De Gasperi, il film - Riviste - Provincia autonoma di Trento
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De Gasperi, il film - Riviste - Provincia autonoma di Trento
Una scena girata davanti alla casa di De Gasperi a Sella valsugana. cultura A Alcide De Gasperi uomo e politico rivivrà, a 50 anni dalla scomparsa, nelle sequenze del film che Rai Uno trasmetterà in prima serata nei prossimi mesi. La regia di Alcide De Gasperi, l’uomo della speranza sarà firmata da una delle figure più prestigiose della cinematografia italiana, Liliana Cavani, grazie alla produzione della Ciao Ragazzi, la società di Adriano Celentano e Claudia Mori, e la Provincia autonoma di Trento. La scelta dell’ente pubblico di affiancare in via straordinaria un soggetto privato nella realizzazione di un film destinato alla televisione nasce soprattutto dall’importanza il Trentino De Gasperi, il film In arrivo il film di Rai Uno girato per buona parte in Trentino di Pier Francesco Fedrizzi per la storia e la politica del Trentino di Alcide De Gasperi, interpretato nel film dall’attore Fabrizio Gifuni. Primo presidente del Consiglio della storia della Repubblica italiana, De Gasperi è riconosciuto come l’unico statista di statura internazionale espresso dalla politica italiana dal Dopoguerra ad oggi. Il Trentino, terra d’origine, non poteva mancare l’appuntamento con il cinema verso uno dei suoi figli migliori: il film, inoltre, completa le numerose iniziative che la Provincia autonoma di Trento ha messo in campo in occasione del cinquantesimo anniversario della morte: ad incominciare dal Premio internazionale intitolato alla sua persona per continuare con la raccolta dei suoi scritti e il documentario sul suo operato politico. La presenza della Provincia non si è limitata al piano formale, bensì ha inciso sulla qualità del lavoro cinematografico, tesa soprattutto a restituire al grande pubblico l’immagine di un “politico perbene”, mosso da valori universali e animato nella sua azione di uomo e politica da una modernità ancora attuale. Se per un istante alziamo lo sguardo verso un’Europa che corre dall’Atlantico ai Balcani e al Baltico non possiamo non riconoscerne il progetto. De Gasperi immaginava un’Europa dei popoli, fondata su principi di de61 mocrazia e uguaglianza, senza più frontiere o barriere ideologiche. Un progetto politico ancora in marcia dopo mezzo secolo dalla sua morte. Il ruolo di produttore assunto dalla Provincia autonoma di Trento ha aperto un’opportunità a diverse realtà trentine di entrare a far parte del film “Alcide De Gasperi, l’uomo della speranza”. Durante le riprese sono state utilizzate circa 800 comparse trentine, 200 delle quali prese direttamente dal mondo del teatro amatoriale e delle filodrammatiche. Tra loro figurano alcuni tra i principali attori della nostra provincia: Andrea Castelli (nella parte del padre di Alcide De Gasperi), Bruno Vanzo e Giuliana Germani. La vera sorpresa è arrivata dalle location (ovvero gli ambienti esterni ed interni interessati dalle riprese). La carovana del film si è spostata dalla val di Sella a Lasino, da Trento a Rovereto. Complessivamente sono state una trentina le location allestite nelle settimane di lavorazione. In val di Sella, la troupe ha trasformato la casa della famiglia De Gasperi in un set; mentre a Lasino il film ha percorso le vie del paese e ha rivissuto le atmosfere degli anni ’20 e ’30 negli ambienti della proprietà Ciani Bassetti. Il cuore delle riprese è stata comunque la città di Trento. Nel capoluogo, i set si sono spostati tra la sede dell’Ocse e del Coni, passando per via Belenzani, via Manci, Vicolo Colico, la Filarmonica, la Chiesa di San Francesco Saverio, le scuole Crispi e il carcere cittadino. A Rovereto, la fiction su Alcide De Gasperi ha animato per una settimane via Santa Maria, la palazzina del Ministero delle Finanze e la Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco. La partecipazione diretta della Provincia, accanto alla società Ciao Ragazzi, alla produzione del film su Alcide De Gasperi, era stata motivata fin dal principio con la volontà di coinvolgere il più possibile le realtà trentine. L’obiettivo è stato cen62 Alcuni momenti delle riprese del film girato da Liliana Cavani, finito di montare lo scorso dicembre. Qui sopra, la regista assieme all'attore protagonista Fabrizio Gifuni. Sotto, Sonia Bergamasco. trato. Imprese e professionisti hanno concorso nei contesti più diversi alla realizzazione del film. Un’impresa trentina ha fornito 1800 pasti ad attori, troupe ed organizzazione. Grazie al film è stata superata la soglia dei 4000 pernottamenti in Trentino. L’industria del cinema ha la- sciato sul territorio, oltre che nuove conoscenze professionali, benefici economici. L’allestimento dei set ha coinvolto decine di imprese trentine: idraulici, tappezzieri, imbianchini, falegnami, manovali, ditte edili e di trasporti hanno garantito alla macchina organizzativa di muoversi nei tempi e nei modi previsti. A questo risultato positivo hanno concorso anche i vari servizi provinciali: la Protezione civile, i Servizi strade, trasporti, ripristino e valorizzazione ambientale, i corpi volontari dei Vigili del fuoco, oltre alle forze dell’ordine. Privati, società ed enti religiosi hanno offerto strutture e ambienti alla produzione; tra queste ricordiamo la British american tobacco, il Ministero delle Finanze e, in particolare, la Curia di Trento. Un sostegno significativo è arrivato dall’Apt di Trento e dai commercianti di Trento e di Rovereto. Complessivamente in Trentino sono state girate 6 delle 11 settimane di riprese necessarie a realizzare la fiction in due puntate destinata alla prima serata di Rai Uno. Con le sceil Trentino ne girate nelle stanze della politica italiana a Roma (Montecitorio), nella nostra provincia sono state realizzate alcune dei passaggi più importanti del film: la giovinezza e gli ultimi giorni di De Gasperi (nella casa di famiglia in val di Sella), il matrimonio, l’assalto delle squadre fasciste alla sede del Partito popolare, gli interni familiari del periodo trascorso a Roma, i dialoghi tra il primo presidente del Consiglio della Repubblica e don Sturzo. Un omaggio al Trentino è rivolto dalla regista Cavani: “Questa terra, che io conosco bene perché per 20 anni ho trascorso le mie vacanze in Val di Fassa, e la città di Trento si sono prestate per essere la nostra Cinecittà. Qui abbiamo lavorato benissimo e a voi dobbiamo il nostro ringraziamento”. De Gasperi figlio della terra e della cultura trentina. È ancora Liliana Cavani a sottolinearlo: “De Gasperi è stato un grande statista, un uomo e un politico di statura europea, internazionale. Peccato che oggi non sia ricordato come merita e mi auguro che il Trentino questo film contribuisca a ridare significato ad una persona perbene che ha servito in modo esemplare la sua nazione, l’Italia, e l’Europa”. Da Claudia Mori è invece arrivato un riconoscimento al ruolo svolto dalla Provincia autonoma di Trento a sostegno del film su Alcide De Gasperi. “Senza l’aiuto della Provincia di Trento e del suo presidente Dellai, probabilmente questo film non si sarebbe mai fatto. Da Trento abbiamo ricevuto nel momento più difficile una collaborazione sincera e limpida che ha permesso di chiarire una situazione delicata e che rischiava di compromettere tutto”. Un riconoscimento che il presidente Dellai ha mostrato di apprezzare: “Ho creduto fin dall’inizio al progetto cinematografico su Alcide De Gasperi, portato avanti da persone di grandi qualità, anche perché completava la serie di nostre iniziative, quali il premio e la raccolta degli scritti dello statista. In quest’ottica, per noi si è ; trattato di un atto doveroso nei confronti di un grande statista”. L’attore protagonista Fabrizio Gifu- ni, visibilmente emozionato, ha raccontato la sua esperienza di attore. “Questo film rappresenta – ha confessato – l’esperienza più importante e più coinvolgente della mia carriera professionale. Non dimenticherò mai l’emozione che ho provato durante la prima settimana di riprese, quando in val di Sella ho recitato dentro la casa che appartenne a Alcide De Gasperi. Ho vissuto quel luogo, così come il Trentino, rendendomi via via conto che rispettavano il carattere dell’uomo: sereno ma tenace, ostinato ma aperto al confronto diretto, semplice come la natura di questa terra. Ho preparato con impegno la parte di De Gasperi studiando documenti e testimonianze cinematografiche. Mi auguro di essere riuscito a sostenere la sfida: per farlo ho messo tutto ciò che avevo, anche il mio animo”. Una curiosità: accanto a Gifuni ha lavorato l’attrice Sonia Bergamasco, che ha interpretato la moglie di De Gasperi: Francesca Romani. Ebbene, Gifuni e Bergamasco sono compagni anche nella vita. 63