per leggere clicca qui - Campionato di Giornalismo il Resto del Carlino

Transcript

per leggere clicca qui - Campionato di Giornalismo il Resto del Carlino
CAMPIONATO DI GIORNALISMO
GIOVEDÌ 4 APRILE 2013
9
••
SCUOLA MEDIA «DON BOSCO» DI MACERATA
«Indimenticabile il gol alla Samb»
Federico Melchiorri, bomber della Maceratese, a ruota libera con gli studenti
Vota la tua pagina
preferita su:
www.ilrestodelcarlino.it
Manda foto e video
da abbinare alle tue notizie a:
IN CLASSE L’attaccante biancorosso tra gli studenti della scuola Don Bosco di Macerata. A lato all’Helvia Recina mentre esulta dopo il gol
FEDERICO Melchiorri, nato nel
1987 a Treia, ha cominciato la carriera giocando nella squadra Macerata 90, poi è passato al Tolentino. E’ stato capocannoniere alla
rappresentativa regionale e nel
2006 è stato ingaggiato dal Siena
dove ha debuttato anche in serie
A. Attualmente frequenta l’indirizzo di Economia all’università
di Macerata, così noi alunni dei
Salesiani lo abbiamo intervistato
proponendogli diverse domande
per conoscere meglio la sua personalità.
Come esulta?
«Non ho un’esultanza precisa verso i tifosi, niente di ideato precedentemente. Mi rallegro quando i
miei compagni di squadra corrono ad abbracciarmi e festeggiamo
insieme il goal realizzato».
Qual è stato il suo gol più importante, significativo ed
emozionante?
«Non ci sono mai gol preferiti perché tutti hanno la loro importanza e suscitano un’emozione molto
forte; sicuramente, considerato il
valore della partita, il più significativo è stato quello siglato alla
Samb».
Perché ha rifiutato le richieste
di club importanti come Fano
e Ascoli?
«Ho rifiutato queste richieste perché non sono state dirette, ma rigirate attraverso varie voci, preferivo giocare con la squadra più significativa e con cui ho legami importanti».
Prima delle sfide importanti
avverte la tensione e l’ansia?
«La tensione la si avverte perché
si scende in campo con la voglia
di fare una bella prestazione e di
dominare gli altri per portare a casa il risultato. L’aspetto più importante è di non sottovalutare
l’avversario perché se si scende in
campo con l’idea di vincere si rischia di essere deconcentrati e
non è rispettoso nei confronti di
coloro che seguono costantemente il club».
È mai stato in contrasto con
l’allenatore?
«Nella carriera ci possono essere
IL MERCATO
«Ascoli e Fano? Solo voci,
ho preferito restare col team
con cui ho legami significativi»
alti e bassi, l’aspetto più importante per un giocatore è di essere consapevole che il calcio è a tutti gli
effetti un lavoro, quindi si cerca
di non essere in contrasto e di rispettare l’allenatore, una figura
importante che è il tuo punto di
sostegno»
Quali sono le doti che uno deve avere per sfondare nel
mondo del calcio?
«La prima è la voglia di andare
avanti, con l’impegno costante e
la giusta mentalità, poi bisogna
avere la testa, perché si devono fare numerosi sacrifici (come rinunciare ad uscire con gli amici il sabato sera) ed avere il fisico da atleta per riuscire a diventare importante nel mondo del calcio.
Cosa ne pensa del fairplay?
«Ogni bravo giocatore dovrebbe
rispettare le leggi per un gioco corretto, a volte la rabbia sovrasta il
gioco leale e si dimenticano le regole. Inoltre una rete siglata in
modo disonesto non può avere lo
stesso sapore di un gol realizzato
lealmente e con il gioco di squadra».
È d’accordo con gli allenatori
che incitano i ragazzi o che li
costringono a seguire per forza quel determinato sport,
anche se non sono veramente portati?
«L’allenatore è una figura molto
importante per la squadra, è colui
che deve indirizzare i ragazzi durante la partita per riuscire a ottenere eccellenti risultati; non la figura che incita i giovani calciatori
con atteggiamenti poco educati
nei confronti dell’arbitro o degli
avversari. È scorretto di certo costringere i ragazzi a continuare
quello sport anche se non sono veramente portati, ognuno dovrebbe essere libero di decidere senza
ricevere costrizioni da nessuno».
I suoi genitori sono sempre
stati favorevoli alle sue scelte?
«Sì, hanno sempre condiviso le
mie scelte anche se andavano in
contrasto con le loro opinioni. Sono loro i punti di riferimento della mia vita!»
L’intervista si e’conclusa, dopo
un’ora di domande, con foto, autografi e l’entusiasmo degli alunni.
Sara Bellintani (2ª Media),
Riccardo Salvucci e Christian
Ciurlanti (3ª Media)
[email protected]