Rassegna settimanale 29 novembre 2013

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Rassegna settimanale 29 novembre 2013
Presidenza del Consiglio dei Ministri
DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ
UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI
RASSEGNA STAMPA
SETTIMANALE
A cura di
M ON ITOR AGGIO E APP RO FO ND IMENT O
Fernando FRACASSI
D EI F ENO MENI DIS CRIMINAT O RI NEI MEDIA E SUL WEB
Resp. Comunicazione
Contact Center
Anno IV - Roma, 25-29 Novembre 2013
Collaborazione
Contact Center 800.90.10.10 - www.unar.it
Monica D’Arcangelis,
Alessandro Tudino
Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web
BENEDIZIONE
DI
NATALE?
25-29/11/2013
"FUORI
LEZIONE"
(29 novembre 2013)
Scontro fra genitori e preside a Varese
La decisione alla scuola Medea: "Applichiamo ciò che prevede la legge". Ma le
mamme e i papà protestano e iniziano la raccolta firme. La dirigente: "Rispetto per
i bambini di altri credo"
Benedizione? No grazie. Alla scuola
elementare Medea, a Varese, i genitori
sono sul piede di guerra da quando la
dirigente scolastica ha deciso di bloccare il
rito cattolico natalizio durante gli orari di
lezione. Appena saputo della decisione, le
madri e i padri degli alunni hanno avviato
una raccolta firme contro il provvedimento. Hanno anche chiesto di essere ricevuti a scuola
per avere chiarimenti sulla vicenda.
A riportare la notizia è il quotidiano La Prealpina, che dopo aver sentito la dirigente
dell'istituto comprensivo Varese 4, Mara Caenazzo, spiega che la benedizione, se i genitori
lo desiderano, potrà essere effettuata come prevede la legge. Ossia fuori dagli orari di
lezione. Questo per non turbare la sensibilità dei bambini di altri credo religiosi che
potrebbero trovarsi in aula al momento della benedizione.
Da parte sua, il sacerdote che solitamente impartiva il rito, don Leonardo Bianchi, ha
invitato i bambini a messa il 3 dicembre nella chiesa Santa Teresa di Gesù Bambino. Sabato
30 novembre è previsto l'incontro chiarificatore fra dirigente e genitori.
(fonte http://milano.repubblica.it/)
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RAZZISMO, CURVA DEL BRIANTEO CHIUSA
MA C’È LA CONDIZIONALE…
(29 novembre 2013)
Due bastonate nello stesso giorno: l’Ac Monza Brianza 1912 le ha ricevute oggi dalla Corte
di giustizia federale della Figc, che ha accolto il ricorso proposto dal presidente della stessa
Federcalcio, Giancarlo Abete, contro la società biancorossa per gli ululati razzisti dei suoi
tifosi, mentre ha respinto quello del club in difesa del proprio allenatore.
Iniziamo dalla decisione che certamente farà più clamore: la Cgf, accogliendo il ricorso di
Abete, ha riformato per incongruità la decisione del Giudice sportivo che aveva sanzionato
con un’ammenda di 9mila euro la società brianzola per i fatti verificatisi durante la partita
Monza-Rimini dello scorso 29 settembre. Pertanto è stata applicata la nuova sanzione della
chiusura per un turno della curva Sud dello stadio Brianteo. Dunque, il Monza avrebbe
dovuto disputare l’incontro contro il Forlì di domenica 8 dicembre con la curva Davide
Pieri, quella (naturalmente) della tifoseria locale, priva di spettatori. Per punire i responsabili
della sanzione gli abbonati della curva non avrebbero neanche potuto accedere agli altri
settori dello stadio. Grazie però alle recenti (di poco più di un mese fa) modifiche del
Codice di giustizia sportiva, la sanzione è stata sospesa. La società è in pratica sottoposta a
un periodo di prova di un anno. Se durante questo periodo si incorrerà nella stessa
violazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione si applicherà in aggiunta a quella
comminata per la nuova violazione.
È la cosa che è successa, per fare un esempio, all’Ascoli in queste ultime settimane. La
società marchigiana, sanzionata dopo il match interno col Lecce (per cori di
discriminazione razziale) con la chiusura della curva locale per un turno con la
condizionale, si è vista proprio martedì scorso revocare la sospensione e sanzionare con la
chiusura della curva per due turni in seguito alla recidività dei propri tifosi nella trasferta di
Perugia. Facciamo notare, però, per sottolineare il doppiopesismo nei confronti del Monza
rispetto ad altre realtà del nostro Paese, che al Brianteo l’arbitro aveva richiesto con
successo ai dirigenti la diffusione del messaggio di diffida con l’invito a terminare le
manifestazioni di razzismo. Ad Ascoli Piceno, invece, l’arbitro si era visto respingere la
richiesta. Eppure la sanzione inflitta è stata la stessa…
Ricordiamo che lo scorso 29 settembre il Monza era stato sanzionato per i ripetuti “cori
inneggianti alla discriminazione razziale” intonati dai tifosi “in occasione delle giocate di un
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calciatore di colore (il senegalese Ameth Fall, ndr) della squadra avversaria, costringendo
l’arbitro ad una breve sospensione della gara per gli opportuni provvedimenti”, e per i
ripetuti “cori offensivi verso il portiere (Francesco Scotti, ndr)” del Rimini.
Ma la Cgf oggi si è scatenata contro il sodalizio di via Ragazzi del ’99, respingendo pure il
ricorso presentato dalla società brianzola avverso la sanzione della squalifica per tre
giornate effettive di gara inflitte all’allenatore Antonino Asta a seguito della partita MonzaMantova dello scorso 16 novembre. Il nostro “Tonino” era risultato da referto espulso
“per comportamento irriguardoso verso un assistente arbitrale, nonché per comportamento
offensivo verso l’arbitro durante la gara”. Peccato che durante la gara non sia stato affatto
espulso e, a suo dire, nemmeno al termine. I casi sono due: o Asta è stato espulso nel
tunnel che porta agli spogliatoi e non se ne è accorto (a differenza che ai giocatori, ai tecnici
non viene mostrato il cartellino rosso), oppure i papaveri della Federcalcio hanno deciso di
far pagare duramente al Monza il reato di “lesa maestà” per aver lo scorso maggio aperto
una controversia nei loro confronti, presentando un’istanza di arbitrato al Tribunale
nazionale di arbitrato per lo sport del Coni per farsi togliere i 4 punti di penalizzazione
(risultati decisivi per la promozione) inflitti incongruamente dalla stessa Figc nella stagione
trascorsa per le vicende del “calcioscommesse”.Certo è che queste due decisioni odierne si
aggiungono ad alcuni recenti arbitraggi che hanno visto penalizzata la squadra biancorossa.
Sarebbe ora che la società facesse sentire la propria voce anche sui mezzi di comunicazione,
invece di proseguire a non rilasciare dichiarazioni (come oggi). Il presidente inglese
Anthony Armstrong-Emery parla solo col quotidiano rosa.
A proposito di pubblicità, il caso delle bottigliette di plastica della Coca-Cola con il brand
“Stop racism” firmato “Ac Monza Brianza” sta per essere risolto. La società sta infatti
organizzando un grande evento per domenica 22 dicembre, giorno in cui il Monza ospiterà
il Renate a chiusura del girone di andata del campionato di Seconda Divisione. Per
l’occasione, una sorta di “Natale biancorosso” del club, le bottigliette saranno distribuite ai
tifosi, si spera non solo a quelli Vip. L’unica cosa che resta un mistero è come mai la
divisione italiana della Coca-Cola ancora non ne sappia nulla… Stavolta a confermarci
l’inesistenza di un contratto tra la multinazionale e il Monza è stata Cristina Broch,
communication manager di Coca-Cola Italia. Ricordiamo che l’iniziativa è stata pensata da
Independent Ideas, l’agenzia di marketing di Lapo Elkann cui si è affidato ArmstrongEmery.
(fonte http://www.mbnews.it)
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DISORDINI VERONA-MILAN SCATTANO
ALTRI 24 DASPO
Per gli incidenti della prima di campionato tra Hellas Verona e Milan la Digos
scaligera ha chiuso una vasta operazione per risalire ai responsabili: 24 indagati, di
cui 15 fra gli ultras dell’Hellas e 9 tra quelli milanisti, oltre ai 6 già colpiti dai
provvedimenti subito dopo la gara
(29 novembre 2013)
VERONA. Per gli incidenti della prima di campionato di calcio tra Hellas Verona e Milan
la Digos scaligera ha chiuso una vasta operazione per risalire ai responsabili. L’operazione
ha visto coinvolte, con una serie di perquisizioni e riscontri grazie alla video sorveglianza,
almeno 24 persone. Gli agenti hanno operato a Verona e provincia, a Milano, a Trento, a
Prato, a Novara e nelle province di Bolzano, Modena, Bari, Savona, Bergamo, Como e
Roma. Sulla base delle immagini registrate dal sistema di video-sorveglianza la Digos
scaligera, in stretta collaborazione con quella di Milano, ha riconosciuto tra i responsabili
degli scontri 24 soggetti (di cui 15 fra gli ultras dell’Hellas-Verona e 9 tra quelli milanisti)
che all’alba hanno hanno visto le loro abitazioni perquisite sulla scorta di un’ordinanza del
Pm di Verona dott.ssa Valeria Ardito.
I 24 perquisiti si aggiungono ad altri 6 ultras (quattro milanisti, due veronesi) i quali,
nell’immediatezza della gara, sono stati arrestati o denunciati in stato di libertà per aver
commesso analoghi reati. Come già accaduto per i primi ultras individuati, per i nuovi
indagati il Questore di Verona Danilo Gagliardi ha emesso il Daspo, ovvero il
provvedimento di divieto di accesso allo stadio per i prossimi anni.
Hanno tra i 17 ed i 50 anni gli ultras perquisiti. Quindici sono ultras dell’Hellas, tra cui
undici vivono in Verona e provincia, uno a Trento, uno a Laives (Bolzano), uno a Carpi
(Modena) ed uno a Prato, per altro meglio conosciuto come frequentatore della curva
«Fiesole» a Firenze in virtù di un consolidato gemellaggio che lega le compagini ultrà
veronesi a quelle fiorentine.
Ben 9 di questi erano finora incensurati, caratteristica giudiziaria che ha reso ancora più
complesse le attività investigative avviate dalla Digos scaligera per addivenire alla loro
esatta identificazione. Gli altri 6 hanno precedenti per «reati da stadio», qualcuno era già
stato denunciato per discriminazione razziale, qualcun altro per reati in materia di
stupefacenti. Tre di loro sono altresì conosciuti per la loro militanza nelle locali formazioni
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della destra radicale. A casa di uno dei veronesi perquisiti sono stati rinvenuti un tirapugni
in metallo ed una mazza in legno su cui era dipinta l’effige di Benito Mussolini.
Tra i 9 ultras milanisti solo un paio di loro abitano nella città meneghina (ma uno proviene
da Andria, dove risiede anagraficamente con moglie e figli), mentre gli altri abitano a
Novara, Monza, in provincia di Savona, Bergamo, Como e Roma. Solo tre milanisti erano
privi di pregiudizi penali, mentre gli altri erano già stati oggetto di specifici provvedimenti
comminati per reati commessi in occasione di competizioni calcistiche. Tra costoro, altresì,
due risultano pregiudicati a vario titolo per reati comuni contro la persona e contro il
patrimonio (rapina e contrabbando).
(fonte http://www.larena.it)
ATM
DISCRIMINA UN INVALIDO?
FABBIO
PRESENTA UN'INTERPELLANZA
(29 novembre 2013)
ALESSANDRIA --Il Presidente del Gruppo Consiliare del PdL
Piercarlo Fabbio ha presentato un'interpellanza sulla presunta
discriminazione da parte di ATM nei confronti di una persona
invalida dipendente ATM. "Sembra un caso da “indignato
speciale” o da “Striscia la notizia”, ma è purtoppo vero - spiega
Fabbio -Un invalido dipendente ATM viene discriminato al
punto che, senza alcuna giustificazione, viene spedito in cassa integrazione in deroga al
50% dello stipendio anziché al 25% come i colleghi, che già comunque hanno diversi livelli
di “cassa” da sopportare a seconda dei comparti. Una situazione assurda sulla quale ho
voluto interpellare la sindaca, pienamente consapevole di questa iniziativa dell’azienda,
favorita da tavoli con le parti sociali e gli attuali amministratori ATM, per comprendere se
tale discriminazione – almeno questa – possa essere ritirata per equità e giustizia e rispetto
dell’uguaglianza fra lavoratori". Questo il testo dell'interpellanza:
"Con accordo del 7 ottobre 2013, l'ATM spa ha sancito un lungo periodo di cassa
integrazione in deroga per i propri dipendenti, nessuno escluso, pur se - non troppo
comprensibilmente sul piano della solidarietà - con percentuali di astensione dal lavoro (e
quindi di riduzione dello stipendio) diverse per comparti di lavoratori. Fin qui, al di là delle
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differenze che potrebbero essere spiegate dall'Amministrazione aziendale e dai sindacati
che hanno sottoscritto l'accordo, pur in assenza di autorizzazione e quindi di finanziamento
dell'ammortizzatore sociale, i fatti per come sono stati scritti sulla carta. Ma si è già
evidenziato un caso che lascia particolarmente perplessi per la discriminazione condotta nei
confronti del lavoratore M. G. che, pur inserito in un comparto con riduzione oraria pari al
25%, ha ricevuto una incomprensibile comunicazione da parte dell'amministratore delegato
Ezio Bressan di aumento ad personam della riduzione oraria al 50%. Non essendo tale
provvedimento motivato - ulteriore vizio della prescrizione - ed essendo stato impugnato in
linea gerarchica dal dipendente, il sottoscritto consigliere comunale interpella la sindaca per
conoscere se l'Amministrazione Comunale intenda intervenire per ricostituire l'imparzialità
e l'equità di trattamento tra i lavoratori, evitando clamorose discriminazioni, che peraltro
nella fattispecie vanno a colpire un lavoratore invalido, accentuando ancor di più la
disuguaglianza, fornendo l'indirizzo al cda di far rientrare immediatamente tale caso o altri
che improvvidamente si venissero a costituire o si fossero già clamorosamente costituiti in
fase di accordo.
(fonte http://www.tuononews.it)
POST
SU
FACEBOOK
DELL'ASSESSORE DI
DIANO CASTELLO MANUELA LEOTTA:
LE
SUE PRECISAZIONI
(29 novembre 2013)
"Forse non è abbastanza chiaro il mio intento provocatorio, una reazione dai toni
volutamente pesanti dopo un tentativo di furto nella mia abitazione. Credo sia
arrivato il momento di smetterla di subire, di sentirsi impotenti in casa propria, nel
proprio Paese senza trovare il coraggio di prendere delle posizioni per paura delle
ritorsioni di finti perbenisti".
"Forse non è abbastanza chiaro il mio intento provocatorio, una reazione dai toni
volutamente pesanti dopo un tentativo di furto nella mia abitazione. Credo sia arrivato il
momento di smetterla di subire, di sentirsi impotenti in casa propria, nel proprio Paese
senza trovare il coraggio di prendere delle posizioni per paura delle ritorsioni di finti
perbenisti".
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25-29/11/2013
Lo scrive l'Assessore Manuela Leotta, in relazione alla notizia pubblicata oggi dal nostro
giornale, dopo le sue esternazioni sul suo profilo pubblico di Facebook. "Non intendo
certo ritrattare lo sfogo scritto sulla bacheca del mio personale profilo di Facebook prosegue - chi ha avuto cura e modo di andarlo a leggere avrà anche notato che era il
secondo post, visto che nel primo commentavo il tentato furto nella mia abitazione di notte
e con i miei figli nel loro letto. Sono sui giornali con l'etichetta di razzista, quando in realtà
parlo di feccia... parlo di delinquenza che invade le nostre case. La mia è intolleranza totale
verso chiunque invada e leda la nostra Libertà, mettendo a rischio la sicurezza dei nostri
figli. Chi contribuisce con questo business dell'accoglienza e dell'immigrazione selvaggia
reca danno al Popolo Italiano e non solo, alle famiglie sfrattate che dormono in macchina,
agli anziani ridotti alla fame, agli imprenditori costretti alla chiusura di piccole grandi
imprese, ai lavoratori che di fatto un lavoro non l'hanno più. Nella data di pubblicazione
del mio post in cronaca ho letto di altri casi di suicidio nella nostra provincia. Questo
dovrebbe essere l'immenso triste problema di cui parlare sempre, ogni giorno sui giornali,
ma ormai, assurdamente tutto questo non fa più notizia. Chiedo nel post se e quali
soluzioni possiamo trovare, tutti insieme, per non dover arrivare alle ronde armate, al
dormire armati trasformandoci in Rambo per difendere la sicurezza dei nostri figli".
"E' stata da poco la giornata contro la violenza sulle donne - termina l'Assessore Leotta - ed
io in quanto tale ho subito una violenza privata, un tentato furto è violenza e mi sono
chiesta come poter fare per difendermi. Sicurezza e 'sopravvivenza' della collettività onesta,
questo mi preme e credo sia fondamentale anche per tutti quegli immigrati onesti, integrati
e seri lavoratori che vivono in Italia. Fatemi critiche ma fatele costruttive, ho imparato che
lamentarsi e indignarsi non serve a nulla se non porta a qualche soluzione. Ho scritto come
libera ed esasperata cittadina uno sfogo personale reso pubblico da terzi, ora risponderò
come Amministratore a chiunque voglia interpellarmi, nel rispetto delle mie idee che tali
resteranno, dei miei figli e di tutte quelle persone che la pensano come me ma non hanno la
'fortuna' di avere tutta questa visibilità. Tengo ancora a sottolineare il mio personale
rispetto e riconoscenza per le Forze dell'Ordine sempre impegnate nel difficile compito di
proteggere e tutelare la nostra libertà".
(fonte http://www.sanremonews.it)
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25-29/11/2013
INSULTI AI GAY IN CONSIGLIO APERTO UN
PROCEDIMENTO
(29 novembre 2013)
SUZZARA. Lo sportello antidiscriminazioni contro Massimo Barbi. Ieri, dopo aver
appreso delle affermazioni pronunciate dal consigliere leghista nel corso della seduta del
consiglio comunale di Suzzara di lunedì scorso, che ha definito «malati» i gay, è stato
aperto formalmente un caso Unar, cioè un accertamento stragiudiziale preliminare,
«perché le espressioni usate dal signor Barbi sono lesive della dignità delle persone Lgbt
(lesbiche gay bisessuali e transessuali) e fortemente discriminatorie, rispetto alle vigenti
normative italiane ed europee - scrivono Carlo Berini e Davide Provenzano - Rileviamo che
il signor Barbi ha pronunciato parole gravemente discriminatorie, stereotipate e istiganti al
disprezzo verso le persone omosessuali e transgender in quanto membro del consiglio
comunale; ciò è da ritenersi maggiormente deprecabile per il ruolo ricoperto e la sede
istituzionale in cui le frasi sono state pronunciate». Lo sportello chiederà inoltre
l'acquisizione del verbale della seduta, in aggiunta alla videoregistrazione.
(fonte http://gazzettadimantova.gelocal.it)
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25-29/11/2013
STORACE SI RICICLA
CON LA FIAMMA E CONTRO I GAY
Ha riesumato Alleanza Nazionale e col nuovo partito punta alle elezioni europee.
Un programma striminzito, una frase del Duce come slogan e il vecchio simbolo
del Msi
di Guido Quaranta
(29 novembre 2013)
Sei anni orsono ha rotto con Alleanza nazionale, il partito in cui è cresciuto (poi estintosi)
per mettersi, di lì a poco, in proprio fondandone un altro, La Destra: tuttavia, nella Destra,
Francesco Storace (54 anni, ex senatore, ex ministro ed ex governatore del Lazio) non ha
combinato granché.
Un mese fa l’ha chiusa e, con combattenti e reduci di alcuni partitini, ha riesumato Alleanza
nazionale: e ora, novello fondatore, pensa di riciclarsi. Come, dove e quando?
Probabilmente nella prossima primavera, partecipando alle elezioni europee e conquistando
un seggio a Strasburgo.
Il programma del nuovo partito l’ha già esposto (guerra ai matrimoni gay, all’immigrazione
clandestina e alla Germania di Angela Merkel): striminzito e pregnante. Per simbolo ha
rispolverato la cimiteriale fiamma tricolore del vecchio Msi.
Come parola d’ordine si è ispirato ai ridicoli imperativi del Duce: «Chi ama non dimentica»,
ha scolpito.
E ha formato la squadra tra ex parlamentari non proprio noti al pubblico: come l’ex
senatrice settantenne Adriana Poli Bortone, che proviene dal raggruppamento Io Sud.
Infine, per non farsi mancare niente, ha scelto per madrina Raffaella Stramandinoli, meglio
nota come Donna Assunta vedova Almirante, classe 1925: un nome, una garanzia.
(fonte http://espresso.repubblica.it)
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DUE
SENTENZE
GIUSTIZIA
DELLA
EUROPEA
IN
25-29/11/2013
CORTE
DI
MATERIA
DI
ACCESSO A SUSSIDI PER L’ISTRUZIONE
ALL’ESTERO ED OSTACOLI ALLA LIBERA
CIRCOLAZIONE
(29 novembre 2013)
Corte di Giustizia dell’Unione europea, sez. III, sentenze del 24 ottobre 2013, cause C220/12 e C-275/12.
Corte di Giustizia dell'Unione europea, sentenza dd. 24 ottobre 2013
( http://www.asgi.it/public/parser_download/save/cgue_24102013_220_12.pdf)
Corte di Giustizia dell'Unione europea, sentenza dd. 24 ottobre 2013
( http://www.asgi.it/public/parser_download/save/cgue_24112013_275_12.pdf)
Con la sentenza del 24 ottobre 2013 nella causa C-275/12, la Corte di Giustizia dell’Unione
europea ha ritenuto in contrasto con gli artt. 20 e 21 del TFUE in materia di cittadinanza
europea e di libertà di circolazione, una normativa tedesca che subordina la concessione di
un sussidio di studio ad una cittadina nazionale residente in Germania al fine di studiare in
un altro Stato membro, alla condizione che gli studi di cui trattasi siano sanciti al termine
di un corso di almeno due anni da un diploma professionale equivalente a quelli rilasciati da
una scuola professionale con sede in Germania, mentre un sussidio sarebbe stato concesso
all’interessato, qualora avesse deciso di svolgere nel proprio Stato studi equivalenti a quelli
che intendeva seguire nell’altro Stato membro e di durata inferiore a due anni.
Secondo la Corte di Giustizia europea, tale normativa costituisce un ostacolo alla libera
circolazione che non può essere giustificato da
considerazioni oggettive di interesse
generale, né può dirsi proporzionato allo scopo perseguito in quanto la misura appare
incoerente con le addotte giustificazioni di promozione dell’inserimento occupazionale.
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25-29/11/2013
Con la sentenza del 24 ottobre 2013 nella causa C-220/12, la Corte di Giustizia dell’Unione
europea ha ritenuto in contrasto con gli artt. 20 e 21 del FTUE in materia di cittadinanza
europea e di libertà di circolazione, una normativa tedesca che subordina la concessione di
un sussidio di studio all’estero alla condizione che il beneficiario abbia il domicilio
permanente sul territorio nazionale. Secondo la Corte infatti, se è legittimo che uno Stato
membro richieda un criterio di sufficiente collegamento tra il richiedente e lo Stato
membro medesimo quale condizione
per l’accesso a tale prestazione, il requisito del
domicilio permanente, a prescindere da altri fattori, risulta eccessivamente esclusivo ed
aleatorio per giustificare un obiettivo ostacolo alla libertà di circolazione rispondente a
criteri di proporzionalità. Ugualmente, considerazioni di contenimento di bilancio non
possono di per sé costituire una giustificazione obiettiva andando ad incidere su una delle
libertà fondamentali garantite dal Trattato.
(www.asgi.it)
CITTADINANZA. FORUM EUROPEO
L'INTEGRAZIONE:
"DOPO 5
PER
ANNI
DI
RESIDENZA"
(29 novembre 2013)
"Diritto di voto per i lungosoggiornanti e ius soli per i loro figli". Le proposte della
piattafroma di dialogo con la societò cicile creata dalla Commissione Europea
Roma
- ''I migranti dovrebbero poter ottenere la cittadinanza non oltre i 5 anni di
residenza legale''. E i figli di immigrati nati in un Paese Ue ''dovrebbero ottenere alla nascita
la cittadinanza di quel paese, se almeno un genitore vi risiede legalmente da 5 anni''.
È la posizione del Forum europeo per l'integrazione, la piattaforma di dialogo sulle
tematiche dell'immigrazione, composta da rappresentanti della società civile, lanciata nel
2009 dalla Commissione europea e dal Comitato europeo economico e sociale.
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25-29/11/2013
''La Commissione europea lanci una procedura di infrazione contro gli Stati membri Ue che
impongono condizioni aggiuntive a quelle previste dalla direttiva Ue per la lunga
residenza'', si chiede nella dichiarazione sulla 'Partecipazione dei migranti al processo
democratico' appena adottata dal Forum.
Infine, il Forum europeo per l'integrazione sostiene i diritti politici degli immigrati. ''Il
diritto voto alle elezioni locali, regionali e nazionali dovrebbe essere garantito a tutti i
legalmente residenti dopo un massimo di 5 anni di regolare residenza e il diritto di fondare
o aderire ad associazioni e partiti politici dovrebbe essere un diritto inviolabile di tutti i
residenti'', conclude la dichiarazione.
(fonte http://www.stranieriinitalia.it)
IL
CASO."VIA IL TURBANTE SE
VUOI
GIOCARE"
(28 novembre 2013)
Arbitro lascia in panchina un quindicenne di origine sikh a Brescia. L’allenatore:
“Una discriminazione”
Brescia – “O toglie il copricapo o il ragazzo non gioca” ha detto l’arbitro. Ed è finita così,
ancora prima di iniziare, la partita di Gurpartap Singh.
Domenica scorsa il quindicenne di origine sikh era sceso in campo con l'Usd Montirone, la
squadra del suo paese in provincia di Brescia, per giocare contro il Real Sant'Eufemia,
capolista del campionato Allievi girone E. Il direttore di gara, con un’originale
interpretazione del regolamento, l’ha però costretto a tornare in panchina, una scelta
obbligata dal momento che la religione del ragazzo gli impone di coprire il capo.
A denunciare l’accaduto sul sito Bresciaoggi.it è Alfredo Carrabba, preparatore atletico del
Montirone: “Non è mai capitato un episodio così vergognoso: il ragazzo è nel Montirone
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sin dai Giovanissimi e non gli era mai stato impedito di giocare una partita. Ho provato a
far ragionare l'arbitro: non c'è stato nulla da fare”.
Secondo l’allenatore, quella dell’arbitro “è stata una decisione personale e discriminatoria, il
regolamento non c'entra. Il ragazzo è stato accanto a me, in panchina, per tutto il match,
fino a dodici minuti dalla fine del secondo tempo. Aveva gli occhi lucidi di rabbia”. Solo a
pochi minuti dalla fine del match, l’arbitro ha cambiato idea e ha detto all’allenatore che, se
voleva, poteva far entrare in campo il ragazzo.
L’Usd Montirone ora ha chiesto l’intervento della Federazioni giovanile. “Non ha
importanza che l'arbitro sia punito, basta che sia un episodio isolato. Se questo accade per
una squadra di ragazzini, cosa ci si può aspettare a livelli più alti?” chiede Carrabba.
(fonte http://www.stranieriinitalia.it/)
ASCOLI-PERUGIA:
TURNI
LA
CHIUSA
CURVA
PER
ASCOLANA
DUE
PER
DISCRIMINAZIONE RAZZIALE
(28 novembre 2013)
In merito alla gara Perugia-Ascoli di domenica scorso (terminata sul punteggio di 3-2, ndr)
il Giudice Sportivo, letti gli atti ufficiali ha osservato
> che durante il 2° tempo di gara sostenitori della società Ascoli in campo avverso
intonavano più volte cori inneggianti alla discriminazione razziale in occasione delle giocate
di un calciatore di colore della squadra avversaria (Fabinho, ndr);
> che detti cori venivano chiaramente percepiti dal commissario di campo e dal
collaboratore della Procura Federale che con Com. Uff. n. 50/Div del 29.10.2013 questo
Giudice Sportivo aveva inflitto alla società Ascoli la sanzione della chiusura del settore dello
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stadio denominata “Curva Sud” per una gara effettiva, con sospensione dell’esecuzione
della sanzione ai sensi dell’art.16 comma 2 bis del C.G.S;
> che si rileva pertanto il ricorrere della medesima violazione di cui all’art. 11 comma 3 del
C.G.S. con conseguente revoca della sospensione della sanzione inflitta con il predetto
comunicato ufficiale.
Tutto ciò premesso ha quindi deliberato:
> di infliggere alla società Ascoli la sanzione della chiusura del settore del proprio impianto
sportivo denominato “Curva Sud” per due gare effettive di campionato, con decorrenza
immediata. (fonte http://www.tuttonocerina.com)
DISABILITA':
A
MONTESILVANO
LEZIONI
SU CONVENZIONE ONU
(28 novembre 2013)
Partira' domani, a Montesilvano (Pescara) la seconda edizione del "Progetto di
sensibilizzazione per le scuole sulla convenzione ONU sul diritto delle persone con
disabilita'". Gli istituti scolastici coinvolti sono la "Troiano Delfico" e l' "Ignazio Silone",
oltre alla media statale di "Villa Verrocchio", scuola pilota nel primo appuntamento. Il
progetto a costo zero, presentato questa mattina dal suo ideatore, Claudio Ferrante dell'
ufficio disabili del comune di Montesilvano, si prefigge l'obiettivo di approfondire tra i
giovani i concetti dell'inclusione e della non discriminazione. "Entreremo nelle classi - ha
sottolineato Ferrante - interagendo con i ragazzi attraverso lezioni teoriche, pratiche ed
esercitazioni empatiche, su quelli che sono i temi trattati nella convenzione Onu. Il grande
successo dello scorso anno ci ha spinti a continuare in questa direzione". Per l'assessore
con delega alla disabilita', Enea D'Alonzo "i giovani devono diventare le prime sentinelle
della civilta' di questa citta' per scovare le barriere architettoniche e diffondere il messaggio
del rispetto". Hanno collaborato i consiglieri comunali Fabio Vaccaro e Daniele Scorrano,
l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e l'Associazione Carrozzine Determinate, con la ditta
Prodesian.
(fonte http://www.abruzzo24ore.tv)
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TORRE
ANNUNZIATA
RAZZISMO
E
RISSA
-
ACCUSE
SFIORATA
25-29/11/2013
DI
IN
CIRCUMVESUVIANA
(28 novembre 2013)
Un giovane di colore, a suo dire offeso da uno dei passeggeri, tenta di aggredirlo prima che
diversi passeggeri potessero tenerlo a bada. Alla base della furibonda reazione dell'africano
un epiteto a sfondo razzista pronunciato dalla persona. La tratta era la Napoli - Sorrento.
Attimi di paura e tensione in Circumvesuviana, sulla
tratta Napoli - Sorrento, quando in prossimità di Torre
Annunziata si assiste a un tentativo di aggressione da
parte di un giovane di colore ai danni di un passeggero,
reo di aver pronunciato una presunta offesa di stampo
razzista. Il ragazzo era quasi riuscito ad avventarsi
sull'altro, ma il pronto intervento prima di alcuni passeggeri, poi dei macchinisti e infine di
un carabiniere fuori servizio, ha fatto si che la situazione non precipitasse, seppur con
molta fatica. Il ragazzo africano, in preda
al pianto, è stato portato in un altro scompartimento e resta da capire quale tra le versioni
fornite dai due protagonisti della quasi rissa combaciasse con la verità. Il treno è rimasto
fermo alcuni minuti prima di continuare il suo percorso con gran sollievo di tutti i
passeggeri. Dopo gli episodi a Castellammare di queste ultime settimane e le tragedie di
qualche mese fa, permane il momento non facile che stanno attraversando gli immigrati nel
nostro paese. La speranza è che si sia trattata di mera incomprensione e che resti un caso
puramente isolato.
(fonte http://www.stabiachannel.it)
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SOCIAL
25-29/11/2013
CARD ANCHE AGLI IMMIGRATI.
SÌ
DEL SENATO
La Legge di Stabilità estende il sussidio ai cittadini Ue e agli extracomunitari che
hanno la carta di soggiorno. Venti milioni di euro per Lampedusa
Roma – 27 novembre 2013 – Nel travagliato cammino del disegno di legge di stabilità 2014
si salva l’estensione della social card (o carta acquisti) agli immigrati. È una misura prevista
anche dal maxiemendamento su cui il governo ieri notte ha incassato la fiducia in Senato,
nonostante il passaggio di Forza Italia all’opposizione.
Il comma 138 dice infatti che la social card, spetterà, oltre che agli italiani, anche ai
“cittadini comunitari ovvero familiari di cittadini italiani o comunitari non aventi la
cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di
soggiorno permanente, ovvero cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno CE
per soggiornanti di lungo periodo”.
La social card è una carta di credito, sulla quale lo Stato ricarica 80 euro ogni due mesi, da
utilizzare per comprare alimenti o medicine, oppure per pagare le bollette di luce e gas.
Viene concessa ai minori di tre anni (il titolare è il genitore) o agli anziani dai sessantacinque
anni in su più bisognosi. In entrambi i casi, infatti, tra gli altri requisiti, c’è un indicatore di
Situazione Economica Equivalente inferiore ai 6mila700 euro l’anno.
Nel testo approvato ieri in Senato c’è anche una compensazione per i disagi subiti da
Lampedusa a causa degli sbarchi di profughi e immigrati. Vengono infatti destinati al
Comune 20 milioni di euro per “interventi di miglioramento della rete idrica, di
riqualificazione urbanistica e di potenziamento e ammodernamento dell’edilizia scolastica”.
Ora il disegno di Legge di Stabilità 2014 passa alla Camera dei Deputati per l’approvazione
definitiva. Considerati i numeri sui quali può contare la maggioranza a Montecitorio, non
dovrebbero esserci sorprese.
(fonte http://www.stranieriinitalia.it/)
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25-29/11/2013
INTEGRARE I ROM CON L'ISTRUZIONE
Milioni di persone stanno soffrendo in tutta Europa per la disoccupazione e la
prospettiva di un lungo periodo di ristagno economico, ma il gruppo più colpito di
tutti è senz'altro quello Rom.
(28 novembre 2013)
Ci sono più di dieci milioni di Rom in Europa, perlopiù concentrati nei Balcani e nei nuovi
Stati membri dell'Unione europea, soprattutto in Romania, Bulgaria, Slovacchia e Ungheria.
La cosa più sorprendente è che le loro condizioni di vita sono notevolmente peggiorate da
quando molti di loro sono diventati cittadini della Ue e, al tempo stesso, l'atteggiamento
generale in quasi tutta l'Europa è diventato più ostile.
Queste due tendenze si stanno vicendevolmente esacerbando: l'emarginazione alimenta il
disprezzo e viceversa. L'unica via d'uscita da questa trappola è un investimento
nell'istruzione che porterebbe enormi dividendi a livello sociale. Basti pensare, per esempio,
che i Rom rappresentano più del 20% delle nuove leve per la forza lavoro dei Paesi citati.
La buona notizia è che sappiamo come preparare i bambini Rom a diventare elementi
produttivi della società. La mia Fondazione si occupa dell'educazione dei Rom da più di 25
anni durante i quali abbiamo garantito un'istruzione a una piccola schiera di giovani Rom
che riconosce la propria identità ed è in grado di smentire gli stereotipi ostili delle persone
con le quali si trova a interagire.
Nel 2005 abbiamo fondato, insieme alla Banca Mondiale, il Roma Education Fund (ovvero
il Fondo per l'istruzione dei Rom). Il Ref è pronto ad aiutare le autorità nazionali
dell'Unione europea per migliorare la loro azione nell'istruzione dei bambini Rom. I suoi
programmi coinvolgono più di 100mila studenti l'anno, fra cui più di 1.600 universitari che
usufruiscono di borse di studio.
Ma questi numeri non sono purtroppo nemmeno lontanamente adeguati alla grandezza del
problema. La metà dei Rom è in età scolare e la popolazione sta crescendo più rapidamente
della capacità del Ref. Il budget annuo del Fondo è solo di 12 milioni di euro (16,3 milioni
di dollari) di cui la mia Fondazione copre quasi la metà, e facciamo difficoltà a raccogliere
altri fondi. Questo è inaccettabile. I programmi elaborati dal Ref dovrebbero essere
sostenuti dai Governi con l'aiuto dell'Unione europea, e resi accessibili a tutti i bambini
Rom d'Europa.
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25-29/11/2013
La Commi ssione europea ha svolto un ruolo molto importante attraverso i suoi fondi
strutturali che coprono fino all'80% dei costi aggiuntivi implicati dall'integrazione dei Rom.
Sfortunatamente, il restante 20% è difficile da reperire dato il sentimento anti-rom diffuso
in tutta Europa.
Per far cadere gli stereotipi negativi, i bambini Rom devono essere educati a onorare la loro
identità ed esserne fieri. Ed è proprio questo che ha fatto il Ref. I Rom che hanno ricevuto
un'istruzione non rientrano negli stereotipi e così possono integrarsi facilmente al resto
della popolazione, eppure permane l'ostilità dei più. Se la linea del Ref venisse adottata da
tutti, faremmo passi da gigante nella lotta a questi pregiudizi.
Ma l'educazione non basta. I Rom devono anche trovare un lavoro. Una soluzione
durevole implica che l'Europa costruisca una classe lavoratrice Rom. Anche qui il settore
privato ha un ruolo importante. Gli esperti della Commissione europea e delle mie
fondazioni stanno sviluppando un progetto dimostrativo per aprire gli stage del settore
privato ai giovani Rom iscritti alle scuole professionali.
La Romania ha già avviato un programma simile per la maggioranza della popolazione e il
ministro dell'Istruzione Remus Pricopie ha chiesto che venga aperto anche ai Rom. Faccio
appello agli altri Governi affinché adottino misure simili.
Diciamolo chiaramente: c'è un problema Rom in Europa e si sta aggravando. Ma il
problema e il suo aggravamento rispecchiano una combinazione letale di radicata ostilità e
perseverante negligenza.
I Rom d'Europa che hanno ricevuto un'istruzione stanno di fatto dimostrando, giorno per
giorno, come il problema sia ampiamente risolvibile. Ma per risolverlo ci vorrà più di una
generazione e l'Europa non può permettersi di aspettare la ripresa economica. Al contrario,
dato l'aumento della sua popolazione Rom, la prosperità a lungo termine dell'Europa
dipende da un'inversione delle attuali tendenze che deve cominciare subito.
(fonte http://www.ilsole24ore.com)
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OFFESE
AI GAY IN CONSIGLIO
25-29/11/2013
ATTACCHI
BIPARTISAN A BARBI
Suzzara. L’esponente di Alternativa si era definito orgogliosamente “normale” Il
suo capogruppo prende le distanze e si dissocia. Carra: mai più parole simili
(28 novembre 2013)
SUZZARA. Lunedì sera, a larga maggioranza il consiglio comunale di Suzzara ha
approvato il regolamento per il riconoscimento delle unioni civili e relativa anagrafe. Non
sono però mancati momenti di tensione a partire dall’attacco del capogruppo di
“Alternativa” Alessandro Guiducci e dai consiglieri dello stesso gruppo di minoranza Paolo
Coppola e Massimo Barbi.
Quest'ultimo si è reso protagonista di un intervento contestato da alcuni consiglieri sia di
maggioranza che di opposizione oltre ai membri della Commissione Pari Opportunità e al
presidente dell'Arcigay di Mantova Davide Provenzano. Barbi, si è dichiarato “normale” e
ha aggiunto: «Noi normali non siamo mai andati in piazza a manifestare la nostra normalità.
Gli altri che non si riconoscono in un rapporto uomo-donna sono dei malati».
Dichiarazioni forti che hanno suscitato sdegno tra i vari consiglieri: Piergiorgio Carra (Pd)
ha sollecitato il presidente del consiglio Aldo Davide Vecchia a censurare le dichiarazioni di
Barbi e fare in modo che di scorsi offensivi di quel genere non siano mai più pronunciati
nell’aula del consiglio comunale.
Lo stesso collega di “Alternativa” di Barbi, Paolo Coppola, pur criticando il modo in cui è
arrivato in consiglio il regolamento delle unioni civili, si è dissociato dalle dichiarazioni sui
gay. Soddisfazione, tuttavia, è stata espressa dal presidente del consiglio Aldo Davide
Vecchia per l'esito positivo del consiglio sul regolamento delle unioni civili nonostante gli
attacchi frontali di Guiducci e Coppola: il primo per averlo definito un «piccolo Stalin» e il
secondo per aver fatto del regolamento «un atto politico autoreferenziale per avere visibilità
in vista delle prossime elezioni amministrative».
Mauro Pinotti
(fonte http://gazzettadimantova.gelocal.it)
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25-29/11/2013
CALCIO, RAZZISMO: NO A RICORSO
UCRAINA, UNA GARA A PORTE
CHIUSE
(28 novembre 2013)
La Commissione d'appello della Fifa ha respinto il ricorso dell'Ucraina contro le sanzioni
inflitte dalla Disciplinare lo scorso 27 settembre per quanto accaduto (cori razzisti) il 6
settembre 2013, a Lviv, in occasione della gara contro San Marino. La nazionale ucraina,
dunque, giochera' a porte chiuse la prima gara delle qualificazioni ai Mondiali del 2018 e,
inoltre, non potra' piu' disputare le proprie partite interne allo stadio Arena di Lviv per tutta
la durata delle qualificazioni. La Federcalcio, infine, e' stata sanzionata con un'ammenda di
45 mila franchi svizzeri (circa 36.600 euro).
(fonte http://sport.repubblica.it/)
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TORINO - MINORI
ALL'ISTRUZIONE.
25-29/11/2013
STRANIERI E DIRITTO
NORMATIVA ITALIANA E
BUONE PRASSI
(28 novembre 2013)
Martedì 3 dicembre 2013 ore 15 - 18, presso l'Aula Magna del Liceo classico
Massimo D'Azeglio via Parini n. 8 – Torino
Programma
Ore 15,15
Presentazione del progetto “In.Media.Res. Integrazione Mediazione Responsabilità” e della
Piattaforma MediaTO – dr Enrico Allasino, dott.ssa Roberta Valetti, Ires Piemonte e
dott.ssa Maria Riso, Città di Torino
Ore 15,30 - Avv. Mariella Console, ASGI, Associazione per gli Studi Giuridici
sull’Immigrazione
I Minori stranieri: principi generali
Diritto all’istruzione: dall’iscrizione, all’inserimento nelle classi, al riconoscimento
del titolo studio conseguito nel paese di provenienza, alle misure per il diritto allo
studio, al titolo conclusivo del corso di studi o di formazione nel caso in cui lo
studente sia minorenne o maggiorenne, ai viaggi all’estero.
Ore 16,45
Pausa
Ore 17
Status giuridico: in che modo la Scuola può veicolare informazioni ad allievi e
famiglie sull’ottenimento e mantenimento del permesso di soggiorno e sul diritto e
sui requisiti per l’acquisto della cittadinanza italiana
Ore 18
Condivisione di riflessioni, spunti, ipotesi di lavoro
Scheda iscrizione http://www.piemonteimmigrazione.it/mediato/corsi/39-news-home/177progetto-in-media-res-integrazione-mediazione-responsabilita
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25-29/11/2013
18 IUS SOLI
di Laura
(28 novembre 2013)
L'associazione culturale Agape, in collaborazione con le Acli bresciane, venerdì 29
novembre offre un'occasione di apporfondimento e confronto su una tematica
quanto attuale.
Il video-documentario “18 ius soli: Il diritto di essere italiani” è stato il vincitore del premio
giornalistico Ilaria Alpi 2012 per la sezione miglior reportage italiano lungo e lo scorso 2
settembre è stato presentato all'interno del Premio Città di Venezia della 70^ Mostra del
Cinema. Il video fa luce su una realtà sconosciuta a molti e che a volte raggiunge anche il
paradossale.
Si tratta, infatti, della realtà che vivono centinaia di migliaia di giovani che sono nati e
cresciuti in Italia ma che sono costretti a vivere con il permesso di soggiorno e che non si
vedono garantiti quei diritti di cui invece possono godere i loro amici e coetanei italiani.
Non avere la cittadinanza in uno stato di diritto come l’Italia, significa vedersi negate molte
possibilità e sentirsi diversi dalle persone che ti circondano e con cui sei cresciuto.
Questi ragazzi si ritrovano in un labirinto burocratico che li costringe a fare ore di file
davanti alle questure per ottenere il permesso o la carta di soggiorno, con tempistiche
infinite e complicazioni continue.
Al compimento del 18° anno di età questi ragazzi possono decidere di richiedere la
Cittadinanza italiana, ovvero dell’unico paese che hanno conosciuto nel corso della loro vita
e che, per la maggior parte, rappresenta la propria patria.
Ottenere la Cittadinanza italiana, però, comporta un’altra sfida così grande che molti
decidono di gettare la spugna: l’iter burocratico è lungo e complesso e non sempre si
conclude con esiti positivi, creando così una situazione di forte discriminazione sociale e
problemi di identità personale. Venerdì 29 novembre nella biblioteca comunale di
Vobarno sarà proiettato il documentario “18 Ius Soli”, cui farà seguito un dibattito con
Franco Valenti, Presidente della Fondazione Guido Piccini, con l'obiettivo di approfondire,
chiarire e delineare il tema del diritto di cittadinanza per i cosiddetti immigrati di seconda
generazione.
Al termine del confronto sarà offerto un simpatico rinfresco etnico.
(Fonte http://www.vallesabbianews.it)
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VIOLENZA
DONNE:
KYENGE,
25-29/11/2013
"SI
CONTRASTA CON LA PREVENZIONE"
(26 novembre 2013)
Roma, 25 nov. - "La 'Giornata mondiale contro la
violenza sulle donne' non e' semplicemente un
giorno per ricordare le vittime di abusi, ma un
momento di riflessione che serva ad orientare
l'attivita' futura del Governo per far fronte ad un
fenomeno drammaticamente attuale perche riguarda l'intera societa', non soltanto coloro
che ne sono vittime.
Bisogna sostenere le donne ad accrescere la propria autostima che e' l'essenza vitale per
riconoscere in primis la violenza psicologica". Lo ha dichiarato la ministra per
l'Integrazione Ce'cile Kyenge. "La fragilita' sociale aumenta il pericolo per una donna di
essere vittima di violenza: la dipendenza economica e psicologica nega ogni sorta di
liberta'.
Indubbiamente - ha aggiunto la Kyenge - le donne immigrate, per la loro posizione
giuridica, sono piu' facilmente vittime di violenza e piu' facilmente colpite da uomini
violenti. Ritengo, quindi, necessario che all'intervento normativo adottato si affianchino
programmi di integrazione, formazione e inserimento professionale delle donne, italiane e
straniere. Piu' potere, piu' educazione, piu' capacita', piu' autostima e piu' inserimento
sociale sono la corazza che difendera' le donne".
"Tutti noi - ha concluso la Ministra - dobbiamo essere coinvolti in un cammino comune
di rigenerazione culturale: vecchi e nuovi cittadini insieme per cancellare violenza,
sessismo e razzismo".(AGI) .
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UNIVERSITÀ:
25-29/11/2013
LETTORI STRANIERI, RESTA
APERTA INDAGINE UE
EURODEPUTATI,
COMMISSIONE
ESAMINI
CASO DISCRIMINAZIONE
(26 novembre 2013)
BRUXELLES - Resta aperta l'indagine della Commissione europea sulla discriminazione
contrattuale dei lettori stranieri nelle università italiane. Durante un dibattito in
commissione
Petizioni del Parlamento europeo, un funzionario dell'esecutivo
comunitario ha spiegato che, alla luce delle ulteriori informazioni ricevute il 14 novembre,
i servizi di Bruxelles continueranno l'analisi del caso. Lo scorso settembre la Commissione
europea aveva annunciato l'intenzione di non aprire una procedura d'infrazione nei
confronti dell'Italia sulla discriminazione dei lettori stranieri, una decisione che aveva fatto
infuriare i promotori di alcune petizioni presentate al Parlamento Ue. Per questo motivo, i
firmatari avevano inviato ulteriori informazioni a Bruxelles per dimostrare la
discriminazione dei lettori, aggravata dalla legge Gelmini del 2010. La normativa italiana
''è razzista e priva di ogni legittimità: abbiamo fornito tutte le prove'', ha affermato David
Petrie, uno dei promotori delle petizioni. Gli eurodeputati intervenuti al dibattito hanno
chiesto alla Commissione europea di esaminare dettagliatamente la questione, in
particolare sulla base dei dati sulla differenza dei salari tra i lettori stranieri e i colleghi
italiani. Alla luce della richiesta, la presidente della commissione Petizioni Erminia
Mazzoni (Ppe) ha invitato la Commissione Ue a ''dare in tempi rapidi una risposta ai
firmatari'' in una vicenda ''che dura da 30 anni''.
(fonte ANSA)
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CALCIO:
1^
DIVISIONE.
25-29/11/2013
PROVVEDIMENTI
DISCIPLINARI PALERMO
(26 novembre 2013)
Il giudice sportivo di Lega Pro, Pasquale Marino, il relazione alla gara Como-Reggiana,
ha inflitto la chiusura della curva alla sinistra della tribuna centrale dello stadio di Como
per due gare per cori di discriminazione razziale, oltre ad una ammenda di 500
euro.
Per la partita Perugia-Ascoli, il Giudice ha inflitto la chiusura per due gare della "Curva
Sud" dello stadio di Ascoli. Il Giudice Sportivo, poi, ha squalificato 18 giocatori. Due
giornate di stop per Taddei (Venezia). Per una gara Ondei, Pesenti (Albinoleffe), Carpani
(Ascoli), Picci (Barletta), Giosa (Como), Di Cuonzo, Obodo (Grosseto), Moroni
(Gubbio), Italiano (Lumezzane), Manzoni (Pavia), Napoli (Pisa), Casiraghi (Pro Patria),
Zanetti (Reggiana), Aresti, De Martis (Savona), Furlan (Sudtirol), Cecchini (Virtus
Entella).
Tra gli allenatori, squalifica per due gare per Santini del Lumezzane; per una Corda del
Savona. Tra i medici, quattro gare di stop per Tarsi del Grosseto. Per quanto riguarda le
societa', ammende per Lumezzane (5.000 euro), Ascoli (2.500), Salernitana (1.000),
Perugia (500).
(fonte ITALPRESS).
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RAZZISMO
SINDACALE
25-29/11/2013
NEL CALCIO DILETTANTE, A
INSULTI
ALL'ARBITRO
RUMENO
(26 novembre 2013)
Rapporto del Giudice Sportivo: un gruppo di tifosi ha ripetutamente offeso il
giovane arbitro. Il Sindacale rischia di giocare a porte chiuse
Gli insulti all’avversario di colore ormai
sono diventati una triste abitudine degli
stadi italiani, dalla Serie A alla terza
categoria. Ma il razzismo purtroppo non
conosce confini, nemmeno in ambito
dilettantistico: una nuova bufera è
scoppiata nei giorni scorsi a Sindacale, frazione di Concordia Sagittaria, nella partita vinta
uno a zero dai locali contro il Torre di Mosto. Come riporta Il Gazzettino, gli insulti di un
gruppetto di spettatori hanno avuto come obiettivo un arbitro rumeno, giovane residente
a Portogruaro, appena alla sua quarta direzione in Terza categoria.
A puntare i riflettori sull’episodio è stato il Giudice Sportivo della Delegazione di San
Donà della Lega Nazionale Dilettanti. “Risulta dal rapporto arbitrale che a dieci minuti
dal termine e anche a fine gara, un gruppo di tifosi del Sindacale rivolgeva all'arbitro
espressioni ingiuriose e denigratorie anche in ragione della propria nazionalità”. E quindi,
che succederà? In base all'articolo 11 del Codice di Giustizia Sportiva la società risulta
responsabile, ma trattandosi del primo episodio di questo genere verrà applicata una sorta
di “sospensione” alla sanzione: se nei prossimi dodici mesi si verificheranno nuovi episodi
di questo genere, il Sindacale potrebbe esser costretto a giocare più di una partita a porte
chiuse.
(FONTE http://www.veneziatoday.it)
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INSULTI
RAZZISTI
SQUALIFICATO
PER
FRA
13
25-29/11/2013
DILETTANTI
GIORNATEINSULTI
RAZZISTI FRA DILETTANTI
SQUALIFICATO
PER 13 GIORNATE
(26 novembre 2013)
L’ormai celebre discriminazione territoriale non esiste solo a San
Siro. I pesci grandi fanno sempre notizia, ma nei campionati
dilettantistici di tutta Italia da agosto si stanno sommando i giovedì
neri - doppio senso non voluto - nei quali l’atteso comunicato segna
immancabile una maxi squalifica dovuta ad epiteti razzisti verso gli avversari di giornata.
Quanto successo domenica in Pompiano-Capriano, girone C di Terza Categoria, esula
però dalla classica casistica. Da quest’anno, a causa delle modifiche più volte menzionate
all’articolo 11 del codice di giustizia sportiva, un calciatore viene punito dalle 5 alle 10
giornate secche (quasi sempre la pena è massima, il Coni ha imposto la linea dura) se reo
dell’insulto. Per un dirigente, le pene variano dai 2 ai 4 mesi.
Doverosa premessa per inquadrare le 13 giornate di stop comminate il 21 novembre a
Manuel Maestrini del Capriano, dopo un alterco fisico e verbale in campo con il ghanese
Tarik Frimpong Boateng del Pompiano. Punito a sua volta con 4 turni di fermo. Il referto
dell’arbitro parla di «condotta violenta e insulti all’avversario» per entrambi. Quel +9, in
sostanza, si deve all’espressione di stampo discriminatorio di Maestrini verso Boateng.
Decisione attinente ai nuovi regolamenti, subito impugnata dal Capriano (ha poi vinto 3-1
il match) con un ricorso. Per molti, specie leggendo i commenti in rete, si tratta di una
forma ormai reiterata di razzismo al contrario. Se la ricostruzione dei fatti presentata dalla
società penalizzata fosse confermata, si tratterebbe tuttavia di un episodio tanto raro
quanto paradossale.
Boateng, pur essendo giocatore di colore, avrebbe provocato il bresciano doc Maestrini
dandogli del «nero di m...» per via della sua carnagione olivastra (i compagni di squadra lo
hanno soprannominato «Cuba»). Provocato, dall’altro gli sarebbe arrivato un «guardati
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25-29/11/2013
te...». Punito dall’arbitro, che non aveva sentito la provocazione precedente. Senza voler
entrare nel merito specifico di chi ha ragione e torto, essendoci due versioni differenti sul
piatto, meglio guardare ad altri campi. La squalifica più singolare, per fortuna senza
razzismo a far da cornice, si è letta la settimana scorsa. L’allenatore del Castellucchio è
stato squalificato fino a marzo per aver offeso il direttore di gara. Non vis à vis , bensì
durante una conversazione telefonica con un parente. Ha trovato un arbitro permaloso e
dall’orecchio sensibile. Bella sfortuna.
(Fonte http://brescia.corriere.it/)
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CALCIO: BLATTER, NAUSEATO DA
CORI RAZZISTI CONTRO GIOCATORE
BETIS
(26 novembre 2013)
'E' TEMPO DI SANZIONI PIU' SEVERE. UN CONTROSENSO
COMBATTERE RAZZISMO CON MULTE'
Madrid - Il presidente della Fifa, Joseph Blatter, si sente "nauseato" per i cori razzisti di
domenica contro il giocatore brasiliano Paulao, del Betis, durante la partita giocata sul
campo del Siviglia. "Sono nauseato dal sapere che tifosi hanno fatto cori razzisti contro
un giocatore del Real Betis. Condanno le loro azioni, che sono state viste in Tv e online
da milioni di persone", ha scritto Blatter sul suo profilo twitter. Paulao e' stato espulso al
42' minuto della partita della quattordicesima giornata della Liga spagnola giocata nello
stadio Sa'nchez Pizjua'n. Il difensore brasiliano e' uscito piangendo dal campo e nel
momento in cui e' entrato nel tunnel per gli spogliatoi alcuni simpatizzanti del Siviglia
hanno iniziato ad imitare i suoni di una scimmia, un episodio che non e' stato riportato
nel rapporto dell'arbitro Estrada Ferna'ndez.
"I membri della Fifa hanno approvato una risoluzione al Congresso a maggio per
combattere la discriminazione razziale. E' tempo di sanzioni piu' severe -ha proseguito il
presidente della Fifa-. E' un controsenso combattere il razzismo con le multe. E' una
questione che deve essere affrontata dagli organizzatori di tutte le competizioni".
(Red-Spr/Col/Adnkronos)
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SANTILLI (PD)
SU
FACEBOOK
25-29/11/2013
CONTRO IL
ROMA:
“NEMMENO NELLO SCHIFISTAN…”
ROM CHE SUONA NELLA METRO DI
(26 novembre 2013)
ROMA - “No, guardate questo, ecco dove siamo arrivati a Roma. Nemmeno nello
Schifistan si vede una cosa del genere. Che vergogna”. A parlare, via Facebook, è
Gianluca Santilli e il post si riferisce a uno dei tanti video (questo girato dal blog Roma fa
schifo) che riprende un musicista rom in metro mentre suona il violino. Santilli non è della
Lega Nord ma è un ex capogruppo Pd al VI Municipio di Roma. Sotto al post qualcuno
commenta: “Sono anni che succede e tutti zitti. Ce ne accorgiamo solo adesso? Questi
sono problemi minimi per Roma, o no?”
(fonte http://www.blitzquotidiano.it/)
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25-29/11/2013
IMMIGRAZIONE,
IL
EUROPEO :
GESTISCA DENUNCE
FRONTEX
MEDIATORE
DI VIOLAZIONE DIRITTI UMANI
(26 novembre 2013)
L’agenzia per il controllo delle frontiere ha respinto la richiesta dell’Ombudsman O’Reilly
che si rivolge all’Europarlamento: “Inaccettabile che si lasci responsabilità solo a Stati
membri”
A farsi carico delle denunce dei migranti riguardo alla violazione dei diritti umani non
devono essere soltanto gli Stati membri ma anche lo stesso Frontex. A chiederlo è il
mediatore europeo, Emily O’Reilly, che invita l’agenzia europea per il controllo delle
frontiere, a dotarsi di un meccanismo per la gestione dei reclami. La richiesta
dell’Ombudsman arriva al termine di una lunga indagine, iniziata nel 2012, su come
Frontex stia adempiendo agli obblighi imposti dalla Carta dei diritti fondamentali. Il
Mediatore ha anche avviato una consultazione pubblica e ha raccolto contributi di
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25-29/11/2013
cittadini, Ong e altre organizzazioni, arrivando a concludere che Frontex rispetta la
maggior parte delle raccomandazioni ma deve istituire un meccanismo di ricorso. Una
raccomandazione che l’agenzia per il controllo delle frontiere ha però respinto definendo
i singoli episodi responsabilità dei singoli Stati membri. La risposta non ha soddisfatto
O’Reilly che ha presentato una relazione speciale al Parlamento europeo per chiedere di
essere aiutata a convincere Frontex a rivedere l’approccio su questo punto. “Sullo sfondo
della tragedia di Lampedusa e di altre recenti catastrofi umanitarie alle frontiere dell’Ue –
spiega il Mediatore – è essenziale che Frontex tratti direttamente le denunce degli
immigrati e delle altre persone colpite. Non accetto la visione di Frontex, secondo cui le
violazioni dei diritti umani sono esclusivamente responsabilità degli Stati membri
interessati”.
(fonte http://www.eunews.it)
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RAZZISMO:
RUPPERO
BRACCIO
25-29/11/2013
A
SENEGALESE, IN DUE A PROCESSO
Per padre e figlio aggravante 'finalita' odio razziale',caso raro
(25 novembre 2013)
(ANSA) – MILANO - Sono stati rinviati a giudizio dal gup di Milano Enrico Manzi i due
uomini, padre e figlio, che nel giugno del 2012 hanno aggredito un senegalese di 35 anni
spaccandogli un braccio e causandogli lesioni permanenti, dopo aver gridato una serie di
insulti come ''negro di merda''.
Nel capoluogo lombardo si aprira', dunque, il prossimo
5 febbraio un processo nel quale viene contestata anche, caso raro, l'aggravante della
finalita' di odio razziale.
Il 24 giugno del 2012, infatti, i due, Cosimo e Daniele Genchi,
avrebbero picchiato il senegalese al termine di una banale lite di viabilita': prima sarebbe
stato il figlio, 22 anni, ad insultarlo, dicendogli in successione 'ma come cazzo guidi negro
di merda!?', 'stai zitto non capisci un cazzo negro di merda' e poi ancora 'coglione', 'negro
di merda', 'testa di cazzo'. Sempre il giovane lo avrebbe anche minacciato: 'Sei un uomo
morto, so dove abitate vi conviene cambiar casa'. Padre e figlio, sempre stando
all'imputazione formulata dal pm Alessandro Gobbis, dopo la lite in strada l'avrebbero
inseguito fino alla sua casa impedendo che ''si allontanasse bloccandolo''. Il padre
l'avrebbe poi colpito ''con un pugno alla tempia, facendogli perdere gli occhiali da vista''.
Successivamente, scrive ancora il pm, ''entrambi lo colpivano nuovamente e
ripetutamente con numerosi pugni'' e, infine, il padre ''lo afferrava per un braccio,
torcendoglielo''.
I due hanno causato all'uomo ''traumi contusivi multipli e frattura
scomposta obliquio-spiroide diafisaria omero sinistro'', ''malattia certamente o
probabilmente insanabile''. L'uomo e' parte civile rappresentato dall'avvocato Tommaso
Cunietti. Oggi il gup, accogliendo la richiesta del pm, ha mandato a processo i due davanti
al collegio della quarta sezione penale per lesioni gravissime con l'aggravante della finalita'
di odio razziale, prevista dal decreto legislativo 112 del '93, la cosiddetta 'Legge Mancino'.
Da quanto si e' saputo, si tratta di uno dei rari casi in cui si arriva a processo con la
contestazione di quella aggravante: secondo l'accusa, infatti, il motivo del pestaggio era
unicamente l'odio razziale. I due imputati rischiano condanne ad una pena massima di 18
anni (12 anni per l'accusa di lesioni gravissime, aumentati della meta' per l'aggravante).
(ANSA).
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OFFESE
RAZZISTE
A
ROM
E
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SINTI
PROCESSO IN VISTA PER BORGHEZIO
Chiuse le indagini sull’europarlamentare
(25 novembre 2013)
Mario Borghezio stavolta rischia il processo per diffamazione aggravata dalla finalità di
discriminazione o di odio etnico o razziale prevista dalla legge Mancino
di Mario Consani
Milano, 24 novembre 2013 - Rom e sinti? «Non tutti i rom sono ladri ma molti ladri sono
rom (...) una bella percentuale». E se il presidente della Camera Laura Boldrini riceve
alcuni rappresentanti delle comunità rom e sinti italiane: «La giornata della demagogia e
del fancazzismo, poi con contorno di festival dei ladri». E ancora: «Speriamo che non si
portino via gli arredi alla Camera, perché lì è pieno di quadri di pregio, di soprammobili
(...) io un esamino con l’elenco di tutto quello che c’era prima della visita e di quello che è
rimasto dopo lo farei prudenzialmente, l’esperienza insegna». Parole e musica diMario
Borghezio naturalmente, intervistato lo scorso aprile dalla trasmissione radiofonica “La
zanzara”. Stavolta, però, rischia il processo per diffamazione aggravata dalla finalità di
discriminazione o di odio etnico o razziale prevista dalla legge Mancino.
La Procura, dopo gli esposti di varie associazioni rom, ha infatti chiuso le indagini sul
contenuto di quell’intervista radiofonica e il pm Piero Basilone ha intenzione di chiedere a
breve il rinvio a giudizio di Borghezio, habituée di certe eleganti frasi a effetto. La
primavera scorsa, persino il gruppo europarlamentare degli “euroscettici” Edf lo espulse
dalle sue fila dopo che a un settimanale - intervistato sempre da uno dei giornalisti della
“Zanzara” - Borghezio aveva ribadito le sue idee sul ministro Cecile Kyenge e sul
«governo del bonga bonga».
Potevano mancare dunque le affettuose attenzioni per rom e sinti? Ovviamente no. Così
quando l’8 aprile scorso il presidente della Camera ricevette a Montecitorio una
delegazione di “figli del vento” in occasione della giornata internazionale istituita
dall’Onu, Borghezio signorilmente commentava alla radio: «... quelle facce di c... che
qualche presidente della Camera riceve...» e poi «un saluto al popolo rom glielo mando
con una certa tranquillità e con una certa preoccupazione perché non sono in casa». Così
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ora il leghista è indagato anche per violazione dell’articolo 3 della legge del ’75 che ratificò
la convenzione di New York, per aver diffuso “idee fondate sull’odio razziale ed etnico,
consistenti nel pregiudizio che gli appartenenti al popolo rom commettano furti e
nemmeno si propongano di lavorare”. (fonte http://www.ilgiorno.it)
BANGLA TOUR, UN CORO DI CONDANNE
IL SINDACO: "BASTA ODIO RAZZISTA"
L'allarme per i pestaggi ai bengalesi. Il Pd: inedita forma di bullismo. Forza
Nuova: "Le accuse al nostro movimento sono assolutamente false e inventate"
(25 novembre 2013)
Il Bangla Tour, il pestaggio di ragazzi del Bangladesh da parte di minorenni vicini alla
destra romana, diventa un caso politico. Dopo la pubblicazione dell'inchiesta di
Repubblica sul fenomeno dei raid contro i"bengalini" fatti da adolescenti, la presa di
distanza nei confronti di questa violenza gratuita un po' per noia e tanto per un credo
politico che combatte l'immigrazione clandestina è unanime. Primo tra tutti il sindaco
Ignazio Marino: "Roma non sarà mai la Capitale della discriminazione e dell'odio. Per
questo motivo è compito di tutti noi impegnarci affinché la cultura dell'accoglienza
diventi un valore predominante della nostra società. Quel che addolora di più è sapere che
a compiere queste aggressioni sono dei ragazzi, in alcuni casi neanche maggiorenni".
"Roma nel 2013 non può tollerare tutto questo - ha dichiarato Sveva Belviso, capogruppo
di Nuovo Centro Destra - il razzismo è una cosa ignobile e i raid contro i cittadini
bengalesi rappresentano la spia di un problema più vasto di intolleranza. Le forze
democratiche, tutte senza distinzione di colore politico, non debbono lasciare spazio a
tutto questo che va condannato con fermezza".
"Questa forma di bullismo politico violento e inedito - rincara la dose il consigliere
comunale Pd Athos De Luca - è preoccupante. E avendo una valenza politica ci dovrebbe
essere qualcuno di quell'area che prende le distanze". E infatti Forza Nuova, chiamata in
causa da uno dei minorenni arrestato al termine di un Bangla Tour che frequentava
appunto la sede dell'Appio da cui partiva la caccia ai bengalesi, si allinea alla condanna.
Prima con un comunicato della segreteria di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova: "Le
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accuse mosse nei confronti del nostro movimento sono assolutamente false, inventate e
senza alcun fondamento. In un momento di evidente espansione del Movimento si
ricorre alla calunnia ledendo i nostri fondamentali diritti civili, e tentando di fomentare un
clima di odio verso Forza Nuova ed i suoi militanti, costruendo tensioni sociali in modo
artificiale ed irresponsabile".
E ancora, ieri, dall'ufficio stampa del movimento: "Forza Nuova non ha legami con i
Bangla Tour. Non abbiamo mai predicato la violenza e il nostro movimento politico non
la giustifica. Non siamo coinvolti in questi raid di violenza contro immigrati, al contrario
nella nostra sede dell'Appio, che è un caffè letterario senza bandiere naziste appese,
spesso i nostri dibattiti sono mirati a interventi nei confronti di stranieri bisognosi.
Dispiace che Forza Nuova sia stata associata a queste "crociate anti immigrazione"
quando ci impegnamo, soprattutto i giovani, in iniziative costruttive e non basate sul
disprezzo del prossimo".
(fonte http://roma.repubblica.it/)
IL
BLOG RAZZISTA CHE ACCUSA I SARDI:
"PARASSITI, DISSANGUATE L'ITALIA"
Pioggia di segnalazioni in redazione di lettori indignati contro il blog del
bolognese Vittorio Zanini: leggete le offese alla Sardegna, vi invitiamo a
denunciare questa vergogna in tutte le sedi competenti
(25 novembre 2013)
Una vera e propria vergogna, non c’è altro modo per definirla. Si moltiplicano in queste
ore le segnalazioni a Casteddu Online di un blog gestito dal bolognese Vittorio Zanini. Si
chiama “Viaggio nel mondo” ma probabilmente, del mondo, non deve avere capito tutto.
Tanto che si scatena in offese gratuite ai sardi che si commentano da sole:”on ho ancora
parlato di quello che è successo in Sardegna perchè volevo vedere se qualcuno aveva il
coraggio di dire la verità. Mi sono rotto le palle di tutta questa ipocrisia. La verità è che la
sardegna è, tra le regioni autonome che stanno dissanguando l'Italia, uno dei parassiti più
fastidiosi che ci siano. Ad Olbia non c'è mai stato un progetto urbanistico, un piano
regolatore, è quasi tutto abusivo, costruito su terreni agricoli non edificabili e poi
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condonato e ogni tanto incendiano anche i pochi boschi che gli sono rimasti, sempre per
poi costruirci sopra. Le zone che si sono allagate sono quasi tutte abusive, alcune
condonate e altre no, ma in attesa di un ennesimo condono, costruzioni residenziali a
scopo speculativo, quasi tutte villette per fare soldi col turismo, non case popolari. Olbia è
nella costa smeralda, la zona più ricca della sardegna, quella dell'acqua turchina, che i sardi
hanno venduto agli arabi e ai ricconi di tutto il mondo, per poi andare a fare i servetti
nelle loro villone e nei loro lussuosi alberghi. E adesso chiedono soldi, piangono i loro
morti, si lamentano, perchè questo è quello che fanno sempre, piangono miseria ed
esigono contributi dall'Italia. Ma quelle persone le avete uccise voi sardi non rispettando
le leggi dello stato e della natura, con l'egoismo, l'ipocrisia, l'avidità e la cialtroneria che vi
distingue da sempre. In sardegna vivono quasi tutti senza fare un cazzo con i soldi
dell'Italia, con sussidi, casse integrazioni, incentivi dello stato ad aziende non produttive e
poi fanno tutti qualche lavoro in nero per arrotondare. Avere rotto le palle parassiti di
merda. E tutti questi sardignoli senza un briciolo di dignità, che espongono "con
orgoglio" le quattro faccette nere per l'indipendenza dall'Italia. Ma staccatevi finalmente
dall'Italia sanguisughe invece che dissanguarla ipocriti di merda, che da soli non sapete più
neanche rasare una pecora e fare il formaggio. L'Italia senza il vostro peso si
risolleverebbe un po’”. (fonte http://www.castedduonline.it)
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25-29/11/2013
Napoli, l'insulto razzista diventa un
cartello
Contro chi abbandona i rifiuti in strada
(25 novembre 2013)
È comparso in via Toledo, nel cuore di Napoli, un cartello contro i cittadini che
abbandonano in strada i sacchetti della spazzatura: "Napoletano nascondere i rifiuti non ti
fa essere meno sporco". Peccato che l'apostrofe al cittadino medio sia accompagnata da un
insulto razzista: "Caro napoletano di m..." E dopo la denuncia segue l'indignazione: "Riesci
solo a lamentarti se in altre zone d'Italia ti definiscono napoletano di m...". L'offensivo
pannello è stato vicino al negozio H&M. I dipendenti della catena hanno respinto ogni
accusa e hanno avvertito la polizia chiedendo la rimozione dell'avviso.7:51 - È comparso in
via Toledo, nel cuore di Napoli, un cartello contro i cittadini che abbandonano in strada i
sacchetti della spazzatura: "Napoletano nascondere i rifiuti non ti fa essere meno sporco".
Peccato che l'apostrofe al cittadino medio sia accompagnata da un insulto razzista: "Caro
napoletano di m..." E dopo la denuncia segue l'indignazione: "Riesci solo a lamentarti se in
altre zone d'Italia ti definiscono napoletano di m...". L'offensivo pannello è stato vicino al
negozio H&M. I dipendenti della catena hanno respinto ogni accusa e hanno avvertito la
polizia chiedendo la rimozione dell'avviso.
(fonte http://www.tgcom24.mediaset.it)
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PICCHIATO
PERCHÉ
ISLAMICO.
25-29/11/2013
LA
DENUNCIA DI UN DETENUTO
L'uomo, italiano di origini brasiliane, sarebbe stato torturato nel carcere di Quarto
ad Asti. Sarebbe stata la sua conversione all'Islam a causare gli atti di razzismo e
violenza nei suoi confronti
(25 novembre 2013)
Deriso, picchiato e appeso con una corda alle grate dell'infermeria del carcere di Quarto
ad Asti. E' quanto ha denunciato un detenuto italiano di origini brasiliane convertito
all'Islam. Dopo la denuncia di Mohammed Carlos Gola, 28 anni, in carcere per scontare
una condanna definitiva per reati violenti, sono stati rinviati a giudizio per lesioni un
sovrintendente e un assistente della polizia penitenziaria. Sarebbe stata la conversione
all'Islam del detenuto, avvenuta in carcere, a causare gli atti di razzismo e violenza nei suoi
confronti. In particolare gli aggressori l'avrebbero deriso per la lunga barba che durante
l'aggressione gli hanno poi tagliato. "Quanto accaduto nel carcere di Asti è gravissimo"
dichiara Patrizio Gonnella, presidente dell'Associazione Antigone che si batte per i diritti
nelle carceri. "Dobbiamo attendere gli esiti del processo la qui prima udienza si terrà in
aprile - aggiunge - ma il quadro che ne emerge è un misto di torture e razzismo".
"Chiediamo all'amministrazione penitenziaria di aprire subito un'indagine interna sui
responsabili". "Va ricordato che il 30 gennaio del 2012 il tribunale di Asti aveva accertato
torture nel carcere di Quarto - prosegue Gonnella - ma non aveva potuto condannare i
quattro agenti di polizia penitenziaria in assenza del delitto di tortura nel nostro codice
penale". Per questo, conclude il presidente di Antigone " chiediamo al Governo, ai
ministri Cancellieri e Bonino, di presentare subito una proposta diretta all'introduzione
del delitto di tortura nel codice penale e all'istituzione del difensore civico delle persone
private della libertà. La dignità umana va rispettata e va rispettato il diritto internazionale
che ci impone tali norme".
(fonte http://torino.repubblica.it/)
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REGGIO,
IL
26
''CAMPANELLA''
NOVEMBRE AL
LECTIO
25-29/11/2013
LICEO
MAGISTRALIS
DEL PROF. MARCELLO PEZZETTI
(25 novembre 2013)
Il giorno 26 novembre 2013, dalle ore 11.30 alle ore 13.30, nell’Aula Magna del
Liceo Classico, nell’ambito delle
Celebrazioni
per il
Bicentenario, in
collaborazione con UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del
Ministero delle parti
Opportunità) il Prof. Marcello Pezzetti, docente
all’Università di Gerusalemme, portavoce per l’Italia della Task Force
internazionale per la didattica della Shoah in Europa, Direttore Scientifico della
Fondazione Museo della Shoah, terrà una Lectio Magistralis.
Prima dell’intervento del Prof. Pezzetti, il Cons. Marco De Giorgi, Direttore dell’UNAR,
presenterà l’attività svolta dall’Ufficio che presiede e che si propone di diffondere,
sensibilizzando le giovani generazioni, la cultura della non discriminazione e del rispetto.
Concluderà l’incontro un dibattito con gli studenti, moderato dalla giornalista del TG1
Cecilia Primerano. L’iniziativa è stata rivolta solo a 4 Licei in Italia (Palermo, Napoli,
Reggio Calabria e Bari) ed essa sarà anche l’occasione per illustrare il libro dal titolo
Testimonianza-Memoria della Shoah a Yad Vashem, traduzione italiana del libro To bear
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25-29/11/2013
witness, un testo redatto per documentare il periodo più drammatico vissuto dal popolo
ebraico e da tutta l’Europa.
(fonte http://www.strill.it)
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SCUOLE
25-29/11/2013
OCCUPATE, MA SOLO I DISABILI
MANDATI A CASA
(25 novembre 2013)
La denuncia della madre di una ragazza con handicap di un liceo romano. Gli
studenti occupano, ma dei trenta compagni disabili nessuno si fa carico
GIANLUCA NICOLETTI
I disabili non hanno diritto di stare a scuola quando i loro compagni la occupano.
Lo denuncia a Redattore Sociale Fabiana Gianni, la mamma di una ragazza
romana con handicap, che si è vista riportare la figlia a casa perché il liceo che
frequenta non è attrezzato per occuparsi di lei in quel frangente.
Inizia il periodo “caldo” delle occupazioni invernali, gli studenti prendono possesso degli
istituti e mettono in atto la loro protesta. Accade da più di quarant’anni almeno, sempre le
stesse parole, i contro corsi, i cartelloni, quelli che dormono in classe con il sacco a
pelo… Quelli che ci credono, quelli che ne approfittano. Non è una novità. A nessuno
questo è vietato, solo i disabili sono rimandati a casa. Le scuole hanno un loro piano di
gestione dell’evento occupazione, che oramai è entrato quasi ovunque nel calendario
liturgico dell’anno scolastico, come le ferie natalizie e le feste civili.
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25-29/11/2013
La denuncia di Fabiana però apre un capitolo inedito sulla effettiva inclusione dei ragazzi
non perfettamente abili: “Martedì mattina presto mi chiama la mamma di una compagna
disabile di Diletta: mi dice che è stata appena chiamata dall’assistente che aveva
accompagnato la figlia a scuola con il solito pulmino. Doveva andare subito a riprendere
la ragazza, perché la scuola era occupata: fuori i professori, fuori tutto il personale
scolastico, compresi insegnanti di sostegno e assistenti. Di conseguenza, fuori anche gli
studenti disabili, almeno quelli che non sono autonomi, come mia figlia e la sua
compagna”.
Fabiana però non è restata a casa, ma è andata comunque a scuola, insieme a Diletta:
“Volevo capire cosa stava succedendo e speravo anche che per mia figlia esi stesse
un’alternativa: magari quella di entrare in un altro plesso dello stesso istituto, insieme
all’assistente e all’insegnante di sostegno. Invece, niente da fare: mi è stato detto che
dovevo solo riportarla a casa. Intanto, nessuno aveva chiamato la polizia, per segnalare
l’occupazione: l’ho chiamata io. Allo stesso modo, nessun altro genitore era stato
chiamato, se non le famiglie degli studenti disabili: almeno 5, quelli che frequentano il
plesso occupato, ma oltre 30 in tutto l’istituto. “
La madre non si arrende, si è messa in contatto con il Miur, l’ ufficio scolastico regionale,
si sta battendo per ottenere un’ attività alternativa, una sorta di piano d’emergenza perché
in casi come questi non ci sia il fuggi fuggi degli insegnanti e la scuola si faccia come
giusto carico dei soggetti più deboli che ha in affidamento.
E gli studenti occupanti? Possibile che nelle tante assemblee non sia stato posto il
problema dei loro compagni meno “attivi”? Chi occupa e protesta lecitamente s’immagina
che lo faccia per migliorare la società che avrà in eredità, non si pongono qualche
domanda su quella parte dei propri coetanei che, qualunque sia il mondo che
erediteranno, avrà sempre difficoltà oggettive a vivere una vita decorosa? Sarebbe stato
sicuramente un segno di maturità, da parte di questa generazione di occupanti, farsi, loro
per primi, carico del problema di quelle trenta famiglie, almeno permettendo che i loro
compagni avessero la stessa loro opportunità di vivere la scuola, anche se occupata.
Loro che si affacciano ora all’idea di una partecipazione alla vita civile, non ripetano lo
stesso sbaglio di tutte le precedenti generazioni di occupanti, oggi magari noti personaggi
della politica nazionale. Includano nei loro pensieri di lotta anche il diritto alla dignità dei
compagni disabili. Che i giovani esordienti leader non valutino gli esseri umani come
hanno sempre fatto, e ancora fanno, i politicamente attivi, ovvero solo in ragione della
loro possibilità di poter popolare un futuro collegio elettorale.
(fonte http://www.lastampa.it/)
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CORSI: "LOOK
AROUND.
PER
25-29/11/2013
NON
RESTARE INDIFFERENTI"
la Feltrinelli | Libri e Musica
Via S. Caterina a Chiaia, 23 Napoli
Tel. 081.2405411
Martedì 26 novembre
dalle ore 14.00 alle ore 17.00
LOOK AROUND. PER NON RESTARE INDIFFERENTI
Corso di formazione per insegnanti all’uso del kit didattico
(25 novembre 2013)
L’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali),in collaborazione con il MIUR
(Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca), promuove un incontro di
formazione rivolto a insegnanti delle scuole primarie, secondarie di primo grado e
secondarie di secondo grado per l’uso del kit didattico Look Around. Per non restare
indifferenti sui temi razzismo, discriminazioni e cittadinanza realizzato dall’associazione
Il Razzismo è una brutta storia e finanziato dall’Unar. All’incontro partecipano un
formatore e redattore della study guide, un referente dell’Unar, un referente del Miur e
presentano tracce di discussione, percorsi tematici, giochi di educazione ai diritti umani e
un glossario delle parole chiave. Intervengono: Vanni Piccolo (Unar), Vinicio Ongini
(Miur), Eva Schwarzwald (E.C.F.A. European Children’s Film Association), Giulia
Maldifassi (Associazione Il Razzismo è una brutta storia) e Ping Huang (Mediatrice
Culturale Cooperative Sociale Dedalus). A tutti i partecipanti verrà regalato il kit didattico
(2 DVD e la study guide) e consegnato un attestato di partecipazione.
Per informazioni e iscrizioni [email protected] .
(fonte http://www.napolimagazine.com)
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STAMPA ESTERA
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