AVVERTENZE ONLINE - ADUC

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AVVERTENZE ONLINE - ADUC
====== AVVERTENZE ONLINE ==================
Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori.
Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti,
per combattere le arroganze di ogni tipo.
Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
Tel: 055.290606 - Fax: 055.2302452
URL: http://www.aduc.it
------------------------------------------Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in versione TXT o PDF:
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------------------------------------------Avvertenze numero 2009-12 del 15 Giugno 2009
In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/
In questo numero:
- Editoriale. Europa. Che fare?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=266
- La scheda. COMPRAVENDITA BENI: DIRITTI, DOVERI, VIZI E GARANZIE
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40718
- La pulce nell'orecchio. Come un intermezzo
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=261749
- MediCare? Un dono per una vita
http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php?id=262701
- Osservatorio Legale. L'illecito comunitario. Il diritto degli italiani all'applicazione delle direttive europee
http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=262793
- MacroMicro Economia. 112-Numero Unico Europeo per le emergenze. Una chimera che ci costa in
sicurezza e in denaro: dopo 18 anni ancora non si conosce la data d'attivazione
http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php?id=262779
- Il Condominio. Il compenso dell'amministratore: determinazione e limiti
http://www.aduc.it/dyn/condominio/art/singolo.php?id=262702
- Famiglia e Individuo. L'assegnazione della casa coniugale
http://www.aduc.it/dyn/famiglia/art/singolo.php?id=262792
- Usi & consumi - News dal Mondo
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=266
SPAGNA / Un altro passo avanti con le cellule staminali non embrionali
ITALIA / Bollette: sempre piu' morosi
SPAGNA / Compagnia aerea condannata per aver discriminato tre sordi
ITALIA / Ferrovie: l'Antitrust chiede piu' mercato
ITALIA / Corte europea diritti dell'uomo: 6 mila ricorsi contro l'Italia
ITALIA / Pillola del giorno dopo negata: rimane incinta e fa causa all'Asl
ITALIA / Raccomandazioni: le usa un italiano su quattro secondo il Censis
SPAGNA / In vent'anni la donazione di organi ha salvato 2.660 bambini
U.E. / Welfare: Francia, Germania e Gran Bretagna spendono piu' dell'Italia
ITALIA / Le cause commerciali durano 1.210 giorni
ITALIA / Il disastro della giustizia amministrativa: oltre 700 mila ricorsi arretrati
ITALIA / I certificati comunali alle Poste
ITALIA / Mancano i materassi: i detenuti a Trieste a rotazione dormono per terra
GERMANIA / La nuova bancadati dei rischi ambientali
U.E. / Contratti e cause: il giudice deve rilevare d'ufficio la clausola vessatoria che danneggia il consumatore
ITALIA / Sempre piu' pesticidi nell'ortofrutta
U.E. / La maggioranza degli europei e' per un'Europa federale
ITALIA / Carte servizi sanitari: inadeguate
ITALIA / Canone Rai: legittimo il bombardamento di lettere per farsi pagare. Cassazione
USA / Giocattoli al piombo: Mattel condannata a 2,3 milioni di multa
G.BRETAGNA / Preservativi gratis agli adolescenti
MONDO / Vancouver e' la citta' ideale
ITALIA / Antitrust. Installava dispositivi inutili senza consenso: 350 mila euro di multa a Otis, la regina degli
ascensori
ITALIA / Spot ingannevoli: Edison energia condannata dall'Antitrust a 195 mila euro di multa
U.E. / Telefonia mobile. Arriva l'ultimo si': dal primo luglio tariffe 'europee' tagliate. E' per gli utenti italiani c'e'
un paradosso
S.ARABIA / E Riad riscopre il cinema commerciale dopo trent'anni, tra entusiasmi e contestazioni
SPAGNA / Mille pazienti con stimolatore cardiaco difettoso
USA / Schwarzenegger: libri digitali per gli scolari californiani
ITALIA / Il Governo riprova a 'digitalizzare' la Giustizia civile
ITALIA / Codice della strada: multa valida se l'errore formale non limita il diritto di difesa
ITALIA / Rc auto: nasce il preventivatore unico
FRANCIA / Internet e diritto d'autore: anticostituzionale la legge taglia-connessioni
ITALIA / Gli italiani temono per la propria identita'
SPAGNA / Il Governo cambia 47 leggi per stimolare la concorrenza nei servizi
SPAGNA / Hyds prevede la pioggia con 20 minuti d'anticipo
ITALIA / Divorzio breve: prima sentenza italiana
ITALIA / Cellule staminali: niente sconti fiscali per la conservazione autologa
ITALIA / Ravenna. Sindaco (Pdl): vietare l'affitto ai transessuali
- Le iniziative
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=266
Ara Pacis e Writers. L'Aduc scrive ad Alemanno
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261527
La prostituzione secondo Berlusconi
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261561
Parata militare. Il milione risparmiato non sara' per l'Abruzzo ma per Palermo. Commissariare gli enti locali
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261712
Ministero del Turismo. Sprechi e beffe
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261721
Campagna elettorale Firenze. Pubblicita': il candidato del Pd ha proprio esagerato. Esposto in Procura della
Repubblica
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261750
Regione Lazio. Stabilimenti balneari. L'Aduc scrive a Marrazzo
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261753
Spiagge: diritti e doveri del cittadino
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261973
Canone/Imposta Rai. La Cassazione legittima le molestie della Rai? E' solo una sentenza. Illegale e' la Rai
non i contribuenti che non hanno tv
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=261988
Bus dimezzati a Napoli per le elezioni. Il Paese di Arlecchino. Cosa fa il Governo?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262113
I risultati delle elezioni europee
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262182
I deodoranti. Come sceglierli
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262183
Roma. Dopo le elezioni tornare ad occuparsi della citta'. Lettera dell'Aduc ad Alemanno
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262311
Terremoti e ospedali. Bertolaso conferma i dati dell'Aduc
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262331
Aerei ed incidenti. Gli utenti hanno diritto di sapere su quale aereo volano. Richiesta dell'Aduc al ministro
Matteoli
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262333
Sviluppo banda larga. Il pianino del governo e la politica del tirare a campare
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262429
Salute. Agli adulti affetti da Add/Adhd e' vietato accedere alla terapia farmacologica
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262446
La banda larga del Governo
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262560
Tlc. Banda larga e ministro Brunetta. Come non affrontare il problema del deficit e del gap italiano...
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262563
Nuova Influenza e coincidenze. In Italia e nel mondo. Il cittadino/suddito paga
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262674
Le grigliate. Consigli
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262682
Banche, quando il lupo perde il pelo ma non il vizio. La turlupinatura delle commissioni di massimo scoperto,
denunciata dall'Aduc gia' il mese scorso
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=266&id=262767
- Gli Articoli
OPG Montelupo: il sovraffollamento cronico, nonostante tutto
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=261592
Cannabis terapeutica. E' possibile che in Italia siamo costretti a soffrire?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=261755
A meta' mese il piano Ue che ridisegnera' le regole delle reti a banda larga
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=261883
Il cittadino italiano minorenne ed il divieto di espulsione dei congiunti
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=261891
Giornata Mondiale del Naturismo. Appello al ministro del Turismo: interessano 60 milioni di turisti?
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=262086
Piano per banda larga: martedi' 9 giugno il Governo scopre le carte (dopo tre mesi di attesa)
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=262094
Salute in carcere. Lo Stato di diritto passa dal pianeta carcere. Intervento al congresso di medicina
penitenziaria
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=262099
Gb. Ex capo dei procuratori inglesi: necessario cambiare la legge sul suicidio assistito
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=262103
Parto Cesareo. Come donne siamo le ultime in Europa
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=262438
Cordone ombelicale. Anche il Fisco da' una mano a scoraggiarne la raccolta
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=262769
Doppio cognome: buone notizie dalla Camera, una storia infinita che deve arrivare ad una legge moderna!
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/arti.php?id=262775
------------------------------------------LE PETIZIONI DELL'ADUC
Sono quattro, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle.
Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito.
ONU / VATICANO
La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato
non membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere
consultivo.
http://www.aduc.it/dyn/holy/
PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486
La pillola che consente l'aborto farmacologico
http://www.aduc.it/dyn/ru486/
SPOT INDESIDERATI AL CINEMA
La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui gestori dei cinema si' che si impegnino
ad indicare l'orario di inizio del film, e non quello di inizio della pubblicita'.
http://www.aduc.it/dyn/cinema/
PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai
http://www.aduc.it/dyn/rai/
-------------------------------------------
Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche cinque settori con informazioni e consigli
quotidiani, oltre ad un sito di consulenza finanziaria, tutti editi dall'Aduc:
- Usi & Consumi
http://www.aduc.it/dyn/ucquot/
Notizie dal mondo
- Droghe
http://droghe.aduc.it
Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realta', ai traffici,
all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti.
- Salute
http://www.aduc.it/dyn/salute/
Uno spazio di informazione e discussione basato su un principio essenziale: solo l'individuo puo' disporre
della propria salute. Oltre alla ricerca con le cellule staminali, alla clonazione, all'eutanasia e alla lotta al
dolore, ADUC Salute informa su temi come fecondazione assistita, interruzione di gravidanza,
tossicodipendenza, contraccezione, sessualita', etc. Ogni settimana viene edita una newsletter.
- Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria
http://investire.aduc.it
Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato pubblicato nel periodo
- Telecomunicazioni
http://www.aduc.it/dyn/tlc
i diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia
------------------------------------------EDITORIALE
Europa. Che fare?
Dopo una campagna elettorale passata ad osservare il buco della serratura di villa Certosa e altro e, dopo
aver mandato a Bruxelles personale politico che non sa neanche quali siano le competenze del Parlamento
europeo, viene spontaneo chiedersi cosa dobbiamo attenderci dall'Unione europea o meglio dai nostri
rappresentanti. La crisi economica poteva essere l'occasione per avviare un'azione concordata che avrebbe
ulteriormente rinsaldato il vincolo comunitario. Invece ogni Paese e' andato per suo conto attivando, in varia
misura, forme di protezionismo economico o sociale. Ognuno ha corso per se' tenendo d'occhio il proprio
elettorato. Non ci sono segnali che questo percorso possa invertire il senso di marcia o interrompersi.
Avremmo bisogno di un Parlamento vero, che produca leggi valide per tutta l'Unione, di un governo unico
comunitario con capacita' di governare, di una politica economica, sociale, sanitaria, ambientale, energetica,
ecc., comune a tutti gli Stati membri. Nei prossimi mesi, dopo aver tamponato le falle e "stimolato"
l'economia nazionale, i vari Paesi comunitari tenteranno di scaricare sugli altri i propri debiti. Inutile
lamentarsi della scarsa affluenza degli elettori alle urne perche' l'Europa e' vista con il cannocchiale
all'inverso, e' lontana dai problemi reali, quali la sanita', il lavoro, la scuola, le tasse, la previdenza, ecc. Sta
ai nuovi eletti premere affinche' si arrivi ad una politica complessiva comune ma, viste le considerazioni
iniziali, abbiamo poche speranze. Peccato, perche' era una bella scommessa.
(Primo Mastrantoni)
------------------------------------------LA SCHEDA PRATICA
COMPRAVENDITA BENI: DIRITTI, DOVERI, VIZI E GARANZIE
La compravendita di beni, sia immobili che mobili, e' regolata dalle generiche disposizioni del codice civile e,
in parte, da norme piu' specifiche (come il Codice del consumo per quanto concerne i contratti stipulati tra
ditte e consumatori).
Le disposizioni del codice civile appaiono talvolta banali e scontate, proprio perche' si tratta spesso di
concetti ritenuti impliciti, ma si tratta invece di principi che si rivelano importanti nel momento in cui nascono
problemi.
Se si ritiene ovvia la possibilita' di venir tutelati da un'inadempienza del venditore, per esempio, si deve
anche sapere che il venditore puo' a sua volta tutelarsi dalle nostre inadempienze, poiche' una
compravendita, pur se l'oggetto e' un semplice bene di consumo, e' un contratto che prevede reciproci diritti
e doveri.
Ci si deve sforzare quindi di ragionare in questi termini, avendo piena conoscenza di cio' che si puo'
pretendere come di cio' che ci siamo impegnati a fare, cosi' da muoversi in modo adeguato per risolvere gli
eventuali imprevisti.
LA VENDITA: concetti generali
Giuridicamente la si puo' definire un contratto che ha oggetto il trasferimento della proprieta' di cose o di
diritti tra una parte (venditore) e l'altra (compratore), al quale corrisponda il pagamento di un prezzo.
Gli atti di vendita e acquisto possono non essere contemporanei, per cui e' possibile avere -ad esempio nel
caso di vendita di immobili dove e' obbligatorio un atto scritto- un acquisto validissimo tramite atti tra se'
distinti (come ad esempio 2 lettere, una di offerta e l'altra di accettazione).
Non importa che consegna del bene e pagamento siano contestuali al contratto: possono essere anche
successivi (si veda per esempio la vendita di cose future come i raccolti di un fondo).
Con l'acquisto il compratore subentra nella situazione di diritto lasciatagli dal precedente proprietario: i
vantaggi e gli oneri (con tutti i rischi) non sono piu' di competenza del venditore, ma gravano sul nuovo
proprietario. Un'eccezione si ha nel caso di vendita di "cosa generica", ossia l'acquisto di un'unita' facente
parte di un complesso di cose uguali e non specificamente individuata: non essendoci l'individuazione, diritti
ed obblighi passano al compratore solo quando il bene verra' individuato o consegnato.
Il corrispettivo e' sempre determinato da un prezzo, cioe' da una somma di denaro. Se viene determinato
un corrispettivo in beni il contratto cambia, da vendita diventa permuta.
Il prezzo deve essere certo: puo' essere anche eccessivo (ed il contratto puo' essere rescindibile solo per
lesione enorme) ma assolutamente deve essere individuato od individuabile sulla base di riferimenti chiari e
precisi. E' possibile, per stabilire un prezzo equo, demandare il compito di individuarlo ad un terzo arbitro.
Un ruolo fondamentale e' dato dal consenso, poiche' il contratto e' valido, in generale, proprio nel
momento in cui le parti raggiungono l'accordo relativo alla compravendita, indipendentemente da quando
viene consegnata la cosa e/o pagato il prezzo.
Il concetto e' importante per individuare i casi in cui il contratto potrebbe essere annullato da un giudice. Se il
consenso e' stato dato per errore, estorto con violenza o carpito con dolo, e' possibile infatti chiedere al
giudice l'annullamento. Il concetto viene approfondito piu' avanti.
I contratti di vendita di beni mobili hanno forma libera (possono essere redatti per iscritto o verbali),
quelli che hanno per oggetto beni immobili devono obbligatoriamente essere scritti e resi pubblici tramite
trascrizione nei registri immobiliari.
GLI OBBLIGHI DEL VENDITORE
Per prima cosa il venditore e' obbligato a consegnare la cosa nello stato in cui la stessa si trovava nel
momento della vendita, comprensiva di accessori, pertinenze e frutti, non esclusi dal contratto o non
separabili.
La consegna deve avvenire nei modi e tempi previsti dal contratto. Puo' avvenire, a seconda dei casi, di
persona o tramite la consegna di chiavi o di documenti necessari. Nel caso di beni mobili, la consegna
dovrebbe avvenire -salvo patti contrari- nel luogo di domicilio del venditore o nel luogo dove la cosa e'
depositata. Nel caso si renda necessario il trasporto, le relative spese sono a carico del compratore (sempre
salvo patto contrario).
Il venditore deve inoltre garantire l'acquirente contro l'evizione, cioe' la perdita totale o parziale dei diritti
sulla cosa acquistata che il compratore potrebbe subire a causa di pretese di terzi (che dimostrino per
esempio di essere i veri proprietari) o di pronunce giudiziarie precedenti l'atto di vendita (pignoramenti, fermi
amministrativi, etc.).
Le situazioni e le tutele possono essere diverse, ovviamente, e in questi casi e' sempre consigliabile
rivolgersi ad un legale. Genericamente la legge consente al compratore di sospendere il pagamento in
attesa della sentenza che chiarisca l'attribuzione dei diritti; in alcuni casi estremi, quando per esempio
l'evizione (pignoramento, fermo amministrativo, etc.) sia gia' stata sentenziata a favore di terzi, il compratore
potra' rifarsi sul venditore chiedendogli il rimborso di quanto pagato piu' i danni.
Attenzione! Molto importante, in questi casi, e' cio' che prevede il contratto. In presenza di clausole
controfirmate che prevedano i vincoli oppure stabiliscano un rischio del compratore (tipo "la vendita e'
pattuita a rischio e pericolo del compratore") sara' molto difficile ottenere l'annullamento del contratto e il
rimborso del danno.
Il venditore, ulteriormente, deve garantire che la cosa possieda le qualita' promesse ed essenziali per
l'uso a cui e' destinata e sia esente da vizi che la rendano inidonea all'uso o ne diminuiscano il
valore. Per approfondire questi punti, ben tutelati dalla legge per l'acquirente consumatore, si veda piu'
avanti la sezione "Garanzie".
Fonte: Codice civile art. 1470 e segg.
OBBLIGHI DEL COMPRATORE
Il primo e' chiaramente quello di pagare il prezzo pattuito. A suo carico sono solitamente le varie spese
accessorie alla vendita come il trasporto, ma e' salvo il patto contrario.
Il prezzo deve essere pagato nel termine e nel luogo indicati dal contratto, ma senza indicazioni specifiche,
di norma deve avvenire nel momento e nel luogo della consegna..
Se nel contratto vi sono indicazioni relative al momento del pagamento, posticipato rispetto alla consegna,
ma senza che vi siano indicazioni di luogo, si presume che sia il domicilio del venditore.
Nel caso in cui la cosa venduta debba produrre frutti, il compratore deve pagare al venditore, in ogni modo,
gli interessi a partire dal giorno del contratto.
Il compratore, come gia' detto, ha diritto di sospendere i pagamenti nel caso vi siano fondati timori di
un'evizione, o comunque se la cosa risulti gravata da vincoli di pignoramento, di sequestro o da garanzie
reali, delle quali non fosse stato a conoscenza.
Nel caso di prestazioni corrispettive interdipendenti l'una dall'altra, l'adempimento deve essere
contemporaneo, ed entrambe le parti possono rifiutarsi di effettuare la propria nel caso in cui non vi sia la
dimostrazione che l'altra parte vi voglia adempiere.
Fonte: Codice civile art. 1470 e segg.
VIZI DEL BENE: LE GARANZIE
Come gia' detto il venditore deve garantire rispetto alla qualita' del bene e all'assenza di vizi che lo rendano
inidoneo all'uso.
La prima "garanzia" e' quella genericamente prevista dal codice civile a copertura dei vizi occulti, non
facilmente riconoscibili, ed ovviamente non conosciuti dal compratore. L'acquirente puo' contestare al
venditore ogni vizio che renda il bene inidoneo all'uso a cui e' destinato o ne diminuisca sensibilmente il
valore, chiedendo -alternativamente a seconda del caso- la risoluzione del contratto o la riduzione del
prezzo, entro otto giorni dalla scoperta dello stesso. L'eventuale azione legale, che puo' anche comprendere
una richiesta di rimborso del danno, deve esser promossa entro un anno dalla consegna del bene.
Equiparata al vizio occulto e' la mancanza delle qualita', promesse od essenziali, della cosa, tenendo
presente quello che e' l'uso specifico cui e' destinata (esempio tipico: vino inacidito o di gradazione diversa
da quella voluta).
In questi casi, il contratto e' sottoposto a risoluzione per inadempimento (con gli stessi termini di 8 giorni e 1
anno ricordati prima).
Stessa cosa nel caso in cui il bene sia diverso da quanto chiesto o previsto sul contratto (si veda piu' avanti il
settore dedicato all'INADEMPIMENTO).
Nel caso il venditore fornisca una garanzia di buon funzionamento, il termine per denunciare il difetto e'
di 30 giorni dalla scoperta, e la prescrizione per intentare l'azione e' di 6 mesi, sempre dalla scoperta.
Se il vizio si presenta su un bene acquistato da un consumatore (compreso il vizio di conformita',
ovvero la difformita' del bene rispetto a quanto pattuito, in generale) e' applicabile la cosiddetta garanzia
biennale di legge, introdotta per la prima volta nel 2002 e poi confluita nel codice del consumo del 2005. Da
precisare che questa garanzia spesso si aggiunge (ed e' alternativa) a quella del produttore, contrattuale e
resa attraverso i centri di assistenza sparsi sul territorio italiano.
Informazioni e dettagli nella scheda pratica
LA GARANZIA DEI PRODOTTI A DUE ANNI A CARICO DEL VENDITORE:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40777
Fonti: Codice civile art. 1490 e segg. e 1512 ; Codice del consumo art. 128 e segg.
VIZI DEL CONTRATTO E ANNULLABILITA'
Prima di citare in breve le cause che possono portare all'annullamento di un contratto, e' bene dire a grandi
linee quale sia la differenza tra NULLITA' e ANNULLABILITA', visto che apparentemente si tratta dello stesso
concetto.
La nullita' comporta il venir meno di tutti gli effetti prodotti dal contratto, come se lo stesso non fosse mai
esistito. La si puo' chiedere -ad un giudice- in casi eclatanti, quando il contratto e' contrario alle norme,
quando mancano i requisiti previsti dal codice civile (accordo delle parti, causa, oggetto, forma quando
prescritta, illiceita' della causa o dei motivi), quando l'oggetto e' impossibile, illecito o indeterminato, etc.
La nullita' puo' essere accertata da un giudice d'ufficio oppure proposta su istanza di chiunque vi abbia
interesse e non e' sanabile.. L'azione di nullita' non e' sottoposta a prescrizione e gli effetti della
dichiarazione del giudice sono retroattivi.
L'annullabilita' e' invece una forma di invalidita' del contratto determinata da vizi di minore gravita'
(incapacita' delle parti, vizio del consenso, etc.).
Qui gli scenari possono essere tanti e diversi: se l'azione di annullamento viene accolta da un giudice il
contratto puo' essere annullato all'origine, con tutti i suoi effetti (di solito in casi di incapacita' legale del
contraente).
Diversamente alcuni effetti del contratto possono rimanere in piedi, come per esempio gli eventuali diritti
acquisiti a titolo oneroso da terzi in buona fede (di solito nel caso di annullabilita' derivata da vizi della
volonta').
Ogni caso differisce dall'altro e molto dipende dalla gravita' dei vizi riscontrati. Vi sono casi nei quali
l'annullamento potrebbe non essere concesso (vizi marginali o minimi), con riconoscimento di un "solo"
risarcimento del danno o riduzione del prezzo.
Tipicamente i casi di annullabilita' sono:
INCAPACITA' DELLE PARTI: quando una delle parti e' incapace di contrattare perche', per esempio,
minorenne o incapace di intendere o di volere (anche transitoriamente al momento in cui il contratto e' stato
concluso). Il contratto sottoscritto da un minore non e' annullabile se questi abbia occultato la propria' vera
eta' con dei raggiri.
VIZIO DEL CONSENSO: quanto la volonta' di una delle parti e' "viziata" da un errore, da una violenza o da
un dolo.
L'errore si ha quando un contraente ignora o conosce in modo errato o incompleto situazioni determinanti ai
fini della decisione di stipulare o meno il contratto o comunque di stipularlo a certe condizioni.
Esempio: compro un'auto usata pensando sia quella che ho provato giorni prima.
L'errore puo' anche riguardare il mancato o spreciso invio di una risposta ad una proposta contrattuale.
La violenza si ha quando il contraente e' obbligato a sottoscrivere sotto minaccia di un male ingiusto e
notevole un contratto che non avrebbe altrimenti stipulato o avrebbe stipulato a condizioni diverse.
Da rilevare che il codice non intende la violenza solo come fisica ma anche come morale. La differenza,
volendo affinare il concetto, e' che nel primo caso, dove si puo' ipotizzare che il soggetto NON avesse alcuna
intenzione di sottoscrivere il contratto, si puo' ottenere la nullita'; nel secondo, dove la volonta' puo' dirsi
viziata ma puo' anche ipotizzarsi che in fondo ci fosse, si puo' fare azione di annullamento.
Da precisare che per il codice civile la sottoscrizione avvenuta in una situazione di "solo" timore riverenziale
non puo' essere causa di annullamento del contratto.
Il dolo si ha quando il contraente e' stato raggirato o ingannato ed ha conseguentemente stipulato un
contratto che non avrebbe mai sottoscritto o avrebbe sottoscritto a condizioni diverse (dolo determinante o
incidente). Esempio: il venditore nasconde che l'auto ha molti piu' Km di quelli segnalati dal contachilometri:
qui c'e' proprio un raggiro del venditore.
Le azioni di annullamento sono proponibili solo dalla parte che e' direttamente interessata (la parte
nei cui interessi e' stabilita per legge l'annullabilita'). Solo in alcuni particolari casi puo' essere fatta valere da
chiunque abbia interesse (testamento viziato, atti posti in essere da un interdetto legale, etc.)
Esse si prescrivono in cinque anni. In caso di annullabilita' per vizio del consenso o incapacita' legale il
termine decorre dal giorno in cui e' cessata la violenza, e' stato scoperto l'errore o il dolo, e' cessato lo stato
d'interdizione o d'inabilitazione, ovvero il minore ha raggiunto la maggiore eta'. Negli altri casi il termine inizia
invece dalla conclusione del contratto (c.c.art.1442)
Attenzione! Il contratto viziato puo' sanarsi per effetto della cosiddetta "convalida", ovvero
quell'insieme di atti -espressi o taciti- con i quali la parte che potrebbe contestare l'annullabilita' vi rinuncia
convalidando il contratto.
E' espressa quando il soggetto manifesta apertamente la propria volonta' facendo riferimento al vizio
comunque riconosciuto (raggirato che convalida il contratto riferendosi al raggiro); e' tacita quando il
soggetto semplicemente da' esecuzione al contratto pur conoscendone il motivo di annullabilita'.
La convalida non ha valore se e' viziata dallo stesso vizio che ha reso il contratto originariamente annullabile
(esempio, un contratto originariamente sottoscritto da un minorenne puo' essere convalidato solo quando
questi abbia compiuto la maggiore eta').
Fonti: Codice civile art. 1372 e segg. ; 1418, 1425 e segg.
Nota: queste informazioni sono generali e i casi specifici vanno analizzati con l'aiuto di un legale
prima di impostare un'azione davanti ad un giudice.
L'INADEMPIMENTO
Come gia' visto, sia venditore che compratore hanno precisi obblighi che, se non rispettati, li rendono
inadempienti di fronte alla controparte.
Il codice civile stabilisce in questi casi che la parte che subisce l'inadempienza puo' a sua scelta chiedere
l'adempimento o la risoluzione del contratto. In ambedue i casi, in aggiunta, puo' essere chiesto il
risarcimento del danno (in alcuni casi gia' previsto dal contratto dalla cosiddetta "clausola penale").
Cio' inoltrando una "diffida ad adempiere", la cosiddetta "messa in mora", ovvero una raccomandata a/r con
la quale si intima alla controparte di adempiere entro un termine (minimo di 15gg) minacciando in difetto di
adire le vie legali.
L'invio della diffida rende formale la contestazione e, se il problema non si risolve, rende formale anche la
posizione "inadempiente" della parte che non ha rispettato il contratto.
Di solito questo e' il primo passo, seguito eventualmente da una conciliazione presso il giudice di pace o la
locale camera di commercio. Arrivando poi eventualmente in causa, puo' essere aggiunta anche la richiesta
di risoluzione del contratto, se proprio si riscontra l'impossibilita' di veder rispettato il contratto.
Nel caso invece in cui si voglia subito puntare alla risoluzione del contratto per inadempimento si deve
aggiungere questa minaccia alla messa in mora, con una formula del tipo "qualora il suddetto termine non
venga rispettato il contratto si intende risolto per inadempienza ai sensi del codice civile art. 1453 e segg.".
Attenzione! E' bene sapere che, arrivando in giudizio con in mano una diffida che punta alla risoluzione per
inadempimento non si potra' piu' cambiare strada, quindi se la controparte NON avesse adempiuto entro il
termine dato non potrebbe piu' essere fatta un'azione volta, appunto, ad ottenere tale adempimento ma solo
un'azione volta al formale riconoscimento della risoluzione del contratto.
Salvo prova di maggior danno, secondo la legge il risarcimento che segue all'inadempienza -nel caso di
cosa che abbia un prezzo corrente- deve essere calcolato con la differenza tra il prezzo convenuto e quello
corrente.
Qui le istruzioni per compilare correttamente la MESSA IN MORA:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051
Fonte normativa: Codice civile art. 1453 e segg.
CASI PARTICOLARI
Inadempimento "presunto"
A livello giurisprudenziale sono presi in considerazione anche casi nei quali l'inadempimento si "presume" da
fatti o dati in proprio possesso, ovvero e' contestabile quando ancora non si e' manifestato, quando si e'
ragionevolmente certi che la controparte NON potra' rispettare la scadenza contrattuale (esempio: mancano
sei mesi alla presunta consegna di una casa che e' appena stata iniziata). E' di fatto possibile, in casi di
questo tipo, "mettere le mani avanti" cercando di veder applicate le tutele dell'inadempimento in anticipo,
rivolgendosi ad un giudice. E' consigliabile appfofondire la cosa con un legale che esamini il caso
particolare.
Eccezione di inadempimento (c.c.art.1460)
Nei contratti a prestazione corrispettiva, ciascuno dei contraenti puo' rifiutarsi di adempiere la sua
obbligazione se l'altra parte non adempie la propria o non offre di adempiere contemporaneamente la
propria.
Se il contratto prevede termini di adempimento diversi, e' la parte che deve adempiere successivamente
all'altra che puo' rifiutarsi se questa non rende la prestazione o la rende in modo inesatto.
E' una sorta di "autotutela" che puo' essere messa in atto, per esempio, dal consumatore che ha acquistato
un bene che non gli viene consegnato o gli viene consegnato in modo errato. Il consiglio e', come sempre,
interloquire per iscritto magari con una diffida o una messa in mora, a seconda dei casi.
Pericolo di inadempimento (c.c. art. 1461)
Se le condizioni patrimoniali dell'altra parte (normalmente quella che deve pagare) cambiano dopo la
sottoscrizione del contratto fino a diventare tali da mettere in pericolo il conseguimento della prestazione,
l'altro contraente puo' sospendere l'esecuzione della prestazione a lui dovuta, a meno che non venga
presentata idonea garanzia. Cio' e' di interesse del consumatore soprattutto per quanto puo' legittimamente
fare il venditore.
Casi di "rescissione" (c.c. art.1447 e 1448)
Altri particolari casi in cui il contratto potrebbe invalidarsi sono la sottoscrizione in stato di pericolo (dove una
delle parti ha assunto gli impegni a condizioni inique, per necessita' di salvare se' od altri dal pericolo di un
danno grave alla persona) o nel caso vi sia una forte sproporzione tra la prestazione di una parte rispetto a
quella dell'altra, sproporzione dipesa dallo stato di bisogno di una delle parti del quale l'altra ha approfittato
(cosiddetta azione per lesione da farsi davanti ad un giudice con l'ausilio di un legale).
In questi casi si parla di rescissione del contratto e non di annullamento.
Restituzione della cosa non pagata (c.c.art.1519)
Nel caso di vendita dove sia pattuito un pagamento immediato (non a rate ne' dilazionato), se il compratore
non paga il venditore ha diritto di ritornare in possesso del bene purche' la domanda sia inoltrata entro 15
giorni dalla consegna, quando la cosa si trovi inalterata presso il compratore-debitore.
Da notare che se invece e' pattuito un pagamento rateizzato il mancato pagamento di una sola rata che non
superi l'ottava parte del prezzo non puo' determinare la risoluzione del contratto per inadempienza. Le altre
scadenze rimangono valide.
Esecuzione coattiva (c.c. art. 1515 e 1516)
In alcuni particolari casi, nell'ambito della vendita di cose mobili, e' consentita l'esecuzione in forma specifica,
ossia la richiesta di adempimento obbligatorio all'inadempiente.
Alcuni metodi sono i seguenti:
-vendita coattiva: quando il compratore non vuole pagare il prezzo, il venditore puo' mettere la cosa all'asta,
con il di diritto di riscuotere la differenza tra il prezzo convenuto ed il ricavato netto della vendita, salvo il
diritto al maggior danno;
-compera coattiva: quando ad essere inadempiente e' il venditore. Il compratore puo' allora far acquistare da
persona autorizzata le cose (purche' siano ad un prezzo di mercato), con diritto alla differenza tra il prezzo di
acquisto e quello stabilito nel contratto poi disatteso (salvo sempre il diritto al maggior danno).
Queste pratiche, eseguite attraverso ufficiali giudiziari, riguardano di solito le compravendite che hanno per
oggetto beni realizzati su commissione, personalizzati o assemblati su ordine del compratore.
LINK UTILI
- Scheda pratica CAPARRA, ACCONTO E PENALE
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40790
- Scheda pratica LA GARANZIA DEI PRODOTTI A DUE ANNI A CARICO DEL VENDITORE:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40777
- Scheda pratica LE VENDITE A DISTANZA NEL NUOVO CODICE DEL CONSUMO
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=40722
- Scheda pratica SUL DIRITTO DI RECESSO: ho appena fatto un acquisto ma ci ho ripensato:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=134100
(Rita Sabelli)
------------------------------------------LA PULCE NELL'ORECCHIO
Quindicinale di riflessione per mettere il dubbio, con l'informazione, su alcune certezze
di: Annapaola Laldi
Come un intermezzo
C'e' un libriccino che mi e' oltremodo caro e al quale ricorro spesso perche' nelle sue agili pagine rinvengo
tesori che scaturiscono da un bell'amalgama di profondita' e lievita' impreziosito talora da quella serena
ironia che solo si puo' permettere chi si sente parte integrante di cio' che sta narrando (l'autore, infatti,
appartenne in gioventu' a un ordine religioso, da cui usci' con tranquillita', come da lui stesso dichiarato,
dopo aver scoperto che la sua vocazione era un'altra). Si tratta di Nel chiostro del mondo dell'americano,
di origine irlandese, Thomas Moore, pubblicato nel 1996 nella bella traduzione italiana di Paola
Donfrancesco.
Col gentile permesso della Casa Editrice Moretti & Vitali di Bergamo, a cui esprimo la mia riconoscenza, ne
posso proporre uno dei brani che amo di piu', e che mi auguro contribuisca ad arricchire ed allietare l'animo
di chi lo leggera'.
Tre monaci erano inginocchiati nella cappella durante le ore ancora buie del mattino che
precede l'alba.
Il primo credette di vedere la figura di Gesu' scendere dalla croce e fermarsi a mezz'aria di
fronte a lui. "Finalmente -disse a se stesso- so cos'e' la contemplazione".
Il secondo monaco si senti' sollevare dal suo posto nel coro. Si libro' al di sopra dei confratelli
e osservo' il soffitto di legno della chiesa, per poi tornare al suo posto nel coro. "Ho ricevuto la
grazia di un miracolo minore -penso'- ma devo accettarlo con umilta'".
Il terzo monaco sentiva le ginocchia sempre piu' indolenzite e le gambe stanche. La sua
mente vagava, finche' si fermo' sull'immagine di una succulenta bistecca contornata di patatine e
cipolline arrosto.
"Per quanto io faccia -disse l'aiutante del diavolo al suo capo- pare che questo terzo monaco
io non riesca proprio a tentarlo".
NOTA
Sul libro:
Thomas Moore, Nel chiostro del mondo, traduzione di Paola Donfrancesco, Moretti & Vitali, Bergamo
1996. (http://www.morettievitali.it), pag. 66.
Per farsi un'idea dei libri di Thomas Moore tradotti in italiano si puo' vedere:
http://www.unilibro.it/find_buy/findresult/libreria/prodotto-libro/autore-moore_thomas_.htm
Sull'autore -informazioni tratte sostanzialmente dalla biografia presente sul suo sito
http://www.careofthesoul.net
Thomas Moore e' nato l'8 ottobre 1940 a Detroit nel Michigan da una famiglia irlandese cattolica di
condizioni abbastanza modeste che, oltre a lui, ha avuto un altro figlio, Jim, piu' giovane di Thomas di sette
anni.
La frequenza di una scuola cattolica e della chiesa, dove faceva il chierichetto, lo spinse -egli dice "con
naturalezza"- a entrare, a 13 anni, in un seminario preparatorio di Chicago. Divenne quindi Servita. In
seminario scopri' di possedere un talento musicale che prese a coltivare. A 19 anni si reco' in Irlanda dove
studio' filosofia per due anni. Ritornato a Chicago, si dedico' agli studi musicali. Era l'epoca della guerra del
Vietnam, del Concilio Vaticano II e dei "figli dei fiori", ed egli avverti' in se' un profondo cambiamento che lo
porto' a lasciare l'Ordine poco prima di essere ordinato prete.
Successivamente l'interesse per la musica, pur restando vivo, dovette cedere a quello piu' forte e profondo
per la religione e la filosofia. Consegui' una licenza in teologia all'Universita' di Windsor in Canada, quindi
frequento' quella di Syracuse, dove si laureo' in Scienze religiose, ed e' nel Dipartimento di religione della
Southern Metodist University che insegno' per circa sette anni, finche' l'abbandono' perche', essendo
alquanto individualista, non riusciva a stare, per cosi' dire, nella "pelle accademica". Nel frattempo aveva
maturato anche un forte interesse per la psicologia e, dopo essere uscito dall'Universita', su richiesta di
alcuni conoscenti, comincio' ad esercitare privatamente come psicoterapeuta, professione alla quale rimase
fedele dal 1976 al 1992. In questo periodo si situa anche la collaborazione allo "Institut for Humanities and
Culture" di Dallas, dove andavano a parlare e ad insegnare molte famose personalita' di psicologi e
psicologhe junghiane, il piu' famoso dei quali e' forse James Hillman. Qui Moore ebbe la possibilita' di fare
nello stesso tempo esperienza di studio e di insegnamento -psicologia archetipica e mitologia.
Nel 1985 lascio' il Texas per tentare la fortuna nel New England, dove pero' non pote' fare sostanzialmente
altro che continuare a svolgere la professione privata di psicoterapeuta, salvo un insegnamento part-time al
Lesley College di Cambridge e un insegnamento itinerante in piccole localita' del New England.
Le cose cambiarono nel 1992, con la pubblicazione (e il successo) di Care of the Soul (La cura dell'anima);
da quel momento pote' vivere come scrittore indipendente. E' sposato con Joan Hanley, con cui condivide
molte attività, fra cui quella della ricerca e della pratica dello yoga. Ha un figlio, Abraham, e una figlia,
Siobhan, ambedue dotati, egli sostiene, di uno spiccato talento artistico.
Oltre a Care of the Soul, Thomas Moore, ha scritto un'altra quindicina di libri (oltre a una lunga serie di
articoli e saggi), molti dei quali tradotti in italiano. Il testo di Moore pubblicato in Italia più di recente e' Pianeti
interiori -La psicologia astrologica di Marsilio Ficino, traduzione di Paola Donfrancesco, Moretti & Vitali,
Bergamo 2009.
------------------------------------------MEDICARE?
Quindicinale sulle politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi globali
di: Giuseppe Parisi
Un dono per una vita
La legge sugli espianti/trapianti (L. 91/99 art. 5) ha sempre previsto dal suo esordio che sia effettuata la
decretazione attuativa per la manifestazione, da parte del cittadino, della volonta' a favore o contro la
"donazione". Questo decreto lo stiamo ancora attendendo, da 10 anni ancora non e' stato emesso. Il motivo
principale di questa istituzionale inadempienza, e' una realta' tragica quanto oscura, legata al quantitativo di
organi umani a disposizione. Gli organi umani, e la loro disponibilita', sono inversamente proporzionali
alla capacita' di penetrazione delle conoscenze civili e giuridiche, di informazione da parte del cittadino.
Piu' conoscenza ed informazione, e meno organi umani a disposizione. In altre parole, a parte i problemi del
non voler perdere i consensi comodi del clero, la politica non ha mai affrontato la decretazione per quanto
necessaria, perche' e' piu' facile turlupinare il cittadino, impedendone cosi' il diritto naturale ed individuale di
opposizione manifesta all'espianto dell'organo umano, del proprio figlio o parente.
Dieci anni di strabiliante assenza di diritto e legalita', affogate in un agonizzante cinismo di asfissia
disinformativa, su tematiche e problematiche che sono prioritarie, basilari quanto pregnanti per la vita
politica, civile e sanitaria di tutti i cittadini, della intera nazione.
Avevamo avuto, con Eluana Englaro ed il maestro di civilta' Beppino Englaro, papa' di Eluana, la
buona occasione per coordinare e risolvere i dilemmi della gestione dei "fine vita", ma questo ha assunto
oggi, con la mano del Vaticano e del Governo, la dimensione di un catastrofico sonno della ragione e della
civilta' giuridica, della convivenza civile e laica della nostra nazione.
Per comprendere la difficile matassa, bisogna fare un passo indietro nel tempo, poco piu' di 40 anni fa,
quando un comitato di scienziati, ad Harvard, approdo' con tesi scientificamente molto discutibili ad un
"nuovo concetto", quello della "morte cerebrale".
Oggi, sono sempre di piu' coloro che credono che quella scelta di Harvard del 1968, fu dettata, piu' che da
basi scientifiche, dalla triste esigenza di procacciare organi per i trapianti.
Il Vaticano all'epoca dei fatti accolse con felicita' le idee di quel comitato di scienziati, salvo poi,
recentemente, a distanza di 40 anni, rimettere nel dubbio le circostanze durante la "vicenda Englaro", Iin
sostanza: "se non fai come dico io…. ti smonto quella macchina acchiappa organi, io so che e' fasulla….".
Il Premier Berlusconi sistemo' la situazione in una notte, facendo approvare la legge "sondino di Stato",
dichiarando pubblicamente, con un messaggio esemplare per il rigore democratico, ai ministri del governo:
"o fate come dico io o andate via". In sostanza, il Vaticano resto' molto soddisfatto, di quanto accadde nel
1968, messo poi in discussione e fatto traballare per alcuni giorni, affidandolo a qualche giornalista di
Avvenire... non se ne e' saputo piu' nulla.
Era come pensavamo noi: "voi affermate per legge che la vita e' inviolabile, e' di Dio, e noi affermiamo che il
comitato di Harvard del 1968 e' valido".
Cio' non accadde, resto' una minaccia, sappiamo come andarono le cose.
Fatto felice il Vaticano "sulla vita di Dio e non la tua", rimane pallido il problema della totale assenza della
necessaria decretazione.
In questo oceano di disinformazione italiana, cosa accade, siamo nel 1999, a guidare il ministero della
Sanita', e' la cattolicissima Rosy Bindi. Ella penso' bene, investita di tale onore di guidare un cosi' alto
ministero, di fare una "santa" legge. Nacque cosi' la L.91 del 1999, che sarebbe potuta essere una buona
Legge Europea, se non fosse stata turbata da strane coincidenze, una tra le tante, quella di applicare la
norma del "silenzio assenso". La qualcosa intendeva che se un cittadino si distraeva nel seguire la nitida
informazione italiana, magari essendo anche contrario alla donazione di organi, avrebbe comunque dato
l'assenso. Di questa legge, guarda caso, non se ne e' applicata la parte piu' sensibile e delicata, quella che
interessa alle singole volonta' del cittadino. Il cittadino, non puo' ne potrebbe scegliersi il futuro, dovendolo
rimettere alle priorita' decisionali del potere dello Stato.
Cosi', nel silenzio tombale di media, politica e Vaticano, si prosegue nella mera ignoranza, malgrado all'art 5
della legge 91 del 1999, rimane indiscutibile il dovere del legislatore di attuare il decreto per la
manifestazione di volonta' o viceversa, al diniego per l'espianto dei propri organi.
Sovente, nella stragrande maggioranza dei casi, questi organi umani, sono prelevati soprattutto nei momenti
in cui i parenti colpiti da circostanze eccezionali non pensano e non reagiscono. Cosi', se vi capita un
incidente stradale, oppure passeggiando vi piomba una pianta in testa che vi manda in "tilt", esiste la buona
possibilita' che veniate considerati "morti cerebrali", ed i vostri organi siamo prelevati a cuor battente, magari
chiedendo ai vostri cari che, confusi per l'eccezionalita' e la disperazione del momento, non sappiano cosa
dire. In tali circostanze, per legge, lo Stato procede nell'espianto degli organi, facendo firmare un documento
di approvazione.
Espianto degli Organi
Molti sono convinti, loro malgrado, che gli organi umani, vengano prelevati da persona morta. Nulla di piu'
falso. Il cittadino sfortunato viene inciso dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo e'
roseo e tiepido, urina, puo' muovere gambe, braccia, tronco. Non e' assolutamente vero che prima si
interrompa la ventilazione artificiale e dopo, a cuore e respiro fermi, si proceda con il prelievo. La verita' e' la
situazione opposta. Gli organi vengono tolti da persona che ha perso la coscienza, ma non si conosce se
essa subisca sofferenza durante l'espianto, tanto che nel dubbio vengono applicate massicce dosi di
paralizzanti ed anestetici.
Per la Legge Italiana, la dichiarazione di morte cerebrale viene dopo solo, ed unicamente, 6 ore di
osservazione! Quindi vi cade una pianta in testa, e sette ore dopo donate una vita!
La ministra Livia Turco, lo scorso anno, durante il governo Prodi, modifico' la legge, estendendola anche ai
neonati.
Il caso Englaro ha riportato a galla ogni cinismo di questo Paese.
Il problema rimane lo stesso, la mancanza di laicita' nelle leggi che riguardano la persona umana.
Al Vaticano interessa solo l'applicazione del principio cardine, cioe' che la vita umana e' inviolabile perche' di
Dio. In mancanza, rimane pronto a rimettere in discussione perfino i resoconti del comitato di Harvard, un
cinismo che non ha confronti con nessuno e con nulla.
Nell'ottobre 2006, perfino l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni coordinava i lavori con il Ministro della Salute
Livia Turco, il Centro Nazionale Trapianti e sue ramificazioni, e in Campidoglio, presentavano la campagna
dal titolo "Un dono per una vita" che impegnava i 19 Municipi della citta'. Si invitavano tutte le scuole, per
poter diffondere "la cultura della vita", e si ponevano le basi per spostare il progetto da Roma a tutti i Comuni
di Italia, qualcosa che avvenne nel 2007, con l'adesione di Sindaci molto opportunisti, aderendo l'Anci
(associazione italiana comuni di Italia) in collaborazione con l'Aido (associazione Italiana donatori di organi).
Con i media "al silenziatore", si consumava un reato alla luce del sole: la campagna "per la vita" era illegale,
il solo modo di richiedere la manifestazione di volonta', e' con la legge attraverso l'attuazione dell'articolo 5
della L.91 del 1999. Il comportamento dei sindaci dell'Anci era scorretto, nello statuto dell'associazione e'
stabilito espressamente che devono rappresentare i principi di pari dignita' e pluralismo di espressione,
invece colludono con le lobby trapiantistiche promuovendo la donazione di organi dei cittadini e affidando
l'informazione agli impiegati dell'anagrafe. Si'! Avete letto bene, l'applicato dell'anagrafe spiega "il dono per
una vita"!
Non e' una barzelletta. Questo accadeva in data 6 Agosto 2007, quando l'Anci stipulava l'accordo con l'Aido.
Per coprire le patenti barzellette tragicomiche di questo Paese, l'uscente ministra di allora Livia Turco,
decretava d'urgenza (D.M. 11 Marzo 2008) l'estensione a tutti i Sindaci d'Italia, quanto di arbitrariamente
illegale avevano fatto con Roma ed Anci, e il decreto Turco era analogo ad un altro fatto a suo tempo dalla
Bindi (DM 8 Aprile 2000), autentiche truffe ai danni della vita dei cittadini.
Entrambi i Decreti sono contro la L.91/99 e costituiscono abuso di potere in forza degli artt. 4 c. 1 e 5 c. 1, in
relazione all'art. 4 c. 6 della medesima che sanziona ogni violazione a tali disposizioni, che prevedono un
decreto attuativo per la manifestazione di volonta'.
Da cio' si evince che in Italia contano solo i poteri forti delle lobby, mentre la vita del singolo individuo e'
espressamente carne da macello, sovente usata per gli scontri di frazioni politiche, come avvenuto per la
sfortunata figlia del nostro amico Beppino Englaro, che da solo ha saputo dare a questo Paese incivile una
lezione di grandissima civilta' giuridica.
Perche' sosteniamo che il comitato di Harvard non ci piace?
Soprattutto perche' le prove scientifiche sulla "vita del cervello" non collimano esattamente con la verita'.
Lungi dal voler usare questa sede per gli approcci tecnico-scientifici che esulano dallo scopo informativo di
tale rubrica, rimane pericolante il problema.
La scienza medica e' in una continua esplorazione, quando libera dai laccioli, pregiudizi e superstizioni;
quello che potrebbe valere oggi non valeva ieri, forse sarebbe enormemente ragionevole rivedere un
qualcosa che valeva 40 anni fa, che in medicina significano 400 anni, maggiormente in un campo delicato
come quello delle funzioni del cervello.
In ogni caso, 6 ore per la dichiarazione di "morte cerebrale", hanno l'autentico sapore di ogni sforzo diretto
alla predazione di organi per i trapianti, siamo carne da macello. Riteniamo al di fuori di ogni tempo, quello
del cittadino per poter decidere cosa intende sulla sua vita di essere umano.
La vita e' inviolabile, nessuno ne e' padrone se non noi stessi. Questo lo sottolineiamo forte alla
congregazione Episcopale Italiana, ad ogni Parlamentare, a tutti i componenti dell'esecutivo. Loro -nostro
malgrado- continuano a aver beffa di noi. Con cinica arroganza, impediscono la nostra manifestazione a
favore, o peggio avversa all'espianto dei nostri organi. La nostra vita e' dello Stato e di Dio, certamente non
di noi stessi.
Ringraziamo vivamente la dottoressa Nerina Negrello, che dal lontano 1985, in qualita' di presidente della
Lega contro la predazione degli organi, difende con ogni legittimita' l'incivilta' giuridica, le stranezze del
Paese Italia in materia di espianti di organi.
Approfondimenti a questo indirizzo: www.antipredazione.org
Ulteriori approfondimenti:
- U.E. - ITALIA Oltre duemila italiani hanno fatto il testamento biologico
http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=262119
- U.E. - ITALIA Pisa. Al via il primo registro dei testamenti biologici in Toscana
http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=262121
- U.E. - ITALIA Navarro Valls: non c'era prova della volonta' di Eluana Englaro, solo la parola del padre
http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=262191
- U.E. - ITALIA Fecondazione da marito in coma, la donna dopo lo stop del tribunale: andro' all'estero
http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=262322
- U.E. - SPAGNA Partito Popolare ambiguo sulla legge andalusa del fine vita
http://www.aduc.it/dyn/salute/noti.php?id=262455
------------------------------------------OSSERVATORIO LEGALE
Quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze, italiane ed europee, in materia di diritto dei
consumatori
di: Claudia Moretti
L'illecito comunitario. Il diritto degli italiani all'applicazione delle direttive europee
Una recente sentenza del Tribunale di Catanzaro del 20 aprile 2009, affronta il tema dell'illecito comunitario e
del relativo risarcimento del danno. Si tratta del comportamento illecito dello Stato membro che,
inadempiendo ai propri obblighi internazionali (e nella specie comunitari, derivanti dal Trattato Ce), non attua
le direttive dell'Unione violando cosi' diritti e prerogative dei cittadini italiani. Il Tribunale, richiamando
giurisprudenza e dottrina afferma la risarcibilita' del danno “legislativo”, tema delicato su cui vi e' contrasto
filosofico prima che giuridico. E' configurabile come illecito dal quale deriva responsabilita' statale, il non
corretto uso del potere legislativo e dunque dell'esercizio delle funzioni sovrane? L'irresponsabilita' dello
Stato e' un dogma che, anche grazie agli assetti convenzionali fra Stati, alla tutela sovranazionale dei diritti
fondamentali, ormai puo' dirsi al tramonto?
La Corte di Giustizia nell'ultimo ventennio ha contribuito ad affermare il diritto dei cittadini comunitari contro
le violazioni dei poteri nazionali, fra cui anche quello legislativo. La Corte, infatti, con proprio orientamento
conforme, ha sancito la piena risarcibilita' del danno da mancata attuazione della direttiva comunitaria. E cio'
laddove quest'ultima contenga disposizioni che attribuiscano diritti a favore dei singoli individuabili
direttamente nella direttiva e purche' vi sia un nesso di causalita' fra la violazione dell'obbligo a carico
dello Stato e il pregiudizio dei soggetti lesi. Non solo, ma la stessa Corte di Giustizia, nel favorire l'effettivita'
e ristabilire la supremazia del diritto europeo rispetto a quello dei singoli Stati membri ha anche chiarito che
l'illecito comunitario non si esaurisce nel mancato o tardivo recepimento della direttiva, ma si verifica anche
quando la legge di applicazione tradisca i contenuti della stessa, ossia quando l'esercizio del potere
discrezionale da parte degli Stati conduca a difformita' sostanziale fra diritto europeo e nazionale (o
regionale). Inoltre, la Corte non opera distinzioni nel ritenere responsabile lo Stato membro per il fatto che la
violazione provenga da un potere dello Stato piuttosto che da un altro (Parlamento, Pubblica
Amministrazione...), ne' ritiene che lo Stato possa discolparsi scaricando le responsabilita' su
amministrazioni non ad esso corrispondenti, quali gli enti locali o le Regioni.
Non altrettanto uniforme la giurisprudenza italiana. Con pronunce contrastanti la Cassazione ha posto in
dubbio la configurabilita' di un illecito comunitario. Ha infatti ritenuto il potere legislativo conferito dalla
Costituzione sanzionabile solo sul piano politico e non anche giuridico. Altre volte lo ha invece
riconosciuto perfettamente inquadrabile nella responsabilita' civile aquiliana (art. 2043 c.c.) e del tutto in linea
con la gerarchia delle fonti e con i caratteri fondamentali del sistema giuridico comunitario. Non solo ma ha
ritenuto equiparabili a fini risarcitori, sia la lesione di diritti soggettivi che di interessi legittimi.
La Corte interna si e' rivelata, dunque, se pur con pronunce di diverso tenore, refrattaria al riconoscimento
della sovranazionalita' che per l'Italia e per i suoi cittadini ha costituito e costituisce speranze di
rinnovamento. Tante riforme che oggi abbiamo, si pensi ad esempio al Codice al consumo, le dobbiamo
proprio alle “imposizioni” europee.
L'illecito comunitario, dunque, non solo deve esser riconosciuto, ma dovrebbe seguire la teoria e la
pratica, gli indici e le quantificazioni, i parametri e le applicazioni che si formano in sede europea.
Sebbene gli ordinamenti degli Stati singoli e l'ordinamento comunitario siano distinti e autonomi (tant'e' che il
risarcimento del danno viene chiesto dal cittadino al giudice nazionale e secondo le procedure interne),
occorre armonizzare e adeguare agli standard comunitari, anche sotto il profilo di una sua compiuta tutela
giudiziale, il nostro essere cittadini d'Europa.
Questo se crediamo realmente alla prospettiva di uno spazio unico europeo.
------------------------------------------MACROMICRO ECONOMIA
Quindicinale su come macro e micro economia incidano sulle nostre tasche
di: Domenico Murrone
112-Numero Unico Europeo per le emergenze. Una chimera che ci costa in sicurezza e in denaro: dopo 18
anni ancora non si conosce la data d'attivazione
A risolvere l'emergenza del numero... d'emergenza non ce la fara' neppure la Protezione Civile. Forse
pecchiamo di pessimismo, ma ne abbiamo ben donde. Al Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio, al
superman istituzionale coinvolto in ogni genere di emergenza (rifiuti, terremoti, restauri, G8, vulcani) e' stato
affidato il coordinamento per rendere effettivo in Italia il Numero unico europeo per le emergenze, il Nue 112,
previsto dall'Ue gia' nel 1991 e confermato con delle specifiche nel 2002. L'Italia ancora oggi non e' in regola
e, dal 2006, il suo inadempimento e' sotto la lente dell'Europa, si rischiano pesanti sanzioni.
Si tratta di una partita tra diverse istituzioni nazionali e regionali. Per far fronte a quest'ennesima emergenza
straannunciata, dal febbraio 2009 la Protezione civile ha avuto l'incarico di coordinatore tecnico per
armonizzare le piattaforme informatiche di carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115), servizi
sanitari regionali (118).
Si sbaglia chi pensa che, a distanza di quattro mesi, la Protezione civile abbia idea sui presumibili tempi di
applicazione di tutte le regole dettate da Bruxelles.
"Problemi finanziari rallentano le operazioni", e' la spiegazione ufficiale fornitaci da Isabella Annibaldi della
Protezione civile, senza sbilanciarsi in previsioni temporali, ne' quantificare le risorse necessarie.
Un po' di storia.
1991. Decisione Europea 91/396/CEE: entro la fine del 1996, gli Stati devono adottare il Numero Unico
Europeo 112 per le chiamate di emergenza,.
2002. Direttiva 2002/22/ce: gli Stati devono istituire il Numero Unico Europeo 112 con funzione di
localizzazione del chiamante.
2003. Istituito gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Innovazione Tecnologica, successivo mandato affidato
ad Innovazione Italia Spa (nel 2005). Definita prima sperimentazione a Palermo, Salerno e Catanzaro
(stanziamento di 9 milioni di euro nell’ambito dei finanziamenti delle Regioni Obiettivo 1). Per ragioni
economiche, sperimentazione limitata solo a Salerno.
2006. La Commissione Europea mette in mora il Governo Italiano per mancata attuazione del NUE 112 e la
mancata messa a disposizione agli enti di soccorso della localizzazione delle chiamate.
2007. Italia deferita alla Corte di Giustizia Europea.
2008. Decreto Gentiloni del 22 gennaio 2008. Si ricomincia, la realizzazione del progetto NUE 112 e' affidata
a Polizia e Carabinieri. Non coinvolti il 115 ed il 118. Viene abbandonata la sperimentazione di Salerno,
risultata fallimentare e bocciata dall'Ue.
2009. Gennaio: la Corte di Giustizia Europea condanna l'Italia per non avere attivato il servizio di
localizzazione del chiamante.
2009. Gennaio: in seguito alla condanna della Corte di Giustizia Europea, i senatori Donatella Poretti e
Marco Perduca presentano un'interrogazione parlamentare "Sicurezza. Ma quanti poliziotti e numeri di
emergenza abbiamo?" (http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=248111). Ad oggi non e' stata data
nessuna risposta!!
2009. Febbraio: il Governo decide di affidare alla Protezione civile la presentazione di un nuovo piano da
presentare a Bruxelles.
Come stanno le cose.
La questione piu' urgente da risolvere, per evitare le multe europee (10 milioni, piu' 700 mila euro al giorno
dalla data della sanzione, secondo i dati in nostro possesso), e' quella di permettere la rintracciabilita' delle
chiamate anche alle centrali del 115 e 118. Ci sono problematiche tecniche e normative. Il decreto Gentiloni
del 2008, infatti, ha 'imposto' ai gestori telefonici di visualizzare sui computer solo di polizia e carabinieri la
localizzazione del telefono (fisso o mobile), occorre ampliare tale possibilita' anche a 115 e 118 (per
quest'ultimo, in alcune regioni la localizzazione avviene grazie ad accordi 'informali' tra gestori e Regioni).
Al momento nelle zone di sperimentazione del Nue 112, la telefonata viene immediatamente localizzata, se
l'emergenza riguarda un infarto, viene smistata al 118, il tutto con un normale trasferimento di chiamata, che
non permette di passare le informazioni gia' presenti sui computer del 112.
La (pseudo)sperimentazione fallita a Salerno consisteva in un banalissimo telefono montato nella centrale
del 118 della citta' campana. Su questo apparecchio venivano smistate le telefonate che carabinieri e polizia
ricevevano e che riguardano un'emergenza sanitaria. Roba da passato remoto tecnologico. E pensare che
Salerno doveva essere la provincia pilota!
Da quanto ci risulta, l'omogeneizzazione delle piattaforme informatiche e' ancora in alto mare, c'e' un solo
punto fermo: polizia e carabinieri saranno i due perni del numero unico, mantenendo i rispettivi sistemi,
coordinati tra di loro, ma separati. A regime con l'attivazione del Nue 112, risponderanno alle chiamate
alternativamente un poliziotto o un carabiniere, che eventualmente smisteranno l'emergenza a 115 o 118.
Le necessita' finanziarie.
Secondo i dati in nostro possesso, per attrezzare le centrali di polizia, carabinieri e quella interforze,
occorrono circa 269 milioni di euro. Circa 65 milioni per i carabinieri, 12 milioni per l'interforze, quasi 192
milioni per la polizia. A questi occorre aggiungere i soldi per rendere compatibili anche le centrali 115 e 118.
Insomma una bella cifra, ma non impossibile anche per le non floride casse dello Stato italiano. E' quindi
legittimo supporre che l'effettivo problema non sia quello finanziario. Si pensi solo ai 13 miliardi stanziati in
aprile per acquistare 131 aerei militari.
La questione sostanziale e' che coinvolte nell'emergenza del numero unico ci sono troppe parrocchie e
troppi numeri: 112-Carabinieri (ministero della Difesa), 113-Polizia e 115-Vigili del fuoco (ministero degli
Interni), 118-soccorso sanitario (Regioni), e poi 1530-Guardia costiera (ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti), 1515-Guardia forestale (ministero Agricoltura e foreste). Tutte strutture con proprie specificita' ed
esigenze, che rendono oggettivamente difficile il compito che il Governo ha affidato alla Protezione civile.
I costi e i perche' dei ritardi.
Multa europea a parte, i rischi di un mezzo disastro organizzativo non mancano.
- Siamo sicuri che la migliore soluzione sia quella che mantiene in essere due centrali principali (polizia e
carabinieri) e altre di secondo livello (115 e 118)?
- Siamo sicuri che polizia e carabinieri possano mettere a disposizione operatori multilingue in grado di dare
le primissime indicazioni a italiani e stranieri alle prese con un'emergenza sanitaria?
- Siamo sicuri che un sistema cosi' 'frantumato' non sia anche molto piu' costoso rispetto ad altre soluzioni
organizzative?
- Siamo sicuri che il nuovo piano che si sta predisponendo, avendo come primo obiettivo quello di evitare le
multe, non pregiudichi l'efficienza dei sistemi finora oliatissimi? (si pensi al 118 in alcune regioni del Nord).
- Siamo sicuri che questa frantumazione organizzativa sia la cosa migliore per le esigenze dei cittadini?
E' quest'ultimo il punto essenziale.
Come in altri contesti, anche qui non si parte dalle esigenze del cittadino, ma da quelle di chi deve
soddisfarle. C'e' un'inversione delle priorita'.
Al cittadino poco importa delle beghe tra i vari enti, fatte anche di gelosie e interessi che poco hanno a che
fare con l'importanza dei compiti che devono svolgere: ai cittadini, italiani e stranieri che si trovano nella
Penisola, importa che l'operatore che risponde al 112 possa immediatamente capire le sue urgenze e inviare
i soccorsi piu' opportuni.
Chiusa.
Nel luglio 1991, si scioglieva il Patto di Varsavia, partivano le prime telefonate da cellulare con tecnologia
Gsm e l'Europa imponeva a tutti gli Stati membri un numero unico per le emergenze. Oggi quasi nessuno si
ricorda del Patto di Varsavia, con i cellulari si naviga su Internet e si guarda la tv, ma ... a distanza di 18 anni
l'Italia ancora non ha superato l'emergenza del numero unico d'emergenza. Riuscira' la Protezione civile
nell'impresa?
------------------------------------------IL CONDOMINIO
Quindicinale sui diritti di proprietari e inquilini
di: Alessandro Gallucci
Il compenso dell'amministratore: determinazione e limiti
In una recente sentenza la Cassazione (n. 7057 del 2009) si e' occupata della modalita' di determinazione
del compenso dell'amministratore e del rapporto tra preventivo e verbale di assemblea. Vediamo come e
perche'.
Prima di tutto occorre chiarire se ed in che modo si determina la retribuzione del professionista. Nei
condomini con piu' di quattro partecipanti l'assemblea deve nominare un amministratore. Per la sua nomina
(nonche' per la conferma e la revoca) sono necessari 500 millesimi e la maggioranza degli intervenuti
all'assemblea. Se l'assemblea non provvede, la nomina puo' essere fatta dal Tribunale su ricorso di uno o
piu' condomini. In entrambi i casi il compenso dell'amministratore deve essere deciso dall'assemblea.
Non e' obbligatorio che il rapporto, considerato come un mandato, sia retribuito; tuttavia e' usuale che
l'amministratore richieda un compenso per l'opera svolta. A differenza di altre professioni (avvocati,
ingegneri, architetti, ecc.) non esiste un tariffario che descriva le singole voci di spesa che possono essere
richieste e che delinei un limite minimo e massimo per l'onorario del professionista. Le "tariffe" elaborate da
alcune associazioni di categoria hanno valore solo per gli associati e comunque non sempre sono invocabili
dai condomini in caso di controversia. Cio' perche' si riferiscono semplicemente al rapporto tra
l'amministratore e l'associazione di categoria cui esso aderisce. Pertanto il sol fatto che un amministratore
sia iscritto ad un'associazione professionale, non ha alcun valore qualora il professionista non abbia fatto
cenno a quelle tariffe per la determinazione del suo compenso. In mancanza di "punti di riferimento" certi, la
determinazione della retribuzione e' lasciata alla libera contrattazione delle parti.
Quali sono le attivita' comprese nelle attribuzioni che la legge pone in carico all'amministratore? Quali le
attivita' per le quali puo' essere chiesto un compenso extra? Quando si intende accettato il preventivo
presentato da un professionista?
E' utile approfondire questi punti.
La legge impone all'amministratore di compiere alcuni atti nell'adempimento delle proprie funzioni. Si tratta,
sostanzialmente, di quanto previsto dall'art. 1130 c.c. (esecuzione delle delibere assembleari, redazione
rendiconto, ecc.) e delle attribuzioni ulteriori previste dalle leggi speciali (si pensi agli obblighi per la
sicurezza degli ascensori, ecc.). Nella determinazione delle spettanze, quindi, devono intendersi comprese
tutte le attivita' connesse all'adempimento dei compiti previsti dalla legge. Cosi' per fare un esempio, non
sara' legittima una voce extra relativa a redazione rendiconto di gestione, in quanto questo e' un atto che
l'amministratore deve compiere per legge.
I condomini potrebbero volere nell'ambito dell'amministrazione del condominio alcune prestazioni ulteriori
rispetto a quelle previste dalla legge, o puo' essere l'amministratore stesso che all'atto della presentazione
del preventivo indichi specificamente che alcune attivita' siano oggetto di un compenso ulteriore rispetto a
quello previsto per "l'ordinaria amministrazione". Ad esempio, molti amministratori richiedono un compenso
extra in relazione ad ogni singola assemblea straordinaria o per la contabilita' di lavori straordinari. In questi
casi le richieste sono pienamente legittime e l'assemblea ha il potere di esaminarle e decidere in merito.
Quando il preventivo presentato si intende accettato cosi' com'e'? In caso di contrasto tra contenuto
del preventivo e verbale dell'assemblea, che cosa accade? La Cassazione, nella sentenza sopracitata, ha
affermato che in materia di compenso dell'amministratore, qualora non vi sia coincidenza tra quanto richiesto
dall'amministratore con il preventivo e quanto accordato dall'assemblea con il verbale di nomina, prevale
sempre quest'ultimo, purche' naturalmente l'amministratore abbia accettato l'incarico.
A questo link il testo della sentenza: http://www.civile.it/condominio/visual.php?num=68388
------------------------------------------FAMIGLIA E INDIVIDUO
Quindicinale sui diritti dei singoli nelle famiglie tradizionali e di nuova generazione
di: Emmanuela Bertucci
L'assegnazione della casa coniugale
L'assegnazione della casa a uno dei due coniugi -in caso di separazione o divorzio- e' stata oggetto
dell'introduzione dell'art. 155 quater del codice civile secondo cui il "godimento della casa familiare e'
attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli”.
Si distingue, prima di tutto, il caso di separazione / divorzio con o senza prole. In caso vi siano figli minori,
il codice civile prevede che l'assegnazione dell'abitazione familiare sia attribuito tenendo conto del prioritario
interesse dei figli, concetto di recente affrontato dalla Corte di Cassazione (Sent. n. 4816/2009) . La Corte
infatti, con una recente sentenza, ha stabilito che il giudice puo' assegnare al coniuge affidatario dei figli
l'abitazione nella quale la famiglia ha sempre vissuto, non altra abitazione pur se piu' congeniale alle nuove
esigenze che a seguito della separazione dovessero intervenire. Come spiega la Corte: “l'assegnazione
della casa familiare [...] rispondendo all'esigenza di conservare l'habitat domestico, inteso come il centro
degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui s'esprime e s'articola la vita familiare, e' consentita
unicamente con riguardo a quell'immobile che abbia costituito il centro d'aggregazione della famiglia durante
la convivenza, con esclusione d'ogni altro immobile di cui i coniugi avessero la disponibilita'”.
Ma l'assegnazione dell'abitazione non avviene sulla base di quest'unico criterio. Indubbiamente infatti,
benche' orientato alla tutela della prole, l'assegnazione della casa ad uno dei due coniugi comporta indubbi
vantaggi patrimoniali per il coniuge assegnatario. Ben potra' essere dunque che in presenza di una
situazione economica stabile del coniuge affidatario dei figli minori il giudice non disponga l'assegnazione,
contemperando da un lato le esigenze della prole, dall'altro le condizioni economiche di entrambi i coniugi.
L’assegnazione difatti si ripercuote necessariamente sull’equilibrio economico-patrimoniale dei coniugi e
determina un inevitabile arricchimento del coniuge assegnatario (risparmio sull’acquisto-affitto di un’altra
casa), ed un conseguente impoverimento del coniuge non assegnatario.
Nel caso invece in cui i coniugi non abbiano figli minori, il giudice non interviene in merito
all'assegnazione della casa coniugale, a meno che non ne sia fatta da una parte espressa richiesta. Nel
caso in cui uno dei due coniugi sia proprietario esclusivo dell'abitazione in cui si e' svolta la vita familiare -o
abbia diritti reali di godimento sul bene- l'assegnazione avverra', con ogni probabilita', in favore del legittimo
proprietario.
In simili casi dunque, il coniuge non proprietario non potra' vantare sull'abitazione alcun diritto, a meno che
non vi siano circostanze particolarmente importanti e gravi (quali ad esempio una grave malattia) che
facciano propendere per l'assegnazione al coniuge non proprietario.
Nel caso invece i coniugi siano comproprietari dell'immobile, se richiesto al giudice di pronunciarsi sulla
disponibilita' dell'abitazione coniugale, questi dovra' valutare:
− l'eventuale mancanza di redditi propri;
− la situazione patrimoniale di ciascun coniuge;
− il tenore di vita precedente;
Se l'esame di queste valutazioni porta ad un giudizio di parita' di condizioni, il giudice ben potra' respingere
eventuali richieste di assegnazione, lasciando che i coniugi disciplinino i propri rapporti sulla base delle
regole generali sulla comunione dei beni
Nel caso in cui l'abitazione venga assegnata a uno dei coniugi, in capo all'assegnatario si crea un diritto di
godimento, trascrivibile e opponibile ai terzi, che cessera' nel caso in cui l'assegnatario non abiti o cessi di
abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga un nuovo matrimonio.
------------------------------------------USI & CONSUMI
Notizie dal mondo
SPAGNA / Un altro passo avanti con le cellule staminali non embrionali
Le cellule staminali della "terza via" avanzano di slancio verso l'applicazione medica. Sono le cellule iPS
(induced pluripotent stem cells), che si ottengono riprogrammando semplici cellule della pelle o dei capelli,
ma che sono versatili quanto quelle embrionali. Il gruppo di Juan Carlos Izpisua del Centro di Medicina
Rigenerativa di Barcelona (CMRB) e' riuscito a ottenere cellule iPS di un malato d'anemia di Fanconi -rara
malattia ereditaria- e a correggerne il difetto genetico. Le cellule curano l'anemia in modelli animali, e sono
geneticamente identiche al paziente. Su Nature, gli autori spiegano d'aver impiegato cellule della pelle del
paziente d'anemia di Fanconi -che distrugge le cellule staminali ematopoietiche incaricate di rinnovare i
globuli rossi e bianchi del sangue. "Il trattamento attuale per questi pazienti e' il trapianto di cellule staminali
ematopoietiche sane, provenienti dal midollo osseo o dal cordone ombelicale di un donatore compatibile,
possibilmente un famigliare", spiega Izpisua. Da due anni l'equipe persegue la creazione di cellule iPS che in
futuro possano sostituire le cellule malate del paziente. "Cio' implica correggere la malattia delle cellule,
poiche' tornare e inserirgli cellule malate non migliorerebbe la sua malattia". "Ora dimostriamo che e'
possibile ottenere cellule iPs del paziente, correggerle e utilizzarle per produrre cellule ematopoietiche
sane e del tutto compatibili con lui". Il gruppo ha collaborato con i laboratori di Juan Bueren del CIEMAT di
Madrid e con Jordi Surrallés dell'Universita' Autonoma di Barcelona -due gruppi di riferimento mondiale nel
campo dell'anemia di Fanconi.
Izpisua e il coautore Angel Raya insistono sul fatto che il risultato e' il trattamento dell'anemia di Fanconi
nel modello animale. Testimonia della validita' della tecnica impiegata, ma "ancora c'e' un lungo cammino da
fare prima che questa strategia possa essere usata per trattare i pazienti in modo efficace e sicuro".
ITALIA / Bollette: sempre piu' morosi
La crisi economica che ha colpito le famiglie ha raggiunto anche il cuore delle spese, quelle indispensabili
come affitto, bollette, servizi. Nei primi mesi del 2009, secondo l'Enel, i distacchi per morosita' sono
aumentati del 30% rispetto al 2008, arrivando a 600.000. +15% per il gas: l'8% degli utenti. Gli sfratti per
morosita' sono cresciuti del 18% negli ultimi 12 mesi, con il 13-15% degli inquilini morosi. Per le mense
scolastiche non paga il 13% a Milano e il 5% a Firenze.
SPAGNA / Compagnia aerea condannata per aver discriminato tre sordi
Iberia Regional Air Nostrum e' stata condannata a risarcire in modo simbolico -tre euro- tre giovani sordi cui
aveva impedito di volare non essendo accompagnati da un interprete. Il caso avvenne nel 2004 e il
comandante del volo Melilla-Madrid addusse motivi di sicurezza.
Il tribunale di Madrid condanna il "trattamento discriminatorio" e chiede che cessi il vulnus ai diritti delle
persone disabili. Le associazioni che rappresentano i sordi hanno accolto la sentenza come un documento
"storico, decisivo e pieno". "Nessuno impedisce di volare a un cinese, per esempio, anche se non sa ne' lo
spagnolo ne' l'inglese, le due lingue utilizzate per comunicare le regole di sicurezza in aereo. Siamo dunque
di fronte a un caso di discriminazione per disabilita'", dice il presidente della Confederazione Statale delle
Persone Sorde. Iberia, che ricorda d'avere con Air Nostrum solo rapporti commerciali, spiega
d'aver corretto questa norma sulla sicurezza dei voli gia' da qualche anno.
ITALIA / Ferrovie: l'Antitrust chiede piu' mercato
L'assenza di regole chiare per la concessione delle sovvenzioni porta ad una distorsione dell'uso dei
contributi pubblici: non vengono imposti a Trenitalia standard di qualita', frequenza e tariffa e non ci sono
controlli che impediscano il passaggio delle sovvenzioni da un servizio all'altro o, peggio, una strategia di
offerta Fs mirata a spostare passeggeri dai treni poveri e sovvenzionati a quelli piu' ricchi e redditizi per
l'azienda ferroviaria. Cosi' l'Antitrust che boccia il ddl di riforma del servizio universale in una lettera a
Governo, Parlamento e Regioni.
ITALIA / Corte europea diritti dell'uomo: 6 mila ricorsi contro l'Italia
Seimila italiani attendono che la Corte europea dei diritti umani si pronunci sui ricorsi contro l'Italia. Al 20
aprile 2009, dei 6.109 ricorsi pendenti davanti alla Corte, piu' della meta' -3.500- riguarda cittadini il cui
processo e' durato ogni ragionevole limite. Oppure chi avvalendosi della legge Pinto -risarcimento per
processi lumaca- si e' visto attribuire dalle giurisdizioni un indennizzo inferiore a quello preteso sulla base dei
precedenti della Corte europea.
ITALIA / Pillola del giorno dopo negata: rimane incinta e fa causa all'Asl
Per averle rifiutato la pillola del giorno dopo ed essere cosi' rimasta incinta, una donna di 37 anni di Tortoreto
ha citato per danni la Asl di Teramo, chiedendo un risarcimento di mezzo milione di euro. L'episodio risale a
tre anni fa e la causa sara' discussa nei prossimi giorni davanti al tribunale civile di Teramo.
ITALIA / Raccomandazioni: le usa un italiano su quattro secondo il Censis
Un italiano su quattro si fa raccomandare. Cosi' una ricerca del Censis. Il 27% lo fa nei centri piu' piccoli,
dove la conoscenza diretta di politici e funzionari favorisce le logiche clientelari. Il 6,1% per motivi sanitari, il
5,2% per trovare un lavoro a figlio o a parente, 4,4% per favori in ufficio, 3,5% per accelerare la pratica della
pensione e 3,2% per iscrivere un figlio a scuola.
SPAGNA / In vent'anni la donazione di organi ha salvato 2.660 bambini
Ogni anno, in Spagna, 4.000 persone si salvano grazie a un trapianto. E' il Paese con il piu' alto tasso di
donazioni al mondo: 34,2 donatori per milione di abitanti, dice l'Organizzazione Nazionale dei Trapianti
(ONT). Inoltre, di 25 interventi, uno e' infantile, cio' che rappresenta una difficolta' ulteriore giacche' e' piu'
difficile trovare un organo compatibile. "Se donare un organo e' sempre regalare vita, nel caso dei bambini il
regalo e' doppio", ha sostenuto la ministra della Sanita', Trinidad Jimenez, presentando i dati. In vent'anni di
vita dell'ONT sono stati registrati 1.067 donazioni infantili, trapiantati a 2.660 bambini -il 4,3% degli interventi.
Di questi, 808 erano bambini sotto i tre anni. La maggior parte dei casi riguardano reni e fegato, come negli
adulti.
U.E. / Welfare: Francia, Germania e Gran Bretagna spendono piu' dell'Italia
L'Italia nel 2006 ha destinato al welfare una spesa pari a 6.476 Spa (standard di potere d'acquisto, unita' di
moneta artificiale che elimina le differenze dei prezzi fra i vari paesi) per abitante, di poco superiore alla
media Ue di 6.349 Spa, ma piu' bassa di quella di altri grandi Paesi dell'Unione. Lo rileva Eurostat, l'ufficio
europeo di statistica, in un'analisi che prende in esame dati relativi al 2006 e quindi prima della crisi e dei
conseguenti provvedimenti.
Le spese piu' elevate sono quella del Lussemburgo (13.458 Spa per abitante), seguito dall'Olanda (9.099) e
dalla Svezia (8.998). Spendono piu' dell'Italia anche Francia (8.200), Germania (7.706) e Gran Bretagna
(7.410), mentre la Spagna si ferma a 5.163. Arrivano in fondo alla classifica della spesa con poco piu' di
1.200, Romania e Bulgaria.
Le pensioni di vecchiaia rappresentavano nel 2006 il 46% delle spese totali dell'Ue per la protezione sociale,
seguite dalle prestazioni sanitarie al 29%, dai contributi per invalidita' e per aiuti alla famiglia all'8% ciascuna,
da assegni di disoccupazione al 6%, fino ad un 4% per far fronte ai problemi di alloggio ed esclusione
sociale.
Nel 2006 le due principali fonti di finanziamento per il welfare sono venute dai contributi pubblici (38%) e dai
contributi sociali (59%). In Italia la percentuale indicata da Eurostat e' rispettivamente del 41,9% e del 56,4%.
L'Italia, stando ai dati Eurostat, nel 2006 ha destinato al welfare il 26,6% del Pil contro la media Ue del
26,9%. La percentuale piu' alta in Ue e' quella della Francia con un 31,1% del prodotto interno lordo.
ITALIA / Le cause commerciali durano 1.210 giorni
Stando ai dati World Bank, elaborati da un indagine Censis-Eurisko per la camera di commercio di Roma, il
tempo stimato per la soluzione di una disputa commerciale, misurato in termini di giorni a decorrere
dall'iscrizione della causa a ruolo fino al momento della liquidazione o dell'effettivo pagamento, e' per l'Italia
di 1.210 giorni.
Un dato che colloca il nostro Paese al tredicesimo posto nella graduatoria generale, in compagnia di Paesi
come Sri Lanka (1318 giorni), Liberia (1280) e Gibuti (1225). Secondo questa analisi l'Italia, nella classifica
per il numero di giorni necessari per la soluzione di una causa commerciale, e' in testa ai Paesi
industrializzati.
ITALIA / Il disastro della giustizia amministrativa: oltre 700 mila ricorsi arretrati
La relazione sullo stato della giustizia amministrativa (dati 2007), presentata dal Governo in Parlamento
pochgi giorni fa, evidenzia un arretrato complessivo di oltre 700 mila ricorsi tra quelli giacenti presso i Tar e
quelli presso il Consiglio di Stato.
ITALIA / I certificati comunali alle Poste
Il Comune di Milano e Poste Italiane hanno dato il via al progetto di e-Government che consente ai residenti
di ottenere in forma cartacea documenti anagrafici autenticati con il timbro digitale senza doversi recare agli
sportelli comunali. Grazie a questo accordo, i cittadini milanesi potranno recarsi nei 79 uffici postali della
citta' e 123 uffici della provincia dotati di Sportello Amico per richiedere e ricevere certificati anagrafici
(residenza, stato di famiglia, cittadinanza, stato libero) e di stato civile (nascita, matrimonio, decesso). Il
servizio e' garantito al pubblico anche il sabato e in alcuni uffici fino alle ore 19.00.
Entro l'estate, il servizio sara' inoltre esteso all'intero territorio nazionale. Ogni milanese potra' quindi
richiedere e ritirare la certificazione anagrafica e di stato civile nei 5.700 uffici postali d'Italia dotati di
Sportello Amico.
I documenti forniti dallo Sportello Amico saranno tutti vidimati con il timbro digitale che garantisce pieno
valore legale dell'atto. I certificati si potranno richiedere anche online e via email con possibilita' di stampa
cartacea del documento allo sportello postale. A breve sara' anche possibile richiedere la certificazione
attraverso il telefono fisso, a voce o via fax, e mediante telefono mobile, con un sms o a voce.
ITALIA / Mancano i materassi: i detenuti a Trieste a rotazione dormono per terra
Nel carcere di Trieste e' stato istituito un 'registro dei materassi per terra', cioe' un elenco dei detenuti che, a
rotazione, dormono per terra.
'E' un sistema concreto che abbiamo adottato da alcuni giorni - ha spiegato il direttore del carcere, Enrico
Sbriglia - per garantire e dimostrare ai detenuti che non vi e' alcun favoritismo e che, secondo un criterio di
equita', tutti i detenuti, a turno, dormono sui materassi per terra a causa del sovraffollamento del carcere'.
Nel penitenziario triestino del Coroneo, che ha una capienza di 160 detenuti, al momento ve ne sono 250. La
situazione e' molto difficile e sara' sottolineata domani con una manifestazione in programma davanti al
carcere con la quale saranno sollecitate soluzioni anche per i penitenziari di Pordenone (della costruzione di
una nuova struttura si parla da 19 anni) e Gorizia (agibile solo in parte).
'Considerata la situazione - ha concluso Sbriglia, che e' segretario nazionale del Sidipe, il sindacato dei
direttori dei penitenziari - la proposta di utilizzare, per ospitare i detenuti, unita' galleggianti ormeggiate in
aree non strategiche dei porti e che consentano di uscire dal mare della illegalita' deve essere presa
seriamente in considerazione'.
GERMANIA / La nuova bancadati dei rischi ambientali
Ora i tedeschi possono scoprire agevolmente se vicino a casa loro ci sono aziende inquinanti.
Il 4 giugno, il ministero dell'Ambiente ha messo su Internet una banca dati con 4.000 imprese che hanno
indicato la quantita' di sostanze inquinanti che rilasciano nell'atmosfera. Il registro specifica in modo
dettagliato le quantita' dei singoli veleni, se sono emessi dolosamente o inavvertitamente, se i rifiuti di
un'impresa finiscono all'estero. "E' una nuova via d'informazione ambientale", spiega il vicepresidente del
ministero, Thomas Holzmann. Il cittadino potra' documentarsi, sia cliccando sulla carta geografica nazionale,
sia usando il nome dell'azienda o della localita'.
U.E. / Contratti e cause: il giudice deve rilevare d'ufficio la clausola vessatoria che danneggia il consumatore
Se un contratto tra un'azienda e un consumatore contiene una clausola vessatoria il giudice deve rilevarlo
d'ufficio, anche se l'istanza presentata dallo stesso consumatore non ne facesse cenno. In pratica, il giudice
e' obbligato a leggere tutto il contratto sottoposto a valutazione e non tener conto delle clausole
particolarmente sfavorevoli al consumatore. Lo ha sancito la Corte di giustizia europea nella sentenza della
causa C-243/08). In teoria il principio e' gia' presente nel Codice del Consumo, italiano, ma se ne fa
un'applicazione pratica annacquata, pertanto la sentenza dovrebbe favorirne l'applicazione effettiva.
ITALIA / Sempre piu' pesticidi nell'ortofrutta
Solo un frutto su due che arrivano sulla nostra tavola e' privo di pesticidi. Mele e agrumi tra i piu' contaminati.
Aumentano i campioni con tracce di uno o piu' residui, leggero aumento anche dei campioni irregolari,
diminuisce invece il numero dei controlli. Lo evidenzia 'Pesticidi nel Piatto', il Rapporto annuale di
Legambiente sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia, presentato
oggi.
Il lieve ma costante miglioramento dei dati sulla presenza dei pesticidi sui prodotti ortofrutticoli e derivati,
osservato negli ultimi anni sembra essersi arrestato.
L'edizione 2009 del rapporto elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori
zooprofilattici, mostra risultati stabili se non peggiori del 2008.
A fronte di una evidente diminuzione dei campioni analizzati (quasi 1300 in meno rispetto all'anno scorso), si
riscontra un seppur lieve incremento dei campioni irregolari per concentrazioni troppo elevate di residui di
agrofarmaci rispetto ai limiti stabili dalla legge. Complessivamente le analisi svolte dai laboratori pubblici
provinciali e regionali hanno preso in considerazione 8764 campioni, di cui 109 sono risultati irregolari, pari
all'1,2% del totale, in leggero aumento rispetto al 2008 (1%), mentre su 2410 (il 27,5%) e' stata rilevata la
presenza di uno o piu' residui.
Su 3474 campioni di verdure analizzati lo 0,8% e' addirittura irregolare (residui oltre i limiti di legge), un
valore piu' o meno stabile rispetto all'anno precedente quando si attestava sullo 0,7%, mentre 565 campioni
(il 16,3%) sono regolari ma con residui, in aumento dell'1,6% rispetto all'anno scorso (14,7%). Stesso
aumento per i campioni contaminati da uno o piu' residui tra i prodotti derivati (19,5% rispetto al 18% dello
scorso anno).
La frutta si riconferma quale categoria 'piu' inquinata', con un aumento, rispetto all'anno scorso, delle
irregolarita'. Infatti, su 3507 campioni di frutta, 81 (il 2,3%) sono irregolari con residui al di sopra dei limiti di
legge (+ 0,7% rispetto al 2008). Invece, i campioni di frutta regolari con uno o piu' di un residui chimici
risultano pari al 43,9%. Quindi solo un frutto su due (il 53,8% per la precisione) che arriva sulle nostre tavole
e' privo di residui chimici.
'Gli ultimi dati Istat - ha dichiarato Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente - ci dicono che gia' nel
2007 la quantita' totale dei fitosanitari distribuiti per uso agricolo in Italia era aumentata del 3% rispetto al
2006, passando da 148,9 a 153,4 mila tonnellate. Un dato questo, abbastanza preoccupante, perche'
sembra indicare che lo sforzo sinora sostenuto dall'agricoltura italiana per offrire ai consumatori prodotti
sempre piu' sani e per ridurre l'inquinamento abbia subito uno stop'.
Tra le alte percentuali registrate tra i campioni di prodotti derivati contaminati da piu' principi attivi
contemporaneamente (19,5%) da segnalare il caso dei vini: su 639 campioni analizzati, 191 presentano uno
o piu' residui. Dai dati del Rapporto, risulta che alcuni composti chimici, come il Procimidone (possibile
cancerogeno secondo l'EPA), si ritrovano sia nell'uva che nel suo derivato.
Tra i campioni da record per presenza di sostanze chimiche un campione di uva analizzato in Sicilia con ben
9 diverse sostanze; un campione sempre di uva, analizzato in Puglia, contaminato da 7 diversi residui; una
mela analizzata in Campania con lo stesso quantitativo di residui. E ancora, due campioni di fragole
analizzate in Puglia rispettivamente con 6 e 4 differenti residui chimici.
Tra le verdure spicca un peperone analizzato in Sicilia con 7 diversi principi attivi e un campione di pomodori
analizzato dai laboratori campani, contaminato da 4 diverse sostanze chimiche.
Nello specifico i campioni decisamente fuori legge sono: 17 agrumi, 14 mele, 14 fragole, 8 pere, 8 pesche, 4
campioni di uva e 16 campioni di frutta tra cui albicocche, ciliegie, kiwi, susine, prugne.
U.E. / La maggioranza degli europei e' per un'Europa federale
A due giorni dalle elezioni, Liberation pubblica un'ampia indagine d'opinione sulle principali sfide europee. Il
sondaggio rileva un vero attaccamento verso il futuro dell'Europa, che contrasta con la mancanza d'interesse
per la campagna elettorale che si sta svolgendo. Il 59% degli italiani, il 48% degli spagnoli, il 46% dei
francesi desiderano "piu' Europa" e "l'emergere di un'Europa federale". Il 78% degli italiani, il 76% degli
spagnoli, il 72% dei francesi e il 57% dei tedeschi vorrebbero un "ministro europeo dell'Economia e delle
Finanze".
Il sondaggio e' stato realizzato tra il 25 maggio e il primo giugno dall'Istituto Viavoice, in parternariato con la
fondazione Terra Nova. Vi hanno partecipato 5.000 persone in Germania, Spagna, Italia, Francia e Svezia.
All'ìniziativa si sono associati think tanks e giornali europei: Glocus ed Europa in Italia; Arena, Friedrich
Ebert Stiftung in Germania, Aftonbladet in Svezia.
ITALIA / Carte servizi sanitari: inadeguate
A 15 anni dall'introduzione in Italia delle 'Carte dei servizi' nella pubblica amministrazione, un monitoraggio
realizzato dalle Acli analizza i documenti prodotti dalle Aziende sanitarie locali riscontrando una situazione di
'sostanziale inadeguatezza'. Superano di poco la meta' (54%) le Asl che mettono a disposizione dei cittadini
sul proprio sito la Carta dei servizi. Pochissime le Carte che contengono l'indicazione - prevista per legge degli standard qualitativi.
Il monitoraggio e' stato realizzato via web dal Patronato Acli, nell'ambito di un progetto di collaborazione con
la Lega Consumatori per la tutela dei cittadini e dei lavoratori sul piano dei diritti previdenziali, socio-sanitari,
il risparmio, la spesa e i consumi.
115 i siti Internet delle Aziende sanitarie locali monitorati dal Patronato Acli, su un totale di 196 Asl. Le Carte
dei servizi - nate appunto per garantire la trasparenza e l'efficienza delle strutture pubbliche nei confronti dei
cittadini - risultano elaborate da poco piu' di una Asl su due (54%), che rendono pubblico il documento sul
proprio sito. Nel 37% dei casi non c'e' traccia alcuna del documento sul sito della Asl. In altri casi (5%) la
Carta dei servizi viene citata, ma non e' consultabile. Il 4% delle Aziende sanitarie ha scelto invece di
elaborare documenti alternativi.
Tra le Carte prodotte dalle Asl, appena 2 su 10 risultano elaborate in conformita' con le disposizioni
normative, che prevedono l'indicazione degli standard qualitativi (tempi di attesa, tempi di erogazione dei
servizi, numero delle prestazioni) e la verifica di questi parametri nel tempo, per cui e' richiesto un
aggiornamento costante di questi documenti pubblici. E invece, la meta' delle Carte dei servizi monitorate
(51%) non mostra alcun riferimento temporale, il 12% appaiono redatte tra il 2002 e il 2006, e mai piu'
aggiornate. Sono il 36% i documenti redatti o rivisti dal 2007 a oggi.
'Nella maggior parte dei casi - commenta il Patronato Acli - ci troviamo di fronte a semplici vademecum
informativi sulle strutture sanitarie e le prestazioni erogate'. Di qui l'impegno, assunto nell'accordo da
Patronato Acli e Lega Consumatori, ad attivarsi congiuntamente sul territorio con iniziative di controllo e di
sensibilizzazione per difendere il diritto all'informazione e alla partecipazione dei cittadini.
ITALIA / Canone Rai: legittimo il bombardamento di lettere per farsi pagare. Cassazione
La Rai puo' tempestare di lettere i contribuenti per invitarli a regolarizzare la loro posizione in materia di
canone Rai. La tempesta di missive -dice la Cassazione- rientra in quella serie di 'disagi, fastidi' che
sicuramente determinano disappunto e ansia nel cittadino ma che non possono essere risarciti. In questo
modo la terza sezione civile, con la sentenza 12885, ha accolto il ricorso della Rai contro la decisione del
giudice di pace di Amantea che, nel gennaio 2006, aveva imposto alla Rai di risarcire una signora con 100
euro a titolo di danno esistenziale causato dall'invio di 3 lettere, nei mesi di luglio 2001, luglio 2002 e
settembre 2005 con le quali la Rai comunicava alla signora che il suo nominativo non figurava negli elenchi
degli abbonati e la invitata a regolarizzare la propria posizione onde evitare le sanzioni tributarie.
Contro questa decisione la Rai ha fatto ricorso con successo in Cassazione, sostenendo che le lettere di
richiamo sono un obbligo per richiamare gli utenti in possesso di tv a pagare il canone. La Suprema Corte ha
accolto il ricorso e ha evidenziato che il subissare i cittadini di lettere non costituisce 'un'ingiustizia
costituzionalmente qualificata, tantomeno si verte in un'ipotesi di danno patrimoniale, risultando, piuttosto, la
ritenuta lesione della serenita' personale insuscettibile di essere monetizzata, siccome inquadrabile in quegli
sconvolgimenti di quotidianita' consistenti in disagi, fastidi, disappunti, ansie e in ogni altro di insoddisfazione
ritenuti non meritevoli di tutela risarcitoria'.
USA / Giocattoli al piombo: Mattel condannata a 2,3 milioni di multa
Mattel e la sussidiaria Fisher-Price sono state condannate a versare 2,3 milioni di dollari per aver posto in
vendita giocattoli non sicuri a causa dell'impiego di vernici con elevato tasso di piombo. Le due aziende
hanno richiamato due milioni di pezzi dei loro popolari giochi Big Bird, Elmo, Dora ed altri nel 2007.
Funzionari governativi americani hanno riferito che si tratta della piú elevata sanzione mai comminata per
l'uso di vernici non conformi alle norme di sicurezza.
Mattel e Fisher-Price sono fra le decine di produttori di giocattoli che nel 2007 furono costretti a ritirare dagli
scaffali i loro prodotti fabbricati in Cina in seguito all'impiego di vernici vietate.
G.BRETAGNA / Preservativi gratis agli adolescenti
Preservativi gratis agli adolescenti, per porre freno alla massa di gravidanze indesiderate che nel Regno
Unito sono, tra le minorenni, il doppio rispetto a Paesi come Francia e Germania. In modo molto poco
burocratico, agli adolescenti verra' consegnata una carta di credito con la quale effettuare gli acquisti.
La carta e' gia' disponibile a Edimburgo (Scozia) e in autunno sara' diffusa in tutto il Paese.
Non si registrano polemiche di rilievo sull'iniziativa.
MONDO / Vancouver e' la citta' ideale
E' Vancouver la citta' ideale nella quale vivere, seguita sul podio da Vienna e Melbourne. Lo decreta
l'Economist Intelligence Unit, il centro studi del settimanale britannico, che ha preso in esame cinque
parametri principali: stabilita', salute, ambiente e cultura, educazione, infrastrutture.
Tra le 140 citta' prese in considerazione dalla ricerca, Milano si piazza al 50mo posto, superando di pochi
decimi Roma (52ma). In coda alla classifica si trova Harare, la capitale dello Zimbabwe.
ITALIA / Antitrust. Installava dispositivi inutili senza consenso: 350 mila euro di multa a Otis, la regina degli
ascensori
Otis Servizi S.r.l., uno dei principali operatori del settore della manutenzione e riparazione di ascensori, e
Otis S.p.A., uno dei principali operatori nel settore dell’installazione di tali impianti, sono state sanzionate
dall'Antitrust per pratiche commerciali scorrette ad una sanzione di complessivi 350 mila euro. Le due
aziende sono state condannate perche' avrebbero montato sugli impianti affidati in manutenzione dei
dispositivi (buffer, dal costo di meno di 10 euro), poi fatturando ai clienti (condomini, ecc.) 237 euro.
L'installazione dei buffer avveniva senza consenso e a fronte di contestazioni veniva prefigurato una sorta di
obbligatorieta', cosa non veritiera' (come risulta dall'istruttoria Antitrust) in quando spesso gli interventi
venivano effettuati su impianti perfettamente funzionanti.
ITALIA / Spot ingannevoli: Edison energia condannata dall'Antitrust a 195 mila euro di multa
La campagna pubblicitaria 'Edisoncasa' di Edison Energia S.p.a e' stata sanzionata con 195 mila euro
dall'Antitrust perche' ingannevole. Perche' idonea ad indurre in errore il consumatore medio riguardo alle
caratteristiche, alle condizioni economiche ed alla durata dell’offerta “EDISONCASA”, attraverso affermazioni
non veritiere, corrette o complete ovvero omettendo informazioni rilevanti affinché egli possa
assumere una decisione consapevole. Nello specifico, il claim “EDISONCASA - 20% sul costo dell’energia”
poteva indurre a credere, contrariamente al vero, che l’offerta pubblicizzata consenta un risparmio del 20%
sul costo complessivo dell’energia elettrica dovuto dall’utente al fornitore. In realtà, invece, lo sconto risulta
riferito ad una sola delle molteplici voci che costituiscono il prezzo finale dell’energia elettrica, segnatamente
la c.d. componente energia (PED). Inoltre, nei messaggi in esame verrebbe omessa l’indicazione della
durata delle condizioni economiche offerte, pari ad un anno decorrente dalla data di effettivo inizio della
somministrazione di energia elettrica.
U.E. / Telefonia mobile. Arriva l'ultimo si': dal primo luglio tariffe 'europee' tagliate. E' per gli utenti italiani c'e'
un paradosso
Dal primo luglio forti sconti sulle tariffe del roaming per chi trascorre le proprie vacanze all'estero 'armato' di
cellulare col quale telefona, invia sms o si collega a Internet. Dopo l'approvazione in aprile da parte del
Parlamento Europeo, le proposte della Commissione Europea hanno avuto infatti il via libera del Consiglio
dei ministri dell'Unione Europea all'unanimita'. Si tratta di tagli che arrivano fino al 60%. Un sms non potra'
costare piu' di 11 centesimi piu' Iva. Andare su Internet e scaricare un film non ci riservera' piu' delle brutte
sorprese con l'arrivo della bolletta.
In base alle nuove regole proposte dalla commissaria europea Viviane Reding, responsabile delle
telecomunicazioni, il costo di una telefonata non potra' piu' essere fatturato al minuto ma al secondo dopo i
primi 30, il che comportera' un taglio della bolletta fino al 24%.
Con queste regole, per alcuni servizi (sms, per esempio) e' possibile che un utente italiano spenda meno
quando e' all'estero rispetto a quando usa il telefonino dall'Italia.
Il disco verde venuto dai ministri dell'occupazione dell'UE riuniti a Lussemburgo e' stato accolto con
soddisfazione da Viviane Reding: "il Consiglio ha seguito l'esempio del Parlamento che in aprile ha
approvato le proposte a stragrande maggioranza. I cittadini potranno ora partire in vacanza tranquilli, senza
temere brutte sorprese con la bolletta telefonica".
S.ARABIA / E Riad riscopre il cinema commerciale dopo trent'anni, tra entusiasmi e contestazioni
A Riad dopo 30 anni piu' di 300 di sauditi, tutti maschi, sono tornati al cinema per assistere alla storica
proiezione di un film commerciale. Con sacchetti di popcorn e bibite, hanno affollato la sala del King Fahd
Cultural tra le proteste di un gruppo di ultraconservatori, e hanno visto "Menahi", una commedia con
protagonista un contadino che va in citta' e si confronta con l'alta finanza.
"E' l'inizio del cambiamento", ha commentato uno studente universitario. La pellicola era stata gia' proiettata
a dicembre a Gedda, localita' sul Mar Rosso molto piu' tollerante. Le autorita' religiose poi pero', nonostante
le promesse della produzione, la Rotana, erano riuscite a non farla trasmettere in altre citta'. Furiosi i
contestatori: "Allah ci punira' per il cinema", ha detto uno di essi, aggiungendo che "e' contro l'Islam".
SPAGNA / Mille pazienti con stimolatore cardiaco difettoso
In Spagna un migliaio di pazienti con pacemaker dovrebbero farselo controllare perche' c'e' il rischio di un
mal funzionamento. Il produttore leader di stimolatori cardiaci, Medtronic, ha avvertito gia' il mese scorso che
un sottogruppo dei suoi dispositivi, delle serie Kappa e Sigma, presentano un indice d'errore superiore al
normale. Secondo il ministero della Sanita', gli stimolatori di queste serie oggi in funzione sono 1.085,
ma dati piu' recenti dell'azienda parlano di 606. In totale ne sono stati impiantati 3.404 in Spagna e
36.900 nel mondo, pero' molti sono gia' stati sostituiti essendo alla fine del loro ciclo. Gli ospedali, avvertiti
dal produttore, stanno localizzando i pazienti per invitarli alla revisione.
Il rischio e' minimo e la sostituzione e' necessaria solo per i "pacemakerdipendenti", pazienti nei quali il
dispositivo funziona costantemente (15%-20%), rileva la Societa' spagnola di cardiologia (SEC).
USA / Schwarzenegger: libri digitali per gli scolari californiani
Il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, lancia la proposta di una rivoluzione digitale nelle
scuole del suo Stato: gli studenti dal prossimo anno scolastico potrebbero abbandonare i libri di carta per
studiare su quelli in formato digitale (ebook), da 'sfogliare' con computer fissi o lettori portatili.
Schwarzenegger e' alle prese con il tentativo di gestire il gigantesco deficit di bilancio della California, che
supera i 23 miliardi di dollari, e tra le altre iniziative - come riferisce la rete Tv Nbc - sta cercando di far
risparmiare lo Stato facendo a meno dei libri di testo cartacei.
ITALIA / Il Governo riprova a 'digitalizzare' la Giustizia civile
Trasformare la Giustizia in un'eccellenza digitale per semplificare la vita e garantire il diritto dei cittadini. E'
questo l'obiettivo dei due progetti sperimentali per i tribunali di Roma e Venezia, presentati dal ministro della
Giustizia, Angelino Alfano, e quello della PA e Innovazione, Renato Brunetta.
Non sono mancate in passato altre sperimentazioni (Bologna), senza che la Giustizia ne abbia risentito in
positivo. Ora tocca a Venezia e Roma.
''Per quanto riguarda il tribunale di Venezia a partire da luglio verra' avviata la sperimentazione della notifica
telematica nel processo civile di II grado - ha spiegato il ministro della PA e Innovazione -. Oggi le notifiche
sono trasmesse in forma cartacea e i tempi di trasmissione sono troppo lunghi. Grazie a questo progetto,
invece, si ridurra' la durata di tutto il procedimento giudiziario''. Inoltre la Corte d'Appello verra' ''messa in
rete'', ovvero verranno resi disponibili online i dati pubblici dei procedimenti, in attuazione del Cad,
consentendo l'accesso telematico agli avvocati.
A Roma il tribunale (che e' il piu' grande d'Italia), ancora a partire da luglio, l'Ufficio copie del Gip rendera'
disponibili i documenti elettronici in formato aperto che consenta la ricerca su testo libero e l'indicizzazione
dinamica. Inoltre sara' possibile il download delle copie via rete a partire da dicembre 2009.
La sperimentazione ha ricevuto il benestare anche della Camera Penale di Roma che, in una nota fa sapere
che ''il progetto recepisce tutte le proposte di sviluppo e di innovazione avanzate dalla Camera stessa''.
Il ministro della Giustizia Alfano ha ricordato come la riforma della Giustizia passi anche dal miglioramento
organizzativo e dall'implementazione di nuove tecnologie.
''In questo senso va letta anche la riforma del Codice di procedura penale che ora giace al Senato - ha
dichiarato Alfano -. Le novita' riguardano l'utilizzo delle Pec e di Internet come canali di comunicazione nel
procedimento penale''.
ITALIA / Codice della strada: multa valida se l'errore formale non limita il diritto di difesa
Se l'errore nella multa e' formale e non inficia il diritto di difesa dell'automobilista sanzionato, il verbale puo'
essere ritenuto valido. Lo ha sancito la Corte di Cassazione (sentenza 8885 del 14 aprile 2009) a proposito
di una multa che riportava in modo errato l'articolo del codice della strada che non era stato rispettato. Sia il
giudice di pace, sia l'alta Corte, non hanno ritenuto sufficiente l'errore formale per annullare la multa.
ITALIA / Rc auto: nasce il preventivatore unico
Nasce il Preventivatore Unico RC auto. Lo ha annunciato il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, nel
corso della sua relazione annuale sull'attivita' dell'Istituto. Il Preventivatore e' uno strumento online che
permettera' di ricevere e confrontare i preventivi ordinati per convenienza economica e vincolanti per 60
giorni, delle 65 compagnie che operano in Italia, semplicemente navigando sui siti dell'Isvap e del ministero
dello Sviluppo economico. "Il consumatore ha una panoramica vasta dell'offerta disponibile sul mercato e
puo' scegliere con una consapevolezza decisamente maggiore che nel passato - spiega Giannini -. Da cio'
trarranno beneficio la mobilita' degli utenti, la trasparenza, la concorrenza e in prospettiva i prezzi.
All'introduzione di questo strumento innovativo e unico per le sue caratteristiche nel panorama europeo dei
comparatori di tariffe, deve corrispondere da parte delle compagnie, nel loro stesso interesse, il massimo
sforzo per corrispondere alla sfida". Il sistema e' molto semplice da utilizzare: l'utente deve rispondere a una
serie di quesiti riguardanti la sua posizione assicurativa e sul veicolo, e attendere i preventivi delle imprese
direttamente nella sua casella di posta elettronica.
FRANCIA / Internet e diritto d'autore: anticostituzionale la legge taglia-connessioni
La Corte costituzionale francese, Conseil constitutionnel, ha bocciato il cuore stesso della legge Hadopi sul
download illegale da Internet, sostenendo che solo un giudice ha titolo per bloccare definitivamente
l'accesso di un utente, e non l'Alta autorita' per la protezione dei diritti d'autore su segnalazione dei
detentori di materiale protetto da copyright. Un parere tra i piu' severi degli ultimi anni, secondo alcuni
giuristi. Ora la ministra competente, Christine Albanel, dovra' formulare un nuovo testo.
ITALIA / Gli italiani temono per la propria identita'
L'81% degli Italiani crede necessaria per il Paese un'identita' che unisca, ma parimenti la meta' del campione
segnala che questo bisogno di identita' e' disatteso e teme che lo sara' sempre piu' nel tempo. E' quanto
evidenzia un sondaggio Ipsos commissionato dall'Acri in occasione del XXI Congresso delle Fondazioni di
origine bancaria e delle Casse di risparmio.
Nei prossimi 20 anni i piu' si attendono un affievolirsi dell'unita' del Paese (36%), cui si contrappone il 24% di
coloro che ritengono che l'Italia sara' un Paese piu' unito, con una maggiore e piu' condivisa identita' di fondo
(per il 30% sara' piu' o meno come oggi, il 10% non si pronuncia). Peraltro la maggior parte degli intervistati
(60%) identifica l'identita' nazionale in un passato ricco e importante, che ha lasciato tracce di se' nelle citta'
e nella capacita' di creare arte e cultura: un passato che molti ritengono ancora vivo e vitale e che le
Fondazioni, con i loro interventi anche a favore dell'arte, della cultura, dell'architettura e del paesaggio,
contribuiscono a rendere tuttora fertile.
'Quello dell'identita' e' oggi un tema cruciale -commenta Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri- ancor piu' di
fronte a una crisi di carattere globale, che di fatto rischia di trovare solo risposte di tipo localistico. Altresi'
sono certo che se le identita' di cultura, di ruolo e di storia vengono correttamente salvaguardate e
valorizzate, possono favorire una crescita armonica dell'intera comunita' umana, e in primo luogo di quella
europea'
SPAGNA / Il Governo cambia 47 leggi per stimolare la concorrenza nei servizi
Il Governo ha trasformato la Directiva de Servicios nella principale leva legislativa per far fronte alla crisi. Il
Consiglio dei ministri odierno approvera' il disegno di legge che modifica 47 norme di pari livello. Ad
esempio, aziende e professionisti non dovranno piu' richiedere l'autorizzazione per avviare un'attivita',
ma bastera' la loro dichiarazione di responsabilita'. Oppure, non sara' piu' necessario iscriversi in un registro,
poiche' l'Amministrazione provvedera' d'ufficio a pubblicare gli elenchi in Internet. La cosiddetta legge
omnibus, oltre a rimediare alla discrepanza tra direttive europee e norme nazionali, intende stimolare la
concorrenza nei servizi -un settore che copre il 70% dell'impiego e il 65% del Pil. E che e' la causa di alcuni
dei mali dell'economia spagnola, come la bassa produttivita' e i prezzi eccessivi. Uno studio del ministero
dell'Economia calcola che, eliminando i carichi burocratici e i lacci alle imprese, il Pil aumenterebbe dell'1,2%
e si potrebbero creare 200.000 nuovi posti di lavoro.
SPAGNA / Hyds prevede la pioggia con 20 minuti d'anticipo
Nel fine settimana, i piloti del MotoGP potranno girare al sicuro sul circuito catalano di Montmelo.
L'organizzazione sperimentera' per la prima volta un sofisticato sistema meteorologico, capace
d'anticipare di pochi minuti quando iniziera' a piovere e quanto. Lo ha messo a punto Hyds, un'impresa nata
nell'Universita' Politecnica della Catalogna (UPC), sorta alla fine del 2007 in piena espansione spagnola. I
suoi ingegneri hanno elaborato un algoritmo d'analisi di dati che predice la pioggia nel raggio di un
chilometro quadrato, con una probabilita' di successo dell'80% e un'anticipazione di 20-30 minuti. La
tecnologia e' gia' stata usata nelle tre ultime edizioni del torneo di tennis a Conde de Godo. E ora Hyds
vorrebbe adattare il programma alla Formula 1, anche se le societa piu' ricche come la Ferrari dispongono
gia' di un proprio sistema -che e' pero' migliorabile. A parte lo sport, l'Agenzia catalana dell'acqua lo impiega
per conoscere l'effetto delle piogge torrenziali sulla potabilita' dell'acqua. Oppure l'Agenzia aerospaziale
tedesca (DLR) applichera' il programma per analizzare l'impatto delle nevicate nella gestione del traffico
aereo. I primi saranno gli aeroporti di Monaco e Francoforte.
ITALIA / Divorzio breve: prima sentenza italiana
Il Tribunale di Firenze ha concesso il divorzio “breve”: tra il matrimonio ed il divorzio sono trascorsi poco piu'
di un anno, senza esser passati neppure dallo procedura di separazione e dai tre anni di attesa per chiedere
ottenere il divorzio.
Lo ha ottenuto una coppia, lei italiana di Firenze, lui spagnolo. E per la prima volta in Italia e' stata applicata
integralmente una legge di un Paese dell’Unione Europea che prevede il divorzio breve.
La coppia in questione si e' sposata poco piu' di un anno fa in Italia. Durante i pochi mesi di convivenza, i
neo sposi hanno abitato prevalentemente in Spagna, ma l’unione e' presto naufragata e la donna ha chiesto
al Giudice italiano subito il divorzio nella speranza di liberarsi il prima possibile dello oramai divenuto
scomodo vincolo matrimoniale.
“Abbiamo chiesto al giudice l’applicazione della legge spagnola (n. 15/2005) – spiega l’avvocato Iacopo
Tozzi dello studio legale Cnttv di Firenze che, insieme al collega Marco Antonio Vallini, difende la donna . Se
in Italia per chiedere il divorzio bisogna obbligatoriamente prima ottenere una sentenza di separazione e poi
attendere almeno tre anni, in Spagna le nuove leggi permettono di procedere direttamente alla fase finale del
procedimento per interrompere un matrimonio”.
In Italia il divorzio senza separazione e' possibile solo in casi molto particolari, come la condanna di un
coniuge all’ergastolo o per gravi reati.
Il giudice di Firenze - con sentenza emessa a neanche un anno dall’inizio della causa – ha accettato la
richiesta degli avvocati fiorentini e ha disposto l’immediato divorzio.
Per la prima volta il giudice ha applicato in pieno una legge straniera disponendo immediatamente il divorzio.
“Prima d’ora – spiega ancora Tozzi - sono state solamente delibate sentenze gia' emesse in altri Paesi:
ottenuto il divorzio all’estero, ai coniugi e' stato riconosciuto anche in Italia. Stavolta invece e' stata applicata
una legge sul divorzio non italiana in territorio italiano”.
In questo caso, quindi, il divorzio ottenuto grazie alla legge spagnola e' tutto italiano, ma in tempi record.
La questione del “divorzio veloce” e' da anni al centro della discussione politica e sociale. Secondo una
ricerca condotta dall’istituto Eures (2007)
(1) http://www.aduc.it/dyn/ucquot/noti.php?id=262112
I risultati delle elezioni europee
Ecco la vignetta di Giannino
http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=262181
I deodoranti. Come sceglierli
Inizia il caldo e vedere una macchia di sudore sulle camice in corrispondenza delle ascelle non e' proprio il
massimo dell'estetica. Di sudore ne produciamo circa mezzo litro al giorno e purtroppo al sudore si abbina il
cattivo odore. Non e' il sudore in se' che puzza ma i prodotti di scarto dei batteri. I batteri (7 milioni per
centimetro quadrato!) utilizzano il sudore per le proprie necessita' nutrizionali e, come prodotti di risulta,
eliminano maleodoranti acidi grassi liberi. Che fare? Oltre alla pulizia accurata della zona si possono
utilizzare i deodoranti che limitano... i danni. Vediamo, anche, di capirne la composizione e la funzione.
* Prodotti ad azione antienzimatica batterica: a base di trietil citrato: bloccano l'attivita' degli enzimi utilizzati
dai batteri per scomporre il sudore. Consigliabile.
* Battericidi e batteriostatici: sono il triclosan, l'octoxyglycerin e il farnesol o il fenossietanolo e il farnesol in
dosi minori. Impediscono o limitano la crescita batterica. Possono essere allergizzanti e aumentare la flora
batterica patogena.
* Alcool etilico: e' batteriostatico e limita la decomposizione del sudore. Puo' provocare irritazione delle cute.
* Assorbenti: sono i derivati dello zinco. Assorbono i prodotti della degradazione del sudore ma non ne
impediscono la produzione. Da utilizzare insieme ai composti precedenti.
* Antitraspiranti: a base di idrossicloruri di alluminio e zirconio. Inibiscono l'emissione del sudore bloccando i
pori. Da usare per sudorazioni abbondante.
* Sostanze odorose: a base di profumi. Coprono il cattivo odore ma non lo impediscono. Da usare con i
prodotti precedenti.
Quindi prima di comperare un deodorante occorre leggere l'etichetta e scegliere il prodotto piu' idoneo alle
proprie esigenze. Particolarmente efficaci sono i deodoranti sotto forma di creme o emulsioni che
contengono anche sostanze emollienti.
Roma. Dopo le elezioni tornare ad occuparsi della citta'. Lettera dell'Aduc ad Alemanno
Su alcuni aspetti della qualita' della vita della capitale d'Italia, Il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni, ha
scritto una lettera al sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Ecco il testo.
Signor Sindaco,
dopo la tornata elettorale europea, che agli annali della storia passera' come quella delle "elezioni al buco
della serratura", occorre tornare ad occuparsi della capitale d'Italia che, ancora una volta, e' stata sfregiata
da "manifesto elettorale selvaggio", senza che ci sia stato un intervento risolutore dell'amministrazione
comunale. Speriamo di non dover assistere alla calata dei barbari del manifesto alle elezioni regionali del
prossimo anno. Rimangono comunque, i problemi "tera, tera" (con una erre sola), come direbbero i romani:
le buche nelle strade, la pulizia e il decoro della Citta' Eterna. Vero e' che miglioramenti ci sono stati ma non
bastano a portarci all'altezza di una capitale europea. Occorre rimboccarsi le maniche e amministrare con
decisione una citta' che scivola verso il basso nelle graduatorie europee e si ferma in alto in quelle africane.
Sarebbe interessante conoscere le iniziative messe in campo dall'amministrazione comunale con i relativi
tempi di realizzazione. Attendiamo risposte.
Cordiali saluti
Terremoti e ospedali. Bertolaso conferma i dati dell'Aduc
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, conferma i dati dell'Aduc del 14 Aprile scorso sul numero di
ospedali a rischio sismico. Insomma, ci voleva Bertolaso per avere una rispondenza mediatica a quanto da
noi affermato ma, si sa, ubi maior... Nell'evidenziare il rischio terremoti-ospedali avevamo scritto una lettera
al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiedendo che i soldi destinati al ponte sullo Stretto fossero
destinati alla messa in sicurezza delle strutture ospedaliere. La nostra proposta fu ripresa da Alberto Quadrio
Curzio, editorialista e ordinario di Economia politica alla Facoltà di Scienze Politiche della Universita'
Cattolica. Ecco il nostro comunicato del 14 Aprile scorso.
"I soldi per il ponte sullo Stretto di Messina da utilizzare per mettere a norma antisismica gli ospedali. E' la
richiesta al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni.
Investimenti per la vita.
Il ponte sullo Stretto dovrebbe costare 6,1 miliardi di euro con una partecipazione dello Stato, cioe' di tutti
noi, di 1,3 miliardi. Vista la scarsita' di risorse pubbliche occorre scegliere tra una opera che puo' essere
rimandata o attribuita al solo settore privato e la salvaguardia di vite umane in caso di terremoto con la
messa a norma antisismica degli ospedali pubblici, in particolare quelli che si collocano in aree a rischio
geologico.
I momenti tragici e drammatici del recente terremoto in Abruzzo dovrebbero far riflettere i nostri governanti e
indirizzare le poche risorse disponibili a strutture che sono state, sono e saranno coinvolte in prima istanza
nella salvaguardia di vite umane. Nel nostro Paese ci sono 500 ospedali nelle aree a rischio da mettere a
norma. Occorre intervenire prima che il prossimo terremoto, che sappiamo si verifichera', semini morte e
distruzione. Un capo di Governo che abbia a cuore la vita dei suoi governati dovrebbe saper scegliere".
Aerei ed incidenti. Gli utenti hanno diritto di sapere su quale aereo volano. Richiesta dell'Aduc al ministro
Matteoli
I passeggeri hanno diritto di sapere su quale tipo di aerei volano. E' questa in sintesi la richiesta che
facciamo al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. Dopo il tragico episodio dell'Airbus
dell'Air France dovuto, sembra, al cattivo funzionamento della strumentazione di rilevazione della velocita', e'
necessario che i passeggeri possano optare per i velivoli che ritengono piu' consoni alle proprie aspettative.
Oggi gli utenti possono scegliere la compagnia di volo ma non il modello di velivolo, anche se sul biglietto ne
e' indicata la tipologia questa non e' esclusiva, nel senso che l'aereo puo' essere diverso; infatti, la
compagnia non ha l'obbligo di utilizzare il velivolo indicato sul biglietto. Gli utenti dovrebbero poter scegliere
per la propria sicurezza, psicologica e fisica, proprio perche' hanno pagato il biglietto. Sarebbe utile, quindi,
che il ministro Matteoli fornisca l'elenco delle compagnie aeree e dei relativi velivoli a disposizione e, nel
caso l'aereo fosse diverso da quello indicato sul biglietto, che se ne faccia comunicazione all'utente dandogli
la possibilita', senza penalita', di disdetta/cambio del servizio.
Sviluppo banda larga. Il pianino del governo e la politica del tirare a campare
A fronte di toni da "rinascimento tecnologico", il piano del governo per lo sviluppo della rete Internet in banda
larga e' un pianino. Il sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani ha si' promesso banda larga minima
di 2 mega a tutti gli italiani entro il 2012, ma ha rimandato a tempi futuri e indefiniti il cablaggio a banda
larghissima (connessioni a partire da 50 mega) e la definizione dell'assetto proprietario della rete dell'ultimo
miglio, oggi di Telecom Italia. Al contrario e' stata ribadita la strategicita' dell'italianita' di Telecom Italia. "Il
nostro interesse e' che Telecom rimanga un'azienda italiana", ha detto Romani. Una promessa al vento, visto
che Telecom Italia ha gia' oggi come suo principale azionista effettivo Telefonica, il gestore spagnolo, con cui
Telecom Italia e' in forte competizione nell'importante mercato del Sudamerica.
Quanto annunciato e' tutto il contrario di quanto gli utenti italiani, famiglie ed imprese,
necessiterebbero.
E' la classica politica del tirare a campare, per salvare capre e cavoli (italianita' e investimenti), il Paese
perdera' l'uno e l'altro e ci ritroveremo tra qualche anno con Telecom Italia sempre in precario equilibrio
(finanziario e societario), e fortemente in ritardo nelle infrastrutture di rete.
Un mix che non favorira' neppure la crescita sana di altri gestori, che continueranno a fare concorrenza all'ex
monopolista (che ancora controlla ben oltre il 50% del mercato), emulando le balle rifilate ai clienti.
La pavidita' del governo, non e' prudenza, ma una politica suicida che fara' molte vittime, a
cominciare dallo sviluppo economico ed occupazionale. Altro che rinascimento tecnologico.
Per mantenere una parvenza di italianita', a Telecom Italia continueranno ad essere assicurati privilegi
anticoncorrenziali. Visto anche lo stato di salute finanziaria di Telecom Italia e la poca voglia di investire degli
azionisti italiani.
Salute. Agli adulti affetti da Add/Adhd e' vietato accedere alla terapia farmacologica
In Italia e' impossibile per gli adulti con Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività accedere alla terapia
farmacologica. Se infatti e' possibile usufruire di farmaci come il Ritalin o lo Strattera in eta' minorile,
attraverso un rigido protocollo predisposto dall'Aifa, una volta raggiunta la maggiore eta' i farmaci non
possono piu' essere prescritti. Questo nonostante la metà dei bambini con Adhd continuino a mostrare
anche da adolescenti e spesso anche da adulti i sintomi d’inattenzione ed iperattivita', accompagnati talvolta
da difficolta' sociali ed emozionali. I soggetti adulti affetti da Adhd in Italia sono quindi costretti a rinunciare al
trattamento farmacologico, con pesanti ripercussioni sul rendimento scolastico, lavorativo e sociale.
I piu' facoltosi ovviamente possono girare intorno a questo divieto. Una volta ottenuta una ricetta, possono
acquistare i farmaci presso la farmacia vaticana al prezzo di circa 200 euro al mese. In territorio vaticano,
infatti, non solo sono accettate le ricette mediche straniere, ma non vi sono quei vincoli che in Italia
impediscono l'accesso al trattamento per gli adulti.
I piu' audaci si scambiano consigli sul web su come procurarsi farmaci alternativi, come quelli per il
raffreddore contenenti lo stimolante pseudofedrina, da assumere in dosi massicce e pericolose. Oppure
-ancor peggio- si rivolgono al mercato nero delle anfetamine.
E' necessario porre rimedio a questa carenza, riconosciuta dallo stesso Istituto superiore della sanita'. Il
protocollo Aifa dovrebbe essere al piu' presto modificato per permettere a tutti coloro che ricevono una
diagnosi di Adhd, bambini e adulti, di accedere ai trattamenti necessari.
Nei prossimi giorni la senatrice Donatella Poretti presentera' una interrogazione parlamentare al ministro
della Salute per chiedere che sia modificato al piu' presto il protocollo Aifa.
La banda larga del Governo
Ecco la vignetta di Joshua Held
http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=262559
Tlc. Banda larga e ministro Brunetta. Come non affrontare il problema del deficit e del gap italiano...
Il ministro della Funziona Pubblica, Renato Brunetta, ha avuto occasione, durante un convengo, di
evidenziare come lo sviluppo della banda larga per Internet non e' un problema infrastrutturale, ma di
mentalita', cioe' l'esistenza di un sistema che non e' arretrato ma solo restio a cambiare.
Siamo lieti di questo intervento del ministro Brunetta: in materia c'e' tali e tanti deficit e gap che chiunque
intervenga non puo' che far bene alla bisogna.
Nel caso del nostro ministro e' per farci capire come il Governo non stia affrontando il problema cosi' come il
mercato da anni si sta sgolando nel chiedere, cioe' efficienza, liberta' e concorrenza. E quindi farci
rassegnare che continueremo ad avere un sistema deficitario e molto arretrato rispetto al contesto europeo e
mondiale. Tutto questo in un settore che per la cultura, l'economia... e tutto il resto della vita di ognuno, e'
trainante e foriero di ricchezze e innovazioni.
Il ministro Brunetta non ci dice quali e dove sarebbero questi limiti della mentalita'. E comunque, in attesa
che le infrastrutture ci siano (fintanto che non le vediamo non ci bastano le sue raccomandazioni sul fatto
che non sono un problema) e gli utenti non debbano continuare ad essere presi in giro dai vari gestori che
fanno propaganda a tutto spiano per "coperture di rete" inesistenti o precarie, con relativo aumento del
contenzioso e del lavoro per noi e per i tribunali... facciamo notare al ministro solo una cosa: non e' che
l'ostacolo che lui definisce "mentalita'", sia invece politico? Cioe' continuare a consentire che in tutta la
materia il ruolo e la funzione di Telecom Italia non sia marginalizzato si' da impedire quello che in una
qualunque economia di mercato verrebbe considerato assurdo? Cioe', fintanto che Telecom Italia continuera'
ad essere fornitore e concorrente degli altri gestori, in Italia non si potra' parlare di mercato e gli investimenti
saranno sempre tarpati, modesti e comunque legati alle clientele politiche. Il ministro chiami pure questo
obbrobrio "mentalita'" (noi preferiamo chiamarla politica di monopolio o politica clientelare), ma se vuole
essere sincero lo affronti per quello che e': non un dato di fatto da ignorare -come sembra che lui faccia- ma
l'ostacolo da rimuovere.
Nuova Influenza e coincidenze. In Italia e nel mondo. Il cittadino/suddito paga
Che l'allarme "Nuova Influenza" (virus A-H1N1) era stato sopravvalutato, e' un dato di fatto, ma meglio cosi'
che non il contrario. Era risaputo che si trattava di un fenomeno circoscritto, facilmente curabile e con i suoi
movimenti in espansione ben individuabili... cosi' fino a ieri, quando l'Organizzazione Mondiale della Sanita'
ha lanciato l'allarme: troppa sottovalutazione, e' pandemia. E quindi tutti si devono organizzare di
conseguenza. E proprio ieri, il nostro sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, ha fatto sapere che intende
vaccinare tutti gli italiani: un virus che riguardera' al massimo qualche centinaio di italiani (un nulla rispetto
agli abituali virus stagionali che ci affliggono sempre)... e 60 milioni di persone dovranno essere vaccinate.
Quanta grazia... oppure c'e' qualcosa che non sappiamo o che non ci vogliono dire, con le prime avvisaglie
proprio nell'allarme pandemia dell'Oms? Se e' cosi' e non ce lo dicono, vuol dire che le nostre autorita'
sanitarie sono come minimo incapaci:
- credere di fare il bene pubblico non comunicando l'allarme li' dove invece questo c'e';
- usare l'informazione come sonnifero delle attenzioni di ognuno verso i propri comportamenti a rischio
proprio quando, invece, andrebbe fatto il contrario...
oltre che sintomo di incapacita' potrebbe facilmente sfociare in atto da perseguire col codice penale. Oggi, le
prime pagine dei giornali e dei notiziari, invece che essere appannaggio del dittatore libico, dovrebbero
essere sulle istruzioni in materia e sulla mobilitazione del sistema sanitario.
Sono cosi' incoscienti le nostre autorita' e... possibile che nessun media abbia colto la gravita' di quanto
allarmato dall'Oms e raccolto dal sottosegretario alla Salute, si' da non dargli l'enorme rilievo che occorre?
Per ora, queste sono solo supposizioni, a cui ne affianchiamo un'altra che reputiamo piu' credibile:
sempre ieri l'industria farmaceutica svizzera Novartis ha annunciato di aver approntato un vaccino
contro il virus A-H1N1, diverse settimane prima di quanto previsto e che sara' pronto per essere
commercializzato in autunno (1)... perfetto, proprio al momento giusto, tempismo impeccabile perche' questo
vaccino sia acquistato da tutti i Paesi, Italia in prima fila con le 60 milioni di persone da vaccinare.... e infatti
le autorita' sanitarie di oltre 30 Paesi hanno gia' fatto richiesta alla Novartis per ricevere al piu' presto scorte
di questo vaccino.
Le Borse europee, gia' stamane, in un clima generalmente soporifero, facevano registrare un +1,72% per i
titoli Novartis.
Non sappiamo se dovremmo essere piu' felici perche' il vaccino c'e' e quindi c'e' la pandemia, o perche' la
Novartis si arricchira' ma la pandemia non c'e'. Ma sappiamo che, comunque vada, chi ci rimette sono
sempre i cittadini/sudditi.
(1) http://www.nzz.ch/nachrichten/wirtschaft/aktuell/novartis_
hat_impfstoff_gegen_schweinegrippe_entwickelt_1.2726135.html
Le grigliate. Consigli
Con la bella stagione una grigliata in famiglia o con gli amici ci sta proprio bene. Sono quattro milioni le
famiglie italiane che amano le grigliate, il barbecue, e che nella buona stagione si esercitano davanti a
fuochi, griglie, bistecche, salsicce e bruschette. Un'occasione per stare insieme ma occorre fare un po' di
attenzione. La carne annerita e bruciacchiata non fa bene: contiene benzopirene e ammine eteroclicliche
che sono composti cancerogeni. In piu' i fumi del barbecue contengono diossina in dosi 7 volte superiore a
quella ammessa per i camini degli inceneritori e respirare per due ore i fumi di una grigliate equivale al
contenuto in diossina di 220mila sigarette! (1). Dobbiamo quindi rinunciare alle grigliate? Certo che no,
perche e' la quantita' che fa il veleno, vale a dire che se la grigliata si fa ogni tanto, come accade nella
maggioranza dei casi, il danno e' limitato e riassorbibile. Altra storia e' quella di chi si fa una bistecca alla
brace tutti i giorni: in questo caso suggeriamo un controllo allo stomaco e al colon. I consigli sono quelli di:
* evitare la fiamma viva che carbonizza la carne;
* ricoprire la brace con un po' di cenere per avere una temperatura meno alta;
* usare palette per girare il prodotto e non i forchettoni che bucano e fanno fuoriuscire grassi e succhi che
rendono la carne piu' dura e a contatto con il fuoco producono sostanze tossiche;
* stare lontani il piu' possibile dai fumi (non e' necessario fissare lo sguardo sulla salsiccia in cottura!).
Un buon sistema e' quello della grigliata all'argentina: il fuoco e' al centro e la carne e' posta ai lati su
apposite griglie o supporti. La giusta distanza evita di carbonizzare il prodotto e i grassi colano a terra
lontano dalla brace. In alternativa la fonte di calore puo' essere posta su gratelle verticali parallelamente al
prodotto da cuocere (si pensi al kebab).
(1) Robin des Bois: Food Standards Agency
Banche, quando il lupo perde il pelo ma non il vizio. La turlupinatura delle commissioni di massimo scoperto,
denunciata dall'Aduc gia' il mese scorso
L'avevamo denunciato il mese scorso (1): la ridefinizione delle commissioni di massimo scoperto sono una
bufala. Avevamo sollecitato anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ad assumere provvedimenti nei
confronti di questa nuova turlupinatura messa in atto dalle banche. Oggi abbiamo la soddisfazione di
leggere, in prima pagina e sul maggior quotidiano nazionale, che anche gli artigiani si ribellano e chiedono
un intervento del ministro Tremonti. Speriamo che il ministro sia piu' sensibile agli appelli degli artigiani
perche' del nostro non se ne e' occupato per niente. Insomma il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il bello e'
che il consorzio "Patti Chiari" dell'Abi (associazione delle banche italiane) e' definito come "un grande
progetto di cambiamento dei rapporti tra cliente e banca" e che a questa "nuova struttura di governance"
partecipano ben 13 associazioni di consumatori! Contenti loro! Certo e' che non sono soddisfatti gli utenti.
Noi, invece, continuiamo ad informare i cittadini, per evitare prese in giro, con una apposita sezione del
nostro portale telematico (2).
(1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=260852
(2) http://investire.aduc.it/php/
------------------------------------------ARTICOLI
OPG Montelupo: il sovraffollamento cronico, nonostante tutto
Donatella Poretti *
Lo scorso 1 giugno ho effettuato una visita all'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino ,
insieme a Giulia Simi, candidata alle elezioni europee per la lista Bonino-Pannella e alla psicologa Luiza
Tarcuta.
A seguire il quadro della situazione che abbiamo trovato e relative valutazioni.
Sopralluoghi dell'Asl 11 di Empoli, ordinanze del Comune di Montelupo, ricorsi al Tar, sospensive,
richiesta di chiusura da parte del garante dei detenuti di Firenze... tutte misure amministrative che negli ultimi
mesi si sono succedute ma che hanno lasciato intatti i numeri dell'Opg. A dicembre gli internati erano 186, a
marzo e aprile avevano toccato il picco di 196, oggi sono 184, e questo nonostante lo sfollamento di una
decina (trasferiti ad altri Opg) e la chiusura di alcune celle della sezione Torre, le piu' fatiscenti di tutta la
struttura.
Il risultato e' pero' invariato: celle da tre "ospitano" almeno sei detenuti, che diventano due in quelle
costruite per essere singole. Inoltre 102 persone sono in una sorta di limbo: fuori, ma devono rispettare
regole ferree come nelle misure alternative, per cui basta poco per rientrare dentro.
Nonostante l’impegno del personale penitenziario e sanitario di questo Opg, e' necessario rivedere alla
radice l’impostazione dell’istituzione stessa. Dovrebbe prevalere la funzione della cura, ma il regolamento
penitenziario lo rende impossibile, eppure gli internati sono tali proprio grazie ad un proscioglimento ed una
perizia psichiatrica durante il processo: non vengono condannati ad una pena, ma ad una misura di
sicurezza; in altri casi perche' la perizia psichiatrica che li ha portati li' dentro e' intervenuta mentre
scontavano una condanna, o anche solo una misura cautelare in carcere.
L’evidente contraddizione di queste settimane e' che quando l’Asl ha chiesto di non inviare piu' detenuti,
e non superare la cifra di 169 (considerato come sovraffollamento accettabile, mentre la capienza della
struttura e' di 110) oltre la quale non puo' essere garantito un livello minimo di assistenza sanitaria, il
Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) ha continuato a farlo, e quotidiani sono i nuovi
ingressi.
L'ordinanza del Comune di Montelupo fiorentino, contro cui ha fatto ricorso il Dap, in particolare chiedeva
la chiusura della sezione La Torre e della farmacia, di non superare i 169 internati nonche' pulire e
tinteggiare celle e spazi comuni. Misure in parte avviate, ma i contrasti tra Dap e Asl sottolineano la
contraddizione della doppia funzione di un ospedale psichiatrico giudiziario, carcere e luogo di cura. Ulteriori
difficolta' sono nelle strutture che sul territorio, per uscire dal circuito giudiziario, dovrebbero riassorbire
persone con disagi psichici, ma che non sono in grado di farvi fronte.
Qualche numero sulla gestione sanitaria e sulla sicurezza evidenzia le difficolta' dell'Opg:
- l'assistenza sanitaria e' garantita per ciascun reparto dalle 9 alle 18 con 1 o 2 psichiatri, 1 o 2 infermieri, 1
medico generico; il sabato pomeriggio e la domenica non ci sono psichiatri. Durante la notte, per tutta la
struttura, c'e' solo un medico di guardia e un infermiere;
- la sicurezza: gli agenti in forza effettiva (inclusi il nucleo traduzioni, piantonamento e amministrativi) sono
89, di giorno 1 o 2 per reparto e 40 per altre funzioni, oltre a 14-16 per l'amministrazione. Di notte (dalle 24
alle 8 di mattina) 6 agenti per tutta la struttura (1 per reparto, 1 in portineria e 1 mobile). Polizia penitenziaria
-che e' bene ricordare- non solo non ha mai avuto alcuno tipo di preparazione per quel tipo di detenuti, ma
non ha nessun supporto psicologico.
In questi giorni sono stati una decina gli internati che hanno chiesto di votare alle prossime elezioni del 6-7
giugno.
Quanto sopra e' esempio di una radiografia che dovrebbe essere disponibile per tutte le carceri, cosi'
come proposto dal disegno di legge che abbiamo depositato in Parlamento grazie alla collaborazione con
l’Associazione Radicale "Il Detenuto Ignoto", secondo il principio che solo avendo a disposizione tutti i dati
possono essere prospettate e realizzate le soluzioni.
A questo link il ddl sull'anagrafe digitale pubblica degli istituti di pena:
http://blog.donatellaporetti.it/?p=638
La Regione Toscana nella fattispecie, cosi' come le altre che ospitano Opg, dovrebbe approfittare del
passaggio di queste strutture dalla medicina penitenziaria alla Sanita' e alle sue nuove competenze in
materia: l'Opg di Montelupo fiorentino andrebbe chiuso, riorganizzando un servizio solo territoriale e di cura
per persone che hanno bisogno di assistenza sanitaria e non di sorveglianza da parte degli agenti
penitenziari.
* senatrice Radicali Pd, segretaria Commissione Igiene e Sanita'
Cannabis terapeutica. E' possibile che in Italia siamo costretti a soffrire?
Stefano Balbo
Gentili signori,
posso raccontarvi una mia esperienza con il servizio sanitario nazionale?
Ho 44 anni e sono affetto da molti anni non da una ma da diverse gravissime malattie, per le quali sono
seguito con attenzione e competenza da vari medici degli Ospedali di Bolzano e Merano. Posso dire che
tutto funziona bene, salvo una cosa, ed è per questo che vi scrivo.
Purtroppo, da alcuni anni, per combattere dei disturbi molto gravi sono costretto a ricorrere a un farmaco
("Sativex") disponibile solo in Canada. Per cui deve essere importato con una speciale procedura, che solo
la ASL può attivare presso il Ministero della Salute.
Il problema è nel fatto che questa procedura deve essere rinnovata periodicamente a ogni importazione del
farmaco estero (che per di più, contenendo un estratto di Cannabis, è anche soggetto alla legge sugli
stupefacenti). Per cui, per motivi o intoppi burocratici che non riesco a capire, più volte mi è già successo di
restare senza farmaco anche per settimane o mesi...
Trattandosi, come dicevo, di disturbi molto gravi sui quali tutti gli altri farmaci sono risultati inefficaci, io mi
trovo periodicamente nella situazione di avere non solo gravi sofferenze, ma anche improvvisi peggioramenti
delle mie condizioni generali, da cui mi è molto difficile uscire.
E tutto questo non riguarda solo me: presso l'Ospedale di Bolzano usano questo farmaco almeno altri
numerosi malati.
La mia semplice domanda è: è possibile che nel 2009 possa capitare, a dei malati gravi, di dover
interrompere cure essenziali solo perché il rinnovo periodico (non solo la prima attivazione!) di una pratica si
ferma inspiegabilmente in qualche ufficio più del previsto?
Voi giornalisti non potreste fare una piccola indagine?
Grazie dell'attenzione, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Stefano Balbo
Vice presidente A.C.T
P.S. La causa dei ritardi non è dovuta alla mia A.S.L ma ai noti intoppi romani, attualmente siamo un
centinaio di pazienti in questa mia stessa situazione in tutta Italia.
A meta' mese il piano Ue che ridisegnera' le regole delle reti a banda larga
Red
Una Raccomandazione europea che mette nero su bianco le regole di accesso alle reti di nuova
generazione (Nga) e che rivede le regole dei Mercati di accesso alle reti e ai servizi in banda larga. La
presenterà lunedi' 15 giugno, a meno di colpi di scena dell’ultim’ora, il commissario europeo Viviane Reding.
Leggi tutto sul Corriere delle Comunicazioni
http://www.corrierecomunicazioni.it/index.php?section=news&idNotizia=74257
Il cittadino italiano minorenne ed il divieto di espulsione dei congiunti
Elisa Fontanelli, Antonella Porfido
L’istituto del ricongiungimento familiare ha fondamento nel diritto soggettivo all’unita' familiare, stabilito
dall’art. 28 del D.Lgs. 286/98 (T.U.Immigrazione), e nella particolare priorita' dell’interesse del fanciullo. La
tutela del diritto all’unita' familiare c'e' anche nel divieto di espulsione posto dall’art. 19 comma 2 lettera C del
testo unico, riservato agli "stranieri conviventi con parenti entro il quarto grado o con il coniuge, di
nazionalita' italiana".
L’attuale normativa considera la parentela entro il quarto grado, computata sia in linea retta che collaterale
(1), ma in futuro il grado di parentela potrebbe restringersi fino al secondo grado a causa della previsione
contenuta nel ddl sicurezza in corso di approvazione in Parlamento.
Questo articolo 19 comma 2 lett. C pone non pochi dubbi sui requisiti per l’ottenimento del titolo di soggiorno,
e non ultima la condizione del "soggetto italiano", parente entro il quarto grado grazie al quale lo straniero
puo' ottenere il ricongiungimento familiare.
Ripercorriamo i termini del problema con l’aiuto della giurisprudenza che, essendo contrastante, fa si' che le
Questure diano interpretazioni ed applicazioni differenti che, in alcuni casi, si risolvono in un diniego del
ricongiungimento.
A livello interpretativo ci sono problemi sulla corretta individuazione dell’eta' del parente italiano entro il
quarto grado con cui si chiede di ricongiungersi: tacendo sul punto la legge, la giurisprudenza si e' chiesta se
questi debba essere maggiorenne o minorenne.
Un primo orientamento. La sentenza della Corte di Cassazione 15246/2006, pur se relativa ad un caso di
espulsione, stabilisce che il parente considerato convivente debba essere maggiorenne: quest’ultimo deve
volere la convivenza in modo espresso e, di conseguenza, deve possedere quella capacita' d’agire -tipica
della maggiore eta'- per esprimere la volonta' di instaurare una comunione di vita con lo straniero che
richiede il ricongiungimento.
Un secondo orientamento. Sono due sentenze del Tribunale di Piacenza, di ottobre e novembre 2008 (n.
882/08 e n. 527/08) che fanno da riferimento prescindendo dall'eta': vi si considera l’effettivo requisito della
convivenza, cioe' il solo fatto che si realizzi o meno la comunione di vita richiesta. L’eta' del parente entro il
quarto grado non e' discriminante, basta l’oggettiva realizzazione della convivenza e la manifestazione di
volonta' di mantenerla, espressa anche dai genitori che lo rappresentano. In particolare, se l’ordinamento
giuridico consente ai genitori del minore di esprimere la sua volonta' in relazione ad alcuni diritti
personalissimi (ad esempio il diritto alla salute), non si vede perche' tale possibilita' debba escludersi quando
si tratti di esprimere la volonta' di mantenere la convivenza con il parente entro il quarto grado.
(1) http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/arti.php?id=227113
Giornata Mondiale del Naturismo. Appello al ministro del Turismo: interessano 60 milioni di turisti?
Donatella Poretti *
In occasione della Giornata Mondiale del Naturismo (prima domenica di giugno) ci appelliamo al ministro del
Turismo affinche' si faccia carico di regolamentare e disciplinare il naturismo anche in Italia, come gia' fatto
da molti Paesi in Europa e nel mondo.
Nel nostro Paese la giurisprudenza della Corte di Cassazione ha di fatto reso legittimo il naturismo
nei luoghi in cui e' consuetudine, ritenendo penalmente irrilevante il nudo integrale se praticato in spiagge
appartate, frequentate da soli naturisti, aggiungendo perfino che puo' considerarsi espressione della liberta'
individuale o derivare da convinzioni salutiste.
Ma esiste anche l’articolo 726 del codice penale, che punisce con sanzioni amministrative pecuniarie
"chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza". Una
definizione vaga che da' adito a fraintendimenti e che ha portato in alcuni casi ad interventi delle forze
dell'ordine, e anche da qualche giudice di merito, cosi’ come puntualmente registrato dalle cronache estive.
La punibilita' penale della pratica del naturismo non e' in linea con i principi di un moderno diritto
penale del fatto: manca quella offensivita' del bene giuridico tutelato, caposaldo di un sistema penale
garantista e liberale. Con i senatori Marco Perduca, Anna Maria Carloni, Roberto Della Seta, Roberto Di
Giovan Paolo, Vidmer Mercatali, Umberto Veronesi ho depositato un disegno di legge per la
"Depenalizzazione e legalizzazione della pratica del naturismo" (http://blog.donatellaporetti.it/?p=385).
Qualche dato FENAIT (federazione italiana del naturismo): gli iscritti all'INF/FNI (federazione internazionale
del naturismo presente in 32 Paesi) sono circa 250.000; gli italiani che praticano il naturismo in Italia e/o
all'estero sono oltre 500.000; le persone che praticano il naturismo in Europa senza essere iscritte ad
un'associazione naturista sono circa 20 milioni; negli Usa circa 40 milioni. In Europa ci sono circa 600
strutture naturiste (campeggi e villaggi turistici) e numerosissime spiagge (oltre 230 solo in Spagna, 160 in
Francia, ma anche Croazia e Grecia sono molto attrezzate e frequentate).
Solo considerando europei e statunitensi si arriva alla cifra di 60 milioni di persone, molti dei quali in
estate potrebbero essere interessati a venire in Italia per vacanza al mare e nei laghi, anche solo
immaginando una vacanza da mille euro si arriva facilmente ad un indotto di 60 miliardi di euro!
* senatrice Radicali-Pd
Piano per banda larga: martedi' 9 giugno il Governo scopre le carte (dopo tre mesi di attesa)
Vel
È giunto il momento per il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, di scoprire le carte sulla banda
larga e d'indicare quali delle opzioni di politica industriale tracciate dal consulente Francesco Caio (nel
dossier consegnato il 12 marzo scorso all'esecutivo) intendera' adottare. Martedi' 9 giugno, infatti, Romani che si muovera' in accordo con i ministri Claudio Scajola, Giulio Tremonti e Renato Brunetta - sara' ascoltato
dalla commissione Trasporti della Camera proprio per l'illustrazione del piano di sviluppo delle Tlc e della
banda larga. E alle 16 terra' una conferenza stampa nella sede del ministero con al suo fianco proprio quel
Caio al quale l'esecutivo ha chiesto nell'autunno scorso di scattare una fotografia sulle tlc. Un'istantanea
dell'infrastruttura telefonica italiana a partire dall'obsoleta rete Telecom; un'analisi preliminare sul ruolo che
pubblico e privato dovranno giocare; statistiche sulla reale diffusione dell'Adsl; consigli per il passaggio da
una banda "larghina" (2 Mbit/s) a una banda "larghissima" a 100 Mbit/s; prospettive di crescita della
domanda legate all'evoluzione di internet come piattaforma di distribuzione di audio, video e dati; opzioni per
ridurre le aree del digital divide geografico attraverso un adeguato mix di tecnologie fisse (fibra ottica) e radio
(wireless); e infine consigli su come investire al meglio il miliardo e mezzo gia' stanziato per la banda larga
dal governo, il 10 per cento di quei 15 miliardi che serviranno per ammodernare la nostra rete.
Diverse le opzioni - di taglio parecchio scientifico - consigliate da Caio a Romani per lo sviluppo della banda
larga in Italia. Si va da quella "ambiziosa" (10 miliardi di investimenti in 5 anni per coprire 100 citta' e 10
milioni di famiglie) a quella "realista" (5,4 miliardi di investimenti per raggiungere 45 citta' e oltre 4 milioni di
famiglie) fino a quella minimalista che raccomanda interventi mirati di flessibilita' sul territorio. Ad oggi il 12
per cento della popolazione, otto milioni d'italiani, sono esclusi dalla banda larga. E per moltissimi dei
restanti la banda e' "larghina" (2 Mbit/s). Per tenere l'Italia nel G8 anche per le tecnologie digitali, l'esecutivo
farebbe bene ad essere "ambizioso".
(Il Velino)
Un'ambizione necessaria per consentire al BelPaese di risalire quella classifica Ocse che nel 2007 la
collocava al 21esimo posto per la penetrazione della banda larga. Ma la crisi e i pochi fondi a disposizione
consigliano anche un pizzico di prudenza.
Salute in carcere. Lo Stato di diritto passa dal pianeta carcere. Intervento al congresso di medicina
penitenziaria
Donatella Poretti *
Stamane 6 giugno, al Castello di Gargonza (Arezzo), sono intervenuta al XXXII Congresso nazionale di
medicina penitenziaria organizzato da Amapi e Simpe. A seguire il testo dell'intervento:
Il diritto alla salute e' compatibile con la detenzione? Salute e carcere, due principi costituzionali da
rispettare: diritto alla salute e funzione della pena.
Se il grado di civilta' di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri, il nostro sistema
penitenziario e' l'ideale cartina al tornasole dell'Italia. Lo Stato che detta le leggi e' quello che non le rispetta,
neppure nel momento in cui impone una pena per chi ha violato le leggi. Puo' apparire paradossale, ma se la
pena ha anche una funzione rieducativa e riabilitativa, in queste condizioni la pena in Italia e' solo punitiva.
63 mila detenuti per una capienza di 43 mila, carceri sovraffollate, carceri completate ma mai aperte,
carceri aperte ma senza detenuti, carceri che non possono aprire perche' non ci sono gli agenti penitenziari,
carceri con la pianta organica apparentemente perfetta, ma nella pratica senza agenti a causa dell'uso
distorto e dell'abuso dei distaccamenti. Agenti che figurano in un carcere ma che poi svolgono le loro
mansioni in altri luoghi, perfino a fare la scorta a qualche ministro o ministero..
Un sistema giudiziario al collasso: 10 milioni di processi pendenti, 140 mila processi che vanno in
prescrizione ogni anno (un'amnistia di classe), l'obbligatorieta' dell'azione penale che si trasforma nel suo
esatto opposto, nella discrezionalita' senza controllo e senza responsabilita' dei magistrati, neppure quella
civile voluta dai cittadini italiani con il referendum radicale, scaturita dal caso Enzo Tortora e annullata da una
legge del Parlamento.
In queste condizioni straordinarie di assoluta illegalita', per poter fare delle riforme occorre azzerare la
situazione con l'unica misura che la politica ha a disposizione: l'amnistia. Una classe politica che non si e'
voluta assumere le proprie responsabilita' che ha nascosto la testa sotto la sabbia, ha varato nella scorsa
legislatura l'indulto, che -come cassandre- avevamo avvertito che, senza essere seguito dall'amnistia,
avrebbe solo fatto respirare per qualche mese le nostre carceri, ma poi sarebbe tornato tutto come prima. E
cosi' e' stato.
La risposta che arriva dal Governo e dal ministero della Giustizia con il Piano carceri, e' inadeguata:
una goccia nel mare, riassorbita subito in alcuni casi.
Un esempio per tutti. A Sollicciano, il carcere fiorentino, alla fine di maggio i detenuti erano 933, la struttura
ne puo' "ospitare" 630. I detenuti crescono con un trend di oltre 100 detenuti ogni 6 mesi. Il piano del
ministro Angelino Alfano prevede di stanziare 10 milioni di euro e di avere 200 posti in piu' per il 2012. Ossia
100 in meno di quelli che servono oggi! Ironico e grottesco al tempo stesso. Se non fosse per le vite di
persone in carne ed ossa, ci sarebbe da ridere.
Insieme all'amnistia occorrerebbe avere i numeri e le cifre del nostro pianeta carceri e per questo
proponiamo l'anagrafe pubblica digitale degli istituti penitenziari. Abbiamo depositato un disegno di legge
fatto con la collaborazione dell'associazione "il detenuto ignoto" e che potrebbe essere il primo passo per
aprire uno squarcio nel muro di silenzio che circonda le carceri.
Scambiando delle battute con delle detenute che ho incontrato nei giorni scorsi durante una visita in carcere,
una mi ha detto: se facessero un "grande fratello" nella nostra cella forse ci si renderebbe conto cosa
succede davvero qua dentro! Il nostro disegno di legge e' esattamente questo: sapere tutto degli istituti di
pena (http://blog.donatellaporetti.it/?p=638).
Cosi' ad esempio si verrebbe a conoscenza dei numeri, non solo complessivi, ma anche scorporati per
ciascun carcere. Cosi' si verrebbe a sapere dell'esistenza dei manicomi criminali e forse ci si chiederebbe il
perche' dell'esistenza di strutture in cui finiscono persone ritenute talmente malate che in alcuni casi non
vengono neppure condannate ad una pena perche' incapaci di intendere o di volere: viene comminata loro
"solo" una misura di sicurezza collegata alla pericolosita' sociale di 2, 5 o 10 anni, che in alcuni casi diventa
un ergastolo bianco che perde il legame sia con il reato da cui ha avuto origine sia con l'effettiva
pericolosita', ma legata invece al grado di riassorbimento del disagio mentale nella nostra societa' e nelle
strutture che nel territorio dovrebbero accoglierle.
Montelupo fiorentino e' l'esempio da cui ripartire. Dopo denunce, ordinanze e altre misure l'Asl ha
ordinato di non internare piu' di 169 persone per poter garantire delle cure, una struttura che ha una
capienza di 110 persone. A dicembre i detenuti erano 186, hanno toccato punte di 196, sfollamenti vari,
subito annientati dai nuovi invii del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, che con giri di partita
interni trasferisce detenuti.
Ha senso allora parlare di diritto alla salute in carcere, quando si internano persone malate che hanno a
che fare non con medici o infermieri, ma soprattutto con agenti penitenziari che non solo non hanno alcuna
preparazione ma neppure assistenza psicologica?
Un appello conclusivo ai medici: in carcere avvengono dei pestaggi, i medici lo sanno, non denunciarli e'
connivenza che in alcuni casi puo' portare alla complicita'. Il passaggio dei manicomi criminali al Servizio
Sanitario Nazionale riporta il medico alla sua funzione originale, rimette al centro la relazione medico
paziente, poco, anzi nulla, importa se detenuto.
* senatrice Radicali- Pd, segretaria Commissione Igiene e Sanita'
Gb. Ex capo dei procuratori inglesi: necessario cambiare la legge sul suicidio assistito
Red
L'ex capo dei procuratori inglesi, Sir Ken Macdonald, si e' detto convinto che sia giunto il momento di
rivedere la legge che vieta il suicidio assistito. Durante gli anni a capo dell'ufficio che coordina i procuratori
dell'Inghilterra, Sir Ken non ha mai perseguito i parenti di quei pazienti che si sono recati in Svizzera a
togliersi la vita. "Non ho mai percepito un interesse pubblico nel perseguire questi casi", ha spiegato. "Il
pericolo e' che i cittadini si convincano che queste decisioni sono prese solamente dai magistrati e che la
volonta' del Parlamento e' ribaltata. E questa circostanza, penso, ci deve portare alla conclusione che la
legge e' arretrata rispetto a cio' che i cittadini ritengono ragionevole e quindi deve essere rivista".
Queste dichiarazioni giungono alla vigilia di una dibattito parlamentare su una proposta di legge che
garantirebbe l'immunita' a quei parenti e amici che accompagnano un paziente all'estero a togliersi la vita,
laddove l'assistenza al suicidio e' legale. La commissione Giustizia della Camera dei Lord e' stata informata
giovedi' sul caso di Debbie Purdy, affetta da una forma aggressiva di sclerosi multipla e che sta portando
avanti una battaglia legale per assicurarsi che il marito non sia incriminato ove la accompagnasse in
Svizzera a togliersi la vita. I Lord della commissione sono stati informati sul fatto che Purdy dovra'
necessariamente anticipare la sua morte se le leggi in materia non cambieranno al piu' presto. La legge
prevede l'incarcerazione fino a 14 anni per l'assistenza e la complicita' nel suicidio.
Purdy ha tentato la via giudiziaria interpellando la High Court e la Corte d'Appello inglese, ma non e' riuscita
ad ottenere l'immunita' per il marito, Omar Puente, nel caso la accompagnasse durante l'ultimo viaggio.
Cosi' ha portato la sua battaglia alla Camera dei Lord. Li', Purdy ha parlato del suo 'impossibile dilemma'
sulla necessita' di anticipare la sua morte se la legge non sara' chiarita al piu' presto.
Lord Pannick, che rappresentava Purdy, ha detto: "Lei ha accettato il fatto che arrivera' il momento in cui
continuare a vivere sara' insopportabile, momento in cui potra' desiderare di togliersi la vita. Ma non potra'
organizzare il viaggio senza l'assistenza del marito, che si esporra' cosi' al rischio di incriminazione. Se il
rischio di incriminazione e' sufficientemente basso, potra' aspettare fino all'ultimo minuto prima di viaggiare
con l'assistenza del marito".
Ma se il rischio di incriminazione continuasse ad essere alto, dovrebbe anticipare di molto la propria
partenza, quando ancora e' in grado di viaggiare da sola.
Lord Pannick ha aggiunto: "E' ironico che una legge fatta per proteggere la sacralita' della vita avra' l'effetto
di accorciare la vita dei pazienti terminali come Purdy. Inoltre non potrebbe essere confortata dalla presenza
del marito fino alla fine".
Contrario alla modifica della legge e' pero' l'attuale direttore dei procuratori inglesi, Keir Stamer, secondo cui
l'attuale normativa e' sufficientemente chiara e non richiede ulteriori interventi. Anche Stamer, come il suo
predecessore, non ha mai incriminato i cari degli oltre 100 cittadini britannici che si sono tolti la vita in
Svizzera.
Parto Cesareo. Come donne siamo le ultime in Europa
Donatella Poretti *
Stamane avevo ritirato la firma ad una mozione parlamentare sul parto cesareo perche' il governo aveva
cambiato il dispositivo nella mozione stessa e aveva soppresso l'impegno a garantire l'anestesia l'epidurale.
Dopo che ho ritirato la firma ho detto che avrei chiesto il voto elettronico e siccome non c'era il numero
legale sarebbe stato un disastro, quindi il governo ha rimesso l'impegno a garantire e io ho rimesso la firma!
Segue il testo dell'intervento in Aula su mozione parto cesareo.
Mi deprime intervenire oggi su questa tematica. La depressione non sara' una categoria politica, ma esprime
il senso di disagio di una donna italiana che nel 2009 deve affrontare il tema dell'essere donna appunto in
Italia, per cui evidentemente c'e' qualcosa che non va.
Non e' un caso che siamo le ultime in Europa quanto ad accesso al mondo del lavoro, non riusciamo
neppure a lasciare il nostro cognome ai nostri figli, se non attraverso escamotage incredibili, abbiamo le
leggi piu' violente che entrano nel nostro corpo (come la n. 40 del 2004, sulla procreazione medicalmente
assistita), stiamo negando perfino l'accesso all'aborto farmacologico, perche' solo quello chirurgico puo'
criminalizzarci meglio; e stendiamo un velo pietoso sull'aborto terapeutico.
Siamo ancora qua, con delle mozioni ad affrontare temi come quello dell'abuso del ricorso al taglio cesareo,
che va ovviamente in coppia ed e' una conseguenza della negazione del parto senza dolore.
Troppo facile il richiamo al rispetto letterale del precetto biblico "partorirai con dolore"; troppo facile e
semplice. Non basta e c'e' di più. C'e' una societa' maschilista e patriarcale che produce questi effetti
devastanti sul corpo delle donne. Certo, tra i fattori socio-culturali non possono non influire quelli della
religione cattolica, prevalente in Italia, che e' sicuramente maschilista.
Che spiegazione si puo' dare ai dati che abbiamo davanti e che sono stati ricordati fino ad ora? Intanto
dobbiamo riferirci a dati ISTAT del 2001, che rilevano che solo il 3,7 per cento di donne ha fatto ricorso
all'epidurale, quindi ad un parto senza dolore, contro percentuali imparagonabili degli altri Paesi; il 70 per
cento in Francia e Gran Bretagna, il 90 per cento negli Stati Uniti. Siamo forse diverse noi, donne italiane,
vogliamo patire durante il parto e, invece, le altre donne del mondo europee e del mondo, no? C'e' qualcosa
che non va ed e' abbastanza evidente.
Alla fine del 2008, e' stata condotta un'indagine nelle ostetricie italiane, come rileva la rivista scientifica "Acta
anaesthesiologica italica", che infatti conferma che solo nel 16 per cento dei punti nascita in Italia l'analgesia
epidurale durante il travaglio e' offerta 24 ore su 24 e senza costi per l'utenza: solo nel 16 per cento dei casi.
Nel 27 per cento degli ospedali l'epidurale viene applicata, ma saltuariamente e con limiti organizzativi. Ad
esempio, a Firenze, l'epidurale e' praticata in un solo ospedale, con dei limiti enormi.
Ebbene, noi siamo qui ad affrontare il problema, cosi' come hanno fatto il Comitato nazionale di bioetica
nel 2001, la Camera dei deputati nel 2004 con delle mozioni, nel 2008 la legge sul parto, i Livelli Essenziali
di Assistenza - LEA (poi scomparsi). Allora, torno per concludere alla mia depressione politica e personale di
donna italiana, che solo grazie ad un amico anestesista, letteralmente, buttato giu' dal letto con una
telefonata alle due di notte, non ha partorito nel dolore e ha rischiato il parto cesareo; non ero infatti in grado
di sopportare quel dolore e, in quelle condizioni, il cesareo era per me l'unica alternativa. Soltanto grazie ad
un amico, ho potuto vivere con serenita' e tranquillita' il primo momento in cui ho visto mia figlia. Intanto, tutte
le altre donne, anche in quell'unico ospedale dove in qualche modo l'epidurale e' garantita, urlavano e molte
donne ancora oggi continuano ad urlare e a vedere per la prima volta il loro figlio in un bagno di lacrime che
spesso le fa anche desistere dall'avere un secondo figlio.
* Senatrice Radicale - Partito Democratico, segretaria Commissione Sanita'
Cordone ombelicale. Anche il Fisco da' una mano a scoraggiarne la raccolta
Donatella Poretti *
L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 155/E del 12 Giugno ha dato il suo contributo a scoraggiare la
raccolta delle staminali del cordone ombelicale. Per chi fa la raccolta autologa a spese proprie in forma di
prevenzione, e quindi conservandolo in una banca estera, anche se la legge consente di farlo a proprie
spese, non puo' detrarre l'Irpef per spese sanitarie.
Una risoluzione coacervo di banalita' a-scientifiche e di arroganza del potere.
Vediamo perche'.
Banalita' a-scientifiche. Siccome la raccolta sarebbe fatta per scopo precauzionale -dice il Fisco- non
avrebbe valore scientifico in quanto lo stesso ministero sostiene che non sia scientificamente provata
l'efficacia di tale pratica. Pratica che invece avrebbe valore se messa in atto per patologie in atto, tant'e' che
la legge prevede in questo caso la conservazione in Italia a spese del Ssn. Sulle etichette di scientificita' del
ministero ci sarebbe da dire che, se la patologia si scopre dopo il deposito del cordone, visto che siamo
anche in un ambito medico-scientifico in continua evoluzione, come si farebbe ad usufruire di queste
staminali se non sono state depositate nell'unico modo consentito dalla legge, cioe' in una banca estera?
Ma, pur tralasciando questa valutazione sulle etichette ministeriali, da quando in qua il Fisco deve fare
valutazioni sulla scientificita' di un atto, e non invece prendere atto di una pratica medico-sanitaria consentita
dalla legge e valutare solo su questo il proprio intervento? Forse l'Agenzia delle Entrate e' espressione solo
del dicastero del Welfare/Sanita' e non dell'Economia in generale?
Arroganza del potere. E' quella che pratica anche l'Agenzia delle Entrate, con il suo contributo allo
scoraggiamento di una pratica gia' vessata da ministri e sottosegretari in carica, nonche' da una struttura di
raccolta delle staminali del cordone che, anche li' dove la legge consente di farlo in Italia, e' ridicola e
praticamente inutilizzabile, mettendo il nostro Paese a fanalino di coda di tutta la comunita' mondiale.
* senatrice Radicali-Pd, segretaria commissione Igiene e Sanita'
Doppio cognome: buone notizie dalla Camera, una storia infinita che deve arrivare ad una legge moderna!
Donatella Poretti *
Buone notizie per la possibilita' di lasciare ai propri figli anche il cognome materno, e piu' in generale il
doppio cognome, arrivano dalla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati. Il 9 giugno e' infatti stato
depositato il testo unificato da parte della relatrice, nonche' presidente della stessa commissione Giulia
Buongiorno (1). Nell'ultima seduta il Governo ha preannunciato di fornire un parere, confidiamo che sia
positivo e che arrivi gia' martedi' 16 giugno quando e' di nuovo all'ordine del giorno. In particolare siamo
fiduciosi che il sottosegretario Maria Elisabetta Alberti Casellati sappia far valere la necessita' di adeguare la
nostra legislazione come richiesto da una sentenza della Consulta e dal rispetto di convenzioni internazionali
e nel rispetto delle pari dignita' uomo-donna.
Se fino ad oggi il cognome dell'uomo, marito o genitore, ha sempre prevalso, persino come
consuetudine anche nei casi in cui la legge taceva, come nel caso dei figli nati nell'ambito del matrimonio, e'
necessaria una modifica che rispecchi non solo i cambiamenti di costume avvenuti nella societa' ma che
prenda anche atto dell'uguaglianza uomo-donna.
Nel caso di un figlio nato dentro il matrimonio, o riconosciuto da entrambi i genitori, la consuetudine di
una societa' patriarcale e maschilista ha sempre dato per scontato che il cognome fosse quello del padre. La
Corte costituzionale, con la sentenza n. 61 depositata il 16 febbraio 2006, ha ammesso che l'attribuzione ai
figli del cognome del padre e' retaggio di una tramontata potesta' patriarcale ma non e' possibile dichiarare
illegittima una legge che solo il Parlamento puo' cambiare. La Consulta ha dunque dichiarato inammissibile
la questione sollevata dalla Corte di Cassazione e non ha potuto dar ragione a una coppia che richiedeva il
riconoscimento per il figlio del cognome materno. Intervenire su una questione del genere, avvertono i
giudici, esorbita dalle competenze della Corte, non potendo risolvere scelte discrezionali che puo' e deve
fare solo il Parlamento. Ecco l'urgenza e la necessita' di un intervento legislativo che avvicini l'Italia alle
legislazioni degli altri Paesi europei e ci metta in regola con le convenzioni internazionali, come quella
adottata a New York il 18 dicembre 1979, ratificata ai sensi della legge 14 marzo 1985, n. 132, con cui l'Italia
si e' impegnata ad eliminare ogni discriminazione nei confronti della donna in famiglia, compresa quella
relativa alla scelta del cognome.
(1) http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/bollet/200906/0609/html/02//allegato.htm#34n1
* senatrice Radicali-Pd, componente Commissione bicamerale per l'Infanzia
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