qualità e trattamento dell`acqua del circuito chiuso
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qualità e trattamento dell`acqua del circuito chiuso
FOCUS TECNICO QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL’ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO (PARTE 3) IMPURITA’ DELL’ACQUA I trattamenti a cui vengono generalmente sottoposte le acque di alimento degli impianti si possono dividere in: TRATTAMENTI ESTERNI TRATTAMENTI INTERNI fisici chimico-fisici chimici filtrazione addolcimento condizionamento chimico degasazione demineralizzazione additivazione prodotti filmanti defangazione I trattamenti fisici esterni maggiormente diffusi negli impianti a circuito chiuso sono la filtrazione e la defangazione. Le impurità contenute in sospensione nell’acqua tecnica dei circuiti possono generare una serie di inconvenienti da non sottovalutare: Corrosioni per aerazione differenziale Sono dovute al fatto che, in presenza di acqua, uno strato di sporco su una superficie metallica porta alla formazione di due zone (acqua/sporco e sporco/metallo) con diverso tenore di ossigeno; per tale ragione si attivano pile localizzate con flussi di corrente che portano alla corrosione delle superfici metalliche. Sono corrosioni che possono comportare l’indebolimento, ma anche la rottura, di componenti quali le caldaie e i radiatori. Funzionamento irregolare delle valvole E’ dovuto allo sporco che può aderire tenacemente alle loro sedi e provocare difformità di regolazione nonché trafilamenti. Blocchi e grippaggi delle pompe Sono causati dallo sporco che circola attraverso le pompe e che in esse può accumularsi sia per la particolare geometria delle pompe, sia per effetto dei campi magnetici generati dalle pompe stesse. Minor resa degli scambiatori di calore I depositi di sporco possono infatti ridurre in modo sensibile sia le portate dei fluidi sia le superfici che scambiano calore. FILTRAZIONE La filtrazione è un processo fisico-meccanico nel quale un liquido in movimento si separa dalle particelle solide in esso disperse per effetto della loro ritenzione da parte di un mezzo filtrante poroso attraverso cui il liquido viene fatto passare. Tradizionalmente negli impianti di riscaldamento a circuito chiuso vengono utilizzati i filtri a Y: sono costituiti da un cestello di maglia metallica che funziona sia da elemento filtrante che da raccoglitore dello sporco. Il flusso tipicamente procede (per motivi di resistenza meccanica) dall’interno verso l’esterno del cestello filtrante. Le particelle rimangono così intrappolate nella parte interna dello stesso. Il filtro viene generalmente installato sulla linea di ritorno prima del generatore di calore per protteggere lo scambiatore. Pulizia del filtro Per effettuare la pulizia a volte è sufficiente aver installato un rubinetto nella parte inferiore del filtro rivolto verso il basso in modo tale da raccogliere le impurità sul fondo. Si deve sottolineare il fatto che spesso le particelle possono aderire al cestello; per effettuare una pulizia efficace si rende necessario estrarre la maglia filtrante dal corpo è quindi indispensabile che il filtro sia dotato di due rubinetti di intercettazione ai suoi capi. Cartuccia Filtrante L’elemento fondamentale di un filtro a Y è la cartuccia filtrante in esso contenuta. Si caratterizza in base alle caratteristiche principali della maglia metallica che la compone: luce passaggio filtro, mesh, superficie lorda, superficie aperta, vuoto su pieno, rapporto superficie aperta. INTERASSE DIAMETRO DEL FILO LUCE Luce passaggio filtro (capacità filtrante) Indica il diametro massimo delle particelle che vengono trattenute dall’azione meccanica del filtro. Il valore distintivo viene solitamente espresso in mm o μm. Ad esempio un filtro avente Luce Maglia = 0,40 mm (o 400 μm) trattiene impurità a partire da quella dimensione. Il loro limite è insito nel fatto che non riescono ad intercettare, e quindi a togliere dalla circolazione, particelle di sporco inferiori a 400÷500 μm. Il diametro minimo della particella intercettata dal filtro viene anche definito capacità filtrante. Commercialmente vengono proposti dei filtri aventi capacità filtranti decrescenti all’aumentare dei diametri nominali delle valvole in modo da avere dei valori di perdite di carico ragionevoli: MISURA 1/2” 3/4” 1” 1 1/4” 1 1/2” 2” LUCE PASSAGGIO FILTRO [μm] 400 400 400 470 470 530 Mesh = 25,40 Ao = LUCE + Ø filo ( LUCE LUCE + Ø filo Superficie lorda E’ la superficie esterna della cartuccia filtrante, somma della superficie aperta e della maglia del filtro. ( Mesh Numero di aperture nella maglia del filtro per pollice lineare. 2 x 100% SUPERFICIE APERTA Superficie aperta E’ la somma delle aree di passaggio della maglia filtrante. Vuoto su pieno (A0) Rapporto % tra superficie aperta e superficie lorda. ( LUCE LUCE + Ø filo ( Ao = 2 x 100% Rapporto superficie aperta (Open Area Ratio - OAR) Rapporto, espresso come proporzione, tra la superficie aperta del filtro e il diametro nominale della tubazione in cui il filtro è installato. Kvs Il valore di kvs è calcolato con filtro completamente pulito e aree di passaggio libere da impurità. Nella tabella sotto si riportano i valori medi di kvs validi per le tipologie di filtri a Y attualmente in commercio. MAGLIA FILTRANTE DA 400 μm MISURA 1/2” 3/4” 1” 1 1/4” 1 1/2” 2” Kvs 4,1 7,3 11,0 17,4 25,0 37,0 Solitamente per filtri di questo tipo il Rapporto Superficie Aperta (OAR) varia tra 2,5:1 e 3:1. Per aumentare questo parametro è possibile: A) sovradimensionare la superficie lorda della cartuccia filtrante e di conseguenza della camera che la contiene mantenendo invariata la luce della maglia stessa: ciò causa ingombri e costi maggiori. B) aumentare la luce della maglia filtrante mantenendone invariate le dimensioni di ingombro con relativa diminuzione della capacità filtrante stessa. Perdite di carico di un filtro a Y inserito in un circuito chiuso Si ipotizza di installare in centrale termica un filtro a Y in ottone misura 1”, come da schema riportato precedentemente. Dal diagramma delle perdite di carico corrispondente si deduce che per una portata di progetto di 1500 l/h, il filtro inserito nell’impianto causa una perdita di carico pari a: FILTRO A Y Diametro nominale DN 25 (1”) Capacità filtrante 0,4 mm Kvs 11 Dp FILTRO (intasamento nullo) = 180 mm c.a.. Tale valore corrisponde ad una perdita di carico calcolata con filtro completamente pulito e con maglia libera da ostruzioni, quindi con un grado di intasamento nullo. Δp (mm c.a.) 1000 Δp (kPa) 900 800 700 600 Δp (mm c.a.) 1000500900 Δp (kPa) 500 200 45 40 35 30 25 0,9 0,8 0,7 0,6 0,20,1 4500 5000 4500 4000 3500 3000 5000 4000 3500 3000 2500 1800 2500 2000 1800 1600 1400 0,5 0,2 0,18 0,16 0,14 0,12 0,18 0,16 0,14 0,12 2000 1600 1400 1200 900 1000 1000 Come già accenato in un filtro a Y è fondamentale prevedere una pulizia periodica: le particelle tendono ad aderire alla superficie interna della maglia filtrante e solo una frazione di esse cade nella parte inferiore per la raccolta delle impurità. Questo fenomeno provoca un intasamento della maglia filtrante e una drastica riduzione del rapporto di superficie aperta. Considerando un Rapporto di Superficie Aperta (OAR) pari a 2,5:1, all’aumentare dell’intasamento aumentano le perdite di carico del filtro: per un intasamento pari al 70%, il fattore di aumento delle perdite di carico è pari a 4,5 (dato sperimentale). 1200 900 800 700 500 600 800 700 600 450 500 400 300 350 450 400 200 250 PORTATA DI PROGETTO 1500 l/h 1 0,5 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 PORTATA DI PROGETTO 1500 l/h 2 2 1 0,9 1,8 0,8 1,6 1,4 0,7 1,2 0,6 200 10 16 14 12 5 1,8 1,6 1,4 1,2 90 80 70 60 250 20 1018 3 2,5 3 2,5 18 16 14 12 30 25 4 3,5 4.5 4 3,5 350 180 mm c.a. 180 mm c.a. Per la portata di progetto Δp FILTRO pulito considerata, il filtro inserito200100 180 nell’impianto in condizioni 160 140 di intasamento nullo causa 120 Peruna la portata perditadidiprogetto carico pari a considerata, il filtro inserito 100 5090 180 mm c.a.. 80 nell’impianto in condizioni 70 di intasamento nullo causa 60 una perdita di carico pari a 50 45 180 mm c.a.. 40 20 35 10 5 4.5 9 8 7 6 450 800 400 700 350 600 300 250 450 400 350 180 160 300 140 250 120 300 Δp FILTRO pulito 10 9 8 7 6 G (l/h) 0,1 G (l/h) Dp FILTRO (intasamento 70%) = 810 mm c.a.. Δp (mm c.a.) Δp (kPa) 900 800 700 600 4 3,5 4.5 4 3,5 3 2,5 3 2,5 5 1,8 1,6 1,4 1,2 2 2 1 0,9 1,8 0,8 1,6 1,4 0,7 1,2 0,6 0,9 0,8 0,7 0,6 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 0,18 0,16 0,14 0,12 1 0,5 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 0,5 0,2 0,18 0,16 0,14 0,12 0,20,1 5000 4500 4000 3500 3000 5000 4500 4000 3500 2500 2000 2500 2000 1800 1400 1200 1600 1800 1600 1400 1200 800 700 1000 700 600 800 1000 500 450 400 600 500 450 400 350 300 PORTATA DI PROGETTO 1500 l/h 3000 PORTATA DI PROGETTO 1500 l/h 350 250 200 10 16 14 12 250 20 1018 Δp (kPa) 10 5 4.5 9 8 7 6 70% INTASAMENTO 16 14 12 300 30 25 10 9 8 7 6 70% INTASAMENTO 200 180 mm c.a. 180 mm c.a. 810 mm c.a. 810 mm c.a. Un intasamento del 70% della superficie Δp FILTRO del filtro causa un aumento della perdita Δp (mm c.a.) 70% intasamento di carico per un fattore pari a 4,5 volte 1000500900 450 800 il valore calcolato con l’intasamento nullo: 400 700 350 Un 180 intasamento 70% dellamm superficie mm c.a. del x 4,5 = 810 c.a.. 600 300 del filtro causa un aumento della perdita di carico per un fattore pari a 4,5 volte 500 450 250 Δp FILTRO pulito il valore calcolato con l’intasamento nullo: 200400 180 350 180 mm c.a. x 4,5 = 810 mm c.a.. 160 300 140 250 120 Per la portata di progetto Δp FILTRO pulito considerata, il filtro inserito200100 90 180 nell’impianto in condizioni 160 80 140 70 di intasamento nullo causa 120 60 Peruna la portata perditadidiprogetto carico pari a considerata, il filtro inserito 100 5090 180 mm c.a.. 45 80 40 nell’impianto in condizioni 70 35 di intasamento nullo causa 60 30 una perdita di carico pari a 50 45 25 180 mm c.a.. 40 20 35 18 900 1000 900 Δp FILTRO 70% intasamento G (l/h) 0,1 G (l/h) 0,9 0,8 0,7 0,6 45 40 35 30 25 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 DEFANGATORE 18 16 14 12 La camera di raccolta presenta le seguenti particolarità: • è situata nella parte bassa del dispositivo ad una distanza tale dagli attacchi in modo tale che le impurità raccolte non risentano delle turbolenze del flusso attraverso il reticolo. • è capiente per aumentare la capacità di accumulo dei fanghi e quindi diminuire la frequenza di svuotamento/scarico (a differenza dei filtri che devono essere puliti di frequente). • A differenza dei filtri, la rete interna del defangatore non si intasa e raramente ne risultaΔp necessaria la rimozione/pulizia. Per questo non occorre installare Δpmotivo (mm c.a.) FILTRO 1000 900 valvole70% di intercettazione ai capi del dispositivo. intasamento 800 La camera di Un accumulo è dotata di un 700 rubinetto di scarico per intasamentodel deldefangatore 70% della superficie 600 del filtro causa un aumento della perdita effettuare lo spurgo delle impurità raccolte nella parte bassa anche ad impianto di carico per un fattore pari a 4,5 volte 500 450 funzionante. il valore calcolato con l’intasamento nullo: 400 180 mm c.a. x 4,5 = 810 mm c.a.. 4500 5000 4000 3500 3000 1800 2500 4.5 4 3,5 90 80 70 60 0,9 0,8 0,7 0,6 45 40 35 30 25 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 5000 4500 4000 3500 3000 2500 0,18 0,16 0,14 0,12 2000 1800 1600 1000 1200 700 600 500 450 400 350 250 200 1400 PORTATA DI PROGETTO 1500 l/h 18 16 14 12 Perdite di carico di un defangatore Nello schema di centrale viene utilizzato un defangatore misura 1”: tale dispositivo rimuove efficacemente le particelle di impurità con perdite di carico molto basse e indipendenti dalla quantità di impurità raccolte. Kvs 28,1 90 80 70 60 0,9 0,8 0,7 0,6 45 40 35 30 25 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 0,18 0,16 0,14 0,12 4500 4000 3500 3000 2500 1600 1400 1200 1800 2000 1000 900 800 700 PORTATA DI PROGETTO 1500 l/h 5000 18 16 14 12 600 10 4.5 4 3,5 1,8 1,6 1,4 1,2 500 20 10 180 160 140 120 450 28 mm c.a. Δp DEFANGATORE G (l/h) 5 3 2,5 400 50 0,1 0,005 mm=5 μm 70% INTASAMENTO 350 100 0,2 Δp (kPa) 450 400 350 300 250 300 200 0,5 DN 25 (1”) 9 8 7 6 250 Δp FILTRO pulito 500 1 Capacità di separazione particelle 900 800 700 600 200 Un normale filtro a Y produce una perdita di carico iniziale che aumenta all’aumentare del grado di intasamento. 2 Diametro nominale Δp (mm c.a.) 1000 5 DEFANGATORE Δp DEFANGATORE = 29 mm c.a.. 180 mm c.a. 2000 70% INTASAMENTO 1,8 1,6 1,4 1,2 10 Δp FILTRO 70% intasamento 10 180 160 140 120 20 810 mm c.a. 1600 Δp (kPa) 900 Per la portata di progetto considerata, il filtro inserito 100 nell’impianto in condizioni di intasamento nullo causa una perdita di carico pari a 50 180 mm c.a.. 0,1 3 2,5 800 200 0,2 G (l/h) 9 8 7 6 350 300 250 300 180 mm c.a. 810 mm c.a. Δp FILTRO pulito 1400 900 800 700 600 450 200 500 400 350 300 250 10 filtrazione ma più efficace in La defangazione è un trattamento fisico simile alla quanto basato sull’azione combinata di più fenomeni: le particelle collidendo contro l’elemento interno a raggiera vengono separate e l’ampio volume interno, riducendo la velocità del fluido, ne favorisce la precipitazione nella camera di raccolta. 0,5 0,18 0,16 0,14 0,12 PORTATA DI PROGETTO 1500 l/h 1200 20 1 90 80 70 60 1000 180 mm c.a. considerata, il filtro inserito 100 nell’impianto in condizioni di intasamento nullo causa una perdita di carico pari a 50 180 mm c.a.. 2 1 0,5 0,2 0,1 G (l/h) Efficienza di separazione . ) La capacità di separazione (di un defangatore è funzione essenzialmente di tre parametri: 1) aumenta all’aumentare della dimensione della particella e della massa. Le particelle più grandi e pesanti precipitano prima di quelle più leggere. 2) aumenta al diminuire della velocità. Se la velocità di trascinamento si riduce, si ha una zona di calma all’interno del defangatore e le particelle si separano con più facilità 3) aumenta all’aumentare del numero delle ricircolazioni. Il fluido nel circuito, attraversando il defangatore più volte duranteDIRil TCAL funzionamento, è sottoposto ad un’azione progressiva di separazione, fino all’eliminazione completa delle impurità. Efficienza (% ) Efficienza (% ) ( Quantità separata Quantità iniziale FILTRI A CALZA Il limite del defangatore risulta quindi essere il numero di passaggi che il fluido termovettore deve effettuare attraverso il dispositivo per ottenere l’efficienza di separazione dichiarata. FILTRI SPECIALI Efficienza 50 passaggi (1 m/s) 1000 400 500 210 250 150 105 50 63 35 0 20 ZONA DI LAVORO Dimensioni par ticelle (μm) 1000 500 210 250 150 105 50 63 20 35 20 16 40 0 10 60 20 0 80 40 5 100 60 Dimensioni par ticelle (μm) 80 Efficienza 50 passaggi (0,5 m/s) .100%) 16 Efficienza 50 passaggi (1 m/s) 10 Efficienza 50 passaggi (0,5 m/s) 100% 0 Quantità iniziale 5 Quantità separata 100 ZONA DI LAVORO DIRTCAL FILTRI AY FILTRI AY Per eliminare le impurità contenute nell’acqua tecnica del circuito la soluzione migliore consiste nell’utilizzo abbinato di un filtro a Y e un defangatore. In questo modo è possibile utilizzare una maglia interna del filtro con luce di passaggio maggiorata rispetto allo standard da commercio (400 μm) diminuendo così le perdite di carico dovute al progressivo intasamento. Il filtro contribuisce durante il primo passaggio bloccando le particelle con dimensioni superiori alla maglia mentre il defangatore nei passaggi successivi elimina completamente le impurità presenti fino alla dimensione minima nominale (5 μm). Defangatore in tecnopolimero L’utilizzo di un defangatore in tecnopolimero consente di abbinare caratteristiche tecniche e funzionali ottimali con flessibilità e compattezza di prodotto. La ghiera orientabile permette inoltre l’utilizzo del dispositivo sia su tubazioni orizzontali (1) che verticali (2) agevolandone così l’installazione. Le caratteristiche fondamentali del tecnopolimero sono: - elevata resistenza alla deformazione plastica - buona resistenza alla propagazione di cricche - bassissimo assorbimento di umidità - elevata resistenza all’abrasione - mantenimento delle prestazioni al variare della temperatura - compatibilità con i glicoli e gli additivi utilizzati nei circuiti. 1 2 0850313 Separazione delle impurita’ ferrose La serie di defangatori forniti di magnete, consente una maggiore efficacia nella separazione e raccolta di impurità ferrose. Esse vengono trattenute nel corpo interno del defangatore dal campo magnetico creato dai magneti inseriti nell’apposito anello esterno. L’anello esterno è inoltre estraibile dal corpo per consentire la decantazione e la sucecssiva espulsione dei fanghi, sempre ad impianto funzionante. Essendo l’anello magnetico posizionato esternamente al corpo del defangatore non vengono alterate le caratteristiche idrualiche del dispositivo. DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO: DEPLIANT 01240 DEPLIANT 01137 CI RISERVIAMO IL DIRITTO DI APPORTARE MIGLIORAMENTI E MODIFICHE AI PRODOTTI DESCRITTI ED AI RELATIVI DATI TECNICI IN QUALSIASI MOMENTO E SENZA PREAVVISO. Caleffi S.p.A. · S.R. 229, n. 25 · 28010 Fontaneto d’Agogna (NO) - Italia tel. +39 0322 8491 · fax +39 0322 863305 www.caleffi.it · [email protected] · © Copyright 2013 Caleffi