come possiamo salvare il mare?

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come possiamo salvare il mare?
UDA
SCIENZE: ADOPT A
SHIP
2 B ISTITUTO
EINAUDI
COME POSSIAMO
SALVARE IL MARE?
QUALI SONO I NOSTRI
PROBLEMI?
•
•
•
•
Inquinamento (quasi) biologico
Inquinamento acustico
Danno tecnologico
Acque di zavorra
QUALI SONO I MESTIERI
DEL MARE?
Biologo marino
Chimica ambientale
Meteorologo
Chimica ambientale
Biologo marino
BIOLOGO MARINO
COMPETENZE
BIOFOULING
OCCUPAZIONE
ORGANISMI DEL BIOFOULING
COMPETENZE
Ha seguito un corso di laurea specifico ed è quindi laureato in
biologia marina ed ovviamente deve essere un subacqueo
esperto per poter meglio condurre le attività nell'ambiente reale
quali osservazione e annotazione, prelievo di campioni, riprese
fotografiche e video.
Ha competenze sull'evoluzione, abitudini e comportamenti nei
relativi habitat naturali o artificiali delle specie marine con
specializzazioni in diversi areali siano essi mediterranei, oceanici,
glaciali o tropicali.
È in molti casi un divulgatore scientifico e offre consulenza per la
realizzazione o è protagonista esso stesso di documentari
naturalistici e talvolta conduce o partecipa a programmi televisivi
dedicati. Inoltre pubblica libri, manuali ed elabora testi didattici
per l'insegnamento, lo studio e la conoscenza della biologia
marina.
OCCUPAZIONE
Il biologo marino lavora generalmente nei centri di ricerca, nelle
università, in istituti ed enti che si occupano di gestione e tutela degli
ambienti marini (acque salate o salmastre), ma è molto richiesto per
condurre e gestire impianti nell'industria degli allevamenti ittici, ed è la
figura più ricercata e fondamentale nella gestione dei grandi acquari
cittadini quali quello di Genova, ma soprattutto la sua opera è
strategica nella gestione delle risorse ittiche in ambito di pesca e delle
problematiche in situazioni di crisi ambientali date da inquinamento e
eventi bellici. Purtroppo la sua figura in Italia non è ben compresa ed è
poco considerata ed ascoltata per l'evidente conflitto di interessi del
mondo della pesca industriale e del commercio di specie ittiche anche
protette, con evidente e costante depauperamento delle risorse. ed
inoltre per la scarsa lungimiranza politica difficilmente trova una
occupazione stabile e conduce progetti anche importanti con forme di
collaborazione a termine e per periodi limitati. Al contrario in altri paesi
europei e nord americani è considerata una figura chiave ed è assunto
a tempo pieno sia nei parchi marini che in enti ed istituti di ricerca
pubblici e privati .
CHIMICA AMBIENTALE
Per chimica ambientale si intende lo studio scientifico dei
fenomeni chimici e biologici che avvengono nell'ambiente
naturale. In particolare studia l'interazione delle sostanze
chimiche (fonti, funzioni, reazioni, trasporto, effetti e
destino) negli ecosistemi (acqua, aria, suolo e organismi
viventi).
La chimica ambientale utilizza in maniera estensiva
tecniche analitiche per determinare la presenza di
inquinanti nelle acque, nei suoli e nell'aria, ed è un
importante supporto per le agenzie di protezione
ambientale.
VERNICE ANTIVEGETATIVA
Vernice antivegetativa o pittura inferiore è
un rivestimento applicato alla carena di una
nave o barca al fine di rallentare la
crescita di organismi che si attaccano allo
scafo e possono influire sulle prestazioni di
una nave e alla sua durata.
Negli anni 1960 e 1970, le imbarcazioni
commerciali utilizzavano comunemente
vernici contenenti fondo tributilstagno
(TBT), che è stato vietato dalla
Organizzazione marittima internazionale a
causa dei suoi effetti tossici gravi sulla
vita marina (come il crollo di un tipo di
pesca frutti di mare francese).
Il porto di San Diego ha vietato pittura
inferiore a base di rame su imbarcazioni da
diporto nel gennaio 2010 e lo Stato di
Washington ha fatto lo stesso nel maggio
del 2011.
Oggi ci sono alcune vernici a fondo
innovativo che non si basano su rame o
stagno, che non danneggiano gli organismi
marini.
Nave colorata con vernice
antivegetativa
BIO-FOULING
Il termine inglese fouling (che deriva dal verbo inglese to foul,
letteralmente "sporcamento", "insudiciamento", "incrostazione") si
riferisce al fenomeno dell'accumulo e deposito di organismi viventi,
animali e vegetali sia unicellulari che pluricellulari (biofouling), o di
altre sostanze non-viventi (organici o inorganici) su superfici dure.
Il fouling si riferisce in particolare alle incrostazioni che ricoprono
la superficie degli oggetti rimasti sommersi in ambiente acqueo e
marino (marine fouling), come le carene delle barche, i manufatti
in pietra, metallo, legno nonché le strutture in calcestruzzo
direttamente bagnate dal mare.
Il fouling può creare condizioni anaerobiche e rendere possibile
l'attacco dei batteri solfato-riduttori o condizioni di aerazione
differenziata e quindi di corrosione localizzata.
In alcuni casi può invece proteggere il metallo sottostante,
ricoprendolo con un deposito calcareo che impedisce l'apporto di
ossigeno alla superficie del metallo.
Il fouling è anche una causa di disattivazione dei catalizzatori.
Navi incrostate di
fouling
Vernice antivegetativa oggi
Oggi si sta molto attenti a non inquinare con le vernici
antivegetative l’acqua marina. Esistono vari strumenti
in grado di determinare la quantità di vernice
presente in acqua e i parametri chimici e
microbiologici massimi da non superare. A differenza
degli anni scorsi, dove le persone non si interessavano
dell’inquinamento marino, oggi questi parametri non
vengono mai superati grazie all’invenzione di vernici
antivegetative non inquinanti.
IL METEOROLOGO
MARINO
Il meteorologo marino è specializzato nello
studio e nella previsione dell'andamento del
tempo (piogge, sole, neve, temperature,
pressione atmosferica). L'attività è svolta
in genere come dipendente di agenzie
pubbliche che si occupano dell'ambiente ),
di imprese che producono strumenti o
software per la meteorologia, di centri di
ricerca.
Cos’è la
meteorologia?
La meteorologia è una branca della scienze dell'atmosfera che
studia i fenomeni fisici che avvengono nell'atmosfera
terrestre e responsabili del tempo atmosferico. Lo studio
dell’atmosfera è lo studio dei suoi parametri fondamentali e
delle leggi fisiche che intercorrono tra essi: temperatura
dell'aria, umidità atmosferica, pressione atmosferica,
radiazione solare, vento e dei processi fisici che intercorrono
tra essi; è uno studio sia sperimentale, che fa largo uso di
osservazioni e misurazioni dirette e indirette a mezzo di
sonde, razzi, palloni e satelliti meteorologici equipaggiati
della necessaria strumentazione, sia teorico, facente cioè uso
dell'astrazione propria del linguaggio della fisica matematica
per la quantificazione delle leggi fisiche appartenenti alla
fisica dell'atmosfera.
Quali sono le attività più
frequenti?
• Le sue attività possono comprendere: svolgere
rilevazioni sull'andamento dei fenomeni meteorologici
(pressione atmosferica, precipitazioni, temperature)
con appositi strumenti; creare e affinare modelli
matematici per effettuare previsioni; preparare
mappe con previsioni del tempo a breve e lungo
termine; comunicare le previsioni attraverso
comunicati stampa oppure in trasmissioni radio o
televisive.
Partecipazione attiva
in porto
Il metereologo marino, inoltre si occupa di
dare indicazioni riguardo alla partenza delle
imbarcazioni o rientro in porto, in base alle
condizioni atmosferiche.
Quali strumenti o
apparecchiature utilizza?
Per lo svolgimento della sua attività utilizza computer
con programmi di videoscrittura e statistica e altre
attrezzature da ufficio; utilizza inoltre strumenti
per la rilevazione delle condizioni e dell'andamento
meteorologico quali termometri, pluviometri,
barometri, foto satellitari.
Partecipazione attiva
in porto
Il metereologo marino, inoltre si occupa
di dare indicazioni riguardo alla
partenza delle imbarcazioni o rientro
in porto, in base alle condizioni
atmosferiche.
Che cos’è il servizio
meteorologico dell’aereonautica
militare?
La variazione fondamentale da Ufficio Presagi a componente fisiologica
della Forza Armata impedì la nascita in Italia, a differenza degli altri
Paesi europei, di una struttura meteorologica civile e il Servizio
Meteorologico dell’Aeronautica Militare ne assunse i compiti e le
funzioni. Nel 1950, con la ratifica da parte italiana dell’adesione
all’Organizzazione Meteorologica Mondiale, O.M.M., con la legge 1237
del 21 novembre, si ufficializza il ruolo centrale del Servizio, ribadito
successivamente dai Decreti della Presidenza della Repubblica no 484
del 27 luglio 1981 e n°556 25 ottobre 1999, che hanno stabilito la
competenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica “a presiedere
l’alta direzione tecnica, operativa e di controllo dell’intero Servizio
Meteorologico”. Sono seguiti, in anni più recenti, gli impegni del
Servizio Meteo dell’Aeronautica Militare nel Centro Europeo per le
Previsioni a Medio Termine, C.E.P.M.M.T. e in altre organizzazioni
europee di cooperazione in meteorologia. Si sono consolidati, infine, i
compiti a favore della comunità civile, in particolare nel settore della
protezione civile e della salvaguardia delle vite umane in mare e in altri
campi importanti della vita del Paese, quali la ricerca, l’informazione,
l’ambiente, i trasporti, l’agricoltura e lo sfruttamento dell’energia.
Organizzazione attuale del
C.N.M.C.A.
Dal 1 Maggio 2006, in aderenza alle linee guida di ristrutturazione dell’intero comparto
della Difesa, il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare si è dotato di una
struttura di comando e controllo modificata e ristrutturata come di seguito:Ufficio
Generale Spazio Aereo e Meteorologia – Reparto Meteorologia, USAM, posto alle
dipendenze del Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, che assolve i compiti di
definire la regolamentazione e la certificazione dei vari enti meteorologici.
Sovrintende alle problematiche di cooperazione nazionale e internazionale nel settore
meteo ed alla individuazione delle esigenze di ammodernamento ed adeguamento della
struttura del Servizio Meteorologico. Il capo reparto meteorologia dell’USAM è il
rappresentante permanente d’Italia presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale. E’
costituito da due uffici che comprendono anche la “Rivista di Meteorologia
Aeronautica. E' stato trasferito a Palazzo Aeronautica in viale dell’Università 4 a
Roma. Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica, CNMCA, posto
in seno al Comando Squadra Aerea e situato sull'Aeroporto "Mario De Bernardi" a
Pratica di Mare, Roma che, nel ruolo di Centro Nazionale, provvede alla raccolta,
elaborazione e diffusione di dati e prodotti meteorologici (analisi, previsioni, avvisi,
etc) su tutto il territorio nazionale.
Le strutture periferiche del Servizio che si articolano in:84 stazioni presidiate delle
quali 44 in servizio continuato 24 ore su 24; 110 stazioni automatiche; 26 Uffici
Meteorologici Aeroportuali, UMA, con compiti di previsioni per l'assistenza aerea
aeroportuale, di cui 11 in servizio continuativo 24 ore su 24.
La rete di
Stazioni
d'osservazione
Il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare gestisce un complesso sistema di
osservazione, costituito da: Stazioni di superficie presidiate, Stazioni di superficie
automatiche e Stazioni per la rilevazione dei parametri atmosferici in quota. A tale
sistema si aggiunge la Stazione nazionale per l'acquisizione e l'elaborazione in
tempo reale dei dati dai satelliti METEOSAT e TIROS.
Oltre alle Stazioni per le osservazioni meteorologiche, il Servizio mantiene
operativa una rete per le "osservazioni speciali", per la rilevazione della radiazione
globale e della durata del soleggiamento, dell'ozono totale, dell'anidride carbonica e
degli inquinanti chimici nelle precipitazioni.
Tutte le Stazioni effettuano osservazioni a orari stabiliti rigorosamente in sede
internazionale e sono identificate da un indicativo numerico sulla pubblicazione
dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, O.M.M. "Stazioni di Osservazione" .
Sono regolarmente ispezionate dai loro uffici operativi per assicurare il corretto
funzionamento della strumentazione e l'adeguato standard di osservazione.
Le Stazioni di superficie sono 84, di queste 44 sono operative 24 ore su 24. La rete
di Stazioni in superficie presidiate è integrata da una rete di Stazioni automatiche,
denominate Data Collection Platform D.C.P., ovvero piattaforme per la raccolta di
dati.
INQUINAMENTO (QUASI)
BIOLOGICO
L’inquinamento quasi biologico o biofouling è formato da:
• Poriferi
• Diatomee
• Biofilm
• Ascidie
• Idrozoi
• Serpulidi
• Mitili
• Alghe
• Balani
Ora questo inquinamento si può sconfiggere con vernici a cui gli
organismi che compongono il biofuling non si attaccano, però
anche esse sono inquinanti.
INQUINAMENTO ACUSTICO
L’uomo inquina anche sonoramente oltre
che buttando oggetti e sostanze
inquinanti in mare. Le navi emettono
suoni che fanno perdere la rotta ai
delfini, o balene che molte volte si
spiaggiano o si perdono.
DANNO TECNOLOGICO
Ci sono quattro passaggi che portano al danneggiamento degli oggetti
tecnologici:
1.
Adesione dei batteri
2.
Crescita dei batteri
3.
Formazione del biofilm
4.
Insediamento del macrobenthos
ACQUE DI ZAVORRA
Quando l’acqua di zavorra viene caricata
sulla nave trasporta all’interno della
nave un sacco di organismi, che possono
essere potenzialmente dannosi.
Infatti l’acqua di zavorra viene trattata
chimicamente, però quando l’acqua di
zavorra viene rilasciata in mare questa
sostanza chimica si disperde e inquina
l’acqua.
CONSIDERAZIONI FINALI
Tutti gli argomenti trattati possono essere
affrontati con una giusta coscienza
ambientale. Sta a noi studenti di oggi
ricordare ciò che abbiamo appreso
durante lo svolgimento di questa unità
didattica e, quali cittadini del futuro,
applicarli al meglio, ricordando che
dobbiamo lasciare a chi ci succederà un
mondo migliore di quello odierno.