Caratterizzazione H2O reflue_27-09-2012
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Caratterizzazione H2O reflue_27-09-2012
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Ingegneria A.A. 2012/2013 Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile Corso di “Ingegneria Sanitaria Ambientale” Docente: Prof. Piero Sirini “CARATTERIZZAZIONE delle ACQUE REFLUE” Ing. Lucia Pifferi 27 settembre 2012 DEFINIZIONI I residui liquidi, indicati comunemente come acque di rifiuto o ACQUE REFLUE, derivano dai diversi utilizzi delle acque di approvvigionamento, ovvero delle acque che, previo eventuale trattamento, vengono fornite e distribuite alla collettività Possono essere definite come l’insieme dei reflui liquidi provenienti da: - abitazioni - attività commerciali - attività istituzionali - attività artigianali e industriali nonché di eventuali: - acque di falda - acque di ruscellamento superficiale - acque di pioggia Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa DEFINIZIONI Se le acque reflue non sono sottoposte a idoneo TRATTAMENTO, un loro accumulo determina condizioni di setticità, a causa dei processi di trasformazione delle sostanze organiche in esse contenute (produzione di gas, …) Le acque reflue non trattate contengono numerosi microrganismi patogeni provenienti direttamente dalle deiezioni umane, nonché elementi nutrienti in grado di stimolare la crescita di piante acquatiche e sostanze tossiche, potenzialmente mutagene e cancerogene Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa DEFINIZIONI Per: - salvaguardare la salute dell’uomo - proteggere l’ambiente è necessario procedere ad un corretto e rapido convogliamento delle acque reflue prodotte da una comunità verso un IMPIANTO di DEPURAZIONE in cui si realizzi: - il trattamento delle stesse - l’eventuale riutilizzo o sversamento finale nel corpo idrico recettore L’INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE affronta lo studio dei principi teorici di base e delle tecnologie applicabili al trattamento e riutilizzo delle acque di rifiuto Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa DEFINIZIONI Per la corretta progettazione e conduzione dei sistemi di: - collettamento - trattamento - riutilizzo dei residui liquidi, nonché per la definizione degli interventi per la gestione della qualità delle acque, risulta fondamentale la conoscenza della composizione delle CARATTERISTICHE delle acque di rifiuto Gli Standard Methods for the examination of Water and Wastewater pubblicati a cura di APHA (American Public Health Association) e AWWA (American Water Works Association) rappresentano il testo di riferimento per la caratterizzazione delle acque reflue; ad essi si ispirano i metodi analitici normalmente impiegati in diversi Paesi come l’Italia (Metodi analitici per le Acque pubblicati a cura dell’IRSA-CNR, Istituto di Ricerca Sulle Acque) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa DEFINIZIONI Per la completa caratterizzazione di un refluo occorre acquisire informazioni circa i PARAMETRI: - FISICI - CHIMICI - BIOLOGICI che ne descrivono proprietà e composizione Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa DEFINIZIONI L’ACQUA presenta le seguenti caratteristiche: Composto polare (differente elettronegatività tra ossigeno ed idrogeno, insieme alla geometria della molecola) Elevato potere solvente (facilità di contaminazione) Stato liquido in un ampio intervallo di temperatura (0 – 100 °C a pressione atmosferica) Densità massima a 4 °C (stratificazione; ghiaccio solo superficiale) Caratteristiche termiche: - elevato calore specifico (1 kcal kg-1°C-1) - elevato calore latente di evaporazione (600 kcal kg-1) - effetto volano termico Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa SOLIDI Il contenuto di SOLIDI TOTALI di un refluo rappresenta la più importante tra le caratteristiche fisiche I solidi totali comprendono: - le sostanze flottabili - le sostanze sedimentabili - le particelle colloidali - il materiale in soluzione I solidi presenti nelle acque reflue sono caratterizzati da un’estrema eterogeneità dimensionale, che variano da quelle caratteristiche del materiale grossolano a quelle delle particelle colloidali Nella fase di caratterizzazione delle acque reflue, il materiale grossolano viene allontanato prima della determinazione dei solidi Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa SOLIDI Una prima classificazione dei solidi può essere fatta sulla base di un criterio dimensionale Questa proprietà si traduce anche in diverse modalità di separazione solido-liquido; ad esempio ai fini pratici solamente le particelle che hanno dimensioni sufficientemente elevate possono essere rimosse in pratica per mezzo di un processo di sedimentazione; particelle di dimensioni “troppo piccole” hanno velocità di deposizione che la loro sedimentazione potrebbe richiederebbe tempi dell’ordine dei giorni o mesi Filtrabili Disciolti µm 10-5 Dimensione delle particelle mm 10-8 Non filtrabili Colloidali Sospesi 10-4 10-3 10-2 10-1 1 10 100 10-7 10-6 10-5 10-4 10-3 10-2 10-1 Rimovibili per coagulazione Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Rimovibili per Sedimentazione Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa SOLIDI Classificazione fisica dei solidi con indicazione orientativa delle dimensioni e delle tecniche di rimozione Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa SOLIDI Campione φ < 0.45µm Cono Imhoff Filtrazione φ > 0.45µm Evaporazione (105 °C) Evaporazione (105 °C) Solidi sedimentabili Solidi filtrabili fissi Evaporazione Solidi totali Solidi filtrabili Solidi sospesi (SST) Riscaldamento (550 °C) Riscaldamento (550 °C) Solidi filtrabili volatili Solidi volatili Solidi sospesi volatili Solidi sospesi fissi Solidi totali Solidi fissi Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa SOLIDI La determinazione dei SOLIDI SEDIMENTABILI viene effettuata mediante l’impiego di un cono graduato (cono imhoff) di volume pari a 1 L, nel quale viene posto il campione di refluo Dopo un intervallo di tempo pari a 2 ore viene misurato il volume di solidi, espresso in mL, che si sono depositati sul fondo del cono Nelle acque reflue di origine civile, i solidi sedimentabili rappresentano circa il 60% dei solidi sospesi totali Può essere determinato in laboratorio ma anche direttamente in campo Il contenuto di solidi sedimentabili fornisce un’indicazione dei solidi rimuovibili dalle acque reflue per semplice sedimentazione Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa SOLIDI I SOLIDI SOSPESI sono costituiti dai solidi presenti in acqua che vengono trattenuti da un filtro che per convenzione è stato stabilito della porosità di 0.45 µm Si determina in laboratorio mediante la differenza di peso di un filtro utilizzato per filtrare un volume noto di acqua: - condizionamento in essiccatore e pesatura di un filtro pulito - filtrazione di un volume noto di campione - essiccamento del filtro in stufa a 105 °C fino a completa evaporazione dell’acqua - condizionamento in essiccatore e pesatura del filtro - calcolo SS = (peso finale - peso iniziale)/Volume [mg/L] La misura viene solitamente effettuata su campioni provenienti dalla vasca d’ossidazione al fine di determinare la concentrazione del fango, e su campioni di acqua effluenti dall’impianto al fine di verificare il funzionamento della sedimentazione finale ovvero il grado di chiarificazione dell’effluente Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa SOLIDI Si definiscono SOLIDI VOLATILI i solidi che vengono volatilizzati e combusti in seguito al riscaldamento del campione di refluo, preventivamente essiccato, a temperature pari a 600°C In generale rappresentano una misura della sostanza organica, sebbene una porzione di questa possa risultare inerte rispetto alla combustione e allo stesso tempo alcuni solidi inorganici possano decomporsi alle alte temperature La distinzione tra frazione volatile e frazione fissa può essere effettuata sia per i ST, sia per i SST, sia per i SFT La determinazione dei SOLIDI SOSPESI VOLATILI viene fatta in laboratorio sui filtri precedentemente utilizzati per la determinazione dei SST: il filtro viene messo in muffola a 550 °C per diverse ore; alla fine si misurano le ceneri (solidi fissi) e per differenza dai SST si determina la frazione volatile SSV = (Solidi sospesi totali – solidi sospesi fissi) /Volume filtrato Si determinano solitamente su campioni provenienti dalla vasca d’ossidazione per verificare il contenuto di microrganismi i quali sono appunto sostanza organica. Comunque non tutti gli SSV sono costituiti da microrganismi; la determinazione può essere fatta anche sulle acque in arrivo all’impianto per avere indicazioni sulle sostanze organiche presenti Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa DISTRIBUZIONE DIMENSIONALE delle PARTICELLE La misura dei ST rappresenta un parametro di tipo globale Ai fini della conoscenza delle caratteristiche delle particelle solide, è utile fare riferimento alle DIMENSIONI delle PARTICELLE stesse e analizzarne la distribuzione dimensionale La conoscenza delle dimensioni consente di verificare l’efficienza di alcune unità di trattamento (sedimentazione secondaria, filtrazione, disinfezione) Essendo inoltre la cinetica delle reazioni biologiche fortemente influenzata dalle dimensioni delle particelle organiche biodegradabili, la conoscenza di questo parametro risulta fondamentale anche ai fini del trattamento Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa TORBIDITA’ La TORBIDITA’ è l'espressione di una proprietà ottica di un liquido che causa l‘assorbimento e la riflessione dei raggi luminosi piuttosto che la loro diffusione in linea retta all'interno del liquido stesso; è dovuta alla presenza di solidi colloidali e sostanza organica Un problema tipico delle misure di torbidità è dato dalla estrema variabilità dei risultati, dovuta sia al tipo di sorgente luminosa impiegata (diodi incandescenti o a emissione) sia al metodo di misura (intensità del raggio riflesso o trasmesso); un’ulteriore fonte di errore nelle misure può essere rappresentata dalla capacità delle particelle di assorbire il raggio luminoso; la presenza di bolle d’aria intrappolate nel fluido può esercitare un’azione di interferenza falsando i risultati Unità di misura: - Candele Jackson (JTU) - Formazine Turbidity Unit (FTU) - Unità silice (mg/l SiO2) - Nephelometric Turbidity Unit (NTU) SiO2 JTU NTU - FTU Introduzione SiO2 1 2,5 0,13 Caratt. fisiche JTU 0,4 1 0,053 Caratt. chimiche NTU - FTU 7,5 19 1 Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa TORBIDITA’ Principio di funzionamento di un Nefelometro: si misura l’intensità della radiazione riflessa dalle particelle nella direzione a 90° rispetto a quella incidente Principio di funzionamento di un Torbidimetro: si misura l’intensità della radiazione trasmessa nella stessa direzione di quella incidente Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COLORE L’analisi del COLORE e dell’odore caratteristici di un refluo consente di valutare qualitativamente l’età di questo Un’acqua di scarico “fresca” risulta caratterizzata da un colore marrone-grigio chiaro, che tende progressivamente a trasformarsi in grigio scuro e successivamente in nero man mano che essa permane all’interno del sistema fognario, a causa dell’instaurarsi di condizioni di tipo anaerobico (in generale la colorazione nera del refluo viene assunta come un’indicazione di condizioni di setticità) Anche la presenza di particolari reflui industriali in quelli civili può concorrere a determinare il colore del refluo Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa TEMPERATURA Le reazioni chimiche che possono aver luogo nei comparti acquatici, sia in termini di cinetica che di equilibrio, risultano largamente influenzate dalle condizioni di TEMPERATURA esistenti La temperatura influenza anche la possibilità di riutilizzo delle acque reflue, ovvero le caratteristiche del sistema biotico La concentrazione di ossigeno disciolto all’interno dell’acqua risulta funzione della temperatura, diminuendo all’aumentare di questa Per quanto attiene all’attività dei batteri, si possono considerare quali ottimali i valori di temperatura compresi nell’intervallo 25-35°C Si misura con i termometri Si esprime in °C Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa CONDUCIBILITA’ La CONDUCIBILITA’ ELETTRICA (o conduttanza) rappresenta una misura della capacità di una soluzione di permettere il passaggio della corrente elettrica per mezzo degli ioni in essa presenti; la conducibilità di una soluzione risulta crescente all’aumentare della concentrazione degli ioni nella soluzione stessa, dal momento che essi fungono da vettori di elettricità E’ un parametro dipendente dalla temperatura: all’aumentare della temperatura aumenta la conducibilità; di norma si misura alla T di 25°C altrimenti è bene riportare il valore a cui è fatta la misura Si misura mediante apparecchi detti conduttimetri e si esprime solitamente in µS/cm Si può utilizzare la misura di conducibilità come stima della concentrazione dei solidi disciolti totali; per le acque naturali approssimativamente si ha: - TDS (mg/l) = 0,64 · ECw (µS/cm) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa CONDUCIBILITA’ Strumento per misure on-line Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Strumento portatile Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI I PARAMETRI CHIMICI sono di solito espressi mediante unità di misura di tipo fisico che forniscono la concentrazione delle sostanze nel mezzo considerato, a partire dagli ioni più comuni fino alle sostanze organiche più complesse - Concentrazione in massa [massa/volume]: [mg/L], [g/m3], … - Rapporto in massa [massa/massa]: ppb [mg/109mg], ppm [mg/106mg] - Molarità: [n°moli soluto/L soluzione] n°moli=peso [g]/peso molecolare -Normalità: [equivalenti soluto/L soluzione] I parametri chimici possono essere suddivisi in due grandi categorie: - Inorganici (nutrienti, specie non metalliche, metalli, gas) - Organici Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - INORGANICI La presenza di SPECIE INORGANICHE (metalliche e non metalliche) nelle acque reflue è dovuta alla concentrazione di fondo presente nelle acque destinate all’uso domestico, nonché agli apporti dovuti alle attività domestiche stesse, alle acque ad alto contenuto salino da pozzi privati e agli scarichi industriali Si deve inoltre considerare il contributo significativo di sali minerali, dovuto alla presenza di apparecchiature per l’addolcimento delle acque utilizzate sia per scopi civili che industriali Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - INORGANICI FONDAMENTALI: sodio (Na+), potassio (K+), calcio (Ca2+), magnesio (Mg2+), cloruri (Cl-), solfati (SO42-), Carbonati (CO32-), Bicarbonati (HCO3-) silice (SiO2) Sono detti fondamentali perché derivano dalla solubilizzazione dei sali delle rocce e del terreno ALTRI: Nitrati (NO3-), Nitriti (NO2-), Ammonio (NH4+), Fosforo (in pratica PO43-), Ferro (Fe2+/3+), Manganese (Mn2+) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - INORGANICI Nel caso di acque reflue, l’incremento di minerali dovuto all’uso civile, rispetto a quanto già presente nelle acque di approvvigionamento è valutabile nei seguenti intervalli di concentrazioni La variabilità è da imputare, oltre ai diversi usi ed abitudini, soprattutto alla quantità di acqua approvvigionata giornalmente per abitante Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - INORGANICI L’AZOTO e il FOSFORO rappresentano due elementi essenziali per la crescita dei microrganismi e delle specie vegetali e animali, e sono pertanto definiti come nutrienti o biostimolatori Sebbene ai fini della crescita biologica risulti necessaria anche la presenza in tracce di altri elementi quali il ferro, l’azoto e il fosforo sono considerati nutrienti di maggiore rilevanza Dal momento che l’azoto rappresenta un elemento essenziale nella sintesi delle proteine, occorre verificarne la presenza nelle acque reflue così da poter valutare l’applicabilità di trattamenti di depurazione di tipo biologico Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa AZOTO L’AZOTO, essendo uno dei costituenti delle proteine, si trova, a vari livelli ed in diversi stati di ossidazione, sia nei corpi idrici, che nelle acque reflue. Rappresenta quindi tanto un parametro caratterizzante quanto un parametro indice di inquinamento I composti dell’azoto di interesse sono: Ammoniaca libera e salina (NH3 + NH4+) (stato ridotto N3–) Può essere di origine naturale, ma solo in falde profonde. Se presente nei corpi idrici, è prevalentemente indice di inquinamento organico recente, dovuto all’idrolisi delle proteine. Gli effetti negativi negli ambienti acquatici sono: – tossicità diretta per la vita acquatica, soprattutto se in forma libera; – può essere una delle cause dell’eutrofia; – consumo di ossigeno nei corpi idrici per la nitrificazione biologica (autodepurazione): 2 NH3 + 4,5×O2 Introduzione Caratt. fisiche 2 NO3- + 3 H2O Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa AZOTO Azoto organico (solubile o particolato) Composti proteici dell’azoto, in cui l’azoto risulta sempre ridotto (valenza: –3) si trasformano rapidamente in ammoniaca. TKN = Total Kjeldal Nitrogen = Ammoniaca + azoto organico Nitrati e nitriti (NO3– e NO2–) Composti ossidati dell’azoto (N5+, N3+), rappresentano negli ambienti naturali uno stadio intermedio o finale dell’ossidazione dell’ammoniaca e costituiscono pertanto un indice di inquinamento non recente. I nitriti sono tossici a concentrazioni <1 mg/l, ma sono raramente presenti perché facilmente ossidabili a nitrato o riducibili ad azoto molecolare (N2, valenza 0). Nelle acque reflue i nitrati sono raramente presenti perché in fognatura si riducono. I nitrati causano metaemoglobinemia nei bambini inferiori all’anno. Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ELEMENTI in TRACCIA Gli ELEMENTI in TRACCIA sono così definiti perché contenuti nelle acque in quantità generalmente modesta (Boro (B), cromo (Cr), cadmio (Cd), rame (Cu), nichel (Ni), piombo (Pb), zinco (Zn), alluminio (Al), molibdeno (Mo), Vanadio (V), arsenico (As), mercurio (Hg)) Molti di questi sono definiti metalli pesanti a causa della loro densità (> 5 gr/cm3) Sebbene molti tra questi metalli siano classificati come inquinanti prioritari, gran parte di essi risulta tuttavia necessaria per supportare l’attività biologica D’altro canto, quantità eccessive di alcuni metalli possono, a causa dei fenomeni di tossicità ad essi associati, limitare fortemente la possibilità di utilizzo delle acque Le principali fonti di metalli pesanti nelle acque reflue sono costituite da: - scarichi domestici - infiltrazioni di acque superficiali e profonde - scarichi industriali e commerciali Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa OSSIGENO DISCIOLTO L’OSSIGENO DISCIOLTO è un parametro di fondamentale importanza per la salute dei corpi idrici in quanto è legato alla vita degli organismi superiori presenti in acqua Si misura solitamente per mezzo di apposite sonde (ossimetri) potenziometriche (si sfruttano i potenziali di reazioni red-ox) e si esprime in mg O2/l La concentrazione a saturazione dell’ossigeno nell’acqua varia con la T: i valori sono compresi tra 14 e 7,6 mg/l per T di 0 e 30 °C. A 20 °C la concentrazione a saturazione è pari a 9.2 mg/l Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - ORGANICI Le SOSTANZE ORGANICHE che possono essere contenute nell’acqua sono moltissime: - alcune possono essere di origine naturale (acidi umici e fulvici derivanti dalla decomposizione della sostanza organica vegetale) -la gran parte sono di origine antropica Le molecole organiche sono generalmente costituite dalla combinazione di atomi di C, H, O e in alcuni casi anche N Nelle acque la sostanza organica è normalmente costituita da proteine (40-60%), carboidrati (25-50%), oli e grassi (8-12%); le acque reflue “fresche” sono inoltre caratterizzate dalla presenza di urea, che rappresenta il principale composto contenuto nelle urine; in aggiunta a tali composti, nelle acque reflue è generalmente presente un numero molto ampio di composti organici di sintesi, caratterizzati da molecole di complessità estremamente variabile Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - ORGANICI Le principali classi di composti sono: - Tensioattivi: sono molecole organiche di grandi dimensioni caratterizzate da una scarsa solubilità in acqua; si tratta di un’ampia classe di sostanze che possono essere suddivise in ionici (cationici o anionici) che si dissociano in acqua (denominati anche MBAS, Methylene Blue Active Substances) e non ionici (denominati anche BiAS). La loro presenza è causa di problemi di ordine tecnico perché creano difficoltà alla sedimentazione ed agli scambi gassosi all’interfaccia liquido gas, e problemi organolettici in quanto a basse concentrazioni (0.2 ppm) producono sapori sgradevoli - Fenoli: sono i composti derivati dal fenolo. La loro presenza in acque superficiali è certamente di origine antropica (mentre altrettanto non può dirsi nel caso di acque profonde). I composti fenolici, sono caratterizzati da elevata tossicità nei confronti delle specie animali Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - ORGANICI Gli oli e i grassi animali e vegetali sono gliceridi; i gliceridi a basso peso molecolare sono liquidi (oli), mentre quelli a elevato peso molecolare sono solidi (grassi). Gli oli minerali sono costituiti da idrocarburi. - Oli minerali: sono tutti i derivati del petrolio (nafta, lubrificanti,…). Possono ritrovarsi in acque superficiali (perdite). Non presentano elevata tossicità (a meno che non siano presenti additivi). Conferiscono sapore e odore sgradevole - Grassi animali e vegetali: hanno la caratteristica di alterare gli scambi gassosi tra atmosfera e liquido; non presentano, tuttavia, problemi di tossicità diretta - Solventi organici: si tratta di una classe che comprende un numero estremamente elevato di composti di sintesi di varia natura. Si tratta solitamente di composti poco biodegradabili e molto tossici già a concentrazioni molto basse (µg/l). Molti di questi sono cancerogeni Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI CHIMICI - ORGANICI Non interessa quantificare la concentrazione di ciascuna delle sostanze organiche presenti quanto determinare gli effetti a cui queste, globalmente, danno luogo in sede di trattamento o di sversamento nell’ambiente oppure il carbonio complessivamente contenuto in queste sostanze organiche Un concetto molto importante connesso con la presenza di sostanze organiche è la quantità di ossigeno associata alla degradazione di quel composto per via microbiologica Per questo motivo il contenuto di sostanze organiche viene solitamente espresso attraverso i parametri: - BOD - COD - TOC Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa BOD Il BOD (Biochemical Oxygen Demand) esprime la quantità di ossigeno necessaria ad ossidare biologicamente le sostanze organiche contenute nell’acqua - Materia organica + batteri + O2 → nuovi batteri + CO2 + H2O Il BOD non è un composto inquinante Viene determinato secondo una metodica di analisi standardizzata Si misura in mg O2/l - frazione carboniosa e azotata - possibili errori di interpretazione (effetto di inibizione da parte di sostanze tossiche nei confronti del metabolismo batterico) - il valore del BOD dipende anche dal tipo di sostanze presenti (difficile il confronto tra acque diverse) - determinazione lunga - importanza della temperatura Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa BOD Andamento nel tempo del substrato e della domanda di ossigeno soddisfatta BODt = BODtot ⋅ (1 − 10 − kt ) BODt = BODtot ⋅ (1 − e −ket ) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa BOD Andamento nel tempo del BOD, ovvero della richiesta di ossigeno, in funzione della temperatura Di solito ci si riferisce al BOD5 : quantitativo di ossigeno consumato in 5 giorni alla temperatura costante di 20 °C Per liquami urbani si può assumere: - BOD5= 0.684·BODultimo Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa BOD Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COD Il COD (Chemical Oxygen Demand) esprime la quantità di ossigeno necessaria per la completa ossidazione dei composti organici ed inorganici presenti in un campione di acqua Rappresenta un indice che misura il grado di inquinamento dell'acqua da parte di sostanze ossidabili, ma non è un composto inquinante Cr2O7– CxHyOz + (reazione non bilanciata) + +6 + H → CO3-- + H2O + 2 +3 3+ Cr Il metodo si basa sull‘ossidazione delle sostanze presenti in un campione d'acqua, mediante una soluzione di bicromato di potassio in presenza di acido solforico concentrato e di solfato di argento, come catalizzatore. La reazione di ossidazione viene condotta a 150°C per 2 ore. L'eccesso di dicromato viene successivamente titolato. Tenendo conto che 1 mole di bicromato di potassio consumata corrisponde a 1,5 moli di O2, si risale al consumo di ossigeno del campione di acqua in esame. La metodica è standardizzata Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COD Si misura in mg O2/l - Vengono ossidate sostanze organiche ed inorganiche - Per una certa acqua il COD è sempre maggiore del BOD - Si elimina il problema della tossicità - Le sostanze organiche non ossidate sono solamente quelle molto refrattarie - Determinazione breve (2 ore) -La reazione di ossidazione viene fatta avvenire a 150 °C - Per liquami urbani: COD/BOD5=1.8 - 2.2 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COD Aggiunta di un volume noto di campione ad una provetta contenente i reagenti. Introduzione Caratt. fisiche La provetta è messa per 2 ore in una piastra che mantiene la T a 150 °C. In seguito alle reazioni di ossidazione la soluzione si colora di giallo. Caratt. chimiche Caratt. biologiche Al termine si misura per via spettrofotometrica l’intensità della colorazione sviluppata e si ricava il valore del COD in mgO2/l. Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa TOC Il TOC (Total Organic Carbon) esprime la quantità totale di sostanze organiche contenute nell’acqua Non è un composto inquinante ma da una misura globale dell’inquinamento organico Viene determinato misurando la CO2 che si forma dalla combustione delle sostanze Organiche; le sostanze inorganiche non bruciano: - Reazione di combustione: Sostanza organica + O2 → CO2 Si misura in mg di Carbonio Organico/l - vengono determinate tutte e sole le sostanze organiche; - per una certa acqua il TOC è sempre maggiore del BOD; - si elimina il problema della tossicità; - determinazione breve; - determinazione molto costosa; non viene effettuata di routine come le precedenti. Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa pH I PARAMETRI CHIMICI DERIVATI non misurano direttamente la concentrazione di una o più specie ma ne derivano in modo diretto Il pH esprime la concentrazione di ioni H+ (strettamente correlata alla dissociazione delle molecole di acqua) in soluzione: -pH=-log10[H+] E’ un parametro fondamentale nella caratterizzazione qualitativa delle acque reflue in quanto: - regola tutti gli equilibri chimici in soluzione - regola le reazioni biologiche - determina le specie chimiche che si trovano in soluzione La maggior parte delle attività biologiche ha luogo in un intervallo piuttosto ristretto di valori di pH (69): i trattamenti depurativi di tipo biologico risultano applicabili con difficoltà nel caso di reflui caratterizzati da bassi valori di pH e, in assenza di opportune correzioni, lo sversamento di tali reflui può produrre significative alterazioni delle caratteristiche di qualità dei corpi idrici recettori Ha un campo di variazione tra 0 e 14 e si esprime in unità pH: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Ambiente acido 10 11 12 13 14 Ambiente basico Neutralità Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa pH Si misura in modo veloce utilizzando una coppia di elettrodi (elettrodo di riferimento e elettrodo a idrogeno) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa pH Esempio di influenza del pH sugli equilibri in soluzione: caso delle specie carbonatiche Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa pH Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa pH Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa pH Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ALCALINITA’ L’ALCALINITA’ è definita come la capacità di neutralizzare le specie acide ed è dovuta alla presenza di: - ioni carbonato (CO3--) - ioni bicarbonato (HCO3- ) - ioni ossidrili (OH-) di elementi o specie quali calcio, magnesio, sodio, potassio e ammoniaca La presenza di ioni OH- (dovuti alla dissociazione degli idrossidi) comporta la capacità di neutralizzare acidi; i carbonati ed i bicarbonati, disciolti in acqua, ricostituiscono l’acido carbonico debole (poco dissociato) e la base forte (molto dissociata e quindi capace di liberare significative quantità di ioni OH-) Un’acqua con elevata alcalinità riuscirà a tamponare le variazioni di pH conseguenti all’aggiunta di acidi Alcalinità: [HCO3- ] + 2 [CO3- -] + [OH- ] [ ]: concentrazioni molari Risultato espresso in eq/l. Per il risultato in mg/l si moltiplica per 50 (peso equivalente di CaCO3) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ALCALINITA’ L’alcalinità si esprime convenzionalmente in mg CaCO3/l e si misura per titolazione, dosando un acido forte che reagisce via via con gli ioni che determinano l’alcalinità: - a pH > 8,3 possono esistere in un’acqua sia ioni idrossido che ioni carbonato, ma non ioni bicarbonato - a pH < 8,3 possono esistere solo ioni bicarbonato (di fatto nelle acque naturali vi sono quasi solo bicarbonati) - a pH < 4,5 tutti i bicarbonati sono stati salificati e l’alcalinità dell’acqua è scomparsa Si esclude, nella pratica, la contemporanea presenza di ioni OH- e HCO3- Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa DUREZZA La DUREZZA è la somma delle concentrazioni dei cationi metallici (no alcalini e idrogeno); In pratica è data dalla concentrazione degli ioni Calcio e Magnesio Si determina per titolazione dei due cationi o anche diretta - Durezza (°F) = Ca++ (mg/l)/4 + Mg++ (mg/l)/2,43 La durezza si esprime in gradi francesi (°F) o in mg/l CaCO3 (1 °F = 10 mg/l CaCO3) In base alla durezza le acque si definiscono: 0 5 Dolci 10 15 20 Medie 25 30 35 40 Dure 45 50 Molto dure Tendenza delle acque dure a causare incrostazioni in seguito alla formazione di precipitati (carbonato di calcio CaCO3 e idrossido di magnesio Mg(OH)2) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI La presenza di MICRORGANISMI può essere sia di origine naturale che antropica ed è praticamente inevitabile, ma non sempre pericolosa in quanto solo alcuni sono quelli patogeni Le principali forme di microrganismi presenti nelle acque possono essere classificate in: - Batteri: organismi unicellulari, con grandezza compresa tra 0,5 e 5 µm, possono essere dotati o meno di mobilità ed il loro tempo medio di sopravvivenza è di 20-30 giorni. Tra i patogeni abbiamo (Salmonella typhi, Vibrio Cholera, Shigella sonnei, Mycobacterium tubercolosis) - Virus: sono organismi piccolissimi (10 – 500 nm) e sono parassiti, cioè hanno bisogno di una cellula ospite della quale sfruttano i processi metabolici. La maggior parte sono patogeni per l’uomo. Tra i patogeni si hanno quelli che originano l’Epatite A, la poliomelite, la meningite e molti disturbi intestinali - Protozoi: sono organismi unicellulari di dimensioni comprese tra 10 e 100 µm. Alcuni di questi sono parassiti e patogeni per l’uomo. Possono sopravvivere nell’ambiente per non più di 20-30 giorni - Elminti: sono organismi pluricellulari di dimensioni molto maggiori rispetto agli altri microrganismi. Comprendono alcune specie di vermi intestinali patogeni per l’uomo (es. Ascaris lumbricoides). Anche questi organismi, come i virus, presentano una dose minima infettante molto bassa (1 una o alcune unità) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI La varietà e la frequenza dei MICRORGANISMI PATOGENI nelle acque di rifiuto riflettono il livello di diffusione delle malattie endemiche locali I microrganismi patogeni sono all’origine di numerose malattie e casi di mortalità soprattutto in zone con scarsa igiene ambientale Microrganismo Escherichia Coli Legionella Batteri Salmonella Typhi Salmonella Vibrio cholerae Adenovirus Enterovirus Virus Epatite A Reovirus Rotavirus Cryptosporidium Protozoi Giardia lamblia Taenia Elminti Ascaris Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Malattia Gastroenterite Legionella Febbre tifoidale Salmonellosi Colera Malattie respiratorie Gastroenterite, meningite Epatite Gastroenterite Gastroenterite Criptosporidiosi Giardiasi Teniasi Ascaridiasi Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI I microrganismi patogeni presenti nelle acque reflue sono pochi e difficilmente isolabili ed identificabili Si utilizzano i MICRORGANISMI INDICATORI - alla presenza/assenza dell’indicatore corrisponde la presenza/assenza del patogeno - il rapporto indicatore/patogeno è il più costante possibile e la concentrazione dell’indicatore è preferibilmente superiore a quella del patogeno - l'indicatore e il patogeno presentano simili capacità di sopravvivenza nell’ambiente esterno ed analoga resistenza ai disinfettanti - l'indicatore dovrebbe essere un microrganismo non patogeno, facilmente rilevabile e quantificabile con tecniche semplici e riproducibili, applicabili a tutti i tipi di campione Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI Per avere indicazioni sulla concentrazione di microrganismi presenti nelle acque e in particolare nei liquami, si fa generalmente riferimento a particolari batteri del ceppo “Coli” I Coliformi sono presenti nel tratto intestinale dell’uomo; ciascuna persona espelle circa 100-400 miliardi di Coliformi al giorno, oltre ad altri tipi di batteri. La presenza dei Coliformi è considerata indice di presenza di microrganismi patogeni (possibili indicatori: Coliformi totali, Coliformi fecali, Klebisella, Escherichia Coli, Streptococchi fecali, Enterococchi, Clostridium, ...) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI MPN (Most Probable Number): inoculo di diluizioni progressive di campione in tubi contenenti terreni di coltura liquidi. Viene effettuata una prova presuntiva (capacità dei Coliformi di fermentare producendo gas) e una prova di conferma (crescita delle colture risultate positive alla prova presuntiva su terreni che impediscono la crescita di altri microrganismi). Entrambe hanno bisogno di un certo periodo di incubazione Non si ottiene il valore esatto ma una stima statistica della concentrazione espressa come MPN/100 mL Membrane filtranti: filtrazione di un volume noto di campione attraverso pori che trattengono i batteri. I batteri trattenuti vengono messi a contatto con il terreno selettivo adatto alla loro crescita. Al termine dell’incubazione vengono contate direttamente le unità formanti colonie (CFU) che si sono formate e la concentrazione viene espressa come CFU/100 m Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI Acque destinate al consumo umano (D.Lgs. 31/2001) A giudizio dell’autorità sanitaria competente può essere anche richiesto il controllo di: alghe, Escherichia Coli, elminti, enterobatteri patogeni, Enterovirus, funghi, protozoi, Stafilococchi patogeni, Pseudomonas Aeruginosa Coliformi totali Coliformi fecali Streptococchi fecali Spore di clostridi solfato riduttore Computo delle colonie 36°C su agar 22°C Computo delle colonie 36°C su agar per acque confezionate in 22°C recipienti chiusi Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Volume del campione [ml] Valori guida (VG) 100 100 100 - Concentrazione massima ammissibile (CMA) 0 0 0 100 - 0 1 1 1 10 100 5 20 1 20 100 Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa COSTITUENTI BIOLOGICI Balneabilità DPR 8/6/82 n. 470 Coliformi totali: 2000 MPN/100ml Coliformi fecali: 100 MPN/100ml Streptococchi fecali: 100 MPN/100ml Salmonelle: assenti in 1000ml Enterovirus: assenti Scarico in corpi idrici superficiali Escherichia Coli: 5000 CFU/100ml DLgs 152/2006 Riuso irriguo delle acque depurate DM 185/2003 Escherichia Coli: 10 CFU/100ml Salmonelle: assenti Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa CAMPIONAMENTO Per la corretta caratterizzazione delle acque reflue è richiesta l’applicazione di adeguate PROCEDURE di CAMPIONAMENTO e ANALISI La predisposizione delle campagne di campionamento delle acque reflue risulta finalizzata all’acquisizione di: - dati operativi sull’efficienza complessiva dell’impianto di trattamento delle acque reflue - dati relativi all’efficienza di una singola unità di trattamento o di un singolo processo di depurazione - dati per la valutazione di eventuali modifiche gestionali o di processo - dati richiesti per attestare la rispondenza rispetto ai limiti normativi Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa CAMPIONAMENTO Affinchè i dati raccolti in una campagna di campionamento possano essere ritenuti congruenti con gli obiettivi della campagna stessa, essi dovranno essere: - rappresentativi (rappresentare in modo adeguato le caratteristiche medie dal punto di vista qualitativo e quantitativo del refluo o del comparto idrico oggetto del campionamento) - riproducibili (l’applicazione delle medesime procedure di campionamento e analisi da parte di altri soggetti deve condurre all’ottenimento degli stessi risultati) - certificabili (predisposizione e conservazione di opportuna documentazione che certifichi le procedure di campionamento, e dalla quale risulti che i dati sperimentali ottenuti possiedono un determinato grado di precisione e accuratezza) - utili (permettere effettivamente il raggiungimento degli obiettivi specifici della campagna di monitoraggio) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa CAMPIONAMENTO Affinchè si possano utilizzare i dati ottenuti dall’analisi dei campioni di acque ai fini della gestione ovvero dell’implementazione di interventi di miglioramento degli impianti di trattamento, devono essere adottate, durante il campionamento, procedure che permettano l’effettivo prelievo di campioni rappresentativi Non esistono procedure universalmente applicabili, è necessario scegliere la PROCEDURA di CAMPIONAMENTO in relazione alla situazione specifica Il campionamento è la prima operazione del processo di monitoraggio e non deve inficiare il risultato finale Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa CAMPIONAMENTO Piano di campionamento (n° punti di campionamento, n° e tipo dei campioni, intervalli di tempo ai quali si è effettuato il campionamento) Caratteristiche e dimensioni del campione (campione istantaneo (es: scarico anomalo), campione medio, campione medio composito, campione medio continuo, campioni per analisi specifiche, dimensione richiesta per il campione) Etichettatura e conservazione del campione (modalità di etichettatura e sigillatura, registro delle annotazioni di campo, registrazione della sequenza di conservazione, moduli di richiesta delle analisi, consegna del campione al laboratorio di analisi, accettazione e catalogazione dei campioni, programmazione temporale delle analisi) Metodi di campionamento (tecniche e apparecchiature adottate) Conservazione del campione (tipologia di contenitore, metodo di conservazione, periodo massimo di conservazione) Costituenti del campione (lista dei parametri da determinare) Metodi analitici (lista di procedure analitiche su campo e di laboratorio che devono essere applicate e limiti di rilevabilità di ogni singola procedura) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa CAMPIONAMENTO La fase di CONSERVAZIONE del campione, tra il campionamento e l’analisi, riveste un ruolo di fondamentale impoortanza in quanto l’alterazione delle caratteristiche fisiche, chimiche e/o biologiche del campione renderebbe vana l’accuratezza posta nel campionamento I problemi dovuti ad una non corretta conservazione del campione possono essere limitati riducendo quanto più possibile il tempo che intercorre tra il campionamento e l’analisi Vi sono determinazioni che devono essere necessariamente eseguite in situ: - temperatura - pH - potenziale red-ox - cloro libero - conducibilità elettrolitica - ossigeno disciolto Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI Esistono delle METODICHE di RIFERIMENTO (o METODICHE UFFICIALI) per l’esecuzione delle determinazioni analitiche In particolare nel campo dell’analisi delle acque reflue, tali metodiche sono quelle riportate negli Standard Methods e nei Metodi APAT e IRSA-CNR Queste richiedono spesso apparecchiature costose e procedure lunghe, poco adatte al monitoraggio degli impianti, soprattutto quelli di piccole dimensioni (necessità di un laboratorio attrezzato) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI Con l’intento di ridurre i costi e semplificare le metodiche in modo da rendere possibile monitoraggi speditivi, sono stati sviluppati dei METODI EQUIVALENTI, che prevedono soprattutto l’utilizzo di kit Prima di utilizzare largamente i kit è ovviamente opportuno verificarne la accuratezza (vicinanza del risultato al valore vero) e la ripetibilità (capacità di dare risultati molto simili sullo stesso campione) attraverso il confronto dei dati ottenuti con le metodiche ufficiali Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI Vantaggi dell’uso dei kit: - facilità di esecuzione e possibilità di utilizzo anche da parte di personale non specializzato - tempi brevi d’esecuzione - utilizzo controllato di reagenti tossici o pericolosi, spesso smaltiti dai fornitori - in termini di reagenti i costi sono spesso superiori alle metodiche ufficiali ma considerando l’analisi nel suo complesso (personale, strumentazione e relativa manutenzione delle apparecchiature da laboratorio,…) i costi sono confrontabili Svantaggi dell’uso dei kit : -il volume del campione analizzato è molto ridotto quindi molta attenzione all’omogeneità del campione per rendere l’analisi significativa - l’analisi in kit non è valida ai fini della determinazione del rispetto dei limiti normativi - più incertezza sull’interferenze cambiamenti nella qualità dei reflui Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche soprattutto quando Caratt. biologiche sopravvengono significativi Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - TITOLAZIONE La TITOLAZIONE si esegue mediante aggiunta di una soluzione a titolo noto (soluzione standard) di un composto in grado di reagire con il parametro cercato fino a che la reazione non è ritenuta completa: raggiungimento del punto equivalente Il raggiungimento del punto equivalente viene rilevato mediante osservazione del cambiamento di una proprietà della soluzione: - colore - pH - potenziale red-ox Il calcolo della concentrazione è fatto in base alla reazione e alla quantità di titolante aggiunto. Per il calcolo della quantità incognita del composto di interesse ci si basa sul fatto che al punto equivalente il numero di equivalenti del composto e del titolante sono uguali. Infatti, per definizione, in termini di equivalenti due reagenti reagiscono sempre in rapporto 1:1 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - TITOLAZIONE Titolazioni acido – base: la quantità di acido o di base presente in una soluzione si valuta attraverso un procedimento chiamato titolazione, per cui una soluzione di acido viene titolata con una base e, viceversa, una soluzione di base viene titolata con un acido Il raggiungimento del punto equivalente viene individuato per mezzo della presenza di indicatori ovvero sostanze che cambiano colore in funzione del pH della soluzione pH 10 9 8 Punto equivalente 7 6 0 5 10 15 20 Volume soluzione titolante (mL) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - SPETTROSCOPIA La tecnica strumentale della SPETTROSCOPIA sull’interazione della luce con le soluzioni si basa - Trasmittanza (T) = I1/I0 - Assorbanza (A) = log I0/I1 - l = cammino ottico (cm) Soluzione da analizzare A = log (Io/I) = ε l c Legge di Lambert-Beer ε = assorbanza specifica molare (l/cm mol) c = concentrazione (mol/l) l = cammino ottico (cm) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - SPETTROSCOPIA E’ necessario costruire una curva di taratura che metta in relazione l’assorbanza ad una certa lunghezza d’onda con la concentrazione Come per tutte le determinazioni spettrofotometriche la presenza di colore o di solidi in sospensione può alterare la misura Assorbanza a3 a2 a1 c1 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche c2 c3 Caratt. biologiche Concentrazione Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - SPETTROSCOPIA Spettroscopia di assorbimento molecolare Sorgente luminosa Selettore lunghezza d’onda Rivelatore e registratore Campione Con questa tecnica si possono analizzare molti parametri chimici: Azoto nitrico Azoto ammoniacale Azoto nitroso Fosfati Cloruri Calcio Magnesio Ferro Introduzione Caratt. fisiche COD Tensioattivi non ionici Argento Cadmio Solfato Potassio Manganese Azoto totale Caratt. chimiche Caratt. biologiche Ossigeno Ozono Piombo Colore Trasmittanza Alluminio ….. Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - SPETTROSCOPIA Spettroscopia di assorbimento molecolare: esempio di spettrofotometro Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - SPETTROSCOPIA Spettroscopia di assorbimento atomico Sorgente luminosa Selettore lunghezza d’onda Bruciatore Rivelatore e registratore Spettroscopia in emissione Bruciatore (sorgente luminosa) Selettore lunghezza d’onda Rivelatore e registratore Si tratta di tecniche idonee alla rilevazione dei metalli in genere: Sodio Cadmio Piombo …... Boro Zinco Cromo Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ANALISI - CROMATOGRAFIA Le TECNICHE CROMATOGRAFICHE si utilizzano per l’analisi delle sostanze organiche Gli indici utilizzati per il contenuto organico (BOD, COD, TOC), non forniscono alcuna indicazione sul tipo di sostanze presenti Le tecniche cromatografiche si basano sugli equilibri di ripartizione delle sostanze organiche tra una fase fissa ed una fase stazionaria: conoscendo le due fasi, si riconosce un composto dal tempo che questo impiega ad attraversare la colonna cromatografica In base alle fasi utilizzate si hanno molte tecniche cromatografiche - Gas cromatografia (fase mobile gassosa) - Cromatografia liquida (fase mobile liquida) Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ACQUE NATURALI Pioggia Varese Residuo a 180 °C mg/l pH Unità pH Conduttività µS/cm BOD mgO2/l Durezza °F Calcio mg/l Magnesio mg/l Sodio mg/l Potassio mg/l Ammonio mg/l Solfato mg/l Nitrato mg/l Cloruro mg/l Idrogeno mg/l carbonato Introduzione Caratt. fisiche 4.5 29.7 0.78 0.3 0.41 0.11 1.1 4.5 2.9 1.1 0 Caratt. chimiche Lago Maggiore 7.2 136 6.8 21 3.8 2.1 1.5 <0.01 29 3.7 1.7 45 Caratt. biologiche Acqua sott. Pavia Acqua sott. 2 Milano Mare Liguria 230 7.1 330 0.79 17.6 52 11 801 1.1 <0.01 17 1 6 207 630 7.3 850 0.4 42.7 135 21.8 19.3 2.4 <0.01 127 18 31 335 37720 460 458 1332 11286 432 2858 20260 140 Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ACQUE MINERALI Temperatura Residuo a 180 °C pH Conduttività BOD Durezza Calcio Magnesio Sodio Potassio Ammonio Solfato Nitrato Cloruro Idrogeno carbonato Introduzione Caratt. fisiche San Benedetto Norda Alisea °C 16.7 9.4 9 mg/l 250 44.5 60.9 Unità pH 7.68 7.5 7.9 400 56 93.5 µS/cm mgO 2/l °F 2.8 4.15 mg/l 46 7.9 12.3 mg/l 30 2 2.6 mg/l 6.8 1.5 2.5 mg/l 1.1 0.5 0.6 mg/l mg/l 4.9 4.5 10.1 mg/l 6.8 2.7 2.5 mg/l 2.8 0.6 0.9 mg/l 293 30.5 41.6 Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa ACQUE REFLUE e DEPURATE Temperatura Residuo a 180 °C pH Conduttività COD Durezza Calcio Magnesio Sodio Potassio Ammonio Solfato Nitrato Cloruro Idrogeno carbonato Introduzione Caratt. fisiche Impianto di Calice Impianto di Pistoia °C mg/l 250 44.5 Unità pH µS/cm mgO2/l °F mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l mg/l 7.67 1775 27 27 70.8 23 318 22 2.55 121.8 5.5 237 357 7.3 720 30 19.8 59.9 12 82 15.5 0.05 58.2 7.74 75.2 240 Caratt. chimiche Caratt. biologiche Tipico Ingresso impianto civile Percolato di discarica 500 7000 10 25 30 0 50 Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.M. 185/03 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 152/06 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa D.Lgs. 31/01 Introduzione Caratt. fisiche Caratt. chimiche Caratt. biologiche Esempi Procedure di campionamento e analisi Normativa