Donatori Volontari di Sangue Via Polveriera Vecchia, 2 - 37134 Verona Tel. 045 8202990 - Fax 045 8278521 www.fidasverona.it Autorizzazione Tribunale di Verona n.1535 del 13.03.2003 Presidente Fidas Verona: MASSIMILIANO BONIFACIO Direttore Editoriale: SILVANO SALVAGNO Direttore responsabile: ADRIANA VALLISARI Grafica e stampa: FIDES srl - via Pacinotti, 11A 37135 Verona Hanno collaborato a questo numero: Cristiano Ambrosi, Fausto Bazzani, Massimiliano Bonifacio, Enrico Bresadola, Sara Bussola, Monica Cardo, Riccardo Guerra, Rolando Imperato, Mauro La Bella, Giorgio Marcolungo, Nicola Martelletto, Valentino Massella, Alberto Pertile, Nicolò Sanese, Lorenza Soave, Andrea Sona e Stefano Tassini. ll’indomani della strage compiuta da parte di un sedicente terrorista islamico in un locale di Orlando, un egiziano musulmano di 36 anni, ora cittadino americano, si è recato a donare il sangue rispondendo a un appello delle autorità sanitarie locali in favore dei feriti e ha pubblicato sui social network un post che ha raggiunto centinaia di migliaia di condivisioni e di “Mi piace”. “Sì, ho donato il sangue nonostante io non possa mangiare né bere a causa del Ramadan” ha scritto “e sono stato testimone della grandezza di questo Paese dal momento che ho visto centinaia di persone stare in piedi sotto il sole ad aspettare il loro turno per donare il sangue, almeno 5-7 ore di attesa. Ho visto donne musulmane con lo hijab portare cibo e acqua ai donatori in fila”. La forza di questo messaggio sta certamente nel contenuto, ma anche nel mezzo di comunicazione. Probabilmente in maniera inconsapevole, quest’uomo ha reso concreto lo slogan scelto per celebrare la dodicesima Giornata mondiale del donatore di sangue, un appuntamento fissato dal 2004 il 14 giugno di ogni anno. “Blood connects us all” (il sangue connette ognuno di noi) è stato lo slogan della giornata 2016 e per una coincidenza fortuita ma altamente simbolica il messaggio del donatore musulmano si è sovrapposto nelle stesse ore a quello ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il sangue che dà la vita è uguale in tutti noi, non dipende dall’etnia, dalla zona del mondo in cui si è nati e tanto meno dal credo politico e religioso: dare e ricevere il sangue rappresenta una connessione naturale tra gli uomini che troppo spesso invece alzano confini, inventano divisioni, cercano pretesti di conflitto. La donazione di sangue, in particolare nel nostro Paese dove per legge è un atto volontario e non remunerato, rappresenta un atto di giustizia sociale. Quando doniamo il sangue non sappiamo a chi vada ma è assai probabile che, il più delle volte, ne benefici uno sconosciuto profondamente diverso da noi per fede, cultura, convinzioni politiche o più semplicemente gusti sportivi: la cronaca racconta spesso di manifestazioni di intolleranza per le ragioni più banali, di sangue assurdamente versato per difendere i colori di una squadra di calcio, eppure a quelle stesse persone che istintivamente 2 EDI TO presidente Fidas Verona A RI ALE ALE Massimiliano Bonifacio RI EDITORIALE EDI TO allontaneremmo da noi offriamo, nell’anonimato, la parte più preziosa di noi stessi. La donazione di sangue è quindi il simbolo più alto dell’umanità, della tolleranza, dell’unione contro odio, estremismo, razzismo e, quindi, anche contro il terrorismo. Oltre al contenuto, è stato particolarmente significativo il mezzo scelto dal donatore di Orlando. I social network sono utilizzati quotidianamente da milioni di persone ma, a dispetto del nome, spesso assumono una funzione antisociale, alimentando polemiche e conflitti, favoriti dall’anonimato dietro un nickname. Nello stesso momento in cui un uomo ha deciso di postare la propria donazione di sangue, ci saranno stati sicuramente migliaia di messaggi e di commenti che incitavano alla paura, che esprimevano rabbia o che aizzavano contro ipotetici nemici, ma di nessuno di questi è rimasta traccia. Comunicare il dono come esperienza semplice ma simbolica ne ha consentito l’immediata condivisione e ha portato questo episodio all’attenzione dei media, amplificandolo in una maniera impensabile fino a qualche anno fa: nella comunicazione tradizionale quale giornalista si sarebbe preso la briga di andare a intervistare un donatore di sangue? Come leggerete in questo numero e (spero) già saprete, Fidas Verona ha da poche settimane lanciato la sua App: è uno strumento per “portare con sé ogni giorno la propria associazione”, per facilitare l’attività dei donatori, consentendo l’accesso in tempo reale alle donazioni, ma è anche un mezzo per far conoscere a chi ancora non dona storie, iniziative, curiosità, eventi. Anche il giornale, dopo 13 anni e 27 numeri, cambia livrea e diventa più “social”, pur mantenendo la sua funzione di raccordo tra le attività delle sezioni e le iniziative promosse a livello provinciale, regionale e nazionale dalla Fidas. Le notizie ora possono essere più facilmente condivise in modo che arrivino, magari, a incuriosire i giornali e i grandi mezzi di comunicazione, o più semplicemente smuovano e inducano all’azione i più pigri. Tutti possiamo essere protagonisti di questa comunicazione positiva: raccontare, commentare, condividere è ciò che chiediamo a ognuno di voi, anzi di “Noi Donatori”. V I TA A SS O C IA O T I VA T I VA C IA VITA ASSOCIATIVA V I TA A SS INSIEME SI CRESCE Bilancio 2015 positivo per i donatori di Fidas Verona, che l’anno scorso hanno fornito 21.757 unità di sangue su un totale di 66.799 unità raccolte nella provincia scaligera. «Si tratta del 32,5% delle unità complessive di Verona, una percentuale che rappresenta un contributo significativo all’autosufficienza di sangue – sottolinea il presidente Massimiliano Bonifacio –. Rispetto al 2014, le donazioni Fidas sono cresciute del 2% (437 in più, da 21.320 a 21.757): è un dato incoraggiante, ma le richieste sono aumentate, in particolare per gli interventi di alta specializzazione, che richiamano molti pazienti anche da fuori provincia e regione». L’aumento più significativo si è registrato nel quarto trimestre dell’anno, grazie alle donazioni programmate. Funziona, e bene, il nuovo sistema di chiamata, attivato all’ospedale di Legnago ed esteso all’intero territorio provinciale (numero verde gratuito Cup 800.310.611 per i telefoni fissi e numeri a pagamento 0442.622867 e 339.3607451 per i cellulari). Il servizio di prenotazione è stato rafforzato anche da nove uffici territoriali di Fidas, gestiti dai nostri volontari, a cui va un grazie per la costanza. Le 78 sezioni veronesi della Fidas contano 11.338 donatori, instancabili nel promuovere l’importanza della donazione del sangue. Grazie alle varie iniziative organizzate sul territorio, nel 2015 sono stati reclutati 1.031 nuovi donatori, il 10% in più rispetto agli anni precedenti. «Mediamente, a Verona, il fabbisogno giornaliero è di 200 sacche di sangue ed emoderivati: ringraziamo i volontari che tengono alta l’attenzione sulle donazioni e invitiamo tutti a compiere questo gesto di solidarietà, perché per donare basta davvero poco», è l’augurio del presidente. Come noto, i requisiti sono un buono stato di salute, un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e un peso corporeo non inferiore ai 50 kg. Il donatore è sottoposto a una visita medica ed esami di laboratorio, oltre alla compilazione di un questionario dettagliato, a tutela della salute propria e del ricevente. L’Italia è ai primi posti al mondo per garanzia di sicurezza di ogni singola sacca donata, grazie anche al recente decreto ministeriale “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”, in vigore dal 28 dicembre scorso. C O N C O R S O D I P O E S I A Grande successo per il premio di poesia “La carezza di un verso”, organizzato da Fidas Verona, in collaborazione con il Comune scaligero. Per la sesta edizione del concorso, inserito nella manifestazione Verona in Love, sono giunte 57 poesie da ogni parte d’Italia. Il tema di quest’anno è stato “Dona a chi ami ali per volare”, citazione del Dalai Lama Tenzin Gyatso, premio Nobel per la pace nel 1989. Vincitrice della categoria under 30 è stata Giulia Bottacini di Badia Calavena. Una menzione speciale è andata a Margherita Bologna di Verona, che a soli 9 anni ha composto uno speciale “Rap del donatore”. Vincitrice della categoria over 30 è stata invece Nerina Poggese di Cerro Veronese. Si sono classificati secondi, ex aequo: Beatrice Portioli di Verona e Davide Zambelli di San Giovanni Lupatoto. Le poesie vincitrici, vagliate da una giuria presieduta da Mariasara Bertagna, con la supervisione di Rolando Imperato (presidente della sezione Fidas Golosine e organizzatore del premio), sono pubblicate sul sito web www.fidasverona.it. 3 4 VI NC I AL E SEMBL EA P U N A N U O VA A P P Tutto nel palmo di una mano: informazioni sulle attività associative, orari di apertura dei centri prelievi, promemoria per le donazioni. Sono solo alcune delle funzionalità della nuova App Fidas Verona, uno strumento innovativo presentato in anteprima alla ventiduesima assemblea provinciale annuale di Fidas Verona, che si è tenuta il 30 aprile scorso nella sala convegni dell’azienda Vagotex Windtex spa di Colognola ai Colli. Il dono del sangue diventa così 2.0. «L’App contiene una sezione generale, consultabile da tutti, con informazioni su donazioni, eventi associativi, contatti utili e geolocalizzazione dei centri di raccolta – illustra il presidente provinciale di Fidas Verona Massimiliano Bonifacio –. C’è poi una parte privata riservata ai donatori, in cui visionare il registro delle donazioni, le benemerenze acquisite e le scadenze previste per la donazione successiva». L’applicazione è stata sviluppata dall’agenzia A Comunicazione srl, che l’ha resa disponibile dal mese di giugno su Apple Store e Google Play (a seconda del dispositivo che si usa). «L’idea è nata pensando al concetto di utilità: incentivare la pratica della donazione di sangue e plasma, snellendo le procedure e utilizzando un canale di comunicazione diretto e immediato, grazie al sistema di notifiche push – spiega Alberto Pertile, referente del progetto e, anche lui, donatore Fidas –. Nell’area riservata, il donatore troverà tutti i suoi dati, di fatto una dematerializzazione del tesserino, e avrà la possibilità di salvare un promemoria della prima data utile per la donazione, calcolata in automatico, senza dover aspettare la lettera di chiamata». La nuova App è uno strumento in più di condivisione. «Uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere con questa nuova applicazione è il coinvolgimento e la fidelizzazione di tutti i donatori, in particolare di quelli più giovani – aggiunge il presidente –. Dobbiamo essere preparati a nuove sfide, impegnandoci ancora di più nel promuovere il dono e nello scongiurare un calo di donazioni, specie alla luce dei più rigidi criteri di selezione introdotti dai decreti ministeriali, ad esempio per chi si è recato in aree colpite dal virus Zika». RO SEMBL EA P VI NC I AL E AS AS RO ASSEMBLEA PROVINCIALE ASSEMBLEA PROVINCIALE RO SEMBL EA P VI NC I AL E VI NC I AL E AS RO AS SEMBL EA P PER FIDAS VERONA Come faccio per? Guida all’utilizzo della App L’App ufficiale di FIDAS Verona permette di accorciare le distanze tra l’associazione e i donatori. È un canale preferenziale e interattivo, che porta informazioni utili in tempo reale direttamente nelle tasche (o nelle borse) di ogni associato. L’App ufficiale di Fidas Verona si presenta con una semplice interfaccia che guida l’utente nella navigazione tra i suoi contenuti, in modo molto intuitivo. È composta da 7 sezioni, vediamole assieme: 1 NOVITÀ: raccoglie tutte le notizie relative all’associazione, alla sede provinciale, alle sezioni locali e alla pratica del dono in genere. 2 EVENTI: raccoglie tutti gli eventi calendarizzati, promossi dalla sede provinciale e dalle sezioni locali Fidas. 3 ASSOCIAZIONE: presenta l’associazione e la sua struttura dirigenziale (consiglio 4 DOVE DONARE: raccoglie tutte le informazioni circa i punti di raccolta e centri trasfusionali 5 ESSERE DONATORE/FAQ: qui si trovano tutti i contenuti informativi relativi alla donazione e al sangue in generale. Sono divisi in 6 categorie, filtrabili tramite un motore di ricerca interno: “Diventa donatore”, “Domande frequenti FAQ”, “Conoscere il sangue”, “Sostieni la donazione”, “Merchandising” e “Convenzioni”. provinciale, gruppo giovani, referenti di zona). (indirizzo, telefono, numeri utili, ecc.) e una mappa interattiva che, tramite geolocalizzazione e collegamento alla App mappe, supporta la navigazione satellitare passo-passo da e verso la struttura selezionata. MULTIMEDIA: raccoglie le foto e i video relativi alle attività dell’associazione. 7 AREA RISERVATA: permette di accedere alla propria area dedicata con le credenziali 6 personali (inserendo come username il codice CAI e come password il codice personale consegnato tramite lettera o recuperabile sul sito web dell’associazione). Qui si possono consultare i propri dati e lo storico delle donazioni. Novità assoluta è il calcolo automatico della finestra di prossima donazione, che si può inserire con un semplice clic come promemoria nel calendario del proprio smartphone o tablet. Come si scarica l’App? Scaricare l’App è semplicissimo! Basta collegarsi sul sito web www.fidasverona.it, seguendo le istruzioni, oppure cercare “FIDAS VERONA” nello store di riferimento per il sistema operativo del proprio smartphone o tablet. L’App Fidas Verona è stata sviluppata per sistemi operativi iOS e Android, i più usati sul mercato; si è deciso di non implementarla per il sistema operativo WindowsPhone, perché ancora troppo poco diffuso. HAI DEI DUBBI O VUOI AIUTARE A MIGLIORARE LA APP IN VISTA DEI PROSSIMI AGGIORNAMENTI? Scrivi una mail all’indirizzo [email protected] Terremo conto delle tue segnalazioni, IL TUO CONTRIBUTO È PREZIOSO! 5 EVE NT NT I I EVENTI EVE DONATORI VERONESI DA PAPA FRANCESCO Domenica 20 febbraio, tra i 25mila di piazza San Pietro, c’erano anche oltre 350 donatori Fidas Verona, scesi a Roma per partecipare al Giubileo dei donatori di sangue. La delegazione veronese era rappresentata da molte delle 78 sezioni provinciali; tra le più numerose Valeggio sul Mincio, Bosco Chiesanuova, Bovolone e Pedemonte. Diversi giovani volontari, non potendo trascorrere l’intero weekend a Roma, si sono sobbarcati una trasferta notturna pur di non far mancare gli applausi e i cori che sono risuonati festosi nel colonnato di piazza San Pietro. Alle 7.30 il gruppo era già nel sagrato, gremito di volontari Fidas, Avis e Fratres, accorsi sin dal mattino per ascoltare il messaggio del papa. Prima dell’inizio dell’udienza, i donatori hanno ricevuto il saluto del presidente nazionale Fidas Aldo Ozino Caligaris, mentre il presidente nazionale Avis Vincenzo Saturni ha letto la preghiera del donatore di sangue. Nel suo intervento, papa Francesco ha sottolineato l’importanza della solidarietà verso il prossimo. «A partire dall’amore misericordioso con il quale Gesù ha espresso l’impegno di Dio, anche noi possiamo e dobbiamo corrispondere al suo amore con il nostro impegno – ha detto il pontefice –. E questo soprattutto nelle situazioni di maggiore bisogno, dove c’è più sete di speranza: con le persone abbandonate, con quanti portano handicap molto pesanti, con i malati più gravi, con i moribondi, con quanti non sono in grado di esprimere riconoscenza… In tutte queste realtà noi portiamo la misericordia di Dio attraverso un impegno di vita, che è testimonianza della nostra fede in Cristo». Al termine dell’udienza, il papa ha ricevuto un regalo speciale dai donatori Fidas Verona. Il presidente nazionale Fidas, infatti, ha consegnato nelle mani del Santo Padre il telo della “24 ore del Donatore”, la manifestazione di nuoto nazionale che la nostra sezione provinciale organizza ogni anno alle Terme di Giunone di Caldiero. Una grande emozione! 6 EVE NT I EVE NT EVENTI I IL GIUBILEO VISTO DA UNA BAMBINA varcato la Porta Santa della basilica di San Pietro, visitando l’interno. Alle quattro del pomeriggio ci siamo incontrati con la guida e abbiamo visitato il quartiere di Trastevere, con i suoi storici vicoli e le sue piazzette sorprendenti, che ci ha rivelato il volto più autentico della città e la bellezza antica della città eterna. Domenica mattina abbiamo fatto le valigie e siamo partiti per la zona dei castelli romani, dove abbiamo visitato Castel Gandolfo, la residenza estiva del Papa. Abbiamo visto il lago Albano e poi siamo andati in un ristorante tipico. Siamo quindi ripartiti verso casa, rientrando arricchiti a Bovolone. Sono stati tre giorni intensi, pieni di felicità e di risate in ottima compagnia. Un grazie speciale a Federico Bertin, presidente della sezione di Bovolone e a Carlo Alberto Venturi per l’organizzazione. Sara Bussola, 11 anni Venerdì 19 febbraio siamo partiti alle sei e mezzo di mattino in pullman, con il nostro autista Giovanni e abbiamo iniziato il viaggio verso la nostra meta: Roma. Dopo un paio d’ore abbiamo fatto una sosta all’autogrill; arrivati nel Lazio, abbiamo trovato un po’ di colonna, quindi siamo usciti dall’autostrada e abbiamo pranzato in un ristorante tipico. Poi abbiamo ripreso l’autostrada e, giunti a Roma, abbiamo trovato molto traffico in centro e siamo arrivati con un ritardo di un’ora e mezzo al nostro appuntamento con la guida Valerie. Abbiamo visitato le basiliche di San Paolo fuori le mura e San Giovanni in Laterano, passando attraverso le Porte Sante. Poi ci siamo trasferiti in hotel. Sabato mattina ci siamo svegliati alle cinque e mezzo, abbiamo fatto colazione e poi siamo partiti verso piazza San Pietro, dove si è svolto il Giubileo del donatore di sangue. Il Santo Padre ha tenuto l’udienza giubilare e poi abbiamo SIAMO FINITI ANCHE SU FAMIGLIA CRISTIANA... Mentre erano a Roma, il nostro donatore Carlo Alberto Venturi e la sua famiglia di Bovolone sono stati immortalati su Famiglia Cristiana. Intervistato dal giornalista Alberto Bobbio, Carlo Alberto ha evidenziato come il valore dell’associazionismo faccia la differenza, specie nei piccoli centri: «Ciò che conta è l’esempio e il passa parola tra la gente ha sempre portato a un aumento dei donatori». 7 GINA SICUREZZA DELLE TRASFUSIONI: QUALI CONTROLLI? IL DONATORE NATO O CHE HA VIAGGIATO IN PAESI DEL MONDO A RISCHIO PER MALATTIE INFETTIVE TRASMISSIBILI CON IL SANGUE L DALLA DONAZIONE a trasmissione di infezioni con la trasfusione di sangue è un rischio nei confronti del quale è necessario adottare precauzioni stringenti. Tutti i donatori sanno bene che ogni loro donazione è controllata con test molto sensibili per individuare la presenza di 4 agenti infettivi trasmissibili con il sangue (virus dell’epatite B, virus dell’epatite C, virus HIV, Treponema pallidum): grazie alla selezione anamnestica del donatore e a questi controlli il rischio residuo per un paziente di contrarre una di queste infezioni è veramente minimo (nessun nuovo caso di infezione segnalato in Italia da oltre 10 anni). Recentemente è stato necessario ampliare il pannello dei controlli per svelare la presenza di altri agenti infettivi, responsabili in genere di malattie meno severe rispetto a quelle elencate in precedenza, ma potenzialmente fatali se contratte da soggetti immunodepressi o defedati, come talora sono i riceventi delle trasfusioni di sangue. VARIABILE A Agenti infettivi presenti nel territorio italiano SECONDA DELLE Dal 2008 è endemico anche in Italia il virus del Nilo Occidentale (West Nile Virus), individuato per la prima volta, come dice il nome, in Africa ma rapidamente diffuso in tutto il mondo per la facile riproduzione del suo vettore, la zanzare del genere Culex. In alcuni Paesi del mondo (tra cui Stati Uniti e Canada) la diffusione del virus avviene durante tutto l’anno (quindi i donatori che viaggiano in questi Paesi sono sospesi per 28 giorni dal loro rientro in ogni stagione), mentre in Italia, e in particolare nella pianura padana, la diffusione è massima nel periodo giugno-novembre. Il piano di sorveglianza nazionale prevede che ogni anno siano identificate le province in cui si registra la presenza del virus (negli uomini o nel bestiame): appena identificato il primo caso, in quella provincia diventa obbligatorio il test per WNV su ogni donazione di sangue, mentre è sospeso per 28 giorni chi soggiorna anche solo per una notte in quella provincia e vuole donare in una non ancora dichiarata colpita dall’infezione. Verona è sempre stata tra le province interessate dalla diffusione del WNV e, quindi, tutte le donazioni vengono testate dal momento in cui, anno per anno, si registra il primo caso di infezione. DEVE OSSERVARE UN PERIODO DI SOSPENSIONE AREE IN CUI SI È RECATO. 8 M ED ICA GINA ED ICA PA PA M ZIKA E NON SOLO ED ICA GINA ZIKA E NON SOLO M ED ICA PA M PA GINA Agenti infettivi trasmessi dal donatore che viaggia test per gli anticorpi anti-malaria); dopo 12 mesi dal rientro è ammesso a qualsiasi tipo di donazione. Queste disposizioni valgono anche nel caso il donatore abbia eseguito la chemioprofilassi antimalarica prima di partire. Il donatore nato o che ha viaggiato in Paesi del mondo a rischio per malattie infettive trasmissibili con il sangue deve osservare un periodo di sospensione dalla donazione variabile a seconda delle aree in cui si è recato. L’elenco non è esaustivo e non sostituisce la valutazione clinica del medico trasfusionista, per cui in caso di dubbi e per evitare viaggi a vuoto è consigliabile telefonare preventivamente al proprio servizio trasfusionale di riferimento. MALATTIA DI CHAGAS: si tratta di un’infezione emergente, causata da un protozoo (Trypanosoma cruzei) e trasmessa da un particolare tipo di cimice, diffusa nell’America meridionale e centrale. L’infezione può rimanere latente nel soggetto colpito anche per 30 anni e manifestarsi a distanza con gravi forme (mortali) di scompenso cardiaco. I soggetti nati, o la cui madre è nata, o che hanno soggiornato in aree a rischio (trekking, campeggio in aree rurali) dei Paesi centro e sudamericani non possono effettuare alcuna donazione se prima non eseguono (presso il servizio trasfusionale) il test specifico, che deve dare esito negativo. Va sottolineato che questa nuova disposizione si applica anche ai donatori che abbiano fatto viaggi a rischio molti anni fa, anche se nel frattempo hanno donato dopo il loro rientro. MALATTIE TROPICALI: occorre valutare lo stato di salute e in particolare la comparsa di episodi febbrili dopo il viaggio in aree tropicali. Tutti i donatori che viaggiano in aree tropicali sono sospesi precauzionalmente per 6 mesi dal rientro per qualsiasi tipo di donazione (sangue e plasma) MALARIA: sospensione di 6 mesi per chi ha viaggiato in zone dove è endemica la malaria e non ha sofferto di febbre o disturbi compatibili con la diagnosi di malaria; nei successivi 6 mesi il donatore può essere ammesso alla donazione di plasma da inviare alla lavorazione industriale (se non è disponibile il 9 EVE NT NT I I EVENTI EVE MEETING NAZIONALE DEI GIOVANI FIDAS Il meeting nazionale giovani della Fidas quest’anno si è svolto a Mondovì (Cuneo), dall’11 al 13 marzo. Abbiamo partecipato anche noi del gruppo giovani di Verona, presenti fin dall’apertura ufficiale del meeting, a cura dei responsabili dell’associazione Avas Fidas di Mondovì. Dopo i saluti delle istituzioni, la parola è passata a Enrico Dalla Rosa, docente dell’Università Cattolica di Milano, che ha esposto la sua presentazione intitolata “L’importanza dell’ambiente per favorire l’integrazione”. Il professore ha spiegato come l’ambiente che ci circonda influenza le nostre scelte e atteggiamenti, sia positivi che negativi. Ha portato l’esempio del carcere di Abu Ghraib, dove i militari americani interrogavano i prigionieri per estrapolare da loro informazioni; il clima ostile e i turni di lavoro massacranti hanno fatto oltrepassare i limiti ai carcerieri, senza che se ne accorgessero. I lavori sono ripresi con Andrea Grande, coordinatore nazionale dei giovani della Fidas che ha spiegato l’importanza del dono di sangue come strumento d’integrazione. Claudio Basso, presidente dell’associazione MondoQui, che si occupa di aiuto e assistenza agli stranieri, e alcuni ragazzi della Fidas di Mondovì hanno raccontato la loro storia di immigrati in aiuto all’espansione dell’associazione: una collaborazione che ha permesso di ampliare gli orizzonti della comunità e di favorire l’integrazione. La giornata di venerdì si è conclusa con una cena in stile “rolling table”, in cui si cambiava posto a tavola dopo ogni portata; un modo simpatico per conoscere nuove persone e confrontarsi con ragazzi provenienti da realtà differenti. Il sabato mattina ci siamo potuti confrontare sulla normativa col presidente della Fidas nazionale Aldo Ozino Caligaris. Ad esempio è stato evidenziato che nei questionari antecedenti la donazione non è presente una versione inglese del modulo, che potrebbe aiutare eventuali persone straniere ad avvicinarsi alla donazione di sangue. Il pomeriggio è trascorso in piazza, piena di associazioni del monregalese. Un palco con la musica e soprattutto una bella mongolfiera hanno attratto diverse persone e giovani. A loro ci siamo presentati, suddivisi in varie squadre, cercando di raccogliere i dati per una promessa di donazione o per dare una mano all’associazione con il proprio tempo. Dei voli promozionali in mongolfiera sono stati estratti a sorte tra coloro che ci avevano fornito i dati. Alla sera abbiamo partecipato a una “cena dei popoli”, assaggiando cibi etnici preparati da persone di varie etnie, che ci hanno fatto servito i loro piatti tipici. Un’esperienza “piccante”, forse per il troppo peperoncino! Domenica 13 marzo è stato il turno dell’assemblea Giovani Fidas, in cui sono state effettate quattro modifiche al regolamento del coordinamento nazionale Fidas giovani. La durata delle cariche è stata modificata da 3 a 2 anni, con la possibilità dell’incarico per massimo di due mandati consecutivi; è stato poi modificato il criterio per votare i cambiamenti, con l’approvazione della maggioranza semplice. Si è deciso inoltre che i vice coordinatori possano essere eletti tra i delegati dell’assemblea e anche le decisioni in caso di decadenza del consiglio vengono modificate secondo la normativa presenti nel regolamento. Dopo il pranzo finale in hotel, abbiamo fatto rientro a Verona. Aver l’opportunità di partecipare a questi eventi ci ha arricchito di esperienze, permettendoci di conoscere e confrontarci con nuove realtà. Abbiamo avuto l’occasione di parlare faccia a faccia con i ragazzi e le ragazze di Fidas Padova, Fidas Feltre, Fidas Vicenza. Ci siamo lasciati con l’idea di un pranzo ragionale, magari delle nostre parti in Valpolicella che ci permetta di stare insieme e di aiutarci tra di noi, anche solo con la presenza alle iniziative regionali. Durante il meeting è stata più volte pubblicizzata la “24 ore del Donatore” che si svolgerà ad agosto a Caldiero: abbiamo cercato di convincere più persone possibili a partecipare e a rendere questa iniziativa sempre più importante a livello nazionale. Ringraziando per l’opportunità ricevuta, non vediamo l’ora del prossimo meeting giovani che si svolgerà nel 2017 in Sud Italia. Enrico Bresadola, Giorgio Marcolungo, Mauro La Bella, Andrea Sona e Nicolò Sanese 10 EVE NT I EVE NT I VOLTI DEL DONO I DONATORI DA RECORD! ANGELO FASOLI Con una grande festa, Angelo Fasoli di Borgo Venezia ha tagliato a maggio il traguardo delle 200 donazioni. Il nostro associato, inconfondibile presenza in ogni evento Fidas, con cappellino in testa e macchina fotografica al collo, questa volta è finito dall’altra parte dell’obiettivo. Il sindaco di Verona Flavio Tosi il 10 giugno scorso lo ha voluto premiare, consegnandogli la medaglia della città di Verona. «A nome della città ringrazio il signor Angelo per il fondamentale servizio che, in 25 anni di donazioni, ha svolto a servizio della comunità – ha affermato il primo cittadino –. Un servizio sempre più richiesto e necessario, anche grazie ai progressi della medicina e a interventi chirurgici sempre più complessi. Angelo rappresenta uno straordinario esempio di volontariato, che dovrebbe essere modello soprattutto per i giovani e che speriamo porti a un ricambio generazionale». Avendo raggiunto i limiti di età, Angelo non potrà più donare, ma siamo certi che non mancherà di promuovere l’importanza della donazione. Congratulazioni! DARIO BENDAZZOLI Un altro donatore da record è Dario Bendazzoli, ex segretario della sezione Fidas Golosine, festeggiato da familiari e amici per le 201 donazioni effettuate. La sua storia di donatore è iniziata nel 1965, all’età di diciannove anni, su impulso della mamma Rosa Melchiori, prima donatrice del quartiere. Ha cominciato ad allungare il braccio di domenica, nell’oratorio parrocchiale della chiesa di Santa Maria Assunta, col Gruppo francescano donatori di sangue Golosine-Santa Lucia. Da lì non si è più fermato: molto attivo nella promozione, ha passato una vita a donare, senza mai stancarsi. La sua generosità è stata riconosciuta anche con una targa del gruppo alpini di Santa Lucia Quartiere Indipendenza, che gli è stata conferita a maggio. Pur risiedendo in Valpolicella, Dario è ancora molto legato al suo quartiere di origine. Anche a lui, per la sua instancabile attività, vanno i ringraziamenti e le felicitazioni di Fidas Verona. In tempo di Europei di calcio, la squadra Fidas San Martino Buon Albergo ha conquistato un titolo prestigioso. Il 19 giugno i giocatori veronesi hanno vinto la sesta edizione del torneo nazionale di calcio a 7 di Primiero, sbaragliando la concorrenza delle numerose formazioni giunte da tutta Italia, aggiudicandosi il trofeo. I ragazzi di San Martino vedono premiata la continuità della propria sezione, che da oltre 10 anni ha sempre iscritto una o più squadre ai tornei di calcio Fidas che si sono tenuti a livello provinciale o nazionale. Requisito comune di tutti questi tornei è ammettere la partecipazione di soli donatori attivi: in questo modo lo sport diventa pretesto per arruolare nuovi donatori e “fare spogliatoio”, incentivandosi a vicenda nella donazione periodica. Alla squadra di San Martino Buon Albergo i complimenti di tutta Fidas Verona! CAMPIONI D’ITALIA! 11 V I TA A SS O C IA T I VA T I VA C IA VITA ASSOCIATIVA O V I TA A SS FIDAS VERONA E BLUVOLLEY 10 ANNI INSIEME un’associazione del dono del sangue per la prima volta nello scenario italiano della pallavolo della serie A1. Per numerosi anni è stato organizzato all’interno del palasport di Verona anche il “Fidas Day”, giornata in cui gli associati e i simpatizzanti di Fidas Verona hanno colorato gli spalti promuovendo il dono del sangue. Nel corso del tempo, fino al campionato recentemente terminato, il servizio volontario al PalaOlimpia si è adeguato alle esigenze e alle richieste provenienti dalla società sportiva BluVolley. Il campionato che si è concluso lo scorso aprile e che ha visto la Calzedonia aggiudicarsi la Challenge Cup, primo trofeo europeo conquistato dalla città di Verona, ha impegnato i volontari Fidas per ben 24 partite casalinghe (tra campionato, Coppa Italia e Challenge Cup), un vero record! In tutti questi anni, l’attività è sempre stata garantita dalla presenza al PalaOlimpia di decine di volontari (alcuni di loro presenti fin dalla prima stagione!) provenienti da ogni angolo di Verona e provincia, e che si sono resi disponibili a essere presenti quando necessario, anche nelle partite infrasettimanali e con cambi repentini di giorni e orari. Per la loro dedizione, a tutti loro va il più sentito ringraziamento della presidenza provinciale e del coordinatore dell’attività. Sicuramente un’attività così prolungata nel tempo ha portato a conoscenza dei tifosi presenti sugli spalti del palasport veronese la preziosa attività della nostra associazione e, anche grazie alla promozione, speriamo che siano state numerose le persone recatesi nei nostri centri trasfusionali per compiere il gesto di donare il sangue per la collettività. Tutto iniziò nel 2002, quando la principale squadra di pallavolo di Verona, che allora si chiamava Canadiens, partecipò per la prima volta al campionato maschile di serie A1. Il presidente provinciale Silvano Salvagno intuì che questa sarebbe stata una bella occasione per far conoscere Fidas Verona nel territorio veronese, instaurando un rapporto con la società sportiva. Fu così che per qualche anno un gruppo di giovani si recò al PalaOlimpia per attaccare negli spalti uno striscione rosso della nostra associazione. Con questo semplice gesto iniziò una collaborazione che ha portato nel corso degli anni la nostra Fidas Verona a collaborare sempre più intensamente con quella che poi sarebbe diventata la Marmi Lanza e poi Calzedonia Verona. Nella stagione 2006/2007, con l’interessamento del compianto Gilberto Bresaola e con il consolidamento della collaborazione, ci è stato chiesto di attivare con i nostri volontari un servizio di controllo degli accessi del palasport e di accoglienza degli spettatori: un impegno che si è dimostrato complesso, ma fonte di soddisfazione sia per noi che per la società sportiva, che ci ha ulteriormente invitati a un salto di qualità nella stagione 2008/2009 chiedendoci di occuparci anche della biglietteria. In quel periodo erano 50 le persone volontarie Fidas Verona che si occupavano della varie mansioni durante le partite casalinghe. L’incarico del loro coordinamento è stato preso fin da subito da Stefano Tassini che l’ha mantenuto fino a oggi. Come premio per tanto impegno, i vertici della società sportiva BluVolley, per quattro stagioni a partire sempre da quella 2008/2009, ci hanno concesso di porre il logo Fidas Verona nella maglia da gioco della squadra, prerogativa concessa a 12 EVE NT I EVE NT APPUNTAMENTI ESTIVI I E…STATE DI PROMOZIONE CON FIDAS IL DONO DEL SANGUE NON VA IN VACANZA! LO SANNO BENE LE SEZIONI PROVINCIALI DI FIDAS VERONA, IMPEGNATE A ORGANIZZARE TUTTO L’ANNO MANIFESTAZIONI PER PROMUOVERE LA CULTURA DEL DONO. ECCO GLI APPUNTAMENTI DELL’ESTATE 2016. TORNEO PROVINCIALE DI PALLAVOLO Domenica 10 luglio, dalle ore 9, appuntamento presso gli impianti sportivi del Comune di Bovolone per la sesta edizione del Torneo di pallavolo “Gilberto Bresaola”. Intitolato a un indimenticabile protagonista della storia di Fidas Verona, scomparso prematuramente, il torneo punta a replicare il successo dello scorso anno, con 21 squadre partecipanti, giunte da ogni parte della provincia. A contendersi il titolo, ci saranno quattro giocatori in campo per ogni formazione. Al termine si potrà festeggiare con il tipico risotto col tastasal cucinato dal cuoco Giorgio Maragnoli; non mancheranno musica, spazio bimbi e tanto divertimento. Ai partecipanti verrà consegnata una t-shirt dell’evento e un attestato di partecipazione, con una bottiglia di prosecco autografata dal presidente provinciale. Fausto Bazzani FIDAS TUTTINSIEME Per la nostra sezione è un onore ospitare quest’anno la sesta edizione della festa provinciale “Fidas Tuttinsieme”. Abbiamo fortemente voluto portare a Casaleone questo evento perché quest’anno festeggiamo il 50° anniversario di fondazione della nostra sezione. Nell’organizzare la manifestazione abbiamo cercato di inserire eventi di vario genere, adatti a ogni tipo di pubblico. Venerdì 29 luglio ci sarà radio RCS con dj Stoppa in diretta; sabato 30 luglio ci accompagnerà la MerQuryBand con le canzoni dei Queen, mentre domenica 31 luglio chiuderà la festa Arianna Group. Il clou della manifestazione sarà il sabato, con la sfilata dei labari per le vie del paese. La domenica, inoltre, ci saranno le premiazioni del concorso “Essere donatore”, rivolto ai ragazzi delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado di Casaleone. Il concorso prevede la composizione di un disegno o un tema sull’essere donatore. Durante la manifestazione si potrà visitare una mostra fotografica sui 50 anni di attività dell’associazione. Cristiano Ambrosi 13 V I TA A SS O C IA T I VA T I VA C IA ZONA NORD O V I TA A SS IN 300 ALLA CIASPOLATA DI SAN GIORGIO Monica Cardo L’ESPERIENZA SULLA PELLE INCIDE L’ANIMA DI CHI È IN CAMMINO, MOLTO PIÙ VELOCEMENTE DI OGNI PAROLA. S ei marzo. È l’alba di una domenica che già preannuncia la Pasqua, con la sua primavera e il suo tepore, sempre presenti in questo strano inverno. I volontari Fidas della Zona Nord sono già in marcia sulle piste di San Giorgio, dopo una notte trascorsa a vigilare gli umori del cielo. Le piste sono battute e il bianco della neve si fa accecante con i primi raggi del sole. Le foto delle meraviglie della montagna arrivano a tutti i membri del gruppo Fidas, che si stanno preparando a rendere sicura e piacevole la ciaspolata del 2016. Già alla partenza gli animi si fanno un po’ inquieti. Il signor inverno bussa alla porta della camminata con la sua nevicata e l’aria pungente. Lo sguardo incerto degli organizzatori si rasserena con l’arrivo del presidente provinciale Massimiliano Bonifacio, che con parole ferme e sorriso accogliente regala la fiducia e la decisione necessarie a partire. Nonostante le intemperie, siamo in 300 alla partenza. La passeggiata, di solito molto abbordabile, si fa immediatamente impegnativa. Le sferzate della piccola bufera si fanno sentire quanto la fatica della neve alta, da lasciarsi alle spalle un passo dopo l’altro. Le guance arrossate dal vento e la neve pungente non permettono di alzare lo sguardo. Finché all’improvviso arriva la calma, il sole, il panorama immacolato che lascia senza fiato. E nella mente è immediata la metafora straordinaria del percorso della vita. Le frasi di incoraggiamento di Massimiliano risuonano anche nel cuore. E una macchia di colore rosso Fidas si allarga sul totale candore intorno. Diventa semplice sentire e riscoprire la gioia di essere donatori. L’esperienza sulla pelle incide l’anima di chi è in cammino, molto più velocemente di ogni parola. Il dono di sé e del proprio sangue ha potere sull’incertezza, sulla solitudine della malattia: questo è il messaggio che ci ha lasciato la montagna. Che continua a dialogare con noi nel percorso sereno, nella condivisione dello stupore e nei giochi degli adulti ridiventati bambini. La motoslitta è all’opera così come le braccia dei cuochi con i berretti rossi e la Malga Casara diventa per un paio d’ore una città di donatori, aspiranti e simpatizzanti, con un piatto fumante di gnocchi sbatui tra le mani da annusare e divorare. Il lavoro dei volontari è incessante e allegro. La familiarità e lo spirito di accoglienza palpabili e indiscutibili. Il senso di concretezza del lavoro hanno rafforzato e fatto nascere le amicizie e le possibilità di collaborazione. Fidas raccoglie un buon seminato e lo rimette a disposizione. La potenzialità innata del dono è incredibile e si traduce efficacemente nelle presenze, nel servizio, nella condivisione di una splendida domenica di marzo. Un grazie particolare va alle sezioni Fidas della Zona Nord, che hanno accolto con entusiasmo ogni singolo partecipante, prestando agli occhi un pezzetto di paradiso. 14 V I TA A SS O C IA O T I VA T I VA C IA ERBEZZO – ZONA NORD V I TA A SS TANTO DIVERTIMENTO ALLA TERZA CONTORNATI DALLE SPLENDIDI DOLOMITI DEL GRUPPO DEL LATEMAR E DELLA VAL DI FASSA, SCIATORI E SNOWBOARDER HANNO POTUTO SBIZZARRIRSI SU QUASI 50 KM DI PISTE FIDASNOW Valentino Massella D opo il successo delle scorse edizioni, anche quest’anno abbiamo riproposto per la Zona Nord la gita “FidaSNOW”, giornata sulla neve all’insegna dello sport, del relax e del divertimento. Nato nel 2014 con l’intento di promuovere il dono del sangue tra gli appassionati degli sport invernali, l’evento ha in realtà assunto i connotati della festa, riuscendo a coinvolgere anche tanti altri giovani che si sono uniti a noi anche solo per il gusto di stare insieme e di passare una giornata di allegria. È così, dopo le nevi di Pampeago nel 2014 e di Plose nel 2015, sabato 6 febbraio 2016 è toccato a quelle di Obereggen subire l’invasione delle nostre burlone “gocce di sangue”, tutte munite di berretto, scaldacollo e occhiali rigorosamente rossi e targati Fidas! Contornati dalle splendidi dolomiti del gruppo del Latemar e della Val di Fassa, sciatori e snowboarder hanno potuto sbizzarrirsi su quasi 50 km di piste, mentre la spassosa pista da slittino Laner-Obereggen di 3,5 km ha saputo garantire un divertimento più spensierato. La vera festa è esplosa nel tardo pomeriggio quando, posati sci, slittini e snowboard, ci siamo riuniti tutti insieme all’Apres-Ski in fondo alle piste per scatenare la festa tra canti e balli! Il problema più grosso è stato (come previsto) riuscire a riportare tutti a casa: difficile convincere 52 giovani in piena festa che è l’ora del ritorno! Anche quest’anno, insomma, la “FidaSNOW” è stata un successo, con un costante aumento delle adesioni. L’entusiasmo e la grinta ci hanno permesso di raccogliere la partecipazione di ragazzi da tutta Lessinia, Valpantena e addirittura Valpolicella, chiaro segnale che nel nostro gruppo le distanze o provenienze geografiche non hanno la minima importanza, quando il denominatore comune è la voglia di stare insieme, divertirci e di fare del bene. Un’ultima doverosa considerazione va fatta in merito al ritorno delle nostre attività: in tre anni di gite e feste, stiamo con il tempo raccogliendo i frutti notando (dati alla mano) un aumento delle donazioni e degli aspiranti donatori, riconoscendo tra quest’ultimi molti dei giovani che si sono aggregati al nostro gruppo! Questa è la nostra ricetta: tanta festa, allegria e divertimento per creare un’esperienza che sappia coinvolgere i giovani in modo diretto e tangibile, che riesca poi a sensibilizzare in modo spontaneo e genuino alla donazione del sangue, facendo leva sullo spirito di gruppo che ci caratterizza. Mettete un bel “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook Fidas Verona Zona Nord e tenetevi pronti per la prossima avventura! 15 V I TA A SS O C IA T I VA T I VA C IA ISTITUTO SEGHETTI O V I TA A SS LA SEZIONE DI MARIA VITTORIA Lorenza Soave F in dal suo esordio, nell’aprile 2012, il nostro istituto ha coinvolto decine di giovani che, diventati maggiorenni, hanno deciso di aderire alla nostra sezione Fidas. Anche quest’anno, puntualmente, il presidente Massimiliano Bonifacio si è presentato ai nostri ragazzi per rispondere alle domande e ai dubbi di chi aveva intenzione e desiderio di diventare donatore. In ambulatorio, sede di iscrizione, un po’ timorosi, ma carichi di positività e decisi ad intraprendere il percorso, si sono presentati in 22. Come ogni anno, sono finiti nella foto di gruppo esibita nello spazio della bacheca scolastica dedicato alla Fidas. La scelta del verbo “esibire” non è casuale, perché io e Federico, referente della nostra sezione, siamo orgogliosi di mettere in mostra questi nostri ragazzi desiderosi e giustamente fieri di impegnarsi nel volontariato e nel sociale, capaci di smentire la diffusa opinione comune che, a questa età, sono cose che non interessano e non toccano i giovani… Ecco, loro sono la nostra risposta più bella. Nel gruppo di quest’anno si era iscritta anche Maria Vittoria Marcolini: aveva accolto la nostra proposta con entusiasmo e con il bellissimo immancabile sorriso che la caratterizzava. Nessun dubbio, nessun passo indietro da parte sua durante gli accertamenti, ma anzi il desiderio e la curiosità di sapere al più presto se era stata accettata a far parte della nostra grande famiglia Fidas. L’8 gennaio avrebbe fatto la sua prima donazione… Purtroppo un terribile incidente stradale ci ha privato per sempre della sua bellissima presenza. Ma lei è con noi sempre, il suo dolce sorriso ci accompagna e ci sprona a proseguire, a crederci, a “esserci”. È per questo che, per ricordarla e per sentirla sempre vicina, entusiasta e solare, capace di gesti generosi e contagiosi, la nostra sezione è stata dedicata a lei. Grazie Mavi! SANTA LUCIA I 15 ANNI DEL PROGETTO SCUOLA Il Direttivo sezionale “E ducare è come seminare”: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”. È con questa riflessione del cardinale Carlo Maria Martini che la sezione Fidas Santa Lucia guarda con soddisfazione agli ultimi quindici anni di attività promozionale presso le scuole del quartiere: le primarie 6 maggio 1848, Pietro Frattini, Emilio Salgari e la scuola secondaria di primo grado Quartiere Santa Lucia. In questo progetto siamo sempre stati supportati egregiamente dalla direzione didattica e dagli insegnanti, che ci hanno aiutato con interesse e amicizia, così come la splendida Maurizia Grisi, vicepresidente vicaria di Fidas Verona. Anche quest’anno abbiamo portato il messaggio del dono a cinque classi elementari e due classi medie, per un totale di 198 alunni che con attenzione hanno guardato il filmato “Verso i tuoi 18 anni”, seguendo le testimonianze dei volontari e formulato domande ben mirate, a volte curiose e bizzarre. Il 14 marzo, al primo incontro con le tre classi di quinta elementare della scuola 6 maggio 1848, abbiamo ricevuto una sorpresa. Entrati nel salone della scuola, abbiamo trovato 64 ragazzi ad attenderci con un cartellone dal titolo “Stop all’indifferenza”. Al termine dell’incontro, ci siamo guardati soddisfatti, realizzando che questi ragazzi sono in grado di poter estendere l’invito alla donazione ai propri genitori; dal punto di vista anagrafico rappresentano un importante bacino di potenziali nuovi donatori. L’efficacia con cui i promotori hanno illustrato in questi anni il messaggio della donazione è testimoniata dagli splendidi disegni, che custodiamo nella nostra sede. 16 V I TA A SS O C IA O T I VA T I VA C IA BASSO VERONESE V I TA A SS GLI 80 ANNI DI GIUSEPPE FADINI Fausto Bazzani È un bel traguardo arrivare a festeggiare 80 anni. Questo pensava Giuseppe Fadini il 21 dicembre scorso, mentre si recava alla consueta cena di fine anno organizzata da Fidas Basso Veronese. Si era raccomandato di non dire a nessuno di questa ricorrenza e non immaginava certo che ci fossero 80 persone, in rappresentanza delle 10 sezioni di zona, ad aspettarlo per festeggiare con lui. Ha ricevuto il benvenuto con un poster autografato da tutti i partecipanti e, durante la cena, gli sono stati letti gli auguri, accompagnati da un bellissimo orologio griffato Fidas e una rosa rossa a dimostrazione di quanto Fidas gli voglia bene. Al taglio della torta è stata letta una poesia, mentre il presidente provinciale Massimiliano Bonifacio ha riassunto il suo operato. Può sembrare esagerato, tutto questo per una sola persona. Ma Giuseppe se l’è meritato, in quanto è sempre stato un promotore di cose buone. Tanti anni fa, agli albori del sistema di donazione, fu tra i fondatori della locale sezione San Camillo, prodigandosi di casa in casa per dedicare infinite ore a quella che oggi chiamiamo promozione. Ne ha fatta di strada la sezione di Casaleone, ma non è niente al confronto di quella fatta dal nostro Giuseppe per trovare persone disposte a donare. Non pago, nel 1975 si è impegnato a fondare la locale sezione Aido, trovando anche il tempo di essere nel consiglio della locale società operaia. Dopo una parentesi ferroviaria in Alto Adige, ha ripreso con maggiore entusiasmo l’attività nelle associazioni di volontariato. Ancora oggi, in compagnia delle signore Gianna e Giannina, si reca a Legnago per fare servizio in sala per i donatori e alcune sere del mese va a fare le chiamate a chi non viene a donare da tanto tempo. Tutto questo a 80 anni. Non si tira mai indietro e tutto ciò lo fa senza mai nominare la sua persona o la sua sezione, lavorando senza avere pensieri vanagloriosi. Ed è ricordando questo suo modo di operare che vogliamo condividere con chi legge queste righe gli auguri per i suoi meravigliosi 80 anni. PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE S i è svolto sabato 16 aprile, nel teatro parrocchiale di Bovolone, un incontro dedicato alla prevenzione delle dipendenze. Oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale e al parroco mons. Giorgio Marchesi, era presente anche il vice presidente regionale Fidas Carlo Alberto Venturi, che ha evidenziato come le dipendenze siano in contrasto con la sana pratica del dono del sangue. Sono stati citati anche i dati statistici dell’Ulss 21, dove è evidente l’aumento esponenziale delle persone che dipendono da droga, alcol e gioco d’azzardo. Relatori della serata sono stati il dottor Giovanni Pollini, che ha spiegato come riconoscere sul nascere qualsiasi forma di dipendenza in famiglia, e l’informatico Marco Saletti, che ha messo in guardia sull’utilizzo eccessivo delle tecnologie, capace di sfociare in dipendenza. TERME DI GIUNONE-CALDIERO 2 4 OR E DE L DO N ATO RE Nicola Martelletto C i siamo! È giunta l’ora di partire con la nostra iniziativa principale nell’estate Fidas Verona: la 9ª edizione della 24 ore del Donatore sta per cominciare. Come ogni anno la manifestazione riserverà qualche novità… e come tutte le novità che si rispettino saranno delle sorprese: quindi se volete conoscerle non dovete fare altro che iscrivervi seguendo le indicazioni che trovate nel volantino che chiude questo giornale. Sarà difficile battere i numeri della 24 ore dei record dello scorso anno (311 partecipanti, 3124 vasche, 156,2 km percorsi!), ma le sfide non ci spaventano e con il contributo di tutti possiamo farcela! Quindi vi aspettiamo alle Terme di Giunone (Caldiero) dalle ore 16 di sabato 27 agosto alle 16 di domenica 28 agosto: 24 ore che simboleggiano l’impegno incessante dei donatori Fidas nel garantire il sangue ai nostri ospedali. 17 V I TA A SS O C IA T I VA T I VA C IA CASALEONE O V I TA A SS FIDAS INCONTRA IL CARNEVALE Riccardo Guerra C hi ha detto che la donazione di sangue sia (solo) una cosa seria? La sezione di Casaleone può affermare il contrario: si può ridere e festeggiare pur nella consapevolezza dell’importanza di questo gesto. Grazie all’aiuto del precedente presidente Manuel Braga, il gruppo ha partecipato a due carnevali della Bassa veronese: l’appuntamento di Maccacari il 6 febbraio scorso e quello di Legnago, il 6 marzo. Il carro allegorico su cui la sezione è salita durante questi due eventi era stato realizzato, in passato, dallo stesso Braga con l’aiuto di altri volontari e aveva quindi all’attivo numerose altre partecipazioni nel proprio palmares; tuttavia, essendo rimasto fermo ai box per qualche anno, ha avuto bisogno di un lifting, per riportarne la “carrozzeria” allo splendore che gli si addice. Non c’è carro senza i figuranti che gli spettano: volontari vestiti da dottori, infermiere e gocce di sangue extra-large lo hanno animato, distribuendo palloncini marchiati Fidas alle maschere più piccine e volantini informativi ai genitori: il sangue e il suo dono al centro dell’attenzione, bersagliati dal lancio dei coriandoli. «Il nostro scopo – spiega l’attuale presidente Cristiano Ambrosi – era quello di farci notare anche in un contesto festoso del carnevale. Quando ho raccolto il testimone da Manuel Braga, ho pensato che questa iniziativa potesse essere adatta ad abbattere il muro di paura e indifferenza che spesso ci separa da molti potenziali donatori, che magari non ci conoscono ancora o che non pensano a questa importante attività». La tradizione del carnevale, con i suoi rimandi e sapori folkloristici, incontra così un tema strettamente attuale, quello della donazione. «Questa è un’iniziativa che da poco fa parte di quelle da noi proposte, ma siamo già pronti per il prossimo anno con nuove idee e per aumentare il numero di carnevali a cui partecipare», conclude Ambrosi. È una promessa: il carro non rimarrà a prendere polvere a lungo. Già sente la mancanza delle stelle filanti, consapevole della sua rilevanza nell’attività di promozione della donazione di sangue. POZZO – RALDON SI CORRE PER COMBATTERE LA SLA È giunta alla terza edizione la corsa non competitiva “Corri con la Fidas per i malati di Sla”, promossa dalle sezioni di Pozzo e Raldon. L’appuntamento è per domenica 17 luglio alle ore 7.30 davanti alla chiesa di Pozzo: qui si partirà per i percorsi di 6 e 12 chilometri lungo le vie del paese. L’evento è realizzato in collaborazione con le associazioni sportive La cometa, Atletica lupatotina e Gsd Mombocar, col patrocinio del Comune di San Giovanni Lupatoto. L’intento della manifestazione sportiva è quello di tenere alta l’attenzione sulla Sla, la sclerosi laterale amiotrofica; i fondi raccolti saranno consegnati all’associazione Asla onlus. L’evento del 17 luglio è il principale appuntamento estivo per le sezioni Fidas di Pozzo e Raldon. Quest’anno i volontari sono stati impegnati nella promozione del dono del sangue nelle scuole: un grande successo ha registrato la camminata ecologica organizzata dall’Istituto comprensivo 2 “Margherita Hack” e dal Comune il 22 e 23 febbraio scorsi. Oltre 800 studenti, nell’ambito della manifestazione “Tra terra e cielo”, hanno partecipato ad alcune camminate ecologiche: i volontari Fidas si sono occupati dei punti ristoro, offrendo ai più piccoli del materiale promozionale sull’importanza del dono. 18 V I TA A SS O C IA O T I VA T I VA C IA L’ANGOLO DEI LETTORI V I TA A SS NON STANCATEVI MAI DI DONARE! Credo che a chiunque di noi, magari in un momento particolarmente denso di pensieri e riflessioni, sia capitato di chiedersi se ciò che fa, ciò che ogni donatore fa sia abbastanza, se non si potrebbe fare di più. Pensieri accompagnati a volte da un senso di inadeguatezza e forse di disagio. Certo, abbiamo bisogno di concretezza; in effetti quello che fanno tutti i donatori è un gesto di estrema concretezza che non trova però riscontro in un’immagine finale, conclusiva e risolutiva. Doniamo e siamo consapevoli che il nostro dono diventerà gocce di vita per qualcuno, da qualche parte.. Poi, per caso, capita che un sabato mattina, in un “viaggio” al centro trasfusionale di Borgo Roma, accompagnando degli aspiranti donatori, ti ritrovi seduta in attesa che i tuoi “aspiranti” concludano le loro operazioni. E capita che un bel gruppo di giovani, davvero giovani, appena maggiorenni, con i libri sottobraccio, arrivino con il felice rumore delle loro chiacchiere e delle loro risate a distrarti dal tuo momento di silenzio. La loro presenza non può passare inosservata, anzi ti emoziona e ti viene voglia di parlare con loro. Si stanno preparando per la maturità, sono carichi di entusiasmo e di aspettative per il futuro, e sono aspiranti donatori di sangue. Capita poi che, dopo qualche minuto di piacevole scambio di battute con loro, la signora seduta al tuo fianco ti faccia partecipe di un suo pensiero: «Bravissimi questi ragazzi». E tu non puoi che confermare e apprezzare. Ti viene spontaneo chiederle: «Sta aspettando per entrare a donare?». «No, sono in attesa di parlare con il medico... Io sono dall’altra parte della barricata: sono stata malata di cancro e le trasfusioni mi hanno aiutata a sopravvivere prima e a vivere ora! Tanto da potermi godere lo spettacolo di questi ragazzi, che spero non si stancheranno mai di donare il loro sangue». Ecco l’immagine che porterò sempre con me: da una parte loro, allegri, frizzanti e motivati nel compiere un gesto grandissimo; dall’altra la consapevolezza della malattia e della vita che deve essere vissuta appieno! Donatori volontari di sangue, ciò che fate è tantissimo e non può essere commisurato a nulla di più importante e di valore: non stancatevi mai di donare il vostro bene prezioso! Una donatrice di Alpo F O T O N O T I Z I A Dal 24 al 26 aprile, in occasione del Congresso nazionale Fidas, la sezione di Golosine ha visitato Gorizia e Zagabria. Ecco il gruppo di 40 donatori di sangue che hanno visitato il museo della Grande Guerra a Gorizia. 19