1°Anno lezione due - Sio

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1°Anno lezione due - Sio
Morfopsicologia
1°Anno
lezione due
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1° Anno. Lezione due: indice
•
Evoluzione: dal Dilatato al Retratto Estremo………………………………….2
Le cinque tipologie principali (introduzione)…………………………….…….4
Dall’infanzia alla vecchiaia……………………………………………….……6
Collegamento con i Cinque Movimenti della Medicina Tradizionale Cinese…9
•
Ambiente di Elezione e di Correzione……………………………………….23
L’ambiente esterno come luogo di crescita…………………………………...23
Il conosciuto come rifugio…………………………………………………….24
•
Lo studio del viso…………………………………………………………….25
Gli occhi………………………………………………………………………25
Il naso…………………………………………………………………………25
La bocca……………………………………………………………………….27
•
La Fronte……………………………………………………………………..28
I vari tipi di fronte: Solare, Lunare, da Tecnico e da Specialista
Fronti raddrizzate e fronti inclinate
•
Le otto tipologie di Corman (1° parte)……………………………………….33
1) Il Dilatato Atonico………………………………………………………….33
2) Il Dilatato Tonico…………………………………………………………..33
3) Il Retratto Laterale…………………………………………………………34
4) Il Retratto Frontale…………………………………………………………35
5) Il Retratto Estremo…………………………………………………………36
•
La Disimmetria…………………………………………………………..…..37
Disimmetria nelle emifacce…………………………………………………...38
Disimmetria muscolare……………………………………………………......39
Disimmetria strutturale…………………………………………………...…...40
1. Larghezza……………………………………………………………....41
2. Altezza………………………………………………………………....41
3. Profondità……………………………………………………………....42
4. Disimmetria a forma di “S” ………………………………………...…43
5. Disimmetria nei tre piani del viso……………………………………...43
•
Fuoco, Terra, Aria e Acqua: il sottile muove lo spesso…………………….46
•
Ritratti vari della seconda lezione……………………………………….….49
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Evoluzione: dal Dilatato al Retratto Estremo
Le varie tipologie identificate dal prof. Corman furono da lui stesso assimilate alle
varie tappe della vita che ogni essere umano deve superare.
L’opposizione tra Dilatato e Retratto aiuta a comprendere l’evoluzione di un
individuo dall’infanzia alla vecchiaia.
Non tutti seguono il normale percorso dalla dilatazione alle retrazione, può avvenire
anche il contrario, ma diciamo che questo è il movimento normale della crescita.
I bambini possono essere anche molto retratti (i prematuri per esempio), ma è
un’eccezione.
L’adolescenza è un periodo di forte trasformazione, anche se oggi è meno chiara che
nel passato, così come non è più ben definita la differenza nei visi tra uomo e donna.
Per descrivere questo movimento dalla dilatazione alla estrema retrazione possiamo
utilizzare una ANALOGIA con la natura:
“Una lumaca sta dormendo sul fondo del suo guscio, è una DILATATA ATONICA
solo la fame la muoverà da questa situazione; svegliandosi inizia ad agitarsi
trasformandosi in una DILATATA TONICA; quindi esce dal guscio per cercare cibo:
il corpo si allunga ed i recettori sensoriali (le antenne) salgono, in questa fase è una
RETRATTA LATERALE; quando incontra un ostacolo i recettori si ritirano e poi il
corso stesso si ritira trasformandosi in un RETRATTO FRONTALE; se il pericolo è
maggiore la lumaca emette una saliva di protezione, una parete tra lei ed il mondo
esterno e questo corrisponde al RETRATTO ESTREMO”.
Ritroveremo questo processo nel corpo umano!
Gli stessi movimenti li vediamo anche nella vegetazione, quando non c’è acqua.
Possiamo fare la stessa analogia con una giornata di vita quotidiana:
“Quando ci svegliamo siamo spesso dei DILATATI ATONICI e quando ci alziamo
passiamo dalla passività all’attività diventando dei DILATATI TONICI.
Ci laviamo, facciamo colazione e poi usciamo per andare a lavoro e guidando,
lavorando ci dobbiamo adattare alle circostanze esterne, c’è bisogno del dinamismo
del RETRATTO LATERALE; nella routine del lavoro rientriamo nella dilatazione,
ma alla prima difficoltà imprevista dobbiamo interiorizzare, per risolvere il problema,
tendiamo ad isolarci, ad entrare in noi stessi, è la RETRAZIONE FRONTALE
(interiorizzazione).
Se abbiamo finito le nostre energie rientriamo a casa e riposiamo, non c’è più vita, è
la RETRAZIONE ESTREMA DISSECCANTE, ma se c’è ancora forza si può usarla
per altre attività, in questo caso la RETRAZIONE è SUBLIMANTE.
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2
Nel primo caso c’è distruzione, nel secondo c’è sublimazione e sul viso potremo
distinguerle, nell’ultima fase della vita, grazie alla presenza di ARMONIA o
DISARMONIA.
La differenza tra DILATATO ATONICO e DILATATO TONICO è il passaggio
dalla passività all’attività, cioè dal neonato all’infanzia.
Durante i primi mesi il bambino è calmo, dorme di più, ma quando cresce diventa
attivo, vuole toccare tutto, vuole sperimentare, morde le cose, cerca di agire
sull’ambiente. Chi resta dilatato da adulto non cercherà l’avventura nel mondo, ma
più probabilmente continuerà il lavoro dei genitori, resterà nel “conosciuto”,
“rassicurante”, resterà nella sua città avrà difficoltà a cambiare lavoro.
Sarà un costruttore, ma non molto inventivo, riprodurrà come il bambino piuttosto
che creare nuove strutture.
Poi arriva l’adolescenza, che è un periodo di dinamismo, con bisogno di movimento,
di azione, avventura, viaggi corrispondente alla RETRAZIONE LATERALE o
DINAMIZZANTE.
La maturità è invece il momento della scelta, di fermarsi per riflettere prima
dell’azione, la RETRAZIONE diventa FRONTALE o INTERIORIZZANTE. Infine
le forze di espansione cadono e diminuisce il bisogno di vita sociale ed intellettuale.
Ogni funzione che non viene mantenuta, utilizzata ad un certo momento crolla.
La agente che non cura il corpo fisico avrà problemi fisici, chi non riflette
intellettualmente “perderà la testa”.
La stessa regola vale anche a livello sociale.
Quest’ultima fase è detta RETRAZIONE ESTREMA e, come abbiamo visto, può
essere SUBLIMANTE o DISSECCANTE.
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Le cinque tipologie principali (introduzione)
1) Tutti nascono Dilatati Atonici.
Il modellato del neonato è rotondo e tenero, i suoi recettori sono spalancati.
Il piano cerebrale è rilevante, gli occhi sono sbarrati, le palpebre ben aperte,
sormontate da sopracciglia arcuate e distanti dall’orbita, che accentuano
l’apertura.
Il naso è paffuto, concavo di profilo (all’insù) con le narici ben aperte e visibili.
La bocca ha labbra grandi e sempre socchiuse, pronte per la suzione.
La psicologia del Dilatato è quella del lattante che assimila impressioni e
informazioni a livello inconscio, senza integrarle attraverso un processo
cerebrale conscio; si crea in tal modo in lui l’immaginazione, che alimenterà
poi la formazione dell’intelligenza.
In questo periodo della vita lo stato psichico è caratterizzato da un campo
ricettivo molto ampio, da capacità di meravigliarsi e di nutrirsi delle
sensazioni.
Passivo, il Dilatato Atonico, dipende totalmente dall’ambiente, in lui si è
sviluppato solo l’istinto della nutrizione.
2) Passiamo poi alla fase di Dilatato Tonico.
Il bambino inizia a crescere, mettendo in funzione la masticazione e la
deambulazione, comincia ad agire.
Il modellato perde elasticità e dolcezza, i ricettori sensoriali si chiudono un po’,
l’occhio non è più sbarrato ma inizia ad infossarsi nell’orbita, le palpebre sono
meno aperte e avvolgono di più l’occhio, tanto da farlo apparire più piccolo, il
sopracciglio si abbassa e perde la sua forma arcuata, la fronte rimane più
delimitata, con le sopracciglie che tendono ad avvicinarsi.
I movimenti di espansione o retrazione che si riscontrano nei bimbi piccoli, a
questa età, che li fanno diventare aperti o chiusi, gioiosi o seri, dipendono
comunque sempre dall’ambiente esterno.
3) Entrando nell’adolescenza si entra nella fase della Retrazione Laterale.
Il ragazzo inizia a sentire il bisogno di uscire dall’ambiente di elezione, di
confrontarsi, di mettersi in gioco nel mondo esterno, in quello che chiamiamo
ambiente di correzione.
Ha bisogno di sperimentare e di scoprire altre dimensioni, di trovare un proprio
equilibrio e tutto ciò si evidenzierà nel volto con l’inclinazione della fronte,
delle orecchie, del naso e del mento, che potranno essere più sporgenti.
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Tutti questi movimenti indicano un “andare verso”, un bisogno di completare il
proprio mondo, facendo interagire l’esperienza maturata nell’ambiente di
elezione con l’ambiente di correzione.
4) Con l’età adulta si entra nella fase di Retrazione Frontale.
In essa si prende la distanza dal mondo per entrare in contatto con le parti
interiori e profonde, cercando la propria soggettività.
Ciò implica la capacità di fare delle scelte e di assumersi delle responsabilità.
La fronte e le orecchie si raddrizzeranno, i ricettori diventeranno “protetti”.
Il ritmo della vita rallenta, nel tentativo di proteggersi sempre più per
affrontare in seguito la vecchiaia.
5) Nella vecchiaia si entra nella fase di Retrazione Estrema.
La situazione richiede ora il tentativo di risparmiare le energie e di non
disperderle.
Tutti i segni sul volto esprimeranno cautela e ripiegamento su di sé
Tale movimento potrà, a seconda delle condizioni individuali, portare allo stato
disseccante o sublimante.
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Dall’infanzia alla vecchiaia
Nel sistema di Corman esistono otto tipologie e cinque di esse rappresentano
l’evoluzione dal DILATATO al RETRATTO ESTREMO.
1°
2°
3°
DILATAZIONE ATONICA o astenica (neonato)
DILATAZIONE TONICA o stenica (infanzia)
RETRAZIONE LATERALE o dinamizzate (adolescenza)
Come per le prime due di cui si è già parlato (dilatati/retratti), anche la retrazione
laterale è una struttura, un processo psicologico al quale corrisponde una forma
precisa.
E’ la lumaca che cercando il cibo allunga il suo corpo ed i recettori sensoriali verso
l’esterno.
Lo stesso movimento si rivela nel viso umano con un appiattimento laterale che
Corman ha chiamato RETRAZIONE LATERALE.
Visto di profilo il viso avrà una forma “proiettata” in avanti, mento in avanti, naso
avanti, fronte ed orecchie inclinate.
Le persone con una forte R.L. avranno una vita dove il cambiamento sarà essenziale e
tenderanno a fuggire, non affrontando le difficoltà.
Questo è tipico dell’adolescenza, durante la quale l’azione sarà nel movimento,
mentre per il D.T. l’azione è più stabile.
A livello affettivo-sociale il R.L. va verso gli altri, mentre il D.A. aspetta e il D.T. si
muove in ambienti conosciuti, il R.L. va verso lo sconosciuto.
Gli adolescenti vivono in gruppo; in ogni gioco di squadra troveremo D.T. e R.L. ma
saranno questi ultimi ad andare avanti, trascinando gli altri.
Questa tipologia può soffrire di instabilità nella vita affettiva e lavorativa.
Contrariamente al D.T. che ha bisogno di quantità, il R.L. ha bisogno di
sperimentazione e quando una cosa è conosciuta cerca un’altra novità.
4°
5°
RETRAZIONE FRONTALE o interiorizzante (maturità)
RETRAZIONE ESTREMA disseccante o sublimante (vecchiaia)
Il 4° tipo corrisponde alla lumaca che trovando degli ostacoli si ritira. Nel viso umano
questo movimento si manifesta con la fronte che si raddrizza diventando verticale e
con i recettori che rientrano nella maschera, si chiudono, mostrando il
“meccanismo dell’interiorizzazione”.
Corman ha chiamato questa tipologia, che corrisponde alla maturità, RETRAZIONE
FRONTALE, non perché la fronte si raddrizza, ma per la direzione, arretrante, come
una ARMATA CHE SI RITIRA DAVANTI AL NEMICO.
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Nel R.F. c’è allungamento del quadro, ed il movimento tocca anche i recettori, gli
occhi si incavano, la fronte si raddrizza, il naso sporge, diventa arcuato o aquilino, la
bocca si chiude.
Questa tappa della vita copre tutto il periodo della maturità, da 24 a 72 anni, è un
processo progressivo di interiorizzazione che normalmente tocca l’essere umano nel
passaggio dall’espansione alla conservazione, dall’azione alla riflessione.
Riepilogando:
RETRAZIONE FRONTALE = raddrizzamento della fronte e delle orecchie
chiusura dei recettori, gli occhi si incavano,
il naso diventa arcuato, la bocca si restringe.
Il naso con la base orizzontale, tipico della Retrazione Laterale, è il punto esatto
d’equilibrio tra accelerazione e freno, tra espansione e contrazione (se la forma è
proiettata in avanti).
Se nella R.L. c’è movimento, in quella frontale, viene prima la RIFLESSIONE,
l’INTERIORIZZAZIONE, il bisogno di capire; è il momento della vita in cui ci sono
delle SCELTE da fare che conducono all’AUTONOMIA, all’abbandono della
famiglia e alla ricerca di un ruolo, di uno scopo della vita.
Parole Chiave del R.F. =INDIPENDENZA, SELETTIVITA’, ORGANIZZAZIONE,
pensiero logico, cercare di capire, prevedere, controllare la vita.
Il MENTALE ha la funzione di capire le esperienze del passato per costruire il
futuro, ma è totalmente incapace di vivere il presente.
Il bambino vive il presente, l’adulto passa il tempo nel PASSATO e nel FUTURO e
se non ha mantenuto aperta la sua dimensione infantile non può più assolutamente
vivere il PRESENTE.
La R.F. quando è forte, dà l’impossibilità di vivere il presente.
Il lavoro per i R.F. è quello di staccarsi dal mentale e ritrovare l’“apertura del cuore”,
la spontaneità, la capacità di meravigliarsi del bambino; in questo 4° tipo lo
strumento fondamentale è la capacità di COMPARARE, quella dote che l’essere
umano ha in più rispetto agli animali, legata al pensiero logico, che sa distinguere,
ma che divide.
In ogni cosa c’è sempre un lato negativo ed uno positivo!
Il R.F. sa andare all’essenziale, sa scegliere, ma ha poca spontaneità e pesa talmente
il PRO ed il CONTRO che alla fine può non-decidere, pensa tanto che ha difficoltà
ad agire: la TERRA (riflessione) inibisce, soffoca il LEGNO (azione) nel ciclo
nonno-nipote.
La 5° tipologia è la RETRAZIONE ESTREMA.
C’è poca vitalità e una sensibilità molto forte che può condurre alla secchezza. Le
persone molto retratte sono molto nervose, perché non c’è sufficiente energia per
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assorbire i colpi (più c’è “carne”maggiore è la forza, la resistenza nei contatti umani,
relazionali).
Il R.E. spesso si sente rigettato, sente che non è capito, è pessimista, con tendenza
alla paranoia (se dissecante).
Il R.E. sublimante, al contrario, possiede tutta la maturità e la bellezza dell’esperienza
della vita.
Molti dicono: “Sono anziano e perciò merito rispetto”, ma non possiedono la
saggezza della vecchiaia, hanno solo la chiusura dei colpi ricevuti e perciò chiedono
un rispetto dovuto all’età ma non all’INTEGRAZIONE di questa età.
Oltre a queste cinque TIPOLOGIE PRINCIPALI ne esistono altre tre MISTE:
6°
7°
8°
IL CONCENTRATO
IL REAGENTE
IL RETRATTO CON BOZZE o PASSIONALE
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Collegamento con i Cinque Movimenti della Medicina
Tradizionale Cinese
All’interno delle cosiddette discipline olistiche è possibile fare un collegamento
semplice ed evidente tra la Morfopsicologia e la Medicina Tradizionale Cinese.
Tenendo conto che le due forze di Dilatazione e di Retrazione di Corman sono
facilmente assimilabili a quelle di Espansione (YIN) e Contrazione (YANG), sulle
quali si basa tutta la filosofia antica Cinese, che ha permesso la costruzione della
struttura logica della “Legge dei Cinque Movimenti”, possiamo oggi collegare le
cinque Tipologie di Base, che corrispondono alle cinque tappe di crescita individuale,
con ognuno dei Cinque Movimenti .
A livello sessuale la dilatazione corrisponde più alla donna (YIN), e la retrazione
all’uomo (YANG).
ATONIA = YIN
TONICITA’ = YANG
DILATAZIONE = YIN
RETRAZIONE = YANG
All’inizio della vita c’è dilatazione atonica (YIN), prevale l’elemento ACQUA, e la
struttura è più espansa; dopo i 6 mesi passiamo alla dilatazione tonica, cioè ad una
struttura più dinamica (YANG nello YIN), che corrisponde all’elemento LEGNO; si
entra poi nella fase di retrazione che rimarrà tonica fino alla maturità, passando per la
retrazione laterale (YANG), la fase più dinamica che corrisponde all’elemento
FUOCO, l’adoloscenza; e per la retrazione frontale (YIN nello YANG), la maturità
che corrisponde all’elemento TERRA; poi andando sempre più all’interno, nella
vecchiaia, ci si lascia andare e l’atonia torna a prevalere, come si dice “l’anziano
torna all’infanzia”, è la retrazione estrema (YIN), che corrisponde all’elemento
METALLO.
Torna la fusione, non col mondo fisico, ma con quello spirituale.
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Dinamismo
yang
(fuoco)
Retratto laterale
Espansione
(legno)
Dilatato
Tonico
Retratto
Frontale
Dilatato
Atonico
Retratto
Estremo
Contrazione
(terra )
(acqua-metallo)
yin
Passività
La Legge di Polarità si esprime nella vita dell’uomo con
§ una forza decrescente, dal massimo della DILATAZIONE alla RETRAZIONE
§ e un’altra che sale dall’ATONIA alla TONICITA’, per poi ritornare
all’ATONIA.
La prima agisce nello spazio, la seconda ci dà il senso del tempo.
1. DILATATO ATONICO:
(neonato, 1-6 mesi) l’espansione e l’atonia sono
al massimo della potenza.
2. DILATATO TONICO:
(infanzia e fanciullezza, 6 mesi – 14 anni) la
tonicità equilibra l’atonia e la dilatazione è meno forte.
3. RETRATTO LATERALE: (adolescenza) retrazione e dilatazione sono in
equilibrio la tonicità è massima (dinamismo).
4. RETRATTO FRONTALE: (maturità) ancora equilibrio tra tonicità e
atonia, mentre la retrazione prende il posto della dilatazione.
5. RETRATTO ESTREMO: (vecchiaia) estrema retrazione e ritorno
all’atonia.
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Il ciclo YIN-YANG dal punto di vista DILATAZIONE/RETRAZIONE inizia al
massimo della dilatazione alla nascita per finire con la massima retrazione nella
vecchiaia; la Legge di Polarità (dualità) agisce in modo “lineare” sulla parte spaziale
della materia. (terra)
La TONICITA’, minima alla nascita, cresce fino a raggiungere il massimo nella
adolescenza, ma poi diminuisce nuovamente per ritornare minima con la vecchiaia.
In questo caso la Legge di Polarità agisce in modo “circolare” sulla parte temporale
della materia (acqua), ricordandoci durante tutta la vita che il tempo, a differenza di
quanto comunemente si pensa, non è una funzione lineare ma che “ricurvo è il
sentiero dell’eternità”.
Da un punto di vista energetico possiamo dire che la prima forza, di Espansione,
agisce nello spazio, mentre la seconda, legata al Dinamismo, quindi al movimento
(tonicità/atonia), agisce nel tempo.
Infatti la forza di espansione, legata alla conservazione della specie (così come la
retrazione è legata alla conservazione dell’individuo), ha un massimo all’inizio della
vita, per poi estinguersi col passare degli anni; non dura nel tempo.
Essa è facilmente collegabile con l’energia Ancestrale della M.T.C.
La Sintesi che tentiamo di fare è puramente energetica, riguarda cioè il movimento
delle forze che entrano in campo nei vari stadi della crescita di ogni individuo e che
non possono essere altro che le stesse forze che governano il ciclo di un anno (solare)
o di un giorno (terrestre).
Invece l’energia del Movimento è minima nel neonato (atonia), per poi crescere fino
a raggiungere il massimo nell’adolescenza (tonicità), ma poi diminuisce ancora,
creando così una “spirale”, tipica rappresentazione della dimensione “temporale”.
Tonicità
Dilatazione
Retrazione
Atonia
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Adolescenza
Retratto Laterale
Infanzia
Dilatato Tonico
Maturità
Retratto Frontale
Neonato
Dilatato Atonico
Vecchiaia
Retratto Estremo
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Le due principali forze che agiscono nella vita sono quindi:
ESPANSIONE, è la forza che ci spinge a conoscere il mondo, a
raccogliere i dati dall’ambiente esterno.
Essa è massima alla nascita e poi pian piano va a diminuire col passare
degli anni fino alla massima retrazione (estrema) con la vecchiaia.
DINAMISMO
, è la forza che ci permette il movimento nel mondo,
che ci permette di metterci in contatto col mondo.
Essa va dall’atonia della nascita, in cui è minima, fino al suo massimo
nell’adolescenza (tonicità), per poi diminuire ancora con la vecchiaia,
ritornando atonia.
Adolescenza
Infanzia
Maturità
Neonato / Vecchiaia
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L’energia espansiva (yin) con il suo massimo all’inizio della vita può essere
assimilata a quella che la scienza chiama ISTINTO DI RIPRODUZIONE DELLA
SPECIE, cioè quella forza generica che spinge l’essere umano (così come gli
animali in genere) a superare i propri confini, ad unirsi all’ambiente circostante, per
conoscerlo, assimilarlo e diventarne parte.
Essa è al massimo potenziale alla nascita (prova ne è la dilatazione) e lentamente
inizia ad esprimersi per raggiungere il suo apice di espressione esteriore
nell’adolescenza (con la retrazione laterale).
Questa è l’energia che ci spinge fuori, verso ciò che è “altro da sé”.
Al suo opposto, l’energia contrattiva (yang), che si manifesta ad iniziare dalla
maturità (con la retrazione frontale) e raggiunge il suo massimo nella vecchiaia
(retrazione estrema) può facilmente essere collegata all’ISTINTO DI
CONSERVAZIONE, cioè quella forza individuata, che spinge l’essere umano al
suo interno, nel tentativo di proteggerlo dall’ambiente esterno.
Queste due forze contrapposte, ma complementari all’interno del grande disegno
della vita, si alternano continuamente (esattamente come lo yin e lo yang del simbolo
taoista) a diversi livelli in ogni “frazione di tempo” (ora, giorno, anno, vita, ecc), per
mantenere lo scorrere della vita.
Ogni individuo tende a conservarsi, ma al tempo stesso la natura esterna tende a
conservare la specie e la natura non sbaglia mai!
Questo concetto ha un valore particolare soprattutto nelle malattie individuali e nelle
epidemie.
E’ interessante notare come, nella Medicina Tradizionale Cinese, entrambe queste
forze abbiano sede nei RENI.
I reni, infatti, sono la sede dell’energia ancestrale, quella donata dai genitori, il
Grande Oceano dell’Energia, indispensabile alla -generazione (contiene il D.N.A.),
ma al tempo stesso sono anche l’organo della ri-generazione, cioè sono la sede di
quella energia che durante le ore notturne (21.00-3.00), mentre dormiamo, rigenera
tutti gli altri organi del corpo umano.
Essi vengono per questo considerati organi sia individuali, come tutti gli altri organi,
che sociali, cioè appartenenti alla specie.
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RETRATTO
LATERALE
YANG
RETRATTO
FRONTALE
DILATATO
TONICO
DILATATO
ATONICO
RETRATTO
ESTREMO
YIN
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E’ per eccellenza, in tutte le culture tradizionali, il simbolo delle potenzialità, cioè di
“tutto quello che potrebbe accadere”, non a caso, nella tradizione culturale
mediterranea (Egizia, Greca, Latina, ecc) questo simbolo è rappresentato
dall’archetipo FEMMINILE (il kaos), cioè quello strano e primordiale universo in cui
tutto può accadere, nel quale non esistono ancora delle leggi, delle regole, che
“governano” le cose.
L’acqua della MTC non va considerata ancora come espansione, ma come potenziale
espansione, esattamente come il neonato (Dilatato Atonico),che ancora non può
muoversi nel mondo, anche se ne è già attratto, nel quale tutto è pronto per accadere.
Questa potenzialità dell’acqua è ben espressa dalla sua capacità di muoversi, di fluire,
di adattarsi all’ambiente che trova all’esterno, fino a dire che l’acqua dipende in
qualche misura dall’ambiente in cui si trova, essa è adattabile, come il neonato.
Ma questa potenzialità è manifesta anche nella sua immensa forza quando non è più
controllabile; nulla è più spaventoso e potente dell’acqua, nulla è più distruttivo
dell’acqua, quando esce dagli argini!
Nulla è più irrefrenabile di una donna quando ha perso il controllo!
L’ATONIA in generale, sia all’inizio che alla fine della vita, è analoga all’acqua,
nella sua apparente mancanza di struttura, che la rende così adattabile.
L’atonia infatti è uno dei segni di femminilità sul viso, nel senso di passività, di
capacità di ricevere e quindi anche di ricevere le idee dal mondo astratto.
Da questo punto di vista l’acqua (come atonia) è legata al senso artistico,
all’intuizione, alla ideazione, come capacità di ricevere nuove idee (l’acqua è il
miglior solvente esistente in natura, nell’acqua si sciolgono i sali).
Quindi è direttamente connessa con la creatività….poiché l’ACQUA E’ L’ENERGIA
CREATIVA, legata quindi alla capacità artistica di creare così come alla capacità di
creare la vita, infatti è dall’acqua che è nata la vita!
Il movimento “acqua” ha come stagione l’INVERNO, la stagione della MORTE e
della nuova vita che si sta preparando, infatti si trova sia all’inizio che alla fine del
ciclo della vita, così come del ciclo del giorno.
Nello stesso punto in cui le cose vanno a finire, esse ricominciano, ma in un tempo
(ciclo) nuovo e quindi differente.
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L’elemento acqua nel corpo umano è in tutto ciò che scorre, specie nel sangue e nella
linfa, e ancora una volta tutto ciò è simbolo di qualcosa che non muove direttamente
il corpo, ma che gli permetterà di muoversi (nel sangue circola il nutrimento).
In definitiva possiamo collegare la segnatura dell’acqua come elemento della
Medicina Tradizionale Cinese alla DILATAZIONE come potenzialità di espansione
e alla ATONIA come facoltà passiva.
L’antico nome per questo movimento era ALBERO.
Si intendeva per albero il “mondo vegetale” la cui idea primaria è la capacità di
crescita, di diffusione, di espansione.
L’albero, nutrito dall’acqua, può crescere ed espandersi, ma in realtà è sempre la
stessa unica energia, la vita, che dalla sua fase potenziale passa a quella di
realizzazione.
Quindi gli antichi Cinesi vedevano nel movimento legno quella fase in cui l’energia
Yin iniziava a muoversi, ad espandersi, perdendo in potere latente e guadagnando in
azione.
Infatti gli organi legati al legno sono Fegato e Cistifellea, il Generale e il Comandante
in Campo
(il Capo tribù e il Capo di Guerra del Popolo degli Uomini), simboli dell’azione.
Tra le parti del corpo legate al legno abbiamo i muscoli, che servono al movimento
dell’apparato scheletrico (quest’ultimo legato all’acqua) e che sono governati dal
fegato.
Siamo ancora in una fase di dilatazione-espansione, ma ora più attiva, con
movimento.
E’ quella fase in cui il bambino inizia i primi movimenti.
Nell’anno solare la stagione corrispondente è la Primavera, quando il sole entra in
Ariete, domicilio di Marte, il dio della guerra, archetipo dell’azione generica, senza
scopo preciso, simbolo di una energia potente ma indifferenziata (come i primi
movimenti dei bambini).
L’elemento meteorologico corrispondente è il vento, nella tradizione mediterranea
l’ARIA, più espansa e mobile dell’acqua, ma meno potente.
La funzione ordinatrice maschile (Yang) inizia la sua opera di strutturazione del kaos
iniziale.
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Abbiamo ancora DILATAZIONE (femminile) sulla quale inizia ad agire la
TONICITA’ (maschile), impartendo i primi movimenti verso un mondo esteriore
sconosciuto, che si tenta di raggiungere, senza però allontanarsi troppo da una
condizione di sicurezza (casa-famiglia).
Il LEGNO, inteso come vegetazione è simbolo della vita che cresce, perché la vita è
movimento.
Ch’i Po rispose:
“L’ORIENTE crea il vento;
il vento crea il legno;
il legno crea il gusto aspro;
il gusto aspro rafforza il fegato;
il fegato nutre i muscoli;
i muscoli rafforzano il cuore;
e il fegato governa gli occhi.
Gli occhi vedono l’oscurità e il mistero del Cielo
e scoprono il Tao, la Retta Via, nella specie umana.
(Nei Ching)
Con il movimento del fuoco raggiungiamo il massimo della ESPANSIONE.
Il fuoco è generato dalla legna quando brucia, come se la vita stesse bruciando tutte le
sue potenzialità. Il fuoco è trasformatore per eccellenza.
Non a caso nell’inferno è stato posto il fuoco, perché esso è l’elemento di
purificazione.
Il fuoco è il simbolo dell’energia che si disperde, che si diffonde nel mondo e con
esso interagisce, trasformandolo (o trascendendolo nel caso del fuoco inteso come
luce).
Nella tradizione mediterranea al fuoco è legato l’archetipo MASCHILE, ordinatore
(il cosmo).
Ad esso è legata l’ESTATE, la stagione che permette i contatti con l’esterno, la
stagione in cui tutte le cose vanno verso la maturazione.
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Dal sud viene calore estremo. Il calore produce fuoco
E il fuoco produce il sapore amaro. Il sapore amaro
rafforza il cuore, il cuore nutre il sangue e il sangue
anima lo stomaco. Il cuore regola la lingua.
I poteri soprannaturali dell’estate creano calore
in Cielo e fuoco sulla Terra.
L’adolescenza e la gioventù in generale sono la stagione della vita più attiva, più
dinamica, quella in cui nascono gli ideali, frutto dello sviluppo immaginativo
dell’infanzia e genitori della evoluzione spirituale nella maturità.
I segni della RETRAZIONE LATERALE, nel viso degli adolescenti ben esprimono
questa forte spinta verso il mondo esterno, questo massimo di potenzialità nella
ricerca di qualcosa là fuori che deve essere acquisito, in seguito digerito e assimilato.
Il fuoco è il simbolo della vita che si consuma, delle energie vitali che vengono
utilizzate.
Ch’i Po rispose: “Parlerò di shen, lo spirito. Cos’è lo spirito?
Lo spirito non può essere udito con l’orecchio.
L’occhio deve brillare nella percezione e il cuore
deve essere aperto e attento, e allora lo spirito
è improvvisamente rivelato alla propria consapevolezza;
non può essere espresso con la bocca,
solo il cuore può esprimere tutto quello che si può osservare
(Nei Ching)
Nella tradizione Cinese la Terra è il “centro di tutte le cose”.
In MTC si dice che tutto il corpo è milza-pancreas, intendendo con ciò che esso
rappresenta la terra, la parte fisica dell’uomo; il pancreas esogeno è infatti il
principale organo della digestione (90%).
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La digestione è la funzione che ci permette di contattare il mondo nel modo più
interiore possibile, cioè trasformando il “non sé” in “sé”, per questo gli uomini sono
ciò che mangiano e ciò che hanno mangiato in passato.
Per lo stesso motivo la cura dell’elemento Terra e degli organi corrispondenti, Milzapancreas e Stomaco, sono così importanti nella antica Medicina Tradizionale Cinese.
Nella nostra tradizione la Terra dei Cinesi corrisponde alla QUINTESSENZA (centro
e riunificazione dei quattro elementi: fuoco, aria, acqua e terra), detta anche ETERE.
La stagione legata al movimento terra non è facilmente qualificabile (come l’etere),
perché in realtà non esiste, essendo sua rappresentazione la Terra stessa, sulla quale si
avvicendano le quattro stagioni, così come i quattro elementi formano quando si
riunificato in equilibrio la quintessenza;
ma per comodità si dice che essa è ben rappresentata dalla “fine dell’estate”, quel
periodo dell’anno cioè in cui la terra porta a maturazione la maggior parte dei suoi
frutti.
Quindi possiamo concludere che la Terra in realtà è ferma e tutto gli gira intorno.
Questo ci permette di paragonare questa energia con la RETRAZIONE FRONTALE,
stagione della maturità dell’uomo, quando maturati i frutti della vita, la coscienza
rientra per elaborare i dati raccolti nelle varie stagioni.
L’interiorizzazione è la porta dell’autunno della vita, quando non ci si preoccupa più
di raccogliere all’esterno, ma si comincia a valorizzare tutto quello che fino ad allora
è stato introdotto.
La digestione del “cibo” (cioè di tutte le informazioni che raccogliamo nel mondo
esterno) è il preambolo della possibilità e della capacità di scelta, su quello che ci
serve o meno (assorbimento intestinale) ed è una funzione caratteristica di questa
stagione (la maturità).
La TERRA è simbolo di stabilità per eccellenza, e la stabilità è una delle condizioni
essenziali, della fase di maturità nel genere umano.
Da un punto di vista energetico la terra è ciò che resta quando la legna ha finito di
bruciare, quando cioè le energie della vita si sono consumate e trasformate in sali
terreni, ma da un punto di vista evolutivo, sono le forze in perfetto equilibrio, che
daranno inizio alla fase terminale della vita.
La terra è il simbolo della vita che riposa, pronta a differenti manifestazioni.
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Movimento di difficile comprensione per la mentalità occidentale, il metallo
corrisponde a quella che nella tradizione mediterranea si chiama Terra.
Tendenzialmente abbiamo l’impressione che il metallo in natura sia freddo e duro,
ma se analizziamo più in profondità vediamo che i metalli si formano quando la Terra
si “concentra”.
Da questo punto di vista essi sono la forza della terra, il sale della terra.
Possiamo inserire nell’idea cinese di Metallo anche i cristalli, ciò che di più perfetto e
trasparente esiste in natura, sotto forma strutturata.
Il metallo quindi appartiene al mondo inorganico, ma contiene in sé la perfezione.
Esso è sostanza, forza, struttura, tutti aggettivi legati alla terra della nostra tradizione,
ma portati all’estremo delle possibilità.
Il metallo è la vita nel suo stato di immobilità.
Non c’è movimento nel metallo, infatti qui l’energia ha raggiunto il massimo della
ATONIA, ma è una atonia strutturale, come quella del RETRATTO ESTREMO.
Non si tratta di una atonia solo legata al movimento, come nel Dilatato Atonico, in
cui c’è la possibilità di azione, ma manca la volontà, bensì di una impossibilità di
movimento dovuta alla struttura; in questa fase della vita infatti l’energia espansiva
sta finendo e prende il sopravvento l’istinto di conservazione.
Massimo di contrazione e atonia strutturale creano rigidità, caratteristica classica
dell’archetipo Saturnino, simbolo della materializzazione, della discesa terrena.
Ma al tempo stesso, in quanto “guardiano della soglia”, Saturno è anche il limite, il
confine con l’altro mondo.
Siamo alla fine dell’autunno, quando la natura si richiude in sé, raccoglie le forze, per
poter iniziare un nuovo ciclo, una nuova nascita, una ri-uscita nel nuovo anno (o
nell’altro mondo).
Il colore del metallo è il bianco, simbolo di vecchiaia e di purezza allo stesso tempo.
La direzione del metallo è l’ovest, verso il tramonto là dove le cose vanno a finire.
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In Alchimia una parte dei sali ottenuti con la calcinazione sono detti insolubili (caput
mortum), ma un’altra parte si sciolgono nell’elisir, nell’oleolito, nella quintessenza,
ritornando così alla vita, trasformati, purificati, in un nuovo essere vivente (il rimedio
spagirico).
Queste due possibilità, alla soglia della morte, sono analoghe alla condizione che
differenzia il retratto estremo DISSECANTE da quello SUBLIMANTE.
DOPO OGNI MORTE UNA NUOVA VITA, NELL’ACQUA!
Il mio corpo è in accordo con la mia mente,
la mia mente con le mie energie,
le mie energie con il mio spirito,
il mio spirito con il Nulla.
Ogni volta che la minima cosa esistente
o il più flebile suono mi raggiunge,
sia esso lontano dietro l’ottavo confine,
o a portata di mano tra le mie sopracciglia e le mie ciglia
io sono costretto a conoscerlo.
Tuttavia, non so se l’abbia percepito
con i sette orifizi del mio capo e le mie quattro membra,
o l’abbia saputo col cuore e l’addome e gli organi interni…
…quando arrivai alla fine di ogni cosa dentro e fuori di me,
i miei occhi divennero come i miei orecchi,
i miei orecchi come il mio naso,
il mio naso come la mia bocca…
La mia mente si concentrò e il mio corpo si sciolse
ossa e carne si fusero completamente,
non badai a cosa si appoggiava il mio corpo
e cosa calpestavano i miei piedi,
mi lasciai trasportare dal vento a Est e a Ovest,
come una foglia caduta dall’albero o un involucro secco,
e non potevo dire se era il vento a cavalcarmi o io a cavalcare il vento.
Il libro di Lieh Tzu
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Ambiente di elezione e di correzione
Lo sviluppo di un essere umano dipende dall’ambiente in cui si trova.
Distinguiamo una ambiente di elezione, uno di correzione.
Il conosciuto come rifugio
E’ il luogo che cerchiamo quando stiamo male.
E’ quello in cui abbiamo bisogno quando stiamo male.
Per OGNUNO di noi esiste un luogo in cui stiamo particolarmente bene e
generalmente è l’isola deserta o la cima della montagna, cioè un luogo lontano ed
isolato (l’isola, molto usata in pubblicità, rappresenta il FETO circondato dal liquido
amniotico).
Resta una meta impossibile da raggiungere e significherebbe il blocco di ogni
crescita.
Marlon Brando aveva comprato un’intera isola alle Hawaii e da allora la sua famiglia
fu colpita da innumerevoli vicissitudini: l’isola deserta non permette l’evoluzione.
La forza di conservazione tende alla permanenza ma non c’è vita se non c’è mobilità.
Quando l’ambiente familiare è teso occorre cercare al di fuori il luogo ideale,
assisteremo allora ad una fuga dalla famiglia.
Quando c’è paura di questa struttura (l’isola) ci troviamo in una grave situazione
psicologica che può condurre al suicidio, a causa di gravi problemi e traumi prenatali.
In questo caso può essere utile una terapia di regressione inconscia.
Le persone che “fanno sempre qualcosa ” spesso hanno dietro una problematica
prenatale.
Il Dilatato cercherà il suo ambiente di elezione nei contatti con le persone, con il
cibo, con tutto ciò che gli porta piacere e lo troverà in un ambiente protetto e guidato
da direttive.
Il Retratto sarà invece a suo agio in un ambiente solitario e ricercherà protezione, ma
non dovrà essere soffocante né invadente, dovrà permettergli di esprimere la sua
individualità.
(Con la Kinesiologia Applicata si tenta, interrogando il corpo, di fare domande
all’inconscio)…..ma non dimentichiamo che ogni notte i nostri sogni tentano di darci
informazioni dal nostro inconscio!
§ Il DILATATO ha bisogno dell’altro
§ Il RETRATTO ha bisogno di stare da solo, con se stesso.
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L’ambiente esterno come luogo di crescita
L’ambiente di correzione è, invece, molto utile nell’adolescenza, e ci permette di
conoscere le nostre possibilità, di sfidare noi stessi e la vita, esso ci propone delle
difficoltà da superare per arricchirci ed è fondamentalmente legato alla crescita.
Una vita tranquilla, senza preoccupazioni, è la più grande illusione, perché in un
mondo materiale fondato, come dicono i Buddhisti, sull’IMPERMANENZA,
esisteranno sempre problemi.
Non viviamo nel “mondo dell’impermanenza”!
La Forza di Conservazione vorrebbe rendere le cose permanenti, quando ciò è
possibile.…e così lottiamo sempre per rendere permanenti ciò che non potrà mai
esserlo, tentiamo di non avere problemi, difficoltà, ma in questo modo ciò non è
possibile.
Se abbiamo la tendenza a preoccuparci, lo faremo senza sosta, in ogni situazione,
incolpando l’esteriore mentre è l’interiore che va modificato.
Finché pensiamo che il problema sia fuori di noi non possiamo cambiare la
situazione, né andare avanti, evolvere.
Tutto ciò che non va bene, che ci aggredisce, dipende da noi; in realtà ci troviamo in
un AMBIENTE di CORREZIONE, che ci aiuta a crescere, a vedere aggirando
l’ostacolo una nuova dimensione di noi stessi.
“In ognuno di noi c’è un potenziale straordinario, ma non possiamo rendercene conto
se non grazie alle difficoltà che si presentano”.
Le frustrazioni ci aiutano ad evolvere, ma dobbiamo tenere conte che un individuo è
stimolato da questo ambiente solo quando sta bene, mentre nei momenti di malessere,
stanchezza, delusione, avrà necessità di rifugiarsi nel suo ambiente di elezione, dove
ritroverà le forze per proseguire nella sua crescita.
L’ambiente di correzione è un posto in cui non ci troviamo a nostro agio, perché ciò
che ci mette a disagio corrisponde a quello che dentro di noi non è stato ben integrato
e sviluppato; se riusciamo a comprenderlo avremo da esso un buono stimolo per una
riflessione introspettiva.
Il Dilatato avrà bisogno di essere guidato nella ricerca dello sviluppo della sua
sensibilità e del suo giudizio personale, alla presa di coscienza, all’ascolto del suo
mondo interiore, come pure ad una capacità di dialettica con l’ambiente esterno.
Il Retratto dovrà invece essere trattato con molta cautela e comprensione e dovrà
imparare ad aprirsi ai contatti col prossimo senza sentirsi invaso o toccato nella sua
sensibilità.
I Retratti, se messi a loro agio si comporteranno in un ambiente di correzione, come
dei Dilatati.
Bisognerà alternare in giusta misura, a seconda dei casi e delle forme, l’ambiente di
correzione con quello di elezione.
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Lo studio del viso
Nella lettura di ogni parte del viso esistono sempre tre livelli, che corrispondono alle
tre dimensioni.
Gli occhi
Gli occhi possono essere (nelle tre dimensioni):
(grandezza)
• Grandi o Piccoli
• Vicini o Distanti
(larghezza)
• In fuori o Incavati
(profondità)
Più sono grandi più c’è contatto col mondo, ma a livello visuale. Più sono vicini più
c’è concentrazione, più sono lontani più c’è reazione. Più sono all’interno più c’è
riflessione, più sono esterni maggiore è l’interesse per gli oggetti esterni. Queste tre
dimensioni vanno sempre combinate
Bisogna fare attenzione perché più sono incavati più sembrano piccoli, è un problema
di prospettiva.
Gli occhi incavati corrispondono quasi sempre alla RETRAZIONE LATERONASALE (RNL), quindi a problemi affettivi.
Se sono grandi ma incavati (o medi) c’è buona capacità di vedere il mondo esteriore,
perché non sono piccoli, e allo stesso tempo la loro profondità dà la possibilità di
entrare in se stessi e di ritirarsi dal mondo, di studiare, ecc…
Per quanto importanti possano sembrare i particolari del viso, dobbiamo ricordarci
che la base del nostro lavoro è la SINTESI, per cui ci occuperemo principalmente
delle tipologie.
Il naso
Il naso può essere (nelle tre dimensioni):
• Largo o Stretto
(di fronte) (larghezza)
• Schiacciato o in fuori (di profilo) (lunghezza)
• Piccolo o grande
(di profilo) (altezza)
a. Arcuato o Infantile
(di profilo)
b. Aperto o Chiuso
(le narici)
Un naso corto dà tendenza a reagire immediatamente.
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Le NARICI mostrano sempre la capacità di dimostrare il sentimento, più sono chiuse
più c’è difficoltà, più sono aperte più sarà facile parlare.
Inoltre se si vedono le pareti nasali (di profilo), quando le narici sono molto aperte,
c’è incapacità a difendersi.
1. Più è largo più c’è bisogno di contatti e rapporti (dilatato), più è stretto più c’è
selettività (retratto).
2. Visto di profilo il naso di un bambino va verso l’alto (a), poi progressivamente
si abbassa (b) e diventa con la base orizzontale ed è proiettato, (c) è il naso
equilibrato del Retratto Laterale;
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
infine diventa arcuato (d) nel Retratto frontale e poi aquilino (e) nel Retratto
estremo.
E’ sempre la dilatazione che evolve verso la retrazione.
Quindi, in secondo luogo si osserva il profilo: più è infantile, maggiore sarà il
bisogno di protezione, la ricettività, credulità, ingenuità, ma anche
egocentrismo e narcisismo.
Il R.L. va verso gli altri (c) e il R.F. prende le distanze dagli altri (d) prima di
agire riflette.
Infine il naso aquilino (e) mostra una certa volontà di potere, anche se si
controlla e si domina.
Un naso sopra l’orizzontale dimostra la dipendenza dagli altri, mentre un naso
arcuato dimostra l’indipendenza, la capacità di prendere le distanze.
La combinazione tra i due crea conflitto, perché dà bisogno di essere consolati
ma anche il rifiuto della compagnia degli altri.
L’equilibrio a livello affettivo comprende il “bisogno di ricevere” del bambino
e insieme “l’indipendenza” dell’adulto.
3. La terza osservazione riguarda le narici, che possono essere:
• APERTE: capacità di esprimere i sentimenti.
• CHIUSE: difficoltà ad esprimere i sentimenti.
Inoltre le narici possono :
• Mostrare la parete nasale: non si sa proteggere a livello affettivo
• Nascondere la parete nasale: sa proteggersi a livello affettivo.
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Quando le pareti nasali sono visibili c’è VULNERABILITA’ affettiva.
1. Larghezza del naso
2. Profilo del naso
3. Narici
=
=
=
Generosità o Egoismo
Dipendenza o Indipendenza (Dominio)
Sensibilità o Durezza
Per esempio un naso molto largo visto di fronte indica generosità, amore per gli altri,
tenerezza, ma se di profilo è infantile avremo anche dipendenza affettiva e fissazione
alla prima infanzia, narcisismo.
Infatti un NASO PICCOLO dà:
Egoismo, se è anche stretto, visto di fronte
Egocentrismo, se è più largo.
Teniamo sempre conto che:
Lo stesso segno assume un significato diverso secondo il contesto.
Per Esempio le fossette sono sempre un “segno di Venere”, tutto ciò che rotondo è
segno di Venere, di femminilità.
Chiaramente in un viso duro, maschile, questo segno si contrappone alle
caratteristiche generali e può, in parte, equilibrarle; in un viso rotondeggiante,
femminile le “fossette” aumentano la dolcezza, ma anche la mancanza di volontà,
specie in un quadro di atonia generale.
Se le rotondità sono in un viso molto TONICO, molto attivo, portano dolcezza,
recettività e senso della diplomazia.
Se il viso è ATONICO, aumenta la recettività, ma può portare alla impossibilità di
prendere decisioni, perché c’è troppa ricettività.
La bocca
La bocca può essere (nelle tre dimensioni):
• Larga o Stretta
(larghezza)
• Carnosa o Fine
(grandezza) (o spessore)
• Aperta o Tenuta
(profondità)
Dobbiamo ricordare che
Dilatazione = Apertura = Accelerazione
Retrazione = Chiusura = Freno
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Per esempio:
Bocca larga rispetto al piano inferiore = acceleratore
Labbra carnose = acceleratore
Bocca tenuta = freno
La fronte
Corrisponde alla ricettività cerebrale e può essere di vari tipi:
1 – SOLARE
2 – LUNARE
3 – da TECNICO
4 – da SPECIALISTA
A – INCLINATA
B – DIRITTA
1. Fronte solare
E’ una fronte grande e corrisponde al pensiero astratto, sintetico, intuitivo e
immaginativo.
Molti uomini con fronti solari utilizzano però solo l’astrazione e la sintesi e non
l’intuizione e l’immaginazione, funzioni corrispondenti all’emisfero destro del
cervello (un po’ anche la sintesi, la globalità di visione), poiché, in quanto funzioni
tipicamente femminili, richiedono nell’uomo, l’integrazione della sua componente
femminile.
2. Fronte lunare
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E’ la fronte femminile, più intuitiva che logica, i pensieri sono a flash, a immagini
che predispongono alla vita onirica.
Nelle tipologie planetarie la luna corrisponde alla piccola infanzia, e la struttura
lunare dà fissazione alla prima infanzia.
La fronte lunare ha una forma ogivale vista di fronte, mentre di profilo, nell’adulto
(come nell’infante), è appiattita.
L’appiattimento è una retrazione che dà sempre la possibilità di prendere coscienza.
OGIVA = forma conica con punta arrotondata, dal francese ‘ogive’ (augive), che è
dallo spagnolo ‘aljibe’ (cisterna), dall’arabo ‘aljubb’ (pozzo).
Possiamo avere delle
FRONTI LUNARI ALTE = contatto con cose astratte, oppure delle
FRONTI LUNARI BASSE = intuizione concreta.
I “lunari” sono persone che ricordano facilmente i sogni e per loro il sogno è realtà!
Quando la funzione lunare è molto forte, per la persona sarà molto difficile spiegare
“ciò che sente”, perché non c’è elaborazione mentale. Unita alla Retrazione Frontale
(fronte raddrizzata) l’uso della logica diventa possibile, ma resta sempre in secondo
piano rispetto all’intuizione.
+ GRANDE = Può intuire concetti globali, pensieri
+ PICCOLA = L’intuizione sarà solo concreta, pratica (fiuto animale)
Le fronti lunari si restringono nella parte alta, ma se sono molto alte, per seguire la
forma della testa, a un certo punto si devono per forza arrotondare, in tal caso si
dicono nettuniane. NETTUNO (Poseidone) nella mitologia è il dio del mare e
rappresenta la “fusione con l’inconscio collettivo (dimensione fetale, immaginativa).
Troviamo spesso questa fronte nelle MEDIUM.
3. Fronte da tecnico
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In questa e nella prossima, non troviamo più la “dimensione immaginativa”. In esse
prevale il pensiero logico. Possono elaborare i concetti attraverso la logica, ma
sempre partendo dal concreto, possono anche raggiungere la SINTESI, ma solo
partendo dal dettaglio (pensiero induttivo) soprattutto quella da tecnico.
DEDUZIONE: ragionamento per il quale da determinate premesse generali si
ricavano conclusioni logiche necessarie nel particolare (‘de-ducere’ = trarre una
guida, con-durre).
INDUZIONE: pensiero logico che, al contrario di quello induttivo, muove dal
particolare al generale, dai fatti ai principi, dagli effetti alle cause.
4. Fronte da specialista
E’ una fronte piccola dove prevale il lato concreto e il pensiero analitico. Più è
piccola e più si restringe il campo d’interesse e accresce invece la specializzazione.
Queste fronti danno il perfezionismo, ma il fatto che sia piccola la mette al servizio
degli altri piani creando un buon adattamento in ciò che si è sperimentato con la
capacità di riprodurlo (bisogno di toccare e sperimentare) e insieme delle grandi
difficoltà in tutto ciò che è NUOVO.
La fronte piccola sviluppa in negativo ansietà in caso di difficoltà inaspettata, e se
l’ansietà è forte può arrivare alle idee fisse e alla nevrosi di scrupolo.
a. Fronte inclinata
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Più la fronte è inclinata più la mente è rapida, ma il pensiero perde in profondità.
E’ tipica della Retrazione Laterale e dà un “pensiero in movimento”, che passa
facilmente da una cosa all’altra.
Più la fronte inclinata è piccola più si avvicina a quella dell’animale e più diminuisce
la possibilità di elaborazione, di logica, mentre l’impulso tende a prevalere sulla
riflessione.
In tali casi il raddrizzamento è un fattore positivo che dà riflessione e profondità.
Quando invece è grande l’inclinazione è positiva perché permette al pensiero di
realizzarsi, mentre nelle fronti “grandi e diritte” il problema è l’eccesso di
teorizzazione.
Se la fronte è grande e quindi dominante, la persona è nel PENSIERO, ma non
nell’AZIONE, in questi casi la Retrazione Laterale (fronte inclinata) porta, attraverso
il movimento, alla realizzazione del pensiero, nella pratica (concretizzazione delle
idee).
b. Fronte diritta
Permette una realizzazione solo mentale, ma non concreta, con un pensiero critico
(opposizione) che filtra le impressioni esterne selezionandole, come un filtro.
Quando è l’aspetto positivo, quello negativo è l’opposizione e la critica, che
corrisponde ad una funzione anale.
La funzione anale è una dominante del critico d’arte (‘mi oppongo’). La critica
distruttiva, sistematica è sempre anale.
***
La forma lunare è tipica del bambino e femminile, la base è più larga e la parte alta è
ogivale (rotondeggiante).
Un adulto con la fronte lunare sia di fronte che di profilo (non raddrizzata) possiede
un pensiero incapace di elaborazione (stupidità).
L’appiattimento frontale, permette in questi casi la coscientizzazione.
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Le fronti che restano LUNARI, poco differenziate, danno una memoria
enciclopedica, ma con difficoltà enormi a selezionare ciò che è utile.
La fronte solare all’opposto si allarga verso l’alto, in essa domina la parte
immaginativa e quindi l’astrazione, la teoria, la sintesi, l’immaginazione la parte
concreta resta in secondo piano.
Una fronte ogivale può distinguersi in piccola, “DA SPECIALISTA”, e grande “DA
TECNICO”, entrambe sono rettangolari.
Se la fronte da tecnico è più larga in basso significa che prevale la zona di
OSSERVAZIONE, la zona CONCRETA (con forti bozze sopraorbitali).
La fronte piccola dà poca visione globale, ma possiede l’organizzazione; quando
incontra una qualsiasi difficoltà non può accedere all’immaginazione, alla sintesi e
allora cade nella “ruminazione”, nel pensiero ossessivo, nell’angoscia; per lei esiste
solo il presente, non potendo immaginare il futuro tende all’ossessione, a pensare
sempre alla stessa cosa (ruminazione) e può arrivare alla nevrosi di scrupolo
(maniaci della pulizia!).
Il lato positivo delle piccole fronti è il PERFEZIONISMO.
Quando è un po’ più grande diventa “da tecnico”. A livello concreto una fronte
piccola non è un problema, ma a livello intellettuale, di sintesi, di fronte ad un
problema, può bloccarsi.
Una fronte LUNARE dà la capacità di ricordarsi dei sogni, il contatto col mondo
notturno e con l’inconscio collettivo.
E’ la struttura mentale dei bambini che “assorbono le informazioni”, più la fronte è
rotonda più c’è MEMORIA INCONSCIA.
Questo tipo di fronte dà la possibilità di assorbire l’informazione, ma non di
restituirla; è una riproduzione attraverso l’esperienza, ma non attraverso l’intelletto,
che non permette di spiegare né di insegnare.
Per insegnare non è sufficiente aver integrato, bisogna anche aver capito il
PROCESSO, il meccanismo interno dell’oggetto conosciuto!
La fronte RADDRIZZATA permette di coscientizzare (deve essere larga e almeno
media) e quindi di insegnare, restituendo l’informazione.
A struttura equivalente, la donna avrà più capacità dell’uomo, poiché possiede una
ricettività naturale che l’uomo non ha.
Non bisogna mai giudicare esteriormente, una persona può avere un perfetto contatto
superficiale ed essere “orribile” nell’intimo, mentre un’altra con gravi problemi nei
contatti superficiali può essere “ottimo” intimamente.
FRONTE PICCOLA = Idee fisse, ruminazione = Patologia NEVROTICA
FRONTE GRANDE = Pensiero amplificato, fantasia = Patologia PSICOTICA
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Le otto tipologie di Corman (1a parte)
1) Dilatato Atonico
Corrisponde ad un volto largo, rotondo con una muscolatura poco formata, come
all’inizio della vita, i muscoli sono cadenti e i recettori aperti ma non tenuti; è il
bambino piccolo che tende a ricevere, ad assorbire tutto ciò che viene dall’esterno.
PAROLE CHIAVE: passività, ricettività e influenzabilità.
Un conflitto in questo periodo può provocare un blocco e la persona può rimanere
“fissata” a questa età, dove c’è un blocco non c’è crescita.
Ha bisogno di identificarsi con l’esteriore e quindi IMITA, RIPRODUCE. Cerca la
“fusione” ed è molto dipendente, come il bambino, generalmente è molto difficile per
lui dire di no.
Più la bocca è grande, maggiore sarà la difficoltà a DIRE NO, perché dietro c’è la
paura di non essere accettato dagli altri.
Resta nella routine, cerca la tranquillità, un lavoro ben pagato “senza far niente”
perché è pigro; ma ha in positivo FACILITA’ di ADATTAMENTO, CAPACITA’ di
ASCOLTARE e CREATIVITA’.
Dive c’è atonia c’è creatività, l’atonia dà la tendenza a sognare la vita piuttosto che
viverla, e nello stesso tempo predispone alla ricerca spirituale.
E’ più nel mondo irrazionale che nel concreto, che in un adulto significa rifiuto di
crescere a causa di importanti difficoltà nel 1° anno di vita.
Per esempio la morte della madre o la nascita di un fratellino con l’impressione di
essere abbandonato, o la madre che ricomincia a lavorare, qualsiasi evento che
imprima nel bambino l’idea dell’abbandono può condurre al Complesso dette di
PETER PAN, una fissazione alla prima infanzia che troviamo spesso nel Reagente
(preadolescente).
2) Dilatato Tonico
E’ quando il bambino acquisisce MOTRICITA’ e MASTICAZIONE.
Il corpo si rassoda, la muscolatura diventa più marcata e i recettori più tenuti e
dominati, coincide con il CONTROLLO DEGLI SFINTERI.
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E’ sempre un dilatato, ma più attivo, c’è movimento verso l’oggetto; il bambino tocca
tutto ed inizia a sperimentare il mondo con i sensi e attraverso la sperimentazione
capisce ed integra la vita.
E’ un periodo che dura fino a 6-7 anni in cui c’è forte vitalità. Il D.T. ha bisogno di
contatti e di scambi, è curioso ed estroverso, l’oggetto esteriore è molto importante
per lui ma allo stesso tempo deve essere considerato dagli altri.
Ha bisogno di APPARIRE e di mostrare un’immagine positiva.
Questo dà un po’ di VANITA’ (Gioviale).
PAROLE CHIAVE: azione, mobilità, dipendenza, sperimentazione.
Nel D.T. l’azione precede la riflessione, perciò è spontaneo, ma impulsivo.
Il bambino vive il presente, per questo è gioioso e ride sempre; il dilatato è spesso di
buon umore, sta bene in gruppo, gli piace la vita, i piaceri, ma ha PAURA della
SOLITUDINE. Il D.T. resta ancora molto dipendente dagli altri, ha difficoltà a
passare dall’esteriore all’interiore, da fuori a dentro; questo gli rende “il suo stesso
corpo troppo interno” e perciò gli è già estraneo; infatti i dilatati in genere rifiutano
la sofferenza fisica, non la vogliono né sentire, né vedere, e se hanno una difficoltà
vogliono essere guariti subito, hanno una tremenda paura di soffrire perché la
MALATTIA RIPORTA ALL’INTERNO.
Quando non stanno bene hanno paura, che con l’età diventa paura della morte.
Sono fissati alla prima fase della vita e hanno paura di invecchiare.
3) Il Retratto Laterale
Corrisponde all’adolescenza, alla seconda dentizione e alla capacità di DIVENTARE
AUTONOMI.
L’innato comincia a lasciare posto all’acquisito, ma sarà solo a 21 anni, il
collegamento con la famiglia, l’inizio della vita.
• Il VISO di FRONTE è collegato con l’immagine sociale e mostra il vissuto
nei primi 21 anni, il collegamento con la famiglia, l’inizio della vita.
• Il PROFILO invece rappresenta la personalità profonda e quando c’è un
distacco forte tra i due abbiamo difficoltà ad integrare il PASSATO col
PRESENTE.
Con la seconda dentizione, con la scuola, impariamo l’indipendenza.
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Inizia la R.L. a 6-14 anni, che a livello delle forme corrisponde all’appiattimento
laterale del viso, con il profilo proiettato in avanti, fronte inclinata, naso in fuori,
mento che va avanti e orecchie inclinate.
I recettori sensoriali sporgono.
Può anche esserci una fronte raddrizzata, ma i due piani inferiori sporgeranno come
un “muso” (come il cane).
A livello psicologico, l’adolescente ha bisogno del gruppo con cui si fonde,
scoprendo un modo diverso di relazionarsi con la gente, attraverso la sessualità.
Prima i contatti sono neutri, non c’è desiderio, e all’inizio l’adolescente ha paura dei
suoi desideri e perciò cerca di mantenersi in un ambiente rassicurante e sta con le
persone dello stesso sesso, in gruppo, scampando così il pericolo di ritrovarsi da solo
con l’altro.
E’ la continuazione della dilatazione, alcune cose restano altre cambiano, ciò che
rimane è il bisogno di contatti e rapporti con gli altri e nello stesso tempo c’è più
dinamismo, slancio, movimento che nel Dilatato.
Il R.L. lascia i genitori per sperimentare la vita da solo, indipendente.
PAROLE CHIAVE: dinamicità, indipendenza, competizione, innovazione.
C’è bisogno di indipendenza, ma allo stesso tempo c’è bisogno degli altri. L’impulso
maggiore è il bisogno di VIAGGIARE, SPERIMENTARE, VEDERE IL NUOVO.
Ci sono le prime esperienze sessuali e la scoperta degli altri, del mondo, dello spazio.
Più percorre lo SPAZIO più è contento; ama i viaggi, la natura, gli animali,
l’avventura, non sente i pericoli, deve essere frenato.
Lato molto positivo del R.L.: entusiasmo, impetuosità, competizione, ma amano il
rischio fisico e la fuga nell’azione.
E’ la parte della vita in cui esce l’ANIMALE ASTRALE e gli animali sono un buon
contatto per gli adolescenti.
4) Il Retratto Frontale
E’ la tipologia della MATURITA’, dove c’è bisogno di fare delle scelte; bisogno di
scegliere un lavoro, di vivere da solo, di diventare indipendente.
PAROLE CHIAVE: controllo di se stessi, indipendenza, scelta.
Il R.F. si manifesta sia con la fronte raddrizzata, sia con la chiusura dei recettori, gli
occhi si incavano, il naso diviene arcuato o aquilino, la bocca è tenuta, le orecchie
verticali.
La R.F. corrisponde all’interiorizzazione.
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Il D.T. e il R.L. sono l’acceleratore, il R.F. è il freno.
Nei primi due c’è identificazione con l’oggetto esteriore, in quest’ultimo invece è il
soggetto che prende il primo posto.
Al posto dell’IDENTIFICAZIONE c’è il DISTACCO dall’oggetto e la ricerca delle
risposte in sé stessi.
C’è una grande trasformazione: “è il movimento contrario che comincia”.
La capacità di contatti diminuisce molto e lascia il posto alla selettività.
L’estroverso è QUANTITATIVO, ha bisogno di molti scambi e rapporti.
L’introverso diventa QUALITATIVO, preferisce conoscere due persone
profondamente che venti superficialmente, ciò che perde in facilità di rapporti lo
guadagna in profondità, in ricchezza interiore.
Con la maturità la riflessione precede l’azione e appare la fondamentale qualità di
essere in grado di COMPARARE e SELEZIONARE (la logica).
Il R.F. ha un buon senso dell’ORGANIZZAZIONE, sa prevedere, è essenzialista ma
spesso manca di fantasia.
Ha bisogno di solitudine e se la retrazione frontale è forte può “chiudersi in se
stesso”.
Il ritratto frontale ama lo studio, approfondire gli argomenti, la solitudine.
Ha difficoltà di adattamento perché la fronte raddrizzata da opposizione verso la
società e difficoltà di comunicazione.
La R.F. può portare a perdere il contatto col concreto e a vivere nell’immaginazione.
Spesso ama la montagna ed è alpinista, perché in questa disciplina c’è molto
idealismo.
Più il viso si allarga verso l’alto (fronte solare) più c’è tendenza all’idealismo, più si
allarga verso il basso, più prevalgono gli istinti.
Più la zona immaginativa è grande, più diventa importante, per l’equilibrio della
persona, rendere questa immaginazione concreta, attraverso l’arte o il lavoro.
5) Il Retratto Estremo
Corrisponde all’anziano, alla VECCHIAIA.
La chiusura è al massimo e c’è un indebolimento del quadro, che conduce ad una
vitalità debole con una FORTE SENSIBILITA’ che può trasformarsi in secchezza.
C’è nei casi positivi una ricca vita interiore, quando c’è sublimazione nel volto,
altrimenti pessimismo e sentimento di incomprensione e di rigetto che può condurre
alla paranoia. Il R.E. è spesso molto nervoso ed irritabile.
Si distingue in
1. SUBLIMANTE: è il vecchio che si realizza sublimando gli istinti e
puntando a mete elevate di crescita spirituale.
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2. DISSECCANTE: c’è la massima interiorizzazione, ma per difesa, c’è
desiderio d’affetto interiorizzato e le poche forze vitali portano a
nervosismo, irritabilità, egocentrismo.
PAROLE CHIAVE: ipersensibilità, passività, accettazione, chiusura.
La Disimmetria
Il viso è diviso in due parti.
IDEALMENTE QUESTE DUE PARTI DOVREBBERO ESSERE UGUALI, ma ciò
non accade.
La perfezione sarebbe legata alla simmetria, ma in un modo materiale, dove si
agisce, c’è una divisione del lavoro anche dentro di noi e nel nostro corpo.
I muscoli vengono usati in modo differente, destro o sinistro, e questo si rispecchia
sul nostro viso.
Finchè l’uomo è sottoposto alla legge di POLARITA’ il perfetto equilibrio non potrà
mostrarsi sul suo viso, nella nostra realtà la perfetta simmetria rappresenta solo la
FISSAZIONE DELLA PERSONALITA’.
Possiamo paragonare i due lati del viso ad una bilancia; se le due parti sono
leggermente diverse è permesso il passaggio da un lato all’altro, nell’ipotetico caso
d’uguaglianza avremo FISSITA’.
La disimmetria non esiste nel bambino, esce verso i 6 anni, perché prima domina
l’inconscio che non si riflette sulle forme, il bambino non è ancora
INDIVIDUALIZZATO; solo dopo i 6 anni il viso “si scolpisce e si differenzia” e
così appare la disimmetria.
Se il viso resta simmetrico abbiamo spesso dei BAMBINI AUTISTICI, nei quali c’è
rifiuto di vivere il mondo esteriore e una fissazione allo stato di perfezione
primordiale, che impedisce il movimento.
La disimmetria dovrebbe apparire almeno nella mimica, quando il viso si muove,
perché più c’è immobilità nei tratti e nella mimica (più c’è simmetria), più c’è
fissazione della personalità.
Un esempio di viso impassibile e incredibilmente fisso è Cathrine Deneuve, dove
probabilmente la rigidità è dovuta alla paura di invecchiare; ha perso la sorella
gemella in un incidente d’auto, e lei è diventata la sua ombra, da questo la paura di
legarsi al mondo, per il trauma.
Una leggera disimmetria è quindi molto positiva perché permette il passaggio da un
lato all’altro; una grande disimmetria invece richiede grande sforzo per il passaggio,
“come se i piatti della bilancia fossero lontani”.
Se c’è molto peso in un piatto, per equilibrarlo ci vuole un grande peso nell’altro, che
può cadere, raggiungere l’equilibrio è difficile.
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Una forte disimmetria è segno di uno stato di difficile equilibrio che può essere
facilmente rotto da un avvenimento imprevisto.
Una forte asimmetria non vuol dire che la persona è squilibrata, ma semplicemente
che mantenere l’equilibrio sarà più difficile, con tendenza a passare da un lato
all’altro, con passaggi bruschi.
Nella forte disimmetria ci sarà un lato più RETRATTO e uno più DILATATO.
Quando è fortissima l’asimmetria diventa DISSOCIANTE.
EMIFACCIE: le due parti del viso
• SINISTRA = è legata alla parte femminile, lo scudo
• DESTRA = è legata alla parte maschile, la spada
La parte sinistra è difensiva, è la PASSIVITA’, la dipendenza, il passato, la madre.
La parte destra è combattiva, è l’ATTIVITA’, il dinamismo, il presente ed il futuro, il
padre.
Nei mancini le cose si invertono, la sinistra diventa il padre e la destra la madre; in
presenza di un ambidestro si può definire comunque la prevalenza, tenendo conto che
la base resta sempre l’occhio direttore, cioè quello con cui si prende la mira.
Disimmetria nelle emifacce
La prima cosa da valutare è la disimmetria nel volto tra la parte destra e la sinistra;
e le differenti espressioni in relazione alla neurofisiologia.
Le persone che privilegiano l’emisfero sinistro (razionale) del cervello, volgono
spontaneamente lo sguardo verso destra.
Si è poi constatato che il 90% delle persone ritengono una foto composta dalle due
emifacce destre del soggetto più conforme di quella composta dalle due emifacce
sinistre dello stesso.
Inoltre l’emifaccia destra, governata dall’emisfero cerebrale sinistro (razionale)
esprime in genere il soggetto sociale, pubblico, della nostra personalità.
Al contrario, l’emifaccia sinistra, governata dall’emisfero cerebrale destro (intuitivo),
più legato al canale emozionale, esprime il soggetto privato, intimo della personalità.
Esiste, infatti, nel destrorso, una naturale tendenza ad esplorare di più il campo visivo
sinistro, legato all’emisfero destro (emozionale), il quale ha una maggiore attitudine a
riconoscere nei volti che ha di fronte, la parte destra del viso, legata invece
all’emisfero sinistro (razionale).
In sintesi, il volto pubblico dell’uno (l’essere esteriore), viene percepito attraverso la
parte privata (l’essere interiore) dell’altro; e da qui nascono le difficoltà di
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comunicazione….poiché in questa distonia ha sede l’ombra e di conseguenza
l’origine dei malintesi e delle proiezioni.
La neurofisiologia, attraverso lo studio dei meccanismi percettivi, ci permette di
comprendere meglio le asimmetrie del volto in funzione delle asimmetrie del
cervello.
• Una assenza totale di disimmetria è segno di staticità e quindi di scarsa vitalità.
• Una disimmetria leggera invece è segno di differenziazione e quindi di una
percezione del mondo più ricca.
• Una forte disimmetria è segno di complessità e di dualità interiore, che può
essere origine della creatività, se la persona riesce ad integrare la complessità,
o di patologia se non riesce a compensarla.
• La parte sinistra del viso è legata al femminile, simbolizza la madre, il passato,
la percezione ricevuta, la dipendenza, la ricettività, è la parte yin.
• La parte destra è legata al maschile, simbolizza il padre, il presente e il futuro,
l’aggressività, l’attività, è la parte yang.
Le disimmetrie sono più rare nell’infanzia e se ci sono, perturbano fortemente il
carattere, poiché l’Io non è ancora strutturato.
Con l’età, quando le forze vitali diminuiscono, le disimmetrie si accrescono e
l’unificazione delle tendenze diventa più difficile.
Nella vecchiaia esiste una naturale tendenza alle regressione, ma si può anche
assistere ad un passaggio evolutivo, quando il processo d’invecchiamento permette
comunque all’essere interiore di svilupparsi, in modo inversamente proporzionale alla
degradazione dell’essere esteriore.
Disimmetria muscolare o mimica
In genere, più mimica vuol dire estroversione, e quindi D.A. D.T. Reagente e R.L.
invece la mimica è più ridotta nell’introversione, R.F. e R.E.
E’ normale nella mimica avere una certa di simmetria, ma se questa è duratura
abbiamo patologia, perché il corpo non obbedisce più alla mente; questo accade ad
esempio nella ciclotimia (esaltazione/malinconia) o psicosi maniaco-depressiva, che
vede periodi di depressione e di agitazione, isteria, eccesso.
L’agitazione si manifesta nel viso con una mimica esagerata che poi non scompare,
spesso presente in persone che fanno uso di medicinali eccitanti (psicofarmaci).
Questo tipo di disimmetria è mobile poiché coinvolge i ricettori e quindi gli scambi
consci; essa esprime una mobilità dell’umore, con facilità di espressione delle
emozioni, anche tramite una comunicazione non-verbale.
Ma se persiste dopo l’avvenimento che l’ha prodotta, indica uno spreco di forze e
l’incapacità a recuperare un buon equilibrio emotivo.
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Si osserva spesso nelle personalità che entrano in simbiosi con l’ambiente, come i
Reagenti, una tipologia ipereccitabile.
Può succedere, ad esempio, che una persona sorrida, e che dopo il sorriso resti
“stampato” su una parte del viso (fissità), rivelando che il corpo non obbedisce più
alla mente, si è disconnesso dal sistema nervoso.
Se l’espressione resta più accentuata sulla parte sinistra, dominerà l’emisfero destro
(e viceversa), mentre quello sinistro sarà più sollecitato ad inibire l’espressione
emozionale.
La disimmetria mimica può manifestarsi:
• A livello degli occhi, dove segnala leggerezza o dualismo intellettuale, che può
dare origine ad una doppia percezione del mondo.
• A livello del naso, dove rivela una rimozione parziale delle emozioni, fonte di
possibile suscettibilità.
• A livello della bocca, sulla quale, una contrazione regolare delle labbra,
segnala la rimozione parziale degli impulsi, fonte di possibile tensione.
Disimmetria strutturale
Ne esistono quattro tipi: larghezza, altezza, profondità e disimmetria tra i tre piani del
viso; istintivo, affettivo e intellettuale.
1. Larghezza
Quando un lato è più largo dell’altro.
Questa disimmetria indica che una parte del viso è più allargata rispetto all’altra.
Questa disimmetria è la più normale ed abituale; di solito nel “destroso” è la parte
sinistra la più sviluppata perché durante l’infanzia siamo protetti e ciò dimostra
che siamo stati protetti.
Poiché il 90% degli uomini è destrorso, qualsiasi sia la loro origine socioculturale
(già dall’epoca paleolitica), la emifaccia destra rappresenta il lato in cui si
svilupperà il futuro, questa parte dovrebbe essere più tonica, quindi meno dilatata.
Questo mostra che l’individuo sta integrando il passato e la sua identità e che si
avvia a scelte basate sul giudizio in funzione della sua storia passata, controllando
le sue emozioni negative).
La parte sinistra risulta quindi un poco più dilatata della destra e, rappresentando il
passato, possiamo riconoscere in questa dilatazione la protezione ricevuta dalla
madre.
Nel caso invece in cui l’infanzia non fosse stata abbastanza protetta, ma resa
difficile per mancanza di amore, sarà la parte sinistra quella più contratta e la
destra più dilatata.
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La disimmetria sarà eccessiva per il risultato di esperienze passate, con le seguenti
modalità:
a. Se il lato SINISTRO è molto più dilatato del destro vuol dire che
l’infanzia è stata troppo protetta e che nell’adolescenza servono grandi
sforzi per liberarsi e diventare adulti.
C’è d’altro canto una tendenza della parte destra ad essere retratta, la
persona è troppo nell’azione, nel movimento, nel presente.
b. Se al contrario è la DESTRA la più dilatata, sempre per il destroso,
significa che l’infanzia è stata difficile e che in quel periodo c’è stata
chiusura, bisogno di proteggersi.
E’ sempre meglio aver avuto un’infanzia protetta che un’infanzia con
mancanza di affetto.
Con una dilatazione a sinistra legata ad atonia e la parte destra è più retratta, e
quindi attiva, se la disimmetria è forte avremo ALTERNANZA.
Forti disimmetrie possono dar luogo a patologie fisiche, fallimenti scolastici,
inibizione nella realizzazione dei progetti, con senso di autosvalutazione, di
fallimento oppure, al contrario, potranno stimolare ad affrontare la vita con senso
di sfida, permettendo di sviluppare la capacità di affermazione, e l’unificazione
del proprio Io.
2. Altezza
Quando un lato è più corto, più schiacciato dell’altro.
La parte più alta del viso sarà, di conseguenza, anche più atona.
Per esempio l’occhio sarà più basso, la bocca più alta, nel lato corto.
La riduzione è segno di TONICITA’, DINAMISMO, IMPULSIVITA’.
Più un viso è schiacciato più c’è TONICITA’, più è lungo più c’è ATONIA.
Per esempio un naso molto lungo da tendenza a sognare gli affetti invece di viverli
(romanticismo).
Quindi più una parte del viso è corta, schiacciata, più su quel lato avremo tonicità,
più si allunga più avremo atonia.
Questo è molto importante: l’atonia ha due forme.
a. Quando la MUSCOLATURA è lasciata andare si tratta di atonia delle carni
per mancanza di volontà.
b. Quando l’OSSATURA è allungata abbiamo un’atonia strutturale, per
mancanza di forze vitali (la cisterna è troppo limitata).
Il massimo dell’atonia saranno delle carni cadenti su un viso allungato.
Con un viso allungato ma tonico, la persona avrà volontà, sarà attiva, agirà, ma si
stancherà rapidamente.
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Nella retrazione estrema c’è atonia per allungamento eccessivo del quadro (le
forze vitali stanno finendo).
Le due forme di atonia interiorizzano.
Il reagente con un forte allungamento del quadro dimostra bene questa atonia
perché si stanca in fretta.
Quando c’è una forte disimmetria in altezza, il lato più corto è più ATTIVO,
vivente, gioioso, anche aggressivo, mentre il lato allungato è più PASSIVO, più
triste; ci sarà di nuovo alternanza, tra periodi d’azione e di passività.
E’ sempre meglio avere un lato sinistro più voluminoso, anche se più atono,
perché dimostra che non c’è stata carenza d’affetto.
Quando la disimmetria è invertita o troppo accentuata essa esprimerà uno
squilibrio di base e i turbamenti che sopraggiungeranno si esprimeranno con
scoppi d’impulsività, se legati alla tonicità o a blocchi inibenti, se legati all’atonia.
Tutte queste tensioni emergeranno quando una situazione del presente richiamerà
sofferenze passate.
Anche in tal caso potrà avere luogo una compensazione che, dinamizzando il
soggetto, lo porterà ad attuare una funzione unificatrice dell’Io.
3. Profondità
Quando un lato è più incavato dell’altro.
Questa disimmetria è costituita da una parte più infossata, più schiacciata rispetto
all’altra e si avrà l’impressione che i colpi della vita siano arrivati a ripercuotersi
sempre nello stesso punto; ciò indica difficoltà di adattamento e mancanza di
flessibilità
E’ la forma di disimmetria più grave.
Per esempio un occhio sarà più incavato.
La parte sinistra più profonda dimostra che nell’infanzia la persona è stata
“martellata”, perché il lato destro parla più del tempo in cui si esce dalla
protezione famigliare.
La parte sinistra rappresenta il periodo che va dalla nascita fino all’adolescenza,
mentre la parte destra rappresenta il vissuto da adulto e il presente; gli schemi del
passato sono impressi nella parte sinistra del viso.
Invece, se non troppo accentuata, l’emifaccia destra di un destrorso (in relazione
con l’emisfero sinistro), dovrà caratterizzarsi per una Retrazione Frontale più
marcata, indicante la capacità di autocoscienza, di intenzionalità nell’azione
attraverso un controllo cosciente.
Se la disimmetria è invertita o troppo accentuata, è più difficile superare i traumi
passati e adattarsi al presente, rivelando sentimenti di abbandono e di castrazione.
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Questa disimmetria è più difficile da superare e dà importanti difficoltà di
adattamento, nel piano dove è presente lo schiacciamento.
Per esempio se un occhio è più incavato dell’altro la visione intellettuale sarà più
difficile.
Si può paragonare la forte disimmetria alla CLAUDICAZIONE, infatti è proprio
come avere una “gamba più corta dell’altra”.
A livello psicologico è molto importante sapere se una persona con una difficoltà
fisica tipo claudicazione (ma anche solo una macchia, una voglia sul viso), ha
accettato la sua condizione e come l’ha vissuta.
Una malformazione è sempre fonte di difficoltà molto significative, e se la
persona dice che non è mai stato un problema, significa che c’è stato un rifiuto di
vedere ciò che non andava; in tal caso il lavoro da fare è più difficile.
Questo tipo di disimmetria è legata alle funzioni corporee, all’integrazione
dell’aggressività e della sessualità.
Ricordiamoci che la “genialità”, come sottolinea la psicanalisi, ha sempre un
percorso molto complesso.
4. Disimmetria a forma di “S”
E’ legata a movimenti contrari a livello di due parti del volto su due differenti
piani e indica, in un contesto forte, capacità di passare da una parte all’altra o, in
un contesto fragile, un comportamento incoerente.
Esprime una personalità mobile che si caratterizza con “stati successivi di
comportamento raggiunti attraverso atteggiamenti sociali lontani sia dal rigore che
dal senso del vero”.
5. Disimmetria nei tre piani del viso
a. PIANO ISTINTIVO (fondamenta)
Per esempio la mascella può essere più forte da un lato che dall’altro,
questo dà: azione imprevedibile e spesso aggressività, è come se le
fondazioni della casa non fossero dritte e per mantenere l’equilibrio
occorresse uno sforzo enorme.
Questa simmetria tocca l’inconscio, vuol dire che nell’inconscio “le
fondazioni sono storte” e che una forte tensione ha invaso l’inconscio.
Questo provoca difficoltà a RAGGIUNGERE LO SCOPO, la meta prefissa,
a causa dello squilibrio a livello della VOLONTA’.
Anche qui è la disimmetria in profondità la più difficile da vivere, di quella
in altezza, e ancor più di quella in larghezza.
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La disimmetria della bocca, simbolicamente legata all’amore e alla parola,
sua manifestazione, porta ad un uso distorto dell’espressione verbale e a
poca chiarezza nella comunicazione.
Ma questo ricettore corrisponde anche alla “manifestazione dell’amore”,
perciò quando è molto storto ci sarà difficoltà a manifestare l’amore in
modo equilibrato, difficoltà a DARE.
b. PIANO AFFETTIVO (mura)
La disimmetria in questo caso va spesso a toccare il naso, quando va a
destra c’è tendenza a fuggire nella azione, nel movimento, la destra è il
futuro e c’è in genere rifiuto del passato e perciò spesso difficoltà ad entrare
in se stessi.
Quando invece va a sinistra c’è fissazione all’infanzia e tendenza a
riprodurre gli stessi schemi familiari.
In presenza di forte Atonia sarà ancora più difficile staccarsi dalle radici.
Nel caso invece di una Retrazione Laterale l’uscita dalla famiglia sarà più
semplice, ma nel tempo la riproduzione degli schemi familiari prenderà il
sopravvento.
Un nuovo ramo in grande sviluppo è la “Psicologia Transgenerazionale”; i matrimoni
si ripetono alla stessa età dei genitori, morti, incidenti alla stessa età, ecc.; questo
ramo della psicologia studia gli avvenimenti nascosti che hanno provocato turbamenti
molti forti (divorzi, morti, nascite illegali).
La disimmetria a livello delle narici corrisponde sempre a turbe affettive,
che possono provocare a volte la PERVERSIONE DEI SENTIMENTI.
Quando la narice destra è molto chiusa e l’altra è molto aperta c’è difficoltà
a trovare equilibrio nell’espressione dei sentimenti.
Questa forma di perversione porta a vivere i sentimenti in modo separato
dalla sessualità, così l’altro diventa un “oggetto” di piacere e la “persona”
non conta più.
La narice sinistra molto chiusa rispetto alla destra, è invece indice di
un’infanzia vissuta in maniera ossessiva, ma anche di un futuro in cui la
persona ha poi trovato l’ambiente idoneo ad aprirsi.
Quando invece la disimmetria è leggera (sempre nelle narici), c’è tendenza
all’inquietudine, a mancanza di sicurezza a livello relazionale, con un
incessante bisogno di essere rassicurati sui sentimenti provati dal partner.
(Mi ami? Ma quanto mi ami ?….)
Il problema non è l’altro ma la mancanza di sicurezza in sé, spesso per una
paura inconscia legata al “senso d’abbandono”.
c. PIANO CEREBRALE (tetto)
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Molte persone hanno disimmetria negli occhi, con uno più grande
dell’altro; questo dimostra una capacità di “aprire e chiudere” cioè un modo
diverso di VEDERE IL MONDO, che può arricchire la mente.
Gli occhi possono essere diversi per misura, ma lo sguardo deve essere
uguale, quando però un occhio è VIVO e l’altro è SPENTO, abbiamo la
base di una doppia personalità e quindi di un conflitto interiore.
La disimmetria in larghezza, con un occhio più largo e uno più stretto, non
è molto importante.
In presenza invece di un occhio più alto dell’altro o più infossato, la
difficoltà sarà legata all’eccessiva differenza di “vedute” tra le due parti, e
ciò renderà difficile la sintesi (sono casi rari).
***
Anche le rughe possono essere soggette a disimmetria, quando, anziché essere
orizzontali, sono inclinate oppure più incise su un lato.
RUGHE:
esistono 3 rughe sulla fronte e sono in genere orizzontali, se sono
storte c’è tendenza alla ruminazione mentale (rimurginare),
perché le rughe sono delle RETRAZIONI.
FOSSETTE:
sono degli elementi d’espressione, quindi di ESTROVERSIONE,
a differenza delle rughe che sono colpi ricevuti e col tempo i colpi
ricevuti aumentano esprimendosi nelle rughe che ricoprono il viso,
ma in questo c’è UNA GRANDE BELLEZZA!
Il problema è che la stessa causa psichica può avere forme diverse di somatizzazione.
e la stessa somatizzazione può provenire da differenti cause, per questo non possiamo
trovare la causa senza l’aiuto della persona, senza la conoscenza del suo passato.
Le chiavi sono nei primi anni di vita, nelle “cattive programmazioni”.
Più la disimmetria è forte più ci sarà bisogno di forza per superarla, o di intelligenza,
se mancano entrambe le situazioni è preoccupante.
Se lo sguardo è vivo, presente, l’interpretazioni dei segni è diversa da quando siamo
in presenza di uno sguardo spento, angosciato o morto.
Quando c’è stanchezza la disimmetria aumenta.
Anche nei periodi di depressione, di forti turbe interne, possiamo arrivare ad avere
una differenza di 7/8 anni tra un emisfero e l’altro.
Una delle manifestazioni più abituali della depressione è la mancanza di capacità di
vivere il presente, perché fa soffrire e provoca una chiusura; possiamo così vedere nel
viso una forte dissimetria, spesso momentanea.
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I gemelli sono COMPLEMENTARI, come se nella tasca fetale, si fossero spartiti,
oltre allo spazio, anche il lavoro, l’ambiente, ecc…
Inoltre domina l’altro; uno guida l’altro segue, perciò è molto importante dare
fiducia a quello “che segue”.
Nella MIOPIA c’è sempre un retroterra infantile con rifiuto di ciò che è vicino
bisogna poi vedere psicologicamente di cosa si tratta.
Terra – Acqua – Aria - Fuoco
Osservando uno scoglio possiamo intuire come esso venga scolpito, lavorato dal
movimento del mare, le cui onde sono mosse dal vento, quest’ultimo, a sua volta
dipende dalle forze comandate dai cicli del sole.
In natura tutto è collegato, in un circolo in cui il “sottile comanda sempre sul
grossolano”.
Per “analogia” avremo nell’essere umano:
La Roccia,
Il Mare,
Il Vento,
Il Sole,
la terra è il
l’acqua, sono i
l’aria, sono i
il fuoco, è la
CORPO FISICO
SENTIMENTI
PENSIERI
COSCIENZA
I nostri pensieri, buoni o cattivi, sono come il VENTO e muovono i sentimenti (gioia,
ansietà, tristezza, ecc) i quali scolpiscono le forme del nostro corpo.
Il SOLE rappresenta la “coscienza spirituale” che deve essere mantenuta sveglia per
dominare il vento ed il grande mare dentro di noi.
La forma del corpo corrisponde alla ‘vita interiore’.
Nel viso di una persona di 50 anni possiamo leggere quali erano i potenziali e quale
uso ne è stato fatto.
Ciò che fa differenza è la VOLONTA’.
Uno può avere un forte potenziale, ma nessuna volontà, mentre un altro avere poche
cose, ma cresce molto di più grazie alla sua volontà, che è la più grande qualità
dell’essere umano. (conseguenza della capacità di discriminazione).
La VOLONTA’ è: fare tutto nel miglior modo possibile!!!
Ciò è molto importante perché molte delle nostre frustrazioni derivano dal fatto che
non abbiamo agito:
POTENZIALE + VOLONTA’ = AZIONE
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La Volontà significa concentrare tutte le forze del nostro essere in una sola direzione,
e quindi:
il pensiero
INTELLETTO
il sentimento
EMOZIONE
l’azione
MOVIMENTO
devono essere riuniti in una determinata direzione, ma prima bisogna sapere dove si
deve andare!
Tutti abbiamo un programma (o meglio una programmazione) che viene dalla
società, dalla famiglia, ecc, ma che spesso, (quasi sempre!) non coincide con lo scopo
reale della nostra vita.
La prima cosa da fare è prendere coscienza dello “scopo della vita”, sapere cosa
siamo qui a fare, tutto diventa più facile, come navigare con la carta nautica, la
bussola e gli altri strumenti di navigazione.
Poi viene la VOLONTA’.
Molte persone hanno poca volontà perché sono confuse a livello emotivo, il loro
corpo emozionale è un “campo di battaglia”, desideri, attrazioni, repulsioni
governano la loro vita assorbendo ogni energia e rendendoli incapaci di AGIRE.
Non si può agire se non c’è purificazione a livello emozionale.
Tutto ciò che succede nei primi tre anni di vita, va a costruire le radici della nostra
vita, condizionando completamente il futuro.
Le persone che hanno difficoltà a livello emotivo, spesso non hanno potuto amare nei
primi anni, per questo coltivano un gran bisogno di amare e al tempo stesso ne hanno
paura.
Ci sono molti schemi possibili, ma alla base c’è sempre una confusione nel modo in
cui hanno “ricevuto l’amore” in quegli anni d’infanzia.
In questi casi il lavoro da fare è la DEPROGRAMMAZIONE delle false
informazioni ricevute, che producono QUALITA’ NEGATIVE.
Questo lavoro dà la possibilità ritrovare se stessi eliminando gli schemi, le barriere
che ci impediscono di scalare la montagna!
L’EREDITARIETA’ ha un peso importante (è lo scoglio, la terra), ma non quanto
l’EDUCAZIONE che genera i sentimenti (il mare, l’acqua) e i pensieri, cioè l’io
sociale e familiare (il vento, l’aria).
TRASMISSIONE TRANSGENERAZIONALE = Quando c’è un forte trauma, che
non è esplicito, che resta nascosto, esso tende a ripetersi nelle generazioni successive.
Potrebbe trattarsi di trasmissione cellulare o emozionale.
Esiste un inconscio collettivo o familiare che costringe ogni nodo a passare da una
generazione all’altra finchè non viene “sciolto”.
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RIPRODUZIONE DI FEDELTA’ = E’ il nodo “non sciolto”, che i figli mostrano ai
genitori, esattamente quello di cui essi hanno bisogno per deviare dai vecchi
condizionamenti per poter cambiare.
***
“Ogni volta che ci troviamo a criticare gli altri è perché siamo identificati alla loro
natura limitata, invece che alla loro natura divina”.
***
“Scopo della MORFOPSICOLOGIA è cogliere il potenziale di una persona e
aiutarla a raggiungere la sua meta”.
***
Il lavoro psicologico è l’integrazione di queste 3 DIMENSIONI :
mentale
relazionale
concreto
Il Dr. Corman intraprese nel 1947 una sperimentazione su un gruppo di pazienti con
sindrome depressiva crescente.
Su 307 casi di “nevrosi astenica” la suddivisione era la seguente:
Dilatati:
Retratti laterali:
Reagenti:
Retratti:
FEMMINE
172
MASCHI
135
30
30
31
27
20
21
30
34
La maggior parte apparteneva alla tipologia retratta.
La retrazione degli occhi era in contrasto con l’apertura degli altri recettori ed
esprimeva vivacità intellettuale, con atteggiamenti di messa all’erta.
Spesso tale retrazione si unisce a quella “latero-nasale” (lezione quattro), che non si
riscontra quasi mai nei tipi melanconici.
Invece i tipi con espansione cerebrale e retrazione istintiva sono soggetti ad astenia
fisica legata all’iperattività cerebrale.
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Prendendo in esame 171 casi di “melanconici” si trovarono:
Dilatati:
Retratti laterali:
Reagenti:
Retratti:
FEMMINE
129
MASCHI
52
78
26
14
4
36
12
-----
La maggioranza dei melanconici apparteneva al tipo espansivo.
Il Dr. Corman aveva inoltre riscontrato una marcata disimmetria tra le due parti del
viso in 21 casi, e non aveva trovato nessun Retratto con Bozze o con piano cerebrale
dominante.
I melanconici sono quindi soggetti nei quali il piano emotivo-affettivo domina in gran
misura sul pensiero.
RITRATTI: PRIMO ANNO, LEZIONE DUE
Marilyn Monroe
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RITRATTI: PRIMO ANNO, LEZIONE DUE
George Orwell
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50
Ernesto “Che” Guevara
RITRATTI: PRIMO ANNO, LEZIONE DUE
Benito Mussolini
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51
Giuseppe Stalin
RITRATTI: PRIMO ANNO, LEZIONE DUE
Cavallo Pazzo
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52
T
o
r
o
S
e
d
u
t
o
Toro Seduto
Geronimo
RITRATTI: PRIMO ANNO, LEZIONE DUE
Silvio Berlusconi
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53
Romano Prodi
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RITRATTI: PRIMO ANNO, LEZIONE DUE (disimmetria)
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