I NOSTRI RICORDI RITROVATI Se la memoria, quel filo

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I NOSTRI RICORDI RITROVATI Se la memoria, quel filo
I NOSTRI RICORDI RITROVATI
Se la memoria, quel filo sottile che ci lega al passato, viene a mancare, ci sentiamo smarriti … i
nostri principali riferimenti se ne sono andati ed il rischio maggiore è quello di perdere anche una di
noi, grossa o piccina che sia…
Ed allora che fare?Dobbiamo sforzarci di ricordare, concentrare le nostre energie nel ricordo.
Spesso, con calma, e con qualche aiuto, possiamo riuscire ad intrecciare il nostro filo sottile e
compiere il miracolo del ricordo ritrovato…
Ricordare, sforzarci di ricordare… appunto, recuperare quel bene prezioso che è la nostra memoria,
il nostro passato, fatto di momenti speciali e di quotidianità: questo è il percorso che la nostra
struttura, attraverso le risorse e le caratteristiche del reparto Gardenia 2, ha deciso d’ intraprendere,
originando il progetto che è sfociato nella pubblicazione “ Le ricette del gardenia, gusti e sapori di
una volta”. Il cuore e la mente ricordano antichi gesti in cucina”.
Che cosa ha significato?
Valorizzare, come un’eredità preziosa, la memoria di ricette della tradizione dei nostri anziani.
Si è tenuto conto di diversi fattori: dalla memoria parzialmente conservata, del fatto che è un reparto
femminile, della cultura e dei luoghi di provenienza delle ospiti ed anche delle situazioni sociali ed
economiche in cui sono vissute.
Le persone coinvolte nel progetto hanno mostrato da subito molto interesse nel ricercare un passato
ricco di affetti, di tradizioni, di sofferenze.
Spesso, durante l’attività, si potevano leggere, sui loro volti tanti sentimenti: sogni, nostalgia ed
emozioni che solo la sensibilità femminile sa esternare.
Le ospiti del reparto, com’è emerso da queste storie di percorsi a ritroso nel tempo, si
accontentavano di poche cose, il fatto di cucire nelle festività qualche piatto gustoso per i loro
famigliari, le rendeva felici ed appagate. Ed ecco, che dopo il ricordo abbiamo sentito il bisogno di
riportare queste ospiti a ritrovare le emozioni simili a quelle provate a quei tempi: preparare
nuovamente quei cibi, tutte insieme e in armonia.
Per fare tutto questo abbiamo scelto l’angolo più luminoso della stanza vicino alla cucina del
reparto che ci è stata messa a disposizione, essendo stata riconosciuta anche dai responsabili, la
validità del progetto presentato.
Il loro entusiasmo è veramente tanto, così come l’attenzione e la capacità di decidere in piena
autonomia la qualità e la quantità degli ingredienti per la realizzazione dei piatti che di volta in volta,
venivano suggeriti dalle stesse ospiti nell’ambito del settino allestito dall’animatrice.
Infine, ecco giunto il momento del convivio. Prepariamo i tavoli nella sala animazione con tovaglie
colorate e allegre: tutte le ospiti aiutano ed anche gli operatori sono in fermento. Questo momento,
di per se semplice, si trasforma ad ogni occasione in una bella festa, al punto che alla fine vengono
intonati canti popolari che allietano il clima già gioioso del momento.
Alcune volte, partecipano all’occasione anche i parenti!Tutti siamo orgogliosi, abbiamo superato un
traguardo che ci sembrava impossibile, anche solo da raggiungere!! Le ricette gustose e condivise
sono quelle recuperate dal cilindro della memoria, quelle originali, fatte come un tempo con
ingredienti semplici e tanta semplicità!
Siamo soddisfatti, tutti quanti, ma.. ecco spuntare un’altra idea: realizzare una raccolta da
tramandare.
Una cosa semplice, con fotografie a corredo che documentano i momenti più importanti e
significativi.
A questo aggiungiamo anche un segnalibro colorato realizzato con pazienza dalle nostre ospiti con
filo di cotone intrecciato e relativa pappina. L’opuscolo è pronto. Opuscoletto, ci domandiamo: per
noi è il più bello del mondo!!!
E’ stato un successo: è piaciuto a tutti i responsabili, sull’onda di questo entusiasmo, pensano di
farne un ricettario”vero” e di donarlo a parenti ed ospiti in occasione delle feste natalizie. Che
gradita sorpresa!!
E’ vero, le difficoltà sono state tante, ma è bello superarle, avendo davanti gli obiettivi chiari e
finalizzati.
Il primo, quello di rammentare, ricostruire, ricordare con le nostre fantastiche anziane, poi quello si
sperimentare e cucinare, assaggiando i nostri manicaretti. E ancora avanti, riscrivere con una nuova
grafica, impaginare e rilegare, coinvolgendo nei diversi passaggi le nostre antiche cuoche.
Qualcuna sferruzza ancora e, con gesti ritrovati, annoda altri fili e crea la cordicella che serve da
segnalibro…
L’animatrice del Gardenia
Nilla Cella