Fiamme nella canonica - Consorzio Piacenza Alimentare
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Fiamme nella canonica - Consorzio Piacenza Alimentare
Valtrebbia e Valnure LIBERTÀ Mercoledì 25 marzo 2015 Fiamme nella canonica 27 Iniziativa del Consorzio Asparago piacentino Prodotti enogastronomici e consorzi d’impresa: Carmiano, distrutto il tetto. Tre squadre di vigili al lavoro domani un convegno VIGOLZONE - Paura, ieri matti- na, per un incendio nella chiesa di Carmiano. Qualche minuto prima di mezzogiorno i vigili del fuoco di Piacenza sono dovuti intervenire per domare un incendio che ha divorato parte del tetto della canonica della parrocchia, il cui titolare è don Luigi Carini. Per fortuna, in quel momento all’interno del locale non c’era nessuno. Secondo i primi rilievi, le fiamme sarebbero state provocate da una stufa. «In quel momento ero a Pontedellolio - ha informato il parroco - e sono stato avvisato da un compaesano che il tetto aveva preso fuoco». La stessa persona ha chiamato i vigili del fuoco che, giunti tempestivamente con tre squadre, in un paio d’ore sono riusciti a domare l’incendio, mettere in sicurezza la parte danneggiata e contenere il danno. I pompieri sono intervenute con tre mezzi (autopompa, autoscala e autobotte). Come confermato dai vigili del fuoco, la canna fumaria della stufa situata in canonica ha surriscaldato le parti in legno vicino al tetto che hanno preso fuoco. Un tetto composto di onduline catramate che sono poste sotto le tegole, un materiale che prende fuoco facilmente e brucia molto agevolmente. L’incendio si è sprigionato nel sottotetto, non abitabile e sgombro di arredi. Al piano appena sotto c’è la stanza da letto che, conferma il parroco, non ha altri danni se non quelli provocati dall’acqua utilizzata per spegmere l’incendio. Nessun danno nemmeno nelle stanze della canonica che si trovano al piano terra. Metà del tetto è però da rifare. Il sacerdote non ha dovuto neppure lasciare la casa. Diversi residenti si sono radunati nei pressi della chiesa e della canonica vivendo momenti di apprensione e per seguire l’evolversi della situazione. «Era mezzogiorno - riferisce un cittadino -, suonavano VIGOLZONE I vigili del fuoco al lavoro per domare l’incendio che ha distrutto parte del tetto della canonica della parrocchia di Carmiano (foto Marina) le campane della chiesa e le fiamme stavano salendo dal tetto, sviluppandosi all’esterno. I vigili del fuoco sono arri- vati prestissimo e hanno lavorato alacremente». Un altro cittadino, presente all’accaduto, nell’occasione DOMENICA PROSSIMA ARRIVANO LE AUTO D’EPOCA Bobbio sarà invasa dalle “Fiat 500” Raduno in nome di san Colombano BOBBIO - “In 500 sulle orme di san Colombano”, così è stato denominato il raduno delle mitiche Fiat che si svolgerà domenica a Bobbio, in occasione del 1400° anniversario della morte del patrono. L’evento - organizzato dal coordinamento di Piacenza delle Fiat 500 Club Italia, con il patrocinio di Provincia, Comune di Bobbio e Comune di Cortebrugnatella - è stato presentato dal vicesindaco Simona Innocente e dall’assessore Rebecca Bergamini. Nel presentare il programma, Lorenzo Achilli, fiduciario per Piacenza, ha sottolineato come il raduno bobbiese si inserisca tra l’iniziative che il 500 Club Italia organizza con l’Unicef per la campagna “Vogliamo zero morti di bambini nel mondo”. L’intero ricavato verrà devoluto in beneficenza al comitato Unicef di Piacenza e agli ospiti del seminario vescovile di Bobbio. Presenti alla presentazione anche Pietro Ferretti, Elena Salini, Sergio Ramoscelli, Giuseppe Gemmati e Mauro Ghigliani. Il vice- segnala una necessità secondo lui importante per la frazione vigolzonese. «Carmiano è privo di idranti, di bocche antincendio - afferma - cui i vigili del fuoco possano attaccare le motopompe in caso di incendio. Proprio in questi giorni si stanno facendo i lavori di rinnovamento della rete idrica dell’acqua potabile. Potrebbe essere l’occasione per poter inserire questi strumenti molto utili. Carmiano è sul torrente Nure ma è lontano dalle case. Con gli idranti vicino alle abitazioni, in ogni quartiere, potrebbe essere più semplice il lavoro dei vigili del fuoco». Nadia Plucani sindaco e l’assessore hanno ringraziato il Club 500 per aver scelto Bobbio. Achilli dal canto suo, ha ringraziato Comune, sponsor e Diego Garilli per il supporto logistico. Partecitperà al raduno il presidente nazionale del club Stelio Yannoulis. Il programma prevede la registrazione dei partecipanti dalle 8.30 alle 10 in piazza San Francesco; alle 10.30 la partenza per il Passo Penice e rientro a Bobbio transitando per Ceci e Santa Maria; alle 13 arrivo a Bobbio. Alle 15.30 è prevista la visita guidata della città. Sono ammesse al raduno le Fiat 500 costruite tra il 1957 e il 1977; il numero massimo di iscrizioni è di 60 auto. Patrizia Marchi PIACENZA - Qual è il ruolo dei conventi del 2015. Giuseppe Parenti, sorzi d’impresa per promuovere i presidente della Camera di Comprodotti enogastronomici? Se ne mercio, evidenzierà l’importanparla domani pomeriggio in un za del consorzio e Daniele Ghezconvegno a Piacenza. L’iniziativa zi parlerà invece del Consorzio è promossa dal Consorzio Aspa- Piacenza Alimentare di cui è dirago Piacentino rettore. Lo chef con la Provincia di Massimo Spigaroli, Piacenza e il Copresidente dell’asmune di Pontenusociazione Chef to re. L’inizio dei lachef, si soffermerà vori è stato fissato su: “I prodotti del per le 16. Sede delnostro territorio la tavola rotonda ambasciatori e sarà la sala Panini protagonisti della di palazzo Galli in cultura enogastrovia Mazzini 14. Il nomica di ecceltitolo del convelenza”. Interverrangno è: “Consorzi no anche studenti d’impresa stru- Una passata edizione della e insegnanti della menti indispensa- festa dell’asparago a Pontenure 5ª C della scuola bili per la promoprimaria di Pontezione, valorizzazione e commer- nure, vincitori del primo premio cializzazione dei prodotti enoga- nazionale del concorso “La Terra stronomici”. Emanuela Cabrini, è Donna. Asparago cibo per la vipresidente del Consorzio Aspa- ta”. Al termine avverrà la conserago Piacentino, presenterà gli e- gna del premio Asparagino 2015. A FARINI DOMENICA PROSSIMA Pane di patate fritto protagonista della Fiera di San Giuseppe FARINI - (np) Il pane di patate fritpresente con la sua giunta e dito sarà la specialità che verrà versi rappresentanti delle istitupresentata all’edizione 2015 del- zioni, sindaci delle valli piacenla Fiera di San Giuseppe di Fari- tine e rappresentanti delle assoni, in programma domenica 29 ciazioni locali. marzo. Continua così il percorso L’appuntamento sarà precedi valorizzazione dei prodotti lo- duto dall’inaugurazione ufficiacali intrapreso negli anle della fiera di San Giuni passati dall’amminiseppe, alle 11 all’ingresstrazione comunale so della piazza. guidata da Antonio Presentazione La giornata è organizMazzocchi e domenica zata dal Comune in colcon lo chef laborazione toccherà al pane fritto, con la Pro Chiappini loco, appena “rinata”, una tipicità che deriva dal passato, quando le Dattilo e il che avrà uno spazio in massaie, fatte le pasindaco piazza Marconi in cui gnotte di pane, avanzail suo proMazzocchi presenterà vano pezzetti di pasta e gramma di attività estili friggevano per acve ed invernali. La piazcompagnarli alle altre za ospiterà anche un’epietanze. sposizione di moto ed auto d’eIl pane di patate fritto sarà poca oltre a bancarelle dei coltipresentato in sala consiliare del vatori locali con i prodotti tipici municipio, in piazza Marconi, della zona e di gastronomia con dallo chef Filippo Chiappini gli alpini. Vi saranno anche gioDattilo e dallo stesso sindaco chi per bambini e intratteniAntonio Mazzocchi che sarà mento con musica popolare. ITALIANI NEL MONDO - Ha aperto un blog “Coccobello”.Ma il profumo del Belpaese rivive a tavola:non rinuncia al caffé e alla pizza e alla pasta fatta in casa La storia di Giorgia,nel paradiso delle Bahamas Dieci anni fa si trasferì da Rivergaro. Poi a Harbour Island ha messo radici e formato famiglia ■ Si è fatta tatuare una con- chiglia e una rotellina per fare i ravioli, di quelle che sicuramente si trovano in tutte le cucine delle mamme e delle nonne. Così ha inciso sulla pelle i suoi due grandi amori: il mare, che l’ha portata dodici anni fa a trasferirsi alle Bahamas, e la tradizione emiliana di chi ogni giorno sceglie per passione di mettere le mani “in pasta”. Giorgia Ravilli si sente “bah-taliana” a tutti gli effetti. Mamma di due ragazzi di 10 e 8 anni, Noah e Aria, sposata con quello che chiama “il Moro”, Jonathan Simmons, da undici, vive con la sua splendida famiglia ad Harbour Island, un gioiello nell’arcipelago delle Bahamas, dove la spiaggia sul versante oceanico dell’isola, la Pink San Beach, è color rosa. Un angolo di paradiso: «A sentire la nonna del compagno di scuola di mio figlio, una maledizione cade su tutti coloro che mettono piede su Harbour Island costringendoli a restare... e se fuggono li costringe a tornare» sorride Giorgia, che ha aperto un blog, “Coccobello”, per tenersi in contatto con chiunque voglia avventurarsi all’estero e nell’isola. Il sito è diventato, più che un portale informativo, una sorta di “agenzia di collocamento” perché sono tantissimi gli italiani che sognano di varcare il confine e trovare la propria strada. Giorgia, la sua strada, l’ha trovata anni fa: la sua storia parla di un destino vissuto seguendo fede e vocazione (Leap of faith, abbiate fede, si direbbe in inglese): «Sono arrivata qui per fare un internship in un delfinario a Nassau, all’epoca volevo fare la biologa marina - spiega -. Le mie amiche più care dicono sempre di aver capito subito che non sarei più tornata». Giorgia ha “mollato tutto”, quando non andava ancora di moda farlo; quando non c’era la crisi economica. Alle Bahamas non rinuncia al caffè, alla pizza fatta in casa, all’albero di Natale anche quando ci sono 40 gradi, e sulla sua pagina di Facebook “posta” piatti squisiti, da miglior produttrice di pasta fatta in casa delle Bahamas, dalle orecchiette ai gnocchi, scrivendo “If you do what you love its going to show”, e cioè “Se fai ciò che ami i risultati non tardano ad arrivare”. Giorgia, cosa ti mancava a Rivergaro? «A Rivergaro non credo mancasse niente, sono io che non sono fatta per vivere non solo a Giorgia Ravilli alle Bahamas e,a destra,con il marito Jonathan Simmons ed i figli Noah e Aria Rivergaro ma in Italia in generale. Studiavo, volevo lavorare con i delfini. Alle Bahamas ho conosciuto il “bellone” che poi mi ha sposata e il resto è storia». Ora non lavori più nel delfinario. «Dopo anni passati a Nassau (capitale delle Bahamas, ndc), la città non ci sembrava più sicura nè per noi nè per i nostri piccoli e quindi ci siamo spostati su una isoletta di tre miglia per una, sempre nelle Bahamas: è un paesotto come Rivergaro. Qui in Harbour Island non ci sono delfinari e io mi sono reinventata “sfoglina”, come direbbero in quel di Bologna. Faccio la pasta a mano come mi hanno insegnato le mie nonne. La vendo poi in un negozietto di una amica, oltre a lavorare come cuoca nel ristorante del "Rock house hotel”». Vorresti ritornare in Italia? Leggiamo sul tuo blog che al piccolo Noah non piace il prosciutto crudo importato. «Jonathan e i bambini vivrebbero in Italia senza problemi. Io non riesco a pensare a cosa potrei fare come lavoro se dovessi ritornare. Benché io abbia dovuto sormontare mille problemi qui, a me piace lo spirito del "reinventarsi", uno spirito deci- samente molto americano». Com’è vivere in un luogo dove c’è sempre il sole? Pare che solo nel 1977 nevicò a Freeport. «Non vediamo l’ora di andare dove c’è la neve. Non scherzo. Quando vediamo le foto dell’Italia innevata vorremmo scappare per fare una bella guerriglia a pallate di neve. Per me e i bimbi è bello vivere qui soprattutto per l’acqua. Passiamo più tempo in acqua che fuori. Jonathan, da buon isolano, si lamenta del caldo e va pochissimo in acqua perche odia la sabbia. I casi strani della vita». Cosa sogni per i tuoi figli? «Come tutte le mamme sogno che siano felici e trovino la loro strada. Io sono stata fortunata. I miei genitori, anche se non è sempre stato facile per loro, mi hanno lasciata sempre decidere da sola. Spero di essere capace di fare lo stesso». Cosa ti manca di più di Rivergaro? «I miei affetti. La mia mamma purtroppo non c’è più, ma penso sempre a mio papà Enrico, a mio fratello Franco e alla sua famiglia, alla zia Giusy, alla nonna Teresa e alle mie tre befane, Paola, Giovanna e Manuela, le mie migliori amiche». Elisa Malacalza