Azione A5 - contributo al piano d`azione nazionale
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Azione A5 - contributo al piano d`azione nazionale
Progetto LIFE Natura N. LIFE06NAT/IT/000026 Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Contributo alla conoscenza dell’ecologia della specie nell’area di progetto e nella Provincia di Foggia Settembre 2009 A cura di: Fulvio Cerfolli, Vincenzo Rizzi, Matteo Caldarella, Domenico Guerra, Michele Bux La foto di copertina estratta dal sito www.neophron.com) LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus INDICE Il Capovaccaio........................................................................................................................5 Caratteri distintivi...................................................................................................................6 Distribuzione..........................................................................................................................6 Popolazione ..........................................................................................................................7 Popolazione in Provincia di Foggia.......................................................................................9 Habitat ...................................................................................................................................9 Riproduzione .......................................................................................................................10 Movimenti e svernamento ...................................................................................................10 Categorie di tutela: ..............................................................................................................11 Conservazione a livello locale ...........................................................................................11 Minacce a livello locale .......................................................................................................12 Attività di conservazione in loco...........................................................................................16 Azioni di conservazione proposte .......................................................................................22 3 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Il Capovaccaio Coppia individui adulti (Foto: www.neophron.com) Classificazione sistematica (Amori G. et al, 1993) Phylum: Chordata Classe: Aves Ordine: Accipitriformes Famiglia: Accipitridae Genere: Neophron (Savigny, 1809) Specie: percnopterus (L., 1758) Nome comune: Capovaccaio o Avvoltoio degli Egizi Nome in inglese: Egyptian Vulture Nome in spagnolo: Alimoche Biometria (Brichetti P. & Fracasso G., 2006) Lunghezza totale: mm 600-700; Apertura alare: mm 1550-1700. Ala: Maschio 478516 mm (17 esemplari), Femmina 475-514 mm (12 esemplari); Becco: M 29-34 mm (13 esemplari), F 29-33 mm (12 esemplari ); Tarso: M 78-87 mm (13 esemplari), F 78-90 mm 5 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus (9 esemplari); Coda: M 227-260 mm (9 esemplari), F 240-260 mm (9 esemplari); Peso: MF 1584-2180 g. Caratteri distintivi Rapace di dimensioni medio-grandi. E’ il più piccolo tra gli avvoltoi europei. D'aspetto caratteristico, con capo relativamente piccolo con il becco piuttosto lungo e sottile gialloarancione con punta più scura tendente al grigio fumo-nero, l'ampia porzione anteriore della faccia arancione completamente nuda e l'aspetto arruffato delle piume che la circondano. Quando posato, appare piuttosto alto sulle zampe rosate relativamente lunghe e sottili, che gli permettono di muoversi sul terreno con facilità, anche correndo. Silhouette di volo inconfondibile, per le ali d'aspetto rettangolare, essendo lunghe e larghe, il capo relativamente piccolo ad estremità (becco) sottile e soprattutto per la coda decisamente cuneata ma più corta della larghezza dell'ala. Volo attivo più frequente e sciolto che negli altri avvoltoi; rotea con le ali piatte o appena arcuate, mentre in planata queste vengono spinte leggermente in avanti, con angolo carpale piuttosto netto. Frequenta una grande varietà di ambienti aperti, anche coltivati, ma per nidificare utilizza di preferenza pareti rocciose, ma talvolta anche alberi e manufatti. Opportunista e tendenzialmente, confidente, soprattutto in quelle zone (generalmente extra-europee) dove si comporta da commensale dell'uomo. Quasi sempre solitario o in coppia, ma occasionalmente in gruppi di 1-2 decine (eccezionalmente attorno al centinaio) di individui durante le migrazioni, presso fonti di cibo concentrate o in dormitori comuni. Di solito silenzioso (Brichetti P. & Fracasso G., 2006). Da adulto la colorazione complessiva è biancastra, con sfumature da grigio-bruno a giallastro nella porzione anteriore del corpo. In volo appare vistosamente bianco-nero e visto da sotto ricorda per distribuzione dei colori la cicogna o il pellicano ma con una sagoma completamente diversa. Iride da bruno a rosso-arancio. Parti nude del capo da giallo a giallo-arancio, più brillante ed intenso con l'età. Becco nero, più chiaro alla base. Zampe da rosa a giallo dorato. Nessuna apprezzabile differenza nel piumaggio tra stagioni e tra i sessi (Brichetti P. & Fracasso G., 2006). Distribuzione Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale. Regione Paleartica occidentale. 6 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Adulto in volo – Parco Nazionale di Monfrague (Spagna) (Foto: Fulvio Cerfolli) Neophron percnopterus occupa un ampio reale con popolazioni residenti isolate ad occidente nelle isole di Capo Verde e nelle Canarie, interessate da fenomeni migratori in Marocco, Algeria (Ceccolini et al., 2006) e parte dell’Africa occidentale. Una piccola popolazione residente persiste in Angola e in Namibia. La gran parte delle popolazioni residenti si presentano in Etiopia e nell'Africa orientale, l'Arabia ed il subcontinente indiano. Gli uccelli migratori si riproducono nell’Europa meridionale, dalla Spagna occidentale, attraverso il Mediterraneo, il Caucaso sino all'Asia centrale nel Pakistan, in India del Nord e nel Nepal. Questi uccelli svernano oltre che entro il proprio areale anche nella regione africana del Sahel (Forsman D., 2003). In Italia la specie è migratrice nidificante (estiva) in Sicilia, Basilicata e Calabria, saltuariamente in Puglia (ultime nidificazioni nel 1983-84 e 1994-99), con scomparsa negli anni '70 in Toscana, Campania e Lazio; in quest'ultima regione ultimo tentativo nel 1981 sui Monti della Tolfa, con ripetute osservazioni estive di adulti negli anni successivi (Cortone & Liberatori 1989). In tempi storici ritenuta nidificante scarsa sulle Alpi Marittime, nella Marernma Toscana, nell’Arcipelago Toscano (Isola del Giglio), nel Lazio, nelle regioni meridionali, compreso l'Abruzzo, e in Sicilia, ma già allora localmente in decremento. Popolazione Le stime della popolazione della specie, a livello mondiale, sono grossolane, ma combinando le cifre di 2.900-7200 coppie in Europa, più di 2000 coppie in Asia centrale, qualche migliaio di coppie del subcontinente indiano, forse 1000 coppie del Medio Oriente 7 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus e forse più di 7500 coppie in Africa la cifra dovrebbe aggirarsi tra 30.000-40.000 individui maturi. Negli ultimi 30 anni, il declino della popolazione europea è stimato essere maggiore del 50%. In Spagna, che con circa 1.300 coppie costituisce l’area con circa il 40% della popolazione riproduttiva europea, la superficie idonea per l’ecologia della specie è diminuita del 25% tra il 1987 e il 2000 causando un declino numerico maggiore del 50%. Simili declini sono segnalati in Medio Oriente, per esempio 50-75% in Israele. Nell'Oman la popolazione è stabile e 1.000 individui sono residenti stabilmente sull'isola di Socotra. Le popolazioni residenti in Africa inoltre sembrano declinare numericamente, comprese quelle in Etiopia e Djibouti, in Angola e in Namibia (dove rimangono appena 10 coppie). A causa degli individui migranti la stima esatta delle popolazioni africane permane grossolana. La situazione più critica si sta manifestando in India dove la specie ha subito un declino catastrofico (> 35% all'anno) a partire dal 1999 e dove recenti indagini hanno evidenziato un declino numerico del 68% tra il 2000 e il 2003 (Gill & Wright 2006; BirdLife International, 2008). La popolazione europea ammonta a 2900-7200 coppie, di cui 1000-5000 coppie in Turchia e 1324- 1373 copie in Spagna nel 1988. Il trend mostra una contrazione di areale e un decremento numerico nel corso del XX secolo, con locali estinzioni. Migratrice; le popolazioni delle Canarie e 1sole del Capo Verde sono sedentarie. Sverna principalmente in Africa a sud del Sahara, scarsamente in Mediterraneo e Nord Africa (Brichetti P. & Fracasso G., 2006). In Italia la specie è stimata in 15-20 coppie (Brichetti P. & Fracasso G., 2006). Il trend nazionale mostra un decremento, seguito da fenomeni di estinzione locale. Nel 1976 erano stati stimati a livello nazionale, comprese le isole, 70-80 (90) individui (Bologna 1976). Sulla penisola 29 coppie. nel 1970, 18 coppie nel 1980, 13 coppie nel 1990 e 9 coppie negli anni successivi (Liberatori & Penteriani 2001); In Sicilia 23 coppie negli anni '70, 10-15 coppie a fine anni '80, 3-4 coppie nel 1999 e 10 coppie nel 2000 (Di Vittorio et al. 2000); nel 1988 in Basilicata 2 coppie e 5 coppie in Calabria (Cortone et al. 1991). 8 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Popolazione in Provincia di Foggia La specie scomparsa come nidificante negli anni settanta dal Gargano, aveva ricominciato a nidificare con una coppia per alcune stagioni tra il 1994-1998 per poi abbandonare il sito di nidificazione per varie cause come il disturbo causato da birdwatchers e da fotografi. A partire dal 2006 si sono verificate diverse osservazioni di Neophron percnopterus, si tratta di osservazioni effettuate tutte all’interno della ZPS “Promontorio del Gargano” testimoniando l’importanza di questa area per la specie a livello regionale e nazionale (area più settentrionale d’Italia frequentata dalla specie), di seguito si descrivono nel dettaglio i rilevamenti della specie effettuati dal 2006: • Agosto 2006: 1 es. giovane 1-cy (M.Caldarella) • Giugno 2007: 1 es. adulto presumibilmente 4-5 cy (M.Gioiosa) • Aprile 2008: 1 es. adulto 4-5 cy (V.Rizzi) • Agosto 2009: 2 esemplari adulti 4-6 cy (L.De Lullo - osservazioni al carnaio). Nell’immagine l’individuo adulto osservato nell’estate 2007 (foto M.Caldarella-21giugno 2007) Habitat Tipicamente la specie nidifica sulle sporgenze o in anfratti di basse pareti rocciose, o in affioramenti rocciosi, ma occasionalmente anche in grandi alberi in ambienti caldi e secchi, con vegetazione arborea e arbustiva discontinua spesso nei pressi di corsi d'acqua, circondati da vaste aree aperte e brulle utilizzabili per alimentarsi (pascoli, steppe cerealicole, macchia mediterranea degradata ecc.). Si alimenta in pianura e nelle regioni 9 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus montane preferendo gli spazi aperti, spesso aridi. Inoltre non disdegna le discariche a cielo aperto. La dieta è ampia e comprende carogne e carcasse animali, testuggini terrestri, rifiuti organici, insetti, giovani vertebrati, uova e perfino feci. Neophron percnopterus è solitamente solitario, ma capace di riunirsi nei siti di alimentazione, come i pinnacoli delle discariche e i posatoi degli adulti ancora non in riproduzione. Effettua voli energici quando è in coppia. Diverse popolazioni stanziali su isole mostrano isolamento genetico. I riproduttori che migrano verso nord effettuano lunghe migrazioni intercontinentali (BirdLife International, 2008). Riproduzione Coppie isolate. Nido su roccia, tufo e arenaria, normalmente rioccupato. Occupazione dei siti riproduttivi da febbraio, massimo in marzo. Deposizione delle uova ad inizio aprilemetà maggio; data più tardiva sulla penisola 21 maggio (Liberatori & Penteriani 2001). Covata: 1-2 uova. Nel Parco Nazionale di Monfrague (Spagna), nel tardo Aprile si osservano entrambi i sessi incubare le uova. Incubate dai due sessi per circa 42 giorni. Schiusa asincrona. Involo a 70-90 giorni. Covate annue: 1. Successo riproduttivo: sulla penisola 0,99 juv./cp. e tasso d'involo di 1,27 juv./cp. nel periodo 1986-99; 79 giovani involati nel periodo 1988-99 (n=126) sulla penisola; la produttività risulta correlata negativamente con la distanza dai siti di alimentazione artificiali (Liberatori & Penteriani 2001); 0,89 juv./cp. e tasso d'involo di 1 ,l 3 juv./cp. (n=76) Sicilia nel periodo 1990-2001 (Di Vittorio et al. 2003); 0,7-1 juv. Involati l cp. in Sicilia (Brichetti P. & Fracasso G., 2006). Movimenti e svernamento Migratrice regolare, dispersiva, svernante irregolare; estivante. Movimenti tra fine agostoinizio ottobre (max. settembre) e febbraio-maggio (max. metà aprile-metà maggio); immaturi in transito fino a giugno; associazione ricorrente con il gruccione (Pernis apivorus). Nei siti riproduttivi siciliani individui osservati fino a novembre-dicembre. Nel Mediterraneo centrale maggiori concentrazioni autunnali sulle 1sole Egadi, Marettimo, con 22 individui. Nel 1997 e 70 nel 1998, di cui oltre 1'84% di adulti e max. gruppo di 9 individui (Agostini et al. 2000); movimenti primaverili regolari ma scarsi sullo Stretto di Messina, stimati in poche decine di individui, con max. di 12 individui nel 1999 (Corso 10 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus 2001). Accidentale in Sardegna (3 segnalazioni note al 2001, Grussu 2001) e nelle regioni settentrionali; in Piemonte 5 segnalazioni note, di cui la più recente nel giugno 1999 in prov. di Cuneo (Alessandria et al. 2002). In Friuli-Venezia Giulia 4 osservazioni nel 199395 sul carnaio del Centro Grifoni di Forgaria; in Abruzzo 4 segnalazioni nel 1993-97 (Santone et al. 1999). Recente incremento delle segnalazioni di individui erratici in zone extra-areale. Presenze invernali sporadiche in Sicilia in dicembre e gennaio (Brichetti P. & Fracasso G., 2006). Categorie di tutela: • Species of European Conservation Concern (SPEC) – livello 3 • Direttiva Uccelli 409/79/CEE Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn, Allegato II • CITES Allegato I • Lista Rossa IUCN: EN Conservazione a livello locale Informazioni generali Questa specie subisce, nel suo areale, un ampio e variegato spettro di minacce. Il declino numerico registrato nelle zone africane è probabilmente dovuto alla riduzione drammatica delle popolazioni selvatiche di ungulati e, in alcune zone, dall’overgrazing da bestiame, a livello locale probabilmente non sussistono tali minacce sia per la quasi totale assenza di ungulati selvatici anche nel passato sia per la presenza di un notevole numero di bestiame domestico tenuto spesso allo stato brado. La dispersione, l'avvelenamento da piombo (derivante dall’uso di piombo per le pallottole per la caccia), l'avvelenamento diretto e la folgorazione (causato dai fili delle linee elettriche) stanno decimando le popolazioni europee. Nell’Unione Europea, i regolamenti introdotti nel 2002 che controllano l'eliminazione delle carcasse animali hanno ridotto notevolmente la disponibilità trofica per la specie e in maniera considerevole soprattutto in Spagna e in Portogallo dove attraverso la chiusura delle tradizionali “muladares" si stanno osservando declini consistenti nelle popolazioni di avvoltoi. Anche a livello locale le norme sanitarie hanno influito negativamente nei confronti delle specie necrofaghe, sebbene grazie alla presenza di bestiame allo stato brado le possibilità trofiche possono ancora 11 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus supportare la presenza di tali specie per il fatto che dal momento della scoperta (del decesso di qualche esemplare di bestiame domestico) al momento della rimozione della carcassa possono trascorrere anche diversi giorni. I residui di antibiotici presenti nelle carcasse di bestiame allevato intensivamente possono aumentare la predisposizione dei nidiacei verso le patologie. L'esantema aviario è stato segnalato come causa di mortalità in Bulgaria. Il Diclofenac, un medicinale antinfiammatorio non-steroideo, usato spesso per il bestiame, risulta mortale per gli avvoltoi del genere Gyps una volta ingerito dalle carcasse del bestiame, e sta determinando i recenti repentini declini in India. Il Diclofenac è tossico per rapaci, cicogne, gru e gufi, ciò suggerisce che gli avvoltoi di altri generi potrebbero essere suscettibili agli effetti di queste sostanze. Sembra plausibile che il Capovaccaio non sia stato esposto precedentemente al Diclofenac in quanto escluso per competizione dalle carcasse animali utilizzate dagli avvoltoi del genere Gyps. A partire dal 2007 il Diclofenac è stato introdotto per scopi veterinari in diversi paesi africani. A livello locale i problemi più gravi possono manifestarsi per avvelenamento derivante dall’uso illegale di bocconi avvelenati. Sul Gargano, in particolar modo, la recente ricolonizzazione del territorio da parte del Lupo (Canis lupus) e la presenza di feral dogs , contribuiscono all’aumento dei casi di utilizzo illegale da parte di allevatori, cacciatori, etc.. Purtroppo attualmente non si è a conoscenza della reale incidenza di tale problematica. Anche la competizione per i siti di nidificazione con Gyps fulvus riduce significativamente il successo riproduttivo del Capovaccaio, sebbene a livello locale tale problema non sussista. Una problematica di rilevante importanza a livello locale è la presenza di linee elettriche (alta e media tensione) passanti su valloni e aree trofiche e la presenza di numerosi impianti eolici nell’area del subappennino e del Tavoliere che potrebbero avere reali incidenze negative in relazione ad individui in migrazione e per la eventuale ricolonizzazione di alcune aree. Ulteriore problematica a livello locale è la pratica , spesso illegale, dell’arrampicata proprio nei siti di maggiore rilevanza per la nidificazione della specie. Minacce a livello locale Sono state considerate le minacce che a livello provinciale influiscono o potrebbero influire negativamente sia nei confronti degli individui che ancora frequentano le aree idonee, sia 12 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus nei confronti della possibilità di ricolonizzazione ed eventuale aumento della popolazione. Le minacce sono elencate in ordine di importanza: • distruzione e trasformazione habitat trofico-riduzione risorse trofiche • attività del tempo libero • elettrocuzione e collisione con strutture aeree • avvelenamenti • avvelenamento da piombo • pesticidi ed altri agenti inquinanti • uccisioni illegali • prelievo di individui, uova e pulli Distruzione e trasformazione habitat trofico-riduzione risorse trofiche La conversione dei pascoli in terreni agricoli ha comportato una banalizzazione degli agro ecosistemi tradizionali, tale evento è spesso associato ad una crescente urbanizzazione (nuove strade, abitazioni, capannoni, ecc.) che ha comportato l’alterazione di consistenti porzioni dell'areale idoneo alla specie a livello provinciale. La meccanizzazione e l'utilizzo di biocidi sono state causa della riduzione delle biodiversità è in modo particolar degli invertebrati provocando un calo della produttività. La conseguenza di tali trasformazioni è con buona probabilità causa diretta e indiretta della riduzione di prede di cui la specie si nutre. Più recentemente il tumultuoso sviluppo di infrastrutture legate alla produzione di energia (centrali, torri eoliche, campi fotovoltaici, cavidotti) può essere causa di ulteriore frammentazione dell'habitat trofico e causa di mortalità diretta per collisione/elettrocuzione. La diminuzione delle risorse trofiche rappresentate dalla presenza di carcasse di bestiame domestico/fauna selvatica, è sicuramente una delle minacce che maggiormente ha influito sulle possibilità trofiche per la specie, ciò con particolare riferimento alle norme sanitarie che nel corso dell’ultimo decennio hanno portato alla chiusura della maggioranza delle discariche a cielo aperto presenti nell’area considerata e nei siti di idoneità ambientale per la specie (ma anche per Milvus milvus e Milvus migrans) che garantivano un notevole apporto trofico così come la rimozione delle carcasse di animali domestici. Rilevanza: alta Attività del tempo libero: 13 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus La scarso disponibilità di siti idonee per la riproduzione della specie, rende tali siti vulnerabili sia per la frequentazione legata all'escursionismo e alle attività sportive sia per l'eventuale aumento di infrastrutture. In relazione alle attività del tempo libero l’abbandono dei siti riproduttivi per rapaci rupicoli sono state determinati prevalentemente dalla pratica dell’arrampicata (anche illegale) nonché da attività di fotografia naturalistica (si rammenta che proprio per quanto riguarda l’ultima nidificazione accertata della specie nell’area di intervento furono effettuate riprese fotografiche da distanza ravvicinata del sito di nidificazione). Anche le attività di monitoraggio per finalità di studio e di documentazione rappresentano una fonte di disturbo se effettuate con protocolli non impostati cautelativamente. Lo stesso disturbo può essere causato da attività di birdwatching e da attività di raccolta di prodotti naturali (asparagi, funghi, etc.) che portano, anche involontariamente, alla frequentazione umana anche nelle prossimità dei siti di riproduzione. Rilevanza: alta Elettrocuzione e collisione con strutture aeree Esistono diversi casi riportati nella letteratura internazionale. In generale si tratta di giovani più esposti al rischio di elettrocuzione e di collisione per la loro innata curiosità che li spinge a movimenti di erratismo, nonché per la minore padronanza delle tecniche di volo. A livello locale la presenza di linee passanti sui valloni pedegarganici nonché l’aumento di linee elettriche generale che si è avuto nell’ultimo decennio possono determinare episodi di elettrocuzione e collisione tanto più gravi se rapportati alla rarità delle specie coinvolte come per il Capovaccaio. A tal proposito si può considerare che la presenza delle linee elettriche passanti sui valloni pedegarganici potrebbe essere stata la causa determinante l’estinzione locale di Bubo bubo. Analogamente per quanto riguarda le centrali eoliche (con particolare riferimento a Subappenino dauno e Tavoliere) risultano fondati i rischi relativi agli impatti da collisione, nonché indirettamente per la sottrazione di habitat. Rilevanza: alta Avvelenamenti diretti L’uso di biocidi per il controllo dei randagi e dei canidi selvatici attualmente non è una pratica diffusa in provincia di Foggia, sono segnalati solo casi sporadici, anche se potenzialmente tale rischio non è da sottovalutare visto quanto verificatosi in altre regioni 14 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus meridionali come la Sicilia dove tale uso ha certamente hanno concorso al declino della popolazione di Capovaccaio. Sebbene l'uso di esche avvelenate sia una pratica oggiin aumento, SALVO (1994) cita il caso di due coppie di Capovaccaio rinvenute morte avvelenate nei pressi dei nidi; un altro caso è noto per il 1990, quando due adulti morti avvelenati e le loro uova sono stati recuperati in un nido (SEMINARA in LO VALVO et al., 1993). Per quanto riguarda la contaminazione da parte di pesticidi, le analisi effettuate sui tessuti dei due individui rinvenuti morti nel 1990 non hanno comunque evidenziato concentrazioni elevate di cloroderivati organici (MARSILI & MASSI, 1991). A livello locale la pratica illegale di utilizzo dei bocconi avvelenati sembrerebbe in aumento in seguito alla ricolonizzazione, con riferimento al Gargano, da parte di Canis lupus, che insieme alla presenza di feral dog contribuisce all’aumento di tali episodi soprattutto da parte di allevatori che hanno subito uccisioni di bestiame. Rilevanza: alta Avvelenamento da piombo e da altri agenti inquinanti La presenza di piombo nell'ambiente (pallini, scarichi) rappresenta un potenziale rischio in quanto potrebbe entrare nella catena alimentare . Attualmente a differenza degli uccelli acquatici i danni relativi alla sindrome del saturnismo sugli uccelli da preda è molto scarsa. A livello locale si ritiene che tale incidenza, attualmente, non abbia potenziali effetti in quanto gli esemplari di fauna uccisi dai cacciatori e non rimossi (mancato recupero per ferimento e successivamente allontanamento degli esemplari non colpiti a morte) sono molto rari con particolare riferimento agli ungulati e al fatto che la specie è presente (aprile-agosto) durante il periodo di chiusura dell’attività venatoria. In relazione all’utilizzo di biocidi in agricoltura e la presenza di altri agenti inquinanti, analogamente a quanto riscontrato per alcune specie di rapaci, è ragionevole ipotizzare che tali sostanze possano comportare una riduzione della fertilità della specie e, in generale un rischio diretto, per la sopravvivenza della specie. Rilevanza: bassa Uccisioni illegali Benché la specie risulti sottoposta da molti anni a uno stretto regime di tutela, casi di bracconaggio o incidenti di caccia si possono verificare. I danni più gravi si verificano nel caso di abbattimento di individui adulti. 15 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Allo stesso tempo anche il disturbo causato dalla presenza di bracconieri in prossimità delle pareti di nidificazione può determinare l'allontanamento degli animali. Tale minaccia risulta comunque di bassa rilevanza anche per le abitudini migratorie della specie che risulta assente durante la stagione venatoria. Rilevanza: bassa Prelievo di individui, uova e pulli Si ritiene che tale pratica diffusa nel passato a fini di collezionismo è decisamente ridimensionata rispetto agli anni '70 e attualmente non risulta potere avere effetti negativi sulle specie rupicole. Rilevanza: bassa Attività di conservazione in loco Nell’ambito del progetto LIFE Natura “Rapaci del Gargano” tra le azioni concrete di conservazione mirate alla salvaguardia delle specie di rapaci che nidificano sulle pareti risulta particolarmente significativa quella relativa alla bonifica delle vie di arrampicata. Le attività preliminari hanno consentito l’individuazione del periodo operativo (novembre – 2007) e, con particolare riferimento alle notizie e ai dati pregressi del CSN, la localizzazione dei siti di intervento che rappresentano i siti maggiormente utilizzati dalle specie in passato. I siti individuati corrispondono, inoltre, alle località maggiormente utilizzate dai rocciatori per l’impianto di attrezzature fisse. L’intervento è consistito nella completa asportazione delle attrezzature fisse che, nella pratica della arrampicata sportiva, sono poste in opera sulla roccia lungo le vie di arrampicata, per la salvaguardia e l’incolumità degli sportivi che praticano tali. La loro completa asportazione non causa pericolo ad alcuno, perché l’arrampicata sportiva è impossibile da praticarsi in assenza di tali ancoraggi di sicurezza in parete. L’intervento, quindi, ha comportato la completa eliminazione, dai siti individuati e ritenuti maggiormente a rischio di disturbo per i rapaci, di ogni elemento che poteva spingere i rocciatori illegali (in considerazione del regolamento del Parco Nazionale del Gargano per le località ove è consentita tale attività e delle misure di conservazione delle ZPS della Regione Puglia) ad effettuare le attività di arrampicata. 16 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Tabella riepilogativa delle date e località di intervento Località di intervento Date o periodi di intervento dal 1/11/07 al 10/11/07 12-13-14/11/07 dal 15/11/07 al 24/11/07 26-27/11/2007 “Petrulo-Malpasso” “Vallone Pulsano” “Santa Restituta” “Vallone Grande” La Federazione di Arrampicata Sportiva, nell’ambito di una collaborazione attiva con la Provincia di Foggia si è impegnata a promuovere tramite i portali locali, regionali e nazionali, la diffusione di ogni informazione che miri a far conoscere a tutti gli interessati ogni particolare di questa importante iniziativa, segnalando la messa in disuso dei siti a rischio. Nell’immagine che segue sono evidenziati i siti di bonifica delle pareti rocciose. Di seguito nella tabella si riassumono i dati relativi ai materiali asportati durante la attività di bonifica delle pareti rocciose. 17 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus TABELLA RIEPILOGATIVA MATERIALI ASPORTATI LOCALITÀ LUNGHEZZA VIE ARRIVI SICURE STIMATA DELLE Petrulo - Malpasso Pulsano S.Restituta Valle Grande TOTALI: VIE 720 m 240 m 1.140 m 50 2.150 m ANELLI DI CALATA 18 16 38 5 77 13 16 35 5 69 138 194 410 40 782 8 8 Nella foto la valle di S.Restituta, le vie di arrampicata erano disposte a macchia di leopardo in tutta la valle. In questo sito sono state smontate 38 vie di arrampicata, per un tot di 35 arrivi e n.410 sicure. Il sito rappresenta una delle aree più importanti per la sosta e la nidificazione di diverse specie di rapaci rupicole come il Capovaccaio. Di seguito alcune immagini relative alle attività di bonifica da parte di una ditta specializzata e un particolare del materiale asportato dalle pareti. 18 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus 19 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus 20 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus La realizzazione di tre carnai Nell’ambito del progetto LIFE Natura “Rapaci del Gargano” sono stati realizzati tre punti di approvvigionamento di cibo per necrofagi (carnai) localizzati nei seguenti comuni: Monte Sant’Angelo (loc.Coppa la Pinta), San Giovanni Rotondo (loc.Ruggiano-San Salvatore), Rignano Garganico (loc.Mass.Palagano). la Provincia di Foggia, per mezzo del Servizio Caccia e Pesca, ha avviato la gestione dei carnai dal luglio 2009. A tal scopo è stato elaborato e sottoscritto un protocollo operativo tra il Servizio Caccia e Pesca della Provincia di Foggia e il Centro Studi Naturalistici contenente le modalità di espletamento del servizio di alimentazione dei carnai e quelle relative all'attività di monitoraggio faunistico. Ciascun carnaio viene rifornito con 15 kg settimanali di alimento, il giorno successivo gli operatori incaricati dal CSN effettuano l'attività di monitoraggio per verificare l'efficacia dell'azione. Nell’ambito dell’azione si è potuto constatare l’effetto positivo nei confronti di alcune specie di rilievo come il corvo imperiale (Corvus corax), il nibbio bruno (Milvus migrans) nonché per la specie obiettivo cioè il capovaccaio con la presenza di 2 esemplari adulti (luglio 2009). Nelle immagini alcuni particolari dei carnai realizzati nella ZPS. 21 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Azioni di conservazione proposte Istituzione di vincoli di tutela per i biotopi potenzialmente idonei alla specie Priorità: Alta; Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia; Programma: Istituire adeguati vincoli di tutela in corrispondenza dei siti potenzialmente idonei per la specie, la scelta del tipo di vincolo va effettuata sulla base dei contesti ambientali e sociali in cui i diversi siti sono collocati (es: all'interno del perimetro del parco). Costi: da definirsi, in relazione al numero di siti e al loro status. Misure di sostegno alle attività di allevamento estensivo tradizionale Priorità Alta; Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia, Comuni, Associazioni degli allevatori; 22 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Programma: sostenere e promuovere l'applicazione di tutte quelle misure tese a sostenere l'allevamento tradizionale. Costi: da definirsi; Misure a sostegno delle coltivazioni biologiche Priorità: Alta Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia; Programma: Sostenere e diffondere i programmi comunitari che incentivano la conversioni delle aziende a biologico, aumento dei finanziamenti locali, nazionali ed internazionali al sostegno alle aziende “biologiche”. Costi: Da definirsi; Misure per la conversione da aree agricole in pascolo Priorità: Alta Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia; Programma: Favorire i ritiro dei terreni agricoli e la loro conversione a pascolo mediante l'utilizzo di fondi comunitari e ordinari da parte degli enti territoriali. Costi: Da definirsi, in relazione al numero di siti e al loro status. Implementazione e gesitone di siti di alimentazione artificiale a livello provinciale (carnai) Priorità: Alta Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia Programma: Realizzazione di carnai comunali e loro gestione per incrementare le risorse trofiche con un rapporto fra punti di alimentazione e aree idonee alle specie necrofaghe pari a 1 sito/15.000 Ha circa; Costi: Da definirsi, in relazione al numero di siti. Regolamentazione delle attività escursionistiche e del tempo libero Priorità: Alta; 23 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia Programma: Prevedere limitazioni all'esercizio di attività potenzialmente impattanti sul Capovaccaio nel corso della stagione riproduttiva. Sottoscrizioni di protocolli fra enti, associazioni ambientaliste e associazioni di arrampicatori e speleologi, realizzazione con l’ausilio delle associazioni di attività di miglioramento ambientale (creazione cavità su pareti rocciose, “apertura di buche per la nidificazione” nelle reti di protezione da caduta massi; Costi: Da definirsi, in relazione ai contributi per le associazioni per il miglioramento ambientale e la realizzazione di pareti artificiali per l’arrampicata. Sorveglianza ai nidi e ai carnai Priorità: Alta; Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia; Programma: Predisposizione di attività di sorveglianza e monitoraggio delle aree di maggiore sensibilità nei periodi preriproduttivo e riproduttivo onde prevenire attività ed episodi che potrebbero compromettere l’abbandono dei siti attraverso la predisposizione di protocolli e contributi con associazioni ambientaliste; Costi: da definirsi, in relazione ai contributi per le associazioni e ai protocolli di sorveglianza. Misure per la mitigazione ed eliminazione degli impatti delle linee elettriche e degli impianti eolici Priorità: Alta; Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia Programma: Individuazione delle aree in cui vietare la realizzazione di nuove linee elettriche, interramento e mitigazione degli impatti per le linee più a rischio, realizzazione di un protocollo fra enti, associazioni ambientaliste e gestori delle linee elettriche. Realizzazione di misure di mitigazione e compensazione per gli impianti eolici con fondi a carico dei proprietari degli impianti; Costi: Da definirsi, in relazione al numero di siti e alle misure da intraprendere. 24 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Monitoraggio della popolazione Priorità: Alta; Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia; Programma: Realizzazione attività di monitoraggio tese ad incrementare la conoscenza relativa alla consistenza e alle dinamiche della popolazione; Costi: Da definirsi. Campagna di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica Priorità: Alta; Cronoprogramma: Attivazione del’azione entro due anni; Responsabili: Ente Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia, Provincia di Foggia; Programma: Realizzazione di una campagna di sensibilizzazione con produzione di materiale didattico e divulgativo; Costi: Da definirsi. 25 LIFE06 NAT/IT/000026 – Salvaguardia dei rapaci della ZPS “Promontorio del Gargano” Azione A5 – Contributo all’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale per la specie Neophron percnopterus Bibliografia ∼ Agostini et al. 2000. Avocetta 24: 95-99; ∼ Alessandria et al. 2002. Riv. Piem. St. Nat. 23: 297-338; ∼ Amori et al 1993. Vertebrata, CNR-MATTM ∼ Bergier P. & Cheylan G., 1980. Status, succèss de reproduction et alimentation du vautour percneoptère Neophron percnopterus, en France méditerranéenne. Alauda, 48: 75-97. ∼ BirdLife International 2008. Neophron percnopterus. In: IUCN 2009 IUCN Red List Threatened Species. 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