01 Del 24 Ottobre 2010.qxd - Basilica Parrocchia Santa Fara

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01 Del 24 Ottobre 2010.qxd - Basilica Parrocchia Santa Fara
Anno XVII - n. 25 - Bari, 15 Marzo 2009 - 3ª Domenica di Quaresima - Anno B
Foglio di informazione settimanale della Parrocchia-Santuario Santa Fara. Periodico gratuito a distribuzione interna.
La radicalità di Gesù
Preghiera
Hanno profanato il Tempio, Gesù,
la casa del Padre tuo,
riducendolo ad un luogo di mercato,
quasi che Dio sia in vendita
al miglior offerente.
Nel Vangelo di questa domenica c'è un elemento
di sorpresa e riguarda proprio noi credenti.
Se da una parte troviamo un Gesù misericordioso
verso i peccatori, dall'altra troviamo un Gesù severo,
polemico, quasi duro proprio verso "coloro che frequentavano il tempio", verso "coloro che osservavano il sabato", verso "coloro che trascrivevano frasi
della Bibbia, le mettevano in custodie di cuoio e le
portavano attaccate al braccio, alla mano e sulla
fronte".
Gesù addirittura arriva a sconvolgere la pace del
tempio di Gerusalemme: è un episodio, di portata
religiosa enorme, che viene raccontato da tutti e
quattro gli evangelisti. Dovette suscitare grandissima impressione.
Come andarono le cose?
Gesù salì a Gerusalemme per le feste pasquali.
Insieme al popolo Egli si recò al tempio, che era il
cuore della vita religiosa ebraica.
Che cosa trovò? Lungo il porticato che circondava il tempio Egli vide un affannoso commercio, un
mercato che offendeva il significato del tempio e
quindi offendeva Dio. Fu un momento, un lampo.
Gli apostoli lo videro allontanarsi, diventare severo;
prese delle funi e improvvisò una frusta: cacciò i rivenditori e rovesciò i tavoli dei cambiavalute. Gridò
in faccia a tutti: "Questa è la casa del Padre mio e
voi ne avete fatto una spelonca di ladri" (Gv 2,16).
Perché? Perché questa severità proprio nel tempio? Gesù è più severo con i "religiosi" che con i
lontani! È evidente. Chi non crede, direttamente non
coinvolge Dio; ma chi crede in Dio, ha una grande
responsabilità.
• continua a pagina 3
Hanno deturpato il suo volto,
appiccicandogli maschere mostruose,
che impediscono di riconoscere i tratti
della sua misericordia
e della sua tenerezza infinita.
Hanno sporcato con i loro traffici
ciò che vi era di più santo,
di più nobile, di più grande:
il dono di una Presenza gratuita e libera,
da accogliere con cuore riconoscente,
un cuore di poveri e di piccoli.
Per questo tu reagisci con forza,
diventando addirittura violento,
perché davanti all'intollerabile
non si può rimanere inerti.
Ma nello stesso tempo ricordi
che ora sulle macerie
del tradimento e dell'infedeltà
c'è un nuovo Tempio offerto
a chi cerca Dio con cuore sincero.
Sei tu, Gesù, la dimora in cui si rende presente,
viva ed efficace, la bontà del Padre;
sei tu, Gesù, la parola che guida
e manifesta la sua volontà;
sei tu, Gesù, la porta che apre
sul mistero insondabile
ed offre una comunione eterna,
che nulla potrà mai spezzare.
(R.L.)
Santa Fara Pagina 2
San Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria (19 marzo)
Giuseppe è presentato dal Vangelo di Matteo
come uomo giusto, cioè fedele, e la sua fedeltà
si esprime in
due direzioni:
la prima nei
confronti di
Dio. Giuseppe
è uomo che
ascolta
e
segue quanto
Dio gli sta indicando anche
se esce dai
suoi programmi e va oltre
le sue capacità. Ma Giuseppe è fedele
anche nei confronti
di
Maria: non la
abbandona in un momento di difficoltà, non si
lascia prendere dall'egoismo. Giuseppe sa rischiare mantenendo un atteggiamento di silenzio. Giuseppe è una figura che ci provoca ad interrogarci sulla nostra fede e sul rapporto che
abbiamo con gli altri.
Giuseppe è uomo in ricerca. Il Vangelo di
Luca sottolinea che il percorso dei genitori di
Gesù è stata una ricerca sin dagli inizi. Entrare
in rapporto con Gesù è un cammino che porta a
vivere anche angoscia e sgomento perché le sue
scelte ci spiazzano e ci impegnano ad una ricerca continua. Gesù conduce Maria e Giuseppe a
cogliere come la sua vita è "essere nelle cose
del Padre", la sua vita non è proprietà dei suoi
genitori, ma fa riferimento alla presenza del
Padre.
Nel brano di Luca si parla anche dello "stupore" che tutti prende: possiamo domandarci in
che modo ci lasciamo stupire dalla presenza di
Gesù e dalla sua provocazione ad aprirci alla
presenza e ai disegni del Padre.
Si può cogliere una dimensione fondamentale dell'esperienza di Giuseppe, come è presentata dal Vangelo: la sua fede. Per Giuseppe credere significa in primo luogo accogliere una
chiamata ed un dono che non viene da lui: è disponibilità ad accogliere la fedeltà di Dio.
Questo aspetto di fedeltà, che connota la figura di Giuseppe, è espresso nella pagina del
Vangelo di Matteo con l'espressione: "Giuseppe
suo sposo, che era giusto". L'aggettivo "giusto"
dice riferimento alla fedeltà di Dio, da cui promana la possibilità umana come risposta alla
fedeltà di Dio stesso. Giuseppe è giusto in
quanto è "il fedele". Egli rimane fedele e mantiene il suo atteggiamento di ascolto anche di
fronte ad una vicenda più grande di lui. Sta qui
la radice del modo in cui spesso, nelle rappresentazioni artistiche della natività, Giuseppe
viene raffigurato: un po' discostato dalla scena
centrale, appoggiato ad un bastone e in atteggiamento pensoso. E' l'esempio dell'uomo di
fede che si interroga nelle vicende di una storia
di salvezza che tocca la sua vita, in cui egli
stesso è coinvolto.
La pagina del Vangelo di Luca presenta la
scena della ricerca di Gesù da parte dei genitori
di Gesù. Al centro c'è Gerusalemme che ha un
significato non solo geografico, ma teologico,
all'interno della narrazione di Luca (Lc 2,44).
I "genitori" di Gesù sono presentati nel momento di una ricerca che conduce al centro del
Tempio: rimangono stupiti nel trovare Gesù tra
dottori nel Tempio, ma proprio lì, vengono condotti ad aprirsi ad un nuovo cammino. Alla domanda "tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo", Gesù risponde "Perché mi cercavate? Non
sapevate che io devo occuparmi del cose del
Padre mio?". Emerge in queste parole il messaggio che Luca offre ai suoi lettori sin dall'inizio del Vangelo: Gesù deve essere cercato, ma
tale ricerca non deve chiuderlo entro i nostri
schemi umani. L'esperienza della fede e del seguire lui è cammino che apre allo stupore e ad
una ricerca per entrare nel mistero dell'identità
stessa di Gesù. Il suo "stare nelle cose del
Padre", è la dimensione più profonda della sua
vita: tutto il suo percorso sta nel segno di una
obbedienza di comunione al Padre.
Giuseppe, insieme a Maria, è così indicato
come testimone di quella fede a cui ogni discepolo di Gesù è chiamato: aprirsi ad accogliere
la presenza di Gesù vivendo con lui il cammino
che lo condurrà alla passione alla morte alla risurrezione (Lc 24,26.46-47). Per lui ciò si attua
nel "prendere con sé" Maria e custodire l'opera
dello Spirito che si sta attuando nella loro vita.
Nella Solennità di San Giuseppe,
FESTA DEL PAPÀ,
celebreremo l’Eucarestia alle ore 18.30
con la partecipazione delle famiglie
Santa Fara Pagina 3
• continua da pagina 1 (La radicalità di Gesù)
Disse un giorno Gesù: "A chi è stato dato di più,
sarà richiesto di più" (Lc 12,48).
L'episodio del tempio è anche una condanna
aperta di ogni tentativo di guadagno alle spalle di
Dio e di ogni tentativo di trasformare la religione in
vile commercio.
E' una tentazione che sempre ritorna. Ecco perché la Chiesa deve costantemente e umilmente vigilare su se stessa per evitare di diventare ricca. Ecco
perché tutti, durante la Quaresima, siamo nuovamente chiamati a liberarci dal denaro, trasformandolo in carità, solidarietà, misericordia.
Ma c'è di più.
Gesù, che si era dichiarato mite ed umile di
cuore, improvvisamente assume un atteggiamento
deciso e forte per ricordarci che l'amore verso il
prossimo (compresi i figli) non va confuso con un
sdolcinato permissivismo.
L'amore è anche fortezza, è anche chiarezza, è
anche decisione, pur evitando sempre l'offesa.
Oggi invece esiste una specie di gara a chi permette di più: questo non è amore; oggi assistiamo ad
una specie di dimissione da ogni impegno morale e
da ogni responsabilità: questo non è amore, anzi
questa è la strada che prepara grandi sofferenze alle
persone.
Applichiamo queste riflessioni al problema dell'educazione d figli. Non ama i figli chi li protegge
in ogni loro capriccio; non ama figli chi non interviene per richiamarli ai veri valori della vita.
Correggere, intervenire è amore: è vero amore.
Certamente la correzione non deve diventare violenza; però tutti siamo chiamati a vivere l'impegno,
la fatica, la missione di annunciare il bene e di soffrire per il bene.
La neutralità davanti ai problemi seri della vita
non è segno di rispetto, ma è indice di vuoto interiore.
Gesù infine con il suo gesto mette in discussione
il tempio, come luogo in cui si cerca sicurezza con
un rito, con una preghiera, con una genuflessione e,
oggi potremo dire, con una Messa.
No! Basterebbe rileggere le parole di Geremia,
alle quali Gesù fa esplicito riferimento. Dice Geremia: "Voi rubate, uccidete, commettete adulterio,
giurate il falso, seguite altri dei ... e poi venite nel
tempio e dite: siamo salvi! No! Voi confidate in
gesti falsi e ciò non vi gioverà".
Quanto è vero! Pensateci bene!
Una vita cattiva non si raddrizza con una preghiera soltanto: si raddrizza pregando e cambiando
vita. L'episodio del tempio è un richiamo a lottare
perché la fede non resti nel cervello come una idea,
ma diventi vita. Ciò che Gesù condanna è la religione senza le opere, la religione di chi prega e vive
come coloro che non pregano, di chi crede e vive
come coloro che non credono.
Fra Pietro Gallone
Q uaresima 2009
Domenica 22 Marzo:
GIORNATA DELLA CARITA'
a favore del dormitorio
dei senza fissa dimora.
Oltre le offerte in denaro
c'è bisogno di materiale per la
pulizia, biancheria intima nuova
(per uomini), lenzuola, piumini,
saponi o bagnoschiuma.
Ringraziano il Signore
ed invocano la benedizione di Dio
ed il patrocinio di Santa Fara,
nel 50° anniversario di matrimonio
Domenica 15 Marzo 2009 alle ore 12.00
Raffaele Petrone
e Angela Bellone De Grecis
Santa Fara Pagina 4
LITURGIA DEL GIORNO
3ª Settimana di Quaresima (Anno B)
Venerdi 20 Marzo 2009
(15 - 21 Marzo 2009) Liturgia delle Ore: 3ª Settimana
Dom 15 - 3ª Domenica di Quaresima - Anno B
Illumina i tuoi figli, Signore
9.30 Pro Populo
10.45 Pro Simonetta (fam. Armenise)
Pro Teresa (fam. Moro)
12.00 Pro Luigi e Rosmary (fam. Calaprice)
Pro Rita (fam. Aratri)
18.30 Pro Domenico e Raffaella (fam. Attolico)
Pro Domenico (fam. Guglielmi)
Pro Rosa (fam. Lonardelli)
Lun 16 - S. Eriberto
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza
7.30 Pro Mariateresa - (fam. Loizzi) - 21° Greg.
Pro Rosa - (fam. Tortorelli) - 15° Greg.
Pro Vincenzo; Pro Fra Felice (Anniversario)
Pro Carmela ed Emanuele (fam. Noviello)
Pro Maria Rosaria e Michele (fam. Masciale)
18.30 Pro Auro e Sigismondo (fam. Buttiglione)
Pro Maria e Domenico (fam. Pezzolla)
Pro Luigi (fam. Giannella)
Mar 17 - S. Patrizio
Salvaci, Signore, tu che sei fedele
7.30 Pro Mariateresa - (fam. Loizzi) - 22° Greg.
Pro Rosa - (fam. Tortorelli) - 16° Greg.
18.30 Pro Dino - Anniversario (fam. Petrelli)
Pro Franco e Maria (fam. Dani)
Pro Giovanni (fam. Nanoia)
Pro Marilde e Franca (fam. Clemente)
Pro Giovanni (fam. Lavermicocca)
Mer 18 - S. Cirillo
Benedetto il Signore, gloria del suo popolo
7.30 Pro Mariateresa - (fam. Loizzi) - 23° Greg.
Pro Rosa - (fam. Tortorelli) - 17° Greg.
18.30 Pro Nicola e Pinuccio (fam. Lasorella)
Pro Domenico e Rosa (fam. Perillo)
Pro Giuseppe (fam. Ciocia)
Pro Vita Maria e Giuseppe (fam. Chiusolo)
Pro Giuseppe ed Amata (fam. Marzo)
Gio 19 - S. Giuseppe
Tu sei fedele, Signore, alle tue promesse
7.30 Pro Mariateresa - (fam. Loizzi) - 24° Greg.
Pro Rosa - (fam. Tortorelli) - 18° Greg.
Pro Giuseppe e Giulia (fam. Fiore)
Pro Giuseppe e Maria (fam. Logreco)
Pro Pippo
18.30 Pro Giuseppe (fam. Lamontanara)
Pro Giuseppe e Carmela (fam. Surico)
Pro Giuseppe (fam. Binetti)
Pro Cherubino ed Addolorata (fam. Tomaselli)
Pro Michele (fam. Carofiglio)
Ven 20 - S. Claudia
Signore, tu hai parole di vita eterna
7.30 Pro Mariateresa - (fam. Loizzi) - 25° Greg.
Pro Rosa - (fam. Tortorelli) - 19° Greg.
Pro Graziella
18.30 Pro Giuseppe ed Anna (fam. Laricchia)
Pro Giuseppe (fam. Tunzi)
Pro Chiara e Pietro (fam. D’Amato)
Pro Antonio (fam. Ria)
Pro Pinuccio (fam. Rossello)
Sab 21 - S. Serapione
Tu gradisci, o Dio, gli umili di cuore
7.30 Pro Mariateresa - (fam. Loizzi) - 26° Greg.
Pro Rosa - (fam. Tortorelli) - 20° Greg.
Pro Padre Pietro Sarcina
18.30 Pro Vincenzo (fam. Binetti)
Pro Donato e Francesco (fam. Labianca)
Pro Rosa e Donato (fam. De Felice)
V i a C ru c i s
IN MEMORIA
DEI MISSIONARI MARTIRI
ORE 19.15
Avvisi
1 Giovedì 19 ore 16.30:
Confessione dei ragazzi della catechista Anna Maria Tomasino.
1 Giovedì 19 ore 19.30 - Cripta:
ADORAZIONE EUCARISTICA
COMUNITARIA.
1 Sabato 21: Incontro del parroco
con i genitori dei ragazzi del catechismo, alle ore 17.00 nella Sala
S. Francesco. Domenica 22 lo stesso incontro alle ore 10.30.
Foglio d’Informazione settimanale:
“Santa Fara”
Via G. N. Bellomo, 94 - Bari - Tel. / Fax: 080.561.82.36
Web: www.santafara.org - Email: [email protected]
Responsabile
fr. Pietro Gallone
(Parroco - Rettore)
fr. Emanuele Fiorella
(Vice Parroco)
fr. Pier Giorgio Taneburgo (Vice Parroco)
È disponibile l’archivio on-line dei numeri arretrati
del Foglio Santa Fara all’indirizzo internet:
www.santafara.org/fogliosantafara
Orario Ufficio Parrocchiale
Mercoledi e Venerdi 16.30 - 18.30
Orario Sante messe: (ora Solare)
dal Lunedì al Sabto ore 7.30 - 18.30
la Domenica ore 9.30 - 10.45 - 12.00 - 18.30