Universo Sicilia 6_2000 - Periodico per i siciliani nel mondo
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Universo Sicilia 6_2000 - Periodico per i siciliani nel mondo
S UNIVER Anno XII- N. 6 GIUGNO 2000 Sped. in abb. postale - Art. 2 comma 20/C - Legge 662/96 Autorizzazione Direzione Provinciale E.P.I. - Filiale di Catania Periodico Mensile dell’INPAL per i Siciliani nel Mondo TAXE PERÇUE TASSA RISCOSSA ICILIA Direzione, redazione e Amministrazione: Ufficio Zona INPAL - 95031 Adrano - Piazza Mercato, 72 - Tel. (095) 7692946 - Fax (095) 7602814-7253840 - E-Mail [email protected] È crisi alla Regione Sicilia ALLA FESTA DELLA REPUBBLICA SFILA L’ESERCITO DELLA PACE Dopo 12 anni di “silenzio” ecco di nuovo marciare i militari tra le vie del centro di Roma per la parata militare del 4 giugno, voluta dal Presidente della Repubblica per festeggiare il cinquattaquattresimo anniversario della nascita della Repubblica. Sono stati 6.181 i “militari di pace” che lungo i Fori Imperiali hanno sfilato tra due ali di folla e alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Coloro i quali hanno preso parte alla manifestazione sono quotidianamente impegnati o nella lotta al crimine interno oppure prestano la loro opera in difesa della pace nei tanti luoghi del mondo dove la logica della guerra prevale su quella della pace. Si è cercato di dare, quindi, una veste nuova alla parata, cercando proprio di mettere in evidenza i reparti militari che più di altri si adoperano affinchè ovunque regni la pace. Tra i motivi che hanno certamente spinto il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, a ripristinare per la festa della Repubblica la sfilata militare, è stato quello di “alzare il morale della truppa”, così si sarebbe detto in altri tempi. Infatti da tempo serpeggiava un certo malessere tra le forze militari che si sentivano sottovalutate e un po’ bistrattate. Con Ciampi, i vertici delle Istituzioni, tutti i leader politici di maggioranza e opposizione che hanno voluto ringraziare i reparti presenti per il loro impegno nelle missioni di peace keeping nel mondo, dall’ Albania a Timor est. Una parata della pace, con un occhio all’impatto ambientale, infatti, niente mezzi corrazzati e cingolati, per salvaguardare i monumenti dei Fori Imperiali, e niente sorvoli, fatta eccezione per due passaggi ad alta quota delle Frecce Tricolori. Il programma della manifestazione prevedeva la partecipazione di molti velivoli, ma tutto è stato bloccato la sera precedente, con una decisione presa all’ ultimissimo minuto.Il presidente Ciampi, dopo aver passato in rassegna i reparti, è arrivato alle 10 in punto davanti al palco, a bordo della storica Flaminia presidenziale, accompagnato dal ministro della Difesa Mattarella e dal capo di Stato maggiore, Mario Arpino. Poco prima la banda dell’Esercito aveva di fatto aperto la manifestazione, suonando l’Inno nazionale, seguita da corrazzieri in moto e a cavallo. Per ripulire il percorso, dopo i cavalli, sono subito scese in campo due macchine della nettezza urbana e proprio a loro è andato il primo applauso della folla, fragoroso e scherzoso, che ha reso bene il clima che ha accompagnato la parata: solenne, ma non troppo. Ciampi è stato accolto - come vuole il protocollo - dai presidenti Violante e Mancino, da Amato e dal presidente della Consulta, Mirabelli, che si sono seduti insieme a lui in prima fila, con tutti i capi militari. Al passaggio dei reparti tutti in piedi. E applausi (scroscianti, quando di corsa sono arrivati i bersaglieri, con l’immancabile fanfara). Passano le bandiere di guerra, i labari delle associazioni combattentistiche e partigiane (un anziano saluta, e Ciampi risponde con la mano),le bande, le accademie e le scuole militari. I carabinieri, nonostante la riforma, sfilano ancora come prima Arma dell’Esercito, la forza armata più rappresentata. Nutrita anche la componente di Marina ed Aeronautica, ma ci sono anche i corpi armati dello Stato: polizia, guardia di finanza, corpo forestale e polizia penitenziaria, insieme a Croce rossa e Volontari del soccorso. Quasi tutte con significative componenti femminili. Tutta ‘’rosa’’, poi, la compagnia delle infermiere volontarie della Cri, la cui sfilata ha riscosso un indubbio, calorosissimo, consenso. Tra i militari - dai baschi multicolori o dai cappelli a falde larghe, con mimetiche coloniali o importanti divise storiche -, molti reduci delle missioni cui è stata dedicata la parata: Libano 1 e 2, Iraq del nord, Somalia, Mozambico, Bosnia, Albania, Timor est, Kosovo. Alla fine le moto e gli automezzi: niente carri armati, appunto, ma scafi antricontrabbando, tir con cucine da campo e ospedali militari. “Una volta non c’erano”, assicura chi ha assistito alle sfilate del passato. U.S. Il Presidente Capodicasa si è dimesso Palermo.- Incalzato da una mozione di sfiducia presentato dal “Polo” mercoledì 21 giugno, il Presidente Capodicasa preferisce lasciare con le dimissioni, evitando di affrontare il voto in aula. Un Centro-sinistra che cade e subito un altro Centro-Sinistra che si accinge a governare. E’ una storia che si ripete da molti anni, lasciando i problemi a marcire, senza una prospettiva con- perdere svariati miliardi della “Agenda Duemila”. Partiti e gruppi parlamentari sono al lavoro per ricostruire il governo, fare in modo di arrivare alle elezioni regionali del prossimo anno con le idee chiare in vista della riforma dello Statuto. Mentre il giornale va in macchina per la stampa, si accavallano notizie che non siano in grado di registrare e verificare; con il prossi- Il Presidente della regione Sicilia, On. Capodicasa. creta di sviluppo capace di affrontare l’emergenza occupazione, la crisi agrumaria, l’incapacità di spesa rischia di far mo numero di luglio saremo più precisi su ciò che ci attende nel futuro della nostra Regione. V.C. La tragedia agrumaria Si è chiusa la disastrosa e catastrofica campagna agrumaria del 1999/2000, una campagna per modo di dire, che praticamente non si è nemmeno aperta, perché, come non mai, si è toccato il fondo. Gli indici di raccolta, di vendite all’interno, di esportazione sono crollati a livelli mai registrati; con terrore viene da considerare che siamo alla fine di una epoca, l’orgoglio degli agrumi siciliani, delle splendide varietà bionde e di quelle uniche ed esclusive che sono le pigmentate, le rosse tarocco, moro, sanguinello sembrano avviate, e lo diciamo con una tristezza infinita, al tramonto definitivo. Si dice che è rimasta sugli alberi, o caduta a terra per marcirvi, più della metà della produzione; l’altra metà è stata ceduta, più che commercializzata, offerta dai produttori in preda alla più nera disperazione, a prezzi che non sono prezzi, che non remunerano nemmeno una minima parte delle fatiche e delle spese. Diluvio di parole da parte dei responsabili, promesse senza fine, funambolici rimedi proposti a ogni piè sospinto: i risultati sono sotto gli occhi di tutti come, attraversando le strade, si possono vedere sempre in maggior numero agrumeti abbandonati, terreni invasi dalle sterpaglie, esposti ai rischi degli incendi inevitabili nella calda estate. Pochissimi discorsi e scritti veramente seri c’è capitato di riscontrare, identificare il poco che effettivamente si potrebbe fare, come per esempio alleggerire l’insostenibile peso dei contributi unificati in agricoltura, abbassare il costo dell’energia elettrica, dare sicurezza alle campagne, lanciare iniziative promozionali, come si dice, all’”americana”, penetranti, capillari, studiate scientificamente con strategie di penetrazione che convincano la gente a consumare sempre di più questi meravigliosi prodotti della terra dal gusto squisito e dalle straordinarie proprietà salutifere. Con terrore ci affacciamo alla prossima stagione e vorremmo vedere qualche prospettiva, qualche via di uscita, quei provvedimenti di pronta esecuzione che affrontino veramente il problema, che è difficile, perché tra tutte le difficoltà ce n’è una che sembra insuperabile e che si chiama “concorrenza”. E’ inutile farsi illusioni, non siamo competitivi, e se continuiamo ad aprire le porte per l’ingresso di merce straniera, marocchina, egiziana, spagnola e di altre terre del bacino del mediterraneo, per non parlare di succhi che arrivano dal lontanissimo Brasile, siamo destinati inesorabilmente a soccombere. Le culture marginali non potranno resistere, qualche speranza hanno le aziende familiari, le piccole, le medie e le grandi, situate in terreni privilegiati dove è consentita la meccanizzazione, specialmente se lo Stato, le Regioni, le Province si sveglieranno e guarderanno in faccia la realtà, con la consapevolezza che si tratta di un impegno vitale che coinvolge la sopravvivenza di moltissime famiglie e l’onore della società civile e di quelli che la rappresentano. Il Gay Pride diventa un caso politico ROMA - Non si placano le polemiche sul Gay Pride, la manifestazione dell’orgoglio omosessuale in programma a Roma a luglio. Dopo l’intervento del presidente del Consiglio Giuliano Amato, che ha giudicato la manifestazione “inopportuna” ma non vietabile, le forze politiche continuano a dividersi sull’opportunità di far svolgere la manifestazione. E la questione rischia di coinvolgere anche la Commissione e il Consiglio europei. Maurizio Turco, presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo, infatti, ha presentato sul caso un’interrogazione per chiedere la condanna dell’Italia per violazione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, nonché per discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Luigi Manconi dei Verdi invita i parlamentari che non condividono le dichiarazioni di Amato a partecipare alla manifestazione di protesta prevista per il 10 giugno e ad affermare “con serenità e pacatezza, la loro determinazione a garantire che il Gay Pride si tenga sotto forma di corteo”. Il referente nazionale per i diritti civili del Sole che ride, Giampaolo Silvestri critica duramente quanto affermato da Amato. “Inopportuno con tutta evidenza - dice - non il è Gay Pride ma il presidente del Consiglio. E altrettanto altamente inopportuna sarebbe una qualsiasi ipotesi che lo veda candidato a guidare il centro sinistra alle prossime elezioni politiche”. Dello stesso avviso è il segretario della Federazione dei Liberali, Raffaello Morelli. “È sbagliata - afferma - l’impostazione del Premier da un punto di vista liberale, perché chiunque ha diritto di manifestare senza violenza le proprie opinioni e le proprie scelte. Definire inopportuno l’esercizio di questo diritto è come dire che è un diritto che va e viene a seconda delle circostanze”. Per l’Udeur, invece, ha “fatto bene il premier a sottolineare la inopportunità di una tale iniziativa”. Chi ha pensato di organizzare questa manifestazione nell’anno giubilare, spiega Totò Cuffaro, “lo ha fatto con un obiettivo preciso: provocare, offendere, oltraggiare il sentimento dei cattolici in un anno particolare ed importante”. Anche per il Pri, Amato è stato corretto. “Il presidente del Consiglio - è scritto in una notta - ha anche affermato che la manifestazione non può essere impedita e ha aggiunto che in Italia “purtroppo c’è la Costituzione”. Si può forse accusare Amato di eccesso di sottigliezza ed ironia, ma non certo di scarso senso dell’osservanza costituzionale”. Per il presidente dei deputati di Alleanza Nazionale, Gustavo Selva, “da parte delle organizzazioni omosessuali si continua a confondere volutamente fra diritti costituzionali e opportunità determinate da particolari condizioni di luogo e di di tempo in cui si svolgerebbe a Roma la manifestazione. Non ho mai messo in discussione il diritto costituzionale degli omosessuali di manifestare il loro “orgoglio”, ho semplicemente richiesto che la manifestazione venga rinviata all’anno prossimo”. Riccardo Pedrizzi, sempre di An, giudica, invece, Amato “prigioniero della sua maggioranza e non della Costituzione: dando un colpo al cerchio e uno alla botte, in pratica ha detto che vorrebbe farsi promotore del rinvio della manifestazione ma non può”. Alfio Meli 2 GIUGNO 2000 UNIVERSO SICILIA Il Sindaco di Palermo ha partecipato ai lavori del III Congresso dell’Unione dei Siciliani in Svizzera Più risorse per l’informazione italiana nel mondo Il Sindaco e presidente di ANCI SICILIA Leoluca Orlando ha partecipato nei giorni scorsi, presso la Famiglia Siciliana di Berna, ai lavori del III Congresso dell’unione dei Siciliani in Svizzera. L’incontro è stato aperto dal presidente della Famiglia dei Siciliani di Berna, Vincenzo Orlando, dal Coordinatore dell’Unione dei Siciliani in Svizzera, Giuseppe Piscopo, e da Leoluca Criscione, il quale ha presentato alcune proposte relative alla legge regionale per l’emigrazione. In particolare, si è stabilito di richiedere alle forze politiche siciliane che nell’ambito della sessione istituzionale per le riforme, richiesta nei giorni scorsi da Leoluca Orlando in rappresentanza degli amministratori locali siciliani, venga previsto anche l’esame di provvedimenti finalizzati ai riconoscimento pieno dei diritti di cittadinanza dei siciliani residenti all’estero. A tal proposito, Orlando ha evidenziato l’esigenza di prevedere l’istituzione, in ogni paese straniero ove si registri la presenza di siciliani, di uno “Sportello unico” di consulenza, informazione e di assistenza per le materie di competenza degli Enti Locali dell’isola per i siciliani residenti all’estero, “Tale struttura - ha spiegato il sindaco, che era accompagnato all’incontro anche da Salvatore Valenti, assessore del Comune di Niscemi - servirebbe ad evitare quelle lungaggini e quelle estenuanti procedure burocratiche che incontrano i nostri corregionali residenti all’estero; difficoltà che vengono ulteriormente aggravate dall’impossibilità di accedere direttamente agli uffici dei Comuni di origine”. Orlando ha poi annunciato che proporrà l’istituzione nell’ambito del Governo regionale, di un’apposita delega assessoriale alle politiche di accoglienza. “Una delega - ha spiegato - che ponga insieme le competenze della regione relative sia agli emigrati quanto agli immigrati e mantenga il collegamento tra gli operatori sociali ed economici, con particolare riferimento al commercio con l’estero”. Infine, è stato richiesto con forza che nella riforma elettorale regionale si preveda anche per l’elezione dell’Assemblea Regionale il voto dei siciliani all’estero, ai quali in seno a Sala d’Ercole dovrebbe essere riservata un’apposita rappresentanza parlamentare “Su tutti questi temi - ha assicurato Orlando - la sezione siciliana dell’ANCI avvierà una consultazione mondiale, per conoscere da tutte le realtà singole associative dei siciliani all’estero ogni relativa proposta, in considerazione del valore altamente simbolico dei diritti dei siciliani all’estero”. “Non si può avere una informazione italiana nel mondo, se oltre alla volontà politica non corrisponde un’adeguata disponibilità di risorse”: sono le conclusioni di Bruno Zoratto, presidente della Commissione Informazione del Cgie, alla tavola rotonda “La Rai del 2000 per gli italiani nel mondo”. “L’informazione radio televisiva planetaria non è una cosa che si risolve con il volontariato - dice Zoratto - Ci vogliono mezzi, come avviene nei grandi paesi industrializzati, e a monte ci deve essere la volontà politica. il Ministro degli Affari Esteri e il Sottosegretario all’Emigrazione hanno confermato l’intendimento di questa volontà politica e lo hanno in più occasioni sottolineato”. Zoratto ha ricordato come Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’informazione e l’editoria, durante la sua ultima audizione con il Comitato parlamentare degli italiani nei mondo (avvenuta il 28 gennaio 1999) ebbe a dichiarare che “un servizio per gli italiani nel mondo, moderno ed efficace, abbisogna di adeguare risorse; ho già sottolineato che quelle disponibilità per il 1999 attraverso le due convenzioni con la Presidenza del Consiglio dei Ministri (“onde corte” e “stazioni estere”) sono fissate dalla Legge Finanziaria in circa 75 miliardi a fronte di un bilancio previsivo della struttura RAI International, sempre per il 1999 indicato dalla Direzione generale della RAI in circa 160 miliardi. Al riguardo stiamo, come Governo, valutando la possibilità che altre amministrazioni, oltre la Presidenza, interessate in via istituzionale alla “mission” dl RAI International (penso principalmente al Ministero degli Esteri a quello del Commercio con l’Estero, a quella delle Attività e dei Beni Culturali) possano stipulare nuove convenzioni aggiuntive, naturalmente ciò dovrà tener conto delle compatibilità generali di Bilancio”. Impegno di Governo che per Zoratto “non è stato mantenuto e che il CGIE con tutte le sue forze e il suo peso deve far rispettare, se vogliamo effettivamente con i fatti rispondere alle richieste ed alle esigenze di informazione italiana nel mondo diretta alle nostre collettività emigrate che esigono dall’ente pubblico, e conseguentemente da RAI International, un servizio moderno, efficiente ed adeguato ad un’Italia che non perde occasione di farsi vedere annoverata fra i paesi più industrializzati dell’Occidente”. A.F. FECONDAZIONE ASSISTITA: RIESPLODE LA POLEMICA Le legge sulla fecondazione assistita in Italia torna protagonista della battaglia politica. Il 7 giugno il Senato ha apportato fondamentali modifiche al testo licenziato dalla Camera: viene sostituito l’intero articolo 1, quello che sancisce i principi ispiratori della legge; vengono modificati gli articoli 4 e 5, introducendo la fecondazione eterologa, che il testo della Camera aveva bocciato, ed dicendo sì alle mamme-nonne; infine viene del tutto cassato l’articolo 6 , contenente norme sul consenso dei componenti della coppia alla fecondazione. Una vera e propria rivoluzione, che ha indotto il presidente del Senato, Nicola Mancino, a rinviare il testo in Commissione Sanità, per poi tornare in aula a partire dal 14 giugno. Il voto, a scrutinio segreto, è stato trasversale. I Ds esultano, ma assicurano: non ci sarà nessuna ripercussione sulla maggioranza ed una conferma in tal senso giunge da più voci, inclusa quella del segretario Ppi Castagnetti. L’opposizione, invece, promette una dura reazione: daremo battaglia alla Camera, afferma il Polo, mentre ad insorgere sono anche i cattolici. Ecco, in breve, i contenuti del disegno di legge dopo le modifiche apportate a Palazzo Madama: – FECONDAZIONE ETEROLOGA: Nei casi di sterilità di lui potrà essere usato il seme di un altro uomo. L’emendamento approvato il 7 giugno precisa però che l’inseminazione eterologa può essere fatta solo quando è impossibile la procreazione assistita di tipo omologo. – LE COPPIE: Potranno accedere alla provetta le coppie coniugate ma anche le coppie di fatto, purchè si tratti di maggiorenni in età. E’ stato eliminato il riferimento all’età fertile. – GLI OMOSESSUALI: La legge precisa che dalle coppie che hanno diritto a ricorrere alla fecondazione assistita devono essere escluse quelle omosessuali. – LE NONNE-MAMME: Il Senato ha eliminato il riferimento all’età fertile tra i requisiti necessari alle donne per far ricorso alla fecondazione medicalmente assistita. Requisito che escludeva la possibilità per le donne non più fertili di diventare madri. – SANZIONI PER MEDICI: Rischiano grosso i medici che praticano la fecondazione eterologa, salvo il caso approvato oggi dal Senato, o fanno nascere un figlio dopo la morte di uno dei due partner: da tre a dieci anni di reclusione e multe fino a 300 milioni. La coppia, invece, non è punibile. – EMBRIONI ADOTTABILI: Gli embrioni finora congelati potranno essere adottati se la coppia che li aveva fatti produrre non chiederà entro tre anni il loro impianto. Per il futuro la legge vieta però la congelazione degli embrioni e prevede che ne possano essere prodotti solo tre per ogni singolo impianto. E’ vietata la sperimentazione sugli embrioni umani. – NO ALLA CLONAZIONE: Nella legge è stato inserito anche il divieto assoluto della clonazione per gli esseri umani. Chi contravviene alla norma rischierà da 10 a 20 anni di carcere. – CANCELLATE LE NORME SUL CONSENSO DELLA COPPIA: Il Senato ha cancellato l’intero art. 6 della legge che conteneva le norme sul consenso dei componenti della coppia alla fecondazione. Per tale motivo il presidente del Senato Mancino ha deciso di bloccare la discussione e le votazioni in aula e di rinviare il disegno di legge in commissione Sanità Scop-Tach Tumore: FHIT, la proteina della speranza Grazie ad una collaborazione Italia-Stati Uniti si è arrivati alla scoperta delle caspasi, proteine necessarie a provocare la morte delle cellule tumorali e l’isolamento di quelle staminali, che sono la fonte di vita di tutte le cellule del sangue. Oggi, quindi, appare possibile spezzare la catena che lega le diverse fasi del tumore proprio attraverso questa nuova proteina, denominata anche FHIT, che riesce ad attivarsi proprio per colpa di sostanze cancerose. L’importante scoperta è stata illustrata da Carlo Croce dell’Università Jefferson di Philadelphia intervenendo ad un convegno organizzato a Roma dall’Istituto Superiore della Sanità su “Nuove frontiere in ematologia, oncologia e virologia”. Il processo tumorale, fatto di molte tappe e di diverse alterazioni genetiche, si sviluppa e si consolida perché l’organismo non riesce ad uccidere le cellule tumorali. La proteina fhit ha - come sostenuto da Croce - il potere di eliminare le cellule tumorali così da non farle riprodurle. Si tratta insomma di ripristinare nell’organismo quell’equilibrio funzionale nella riproduzione delle cellule. Nel corso del convegno, Ruggero De Maria, uno dei ricercatori dell’Istituto Superiore della Sanità che ha partecipato alla ricerca, ha affermato che si è “sostanzialmente messo mano al meccanismo di regolazione delle cellule del sangue”. Si è andati così a coprire una delle lacune più importanti negli studi. Cesare Peschle, anch’esso tra i partecipanti alla ricerca, ha spiegato con un paragone estremamente efficace che “è come se si fosse scoperto il freno a mano delle cellule del sangue”. Inoltre secondo il pensiero di Peschle aver isolato le cellule staminali aprirà enormi prospettive in campo clinico, ed in particolare dei trapianti, consentendo, attraverso la possibilità di avere in provetta cellule staminali non contaminate, di combattere in maniera molto più efficace proprio i tumori. Si tratta, in sostanza di disporre di un arma molto meno invasiva di quelle attuali che riesca a colpire solo le cellule malate e non altre. Tutto ciò potrà essere realizzato secondo i partecipanti al convegno proprio dalla riproduzione di cellule staminali non contaminate. Scop-Tach Claudio Baglioni: un tour italiano, un viaggio dentro l'uomo Il viaggio sarà al centro della tournee che il cantautore italiano Claudoio Baglioni farà in giro per la penisola.Il viaggio più importante che il cantante ha intrapreso e che spera molti intraprendono ritiene debba essere quello che ogniuno fa dentro di sé alla ricerca di quello che si nasconde in quello che lui definisce il <<doppiofondo dell’anima>>. Viaggi che ciascuno fa per sé o dentro di sé - alla ricerca di ciò che si nasconde nel doppiofondo poco frequentato dell’anima - e viaggi che pochi compiono per tutti, nel tentativo di spingere appena un po’ più in là la linea di confine di questa nostra casa che orbita nell’immenso nulla lentigginoso che ci avvolge, superare le frontiere che conosciamo e trovare nuove terre da esplorare e nuovi oceani da attraversare”. Chi capitasse sul sito ufficiale dedicato a Claudio Baglioni (i fans lo sanno già, comunque l’indirizzo è www.baglioni.it) non avrebbe più alcun dubbio: quel “Viaggiatore sulla coda del tempo” è l’uomo, e l’ultimo album dell’artista romano non è che la più recente tappa di un lungo percorso di maturazione non solo professionale ma anche (soprattutto) umana. Da “Questo piccolo grande amore” ad oggi il ragazzo di borgata s’è fatto uomo, e giunto alla meta della cinquantina ha smesso definitivamente di cantare l’amore romantico nei termini di un ventenne, alla ricerca di risposte più profonde sul chi siamo e, soprattutto, dove ci porterà il nostro “viag- gio”. “Viaggiatore sulla coda del tempo”, che adesso è anche il nome di una tournee su e giù per l’Italia, è una domanda sul significato di questo viaggiare, il capitolo finale di una trilogia ideale che lega “Oltre” (il ritorno alle origini, alle radici, un disco con lo sguardo rivolto al passato) e “Io sono qui” a questo ultimo album che guarda avanti, cercando di capire chi siamo davvero.La carovana de “Il viaggio” ha vissuto un’anteprima nella notte di Capodanno in piazza San Pietro, ed ora attraversa una ventina tra le principali città italiane. La prima tappa è stata Firenze, lo scorso 15 marzo, poi Modena, Milano, Verona, Treviso, Bologna, Brescia, Trieste, Torino, Caserta, R.Calabria, Acireale, Palermo. A Bari Baglioni è giunto ieri, poi proseguirà per Ancona, Pesaro, Forlì, Perugia, Roma e infine Genova. Proprio ieri, 16 maggio, il cantautore ha festeggiato il suo 49° compleanno. La sua storia professionale inizia nel 1966, in un teatro periferico di varietà, per una paga di 1.000 lire. Nel ‘68 compone le sue prime canzoni, tra cui la celebre “Signora Lia” , e nel ‘70 partecipa al Disco per l’Estate con “Una Favola Blu”, il suo primo 45 giri. Il primo album, “Claudio Baglioni”, è dello stesso anno, seguito dopo 12 mesi da “Un Cantastorie dei giorni nostri”. “Questo Piccolo Grande Amore”, l’abum della consacrazione, è del ‘72. E’ un momento d’oro, ogni anno un nuovo album che puntualmene scala le classifiche italiane, spagnole, francesi e sudamericane: “Gira che ti rigira amore bello”, poi “E Tu...”, “Sabato Pomeriggio”, “Solo”, “E Tu Come Stai”. Nel 1981 esce “Strada Facendo”. L’anno successivo parte il tour “Alé-oo”: due concerti speciali all’Arsenale di Venezia, su una piattaforma galleggiante, e a Roma in Piazza di Siena, con 150.000 persone. Nel 1985 arriva un riconoscimento per la Canzone del Secolo, assegnato dal pubblico italiano a “Questo Piccolo Grande Amore”. Esce “La vita è adesso”. Il 1986 è l’anno di “Assolo”, triplo album live, che vende più di un milione di copie. Dopo due anni di lavorazione, esce “Oltre”, dodicesimo album, raccolta di 20 canzoni con ospiti: Pino Daniele, Paco De Lucia, Steve Ferrone, Richard Galliano, Paolo Gianolio, Mia Martini, Manu Katchè, Tony Levin, Oreste Lionello, Didier Lockwood, Youssou N’Dour, Phil Palmer, Danilo Rea, David Sancious. “Io sono qui” esece nel ‘95 e totalizza nel primo week-end di vendita 300.000 copie. Il sei giugno, allo Stadio Olimpico di Roma, per la prima volta concesso per intero, Baglioni presenta “Da me a te”, , poi il tour degli stadi: una serie di piccoli eventi, incontri, sorprese, manifestazioni, apparizioni, musica e parole, uno dei più grandi avvenimenti musicali dell’ultimo decennio. Esce il triplo album dal vivo “A-Live”. E siamo al ‘99, l’anno di “Viaggiatore sulla coda del tempo” Gabriele Marano UNIVERSO SICILIA GIUGNO 2000 A dicembre la prima conferenza italiani nel mondo A dicembre si terrà a Roma la prima Conferenza degli italiani nel mondo. Con il via libera definitivo del Senato, il Parlamento ha infatti approvato il ddl per l’organizzazione di questa storica riunione a cui parteciperanno i rappresentanti delle comunità degli italiani all’estero, delle loro espressioni associative, del Cgie, delle forze politiche e sindacali e delle Regioni. L’obiettivo è di dibattere i problemi e individuare le vie per rendere i connazionali all’estero sempre più partecipi della vita del Paese. Vi saranno anche personalità italiane o di origine italiane che hanno conquistato posizioni di rilievo nei vari settori delle società dei Paesi che li accolgono. La Conferenza sarà preceduta da cinque preconferenze continentali (Europa, America latina, America settentrionale, Australia, Africa). Il fatto che si tenga in dicembre, ha commentato il sottosegretario agli Esteri Franco Danieli, “costituirà sicuramente un forte impegno per le forze politiche anche nella prospettiva di approvare finalmente per quella data la riforma relativa all’esercizio del voto per i nostri connazionali all’estero”. Per questo ha annunciato che chiederà un incontro ai capigruppo del Senato per la rapida calendarizzazione del dibattito sulle modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzione”. “Da parte del governo - ha aggiunto il sottosegretario - si intende non solo confermare l’attenzione e l’impegno nei confronti dei connazionali ma anche e soprattutto valorizzare questa presenza, che ha per l’Italia enormi potenzialità in termini economici, culturali e politici”. “Nonostante l’atteggiamento ostruzionistico che Forza Italia ha tenuto nelle commissioni parlamentari, che ha sottratto tempo prezioso alle fasi preparatorie della Conferenza, la maggioranza è riuscita ad approvare questo importante provvedimento” è il commento della senatrice Franca D’Alessandro Prisco. “Ciò dimostra, ancora una volta - aggiunge la senatrice dei Ds il nostro interesse per le iniziative rivolte agli italiani nel mondo, in un’ottica moderna e consapevole della globalizzazione. Lo sforzo ora sarà quello di recuperare il tempo perduto e fare di questa preziosa occasione un momento di confronto e di dialogo con i nostri connazionali all’estero. Mi auguro che la conferenza non diventi per nessuno il luogo di manovre preelettorali”. “Confido che la Conferenza non si limiti ad un appuntamento formale, ma consenta di discutere in profondità dei problemi reali e dei rappresentanti nuovi e veri degli italiani all’estero. L’impegno dei senatori Ds-L’Ulivo e mio personale non verrà certo meno, anche nella fase di preparazione e di svolgimento della Conferenza” conclude D’Alessandro Prisco. E dal Forum per gli italiani nel mondo Norberto Lombardi commenta: “E’ necessario che la 1° Conferenza degli Italiani nel Mondo non si limiti ad una passerella di saluti ed appelli portati da personalità più o meno note, ma consenta l’affioramento dei problemi reali e dei rappresentanti nuovi e veri degli italiani all’estero. Saranno decisive, dunque, le conferenze continentali e quelle di paese e di circoscrizione, che, al di là delle indicazioni formali della legge, ne debbono essere la necessaria premessa”. “L’atteggiamento ostruzionistico che Forza Italia ha tenuto nelle commissioni parlamentari, se non è riuscito a impedire l’approvazione della legge, ha levato tempo prezioso ad una seria preparazione della Conferenza, rendendo concreto il rischio di una sua riduzione qualitativa. Da oggi, l’impegno di tutti deve essere quello di recuperare il tempo perduto e di fare in modo che, di fatto, non ci rassegni ad un basso profilo. Questa preziosa occasione di confronto e di dialogo con i nostri connazionali all’estero - conclude Lombardi - non diventi per nessuno il pretesto di giochi politici strumentali, sempre pronti a scattare nei periodi preelettorali, che nulla hanno a vedere con l’attenzione che è loro dovuta e con gli interessi generali del paese”. U.S. 3 UN LIBRO SU ADRANO DEL PROFESSORE SCALISI Un libro bello, buono, utile, questo del professore Pietro Scalisi (Adrano - IL TERRITORIO): bello, perché scritto bene, con proprietà di linguaggio, con precisione di termini, chiaro, senza astruserie e senza enfasi, percorso da un forte calore umano, da una passione civile e da un intenso sentimento sociale che ne fanno uno strumento insieme di informazione e di formazione. Buono, perché mirato ad ottenere effetti costruttivi, ad essere utile, a rendere un servizio alla comunità, ai concittadini, offrendo un’ immagine, la più compiuta ed esauriente, del proprio Paese, ricca di riferimenti storici, di descrizioni paesaggistiche e con una esauriente ricostruzione dell’aspetto urbanistico ed edilizio come si è evoluto nei tempi e come è oggi. Non ci fa velo l’amicizia che ci lega all’autore, conosciuto da molti anni, a lungo insegnante nella scuola da noi diretta, se diciamo che il libro è utile, serve l’utente, risponde a un bisogno, alla domanda sociale di avere a portata di mano una sorta di vademecum, una guida, un prontuario che ha le risposte sicure per conoscere il proprio Paese, la terra dove siamo nati, che ci ha nutrito, dove sono le radici che si addentrano nel profondo, superano i tempi e si perdono nel remoto passato. Terra che è fatta di paesaggio naturale e di opere degli uomini, intrisa del sudore e del sangue di mille generazioni, amata e violata, col bel volto spesso deturpato dalla insensibilità, dalla mancanza di rispetto, per il conseguimento di un egoistico bisogno personale che va a detrimento dei molti. Adrano ha una posizione geografica privilegiata, alla falde del maestoso ETNA, una delle meraviglie del mondo, poggiato su una rupe protesa verso la valle del Simeto, immensa, una conca sterminata ricca di alberi, di acque, di campagne curate con fatiche che risalgono a secoli e a millenni, con le piccole terrazze sostenute da muri a secco, in pietra lavica, che testimoniano immani sofferenze dell’uomo, la lotta con la natura per conquistarla e sottoporla ai propri voleri. C’è nel libro un paesaggio intatto e rispettato e quello più vasto, violentato, cementificato, deformato e sfregiato nel suo volto genuino. Conoscere il proprio Paese, dice il professore Scalisi, per amarlo, per rivalutarlo, per non ricadere negli errori che uomini dissennati hanno voluto e permesso, con l’abusivismo edilizio, le costruzioni poste a caso, senza ordine né regole, questo Paese celebrato nelle immagini che ancora ne conservano l’umile e affascinante volto originario delle stradi- Associazione Siciliana Produttori Olivicoli È l’Associazione capace di assicurare la necessaria assistenza per una: — corretta coltivazione olivicola; — buona conoscenza delle tecniche di produzione dell’olio; — professionalità per la conservazione dell’olio prodotto; — migliore resa nella commercializzazione dei prodotti olivicoli. Per tutto questo l’ASPO conta una capillare rete di uffici sempre a disposizione dei produttori. Per informazioni rivolgersi all’ASPO - Piazza Mercato 72 - 95031 ADRANO ne, dei vicoli, dei cortili, dei luoghi chiusi senza via di uscita, dove dalle umili abitazioni, spesso tuguri, si riversava la vita, l’esistere, come coralità di incontri. Il volume è impreziosito da quattro suggestivi itinerari riguardanti i settori, nord-ovest, sud, sud-est, est, ovest, sud-ovest; cominciando da un percorso magico e affascinante lungo il corso del fiume Simeto, di quello che resta e di quello che ormai è un ricordo di un passato irreversibile. Di straordinario interesse e di utile informazione le 30 pagine dediL'elmo calcidese proveniente dalla necropoli Manganelli. cate all’area del (Adrano Museo Archeologico). parco dell’Etna, della mitica Montagna che si prono con un rilievo e una risonanza oggi non tende fino al paese con i suoi fianchi urbapiù possibile altrove; e il cielo davvero semnizzati e antropizzati fino ad elevate altitubrava molto più vicino. La luna, come il sole dini e la parte alta incontaminata, fulgente al mattino, da dietro la montagna, tardava a di un fascino potente con le ruvide lave e le farsi vedere; quando si manifestò era già sterminate foreste di pino laricio e altre buio, ed era splendida e luminosa come varietà, i sentieri, la ricca flora spontanea e non mai. quella dei terreni coltivati dove è dolce pasMiracolo dell’Etna portento della paroseggiare, dove è esaltante il movimento, la, di cui dobbiamo essere grati al nostro l’affacciarsi dai dirupi, insinuarsi nelle grotinimitabile paesaggio e al suo appassionate, esplorate e sempre misteriose. to cantore. Quando parla del parco dell’Etna il prof. Il libro è impreziosito da tredici cartine Scalisi trova in sé una vena di poesia come tematiche e da numerose fotografie quasi a chiusura del libro, la descrizione della tutte provenienti dallo sterminato archivio magia di una serata estiva di plenilunio, tradell’autore, di oltre 10000 diapositive. scorsa nel rifugio di Monte Palestra sull’EtPasqualino Sangiorgio na. Qui l’autore offre al lettore, come deliziosa gemma, uno squarcio di autentica liriPer maggiori informazioni è possibile consultare cità. Sentiamolo: l’aria, come è comune a il sito internet www.cedss.it/adrano, quelle altezze, era tersa, trasparentissima, capitolo culture e tradizioni. incorrotta da luci e suoni naturali. E proprio perciò suoni e rumori naturali si percepiva- Il disegno è valido strumento non di secondaria importanza storico- artistica Adrano - Erroneamente sono poco giudicati e apprezzati copie e disegni di capolavori artistici, di paesaggi naturalistici e di tradizionali usi e costumi. Riprodurre, per esempio, le sculture dell’antica Grecia fu un merito apprezzabile in età romana, la quale ha salvato per noi posteri capolavori statuari non più esistenti. Citiamo per averne un’idea, “IL DORIFORO” (Museo Nazionale di Napoli) Un altro valido esempio lo riscontriamo, non soltanto nelle “Gipsoteche”, ma anche nella statua del “LAOCOONTE”, che è una scultura, probabilmente “michelangiolescha”, da potersi definire addirittura un capolavoro originale d’età ellenistica e non una copia d’età rinascimentale. Le riproduzioni, quindi, aiutano il cultore dell’arte d’ogni età a capire e studiare un originale (come “il DISCOBOLO”) andato perduto nel passato con l’accaval- larsi dei secoli e delle civiltà. Dal secolo XV in poi si è, al posto della riproduzione scultorea, consolidato invece il “Disegno”, il quale va studiato nella duplice funzione “creatrice e riproduttrice”. Esso, nella prima fase, precede ed è fonte creatrice di una pittura, di una scultura e di una architettura: tale tesi è riscontrabilissima nei disegni di Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Brunelleschi e Canova. Quale documento riproduttore, invece, illustre e testimonia un monumento, quasi totalmente o parzialmente scomparso, quali i meravigliosi disegni di Pinelli, Vanvitelli, Houel, Didiere, Goethe più di tutti. Il disegno, pertanto, è valida fonte creatrice, (come dimostrano gli “studi Leonardeschi) di monumenti scultorei e pittorici, ma anche perpetuatrice di essi, testimone anzi di un’opera geniale ed unica, però scomparsa; esso quindi è da paragonarsi alle “copie” di quegli uomini che, specialmente in età romana, hanno “ricreato” i capolavori di età greca e d ellenistico- romana. Così pure per Adranon, Hadranum, Adernione e Adernò: non pochi sono i disegni, che sono riportati nei testi storici di Giovanni Sangiorgio-Mazza e di Salvatore Petronio-Russo, oppure da Jean Houel e che riproducono non soltanto architetture scomparse o manomesse (Ponte dei Saraceni, Castello Normanno - Chiesa e Monastero di S. Lucia), ma anche e con esattezza paesaggi, ambienti, vicende e tradizioni popolari e religiose (come il ritrovamento del cadavere di San Nicolò Politi, chiesa e statua di S. Domenica sul Simeto, Epigrafe del Cippo Sanfilippo, la costruzione dell’acquedotto Biscari, le Terme Romane, le Mura Urbiche Adranitane, l’abbigliamento delle Adornesi durante i Pubblici Riti Popolari) Saro Franco 4 GIUGNO 2000 UNIVERSO SICILIA Legge elettorale: Berlusconi cambia idea sul proporzionale corretto Il centro-sinistra sposa il sistema tedesco Legge elettorale: a che punto siamo? Il “mito” del modello tedesco, rilanciato in occasione dei referendum da un vasto schieramento che univa Berlusconi e Bertinotti, è destinato al tramonto? E’ proprio il leader dell’opposizione, infatti, che sembra oggi relegarlo nel dimenticatoio; dopo essersi accorto con sconcerto che, secondo le simulazioni, con quel sistema elettorale il centrodestra rischierebbe la sconfitta, Berlusconi non si dimostra più tanto convinto del sistema propugnato con entusiasmo nel corso della campagna referendaria. Sarà per questo che, al contrario, la maggioranza, Ds in testa, pare al contrario intenzionata ad abbandonare gli ultimi indugi e abbracciare ufficialmente il modello proporzionale con sbarramento. Ma per ora solo Maccanico lo dichiara apertamente. In commissione Affari Costituzionali del Senato, il presidente Villone (Ds) ha avviato un confronto su sei questioni, che non includono il modello tedesco. Finora tutti gli interventi, da Fisichella (An) a Manzella (Ds), hanno evidenziato invece la difficoltà di modificare il numero dei collegi esistenti (che invece imporrebbe il modello teutonico), sia pure avanzando soluzioni diverse. Ma una convergenza politica non si intravede neanche. L’unico a spezzare chiaramente una lancia in favore di un modello tedesco corretto, è stato il ministro per le Riforme. Ma tanto è isolata la sua voce che il coordinatore di Fi, Claudio Scajola, si chiede a nome di chi parli il ministro e torna a chiedere una posizione della maggioranza e la modifica della par condicio. E così Berlusconi ha buon gioco a dire e ripetere che probabilmente si andrà a votare con il vecchio sistema, il “Mattarellum”, ributtando peraltro sulle spalle della maggioranza la responsabilità di non fare una proposta e quindi di non volere la riforma, e comunque vincolandola all’abrogazione delle regole della par condicio. Ma se Berlusconi sembra essersi accorto che la legge attuale gli conviene, allo stesso modo il centrosinistra è consapevole che col “Mattarellum” è destinato a perdere in tutti i collegi del Nord. E chi ci rimette di più è la Quercia di Veltroni, che invece, col proporzionale (tedesco o altro), anche nelle regioni settentrionali riuscirebbe a portare a casa dei seggi. Dalla settimana prossima un comitato ristretto potrebbe cominciare a costruire il testo base della nuova legge, sempre con l’idea di trovare una prima intesa entro giugno. E a fine mese di legge elettorale si parlerà a Frascati, al seminario della fondazione Italianieuropei guidata da D’Alema. L'On. Silvio Berlusconi Il convegno su riforme e riformismo si terrà a Frascati dal 30 giugno all’1° luglio. La lettera inviata da D’Alema a leader politici, intellettuali e personalità dell’ economia e delle istituzioni, chiede un impegno per iniziare un vero e proprio “percorso seminariale” sul riformismo che comincerà con la due giorni di studio a Frascati e proseguirà con altri appuntamenti fino a dicembre. L’intenzione è quella di avviare una analisi sui mutamenti della società italiana, su ciò che il riformismo nel nostro Paese ha realizzato e sui “nodi irrisolti”, le “resistenze” al cambiamento. L’obiettivo finale della stagione seminariale di impronta dalemiana è la realizzazione di una “Proposta per il futuro del NIENTE CHIUSURA DEI CORSI DI LINGUA ITALIANA IN GERMANIA Sembra rientrare la crisi dei corsi di lingua italiana in Germania. Il blocco paventato dagli Enti gestori è stato infatti revocato dopo l’accordo raggiunto con il Mae. “Più che un nuovo atto di fiducia, è stata probabilmente la volontà di non compromettere l’anno scolastico dei ragazzi, a poche settimane dalla chiusura, l’elemento determinante della svolta - scrive Tobia Bassanelli Enti e Amministrazione prendono tempo, evitando il grave e cinico compito di far pagare errori d’altri a chi non c’entra, agli alunni, proprio nel delicato periodo dello sprint finale, quello spesso più determinante ai fini delle valutazioni in pagella e del successo scolastico”. Ricapitoliamo la vicenda. Il 5 maggio a Francoforte gli Enti gestori si riuniscono e decidono di sospendere, a partire dal 22 maggio, tutti i corsi di italiano e gli interventi parascolastici finanziati con il cap. 3153 del Ministero degli Esteri. Lamentando i ritardi nell’erogazione degli anticipi per il 2000 e dei saldi per il ‘99 gli Enti chiedono, in un lungo documento, di sapere “quali e quanti servizi/sostegno vuol garantire lo Stato italiano ai propri cittadini all’estero, attraverso quanti mezzi finanziari, attraverso quali procedure di assegnazione ex-ante, in itinero ed expost”. Il 18 maggio la schiarita, e l’accordo raggiunto dagli Enti a Berlino con i rappresentanti del Ministero degli Esteri e dell’Ambasciata. “I corsi di italiano e gli altri interventi scolastici di sostegno sono quindi per ora salvi. Ma che succederà dopo le ferie?” si chiede Bassanelli, secondo il quale “Tutto sembra dipendere dallo Stato italiano, dalla sua capacitá di rispettere gli impegni presi a Berlino con A ra n c i a Ro s s a di Sicilia Un prodotto ineguagliabile sulle mense di tutta Europa Il disciplinare di produzione dell’Arancia Rossa di Sicilia ha classificato all’art. 3 le aree geografiche protette per ottenere un prodotto di ineguagliabile qualità capace di onorare le mense di tutto il mondo. L’art. 3 del disciplinare recita cosi: “ La zona di produzione del’”Arancia Rossa di Sicilia” comprende il territorio idoneo della Sicilia Orientale per la coltivazione dell’Arancia ed e così individuato: Provincia di Catania - Territorio delimitato in apposita cartografia 1:25.000 dei seguenti Comuni: Catania, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarone, Militello Val di Catania, Mineo, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Paternò, Ramacca, Santa Maria di Licodia, e Scordia. Provincia di Siracusa - Territorio delimitato in apposita cartografia 1:25.000 dei seguenti comuni: Lentini, Francofonte, Carlentini, Buccheri, Melilli, Augusta, Priolo, Siracusa, Floridia, Solarino, Sortino. Provincia di Enna - Territorio delimitato in apposita cartografia 1:25.000 dei comuni: Centuripe, Regalbuto, Catenanuova. care Non fate man ense dalle vostre m a s s o R a i c n a r A ’ l di Sicilia. i Un prodotto udalità q ineguagliabile gli Enti. Due gli impegni immediati: entro l’estate il Mae dovrà saldare i conti di tutte le situazioni pregresse (erogazione degli arretrati); i consoli dovranno cercare di ottenere dagli istituti bancari linee più ampie di credito per gli Enti, al fine di venire incontro ai loro bisogni attuali di liquidità. Ma resta aperto il problema delle disponibilità finanziarie per l’anno in corso. (...) Si sappia allora da subito che il nuovo anno scolastico è a rischio. Sarà molto se riuscirà ad iniziare regolarmente. Sicuramente non potrà coprire il volume di interventi fatti quest’anno. Ne consegue che bisogna subito attivarsi attorno alle tre proposte politiche contenute nell’accordo: il “tavolo di lavoro” fra Ambasciata, Amministrazione, Enti, Cgie-Germania, (un “tavolo di programmazione e di monitoraggio”); l’esame immediato della questione della formazione scolastica all’estero da parte del Comitato di Presidenza del Cgie (si riunisce a fine mese); l’urgente ripresa di “rapporti bilaterali” con i Länder “al fine di individuare ogni possibilità di inserimento dei corsi di lingua e cultura italiana all’interno dei curricoli scolastici della scuola dell’obbligo tedesca e ogni azione che garantisca agli alunni italiani un migliore successo scolastico”. Sarebbe un grave errore ritenere che l’intera questione sia solo di carattere amministrativo. Il vero nodo è politico e va quindi affrontato con strumenti politici”. Intanto il problema viene sollevato anche dagli Enti gestori dei corsi in Australia. In un documento datato 19 maggio, il Centro Didattico di Adelaide, la Filef di Sydney e Adelaide, il Coasit di Sydney, Brisbane e Melbourne, l’Italian-Australian Welfare & Cultural Centre di Perth e l’Italian School Committee di Bundila: “giudicano ingiustificata e lesiva della posizione strategica raggiunta dalla lingua italiana in Australia la forte riduzione dei contributi per il 2000 che non può essere considerata una semplice “limatura” ma un drastico taglio di un quarto dei contributi, esprimono la più ferma condanna per una situazione che rischia di compromettere gli accordi raggiunti e siglati in tutti gli Stati del Commonwealth, con i locali Ministeri della pubblica istruzione, che vedono la lingua italiana paritariamente inserita a livello elementare e medio nelle scuole pubbliche e private degli Stati, valutano negativamente l’impatto che tale riduzione avrà sul futuro dei rapporti bilaterali ItaliaAustralia in relazione agli investimenti linguistico-culturali ed al rafforzamento, anche a livello terziario, della lingua italiana, chiedono di conoscere: 1) l’entità dei tagli e delle riduzioni per l’esercizio 2000 per tutte le aeree geografiche e per singoli enti gestori; 2) i criteri adottati dalla DGIEPM nella operazione di ripartizione dei tagli tra le varie realtà geografiche; 3) le possibilità concrete di reintegrare le quote di riduzione dei singoli enti nell’esercizio 2000; 4) le prospettive per gli esercizi futuri; 5) lo “stato di avanzamento dei lavori” per quanto concerne la revisione dei criteri di assegnazione dei contributi garantendo maggiore equità e trasparenza e le prospettive di contratto triennale tra MAE ed enti gestori. Gli enti gestori chiedono che Governo e Parlamento, insieme agli organismi rappresentativi delle comunità italiane all’estero, si adoperino per garantire il recupero nell’esercizio 2000 dei tagli operati, la reintegrazione del capitolo 3153, la riforma dell’intero settore, la puntualità nel rispetto degli impegni sottoscritti in termini di contributi agli enti gestori, l’inserimento della lingua italiana negli ordinamenti scolastici locali. Gli enti gestori che operano in Australia, infine, impegnano la rete diplomatico-consolare, le direzioni didattiche, i Com.It.Es. e la rappresentanza al Cgie ad una valutazione complessiva sull’impatto dei tagli ed a farsi promotori di un’azione di sensibilizzazione verso le istituzioni italiane”. S.U. Medicina: L'attività sportiva riduce i rischi di cancro alla mammella Le donne hanno un arma in più per combattere il cancro alla mammella: si chiama sport. Secondo una nuova ricerca, la prima di questo genere condotta in Olanda, fare sport può ridurre del 30% il rischio di sviluppare il cancro al seno rispetto a chi non lo pratica. L’indagine, svolta integralmente da un’equipe olandese, è basata sullo studio dello stile di vita di 918 donne in età compresa tra i 20 e i 54 anni, affette da cancro al seno, ed uno stesso numero di donne sane. Secondo i ricercatori dell’Istituto Olandese del Cancro e dell’Ospedale Antoni van Leeuwenhoek gli effetti positivi della pratica sportiva sono sempre più importanti, assumendo un ruolo ancora più decisivo man mano che la donna diventa più magra. Tra l’altro gli studiosi sottolineano il fatto che non c’è assolutamente differenza rispetto all’età alla quale si comincia a praticare sport, l’importante è iniziare. In sostanza il risultato di questa ricerca va a rafforzare ciò che era emerso in altri studi, rispetto agli effetti positivi del moto nella prevenzione dei tumori al seno, invitando tutti ad intraprendere uno stile di vita diverso. A.C. UNIVERSO SICILIA GIUGNO 2000 5 Ricordato Falcone nell’anniversario della sua morte La lotta alla mafia non deve abbassare la guardia, la legalità deve trovare sempre maggiore diffusione: sono i messaggi ribaditi il 23 maggio a Palermo, durante le cerimonie dell’ottavo anniversario della strage di Capaci, nella quale Cosa Nostra nel 1992 uccise Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre dei poliziotti che li scortavano, Rocco Di Cillo, Antonio Montinari e Vito Schifani. All’incontro, promosso dalla Fondazione intitolata a Giovanni Falcone e alla moglie, erano presenti il Presidente del Senato Nicola Mancino e i ministri della Giustizia Piero Fassino e dell’ Interno Enzo Bianco, e numerosi altri esponenti delle istituzioni come il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Un’altra manifestazione, sempre con lo slogan “Per non dimenticare”, fatto seguire alla strage di Capaci come a quella del 19 luglio successivo in via D’Amelio a Palermo (vittime il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e cinque poliziotti della scorta), si è svolta a Corleone IL DECRETO PULISCE LISTE NON “AIUTA” I REFERENDUM Il decreto “pulisci liste” non è servito ai referendum, condannati alla sconfitta dalla cronica mancanza del quorum; in compenso è stato un argomento di acceso dibattito nel mondo dell’emigrazione. Prima donna, manco a dirlo, la “solita” Sofia Loren, che invitata dal quotidiano “La Stampa” a commentare la vicenda della sua cancellazione dagli elenchi elettorali di Pozzuoli, ha risposto invitando a superare le polemiche e ad andare a votare. La Loren si meraviglia di “quanto e come i giornali italiani si siano mossi sull’argomento”, aggiunge che “le si vuole appioppare ad ogni costo la cancellazione dalle liste come un provvedimento punitivo. “Al contrario - dice la Loren era un atto dovuto, ma da molti anni, da quando, cioè, nel 1967 assunsi automaticamente la cittadinanza francese sposandomi con Carlo Ponti che aveva potuto ottenere il divorzio dal suo precedente matrimonio in quanto cittadino francese. Tutto qui dice la Loren - i commenti e gli svolazzi sono bla bla bla di chi ha voglia di farli. Ovviamente non mi sono mai sentita respinta dall’Italia e sempre e dovunque ho messo in prima linea la mia italianità, e, prima ancora la mia napoletanità”. Ad ogni buon conto, il senatore diessino Felice Besostri, relatore del disegno di legge in questione, ha lanciato un appello alla diva che si può estendere a tutti gli italiani “depennati”: “Sofia Loren, se vuole votare o ricevere il certificato elettorale per le prossime elezioni, può fare una cosa semplicissima: basta che scriva al comune di Pozzuoli comunicando semplicemente l’indirizzo del suo luogo di residenza o, meglio ancora, sarebbe una gioia per noi tutti se si presentasse il 21 maggio per votare ai referendum. Non c’è proprio alcuno scandalo anzi questa legge dimostra che consente di poter far emergere un problema che altrimenti sarebbe rimasto nascosto a noi tutti. Chi sapeva che Sofia Loren si era resa irreperibile per le liste elettorali? Spero che gli italiani emigrati emozionati e commossi dalla vicenda della Sofia nazionale, si chiedano “ma abbiamo comunicato il nostro indirizzo al Comune?”” Non la vede così “semplice” il dirigente di “Azzurri nel Mondo” Gianfranco Formaggio: “Il recente “ordine” nella pulitura delle liste Aire sta trasformandosi in un gioco già visto, il solito, quello di tirare acqua al proprio mulino senza rispetto dei diritti (sacrosanti) dei cittadini - scrive in una nota Formaggio - Intendiamoci è giusto togliere da queste liste i morti ma le domande sono due: se si sa che uno è morto perché non lo si è già fatto prima? E perché e come giudicare se uno è “disperso” o il suo domicilio è sconosciuto? Il caso della cancellazione di Sophia Loren è emblematico. Non ci si venga a dire che la “Regina di Pozzuoli” è morta o che non si sa dove abita. Toglierle un diritto sancito dalla Costituzione è democrazia o forse vogliamo punirla per non aver votato? La realtà è che i signori delle sinistre che governano il paese a loro piacimento Stanno preparandosi il terreno nel caso il diritto dell’esercizio del voto per gli italiani all’estero venisse finalmente riconosciuto. Sapendo che perderemo il ragionamento è: diamogli il voto, tanto poi non li facciamo votare cancellandoli. Semplice e lineare. Le sinistre dicono: non hai votato? Ed io ti punisco cancellandoti. Questo avviene con buona pace degli Uffici dell’Aire, che tutti sanno sono un fulmine in fatto di precisione e delle Poste italiane che pure loro qualche problema lo hanno..! E che dire di alcune poste estere? Siamo seri, smettiamola di fare solo propaganda. Non cambiate le carte in tavola come sta avvenendo con gli art. 56 e 57. Invece di fare solo demagogia riconosciamo una volta per tutte il diritto all’esercizio di voto e ripuliamo le liste ma non cancellando anche chi questo diritto lo può esercitare perché, andando di questo passo, potremmo addirittura arrivare anche a cancellare chi, risiedendo in Italia, non ha votato. Il tutto con buona pace della democrazia. Meditino gli italiani all’estero su questi fatti. La loro cancellazione fa parte di un piano prestabilito”. C.V. organizzata dall’ associazione “Libera”, fra gli altri con Gian Carlo Caselli e don Luigi Ciotti. Corleone è divenuto il simbolo della volontà riscatto, proprio lì dove sono nati boss come Totò Riina, Bernardo Provenzano, Luciano Liggio, Leoluca Bagarella. Un allarme è stato lanciato dal presidente del Senato Mancino: “La politica è un po’ debole e conseguentemente è debole anche l’impegno contro la mafia, però le forze dell’ordine e la magistratura fanno la loro parte. Calo di tensione e debolezza della politica stanno sempre insieme”. E Fassino ha ricordato che “In questi otto anni, il tempo ha trasformato il dolore lacerante in una cicatrice permanente. L’ azione di Giovanni Falcone, nella individuazione della internazionalità del fenomeno mafioso, ha offerto un contributo della Giovanni Falcone. massima importanza”. Il guardasigilli ha osservato che “combattere la mafia significa non abbassare la guardia” e ha sot- tolineato che “come ministro della Giustizia e rappresentante del governo ribadisco il nostro impegno a fianco di quanti in Sicilia si battono contro la criminalità organizzata in uno sforzo che non può essere concepito solo come emergenza”. A giudizio di Fassino, questo sforzo “richiede un impegno continuo e quotidiano perchè non si riduca mai l’attenzione sul fenomeno mafioso e non si induca in chi combatte la mafia un sentimento di solitudine”. Anche il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha partecipato alla commemorazione con un messaggio indirizzato a Maria Falcone, sorella del giudice ucciso e presidente della fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”: “Sono trascorsi otto anni dalla strage di Capaci, ma il ricordo del sacrificio di Giovanni e Francesca Falcone e delle vittime della scorta è sempre vivo nella coscienza dei cittadini onesti e coraggiosi - ha scritto Ciampi Anche quest’anno la Fondazione ha deciso di onorare la memoria dei caduti facendosi promotrice di una manifestazione di elevato livello culturale, dedicata all’analisi e all’approfondimento dell’attività svolta dal Procuratore Generale presso il Tribunale penale internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia e nel Rwanda. L’incontro, inoltre, è per sè stesso una prova di grande sensibilità verso i temi della giustizia senza confini, per la quale le Nazioni Unite hanno dato vita a Roma nel luglio 1998 alla Corte criminale penale internazionale. A tutti i partecipanti all’incontro e a lei, gentile professoressa, il mio apprezzamento per l’iniziativa assunta, con i più fervidi e solidali auguri di buon lavoro”. A. Romano INFERTILITÀ: NUOVO SPAZIO LA COMBATTERÀ ESPOSITIVO PER L’INGEGNERIA PRODOTTI BIOTECNOLOGICA SICILIANI A PARIGI La strada della lotta all’infertilità femminile porta dai conventi alle industrie biotecnologiche: mentre finora l’ormone dell’infertilità veniva “raccolto” dall’urina delle suore, infatti, oggi l’ormone viene riprodotto attraverso un piccolo criceto da laboratorio. Un tempo le monache in menopausa “offirvano” alla ricerca l’ormone Fsh e Lh, mentre l’altro ormone Hcg veniva prelevato da donne incinte. Oggi nei laboratori si manipolano le cellule dei criceti, nelle quali viene introdotto un pezzetto del dna umano che, attraverso un processo di ingegneria biotecnologica, viene così riprodotto in grande quantità e con la massima purezza. La novità è stata presentata a Ginevra dalla Serono, l’azienda leader per la produzione di farmaci biotecnologici per la sterilità e per altre patologie come la sclerosi multipla. La proteina viene prodotta grazie a bio-reattori e processi di purificazione fino ad ottenere un ormone “ricombinante” senza le variazioni che un ormone naturale subisce. “Purezza, qualità, e ripetitività del prodotto sono le caratteristiche dell’ormone ricombinante”, ha sottolineato Gian Battista Bozzato ricercatore cellulare dell’azienda farmaceutica italiana. L’ormone biotec non contiene infatti virus, ha standard qualitativi ottimi e rende sicura ed efficace la cura contro l’infertilità. Tarcisio Espace-Sicilia o “Maison de Sicile”: si chiamerà così la “vetrina” che la Regione Siciliana aprirà entro l’anno a Parigi per esporre e promuovere prodotti, eventi, manifestazioni culturali e, quindi... la Sicilia. Lo ha annunciato al Theatre des Italiens sugli Champ Elysees il presidente della Regione Siciliana, Angelo Capodicasa, durante la manifestazione “La giornata per la Sicilia”, conclusa con una lettura di brani di Luigi Pirandello eseguita dal noto attore francese Marcel Marechal. All’evento erano presenti, Claudia Cardinale, Giorgio Albertazzi, Gioacchino Lanza Tomasi e l’ambasciatore italiano Federico Di Roberto. Il progetto, in fase di studio avanzato, prevede il coinvolgi- mento dei più qualificati operatori privati siciliani fino all’autofinanziamento degli spazi espositivi. La Regione e gli altri soggetti pubblici utilizzeranno gli spazi promozionali e culturali secondo un programma che avrà inizio l’anno prossimo, puntando sulla predilezione per la Sicilia, la cui immagine viene tenuta in Francia ben distinta da quella del resto d’Italia. Capodicasa ha ricordato che la Sicilia si sta riposizionando nel contesto internazionale, con l’apertura dell’Ufficio di Bruxelles che dà già i primi frutti e con l’ adesione alle forme associative tra regioni, tra cui Imedoc, l’aggregazione tra le grandi isole Mediterranee volta a tutelare e valorizzare l’”insularità” A.O. Associazione Regionalle Sicilgrano - Catania 95124 - CATANIA Piazza S. Maria di Gesù n. 3 Uffici zonali sono aperti a: — Maniace — Bronte — Grammichele — Raddusa — Castel di Iudica — San Cono Tutte le sedi di cui sopra sono ubicate presso le sedi comunali dell’A.I.C. Per una puntuale assistenza tecnica in grado di garantire uno sviluppo adeguato alle nuove tecniche di produzione rivolgetevi all Associazione Regionale Sicilgrano. 6 GIUGNO 2000 UNIVERSO SICILIA Franco Narducci a Berna LA SALUTE COME PASSO VERSO LA PIENA INTEGRAZIONE L’integrazione passa anche attraverso l’ambulatorio di un medico: di salute e prevenzione tra le comunità di immigrati in Svizzera, con particolare riferimento agli italiani, si è parlato a Berna nel corso di un convegno. A fare il punto della situazione è il Segretario generale del Cgie, Franco Narducci. L’auditorium Ettore Rossi dell’Inselspital di Berna ha ospitato sabato scorso (20 maggio, ndr) il folto pubblico intervenuto al convegno “Storie di ordinaria prevenzione”, organizzato dal Progetto Migrazione e Salute, un programma di prevenzione nazionale promosso dall’Ufficio federale della sanità pubblica e avente come destinataria la popolazione straniera residente in Svizzera. Il Progetto Migrazione affonda le radici nella dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed agisce parallelamente alle campagne di prevenzione rivolte alla popolazione svizzera. Ma con quali obiettivi? Il programma si pone sostanzialmente l’obiettivo di realizzare la parità delle opportunità per la popolazione migrante nel sistema sanitario, partendo da due punti principali: - da un lato rendere possibile l’accesso della popolazione migrante sia presso la totalità dei servizi sanitari e dei centri di consultazione per la prevenzione in materia di HIV-AIDS e della dipendenza, così come attraverso la promozione globale della salute. dall’altro rafforzare la sensibilizzazione degli esperti delle istituzioni operanti in materia socio-sanitaria rispetto alle esigenze e bisogni della popolazione migrante, motivandoli alla regolare presa in carico della popolazione migrante. I riflettori si sono dunque accessi sulla salute e sulla prevenzione dei cittadini migranti, nella fattispecie di quelli italiani, poiché il Progetto Migrazione e Salute si suddivide nel suo interno in vari sottogruppi corrispondenti ai gruppi etnici più numerosi. Ma quale prevenzione? In questi ultimi anni la filosofia che ha ispirato gli interventi indirizzati alla comunità italiana ha dovuto fare i conti con la diffusione delle tossicodipendenze, un fenomeno drammatico scoppiato in modo imprevisto tra le giovani generazioni di italiani, e con il bisogno di prevenzione e di informazione contro l’HIVAIDS, poiché proprio i tossicodipendenti costituiscono un gruppo a rischio su tale versante. I responsabili di Progetto Migrazione e Salute hanno puntato decisamente sulla valorizzazione e sul coinvolgimento dell’associazionismo e delle strutture che esso si è dato per dare maggior peso all’azione di prevenzione e realizzare una rete di solidarietà sul territorio. E in effetti dette strutture giocano oggi un ruolo importante nella mediazione tra istituzioni svizzere e famiglie, tra i gio- vani tossicodipendenti e le famiglie, ma anche a livello terapeutico e di formazione. Con il convegno “Storie di ordinaria prevenzione” si è voluto ricollocare al centro dell’interesse generale il valore della comunità italiana come risorsa senza però perdere di vista il nodo dell’integrazione, sia per gli scompensi prodotti sulla salute, soprattutto psichica, quando l’integrazione stenta ad avanzare, sia per i problemi che ne derivano a livello di accesso alle strutture e ai servizi istituzionali svizzeri. Ma la comunità italiana in Svizzera sta attraversando una delicata fase di transizione. Da una parte il passare del tempo e la fuoriuscita dalle attività lavorative di una vasta fascia di connazionali, in genere della prima generazione, hanno provocato un impoverimento di risorse umane nel tradizionale e articolato tessuto associativo. Dall’altra assistiamo all’indubbio avanzare delle seconde e terze generazioni, ma anche ad una divaricazione fattasi man mano più marcata tra chi nella società svizzera si trova a suo agio e ne coglie le opportunità con relativa facilità, e chi invece non riesce a superare le difficoltà culturali, scolastiche, d’inserimento o di accesso al mercato del lavoro e si perde nei meandri della società finendo con il cadere in quell’area del disagio, aumentato incredibilmente negli ultimi anni. E qui si deve spazzare via un’opinione stereotipata, quella della comunità italiana perfettamente integrata nella società svizzera. Un’immagine non corrispondente alla realtà, soprattutto se si analizzano alcuni indicatori come grado di partecipazione alla vita sociale e politica svizzera, conoscenza della lingua locale, successo scolastico, professione e disoccupazione. Guardando la realtà dal di dentro, inoltre, impressiona la crescita del ricorso all’assistenza sociale e l’aumento del ricorso all’assicurazione invalidità, non solo per le conseguenze di lavori usuranti, ma anche a causa di malattie appartenenti all’area neuropsichica o depressiva, in una fascia di popolazione in cui i lavoratori stranieri sono consistentemente rappresentati. La prevenzione, hanno sottolineato gli esperti, è in fondo l’acquisizione di competenze specifiche che banalmente potremmo definire scontate. Tutti, infatti abbiamo appreso ad organizzarci, a disporre, a prevenire un pericolo, una situazione svantaggiosa. Abbiamo appreso, in definitiva, a chi, a che cosa e come apparteniamo e le agenzie di appartenenza primarie, come scuola e famiglia fanno parte della nostra esistenza. Ma abbiamo bisogno di stabilità e persistenza per fronteggiare i cambiamenti e interagire nel complesso mondo delle rappresentazioni sociali. E soprattutto di dare senso e ruolo alle cose, nel lavoro e nei processi educativi. Provocatoriamente, però, bisogna dire che l’esposizione al rischio stimola l’attivazione delle difese, gli anticorpi dell’immunità. L’esposizione esagerata al rischio ha tuttavia un difetto: diventa pericolosa. Per cui una ordinaria prevenzione vuol dire cercare il punto di equilibrio tra resistenza e sovraesposizione.L’integrazione allora è anche un compito, poiché vuol dire assegnare un significato costruttivo e non regressivo alla Fumo passivo: Allarme esagerato? L’ultima sugli effetti del cosiddetto fumo passivo, cioè quello che è costretto a respirare chi si trova in compagnia di un fumatore, arriva da Londra. Secondo la rivista “British Medical Journal”, infatti, i dati finora diffusi sarebbero stati esagerati, mentre il rischio di contrarre il cancro ai polmoni per questa causa sono minori di quanto è stato detto finora. “I dati diffusi in merito a una maggiore esposizione al rischio di contrarre un cancro ai polmoni assocciato al fumo da tabacco devono essere presi con cautela”, dicono gli autori della ricerca, i professori John Copas e Jiang Qing Shi, dell’univertità inglese di Warwick. Sono stati presi in esame i risultati di 37 studi che indicano un aumento del 24 per cento di rischio di cancro ai polmoni nelle persone esposte al fumo passivo, cioè alle sigarette fumate da altri nello stesso ambiente. I due studiosi hanno rilevato che i risultati sono stati gonfiati dalla cosiddetta “tendenza delle pubblicazioni”. Vale a dire: gli studi che presentano risultati vincolanti hanno maggiori possibilità di essere pubblicati rispetto a quelli li negano. Questo è quanto potrebbe essere accaduto nel caso del fumo passivo, il rischio di cancro ai polmoni e gli studi che hanno scoperto una vaga relazione tra causa (fumo del tabacco) e effetto (cancro nei non fumatori). In conclusione, secondo Copas e Jiang, il rischio di cancro ai polmoni da fumo passivo è approssimativamente del 15 per cento e non del 24 come rilevato dalle ricerche esaminate. Questo non è certo un invito a fumare a cuor leggero: i dati sono comuqnue allarmanti, ed a quelli di natura medica si aggiun- ge ora uno studio demoscopico, che dimostra come il fumo non faccia male solo alla salute ma anche all’amore ed ai rapporti sociali. L’indagine, svolta su un panel di 700 donne, sposate e single, evidenzia come i particolari degli uomini siano determinanti per l’appeal verso l’altro sesso, e come durante un viaggio siano determinanti. La ragione di tanto astio nei confronti dei fumatori risiede nel fastidio che l’uomo con la sigaretta tra le labbra suscita nelle donne. Ben l’86% delle intervistate ha infatti risposto di non amare il fumatore perché ha un’aria troppo da Rambo, mentre il restante 14% ha risposto di rimanere indifferente. La sigaretta è vituperata a tutte le età: le signore più mature, il 42% del campione, ricordano Michey Rourke sempre sporco e con la sigaretta a penzoloni, mentre le ragazze sono infastidite per il 27% da James Dean, al quale la sigaretta donava un’aria troppo spocchiosa. Ciò che sconvolge i sensi femminili è l’olfatto. Per il 31% delle donne intervistate, la puzza del fumo mescolata all’odore della pelle maschile rappresenta un deterrente per qualsiasi approccio; un fallimento è quindi assicurato. Il 22% delle intervistate inorridisce di fronte al celeberrimo calzino bianco, causa scatenante di molte notti “in bianco”. Una delle prime cose ad essere osservate sono le scarpe; nel caso fossero sudicie ben il 28% delle donne è pronto a fuggire a gambe levate. Le unghie delle mani rosicchiate fanno impallidire ben il 20% delle intervistate, pronte a dire no a chiunque abbia questo vizio. Ma il fumo è in testa a questa classifica: davanti a un fumatore ben il 30% delle donne arretra e assicura doppia cultura di cui sono portatori i giovani italiani, dare valore all’esperienza e alla storia che stanno vivendo per affrontare con fiducia le sfide del futuro. Ed è in tal senso che potremmo concludere dicendo “Storie di ordinaria prevenzione, ovvero ... ipotesi per scenari di community care”. N.C. La famiglia Castellini debutta nella Moda-Casa La sigla C&C che sta per Castellini e Castellini diventerà un marchio italiano nel mondo per la moda casa, e dal gennaio 2001 verrà inaugurato un grande show-room a Ferno a pochi chilometri dall’aeroporto milanese di Malpensa. I due cugini Castellini sono noti per aver fatto dell’estero sempre il loro punto di forza. Uno è architetto, noto per aver ideato anche tanti interni del genere intellettual-chic, cioè ricco senza sfarzo l’altro invece è rimasto piu’ in rapporto con la tradizione tessile di famiglia. Tre anni fa i due rami della famiglia Castellini si sono riuniti in un negozio, a via della Spiga a Milano, che presenta una sorta di ‘’alta moda per la casa’’ e che e’ via via diventato un manifesto di un certo stile di vita: dai letti ai lampadari, dai divani agli accessori per il bagno, passando per lenzuola e tovaglie, arrivando a vestaglie, caban, bluse, caffettani, borsette e pantofoline da mettere anche alle feste, i Castellini hanno finito per fare moda globale. Gli stranieri entrano nel negozio, rimangono affascinati, vorrebbero comprare un divano e per ovvii motivi pratici finiscono per acquistare solo una sciarpa. Dopo aver riflettuto su questo, e dopo aver partecipato con successo alle maggiori fiere dell’arredo, i Castellini hanno deciso di lanciare una linea di diffusione, da distribuire in tutto il mondo. Il prodotto sarà un po’ piu’ di serie, conservando però il fascino artigianale e la raffinatezza del disegno e dei materiali: “Nella moda per la casa - spiega Emanuele - si sta attraversando la stessa fase che viveva l’abbigliamento negli anni 70-80. E’ scarsa cioè l’offerta di eleganza raffinata e di alta qualita’ ma di prezzo accessibile”. Da qui sia l’idea del grande show room, con sipari che creano ambienti diversi (“per cercare di valorizzare stili diversi, evitando la omologazione delle case”) sia il progetto di distribuire in un centinaio di punti di vendita nel mondo, privilegiando nella prima fase la Germania, l’Inghilterra (“un mercato molto esperto e quindi stimolante”), la Francia, gli Usa (con base a New York) e forse la Spagna. L’obiettivo è di arrivare, in tre anni, a cento punti vendita con un centinaio di milioni di fatturato ciascuno. Nel cortile di via della Spiga la bandierina ‘C&C’ continuerà comunque a campeggiare per segnalare il negozio-vetrina (dove anche adesso l’offerta è pensata e realizzata per il 90% dai Castellini) che diventerà parte - progettano i cugini - di un vero discorso imprenditoriale. Attilio Pericle UNIVERSO SICILIA GIUGNO 2000 Raggiunto l’accordo sulle pensioni dei lavoratori italiani in Argentina E’ stato trovato l’accordo per risolvere la questione dell’integrazione al trattamento minimo delle pensioni dei lavoratori italiani in Argentina. A seguito dell’impegno assunto dal ministro del Lavoro, Cesare Salvi, nella sua recente visita nel Paese sudamericano, una delegazione dell’Inps si è recata nei giorni scorsi a Buenos Aires. Qui si è realizzata innanzitutto una riunione preliminare tra i rappresentanti dell’Istituto previdenziale italiano ed i membri dei patronati riuniti nel CEPA (Inca Cgil, Ital Uil, Acli e Inas Cisl) presso il Consolato Generale in Buenos Aires convocata dal Dott. Vincenzo Palladino, Console Generale in Buenos Aires, nella quale è stata ampiamente trattata la problematica dei connazionali assistiti dai nostri Patronati e quindi sono cosí emerse delle indicazioni sulle possibili ipotesi di soluzione dei problemi in atto. La delegazione Inps è stata presieduta dal dottor Dario Bosso e composta dal Piera Bergami e Claudio Zaccari; per il CEPA Argentina hanno partecipato il Presidente pro tempore José Tucci (Ital-Uil), Micaela Bracco (Inas-Cisl), Luciano Embrinati (Acli) e M. R. Arona (Inca-Cgil). Nella stessa giornata la delegazione dell Inps, insieme al Cepa ed al Console Generale, ha poi incontrato i dirigenti dell’organismo argentino (ANSES), i quali si sono dimostrati estremamente disponibili a collaborare per risolvere il problema che riguarda attualmente circa 850 connazionali senza l’integrazione all’trattamento minimo. Nella riunione che si è tenuta congiuntamente presso la sede dell’ ANSES, alla presenza del direttore generale dell’organismo argentino, Melchor Posse, e di Clarisa Soriano, Rodolfo Ravioli, Antonio Sales, Dora Fernandez, tra altri e dopo un’ attenta analisi di tre giorni di lavori si sono concretizzati gli accordi specifici tra INPS E ANSES che finalmente pongono in atto il meccanismo per la definitiva soluzione del problema del ripristino dell’ integrazione al trattamento minimo che tanti connazionali stanno aspettando ansiosamente. In cosa consiste questo accordo? Lo spiega lo stesso dottor Bosso, raggiunto telefonicamente da Nove Colonne: “L’Istituto di previdenza italiana fornirà all’Anses dei supporti magnetici - dice il rappresentante dell’Inps - sui quali verrà presa nota dei casi che ci interessano. Qualora i soggetti interessati diventassero titolari di una pensione argentina, in Italia ne saremmo immediatamente informati; nel contempo l’Anses stessa provvederà a bloccare gli arretrati argentini, mettendoli a disposizione dell’Inps. In questo modo, una volta stabilito l’ammontare dell’indebito, l’Inps stesso potrà recuperarlo subito senza lunghe trafile e difficoltà burocratiche”. Ma come si è venuta a creare questa situazione? “Quando l’Inps paga una pensione integrata dal trattamento minimo in regime internazionale spiega il dottor Bosso - siamo costretti a tener conto di un’eventuale pensione estera che si sovrappone a quella italiana: in questo caso infatti il trattamento minimo va ridotto se non addirittura eliminato. E poichè l’Istituto non sempre ne viene a conoscenza in tempo utile, per evitare l’accumu- Giulio Andreotti sarà il testimonial del portale Dinetclub.com La pubblicità logora chi non c’è l’ha. Questo è ciò che il grande vecchio della politica italiana Giulio Andreotti avrà pensato quando ha accettato l’offerta fattagli dalla Diners, che per lanciare il nuovo portale telematico della Diners, DinetClub.Com, un nuovo sofisticato sistema per l’acquisto via Internet ha scelto il senatore a vita. Lo slogan che caratterizzerà la campagna pubblicitaria sarà proprio ripresa da una delle frasi più celebri dette da Andreotti nel corso della sua lunghissima esperienza politica “ il potere logora chi non ce l’ha”. “Andreotti - spiega Francesco Sortino, presidente della nuova società web del grup- po Diners - è una icona, un personaggio che nel bene o nel male, ne ha viste di tutti i colori. Una persona che non dovrebbe sorprendersi più e che invece siamo riusciti a stupire”. Infatti, uno dei punti cardine della pubblicità murale e sulla carta stampata, sarà una foto del senatore a vita e vicino la scritta: “Credeva di aver visto già tutto. Credeva”. L’antesignano del filone uomini politici e pubblicità fu l’ex presidente russo Michael Gorbaciov che con i proventi dello spot realizzato per Pizza Hut finanziò la sua fondazione. Il leader dell’African National Congress Nelson Mandela, in tempi più recenti, ha sostenuto la campagna per la Telecom sottolineando, nello spazio di alcuni secondi, la necessità di offrire migliori condizioni di vita alle future generazioni.E anche l’attuale presidente del Consiglio Giuliano Amato si è proposto come testimonial per uno spot contro lo sfruttamento sessuale dei minori.Il presidente Usa Bill Clinton, sempre incline al gioco, è apparso in una insolita versione casalinga, autoironica, in un video destinato ai funzionari della Casa Bianca. Non proprio una pubblicità, ma certo, una chiara apertura a quello che potrebbe essere uno dei suoi prossimi impegni. Taità Associazione Siciliana Produttori Lattiero Caseari e Zootecnici tenere lala ququalalitita.a. LLaa cocommpepetetenznzaa peperr otottenere cati eueuroropepei.i. conquiststananoo ii mmerercati II foform rmagaggigi sisicicililiananii conqui L’aumentato consumo di prodotti Lattiero-Caseari si inserisce nella logica della ricerca messa in atto, dalle organizzazioni dei produttori di cui l’Associazione Siciliana Produttori Lattiero Caseari e Zootecnici costituisce un riferimento importante nella assistenza tecnica ai produttori costantemente impegnati nell’ottenimento di prodotti di qualità. Rivolgetevi all’Associazione Siciliana Produttori Lattiero Caseari e Zootecnici ed avrete le notizie desiderate scrivendo presso A.I.C. Federazione di Catania - Piazza S.Maria di Gesù n.3. larsi di crediti irrecuperabili, in via cautelativa sospendiamo il trattamento a tutti i potenziali titolari di una pensione estera. In questo caso chiediamo una dichiarazione dell’interessato che chiarisca la sua posizione, ma queste dichiarazioni spesso giungono in forma contraddittoria o incompleta, e ciò provoca un inevitabile allungarsi dei tempi di soluzione”. La definizione dell’ accordo tra i due Enti è da considerarsi dunque un grosso passo avanti nella vertenza previdenziale. Il CEPA sottolinea la disponibilitá reciproca tra le due parti per evitare le sperequazioni che si erano ingenerate e quindi riscatta con nuovi equilibri il Convegno Bilaterale tra i due Paesi. Ma perchè questo accordo è stato raggiunto solo in Argentina? “E’ uno dei quattro Paesi, insieme a Venezuela, Uruguay e Brasile, con i quali l’Inps ha stretto accordi bilaterali - conclude Bosso - ma purtroppo per quanto riguarda gli altri tre Stati non abbiamo riscontrato, nelle istituzioni locali, una disponibilità di mezzi pari a quella argentina”. A.T. KRIZIA SCEGLIE IL GIAPPONE PER IL LANCIO DELLA SUA NUOVA COLLEZIONE Mariuccia Mandelli,in arte Krizia, sceglie il Giappone per presentare le sue nuove collezioni autunno-inverno.Erano dieci anni che la stilista italiana mancava dalle passerelle mondiali. La sfilata si e’ svolta giovedì sera al Jingu-Mae Studio, un teatro di posa televisivo nel bel mezzo del quartiere-simbolo della moda giovanile di Tokyo. Il paese del sol-levante è sempre stato molto importante per lei, che rappresenta un marchio Krizia presente in 600 negozi e che nel 1999 ha venduto merce per un valore di 850 miliardi di lire, pari al 50 per cento del fatturato totale del gruppo. “Mi hanno colpito i cambiamenti nella gestualita’, soprattutto i giovani li ho trovati molto migliorati, imbelliti, piu’ alti, vestiti bene”, ha detto la stilista. Krizia esporta i suoi prodotti in Giappone da 28 anni attraverso la societa’ Sanki Shoji, che con le sue quattro linee femminili fattura 13 miliardi di yen al dettaglio. Da 15 anni viene anche effettuata attivita’ di produzione delle linee ‘’K of Krizia’’ e ‘’Evex by Krizia’’ da parte della Sanyo. Dopo Tokyo, il prossimo appuntamento asiatico sara’ il 15 giugno a Seul per l’inaugurazione del ‘’flagshop’’ di Krizia. L’appuntamento segue di pochi mesi l’apertura di un nuovo negozio a Shanghai, mentre si lavora per l’avvio di un punto vendita a Hong Kong. A.R. 7 Prima Mostra-Convegno internazionale sulle biotecnologie a Genova Sul palco le autorità. Sotto, una trentina di giovani in maglietta bianca che innalzano uno striscione di stoffa con la scritta ‘’Ribellarsi è naturale’’. Così si è aperta il 24 maggio, all’ insegna della disponibilità al dialogo e al confronto fra le varie posizioni, la prima mostra convegno internazionale sulle biotecnologie, “Tebio”, organizzata dalla Fiera di Genova in collaborazione con il Centro Biotecnologie Avanzate. Dando il via ai lavori, il professor Leonardo Santi, presidente del Centro di Biotecnologie Avanzate, ha precisato che “Tebio” ha come finalità quella di acquisire conoscenze su quello che si è fatto e su quello che si farà. “Le biotecnologie - ha detto - sono un fattore di sviluppo e di occupazione. L’Italia non può essere assente in questo settore, altrimenti rischia di essere colonizzata”. Santi ha sottolineato che “esistono in Italia centri di ricerca di eccellenza, finanziati con denaro pubblico, i cui risultati rischiano di essere acquisiti da paesi terzi” e che “questi centri si dedicano a prodotti utili alla società e compatibili con uno sviluppo sostenibile”. La presidente della Provincia, Marta Vincenzi, ha esordito ricordando il richiamo ai ricercatori fatto da Giovanni Paolo II e invitando i partecipanti al convegno a porre questo appello alla responsabilità al centro dei lavori. “Credo - ha affermato Marta Vincenzi - che le voci di fuori, quelli del dissenso, debbano essere ascoltate. Non credo che siano solo atteggiamenti pregiudiziali o a-scientifici (ci sono anche quelli). Condivido le preoccupazioni di queste voci”. Ma cosa dicono queste “voci”? Sono due le anime della protesta che per tre giorni ha fatto di Genova una piccola “Seattle italiana”. Una è composta da una cinquantina di ragazzi sotto lo slogan di “Controtebio azione diretta”, che hanno bloccato a più riprese il traffico compiendo azioni violente, come strappare i cartelloni celebrativi di Tebio o le telecamere di una banca. Il collettivo Controtebio è espressione di una parte dei centri sociali di Genova, La Spezia, Imperia, Torino e Milano: hanno il volto coperto e si presentano con le scritte ‘’Anarchia’’, ‘’Nestlè assassini’’ e ‘’No alla scienza merce’’. L’ altra, “Mobilitebio”, coordina una giornata di protesta e di offensiva culturale e pacifica nei confronti dei protagonisti del convegno. Mobilitebio dà voce a 400 associazioni (tra cui Greenpeace, Wwf, Rete Lilliput, etc.) i cui militanti hanno sfilato pacificamente per Genova, in un corteo al quale hanno aderito oltre 5000 persone. Nella mattinata di apertura dei lavori, il movimento ha conquistato il palco imponendo lo striscione con lo slogan della mobilitazione (‘’Quando il mondo è in vendita ribellarsi è naturale’’). “Siamo contrari ad ogni tipo di azione di violenza” ha dichiarato Fabrizio Fabbri di Greenpeace commentando gli episodi di teppismo dei collettivi autonomi. “Abbiamo fatto vent’anni fa - ha dichiarato Fabbri - la scelta di fare un’opposizione dura, ma non violenta, dove si mette a rischio soltanto la nostra sicurezza e nemmeno si cerca di danneggiare i beni altrui”. “E’ evidente però - ha proseguito Fabbri - che di fronte a fenomeni come quelli odierni dove c’è l’imposizione al pubblico di consumare organismi transgenici che nessuno ha chiesto e che hanno potenziali rischi sanitari impensabili, purtroppo ci si deve assumere la responsabilità delle reazioni che poi possono degenerare”. Scop-Tach AUMENTANO LE ESPORTAZIONI DI VINO SICILIANO Cresce l’export di vino siciliano.Infatti, tra il 1992 ed il 1998 si è venduto un volume di vino oscillante tra i 970 mila ettolitri, toccato nel 1992, ed un massimo di 2,25 ettolitri, raggiunto nel ‘95. Lo ha reso noto l’Istituto Regionale della Vite e del Vino. In particolare, nel 1993, la Sicilia ha esportato verso l’est europeo (Romania, Slovenia, Macedonia, Bulgaria, Croazia e Slovacchia) quasi 500 mila ettolitri di vini e mosti, mentre l’icremento di metà anni 90 è,riconducibile al calo produttivo della Spagna, che è stata costretta a rifornirsi in misura crescente nel sud della penisola ed in particolare in Sicilia.Nel biennio 97-98 le esportazioni della Sicilia verso la Francia sono scese sotto il milione di ettolitri, mentre quelle verso la Spagna sono cresciute in maniera contenuta, da 10 a 30 mila ettolitri. “Al di là di queste tendenze, che coinvolgono comunque i prodotti di fascia bassa del comparto - rileva l’Osservatorio vitivinicolo siciliano la Sicilia ha registrato un’interessante progressione delle vendite nei mercati dove tradizionalmente spedisce i vini imbottigliati”. Rispetto all’anno precedente, nel 1998 le esportazioni verso il Regno Unito sono passate da 70 mila a 100 mila ettolitri, mentre quelle verso il Giappone da meno di 10 mila a quasi 30 mila ettolitri. In crescita anche l’export negli Stati Uniti, e in Canada, Svizzera e Svezia. Tra le province siciliane, quella di Trapani rimane leader: nel ‘98 ha rappresentato l’82% dell’export regionale e il 6% di quello nazionale, risultando la quarta provincia esportatrice dopo Verona, Cuneo e Ravenna. Buona parte del vino trapanese è stato acquistato dalla Francia, che rimane di gran lunga il principale cliente internazionale di vini e mosti siciliani. P.T. 8 GIUGNO 2000 UNIVERSO SICILIA Recupero della memoria Ci sono periodi storici in cui una comunità brilla per i modi di produzione, per l’apertura di nuovi mercati, per la modifica dei rapporti sociali, per la produzione della ricchezza e della cultura. Ci sono anche periodi in cui cresce eccessivamente il disordine, il degrado ambientale e culturale, il depauperamento. Questo avviene nel grande mondo come nel nostro piccolo mondo paesano. Improvvisi esplodono movimenti collettivi, sociali religiosi, politici che creano nuove situazioni e speranze di cambiamento in meglio. per cambiare, però, spesso bisogna tornare alle origini, al proprio passato, agli insuccessi ed anche ai grandi successi. Bisogna recuperare la nostra memoria storica, evitando sterili ed ingiustificati rimpianti. Oggi, nel nostro paese c’è un a trasformazione in atto che sboccherà in nuovi modi di essere e sta agli adraniti senza deleghe, prendere in mano la situazione, conoscendo, discutendo, confrontando. Alle spalle c’è un passato si di umiliazioni e di sofferenze ma anche di tanti splendidi momenti di gloria e di benessere. Basti pensare che da circa 5 millenni l’uomo non si è mai fatto spaventare dagli eventi sfavorevoli siano essi stati naturali, politici, sociali, economici. Anche se ridotti in schiavitù e rimasto nel luogo a coltivare il campo a produrre ricchezza con le sue sapienti colture .Le sue terre alluvionali e laviche sono tra le più fertili dell’isola, anche per l’insieme dei fattori ambientali. Per questo Adrano, anche se agonizzante, è sempre redditivo. Già verso la prima metà del secolo XVIII il benedettino Padre Onorato Colonna considerava Adrano un vero e proprio paradiso terrestre e Cesare Abba, nella seconda metà del secolo XIX, immagina Felice la popolazione adornese per la coltura sapiente ed armonica del territorio, tanto da fargli pensare di trovarsi “nel più bello della bella Toscana”. Purtroppo oggi tanto di quel bello e ricco passato è andato perduto e tanti sono gli scempi urbanistici operati nel recente passato da mettere a rischio l’identità e forse la possibilità di un ordinato sviluppo del nostro Paese. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Proprio in questo dissesto può trovarsi la radice della pos- sibile risorsa di sviluppo e di occupazione. Potenzialmente dunque ricco e privilegiato nei confronti di altere comunità viciniori. Abbiamo da rivalutare l’intera fascia del Simeto col quale Adrano confina, nonché l’area archeologica, tutto il Terrazzo, la Rocca Giambruno, il Centro storico considerato uno dei più significativi dell’intera regione etnea. Pensiamo al grande possibile richiamo del ponte dei saraceni, l’acquedotto Biscari la Torre di S. Elia, la torre Mina, i mulini Idraulici le cui tracce osserviamo a sud del cimitero, il Castello Normanno con il museo archeologico, la Chiesa con l’ex Monastero S. Lucia e la tanta arte che c’è. Sarebbe bieca irrazionalità ed immensa incultura ritenere tutto ciò roba d’altri tempi: e il legame con la propria terra, e la propria cultura e il proprio passato. Se è vero che ognuno è ciò che fa, allora grandi sono stati i nostri nonni e bisnonni se hanno fatto ciò che ancora oggi possiamo osservare, seppure in dimensione ridotta. Grandi saremo se sapremo conservare il passato e creare di più e di meglio. Solo se tu, uomo o donna giovane o anche vecchio, ricco o povero, sicuro di te o incerto e dubbioso del tuo futuro, non demorderai e non ti rassegnerai ad un crudele destino, o potrai riprendere il cammino ricostruendo anche in parte il passato e darai senz’altro speranza al futuro per i tuoi figli e per i tuoi nipoti. Sarebbe scandaloso tornare ad inconfessabili interessi, a biechi calcoli di potere, a grettezza culturale, ad insensibilità ai valori del passato, a contrapposizioni frontali. L’esperienza pregressa deve servire per correggere e per agire con più scienza e più coscienza, intesa quale istanza di intelligenza, di decisione e di controllo. Se la nostra comunità riuscirà culturalmente a fare un a grande passo in avanti, allora ci saranno nuove prospettive di sviluppo. Essere fieri e orgogliosi non è un danno ma un bene, una garanzia di vita immensamente migliore del presente. E’ auspicabile che anche le donne riescano a dare ali al passato, per dare vita al futuro e al cambiamento dei modi di essere, per sconvolgere dal profondo la mentalità, per produrre nuove ricchezze, sviluppo e progresso. Nunzio Nasca GLI UOMINI PIU’ LONGEVI A MACERATA, IL RECORD FEMMINILE A RAVENNA L’età media degli italiani aumenta: in parole povere, viviamo più a lungo. A detenere il record sono Macerata per gli uomini e Ravenna per le donne. Fanalini di coda invece, sul totale di 103 province, risultano Cremona per i maschi e Napoli per le donne. Lo rileva l’ultimo studio dell’Istat, secondo cui per gli uomini si riscontrano livelli di sopravvivenza elevati in diverse province meridionali: Foggia, Avellino, Potenza, Matera, Cosenza, Ragusa. Va male alle province del Nord, soprattutto quelle lombarde e piemontesi. Quanto alle donne l’area svantaggiata si localizza nel Mezzogiorno, con l’eccezione delle province abruzzesi di Teramo e Chieti, dove la durata della vita si attesta sugli 82,3 anni. Si vive di meno soprattutto in Sicilia e Campania, dove si concentrano le sei province in cui le donne possono contare su una vita media inferiore ad 80 anni. Le donne vivono invece decisamente più a lungo al Centro e Nord. Per entrambi i sessi, comunque, il “consiglio” dell’Istat è quello di andare a vivere nel Centro Italia: “emerge una situazione di assoluto vantaggio nelle provincie dell’Italia centrale (ad eccezione del Lazio e della Toscana meridionale), nell’area idealmente racchiusa fra l’Appennino toscano a ovest e la riviera adriatica ad est”. Qui, stando ai numeri, ci si può aspettare una vita media che oltrepassa i 75,7 anni per gli uomini e gli 82 per le donne. Ma qual’è il segreto di Macerata e Ravenna? Quanto alla cittadina marchigiana, le regole della longevità maschile si riassumono in due righe: vita tranquilla, aria buona, cibi genuini e un po’ di sana attività per corpo e cervello come le bocce o una bella partita a briscola. Il sindaco Giorgio Meschini sottolinea che questo primato è inevitabile per “una città tranquilla come Macerata, dove la vita scorre senza stress e l’ aria è pulita mentre i cibi sono genuini”. Il presidente della Provincia Sauro Pigliapoco parla di “ambiente a misura d’ uomo” e di “elevata qua- dal Liceo Classico “G. VERGA” Piano offerta formativa (P.O.F.) Adrano - Sabato 3 Giugno presso i locali dell’ex convento S.Domenico, il liceo classico statale “G.Verga” di Adrano ha presentato il “P.O.F.” (PIANO OFFERTA FORMATIVA). Il P.O.F. è un documento che definisce le linee programmatiche generali del servizio offerto dall’Istituto. La presentazione di questo documento, nonostante sia stato presentato per la prima volta ha riscosso un notevole successo ed interesse. Il P.O.F. è composto da diversi singoli progetti che nel corso della serata sono stati presentati dagli studenti e dagli insegnanti interessati: progetto educazione alla legalità, scambi culturali con l’estero, educazione ai beni culturali, attività sportive complementari, giubileo 2000, attività integrative per il recupero, imprenditorialità. L’iniziativa è stata promossa da I.G. Students, con lo scopo di far gestire ai ragazzi una vera e propria impresa, dove tutto si realizza in un “ambiente protetto”. L’iniziativa ha avuto il supporto di un insegnante e di un tutor designato da I.G. Students. E’ stata un’esperienza molto proficua, perché ha proiettato i ragazzi nel mondo del lavoro, li ha aiutati a crescere, a migliorare i rapporti, ma soprattutto, a scoprire, il magico mondo dei bambini. Grazie al P.O.F. si è riusciti a far conoscere meglio tutti i progetti che durante l’anno scolastico hanno tenuto occupati gli alunni. Pur provati dalla stanchezza, ha prevalso in tutti la soddisfazione, dei docenti e degli alunni raccolti in un unico sentimento: LA SOLIDARIETA’. Melinda Grifò 30 siculo-americani ospiti di “Sicilia Mondo” 30 siculo-americani provenienti 10 da San Francisco, guidati da Frank Bonfiglio, 10 da Detroit, guidati da Pietro Tarantino e 10 da Detroit, guidati da Josie Vitale, sono stati ospiti di “Sicilia Mondo” per una iniziativa di “Turismo Sociale”. Una visita intensa fatta di incontri con le Istituzioni, contatti con il folklore siciliano e le località paesistiche e culturali più interessanti dell’Isola, concerti di musica classica, danze e spettacoli. A Catania la comitiva è stata ricevuta al Comune dal Sindaco Umberto Scapagnini e dal Vice Sindaco Raffaele Lombardo, entrambi eurodeputati e neoeletti nella consultazione amministrativa dell’aprile scorso, dal Presidente della Provincia Regionale Nello Musumeci, dal Vice Presidente Ottavio Garofalo, dal Direttore del- l’Azienda Provinciale Turismo Angelo Cavallaro, a Palermo dalla Presidenza della Regione e dall’Assessorato Regionale del Lavoro e della Emigrazione. La comitiva ha fatto un’escursione sull’Etna, visitato Catania, Taormina, Siracusa, Piazza Armerina, Militello Val Catania, Le Gole dell’Alcantara, Agrigento e Palermo. Azzia, nei vari incontri, ha evidenziato il clima di simpatia e di festa con il quale la Sicilia accoglie i suoi figli che rientrano nell’Isola per motivi diversi. La gente comune li guarda come la squadra vincente che rientra in paese. Oltre la metà delle famiglie siciliane ha avuto o ha un parente all’estero. La presenza di congiunti e concittadini in Sicilia li fa sentire partecipi del successo da loro conseguito in terre lontane e difficili e risveglia il sopito orgoglio della sicilianità. Le Istituzioni tutte hanno dedicato alla comitiva dei siculo-americani il cerimoniale riservato agli ospiti importanti, dichiarando la loro gratificazione e simpatia per le visite ricevute ma anche la consapevolezza sul significato eticoculturale dell’incontro e sulle potenzialità che potrebbero venire da un rapporto di interazione con le proprie comunità all’estero nei settori dello sviluppo, dell’economia e degli scambi. Molti gli impegni in questa direzione. La stampa e la Tv siciliane non sono state da meno; il loro interesse a conoscere e capire la Sicilia che vive fuori dall’isola, è la conferma che cresce in maniera veloce e sempre più diffusa, una cultura siciliana che acquista sempre più una dimensione mondiale. Felicissimi gli ospiti per le numerose amicizie acquisite in Sicilia, per l’accoglienza ed i premi ricevuti. Josie Vitale, una ragazza di Detroit di terza generazione, ha detto in Tv: “Avevo sempre sentito i miei nonni, i miei genitori e i siciliani parlare della bellezza della Sicilia, ma qui è tutta un’altra cosa. Mi sembra di sognare e tutto mi pare una grande fiction fantastica.” Pietro Tarantino, di Milwaukee: “Rientrare in Sicilia significa capire, per noi che stiamo lontani, il significato vero della sicilianità”. Frank Bonfiglio, di San Francisco: “In America ci sentiamo cittadini di serie A perché siamo orgogliosi di essere siciliani”. Domenico Azzia lità della vita che non ha ceduto al parossismo della società frenetica e ipertecnologica come quella moderna”. Più articolato il giudizio del presidente dell’ Ordine provinciale dei medici, Americo Sbriccoli: “Un contributo determinante alla longevità dei maceratesi lo dà la popolazione anziana montanara. Nei paesi dell’ entroterra, come quelli dell’area del terremoto, si vive più a lungo grazie ad una vita tranquilla, salubre e senza stress. Cessate le fatiche agricole la popolazione anziana ha mantenuto un atteggiamento biologico particolare conservando la struttura fisica di un tempo”. Ha contribuito anche “una alimentazione sana con tante verdure, poca carne e pochi grassi, oltre ad un bicchiere di vino, che non guasta”. Quanto al record ravennate, per il sindaco di Ravenna Widmer Mercatali la notizia “non è una sorpresa. L’ età media dei cittadini (uomini e donne) a Ravenna è la più alta di tutta la regione”. Il sindaco mette in risalto che la notizia è anche la dimostrazione che “abbiamo creato una buona rete di assistenza e di centri sociali per gli anziani, molto capillare sul territorio. La cosa è importante soprattutto per le donne che quando restano vedove rimangono prive, più facilmente degli uomini, di una vita di relazione”. Mercatali non nasconde il fatto che la notizia è il segnale che anche le condizioni ambientali sono buone, nonostante il gran parlare negli anni passati di inquinamento dovuto ai forti insediamenti dell’ industria chimica. Un aspetto che sottolinea anche il neoassessore regionale all’ambiente, Guido Pasi (Prc), ravennate di Alfonsine. “Vuol dire commenta - che non c’è più il dominio assoluto della chimica. Negli anni passati pensavamo che questo potesse influire sull’ ambiente. Certo conta anche la qualità della vita”. Pasi, già assessore al turismo nella giunta comunale di Ravenna, attribuisce il primato ravennate anche a una certa gioia di vivere che ormai non è più appannaggio di località o città turisticamente più rinomate A.C. SULLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI Ai sensi della legge n. 675/96 il trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione sono utilizzati al solo fine della spedizione in abbonamento postale di Universo Sicilia. 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