I Classici facili raccontati da Carlo Scataglini: intervista

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I Classici facili raccontati da Carlo Scataglini: intervista
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04-09-2015
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pubblicato venerdì, 4 settembre 2015 da Roberto Russo in Mondolibri
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I Classici facili raccontati da Carlo
Scataglini: intervista
I classici facili è il titolo
d i u n a nuova collana
delle Edizioni Centro
S t u d i E r i c k s o n c h e
presenta testi classici
della letteratura per
ragazzi in maniera
semplificata, per
LIBRI
FILM
VINO E LIBRI
L’ultimo arrivato, di Marco
Balzano
favorirne la lettura da
parte dei più giovani.
Curatore della serie è
C a r l o S c a t a g l i n i,
formatore sulle
metodologie di recupero
e sostegno. Lo abbiamo
La regina dei castelli di carta, di
Stieg Larsson
intervistato per
conoscere meglio
Harry Potter e i Doni della Morte,
di J. K. Rowling
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questo interessante
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progetto editoriale.
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I t a l o C a l v i n o
CONTINUA A LEGGERE
sosteneva che “un
classico è un libro che Ant-Man, film dell’Universo
Marvel: trama e recensione
non ha mai finito di
dire quel che ha da
dire”. Qual è la sua
definizione di
classico, invece?
Avengers Age of Ultron: trama e
recensione
Il classico unisce
generazioni: emozioni e
desideri dei bambini e
dei loro insegnanti e
genitori. Un classico
Cenerentola, film di Kenneth
Branagh
dice sempre qualcosa a
tutti e lo dice in maniera
originale a ciascuno. Ciò
che a volte stupisce, poi,
CONTINUA A LEGGERE
è la modernità dei
classici, la capacità visionaria di inventare paradossi che poi si avvicinano alla
“A volte ritorno” di John Niven
con “Lacryma Christi” Cantina
Grotta del Sole
realtà, come il paese di Acchiappacitrulli di Collodi in cui vengono liberati solo i
colpevoli, oppure i “grandi” di Saint-Exupéry che danno importanza solo alle cose
che si possono quantificare in cifre.
Se proprio devo dare una definizione dico: Un classico è un libro che unisce i
desideri delle diverse generazioni attraverso una passione visionaria che diventa
quasi universale.
“Come smettere di farsi le
seghe mentali e godersi la vita”
abbinato al Moscato Volo di
farfalle
Sono pochi i libri che diventano dei veri classici in tal senso, non è facile!
Alcuni testi ritenuti classici, però, sono noiosi, forse perché troppo lontani
nel tempo: quale classico per ragazzi lei ritiene fondamentale e quale
sopravvalutato?
Alcuni testi sono lontani, è vero.
“L’amour gourmet” e lo Sfursat 5
stelle
Alcuni però sono presentati in maniera poco passionale, direi quasi fredda e
asettica. Non ci dimentichiamo che spesso la prima lettura dei classici viene fatta
dagli adulti per conto dei piccoli e questo non sempre funziona bene. Ricordo che
alle superiori mi innamorai di Pirandello per come il mio prof di italiano ci lesse in
classe L’uomo dal fiore in bocca. Fu un momento memorabile. Il silenzio della
classe fu qualcosa di irreale e poi molti di noi comprarono e lessero le raccolte di
novelle di Pirandello.
CONTINUA A LEGGERE
Al di là di queste considerazioni, per me il classico fondamentale è proprio Il piccolo
principe. Faccio fatica invece a trovarne uno sopravvalutato. Se proprio devo, dico
Cuore di De Amicis.
Le prime due uscite della collana I classici facili sono Pinocchio e Il piccolo
principe: perché proprio questi due? E ci può anticipare quali saranno gli
altri titoli?
Pinocchio e Il piccolo principe sono i miei due classici preferiti. E anche i più letti
nelle scuole primarie e anche successivamente. Diciamo che in Erickson, la Casa
Editrice di Trento per la quale scrivo, non abbiamo avuto dubbi sulle prime due
uscite. Qualche dubbio in più per le prossime uscite, ma dovrebbero essere Alice
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nel paese delle meraviglie e Il mago di Oz. Splendidi entrambi!
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Come è strutturato
ogni titolo della
collana?
I libri della collana I
classici facili d e l l e
Edizioni Erickson di
Trento sono
logicamente
suddivisi in capitoli.
In apertura di
ciascun capitolo
vengono presentati
anticipatamente i
personaggi che si
incontreranno. Viene
poi sintetizzato in
due frasi ciò che è
successo subito
prima e poi cosa
succederà nel
capitolo. Altri
strumenti di
facilitazione sono il
glossario delle
parole difficili e la
spiegazione di
alcuni modi di dire.
Ogni capitolo può
essere poi ascoltato
come audiolibro
attraverso lo
smartphone o il
tablet con quel
fantastico strumento
che è il QR-code. I
t e s t i s o n o
ovviamente
semplificati ma non
viene assolutamente
stravolto il senso
della storia, né
vengono meno le
suggestioni e le
metafore che i
classici propongono.
A chiusura di libro ci sono poi circa dieci pagine di divertenti attività che consolidano
e rendono maggiormente attiva la comprensione del testo.
Anche se i libri per ragazzi sono sempre in crescita, si sente spesso dire che
noi italiani leggiamo poco: qual è la sua esperienza in merito? È vero?
Oppure si tratta di una scusa accampata da diversi editori che non sanno
più intercettare i “gusti” dell’oggi?
Che si legge sempre di meno è innegabile. Forse però sono ancora i bambini e i
ragazzi i lettori migliori. Per questo bisogna insistere su di loro, cercare
sicuramente di avvicinare i loro gusti e le loro inclinazioni. Bisogna poi permettere a
quell’enorme fetta di che vorrebbe ma non riesce di rientrare nel gruppo dei lettori. A
volte basta veramente poco per facilitare un testo e farne scoprire il fascino e la
magia. Da diversi anni mi occupo di facilitazione del testo e non c’è niente di più
bello della soddisfazione che si vede nel volto di un bambino che finalmente vuole e
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può leggere, perché messo nella giusta condizione per farlo.
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Alla vigilia della
riapertura di un
nuovo anno
scolastico,
potrebbe dare
qualche consiglio
ai suoi colleghi
insegnanti per
semplificare i
compiti scolastici
e rendere così la
scuola un luogo in
cui si occupa
lietamente il
tempo libero,
etimologicamente
parlando, invece
che una noia
senza fine?
Gli insegnanti sanno
bene come fare… io
do soltanto due
spunti.
Il primo: realizziamo
in classe un
laboratorio di
facilitazione del
testo.
Responsabilizziamo
gli stessi studenti,
piccoli e grandi.
Come possiamo
rendere più facile un
testo narrativo o
disciplinare più
f a c i l e , p i ù
comprensibile? E
soprattutto, come
facciamo a renderlo
fruibile da tutti,
anche dagli studenti
con bisogni speciali
o disabilità? Diamo
agli alunni alcuni
semplici strumenti di
facilitazione e di semplificazione e poi lasciamoli fare. Per esperienza so che loro
sono in grado di realizzare cose molto efficaci, fantastiche! Lavorare sulla
facilitazione di un testo, poi, permette la crescita di tutti, sia di chi fruisce poi del
testo semplificato, sia (soprattutto) di chi quel testo facilitato lo ha realizzato.
Il secondo spunto: facciamo innamorare i ragazzi della lettura. Facciamo come quel
mio prof di italiano delle superiori che ci lesse con straordinaria passione quella
novella di Pirandello. Ho conosciuto tanti insegnanti della scuola primaria che
aprono la giornata scolastica con la lettura ad alta voce di una storia, di un
romanzo. Per un mese, tutte le mattine, un pezzetto al giorno. Pochi bambini
resistono. La maggior parte va a comprarsi quel libro e lo legge in gran segreto da
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solo. Per scoprire subito cosa succede dopo…
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