Lo stimato idraulico aveva una passione smisurata per le moto

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Lo stimato idraulico aveva una passione smisurata per le moto
NOVA MILANESE
Lo stimato idraulico aveva una passione
smisurata per le moto, seconda solo alla
famiglia Il suo grande cuore non ha retto
Biella se ne va all’età di 75 anni Martedì, in
tantissimi per l’ultimo saluto
Gentile, onesto, altruista. «Un grande lavoratore, sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà»,
come ricorda la moglie
Maria Graziella Begato. Il 75enne
Luigi Biella era tutto questo e molto di più. Da tempo malato, il suo grande cuore si è fermato nella
notte tra il 29 e il 30 marzo, «lasciando un vuoto incommensurabile». «Luigi si era ammalato tanti
anni fa – racconta la vedova, con la voce di chi fatica ad accettare una perdita così grande – Ma non
si era mai dato per vinto. E nonostante i suoi problemi, aveva continuato a lavorare e ad essere il
motore di tutta la famiglia. Era un uomo eccezionale». Idraulico nella vita di tutti i giorni, «amava i
suoi clienti come se fossero parte della famiglia». «Aveva iniziato a lavorare quando era solo un
bambino - ricorda la donna - Prima per i “Mariani” di Desio, poi per la “Galizio” di Milano. Aveva
partecipato alla costruzione dell’edificio Pirelli, opera di cui andava fierissimo». Una dedizione, la
sua per il lavoro, che «ha trasmesso a tutti i nostri figli (dal matrimonio con Maria Graziella ne
aveva avuti cinque:
Maurizio,
Alessandro,
Silvia,
Davide e
Federica, ndr), insieme ai suoi tanti interessi». La sua più grande passione? La moto, seconda solo
alla famiglia. Non aveva ancora compiuto i sedici anni quando con i suoi primi risparmi era riuscito
a comprarsi la sua prima due ruote, una «Motom 48». «A 19 anni poi – ricorda la moglie – aveva
finalmente potuto acquistare la moto dei suoi sogni: una “Murini 125”. Quante ne aveva combinate
in sella al suo “gioiellino” (come la chiamava lui). Nell’estate del ’60 aveva persino fatto il giro in
moto dell’Italia, per passare a salutare tutti gli amici novesi che non vedeva da tempo, perché in
ferie o perché partiti per il servizio militare». Dal cuore grande, Luigi aveva partecipato a diverse
missioni di volontariato per conto dei salesiani di Sesto San Giovanni. «Pochi giorni fa- racconta la
donna - era stato contattato da un nostro caro amico, don
Antonio Vincitorio, attualmente in missione in Congo, che gli aveva detto che gli serviva del
materiale per la costruzione di un pozzo. Luigi non ci aveva pensato due volte ad accettare di
aiutarlo e aveva aggiunto, “se avessi avuto 20 anni di meno, quel pozzo l’avrei costruito io con le
mie mani».
Autore:lvs