La Bibbia - Istituto Comprensivo G. Mazzini Erice Trentapiedi

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La Bibbia - Istituto Comprensivo G. Mazzini Erice Trentapiedi
Istituto Comprensivo “G. Mazzini” 2014/2015
Scuola Primaria San Giuliano IV/A
Ideato e diretto dalle insegnanti:
MICELI GIOVANNA
MINEO MARIA VALENTINA
Questo giornalino è stato realizzato dagli alunni della quarta classe di scuola
primaria sezione A del plesso via Baden Powell - San Giuliano.
Questo giornalino tratta ”la storia più bella mai
raccontata”… che da sempre ha affascinato l’uomo.
Gli alunni della quarta classe, anch’essi presi da
questa grande storia di amicizia tra Dio e l’uomo,
dopo aver fatto propri gli argomenti e con la
collaborazione delle insegnanti di religione e di
alfamedialità, hanno realizzato questo lavoro.
Non c’era nulla
In principio non c’era nulla esisteva solo Dio perché è
eterno. Dio per amore ha creato dal nulla tutte le cose, ha
creato la vita nel mondo e ha dato all’uomo un posto
d’onore nel creato.
1
L’Ha tradito
Dio ha progettato con l’uomo una grande storia di amicizia,
ma l’uomo l’ha tradito.
Così Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso, ma senza mai
abbandonarlo, infatti dopo molti secoli mandò suo figlio
Gesù per sconfiggere il peccato.
2
il peccato nel mondo
Vieni, vieni !
Per questa volta ti
perdono, ma la
prossima ti punirò.
Perdonami
mamma, non
lo faccio più.
Il peccato è una disubbidienza a Dio.
Il primo peccato fu detto peccato originale”ed è la
disubbidienza di Adamo nei confronti di Dio commessa
all’origine del mondo.
3
Noe’: uomo giusto
Lontani dal Paradiso tutti gli uomini si erano dimenticati di
Dio ed erano diventati cattivi tanto che Dio decise di farli
morire. Chiamò Noè, uomo giusto e gli fece costruire un
arca in cui far salire tutte le coppie di ogni specie di
animali. Quando tutti furono sull’arca piovve per quaranta
giorni e tutta la terra si allagò. Quando smise di piovere
Noè mandò fuori una colomba ed essa tornò con un
ramoscello di ulivo nel becco, segno che le acque si erano
asciugate. Tutti uscirono dall’arca e Noè offrì un ariete in
sacrificio a Dio. Nel cielo spuntò un arcobaleno come segno
di alleanza fra Dio e l’uomo.
4
il padre della fede
In una città della Mesopotamia, viveva un uomo di nome
Abramo, Faceva l’agricoltore e il pastore e amava dividere i
frutti del suo lavoro con i suoi fratelli.
Un giorno sentì una voce che gli diceva di lasciare il suo
paese e la casa di suo padre per andare verso una terra
nuova. Abramo si fidò perché capì che quella voce era Dio.
Partì con sua moglie e una parte del bestiame, camminò
per tanti giorni e si fermò in una pianura dove vi era un
pozzo. La notte risentì la voce di Dio che gli diceva che
quella era la terra a lui promessa la terra di Canaan.
5
Numerosa come le stelle
Una notte Abramo senti di nuovo la voce di Dio che lo
invitava a contare le stelle del cielo perché così numerosa
sarebbe stata la sua discendenza. Abramo ha creduto al
Signore e dopo alcuni anni Sara, anche se era sterile ebbe
un figlio che chiamarono Isacco.
6
La prova di FEDE
Quando Isacco aveva circa dodici anni Dio chiamò di nuovo
Abramo e disse di portarlo sul monte per offrirglielo in
sacrificio. Abramo si fidò di Dio, salì sul monte fece un
altare e vi legò sopra il figlio. Quando stava per ucciderlo
un angelo gli blocco la mano e Dio gli disse che voleva solo
metterlo alla prova. Abramo slegò Isacco ed offrì a Dio un
ariete in sacrificio.
Fermati
Abramo!
7
L’INGANNO
Isacco, ebbe due figli gemelli: Esaù, il primo nato, e
Giacobbe. Quest’ultimo piaceva molto a Isacco perché era
docile e buono.
Secondo la legge antica il figlio nato per primo, alla morte
del padre, diventava capofamiglia. Quando Isacco divenne
vecchio e cieco, fu ingannato da Giacobbe, che con l’aiuto
della madre ricoprì le sue braccia di pelle di pecora e
indossò i vestiti del fratello. Poi presentatosi davanti al
padre ricevette da lui la benedizione per diventare
capofamiglia.
8
Benedetto da Dio
Quando Esaù tornò a casa e apprese ciò che era successo,
si arrabbiò con Giacobbe tanto da volerlo uccidere.
Quest’ultimo si rifugiò a casa dello zio e quella notte sognò
una scala che univa la terra al cielo e da essa salivano e
scendevano molti angeli. Dal sogno capì che la benedizione
ricevuta da Isacco, sebbene avuta con l’inganno, era
approvata sulla terra e nel cielo.
9
Lotto’ con L’AngELo
Esaù cercava il fratello per vendicarsi. Giacobbe seppe che
Esaù e il suo esercito erano vicini alla casa dove si era
rifugiato. Mandò dei servi con un buon numero di capi di
bestiame per farsi perdonare.
Quella notte Giacobbe lottò con un uomo sconosciuto che
lo colpì all’anca e scomparve. Da ciò capì che era un angelo
mandato da Dio per fargli capire che era in grado di lottare
con Esaù.
Da quel momento Giacobbe zoppicò e si chiamò Israel che
vuol dire “colui che ha lottato con Dio e ne è uscito
vincitore”.
10
Origine del pOpOlO d’israele
Giacobbe sposò prima Lia e poi Rachele, figlie dello zio
Labano. Dalla prima ebbe dieci figli, e da Rachele, l’unica
dalla quale era innamorato, ne ebbe due: Giacobbe e
Beniamino. Da ognuno di essi ebbe origine una tribù, che
insieme formarono il popolo di Israele.
GIUDA
RUBEN
ASER
ZABULON
SIMEONE
BENIAMINO
GAD
EFRAIM
MANASSE
DAN
NEFTALI
ISSACAR
11
Il Prediletto
Giuseppe pur essendo l’undicesimo figlio di Giacobbe, era il
preferito e considerato il primogenito, perché era il primo
figlio avuto con Rachele.
Presto Giuseppe capì di essere in grado di conoscere,
attraverso la lettura dei sogni, la volontà di Dio.
Un giorno sognò dodici fasce di spighe di grano, solo una
stava al centro eretta, mentre le altre si chinavano di
fronte ad essa. Il sogno evidenziava chiaramente che egli
era il preferito fra i dodici fratelli.
Questo scatenò l’ira dei fratelli tanto che decisero
all’insaputa del padre di venderlo come schiavo.
12
Il re dei sogni
Giuseppe fu venduto come schiavo e condotto al servizio
del vice faraone. Accusato ingiustamente di aver tradito la
fiducia di quest’ultimo fu messo in prigione. Lì interpretava
i sogni dei compagni di cella. La voce si diffuse tanto che il
faraone lo chiamò per raccontargli uno strano sogno. Egli
aveva sognato sette vacche grasse che divoravano sette
vacche magre. Giuseppe disse che si trattava di sette anni
di abbondanza per l’Egitto, seguiti da altre sette di carestia
e pestilenza consigliò, quindi, al faraone di conservare il
grano sovrabbondante. Il faraone gli fu grato e lo nominò
suo vice.
I fratelli poi andarono in Egitto per comprare frumento e lì
rimasero. I discendenti di Giacobbe si trovano ora in Egitto.
13
salvato dalle acque
I discendenti di Giacobbe vissero in Egitto e il faraone li
rese schiavi.
Dopo 400 anni, visto che diventavano sempre più
numerosi, Ramses I ordinò che tutti i bambini maschi fino
a tre anni venissero uccisi. Una donna, per salvare il suo
bambino lo mise in un cesto e lo affidò alle acque del Nilo.
La figlia del faraone lo trovò, lo chiamò Mosè, che vuol dire
“salvato dalle acque” e lo crebbe come suo figlio.
14
dIo parlo’ a mose’
Da grande Mosè scoprì di essere ebreo, lasciò l’Egitto e si
rifugiò ai piedi del monte Sinai. Lì conobbe la figlia dello
sceicco del luogo e la sposò. Un giorno vide sul monte un
cespuglio che bruciava, ma non si consumava. Incuriosito
andò a vedere e lì sentì la voce di Dio che gli rivelò il suo
nome e lo incaricò di andare in Egitto per liberare il suo
popolo.
15
Israele lascIa l’egItto
Mosè giunto in Egitto, invitò il faraone a lasciare liberi gli
schiavi, ma egli non volle ascoltare così il Signore mandò
all’Egitto dieci piaghe. Dopo l’ultima piaga, una macchia
nera che uccise tutti i primogeniti egiziani, il faraone liberò
gli Ebrei.
Essi guidati da Mosè, giunsero davanti al Mar Rosso. Il
faraone pentito per averli liberati li inseguì e Dio mandò
una colonna di fuoco per bloccarlo e aprì il mare perché gli
Ebrei potessero oltrepassare.
16
le tavole della legge
Giunti nel deserto, ai piedi del monte Sinai, gli Ebrei
costruirono le loro tende. Mosè salì sul monte e Dio, incise
con il suo dito, i dieci comandamenti sulla roccia. Questa
sarebbe stata la loro legge. Gli Ebrei rimasero nel deserto
per quant’anni. Gli uomini più valorosi, guidati da Giosuè,
avanzavano verso la terra di Canaan sconfiggendo le altre
civiltà.
17
I re d’israele
Giunti nella terra di Canaan diventarono popolo, elessero il
loro primo re, Saul, per farsi guidare. Egli regnò poco
tempo, dopo di lui salì al trono Davide, giovane saggio e
astuto, che era riuscito a sconfiggere i Filistei e a
conquistare la città di Gerusalemme. A lui successe il figlio
Salomone, anche lui saggio che fece edificare a
Gerusalemme un tempio dove venne conservata l’Arca
dell’Alleanza, un’urna che conteneva le tavole della legge
date a Mosè.
18
I profeti
Dopo la morte di Salomone il regno venne diviso in due:
Regno d’Israele al nord e Regno di Giuda a sud. Gli Ebrei
attraversarono momenti di difficoltà: guerre, carestie ed
esilio e non sempre riuscirono a rimanere fedeli a Dio e
all’alleanza con Lui. Allora Dio scelse degli uomini, i
Profeti,per parlare al popolo in Suo nome.
Essi avevano il compito di non far perdere la speranza e di
ricordare loro tutte le meraviglie che Dio aveva fatto.
Alcuni di essi annunciarono anche che Dio avrebbe
mandato il Messia per liberare il popolo dalla schiavitù del
peccato.
19
l’annuncio dell’angelo
In una città della Galilea chiamata Nazareth, viveva una
fanciulla di nome Maria,promessa sposa di Giuseppe.Era
così bella e buona che Dio la scelse per essere la mamma
di Gesù. Mandò da lei un angelo che le disse: avrai un figlio
e lo chiamerai Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato
Figlio dell’Altissimo !”
20
A Betlemme
La Palestina era governata dall’impero romano e
l’imperatore ordinò che si facesse un censimento per
acquisire informazioni sui territori sottomessi.
Maria e Giuseppe abitavano a Nazareth, ma dovettero
recarsi a Betlemme per farsi registrare. Non trovavano
posto nelle locande e si fermarono a dormire in una stalla e
quella notte nacque Gesù. In quella città c’erano dei pastori
che videro in cielo una stella cometa ed un angelo che
disse loro: - Oggi è nato un Salvatore.
21
La chiamata dei dodici
In Galilea, vicino al fiume Giordano un uomo di nome
Giovanni annunciava che tutti dovevano cambiare vita
perché il Messia era tra loro e li battezzava. Anche Gesù si
recò al fiume per battezzarsi prima di iniziare la sua vita
pubblica. Chiamò con sé dodici amici pescatori e disse loro:
“Venite, vi farò pescatori di uomini.”
22
egli raccontava …
Il compito di Gesù era quello di far conoscere Dio come
buon pastore o come padre buono. Per questo egli
raccontava le “parabole” che sono delle storie inventate,
ma che raccontavano fatti che possono veramente
accadere nella vita.
23
La pecorella smarrita
”Dio ci ama come il buon
pastore ama ognuna
delle sue pecore.”
iL buon Samaritano
”Il prossimo è colui che
ci sta accanto, chiunque
esso sia, anche un nemico.”
24
I Miracoli
Gesù insegnava l’amore di Dio anche attraverso i miracoli:
guariva, risuscitava, moltiplicava pesci e pani per sfamare
la gente.
Un giorno i suoi amici pescatori erano disperati perché non
avevano preso pesci. Lui l’invitò a tornare a pescare e andò
con loro. Presero tanti pesci che dovettero farsi aiutare da
altri pescatori per portarli a riva.
25
IL Calvario di Gesù
Quando Gesù arrivò a Gerusalemme, tutti lo accolsero
come un Re, misero a terra mantelli rossi e agitarono rami
di ulivo e di palme; ma lì concluse il suo viaggio.
Venne arrestato nell’orto degli ulivi dopo che aveva
celebrato la Pasqua con gli apostoli e fu condannato a
morire in croce.
Gli misero una croce sulle spalle e lo fecero salire sul
monte Golgota dove venne crocifisso.
26
sconfigge la morte
Quando Gesù morì, erano le tre del pomeriggio, in tutta la
terra si fece buio. Un uomo, offrì una tomba per la
sepoltura e venne chiusa con un grosso sasso. La mattina
del giorno dopo il sabato Maria e altre due donne si
recarono al sepolcro e trovarono la tomba vuota. Impaurite
s’ inginocchiarono mentre un uomo, vestito di bianco, disse
loro: - Perché cercate tra i morti colui che è vivo? –
Gesù è risorto.
27
La Pasqua Ebraica
La parola Pasqua vuol dire “passaggio” e per gli Ebrei
indica il passaggio dalla schiavitù alla libertà.
Essi mangiano: il pane azzimo per ricordare il pane fatto
la notte della liberazione; le erbe amare, come il sedano,
e il prezzemolo, per ricordare l’amarezza della schiavitù;
l’uovo per indicare la nuova vita; la salsa charoset
preparata con aceto e zucchero e l’agnello per ricordare
che la notte della liberazione sono stati salvati dalla morte
dal sangue dell’agnello sulle porte delle case. Nella cena si
bevono delle coppe di vino in segno di benedizione.
28
La pasqua cristiana
I cristiani quando festeggiano la Pasqua ricordano il
passaggio dalla morte alla vita. A Pasqua Gesù
risorge,sconfigge la morte, il peccato e dona a noi la
salvezza.
I segni della Pasqua Cristiana sono: l’uovo che simboleggia
la vita; la colomba e l’ulivo simbolo della pace perché
attraverso la morte e resurrezione di Gesù l’uomo fa pace
con Dio. La campana simbolo di festa; il Cero indica la
luce di Cristo Risorto; L’agnello simbolo di amicizia e di
mansuetudine, Gesù obbedisce Dio fino a morire in croce.
29
La pentecoste
Dopo la Resurrezione Gesù si fa vedere alcune volte dai
suoi apostoli fino a quando, quaranta giorni dopo la
Pasqua, sale al cielo.
Un giorno, a Pentecoste, mentre gli apostoli erano riuniti
con Maria in preghiera, videro delle lingue di fuoco, posarsi
su ognuno di loro. Essi cominciarono a parlare lingue
diverse e non ebbero più paura perché avevano ricevuto lo
Spirito Santo.
Da quel momento diffusero la parola di Gesù in tutto il
mondo.
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Gesù il nuovo Adamo
Con la disubbidienza di
Adamo ed Eva il peccato
entra nel mondo.
Con l’obbedienza totale di
Gesù fino alla morte in
croce, il peccato viene
sconfitto e l’uomo fa pace
con Dio.
Dio attraverso Gesù stringe
con l’uomo un nuova ed
eterna alleanza, valida fino
alla morte.
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