I gruppi di potere alieno
Transcript
I gruppi di potere alieno
I gruppi di potere alieno di Luciano Scognamiglio – prima parte Se li conosci, li eviti Nel corso degli anni, dalle indagini in stato ipnotico sugli addotti italiani sono emersi differenti tipi di esseri alieni, i quali coincidono perfettamente tra loro nelle descrizioni. Queste figure corrispondono anche alle testimonianze di addotti provenienti da varie parti del mondo, il che esclude che il fenomeno delle interferenze aliene sia in qualche modo diverso nel nostro paese rispetto a quanto accade all'estero. I dati che hanno permesso la costruzione di veri e propri identikit alieni provengono da migliaia di sessioni con tecniche ipnotiche ed autoipnotiche di recupero ricordi e di psicodramma, con un indice di attendibilità che è talmente salito da essere ormai certo ed oggettivo. Inizialmente, infatti, anche per via delle tecniche non ancora perfezionate, i dati avevano un certo margine di soggettività, ora quasi sparito tranne in rari casi, i cui motivi sono comunque ben inquadrati e sono legati a come e da chi vengono applicate tali tecniche, allo stato di coscienza e di lucidità degli addotti, e a ciò che ancora non conosciamo. Queste descrizioni si sono perfezionate nel tempo perché inizialmente gli addotti non concepivano quello che vedevano: essendo l'acquisizione di coscienza un processo irreversibile, con gli anni e con l'aumentare delle ipnosi, e degli addotti che si sono riconosciuti tali, è stato possibile definire con più precisione tutte le possibili situazioni di abduction e i loro autori. Fornirò quindi in questo articolo solo le informazioni sicure che rappresentano la maggior parte degli incontri ravvicinati sperimentati dagli addotti e investigati da coloro che hanno deciso di praticare l'ipnosi di recupero ricordi con essi. E' infatti importante capire, nell'ambito della ricostruzione ipnotica, cosa l'addotto ha davanti a sé nel momento in cui sta rivivendo il rapimento alieno, perché l'operatore deve ricondurre la scena a qualcosa che già conosce, per così meglio condurre l'ipnosi con le giuste domande. Leggendo le accurate ed aggiornate descrizioni aliene che seguiranno, gli addotti inconsapevoli sentiranno inconsciamente che alcuni elementi fanno parte di loro, anche senza sapere esattamente come. Il transfert e il contro-transfert Come ho spiegato nei miei precedenti articoli e com'è facile sperimentare, il rapport è alla base del successo dell'ipnosi, e per ottenerlo serve anche un uso saggio e calibrato del ricalco e della guida secondo le metodologie della Programmazione Neuro-Linguistica. Tuttavia questo procedimento deve sempre essere controllato dall'operatore, altrimenti finirà per essere lui stesso guidato e ricalcato dall'addotto, che solitamente ha una forte influenza caratteriale: se l'empatia che si viene a creare non è equilibrata, quest'ultimo finisce per non fidarsi più del suo interlocutore e quindi rifiutare l'ipnosi, oppure per influenzarlo e poi controllarlo senza rendersene conto. Il secondo caso è conosciuto come transfert: l'operatore che lo subisce inizia a legarsi emotivamente all'addotto e alle sue esperienze, trattandole come fossero proprie. Nel caso migliore, le sedute successive saranno solo delle perdite di tempo in quanto la valutazione del problema e della sua risoluzione sarà offuscata dalla mancanza di lucidità; nel caso peggiore, l'operatore crederà di essere addotto egli stesso, avendo fatto sua la situazione dell'altro, e porterà entrambi quanto più lontano possibile dalla risoluzione del problema, fino a considerarla una situazione normale o addirittura speciale, da accettare e da cui ricavare il meglio. In un certo senso è come se la personalità dell'addotto assorba quella dell'operatore per osmosi, essendo più grande della sua. Quando poi l'operatore tende a proiettare sugli addotti ciò che da loro ha acquisito, usandoli per risolvere i suoi di problemi invece che i loro, allora i danni che esso può fare si moltiplicheranno presso qualsiasi addotto abbia a che fare con lui. Questo fenomeno lo chiamiamo contro-transfert, ed assume connotazioni ancora più gravi quando i problemi di abduction dell'operatore non sono falsi ma sono reali. La situazione affonda ulteriormente quando, tra chi esegue l'ipnosi e chi vi si sottopone, si viene a creare un legame sentimentale basato esclusivamente sulla condivisione dell'esperienza e sul bisogno da parte dell'addotto e dell'operatore, rispettivamente, a farsi aiutare e ad aiutare. Chi inizia questo tipo di lavoro senza curarsi delle basi necessarie e delle conseguenze possibili, può anche arrivare a perdere il senno da un giorno all'altro, com'è già successo. L'atteggiamento da assumere nei confronti degli addotti deve essere sufficientemente empatico al punto da creare il rapport, ma distaccato per tutto il resto. I lettori che, seguendo i miei articoli precedenti basati sugli studi di Corrado Malanga, abbiano deciso di cimentarsi nell'ipnosi regressiva sugli addotti, è bene che conoscano i fenomeni del transfert e del contro-transfert, al fine di evitarli accuratamente. Questo è maggiormente comprensibile dal momento che, avendo a che fare con gli addotti contrariamente a quanto avviene negli altri tipi di ipnosi, questi rivivono situazioni in cui sono in compagnia di esseri alieni, ovvero estranei al proprio ambiente. Questi alieni, come avremo modo di renderci conto, sono ben poco comunicativi, dato che il loro ipertrofico subconscio impedisce quasi completamente le loro espressioni non verbali e controlla costantemente il loro dialogare limitandolo allo stretto necessario: rispondono o comunque si rivolgono agli addotti rivelando determinate informazioni solo quando serve a non indisporli e quindi a non mettere a rischio l'abduction, forti del fatto che non le riveleranno a nessuno grazie al blocco della memoria, ed ignari del funzionamento della nostra psiche e quindi anche dell'ipnosi. Tuttavia, anche senza intensi dialoghi e proprio per la loro diversità e vacuità comunicativa, la sola presenza di alcuni alieni in determinate fasi dell'abduction è sufficiente a scatenare forti emozioni nell'addotto in ipnosi, il quale rivive tutto al tempo presente, e proietta sull'operatore tutta la sua emotività, sentendolo come parte di sé grazie al rapport. Da qui si capisce ancor più l'importanza di mantenere la propria centratura, il proprio equilibrio psicofisico, di fronte a ciò che gli addotti rivivono in ipnosi e sperimentano successivamente, tendendo inconsciamente a manipolare la mente di chi li segue e li aiuta. Per evitare questo genere di situazione e capire in tempo cos'è successo e cosa sta per succedere di volta in volta, è anche necessario conoscere le distinzioni fisiche, psichiche e metodologiche dei vari tipi di alieni, che dividerò in gruppi di potere, dato che il termine “razze”, in questo caso, è poco appropriato. I grigi Questi esseri, in realtà, di potere non ne hanno proprio: sono semplici esecutori al servizio dei vari gruppi di potere alieno, ma iniziamo da loro perché sono quelli che la maggior parte degli addotti ricorda, anche senza l'aiuto dell'ipnosi. C'è una ragione precisa per questo: avendo essi, fra gli altri compiti, quello di prelevare e riportare l'addotto a casa o dovunque si trovi al momento dell'abduction, la loro figura viene a volte da esso memorizzata subito prima e subito dopo che la sua coscienza venga fortemente inibita a livello cerebrale mediante influenze e tecnologie che analizzeremo in successivi articoli. I fotogrammi dell'inizio e della fine dell'abduction, dove rispettivamente gli alieni grigi si avvicinano e si allontanano dall'addotto, vengono automaticamente sovrapposti dato che non c'è memoria di tutto ciò che è accaduto fra essi. Se da un lato questa situazione ha permesso a molti addotti di iniziare ad acquisire coscienza del fenomeno che vivono dalla nascita, dall'altro lato è stata sfruttata per guadagnare nel mondo del cinema e del mercato grazie all'utilizzo di tale figura aliena così tanto riconosciuta dall'inconscio collettivo di chi viene attirato, assiste e compra. La morfologia del grigio è piuttosto semplice: alto 120 centimetri, quindi piccolo di statura, senza vestiti, con la pelle appunto grigia, il fisico esile, le braccia sottili ma più lunghe del normale, le mani quasi scheletriche con 3 dita più il pollice opponibile, con il dito medio visibilmente più lungo. E' macrocefalo, con il cranio vistosamente sviluppato in modo retroverso e retto da un collo molto sottile, e un viso che viene ricordato principalmente per un particolare: i grandi occhi neri, a mandorla, lucidi e lisci al punto da potercisi specchiare e vedere persino la scena retrostante, così grandi che si estendono fino ai lati della testa, senza palpebre, inclinandosi in alto man mano che ci si allontana dal centro del viso, tanto da vederne uno quasi in verticale quando l'alieno in questione è molto vicino ed inclina la testa verso una spalla, com'è solito fare. Non sono visibili né un naso né delle orecchie, ma si notano i buchi corrispondenti ai loro posti. La bocca è piccola, senza labbra, inespressiva, come il resto del viso ma anche del corpo. Non è presente alcun tipo di peluria né di capelli, e non ci sono genitali, o quanto meno non se ne vedono, essendo il corpo sostanzialmente nudo. La pelle al tatto è viscida, fredda, e di consistenza gommosa. Il suo odore è forte e sgradevole, e viene descritto dagli addotti con parole diverse ma comunque indicando una gamma di odori molto simili tra loro: una puzza “di marcio”, “di vecchio”, “di morto”, “di plastica”, “come gli interni di un'auto nuova”, “come al cimitero”, “come dopo che ha piovuto” (ozono), etc. Quest'odore nauseabondo genera sempre le stesse sensazioni, ovvero di schifo, di repulsione, anche di paura: quando una forte percezione sensoriale viene provata in una situazione ad alto impatto emotivo, questa si àncora nel corpo e nella psiche e consente quindi di recuperare efficacemente il ricordo in ipnosi. I piccoli alieni grigi si presentano quasi sempre in gruppo e in numero pari insieme ad un altro alieno, che può essere un grigio leggermente più alto, non più di 150 centimetri, oppure uno facente parte dei gruppi di potere che descriverò. Quando camminano fanno piccoli passi veloci, muovendosi quindi a scatti e producendo con i piedi nudi sul pavimento un suono simile a quello prodotto dai quadrupedi che camminano. Quando si girano non lo fanno con tutto il corpo, ma prima con la testa, poi con il busto, e poi con le gambe, tipo Robocop, proprio come fossero dei robot. Si avvicinano all'addotto solitamente in una formazione che ricorda quella degli antichi soldati romani, dove i piccoli grigi si dispongono simmetricamente ai lati e davanti o dietro in modo da evidenziare una direzione, e quello più alto al centro si avvicina o si allontana facendo in modo che l'addotto si muova sul percorso stabilito. Tutto questo è anche paragonabile al metodo che i cani pastore utilizzano con il bestiame per farlo muovere, senza mai toccarlo ma mordendo solo se necessario per spronare, e rinchiuderlo dove i padroni gli hanno indicato. Ed è effettivamente ciò che succede nelle abduction: l'addotto viene trattato come un animale di proprietà dei gruppi di potere alieno che mandano i propri operai grigi a prelevarlo, i quali hanno una bacchetta con la punta luminosa che serve a dare una scarica elettrica nel caso ci fosse resistenza al rapimento e al trasporto, proprio come fa qualcuno nei macelli, negli allevamenti e in certi luoghi dove si addestrano gli animali. Questa caratteristica, come poi tante altre, è stata canalizzata nel mondo dello spettacolo e proposta in una versione innocente, ovvero quella del dito dalla punta luminosa di ET. Sono molte le situazioni, cinematografiche e new age, in cui gli alieni vengono dipinti come belli e buoni; eppure, sotto ipnosi, gli addotti hanno reazioni tutt'altro che piacevoli nei confronti di questi esseri. Gli alieni evitano il contatto fisico con l'addotto, per via di una repulsione che comprendo e ricambio, lasciando ai grigi questo compito: se è necessario, ovvero se l'alterazione cerebrale non è sufficiente ad indurre uno stato di docilità e collaborazione, il grigio spinge l'addotto oppure lo afferra per un polso e lo trascina dov'è necessario che vada. Questi esseri, come poi tutti gli altri alieni, comunicano con l'addotto solo se e quando serve, e lo fanno senza muovere le labbra, ma direttamente “parlando nella testa” come “un coro di voci maschili e femminili”, un modo archetipico in cui la mente traduce questa singolare percezione psichica. Quando i grigi sono inattivi, vengono visti durante i rapimenti come se fossero in standby: seduti sul pavimento, accucciati su sé stessi, con la testa piegata fra le ginocchia. Le descrizioni in ipnosi di questi alieni sono leggermente diverse fra loro, e queste differenze sono state identificate a seconda del gruppo di potere alieno che li manda a prendere l'addotto: altezza, struttura del cranio, colore della pelle e numero delle dita cambiano leggermente. Queste caratteristiche morfologiche dei grigi li rendono vagamente somiglianti ai loro padroni, tanto da farci pensare all'universalità della tendenza a fare le cose a propria immagine e somiglianza. O quanto meno a modificarle: i grigi infatti sembrano essere organismi biologici che agiscono come computer, senza coscienza, senza libero arbitrio, come fossero dei piccoli cyborg, esseri biomeccanici, ottenuti per clonazione. Ad avvallare ulteriormente quest'ipotesi sono delle scene rievocate in ipnosi in cui gli addotti che si stanno muovendo in ambiente alieno vedono di sfuggita dei grigi stesi su tavoli operatori che vengono operati da alieni diversi e molto più alti: quando gli alieni che accompagnano l'addotto vengono da esso interrogati in proposito, rispondono che “li stanno programmando”. E così, a seconda del gruppo di potere coinvolto nell'abduction, abbiamo ad esempio dei grigi poco più alti del normale e con il viso più allungato, oppure dei grigi con una tuta attillata nera, traslucida, che solitamente viene percepita e ricordata come azzurra per via del riflesso dato dalla caratteristica illuminazione di alcune stanze in cui portano gli addotti. Un altro esempio di ispirazione cinematografica proveniente dalle interferenze aliene che emergono dall'inconscio, sono i “piccoli dottori blu” del film Communion del 1989, con Christopher Walken. Ovviamente i grigi non sono dottori, ma vengono ricordati come tali perché, nella confusione mentale indotta all'inizio dell'abduction, qualche fotogramma si fissa bene e riesce ad essere letto, come quando l'addotto è steso su un tavolo operatorio con intorno vari grigi che lo guardano e armeggiano con particolari tecnologie. In realtà, le ricostruzioni in ipnosi mostrano quasi sempre la presenza di un alieno più alto, definito “il dottore”, con i grigi che in quei frangenti ricoprono solo i ruoli di “infermieri”, di assistenti, tranne nei casi in cui le operazioni da compiere sono semplici e di routine. I grigi, per via della loro statura, delle loro particolari caratteristiche morfologiche e del loro approccio, vengono solitamente ricordati a livello onirico come fossero folletti, bambini, gatti, gufi: tutti esseri piccoli e buffi che si presentano in gruppo, che sembra quasi vogliano giocare specialmente se l'addotto è ancora bambino, e alcuni con il loro strumento che a volte viene ricordato come una bacchetta magica, a volte in altri modi. Ad esempio, è il caso di una ragazza, addotta, appassionata e praticante di equitazione, che mi descriveva inconsapevolmente un'abduction come un sogno in cui venivano da lei dei bambini vestiti come fantini, con la loro tuta, il cap sulla testa, (caratteristico elmetto per equitazione), il frustino in mano e gli occhiali da sole indosso: la sua mente ha semplicemente tradotto con le sue conoscenze la scena che non sa di aver vissuto realmente. La stessa ragazza, in ipnosi in un'altra occasione, mi definiva la puzza dei grigi come “la pelle bruciata della sella del cavallo”, sempre perché è ciò che conosceva e attraverso cui poteva far passare ciò che stava ricordando: quando ciò che percepiamo è così assurda, inumano o inconcepibile da non riuscirlo nemmeno a definire, allora o non ce ne accorgiamo, o lo modifichiamo per riconoscerlo in un modo a noi congeniale. Gli occhiali da sole sono anche stati utilizzati da vari bambini addotti per spiegare ai propri genitori chi erano quelli che venivano di notte a giocare con loro, “i coniglietti”: prendevano un pupazzo raffigurante un coniglio grigio o comunque scuro, gli tiravano le orecchie all'indietro nascondendole, e gli mettevano indosso un paio di occhiali da sole, che quindi risultavano decisamente spropositati rispetto al peluche. Sempre per usare le parole della ragazza che ho preso prima come esempio, durante un'altra ipnosi mi descrive i grigi come “i bambini che vogliono giocare con me”, ma quando gli si avvicina (non solo fisicamente, ma anche a livello di coscienza) dice che “sembrano mosche” per via degli occhi; continua a considerarli innocui, poi capisce la situazione e non vuole averci a che fare, senza passare per l'averne paura. Infatti, solitamente in presenza di questi piccoli alieni l'addotto prova di tutto ma non paura, come contrariamente succede con gli altri ben più grandi. I grigi infatti hanno un aspetto innocuo e rassicurano mentalmente l'addotto: “andrà tutto bene”, “vieni con noi”, “non ti faremo del male”, frasi che in certe circostanze diventano anche più invadenti, come “dobbiamo fare una cosa con te”, “devi venire con noi”, “non opporre resistenza”, e questo contatto telepatico solitamente avviene quando l'addotto è già stato mentalmente confuso e parzialmente paralizzato. Sognare, o ricordarsi di aver sognato, un ambiente familiare in cui piccoli esseri con simili caratteristiche fisiche si avvicinano, guardano o vogliono qualcosa, oppure si allontanano, specie con la percezione di un brutto odore e una sensazione di disagio o malessere con possibile rifiuto annesso, può essere segno di aver vissuto un'abduction e quindi di essere addotti senza esserne coscienti, il che rappresenta un valido punto di partenza per il recupero dei ricordi, punto dal quale prosegue l'abduction vera e propria, con gli alieni facenti parte dei gruppi di potere. [continua...]