Palombari - Marina Militare
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Palombari - Marina Militare
Palombari Le Grazie, 19 luglio 2013 – Palombari del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” durante un’attività addestrativa con l’Apparecchiatura Subacquea Asservita dalla Superficie (A.S.A.S.) che consente di condurre immersioni lavorative in acque inquinate o contaminate ed in spazi ristretti. Tale sistema è stato utilizzato nelle operazioni condotte dal Gruppo Operativo Subacquei all’esterno ed all’interno del relitto del Costa Concordia (14 gennaio - 29 marzo 2012 e 16 settembre - 23 ottobre 2013) e nel porto di Genova tra le macerie della torre del porto (8 - 18 maggio 2013). Sul battello pneumatico, da sinistra a destra, i palombari: sottocapo Giuseppe De Lorenzo, sottocapo Salvatore Arpino, primo maresciallo Francesco Ellenico ed il primo maresciallo Gianni Carboni. (foto M. Sestini) Il Notiziario incontra il Comandante del gruppo operativo subacquei capitano di fregata Paolo Spina di Michele Carosella Comandante, il GOS (Gruppo Operativo Subacquei), insieme al GOI costituisce il COMSUBIN, ma ci può spiegare meglio cos’è il GOS, quali sono i suoi compiti? Il GOS è un Reparto di eccellenza Isola del Giglio, 14 gennaio 2012 – Il capitano di fregata Bruno Rocca, Comandante del Gruppo Subacquei, con gli operatori del G.O.S. : primo maresciallo Gianni Carboni e primo maresciallo Fabio Masuzzo, pronti ad immergersi all’interno del relitto della Costa Concordia. In particolare si nota che i palombari in primo piano indossano, rispettivamente, una muta a circolazione (a sinistra) ed una muta stagna (a destra) che consente una maggiore protezione al subacqueo (foto M. Sestini). della Marina Militare, unico nel comparto della Difesa, deputato alla conduzione di operazioni subacquee complesse, anche a quote profonde. Tra le sue peculiarità ci sono le immersioni con tecnica di saturazione e con apparecchiature presso-resistenti di varia tipologia e di ultimissima generazione, volte ad interventi tecnici a quote profonde, al soccorso degli equipaggi dei sommergibili, alla neutralizzazione di ordigni esplosivi rinvenuti in mare e, non ultimo, al concorso con la Protezione Civile per interventi tesi alla salvaguardia della pubblica incolumità o quando particolari situazione di crisi lo richiedano. Gli operatori palombari sono formati presso la prestigiosa e ultracentenaria Scuola Palombari della MM e, nell’arco della loro carriera, conseguono varie specializzazioni in Italia e all’ estero in svariati settori che spaziano dall’ immersione con tutti gli autorespiratori di ultimissima generazione a miscele elio-ossigeno, all’impiego di ROV (Remoted Operated Vehicle), all’ impiego di apparecchiature pressoresistenti (batiscafi e scafandri rigidi articolati) e all’impiego specialistico di esplosivi. Cosa e chi è un Palombaro della Marina? Un palombaro della Marina è prima di tutto un marinaio che ha scelto di vivere il mare nella sua dimensione più intima, affascinante e avventurosa e poi un professionista costantemente impegnato a migliorarsi sotto il profilo tecnico e fisico, molto severo con se stesso, e capace di adattarsi straordinariamente a qualsiasi situazione operativa. In particolare ci può spiegare quali sono le caratteristiche che identificano e rendono esclusivo un Palombaro della Marina Militare rispetto ad altri subacquei? L’ unica cosa che unisce i Palombari della Marina Militare agli altri è che entrambi si immergono. La differenza sostanziale è insita nella moltitudine di specializzazioni possedute da ogni singolo operatore e nella versatilità con la quale un palombaro della Marina può essere impiegato in un comune lavoro di saldatura subacquea come piuttosto in un recupero navale in zone remote, o in un aviolancio per prestare soccorso all’ equipaggio di un sommergibile in difficoltà……. il tutto naturalmente con un preavviso minimo. Ciò è possibile solo perché ogni palombaro sente sua ogni singola missione del GOS e l’affronta sempre con la massima determinazione e abnegazione. San Fruttuoso (Portofino), 10 luglio 2013 – Immersione addestrativa del corso Ordinario Palombari 2013 nella baia di San Fruttuoso (foto P. Lapia). Cosa conta per un Palombaro della Marina? Per un Palombaro conta che la propria missione, i sacrifici e sforzi quotidiani contribuiscano a garantire la sicurezza dei cittadini e un servizio utile al Paese. Basti pensare , ad esempio, che ogni anno gli operatori del GOS neutralizzano migliaia di ordigni bellici, risalenti al secondo conflitto mondiale, dai porti italiani o dai litorali frequentatissimi soprattutto nei periodi estivi. Lanciando uno sguardo indietro nel tempo, quali sono le attività nelle quali siete stati coinvolti che vuole ricordare? Ricordo ogni singola operazione condotta dai miei uomini al dì là dei giorni impiegati o della complessità. Questo perché ogni operazione, sia stata essa l’ispezione di un relitto a favore delle indagini di polizia giudiziaria, il recupero di un reperto archeologico a quote profonde o una complessa attività subacquea a favore del Dipartimento di Protezione Civile per attività emergenziali (Torre piloti Genova, Costa Concordia etc) , ha avuto, in valore assoluto, utilità per il Paese. In alto: Le Grazie (SP), 28 marzo 2013 – Nuoto di superficie con Apparato Normale (A.N) da Palombaro. Una della attività addestrative iniziali che consentono di poter impiegare l’A.N. in immersione è quella del nuoto di superficie applicando, attraverso le valvole di adduzione e scarico dell’aria, il principio di Archimede. Nell’esercizio l’allievo, sottocapo di seconda classe Domeni Fedele, si mantiene a galla, muovendosi attraverso la spinta dei soli avambracci, benché indossi un sistema che pesi complessivamente oltre 80 Kg .(foto P. La Pia).. In basso: Taranto, Centro Addestramento Aeronavale della Marina, 2 ottobre 2013. Vasca per addestramento all’immersione nei locali allagati. Gli allievi del corso ordinario palombari 2013, mentre si preparano ad eseguire le attività subacquee all’interno dei locali allagati della nave per tamponarne alcune falle simulate nello scafo. (foto P. Lapia). Come si diventa Palombaro della Marina? Al di là degli aspetti tecnici relativi ai corsi curati dalla Scuola Subacquei di Comsubin direi che si diventa Palombaro solo con grande forza di volontà, costanza e umiltà. Il forte senso di appartenenza che si legge negli occhi di ciascun Palombaro, da cosa deriva? Essenzialmente dalla consapevo- Isola di Santo Stefano (La Maddalena), 13 giugno 2013 – Il sottocapo Luca Scaltrito, frequentatore del corso ordinario palombari 2013, indossa l’apparato tradizionale da palombaro prima di scendere in immersione addestrativa a 40 metri di profondità, come ritratto nella foto centrale. (foto P. Lapia). 10 dicembre 2013 Le Grazie (La Spezia), 1 giugno 2013 – Immersione in notturna svolta all’interno del seno del Varignano, sede del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”, con l’apparecchiatura subacquea asservita dalla superficie (A.S.A.S.), denominata palombaro leggero. (Foto G. Trucco) lezza di appartenere ad una grande famiglia nata più di centosessant’ anni fa che ha lasciato la propria firma su gesta memorabili ed eroiche sia nel periodo bellico che nel dopoguerra. Entrare nel GOS lo definirebbe una sfida per pochi? Far parte del GOS significa partecipare ad operazioni non convenzionali, spesso condotte in condizioni estreme sia in termini di scenari e quote di lavoro che in tempi di intervento e stress psico-fisico. Ogni persona, uomo o donna, che voglia intraprendere questa sfida deve saper affrontare tutto questo fin dai primi giorni del corso Ordinario Palombari… purtroppo non tutti hanno le doti per poter arrivare in fondo al corso ed indossare il basco blu da palombaro. Sotto: Isola di Santo Stefano (La Maddalena), 14 giugno 2013, il sottocapo Mario Fazio Scaccianoce, frequentatore del corso ordinario palombari 2013 pronto ad immergersi alla profondità di 40 metri con A.S.A.S. (foto P. Lapia). 12 dicembre 2013 Le Grazie (La Spezia), 14 gennaio 2011, alcuni dei diversi sistemi per immersione utilizzati dai palombari del Gruppo Operativo Subacquei. Da sinistra a destra: scafandro rigido articolato A.D.S. (Atmospheric Diving System) che permette immersioni fino a 300 metri non esponendo il pilota ai 31 bar di pressione presenti a quella quota; apparato normale da palombaro in uso da oltre 100 anni che permette immersioni fino a 40 metri di profondità e l’apparecchiatura subacquea asservita dalla superficie A.S.A.S., denominata palombaro leggero, che consente immersioni fino a 60 metri. I palombari inquadrati nella foto (da sinistra) : sergente Simone Camuto , sergente Luca Federici, capo di prima classe Antonio Leoci, primo maresciallo Davide Verde (all’interno dello scafandro A.D.S.); capo di prima classe Domenico Russo, tenente di vascello Therry Trevisan; primo maresciallo Dino Marco Vanni, sottocapo Salvatore Arpino, primo maresciallo Marco Parente con scafandro tradizionale e sottocapo Raffaele Ercolano con A.S.A.S. (foto M. Sestini). Il Notiziario incontra il direttore della scuola subacquei del Comsubin, capitano di fregata Giampaolo Trucco di Michele Carosella La vostra didattica è una delle caratteristiche fondamentali che fanno la differenza. E’ sempre vero? Cosa la differenzia dalle altre scuole di subacquea? La didattica della Scuola Subacquei della Marina trae le sue origini nel lontano 24 luglio 1849, quando il Generale Della Bocca, allora ministro della Guerra, istituì a Genova la prima Scuola Palombari. Da quel momento il corso Ordinario, che nel tardo ‘800 durava pochi mesi, si è integrato nel tempo di numerose ulteriori fasi addestrative che lo hanno trasformato nell’odierno percorso formativo della durata di 11 mesi. La bontà della formazione subacquea offerta da Comsubin è determinata da questa centenaria esperienza che, nel susseguirsi degli anni, non ha mutato il suo focus originario, ma anzi lo ha valorizzato consentendo di forgiare operatori subacquei di altissimo profilo che possono intervenire, per qualsiasi tipologia di missione, dalla superficie fino a 300 metri di profondità! Non Riva del Garda, 20 settembre 2013 – A sinistra una dimostrazione d’immersione storica a favore della popolazione locale. Nella foto gli allievi del corso ordinario palombari capo di seconda classe Erasmo Ciccolella (in primo piano) ed il sottocapo Domenico Fedele. (foto P. Lapia). esistono in Italia altre scuole, anche nel comparto civile, che rilascino così tante ed importanti abilitazioni nel settore della subacquea professionale. La conferma di quanto sto affermando è data dai fatti: i subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato sono formati per legge (D.M. del 25 giugno 1984) dalla Scuola Subacquei del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” e tutte le imprese a livello internazionale che conducono lavori subacquei sono state fondate da uomini brevettati da questa Scuola…. Acque antistanti Rio Maggiore (La Spezia), 4 giugno 2003 – Nave Anteo durante la manovra di “messa a mare” del minisommergibile di soccorso SRV 300. Il veicolo è pilotato da palombari del reparto subacqueo della nave ed è utilizzato per condurre sia operazioni di soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà, sia attività di ricerca sonar e visiva fino alla quota di 300 metri. In basso a destra i palombari in assistenza, da sinistra: il capo di prima classe Vito Scarascia, il primo maresciallo Fabio Masuzzo ed il primo maresciallo Marco Parente. (foto F. Agrifogli). Autorespiratore ad aria Autorespiratore ad ossigeno Autorespiratore a miscela Palombaro leggero Scafandro da Palombaro Conduzione di Impianti iperbarici Artificiere subacqueo (EOD) Immersioni profonde (3) Scafandri rigidi articolati 3 Minisommergibile di salvataggio Smg (3) Campana di salvataggio Smg (3) Ossalc 2 mesi (1) 15 m / / / / / / / / / / Sommozzatore 5 mesi (1) 40 m 12 m 24 m 15 m / / / / / / / Palombaro 11 mesi (2) 60 m 12 m 54 m 60 m 40 m 60 m SI 300 m 300 m 300 m 120 m Note: 1) Brevetto conseguibile da personale di tutte le Forze Armate e Corpi Armati dello Stato. 2) Brevetto conseguibile solo da personale MM. 3) Corsi di abilitazioni successivi al corso ordinario Palombari della durata di 2 mesi ciascuno. 18 dicembre 2013 Quale dote caratteriale ha un Palombaro della Marina che gli altri subacquei non hanno? Benché la Scuola Subacquei della Marina abbia l’onere di formare tutti gli operatori subacquei militari e dei corpi armati dello Stato, è possibile affermare che esistono diversi livelli formativi che corrispondono a diverse capacità operative conseguite. Esistono essenzialmente tre tipologie di brevetti: Operatore del Servizio di Sicurezza Abilitato ai Lavori in Carena (OSSALC) Sommozzatore e Palombaro le cui peculiarità sono sintetizzate nella tabella riportata nella pagina a fianco. Sebbene i numeri delle profondità massime raggiungibili da ciascuna tipologia di operatore subacqueo militare permettano di comprenderne le conseguenti capacità operative, è opportuno sottolineare che le caratteristiche principali che differenziano un Palombaro della Marina da tutti gli altri sommozzatori sono essenzialmente quattro: il primo è rappresentato da un meticoloso ed accurato iter formativo subacqueo che vede impegnati per quasi un anno istruttori di grande esperienza professionale dalle 12 alle 20 ore al giorno, in un rapporto istruttore-allievo che per alcune discipline è di 1 a 1; il secondo dall’elevatissima acquaticità conseguita, esprimibile in ogni condizione di visibilità, corroborata da grandi capacità lavorative subacdicembre 2013 19 quee di vario genere (lavori di carpenteria di vario tipo comprendenti la saldatura ed il taglio subacqueo, capacità di recupero dal fondo di scafi o materiali affondati, ecc); il terzo è rappresentato dalla capacità d’impiego di qualsiasi sistema per immersione esistente, dagli autorespiratori ad ossigeno a quelli a miscele di gas, dai sistemi asserviti dalla superficie quali il palombaro leggero agli impianti integrati per immersioni profonde, dal tradizionale scafandro palombaro allo scafandro rigido articolato A.D.S. (Atmospheric Diving System) per immersioni fino a 300 metri; infine il quarto è la flessibilità d’impiego che gli consentono di essere utilizzato con qualsiasi compito operativo ed in qualsiasi scenario, sia militare che civile, dove vi sia la necessità d’intervenire. Cartagena (Spagna), 7 giugno 2011, Nave Anteo, esercitazione multinazionale di soccorso sommergibili Bold Monarch 2011 . Il secondo capo palombaro Marco Scrivanich durante la fase di controllo e di consolidamento della campana McCann, posizionata su di un simulacro di portello di sommergibile a 40 metri di profondità. (foto F. Agrifogli). Un Palombaro che venga formato nella Scuola Subacquei della Marina cosa apprende di esclusivo? Di esclusivo viene appresa un arte antica, scolpita dal sacrificio di tanti uomini che, con il loro ardimento e le loro imprese, hanno permesso di selezionare nel tempo un percorso formativo unico nel suo genere. Un marinaio che si cimenti con le prove insite nel corso Ordinario Palom- Cartagena (Spagna), 7 giugno 2011, Nave Anteo, esercitazione multinazionale di soccorso sommergibili Bold Monarch 2011. Immersione della campana S.D.C. (Submersible Decompression Chamber). Tale sistema consente di portare gli specialisti fino a 300 metri di profondità con la tecnica delle immersioni in saturazione. Nella foto i palombari: primo maresciallo Roberto Scirpoli (in primo piano) ed il capo di seconda classe Tommaso Pischedda mentre raggiungono la postazione fuori bordo per l’immersione della campana Mc Cann. (foto F. Agrifogli). 20 dicembre 2013 dicembre 2013 21 bari, scopre pian piano di confrontarsi solo con se stesso, imparando a conoscere ed a superare i propri limiti ed acquisendo così capacità che non avrebbe mai pensato di poter conseguire. n Acque antistanti Rio Maggiore (La Spezia), 5 giugno 2003 – nave Anteo. Decompressione in camera iperbarica. Fase post immersione condotta con l’impianto integrato per immersioni profonde. In primo piano il primo maresciallo palombaro Roberto Scirpoli e sullo sfondo il capo di prima classe palombaro Domenico Russo (foto F. Agrifogli). 22 Haiti, 13 febbraio 2010 - Interno della camera iperbarica a bordo della portaerei Cavour alla fonda in rada. L’infermiere Primo maresciallo Lgt Carmelindo De Simone, seduto sulla destra, con il sottocapo Luigi Pio Messina, palombaro del Marina, e il capitano di fregata medico Ernesto Desideri, specialista in medicina iperbarica (sullo sfondo), mentre preparano la camera per il trattamento di ossigenoterapia iperbarica da somministrare a due giovani pazienti haitiane ricoverate nella struttura ospedaliera della portaerei Cavour. Le due bambine, che avevano riportato gravi traumi da schiacciamento agli arti, senza il trattamento di ossigeno terapia iperbarica avrebbero rischiato l’amputazione degli arti. dicembre 2013 Le Grazie (La Spezia) 29 novembre 2013. Alfiere con picchetto: da sinistra tenente di vascello Mirko Di Nicola, sottotenente di vascello Marco Tullio Cicerone, capo di prima classe Antonio Leoci e capo di prima classe Davide Zani. (foto F. Agrifogli). A sinistra: Le Grazie (La Spezia) 29 novembre 2013. Il Capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Giuseppe De Giorgi si congratula con il sottocapo Mario Fazio Scaccianoce. (foto F. Agrifogli). Sopra: Le Grazie (La Spezia) 29 novembre 2013. Da sinistra, prima fila: C°2^ErasmoCiccolella, Sc Steven Sotera , C°3^ DanieleIn basso: Le Grazie (La Spezia) 29 novembre 2013. Da sinistra in alto C°1^ Francesco Bellavista, 1°MAR Massimiliano Miglioranza (istruttore), 1°MAR Espedito Masturzo (istruttore), Sc Francesco Leozappa, Sc Mario Fazio Scaccianoce, C.A. Francesco Chionna, Amm. Sq. Giuseppe De Giorgi, C.F. Giampaolo Trucco (Direttore Scuola Sub), Sc Domenico Fedele, C°2^Erasmo Ciccolella, Sc Andrea Fiumara, Sc Francesco Paolo Petrazzuolo, Sc Luigi Mannone, C°1^ Vito Del Popolo (istruttore), 2°Capo Angelo Amovilla (istruttore), accosciati da sinistra C.C. Andrea Rigo (ufficiale al corso), Sc Alberto Francesco Baglioni, Sc Antonio Dell’Olio, Sc Luca Scaltrito, Sc Francesco Bongiovì, Sc Steven Sotera, C°3^ Daniele Mannini, Sc Luca Andrea, Sc Thomas Piu, C°2^Paolo La Pia. (foto F. Agrifogli). 24 dicembre 2013 Mannini, Sc Domenico Fedele, Sc AndreaFiumara, Sc Mario Fazio Scaccianoce Seconda fila: Sc Thomas Piu, C°2^Paolo La Pia,Sc Francesco Paolo Petrazzuolo , Sc FrancescoLeozappa, Sc Luca Scaltrito, Terza fila: Sc Andrea Luca, Sc Bongiovì , Sc Alberto FrancescoBaglioni, Sc Antonio Dell’Olio, Sc Luigi Mannone (foto F. Agrifogli). il corso ordinario palombari ha visto brevettarsi 16 nuovi operatori dicembre 2013 25 Isola del Giglio, 14 gennaio 2012 – I palombari all’interno del relitto Costa Concordia. I palombari della Marina sono stati i primi ad immergersi nei locali interni della Nave. I due subacquei mentre attraversano il salone delle feste ormai completamente allagato. (foto M. La Pera)