Convergenza di interessi, conflitto e coordinamento nella fornitura di
Transcript
Convergenza di interessi, conflitto e coordinamento nella fornitura di
SIEP XXI Conferenza 2009 – Pavia, 24-25 settembre 2009 Choice e political economy: The positive foundations of public finance theory Convergenza di interessi, conflitto e coordinamento nella fornitura di beni pubblici Nicola Acocella Sapienza Università di Roma Giovanni Di Bartolomeo Università di Teramo Piano della presentazione • Introduzione • La riscoperta di Tinbergen e la nuova teoria della politica economica • Principali risultati nell’applicazione ai beni pubblici • Un esempio stilizzato • Conclusioni 2 Introduzione • La teoria tradizionale dei beni pubblici . • Obiettivo paper: generalizzare l’analisi dei bp superando alcune ipotesi semplificatrici e applicando la nuova teoria della politica economica • Ipotesi di non sazietà 3 Gli ingredienti della NTPE • Apparato concettuale Tinbergen + interazione strategica in ambito statico e dinamico • Condivisione di almeno un obiettivo (bene pubblico) • Esistenza di un first best nella soddisfazione di ogni giocatore • Il nostro contesto è quello di Utilità LQ 4 Risultati possibili • Overprovision e congestione • Condizioni di esistenza dell’equilibrio di produzione privata dei beni pubblici. • Analisi delle coalizioni nella produzione dei beni pubblici. • Coordinamento in presenza di equilibri multipli. • Annunci come equilibrium selection device. 5 Un modello semplice con beni pubblici • N amministrazioni, indicizzate con i. Due beni: bene pubblico locale, gi, bene pubblico nazionale, G = Σgi. • I benefici netti dell’amministrazione i-esima U i (G Gi ) 2 i gi Ci gi • Ogni amministrazione fissa come strumento la quantità prodotta del bene locale, sostenendo un costo, C, che assumiamo quadratico. 6 Un modello semplice con beni pubblici • N amministrazioni, indicizzate con i. Due beni: bene pubblico locale, gi, bene pubblico nazionale, G = Σgi. • I benefici netti dell’amministrazione i-esima U i (G Gi ) 2 i gi Ci gi • Ogni amministrazione fissa come strumento la quantità prodotta del bene locale, sostenendo un costo, C, che assumiamo quadratico. • Il modello presenta un tipico problema di free-riding: tutti sono interessati al bene nazionale, ma preferirebbero addossarne l’onere della produzione alle altre amministrazioni. • Da questo punto di vista il modello non aggiunge nulla di nuovo alle conoscenze in materia di inefficienza di una soluzione decentrata. Si noti che ciò vale anche se i 0 e Gi G j 7 Il dittatore • Assumiamo che le amministrazioni abbiamo obbiettivi differenti e per semplicità eliminiamo il termine lineare. • I benefici diventano U i (G Gi ) 2 Ci gi per i j , Gi G j • Se (solo) una Amministrazione, z, è grado di offrire il bene senza costo, l’equilibrio implicherà G GZ 8 Il dittatore • Assumiamo che le amministrazioni abbiamo obbiettivi differenti e per semplicità eliminiamo il termine lineare. • I benefici diventano U i (G Gi ) 2 Ci gi per i j , Gi G j • Se (solo) una Amministrazione, z, è grado di offrire il bene senza costo, l’equilibrio implicherà G GZ • Usando gli occhiali di Tinbergen, l’intuizione è semplice. • Meno intuitivo è il fatto che questa soluzione è inefficiente, poiché g i 0 i • z neutralizza i tentativi delle altre di influenzare il livello del bene pubblico, che tuttavia sono costosi. 9 I due dittatori • Ora assumiamo che due amministrazioni, Z e Y, siano in grado di offrire il bene senza dove sostenere alcun costo. • Seguendo la logica precedente, l’equilibrio dovrebbe implicare G GZ e G GY • Il che è evidentemente impossibile, avendo assunto diversi obbiettivi per le amministrazioni. • L’equilibrio decentrato infatti non esiste. 10 Il benefattore • Assumiamo ora che non vi sia conflitto tra le amministrazioni. i 0 e Gi G j G • Se (solo) una amministrazione, Z, è in grado di offrire il bene senza dove sostenere alcun costo. L’equilibrio decentrato implicherà un risultato Pareto efficiente: GG • L’intuizione è banale. 11 I due benefattori • Tuttavia, assumendo l’esistenza di due benefattori si ottiene un risultato paradossale. • L’equilibrio, come ci si può aspettare, implica GG 12 I due benefattori • Tuttavia, assumendo l’esistenza di due benefattori si ottiene un risultato paradossale. • L’equilibrio, come ci si può aspettare, implica GG • Ma non è unico. • Esistono infatti infiniti equilibri tutti i g Z e gY che soddisfano g Z gY G • Sorge, quindi, un problema di coordinamento. • Una possibile soluzione: annunci non vincolanti. 13 Conclusioni • • • L’utilità della riscoperta di Tinbergen I molti campi di applicazione della nuova teoria della politica economica Principali risultati del lavoro – Inefficienza – Inesistenza equilibrio e problemi di coordinamento • Applicazioni a situazioni più complesse 14