Universo Sicilia 6_2000 - Periodico per i siciliani nel mondo

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Universo Sicilia 6_2000 - Periodico per i siciliani nel mondo
S
UNIVER
Anno XII- N. 6 GIUGNO 2000
Sped. in abb. postale - Art. 2 comma 20/C - Legge 662/96
Autorizzazione Direzione Provinciale E.P.I. - Filiale di Catania
Periodico Mensile dell’INPAL
per i Siciliani nel Mondo
TAXE PERÇUE
TASSA RISCOSSA
ICILIA
Direzione, redazione e Amministrazione: Ufficio Zona INPAL - 95031 Adrano - Piazza Mercato, 72 - Tel. (095) 7692946 - Fax (095) 7602814-7253840 - E-Mail [email protected]
È crisi alla Regione Sicilia
ALLA FESTA
DELLA
REPUBBLICA
SFILA L’ESERCITO
DELLA PACE
Dopo 12 anni di “silenzio”
ecco di nuovo marciare i militari tra le vie del centro di Roma
per la parata militare del 4 giugno, voluta dal Presidente della Repubblica per festeggiare il
cinquattaquattresimo anniversario della nascita della Repubblica. Sono stati 6.181 i
“militari di pace” che lungo i Fori Imperiali hanno sfilato tra
due ali di folla e alla presenza
delle più alte cariche dello Stato. Coloro i quali hanno preso
parte alla manifestazione sono
quotidianamente impegnati o
nella lotta al crimine interno oppure prestano la loro opera in
difesa della pace nei tanti luoghi del mondo dove la logica
della guerra prevale su quella
della pace. Si è cercato di dare,
quindi, una veste nuova alla
parata, cercando proprio di
mettere in evidenza i reparti
militari che più di altri si adoperano affinchè ovunque regni la
pace.
Tra i motivi che hanno certamente spinto il Capo dello
Stato, Carlo Azeglio Ciampi, a
ripristinare per la festa della
Repubblica la sfilata militare, è
stato quello di “alzare il morale
della truppa”, così si sarebbe
detto in altri tempi. Infatti da
tempo serpeggiava un certo
malessere tra le forze militari
che si sentivano sottovalutate
e un po’ bistrattate. Con Ciampi, i vertici delle Istituzioni, tutti i
leader politici di maggioranza e
opposizione che hanno voluto
ringraziare i reparti presenti
per il loro impegno nelle missioni di peace keeping nel
mondo, dall’ Albania a Timor
est. Una parata della pace, con
un occhio all’impatto ambientale, infatti, niente mezzi corrazzati e cingolati, per salvaguardare i monumenti dei Fori
Imperiali, e niente sorvoli, fatta
eccezione per due passaggi
ad alta quota delle Frecce Tricolori. Il programma della manifestazione prevedeva la partecipazione di molti velivoli, ma
tutto è stato bloccato la sera
precedente, con una decisione
presa all’ ultimissimo minuto.Il
presidente Ciampi, dopo aver
passato in rassegna i reparti, è
arrivato alle 10 in punto davanti al palco, a bordo della storica
Flaminia presidenziale, accompagnato dal ministro della
Difesa Mattarella e dal capo di
Stato maggiore, Mario Arpino.
Poco prima la banda dell’Esercito aveva di fatto aperto la manifestazione, suonando l’Inno
nazionale, seguita da corrazzieri in moto e a cavallo. Per ripulire il percorso, dopo i cavalli, sono subito scese in campo
due macchine della nettezza
urbana e proprio a loro è andato il primo applauso della folla,
fragoroso e scherzoso, che ha
reso bene il clima che ha accompagnato la parata: solenne, ma non troppo. Ciampi è
stato accolto - come vuole il
protocollo - dai presidenti Violante e Mancino, da Amato e
dal presidente della Consulta,
Mirabelli, che si sono seduti insieme a lui in prima fila, con tutti i capi militari. Al passaggio
dei reparti tutti in piedi. E applausi (scroscianti, quando di
corsa sono arrivati i bersaglieri, con l’immancabile fanfara).
Passano le bandiere di
guerra, i labari delle associazioni combattentistiche e partigiane (un anziano saluta, e
Ciampi risponde con la mano),le bande, le accademie e le
scuole militari. I carabinieri, nonostante la riforma, sfilano ancora come prima Arma dell’Esercito, la forza armata più rappresentata. Nutrita anche la
componente di Marina ed Aeronautica, ma ci sono anche i
corpi armati dello Stato: polizia, guardia di finanza, corpo
forestale e polizia penitenziaria, insieme a Croce rossa e
Volontari del soccorso. Quasi
tutte con significative componenti femminili. Tutta ‘’rosa’’,
poi, la compagnia delle infermiere volontarie della Cri, la
cui sfilata ha riscosso un indubbio, calorosissimo, consenso.
Tra i militari - dai baschi
multicolori o dai cappelli a falde larghe, con mimetiche
coloniali o importanti divise
storiche -, molti reduci delle
missioni cui è stata dedicata la
parata: Libano 1 e 2, Iraq del
nord, Somalia, Mozambico,
Bosnia, Albania, Timor est,
Kosovo.
Alla fine le moto e gli automezzi: niente carri armati,
appunto, ma scafi antricontrabbando, tir con cucine da
campo e ospedali militari.
“Una volta non c’erano”, assicura chi ha assistito alle sfilate
del passato.
U.S.
Il Presidente
Capodicasa
si è dimesso
Palermo.- Incalzato da una
mozione di sfiducia presentato dal
“Polo” mercoledì 21 giugno, il Presidente Capodicasa preferisce
lasciare con le dimissioni, evitando di affrontare il voto in aula.
Un Centro-sinistra che cade
e subito un altro Centro-Sinistra
che si accinge a governare. E’
una storia che si ripete da molti
anni, lasciando i problemi a marcire, senza una prospettiva con-
perdere svariati miliardi della
“Agenda Duemila”. Partiti e
gruppi parlamentari sono al
lavoro per ricostruire il governo,
fare in modo di arrivare alle elezioni regionali del prossimo
anno con le idee chiare in vista
della riforma dello Statuto. Mentre il giornale va in macchina per
la stampa, si accavallano notizie
che non siano in grado di registrare e verificare; con il prossi-
Il Presidente della regione Sicilia, On. Capodicasa.
creta di sviluppo capace di
affrontare l’emergenza occupazione, la crisi agrumaria, l’incapacità di spesa rischia di far
mo numero di luglio saremo più
precisi su ciò che ci attende nel
futuro della nostra Regione.
V.C.
La tragedia agrumaria
Si è chiusa la disastrosa e
catastrofica campagna agrumaria
del 1999/2000, una campagna
per modo di dire, che praticamente non si è nemmeno aperta, perché, come non mai, si è toccato il
fondo. Gli indici di raccolta, di vendite all’interno, di esportazione
sono crollati a livelli mai registrati;
con terrore viene da considerare
che siamo alla fine di una epoca,
l’orgoglio degli agrumi siciliani,
delle splendide varietà bionde e di
quelle uniche ed esclusive che
sono le pigmentate, le rosse tarocco, moro, sanguinello sembrano
avviate, e lo diciamo con una tristezza infinita, al tramonto definitivo.
Si dice che è rimasta sugli
alberi, o caduta a terra per marcirvi, più della metà della produzione;
l’altra metà è stata ceduta, più che
commercializzata, offerta dai produttori in preda alla più nera disperazione, a prezzi che non sono
prezzi, che non remunerano nemmeno una minima parte delle fatiche e delle spese.
Diluvio di parole da parte dei
responsabili, promesse senza
fine, funambolici rimedi proposti a
ogni piè sospinto: i risultati sono
sotto gli occhi di tutti come, attraversando le strade, si possono
vedere sempre in maggior numero agrumeti abbandonati, terreni
invasi dalle sterpaglie, esposti ai
rischi degli incendi inevitabili nella
calda estate. Pochissimi discorsi e
scritti veramente seri c’è capitato
di riscontrare, identificare il poco
che effettivamente si potrebbe
fare, come per esempio alleggerire l’insostenibile peso dei contributi unificati in agricoltura, abbassare il costo dell’energia elettrica,
dare sicurezza alle campagne,
lanciare iniziative promozionali,
come si dice, all’”americana”,
penetranti, capillari, studiate
scientificamente con strategie di
penetrazione che convincano la
gente a consumare sempre di più
questi meravigliosi prodotti della
terra dal gusto squisito e dalle
straordinarie proprietà salutifere.
Con terrore ci affacciamo alla
prossima stagione e vorremmo
vedere qualche prospettiva, qualche via di uscita, quei provvedimenti di pronta esecuzione che
affrontino veramente il problema,
che è difficile, perché tra tutte le
difficoltà ce n’è una che sembra
insuperabile e che si chiama “concorrenza”.
E’ inutile farsi illusioni, non siamo competitivi, e se continuiamo
ad aprire le porte per l’ingresso di
merce straniera, marocchina, egiziana, spagnola e di altre terre del
bacino del mediterraneo, per non
parlare di succhi che arrivano dal
lontanissimo Brasile, siamo destinati inesorabilmente a soccombere.
Le culture marginali non potranno resistere, qualche speranza hanno le aziende familiari,
le piccole, le medie e le grandi,
situate in terreni privilegiati dove
è consentita la meccanizzazione, specialmente se lo Stato, le
Regioni, le Province si sveglieranno e guarderanno in faccia la
realtà, con la consapevolezza
che si tratta di un impegno vitale
che coinvolge la sopravvivenza
di moltissime famiglie e l’onore
della società civile e di quelli che
la rappresentano.
Il Gay Pride diventa un caso politico
ROMA - Non si placano le polemiche sul
Gay Pride, la manifestazione dell’orgoglio
omosessuale in programma a Roma a
luglio. Dopo l’intervento del presidente del
Consiglio Giuliano Amato, che ha giudicato
la manifestazione “inopportuna” ma non vietabile, le forze politiche continuano a dividersi sull’opportunità di far svolgere la manifestazione. E la questione rischia di coinvolgere anche la Commissione e il Consiglio
europei. Maurizio Turco, presidente dei
deputati radicali al Parlamento europeo,
infatti, ha presentato sul caso un’interrogazione per chiedere la condanna dell’Italia
per violazione dei diritti dell’uomo e delle
libertà fondamentali, nonché per discriminazione basata sull’orientamento sessuale.
Luigi Manconi dei Verdi invita i parlamentari
che non condividono le dichiarazioni di
Amato a partecipare alla manifestazione di
protesta prevista per il 10 giugno e ad affermare “con serenità e pacatezza, la loro
determinazione a garantire che il Gay Pride
si tenga sotto forma di corteo”. Il referente
nazionale per i diritti civili del Sole che ride,
Giampaolo Silvestri critica duramente quanto affermato da Amato. “Inopportuno con tutta evidenza - dice - non il è Gay Pride ma il
presidente del Consiglio. E altrettanto altamente inopportuna sarebbe una qualsiasi
ipotesi che lo veda candidato a guidare il
centro sinistra alle prossime elezioni politiche”. Dello stesso avviso è il segretario della Federazione dei Liberali, Raffaello Morelli. “È sbagliata - afferma - l’impostazione del
Premier da un punto di vista liberale, perché
chiunque ha diritto di manifestare senza violenza le proprie opinioni e le proprie scelte.
Definire inopportuno l’esercizio di questo
diritto è come dire che è un diritto che va e
viene a seconda delle circostanze”. Per l’Udeur, invece, ha “fatto bene il premier a sottolineare la inopportunità di una tale iniziativa”. Chi ha pensato di organizzare questa
manifestazione nell’anno giubilare, spiega
Totò Cuffaro, “lo ha fatto con un obiettivo
preciso: provocare, offendere, oltraggiare il
sentimento dei cattolici in un anno particolare ed importante”. Anche per il Pri, Amato è
stato corretto. “Il presidente del Consiglio - è
scritto in una notta - ha anche affermato che
la manifestazione non può essere impedita
e ha aggiunto che in Italia “purtroppo c’è la
Costituzione”. Si può forse accusare Amato
di eccesso di sottigliezza ed ironia, ma non
certo di scarso senso dell’osservanza costituzionale”. Per il presidente dei deputati di
Alleanza Nazionale, Gustavo Selva, “da parte delle organizzazioni omosessuali si continua a confondere volutamente fra diritti
costituzionali e opportunità determinate da
particolari condizioni di luogo e di di tempo
in cui si svolgerebbe a Roma la manifestazione. Non ho mai messo in discussione il
diritto costituzionale degli omosessuali di
manifestare il loro “orgoglio”, ho semplicemente richiesto che la manifestazione venga rinviata all’anno prossimo”. Riccardo
Pedrizzi, sempre di An, giudica, invece,
Amato “prigioniero della sua maggioranza e
non della Costituzione: dando un colpo al
cerchio e uno alla botte, in pratica ha detto
che vorrebbe farsi promotore del rinvio della
manifestazione ma non può”.
Alfio Meli
2
GIUGNO 2000
UNIVERSO SICILIA
Il Sindaco
di Palermo
ha partecipato
ai lavori
del III Congresso
dell’Unione dei
Siciliani in Svizzera
Più risorse
per
l’informazione
italiana
nel mondo
Il Sindaco e presidente di ANCI SICILIA Leoluca Orlando ha partecipato nei giorni scorsi, presso
la Famiglia Siciliana di Berna, ai lavori del III Congresso dell’unione dei Siciliani in Svizzera. L’incontro è stato aperto dal presidente della Famiglia
dei Siciliani di Berna, Vincenzo Orlando, dal Coordinatore dell’Unione dei Siciliani in Svizzera, Giuseppe Piscopo, e da Leoluca Criscione, il quale ha
presentato alcune proposte relative alla legge
regionale per l’emigrazione.
In particolare, si è stabilito di richiedere alle forze politiche siciliane che nell’ambito della sessione istituzionale per le riforme, richiesta nei giorni
scorsi da Leoluca Orlando in rappresentanza degli
amministratori locali siciliani, venga previsto
anche l’esame di provvedimenti finalizzati ai riconoscimento pieno dei diritti di cittadinanza dei siciliani residenti all’estero. A tal proposito, Orlando
ha evidenziato l’esigenza di prevedere l’istituzione, in ogni paese straniero ove si registri la presenza di siciliani, di uno “Sportello unico” di consulenza, informazione e di assistenza per le materie di competenza degli Enti Locali dell’isola per i
siciliani residenti all’estero, “Tale struttura - ha
spiegato il sindaco, che era accompagnato all’incontro anche da Salvatore Valenti, assessore del
Comune di Niscemi - servirebbe ad evitare quelle
lungaggini e quelle estenuanti procedure burocratiche che incontrano i nostri corregionali residenti
all’estero; difficoltà che vengono ulteriormente
aggravate dall’impossibilità di accedere direttamente agli uffici dei Comuni di origine”.
Orlando ha poi annunciato che proporrà l’istituzione nell’ambito del Governo regionale, di un’apposita delega assessoriale alle politiche di accoglienza. “Una delega - ha spiegato - che ponga
insieme le competenze della regione relative sia
agli emigrati quanto agli immigrati e mantenga il
collegamento tra gli operatori sociali ed economici, con particolare riferimento al commercio con
l’estero”.
Infine, è stato richiesto con forza che nella
riforma elettorale regionale si preveda anche per
l’elezione dell’Assemblea Regionale il voto dei
siciliani all’estero, ai quali in seno a Sala d’Ercole
dovrebbe essere riservata un’apposita rappresentanza parlamentare “Su tutti questi temi - ha assicurato Orlando - la sezione siciliana dell’ANCI
avvierà una consultazione mondiale, per conoscere da tutte le realtà singole associative dei siciliani
all’estero ogni relativa proposta, in considerazione
del valore altamente simbolico dei diritti dei siciliani all’estero”.
“Non si può avere una informazione italiana
nel mondo, se oltre alla volontà politica non corrisponde un’adeguata disponibilità di risorse”:
sono le conclusioni di Bruno Zoratto, presidente della Commissione Informazione del Cgie,
alla tavola rotonda “La Rai del 2000 per gli italiani nel mondo”. “L’informazione radio televisiva planetaria non è una cosa che si risolve con
il volontariato - dice Zoratto - Ci vogliono mezzi,
come avviene nei grandi paesi industrializzati,
e a monte ci deve essere la volontà politica. il
Ministro degli Affari Esteri e il Sottosegretario
all’Emigrazione hanno confermato l’intendimento di questa volontà politica e lo hanno in
più occasioni sottolineato”.
Zoratto ha ricordato come Marco Minniti,
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
per l’informazione e l’editoria, durante la sua
ultima audizione con il Comitato parlamentare
degli italiani nei mondo (avvenuta il 28 gennaio
1999) ebbe a dichiarare che “un servizio per gli
italiani nel mondo, moderno ed efficace, abbisogna di adeguare risorse; ho già sottolineato
che quelle disponibilità per il 1999 attraverso le
due convenzioni con la Presidenza del Consiglio dei Ministri (“onde corte” e “stazioni estere”)
sono fissate dalla Legge Finanziaria in circa 75
miliardi a fronte di un bilancio previsivo della
struttura RAI International, sempre per il 1999
indicato dalla Direzione generale della RAI in
circa 160 miliardi. Al riguardo stiamo, come
Governo, valutando la possibilità che altre
amministrazioni, oltre la Presidenza, interessate in via istituzionale alla “mission” dl RAI International (penso principalmente al Ministero
degli Esteri a quello del Commercio con l’Estero, a quella delle Attività e dei Beni Culturali)
possano stipulare nuove convenzioni aggiuntive, naturalmente ciò dovrà tener conto delle
compatibilità generali di Bilancio”.
Impegno di Governo che per Zoratto “non è
stato mantenuto e che il CGIE con tutte le sue
forze e il suo peso deve far rispettare, se vogliamo effettivamente con i fatti rispondere alle
richieste ed alle esigenze di informazione italiana nel mondo diretta alle nostre collettività emigrate che esigono dall’ente pubblico, e conseguentemente da RAI International, un servizio
moderno, efficiente ed adeguato ad un’Italia
che non perde occasione di farsi vedere annoverata fra i paesi più industrializzati dell’Occidente”.
A.F.
FECONDAZIONE ASSISTITA:
RIESPLODE LA POLEMICA
Le legge sulla fecondazione assistita in Italia
torna protagonista della battaglia politica. Il 7 giugno il Senato ha apportato fondamentali modifiche
al testo licenziato dalla Camera: viene sostituito
l’intero articolo 1, quello che sancisce i principi ispiratori della legge; vengono modificati gli articoli 4 e
5, introducendo la fecondazione eterologa, che il
testo della Camera aveva bocciato, ed dicendo sì
alle mamme-nonne; infine viene del tutto cassato
l’articolo 6 , contenente norme sul consenso dei
componenti della coppia alla fecondazione.
Una vera e propria rivoluzione, che ha indotto
il presidente del Senato, Nicola Mancino, a rinviare il testo in Commissione Sanità, per poi tornare
in aula a partire dal 14 giugno.
Il voto, a scrutinio segreto, è stato trasversale.
I Ds esultano, ma assicurano: non ci sarà nessuna
ripercussione sulla maggioranza ed una conferma
in tal senso giunge da più voci, inclusa quella del
segretario Ppi Castagnetti. L’opposizione, invece,
promette una dura reazione: daremo battaglia alla
Camera, afferma il Polo, mentre ad insorgere
sono anche i cattolici.
Ecco, in breve, i contenuti del disegno di legge
dopo le modifiche apportate a Palazzo Madama:
– FECONDAZIONE ETEROLOGA: Nei casi di
sterilità di lui potrà essere usato il seme di un
altro uomo. L’emendamento approvato il 7 giugno precisa però che l’inseminazione eterologa può essere fatta solo quando è impossibile
la procreazione assistita di tipo omologo.
– LE COPPIE: Potranno accedere alla provetta
le coppie coniugate ma anche le coppie di fatto, purchè si tratti di maggiorenni in età. E’ stato eliminato il riferimento all’età fertile.
– GLI OMOSESSUALI: La legge precisa che
dalle coppie che hanno diritto a ricorrere alla
fecondazione assistita devono essere escluse
quelle omosessuali.
– LE NONNE-MAMME: Il Senato ha eliminato il
riferimento all’età fertile tra i requisiti necessari
alle donne per far ricorso alla fecondazione
medicalmente assistita. Requisito che escludeva la possibilità per le donne non più fertili di
diventare madri.
– SANZIONI PER MEDICI: Rischiano grosso i
medici che praticano la fecondazione eterologa, salvo il caso approvato oggi dal Senato, o
fanno nascere un figlio dopo la morte di uno
dei due partner: da tre a dieci anni di reclusione e multe fino a 300 milioni. La coppia, invece, non è punibile.
– EMBRIONI ADOTTABILI: Gli embrioni finora
congelati potranno essere adottati se la coppia
che li aveva fatti produrre non chiederà entro
tre anni il loro impianto. Per il futuro la legge
vieta però la congelazione degli embrioni e
prevede che ne possano essere prodotti solo
tre per ogni singolo impianto. E’ vietata la sperimentazione sugli embrioni umani.
– NO ALLA CLONAZIONE: Nella legge è stato
inserito anche il divieto assoluto della clonazione per gli esseri umani. Chi contravviene alla
norma rischierà da 10 a 20 anni di carcere.
– CANCELLATE LE NORME SUL CONSENSO
DELLA COPPIA: Il Senato ha cancellato l’intero art. 6 della legge che conteneva le norme
sul consenso dei componenti della coppia alla
fecondazione.
Per tale motivo il presidente del Senato Mancino ha deciso di bloccare la discussione e le votazioni in aula e di rinviare il disegno di legge in commissione Sanità
Scop-Tach
Tumore: FHIT, la proteina della speranza
Grazie ad una collaborazione
Italia-Stati Uniti si è arrivati alla
scoperta delle caspasi, proteine
necessarie a provocare la morte
delle cellule tumorali e l’isolamento di quelle staminali, che sono la
fonte di vita di tutte le cellule del
sangue. Oggi, quindi, appare possibile spezzare la catena che lega
le diverse fasi del tumore proprio
attraverso questa nuova proteina,
denominata anche FHIT, che riesce ad attivarsi proprio per colpa di
sostanze cancerose. L’importante
scoperta è stata illustrata da Carlo
Croce dell’Università Jefferson di
Philadelphia intervenendo ad un
convegno organizzato a Roma
dall’Istituto Superiore della Sanità
su “Nuove frontiere in ematologia,
oncologia e virologia”.
Il processo tumorale, fatto di
molte tappe e di diverse alterazioni genetiche, si sviluppa e si consolida perché l’organismo non riesce ad uccidere le cellule tumorali. La proteina fhit ha - come sostenuto da Croce - il potere di eliminare le cellule tumorali così da non
farle riprodurle. Si tratta insomma
di ripristinare nell’organismo quell’equilibrio funzionale nella riproduzione delle cellule. Nel corso del
convegno, Ruggero De Maria,
uno dei ricercatori dell’Istituto
Superiore della Sanità che ha partecipato alla ricerca, ha affermato
che si è “sostanzialmente messo
mano al meccanismo di regolazione delle cellule del sangue”.
Si è andati così a coprire una
delle lacune più importanti negli
studi. Cesare Peschle, anch’esso
tra i partecipanti alla ricerca, ha
spiegato con un paragone estremamente efficace che “è come se
si fosse scoperto il freno a mano
delle cellule del sangue”. Inoltre
secondo il pensiero di Peschle
aver isolato le cellule staminali
aprirà enormi prospettive in campo clinico, ed in particolare dei trapianti, consentendo, attraverso la
possibilità di avere in provetta cellule staminali non contaminate, di
combattere in maniera molto più
efficace proprio i tumori. Si tratta,
in sostanza di disporre di un arma
molto meno invasiva di quelle
attuali che riesca a colpire solo le
cellule malate e non altre. Tutto ciò
potrà essere realizzato secondo i
partecipanti al convegno proprio
dalla riproduzione di cellule staminali non contaminate.
Scop-Tach
Claudio Baglioni: un tour italiano, un viaggio dentro l'uomo
Il viaggio sarà al centro della
tournee che il cantautore italiano Claudoio Baglioni farà in giro
per la penisola.Il viaggio più
importante che il cantante ha
intrapreso e che spera molti
intraprendono ritiene debba
essere quello che ogniuno fa
dentro di sé alla ricerca di quello
che si nasconde in quello che lui
definisce il <<doppiofondo dell’anima>>. Viaggi che ciascuno
fa per sé o dentro di sé - alla
ricerca di ciò che si nasconde
nel doppiofondo poco frequentato dell’anima - e viaggi che
pochi compiono per tutti, nel
tentativo di spingere appena un
po’ più in là la linea di confine di
questa nostra casa che orbita
nell’immenso nulla lentigginoso
che ci avvolge, superare le frontiere che conosciamo e trovare
nuove terre da esplorare e nuovi oceani da attraversare”. Chi
capitasse sul sito ufficiale dedicato a Claudio Baglioni (i fans lo
sanno già, comunque l’indirizzo
è www.baglioni.it) non avrebbe
più alcun dubbio: quel “Viaggiatore sulla coda del tempo” è l’uomo, e l’ultimo album dell’artista
romano non è che la più recente
tappa di un lungo percorso di
maturazione non solo professionale ma anche (soprattutto)
umana. Da “Questo piccolo
grande amore” ad oggi il ragazzo di borgata s’è fatto uomo, e
giunto alla meta della cinquantina ha smesso definitivamente di
cantare l’amore romantico nei
termini di un ventenne, alla
ricerca di risposte più profonde
sul chi siamo e, soprattutto,
dove ci porterà il nostro “viag-
gio”. “Viaggiatore sulla coda del
tempo”, che adesso è anche il
nome di una tournee su e giù
per l’Italia, è una domanda sul
significato di questo viaggiare, il
capitolo finale di una trilogia
ideale che lega “Oltre” (il ritorno
alle origini, alle radici, un disco
con lo sguardo rivolto al passato) e “Io sono qui” a questo ultimo album che guarda avanti,
cercando di capire chi siamo
davvero.La carovana de “Il viaggio” ha vissuto un’anteprima
nella notte di Capodanno in
piazza San Pietro, ed ora attraversa una ventina tra le principali città italiane. La prima tappa
è stata Firenze, lo scorso 15
marzo, poi Modena, Milano,
Verona, Treviso, Bologna, Brescia, Trieste, Torino, Caserta,
R.Calabria, Acireale, Palermo.
A Bari Baglioni è giunto ieri, poi
proseguirà per Ancona, Pesaro,
Forlì, Perugia, Roma e infine
Genova. Proprio ieri, 16 maggio,
il cantautore ha festeggiato il
suo 49° compleanno.
La sua storia professionale
inizia nel 1966, in un teatro periferico di varietà, per una paga di
1.000 lire. Nel ‘68 compone le
sue prime canzoni, tra cui la
celebre “Signora Lia” , e nel ‘70
partecipa al Disco per l’Estate
con “Una Favola Blu”, il suo primo 45 giri. Il primo album, “Claudio Baglioni”, è dello stesso
anno, seguito dopo 12 mesi da
“Un Cantastorie dei giorni
nostri”. “Questo Piccolo Grande
Amore”, l’abum della consacrazione, è del ‘72. E’ un momento
d’oro, ogni anno un nuovo
album che puntualmene scala le
classifiche italiane, spagnole,
francesi e sudamericane: “Gira
che ti rigira amore bello”, poi “E
Tu...”, “Sabato Pomeriggio”,
“Solo”, “E Tu Come Stai”. Nel
1981 esce “Strada Facendo”.
L’anno successivo parte il tour
“Alé-oo”: due concerti speciali
all’Arsenale di Venezia, su una
piattaforma galleggiante, e a
Roma in Piazza di Siena, con
150.000 persone. Nel 1985 arriva un riconoscimento per la
Canzone del Secolo, assegnato
dal pubblico italiano a “Questo
Piccolo Grande Amore”. Esce
“La vita è adesso”. Il 1986 è l’anno di “Assolo”, triplo album live,
che vende più di un milione di
copie. Dopo due anni di lavorazione, esce “Oltre”, dodicesimo
album, raccolta di 20 canzoni
con ospiti: Pino Daniele, Paco
De Lucia, Steve Ferrone,
Richard Galliano, Paolo Gianolio, Mia Martini, Manu Katchè,
Tony Levin, Oreste Lionello,
Didier Lockwood, Youssou
N’Dour, Phil Palmer, Danilo
Rea, David Sancious. “Io sono
qui” esece nel ‘95 e totalizza nel
primo week-end di vendita
300.000 copie. Il sei giugno, allo
Stadio Olimpico di Roma, per la
prima volta concesso per intero,
Baglioni presenta “Da me a te”, ,
poi il tour degli stadi: una serie di
piccoli eventi, incontri, sorprese,
manifestazioni, apparizioni, musica e parole, uno dei più grandi
avvenimenti musicali dell’ultimo
decennio. Esce il triplo album
dal vivo “A-Live”. E siamo al ‘99,
l’anno di “Viaggiatore sulla coda
del tempo”
Gabriele Marano
UNIVERSO SICILIA
GIUGNO 2000
A dicembre
la prima conferenza
italiani nel mondo
A dicembre si terrà a Roma la
prima Conferenza degli italiani nel
mondo. Con il via libera definitivo
del Senato, il Parlamento ha infatti approvato il ddl per l’organizzazione di questa storica riunione a
cui parteciperanno i rappresentanti delle comunità degli italiani
all’estero, delle loro espressioni
associative, del Cgie, delle forze
politiche e sindacali e delle Regioni.
L’obiettivo è di dibattere i problemi e individuare le vie per rendere i connazionali all’estero sempre più partecipi della vita del
Paese. Vi saranno anche personalità italiane o di origine italiane
che hanno conquistato posizioni
di rilievo nei vari settori delle
società dei Paesi che li accolgono.
La Conferenza sarà preceduta da cinque preconferenze continentali (Europa, America latina,
America settentrionale, Australia,
Africa). Il fatto che si tenga in
dicembre, ha commentato il sottosegretario agli Esteri Franco
Danieli, “costituirà sicuramente un
forte impegno per le forze politiche anche nella prospettiva di
approvare finalmente per quella
data la riforma relativa all’esercizio del voto per i nostri connazionali all’estero”. Per questo ha
annunciato che chiederà un
incontro ai capigruppo del Senato
per la rapida calendarizzazione
del dibattito sulle modifiche agli
articoli 56 e 57 della Costituzione”. “Da parte del governo - ha
aggiunto il sottosegretario - si
intende non solo confermare l’attenzione e l’impegno nei confronti
dei connazionali ma anche e
soprattutto valorizzare questa
presenza, che ha per l’Italia enormi potenzialità in termini economici, culturali e politici”.
“Nonostante l’atteggiamento
ostruzionistico che Forza Italia ha
tenuto nelle commissioni parlamentari, che ha sottratto tempo
prezioso alle fasi preparatorie della Conferenza, la maggioranza è
riuscita ad approvare questo
importante provvedimento” è il
commento della senatrice Franca
D’Alessandro Prisco.
“Ciò dimostra, ancora una volta - aggiunge la senatrice dei Ds il nostro interesse per le iniziative
rivolte agli italiani nel mondo, in
un’ottica moderna e consapevole
della globalizzazione. Lo sforzo
ora sarà quello di recuperare il
tempo perduto e fare di questa
preziosa occasione un momento
di confronto e di dialogo con i
nostri connazionali all’estero. Mi
auguro che la conferenza non
diventi per nessuno il luogo di
manovre preelettorali”.
“Confido che la Conferenza
non si limiti ad un appuntamento
formale, ma consenta di discutere
in profondità dei problemi reali e
dei rappresentanti nuovi e veri
degli italiani all’estero. L’impegno
dei senatori Ds-L’Ulivo e mio personale non verrà certo meno,
anche nella fase di preparazione
e di svolgimento della Conferenza” conclude D’Alessandro Prisco.
E dal Forum per gli italiani nel
mondo Norberto Lombardi commenta: “E’ necessario che la 1°
Conferenza degli Italiani nel Mondo non si limiti ad una passerella
di saluti ed appelli portati da personalità più o meno note, ma consenta l’affioramento dei problemi
reali e dei rappresentanti nuovi e
veri degli italiani all’estero. Saranno decisive, dunque, le conferenze continentali e quelle di paese e
di circoscrizione, che, al di là delle
indicazioni formali della legge, ne
debbono essere la necessaria
premessa”.
“L’atteggiamento ostruzionistico che Forza Italia ha tenuto nelle
commissioni parlamentari, se non
è riuscito a impedire l’approvazione della legge, ha levato tempo
prezioso ad una seria preparazione della Conferenza, rendendo
concreto il rischio di una sua riduzione qualitativa. Da oggi, l’impegno di tutti deve essere quello di
recuperare il tempo perduto e di
fare in modo che, di fatto, non ci
rassegni ad un basso profilo.
Questa preziosa occasione di
confronto e di dialogo con i nostri
connazionali all’estero - conclude
Lombardi - non diventi per nessuno il pretesto di giochi politici strumentali, sempre pronti a scattare
nei periodi preelettorali, che nulla
hanno a vedere con l’attenzione
che è loro dovuta e con gli interessi generali del paese”.
U.S.
3
UN LIBRO SU ADRANO
DEL PROFESSORE SCALISI
Un libro bello, buono, utile, questo del
professore Pietro Scalisi (Adrano - IL TERRITORIO): bello, perché scritto bene, con
proprietà di linguaggio, con precisione di
termini, chiaro, senza astruserie e senza
enfasi, percorso da un forte calore umano,
da una passione civile e da un intenso sentimento sociale che ne fanno uno strumento insieme di informazione e di formazione.
Buono, perché mirato ad ottenere effetti costruttivi, ad essere utile, a rendere un
servizio alla comunità, ai concittadini,
offrendo un’ immagine, la più compiuta ed
esauriente, del proprio Paese, ricca di riferimenti storici, di descrizioni paesaggistiche e con una esauriente ricostruzione dell’aspetto urbanistico ed edilizio come si è
evoluto nei tempi e come è oggi.
Non ci fa velo l’amicizia che ci lega
all’autore, conosciuto da molti anni, a lungo
insegnante nella scuola da noi diretta, se
diciamo che il libro è utile, serve l’utente,
risponde a un bisogno, alla domanda
sociale di avere a portata di mano una sorta di vademecum, una guida, un prontuario
che ha le risposte sicure per conoscere il
proprio Paese, la terra dove siamo nati,
che ci ha nutrito, dove sono le radici che si
addentrano nel profondo, superano i tempi
e si perdono nel remoto passato. Terra che
è fatta di paesaggio naturale e di opere
degli uomini, intrisa del sudore e del sangue di mille generazioni, amata e violata,
col bel volto spesso deturpato dalla insensibilità, dalla mancanza di rispetto, per il
conseguimento di un egoistico bisogno
personale che va a detrimento dei molti.
Adrano ha una posizione geografica
privilegiata, alla falde del maestoso ETNA,
una delle meraviglie del mondo, poggiato
su una rupe protesa verso la valle del
Simeto, immensa, una conca sterminata
ricca di alberi, di acque, di campagne curate con fatiche che risalgono a secoli e a millenni, con le piccole terrazze sostenute da
muri a secco, in pietra lavica, che testimoniano immani sofferenze dell’uomo, la lotta
con la natura per conquistarla e sottoporla
ai propri voleri.
C’è nel libro un paesaggio intatto e
rispettato e quello più vasto, violentato,
cementificato, deformato e sfregiato nel
suo volto genuino.
Conoscere il proprio Paese, dice il professore Scalisi, per amarlo, per rivalutarlo,
per non ricadere negli errori che uomini dissennati hanno voluto e permesso, con l’abusivismo edilizio, le costruzioni poste a caso, senza
ordine né regole, questo
Paese celebrato nelle immagini che ancora ne conservano l’umile e affascinante
volto originario delle stradi-
Associazione Siciliana Produttori Olivicoli
È l’Associazione capace di
assicurare la necessaria
assistenza per una:
— corretta coltivazione olivicola;
— buona conoscenza delle
tecniche di produzione
dell’olio;
— professionalità per la conservazione dell’olio prodotto;
— migliore resa nella commercializzazione dei prodotti olivicoli.
Per tutto questo l’ASPO conta una capillare rete
di uffici sempre a disposizione dei produttori.
Per informazioni rivolgersi all’ASPO - Piazza Mercato 72 - 95031 ADRANO
ne, dei vicoli, dei
cortili, dei luoghi
chiusi senza via
di uscita, dove
dalle umili abitazioni, spesso tuguri, si riversava
la vita, l’esistere,
come coralità di
incontri.
Il volume è
impreziosito da
quattro suggestivi
itinerari
riguardanti i settori,
nord-ovest, sud,
sud-est, est, ovest,
sud-ovest;
cominciando da
un percorso magico e affascinante lungo il corso
del fiume Simeto,
di quello che
resta e di quello
che ormai è un
ricordo di un passato irreversibile.
Di straordinario interesse e di
utile informazione
le 30 pagine dediL'elmo calcidese proveniente dalla necropoli Manganelli.
cate all’area del
(Adrano Museo Archeologico).
parco dell’Etna,
della mitica Montagna che si prono con un rilievo e una risonanza oggi non
tende fino al paese con i suoi fianchi urbapiù possibile altrove; e il cielo davvero semnizzati e antropizzati fino ad elevate altitubrava molto più vicino. La luna, come il sole
dini e la parte alta incontaminata, fulgente
al mattino, da dietro la montagna, tardava a
di un fascino potente con le ruvide lave e le
farsi vedere; quando si manifestò era già
sterminate foreste di pino laricio e altre
buio, ed era splendida e luminosa come
varietà, i sentieri, la ricca flora spontanea e
non mai.
quella dei terreni coltivati dove è dolce pasMiracolo dell’Etna portento della paroseggiare, dove è esaltante il movimento,
la, di cui dobbiamo essere grati al nostro
l’affacciarsi dai dirupi, insinuarsi nelle grotinimitabile paesaggio e al suo appassionate, esplorate e sempre misteriose.
to cantore.
Quando parla del parco dell’Etna il prof.
Il libro è impreziosito da tredici cartine
Scalisi trova in sé una vena di poesia come
tematiche e da numerose fotografie quasi
a chiusura del libro, la descrizione della
tutte provenienti dallo sterminato archivio
magia di una serata estiva di plenilunio, tradell’autore, di oltre 10000 diapositive.
scorsa nel rifugio di Monte Palestra sull’EtPasqualino Sangiorgio
na. Qui l’autore offre al lettore, come deliziosa gemma, uno squarcio di autentica liriPer maggiori informazioni è possibile consultare
cità. Sentiamolo: l’aria, come è comune a
il sito internet www.cedss.it/adrano,
quelle altezze, era tersa, trasparentissima,
capitolo culture e tradizioni.
incorrotta da luci e suoni naturali. E proprio
perciò suoni e rumori naturali si percepiva-
Il disegno è valido strumento
non di secondaria importanza
storico- artistica
Adrano - Erroneamente sono
poco giudicati e apprezzati copie
e disegni di capolavori artistici, di
paesaggi naturalistici e di tradizionali usi e costumi.
Riprodurre, per esempio, le
sculture dell’antica Grecia fu un
merito apprezzabile in età romana, la quale ha salvato per noi
posteri capolavori statuari non più
esistenti. Citiamo per averne un’idea, “IL DORIFORO” (Museo
Nazionale di Napoli)
Un altro valido esempio lo riscontriamo, non soltanto nelle
“Gipsoteche”, ma anche nella
statua del “LAOCOONTE”, che
è una scultura, probabilmente
“michelangiolescha”, da potersi
definire addirittura un capolavoro originale d’età ellenistica e
non una copia d’età rinascimentale.
Le riproduzioni, quindi, aiutano il cultore dell’arte d’ogni età a
capire e studiare un originale
(come “il DISCOBOLO”) andato
perduto nel passato con l’accaval-
larsi dei secoli e delle civiltà.
Dal secolo XV in poi si è, al
posto della riproduzione scultorea, consolidato invece il “Disegno”, il quale va studiato nella
duplice funzione “creatrice e riproduttrice”.
Esso, nella prima fase, precede ed è fonte creatrice di una pittura, di una scultura e di una architettura: tale tesi è riscontrabilissima nei disegni di Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Brunelleschi
e Canova.
Quale documento riproduttore, invece, illustre e testimonia un
monumento, quasi totalmente o
parzialmente scomparso, quali i
meravigliosi disegni di Pinelli,
Vanvitelli, Houel, Didiere, Goethe
più di tutti.
Il disegno, pertanto, è valida
fonte creatrice, (come dimostrano gli “studi Leonardeschi) di
monumenti scultorei e pittorici,
ma anche perpetuatrice di essi,
testimone anzi di un’opera geniale ed unica, però scomparsa;
esso quindi è da paragonarsi alle
“copie” di quegli uomini che, specialmente in età romana, hanno
“ricreato” i capolavori di età greca e d ellenistico- romana.
Così pure per Adranon,
Hadranum, Adernione e Adernò:
non pochi sono i disegni, che sono
riportati nei testi storici di Giovanni
Sangiorgio-Mazza e di Salvatore
Petronio-Russo, oppure da Jean
Houel e che riproducono non soltanto architetture scomparse o
manomesse (Ponte dei Saraceni,
Castello Normanno - Chiesa e
Monastero di S. Lucia), ma anche
e con esattezza paesaggi, ambienti, vicende e tradizioni popolari e religiose (come il ritrovamento
del cadavere di San Nicolò Politi,
chiesa e statua di S. Domenica sul
Simeto, Epigrafe del Cippo Sanfilippo, la costruzione dell’acquedotto Biscari, le Terme Romane,
le Mura Urbiche Adranitane, l’abbigliamento delle Adornesi durante i Pubblici Riti Popolari)
Saro Franco
4
GIUGNO 2000
UNIVERSO SICILIA
Legge elettorale:
Berlusconi cambia idea
sul proporzionale corretto
Il centro-sinistra sposa il sistema tedesco
Legge elettorale: a che punto siamo? Il “mito” del modello
tedesco, rilanciato in occasione
dei referendum da un vasto
schieramento che univa Berlusconi e Bertinotti, è destinato al
tramonto? E’ proprio il leader
dell’opposizione, infatti, che
sembra oggi relegarlo nel
dimenticatoio; dopo essersi
accorto con sconcerto che,
secondo le simulazioni, con quel
sistema elettorale il centrodestra rischierebbe la sconfitta,
Berlusconi non si dimostra più
tanto convinto del sistema propugnato con entusiasmo nel
corso della campagna referendaria.
Sarà per questo che, al contrario, la maggioranza, Ds in
testa, pare al contrario intenzionata ad abbandonare gli ultimi
indugi e abbracciare ufficialmente il modello proporzionale
con sbarramento. Ma per ora
solo Maccanico lo dichiara apertamente.
In commissione Affari Costituzionali del Senato, il presidente Villone (Ds) ha avviato un
confronto su sei questioni, che
non includono il modello tedesco. Finora tutti gli interventi, da
Fisichella (An) a Manzella (Ds),
hanno evidenziato invece la difficoltà di modificare il numero
dei collegi esistenti (che invece
imporrebbe il modello teutonico), sia pure avanzando soluzioni diverse.
Ma una convergenza politica non si intravede neanche.
L’unico a spezzare chiaramente
una lancia in favore di un modello tedesco corretto, è stato il
ministro per le Riforme. Ma tanto è isolata la sua voce che il
coordinatore di Fi,
Claudio Scajola, si
chiede a nome di chi
parli il ministro e torna a chiedere una
posizione della maggioranza e la modifica della par condicio.
E così Berlusconi
ha buon gioco a dire
e ripetere che probabilmente si andrà a
votare con il vecchio
sistema, il “Mattarellum”,
ributtando
peraltro sulle spalle
della maggioranza la
responsabilità di non
fare una proposta e
quindi di non volere
la riforma, e comunque
vincolandola
all’abrogazione delle
regole della par condicio.
Ma se Berlusconi
sembra
essersi
accorto che la legge attuale gli
conviene, allo stesso modo il
centrosinistra è consapevole
che col “Mattarellum” è destinato a perdere in tutti i collegi del
Nord. E chi ci rimette di più è la
Quercia di Veltroni, che invece,
col proporzionale (tedesco o
altro), anche nelle regioni settentrionali riuscirebbe a portare
a casa dei seggi.
Dalla settimana prossima un
comitato
ristretto
potrebbe
cominciare a costruire il testo
base della nuova legge, sempre
con l’idea di trovare una prima
intesa entro giugno. E a fine
mese di legge elettorale si parlerà a Frascati, al seminario della fondazione Italianieuropei
guidata da D’Alema.
L'On. Silvio Berlusconi
Il convegno su riforme e
riformismo si terrà a Frascati dal
30 giugno all’1° luglio. La lettera
inviata da D’Alema a leader politici, intellettuali e personalità
dell’ economia e delle istituzioni,
chiede un impegno per iniziare
un vero e proprio “percorso
seminariale” sul riformismo che
comincerà con la due giorni di
studio a Frascati e proseguirà
con altri appuntamenti fino a
dicembre. L’intenzione è quella
di avviare una analisi sui mutamenti della società italiana, su
ciò che il riformismo nel nostro
Paese ha realizzato e sui “nodi
irrisolti”, le “resistenze” al cambiamento. L’obiettivo finale della
stagione seminariale di impronta dalemiana è la realizzazione
di una “Proposta per il futuro del
NIENTE CHIUSURA
DEI CORSI DI LINGUA ITALIANA
IN GERMANIA
Sembra rientrare la crisi dei
corsi di lingua italiana in Germania. Il blocco paventato dagli Enti
gestori è stato infatti revocato
dopo l’accordo raggiunto con il
Mae. “Più che un nuovo atto di
fiducia, è stata probabilmente la
volontà di non compromettere
l’anno scolastico dei ragazzi, a
poche settimane dalla chiusura,
l’elemento determinante della
svolta - scrive Tobia Bassanelli Enti e Amministrazione prendono
tempo, evitando il grave e cinico
compito di far pagare errori d’altri a
chi non c’entra, agli alunni, proprio
nel delicato periodo dello sprint
finale, quello spesso più determinante ai fini delle valutazioni in
pagella e del successo scolastico”.
Ricapitoliamo la vicenda. Il 5
maggio a Francoforte gli Enti
gestori si riuniscono e decidono di
sospendere, a partire dal 22 maggio, tutti i corsi di italiano e gli interventi parascolastici finanziati con il
cap. 3153 del Ministero degli Esteri. Lamentando i ritardi nell’erogazione degli anticipi per il 2000 e dei
saldi per il ‘99 gli Enti chiedono, in
un lungo documento, di sapere
“quali e quanti servizi/sostegno
vuol garantire lo Stato italiano ai
propri cittadini all’estero, attraverso quanti mezzi finanziari, attraverso quali procedure di assegnazione ex-ante, in itinero ed expost”.
Il 18 maggio la schiarita, e l’accordo raggiunto dagli Enti a Berlino con i rappresentanti del Ministero degli Esteri e dell’Ambasciata. “I corsi di italiano e gli altri interventi scolastici di sostegno sono
quindi per ora salvi. Ma che succederà dopo le ferie?” si chiede Bassanelli, secondo il quale “Tutto
sembra dipendere dallo Stato italiano, dalla sua capacitá di rispettere gli impegni presi a Berlino con
A ra n c i a
Ro s s a
di Sicilia
Un prodotto ineguagliabile sulle mense di tutta Europa
Il disciplinare di produzione dell’Arancia Rossa di Sicilia ha classificato all’art. 3 le aree geografiche protette per ottenere un prodotto di ineguagliabile qualità capace di onorare le mense di tutto il mondo.
L’art. 3 del disciplinare recita cosi: “ La zona di produzione del’”Arancia Rossa di Sicilia” comprende il territorio idoneo della Sicilia Orientale per la coltivazione dell’Arancia ed e così individuato:
Provincia di Catania - Territorio delimitato in apposita cartografia
1:25.000 dei seguenti Comuni: Catania, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarone, Militello Val di Catania, Mineo, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Paternò, Ramacca, Santa Maria di Licodia, e Scordia.
Provincia di Siracusa - Territorio delimitato in apposita cartografia
1:25.000 dei seguenti comuni: Lentini, Francofonte, Carlentini, Buccheri, Melilli, Augusta, Priolo, Siracusa, Floridia, Solarino, Sortino.
Provincia di Enna - Territorio delimitato in apposita cartografia
1:25.000 dei comuni: Centuripe, Regalbuto, Catenanuova.
care
Non fate man ense
dalle vostre m
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A
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di Sicilia.
i
Un prodotto udalità
q
ineguagliabile
gli Enti. Due gli impegni immediati:
entro l’estate il Mae dovrà saldare
i conti di tutte le situazioni pregresse (erogazione degli arretrati); i
consoli dovranno cercare di ottenere dagli istituti bancari linee più
ampie di credito per gli Enti, al fine
di venire incontro ai loro bisogni
attuali di liquidità.
Ma resta aperto il problema
delle disponibilità finanziarie per
l’anno in corso. (...) Si sappia allora da subito che il nuovo anno scolastico è a rischio. Sarà molto se
riuscirà ad iniziare regolarmente.
Sicuramente non potrà coprire il
volume di interventi fatti quest’anno.
Ne consegue che bisogna
subito attivarsi attorno alle tre proposte politiche contenute nell’accordo: il “tavolo di lavoro” fra
Ambasciata, Amministrazione,
Enti, Cgie-Germania, (un “tavolo
di programmazione e di monitoraggio”); l’esame immediato della
questione della formazione scolastica all’estero da parte del Comitato di Presidenza del Cgie (si riunisce a fine mese); l’urgente ripresa di “rapporti bilaterali” con i Länder “al fine di individuare ogni possibilità di inserimento dei corsi di
lingua e cultura italiana all’interno
dei curricoli scolastici della scuola
dell’obbligo tedesca e ogni azione
che garantisca agli alunni italiani
un migliore successo scolastico”.
Sarebbe un grave errore ritenere
che l’intera questione sia solo di
carattere amministrativo. Il vero
nodo è politico e va quindi affrontato con strumenti politici”.
Intanto il problema viene sollevato anche dagli Enti gestori dei
corsi in Australia. In un documento datato 19 maggio, il Centro
Didattico di Adelaide, la Filef di
Sydney e Adelaide, il Coasit di
Sydney, Brisbane e Melbourne,
l’Italian-Australian Welfare & Cultural Centre di Perth e l’Italian
School Committee di Bundila:
“giudicano ingiustificata e
lesiva della posizione strategica
raggiunta dalla lingua italiana in
Australia la forte riduzione dei contributi per il 2000 che non può
essere considerata una semplice
“limatura” ma un drastico taglio di
un quarto dei contributi,
esprimono la più ferma condanna per una situazione che
rischia di compromettere gli accordi raggiunti e siglati in tutti gli Stati
del Commonwealth, con i locali
Ministeri della pubblica istruzione,
che vedono la lingua italiana paritariamente inserita a livello elementare e medio nelle scuole
pubbliche e private degli Stati,
valutano negativamente l’impatto che tale riduzione avrà sul
futuro dei rapporti bilaterali ItaliaAustralia in relazione agli investimenti linguistico-culturali ed al
rafforzamento, anche a livello terziario, della lingua italiana,
chiedono di conoscere:
1) l’entità dei tagli e delle riduzioni per l’esercizio 2000 per tutte
le aeree geografiche e per singoli enti gestori;
2) i criteri adottati dalla DGIEPM
nella operazione di ripartizione dei tagli tra le varie realtà
geografiche;
3) le possibilità concrete di reintegrare le quote di riduzione
dei singoli enti nell’esercizio
2000;
4) le prospettive per gli esercizi
futuri;
5) lo “stato di avanzamento dei
lavori” per quanto concerne la
revisione dei criteri di assegnazione dei contributi garantendo maggiore equità e trasparenza e le prospettive di
contratto triennale tra MAE ed
enti gestori.
Gli enti gestori chiedono che
Governo e Parlamento, insieme
agli organismi rappresentativi delle comunità italiane all’estero, si
adoperino per garantire il recupero nell’esercizio 2000 dei tagli operati, la reintegrazione del capitolo
3153, la riforma dell’intero settore,
la puntualità nel rispetto degli
impegni sottoscritti in termini di
contributi agli enti gestori, l’inserimento della lingua italiana negli
ordinamenti scolastici locali.
Gli enti gestori che operano in
Australia, infine, impegnano la
rete diplomatico-consolare, le
direzioni didattiche, i Com.It.Es. e
la rappresentanza al Cgie ad una
valutazione complessiva sull’impatto dei tagli ed a farsi promotori
di un’azione di sensibilizzazione
verso le istituzioni italiane”.
S.U.
Medicina:
L'attività sportiva
riduce i rischi di cancro
alla mammella
Le donne hanno un arma in
più per combattere il cancro alla
mammella: si chiama sport.
Secondo una nuova ricerca, la prima di questo genere condotta in
Olanda, fare sport può ridurre del
30% il rischio di sviluppare il cancro al seno rispetto a chi non lo
pratica.
L’indagine, svolta integralmente da un’equipe olandese, è
basata sullo studio dello stile di
vita di 918 donne in età compresa
tra i 20 e i 54 anni, affette da cancro al seno, ed uno stesso numero
di donne sane. Secondo i ricercatori dell’Istituto Olandese del Cancro e dell’Ospedale Antoni van
Leeuwenhoek gli effetti positivi
della pratica sportiva sono sempre
più importanti, assumendo un ruolo ancora più decisivo man mano
che la donna diventa più magra.
Tra l’altro gli studiosi sottolineano
il fatto che non c’è assolutamente
differenza rispetto all’età alla quale si comincia a praticare sport,
l’importante è iniziare. In sostanza
il risultato di questa ricerca va a
rafforzare ciò che era emerso in
altri studi, rispetto agli effetti positivi del moto nella prevenzione dei
tumori al seno, invitando tutti ad
intraprendere uno stile di vita
diverso.
A.C.
UNIVERSO SICILIA
GIUGNO 2000
5
Ricordato Falcone nell’anniversario della sua morte
La lotta alla mafia non deve
abbassare la guardia, la legalità
deve trovare sempre maggiore
diffusione: sono i messaggi ribaditi il 23 maggio a Palermo,
durante le cerimonie dell’ottavo
anniversario della strage di
Capaci, nella quale Cosa Nostra
nel 1992 uccise Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo
e tre dei poliziotti che li scortavano, Rocco Di Cillo, Antonio Montinari e Vito Schifani.
All’incontro, promosso dalla
Fondazione intitolata a Giovanni
Falcone e alla moglie, erano
presenti il Presidente del Senato
Nicola Mancino e i ministri della
Giustizia Piero Fassino e dell’
Interno Enzo Bianco, e numerosi altri esponenti delle istituzioni
come il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Un’altra
manifestazione,
sempre con lo slogan “Per non
dimenticare”, fatto seguire alla
strage di Capaci come a quella
del 19 luglio successivo in via
D’Amelio a Palermo (vittime il
procuratore aggiunto Paolo Borsellino e cinque poliziotti della
scorta), si è svolta a Corleone
IL DECRETO
PULISCE LISTE
NON “AIUTA”
I REFERENDUM
Il decreto “pulisci liste” non è
servito ai referendum, condannati alla sconfitta dalla cronica
mancanza del quorum; in compenso è stato un argomento di
acceso dibattito nel mondo dell’emigrazione. Prima donna,
manco a dirlo, la “solita” Sofia
Loren, che invitata dal quotidiano “La Stampa” a commentare
la vicenda della sua cancellazione dagli elenchi elettorali di Pozzuoli, ha risposto invitando a
superare le polemiche e ad
andare a votare. La Loren si
meraviglia di “quanto e come i
giornali italiani si siano mossi
sull’argomento”, aggiunge che
“le si vuole appioppare ad ogni
costo la cancellazione dalle liste
come un provvedimento punitivo. “Al contrario - dice la Loren era un atto dovuto, ma da molti
anni, da quando, cioè, nel 1967
assunsi automaticamente la cittadinanza francese sposandomi
con Carlo Ponti che aveva potuto ottenere il divorzio dal suo
precedente matrimonio in quanto cittadino francese. Tutto qui dice la Loren - i commenti e gli
svolazzi sono bla bla bla di chi
ha voglia di farli. Ovviamente
non mi sono mai sentita respinta
dall’Italia e sempre e dovunque
ho messo in prima linea la mia
italianità, e, prima ancora la mia
napoletanità”.
Ad ogni buon conto, il senatore diessino Felice Besostri,
relatore del disegno di legge in
questione, ha lanciato un appello alla diva che si può estendere
a tutti gli italiani “depennati”:
“Sofia Loren, se vuole votare o
ricevere il certificato elettorale
per le prossime elezioni, può
fare una cosa semplicissima:
basta che scriva al comune di
Pozzuoli comunicando semplicemente l’indirizzo del suo luogo di residenza o, meglio ancora, sarebbe una gioia per noi tutti se si presentasse il 21 maggio
per votare ai referendum. Non
c’è proprio alcuno scandalo anzi
questa legge dimostra che consente di poter far emergere un
problema che altrimenti sarebbe
rimasto nascosto a noi tutti. Chi
sapeva che Sofia Loren si era
resa irreperibile per le liste elettorali? Spero che gli italiani emigrati emozionati e commossi
dalla vicenda della Sofia nazionale, si chiedano “ma abbiamo
comunicato il nostro indirizzo al
Comune?””
Non la vede così “semplice”
il dirigente di “Azzurri nel Mondo” Gianfranco Formaggio: “Il
recente “ordine” nella pulitura
delle liste Aire sta trasformandosi in un gioco già visto, il solito,
quello di tirare acqua al proprio
mulino senza rispetto dei diritti
(sacrosanti) dei cittadini - scrive
in una nota Formaggio - Intendiamoci è giusto togliere da queste liste i morti ma le domande
sono due: se si sa che uno è
morto perché non lo si è già fatto prima? E perché e come giudicare se uno è “disperso” o il
suo domicilio è sconosciuto? Il
caso della cancellazione di
Sophia Loren è emblematico.
Non ci si venga a dire che la
“Regina di Pozzuoli” è morta o
che non si sa dove abita.
Toglierle un diritto sancito dalla
Costituzione è democrazia o forse vogliamo punirla per non
aver votato? La realtà è che i
signori delle sinistre che governano il paese a loro piacimento
Stanno preparandosi il terreno
nel caso il diritto dell’esercizio
del voto per gli italiani all’estero
venisse finalmente riconosciuto.
Sapendo che perderemo il
ragionamento è: diamogli il voto,
tanto poi non li facciamo votare
cancellandoli. Semplice e lineare. Le sinistre dicono: non hai
votato? Ed io ti punisco cancellandoti. Questo avviene con
buona pace degli Uffici dell’Aire,
che tutti sanno sono un fulmine
in fatto di precisione e delle
Poste italiane che pure loro
qualche problema lo hanno..! E
che dire di alcune poste estere?
Siamo seri, smettiamola di fare
solo propaganda. Non cambiate
le carte in tavola come sta avvenendo con gli art. 56 e 57. Invece di fare solo demagogia riconosciamo una volta per tutte il
diritto all’esercizio di voto e ripuliamo le liste ma non cancellando anche chi questo diritto lo
può esercitare perché, andando
di questo passo, potremmo
addirittura arrivare anche a cancellare chi, risiedendo in Italia,
non ha votato. Il tutto con buona
pace della democrazia. Meditino
gli italiani all’estero su questi fatti. La loro cancellazione fa parte
di un piano prestabilito”.
C.V.
organizzata dall’ associazione
“Libera”, fra gli altri con Gian
Carlo Caselli e don Luigi Ciotti.
Corleone è divenuto il simbolo della volontà riscatto, proprio lì dove sono nati boss come
Totò Riina, Bernardo Provenzano, Luciano Liggio, Leoluca
Bagarella.
Un allarme è stato lanciato
dal presidente del Senato Mancino: “La politica è un po’ debole
e conseguentemente è debole
anche l’impegno contro la mafia,
però le forze dell’ordine e la
magistratura fanno la loro parte.
Calo di tensione e debolezza
della politica stanno sempre
insieme”.
E Fassino ha ricordato che
“In questi otto anni, il tempo ha
trasformato il dolore lacerante in
una cicatrice permanente. L’
azione di Giovanni Falcone, nella individuazione della internazionalità del fenomeno mafioso,
ha offerto un contributo della
Giovanni Falcone.
massima importanza”. Il guardasigilli ha osservato che “combattere la mafia significa non
abbassare la guardia” e ha sot-
tolineato che “come ministro
della Giustizia e rappresentante
del governo ribadisco il nostro
impegno a fianco di quanti in
Sicilia si battono contro la criminalità organizzata in uno sforzo
che non può essere concepito
solo come emergenza”. A giudizio di Fassino, questo sforzo
“richiede un impegno continuo e
quotidiano perchè non si riduca
mai l’attenzione sul fenomeno
mafioso e non si induca in chi
combatte la mafia un sentimento di solitudine”.
Anche il Presidente della
Repubblica,
Carlo
Azeglio
Ciampi, ha partecipato alla commemorazione con un messaggio indirizzato a Maria Falcone,
sorella del giudice ucciso e presidente della fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”:
“Sono trascorsi otto anni dalla
strage di Capaci, ma il ricordo
del sacrificio di Giovanni e Francesca Falcone e delle vittime
della scorta è sempre vivo nella
coscienza dei cittadini onesti e
coraggiosi - ha scritto Ciampi Anche quest’anno la Fondazione ha deciso di onorare la
memoria dei caduti facendosi
promotrice di una manifestazione di elevato livello culturale,
dedicata all’analisi e all’approfondimento dell’attività svolta
dal Procuratore Generale presso il Tribunale penale internazionale per i crimini commessi
nella ex Jugoslavia e nel Rwanda. L’incontro, inoltre, è per sè
stesso una prova di grande sensibilità verso i temi della giustizia
senza confini, per la quale le
Nazioni Unite hanno dato vita a
Roma nel luglio 1998 alla Corte
criminale penale internazionale.
A tutti i partecipanti all’incontro e
a lei, gentile professoressa, il
mio apprezzamento per l’iniziativa assunta, con i più fervidi e
solidali auguri di buon lavoro”.
A. Romano
INFERTILITÀ:
NUOVO SPAZIO
LA COMBATTERÀ ESPOSITIVO PER
L’INGEGNERIA
PRODOTTI
BIOTECNOLOGICA SICILIANI A PARIGI
La strada della lotta all’infertilità femminile porta dai conventi
alle industrie biotecnologiche:
mentre finora l’ormone dell’infertilità veniva “raccolto” dall’urina
delle suore, infatti, oggi l’ormone
viene riprodotto attraverso un
piccolo criceto da laboratorio. Un
tempo le monache in menopausa “offirvano” alla ricerca l’ormone Fsh e Lh, mentre l’altro ormone Hcg veniva prelevato da donne incinte. Oggi nei laboratori si
manipolano le cellule dei criceti,
nelle quali viene introdotto un
pezzetto del dna umano che, attraverso un processo di ingegneria biotecnologica, viene così riprodotto in grande quantità e con
la massima purezza. La novità è
stata presentata a Ginevra dalla
Serono, l’azienda leader per la
produzione di farmaci biotecnologici per la sterilità e per altre
patologie come la sclerosi multipla. La proteina viene prodotta
grazie a bio-reattori e processi di
purificazione fino ad ottenere un
ormone “ricombinante” senza le
variazioni che un ormone naturale subisce. “Purezza, qualità, e
ripetitività del prodotto sono le
caratteristiche
dell’ormone
ricombinante”, ha sottolineato
Gian Battista Bozzato ricercatore cellulare dell’azienda farmaceutica italiana. L’ormone biotec non contiene infatti virus, ha
standard qualitativi ottimi e rende sicura ed efficace la cura contro l’infertilità.
Tarcisio
Espace-Sicilia o “Maison de
Sicile”: si chiamerà così la “vetrina” che la Regione Siciliana
aprirà entro l’anno a Parigi per
esporre e promuovere prodotti,
eventi, manifestazioni culturali
e, quindi... la Sicilia.
Lo ha annunciato al Theatre
des Italiens sugli Champ Elysees il presidente della Regione
Siciliana, Angelo Capodicasa,
durante la manifestazione “La
giornata per la Sicilia”, conclusa
con una lettura di brani di Luigi
Pirandello eseguita dal noto
attore francese Marcel Marechal. All’evento erano presenti,
Claudia
Cardinale,
Giorgio
Albertazzi, Gioacchino Lanza
Tomasi e l’ambasciatore italiano
Federico Di Roberto.
Il progetto, in fase di studio
avanzato, prevede il coinvolgi-
mento dei più qualificati operatori privati siciliani fino all’autofinanziamento degli spazi espositivi. La Regione e gli altri soggetti pubblici utilizzeranno gli spazi
promozionali e culturali secondo
un programma che avrà inizio
l’anno prossimo, puntando sulla
predilezione per la Sicilia, la cui
immagine viene tenuta in Francia ben distinta da quella del
resto d’Italia.
Capodicasa ha ricordato che
la Sicilia si sta riposizionando
nel contesto internazionale, con
l’apertura dell’Ufficio di Bruxelles che dà già i primi frutti e con
l’ adesione alle forme associative tra regioni, tra cui Imedoc,
l’aggregazione tra le grandi isole
Mediterranee volta a tutelare e
valorizzare l’”insularità”
A.O.
Associazione Regionalle Sicilgrano - Catania
95124 - CATANIA
Piazza S. Maria di Gesù n. 3
Uffici zonali sono aperti a:
— Maniace
— Bronte
— Grammichele
— Raddusa
— Castel di Iudica
— San Cono
Tutte le sedi di cui sopra sono ubicate presso
le sedi comunali dell’A.I.C.
Per una puntuale assistenza tecnica in grado di garantire uno sviluppo adeguato alle
nuove tecniche di produzione rivolgetevi all Associazione Regionale Sicilgrano.
6
GIUGNO 2000
UNIVERSO SICILIA
Franco Narducci a Berna
LA SALUTE COME PASSO
VERSO LA PIENA INTEGRAZIONE
L’integrazione passa anche
attraverso l’ambulatorio di un
medico: di salute e prevenzione
tra le comunità di immigrati in Svizzera, con particolare riferimento
agli italiani, si è parlato a Berna nel
corso di un convegno. A fare il
punto della situazione è il Segretario generale del Cgie, Franco Narducci.
L’auditorium Ettore Rossi dell’Inselspital di Berna ha ospitato
sabato scorso (20 maggio, ndr) il
folto pubblico intervenuto al convegno “Storie di ordinaria prevenzione”, organizzato dal Progetto
Migrazione e Salute, un programma di prevenzione nazionale promosso dall’Ufficio federale della
sanità pubblica e avente come
destinataria la popolazione straniera residente in Svizzera. Il Progetto Migrazione affonda le radici
nella dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed
agisce parallelamente alle campagne di prevenzione rivolte alla
popolazione svizzera.
Ma con quali obiettivi? Il programma si pone sostanzialmente
l’obiettivo di realizzare la parità
delle opportunità per la popolazione migrante nel sistema sanitario,
partendo da due punti principali:
- da un lato rendere possibile
l’accesso della popolazione
migrante sia presso la totalità dei
servizi sanitari e dei centri di consultazione per la prevenzione in
materia di HIV-AIDS e della dipendenza, così come attraverso la
promozione globale della salute. dall’altro rafforzare la sensibilizzazione degli esperti delle istituzioni
operanti in materia socio-sanitaria
rispetto alle esigenze e bisogni
della popolazione migrante, motivandoli alla regolare presa in carico della popolazione migrante.
I riflettori si sono dunque
accessi sulla salute e sulla prevenzione dei cittadini migranti,
nella fattispecie di quelli italiani,
poiché il Progetto Migrazione e
Salute si suddivide nel suo interno
in vari sottogruppi corrispondenti
ai gruppi etnici più numerosi. Ma
quale prevenzione? In questi ultimi anni la filosofia che ha ispirato
gli interventi indirizzati alla comunità italiana ha dovuto fare i conti
con la diffusione delle tossicodipendenze, un fenomeno drammatico scoppiato in modo imprevisto
tra le giovani generazioni di italiani, e con il bisogno di prevenzione
e di informazione contro l’HIVAIDS, poiché proprio i tossicodipendenti costituiscono un gruppo
a rischio su tale versante.
I responsabili di Progetto
Migrazione e Salute hanno puntato decisamente sulla valorizzazione e sul coinvolgimento dell’associazionismo e delle strutture che
esso si è dato per dare maggior
peso all’azione di prevenzione e
realizzare una rete di solidarietà
sul territorio. E in effetti dette strutture giocano oggi un ruolo importante nella mediazione tra istituzioni svizzere e famiglie, tra i gio-
vani tossicodipendenti e le famiglie, ma anche a livello terapeutico
e di formazione.
Con il convegno “Storie di ordinaria prevenzione” si è voluto
ricollocare al centro dell’interesse
generale il valore della comunità
italiana come risorsa senza però
perdere di vista il nodo dell’integrazione, sia per gli scompensi
prodotti sulla salute, soprattutto
psichica, quando l’integrazione
stenta ad avanzare, sia per i problemi che ne derivano a livello di
accesso alle strutture e ai servizi
istituzionali svizzeri.
Ma la comunità italiana in
Svizzera sta attraversando una
delicata fase di transizione. Da
una parte il passare del tempo e la
fuoriuscita dalle attività lavorative
di una vasta fascia di connazionali, in genere della prima generazione, hanno provocato un impoverimento di risorse umane nel tradizionale e articolato tessuto associativo. Dall’altra assistiamo all’indubbio avanzare delle seconde e
terze generazioni, ma anche ad
una divaricazione fattasi man
mano più marcata tra chi nella
società svizzera si trova a suo
agio e ne coglie le opportunità con
relativa facilità, e chi invece non
riesce a superare le difficoltà culturali, scolastiche, d’inserimento o
di accesso al mercato del lavoro e
si perde nei meandri della società
finendo con il cadere in quell’area
del disagio, aumentato incredibilmente negli ultimi anni.
E qui si deve spazzare via
un’opinione stereotipata, quella
della comunità italiana perfettamente integrata nella società svizzera. Un’immagine non corrispondente alla realtà, soprattutto se si
analizzano alcuni indicatori come
grado di partecipazione alla vita
sociale e politica svizzera, conoscenza della lingua locale, successo scolastico, professione e
disoccupazione.
Guardando la realtà dal di
dentro, inoltre, impressiona la crescita del ricorso all’assistenza
sociale e l’aumento del ricorso
all’assicurazione invalidità, non
solo per le conseguenze di lavori
usuranti, ma anche a causa di
malattie appartenenti all’area neuropsichica o depressiva, in una
fascia di popolazione in cui i lavoratori stranieri sono consistentemente rappresentati.
La prevenzione, hanno sottolineato gli esperti, è in fondo l’acquisizione di competenze specifiche
che banalmente potremmo definire scontate. Tutti, infatti abbiamo
appreso ad organizzarci, a disporre, a prevenire un pericolo, una
situazione svantaggiosa. Abbiamo appreso, in definitiva, a chi, a
che cosa e come apparteniamo e
le agenzie di appartenenza primarie, come scuola e famiglia fanno
parte della nostra esistenza. Ma
abbiamo bisogno di stabilità e persistenza per fronteggiare i cambiamenti e interagire nel complesso mondo delle rappresentazioni
sociali. E soprattutto di dare senso
e ruolo alle cose, nel lavoro e nei
processi educativi.
Provocatoriamente,
però,
bisogna dire che l’esposizione al
rischio stimola l’attivazione delle
difese, gli anticorpi dell’immunità.
L’esposizione esagerata al rischio
ha tuttavia un difetto: diventa pericolosa. Per cui una ordinaria prevenzione vuol dire cercare il punto
di equilibrio tra resistenza e
sovraesposizione.L’integrazione
allora è anche un compito, poiché
vuol dire assegnare un significato
costruttivo e non regressivo alla
Fumo passivo:
Allarme esagerato?
L’ultima sugli effetti del cosiddetto fumo passivo, cioè quello che è costretto a respirare chi
si trova in compagnia di un fumatore, arriva da Londra.
Secondo la rivista “British
Medical Journal”, infatti, i dati finora diffusi sarebbero stati esagerati, mentre il rischio di contrarre il cancro ai polmoni per
questa causa sono minori di
quanto è stato detto finora. “I dati
diffusi in merito a una maggiore
esposizione al rischio di contrarre un cancro ai polmoni assocciato al fumo da tabacco devono
essere presi con cautela”, dicono gli autori della ricerca, i professori John Copas e Jiang Qing
Shi, dell’univertità inglese di
Warwick. Sono stati presi in esame i risultati di 37 studi che indicano un aumento del 24 per cento di rischio di cancro ai polmoni
nelle persone esposte al fumo
passivo, cioè alle sigarette fumate da altri nello stesso ambiente.
I due studiosi hanno rilevato che i
risultati sono stati gonfiati dalla
cosiddetta “tendenza delle pubblicazioni”. Vale a dire: gli studi
che presentano risultati vincolanti hanno maggiori possibilità
di essere pubblicati rispetto a
quelli li negano. Questo è quanto
potrebbe essere accaduto nel
caso del fumo passivo, il rischio
di cancro ai polmoni e gli studi
che hanno scoperto una vaga relazione tra causa (fumo del tabacco) e effetto (cancro nei non
fumatori). In conclusione, secondo Copas e Jiang, il rischio di
cancro ai polmoni da fumo passivo è approssimativamente del
15 per cento e non del 24 come
rilevato dalle ricerche esaminate.
Questo non è certo un invito
a fumare a cuor leggero: i dati sono comuqnue allarmanti, ed a
quelli di natura medica si aggiun-
ge ora uno studio demoscopico,
che dimostra come il fumo non
faccia male solo alla salute ma
anche all’amore ed ai rapporti
sociali. L’indagine, svolta su un
panel di 700 donne, sposate e
single, evidenzia come i particolari degli uomini siano determinanti per l’appeal verso l’altro
sesso, e come durante un viaggio siano determinanti. La ragione di tanto astio nei confronti dei
fumatori risiede nel fastidio che
l’uomo con la sigaretta tra le labbra suscita nelle donne. Ben
l’86% delle intervistate ha infatti
risposto di non amare il fumatore
perché ha un’aria troppo da
Rambo, mentre il restante 14%
ha risposto di rimanere indifferente. La sigaretta è vituperata a
tutte le età: le signore più mature,
il 42% del campione, ricordano
Michey Rourke sempre sporco e
con la sigaretta a penzoloni,
mentre le ragazze sono infastidite per il 27% da James Dean, al
quale la sigaretta donava un’aria
troppo spocchiosa. Ciò che
sconvolge i sensi femminili è l’olfatto. Per il 31% delle donne intervistate, la puzza del fumo mescolata all’odore della pelle maschile rappresenta un deterrente
per qualsiasi approccio; un fallimento è quindi assicurato. Il 22%
delle intervistate inorridisce di
fronte al celeberrimo calzino
bianco, causa scatenante di molte notti “in bianco”.
Una delle prime cose ad essere osservate sono le scarpe;
nel caso fossero sudicie ben il
28% delle donne è pronto a fuggire a gambe levate. Le unghie
delle mani rosicchiate fanno impallidire ben il 20% delle intervistate, pronte a dire no a chiunque abbia questo vizio. Ma il fumo è in testa a questa classifica:
davanti a un fumatore ben il 30%
delle donne arretra e assicura
doppia cultura di cui sono portatori i giovani italiani, dare valore all’esperienza e alla storia che stanno
vivendo per affrontare con fiducia
le sfide del futuro. Ed è in tal senso
che potremmo concludere dicendo “Storie di ordinaria prevenzione, ovvero ... ipotesi per scenari di
community care”.
N.C.
La famiglia Castellini
debutta nella Moda-Casa
La sigla C&C che sta per
Castellini e Castellini diventerà
un marchio italiano nel mondo
per la moda casa, e dal gennaio
2001 verrà inaugurato un grande show-room a Ferno a pochi
chilometri dall’aeroporto milanese di Malpensa. I due cugini
Castellini sono noti per aver fatto dell’estero sempre il loro punto di forza. Uno è architetto, noto
per aver ideato anche tanti interni del genere intellettual-chic,
cioè ricco senza sfarzo l’altro
invece è rimasto piu’ in rapporto
con la tradizione tessile di famiglia. Tre anni fa i due rami della
famiglia Castellini si sono riuniti
in un negozio, a via della Spiga
a Milano, che presenta una sorta di ‘’alta moda per la casa’’ e
che e’ via via diventato un manifesto di un certo stile di vita: dai
letti ai lampadari, dai divani agli
accessori per il bagno, passando per lenzuola e tovaglie, arrivando a vestaglie, caban, bluse,
caffettani, borsette e pantofoline
da mettere anche alle feste, i
Castellini hanno finito per fare
moda globale.
Gli stranieri entrano nel
negozio, rimangono affascinati,
vorrebbero comprare un divano
e per ovvii motivi pratici finiscono per acquistare solo una
sciarpa. Dopo aver riflettuto su
questo, e dopo aver partecipato
con successo alle maggiori fiere
dell’arredo, i Castellini hanno
deciso di lanciare una linea di
diffusione, da distribuire in tutto
il mondo.
Il prodotto sarà un po’ piu’ di
serie, conservando però il fascino artigianale e la raffinatezza
del disegno e dei materiali: “Nella moda per la casa - spiega
Emanuele - si sta attraversando
la stessa fase che viveva l’abbigliamento negli anni 70-80. E’
scarsa cioè l’offerta di eleganza
raffinata e di alta qualita’ ma di
prezzo accessibile”. Da qui sia
l’idea del grande show room,
con sipari che creano ambienti
diversi (“per cercare di valorizzare stili diversi, evitando la
omologazione delle case”) sia il
progetto di distribuire in un centinaio di punti di vendita nel
mondo, privilegiando nella prima fase la Germania, l’Inghilterra (“un mercato molto esperto e
quindi stimolante”), la Francia,
gli Usa (con base a New York) e
forse la Spagna.
L’obiettivo è di arrivare, in tre
anni, a cento punti vendita con
un centinaio di milioni di fatturato ciascuno. Nel cortile di via
della Spiga la bandierina ‘C&C’
continuerà comunque a campeggiare per segnalare il negozio-vetrina (dove anche adesso
l’offerta è pensata e realizzata
per il 90% dai Castellini) che
diventerà parte - progettano i
cugini - di un vero discorso
imprenditoriale.
Attilio Pericle
UNIVERSO SICILIA
GIUGNO 2000
Raggiunto l’accordo sulle pensioni
dei lavoratori italiani in Argentina
E’ stato trovato l’accordo per
risolvere la questione dell’integrazione al trattamento minimo
delle pensioni dei lavoratori italiani in Argentina. A seguito dell’impegno assunto dal ministro
del Lavoro, Cesare Salvi, nella
sua recente visita nel Paese sudamericano, una delegazione
dell’Inps si è recata nei giorni
scorsi a Buenos Aires. Qui si è
realizzata innanzitutto una riunione preliminare tra i rappresentanti dell’Istituto previdenziale italiano ed i membri dei patronati riuniti nel CEPA (Inca Cgil,
Ital Uil, Acli e Inas Cisl) presso il
Consolato Generale in Buenos
Aires convocata dal Dott. Vincenzo Palladino, Console Generale in Buenos Aires, nella quale
è stata ampiamente trattata la
problematica dei connazionali
assistiti dai nostri Patronati e
quindi sono cosí emerse delle indicazioni sulle possibili ipotesi di
soluzione dei problemi in atto.
La delegazione Inps è stata
presieduta dal dottor Dario Bosso e composta dal Piera Bergami
e Claudio Zaccari; per il CEPA
Argentina hanno partecipato il
Presidente pro tempore José
Tucci (Ital-Uil), Micaela Bracco
(Inas-Cisl), Luciano Embrinati
(Acli) e M. R. Arona (Inca-Cgil).
Nella stessa giornata la delegazione dell Inps, insieme al Cepa ed al Console Generale, ha
poi incontrato i dirigenti dell’organismo argentino (ANSES), i
quali si sono dimostrati estremamente disponibili a collaborare
per risolvere il problema che riguarda attualmente circa 850
connazionali senza l’integrazione all’trattamento minimo.
Nella riunione che si è tenuta
congiuntamente presso la sede
dell’ ANSES, alla presenza del
direttore generale dell’organismo
argentino, Melchor Posse, e di
Clarisa Soriano, Rodolfo Ravioli,
Antonio Sales, Dora Fernandez,
tra altri e dopo un’ attenta analisi di
tre giorni di lavori si sono concretizzati gli accordi specifici tra INPS
E ANSES che finalmente pongono in atto il meccanismo per la
definitiva soluzione del problema
del ripristino dell’ integrazione al
trattamento minimo che tanti connazionali stanno aspettando
ansiosamente.
In cosa consiste questo accordo? Lo spiega lo stesso dottor
Bosso, raggiunto telefonicamente da Nove Colonne: “L’Istituto di
previdenza italiana fornirà all’Anses dei supporti magnetici - dice
il rappresentante dell’Inps - sui
quali verrà presa nota dei casi
che ci interessano. Qualora i
soggetti interessati diventassero
titolari di una pensione argentina, in Italia ne saremmo immediatamente informati; nel contempo l’Anses stessa provvederà a bloccare gli arretrati argentini, mettendoli a disposizione dell’Inps. In questo modo, una
volta stabilito l’ammontare dell’indebito, l’Inps stesso potrà recuperarlo subito senza lunghe
trafile e difficoltà burocratiche”.
Ma come si è venuta a creare
questa situazione?
“Quando l’Inps paga una pensione integrata dal trattamento
minimo in regime internazionale spiega il dottor Bosso - siamo
costretti a tener conto di un’eventuale pensione estera che si
sovrappone a quella italiana: in
questo caso infatti il trattamento
minimo va ridotto se non addirittura eliminato. E poichè l’Istituto non
sempre ne viene a conoscenza in
tempo utile, per evitare l’accumu-
Giulio Andreotti sarà il testimonial
del portale Dinetclub.com
La pubblicità logora chi non c’è
l’ha. Questo è ciò che il grande
vecchio della politica italiana Giulio Andreotti avrà pensato quando
ha accettato l’offerta fattagli dalla
Diners, che per lanciare il nuovo
portale telematico della Diners,
DinetClub.Com, un nuovo sofisticato sistema per l’acquisto via
Internet ha scelto il senatore a vita.
Lo slogan che caratterizzerà la
campagna pubblicitaria sarà proprio ripresa da una delle frasi più
celebri dette da Andreotti nel corso della sua lunghissima esperienza politica “ il potere logora chi
non ce l’ha”. “Andreotti - spiega
Francesco Sortino, presidente
della nuova società web del grup-
po Diners - è una icona, un personaggio che nel bene o nel male,
ne ha viste di tutti i colori. Una persona che non dovrebbe sorprendersi più e che invece siamo riusciti a stupire”.
Infatti, uno dei punti cardine
della pubblicità murale e sulla carta stampata, sarà una foto del
senatore a vita e vicino la scritta:
“Credeva di aver visto già tutto.
Credeva”. L’antesignano del filone
uomini politici e pubblicità fu l’ex
presidente russo Michael Gorbaciov che con i proventi dello spot
realizzato per Pizza Hut finanziò la
sua fondazione. Il leader dell’African National Congress Nelson
Mandela, in tempi più recenti, ha
sostenuto la campagna per la
Telecom sottolineando, nello spazio di alcuni secondi, la necessità
di offrire migliori condizioni di vita
alle future generazioni.E anche
l’attuale presidente del Consiglio
Giuliano Amato si è proposto
come testimonial per uno spot
contro lo sfruttamento sessuale
dei minori.Il presidente Usa Bill
Clinton, sempre incline al gioco, è
apparso in una insolita versione
casalinga, autoironica, in un video
destinato ai funzionari della Casa
Bianca. Non proprio una pubblicità, ma certo, una chiara apertura
a quello che potrebbe essere uno
dei suoi prossimi impegni.
Taità
Associazione Siciliana
Produttori Lattiero
Caseari e Zootecnici
tenere lala ququalalitita.a.
LLaa cocommpepetetenznzaa peperr otottenere cati eueuroropepei.i.
conquiststananoo ii mmerercati
II foform
rmagaggigi sisicicililiananii conqui
L’aumentato consumo di prodotti Lattiero-Caseari si inserisce nella logica della ricerca
messa in atto, dalle organizzazioni dei produttori di cui l’Associazione Siciliana Produttori
Lattiero Caseari e Zootecnici costituisce un riferimento importante nella assistenza tecnica
ai produttori costantemente impegnati nell’ottenimento di prodotti di qualità.
Rivolgetevi all’Associazione Siciliana Produttori Lattiero Caseari e Zootecnici ed avrete
le notizie desiderate scrivendo presso A.I.C. Federazione di Catania - Piazza S.Maria di
Gesù n.3.
larsi di crediti irrecuperabili, in via
cautelativa sospendiamo il trattamento a tutti i potenziali titolari di
una pensione estera. In questo
caso chiediamo una dichiarazione
dell’interessato che chiarisca la
sua posizione, ma queste dichiarazioni spesso giungono in forma
contraddittoria o incompleta, e ciò
provoca un inevitabile allungarsi
dei tempi di soluzione”.
La definizione dell’ accordo
tra i due Enti è da considerarsi
dunque un grosso passo avanti
nella vertenza previdenziale. Il
CEPA sottolinea la disponibilitá
reciproca tra le due parti per evitare le sperequazioni che si erano ingenerate e quindi riscatta
con nuovi equilibri il Convegno
Bilaterale tra i due Paesi.
Ma perchè questo accordo è
stato raggiunto solo in Argentina? “E’ uno dei quattro Paesi, insieme a Venezuela, Uruguay e
Brasile, con i quali l’Inps ha stretto accordi bilaterali - conclude
Bosso - ma purtroppo per quanto
riguarda gli altri tre Stati non abbiamo riscontrato, nelle istituzioni locali, una disponibilità di mezzi pari a quella argentina”.
A.T.
KRIZIA
SCEGLIE
IL GIAPPONE
PER IL
LANCIO
DELLA SUA
NUOVA
COLLEZIONE
Mariuccia Mandelli,in arte
Krizia, sceglie il Giappone per
presentare le sue nuove collezioni autunno-inverno.Erano
dieci anni che la stilista italiana
mancava dalle passerelle mondiali. La sfilata si e’ svolta giovedì sera al Jingu-Mae Studio,
un teatro di posa televisivo nel
bel mezzo del quartiere-simbolo
della moda giovanile di Tokyo. Il
paese del sol-levante è sempre
stato molto importante per lei,
che rappresenta un marchio Krizia presente in 600 negozi e che
nel 1999 ha venduto merce per
un valore di 850 miliardi di lire,
pari al 50 per cento del fatturato
totale del gruppo. “Mi hanno colpito i cambiamenti nella gestualita’, soprattutto i giovani li ho trovati molto migliorati, imbelliti,
piu’ alti, vestiti bene”, ha detto la
stilista. Krizia esporta i suoi prodotti in Giappone da 28 anni
attraverso la societa’ Sanki
Shoji, che con le sue quattro
linee femminili fattura 13 miliardi
di yen al dettaglio. Da 15 anni
viene anche effettuata attivita’ di
produzione delle linee ‘’K of Krizia’’ e ‘’Evex by Krizia’’ da parte
della Sanyo. Dopo Tokyo, il
prossimo appuntamento asiatico sara’ il 15 giugno a Seul per
l’inaugurazione del ‘’flagshop’’ di
Krizia. L’appuntamento segue
di pochi mesi l’apertura di un
nuovo negozio a Shanghai,
mentre si lavora per l’avvio di un
punto vendita a Hong Kong.
A.R.
7
Prima Mostra-Convegno
internazionale
sulle biotecnologie a Genova
Sul palco le autorità. Sotto,
una trentina di giovani in
maglietta bianca che innalzano
uno striscione di stoffa con la
scritta ‘’Ribellarsi è naturale’’.
Così si è aperta il 24 maggio, all’
insegna della disponibilità al dialogo e al confronto fra le varie
posizioni, la prima mostra convegno internazionale sulle biotecnologie, “Tebio”, organizzata
dalla Fiera di Genova in collaborazione con il Centro Biotecnologie Avanzate. Dando il via ai
lavori, il professor Leonardo
Santi, presidente del Centro di
Biotecnologie Avanzate, ha precisato che “Tebio” ha come finalità quella di acquisire conoscenze su quello che si è fatto e
su quello che si farà. “Le biotecnologie - ha detto - sono un fattore di sviluppo e di occupazione. L’Italia non può essere
assente in questo settore, altrimenti rischia di essere colonizzata”. Santi ha sottolineato che
“esistono in Italia centri di ricerca di eccellenza, finanziati con
denaro pubblico, i cui risultati
rischiano di essere acquisiti da
paesi terzi” e che “questi centri
si dedicano a prodotti utili alla
società e compatibili con uno
sviluppo sostenibile”.
La presidente della Provincia, Marta Vincenzi, ha esordito
ricordando il richiamo ai ricercatori fatto da Giovanni Paolo II e
invitando i partecipanti al convegno a porre questo appello alla
responsabilità al centro dei lavori. “Credo - ha affermato Marta
Vincenzi - che le voci di fuori,
quelli del dissenso, debbano
essere ascoltate. Non credo che
siano solo atteggiamenti pregiudiziali o a-scientifici (ci sono
anche quelli). Condivido le
preoccupazioni di queste voci”.
Ma cosa dicono queste
“voci”? Sono due le anime della
protesta che per tre giorni ha fatto di Genova una piccola “Seattle italiana”. Una è composta da
una cinquantina di ragazzi sotto
lo slogan di “Controtebio azione
diretta”, che hanno bloccato a
più riprese il traffico compiendo
azioni violente, come strappare i
cartelloni celebrativi di Tebio o
le telecamere di una banca. Il
collettivo Controtebio è espressione di una parte dei centri
sociali di Genova, La Spezia,
Imperia, Torino e Milano: hanno
il volto coperto e si presentano
con le scritte ‘’Anarchia’’,
‘’Nestlè assassini’’ e ‘’No alla
scienza merce’’.
L’ altra, “Mobilitebio”, coordina una giornata di protesta e di
offensiva culturale e pacifica nei
confronti dei protagonisti del
convegno. Mobilitebio dà voce a
400 associazioni (tra cui Greenpeace, Wwf, Rete Lilliput, etc.) i
cui militanti hanno sfilato pacificamente per Genova, in un corteo al quale hanno aderito oltre
5000 persone. Nella mattinata di
apertura dei lavori, il movimento
ha conquistato il palco imponendo lo striscione con lo slogan
della mobilitazione (‘’Quando il
mondo è in vendita ribellarsi è
naturale’’). “Siamo contrari ad
ogni tipo di azione di violenza”
ha dichiarato Fabrizio Fabbri di
Greenpeace commentando gli
episodi di teppismo dei collettivi
autonomi.
“Abbiamo
fatto
vent’anni fa - ha dichiarato Fabbri - la scelta di fare un’opposizione dura, ma non violenta,
dove si mette a rischio soltanto
la nostra sicurezza e nemmeno
si cerca di danneggiare i beni
altrui”. “E’ evidente però - ha
proseguito Fabbri - che di fronte
a fenomeni come quelli odierni
dove c’è l’imposizione al pubblico di consumare organismi transgenici che nessuno ha chiesto
e che hanno potenziali rischi
sanitari impensabili, purtroppo ci
si deve assumere la responsabilità delle reazioni che poi possono degenerare”.
Scop-Tach
AUMENTANO LE
ESPORTAZIONI DI
VINO SICILIANO
Cresce l’export di vino siciliano.Infatti, tra il 1992 ed il 1998
si è venduto un volume di vino
oscillante tra i 970 mila ettolitri,
toccato nel 1992, ed un massimo di 2,25 ettolitri, raggiunto nel
‘95. Lo ha reso noto l’Istituto
Regionale della Vite e del Vino.
In particolare, nel 1993, la Sicilia
ha esportato verso l’est europeo
(Romania, Slovenia, Macedonia, Bulgaria, Croazia e Slovacchia) quasi 500 mila ettolitri di
vini e mosti, mentre l’icremento
di metà anni 90 è,riconducibile
al calo produttivo della Spagna,
che è stata costretta a rifornirsi
in misura crescente nel sud della penisola ed in particolare in
Sicilia.Nel biennio 97-98 le
esportazioni della Sicilia verso
la Francia sono scese sotto il
milione di ettolitri, mentre quelle
verso la Spagna sono cresciute
in maniera contenuta, da 10 a
30 mila ettolitri. “Al di là di queste tendenze, che coinvolgono
comunque i prodotti di fascia
bassa del comparto - rileva l’Osservatorio vitivinicolo siciliano la Sicilia ha registrato un’interessante progressione delle
vendite nei mercati dove tradizionalmente spedisce i vini
imbottigliati”. Rispetto all’anno
precedente, nel 1998 le esportazioni verso il Regno Unito sono
passate da 70 mila a 100 mila
ettolitri, mentre quelle verso il
Giappone da meno di 10 mila a
quasi 30 mila ettolitri. In crescita
anche l’export negli Stati Uniti, e
in Canada, Svizzera e Svezia.
Tra le province siciliane, quella
di Trapani rimane leader: nel ‘98
ha rappresentato l’82% dell’export regionale e il 6% di quello
nazionale, risultando la quarta
provincia esportatrice dopo
Verona, Cuneo e Ravenna.
Buona parte del vino trapanese
è stato acquistato dalla Francia,
che rimane di gran lunga il principale cliente internazionale di
vini e mosti siciliani.
P.T.
8
GIUGNO 2000
UNIVERSO SICILIA
Recupero della memoria
Ci sono periodi storici in cui
una comunità brilla per i modi di
produzione, per l’apertura di nuovi
mercati, per la modifica dei rapporti sociali, per la produzione della ricchezza e della cultura.
Ci sono anche periodi in cui
cresce eccessivamente il disordine, il degrado ambientale e culturale, il depauperamento. Questo
avviene nel grande mondo come
nel nostro piccolo mondo paesano.
Improvvisi esplodono movimenti collettivi, sociali religiosi,
politici che creano nuove situazioni e speranze di cambiamento in
meglio. per cambiare, però, spesso bisogna tornare alle origini, al
proprio passato, agli insuccessi ed
anche ai grandi successi.
Bisogna recuperare la nostra
memoria storica, evitando sterili
ed ingiustificati rimpianti.
Oggi, nel nostro paese c’è un
a trasformazione in atto che sboccherà in nuovi modi di essere e sta
agli adraniti senza deleghe, prendere in mano la situazione, conoscendo, discutendo, confrontando.
Alle spalle c’è un passato si di
umiliazioni e di sofferenze ma
anche di tanti splendidi momenti di
gloria e di benessere.
Basti pensare che da circa 5
millenni l’uomo non si è mai fatto
spaventare dagli eventi sfavorevoli siano essi stati naturali, politici, sociali, economici. Anche se
ridotti in schiavitù e rimasto nel
luogo a coltivare il campo a produrre ricchezza con le sue sapienti colture .Le sue terre alluvionali e
laviche sono tra le più fertili dell’isola, anche per l’insieme dei fattori ambientali. Per questo Adrano,
anche se agonizzante, è sempre
redditivo. Già verso la prima metà
del secolo XVIII il benedettino
Padre Onorato Colonna considerava Adrano un vero e proprio
paradiso terrestre e Cesare Abba,
nella seconda metà del secolo
XIX, immagina Felice la popolazione adornese per la coltura
sapiente ed armonica del territorio, tanto da fargli pensare di trovarsi “nel più bello della bella
Toscana”.
Purtroppo oggi tanto di quel
bello e ricco passato è andato perduto e tanti sono gli scempi urbanistici operati nel recente passato
da mettere a rischio l’identità e forse la possibilità di un ordinato sviluppo del nostro Paese.
Ma non tutti i mali vengono per
nuocere. Proprio in questo dissesto può trovarsi la radice della pos-
sibile risorsa di sviluppo e di occupazione.
Potenzialmente dunque ricco
e privilegiato nei confronti di altere
comunità viciniori.
Abbiamo da rivalutare l’intera
fascia del Simeto col quale Adrano confina, nonché l’area archeologica, tutto il Terrazzo, la Rocca
Giambruno, il Centro storico considerato uno dei più significativi
dell’intera regione etnea.
Pensiamo al grande possibile
richiamo del ponte dei saraceni,
l’acquedotto Biscari la Torre di S.
Elia, la torre Mina, i mulini Idraulici
le cui tracce osserviamo a sud del
cimitero, il Castello Normanno con
il museo archeologico, la Chiesa
con l’ex Monastero S. Lucia e la
tanta arte che c’è.
Sarebbe bieca irrazionalità ed
immensa incultura ritenere tutto
ciò roba d’altri tempi: e il legame
con la propria terra, e la propria
cultura e il proprio passato.
Se è vero che ognuno è ciò
che fa, allora grandi sono stati i
nostri nonni e bisnonni se hanno
fatto ciò che ancora oggi possiamo osservare, seppure in dimensione ridotta. Grandi saremo se
sapremo conservare il passato e
creare di più e di meglio.
Solo se tu, uomo o donna giovane o anche vecchio, ricco o
povero, sicuro di te o incerto e
dubbioso del tuo futuro, non
demorderai e non ti rassegnerai
ad un crudele destino, o potrai
riprendere il cammino ricostruendo anche in parte il passato e darai
senz’altro speranza al futuro per i
tuoi figli e per i tuoi nipoti. Sarebbe
scandaloso tornare ad inconfessabili interessi, a biechi calcoli di
potere, a grettezza culturale, ad
insensibilità ai valori del passato, a
contrapposizioni frontali.
L’esperienza pregressa deve
servire per correggere e per agire
con più scienza e più coscienza,
intesa quale istanza di intelligenza, di decisione e di controllo.
Se la nostra comunità riuscirà
culturalmente a fare un a grande
passo in avanti, allora ci saranno
nuove prospettive di sviluppo.
Essere fieri e orgogliosi non è
un danno ma un bene, una garanzia di vita immensamente migliore
del presente.
E’ auspicabile che anche le
donne riescano a dare ali al passato, per dare vita al futuro e al
cambiamento dei modi di essere,
per sconvolgere dal profondo la
mentalità, per produrre nuove ricchezze, sviluppo e progresso.
Nunzio Nasca
GLI UOMINI PIU’ LONGEVI A MACERATA,
IL RECORD FEMMINILE A RAVENNA
L’età media degli italiani
aumenta: in parole povere, viviamo più a lungo. A detenere il
record sono Macerata per gli
uomini e Ravenna per le donne.
Fanalini di coda invece, sul totale
di 103 province, risultano Cremona per i maschi e Napoli per le
donne.
Lo rileva l’ultimo studio dell’Istat, secondo cui per gli uomini si
riscontrano livelli di sopravvivenza
elevati in diverse province meridionali: Foggia, Avellino, Potenza,
Matera, Cosenza, Ragusa. Va
male alle province del Nord,
soprattutto quelle lombarde e piemontesi.
Quanto alle donne l’area
svantaggiata si localizza nel Mezzogiorno, con l’eccezione delle
province abruzzesi di Teramo e
Chieti, dove la durata della vita si
attesta sugli 82,3 anni. Si vive di
meno soprattutto in Sicilia e Campania, dove si concentrano le sei
province in cui le donne possono
contare su una vita media inferiore
ad 80 anni. Le donne vivono invece decisamente più a lungo al
Centro e Nord.
Per entrambi i sessi, comunque, il “consiglio” dell’Istat è quello
di andare a vivere nel Centro Italia:
“emerge una situazione di assoluto vantaggio nelle provincie dell’Italia centrale (ad eccezione del
Lazio e della Toscana meridionale), nell’area idealmente racchiusa
fra l’Appennino toscano a ovest e
la riviera adriatica ad est”. Qui,
stando ai numeri, ci si può aspettare una vita media che oltrepassa
i 75,7 anni per gli uomini e gli 82
per le donne.
Ma qual’è il segreto di Macerata e Ravenna? Quanto alla cittadina marchigiana, le regole della
longevità maschile si riassumono
in due righe: vita tranquilla, aria
buona, cibi genuini e un po’ di
sana attività per corpo e cervello
come le bocce o una bella partita a
briscola. Il sindaco Giorgio
Meschini sottolinea che questo
primato è inevitabile per “una città
tranquilla come Macerata, dove la
vita scorre senza stress e l’ aria è
pulita mentre i cibi sono genuini”. Il
presidente della Provincia Sauro
Pigliapoco parla di “ambiente a
misura d’ uomo” e di “elevata qua-
dal Liceo Classico “G. VERGA”
Piano offerta formativa (P.O.F.)
Adrano - Sabato 3 Giugno presso i locali dell’ex convento
S.Domenico, il liceo classico statale “G.Verga” di Adrano ha presentato il “P.O.F.” (PIANO OFFERTA FORMATIVA).
Il P.O.F. è un documento che definisce le linee programmatiche
generali del servizio offerto dall’Istituto.
La presentazione di questo documento, nonostante sia stato presentato per la prima volta ha riscosso un notevole successo ed interesse. Il P.O.F. è composto da diversi singoli progetti che nel corso
della serata sono stati presentati dagli studenti e dagli insegnanti interessati: progetto educazione alla legalità, scambi culturali con l’estero, educazione ai beni culturali, attività sportive complementari, giubileo 2000, attività integrative per il recupero, imprenditorialità.
L’iniziativa è stata promossa da I.G. Students, con lo scopo di far
gestire ai ragazzi una vera e propria impresa, dove tutto si realizza in
un “ambiente protetto”. L’iniziativa ha avuto il supporto di un insegnante e di un tutor designato da I.G. Students.
E’ stata un’esperienza molto proficua, perché ha proiettato i
ragazzi nel mondo del lavoro, li ha aiutati a crescere, a migliorare i
rapporti, ma soprattutto, a scoprire, il magico mondo dei bambini.
Grazie al P.O.F. si è riusciti a far conoscere meglio tutti i progetti
che durante l’anno scolastico hanno tenuto occupati gli alunni. Pur
provati dalla stanchezza, ha prevalso in tutti la soddisfazione, dei
docenti e degli alunni raccolti in un unico sentimento: LA SOLIDARIETA’.
Melinda Grifò
30 siculo-americani ospiti di “Sicilia Mondo”
30 siculo-americani provenienti 10 da San Francisco, guidati da Frank Bonfiglio, 10 da Detroit,
guidati da Pietro Tarantino e 10 da
Detroit, guidati da Josie Vitale,
sono stati ospiti di “Sicilia Mondo”
per una iniziativa di “Turismo
Sociale”.
Una visita intensa fatta di
incontri con le Istituzioni, contatti
con il folklore siciliano e le località
paesistiche e culturali più interessanti dell’Isola, concerti di musica
classica, danze e spettacoli.
A Catania la comitiva è stata
ricevuta al Comune dal Sindaco
Umberto Scapagnini e dal Vice
Sindaco Raffaele Lombardo,
entrambi eurodeputati e neoeletti
nella consultazione amministrativa dell’aprile scorso, dal Presidente della Provincia Regionale Nello
Musumeci, dal Vice Presidente
Ottavio Garofalo, dal Direttore del-
l’Azienda Provinciale Turismo
Angelo Cavallaro, a Palermo dalla
Presidenza della Regione e dall’Assessorato Regionale del Lavoro e della Emigrazione.
La comitiva ha fatto un’escursione sull’Etna, visitato Catania,
Taormina, Siracusa, Piazza Armerina, Militello Val Catania, Le
Gole dell’Alcantara, Agrigento e
Palermo.
Azzia, nei vari incontri, ha evidenziato il clima di simpatia e di
festa con il quale la Sicilia accoglie
i suoi figli che rientrano nell’Isola
per motivi diversi.
La gente comune li guarda
come la squadra vincente che
rientra in paese.
Oltre la metà delle famiglie
siciliane ha avuto o ha un parente
all’estero. La presenza di congiunti e concittadini in Sicilia li fa sentire partecipi del successo da loro
conseguito in terre lontane e difficili e risveglia il sopito orgoglio della sicilianità.
Le Istituzioni tutte hanno dedicato alla comitiva dei siculo-americani il cerimoniale riservato agli
ospiti importanti, dichiarando la
loro gratificazione e simpatia per
le visite ricevute ma anche la consapevolezza sul significato eticoculturale dell’incontro e sulle
potenzialità che potrebbero venire
da un rapporto di interazione con
le proprie comunità all’estero nei
settori dello sviluppo, dell’economia e degli scambi. Molti gli impegni in questa direzione.
La stampa e la Tv siciliane non
sono state da meno; il loro interesse a conoscere e capire la Sicilia
che vive fuori dall’isola, è la conferma che cresce in maniera veloce e sempre più diffusa, una cultura siciliana che acquista sempre
più una dimensione mondiale.
Felicissimi gli ospiti per le
numerose amicizie acquisite in
Sicilia, per l’accoglienza ed i premi
ricevuti.
Josie Vitale, una ragazza di
Detroit di terza generazione, ha
detto in Tv: “Avevo sempre sentito
i miei nonni, i miei genitori e i siciliani parlare della bellezza della
Sicilia, ma qui è tutta un’altra cosa.
Mi sembra di sognare e tutto mi
pare una grande fiction fantastica.”
Pietro Tarantino, di Milwaukee: “Rientrare in Sicilia significa capire, per noi che stiamo lontani, il significato vero della sicilianità”.
Frank Bonfiglio, di San Francisco: “In America ci sentiamo cittadini di serie A perché siamo orgogliosi di essere siciliani”.
Domenico Azzia
lità della vita che non ha ceduto al
parossismo della società frenetica
e ipertecnologica come quella
moderna”. Più articolato il giudizio
del presidente dell’ Ordine provinciale dei medici, Americo Sbriccoli: “Un contributo determinante alla
longevità dei maceratesi lo dà la
popolazione anziana montanara.
Nei paesi dell’ entroterra, come
quelli dell’area del terremoto, si
vive più a lungo grazie ad una vita
tranquilla, salubre e senza stress.
Cessate le fatiche agricole la
popolazione anziana ha mantenuto un atteggiamento biologico particolare conservando la struttura
fisica di un tempo”. Ha contribuito
anche “una alimentazione sana
con tante verdure, poca carne e
pochi grassi, oltre ad un bicchiere
di vino, che non guasta”.
Quanto al record ravennate,
per il sindaco di Ravenna Widmer
Mercatali la notizia “non è una sorpresa. L’ età media dei cittadini
(uomini e donne) a Ravenna è la
più alta di tutta la regione”. Il sindaco mette in risalto che la notizia è
anche la dimostrazione che
“abbiamo creato una buona rete di
assistenza e di centri sociali per gli
anziani, molto capillare sul territorio. La cosa è importante soprattutto per le donne che quando
restano vedove rimangono prive,
più facilmente degli uomini, di una
vita di relazione”. Mercatali non
nasconde il fatto che la notizia è il
segnale che anche le condizioni
ambientali sono buone, nonostante il gran parlare negli anni passati
di inquinamento dovuto ai forti
insediamenti dell’ industria chimica.
Un aspetto che sottolinea
anche il neoassessore regionale
all’ambiente, Guido Pasi (Prc),
ravennate di Alfonsine. “Vuol dire commenta - che non c’è più il
dominio assoluto della chimica.
Negli anni passati pensavamo
che questo potesse influire sull’
ambiente. Certo conta anche la
qualità della vita”. Pasi, già assessore al turismo nella giunta comunale di Ravenna, attribuisce il primato ravennate anche a una certa
gioia di vivere che ormai non è più
appannaggio di località o città turisticamente più rinomate
A.C.
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