“Patto per lo Sviluppo del Distretto Produttivo della Pesca Industriale

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“Patto per lo Sviluppo del Distretto Produttivo della Pesca Industriale
COSVAP Distretto Pesca
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COSVAP
Distretto Produttivo della Pesca
“Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca
Industriale del Mediterraneo”
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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INDICE
Patto di sviluppo distrettuale pesca ..................................... 4
Denominazione .................................................................... 4
Tipologia di filiera produttiva ............................................... 4
Premessa ............................................................................. 4
Il contesto Mediterraneo ...................................................... 7
L'attività di pesca nel Mediterraneo ....................................................................................................... 7
La specificità del Mediterraneo ................................................................................................................ 8
Estensione ridotta delle acque nazionali rispetto alle acque internazionali ............................... 8
Stock ed attività di pesca comuni ........................................................................................................... 8
Caratteristiche generali delle attività di pesca.................................................................................... 9
Disponibilità dei dati scientifici ................................................................................................................ 9
Concorrenza con altre attività.................................................................................................................10
Stato delle risorse ......................................................................................................................................10
Aspetti ambientali.......................................................................................................................................12
L'applicazione della PCP nel Mediterraneo ..........................................................................................13
L’industria della pesca in Sicilia ......................................... 14
PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA ...................................................................................... 15
La filiera della pesca in Sicilia ............................................ 18
IL NAVIGLIO PER COMPARTIMENTI E SISTEMI DI PESCA .............................................. 22
La Cantieristica navale in Sicilia ......................................... 24
Localizzazione territoriale del Distretto Produttivo della
Pesca Industriale ............................................................... 26
La Filiera della Pesca nell’Area Distrettuale ....................... 27
FILIERA DELLA PESCA A MAZARA DEL VALLO ......................................................................... 30
PUNTI DI ECCELLENZA E PUNTI DI CRITICITÀ DEL DISTRETTO ...................................................... 32
La filiera del COSVAP - Distretto Produttivo della Pesca
Industriale del Mediterraneo.............................................. 33
Analisi organizzativa delle catene di fornitura FOOD ......... 38
Analisi organizzativa delle catene di
fornitura No Food ... 43
Programma triennale azioni innovative del distretto Pesca 46
PREMESSA .................................................................................................................
SOLUZIONE PROGETTUALE........................................................................................
FINALITÀ ...................................................................................................................
OBIETTIVI .................................................................................................................
LINEE DI SVILUPPO STRATEGICO ........................................................................................
AZIONE 1 – OSSERVATORIO DELLA PESCA............................................................................
AZIONE 2 - CENTRO DI COMPETENZA .................................................................................
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Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
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AZIONE 3 - CENTRO DI CERTIFICAZIONE E PROVA ..................................................................
AZIONE 4 - MARKETING DI DISTRETTO E D.O.P. ...................................................................
AZIONE 5 - RISPARMIO ENERGETICO ..................................................................................
AZIONE 6 - INTERNAZIONALIZZAZIONE DI DISTRETTO ..............................................................
AZIONE 7 - FISCALITÀ DI DISTRETTO E FINANZA ....................................................................
1. Aumentare il capitale proprio ..............................................................................
2. Diversificare le fonti di finanziamento ..................................................................
3. Allungare la scadenza del debito .........................................................................
4. Il ruolo dei Confidi .............................................................................................
5. Rating di distretto .............................................................................................
AZIONE 8 - COMPETENZE E RISORSE UMANE .........................................................................
AZIONE 9 - PIATTAFORMA DIGITALE DI DISTRETTO .................................................................
AZIONE 10 - INFRASTRUTTURE DI DISTRETTO .......................................................................
Mercato del Pesce (secondo stralcio funzionale, completamento) ................................
Stazione Marittima ................................................................................................
Servizi portuali ( acqua , luce , carburante e servizi igenici ) ......................................
Escavazione del Porto canale ..................................................................................
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Elenco delle imprese sottoscrittori, n° addetti, fatturato
2005, fatturato esportazione 2005..................................... 76
Piano finanziario di massima ............................................. 84
Rappresentante del Patto di Distretto ................................ 85
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Patto di sviluppo distrettuale pesca
Denominazione
COSVAP - Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo.
Tipologia di filiera produttiva
La
Filiera
produttiva
è
quella
delle
attività
della
pesca,
dalla
cattura
alla
commercializzazione, passando per le fasi di trasformazione, congelamento, confezionamento
e lavorazione del pescato (FOOD).
In essa sono rappresentate anche le altre attività connesse quali, la cantieristica navale,
attività propedeutiche alla costruzione del naviglio da pesca e i servizi (NO FOOD).
Premessa
IL CO.S.VA.P. “CONSORZIO SICILIANO PER LA VALORIZZAZIONE DEL PESCATO”, con
sede a Trapani presso la Camera di Commercio, è stato costituito il 26 marzo 1990 come
consorzio fra imprese di produzione, trasformazione, distribuzione e commercializzazione del
pesce siciliano, enti pubblici, associazioni di categoria ed operatori singoli ed associati. In
dettaglio, la Camera di Commercio Industria e Artigianato di Trapani, le Centrali Cooperative, i
rappresentanti dei produttori, dei commercianti, gli operatori dell’industria di trasformazione
del pescato.
Nell’aprile del 2001, presso la sede di Sviluppo Italia a Palermo, l’assemblea del
CO.S.VA.P. si riunisce per dare avvio alla costituzione del distretto. Fra i soci, il Comune di
Mazara del Vallo, la Provincia Regionale di Trapani, la Camera di Commercio, le più grandi
imprese della filiera della Pescato (dalla Cantieristica navale alle aziende di trasformazione del
pescato), la Lega delle Cooperative, le Associazioni degli armatori, l’Associazione degli
Industriali di Trapani, le Organizzazioni sindacali.
Nel maggio del 2005 il CO.S.VA.P. si trasforma in COSVAP - Distretto Produttivo della
Pesca, aumentando il numero dei soci ed i rapporti istituzionali.
Risultano attualmente iscritti al Consorzio oltre 80 soci fra cui:
Enti Pubblici e di ricerca
1)
C.C.I.A.A. – Trapani;
2)
C.N.R.;
3)
Comune di Mazara del Vallo;
4)
Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia;
5)
Provincia Regionale di Trapani.
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Associazioni di Categoria e Consorzi di produttori
1)
A.G.C.I. Pesca;
2)
Associazione Imprese Pesca (Armatori);
3)
Associazione degli Industriali di Trapani;
4)
Associazione Orientamento Pesca;
5)
ConFidi Trapani;
6)
Consorzio PROMARE (Ass. Armatori);
7)
Consorzio SETENI;
8)
Federcoopesca;
9)
Lega Cooperative Pesca;
10)
Medusa Onlus;
11)
Patto Territoriale Agriturpesca;
12)
U.N.C.I Pesca;
13)
UNICOOP.
Già da qualche anno il COSVAP sperimenta con successo una forma di aggregazione
organizzata
tra
imprese,
in
un
tessuto
imprenditoriale
contraddistinto
da
particolari
caratteristiche, e finalizzata allo sviluppo di una “area di sistema”.
Infatti, l’Assessore Regionale dell’Industria ha citato più volte il Distretto di Mazara del
Vallo come esempio pratico, concreto e modello di riferimento dei Distretti Siciliani.
Poiché il sistema ittico-produttivo siciliano, caratterizzato da noti fattori di debolezza, ha
manifestato nel corso degli ultimi anni interessanti segnali di ripresa, e poiché i piccoli
operatori del settore non dispongono - mediamente - delle risorse necessarie per adeguarsi ai
frequenti cambiamenti che contraddistinguono i mercati, le tecnologie e le dinamiche
competitive, (incorrendo in difficoltà notevoli per far fronte all’esigenza di sviluppare nuove
funzioni
e
competenze),
il
COSVAP
si
propone
come
strumento
di
promozione
e
coordinamento, nonché, come rappresentante delle esigenze di un intero settore.
Il fine è quello di:
•
definire una politica strategica (fiscale, finanziaria e amministrativa) che permetta di
realizzare in cooperazione interventi destinati a specializzare e sostenere il settore;
•
sviluppare specifiche competenze nel settore dell’innovazione di prodotto e di
processo, per approntare adeguate strutture distributive;
•
promuovere la presenza sui mercati internazionali, la riorganizzazione interna e
l’investimento di lungo periodo;

elevare i livelli “culturali” del settore.
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Il Distretto ha sin qui partecipato e realizzato le seguenti iniziative:
1.
Casa Sicilia a Parigi (2005);
2.
Fiera della Pesca di Bruxelles (2002-2004);
3.
Progetto Women Network, for a new concept of Fisheries in social responsibility
(2004-2005);
4.
Progetto “Start Up” collegamento Trapani-Birgi - Milano-Linate (2006);
5.
Accoglienza delegazione finalizzata alla creazione di Rapporti commerciali bilaterali
con Libia ed Egitto – ICE -
6.
(2004);
Accoglienza delegazione finalizzata alla creazione di rapporti commerciali bilaterali
con il Marocco –ICE- (2005);
7.
Fiera di Messina “Expomare”, 19 aziende partecipanti (2005);
8.
Convegno sui Distretti con C.C.I.A.A. (2005);
9.
Fiera “Montecarlo Gastronomie” 16 aziende partecipanti (2005);
10.
Progetto di Internazionalizzazione ISAS - Baglio Basile (2005);
11.
Convegno sul “Progetto Genoma” (2005);
12.
Missione commerciale in Grecia – Comune Mazara del Vallo - Atene (2004);
13.
Missione commerciale Fiera di Bilbao - Comune Mazara del Vallo -(2004);
14.
Missione commerciale Fiera di Boston - Comune Mazara del Vallo - (2005);
15.
Missione promozionale presso Ristorante dei Senatori (2003).
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Il contesto Mediterraneo
L'attività di pesca nel Mediterraneo1
La pesca nel Mediterraneo rappresenta un settore importante e vitale della pesca
comunitaria. La flotta mediterranea corrisponde a circa il 22% dell'intera flotta comunitaria in
termini di stazza, al 34% in termini di potenza motrice, mentre in numero di imbarcazioni
rappresenta il 46% circa dei pescherecci comunitari. In media i pescherecci nel Mediterraneo
sono più piccoli che nel resto della Comunità. Circa l'80% della flotta mediterranea, ovvero
oltre 32950 pescherecci, ha una lunghezza inferiore a 12 metri; ciò conferisce alla flotta
mediterranea le caratteristiche di una flotta artigianale di piccolo cabotaggio. Fatta eccezione
del Distretto di Mazara del Vallo, ove la lunghezza media è superiore a 24 metri, cosicché
quest’area si caratterizza quale flotta alturiera di tipo “industriale”.
Gli sbarchi nel Mediterraneo rappresentano quantitativamente un modesto 12% degli
sbarchi complessivi della Comunità, sebbene il loro valore economico sia molto più alto. Ciò è
dovuto al fatto che le catture nel Mediterraneo, anche di pesci di piccola taglia hanno un valore
commerciale più elevato.
Il settore della pesca garantisce, nei quattro Stati membri mediterranei, oltre 106.000
posti di lavoro, compresi i posti di pescatore a tempo parziale, pari al 42% dell'occupazione
complessiva nel settore delle catture a livello comunitario2.
L'apparente discrepanza tra l'importanza socioeconomica della pesca mediterranea e
l'attenzione ad essa dedicata nell'ambito della politica comune della pesca ha suscitato grandi
preoccupazioni.
1
Bruxelles, 09.10.2002 COM(2002) 535 definitivo COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL
PARLAMENTO EUROPEO relativa ad un piano d'azione comunitario per la conservazione e lo sfruttamento
sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo nell'ambito della politica comune della pesca
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Fonte: “Regional socio-economic studies on employment and the level of dependency on fishing” (1999).
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La specificità del Mediterraneo
Il Mediterraneo e le attività di pesca che vi si svolgono sono caratterizzati da una serie
di elementi che si ripercuotono sulla politica di conservazione della PCP. Tra questi elementi
figurano: l'estensione ridotta delle acque nazionali rispetto alle acque internazionali, la relativa
importanza degli stock transazionali e comuni, le caratteristiche generali dell'attività di pesca,
la disponibilità di dati scientifici e una serie di altre considerazioni, come ad esempio la pesca
sportiva.
Estensione ridotta delle acque nazionali rispetto alle acque
internazionali
Nel Mar Mediterraneo, la piattaforma continentale è generalmente stretta ed i fondali di
pesca si trovano perlopiù vicino alle coste, nelle acque territoriali. Questa situazione, assieme
ad una serie di considerazioni politiche, spiega probabilmente perché nel Mediterraneo non
siano state sinora istituite zone economiche esclusive (ZEE). Sono state istituite solamente
alcune zone di pesca protette (Spagna: 49 miglia e linea mediana) o zone di pesca esclusive,
come nel caso di Malta (25 miglia). L'estensione delle acque soggette alla giurisdizione
nazionale rispetto alle acque internazionali è pertanto più limitata che in altre parti della
Comunità.
Stock ed attività di pesca comuni
Vista l'estensione limitata delle acque nazionali e le bordate di pesca generalmente
brevi, che durano spesso solo uno o due giorni, sono poche le zone in cui si trovano a pescare
flotte di più Stati membri oppure flotte comunitarie e non comunitarie. La presenza, nella
stessa zona di pesca, di flotte di più nazioni costituisce l'eccezione piuttosto che la regola.
La percezione degli stock e delle zone di pesca comuni è tuttavia rapidamente cambiata,
sia grazie a pareri scientifici più precisi che all'emergere di nuove attività di pesca che
estendono il loro campo d'azione al di fuori delle acque nazionali. Il numero di attività di pesca
classificabili come comuni è aumentato in numerose acque come ad esempio il Mare di
Alboran, il Golfo del Leone, il Mar Tirreno settentrionale, il Mare Adriatico, il Mare Ionio, il Mar
Egeo, il Canale di Sicilia e il Golfo di Gabès. Oltre alle specie altamente migratorie, che sono
presenti nell'intero bacino mediterraneo, è stato concordato un elenco minimo degli stock
comuni nell'ambito della CGPM3 e dei sottoprogrammi regionali della FAO4. Questo elenco
potrebbe essere esteso in futuro ad altre specie e ad altre zone di pesca ma il numero di
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Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo.
COPEMED, ADRIAMED e MEDSUDMED.
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attività di pesca comuni già identificato giustifica un'azione comune sia a livello comunitario
che internazionale.
Caratteristiche generali delle attività di pesca
La
pesca
praticata
dalla
maggior
parte
della
marineria
del
Mediterraneo
è
prevalentemente di tipo artigianale; fanno eccezione poche marinerie (Mazara del Vallo, San
Benedetto del Tronto, etc…). Si tratta perlopiù di attività di piccola pesca che, nelle acque
costiere, praticano mestieri diversi in funzione del periodo dell'anno. Nel Mediterraneo vi è
inoltre un'alta percentuale di pescatori semiprofessionali e a tempo parziale e la struttura delle
imprese è perciò diversa rispetto ad altre zone comunitarie.
Sia i tassi di cattura che i quantitativi giornalieri catturati da ogni peschereccio sono
generalmente assai bassi rispetto alle zone di pesca non mediterranee. Il valore economico
delle catture non è però solamente determinato dal quantitativo globale degli sbarchi ma
anche dalla diversità delle catture; infatti, anche piccoli quantitativi di pesci molto pregiati,
spesso specie di piccola taglia ed a breve ciclo di vita, possono far aumentare il prezzo globale
delle catture.
Le interazioni tecnologiche, cioè quando vari attrezzi di pesca catturano le stesse
specie, sono assai frequenti e possono interessare sia la piccola pesca artigianale (che può
pescare fasi giovanili di sardine o acciughe, naselli riproduttori, triglie, pagelli fragolini, spigole,
orate, occhialoni, altri sparidi, sogliole, razze, sgombri, suri, sugarelli, seppie, altri cefalopodi,
gamberi e gamberetti, tonni ecc.), sia la pesca industriale con reti a strascico e altri attrezzi
trainanti (che può pescare naselli, triglie, pagelli fragolini, spigole, orate, occhialoni, altri
sparidi, sogliole, razze, sgombri, suri, sugarelli, sardine, acciughe, seppie, altri cefalopodi,
gamberi e gamberetti) e pescherecci con reti da traino pelagiche e sciabiche (che pescano
sardine e acciughe, cefalopodi, sgombri, suri, sugarelli, spigole e sparidi, tonni ecc.).
I punti di sbarco sono piccoli e numerosi, disseminati lungo migliaia di chilometri di
costa e molto spesso sprovvisti di un mercato; ciò rende difficili i controlli e le misure di
esecuzione.
Il fatto che i fondali di pesca siano generalmente situati nelle vicinanze della costa, dove
si registra la più alta biodiversità delle specie bentoniche e demersali, fa sì che numerosi
pescatori si contendano gli spazi disponibili e che le attività di pesca abbiano un forte impatto
sull'ambiente bentonico costiero che rappresenta, a sua volta, un habitat essenziale per le
specie ittiche.
Disponibilità dei dati scientifici
Gran parte dei fondali di pesca è situata nella acque nazionali. Questo ha rafforzato il
convincimento che le misure di gestione potessero venir adottate separatamente con la
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conseguenza che le autorità nazionali hanno affrontato i problemi di gestione in un'ottica
geografica ristretta.
Questa situazione, oltre ad una certa propensione della comunità scientifica a
privilegiare la ricerca sull'ecologia e la biologia marina, ha provocato discontinuità tra il lavoro
scientifico svolto e le iniziative di gestione. In generale, le raccomandazioni derivanti dalla
ricerca scientifica hanno trovato scarsa applicazione nella gestione della pesca e alle strategie
di gestione, come ad esempio i programmi di contenimento dello sforzo, è mancato perlopiù un
fondamento scientifico.
Inoltre, nonostante l'entità delle ricerche scientifiche e delle conoscenze sulla pesca e le
risorse nel Mediterraneo, non vi è un organismo scientifico generale che possa, analogamente
al CIEM5 in altre acque comunitarie, promuovere e coordinare le attività e i risultati scientifici,
valutare i pareri scientifici e presentarli in una forma adeguata che serva di base alla gestione
della pesca. Tale problema è stato affrontato con la creazione, nel 1999, del Comitato
consultivo scientifico (SAC) della CGPM.
Concorrenza con altre attività
Forse più che altrove nella Comunità, il turismo esercita una forte pressione sulle zone
costiere del Mediterraneo; ne consegue che, in queste aree, le varie attività sono in
competizione tra di loro.
Il fatto che la pesca di alcuni stock comuni si svolga lungo la costa nonché i movimenti
stagionali di specie altamente migratorie nelle acque litorali provocano interazioni e
competizione tra i pescatori professionali e quelli sportivi. Questi ultimi possono avere un forte
impatto sull'utilizzazione delle risorse, sino ad oltre il 10% della produzione totale alieutica. La
pesca sportiva e la pesca a tempo parziale debbono essere pertanto debitamente tenute in
considerazione, in particolare quando sfruttano stock comuni o entrano in competizione con la
pesca commerciale, che è soggetta a norme di gestione più vincolanti.
Stato delle risorse
È stato da tempo rilevato che la maggior parte delle risorse della pesca del
Mediterraneo siano sovrasfruttate; questo vale sia per le specie demersali, sia per i piccoli
pelagici, sia per le specie altamente migratorie.
Per quanto riguarda queste ultime, l'ICCAT6 ha esaminato in passato lo stock orientale
di tonno rosso, che è risultato soggetto ad un forte sovrasfruttamento.
Sebbene l'accuratezza di questa valutazione sia spesso messa in discussione, in
conseguenza dell’elevata incertezza determinata dalla mancanza di dati fondamentali, è
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Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare.
Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell'Atlantico.
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praticamente certo che lo stock in questione sia sovrasfruttato. Vi sono anche seri interrogativi
riguardo al numero di tonni rossi pescati e messi in gabbia nel Mediterraneo a scopo di
allevamento, spesso senza che le catture siano regolamentate e dichiarate. Si sospetta che
questa attività di pesca incrementi la pressione sugli stock. Considerazioni analoghe valgono
anche per il pesce spada del Mediterraneo, per il quale è dimostrato che le modalità di
sfruttamento provocano la presenza, nelle catture, di grossi quantitativi di novellame e reclute
dell'anno. Per avere un quadro preciso dello stato dei principali stock è necessario un impegno
notevole nella raccolta di dati; i dati attualmente disponibili indicano comunque una situazione
estremamente negativa.
Le statistiche di cattura delle specie demersali e dei piccoli pelagici evidenziano, negli
anni '90, una tendenza negativa per la maggior parte delle specie o gruppi di specie. I tassi di
cattura giornalieri per peschereccio sono drasticamente diminuiti rispetto a quelli di alcuni
decenni fa, nonostante il recente incremento della potenza e dell'efficienza dei pescherecci.
Anche la composizione delle catture, sia in termini di specie che delle varie taglie presenti, è
cambiata nel corso del tempo. In molte zone le specie con un lungo ciclo di vita e quelle di
dimensioni maggiori sono praticamente scomparse dalle catture di pesci demersali.
Le valutazioni attualmente in corso nell'ambito della CGPM e dell'ICCAT e che
riguardano le specie demersali, nonché i piccoli e i
grossi
pelagici, confermano il
sovrasfruttamento di numerose risorse ed evidenziano la necessità di ridurre la mortalità sulle
fasi giovanili e di diminuire l'attuale sforzo di circa il 15-30% per le attività di pesca che
catturano stock sovrasfruttati.
Nonostante il sovrasfruttamento accertato di numerose risorse, sono pochi gli stock
scientificamente dichiarati a rischio di esaurimento. Alcuni esempi in questo senso sono
l'acciuga lungo la costa spagnola settentrionale, l'occhialone nel Mare di Alboran e il nasello nel
Golfo del Leone. Questa capacità a lungo termine di tenuta delle attività di pesca del
Mediterraneo, dove non si è verificato sinora alcun drastico esaurimento delle risorse bersaglio,
fatta eccezione per l'acciuga verso la metà degli anni '80, viene generalmente spiegata con il
fatto che una parte degli stock di individui adulti è rimasta probabilmente inaccessibile alle reti
da traino a piccole maglie. Questa caratteristica della pesca nel Mediterraneo, che è dovuta ai
metodi di pesca, alle caratteristiche degli attrezzi e dei natanti e alla presenza di numerosi
fondali inaccessibili per le reti da traino ha permesso che si creassero, nella normale zona di
distribuzione di numerose specie, “enclave” spazio/temporali che consentono ad una parte
dello stock di raggiungere la maturità sessuale, evitando così l'esaurimento della popolazione.
La situazione è comunque rapidamente cambiata nell'ultimo decennio, a seguito della
maggiore efficienza dei metodi di pesca, sia in termini di potenza motrice dei natanti che di
dimensioni degli attrezzi da pesca, dell'impiego sempre più diffuso di sistemi elettronici
perfezionati per localizzare il pesce e, soprattutto, dell'introduzione di attrezzi fissi che
catturano i riproduttori di numerose specie a lungo ciclo di vita in aree finora inaccessibili alle
reti da traino. La pesca illegale con reti da traino, diffusa nelle zone costiere, ha inoltre ridotto
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l'effetto “rifugio”; ciò è dovuto all'inadeguata applicazione della normativa vigente che limita
l'uso degli attrezzi trainati ad una profondità superiore a 50 metri o ad una distanza dalla costa
superiore a 3 miglia se la profondità non raggiunge i 50 metri.
Questo dimostra la necessità di adottare misure di gestione che riportino lo
sfruttamento a livelli sostenibili ed evitino che vengano superati i limiti di sicurezza biologici
degli stock.
L'attuale livello dello sforzo di pesca e l'impiego di attrezzi trainati con maglie di piccole
dimensioni, combinato con il ricorso ad una serie di attrezzi che sfruttano le risorse nelle varie
classi di età, sono incompatibili con attività di pesca redditizie e sostenibili.
Aspetti ambientali
Nel Mediterraneo i fondali di pesca si trovano generalmente in prossimità della costa,
laddove la biodiversità è maggiore; vi è pertanto una crescente sensibilità per l'impatto della
pesca sia sugli habitat che sulle specie non commerciali.
A prescindere dagli obblighi giuridici inerenti alla tutela dell'ambiente, un settore della
pesca responsabile ha tutto l'interesse a garantire non solo la conservazione delle specie
bersaglio ma anche delle specie che appartengono allo stesso ecosistema oppure che sono
associate alle specie bersaglio o che ne dipendono. Si tratta di una condizione fondamentale
per tutelare la biodiversità e l'integrità degli ecosistemi marini e, di conseguenza, la
produttività degli habitat di vitale importanza per i pesci, con effetti positivi anche per gli stock
commerciali e per le attività di pesca.
I principali rischi ambientali derivanti dalla pesca nel Mediterraneo possono essere
classificati in due gruppi: danni alla biodiversità e danni agli habitat.
Il primo tipo di danni è riconducibile alla forte utilizzazione di attrezzi da pesca con
piccole maglie nonché al sovrasfruttamento delle specie commerciali. Si ritiene che se la pesca
di specie commerciali, così come le altre attività di pesca comunitarie, fosse riportata a livelli
sostenibili, ciò andrebbe a beneficio dell'ambiente. Va comunque precisato che uno
sfruttamento sostenibile degli stock ittici commerciali non significa necessariamente la
salvaguardia della biodiversità in senso lato e, pertanto, misure di conservazione ambientale
saranno sempre necessarie.
Oggigiorno, sono numerose le specie non bersaglio in pericolo, come ad esempio
mammiferi marini, uccelli e rettili. Se è vero che talvolta la minaccia principale non è costituita
dalle attività di pesca, come ad esempio nel caso della riduzione delle aree di nidificazione delle
tartarughe marine e degli uccelli marini, è chiaro però che la pesca può incrementare i rischi
per queste popolazioni.
L'impiego diffuso di draghe e di reti a strascico, spesso armate di catene o di altri
dispositivi che permettono di trascinarle su fondi marini rocciosi (“rock-hopper”) è stato
indicato come la causa principale della scomparsa delle praterie di Fanerogame marine in
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acque di bassa profondità e del deterioramento delle popolazioni bentoniche sui fondali
rocciosi.
Le tecniche a forte impatto, come ad esempio la croce di Sant'Andrea per l'estrazione
del corallo rosso (Corallium rubrum) o lo sfruttamento del dattero di mare (Lithophaga
lithophaga) e del dattero bianco (Pholas dactylus) mediante la distruzione delle rocce abitate
da questi bivalvi sono state proibite da lungo tempo ma sembra che tale divieto non venga
correttamente applicato. Vi sono poi segnali inquietanti che indicano come gli esplosivi e i
veleni continuino ad essere utilizzati illegalmente.
A livello regionale/internazionale vanno segnalati alcuni sviluppi nel campo della
protezione ambientale in relazione alla pesca. Da un lato la protezione dell'ambiente rientra tra
gli obiettivi generali della CGFM, che ha creato un sottocomitato del proprio Comitato
consultivo scientifico per occuparsi dei problemi ambientali, e anche la ICCAT si sforza sempre
di più di tener conto, nelle proprie raccomandazioni in materia di gestione, della tutela
dell'ambiente. Vi sono, d'altro lato, accordi multilaterali in materia di ambiente, come ad
esempio la Convenzione di Barcellona e la Convenzione di Berna, che hanno conseguenze
anche per la tutela ambientale nel Mediterraneo in relazione alle attività di pesca.
L'applicazione della PCP nel Mediterraneo
Nell'ambito della politica comune della pesca (PCP), la politica strutturale e la politica di
mercato sono state applicate nel Mediterraneo allo stesso modo che in altre regioni
comunitarie. Ciò vale anche per la politica di controllo, sebbene l'applicazione di alcuni aspetti
di tale politica sia stata ritardata nel Mediterraneo. La politica di conservazione è stata invece
attuata nel Mediterraneo in modo diverso.
Questa situazione è in gran parte il risultato della specificità del Mediterraneo di cui
abbiamo parlato in precedenza, ma in alcuni casi questa specificità è stata utilizzata come
pretesto per non applicare misure che, anche in questo bacino, sono importanti e necessarie. È
evidente che, per la Comunità, regolamentare la pesca nel Mediterraneo è altrettanto
importante che in altre zone di pesca; tale regolamentazione deve essere migliorata sino a
raggiungere lo stesso grado di sviluppo e di priorità che nel resto della Comunità, senza
escludere l'eventualità di strumenti specifici.
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L’industria della pesca in Sicilia7
L’industria della pesca in Sicilia è certamente un’attività di grande rilevanza sia per il
numero di addetti che per l’importanza economica che la caratterizza.
A Mazara del Vallo, che rappresenta da sempre il porto peschereccio più importante
della pesca italiana e del bacino del Mediterraneo, sono concentrate le problematiche relative
alla pesca a strascico d’altura, alla pesca oceanica, dell’industria della trasformazione del
pescato e della commercializzazione; secondo la definizione comunitaria essa è “zona
dipendente della Pesca”.
Nel primo segmento si annovera l’annosa problematica del contenzioso relativo alla
pesca nelle acque prospicienti la costa nord africana. Innumerevoli sono stati i tentativi di
risoluzione in chiave politica e diplomatica con i governi tunisino, libico e algerino, tuttavia,
casi anche recenti, dimostrano che la questione è ancora aperta.
Inoltre, la costa occidentale dell’isola ha registrato, nel corso degli ultimi anni, una forte
concentrazione delle attività di pesca, la crescita della flotta, da un lato, e l’eccessivo
sfruttamento delle risorse, dall’altro, hanno determinato una contrazione della competitività del
sistema.
Fra i punti di forza va certamente registrata l’esistenza di una buona organizzazione
produttiva e commerciale, la presenza di una importante comunità tunisina che consente di
dare maggiore flessibilità al mercato del lavoro locale e che pure si caratterizza per una
qualificata consistenza.
Fra gli altri aspetti positivi vi è da registrare un crescente impulso in favore del
pescaturismo, l’attività che consente ai pescatori di integrare il proprio reddito con lo sviluppo
di servizi turistico-ricettivo, anche se è opportuno sottolineare che l’attuale normativa siciliana
non consente l’estensione dei provvedimenti a tutta la filiera produttiva, in ragione anche
all’esigenza di riconversione e diversificazione.
I punti di debolezza sono numerosi e di un certo rilievo. La dimensione medio piccola
delle imprese, la numerosità degli addetti, e la diminuzione progressiva delle risorse,
determinano di per sé una scarsa redditività con gli inevitabili riflessi in termini di
organizzazione commerciale e produttiva, oltre che di difficoltà in termini di capitalizzazione
societaria.
Il soddisfacimento delle esigenze produttive e reddituali delle imprese di pesca, richiede
la
ricerca
costante
di
nuove
aree
di
pesca,
ed
un
indispensabile
processo
di
internazionalizzazione delle imprese.
7
(dati tratti dal documento: “azioni strutturali nel settore della pesca 2000-2006 Italia, P.O.N. PESCA obiettivo 1,
approvato dalla Commissione il 17/11/2000 decisione n° CE (2000) 3384).
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Punti di forza e di debolezza
Area
Sicilia
Punti di forza
Punti di debolezza
Offerta di lavoro qualificata;
Bassa redditività;
Buona organizzazione produttiva e
Basso livello di specializzazione
commerciale; Vicinanza con Paesi
produttiva in alcuni segmenti della
Terzi detentori delle risorse;
filiera;
Potenzialità della flotta oceanica;
Mancato rispetto delle normative
Potenzialità di sviluppo del
comunitarie (ambiente, etc..);
pescaturismo ed ittiturismo.
Basso grado di capitalizzazione delle
imprese;
Carenza di iniziative a supporto delle
professionalità;
Scarsa integrazione tra i soggetti
economici.
La funzione di produzione del settore, per quel che concerne l’attività di sfruttamento
delle risorse, è vincolata alla componente biologica che ne determina l’effettiva capacità di
crescita. Essa risulta inelastica rispetto all’azione umana. Peraltro, gli interventi a sostegno
dello sviluppo socio economico del settore producono, nella gran parte dei casi, effetti
valutabili solo nel medio lungo periodo.
Mentre nel caso dell’industria della cantieristica navale e della trasformazione del
pescato la diversificazione ha prodotto degli incrementi significativi, che hanno determinato
una compensazione dal punto di vista dell’occupazione e del reddito medio. Questi dati sono
riconducibili alla capacità di diversificazione nel segmento della cantieristica nonché al
dinamismo dell’import-export registrato nel settore della trasformazione.
Per quanto riguarda la commercializzazione di prodotti ittici freschi va notato come le
unità risultino distribuite in maniera molto capillare su tutto il territorio regionale e, in
particolare, lungo le aree costiere in prossimità dei punti di produzione.
Dal punto di vista strutturale emerge, però, una situazione di parziale abbandono delle
strutture pubbliche adibite alla commercializzazione del pescato, molti mercati ittici non sono
in grado di assicurare un servizio sufficientemente valido sotto il profilo dell’efficienza
funzionale e della dotazione di attrezzature.
La carenza più grave è costituita dall’insufficienza di attrezzature atte a garantire il
controllo igienico-sanitario dei prodotti ittici. Alcuni mercati, infatti, non sono, allo stato
attuale, in grado di assicurare in tempi ragionevoli i controlli sanitari e le attività di
sorveglianza sulla corretta esecuzione delle attività di scambio al loro interno.
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Dunque, anche per la commercializzazione si rinvengono gli stessi problemi evidenziati
per le differenti componenti della filiera pesca, in prevalenza rappresentati da ritardi nei
processi di modernizzazione e scarsa efficienza organizzativa.
La gestione è generalmente affidata a cooperative di pescatori oppure ai Comuni che, in
genere, non dispongono della disponibilità finanziaria necessaria per le opere di manutenzione
straordinarie. Sulla base delle richieste di finanziamento pervenute negli anni precedenti
all’Amministrazione, le richieste di ammodernamento sono state sempre cospicue a conferma
della necessità di migliorare le strutture dedite alla distribuzione del pescato.
Per quanto riguarda la trasformazione, le imprese dedite a tale attività sono, nella
maggior parte dei casi a conduzione familiare, per cui, sebbene sia avvertita dagli operatori la
necessità di
adottare misure che permettano un
maggiore grado di innovazione e
competitività, sono rari i casi in cui autonomamente le aziende si autofinanziano per migliorare
la loro posizione di mercato.
Le attività di sfruttamento delle risorse ittiche trovano nella esistenza di un
equilibrio fra sforzo di pesca e dimensione biologica degli stock un vincolo invalicabile. È un
fatto che il rapporto fra le due variabili si presenta, al contrario, in qualche caso squilibrato e la
stessa sostenibilità e perennità delle risorse possono essere messe in discussione dalla
presenza di una capacità di pesca eccessiva e da ritmi di attività non compatibili con la
consistenza biologica degli stock oggetto di sfruttamento.
In questo senso, il rapporto fra Pesca ed Ambiente assume spesso una connotazione
problematica e complessa.
Peraltro, occorre rilevare che le risorse ittiche subiscono effetti negativi prodotti anche
da attività economiche diverse dalla Pesca che riversano nell’Ambiente marino elementi
inquinanti e nocivi per la sostenibilità delle risorse. In aggiunta, per evidenti ragioni di
concentrazione degli inquinanti laddove la profondità delle acque risulta minore, gli effetti
negativi risultano tanto maggiori quanto più vicino alla costa avviene l’attività di sfruttamento.
Tale circostanza rimanda immediatamente ad una prima conclusione relativa agli effetti
redistributivi degli effetti inquinanti. Infatti, più che la pesca a carattere industriale, attiva in
acque distanti dalla costa, è il segmento artigianale che opera lungo la fascia costiera che
subisce gli effetti dell’inquinamento, ed in particolare sono le risorse sessili quelle che finora
hanno dimostrato la maggiore sensibilità rispetto ad alterazioni ambientali.
In termini di pari opportunità, l’analisi della situazione nel settore pesca segue
l’approccio metodologico proposto dal Documento predisposto dal Dipartimento per le Pari
Opportunità della Presidenza del Consiglio (Valutazione Impatto Strategico Pari opportunità –
VISPO). E’ perciò forte la consapevolezza che nella definizione di adeguate strategie di sviluppo
nel Meridione d’Italia si debba tenere in debito conto la situazione della forza lavoro femminile
e delle fasce sociali a rischio di marginalizzazione.
Va da sé però che tale intento vada coniugato con caratteristiche e peculiarità del
settore esaminato. A tale proposito si premette che la definizione di adeguati parametri di
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quantificazione della presenza delle fasce più deboli nel mercato del lavoro della pesca è
praticamente non percorribile in quanto mancano fonti statistiche (Istat) che forniscano dati
attendibili circa i livelli occupazionali in tale settore spesso aggregato all’agricoltura, il cui
maggior peso in termini di addetti tende ad appiattire qualsiasi caratteristica o peculiarità del
sistema ittico nazionale. In tal senso particolare difficoltà si riscontra nella ricostruzione del
dato relativo al Sud d’Italia ed a maggior ragione impossibile è una sua disaggregazione per
fasce sociali.
Se si considera l’attività lavorativa svolta dai marittimi imbarcati, non è difficile
comprendere che tale tipologia di lavoro presenta notevoli ostacoli all’inserimento di donne. Al
Sud, tra l’altro, le donne a causa della estrema pesantezza del lavoro e della necessità di
prolungata assenza da casa in caso di imbarco (condizione inconciliabile con esigenze legate
alla vita familiare, come la maternità e l’educazione dei figli) difficilmente fanno convergere la
loro domanda di impiego su questo settore. Ciò induce a configurare il fenomeno non tanto in
termini di chiusura del mercato, ma in termini di scarsa appetibilità da parte di tale
componente del mercato del lavoro. Tale situazione si modifica nei processi produttivi di
trasformazione del pescato ove rilevante e qualificata è la presenza femminile.
Il ruolo delle fasce deboli potrebbe acquisire progressiva importanza soprattutto in
un’ottica di riconversione della attività della pesca verso altri settori, come il pescaturismo
(pensiamo soprattutto al ruolo che in tal caso potrebbe spettare alle mogli degli armatori).
L’età media degli addetti aumenta progressivamente a seguito del mancato ricambio
generazionale, infatti, le giovani generazioni manifestano spesso uno scarso interesse per le
attività legate alla pesca e tendono ad interrompere le tradizioni familiari. Anche se in termini
di scolarizzazione l’apprendimento delle competenze e della professionalità relativa all’attività
della pesca non è legata in alcun modo al mondo classico dell’istruzione, ma si impara in
maniera diretta ed empirica “in mare”, è proprio tale fenomeno che dà ragione dello scarso
livello di istruzione degli addetti – sebbene ciò non ne comprometta l’efficacia lavorativa – e
della scarsa presenza di una componente giovanile forte. Quindi è certamente auspicabile
provvedere ad un miglioramento del grado di istruzione/formazione nello specifico settore
della pesca. Il volano della formazione non potrà che giocare un ruolo determinante per
agevolare, in taluni casi, l’ingresso dei giovani nel mercati del lavoro e, in altri, l’attività di
riconversione. L’esigenza di creare nuove professionalità e nuovi saperi nel settore della pesca
è una caratteristica che attraversa i differenti comparti ed, anche in questo caso, potrà tornare
utile una adeguata programmazione degli interventi possibili nelle aree a maggior suscettibilità
di sviluppo e secondo percorsi formativi concordati in sede negoziale con le parti sociali. Un
forte elemento di criticità del mercato del lavoro nel settore della pesca, infine, è legato alla
massiccia presenza di imbarcati extracomunitari (soprattutto del Nord Africa), che
talvolta possono essere ricondotti ad attività del “sommerso”.
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La filiera della pesca in Sicilia
In Sicilia secondo l’ultimo censimento dell’ISTAT (tab. 1), la filiera della pesca risulta
composta da 2.534 aziende che impiegano quasi 12 mila addetti e presentano una dimensione
media di 4,6 addetti, superiore al dato nazionale (3,7). Il settore primario in Sicilia incide per il
46,6% delle aziende, percentuale che passa al 70% considerando gli addetti, mentre il 48,6%
delle aziende appartengono al settore terziario (17,9% come addetti) e il 4,8%appartiene al
settore secondario (4,8% contro il dato nazionale pari a 2,7%).
Tab. 1 Filiera della Pesca in Sicilia - Riepilogo per Settore
Settore
Aziende
Primario
Trasformazione
Commercio
Totale
1.181
122
1.231
2.534
Addetti
8.228
1.419
2.106
11.753
Dimensione Aziende
Addetti %
media
%
7,0
46,6
70,0
11,6
4,8
12,1
1,7
48,6
17,9
4,6
100
100
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
A livello provinciale (tabb. 2, 3) la filiera più numerosa risulta quella trapanese con 572
aziende (22,6%), seguita da quella di Catania con 489 aziende (19,3%) e quella di Agrigento
con 422 aziende (16,7%). Gli addetti si concentrano nella filiera trapanese (4.143 pari al
35,3%), in quella palermitana (2.212 pari al 18,8%) ed in quella agrigentina (1.886 pari al
16%).
La filiera trapanese risulta anche quella con una dimensione maggiore, 7,2 addetti per
azienda, superiore al dato regionale (4,6 addetti), seguita da quella palermitana con 5,8
addetti.
A livello di singoli settori emerge che nel settore primario il primo posto spetta alla
provincia di Trapani sia per numero di aziende (367), che per addetti (3.347), mentre per
dimensione aziendale spetta a Palermo con 12,4 addetti per azienda.
Nel settore secondario il primo posto spetta alla provincia di Agrigento sia per aziende
(47), che per addetti (489), mentre per dimensione media il primo posto spetta a Messina con
18,5 addetti per imprese.
Nel settore terziario il primo posto spetta alla provincia di Catania sia per aziende (283)
che per addetti, mentre per dimensione media il primo posto spetta alle province di Agrigento
e Caltanissetta con 2 addetti per azienda.
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Tab. 2 Filiera della Pesca in Sicilia - Riepilogo per Settore e Province - Imprese
Provincie
Trapani
Palermo
Messina
Agrigento
Enna
Caltanissetta
Catania
Ragusa
Siracusa
Sicilia
Primario
Trasformazione
Commercio
Totale
367
115
95
270
0
4
204
26
100
23
41
2
47
1
0
2
2
4
182
228
228
105
18
45
283
46
96
572
384
325
422
19
49
489
74
200
1.181
122
1.231
2.534
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Tab. 3 Filiera della Pesca in Sicilia - Riepilogo per Settore e Province - Addetti
Provincie
Trapani
Palermo
Messina
Agrigento
Enna
Caltanissetta
Catania
Ragusa
Siracusa
Sicilia
Primario
Trasformazione
3.437
360
1.421
467
898
37
1.190
489
0
4
22
0
441
7
169
14
650
41
8.228
1.419
Commercio
346
324
411
207
21
92
449
83
173
Totale
4.143
2.212
1.346
1.886
25
114
897
266
864
2.106
11.753
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
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Tab. 4 Imprese dedite alla pesca – I primi 5 Comuni in Sicilia
Catania
63
148
Acireale
65
121
75
261
Lampedusa e Linosa
111
476
Sciacca
173
1.881
Mazara del Vallo
500
0
1.000
Lampedusa e Linosa
2.000
1.500
Mazara del Vallo
Sciacca
Acireale
Catania
Imprese
173
111
75
65
63
Addetti
1.881
476
261
121
148
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Tab. 5 Imprese dedite alla conservazione di pesci; congelamento, surgelazione,
inscatolamento, ecc. – I primi 5 comuni in Sicilia
32
Lampedusa
6
Palermo
8
175
113
Mazara del Vallo
13
151
Bagheria
19
428
Sciacca
36
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
Sciacca
Bagheria
Mazara del
Vallo
Palermo
Lampedusa
Addetti
428
151
113
175
32
Imprese
36
19
13
8
6
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
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Tab. 6 Imprese dedite al commercio all’ingrosso di prodotti della pesca freschi
I primi 5 Comuni in Sicilia.
70
Messina
11
Sciacca
12
18
30
Santa Flavia
21
52
Catania
27
101
Mazara del Vallo
41
0
20
40
60
80
100
120
Mazara del Vallo
Catania
Santa Flavia
Sciacca
Messina
Addetti
101
52
30
18
70
Imprese
41
27
21
12
11
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Tab. 7 Imprese dedite al commercio all’ingrosso di prodotti della pesca congelati, conservati,
secchi I primi 5 Comuni in Sicilia.
Marsala
4
Gela
4
Palermo
7
21
28
7
27
Catania
13
Mazara del Vallo
65
26
0
20
40
60
80
Mazara del
Vallo
Catania
Palermo
Gela
Marsala
Addetti
65
27
28
21
7
Imprese
26
13
7
4
4
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
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IL NAVIGLIO PER COMPARTIMENTI E SISTEMI DI PESCA 8
La riduzione e razionalizzazione della flotta da pesca italiana costituisce uno dei
principali obiettivi della strategia di conservazione delle risorse ittiche adottata a livello
nazionale ed a livello comunitario. L’Archivio Licenze di Pesca (ALP) è lo strumento che
consente il monitoraggio dei movimenti interni alla flotta ed i dati di sintesi di seguito riportati
fanno riferimento a questa fonte.
Ai fini dell’applicazione della Politica Comune della Pesca, conformemente all’art. 15 del
regolamento (CE) n. 2371/2002, ogni Stato membro tiene un registro con tutti i pescherecci
battenti la propria bandiera, di conseguenza il regolamento (CE) n. 26/2004 relativo al registro
della flotta peschereccia comunitaria ha previsto che le caratteristiche tecniche riportate nei
registri dei singoli stati membri debbono essere indicate conformemente alle disposizioni del
regolamento (CE) n. 2930/86, modificato dal regolamento(CE) n. 3259/94, pertanto i dati
relativi alla capacità della flotta siciliana sono espressi in GT (Gross Tonnage) e KW (Kilowatt),
transitoriamente si riporta anche il dato in TSL (Tonnellate di Stazza Lorda).
KW
GT
2004
TSL
N. NATANTI
KW
GT
1998
TSL
N. NATANTI
0
50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000
1998
2004
KW
385.672
348.930
GT
0
73.850
TSL
78.289
65.177
N. NATANTI
4.587
3.674
N. NATANTI
TSL
GT
KW
Al 31.12.2004 la flotta peschereccia siciliana è costituita da 3.674 natanti per
complessive 65.177 TSL 73.850 GT, di cui 3.281 natanti motorizzati aventi stazza 64.799 TSL
73.461 GT e 348.930 KW di potenza.
8
Piano regionale pesca 2004
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SITUAZIONE FLOTTA PESCHERECCIA MOTORIZZATA E REMOVELICA NEI COMPARTIMENTI MARITTIMI SICILIANI AL
31/12/2004
90.000
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
AUGUSTA
CATANIA
MESSINA
MAZARA
DEL V.
MILAZZO
PALERMO
P.EMPEDO
POZZALLO SIRACUSA
CLE
TRAPANI
N°
77
384
251
273
510
841
427
217
261
433
GT
405
9.849
1.114
29.323
2.671
8.279
10.637
1.425
3.673
6.474
Kw
3.250
66.488
9.524
81.343
28.524
45.372
49.529
8.832
24.778
31.552
N°
GT
Kw
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La Cantieristica navale in Sicilia
Il settore della cantieristica navale comprende i seguenti codici Attività
ISTAT
35.11.1 – Cantieri navali per costruzioni metalliche. In questa categoria sono incluse le
seguenti attività:
o la costruzione di piattaforme di perforazione galleggianti o sommergibili
o la costruzione di strutture galleggianti: costruzione e fabbricazione di bacini
galleggianti, pontoni, cassoni, pontili galleggianti, boe, serbatoi galleggianti, chiatte,
barche di alleggio, ecc.;
35.11.2 – Cantieri navali per costruzioni non metalliche.
35.11.3 – Cantieri di riparazioni navali. In questa categoria sono incluse la
manutenzione, riparazione o trasformazione di navi
35.11.4 – Cantieri di demolizioni navali. In questa categoria non sono incluse
o la fabbricazione di eliche per natanti, codice 28.75
o la fabbricazione di motori marini, codice 29.11
o la fabbricazione di strumenti di navigazione, codice 33.2
o la costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive, codice 35.12
o la fabbricazione di autoveicoli anfibi, codice 34.1
o la fabbricazione di imbarcazioni o canotti pneumatici, codice 25.13
35.12 – Costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive.
In Sicilia quasi la metà di aziende si concentrano nelle province di Palermo (71) e
Messina (57), così come il numero degli addetti, rispettivamente con 486 e 487
addetti.
In provincia di Trapani si registrano 39 unità locali che danno lavoro a 309
addetti. In Provincia di Trapani le aziende si concentrano a Trapani (22) e Mazara del
Vallo (9). Tutte e due le città rappresentano più del 78% di aziende e d il 95% di
addetti.
Cantieristica in Sicilia
17
Agrigento
5
Caltanissetta
75
24
32
Catania
64
57
Messina
Ragusa
118
26
Siracusa
327
71
Palermo
486
39
Trapani
304
110
Totale Distretto
0
Addetti
487
14
100
790
200
300
400
500
600
700
800
Aziende
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Cantieristica navale in Sicilia e nell’area di distretto
Aziende
Addetti
Media addetti
Trapani
39
304
7,8
Palermo
71
486
6,8
Siracusa
26
327
12,6
Ragusa
14
118
8,4
Messina
57
487
8,5
Catania
32
64
2,0
5
24
4,8
17
75
4,4
Totale Distretto
110
790
7,2
Sicilia
261
1.885
7,2
Caltanissetta
Agrigento
Fonte: Elaborazione su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
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Localizzazione territoriale del Distretto Produttivo
della Pesca Industriale
Il Territorio di riferimento è quella parte di Sicilia Occidentale compresa fra le province
di Trapani e Palermo. Inoltre, l’area distrettuale comprende storicamente e vocazionalmente
alcune località della costa nord-africana (Libia e Tunisia), ove già da tempo insistono attività
miste (joint-venture nel campo della Pesca, della trasformazione, della cantieristica ed altri
settori connessi).
L'area è servita da due aeroporti
(Birgi e Falcone-Borsellino) e da rilevanti
porti (Trapani, Marsala, Mazara del Vallo,
Palermo) collegati fra loro da autostrade.
Questi
porti
sono
oggi
rilevanti
ed
importanti non solo per la Pesca ma anche
per lo scambio di merci e passeggeri in
tutto il Bacino del Mediterraneo.
La
loro
strategicità
diventerà
ancora più rilevante con l’apertura del
libero
scambio
euro-mediterraneo
nel
2010 e con il completamento degli importanti lavori di infrastrutturazione del porto di Trapani,
avviati da due anni, la cui ultimazione è prevista nel 2015.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
27 di 85
La Filiera della Pesca nell’Area Distrettuale
La filiera della pesca nelle province di Trapani e Palermo, secondo i dati del censimento
ISTAT (2001), risulta composta da 956 aziende e 6.355 addetti, per una dimensione media di
6,6 addetti per azienda.
Aziende
Settore
Primario
Secondario
Terziario
Totale
Totale
Distretto
Sicilia
DISTRETTO
Trapani
Palermo
367
115
23
41
1.181
46,6%
482
50,4%
122
4,8%
64
6,7%
1.231
48,6%
410
42,9%
182
228
2.534
100%
956
100,0%
572
384
Fonte: Elaborazione K2 s.r.l. su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Il settore primario incide per il 50,4 % in termini di aziende e il 76,4 % in termini di
addetti, il settore secondario incide per il 6,7% in termini di aziende e il 13,0% in termini di
addetti, mentre nel settore terziario le percentuali sono il 42,9 % come aziende e 10,5% come
addetti.
Addetti
Settore
Totale
Distretto
Sicilia
DISTRETTO
Trapani
Palermo
Primario
8.228
70,0%
4.858
76,4%
3.437
1.421
Secondario
1.419
12,1%
827
13,0%
360
467
Terziario
2.106
17,9%
670
10,5%
346
324
11.753
100,0%
6.355
100,0%
4.143
2.212
Totale
Fonte: Elaborazione K2 s.r.l. su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Rispetto alla filiera regionale, quella dell’area distrettuale registra una concentrazione
superiore nel settore primario e secondario, sia come aziende che come addetti, frutto della
flotta di natanti e delle principali aziende di trasformazione per lo più presenti a Mazara del
Vallo.
All’interno dell’area la filiera più numerosa risulta quella di Mazara del Vallo con 261
aziende e quasi 2 mila e duecento addetti, per una dimensione media di 8,3 addetti.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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L’area di distretto Palermo e Trapani rappresenta il 41% delle imprese siciliane operanti
nel settore primario, il 52% delle imprese operanti nel settore secondario, ed il 33% del
terziario.
Percentuale imprese area di distretto per settore
Settore
Primario
Secondario
Terziario
Sicilia
Totale
Distretto
100%
100%
100%
41%
52%
33%
DISTRETTO
Trapani
Palermo
31%
19%
15%
10%
34%
19%
Fonte: Elaborazione K2 s.r.l. su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Filiera della pesca distretto Aziende
-ISTAT 2001-
19%
10%
15%
19%
Trapani
31%
33%
Totale
Distretto
DISTRETTO
34%
Palermo
52%
41%
Sicilia
100%
100%
100%
0%
10%
20%
30%
40%
Primario
50%
Secondario
60%
70%
80%
90%
100%
Terziario
Fonte: Elaborazione K2 s.r.l. su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Mentre le percentuali degli addetti rappresentano
ben il 59% del settore primario il
58% del secondario ed il 32% del terziario.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Percentuale addetti area di distretto per settore
DISTRETTO
Totale
Sicilia
Distretto
Settore
Primario
Secondario
Terziario
100%
100%
100%
Trapani
Palermo
42%
25%
16%
17%
33%
15%
59%
58%
32%
Fonte: Elaborazione K2 s.r.l. su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Filiera della pesca Distretto Riepilogo addetti
(ISTAT 2001)
33%
Palermo
17%
16%
25%
Trapani
42%
32%
Totale
Distretto
DISTRETTO
15%
58%
59%
Sicilia
100%
100%
100%
0%
10%
20%
30%
40%
Primario
50%
Secondario
60%
70%
80%
90%
100%
Terziario
Fonte: Elaborazione K2 s.r.l. su dati 8^ censimento industria e servizi 2001 – ISTAT
Transnazionalità: Libia Tunisia.
Il Distretto pesca nasce già quale distretto “transnazionale” Infatti la storica, talvolta
proverbiale capacità dei nostri operatori di “esplorare” aree di pesca distanti dalle nostre acque
territoriali, insieme alla riconosciuta abilità commerciale di nostri industriali ittici e della
cantieristica navale, fanno si che la presenza attiva di imprese del distretto in varie nazioni del
Mediterraneo ed oltre, sia ben consolidata.
Oggi circa 20 imprese hanno creato solide basi di cooperazione con partners di Paesi
rivieraschi, in Tunisia, in Libia, Egitto, Cipro, Creta, ed anche fuori dagli Stretti, es. Oman etc.
Quindi una vera vocazione di internazionalizzazione già consolidata negli anni
conferiscono al Distretto una natura transnazionale.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
30 di 85
La filiera della pesca a Mazara del Vallo
E’ opportuno evidenziare che i dati relativi alla Filiera Pesca di Mazara del Vallo, in
termini di imprese e soprattutto di addetti, conferiscono a questa località un ruolo
preponderante e di riferimento rispetto alle politiche della pesca nazionali e mediterranee.
D’altra parte i dati economici, sociali e occupazionali della pesca mazarese fanno si che qui si
caratterizzi una “Struttura Distrettuale”.
La composizione delle imprese della Filiera ittica di Mazara è la seguente:

244 unità sono dedite alla pesca, con 2.168 occupati;

15 sono le industrie di trasformazione del pescato, con attività prevalente il
congelamento e la surgelazione dei prodotti, quattro delle quali hanno avviato
interessanti progetti per la preparazione di piatti pronti a base di pesce in linea
con le più attuali tendenze del mercato europeo;

1 azienda produce affumicati di qualità;

1 impianto di maricoltura off-shore è dotato di gabbie flottanti per l’allevamenti
di spigole e orate.

Molto forte è la presenza della cantieristica navale e di tutte le attività connesse
alla costruzione del naviglio e degli impianti a terra.

Altrettanto significativo è il numero degli operatori e delle attività dedite al
commercio ed ai servizi.

Insolita ed interessante è la presenza di un produttore di spugne di mare,
attività legata alla storia, alla tradizione e alla cultura marinara.
Filiera della Pesca a Mazara del Vallo
Settore
n° Imprese n°
Pesca in acque marine
244
Piscicoltura
1
Lavorazione e conservazione del Pesce
15
Altre attività connesse e correlate
208
Totale
468
Addetti
2.168
8
286
644
3.106
Fonte Unioncamere 2006 COSVAP
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
31 di 85
Filiera della Pesca a Mazara del Vallo
644
Altre attività connesse e
correlate
208
286
Lavorazione e
conservazione del Pesce
15
8
Piscicoltura
1
2.168
Pesca in acque marine
244
0
500
1000
n° Imprese
1500
2000
2500
n° Addetti
Fonte Unioncamere 2006 - COSVAP
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Punti di eccellenza e punti di criticità del Distretto
Analisi swot
Punti di forza
Punti di debolezza

Presenza di professionalità,
strutture ed attrezzature adeguate
agli standard dei competitors;

Rinnovata voglia di competere nei
Sistemi internazionali.
Opportunità
Insufficiente dotazione di
infrastrutture (portualità, aree
attrezzate, mercati ittici,
telecomunicazioni);

Difficile accesso al credito ed ai
servizi finanziari per le imprese e
gli operatori della pesca;

Incidenza del costo energetico;

Mancanza di un’offerta formativa
mirata.
Minacce

Possibilità di convertire le
professionalità esistenti;

Possibilità di implementare
strategie di specializzazione in
ottica di filiera integrata;


Possibilità di convertire le
imbarcazioni da pesca in barche
destinate al turismo anche in
funzione del progetto di
internazionalizzazione della
cultura;

“Circuito dei Borghi Marinari”;

Possibilità di sfruttare rapporti di
collaborazione già esistenti con i
paesi in cui gli allevamenti a mare
sono casi d’eccellenza;

Decreto Assessorato della
Cooperazione, del Commercio,
dell’artigianato e della Pesca dell’ 1
dicembre 2005.

Gli incentivi allo smantellamento
potrebbero relegare la prima
marineria d’Italia ad una delle
ultime;

Innalzamento dei prezzi del
gasolio;

Scarso spirito associativo delle
PMI;

Tempi della burocrazia;

Scarsa coesione fra attori privati,
ass. datoriali, enti pubblici, centri
di ricerca;

Presenza nelle aree di pesca di
marinerie straniere.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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La filiera del COSVAP - Distretto Produttivo della Pesca
Industriale del Mediterraneo
Il Distretto produttivo della pesca del COSVAP è interpretato come cluster di imprese
che svolgono attività simili secondo una logica di filiera orizzontale e verticale, ed è
caratterizzato dalla compresenza di soggetti pubblici e privati. L’insieme di attori istituzionali
ha competenze specifiche ed opera nell’attività di sostegno all’economia locale. Il settore
pubblico è presente con i seguenti Enti,
ENTI PUBBLICI
C.C.I.A.A. - Trapani
C.N.R.
Comune di Mazara del Vallo
Parco Scientifico e Tecnologico di Sicilia
Provincia Regionale di Trapani
A sostegno di una logica di sviluppo locale, il Patto Distrettuale coinvolge anche diverse
realtà sociali e culturali ed economiche, in un’ottica di integrazione ed in conformità agli
strumenti legislativi regionali vigenti. Tra i Soggetti coinvolti vi sono Scuole, università,
Associazioni di Categoria e i principali sindacati dei lavoratori, Patti Territoriali, consorzi, e
Club, come di seguito elencato:
ASSOCIAZIONE E CONSORZI
A.G.C.I.
Associazione Imprese Pesca
Associazione Industriali di Trapani
Associazione L.A.M.P.O.
Club dei Distretti "Distretti Italiani"
CNA Trapani
Confcooperative - Federcoopesca
Confesercenti
CONFIDI Trapani
Consorzio PROMARE
Consorzio SETENI
Lega Cooperative
Medusa Onlus
Orientamento Pesca Ass. di Coordinamento delle Imprese di Pesca delle
Marinerie della Regione Siciliana
Patto Territoriale "Agriturpesca"
U.N.C.I
UN.I.COOP
CONFINDUSTRIA Palermo
SINDACATI
CISAL Trapani
UIL Trapani
CGIL Trapani
CISL Trapani
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Associazioni culturali e club
FI.DA.PA. Sezione Mazara
Club Mediterraneo 2010
Rotary club
Legambiente "Fata Morgana"
Università / Scuole
Università degli studi di Palermo: Dip. Ricerche energetiche ed ambientali
- Facoltà di Ingegneria, Dip. Economia, Dip. Diritto Marittimo - Fac.
Economia
Liceo Scientifico "R. Ballatore"
I.S.I.S.S. " Ruggero D'Altavilla"
Centro Territoriale Permanente II Circolo "A. Castiglione"
ENTI
C.I.E.M.
IPSEMA
Istituto Italiano " Fernando Santi"
Curia Vescovile di Mazara del Vallo
Case editrici e centri di produzione audiovisivi
Libridine (Casa editrice)
L'armatore (editore)
Madefor (Centro di produzione audiovisivi)
Al COSVAP aderiscono, come soci e sottoscrittori del Patto Distrettuale, ben 114
Imprese di cui 1 impresa Estera, per un totale di 2.120 addetti così ripartiti 91
CO.CO.Pro. , 1.624 a tempo indeterminato, 405 soci impegnati nelle attività aziendali,
con un volume di affari di € 259.553.455,63 (2005), un fatturato estero di
44.273.742,18. La media di addetti/impresa è pari a 18,8, calcolata tenendo
anche conto dei soci, risulta essere nettamente superiore alla media regionale e all’area
di distretto, a conferma che le imprese più rappresentative del territorio hanno ritenuto
di condividere la vision del patto distrettuale, dato confermato anche dal fatturato
complessivo e medio/impresa di € 2.276.784,70 .
Le prime dieci imprese in ordine di fatturato incidono complessivamente per €
174.921.336,56, leader di fama nazionale nei relativi settori, come di seguito
rappresentate.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
35 di 85
n° Addetti
Fatturato
2005
2005
Ragione
Legale
Sociale Rappresentate
1
2
Nino
Castiglione
S.r.l.
Eugenio
Giacomazzi
Lanza Sea
Food
Giacalone
Vincenzo
3
Pinta
Zottolo
S.p.a.
4
Cant.
Navali F.lli
Giacalone
s.p.a.
5
6
7
Coalma
S.p.A.
CoCoPro
Indet
51
174
Soci
Tot.
€ 47.000.000,00
14
2
€ 19.719.716,00
Pinta Andrea
2
15
1
€ 19.208.844,00
Asaro Luciano
2
55
3
€ 18.431.651,00
Macaluso
Antonino
134
New Euro
Fish s.r.l.
Maggio Guglielmo
Maurizio
Medipesca
s.r.l.
1
estero
€ 18.431.651,00
€ 17.212.000,00
17
1
€ 13.927.558,00
Misuraca
Alessandro
14
2
€ 11.300.000,00
Serio Giuseppe
38
€ 13.776.476,00
8
Pesce
Azzurro
Cefalù
S.r.l.
Giacalone Matteo
24
2
€ 9.600.000,00
€ 2.880.000,00
9
Matteo
Giacalone
& C. s.r.l.
Friomed
s.r.l.
Ingrande Vincenzo
13
6
€ 8.715.487,56
€ 4.210.920,66
498
17
174.921.336,56
40.006.495,66
10
Totale
56
€ 9.806.080,00
€
707.448,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Il Distretto si compone di due macroaree che si possono distinguere in “Food” e “No
food”. Alla prima categoria appartengono le Imprese dei tre settori: primario ovvero cattura,
secondario o trasformazione, e terziario o commercializzazione, alla seconda aziende connesse
alla principale attività riferibile alla cantieristica navale, come descritto nei seguenti codici
Istat:
Area FOOD:
SETTORE PRIMARIO: la cattura
05.01.1 – Pesca in acque marine e lagunari:
o Pesca alturiera, costiera;
o Raccolta di crostacei e molluschi marini;
o Caccia ad animali acquatici: tartarughe, ascidie, tunicati, ricci di mare, ecc.;
o Raccolta di prodotti marini: ostriche perlifere, spugne, coralli e alghe
05.01.2 – Pesca in acque dolci:
o La lavorazione del pesce, di crostacei e molluschi non associata alla pesca,
effettuata cioè su pescherecci destinati unicamente alla lavorazione e alla
conservazione del pesco o presso industrie a terra (questa attività è inserita
nel settore della trasformazione), mentre la lavorazione che avviene a bordo
di navi che effettuano anche la pesca viene classificata nella sezione della
Pesca;
o La pesca praticata per sport o divertimento e i servizi connessi
05.02.1 – Esercizio di allevamenti di pesci marini e lagunari, di molluschi e di crostacei:
o La produzione di uova di ostriche, mitili, giovani aragoste, gamberetti ed
altre larve di crostacei, pesciolini e avannotti;
o La coltivazione di ulva e altre alghe commestibili;
o La piscicoltura in acqua di mare;
o L’ostricoltura.
05.03.0 – Attività dei servizi connessi alla pesca e alla piscicoltura.
SETTORE SECONDARIO: la trasformazione
15.20.1 – Conservazione di pesci, crostacei e molluschi , congelamento, surgelazione,
inscatolamento:
o La conservazione di pesce, crostacei e molluschi;
o congelamento, surgelamento, essiccazione, affumicatura, salatura, immersione
in salamoia, inscatolamento, ecc.
o Le attività delle imbarcazioni impegnate esclusivamente nella lavorazione e
conservazione del pesce;
o
15.20.2 – Produzione di prodotti a base di pesce, crostacei e molluschi;
o La produzione di prodotti a base di pesce, crostacei e molluschi: filetti di
o pesce, uova di pesce, caviale, succedanei del caviale, ecc.,
o La produzione di piatti di pesce precotti.
SETTORE TERZIARIO: il commercio
51.39.1 – Commercio all’ingrosso di prodotti della pesca freschi;
51.39.2 – Commercio di prodotti della pesca congelati, surgelati, conservati, secchi;
52.23.0 – Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Area NO FOOD:
SETTORE DELLA CANTIERISTICA NAVALE
35.11.1 – Cantieri navali per costruzioni metalliche:
o la costruzione di piattaforme di perforazione galleggianti o sommergibili;
o la costruzione di strutture galleggianti: costruzione e fabbricazione di bacini
galleggianti, pontoni, cassoni, pontili galleggianti, boe, serbatoi galleggianti,
chiatte, barche di galleggio, ecc.;
35.11.2 – Cantieri navali per costruzioni non metalliche.
35.11.3 – Cantieri di riparazioni navali. In questa categoria sono incluse la manutenzione,
riparazione o trasformazione di navi.
35.11.4 – Cantieri di demolizioni navali:
o la fabbricazione di eliche per natanti, codice 28.75
o la fabbricazione di motori marini, codice 29.11
o la fabbricazione di strumenti di navigazione, codice 33.2
o la costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive, codice 35.12
o la fabbricazione di autoveicoli anfibi, codice 34.1
o la fabbricazione di imbarcazioni o canotti pneumatici, codice 25.13
35.12 – Costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive:
o la costruzione, manutenzione e riparazione di: imbarcazioni da diporto e sportive
a vela;
o imbarcazioni da diporto e sportive a motore; altre imbarcazioni sportive (canoe,
kayaks, skiffs).
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
38 di 85
Analisi organizzativa delle catene di fornitura FOOD
All’area FOOD appartengono 76 Imprese che contano 1.702 addetti così ripartiti 76
CO.Co.Pro., 1.298 a tempo indeterminato, 328 soci impegnati nelle attività aziendali, con un
fatturato annuo di € 187.882.049,49 (2005) ed un’ esportazione di € 24.144.330,66, dato
dalla commercializzazione del pesce fresco, congelato e
lavorato. Numerosi i marchi di
commercializzazione, associabili alle singole imprese produttrici, leader regionali ed in alcuni
casi nazionali. Le suddette imprese sono raggruppate nei seguenti settori, distinti per attività:
Logistica e
servizi
Trasformazione
Ingrosso Fresco
Dettaglio fresco
Allevamento
Catture
Elaborazione K2 s.r.l.
Amerigo Vespucci Soc. Coop.
Cefalù Giovanni
Piccola Pesca Legge 250/58
Antares Soc. Coop.
Ingargiola Pietro
Soc. di Armamento
Li Causi Diego
Soc. di Armamento
Asaro Francesco
Lavorazione e
Commercializzazione Prod.
Ittici
Armamento Li Causi snc
Asaro Fish s.a.s.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
39 di 85
Asaro Pasquale
Asaro Pasquale
Lavorazione Prodotti ittici
Asaro Vincenzo & c. snc
Asaro Giuseppe
Soc. di Armamento
Asarpesca Piccola Soc. Coop.
A.r.l.
Asaro Luciano
Soc. di Armamento
AS.PE.RA. Di Asaro Domenico
& c. snc
Rallo Vito
Soc. di Armamento
Assopesca Srl
Giacalone Antonino
Soc. di Armamento
Basiricò di Giacalone Gaspare
Giacalone Gaspare
Stabulazione e Lavorazione
Frutti di Mare
Michele Asaro
Maricoltura
Mirenda Loredana
Commercio prod. Ittici
Rustico Dario
Soc. di Armamento
Achille Pomposio
Soc. di Armamento
Macaluso Antonino
Industria Conserviera del
tonno
Ingrande Francesco
Soc. di Armamento
Marrone Pietro
Soc. di Armamento
Coop. Fra Pescatori S. Alberto
Ritondo Antonino
Soc. di Armamento
Cooperativa Mediterranea
Pesca
Gianquinto Pietro
Soc. di Armamento
Elia Valeria Gaudenzia
Industria e
Commercializzazione
prodotti ittici
Cotral Pesca s.c.r.l.
Tumbiolo Giovanni
Industria di Trasf. e
commercio prod. Ittici
Di Giorgi Salvatore & C. s.r.l.
Di Giorgi Salvatore
Industria di Trasf. e
commercio prod. Ittici
Eurofish s.r.l.
Calandrino Renzo
Giuseppe
Industria di Trasf. e
commercio prod. Ittici
Bioittica Mazara Soc. Coop.
Blu Mar Group s.r.l. Blu Pesca snc di Rustico Dario
& c.
Capri di Pomposo Achille
Coalma S.p.A.
COINPESCA S.n.c. di Ingrande
Francesco
Commercialpesca S.r.l.
Copimar S.r.l.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
40 di 85
Mangiaracina Francesco
Industria affumicazione
prodotti ittici
F.lli Dell'Arno snc
Dell'Arno Giovanni
Soc. di Armamento
F.lli Giacalone Vito e Matteo snc
Giacalone Matteo
Soc. di Armamento
Friomed s.r.l.
Ingrande Vincenzo
Armatore e Industr. Trasf. E
commercio Prod. Ittici
Gancitano Giuseppe & c. snc
Giammarinaro Nicolò
Soc. di Armamento
Gancitano Matteo e c. snc
Gancitano Francesco
Soc. di Armamento
Gancitano Michele e Luciano
snc
Gancitano Michele
Soc. di Armamento
Giacalone Giovanni e c. snc.
Giacalone Giovanni
Soc. di Armamento
Giacalone Giuseppe & Pietro
snc
Giacalone Pietro
Soc. di Armamento
Giacalone Pesca di Giacalone
Ant. & c. snc
Giacalone Antonino
Soc. di Armamento
Giacalone Vincenzo
Giacalone Vincenzo
Soc. di Armamento
Giacalone Vito
Soc. di Armamento
Giammarinaro Nicolò
Soc. di Armamento
Giacalone Antonino
Commercio All'ingrosso
Prodotti Ittici
Gianformaggio Francesca
Soc. di Armamento
I.T.A.G.A s.r.l.
Rando Mazarino Vito
Armatore e Ind. Trasf. e
commercio prod. Ittici
Ittica 2000 di Valentino
Giacalone
Giacalone Valentino
Commercio all'ingrosso di
Prod. Ittici
Ittica Mondonuovo
Mondonuovo Rosario
Ind. Trasf. e commercio
prod. Ittici
Ittica Trappeto S.r.l.
Cascio Felice
allevamento in mare spigole
e orate
Food Mar s.r.l.
Giacalone Vito, Matteo e
Antonino snc
Giammarinaro Nicolò & C. snc
Gipesca s.a.s. di Giacalone
Antonino & c.
Giuseppe Lisma srl
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
41 di 85
Di Giovanni Ivo
Commercio all'ingrosso di
prod. Ittici
Lanza Sea Food
Giacalone Vincenzo
Armatore e Ind. Trasfr. E
commercio prod. Ittici
Levante S.r.l.
Schiavone Giuseppe
Soc. di Armamento
Licatini Giuseppe di Licatini
Luigi e c. snc
Licatini Luigi
Soc. di Armamento
Lisma & Asaro s.r.l.
Asaro Mario
Soc. di Armamento
Lisma Nicolò
Lisma Nicolò
Soc. di Armamento
Lo Presti Francesco
Soc. di Armamento
Mare Bianco di Bianco Pietro
Bianco Pietro
Commercio all'ingrosso di
prod. ittici
Margiotta Filippo & Pipitone
Pietro snc
Pipitone Pietro
Soc. di Armamento
Marmoreo srl
Marmoreo Vito
Ind. Trasf. e commercio
prod. Ittici
Giacalone Matteo
Armatore e Ind. Trasfr. E
commercio prod. Ittici
Misuraca Alessandro
Armatore e Ind. Trasfr. E
commercio prod. Ittici
Marrone Marco
Soc. di Armamento
Graziano Francesca
Trasformazione Prodotti Ittici
Mediterranea Fish s.r.l.
Mario Ingargiola
Ind. Trasf. e commercio
prod. Ittici
Mediterraneo S.a.s. di Marrone
Pietro
Marrone Pietro
Soc. di Armamento
Giacalone Salvatore
Soc. di Armamento
Maggio Guglielmo
Maurizio
Industria di Trasf. e
commercio prod. Ittici
Eugenio Giacomazzi
Industria Conserviera del
tonno
Ladimar S.r.l.
Lo Presti Francesco e Vincenzo
snc
Matteo Giacalone & C. s.r.l.
Medipesca s.r.l.
Mediterranea Catering S.r.l.
Mediterranea Conserviera Soc.
Coop.
Nettuno Pesca & c. s.a.s
New Euro Fish s.r.l.
Nino Castiglione S.r.l.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Normanna Pesca S.r.l.
Ingrande Francesco
Commercio all'ingrosso e al
dettaglio di Prod. Itt.
Oceanpesca s.r.l.
Billardello Gaspare
Armatore e Ind. Trasfr. E
commercio prod. Ittici
Pesce Azzurro Cefalù S.r.l.
Serio Giuseppe
Lavorazione e
conservazione deelle
conserve ittiche
Pietro Giacalone & C. sas
Giacalone Pietro
Soc. di Armamento
Pinta Girolamo
Pinta Girolamo
Soc. di Armamento
Quinci Antonina s.n.c.
Quinci Antonina
Ind. Trasf. e commercio
prod. Ittici
Rallo Vito
Soc. di Armamento
Cardinale Serafino
Piccola Pesca Legge 250/58
Schiavone Giuseppe
Soc. di Armamento
Siramar di Siragusa Carlo & C.
snc
Siragusa Carlo
Soc. di Armamento
Sirpesca sas di Siragusa L. & c.
Siragusa Ludovico
Soc. di Armamento
Società di Armamento di
Gancitano Matteo e F.
Gancitano Matteo
Soc. di Armamento
Giacalone Costantino
Vendita al dettaglio di Prod.
Ittici
Bonura Vincenzo
Industria Conserviera del
tonno
Rallo V. Pecoraro F. snc
SS. Cosma e Damiano
Schiavone snc di Schiavone
Giuseppe & c.
Surgelati Giacalone di
Costantino Giacalone
Tuna Fish S.p.a.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Analisi organizzativa delle catene di fornitura No Food
All’area NO FOOD appartengono trentotto imprese, che contano 418 addetti, così
riipartiti 15 Co.Co.Pro, 326 a tempo indeterminato, 77 soci, con un fatturato annuo di
71.671.406,14 €, ed un volume di esportazione di € 20.129.411,52, dato dalla realizzazione di
imbarcazioni e dalle attività indotte, con eccellenze espresse nell’ambito di impianti frigoriferi
con la MAV international S.p.a. con brevetto registrato per la Produzione di ghiaccio a scaglie
n°01288497 del 1996.
Le Imprese suddette sono raggruppate nei seguenti settori, distinti per attività:
Scafo
Verniciatura
Elettronica
Elettromeccanica
Cantieri
Navali
Motoristica e
Armamento
(Reti Cavi,
verricelli, ecc)
Progettazione
e analisi
Manutenzione
Equipaggiamenti
Tecnici
(Celle –
Frigoriferi,
congelatori, ecc)
Elaborazione K2 s.r.l.
Ragione Sociale
Aldo Asaro Off. Elettromeccanica
Legale Rappresentate
Attività
Aldo Asaro
officina elettromeccanica
Alfa Cold S.r.l.
Valenti Nicolò
Impianti frigoriferi
Bio Farm s.r.l.
Basciano Giovanni
analisi di laboratorio
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
Biotecno soc. coop. A .r.l.
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Giovanni Basciano
analisi di laboratorio
Asaro Luciano
cantiere Navale
Cant.Nav.Il Carpentiere s.n.c.
Asaro Salvatore
cantiere Navale
Cantiere Navale Trapani s.p.a.
D'Angelo Giuseppe
cantiere Navale
Cant. Navali F.lli Giacalone s.p.a.
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del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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CaviSud s.r.l.
Amabili Sante
Chiraema S.r.l.
Palermo Davide
CO.GAL.CO SRL
Costanzo Nicola
CEFORMED srl
Ing. Giacalone Nicolò
Computer Mania
Prod. cavi d'acciao per pesca
Industria di pitture marine
Commerc. Motori e ricambi
marini
Corsi di Formazione
Professionale
Licatini Luigi
sistemi informatici di bordo
Conav
Sammartano Andrea
cantiere Navale
CORIP SRL
Ing. Giacalone Nicolò
cantiere Navale
Costruzioni Navali S.r.l.
Giacalone Vito
cantiere Navale
Bua G. Battista
Progettaz. e realizzaz. impianti
di refrigerazione
Ingrasciotta Giuseppa
Prod. Cavi d'acciao e cavi misti
Ind. Navalmeccanica (Nav.I.Mec) S.r.l.
Martinico Salvatore
costr. Meccanica navali
Life Sea Srl
Francesco Buscemi
Servizi e forniture
telemedicina
Asaro Matteo
Prod. Macchine x il ghiaccio a
bordo e a terra
Madefor snc
Marco Tumbiolo
servizi di comunicaz. Per le
imprese
MAGIT s.n.c.
Giacalone Andrea
costruz. Meccanica e navali
Marino Vito
Impianti Elettrici Industriali
Calandrino Salvatore
cantiere Navale
Norrito Raffaele
Prod. spugne di mare
Sammartano Antonino
Formazione e tecnologie
Eco.Ener.Sol s.a.s
Funimed
M.A.V. International s.p.a.
Marino Impianti di Marino Vito
Me.ca.nav. Srl
Mediterranea Sea Sponge S.a.s
Nautilus Società consortile a.r.l.
Net Fishing sas di Truglio Pietro
Truglio Pietro
Prod. e comm. reti e affini
Publi A / L'armatore
Quinci Ciro
editore rivista L'Armatore
SAEM di Salvato Vito & C. s.n.c.
Salvato Vito
officina elettromeccanica
Sikania Costruzioni Srl
Di Blasi Valeria
Cantiere navale
Maltese Giovanni
Impianti Frigoriferi ed Impianti
x Ind. Alimentari
STA di Mirabile
Mirabile Francesco
trasporti speciali ittici
Termosystem s.n.c.
Bocina Melchiorre
Prod. impianti di refrigerazione
Valfrigo
Marrone Salvatore
Prod. Impianti frigoriferi
Società Tecnica del Freddo S.r.l.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
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Programma triennale azioni innovative del distretto
Pesca
Premessa
La legge regionale 28 dicembre 2004, n. 17 (Disposizioni programmatiche e finanziarie
per l'anno 2005), all’art. 56, comma 3, impone espressamente che “il distretto produttivo
esprima la capacità degli attori pubblici e privati di promuovere la realizzazione di una serie di
progetti strategici ricompresi all'interno di un patto che mira a realizzare lo sviluppo stesso del
distretto, in conformità agli strumenti di programmazione comunitaria, nazionale e regionale”.
Il Distretto Produttivo della Pesca Industriale di Mazara del Vallo, pertanto, costituito da
oltre 105 aziende, Enti Pubblici e di ricerca (C.C.I.A.A. – Trapani, C.N.R., Comune di Mazara
del Vallo, Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, Provincia Regionale di Trapani), da
Associazioni di Categoria e Consorzi di produttori e da imprese della filiera della pesca, al fine
di fare assumere ad essi il ruolo di referenti prioritari per le politiche di programmazione e
sviluppo della Regione, ha elaborato un “Patto di Sviluppo Distretto Pesca” con progetti
strategici settoriali che possono contribuire alla determinazione delle relative politiche regionali
a sostegno delle imprese, includendo nel Patto tutte le azioni già finanziate o in corso di
finanziamento con fondi comunitari, nazionali e regionali, ad enti pubblici e a imprese, in modo
da avere un quadro esaustivo degli interventi in corso di realizzazione o programmati.
Esso si presenta, quindi, come un quadro di riferimento programmatorio con una
visione strategica dell’intero settore.
Poiché, però, come previsto dal Decreto Assessoriale 1 dicembre 2005, pubblicato sulla
GURS Parte I n. 57 del 30 dicembre 2005 (art. 5) il piano finanziario di massima, che
quantifica le azioni del patto per tutto il periodo di attuazione dello stesso, deve identificare le
diverse voci di spesa, e configurare la quantità di risorse che il distretto intende mettere a
disposizione sotto forma di contributi di capitale, di borse di studio, di finanziamenti dedicati
alla ricerca, si è proceduto, anche ad elaborare uno stralcio del “Patto” che tiene conto della
capacità finanziaria attuale del Distretto Produttivo della Pesca.
Si presentano, pertanto, i due piani finanziari, il primo indicato in dettaglio come
preventivo delle singole azioni, il secondo, è pienamente rispondente alla capacità finanziaria
attuale del Distretto stesso.
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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SOLUZIONE PROGETTUALE
Le
dimensioni
medio-piccole
delle
imprese
distrettuale
impone
una
maggiore
collaborazione interna ed un livello di cooperazione, in grado di creare le economie di scala
tipiche dei grandi gruppi industriale. Ciò potrà realizzarsi proficuamente in vari momenti
dell'attività economica: nella ricerca e nello sviluppo, nell’innovazione tecnologica e di
processo, nell'informazione sugli sbocchi commerciali, nella formazione degli addetti, nei
servizi, nel credito, nella certificazione di qualità, nella definizione di azioni concertate con gli
enti locali al fine di realizzare le necessarie infrastrutture. Sono prioritari investimenti adeguati,
avvalendosi anche dei piani di sostegno comunitari, per effettuare scelte qualificate nel campo
della progettazione, della ricerca applicata, della tecnologia produttiva, dello sviluppo di reti
commerciali globalizzate.
Il sistema produttivo locale strutturato a distretto si evolve attraverso una costante
creazione
di
nuova
imprenditorialità
e
il
mantenimento
della
spinta
endogena
alla
differenziazione ed alla diversificazione produttiva.
Le imprese del Distretto dovranno conservare i loro tradizionali punti di forza:
l'integrazione, l’economia efficiente, il know-how produttivo e la rapidità di risposta alle
esigenze di mercato.
L'attività di sostegno istituzionale e il coordinamento a livello comunitario, nazionale e
locale dovranno essere diretti alla realizzazione di strutture idonee al collegamento e
all'interazione del “sapere produttivo” e di marketing.
Nei sistemi di piccola e media impresa, risulta vitale un'azione di diffusione capillare
delle offerte di nuove tecnologie al fine di dare ulteriore impulso alla dotazione di processi e
prodotti innovativi. Altro elemento di supporto al sistema distretto Cosvap sarà diretto a fornire
maggiore informazione sulle tendenze dei mercati esteri.
Per garantire al distretto un'adeguata dotazione di risorse produttive, sarà necessario,
inoltre, sostenerlo con un più agevole e ampio ricorso al credito, sensibilizzando il sistema
finanziario che, attualmente, dedica alla piccola impresa uno scarso supporto facilitando
l’accesso al credito perlomeno allineandolo agli altri paesi europei.
Inoltre, al fine di cogliere le esperienze maturate dagli altri distretti in altre regioni
d’Italia, il Cosvap intende intraprendere azioni sistemiche finalizzate alla definizione di
protocolli d’intesa utili a rafforzare le relazioni con i sistemi del lavoro, dell’ambiente, della
ricerca, della finanza e del mercato.
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del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
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Finalità

Innalzare la competitività del Sistema Pesca, attraverso azioni che
favoriscano la qualità del prodotto e dei servizi;

sviluppare una progettualità strategica, orientata all’aggregazione
sistemica in ottica di filiera;

pianificare le leve del Marketing, della Finanza, dell’ITC, della Formazione,
della Ricerca, dell’Internazionalizzazione;

dotare il Distretto delle necessarie infrastrutture;

introdurre un sistema di concertazione in tutte le fasi di analisi, di studio e
di ricerca, di programmazione, di progettazione e di attuazione.
Obiettivi
1.
Realizzare un Osservatorio Permanente del Distretto;
2.
Favorire l’erogazione di servizi reali alle imprese;
3.
Promuovere e sostenere l’aggregazione in ottica di Filiera integrata sia
FOOD che NO-FOOD;
4.
Sviluppare fra le imprese il Marketing di Distretto, la Commercializzazione
e l’Internazionalizzazione;
5.
Promuovere la politica della Qualità;
6.
Ottenere il marchio DOP (gamberi, sardine e triglie);
7.
Migliorare l’efficienza energetica della Filiera;
8.
Valorizzare le risorse umane e la cultura della pesca, attraverso la
formazione e le politiche sociali del lavoro;
9.
Favorire la ricerca precompetitiva, l’innovazione, il trasferimento
tecnologico e la tutela dell’Ambiente;
10. Potenziare la dotazione infrastrutturale del Territorio distrettuale.
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Linee di sviluppo strategico
Il Distretto Produttivo della Pesca viene definito come espressione della
capacità delle imprese e delle istituzioni locali di avviare sinergicamente azioni
progettuali finalizzate a sostenere lo sviluppo della filiera e del tessuto
economico/sociale del territorio.
Il patto di distretto ha dunque l’obiettivo di favorire la concertazione della
programmazione negoziata, partendo dalle peculiarità del territorio e dalle
esperienze
locali,
estendendole
a
centri
di
competenza
nazionali
ed
internazionali al fine di individuare e perseguire linee di sviluppo integrato.
Ai
fini
della
rappresentazione
in
questo
documento,
il
Patto
è
concettualmente ripartito in 10 Macro Azioni d’intervento, ovvero:
1.
Osservatorio della Pesca;
2.
Centro di Competenza;
3.
Centro di Certificazione e Prova;
4.
Marketing di distretto – Organizzazione Produttori (O.P.);
5.
Risparmio Energetico;
6.
Internazionalizzazione di Distretto;
7.
Fiscalità di Distretto e Finanza;
8.
Competenze e risorse umane;
9.
Piattaforma digitale di Distretto;
10.
Infrastrutture di Distretto.
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del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
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Azione 1 – Osservatorio della Pesca
L'Osservatorio della Pesca ha il compito di monitorare gli aspetti tecnico–
biologici, socio-economici ed ambientali del comparto, approfondendo
l’analisi e la conoscenza della filiera della pesca mediterranea siciliana,
proponendo
iniziative
per
la
salvaguardia
delle
risorse
ittiche,
per
l’ammodernamento e l'internazionalizzazione delle aziende e del distretto, la
ristrutturazione del settore, la qualificazione dei prodotti ittici del Canale di
Sicilia, attraverso la certificazione di filiera e la messa in atto di iniziative
comuni di marketing transnazionale, la valutazione e l’orientamento dei
programmi e dei progetti previsti o realizzati dal Distretto Produttivo della
Pesca, dagli enti pubblici e dagli operatori del settore.
L’azione che si intende sviluppare è relativa all’individuazione del numero
e della tipologia delle aziende del Distretto, e dei loro bisogni in termini di
servizi avanzati. Saranno somministrati alle imprese dei questionari che
verranno successivamente elaborati al fine di rilevare la consistenza del
distretto e le caratteristiche quanti/qualitative delle aziende nonché le
primarie esigenze atte a valorizzare l’intero comparto.
OBIETTIVO
L'Osservatorio, sulla base delle conoscenze comuni acquisite, analizza,
valuta e fa sintesi dei risultati dei progetti di ricerca, innovazione
tecnologica
e
sviluppo
realizzati
attraverso
finanziamenti
comunitari,
nazionali e regionali nel settore della pesca, valuta preventivamente le
proposte di progetti di ricerca, presentati o da presentare, in modo da
fornire un quadro unitario di supporto all’azione di coordinamento tecnicoscientifico del Distretto Produttivo della Pesca.
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FINALITA’ DELL’INIZIATIVA
Armonizzare le azioni del Distretto in un quadro di sviluppo generale delle
singole azioni e dei singoli attori.
BUDGET PREVENTIVO
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella seguente:
PREVENTIVO SPESE INIZIATIVA
Coordinamento tecnico scientifico
Consulenze operative
Ricerca basi dati
Indagini e studi
 Logistica
 Somministrazione questionari
Azione 1.1 Rilevazione bisogni aziendali distretto
 Spese generali ed organizzative
 Definizione cluster imprese
 Materiali di supporto e definizione questionari
 Elaborazione dati
 Pubblicazione e divulgazione dei risultati
Realizzazione banca dati
 Aggiornamento
Rapporto annuale osservatorio
 Redazione rapporto annuale
 Divulgazione annuale dei risultati
 Messa in rete dei risultati
Totale Azione1 Osservatorio della Pesca
€ 90.000,00
€ 60.000,00
€ 5.000,00
€ 50.000,00
€ 30.000,00
€
€
€
€
€
20.000,00
10.000,00
10.000,00
20.000,00
10.000,00
€ 20.000,00
€ 15.000,00
€ 50.000,00
€ 10.000,00
€ 420.000,00
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Azione 2 - Centro di Competenza
Il Centro di Competenza si propone alle imprese operanti nei settori
primari della Pesca e dell'Itticoltura con un'ampia gamma di servizi, volti alla
risoluzione delle principali problematiche delle filiere del pesce: dalle analisi
tradizionali, ai servizi innovativi del laboratorio di biologia molecolare, ai servizi
di consulenza.
I laboratori del Centro di Competenza saranno in grado di analizzare
tutte
le
matrici
dell’alimentare
umano
e
zootecnico
(prodotti
finiti
e
semilavorati).
I servizi, destinati a tutti gli operatori della filiera, comprenderanno:
•
Tracciabilità e marcatori molecolari;
•
Certificazione di prodotto;
•
Analisi chimico-fisiche dei prodotti ittici;
•
Analisi sensoriali;
•
Analisi delle acque;
•
Norme HACCP.
Il Centro seguirà e realizzerà inoltre progetti di ricerca per migliorare i
seguenti aspetti:

Qualità organolettica

Qualità nutrizionale

Qualità tecnologica

Qualità microbiologica

Tecnologie innovative.
OBIETTIVO
Il Centro metterà a sistema le competenze sul settore per offrire un
sistema integrato di servizi, sia di tipo tradizionale che innovativi, per
realizzare attività di ricerca finalizzate al miglioramento delle produzioni
(innovazioni di processo e di prodotto), per garantire agli operatori della pesca
un interlocutore qualificato, in grado di affrontare e risolvere le problematiche.
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FINALITA’ DELL’INIZIATIVA
Offrire servizi di analisi e testing a supporto degli operatori della Filiera.
BUDGET PREVENTIVO
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella seguente:
Studio fattibilità e progetto esecutivo
€ 150.000,00
Allestimento uffici
€ 30.000,00
Allestimento laboratori
 Laboratorio di Microbiologia e chimica
€ 30.000,00
 Laboratorio di biotecnologie e molecolare
€ 30.000,00
 Laboratorio preparazioni
€ 20.000,00
 Attrezzature laboratori
€ 900.000,00
 Materiali di Consumo
€ 150.000,00
 Esperti e ricercatori
€ 1.000.000,00
Brevetti e certificazioni
€ 100.000,00
Totale Azione 2 Centro di Competenza € 2.410.000,00
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Azione 3 - Centro di Certificazione e Prova
Premessa
Il "Centro di Certificazione e Prova" è una struttura di servizio del
Distretto Produttivo della Pesca, direttamente collegato con il Distretto
tecnologico della Pesca Ecocompatibile, e si configura come strumento di
supporto
per
l’innovazione
tecnologica
delle
apparecchiature
e
delle
attrezzature di pesca, in particolare per le prove sperimentali di nuovi tipi di
reti da pesca (vasche di prova su modelli), impianti frigoriferi ad alta efficienza
energetica, attrezzature elettroniche di bordo e sperimentazione di prototipi di
blue boxes, ecc., lo studio e il testing di nuovi materiali, nuove tecnologie di
packing a scarso impatto ambientale e laboratori di prova di prodotti
innovativi.
Obiettivi
La specificità del "Centro" è quello di fornire, oltre ad un servizio di
certificazione, anche un "Laboratorio di Prova" che possa fornire un supporto
alle imprese mediante la certificazione di prove, come quelle effettuate sui
materiali utilizzati, le tarature delle strumentazioni, cui le aziende si devono
sottoporre per legge.
Altre, soprattutto sui prodotti, sono volontarie e realizzate per offrire
maggiori garanzie di sicurezza e affidabilità ai partner d’impresa o ai
consumatori finali.
Questa capacità di prova e certificazione può rappresentare un grosso
vantaggio per le aziende perchè permette di velocizzare e semplificare
problemi e passaggi , sia logistici che burocratici, verso l’ottenimento di un
completo percorso di qualità certificata.
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BUDGET PREVENTIVO
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella seguente:
Progetto esecutivo realizzazione centro
Laboratorio testing
Vasca di prova
Attrezzature
Ricercatori e tecnici (3 anni)
Totale Azione 3 Centro di Certificazione e Prova
€ 3.000.000,00
€ 1.000.000,00
€ 1.000.000,00
€ 500.000,00
€ 1.000.000,00
€ 6.500.000,00
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Azione 4 - Marketing di Distretto e D.O.P.
La filosofia di questa azione è quello di cementare le relazioni fra i
soggetti coinvolti, mettere in valore il patrimonio delle competenze locali,
innalzare la qualità dell'intera filiera, realizzare un’azione di marketing mix
finalizzato a valorizzare le produzioni ittiche alimentari locali.
L'approccio metodologico di sviluppo dell'intera azione è definibile
marketing oriented, in quanto punto di partenza dell'intero impianto è riferito e
riferibile alla soddisfazione del consumatore, che assume in un contesto di
marketing globale il peso più determinante.
Le
analisi
dei
consumi
e
dei
mercati,
la
sperimentazione
e
riorganizzazione aziendale, in relazione ai nuovi standard di qualità e rispetto
per
l’ambiente,
espressamente
riferite
alle
produzioni
ittiche
locali,
rappresentano un indispensabile strumento di contesto e di cornice per
orientare, nel breve e medio termine, gli sforzi delle attività commerciali di
comunicazione e di produzione.
OBIETTIVI

Definire l’immagine coordinata delle imprese e del distretto in armonia
con gli ambiti FOOD e NO-FOOD;

Veicolare il “marchio di immagine” attraverso una serie di azioni e
strumenti per favorire l’identità e la valorizzazione del prodotto ittico, ed
ottenere il riconoscimento DOP sulle specie ittiche più rappresentative;

Favorire
da
parte
delle
singole
imprese
l’utilizzo
del
“marchio
d’immagine” come plus per la valorizzazione delle specifiche produzioni;

Avviare una serie di azioni di promozione comune sui mercati di
riferimento di volta in volta individuati;

Fornire alle imprese l’opportunità di acquisire una metodologia di
approccio ai mercati in termini sia strategici che operativi;

Favorire
Partnership
con
altri
distretti
nazionali
per
condividere
esperienze e buone prassi, ed attivare sinergie utili;
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COSVAP Distretto Pesca

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Sperimentare nuove forme di sostegno alla commercializzazione dei
prodotti ittici anche attraverso il Franchising;

Favorire l’aggregazione delle imprese e degli attori interessati allo
sviluppo socio-economico del territorio.
Gli obiettivi descritti rispondono all’esigenza di avviare l’attività di
promozione del distretto e dei suoi prodotti sul mercato interno e su quello
estero.
BUDGET PREVENTIVO
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella seguente:
Immagine coordinata delle imprese e materiali di
supporto alla promozione
Azione Partnership Nazionale
Azione Marchio di distretto
"Franchising" Trapani a Tavola"
Azione Riconoscimento Marchio DOP
Azione Eventi di distretto
Supporto azioni commerciali no food
Azione Supporto alla commercializzazione Nazionale
Azione supporto alla commercializzazione Regionale
Azione supporto alla commercializzazione Locale
Progettazione fiera del settore ittico
Allestimento manifestazioni fieristiche di settore
 Manifestazioni FOOD
 Manifestazioni NO FOOD
 Esposizioni dimostrative di macchine, attrezzature,
prototipi e servizi.
Totale Azione 4 Marketing di distretto
€ 200.000,00
€ 40.000,00
€ 80.000,00
€ 130.000,00
€ 50.000,00
€ 210.000,00
€ 230.000,00
€ 60.000,00
€ 60.000,00
€ 10.000,00
€ 300.000,00
€ 300.000,00
€ 300.000,00
€ 1.970.000,00
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Azione 5 - Risparmio Energetico
Premessa
L'energia rappresenta una componente
essenziale
di
un
distretto
produttivo e gli attuali costi energetici incidono in maniera rilevante in un
settore così delicato come quello della pesca.
Il Distretto intende avviare un'azione espressamente dedicata al settore
del risparmio energetico e all'utilizzo delle fonti rinnovabili al fine di ridurre
l'incidenza
energetica
sui
costi
complessivi
delle
imprese
associate,
consapevole che essa rappresenta un fattore di competitività, che le PMI
devono implementare attraverso cambiamenti di tipo culturale e organizzativo.
OBIETTIVI
Il Distretto intende sviluppare una serie di azioni positive e progetti
innovativi tendenti a ridurre l'incidenza energetica nel settore e a favorire
misure per l'efficienza energetica.
Il primo obiettivo da raggiungere è quello di una riduzione dei consumi
energetici (termici, elettrici, idrici) mediante un'azione informativa diffusa,
programmi tendenti a migliorare l'efficienza energetica attraverso l'adozione di
tecnologie che riducono emissioni, sprechi energetici, incremento dell'uso dei
Titoli di Efficienza Energetica (certificati Bianchi) e dei "Sistemi Distrettuali" di
produzione-gestione dell'energia, l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed
autonomia energetica, dalla grande scala (cantieristica, flotta peschereccia,
imprese di trasformazione e commercializzazione, ecc.) alla piccola scala
(impianti frigoriferi, motori elettrici, attrezzature di pesca, ecc.).
Un secondo obiettivo da raggiungere è quello di una riduzione dei costi
dell'energia (elettricità, gasolio, metano) anche attraverso specifiche azioni
individuate dal "Piano energetico del Distretto Produttivo".
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
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Azioni
A questo scopo verranno finanziate iniziative per la formazione di
"energy managers" a supporto sia della flotta che delle imprese di pesca, corsi
per metodologie di risparmio energetico e di utilizzo delle fonti rinnovabili nelle
industrie di trasformazione e negli altri segmenti della filiera, al fine di
sensibilizzare gli operatori del settore ad un uso più razionale dell'energia.
Verranno incentivati progetti pilota innovativi per migliorare l'efficienza
energetica durante le operazioni di pesca e negli impianti frigoriferi, per
l'utilizzo dell'energia solare a bordo dei motopescherecci e nelle industrie di
trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici a terra.
Verrà, infine, predisposto, un "Piano energetico del Distretto Produttivo"
per analizzare i consumi ed individuare gli sprechi energetico-ambientali
mediante apposito bilancio, strumento guida per le azioni e i comportamenti in
materia di risparmio energetico, di utilizzo razionale delle fonti rinnovabili e per
la valutazione dei risultati conseguiti.
BUDGET PREVENTIVO
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella seguente:
Studio piano energetico di distretto.
Voucher di spesa a sostegno delle imprese per lo studio e
l'implementazione di soluzioni ecocompatibili per il
risparmio energetico.
Totale Azione 5 Risparmio Energetico
€ 100.000,00
€ 200.000,00
€ 300.000,00
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Azione 6 - Internazionalizzazione di Distretto
Premessa
L’internazionalizzazione
è
una
sfida
imposta
dal
processo
di
globalizzazione culturale e produttiva ed è sinonimo di apertura dei sistemi
produttivi che scelgono l’innovazione e il dialogo per cercare nuove opportunità
di crescita e sviluppo.
Il COSVAP in partnership con ICE e SPRINT (Sportello della Regione
Sicilia per l’attuazione del Programma Regionale per l’internazionalizzazione
PRINT) intende trovare soluzioni concrete con i partner mediterranei (area
MEDA – CARDS – PHARE) per integrare realmente le economie, in un rapporto
di reciproco rispetto e interdipendenza, al fine di trarre i migliori vantaggi dalle
caratteristiche tipiche dei territori e delle rispettive culture ed economie.
FINALITÀ
Per limitare la pressione sulle aree di pesca tradizionale appare
fondamentale
individuare
zone
di
ripopolamento
attivo,
favorire
lo
spostamento di pescherecci nelle aree dei Paesi rivieraschi e per sviluppare una
pesca responsabile.
OBIETTIVI

Migliorare la competitività del distretto verso l’esterno;

Razionalizzare e mettere a sistema le attività in favore
dell’internazionalizzazione;

Stipulare protocolli di intesa per lo sfruttamento razionale e sostenibile
delle risorse ittiche, per la sperimentazione di strumentazioni
ecocompatibili (reti, attrezzature di bordo, etc...);

Trasferire Know-how relativamente alla cantieristica, alla lavorazione
del pescato, e alle tecniche di pesca.
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BUDGET PREVENTIVO
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella seguente:
Coordinamento
Consulenza alle imprese per le strategie di
internazionalizzazione
Azioni Paesi estero
Azione paese estero 1
 Scouting Tunisia
Azione Paese estero 2
 Scouting Libia
Azione Paese Estero 3
 Scouting Creta
Azione paese Estero 4
 Scouting Oman
Azione paese Estero 5
 Scouting Egitto
Totale Azione 6 Internazionalizzazione di Distretto
€ 20.000,00
€ 100.000,00
€ 100.000,00
€ 20.000,00
€ 20.000,00
€ 20.000,00
€ 20.000,00
€ 20.000,00
€ 220.000,00
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Azione 7 - Fiscalità di Distretto e Finanza
Premessa
Il CO.S.Va.P.–Distretto Produttivo della Pesca, come tutti i distretti del
nostro Paese si trova ad affrontare una crisi congiunturale determinata da
alcuni fattori: l’incapacità a controllare i mercati di sbocco; i bassi livelli
d’innovazione di prodotto e di processo; la rivalutazione dell’Euro; l’aumento
vertiginoso del costo delle materie prime; la concorrenza di produzioni
straniere.
Per conquistare livelli di competitività è necessario introdurre innovazione
nei processi produttivi, rendere più efficiente la filiera migliorando il grado di
collaborazione tra le aziende ed elaborando un progetto di finanza innovativa
per i distretti.
L’azione
Le imprese di distretto hanno mediamente 9 addetti e prevalentemente
non superano i 50. Esse, pertanto, presentano le stesse criticità finanziarie
delle Pmi, evidenziate dai rapporti periodici della Centrale dei bilanci e della
Banca d’Italia. In particolare, si rileva presso queste aziende un ridotto livello
di capitalizzazione, scarsa diversificazione delle fonti di finanziamento, forte
incidenza dell’indebitamento a breve, eccessiva dipendenza dalla banche.
È evidente, pertanto, che per migliorare la gestione finanziaria delle
imprese di distretto occorre implementare specifiche strategie:
1. aumentare il capitale proprio;
2. ampliare la gamma delle fonti di finanziamento;
3. allungare le scadenze del debito;
4. aumentare la forza contrattuale delle imprese nei confronti
delle banche soprattutto in prospettiva di Basilea 2.
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1. Aumentare il capitale proprio
Per quanto riguarda le imprese del distretto della pesca si propone di
stimolare l’ingresso nel capitale di fondi private equity. Attualmente in Italia
operano un centinaio di fondi chiusi che dispongono di 4,5 miliardi di euro da
investire (settembre 2004). Questi fondi sono alla ricerca di PMI che abbiano
un interessante progetto industriale e un potenziale di crescita. Mediante
l’acquisto di partecipazioni di minoranza senza alcun scopo di scalate, questi
fondi si pongono l’obiettivo di: sostenere progetti di espansione, aiutare nei
processi d’internazionalizzazione, creare network con altre imprese, facilitare il
passaggio generazionale e la sostituzione dei soci.
Le imprese del distretto della pesca rappresentano un loro target
privilegiato in quanto sono presenti in nicchie di mercato, aperte ai mercati
internazionali e sviluppano relazioni con altre imprese.
2. Diversificare le fonti di finanziamento
È necessario per le nostre imprese ridurre la dipendenza dalle banche
mediante un ampliamento della gamma delle fonti di finanziamento. Anche per
il distretto della pesca è auspicabile l’emissione di un bond di distretto e di
sviluppare il ricorso a strumenti finanziari partecipativi. Questi ultimi sono
strumenti introdotti con la riforma del diritto societario, che assimilano
caratteristiche sia delle azioni che delle obbligazioni e risultano estremamente
vantaggiose sia per chi li emette sia per chi li sottoscrive.
3. Allungare la scadenza del debito
È necessario ridurre l’incidenza dell’indebitamento a breve mediante il
ricorso a mutui e alla tecnica innovativa dei prestiti partecipativi. Questi ultimi
sono finanziamenti a medio-lungo termine, erogati dalle banche senza garanzie
ma a patto che l’azienda s’impegni ad una sua ricapitalizzazione (dal 50 al
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100% del finanziamento, mediante apporto dei soci o reinvestimento degli
utili). Gli interessi dei prestiti partecipativi sono misti: una parte fissa e l’altra
variabile in funzione dei risultati dell’impresa. Tenuto conto dei vantaggi di
questa forma di finanziamento, in particolare l’assenza di garanzie, è
auspicabile che le banche localizzate presso il distretto della pesca comincino a
diffondere questo strumento presso le aziende.
4. Il ruolo dei Confidi
Alla luce delle possibilità offerte dalla recente riforma, i Confidi devono
progettare una finanza per i distretti: strumenti, servizi, consulenze specifiche.
In primo luogo, considerato il successo del collocamento dei bond di
distretto da parte di alcune banche, i Confidi dovrebbero diventare i promotori
di queste operazioni, svolgendo determinate funzioni: individuare le imprese e
raggruppare i finanziamenti per categorie omogenee; assegnare i rating a
ciascuna
impresa;
finanziamenti;
selezionare
individuare
la
le
banche
società
che
veicolo
intendono
che
si
erogare
occupi
i
della
cartolarizzazione e delle emissioni dei bond sui mercati finanziari.
Inoltre, i Confidi non devono più limitarsi a garantire i prestiti delle
singole aziende ma dovrebbero creare, e quindi garantire, portafogli prestiti a
medio-lungo termine, costituiti da tanti finanziamenti omogenei per durata,
finalità e caratteristiche tecniche. La realizzazione del portafoglio prestiti
permette il frazionamento del rischio e, conseguentemente, la riduzione del
costo del finanziamento.
5. Rating di distretto
La legge finanziaria 2006 ha recepito l’importanza del “rating di rete” ed
ha stabilito di agevolare la costituzione di idonee agenzie esterne per la
valutazione dello specifico merito creditizio dei distretti e delle aziende che ne
fanno parte, in vista dell’applicazione dei criteri di Basilea 2.
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L’individuazione di un rating per il distretto della pesca è auspicabile in
quanto alle imprese che fanno rete è possibile assegnare un rating specifico
che tenga conto della qualità del loro sistema relazionale. La qualità della rete
influenza il rating, che a sua volta influenza il costo del finanziamento: migliore
è il rating, più vantaggioso è il costo dell’indebitamento.
BUDGET AZIONE
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella
seguente:
PREVENTIVO SPESE AZIONE
Fondo Consorzio Fidi
Fiscalità di Distretto studi
Voucher di spesa per l'acquisizione di servizi reali per le
imprese distrettuate
Totale Azione 7 Fiscalità di Distretto e Finanza
€ 2.000.000,00
€ 50.000,00
€ 800.000,00
€ 2.850.000,00
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Azione 8 - Competenze e risorse umane
L’azione che si intende sviluppare è finalizzata alla valorizzazione delle
risorse umane e della cultura locale della pesca. L’intervento formativo
acquisisce un ruolo strategico nell’attuazione della politica di sviluppo del
Distretto della Pesca, in quanto elemento trasversale di raccordo tra le varie
iniziative intraprese; fornisce agli attori coinvolti, oltre a nuove competenze di
natura tecnica e tecnologica, strumenti e metodologie omogenei e condivisi per
lavorare insieme.
OBIETTIVO
L’obiettivo dell’azione è di proporre un’offerta formativa coerente con le
esigenze del territorio e mirata agli specifici ambiti della filiera produttiva e, al
contempo, di sperimentare una struttura e una metodologia nuova che
consenta di configurare il Distretto della Pesca come centro di servizi rivolto
alle aziende e al territorio nell’area delle risorse umane - “Polo formativo
distrettuale”.
FINALITA’ DELL’INIZIATIVA
Con l’erogazione di formazione specialistica e orientamento-consulenza
personalizzata (Corsi di breve durata su specifiche tematiche, Corsi di lunga
durata - Master e corsi di specializzazione, Seminari – workshop, Programmi di
scambio, Programmi di stage) si intende offrire un valido supporto alle aziende
per la riqualificazione e rimotivazione del personale e per lo sviluppo delle
potenzialità manageriali degli imprenditori esistenti; un mezzo, rivolto anche ai
giovani, per la promozione di nuove attività imprenditoriali integrate nella
filiera nell’ottica distrettuale di collaborazione sistemica; una chiave di lettura
diversa ai giovani del territorio in cerca di occupazione per accostarsi al settore
della
pesca
con
maggiore
consapevolezza
delle
opportunità,
grazie
al
trasferimento di conoscenze specialistiche, adeguate e innovative. Inoltre si
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intende formare il personale da dedicare alle attività specifiche di gestione e
sviluppo del distretto stesso.
Budget azione
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella
seguente:
Preventivo spese azione
Analisi dei fabbisogni formativi
€ 50.000,00
Seminari informativi formativi Imprenditori
€ 500.000,00
Seminari informativi formativi Operatori
€ 500.000,00
Master Manager di Distretto
€ 500.000,00
Totale Azione 8 Competenze e risorse umane € 1.550.000,00
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Azione 9 - Piattaforma digitale di Distretto
La piattaforma digitale del distretto pesca potrà rappresentare un
importante punto di riferimento, sia per le aziende del settore che per i clienti,
i fornitori, le istituzioni e i professionisti, favorendo il miglioramento della
comunicazione tra gli stessi.
Attraverso la piattaforma si vuole offrire alle aziende, e agli attori
coinvolti, servizi innovativi quali, ad esempio:
1.
l’individuazione delle aziende ( caratteristiche, potenzialità,
disponibilità,…) con le quali collaborare;
2.
la programmazione, razionalizzazione e gestione dei flussi di lavoro
con le aziende operanti in sub fornitura;
3.
lo sviluppo di processi di integrazione tra produzioni di diverse
aziende tra di loro complementari;
4.
la gestione degli scambi informativi tra fornitori e clienti tramite la
realizzazione di un catalogo elettronico che permetta ai clienti di
accedere alle informazioni commerciali e logistiche dei prodotti, e ai
fornitori di poter proporre acquisti collettivi e/o di stock;
5.
la gestione delle richieste di approvvigionamento finalizzata alla
fornitura in acquisto collettivo;
6.
fornire alle aziende aderenti più efficienti strumenti informativi per il
supporto alle decisioni;
7.
fornire informazioni strategiche sull’evoluzione dei mercati, delle
tecnologie, delle normative tecniche, dell’internazionalizzazione, ecc;
8.
la promozione collettiva del distretto;
9.
la gestione dello sportello unico delle attività produttive in accordo
con gli organi competenti;
10. l’infrastrutturazione di servizi di rete diffusa anche via wireless.
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Altri risultati attesi potranno essere:
o la
creazione
di
maggiori
opportunità
commerciali
grazie
all’internazionalizzazione e alla raggiungibilità della rete internet;
o una migliore chiarezza, fluidità e trasparenza delle transazioni e
delle informazioni;
o una valorizzare
delle
specificità
della
filiera
e
una crescita
dell’immagine delle aziende del distretto;
o un rafforzamento del senso di appartenenza alla “comunità di
imprese e di operatori” del Distretto;
o la promozione di occasioni di incontro tra domanda e offerta di
professionalità sia a livello locale che internazionale;
o l’offerta di occasioni di acquisto/vendita di materie prime, materiali
di consumo, macchine e attrezzature nuove ed usate;
o la riduzione dei costi delle transazioni tra i componenti della filiera;
o la promozione di aste per l'acquisto di materie prime, semilavorati
e di servizi;
o l’offerta di altri servizi innovativi agli aderenti, in grado di ridurre i
costi di produzione, di gestione e di investimento nelle nuove
tecnologie;
o la riduzione dei tempi di accesso alle informazioni (documenti,
normativa di settore, avanzamento pratiche burocratiche, eventi e
manifestazioni, ecc).
Dal punto di vista funzionale la piattaforma non mancherà di avere:

un motore di ricerca;

banche dati per i contatti commerciali e per le ricerche di
settore;

sezione news e informazioni;

presentazione delle aziende di distretto e delle relative offerte di
prodotti/servizi, promossi all’interno della piattaforma;
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
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una piattaforma B2B basata su architettura Peer-to-Peer per la
gestione delle relazioni cliente-fornitore all’interno delle filiere
produttive del sistema distretto, in modo da digitalizzare ed
automatizzare i processi di gestione del magazzino, fornire in
tempo reale l'aggiornamento degli stati di avanzamento degli
ordini di produzione, i dati inerenti eventuali problemi riscontrati
e i tempi di consegna, gestire il ciclo d’ordine, ecc.;

la piattaforma sarà predisposta per permettere l’importazione e
l’esportazione di dati dai sistemi informativi aziendali con
l’eventuale utilizzo di sistemi di Firma Digitale;

un servizio redazionale di gestione e creazione dei contenuti
informativi di distretto dove vengono riportate le seguenti
macrocategorie di contenuti:
o Sezione news - Rassegne stampa - Fiere e eventi - Mailing
list – Forum;
o Sezione normative e leggi - Sezione circolari - Sezione
corsi e formazione e-learning;
o Riviste e notiziari:

lo spazio riservato alle aziende, rende disponibili alcuni servizi in
aree riservate quali:
o Pubblicazione documentazione elettronica;
o Spazio ftp;
o Pubblicazione listini e cataloghi;
o Modulo richiesta;
o Normativa standard per l’esportazione dei prodotti esteri;

un servizio di visibilità: attività di web-marketing e di webadvertising che mirano ad accrescere la visibilità del portale sul
mondo internet ed a portare un numero consistente e costante
di visitatori interessati sul portale.
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Le attività per tale sezione operano in tre direzioni:
1)
fornire le informazioni per una buona e corretta indicizzazione
delle pagine del portale e quindi migliorare la presenza dello
stesso sui motori di ricerca;
2)
eseguire attività di indicizzazione e posizionamento sui motori
di ricerca;
3)
effettuare campagne di accesso al portale anche con logiche
di payperclick.
BUDGET AZIONE
I costi dell’iniziativa, suddivisi per voci sono indicati nella tabella
seguente:
PREVENTIVO SPESE AZIONE
Progettazione e coordinamento
Software e piattaforma di gestione
licenze d'uso standard
Attrezzature
Manutenzione (tre anni)
Totale Azione 9 Piattaforma digitale di Distretto
€ 80.000,00
€ 360.000,00
€ 30.000,00
€ 100.000,00
€ 240.000,00
€ 960.000,00
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Azione 10 - Infrastrutture di Distretto
Mercato del Pesce (secondo stralcio funzionale, completamento)
CITTÀ DI MAZARA DEL VALLO
Provincia di Trapani
Ufficio Politiche Comunitarie
Codice Fiscale
82001410818
Partita I.V.A.
00257580811
INFORMAZIONI GENERALI
Ente proponente e soggetto gestore
Comune di Mazara del Vallo
Denominazione, tipologia e ubicazione dell’infrastruttura
Mercato del Pesce (secondo stralcio funzionale – completamento )
FATTIBILITA’ TECNICA
Descrizione del progetto e suoi obiettivi principali
L’edificio sarà realizzato nell’area antistante il porto nuovo di Mazara del
Vallo presenta una superficie coperta di mq 2.665 con una cubatura di
mc.18.622, l’edificio principale è diviso in tre corpi :
-il primo di circa mq. 764, dove il pescato proveniente dei pescherecci ,
viene selezionato e preparato per l’asta;
-Il secondo, di circa mq. 1.517,00, dove solo allocati sia la sala per l’asta, sia
gli uffici e servizi;
- il terzo dove perviene il pescato dopo l’asta per il carico e la spedizione.
Stato della progettazione
Il progetto allo stato attuale è esecutivo , ed è stato finanziato il primo
stralcio funzionale per €. 5.000.000 (cinquemilioni di euro) su un costo
totale di € 20.000.000 (ventimilioni di euro)
PRINCIPALI VOCI DI COSTO DELL’INIZIATIVA PROPOSTA
Importo €. 15.000.000 (quindicimilioni di euro).
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Stazione Marittima
CITTÀ DI MAZARA DEL
VALLO
Provincia di Trapani
Codice Fiscale
82001410818
Partita I.V.A.
00257580811
Ufficio Politiche Comunitarie
1. INFORMAZIONI GENERALI
1.1.
Ente proponente e soggetto gestore (indicare eventuali
partecipazioni di soggetti privati)
Comune di Mazara del Vallo
1.2.
Denominazione, tipologia e ubicazione dell’infrastruttura
Stazione Marittima
2. FATTIBILITA’ TECNICA
2.1
Descrizione del progetto e suoi obiettivi principali
L’edificio sarà realizzato nell’area antistante il porto nuovo di Mazara del
Vallo.
Consterà di due elevazioni f.t. e sarà realizzato in conformità alle norme
vigenti. Tale costruzione sarà adibita allo scalo passeggeri con annessi tutti i
servizi e strutture informatiche necessarie al fine di assicurare il buon
funzionamento a supporto del traffico passeggero.
2.2
Stato della progettazione
Il progetto allo stato attuale è in elaborazione da parte del Genio Civile
opere marittime di Trapani.
3. PRINCIPALI VOCI DI COSTO DELL’INIZIATIVA PROPOSTA
Importo €. 5.000.000 ( Cinquemilioni di euro )
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COSVAP Distretto Pesca
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Servizi portuali ( acqua , luce , carburante e servizi igenici )
CITTÀ DI MAZARA DEL
VALLO
Provincia di Trapani
Codice Fiscale 82001410818
Partita I.V.A.
00257580811
Ufficio Politiche Comunitarie
INFORMAZIONI GENERALI
1.1.
Ente proponente e soggetto gestore
Comune di Mazara del Vallo
1.2.
Denominazione, tipologia e ubicazione dell’infrastruttura
Servizi portuali (acqua , luce , carburante e servizi igenici)
4. FATTIBILITA’ TECNICA
2.1
Descrizione del progetto e suoi obiettivi principali
Il progetto prevede di realizzare degli interventi a servizi del porto, quali
l’impianto idrico, impianto di illuminazione, servizi igienico sanitari, servizi di
distribuzione carburante.
La realizzazione di dette opere si rende necessario per la fruibilità del
Porto anche ai fini turistici.
2.3
Stato della progettazione
Il progetto allo stato attuale è in elaborazione da parte del Genio Civile
opere marittime di Trapani e del Comune di Mazara del Vallo .
PRINCIPALI VOCI DI COSTO DELL’INIZIATIVA PROPOSTA
Importo €. 3.000.000 (tremilioni di euro).
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Escavazione del Porto canale
CITTÀ DI MAZARA DEL
VALLO
Provincia di Trapani
Codice Fiscale
82001410818
Partita I.V.A.
00257580811
Ufficio Politiche Comunitarie
INFORMAZIONI GENERALI
Ente proponente e soggetto gestore
Comune di Mazara del Vallo
Denominazione, tipologia e ubicazione dell’infrastruttura
Escavazione del Porto canale
FATTIBILITA’ TECNICA
Descrizione del progetto e suoi obiettivi principali
Le opere di escavazioni del porto si rendono necessari, in quando a seguito
delle recenti inondazioni la profondità del letto del fiume si è ridotta
notevolmente rendendo non navigabile il porto canale, con conseguenze di
ridotta utilizzazione del porto condanni alla flotta peschereccia.
Stato della progettazione
Il progetto allo stato attuale è in fase di progettazione l’importo previsto
ammonta a € 4.000.000 (euro quattromilioni).
PRINCIPALI VOCI DI COSTO DELL’INIZIATIVA PROPOSTA
Importo €. 4.000.000 (euro quattromilioni).
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Elenco delle imprese sottoscrittori, n° addetti,
fatturato 2005, fatturato esportazione 2005.
Ragione
Sociale
n° Addetti
Fatturato
2005
2005
Legale
Rappresentate
Indet
Soci
tot
Aldo Asaro
3
1
€
333.853,00
€
2.954,00
Alfa Cold S.r.l.
Valenti Nicolò
2
4
€
275.437,00
€
27.543,00
Amerigo
Vespucci Soc.
Coop.
Cefalù Giovanni
32
Antares Soc.
Coop.
Ingargiola Pietro
8
Armamento Li
Causi snc
Li Causi Diego
24
Asaro Fish s.a.s.
Asaro Francesco
2
2
€
1.536.000,00
€
276.480,00
Asaro Pasquale
Asaro Pasquale
2
1
€
400.000,00
Asaro Vincenzo &
c. snc
Asaro Giuseppe
21
4
€
832.771,00
Asarpesca
Piccola Soc.
Coop. A.r.l.
Asaro Luciano
12
3
€
440.166,00
AS.PE.RA. Di
Asaro Domenico
10 & c. snc
Rallo Vito
9
3
€
622.984,50
Giacalone
Antonino
9
CoCoPro
1
Aldo Asaro Off.
Elettromeccanica
2
3
4
5
€
160.048,00
9
7
9
Assopesca Srl
11
Basiricò di
Giacalone
12 Gaspare
Giacalone
Gaspare
15
1
€
350.000,00
€
924.714,00
6
8
estero
€
402.140,00
3
€
1.092.000,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
Bio Farm s.r.l.
77 di 85
Basciano Giovanni
7
13
14
15
16
17
Bioittica Mazara
Soc. Coop.
20
21
22
2
Biotecno soc.
coop. A .r.l.
Giovanni Basciano
Blu Mar Group
s.r.l. -
Mirenda Loredana
Blu Pesca snc di
Rustico Dario & c.
COSVAP –
Distretto
Produttivo della
18 Pesca
19
Michele Asaro
Cant. Navali F.lli
Giacalone s.p.a.
Cant.Nav.Il
Carpentiere s.n.c.
Rustico Dario
9
Giovanni Tumbiolo
Asaro Luciano
2
55
1
€
118.000,00
7
€
341.880,00
1
€
357.221,00
28
€ 45.416,67
3
€
18.431.651,00
48
€
5.686.000,00
33
€
4.992.000,00
Achille Pomposio
9
€
418.431,53
CaviSud s.r.l.
Amabili Sante
10
2
€
1.400.000,00
CEFORMED srl
Ing. Giacalone
Nicolò
1
4
€
78.500,00
Chiraema S.r.l.
Palermo Davide
12
6
€
1.608.636,00
Coalma S.p.A.
Macaluso
Antonino
134
Costanzo Nicola
8
2
€
5.000.000,00
Ingrande
Francesco
8
4
€
347.469,40
Cantiere Navale
Trapani s.p.a.
Capri di Pomposo
Achille
Asaro Salvatore
D'Angelo
Giuseppe
6
23
24
25
26
CO.GAL.CO SRL
€
40.000,00
€
147.110,22
€
17.212.000,00
27
COINPESCA
S.n.c. di Ingrande
28 Francesco
€
18.431.651,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
78 di 85
Commercialpesca
S.r.l.
Giacalone
Vincenzo
Computer Mania
di Licatini Luigi
Licatini Luigi
Consorzio
Nautilus s.c.a.r.l.
Sammartano
Antonino
1
Conav
Sammartano
Andrea
13
Coop. Fra
Pescatori S.
33 Alberto
Ritondo Antonino
1
90
88
€
431.243,00
Cooperativa
Mediterranea
34 Pesca
Gianquinto Pietro
1
6
120
€
501.770,00
29
30
31
32
€
280.032,00
13
€
373.000,00
Costruzioni
Navali S.r.l.
Giacalone Vito
15
€
1.820.000,00
Cotral Pesca
s.c.r.l.
Tumbiolo Giovanni
2
Di Giorgi
Salvatore
5
Bua G. Battista
Eurofish s.r.l.
Calandrino Renzo
Giuseppe
41
Food Mar s.r.l.
42
Mangiaracina
Francesco
1
12
€
1.130.000,00
€
927.089,00
2
€
159.440,00
25
5
€
3.882.054,00
1
2
€
420.000,00
F.lli Dell'Arno snc
Dell'Arno Giovanni
7
€
220.863,00
F.lli Giacalone
Vito e Matteo snc
Giacalone Matteo
9
€
343.433,00
43
64.067,00
€
430.800,00
Ing. Giacalone
Nicolò
Eco.Ener.Sol
s.a.s
€
€
21.146,00
CORIP SRL
Di Giorgi
Salvatore & C.
39 s.r.l.
44
4
€
730.000,00
36
40
2
5
35
38
€
418.871,00
Elia Valeria
Gaudenzia
Copimar S.r.l.
37
2
10
€
1.334.956,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
79 di 85
Ingrande Vincenzo
13
6
€
8.715.487,56
Funimed
Ingrasciotta
Giuseppa
1
3
€
450.000,00
Gancitano
Giuseppe & c.
47 snc
Giammarinaro
Nicolò
10
€
368.715,00
Gancitano
Francesco
11
€
223.155,00
Gancitano Michele
25
Giacalone
Giovanni
10
Giacalone Pietro
9
Giacalone
Antonino
8
€
262.071,00
Giacalone
Vincenzo
Giacalone
Vincenzo
10
€
340.245,00
Giacalone Vito,
Matteo e
54 Antonino snc
Giacalone Vito
18
€
626.565,00
Giammarinaro
Nicolò & C. snc
Giammarinaro
Nicolò
Giacalone
Antonino
2
€
1.363.262,00
Gianformaggio
Francesca
9
€
343.105,00
Iscaf Siciliana
S.r.l.
Zottolo Giacomo
10
€
1.350.000,00
I.T.A.G.A s.r.l.
Rando Mazarino
Vito
4
Martinico
Salvatore
15
Friomed s.r.l.
45
46
48
Gancitano Matteo
e c. snc
Gancitano
Michele e
49 Luciano snc
50
Giacalone
Giovanni e c. snc.
Giacalone
Giuseppe &
51 Pietro snc
Giacalone Pesca
di Giacalone Ant.
52 & c. snc
53
55
Gipesca s.a.s. di
Giacalone
56 Antonino & c.
57
58
Giuseppe Lisma
srl
59
Ind.
Navalmeccanica
60 (Nav.I.Mec) S.r.l.
2
€
4.210.920,66
€
1.671.553,00
€
567.128,00
2
2
€
420.101,00
€
497.256,00
€
898.000,00
€
2.650,00
€
2.500.000,00
€
1.103.528,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
Ittica 2000 di
Valentino
61 Giacalone
62
80 di 85
Giacalone
Valentino
Ittica
Mondonuovo
Mondonuovo
Rosario
Ittica Trappeto
S.r.l.
Cascio Felice
Ladimar S.r.l.
€
364.639,00
1
€
2.000.000,00
1
7
2
€
483.081,00
Di Giovanni Ivo
8
2
€
1.600.000,00
Lanza Sea Food
Giacalone
Vincenzo
14
2
€
19.719.716,00
L'Armanavi di
Misuraca V. & C.
66 sas
Misuraca
Vincnezo
3
2
€
557.786,00
Levante S.r.l.
Schiavone
Giuseppe
9
€
344.206,00
Licatini Giuseppe
di Licatini Luigi e
68 c. snc
Licatini Luigi
10
€
378.112,00
Life Sea Srl
Francesco
Buscemi
63
1
64
65
67
69
Asaro Mario
9
€
412.528,00
Lisma Nicolò
Lisma Nicolò
11
€
330.003,00
Lo Presti
Francesco e
72 Vincenzo snc
Lo Presti
Francesco
18
€
626.565,00
M.A.V.
International
73 s.p.a.
Asaro Matteo
1
9
3
Madefor snc
Marco Tumbiolo
2
2
2
€
50.000,00
MAGIT s.n.c.
Giacalone Andrea
6
2
€
270.461,00
71
74
75
76
Mare Bianco di
Bianco Pietro
Bianco Pietro
240.000,00
4
Lisma & Asaro
s.r.l.
70
€
€
500,00
€
485.207,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
Margiotta Filippo
& Pipitone Pietro
77 snc
78
Marino Impianti di
Marino Vito
Marmoreo srl
81 di 85
2
20
Marino Vito
12
Marmoreo Vito
6
3
€
1.041.120,00
Giacalone Matteo
24
2
€
9.600.000,00
2
€
11.300.000,00
€
1.760.884,00
79
80
Matteo Giacalone
& C. s.r.l.
Me.ca.nav. Srl
Calandrino
Salvatore
Medipesca s.r.l.
Misuraca
Alessandro
14
Mediterranea
Catering S.r.l.
Marrone Marco
10
Mediterranea
Conserviera Soc.
84 Coop.
Graziano
Francesca
Mediterranea
Fish s.r.l.
Mario Ingargiola
Mediterranea Sea
Sponge S.a.s
Norrito Raffaele
81
82
83
85
86
Mediterraneo
S.a.s. di Marrone
87 Pietro
88
89
90
91
92
5
4
10
Nautilus Società
consortile a.r.l.
Sammartano
Antonino
1
Net Fishing sas di
Truglio Pietro
Truglio Pietro
3
Nettuno Pesca &
c. s.a.s
Giacalone
Salvatore
Nino Castiglione
S.r.l.
€
2.880.000,00
€
387.590,00
9
Marrone Pietro
New Euro Fish
s.r.l.
€
843.452,50
Pipitone Pietro
Maggio Guglielmo
Maurizio
1
17
Eugenio
Giacomazzi
51
174
3
€
2.000.000,00
2
€
206.000,00
€
398.501,00
4
1
€
21.146,00
€
1.005.700,00
€
€
13.927.558,00
€
13.776.476,00
290.000,00
€
47.000.000,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
93
Normanna Pesca
S.r.l.
Ingrande
Francesco
2
6
€
1.442.618,00
Oceanpesca s.r.l.
Billardello
Gaspare
200
3
€
7.500.000,00
Pesce Azzurro
Cefalù S.r.l.
Serio Giuseppe
38
Pietro Giacalone
& C. sas
Giacalone Pietro
21
Pinta Girolamo
6
94
95
96
82 di 85
Pinta Girolamo
€
9.806.080,00
2
98
Pinta Andrea
2
15
1
€
19.208.844,00
2
€
147.315,14
Bilardello
Anna/Quinci Ciro
2
Quinci Antonina
s.n.c.
Quinci Antonina
3
Rallo Vito
10
2
€
515.515,00
Cardinale Serafino
7
11
€
24.402,00
Salvato Vito
1
2
€
121.475,00
Schiavone
Giuseppe
18
€
870.000,00
Di Blasi Valeria
9
€
351.000,00
Siragusa Carlo
25
Siragusa Ludovico
9
€
338.883,00
Società di
Armamento di
Gancitano Matteo
Gancitano Matteo
109 e F.
21
€
644.687,00
100
101
102
103
Rallo V. Pecoraro
F. snc
SS. Cosma e
Damiano
SAEM di Salvato
Vito & C. s.n.c.
Schiavone snc di
Schiavone
105 Giuseppe & c.
106
Sikania
Costruzioni Srl
Siramar di
Siragusa Carlo &
107 C. snc
108
Sirpesca sas di
Siragusa L. & c.
€
707.448,00
€
62.000,00
€
264.859,00
Publi A /
L'armatore
99
158.794,00
€
162.391,00
97
Pinta Zottolo
S.p.a.
€
€
440.000,00
3
€
785.035,00
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
110
Società Tecnica
del Freddo S.r.l.
Maltese Giovanni
14
2
€
2.490.900,00
STA di Mirabile
Mirabile
Francesco
1
1
€
450.000,00
Giacalone
Costantino
1
2
€
224.645,00
Termosystem
s.n.c.
Bocina Melchiorre
3
2
Tuna Fish S.p.a.
Bonura Vincenzo
3
3
111
Surgelati
Giacalone di
Costantino
112 Giacalone
113
83 di 85
€
17.436,30
€
250.000,00
€
125.000,00
€
643.492,00
€
83.000,00
114
Valfrigo
Marrone Salvatore
115
TOTALE
91
1.624 433 259.598.872,30
44.273.742,18
SOCIETA' ESTERA (Tunisia)
Kelma Peche
114
Ingrande
Francesco
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
84 di 85
Piano finanziario di massima
Azioni
COSVAP patto distretto pesca
Osservatorio della Pesca
Centro di Competenza
Centro di Certificazione e
Prova
Marketing di distretto e D.O.P.
Risparmio Energetico
Internazionalizzazione di
Distretto
Fiscalità di Distretto e Finanza
Competenze e risorse umane
Piattaforma digitale di
Distretto
Infrastrutture di Distretto
Mercato ittico
Stazione marittima
Escavazione porto canale
Servizi portuali
Sede centro di competenza ed
osservatorio
Centro di certificazione e
prova
Connessione Wireless
Investimento
Totale
€ 990.000,00
€ 160.000,00
€ 60.000,00
€ 60.000,00
Fondi
Regionali
€ 396.000,00
€ 64.000,00
€ 24.000,00
€ 24.000,00
Fondi
Distretto
€ 594.000,00
€ 96.000,00
€ 36.000,00
€ 36.000,00
Lett d
lett c
Lett. a/b
€ 370.000,00
€ 50.000,00
€ 150.000,00
€ 148.000,00
€ 20.000,00
€ 60.000,00
€ 222.000,00
€ 30.000,00
€ 90.000,00
Lett. g
Lett. c
Lett. j
€ 20.000,00
€ 20.000,00
€ 100.000,00
€ 8.000,00
€ 8.000,00
€ 40.000,00
€ 12.000,00
€ 12.000,00
€ 60.000,00
Lett. h
Lett. i
Lett. e
*
Rif.
Art.11
Lett.
Lett.
Lett.
Lett.
Lett.
Lett.
a
a
a
a
a
a
Lett. a/b
Lett. a
La copertura finanziaria dell’investimento (Fondi Distretto) è garantita dai
diversi sottoscrittori e sovventori sottoforma di contributi di capitale, di borse
di studio, di finanziamenti dedicati alla ricerca, etc…
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo
COSVAP Distretto Pesca
85 di 85
Rappresentante del Patto di Distretto
Dott. Giovanni Tumbiolo
Patto per lo Sviluppo
del Distretto Produttivo della Pesca Industriale del Mediterraneo