Sarcomi dei tessuti molli
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Sarcomi dei tessuti molli
Close this window to return to IVIS www.ivis.org International Congress of the Italian Association of Companion Animal Veterinarians May 19 – 21 2006 Rimini, Italy Next Congress : 62nd SCIVAC International Congress & 25th Anniversary of the SCIVAC Foundation May 29-31, 2009 - Rimini, Italy Reprinted in IVIS with the permission of the Congress Organizers 53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC 249 This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee Sarcomi dei tessuti molli: presentazione clinica, diagnosi e stadiazione Giorgio Romanelli Med Vet, Dipl ECVS, Cusano Milanino (MI) Introduzione Segnalamento I sarcomi dei tessuti molli sono un gruppo di tumori cutanei e viscerali con caratteristiche istologiche diverse accomunati da un comportamento biologico simile e comprendono circa il 15% di tutti i tumori cutanei e sottocutanei del cane ed il 7% nel gatto, se si escludono i sarcomi indotti da iniezione. I sarcomi dei tessuti molli comprendono fibrosarcoma, emangiopericitoma, liposarcoma, rabdomiosarcoma, leiomiosarcoma, tumori delle guaine nervose periferiche, mixosarcoma e mesenchimoma. Non sono compresi nel gruppo osteosarcoma extrascheletrico, emangiosarcoma, condrosarcoma, sinoviosarcoma e linfangiosarcoma visto il loro alto tasso metastatico anche se in alcuni casi il sinoviosarcoma è incluso (Tab. 1). Non si conosce nessuna predisposizione razziale o sessuale anche se la maggior parte dei tumori insorge in cani di grossa taglia. Tabella 1 Nomenclatura dei tumori mesenchimali dei tessuti molli Sarcomi dei tessuti molli Percentuale metastatica bassa • Fibrosarcoma • Tumori delle guaine nervose periferiche • Emangiopericitoma • Leiomiosarcoma • Mesenchimoma Percentuale metastatica da bassa a media • Fibrosarcoma high grade • Mixosarcoma • Rabdomiosarcoma • Liposarcoma Altri tumori mesenchimali (alta percentuale metastatica) • Emangiosarcoma • Osteosarcoma • Condrosarcoma • Sinoviosarcoma* • Linfangiosarcoma * da alcuni incluso nei sarcomi dei tessuti molli Eziologia e comportamento biologico Anche se istologicamente differenti, i sarcomi dei tessuti molli hanno alcune caratteristiche in comune che includono: 1. Possibilità di crescere in ogni punto dell’organismo 2. Aspetto pseudoincapsulato con margini istologici scarsamente definiti 3. Tendenza all’infiltrazione fasciale 4. Recidiva molto comune dopo exeresi troppo conservativa 5. Metastasi ematogena in circa il 10-15% dei casi, ma estremamente variabile in relazione al grado istologico 6. Metastasi linfonodale rarissima 7. Gradi istopatologico predittivo di metastasi 8. Scarsa risposta a chemioterapia e radioterapia in caso di tumore misurabile Generalmente i sarcomi dei tessuti molli dimostrano un basso potenziale metastatico ma sono molto invasivi localmente. Presentazione e segni clinici I sarcomi dei tessuti molli si presentano come neoformazioni di diverso diametro, da pochi millimetri a molti centimetri, solitamente a lento accrescimento ma alcune volte a crescita molto rapida, in parte dovuta alla formazione di cavità cistiche all’interno o ad improvvisa emorragia intratumorale. Il più delle volte i segni clinici sono nulli o scarsi, maggiormente comuni in caso di crescita nel cavo orale od in organi cavi. I tumori che originano dal plesso sono accompagnati da dolore, a volte estremo, zoppia e sintomi neurologici ed il rabdomiosarcoma vescicale può essere accompagnato da stranguria, pollachiuria ed osteopatia ipertrofica. Alla palpazione, i sarcomi cutanei sono duri o duro-elastici, non dolenti se non ulcerati e fissati agli strati più profondi ma ad una indagine superficiale, possono apparire ben capsulati. In realtà tali neoplasie non possiedono una capsula vera e propria ma una pseudocapsula composta di cellule tumorali compresse, miste a tessuto fibrovascolare. Questa caratteristica può ingannare e guidare verso una chirurgia conservativa che non solo lascerà un residuo microscopico ma complicherà inevitabilmente una terapia definitiva. 250 53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC Tabella 2 Sistema di gradazione istologica dei sarcomi dei tessuti molli Punteggio Grado di differenziazione (n° di mitosi/10 HPF) Numero mitotico % di necrosi 1 2 3 Sembra normale tessuto mesenchimale Tipo istologico preciso Indifferenziato 0-9 10-19 > 20 Nessuna < 50% del tessuto esaminato è necrotico > 50% del tessuto esaminato è necrotico Grado 1 = punteggio cumulativo ≤ 4 per le tre categorie Grado 2 = punteggio cumulativo 5 o 6 Grado 3 = punteggio cumulativo ≥ 7 Tabella 3 Stadiazione TNM modificata dei sarcomi dei tessuti molli T N M Tumore primario T1 < 5 cm di diametro T2 > 5 cm di diametro Linfonodi regionali N0 nessuna metastasi linfonodale accertata N1 presenza di metastasi linfonodale Metastasi a distanza M0 nessuna metastasi a distanza M1 presenza di metastasi a distanza Stadio 1 1a T1 N0 M0 (grado 1 o 2 < 5 cm di diametro) 1b T2 N0 M0 (grado 1 o 2 > 5 cm di diametro) Stadio 2 2a T1 N0 M0 (grado 3 < 5 cm di diametro) 1b T2 N0 M0 (grado 3 > 5 cm di diametro) Stadio 3 3a Tutti i T N1 M0 (tumori di ogni grado, stato linfonodale verificato) 3b Tutti i T tutti gli N M1 Approccio e stadiazione L’esame citopatologico è molto importante nella diagnostica, soprattutto per escludere la possibilità di un’altra neoplasia ma nella diagnosi dei sarcomi dei tessuti molli ha delle limitazioni che bisogna conoscere, soprattutto nei tumori meglio differenziati. Molto spesso i sarcomi hanno una componente cistica o necrotica che possono rendere difficile o fuorviante l’interpretazione del campione. Oltretutto una parte dei sarcomi tende a cedere poche cellule all’aspirazione. Poiché la conoscenza dell’istotipo è basilare nel planning terapeutico, si consiglia quindi di procedere sempre ad un esame bioptico sia strumentale, mediante ago di Tru-Cut o incisionale con bisturi. È bene ricordare ancora una volta che quando si esegue una biopsia bisogna essere sicuri di poter poi includere il tratto bioptico nell’escissione definitiva. Le radiografie dirette danno solitamente poche indicazioni se non d’ingrandimento d’organo ma sono poco specifiche e anche in caso d’aderenza alla parte ossea sottostante non consentono una valutazione corretta dell’estensione della malattia. L’esame ecografico è d’aiuto in pazienti con neoplasia viscerale ma non da risultati apprezzabili in pazienti con neoplasia cutanea/sottocutanea od orale. Le indagini TC e RM sono invece sempre più indispensabile nella diagnosi e nella stadiazione e possiedono l’indubbio vantaggio di una risoluzione spaziale superiore sia alla radiologia diretta che all’ecografia, particolarmente importante nei sarcomi della testa e del collo, della parete toracica, della pelvi e degli arti, soprattutto nelle estremità distali. In casi selezionati anche gli esami endoscopici (rinoscopia, esofagogastroscopia) possono essere utili per evidenziare particolari alterazioni d’organo. La maggior parte dei pazienti con sarcoma dei tessuti molli non dimostrano alcuna anomalia agli esami ematochimici e all’emogramma, tranne una piccola parte di pazienti con leiomioma e leiomiosarcoma intestinale che possono dimostrare ipoglicemia, dovuta alla produzione da parte del tumore, di una molecola insulinosimile. Tutti i pazienti con sarcoma devono poi essere sottoposti ad esami radiografici del torace in almeno 2 proiezioni laterali e, se possibile, anche ad una proiezione ventrodorsale, per escludere la possibilità di metastasi polmonari. Anche se la metastatizzazione linfonodale è rara, è bene controllare accuratamente i linfonodi drenanti e sottoporre ad ago aspirazione quelli aumentati di volume, duri o fissi. Di particolare importanza clinica sono la stadiazione ed il grading istologico (Tabb. 2 e 3). In uno studio, il 13% dei tumori di primo grado ed il 7% di quelli di secondo grado hanno sviluppato metastasi a distanza ma la percentuale sale al 43% per tumori di terzo grado. Il solo numero mitotico si è dimostrato importante con una sopravvivenza media di 236 giorni per tumori con più di 19 figura mitotiche x 10 HPF contro i 532 giorni quando le mitosi erano fra 10 e 19 e 1444 giorni se le figure mitotiche erano meno di 10. Indirizzo per la corrispondenza: Giorgio Romanelli