Assegnazione della borsa di studio

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Assegnazione della borsa di studio
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Assegnazione della borsa di studio
“Giuseppe Ubezio”
Sabato sera, nella sala
polivalente “G.B. Crespi”
di Cerano ha avuto luogo
la cerimonia di consegna
delle borse di studio
“Giuseppe Ubezio”. La
manifestazione, chiamata
“Parole e musica per ricordare”, si ripete senza
interruzioni dal 1991 ed è
stata organizzata, come
ogni anno, dalla Famiglia
Ceranese, in collaborazione con la Scuola Media.
A fare da presentatore,
anche quest’anno vi è stato un personaggio ormai
molto conosciuto in paese: il giornalista televisivo
Marco Graziano, che, con
la sua straordinaria capacità di comunicare e la
sua simpatia, ha introdotto gli ospiti della serata.
Lo spettacolo ha avuto
inizio con la rappresentazione di una divertente
commedia in dialetto ce-
ranese interpretata dagli
alunni del gruppo teatrale.
La vicenda, ambientata
nella Cerano di oggi, raccontava la storia di quattro fratelli che, oberati dai
debiti, ricevevano un inaspettato aiuto dal fantasma del nonno che li aiutava a ottenere i numeri
vincenti alla lotteria. I ragazzi, preparati dalla prof.
Anna De Vecchi, dai prof.
Bolognini e Bolzani, sono
stati molto apprezzati per
la loro disinvoltura nella
recitazione e anche per la
bravura nel pronunciare
battute in un dialetto che
essi avevano ascoltato,
ma non avevano mai parlato prima.
In seguito, un coro di
alunni ha interpretato due
canzoni: la prima di Tiziano Ferro, dal titolo “Indietro”, la seconda “Forse
forse” di Luca Napolita-
no. La solista Chiara di
Lorenzo ha proposto Invece “Disturbia” di
Rihanna. Tutti i brani interpretati dai ragazzi erano accompagnati da un video preparato dai ragazzi
stessi. Nel corso della serata, i signori Angelo Bolzani e Giuseppe Bricco
del Gruppo dialettale della Famiglia Ceranese hanno proposto due testi che
avevano come argomento
la vita a Cerano nei tempi
passati. Il primo testo,
scritto in dialetto ceranese, era una poesia di Nando Mercalli che descriveva l’autunno, così come
veniva vissuto un tempo.
Il secondo era un testo in
tratto dal volume “Sciarän
d’una vòlta” che la Famiglia Ceranese sta per proporre ai soci.
Il momento centrale
della serata è stato, co-
NOTIZIE UTILI
Il digitale terrestre, un altro modo di
vedere la televisione.
Una piccola rivoluzione televisiva che
nei mesi scorsi ha già interessato diverse
regioni italiane, nel primo semestre del
2010, secondo il calendario stabilito,
toccherà anche il Piemonte Orientale e
la Lombardia.
Lo “switch off”, termine inglese che
vuol dire spegnere, decreterà la fine del
vecchio sistema televisivo (che ci ha accompagnati per cinquant’anni) detto
analogico per fare posto al digitale terrestre.
E’ la nuova televisione in sigla DVB-T
che utilizza segnali digitali come quelli
dei computer, di Internet, dei cd e della
telefonia mobile in luogo dell’analogico
che trasmette informazioni basate su variazioni di frequenza o ampiezza dell’onda. In pratica, tra la tivù digitale e
quella tradizionale c’è la stessa differenza che intercorre tra un cd audio e un
vecchio disco in vinile. E’ detta anche
terrestre perché viene trasmessa da ripetitori posti qui sulla terra, non da satelliti che ruotano nello spazio. Ecco
perché, per vederla, bastano le normali
antenne televisive e non servono le parabole.
Per potere continuare a vedere la tv dal
momento dell’entrata in vigore del nuovo sistema di trasmissione, occorrerà
pertanto dotarsi di un apparecchio televisivo con il sintonizzatore digitale incorporato (in vendita in Italia dallo scorso
aprile) od, in alternativa, un apparecchio
decoder da collegare al vecchio televisore (uno per ogni televisore posseduto).
Con il passaggio al digitale, grazie alla
nuova tecnologia, si potranno avere a disposizioni molti più canali. Gratuiti
quelli tradizionale di Rai e di Mediaset,
più alcuni che non c’erano nella vecchia
tivù. Ad esempio Rai4 che ritrasmette
programmi Rai di successo; Rai Gulp e
Mediaset Boeing per i bambini; Rai
Edu per l’istruzione; quelli stranieri Bbc
World e France 24 e la TV cattolica
Sat2000. Sono a pagamento, invece, i
canali di Mediaset Premium e Dahlia
(ex La7 Cartapiù). Non tutti i decoder
però sono in grado di fare vedere le trasmissioni a pagamento e non tutti sono
interattivi. Se si intende acquistare un
nuovo decoder o televisore, per la scelta,
controllare il colore del bollino Dgtvi
che si trova sull’apparecchio. Se è grigio
solo per i canali gratuiti senza interattività; se è bianco, per vedere le trasmissioni a pagamento, ci si dovrà dotare di
un adattatore chiamato Cam senza potere però avere l’interattività; se è blu si
potrà usufruire dei servizi interattivi ed
inserendo la scheda (smartcard) Mediaset Premium e/o Dahlia nell’apposita
fessura (slot) dell’apparecchio, vedere
anche le trasmissioni a pagamento.
Per coloro i quali volessero avere maggiori informazioni, è possibile consultare
presso il nostro ufficio un dossier sull’argomento con formulate 20 domande
con relative risposte per il chiarimento
di ogni dubbio ed alcuni suggerimenti
per come contenere le spese.
Con l’approssimarsi delle feste natalizie,
cogliamo l’occasione per augurare a tutti
i lettori i nostri più sentiti auguri e nel
contempo Vi segnaliamo che l’ufficio di
Via Matteotti rimarrà chiuso dal 22 dic.
2009 al 7 gen. 2010. Si riaprirà martedì
12 gen. 2010.
IL NOSTRO UFFICIO È APERTO
MARTEDI E GIOVEDI
DALLE ORE 9,00 ALLE ORE 11,00
DURANTE IL PERIODO DI:
ASSISTENZA FISCALE 2010
(730, RED, ICI, UNICO)
LUNEDI, MARTEDI E
PROBABILMENTE VENERDI
(dal 16 MARZO al 29 GIUGNO)
DALLE ORE 9,00 ALLE ORE
12,00 E DALLE ORE 14,30
ALLE ORE 17,00
VIA MATTEOTTI, 11 CERANO –
TEL.: 0321. 721871 / 494965
munque, quello della consegna dei premi agli alunni che avevano conseguito
la valutazione più alta agli
esami di terza media dell’anno scolastico 20082009. Il presentatore, dopo aver ricordato la figura
del giovane Giuseppe
Ubezio, prematuramente
scomparso all’età di soli
ventitrè anni, ha chiamato
sul palco gli otto premiati:
Baratti Silvia, De Micheli
Clelia, Gamba Susanna,
Laodemonte Camilla,
Mona Matilde, Russo Alberto, Sgarbossa Flavio,
Spampati Lorenzo.
Il premio è stato loro
consegnato da una ex
alunna della Scuola Media
di Cerano, che undici anni
fa era stata festeggiata
nella medesima occasione,
Ilaria Cornalba, ora assessore all’Istruzione del Comune di Cerano. Oltre al
premio in denaro messo a
disposizione dalla famiglia Ubezio, i ragazzi hanno ricevuto un pacco contenente alcune tra le pubblicazioni più recenti della
Famiglia Ceranese.
Particolarmente commovente è stato il momento in cui i ragazzi
hanno ringraziato la famiglia Ubezio, consegnando
alla signora Giuliana un
mazzo di fiori e rivolgen-
dole parole di affetto.
Al termine della riuscitissima serata, il presidente della Famiglia Ceranese Andrea Quaglia ed il
presentatore hanno ringraziato la famiglia Ubezio, il pubblico e le autorità presenti, quindi hanno
dato appuntamento a tutti
per la prossima edizione
della borsa di studio, nell’anno 2010.
Prima del congedo l’attuale Dirigente scolastica…… e la precedente
Dirigente Concetta De
Marco hanno salutato tutti
coloro che hanno reso
possibile la manifestazione.
Le nuove pubblicazioni
della Famiglia Ceranese
Come ogni anno, a partire dal 1997, la
Famiglia Ceranese augura le buone feste
a tutti i soci offrendo loro un calendario
dialettale del nuovo anno e una nuova
pubblicazione. Una brevissima introduzione (in dialetto ceranese) correda una
bella serie di fotografie. Le immagini
realizzate da Andrea Quaglia e da Sergio
Soattini sono significative ed efficaci: al
centro delle foto sono poste le persone,
donne e uomini ceranesi intenti a svolgere una attività.
Attraverso il “tacuîn” vengono proposte al pubblico ceranese alcune immagini
che documentano il lavoro a Cerano. Ovviamente sarebbe impossibile con solo
dodici immagini ritrarre in ogni aspetto
tutte le attività che si svolgono nel nostro
paese: ci si è dunque limitati a fotografare quei lavori tradizionali che stanno
scomparendo o che sono del tutto scomparsi. Chi si ricorda ancora dell’impagliatore di sedie o delle ricamatrici? Altri lavori sono rimasti ancora vivi nel nostro
paese, ma si sono profondamente trasformati. Il fabbro raramente utilizza l’incudine e la forgia e il contadino non prepara
gli argini della risaia con il badile. Non
sono documentati soltanto i lavori veri e
propri, ma anche quelle attività che un
tempo venivano comunemente svolte in
tutte le case e che il progresso ha spazzato via: nessuno più deve spaccare la legna con l’ascia per preparare il combustibile per il camino; nessuna donna di casa
si sognerebbe di risciacquare il bucato
nelle acque della roggia. L’intento di chi
ha preparato il calendario è stato quello
di farci riflettere solo per un istante sulle
trasformazioni che hanno interessato il
nostro paese.
La seconda pubblicazione che la Famiglia Ceranese distribuisce ai soci è costituita da un libro intitolato “Sciarän d’una
vòlta” che ha come tema i modi di vita di
un tempo. Il libro, diviso in più capitoli,
narra con dovizia di particolari alcuni
aspetti della vita di un tempo. Ognuno
dei capitoli tratta un argomento diverso:
la vita nella casa, i lavori tipici, gli usi
nuziali, le modalità di coltivazione, le feste… Potremmo anche parlare di questo
lavoro come di un mosaico, ogni tessera
del quale rappresenta un tratto di una figura e questa figura completa un po’ la
carta d’identità del Ceranese di una volta.
Possiamo aggiungere che la presente
pubblicazione, da un punto di vista tematico, ben si accorda con il precedente libro intitolato “Insì i giüghévu” dedicato
ai giochi di una volta, poichè anche il
precedente volume può ben definirsi un
testo dedicato alla cultura popolare, della
quale illustra ed approfondisce uno specifico aspetto.
Il lettore ceranese rimane sorpreso nel
leggere la povertà della vita di un tempo
e la fatica fisica che certe attività richiedevano. Oggi sarebbe del tutto impensabile sopportare per un’intera giornata il
lavoro nella risaia o la durezza delle condizioni della vita del “cassonista” Né sarebbero accettabili la povertà del cibo di
un tempo o le ristrettezze economiche
che costringevano alcuni giovani ad emigrare.. Eppure, anche in quelle difficili
condizioni di vita, non mancavano i momenti di allegria: il carnevale, la festa patronale, il Natale erano occasioni durante
le quali ci si divertiva partecipando a riti
collettivi che erano molto sentiti dalle
persone di un tempo. Leggendo questo libro si ha la sensazione che siano passati
mille anni da quando si cenava con una
scodella “ad supa ad scivûl cûm al pän
gialt”” e di un pezzetto di “salåm d’la
dûja”, eppure questo mondo povero è appena trascorso ed è ancora nel ricordo di
coloro che hanno superato i sessant’anni.
Per scrivere questo libro, infatti, non è
stato necessario attingere a fondi di archivio: era sufficiente rivolgersi agli anziani che ricordavano benissimo i tempi
della loro giovinezza e aggiungevano alla
narrazione una grande quantità di particolari personali. Il testo è arricchito da
alcune belle foto tratte da archivi privati
di persone ceranesi che hanno gentilmente prestato le immagini per contribuire alla buona riuscita della pubblicazione .
Il “tacuîn” ed il libro non sono in vendita, ma, come sempre, vengono dati in
omaggio a tutti coloro che rinnovano la
tessera di soci alla Famiglia Ceranese.