lettere ad un gelatiere
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LETTERE AD UN GELATIERE Alcuni tuoi colleghi mi hanno chiesto perché ancora non avessi scritto un libro su questo sconosciuto che sembra essere il marketing. La risposta sta tutta in tre motivi. Il primo è che di marketing scrivono tutti e di conseguenza quando c’è un eccesso di informazioni, spesso c’è solo il rischio di non apprezzare le poche cose di valore che varrebbe la pena sapere. Il secondo motivo è che la totalità dei libri che ci sono in giro sul marketing parlano in linea teorica e non è leggendo un libro che si può insegnare ad una persona a fare marketing per la propria azienda. Il marketing è strategia applicata tutti i giorni sul campo. Il terzo motivo è perché preferisco offrirti un report come questo, snello, veloce da leggere, poche informazioni facili da ricevere ed elaborare. Poche pagine che raccolgono alcune riflessioni, articoli tratti dal mio blog e mail che ho inviato (probabilmente anche a te). Buona lettura. Renato De Santis Tel. +39 331 1008 305 E mail: [email protected] Sito: www.desantisrenato.com Blog: www.marketingelato.com Pagina Facebook: https://www.facebook.com/MarketinGelato/ 2 LETTERE AD UN GELATIERE Esistono i clienti fedeli? Un cliente non è fedele per sempre. Devi accontentarti di servirlo nel tempo che lui deciderà di esserlo ma poi basta, se ne va e devi preoccuparti di avere nuovi clienti. Il commercio è questo, tu hai il prodotto e i consumatori hanno i soldi. Ci si scambiano questi beni ed avviene una transazione commerciale. Ma arriva il momento che il tuo prodotto diventa meno attrattivo di altri in commercio, oppure quel consumatore non ha più i soldi per il tuo prodotto, oppure ne ha di più e sceglie di andare dalla concorrenza che è più attrattiva, più trend, più cool, più più. Ma allora quel cliente non mi porterà più soldi? Può essere di sì, qualche volta occasionalmente verrà a trovarti, spenderà due euro e ti farà credere che non ti ha dimenticato. Ma poi uscirà e ti dimenticherà appena finito il gelato. il contatto quotidiano con i gelatieri, mi porta a conoscere persone innamorate del proprio lavoro, che mettono sentimento e sudore nel preparare un prodotto al top, che vedono come un affronto personale il fatto che un cliente scelga di non venire più. Questo sentimento che provano diventa veleno per la sua attività. Perché ho perso quel cliente? Probabilmente non conoscerai mai la risposta a questa domanda, ed allora la cosa migliore è non farsela. Anche perché dovresti farti anche altre domande del tipo: “la mia strategia di marketing guarda al futuro oppure mi preoccupo solo se questa settimana il tempo sarà clemente?” Viviamo in una società in continua evoluzione dove le certezze di oggi sono i dubbi di domani. Cambiano abitudini e costumi in un battito di ciglia e cresce sempre più veloce la necessità di avere un piano B, e gli unici piani che vale la pena avere sono quelli “ben riusciti” (cit. Hannibal, serie televisiva A-Team). 3 LETTERE AD UN GELATIERE Allora cosa si fa? Si va avanti con il proprio lavoro, e ci si guarda intorno alla ricerca di questo piano B, che probabilmente può salvarti da questa situazione finanziaria che sta mangiando tutto quello che è di vecchia concezione. Il mondo del commercio, del Food nello specifico, si è evoluto all’ennesima potenza. Ormai non ha senso parlare di “cibo” ma di “Food”. Il cibo è qualcosa da mangiare, il Food è una esperienza da vivere. Quindi è un punto di vista, un approccio commerciale completamente diverso. “Le aziende che non ce la fanno sono proprio quelle che sottovalutano l’importanza di questo approccio, limitandosi solo agli aspetti produttivi, alla presunta qualità dei prodotti, alla banalizzazione dei canali di vendita. Il percorso è ancora più difficile, se consideriamo che il marketing come disciplina tradizionale, non funziona più” Citazione da “F O O D M A R K E T I N G” di Carlo Meo Purtroppo la realtà dei fatti dice che mentre stai leggendo queste righe in un momento di pausa o magari a casa prima di andare a dormire, qualcuno sta già studiando il modo di toglierti quei clienti che così faticosamente ti sei guadagnato. Si anche tu fai lo stesso, ma quello che vincerà questa battaglia non è il più determinato (quindi lasciamo un attimo da parte tutte le tecniche di auto motivazione), ma vincerà chi è meglio organizzato e disposto a mettersi in gioco rischiando quel poco necessario per dotarsi delle armi funzionali alla battaglia. 4 LETTERE AD UN GELATIERE Tattica e Strategia, le differenze. Per costruire una gelateria, hai bisogno di strutturare un piano strategico. Probabilmente già ti stai muovendo, ma sei sicuro che quello che stai facendo è giusto? In molti confondono la strategia con la tattica. L’approccio di moltissime aziende italiane è prevalentemente tattico. Si preoccupano di generare un flusso di cassa principalmente per coprire le spese generali, pagarsi lo stipendio, ed arrivare al mese successivo. Un Approccio strategico invece prevede una serie di azioni che portano al realizzarsi di un obbiettivo finale. Naturalmente le difficoltà quotidiane nella gestione dell’azienda ti possono far dimenticare quello che era il piano originario, e troppo spesso lo si abbandona cominciando a vivere alla giornata. Presto diventa colpa della crisi, delle tasse, dei politici e così via. L’elaborazione strategica rappresenta lo svolgimento di una serie di iniziative finalizzate ad accrescere il volume d’affari, ad attirare e soddisfare i clienti, a competere con successo sul mercato. La strategia aziendale spiega le modalità d’azione: come intendi accrescere il volume d’affari, fidelizzare la clientela fedele e battere i concorrenti. Una strategia ha maggiori possibilità di successo quando è fondata su iniziative finalizzate a: - creare un richiamo per gli acquirenti che distingua l’impresa dai concorrenti - ricavare una propria posizione di mercato Una strategia deve contenere elementi distintivi e caratteristici in grado di attirare i clienti e generare un vantaggio competitivo. Quindi il primo comandamento e costruire un piano strategico, anche se hai già una gelateria, anzi a maggior ragione. 5 LETTERE AD UN GELATIERE Aumentare lo scontrino medio La stagionalità del gelato ed i bassi incassi in inverno. La soluzione a questa situazione esiste ed è proprio sotto gli occhi di tutti. Aumenta lo scontrino medio dei tuoi clienti ed il gioco è fatto. Ora se ancora non hai chiuso la mail comincia a ragionare. La strada dentro gli schemi è quella che seguono tutti: cominciano a fare i pasticceri e a fare panettoni e colombe e uova di pasqua, così cominciano a dire in giro che sono degli artisti bravissimi e specializzati a fare tante cose. Attrezzano anche i laboratori che prima erano solo di gelateria, per poter allargare e sperimentare sempre di più il campo delle conoscenze pasticcerecce. Però per definizione uno specialista e quella figura che è il numero 1 nel suo campo, dove è incontrastato dominatore. Insomma diciamocela tutta, di Leonardo da Vinci ce n’è uno solo. Pensare fuori dagli schemi oggi vuol dire concentrarsi solo sul gelato, per essere e sembrare più bravi della concorrenza, per togliere clienti alla concorrenza. Non è forse vero che ti lamenti che sono troppe le gelaterie? 6 LETTERE AD UN GELATIERE Packaging & marketing, sono legati più di quanto pensi Ormai non sento più i commenti di molti gelatieri che dicono che gli imballaggi per loro sono una spesa inutile. dipendesse da loro i clienti dovrebbero portarsi il bicchiere da casa per metterci il gelato. Figuriamoci se gli parli di marketing, acquisizione clienti ed altre azioni che li possono aiutare nella gestione della gelateria. Sono quei personaggi che “il gelato come lo faccio io non lo fa nessuno”, e magari per tirare avanti in negozio, che prima vendeva solo gelato, ora hanno espositore di patatine, frigo di bibite, (alcolici compresi) vendono pasticceria di terzi, e magari organizzano anche una tavola calda. Il commercio è cambiato drasticamente in questi ultimi tempi, non verranno più le vacche grasse di prima, e per rimanere sul mercato bisogna assolutamente rendersi unici agli occhi dei clienti, ma se la tua gelateria diventa un emporio allora cambia pure l’insegna che tanto nella testa dei clienti (abituali e potenziali) la tua gelateria scenderà le posizioni di gradimento. Io direi di cominciare con il packaging giusto…che magari costa qualche centesimo di più, ma darà ai tuoi clienti quella percezione… di un non so che…di aver fatto la scelta giusta. 7 LETTERE AD UN GELATIERE Gli strumenti de “La Romana” ancora non vanno bene per te. “Eh ma loro fanno marketing, certo che ottengono questi risultati, se avessi i loro soldi farei anche io quel marketing” In parte questa affermazione è vera, ma per iniziare a fare marketing non servono i loro soldi, bastano quelli che hai tu! Ricordiamo insieme cosa è il marketing: Prodotto Prezzo punto vendita promozione Sicuramente ti sarai fatto un giretto sul sito di queste aziende e sarai rimasto affascinato da “cotanta bellezza”. Sono davvero belli e fatti bene. Card prepagate, gusti del mese, gadget di ceramica, sezione news e tanto altro. Probabilmente avrai fatto un pensierino su quanto possa costarti (certo con le dovute proporzioni), un sistema come il loro. Ti capisco perché anche io cerco di prendere spunto dai migliori per crescere ed ottenere risultati sempre migliori. La creazione di un qualsiasi brand di successo è sempre legata ad una comunicazione online e offline da fantascienza. Però se hai aperto la tua attività concentrandoti solo su arredamenti e prodotto, hai fatto solo un po’ di lavoro e con un po’ di lavoro si ottiene forse solo un po’ di risultato. Pensare di inserire un bel sito web in una struttura già costruita non può darti i risultati che vorresti. Scusa, tu vorresti avere una utilitaria con un motore da 500 cavalli? Freni, protezioni di sicurezza, carrozzeria, sono dimensionate per un motore meno potente e quindi per viaggiare in sicurezza dovrai comunque andare piano. 8 LETTERE AD UN GELATIERE Chi ti dice che hai bisogno di un sito web per avere visibilità on line, ti dice solo parte della verità. Quello che non ti dice è che un sito vetrina non ti serve a nulla se non compi una serie di azioni tu in prima persona per portare i clienti a leggerlo. Analizza con serenità il marketing che fai nella tua attività commerciale, ragiona sui 4 punti sopra e guarda se e come li stai sviluppando. Il risultato che stai ottenendo ti dice se stai andando nella direzione giusta. Chi sono i tuoi clienti? Se marketing significa soddisfare i bisogni dei consumatori, è necessario individuare quei segmenti formati da gruppi di persone per cui progettare una offerta su misura. In passato, in un mercato di massa dove gli stimoli erano decisamente di meno. Dove la comunicazione avveniva attraverso 3/6 soli canali televisivi e 3 testate giornalistiche, internet non esisteva e l'unica dieta che seguivamo tutti era quella mediterranea, era un compito relativamente semplice. Ma oggi? come deve comportarsi il marketing? Prova ad immaginare quale tipo di clienti Ti entra in gelateria. Cambiano nel tempo? Portano loro amici? Sono di passaggio e tornano raramente? La stessa persona esprime bisogni e desideri diversi in base alle occasioni e quel mercato che prima era unico adesso si frantuma in tanti piccoli frammenti instabili. Si instabile è l'aggettivo che caratterizza questi tempi moderni ed è sul concetto di instabilità che va costruito il marketing di una azienda, piccola o grande che sia. 9 LETTERE AD UN GELATIERE Facendo l'esempio di una gelateria x, questa non può pretendere che ogni volta che il consumatore alfa ha voglia di gelato, questi vada a comprarlo appunto da x. le variabili sono temporali. Umorali. Economiche. 1 temporali perché la gelateria è sotto casa e lui è in centro con gli amici o in vacanza al mare. O in viaggio per lavoro. 2 Umorali perché l’offerta è talmente varia che invece del tuo gelato può succedere che il consumatore alfa sia attratto da quella nuova che ha aperto in fondo alla via. Oppure che abbia voglia di un aperitivo vegano semplicemente perché fa più figo di leccare un cono gelato. 3 economiche perché ha fatto la spesa al centro commerciale e i cornetti Algida erano in offerta 6 a 2,19€, e siccome il consumatore al contrario di quello che crede non è educato, ma strumentalizzato, per pigrizia e siccome c’è la nazionale in tv e la vede con 5 amici, possono anche andare bene associati alla pizza e alla coca. Una volta capito questo il prossimo passo è creare una strategia che ne tenga conto, e per farlo è importantissimo acquisire quel minimo di conoscenze per utilizzare gli strumenti giusti. 10 LETTERE AD UN GELATIERE Qualità del Gelato, “Oggettiva” o “Soggettiva”? Per rispetto di tutti i consumatori e di chiunque legga queste righe, voglio fare chiarezza. Non voglio far passare il messaggio che siamo una massa di creduloni ai quali si può raccontare di tutto pur di vendere. Ma alla fine dell’articolo sarà chiaro come diventa facile essere incoerenti nella gestione dei messaggi che vengono dati ai mangiatori di gelato. Il 90% delle gelaterie usa prodotti semilavorati paste e basi pronte. Fino a 4 anni fa liberamente usavano grassi idrogenati. Fino ad un anno fa l’olio di palma era in gran parte dei prodotti che mangiavamo. Si parlava di qualità anche allora ma avevamo dei parametri dettati dal momento ed eravamo convinti di adoperare dei prodotti ottimi. La frutta fresca, ne vogliamo parlare? Dove la comprano quelli che la usano? Che provenienza ha? Chi la coltiva e come? Il bio è davvero bio? Il km 0 è sempre sinonimo di prodotti d’eccellenza? Si, il latte fresco, ma le mucche dove hanno pascolato? Ma quanto è grande Bronte? Si sì, il tuo pistacchio è certificato, eccetera…eccetera…eccetera… Oggettivamente, i prodotti di qualità quali sono? E ci sono? E una volta che sono nel laboratorio, come vengono manipolati? Si rispettano tutte le norme igienico sanitarie? Il gelato dopo 2 giorni in vaschetta invecchia, succede con i gusti che vanno di meno, specie in bassa stagione, si espone a luce, aria, carica batterica. Viene buttato o… viene rimantecato? (nelle carapine si conserva di più). Queste cose nel loro insieme stabiliscono cosa è un gelato. 11 LETTERE AD UN GELATIERE Ah…nel 90% delle gelaterie sono presenti nei banchi le creme anidre, (in molti casi le usano senza sapere che si chiamano così), che del gelato non hanno proprio niente. Scommettiamo che in buona parte di queste gelaterie la parola qualità è ripetuta più e più volte? Io amo le creme anidre, ma i puristi dell’artigianalità non le considerano essendo un prodotto “bell’e pronto”. Ma è vero anche che pur sapendo quali sono le cose che ci fanno bene e quali no, siamo sempre più spesso alla ricerca di una gratificazione. Spiegami altrimenti l’abuso di alcolici, cibi spazzatura, e… Questa che segue, per me è la definizione di qualità del cliente che entra in gelateria: "La gratificazione personale è dettata dalla volontà di migliorare la qualità della vita di quel momento." È per questo motivo che continuo ad insistere sul discorso della soggettività. I consumatori scelgono la loro gelateria preferita sulla base della “qualità” delle emozioni positive che gli suscita. Ed il gelato è spesso un fattore secondario nella scelta. Che poi bisognerebbe distinguere in alta qualità o bassa qualità. Tutti noi ciclicamente ci mettiamo a dieta, ma di per sé non vuol dire nulla, perché tutti siamo a dieta. Dovremmo specificare se la nostra dieta sarà ipocalorica (per dimagrire) oppure iper calorica (per ingrassare). Lo stesso vale per il concetto di qualità. Infine, vorrei aggiungere una riflessione Il 10% delle gelaterie usa solo prodotti di qualità, Però la qualità della nostra alimentazione è dettata anche da quanto mangiamo. Quindi se amico gelatiere mi vuoi bene, perché nel listino hai gelati da passeggio di 400gr? Una vaschetta la porti a casa di amici e ci si mangia in 2 o 4 o 8, ma un cono con 4oogr di gelato va ben oltre la dose giornaliera raccomandata di zuccheri grassi proteine… (senza calcolare panna, cialdina, fuso di cioccolato nel cono…o copertura fondente e granelle. 12 LETTERE AD UN GELATIERE Tutto di prima scelta, per carità, ma il messaggio ai consumatori rimane incoerente. Strategia, in che senso? Ripensa alle interviste del dopo partita quando mettono il microfono di fronte all’allenatore della squadra che ha perso. Il suo atteggiamento remissivo, quasi a scusarsi di non esser riuscito a leggere le mosse dell’avversario, la frustrazione e la delusione, tutto in uno sguardo. Avrebbe potuto fare di più, avrebbe potuto studiare una strategia ancora più personalizzata in base alle potenzialità dei suoi giocatori, una strategia per la squadra che hanno affrontato, ma evidentemente non è stato così. È stato l’allenatore della squadra vincente a fare queste cose. Nel commercio le cose non sono molto diverse. La squadra è la tua attività commerciale. Tu sei l’allenatore, e la concorrenza gli avversari. Dentro la tua strategia cosa hai messo fino ad ora? Quello che stai ottenendo la reputi una vittoria? I sintomi di una vittoria sicuramente li conosci. Sono il fatturato abbastanza alto da farti pensare alle vacanze di Natale piuttosto che all’affitto da pagare di novembre dicembre, gennaio, febbraio. Una vittoria la riconosci dalla fila fuori dal negozio. Dai dipendenti felici di lavorare per te. Dai bambini che ti regalano dei disegnini perché sono innamorati di te e del tuo gelato. La tua vittoria passa inevitabilmente per il rapporto che crei con i tuoi clienti. 4 fattori su 4 del Marketing mix (prodotto-prezzo-punto venditapromozione) parlano direttamente ai tuoi clienti. Dentro una strategia allora la prima cosa da fare è adottare strumenti che parlino ai tuoi clienti. Aprire un canale per rimanere in contatto con loro anche quando 13 LETTERE AD UN GELATIERE la tua gelateria è chiusa nei mesi invernali, o fuori piove e non escono di casa. Certo io scrivo queste cose e non ho una gelateria, né un bar, né un ristorante, né un negozio di abbigliamento ma con il mio lavoro di marketer vedo quotidianamente attività che soffrono o chiudono, o non raccolgono i frutti meritati. Non tutti soffrono, molte attività commerciali ottengono dei buoni risultati, ma vorrebbero ottenerne di più gratificanti. Stai leggendo queste mail aspettando che ti spieghi come costruire una strategia efficace, ma non posso farlo ora. Prima voglio essere sicuro che tu ed io parliamo la stessa lingua, che siamo in sintonia. Intanto potresti provare a contare i tuoi clienti. Sai quanti ne hai di preciso? E quanti di questi ritornano nel tempo? E quanto spendono in media? Conosci le loro abitudini di spesa? Quali giorni vengono a spendere da te? Più uomini o donne? Bimbi quanti? Servono dati certi, non approssimativi, le strategie sono precise, non approssimative. Hai una lista di clienti? Come li contatti? Con la pagina Facebook? Lo sai che Facebook fa vedere i tuoi post solo ad una piccola percentuale di persone che hanno messo un like? E lo stesso vale anche se hai un profilo fisico e scrivi un post. Solo una parte vedrà quello che scrivi. Sono convinto che molte volte ti sei fatto la domanda, ma tutte le risposte sono sembrate poco convincenti. 14 LETTERE AD UN GELATIERE Si ti viene l’idea figa per organizzare un evento nella tua gelateria, ma come farlo sapere a tutti i tuoi clienti, ecco…è tutto un altro discorso. Uno dei principi cardine del commercio è avere un sistema di acquisizione e gestione dei dati della clientela. Come tutti i sistemi è fatto da una serie di azioni combinate on line e off line per poter contattare in qualsiasi momento i tuoi clienti. Infiniti software stanno nascendo per agevolare la costruzione di una lista, ma rimane indispensabile l’opera umana, tu per la tua gelateria, Non lasciarti abbindolare da chi dice che farà il marketing al posto tuo. Creare e gestire la lista clienti è compito tuo, è facilissimo imparare, è facilissimo gestirli. E farlo richiede meno tempo della preparazione di una pastorizzata. Insisto perché sia tu a gestire la lista dei clienti, perché solo tu puoi conoscere quali sono i giusti contenuti da inserire nella comunicazione. Aumentare lo scontrino medio La stagionalità del gelato ed i bassi incassi in inverno. La soluzione a questa situazione esiste ed è proprio sotto gli occhi di tutti. Aumenta lo scontrino medio dei tuoi clienti ed il gioco è fatto. Ora se ancora non hai chiuso la mail comincia a ragionare. La strada dentro gli schemi è quella che seguono tutti: cominciano a fare i pasticceri e a fare panettoni e colombe e uova di pasqua, così cominciano a dire in giro che sono degli artisti bravissimi e specializzati a fare tante cose. Attrezzano anche i laboratori che prima erano solo di gelateria, per poter 15 LETTERE AD UN GELATIERE allargare e sperimentare sempre di più il campo delle conoscenze pasticcerecce. Però per definizione uno specialista e quella figura che è il numero 1 nel suo campo, dove è incontrastato dominatore. Insomma diciamocela tutta, di Leonardo da Vinci ce n’è uno solo. Pensare fuori dagli schemi oggi vuol dire concentrarsi solo sul gelato, per essere e sembrare più bravi della concorrenza, per togliere clienti alla concorrenza. Non è forse vero che ti lamenti che sono troppe le gelaterie? Poi con una giusta strategia di Marketing puoi benissimo far sapere tutto questo ai i tuoi clienti…e quelli della concorrenza. Ho una notizia per te: Non sei un gelatiere. Ora non fare il permaloso e continua a leggere. Sei un imprenditore che ha come scopo principale acquisire clienti per la sua gelateria. Stai facendo tutto il possibile per aumentare il numero dei tuoi clienti, ma soprattutto stai sforzandoti di renderli fedeli? Una statistica piuttosto recente dice che le aziende perdono ogni anno dal 15 % al 35% di clienti proprio perché non riescono a fidelizzarli. Mentre un'altra statistica dice che sforzarsi di trovare nuovi clienti porta una nuova acquisizione solo nel 15% dei casi, mentre ogni sforzo di vendere il proprio prodotto a clienti che hanno già comprato da te, ti porta un risultato positivo nel 35% dei casi. 16 LETTERE AD UN GELATIERE Questo vuol dire che inviare una promozione o un invito ad un tuo evento, alla tua lista di clienti vedrà una risposta positiva di 3,5 clienti ogni 10. Quindi un altro comandamento è fidelizzare i clienti. “Volevo mangiare il baccala alla vicentina” È un mucchio di tempo che dico di approfittare della prima occasione per mangiare il baccala alla vicentina, e ieri sera all’uscita dalla fiera del gelato decidiamo insieme ad alcuni amici colleghi di andare a cena insieme in un ristorante vicino. In 8 a tavola tutti affamati bramavamo che qualcuno ci portasse da mangiare. Il titolare, molto cortese ci propone del baccalà freschissimo che se vogliamo può cuocerlo alla vicentina. Bingo. Finalmente potrò dire anche io di aver mangiato il baccalà alla Vicentina. Però è proprio il caso di dire che ho fatto i conti senza l’oste. 30 minuti dopo e con in mezzo un antipasto di mare ci arriva su un bel piatto di ardesia, Lui. Bello e profumato mi innamoro subito, ma qui il colpo di scena. Uno di noi comincia a parlare da solo e ad avere le movenze e le espressioni di un posseduto da demoni malvagi. Sembrava il Diavolo asperso con acquasanta, si contorceva su quella sedia con una faccia disgustata dicendo frasi tipo “È vecchio”, “non lo mangio altrimenti mi sento male”, “Voi fate come vi pare, ma io vi consiglio di non mangiarlo, anzi ora mi vado a lamentare.” 17 LETTERE AD UN GELATIERE L’amico si alza e sparisce, lasciandoci lì che ci guardavamo in faccia gli uni con gli altri senza sapere cosa dire. Alla fine tutti convinti dalla storia che ci era stata raccontata, decidiamo di non mangiarlo e di farci portare qualcos’altro. Povero ristoratore, gli abbiamo fatto un cappotto di critiche che poteva andarci in Siberia per quanto era spesso. Salto direttamente alla fine della storia. Questa mattina incontro uno chef rinomato e gli racconto la disavventura, riportando da bravo italiano le mie lamentele, ma lui mi butta giù dal mio trono di criticone e mi dice che il baccalà alla vicentina ha le caratteristiche del prodotto che ci era stato servito e che siamo stati tutti dei polli a non godercelo, ma a rimandarlo indietro. Ora a parte il fatto che mi sento più stupido di un pollo, e per fortuna mi sono trattenuto dal fare una cattiva recensione su trip, penso di aver imparato una lezione che spesso insegno ma non pratico. Quello che conta sono le percezioni, e noi ci facciamo un’idea della realtà sulla base di queste. quindi la realtà è la nostra percezione. Il marketing che fai nella tua gelateria è costruito per far provare percezioni ai tuoi clienti, in modo che sentano di immergersi nella tua realtà ogni volta che varcano la soglia del tuo negozio. Quindi se ancora non ti sei fatto questa domanda, chiediti come vuoi che ti percepiscano i tuoi clienti, ed in base a questa prima domanda, chiediti anche chi vuoi che siano i tuoi clienti Naturalmente voglio ripeterti il concetto fondamentale che l’unico marketing che funziona per te è quello che racconta la tua verità, la tua missione, il tuo perché. Maestro Gelatiere…Mastro muratore. 18 LETTERE AD UN GELATIERE Papà mi raccontava spesso di come, appena sposato per sbarcare il lunario insieme ad Agostino, (suo compagno di lavoro da sempre) lavorava come cottimista e posava in opera almeno 1500 blocchi di tufo al giorno Erano già 15 anni che lavorava nei cantieri. Ho sempre pensato che la fame doveva davvero essere tanta a quei tempi, e nonostante mi sia scontrato con lui negli anni, come solo un figlio sa fare con il padre, questa storia me lo ha sempre fatto rimanere vicino. Negli anni a seguire, accumulando picconate, cucchiarate, e betoniere di esperienza, hanno lentamente cominciato a chiamarlo Maestro, ed ora che ha 76 anni, vederlo affascinato di fronte a qualche nuovo prodotto o tecnica di lavorazione nel campo dell’edilizia, è la mia più grande lezione. “Impara l’arte e mettila da parte” Probabilmente me lo dirà finché avrà fiato. Ora alla luce di questa storiella strappa lacrime, come vogliamo considerare il ruolo del Maestro Gelatiere? Oso fare un paragone tra le due figure professionali, perché vedo alcuni punti in comune, ma sicuramente quello che li accomuna più di tutto è che sono entrambi degli artigiani. È pur vero che un muratore fa una vita decisamente più dura, esposto alle intemperie, più soggetto agli infortuni, compie di continuo sforzi fisici, quindi direi che se un uomo ha la costanza di continuare su questa strada, il titolo di Maestro se lo guadagna abbondantemente. Non da meno è il maestro gelatiere che si guadagna il titolo con il sudore della fronte, con gli anni passati a studiare e sperimentare, e ripulire I laboratori, a miscelare e mantecare centinaia di kili di gelato nel week end, quando tutti I suoi amici vanno al mare. Quando decide di fare un corso di aggiornamento o di andare a distribuire gelato nelle scuole o negli ospedali. 19 LETTERE AD UN GELATIERE Sono il tempo e le esperienze accumulate che fanno di un artigiano, un maestro, e non tirare su una serranda e cominciare a mantecare. Se è vero che iniziare a produrre gelato oggi con l’aiuto dei moderni strumenti non è difficile, è ancor più vero che questa facilità rende maggiormente difficile farsi percepire dai consumatori come diversi da tutti gli altri. Si diventa maestri quando sono gli altri che cominciano a chiamarti così, ed allora la percezione che darai di te e del tuo lavoro sarà quella giusta. 20 LETTERE AD UN GELATIERE Una telefonata triste Sei d’accordo sul fatto che bisogna spendere soldi per dare degli strumenti al tuo marketing? Recentemente ho ricevuto una telefonata che mi ha rattristato non poco. La titolare di una gelateria voleva dei suggerimenti per rimettere in piedi la sua attività che incassava troppo poco e che se avesse continuato così anche questa estate avrebbe chiuso. Mettendomi una mano sulla coscienza ed una sul portafoglio, gli ho dato prima una consulenza gratis telefonica, così insieme abbiamo visto cosa non andava nella gelateria. Però quello che non funziona è solo la meta del problema. L’altra metà è la soluzione a questi errori, che il 100% delle volte richiede l’uso del vile denaro. Ormai era arrivata a raschiare il fondo e non aveva a disposizione i soldi necessari per dotarsi degli strumenti necessari. Quindi il suggerimento è quello di armarsi degli strumenti giusti fino a che si hanno i soldi per permetterseli, dopo diventa solo una lunga strada in discesa, lastricata di tentativi fai da te. Renato De Santis Tel. +39 331 1008 305 E mail: [email protected] Sito: www.desantisrenato.com Blog: www.marketingelato.com Pagina Facebook: https://www.facebook.com/MarketinGelato/ 21 LETTERE AD UN GELATIERE 22