21 Agosto 2011 - L`amicizia: grande consolazione

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21 Agosto 2011 - L`amicizia: grande consolazione
L’AMICIZIA: GRANDE CONSOLAZIONE
di Don Salvatore Rinaldi
articolo pubblicato su “Primo Piano” di Domenica 21 Agosto 2011
L’amico è più necessario del fuoco e dell’acqua, diceva una famosa massima del periodo mediolatino rinvenibile, nei
tempi moderni, anche in un proverbio tedesco per cui “oltre al fuoco, gli amici sono più necessari del coltello e del pane”,
forse a dire che la vera amicizia serve anche a difenderci dai pericoli e ci dà una mano a sopravvivere fisicamente. Aristotelesosteneva che “nessuno sceglierebbe di vivere senza amici anche se avesse tutti gli altri beni perché i beni non si possono né
conservare né usare senza gli amici”. Cicerone il quale, nel De Amicizia, afferma addirittura che “se qualcuno mai volesse
togliere l’amicizia dal mondo sarebbe come se volesse togliere il sole”.
Gli esseri umani dovrebbero cercare gli strumenti per riuscire a parlare tra di loro invece di combattere. Un parlare
però che significhi una comunicazione genuina e reale e non una mera evacuazione di parole che deteriorano la possibilità di
una reciproca comprensione. Per la buona qualità della vita è fondamentale, prima ancora delle risorse reali, poter fruire di una
buona qualità dei rapporti interpersonali. Perciò è proprio vero che “chi trova un amico trova un tesoro”. Questa espressione,
ormai proverbiale, nasce addirittura nel lontano Siracide (6, 14- 15) che recita: “Un amico fedele è una protezione potente, chi
lo trova, trova un tesoro”.
Le avversità e le disgrazie costituiscono il momento della verità che ci aiuta a distinguere la vera dalla falsa amicizia.
Come nel dolore e nella sofferenza vengono a galla i veri valori, altrettanto è nel dolore e nella sofferenza che si vedono i veri
amici. La differenza tra amicizia e amore sta nel fatto che l’innamoramento è una passione che nasce spesso senza reciprocità
e ne va alla ricerca, mentre l’amicizia richiede sempre una qualche forma di reciprocità. Nell’amicizia sappiamo riconoscere i
difetti dell’altro e li accettiamo, mentre nell’amore idealizziamo e trasfiguriamo l’amato. Nel mondo moderno capita spesso
che relazioni di amicizia tra uomo e donna si trasformino in relazioni d’amore o che relazioni d’amore si trasformino in
relazioni di amicizia, visto che passiamo gran parte della nostra vita all’interno di organizzazioni complesse caratterizzate da
frequenza e contiguità di rapporti interpersonali tra i due sessi.
Le odierne ricerche sottolineano che le caratteristiche attribuite alla vera amicizia sono: autenticità, affetto, fiducia,
aiuto reciproco, il farsi compagnia e il rispetto. Secondo la moderna psicologia il non selezionare gli amici è segno che non si
vogliono rapporti di vera intimità, vale a dire che ci si vuole difendere dalle relazioni perché la vera amicizia implica che non
si alzino barriere, non si tema di mettersi a nudo, anche perché, se si è di fronte a un vero amico, si sa di poter contare sulla
sua capacità di comprensione e perfino su un briciolo di innocua complicità. Quanto più una persona ha ambizioni elevate
tanto più tende a non prendere mai posizioni nette, ovvero tende a non schierarsi ma a tenere sempre una posizione mediana,
che gli permette, in primo luogo, di potersi mettere dalla parte del vincitore e, in secondo luogo, di non rischiare l’inimicizia
del medesimo qualora avesse assunto posizioni diverse. C’è chi non vuole coltivare amicizie troppo intense: amico di tutti
appunto e, dunque, amico di nessuno. L’atteggiamento che, però, nei fatti si rivela per quello che è: cinico e finalizzato
esclusivamente ad un vantaggio personale. Individui che si comportano in questo modo, coltivando solo relazioni strumentali,
superficiali e interessate, non hanno una vera capacità di amare e sostanzialmente sono ben poco etici.
Possiamo dire che la vera amicizia implica che ci si schieri e non si rimanga nell’ambiguità. Le moderne ricerche
psicosociali sull’attenzione interpersonale confermano l’ipotesi che siano principalmente le affinità psicologiche, gli interessi
comuni, la presenza degli schemi culturali condivisi, la condivisione del lavoro, a determinare amicizie solide e durature. Sia
in età infantile che in adolescenza, l’amicizia è fondamentale per la costituzione della personalità.
Un ruolo decisivo nella nascita e nello sviluppo delle amicizie lo gioca la scuola, tanto più se i rapporti all’interno
della classe sono buoni, e se c’è un bravo docente che cura e promuove la coesione del gruppo. Più avanti, per l’adolescente, il
gruppo di coetanei è di fondamentale importanza come strumento per aiutarlo a mettersi in contatto con il sociale e a
sopportare i conflitti interni. Se incontrassimo un adolescente che non si conformasse agli amici del gruppo, dovremmo
tenerlo sotto stretta osservazione poiché un contegno così atipico è un indicatore certo della presenza in lui di gravi turbe
emotive o mentali .
Don Salvatore Rinaldi