6.d. Mettete in ordine le frasi “disordinate” presenti all`interno del

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6.d. Mettete in ordine le frasi “disordinate” presenti all`interno del
CACCIA AI TESORI – Corso di lingua e civiltà italiana per stranieri
7. STATO DI FAMIGLIA
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NUOVI ITALIANI
6.d. Mettete in ordine le frasi “disordinate” presenti all’interno del testo.
L’italiano si fa a scuola
Negli ultimi trent’anni, l’Italia è divenuto un paese di immigrazione. Nell’ultimo decennio, poi,
essa ha conosciuto tassi di immigrazione tra i più alti dell’area europea. Una parte consistente
delle nuove nascite ha un genitore straniero. Un numero crescente di studenti, nella scuola
dell’obbligo ma anche nelle scuole superiori, è costituito da bambini e ragazzi di nazionalità
straniera.
La popolazione / è ormai divenuta / immigrata / strutturale / della popolazione / insediata /
una componente / nella penisola italica.
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Per la politica italiana, ma ancora di più per l’opinione pubblica, l’immigrazione è un problema
dai confini incerti, ma occorre accettare che una parte non trascurabile della popolazione della
penisola è oggi fatta da individui immigrati o di origine immigrata.
di famiglie / sono/ qui che / restare / per / si tratta
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__________________________________________________: basta chiedere alle banche quanti
sono i mutui prima-casa accesi da lavoratori stranieri per rendersene conto.
L’immigrazione verso l’Italia è ancora un fenomeno in pieno svolgimento. Quasi la metà degli
stranieri è giunto in Italia da meno di cinque anni e si trova quindi nella prima, critica fase del
processo d’insediamento.
stabilmente / un quarto / risiede / comunque / presenti / da oltre / un decennio / in Italia /
degli stranieri
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______________________________________________________: gli stranieri residenti da più lungo
tempo, per quanto in numero minore, sono quelli destinati a giocare il ruolo maggiore
sull’evoluzione di lungo periodo della società italiana. Sono loro che stanno già oggi modificando
lentamente l’immagine della nostra società, rendendo sempre più difficile dare per scontato che
un “italiano” sia bianco e cattolico.
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7. STATO DI FAMIGLIA
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NUOVI ITALIANI
Uno degli aspetti più evidenti della stabilizzazione dell’immigrazione straniera in Italia è la forte
presenza di minori. Degli oltre 3,8 milioni di stranieri registrati nelle anagrafi italiane al primo
gennaio 2008, più di un quinto ha meno di 18 anni e uno su dieci è nato in Italia da un genitore
straniero.
hanno / acquisiscono / che / un genitore italiano /, la cittadinanza italiana /
coloro / alla nascita
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Crescere in un paese straniero non è cosa facile, e gli esiti sono spesso tutt’altro che
soddisfacenti: in primo luogo, i figli degli immigrati tendono ad avere un livello d’istruzione
inferiore a quello dei nativi e hanno un maggior rischio di dispersione; in secondo luogo, i figli di
immigrati frequentano scuole tendenzialmente professionali, senza accedere facilmente
all’università.
Nella seconda generazione, comunque, i giovani stranieri e quelli italiani risultano molto simili tra
loro: Winx e Gormiti hanno la meglio sulle tradizioni culturali del paese d’origine. Esistono quindi,
nei sistemi d’istruzione, dei meccanismi che portano a esiti spesso problematici:
allo svantaggio / oltre / di classe /, anche / questi ragazzi / immigrati / per / spesso /
lo svantaggio etnico / c’è.
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Evitare questo esito è la vera sfida delle politiche dell’integrazione italiane.
(adattato da Limes, n.2, pag. 93-102)
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7. STATO DI FAMIGLIA
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NUOVI ITALIANI
6.e. Completate le frasi seguenti, utilizzando il periodo ipotetico.
1. Se la politica italiana fosse più attenta ai problemi dei giovani…
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2. La società italiana potrà diventare veramente più democratica se…
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3. Se gli italiani avessero avuto più disponibilità economiche…
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4. Un immigrato può lavorare regolarmente in Italia se…
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5. Se l’istituzione del matrimonio non fosse in crisi…
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6. Se la scuola italiana saprà accogliere bene gli studenti stranieri…
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7. STATO DI FAMIGLIA
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NUOVI ITALIANI
6.f. Leggete queste testimonianze: quale vi sembra l’esperienza più equilibrata? Perché?
Ma gli immigrati vogliono che i loro figli crescano italiani?
Il numero di ragazzi immigrati nel nostro paese cresce ogni anno del 20% e pone, non soltanto agli
italiani ma anche agli stranieri, un delicato problema di integrazione. Per le famiglie di questi
ragazzi, il distacco dalle tradizioni è spesso un problema. Come ci raccontano alcuni genitori
stranieri.
Suran, Sri Lanka
“Più che un italiano, vorrei che mio figlio, da grande si sentisse a casa sua in Gran Bretagna e
negli Stati Uniti, dove ci sono le migliori opportunità di carriera” dice Suran, cingalese. Come
molti suoi connazionali dello Sri Lanka, lui e la moglie lavorano per un’impresa di pulizie. E per
costruire al figlio un futuro migliore del loro, spendono oltre la metà dei loro due stipendi per
fargli frequentare la prestigiosa “scuola inglese” di Milano. “L’idea di crescerlo semplicemente
come un italiano non ci interessa granché. La nostra permanenza qui per ora è una tappa. Il
futuro di Rashendra non lo immaginiamo per forza in questo paese. Ora lo mandiamo in una scuola
dove s’insegna nella lingua più importante del mondo. Studia anche l’italiano, certo. Ma solo
come lingua straniera, dopo l’inglese e il francese”.
Mohamed e Nadia, siriani
Papà Mohamed Ahmad, magazziniere, e mamma Nadia, casalinga, siriani curdi, dopo sedici anni
trascorsi a Vigevano (Pavia) sono diventati famosi un po’ di tempo fa per aver chiesto che la loro
figlia Rujin, di 10 anni, fosse tolta da una classe in cui gli stranieri erano 9 su 23. “Non è
razzismo: siamo stranieri anche noi. Ma con tutti i sacrifici che abbiamo fatto, vogliamo che studi
al meglio. E in una classe con troppi immigrati non era possibile”. La scuola ha inserito la bimba
in un’altra classe, nella quale il rapporto fra italiani e stranieri è meno sbilanciato. Mohamed e
Nadia parlano un italiano quasi perfetto. “È la lingua di casa: i nostri figli sono nati qui e non
conoscono né l’arabo né il curdo, le lingue parlate in Siria”. Ma li state crescendo in tutto e per
tutto come italiani? “Fino a un certo punto. Siamo musulmani; preghiamo, celebriamo il ramadan,
non mangiamo maiale né beviamo alcolici. Li educhiamo al rispetto delle altre religioni, contro
qualunque fanatismo. Nostra figlia, però, come dice il Corano, dovrà sposare un musulmano”. E se
si innamorasse di un italiano? Papà Mohamed sorride: “Non accadrà, se non è musulmano. Rujin
crede nei nostri valori. E comunque quando vorrà uscire con un ragazzo, prima dovremo
conoscere la sua famiglia”.
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7. STATO DI FAMIGLIA
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NUOVI ITALIANI
Yong Chang, cinese
Dopo 20 anni trascorsi a Roma, dove ha aperto un ristorante, c’è una cosa alla quale Yong Chang
non si rassegna: che i suoi figli non sappiano scrivere in cinese. “In casa l’italiano è proibito. Non
che non sia una lingua bellissima. I miei figli hanno frequentato sempre scuole italiane, ma hanno
imparato a parlare anche il cinese bene; purtroppo non siamo ancora riusciti a insegnargli a
scriverlo. E questo ci addolora: nella scrittura cinese è condensata la storia millenaria della
nostra cultura, che vogliamo portare con noi ovunque andremo. E poi è una lingua molto
importante per il commercio. Non vorremmo arrivare all’assurdo che mentre sempre più italiani
studiano il cinese, noi non lo sappiamo più! Per questo il pomeriggio mandiamo i nostri ragazzi in
una scuola dove possono impararlo”.
Ibrahima, senegalese
“Anche se sono nati in Italia, parlano italiano e vestono all’italiana, voglio che i miei figli
continuino a sentirsi africani”. Per questo Ibrahima Cisse, che lavora come programmatore a Lodi,
e sua moglie Toutane quest’estate hanno deciso di portare i loro tre ragazzi a trovare la famiglia
d’origine in Senegal, da dove sono emigrati 18 anni fa. “Mi stavo accorgendo che i miei ragazzi
non sapevano più l’africano e quando gli parlavo dell’Africa, dei problemi della gente di laggiù,
sbuffavano e come un qualunque ragazzo italiano rispondevano: ‘Ma che ci importa? Noi siamo
nati qui!” Il viaggio però è stato un successo. “I ragazzi sono cambiati: hanno ripreso a mettersi
qualche volta anche vestiti africani. E soprattutto, si sono impegnati a tornare più spesso al
nostro villaggio natale per dare una mano alla nostra gente”.
(adattato da Donna Moderna, 3/10/2006, pag. 50-54)
6.g. Riflettete sulla condizione degli immigrati nei vostri paesi:
come vivono l’inserimento nella scuola e nel mondo del lavoro?
Quali sono i problemi maggiori?
Quali sono le comunità straniere che riescono a integrarsi meglio nella vostra società?
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SOLUZIONI
Attività 6.d.
- La popolazione immigrata è ormai divenuta una componente strutturale della popolazione
insediata nella penisola italica.
- Si tratta di famiglie che sono qui per restare:
- Un quarto degli stranieri presenti risiede comunque stabilmente in Italia da oltre un decennio:
- Coloro che hanno un genitore italiano, acquisiscono alla nascita la cittadinanza italiana.
- oltre allo svantaggio di classe, per questi ragazzi immigrati c’è spesso anche lo svantaggio
etnico.
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